MEDIALOGANDO
LA CONSAPEVOLEZZA CAMBIA IL MONDO L’INFORMAZIONE DI QUALITÀ SECONDO MARCO TARQUINIO, DIRETTORE DI AVVENIRE di Marco Mancini
È
da dieci anni il direttore di Avvenire, quotidiano dove lavora e scrive da un quarto di secolo. Marco Tarquinio, umbro di Assisi, è professionista dall’eloquio pacato e raffinato, condito da una gentilezza d’altri tempi, che sottendono la tenacia nel definire e dare concretezza ad alcuni inalienabili valori. Innanzitutto il rigore e l’onestà intellettuale («la potenza senza controllo è nulla»), insieme al rispetto delle persone («ogni pezzo che scriviamo è impastato con la vita della gente») e dei fatti («la libertà dei giornalisti è sempre specchio della libertà dei lettori»). Ottimista, per sua esplicita ammissione, ha scelto come motto suo e del giornale questa frase: «La consapevolezza cambia il mondo». Perché una sana informazione ha una funzione pedagogica e rigenerativa, come la misericordia a cui papa Francesco assegna identico fine. E la si realizza anche abbattendo le omologazioni, le vulgate di moda e oltrepassando le bolle nelle quali troviamo conforto e conferme per «vedere anche con gli occhi di un altro e trovare
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opinioni diverse che ci costringano a pensare di più». Il nostro incontro inizia davanti a una tazzina di caffè, nella sede romana del quotidiano. Tarquinio ricorda l’imprinting familiare: «Da ragazzo ho avuto la fortuna che a casa mia ne entrassero quattro di giornali, tutti di orientamento diverso. Papà era professore di filosofia e mamma maestra, quindi non erano dei nababbi ma libri e giornali non sono mai mancati e mi hanno guastato, come si vede», ride. Altro che guastato! Ti hanno donato radici sane e solide, direi. Ma iniziamo a parlare di quelle del quotidiano che dirigi, che ha mezzo secolo di storia. Sì, Avvenire nasce nel 1968, per volere di papa Paolo VI. Un giornale glocal, lo si definirebbe oggi, radicato nella realtà italiana ma aperto al mondo. Nasce dalla fusione di due grandi quotidiani, L’Italia di Milano e L’Avvenire d’Italia, entrambi di ispirazione cattolica, guidati da uomini di grande tempra, capaci durante il Ventennio fascista di non scendere mai a patti con il regime. Tra le loro fila anche Odoardo Focherini, l’unico