La Freccia - luglio 2025

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PER CHI AMA VIAGGIARE

INTERVISTE

Maura Delpero

Chiara Francini

Edoardo Pesce

Sal Da Vinci

Federica Gentile

TRAVEL

Cilento

Monte Rosa

ARTE E PHOTO

Mimmo Jodice e Giorgio de Chirico

Vivian Maier

Joel Meyerowitz

STEFANO DE MARTINO

E M O Z I

L’estate è iniziata in modo speciale per noi. Questo momento segna una tappa importante nel percorso che stiamo costruendo insieme. Abbiamo presentato il nuovo spot del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane e, con esso, un racconto che va oltre la comunicazione: un racconto che ci rappresenta, che parla di chi siamo e di dove vogliamo andare.

È il risultato di mesi di lavoro appassionato, di un impegno collettivo che ha voluto restituire un’immagine autentica e profonda del nostro Gruppo. Non solo un’azienda, ma una parte viva e pulsante della storia del Paese.

Il cuore dello spot sono le persone. Quelle che ogni giorno costruiscono, progettano, fanno muovere l’Italia. È da loro che nasce l’idea di un “popolo di ferro”: donne e uomini che non si arrendono, che affrontano con tenacia ogni sfida, che credono nel futuro e nel progresso.

Oggi questa storia vive nei cantieri che apriamo, nelle linee che uniscono territori, nelle infrastrutture che diventano opportunità. È una storia fatta di coesione, sostenibilità, visione. Ed è una storia che abbiamo scelto di raccontare con immagini potenti e con una colonna sonora d’eccezione: la musica del maestro Andrea Bocelli, che ha donato

O N A R S I

uno dei suoi brani più intensi per accompagnare il nostro viaggio.

Sì, perché in questo spot c’è orgoglio. L’orgoglio dell’essere italiani, l’orgoglio del nostro lavoro, della nostra capacità di costruire futuro con competenza, passione e bellezza. C’è tutto ciò che vogliamo portare anche fuori dai confini, con il nostro know-how e la nostra cultura industriale.

E lo abbiamo voluto condividere con voi, perché questa storia è anche la vostra. È il vostro impegno, la vostra dedizione, la vostra visione. Buon viaggio.

Guarda qui il nuovo spot del Gruppo FS

MARE DA LEGGENDA

62 UNA STAGIONE DAVVERO SUPER

Da Spider-Man ai Fantastici quattro, fino alla serie The boys. I fumetti tornano protagonisti al cinema e in tv, tra cartoon e live action

Spiagge Bandiera blu, grotte preistoriche e un sito archeologico che testimonia il passaggio dei Greci. In Cilento, nella provincia di Salerno, per una vacanza sostenibile a partire dal viaggio 80 ETERNA MAIER

Esposti a Padova gli scatti della bambinaia diventata una pioniera della street photography. Che raccontano la vita negli Stati Uniti del ‘900 e consentono di rileggere ancora una volta la sua storia sorprendente

I numeri di questo numero

4.554 i metri di altitudine della Punta Gnifetti [pag. 50] 4 le parole chiave che ispirano il Giubileo della Speranza [pag. 56]

gli scatti di Joel Meyerowitz in mostra a Brescia [pag. 91]

FSNews.it, la testata online del Gruppo FS Italiane, pubblica ogni giorno notizie, approfondimenti e interviste, accompagnati da podcast, video e immagini, per seguire l’attualità e raccontare al meglio il quotidiano. Con uno sguardo particolare ai temi della mobilità, della sostenibilità e dell’innovazione nel settore dei trasporti e del turismo quali linee guida nelle scelte strategiche di un grande Gruppo industriale

PER CHI AMA VIAGGIARE

MENSILE GRATUITO PER I VIAGGIATORI ANNO XVII - NUMERO 7 - LUGLIO 2025

REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI ROMA

N° 284/97 DEL 25/06/1997

CHIUSO IN REDAZIONE IL 27/06/2025

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Hanno collaborato a questo numero

Giuseppe Inchingolo

Alessandra Calise

Davide Falcetelli

Michela Gentili

Cecilia Morrico

Francesca Ventre

Alex A. D’Orso, Irene Marrapodi, Francesca Ventre

Gaspare Baglio, Sandra Gesualdi

Giovanna Di Napoli

Claudio Romussi

Nerina Di Nunzio, Fondazione FS Italiane, Enzo Fortunato, Enrico Procentese, Gabriele Romani, Anna Scarano, Mario Tozzi

REALIZZAZIONE E STAMPA

Via A. Gramsci, 19 | 81031 Aversa (CE) Tel. 081 8906734 | info@graficanappa.com Coordinamento Tecnico Antonio Nappa

PROGETTO CREATIVO

creativo

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On web

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Team
Antonio Russo, Annarita Lecce, Giovanni Aiello, Manfredi Paterniti, Massimiliano Santoli

FIORI A REGOLA D’ARTE

Api amiche, melograni succosi e corolle dalle tinte vivaci. Al centro di Roma, a pochi passi dal Pantheon, si nasconde un giardino segreto. È la mostra Flowers. Dal Rinascimento all’intelligenza artificiale, al Chiostro del Bramante fino al 14 settembre. Protagonisti assoluti i fiori che, con il loro fascino universale, sono diventati soggetti di numerose e variegate opere d’arte, attraversando epoche storiche e angoli di mondo.

Sono 90 i lavori esposti, provenienti da dieci diversi Paesi. Tra questi, le nature morte create nel ‘600 dal fiammin -

go Jan Brueghel il Vecchio e le tele floreali realizzate due secoli più tardi in stile preraffaellita dal britannico William Morris. Ma ci sono anche le sculture della canadese Kapwani Kiwanga, che riflette sul lungo processo di liberazione dal colonialismo dei Paesi africani: i suoi bouquet riproducono le decorazioni utilizzate in occasione delle cerimonie politiche ufficiali. Mentre i fiori digitali del creativo messicano Miguel Chevalier invitano a riflettere sulle relazioni contemporanee tra naturale e artificiale. chiostrodelbramante.it

Austin Young (Fallen Fruit) Temple of Flowers (Il Piccolo Paradiso) (2025)
Courtesy Austin Young
© Giovanni De Angelis

RAILWAY heART

PHOTO STORIES

PEOPLE

LUOGHI

Officina rotabili storici di Milano
© Francesco V. ciskie1977
Sogni in movimento
© Alessandro N. alessandro_numini

LE PERSONE, I LUOGHI, LE STORIE DELL’UNIVERSO FERROVIARIO IN UN CLICK. UN VIAGGIO DA FARE INSIEME

a cura di Enrico Procentese enry_pro Utilizza l’hashtag #railwayheart oppure invia il tuo scatto a railwayheart@fsitaliane.it. L’immagine inviata, e classificata secondo una delle tre categorie rappresentate (Luoghi, People, In viaggio), deve essere di proprietà del mittente e priva di watermark. Le foto più emozionanti tra quelle ricevute saranno selezionate per la pubblicazione nei numeri futuri della rubrica.

IN VIAGGIO

Futuro in attesa
© Fabrizio G.

a cura di Alex A. D’Orso - al.dorso@fsitaliane.it

save the date LUGLIO 2025

MARATEALE. PREMIO INTERNAZIONALE BASILICATA

MARATEA (POTENZA) 22>26 LUGLIO

Al Teatro sul mare dell’Hotel Santavenere torna, per il 17esimo anno, la rassegna internazionale che porta nella città lucana figure centrali del panorama cinematografico e nuovi talenti dell’audiovisivo. Tra questi spiccano la produttrice statunitense Janet Yang, attuale presidente dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, l’attore britannico Rupert Everett, gli italiani Carlo Verdone, Monica Guerritore, Claudia Gerini, Micaela Ramazzotti e Celeste Dalla Porta. Riceve un riconoscimento speciale Ali Jaber, direttore di MBC Group, il principale network televisivo dell’area araba, mentre c’è grande attesa per il cast completo della serie Rai Imma Tataranni e

per l’evento dedicato alla fiction cult I Cesaroni - Il ritorno, durante il quale sarà proiettato un contenuto della nuova stagione. Confermate anche quest’anno le sezioni Green Award, Marateale in Short e Marateale in School, che testimoniano l’impegno del festival verso l’ambiente, la formazione e la promozione dei giovani talenti. Rappresenta invece una novità l’estensione della rassegna, con proiezioni, djset e presentazioni di libri, in località costiere e aree interne della Basilicata e della Calabria: da Latronico a Trecchina, nel Potentino, fino a Praia a Mare, in provincia di Cosenza. Frecciarossa è il Treno Ufficiale dell’evento. marateale.com

STELLE DI DOMANI

ITALIA 5>30 LUGLIO

Provengono dalle più prestigiose scuole di danza internazionali e sono pronti a farsi conoscere dal pubblico di tutto il mondo. Sono 12 ballerine e ballerini tra i 17 e i 19 anni che da New York, Parigi, Stoccolma, Montecarlo e Milano si esibiscono in teatri, edifici storici e chiese di varie città italiane, fino alla serata conclusiva del 30 luglio alla Royal Academy of Music di Dublino. I primi appuntamenti previsti sono nella Scuola grande di San Rocco a Venezia, tra il 5 e il 12 luglio, poi si prosegue il 19 negli spazi di Orsolina28 a Moncalvo, in provincia di Asti. Le tappe successive sono il 20 luglio a Porto Rotondo, in provincia di Sassari, il 23 a Firenze e il 24, 27 e 28 luglio a Treviso.

Una passata edizione del festival Courtesy Marateale
Il ballerino Shunsuke Nakamura all’edizione 2024 di Stelle di domani
© Ula Blocksage

SONY WORLD PHOTOGRAPHY AWARDS 2025

MILANO FINO AL 28 SETTEMBRE

Nelle stanze del Museo diocesano Carlo Maria Martini, nei Chiostri di sant’Eustorgio, sono esposti i 141 scatti, di 52 autori e autrici differenti, premiati alla 18esima edizione del concorso internazionale di fotografia. La mostra, curata da Barbara Silbe, racconta il mondo attuale attraverso i lavori realizzati nell’ultimo anno in diversi contesti ambientali, sociali, economici e culturali. E affronta tematiche importanti, dalla distruzione ecologica causata dall’attività umana alla lotta delle donne marocchine contro il patriarcato, fino alla difficoltosa ripresa di un popolo dopo la caduta di una dittatura. chiostrisanteustorgio.it

CAROL RAMA. GENIALE SREGOLATEZZA

TORINO FINO AL 14 SETTEMBRE

La pittrice torinese, premiata con il Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia del 2003, viene ricordata in una mostra a dieci anni dalla morte. La retrospettiva di circa cento opere, organizzata dalla Fondazione Accorsi-Ometto, si apre con gli acquerelli di inizio carriera, dalla spiccata libertà stilistica. Lungo il percorso sono presenti anche esemplari della serie dei Bricolage, risalenti alla metà degli anni ‘60: creazioni pittoriche miste a scarti di lavorazione, pietre o tappi in gomma. Nella produzione successiva spiccano i cromatismi accesi di mondi fantastici popolati da uomini, angeli e animali. L’esposizione si chiude con le opere ispirate al morbo della mucca pazza, un tema costante fino agli anni 2000. fondazioneaccorsi-ometto.it

FESTIVAL TEATRALE DI BORGIO VEREZZI

BORGIO VEREZZI (SAVONA) 12 LUGLIO>12 AGOSTO

La 59esima edizione della kermesse vede il debutto a teatro di Leo Gassmann con Ubi maior...minor cessat di Franco Bertini, la storia di una famiglia sull’orlo di una crisi di nervi. Mentre Ettore Bassi è impegnato nel Miles Gloriosus di Plauto, un classico ripensato dalla regia innovativa di Marinella Anaclerio. Sono solo due tra i protagonisti delle 20 serate organizzate in piazza Sant’Agostino, nel borgo a picco sul mare. Il gran finale è fissato per il 12 agosto nelle Grotte del Valdemino con Pizz’n’Zip, un concerto scenico per tutte le età. Il tema portante di quest’anno è l’arte della commedia, che porta gli spettatori in un tempo sospeso senza rinunciare alla profondità dello sguardo. festivalverezzi.it

Una delle passate edizioni
La mucca pazza (1998) di Carol Rama
© Galleria Del Ponte, Torino
Eclipse of motion (2025) di Daniel Dian-Ji Wu
© Daniel Dian-Ji Wu, Taiwan, Sony World Photography Awards 2025
V ia Giovanni Paolo II, 132 FISCIANO SALERNO

FESTIVAL MUNDUS. LA MUSICA SENZA CONFINI EMILIA-ROMAGNA FINO AL 1° AGOSTO

Festeggia 30 anni la rassegna musicale promossa da Ater Fondazione. A Reggio Emilia e a Carpi, Casalgrande, Correggio, Scandiano e Sorbolo Mezzani – tra le province di Modena, Reggio Emilia e Parma – si alternano sonorità che vanno dal jazz alla world music, dal folk al soul. Sedici i concerti con 60 artisti internazionali, tra cui la giovanissima cantante spagnola Alba Armengou, che il 15 luglio a Correggio suona la tromba su melodie del folklore latino-americano. Tra i nomi italiani la chitarrista jazz Eleonora Strino, a Casalgrande il 9 luglio, e la cantante Erica Mou, che il 31 si esibisce a Scandiano in un reading musicale con Concita De Gregorio. ater.emr.it

FEUERMAN. LA VOCE DEL CORPO

ROMA FINO AL 21 SETTEMBRE

Nuotatrici, atleti e ballerini sgargianti riempiono le sale di Palazzo Bonaparte: sono le sculture di Carole Feuerman, l’artista statunitense del Superrealismo che crea i colorati personaggi con resina, silicone e pittura. La mostra, di cui Frecciarossa è Treno Ufficiale, ospita più di 50 opere tra sculture, disegni, fotografie e un’installazione site-specific. Insieme formano un percorso che racconta la carriera dell’artista, dai disegni giovanili fino agli ultimi lavori, passando per i primi bassorilievi erotici, le sculture a grandezza naturale e i disegni mai esposti al pubblico. mostrepalazzobonaparte.it | arthemisia.it

JAZZ AND WINE IN MONTALCINO MONTALCINO (SIENA) 22>27 LUGLIO

La città del Brunello diventa per la 28esima volta teatro di concerti jazz. Si inizia martedì 22 a castello Banfi con il pianista Kenny Barron insieme a Kiyoshi Kitagawa al contrabbasso e Johnathan Blake alla batteria e si prosegue il 23 con l’Enrico Pieranunzi Trio. Da giovedì 24 la rassegna si sposta tra le mura medievali della Fortezza di Montalcino dove si esibisce la cantante Malika Ayane e, la sera successiva, la Nicola Piovani Orchestra. I live continuano nel fine settimana con il sassofono di Javier Girotto e la tromba di Fabrizio Bosso. Chiude la rassegna il talentuoso Avishai Cohen Quartet. jazzandwinemontalcino.it fondazionebanfi.it

Alba Armengou, una delle protagoniste del festival
Una delle passate edizioni dell’evento
Dettaglio di Survival of Serena (2022) di Carole Feuerman Collezione dell’artista
© David Brown
© Elis
Taflaj

COLOR FEST

LAMEZIA TERME (CATANZARO) 12>14 AGOSTO

La Riviera dei Tramonti come sfondo e una lineup che riunisce nomi del panorama nazionale e internazionale e promesse della scena indipendente. La 13esima edizione della rassegna, sul lungomare Falcone Borsellino, promette tre giorni di musica su sei palchi diversi. Si parte con il cantautore Lucio Corsi, Marco Castello, che fonde jazz, soul e pop, e il duo francese del dream pop elettronico Isaac Delusion. Il 13 è il turno di Mace, uno dei producer più visionari d’Italia e della cantautrice italo-colombiana Joan Thiele. Gran finale, il 14, con la formazione irlandese The Murder Capital e gli Offlaga Disco Pax, collettivo emiliano che torna sulle scene dopo anni di assenza. colorfest.it

VULCANA

STROMBOLI (MESSINA) 10>13 LUGLIO

Performance, concerti e opere site-specific che si susseguono con libertà di improvvisazione. A metà tra un festival e una mostra, la rassegna fondata da Manuela Morandi anima diversi spazi dell’isola, alcuni dei quali non utilizzati da anni. Gli artisti coinvolti dal curatore Luca Lo Pinto sono chiamati a produrre contenuti in risonanza con l’ambiente e le atmosfere circostanti. Tra questi la tedesca Hanne Lippard, in un intervento live insieme al compositore napoletano Renato Grieco, lo scrittore americano John Menick, che porta a Stromboli la sua ricerca sperimentale con le immagini in movimento e il duo Napoli Segreta, con le sonorità e gli immaginari delle rarità discografiche partenopee degli anni ’70 e ‘80. Il Gruppo FS è sponsor dell’evento. vulcana.org

IL LIBRO POSSIBILE

POLIGNANO A MARE (BARI) 9>12 LUGLIO

VIESTE (FOGGIA) 22>26 LUGLIO

Viva la vida è il tema della 24esima edizione del festival diretto da Rosella Santoro. Ad approfondirlo, nel corso degli incontri, più di 250 ospiti nazionali e internazionali, tra cui spiccano il romanziere britannico Jonathan Coe e la scrittrice iraniana Azar Nafisi, il francesista svedese Björn Larsson e Alae Al Said, autrice e attivista classe 1991, nata a Roma da genitori palestinesi. In programma anche quattro Lectio magistralis affidate ai filosofi Massimo Cacciari e Umberto Galimberti, al neuroscienziato Stefano Mancuso e allo psicoanalista Massimo Recalcati. Si chiude con Drusilla Foer che porta sul palco di Vieste lo spettacolo Parla con Dru - Chiacchiere e canzoni Il Gruppo FS è sponsor dell’evento. libropossibile.com

Il cantautore Lucio Corsi
Una passata edizione del festival
Hanne Lippard e Renato Grieco
Scopri di più sul nostro impegno.

Èstata la prima donna regista a vincere il David di Donatello nella categoria Miglior film con Vermiglio. Ma il viaggio di Maura Delpero è ancora lungo. La regista, che ha cominciato dai documentari per poi arrivare al cinema di finzione, è affascinata dai comportamenti umani e sempre in continua ricerca. Qual è stato il suo percorso professionale?

Sono un’autodidatta. Ho preso la laurea in Lettere, gli studi in Cinema sono arrivati a posteriori, quando avevo già iniziato a girare. Credo che guardare film alla Cineteca di Bologna sia stata la mia vera scuola. È nato tutto da una necessità di espressione che non mi lasciava in pace. Così ho comprato una camera e iniziato ad autoprodurre i miei primi documentari. Per fortuna sono stati selezionati e premiati nei festival e questo mi ha consentito di andare avanti. Ma è stato un cammino in salita.

Com’è avvenuto il passaggio dai documentari al cinema di finzione?

È successo dopo aver girato Nadea e Sveta, la storia di due donne moldave emigrate in Italia. Indagavo da un po’ il limite tra il cinema del reale e quello di finzione, sentendolo permeabile. Ho sempre realizzato i documentari con senso etico, ma a un certo punto ho accusato il peso emotivo del coinvolgimento nelle vite altrui. Desideravo una relazione più chiara con i protagonisti e le protagoniste dei miei lavori. E poi mi sono accorta che avevo sempre più bisogno di intervenire drammaturgicamente sulla narrazione. Ma il passaggio è stato organico, tant’è che in molti hanno avvertito un sentore di cinema di finzione in Nadea e Sveta e spunti di realtà in Maternal, il mio primo lungometraggio. Può sembrare paradossale, ma in realtà è stato un percorso di vasi comunicanti con un punto in comune: la fascinazione per la realtà, comunque la si racconti.

Molti hanno visto in Vermiglio diversi richiami a L’albero degli zoccoli di Ermanno Olmi. Si è ispirata a questo film? È vero che amo questo grande maestro di cinema e di umanità. Ma credo che il riferimento a L’albero degli zoccoli sia nato soprattutto dal fatto che sono pochi i film che hanno raccontato il nostro Nord rurale con un’attenzione quasi etnografica e il coinvolgimento delle persone del luogo. In realtà, l’ispirazione per Vermiglio è stata per lo più documentaria, legata ai luoghi della mia famiglia paterna.

A questo si sono uniti echi letterari che vanno da Natalia Ginzburg alle poesie dei Crepuscolari e spunti pittorici presi dalle opere di Giovanni Segantini, degli artisti fiamminghi e dei Romantici.

È stata la prima regista donna a vincere il David di Donatello nella categoria Miglior film. Per lei che significato ha?

Credo che sia toccato a me perché ormai i tempi sono maturi. Fino a poco tem-

po fa il cinema era profondamente elitista, con grandi differenze di genere e di estrazione socioeconomica. Si faceva molta più fatica ad accedere all’industria e si rischiava di non riuscirci mai. Ora il sistema è un po’ più democratico. L’obiettivo è arrivare a numeri che non facciano più notare se un premio va a una donna o a un uomo. Perché anche se per me è stato tutto più difficile, ciò che mi tiene sveglia la notte sono comunque problemi di casting o di sceneggiatura, esattamente come succede a un mio collega di sesso maschile. E sarà bellissimo quando nelle interviste le donne potranno parlare, come loro, solo di questioni squisitamente cinematografiche.

Non le piace sentirsi una «donna che ce l’ha fatta»?

In generale, sento questo concetto lontano da un cammino autoriale che è una continua ricerca, con i suoi alti e i suoi bassi, la sua costante indeterminatezza. I premi sono importanti per essere sostenuti, ma il lavoro di chi crea non ha porti sicuri. È importante proteggere le autrici e gli autori in questo percorso affinché continuino a esplorare, non puntino solo a farcela.

Un breve ricordo di una donna della sua vita?

Penso spesso a mia nonna, una donna paziente e resiliente che ha partorito dieci figli lungo 20 anni e non è mai uscita dalla sua cucina. Se mi vedesse mentre giro un film o lo presento a un pubblico, non capirebbe cosa sto facendo e perché non sono in una cucina.

NON CERCO PORTI SICURI

© Fabrizio Di Blasio

Com’è nato Vermiglio?

Da un sogno in cui ho visto mio padre bambino, a circa sei anni, che correva nei prati di Vermiglio, paese trentino omonimo del film, con le mie zie e i miei zii. Seguire i loro giochi in quei tempi di guerra è stato come scoprire un mondo. Inizialmente ho pensato che scrivere partendo da quell’immagine sarebbe stato un balsamo privato per affrontare la sua mancanza. Invece, quel bimbo sdentato, con le gambette da stambecco, era arrivato per portarmi questo film.

Le piace prendere il treno? Che cosa fa a bordo?

Il treno è un microcosmo che mi fa sentire contemporaneamente contenuta e libera di isolarmi. Poiché gran parte del

mio impegno è immaginare, il mio sguardo vola spesso fuori dal finestrino oppure ripara dentro, nel paesaggio umano, osservando come si muovono le persone, come parlano, come stanno in silenzio. I mezzi pubblici sono una straordinaria occasione per studiare i comportamenti umani.

Il suo prossimo viaggio?

Una residenza cinematografica dove incontrerò colleghi bravissimi. È un grande piacere farla, ma non è una vacanza. Ecco, il rischio di fare ciò che si ama è quello di non smettere mai di lavorare. Sarà importante, prima o poi, ritrovare la sana abitudine di andare in vacanza.

Maura Delpero sul set di Vermiglio
© Leonardo Guerra
Ser à gnoli
© Leonardo Guerra
Ser à gnoli

VACANZE D’ESTATE IN ITALIA E A MALTA CON BEST WESTERN

MARE,

NATURA

INCONTAMINATA E AUTENTICA OSPITALITÀ: BEST WESTERN È LA SOLUZIONE

CHE NON TI ASPETTI

Scoprire borghi gioiello che si specchiano nel mare, addormentarsi ascoltando il sussurro delle onde o, ancora, sentire la sensazione della sabbia soffice sotto i piedi. Le isole sono da sempre simbolo di relax e di vita dal ritmo lento. Luoghi magici nei quali dimenticare la frenesia dei grandi centri e assaporare vacanze indimenticabili tra mare, natura e tradizioni locali. Ma non occorre andare lontano. Dalla Sicilia alla Sardegna, passando per le più piccole Malta e Lampedusa, il gruppo Best Western Hotels & Resorts, con 170 hotel in Italia e a Malta, offre diverse opportunità per scoprire le isole del nostro Mediterraneo sotto una nuova luce, quella del viaggio consapevole e legato profondamente all’identità locale. Tra le punte di diamante troviamo il Best Western Premier Malta****, un 4 stelle superior dal design moderno ed

elegante che si trova sulla penisola di Qawra, nella zona settentrionale di Malta, a pochi minuti a piedi da un tratto di lungomare lungo 2,5 chilometri. La struttura, unica nel suo genere, dispone di 170 camere ampie e luminose, roof top con piscina e Sema Sky Bar, la palestra City Beat Fitness Room, il lounge bar e il ristorante Alta Cucina con piatti tipici e internazionali. Immerso tra le meraviglie naturalistiche di Lampedusa, si distingue il Best Western Hotel Martello****, luogo perfetto per soggiorni all’insegna dell’ospitalità e del calore familiare. L’hotel ha una posizione strategica, che consente di godere sia della vicinanza del paese, da cui lo separa una breve passeggiata, sia del contatto con una delle più suggestive baie di Lampedusa, la spiaggia della Guitgia. Le camere, spaziose e accoglienti, sono dotate di ogni comfort, mentre

lo staff segue gli ospiti con i suoi preziosi consigli sulle esperienze da non perdere. Spostandosi più a nord e arrivando fino in Sardegna, spicca il Best Western Hotel Blumarea****, accogliente hotel di 53 camere nella suggestiva località di Castelsardo, borgo gioiello affacciato sullo splendido Golfo dell’Asinara. Situata sul lungomare di Lu Bagnu, a 100 metri dal mare, la struttura è appena stata ristrutturata in tutte le sue aree comuni per coinvolgere emotivamente ogni ospite e offrire un’esperienza memorabile in ambienti luminosi e raffinati impreziositi dall’utilizzo di tessuti e ceramiche della tradizione sarda contemporanea. Per chi ama la natura incontaminata, la scelta perfetta è Le Dune Resort, BW Signature Collection****, delizioso 4 stelle di 52 camere situato nel borgo marinaro di Porto Palo, sulla costa occidentale della Sicilia. L’hotel è inserito in un ambiente naturale ancora intatto, all’interno di un giardino lussureggiante nel quale si trovano un’ampia piscina per adulti, una per bambini, tre vasche idromassaggio, un bar e un ristorante con terrazza. A pochi passi si incontra la spiaggia sabbiosa e privata completa di ombrelloni e lettini, campo da beach volley e solarium con gazebi.

Prenota subito la tua vacanza al mare su bestwestern.it/lafreccia e scrivi a marketing@bwh.it per ricevere un buono sconto da 50 euro

La piscina del Best Western Hotel Blumarea in Sardegna
Una camera del Best Western Premier Malta
Una piscina dell’hotel Le Dune Resort, BW Signature Collection in Sicilia
Un panorama di Lampedusa, località del Best Western Hotel Martello

GLI UNICORNI ESISTONO

SONO I GENITORI INCLUSIVI, COME QUELLO INTERPRETATO

DA EDOARDO PESCE NEL DELICATO FILM DI MICHELA ANDREOZZI IN SALA DAL 18 LUGLIO

di Gaspare Baglio gasparebaglio

Cosa succede se un brillante conduttore radiofonico dalle idee progressiste si trova ad avere un figlio di nove anni che adora vestirsi da femmina e alla recita scolastica vuole essere protagonista dello spettacolo La sirenetta ? Ce lo spiega Unicorni, la dramedy di Michela Andreozzi che il 17 luglio inaugura la 55esima edizione del Giffoni Film Festival, la kermesse dedicata al cinema per ragazzi in programma fino al 26 a Giffoni Valle Piana (Salerno), per poi arrivare in sala.

Un cast ricco che, oltre la stessa Andreozzi nei panni della psicologa, vede nel ruolo del papà con le complicanze di mettersi in discussione il talentuoso Edoardo Pesce, che nel 2019 ha vinto il David di Donatello come miglior attore non protagonista per Dogman di Matteo Garrone e ha all’attivo diverse serie tv come Romanzo Criminale, Christian, Boris e L’amica geniale

L’emozionante pellicola racconta la storia di una famiglia come tante alle prese con una declinazione della diversità, tra dubbi, paure e pregiudizi inconsci.

Quanto c’è di te in questo personaggio?

Poco, perché nella vita ho cercato sempre di non uniformarmi. Per me le differenze sono una fonte di crescita, non ho mai avuto pregiudizi: li interpreto come dei muri.

A chi serve questo film?

A chi è troppo sicuro delle proprie posizioni e non si mette mai in discussione. Spero che la pellicola possa strappare qualche ragazzo o ragazza dalla spiaggia, vi -

sto che esce a luglio, e magari avere un percorso nelle scuole, anche se mi sembra sia più adatto ai genitori che ai bambini.

Come mai?

Perché i bambini sono molto più fluidi di noi adulti. Poi si cresce e si viene contaminati dalla società: viene proposto un modello a cui aderire, subentra la voglia di essere accettati, la paura di non piacere e di non poter entrare in un gruppo. A volte non tutti i ragazzi hanno la forza di preservare la loro unicità.

Come hai superato le tue insicurezze nella vita?

Sono sempre un po’ in crescita. E forse crescere consiste nel riconoscere la propria fragilità e accettarla. Bisogna imparare a convivere con le proprie insicurezze senza cercare di seppellirle o nasconderle.

Con la regista Michela Andreozzi com’è andata?

Benissimo. Lei è simpaticissima e il clima era super rilassato, nonostante il serrato programma di riprese. Tra l’altro nel film recitavano anche dei veri genitori unicorni, cioè quelle persone che adottano un tipo di approccio aperto e inclusivo nella crescita dei propri figli, ed è stato bello poter approfondire questo aspetto. E cosa hai capito?

Che se non si sta bene con se stessi si può arrivare anche alla depressione. Non sentirsi a proprio agio in un genere di appartenenza provoca molta sofferenza.

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IL SAL

DELLA VITA

IL CANTAUTORE DELLA HIT ROSSETTO E CAFFÈ SI PREPARA PER IL TOUR

ESTIVO E RIPERCORRE I CHIAROSCURI DELLA SUA CARRIERA

di Gaspare Baglio gasparebaglio

Il vostro è un giornale pieno di passione e io sono attratto da tutte le cose fatte con passione». Inizia così l’intervista a Sal Da Vinci, il cantautore che è tornato prepotentemente sulla cresta dell’onda grazie alla hit dei record Rossetto e caffè. La canzone, certificata platino, lo scorso anno ha generato oltre 100 milioni di ascolti solo su spotify e ha stazionato per più di 24 settimane in classifica, mentre il videoclip è stato il più visto su youtube nel 2024. A riportarla ancora di più sotto i riflettori sono stati i The Kolors, che l’hanno cantata proprio con lui durante la serata delle cover al Festival di Sanremo 2025.

Ma il cantautore napoletano nato a New York non si ferma mai. E mentre il nuovo singolo L’amore e tu si sta imponendo tra i pezzi dell’estate, lui parte con il summer tour dello spettacolo Stasera che sera! in cui si racconta tra storie e aneddoti: «La musica la fa da padrone e mi accompagna in un viaggio che spazia anche nella nostra cultura». Il primo appuntamento è fissato il 19 luglio a Termoli (Campobasso). E poi si prosegue a Palermo, Catania, Trani, Lecce, Forte dei Marmi (Lucca), Castiglioncello (Livorno), Diamante (Cosenza), Roccella Jonica (Reggio Calabria), Castel Di Sangro (L’Aquila), fino al gran finale in piazza del Plebiscito, nella sua Napoli, il 6 settembre. Sal, questo è un bel momento per te.

In effetti sì, avverto questa sensazione di affetto da parte delle persone. Il pubblico decide tutto: ha trasformato Rossetto e caffè in una hit. Non ci credevo nemmeno io, ma i miracoli avvengono. L’ho visto come un riconoscimento per la mia carriera.

Be’, non proprio un miracolo, visto il grande impegno che c’hai messo.

Sono partito dal basso, è un progetto che mi sono autoprodotto. Adesso Rossetto e caffè è diventata internazionale. Chi l’ha ascoltata l’ha fatta sua e ora si può sentire in Egitto, negli Stati Uniti e in Canada, dove viene trasmessa dalle radio nazionali. È un motivo di grande soddisfazione: porto un profumo di italianità nel mondo. Hai subito capito le potenzialità del pezzo?

No, l’avevo messa tra le canzoni buone per un eventuale prossimo album. Ho fatto un test spoilerando su tiktok qualche inedito per capire quale piacesse di più al pubblico. Uno di questi, L’ammore è na promessa, ha generato subito tre milioni di like. Ma alla fine abbiamo deciso di

puntare su Rossetto e caffè, l’unica che non avevamo fatto ascoltare online e l’unica non in napoletano.

Però ci sono versi nella lingua partenopea…

Già, perché mio figlio Francesco, anche lui cantautore, mi aveva chiesto come mai non avessi inserito nemmeno una parola in napoletano. Mi ha messo questo tarlo, così sono tornato in studio e, anche se il brano era già pronto, l’ho ricantato inserendo versi in partenopeo. Il 14 giugno, giorno del suo compleanno, mio figlio ha sparato il pezzo sulle piattaforme. Il resto è storia.

A chi devi dire grazie?

Al pubblico che non mi ha mai abbandonato e alla mia perseveranza.

Il momento più bello e quello più brutto della tua carriera?

Ho realizzato tanti bellissimi sogni, a partire dalle collaborazioni con Renato Zero, Maurizio Fabrizio, Gaetano Curreri, Clementino, Ornella Vanoni, Gigi D’Alessio. E poi la vittoria di Vera al Festival italiano di Canale5 nel 1994, il terzo posto a Sanremo 2009 con il brano Non riesco a farti innamorare, il ruolo da protagonista nello spettacolo L’opera buffa del giovedì santo, diretto dal maestro Roberto De Simone, che mi ha consentito di girare i teatri italiani. Il periodo più brutto, invece, l’ho vissuto da bambino. Come mai?

Tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80 recitavo con mio padre Mario: interpretavo il ruolo del bambino strappacuore nelle sceneggiate napoletane. Avevamo un enorme successo, ma poi l’attenzione verso questo genere di spettacolo è scemata e le persone che fino al giorno prima mangiavano con noi ci hanno letteralmente voltato le spalle. Ho visto la delusione e le lacrime di mio padre. Sono stati anni difficili: sono passato dalle stelle all’anonimato più totale. Per un bambino non è facile. Ma la mia famiglia mi ha aiutato a superare quel periodo.

E poi?

Il mio sogno era esibirmi davanti al pubblico. Ho iniziato a studiare come un matto la musica: prima la batteria per il ritmo, poi il pianoforte per scrivere canzoni. Prima componevo per altri, poi ho deciso di cominciare a cantare. Chi sei oggi?

Il bambino di sempre, ma con qualche ruga in più.

saldavinciofficial

LA MUSICANON VA IN VACANZA

E NEMMENO FEDERICA GENTILE, CON I SUOI SPAZI ALL’INTERNO DI CAMPER E UNOMATTINA WEEKLY, SU RAI1. IN ATTESA DI RICOMINCIARE PLAYLIST A SETTEMBRE

di Gaspare Baglio gasparebaglio

Una vita in radio e adesso sempre più presente in tv. Federica Gentile non si ferma mai e quest’estate non va in vacanza, ma staziona su Rai1 per occuparsi della sua amatissima musica a Camper, dal lunedì al venerdì alle 12, e a Unomattina Weekly, il sabato alle 8:30 e la domenica alle 8:20. Mentre a settembre riparte con la conduzione di PlaylistTutto ciò che è musica, su Rai2, una finestra (formato piccolo schermo) con performance live.

Se dovessi darci la top five delle canzoni che ti ricordano l’estate?

Super Superman di Miguel Bosé, del 1979. Ero in vacanza all’isola d’Elba: la prima estate che associo a un tormentone. Mi viene in mente il campeggio con i miei genitori e una tenda verde, che non assomigliava minimamente a quelle di adesso: ne avanzava sempre un pezzo.

Altro giro, altra estate. Tutte le hit di Madonna negli anni ’80, come Papa don’t preach o La isla bonita. La lego ai villaggi di Arbatax, in Sardegna. Non facevo l’animatrice turistica, ma stavo lì talmente tante settimane che diventavo parte dello staff. Era molto divertente.

Terza posizione per?

Self control di Raf. La associo a un bellissimo viaggio in Grecia, a Cefalonia, nel 1984. Ero sempre con i miei, ci spostavamo col gommone spartano di mio padre, che si guidava dalla poppa. Le vacanze con la tua famiglia sono state molto avventurose...

Sì, sempre senza macchina. La nostra era una vita da pescatori: tutti sul gommone dalla mattina presto e a pranzo il pomodoro bagnato nell’acqua del mare per salarlo. Oltre alle mete già menzionate, siamo stati anche a Lipari e Marettimo, tra Eolie ed Egadi.

Ti piace molto il mare?

Sì, sono anche una guida subacquea. Mettetemi su una barca, datemi una bombola e io vado (ride, ndr ).

Torniamo alla nostra classifica, siamo alla quarta posizione. Under the bridge dei Red Hot Chili Peppers che lego alla California, dove ho fatto un pezzo del mio percorso universitario. Un’esperienza così bella, e di cui ho parlato così bene, da aver convinto mia figlia a trascorrere quattro anni di scuola lì. Ora sta tornando per finire l’università.

Quanto è stato difficile essere così lontane?

Avere una figlia nemmeno 16enne dall’altra parte del mondo non è facile, ma l’ho fatto per il suo futuro. Ho capito l’importanza di questa esperienza perché ne ho vissuta una simile. E poi abbiamo un rapporto di grande complicità e confronto. Ultima casella della nostra top five. Che brano scegli?

Sono giorni che ho in mente Balorda nostalgia di Olly, che ha vinto l’ultimo Sanremo. E poi ci sono le canzoni di Annalisa e Achille Lauro, che lego alla radio, ai concerti, all’estate.

Quanto ci hai pensato prima di lasciare la radio?

È stata una scelta molto difficile, ma tendo molto al cambiamento e amo le sfide. Mi sento una startupper. Quando mi propongono una cosa che mi piace è difficile resistere. Diciamo che si è chiuso un ciclo della vita. Ma mai dire mai.

Cosa ti piacerebbe fare in tv?

Vorrei restare su quello che mi appassiona ma anche aprirmi a tematiche diverse come l’attualità e i giovani. Ti posso anticipare che ci sono due progetti su RaiPlay, uno sulla musica e uno sul cinema.

A livello professionale come ti incaselli oggi?

Penso di essere a cavallo tra l’artista e la manager, divisa tra un’anima creativa e una sensibilità organizzata. Quando dirigevo Radio Zeta mi piaceva stare con i ragazzi, vederli crescere e sviluppare le loro peculiarità. Sono un’operatrice del settore che ama questo mestiere, mi diverto a spaziare tra i ruoli. E amo vedere le cose che prendono forma.

Quale canzone si addice a questo momento professionale?

Time dei Pink Floyd: l’idea della circolarità, del tramonto che diventa alba e assume nuove forme. Ogni fine è un inizio, una ripartenza.

federicagentileof

COMPLESSITÀ

SENZA PERMESSO

È QUELLA CHE RIVENDICA CHIARA FRANCINI, IN LIBRERIA

CON L’ULTIMO ROMANZO LE QUERCE NON FANNO LIMONI.

PAGINE PIENE DI «MEMORIA, SPINE, SCINTILLE E UNA MALINCONIA OSTINATA»

Rizzoli, pp. 408 € 19
di Sandra Gesualdi sandragesu

Èun fiume in piena. Risponde andando al nocciolo, perché prima si mangia, a pieni morsi, la polpa. Come fa con la vita, senza fare e farsi sconti. Chiara Francini è in tour con il suo ultimo romanzo Le querce non fanno limoni, nel quale riscostruisce alcuni episodi della Resistenza partigiana e degli anni ‘70, quelli del terrorismo e delle lotte studentesche. Quattrocento pagine pullulanti «di memoria, spine, scintille e una malinconia ostinata», come le definisce l’autrice. Ma anche di donne forti e chiare.

Scrivere è un lavoro o un modo di stare al mondo?

È la mia forma di disobbedienza. È come dormire in trincea: sei tra il riposo e l’allarme. Sempre in bilico. Scrivo per difendere chi non ha voce, ma anche per parlare con quella parte di me che resta indietro, ogni volta. È l’unico modo per stare al mondo senza farmelo spiegare da qualcun altro.

Quando e come lo fai?

Mai la sera. Scrivo la mattina e ovunque: sul bordo di un letto, per terra, in piedi in cucina. Non ho un luogo sacro, rispondo a un’urgenza. E quando arriva, scrivo come se dovessi afferrare qualcosa che sta per cadere. Con tutta me stessa. Senza chiedere permesso.

Da dove arriva il titolo Le querce non fanno limoni ?

Da una frase di mia madre. Sembra semplice ma non lo è. Vuol dire che certe nature sono inascoltate, certe intelligenze sradicate, certe figlie nate in giardini sbagliati. Ma capaci di resistere.

Descrivi una vicenda di dirompente libertà. In due periodi diversi, ma intrecciati, della storia italiana.

Ho raccontato cosa significa avere un’idea e pagarla. Cosa succede quando il corpo delle donne entra nella storia e non solo nella cronaca. Ho narrato due momenti in cui scegliere ha fatto la differenza tra vivere e sopravvivere.

Delia è la protagonista. Un personaggio potentissimo, sinossi di lotta, consapevolezza, coraggio, cura. E? Inadeguatezza. Eccesso. Perdita. Delia è una donna che non si fa bastare la sopravvivenza. Non vuole essere una statua né una martire. Vuole fare la cosa giusta. E custodirla.

Le fai dire: «Mi sento un tramonto che nessuna alba avrebbe accolto». Che cosa significa?

È la frase di chi ha dato tutto prima che arrivasse il tempo di raccogliere. È la voce di chi ha amato senza applausi, di chi si è battuta per un futuro che non vedrà mai intero.

Tra le pagine ci sono le lotte per la giustizia sociale e la voglia irrefrenabile di mettersi in gioco per raddrizzare il mondo. Oggi cos’è la rivoluzione?

Non è gridare più forte. È restare complessi quando tutto spinge a una semplificazione che non vuole spiegare la realtà, ma manipolarla per strumentalizzarla. È non vergognarsi di provare pietà. È mantenersi puri. È spostare il proprio baricentro: un centimetro, ogni giorno, verso il prossimo.

Il romanzo è ambientato a Firenze e a Campi Bisenzio, nella sua provincia, dove sei cresciuta. Questa cittadina, in

particolare, è un luogo da cui fuggire per emanciparsi o un posto del cuore e della nostalgia?

Campi è casa. È il luogo che mi ha fatto essere ciò che sono.

E la riconoscenza è il valore in cui credo di più. Qui mi è stato trasmesso il messaggio: «Non sei speciale, ma se resisti puoi diventarlo».

Ci sono molti dettagli e ricostruzioni storiche: che tipo di ricerche hai fatto e con quali fonti?

Ho camminato tra le carte come su un campo minato. Le fonti non sono neutre. Ho letto documenti, ascoltato interviste, pianto leggendo lettere. Ma ho capito solo quando ho smesso di cercare una verità e ho trovato una voce.

Le madri, nelle tue pagine, sono figure che tracciano cammini…

Sì, ma non come mappe, come fenditure. Non sono sante, non sono simboli. Sono creature imperfette che amano come possono: a volte troppo, a volte male. Ma è nel modo in cui amano, o non riescono a farlo, che si apre lo spazio per le figlie. E in quello stesso spazio – pieno di silenzi, errori, strappi – le figlie imparano a camminare. Magari storte, ma libere.

Chi vorresti leggesse questo tuo intenso lavoro?

Chi si sente fuori posto. Chi ha avuto paura di parlare. Chi ha visto da vicino l’ingiustizia.

Scrittrice di successo, attrice, produttrice, conduttrice tv. Sei arrivata dove avresti voluto?

Sono dove non devo più chiedere il permesso di essere complessa. Ma la verità? Non arrivo mai, mi sposto.

Cosa tieni sul comodino?

La prima copia del mio Le querce non fanno limoni. E un libro di Vittorio Reta, Visas e altre poesie. L’unico che ha scritto.

La lettura che ti ha sconvolta, nel bene o nel male?

La condizione umana, di André Malraux. Perché mostra che si può essere eroici e disperati nello stesso gesto. Mi ha insegnato che resistere non serve a vincere, ma a restare umani.

Chi sono i tuoi o le tue maestre?

Non le ho scelte, le ho riconosciute. Arrivavano ferite, splendide, scomode. E mi indicavano una strada, senza nemmeno voltarsi. Sono le persone che mi hanno lasciata sbagliare. Chi mi ha fatto spazio. Chi ha lottato prima che io potessi capire perché.

A cosa non rinunceresti mai?

Alla possibilità di cambiare idea o vita. Al cambiamento, quando è rivoluzione e quindi progresso.

Come inizi la giornata?

Con la sensazione che mi sia dimenticata qualcosa. E forse è vero.

Un consiglio per essere forti e chiare?

Non rinunciare alla complessità. E non avere paura di dire, a voce alta: «Mi fa male».

chiarafrancini

ChiaraFranciniReal

UN TRENO DI LIBRI SCAFFALE

a

REYKJAVÍK, AMORE

Guðrún Eva Mínervudóttir

Iperborea, pp. 256 € 18

Tra le casette colorate e il mare della capitale islandese, cinque donne sono accomunate dalla necessità di una svolta: Guðríður ha alle spalle una famiglia disordinata e amorevole; Hildigunnur è affascinata da un missionario texano, Jóhanna è attratta dallo zio della migliore amica; Sara, dopo relazioni violente con uomini, trova conforto nelle braccia di una donna; Magga, malata terminale, apprezza il tempo che le resta. Un romanzo sulla poesia dell’ordinario e la profondità dei piccoli gesti.

IL PADIGLIONE REALE

DELLA STAZIONE CENTRALE DI MILANO

IL PADIGLIONE REALE DELLA STAZIONE CENTRALE DI MILANO

Fabio Mangone

Dario Cimorelli Editore, pp. 112 € 28  Ornato da marmi policromi, disegnato nei minimi dettagli, concepito come una sorta di reggia in miniatura. Inaugurato nel ‘31, il Padiglione Reale all’interno della Stazione Centrale di Milano è uno spazio dal gusto déco nato per accogliere i sovrani e ospitare ricevimenti. Da decenni inaccessibile al pubblico, sarà oggetto di un restauro promosso dalla Fondazione FS Italiane. Il volume ne approfondisce la storia con foto d’epoca, disegni e reportage a colori.

LA COLONIA

Annika Norlin

Edizioni e/o, pp. 464 € 19

Emelie ha 30 anni e un lavoro tanto impegnativo da portarla in burnout. Così, decide di lasciare la città per trascorrere qualche giorno immersa nella natura. Lì incontra un misterioso gruppo di persone guidato dall’enigmatica Sara. Tutti hanno storie fatte di traumi, alienazione, particolari visioni del mondo. Come sono finiti in quel posto? E cosa succederà quando un estraneo finirà per mettere in subbuglio la loro quotidianità? Una storia di grande successo in Svezia pronta a diventare anche una serie tv.

LA CECILIA

Michela Panichi

Nottetempo, pp. 264 € 15,90

Una ragazzina di 13 anni è in vacanza con la famiglia a Ischia. In bilico tra fanciullezza e adolescenza, vive un’estate piena di scoperte di sé, timori per il corpo che cambia e conflitti con i genitori. Ma c’è una spiaggia, i Maronti, dove questi problemi sembrano non riuscire a raggiungerla. Lì trova un gruppo di giovani invischiati nei primi approcci amorosi. Scambiata per maschio dai suoi nuovi amici, Cecilia decide istintivamente di assecondare quell’equivoco.

SUPERMAN: IL MONDO

AA. VV.

Panini, pp. 208 € 25

Se al cinema dall’11 luglio c’è Superman di James Gunn, in libreria fa capolino quest’antologia celebrativa dedicata all’ultimo figlio di Krypton, l’eroe che ha ispirato una generazione. In nome dell’originalità, sono stati assoldati team creativi da tutto il mondo con l’obiettivo di proiettare l’Azzurrone in una dimensione più internazionale. Risultato? Storie uniche con stili narrativi e disegni innovativi capaci di mostrare un lato inedito dell’alter ego di Clark Kent.

ISABEL BLANCO

Barbara Sarri

Mursia, pp. 228 € 16

Una detective con la passione del flamenco è alle prese con un doppio omicidio. Sul litorale di Ostia, due giovani ragazze cresciute in una casa-famiglia vengono trovate morte, una dopo l’altra, in una villa abbandonata e misteriosa. Isabel indaga sulle vittime adolescenti e finisce per entrare in un mondo virtuale a lei sconosciuto, il dark web. Un giallo per riflettere su temi come la violenza verso le donne e i pericoli che possono nascondersi tra le pieghe della Rete.

Un capolavoro Art Déco

cielo.

Se hai acquistato una crociera di almeno 11 giorni e durante il tuo viaggio non avrai visto l’Aurora Boreale, ti consoleremo offrendoti un’altra crociera di 6 o 7 giorni*

La nostra famosa rotta postale connette tra loro, dal 1893, i porti di 34 comunità locali

UN TRENO DI

PICCOLE LETTURE

I MIEI PRIMI HAIKU

UN LIBRO ILLUSTRATO SPIEGA COME COMPORRE LE TIPICHE

POESIE GIAPPONESI, NOTE PER LA LORO BREVITÀ E LA CAPACITÀ DI EVOCARE

IMMAGINI. UN ESERCIZIO DI SCRITTURA PER ENTRARE IN CONTATTO CON I SENSI E LE EMOZIONI

di Alex A. D’Orso - al.dorso@fsitaliane.it

Un’illustrazione di Sande Thommen tratta dal libro

Tre versi, 17 sillabe, una parola legata alla stagione e una pausa nel ritmo che crea l’effetto sorpresa. Gli haiku, componimenti poetici giapponesi nati nel XVII secolo, sono contraddistinti da queste caratteristiche. Leggendoli si visualizza un’immagine semplice, un’istantanea in grado di raccontare un momento passeggero e trasmettere la sensazione a esso legata. «Nel vecchio stagno/una rana si tuffa/che suono d’acqua!», recitano i versi di Matsuo Bashō, ritenuto il maestro del genere. «Sera d’autunno/la manica di donna/sfiora lo specchio», scrive Yosa Buson, suo seguace. Chiunque, a prescindere dall’età, può scrivere haiku : basta sapersi guardare intorno nel modo giusto e concentrarsi su un solo gesto, eliminando il superfluo. Un esercizio che il libro di Véronique Brindeau invita a fare, attraverso giochi che attivano la fantasia e ritratti di poeti e poetesse della letteratura giapponese. Un’iniziazione ai principi fondamentali di un’arte antica, ma anche un invito a entrare in contatto con i propri sensi tramite la scrittura.

L’ippocampo, pp. 92 € 15 (da 7 anni)

TRE SASSI

Olivier Tallec

Clichy, pp. 40 € 21 (da 3 anni)

La storia piena d’imprevisti di tre sassi che se ne stanno sdraiati su una montagna, fermi a osservare il mondo: la solita noiosa vita da rocce. Finché, durante una tempesta, un fulmine li colpisce in pieno facendoli saltare lontano. Rotoleranno senza tregua tra torrenti, prati, uccelli predatori, talpe, lepri e cani, per poi finire in mare. Lì finalmente potranno tornare tranquilli e immobili ma più felici, dopo aver attraversato tante avventure. Un libro che dimostra come la fantasia faccia muovere anche i sassi.

VERA L’ASTRONAUTA

Susanna Isern e Marta Moreno

NubeOcho, pp. 40 € 15,90 (da 4 anni)

Vera è una bambina vispa e curiosa che ha un obiettivo: partire per un viaggio su Marte come aspirante astronauta. Iscritta alla Grande accademia spaziale, si impegna duramente e supera ogni prova, anche se alcuni suoi compagni di classe cercano di metterla in difficoltà.

Credono che fare un lavoro del genere e volare tra le stelle non sia una cosa adatta alle bambine. Un libro illustrato sull’importanza di credere nei sogni e sull’impegno che occorre per realizzarli.

UN TRENO DI LIBRI SCAFFALINO

a

cura di Sandra Gesualdi

MAL DI NEBBIA

Nicoletta Gramantieri

Emons Edizioni, pp. 264 € 14,50 (da 12 anni)

Anni ‘40, colline emiliane. Albertina ha 12 anni e vive con la famiglia in un paese che pare sia maledetto. Durante la Prima guerra mondiale alcuni ragazzi, invece di tornare a combattere al fronte, si buttarono nel fiume e da allora – secondo la leggenda – il torrente è stregato: di notte, i fantasmi degli annegati riemergono dalle acque, immerse nella nebbia, terrorizzando tutto il borgo. Con l’aiuto di due amici e alcuni partigiani Albertina è decisa a scoprire la verità.

DOV’È BAGUETTE?

Anne Herbauts

Gallucci, pp. 92 € 19 (da 5 anni)

Dopo la scuola una ragazzina si diverte con i videogiochi. Si svaga alla consolle insieme all’uccellino Briciola e a Baguette, la sua amica capra che non ha il permesso di entrare in casa ma salta dalla finestra. Si fanno prendere così tanto dal gioco che sembrano entrarci dentro, tra colori e musica. Baguette non ne capisce molto di ciliegie turbo e cannoni caricati a pisellini e, così, finisce addirittura per perdersi. Un fumetto divertente su un viaggio virtuale e fantastico.

LE SO TUTTE!

Sara Marconi e Beniamino Sidoti

Lapis, pp. 136 € 12,50 (da 9 anni)

Savannah e Maicol sono due amici molto diversi tra loro. Una, appassionata di ecologia e studiosa brillante, vorrebbe salvare il mondo. L’altro, fantasioso e buffo, è incompreso a scuola. Un giorno Maicol riceve un oggetto misterioso: un ciondolo capace di offrire la risposta esatta a qualunque domanda. Da quel momento, sa tutto e gli altri lo ascoltano. A poco a poco, però, entrambi si accorgono che spesso le risposte dei grandi non sono vere: per conoscere davvero bisogna indagare e approfondire.

HOT DOG

Doug Salati

Gribaudo, pp. 40 € 14,90 (da 5 anni)

Marciapiedi sfrigolanti, sirene assordanti e i piedi delle persone vicino alla faccia: un cucciolo ne ha abbastanza dell’estate in città e si accascia in mezzo alle strisce pedonali. La sua proprietaria cerca di fargli prendere la boccata d’aria di cui ha bisogno, così i due saltano sul primo treno e arrivano al mare, cullati dalla brezza e dal suono delle onde. Finalmente il cagnolino può correre e assaporare la libertà sulla spiaggia. Libro vendutissimo in Usa per lo stile dinamico dei disegni che rappresentano gli stati d’animo del protagonista. G.B.

DA SCUGNIZZO CON L’ANIMO

SUL LAVORO

È UNO

STACANOVISTA.

MA CONSERVA LA LEGGEREZZA DI UN RAGAZZINO CHE VUOLE GIOCARE IN PIAZZETTA. DOPO IL SUCCESSO DI AFFARI TUOI, STEFANO DE MARTINO RIPARTE DAL 15 LUGLIO CON IL SUMMER TOUR DI MEGLIO STASERA!

di Gaspare Baglio gasparebaglio

La stagione tv appena conclusa ha visto una stella brillare più delle altre: Stefano De Martino. Il ballerino e showman ha cominciato a seminare il suo talento

oltre 20 anni fa grazie a una borsa di studio presso il Broadway Dance Center di New York, lo ha innaffiato in quella fucina di talenti che è Amici di Maria De Filippi e nutrito continuando a danzare in giro per il mondo con il Complexions Contemporary Ballet. Fino a sbocciare anche come personaggio tv e conduttore in show di grande successo: da Made in Sud a Tim Summer Hits fino a Bar Stella, Stasera tutto è possibile e Affari tuoi, game show di Rai1 che lo ha consacrato nell’olimpo dei presentatori.

In attesa di essere nuovamente timoniere del format dei pacchi, a settembre, De Martino torna anche a teatro col summer tour di Meglio stasera!, il one man show diretto da Riccardo Cassini che riparte il 15 luglio da Napoli per poi girare l’Italia, da Porto Recanati (Macerata) a Roma, da Palermo a Reggio Calabria, fino al gran finale fissato a Cagliari il 31 agosto. Stefano, questa stagione tv è proprio stata la tua consacrazione…

Ho vissuto un bell’anno, sì. Posso andare in vacanza sazio di soddisfazioni.

Quando hai preso le redini di Affari tuoi avevi dei dubbi, immagino. Come ti sei approcciato a un programma tanto amato dal pubblico?

Sì, c’erano tante incertezze, anche riguardo al fatto di affidare a me un format così strutturato, in un orario dove ci

sono sempre stati grandi professionisti, quelli che io chiamo i senatori. Il programma dell’access prime time è la cassaforte della televisione e mi sono trovato lì solo perché si era creato un vuoto. Devo dire che la Rai, spesso identificata come un’azienda molto tradizionale, in realtà ha fatto una scelta super pop affidando a me questo prodotto. Come ti sei sentito quando è arrivata la chiamata?

Avevo un carico di responsabilità molto alto, non sapevo come sarebbe andata. Anche se, tra le trasmissioni storiche, Affari tuoi era l’unico game show che immaginavo di condurre.

Ah sì?

Ogni volta che facevo delle simulazioni mentali rispetto al futuro, vedevo questa affinità con Affari tuoi. Così, quando ho iniziato a pensare a come lo avrei condotto, mi sono visualizzato in quello studio, mi sono visto urlare, scherzare e lanciare i pacchi, come poi è successo. Ma non sapevo quale potesse essere il percorso, la strada più giusta per entrare in quella condizione che mi consente di fare televisione un po’ a modo mio. Quella è stata la parte più difficile: capire come entrare in punta di piedi in un game show con uno storico tanto importante senza destabilizzare lo spettatore e l’editore.

Chi ti ha aiutato ad affrontare questa avventura?

Le persone. Io non sono un solista, faccio sempre squadra. Mi piace nutrirmi dell’umanità, anche al di là dei professionisti che lavorano con me da anni.

Ci spieghi meglio?

Per quanto si voglia lavorare con anticipo, Affari tuoi si crea sul campo. È quasi come fare radio: è un programma che va in onda tutti i giorni e ogni volta bisogna far succedere qualcosa di diverso. Quindi mi sono nutrito dell’umanità che mette a disposizione questo programma, cioè le 20 persone che rappresentano tutta l’Italia, e ho provato ogni sera a esercitare il più possibile l’empatia, con curiosità, entusiasmo, voglia di conoscere persone e storie nuove. Da lì ho trovato gli spunti per fare spettacolo.

Direi che l’obiettivo è stato raggiunto.

Quella è stata la chiave che mi ha confortato.

Rispetto a cosa?

Be’, sai, tutti dicevano: «De Martino ha sempre una compagnia di comici o una compagnia di giro, adesso che è da solo vediamo cosa si inventerà».

E cos’hai capito, dopo questa esperienza in solitaria?

La verità è che non si è mai da soli quando si fa questo mestiere: ci si relaziona sempre con qualcuno. Questa volta non solo con coloro che fanno lo stesso lavoro, ma anche con le persone comuni e la loro imprevedibilità. Magari un tabaccaio che si ritrova davanti alle telecamere offre più spunti di racconto rispetto a un attore.

Affari tuoi ha sbancato lo share. E i programmi concorrenti sono partiti all’attacco. Come hai vissuto le punzecchiature del dirimpettaio Striscia la notizia, su Canale 5?

Prima di essere un conduttore sono un vorace telespettatore, quindi so che certi fenomeni di successo si portano dietro onori e oneri. È difficile che uno show dai tanti consensi passi inosservato e nessuno abbia qualcosa da ridi -

re. Il punzecchiamento dei dirimpettai è un effetto collaterale dovuto: se il programma non fosse an dato così bene probabilmente non avremmo avuto tutta quella dose di critica.

Maria De Filippi ti ha chiamato per complimentarsi del successo?

Lei è una costante della mia vita. Ci siamo sentiti pri ma, durante e dopo aver accettato di lavorare ad fari tuoi. Mi confronto spesso con lei: da grande donna di televisione, ha un istinto da cui ho la fortuna di ab beverarmi ogni volta.

E cosa ti ha detto relativamente alla possibilità di con durre la trasmissione?

Che avrei potuto farlo bene, ma avrei dovuto trovare la mia quadra. Ha sottolineato quanto un programma quotidiano fosse un esercizio importante per chi vuole fare questo mestiere: essere in onda tutti i giorni è un altro campionato. Che cos’altro ti piacerebbe fare in tv?

Vorrei provare a portare in onda dei formati originali: sono un promotore della scrittura e degli autori, in Italia abbia mo grandi penne e una creatività su cui potremmo inve stire un po’ più spesso. Dovremmo sperimentare piuttosto che comprare in giro per il mondo format scritti e collau dati da altri. Spesso, nel riadattare un programma per la nostra cultura dobbiamo cambiare così tante cose che sa rebbe meglio scriverlo da zero. La mia ambizione, quindi, è quella di dare voce e vita alle idee di persone che lavorano con me. Ha più senso ed è anche più divertente.

Il 15 luglio, proprio dalla tua Napoli, parte il summer tour di Meglio stasera!, lo spettacolo scritto insieme a Cassini,

Stefano De Martino conduce il comedy show Stasera tutto è possibile

un tuo autore storico che ne cura anche la regia. Come concili il teatro con la televisione?

Cerco sempre di alternare il lavoro in tv, in cui sono al servizio delle persone, con quello in teatro, in cui riprendo il ruolo naturale di performer che mi porto dietro dalla danza.

Queste vie si incontrano?

Sono due rette parallele e tendo a tenerle separate per avere una

sorta di doppia vita. Questa cosa mi garantisce respiro nel lavoro che faccio: quando sono a teatro ho proprio voglia di scrivere e sperimentare ed è la prova più difficile per chi fa questo lavoro. In televisione ti scontri con i dati, in teatro ti rapporti col parere di una persona che è uscita di casa, ha pagato il biglietto e pretende – giustamente – di essere intrattenuta. È proprio un’altra cosa, c’è uno scambio diverso.

Quindi non porterai Meglio stasera! in tv, mi sembra di capire.

C’è questa tendenza a prendere gli spettacoli teatrali, registrarli e portarli in televisione. Chissà, forse potrebbe succedere anche col mio. Proprio per questo ogni sera, sul palco, cerchiamo di cambiare qualcosa, anche solo un dettaglio, perché quella magia che si crea dal vivo – fatta di sguardi, respiri, emozioni condivise – è qualcosa che nessuna telecamera potrà mai restituire davvero.

De Martino ad Affari tuoi
© Raffo Marone

Il teatro è unico perché irripetibile, ogni replica è diversa dalla precedente. E poi trovo divertente mostrarmi in un'altra veste, più diretta e autentica, a chi mi conosce solo per il piccolo schermo.

A chi devi dire grazie?

A tantissime persone. A Maria, la prima a credere in me, poi a Carlo Freccero, che quand’era direttore di Rai2 mi ha voluto alla conduzione di Made in Sud. Da lì ho avuto un susseguirsi di occasioni.

Qual è la tua vocazione?

Stare tra la gente. Non potrei lavorare lontano dalle persone. Tutto quello che faccio è sempre votato a mischiarmi con l’umanità.

Hai iniziato come concorrente nel talent Amici di Maria De Filippi e il pubblico non ti hai mai abbandonato.

È la mia grande fortuna: non mi sento mai da solo e ho una spinta da parte degli spettatori. Cominciare presto a fare tv significa crescere sotto gli occhi di tutti, per i primi dieci anni di carriera ero esposto senza strumenti, senza essere a fuoco. Poi ho capito che cosa volevo essere. Da parte delle persone percepisco un senso di appartenenza: mi incoraggia e mi riveste di responsabilità.

Ti sei mai sentito davvero solo?

Da piccolo mi spaventava la solitudine, adesso è un rifugio.

Con il mio lavoro sono continuamente esposto al contatto umano e stare da solo mi consente di ricaricare le batterie sociali. È un modo per riorganizzare le idee. Non la vedo più come una cosa malinconica.

Prima era così?

Ho sempre vissuto a stretto contatto con la mia famiglia, che aveva un bar. E in un contesto del genere non ero mai realmente solo. Abitavo sopra il locale di mio nonno, ricordo mio padre dietro al bancone, i miei che lavoravano, un via vai di buongiorno e caffè. Quindi, le prime volte lontano da casa per me sono state destabilizzanti.

Se ti dovessi descrivere, chi è Stefano De Martino?

Uno scugnizzo. L’animo da scugnizzo me lo porto dietro, anche se nel lavoro sono stacanovista con un grande senso di responsabilità. Ma il mio approccio è quello del ragazzino che ha appena finito i compiti e vuole giocare a pallone in piazzetta. Ed è quello spirito, quel modo di divertirsi che porto in scena.

stefanodemartino

De Martino durante lo spettacolo teatrale Meglio stasera!

UN MARE DA LEGGENDA

SPIAGGE BANDIERA BLU, GROTTE PREISTORICHE E UN SITO ARCHEOLOGICO CHE TESTIMONIA IL PASSAGGIO DEI GRECI. IN CILENTO, NELLA

PROVINCIA DI SALERNO, PER UNA VACANZA

SOSTENIBILE A PARTIRE DAL VIAGGIO

di Alex A. D’O rso - al.dorso@fsitaliane.it

Terra di miti e leggende, patria della scuola filosofica eleatica e della dieta mediterranea, il Cilento ha attirato negli ultimi anni l’attenzione di chi cerca rotte lontane dal turismo di massa. Trascorrere le vacanze in questa zona può essere un’esperienza sostenibile a partire dal viaggio. L’area del Salernitano, nei suoi tratti meno impervi, è infatti collegata con il Regionale Veloce diretto in Calabria e il servizio Cilento Link e con le Frecce in partenza da Torino, Milano, Reggio Emilia, Bologna, Firenze e Roma. Scendendo ad Agropoli, il servizio FRECCIALink consente di raggiungere le località di San Marco di Castellabate e Santa Maria di Castellabate. Mentre con un cambio a Vallo della Lucania si arriva ad Acciaroli, Pioppi e Marina di Casal Velino.

Cala Bianca a Marina di Camerota (Salerno)
Velia
Acciaroli
Ascea
Palinuro
Marina di Camerota
Agropoli Pioppi

AGROPOLI, UN BORGO CON VISTA

Considerata la porta del Cilento, Agropoli è la località più grande di questo territorio. Il nome deriva dal greco Acropolis, città posta in alto, e infatti il suo centro storico – a circa 15 minuti a piedi dalla stazione – è arroccato su un rilievo roccioso che si affaccia sul porto sottostante. Per entrarci si passa sotto un portale seicentesco aperto nella cinta muraria, alla fine di una salita di scaloni. La fatica può farsi sentire, ma è alleviata dalla vista del mare sul lato sinistro, da ammirare facendo piccole soste. Superato il varco, ci si trova nel borgo che è dominato dal castello angioino aragonese, di origine bizantina. Non mancano le spiagge dove rinfrescarsi: Trentova, che alterna ciottoli e punti sabbiosi, e la Licina, particolarmente cara agli abitanti del posto, entrambe Bandiera blu.

MARE E CULTURA A PIOPPI E ACCIAROLI

Il riconoscimento è stato assegnato per il 2025 anche a due frazioni del comune di Pollica, Acciaroli e Pioppi, dove il mare bagna spiagge dall’aspetto variegato, tra distese di sassi levigati e calette. La prima località – un borgo marinaro col caratteristico porto – ha ospitato negli anni ‘50 lo scrittore statunitense Ernest Hemingway, ispirando, secondo la leggenda, la stesura del romanzo Il vecchio e il mare

Anche Pioppi vanta importanti connessioni: qui soggiornò il biologo Ancel Keys per portare avanti le sue ricerche sulla dieta mediterranea. Un’eredità che rivive nell’omonimo museo, al primo piano di Palazzo Vinciprova, e nelle iniziative che omaggiano la cultura culinaria del posto. Tra

Agropoli
Il porto di Acciaroli, nel comune di Pollica

queste spicca la Sagra del pesce azzurro, a settembre, organizzata dalla pro loco e costruita attorno a tre eccellenze: le alici, la pasta e l’olio, un must del regime alimentare cilentano.

A VELIA, PER UN SALTO IN MAGNA GRECIA

Il mare è protagonista anche ad Ascea, con la lunghissima spiaggia che parte dalla scogliera di punta del Telegrafo e arriva fino al porto di Casal Velino Marina. Qui però ci si va soprattutto per Velia, l’antica Elea, polis della Magna Grecia. Il sito, parte del Parco archeologico di Paestum e Velia, conserva l’area portuale, le terme ellenistiche e quelle romane, l’agorà, l’acropoli, due porte, il quartiere meridionale e il quartiere arcaico. La città fu anche sede della scuola filosofica eleatica e passeggiando tra le sue rovine, affacciate sulla distesa d’acqua blu, si può immaginare il presocratico Parmenide intento a ragionare su natura e conoscenza.

TRA PALINURO E MARINA DI CAMEROTA SEGUENDO IL MITO Il suo nome deriverebbe dal nocchiero di Enea che qui, secondo il poema di Virgilio, sarebbe caduto in mare per poi essere ucciso a riva dagli indigeni. Le origini di Palinuro,

nel comune di Centola, sono avvolte del mito. Storie affascinanti riguardano anche le grotte marine dell’omonimo Capo, raggiungibili in barca partendo dal porto. Quella dei monaci ha stalagmiti di colore marrone, simili nelle forme ai religiosi in preghiera, mentre la grotta del sangue deve il suo nome al colore delle pareti che rende rossastre le acque marine all’interno.

A pochi chilometri di distanza, Marina di Camerota è famosa per la spiaggia degli Infreschi e Cala Bianca, con le loro acque limpidissime e la natura incontaminata, ma altrettanto peculiare è la grotta della Cala, a pochi metri dal mare, inserita nella lista del Patrimonio dell’umanità e abitata già 45mila anni fa. Qui pure i sapori sono antichi: nella frazione di Lentiscosa si coltiva il maracuoccio, un legume della famiglia delle cicerchie per secoli impiegato come alimento per il bestiame e oggi usato per diverse preparazioni. Da assaggiare poi l’acquasale cilentana, un piatto fresco e veloce, perfetto per l’estate: pomodori, aglio, olio e pane biscottato che i pescatori, in origine, bagnavano direttamente nell’acqua del mare.

Palinuro, frazione di Centola
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NELLA CULLA

DEGLI AURUNCI

ALLA SCOPERTA DI SESSA AURUNCA, TRA SITI ARCHEOLOGICI, SPIAGGE, BOSCHI ED EVENTI ESTIVI. COME LA FESTA POPOLARE DELLA TAMMORRA E LA RASSEGNA I LUOGHI DELLA MEMORIA

di Irene Marrapodi - ir.marrapodi@fsitaliane.it foto © Circolo fotografico degli Aurunci

Il teatro romano di Sessa Aurunca, in provincia di Caserta

La storia millenaria e le bellezze del paesaggio sono racchiuse nel suo nome che significa, letteralmente, sedile degli Aurunci. Sulla collina di tufo del vulcano spento di Roccamonfina il clima è mite e le salite sono dolci, motivi per cui l’antico popolo decise di stanziarsi qui diversi millenni fa. Nei secoli Sessa Aurunca fu conquistata dai Romani, venne attraversata dai Normanni e diventò feudo del generale spagnolo Gonzalo Fernández de Córdoba.

Oggi è il comune più occidentale della Campania e il più esteso della provincia di Caserta, con un territorio che arriva fino alle coste di Baia Domizia, nel Golfo di Gaeta. Ospita boschi e grotte amati dagli escursionisti, pascoli per gli allevamenti di bufale, vigneti e uliveti da cui si producono il vino rosso Falerno e l’olio d’oliva Terre Aurunche. Al cuore della città, il centro storico che si trova sulla sponda del Parco regionale di Roccamonfina-Foce Garigliano, si arriva in treno, scendendo alla stazione Sessa

Aurunca-Roccamonfina-Cellole, e con un quarto d’ora di autobus. Già dalla salita verso il borgo, spicca sulle altre costruzioni il castello ducale, dove nei secoli hanno abitato longobardi, romani e normanni e che raggiunse il massimo dell’importanza strategica sotto l’imperatore Federico II di Svevia. Oggi la fortificazione ospita il Museo archeologico nazionale di Sessa Aurunca, inaugurato lo scorso anno, dove sono conservati i reperti più importanti della storia cittadina. Come la statua della Venere di Sinuessa, solitamente al Mann di Napoli ma restituita per qualche anno al territorio di Sessa Aurunca e Mondragone, di cui è originaria. È possibile che la scultura provenga da una villa di Cicerone che, come molti altri intellettuali e politici dell’epoca, frequentava la zona per le vicine terme. Superato il castello, procedendo su Corso Umberto I, si arriva alla sede del Comune. Proprio di fronte, incastonata in una fontana di marmo, una statua rappresenta Ercole impegnato nella sua prima fatica – la lotta contro il leone di Nemea – nella stessa posa raffigurata sullo stemma ufficiale della città. In pochi minuti a piedi si arriva in piazza Duomo, dove lo spazio è dominato dalla cattedrale dei santi Pietro e Paolo, una costruzione del XII secolo che con il suo pavimento a mosaico imita le decorazioni in stile bizantino dell’abbazia di Montecassino. Dirigendosi poi verso la villa comunale ci si imbatte nell’Aerarium Tabularium, un piccolo sito sotterraneo che un tempo aveva probabilmente la funzione di archivio del tesoro cittadino. Ma la perla

archeologica di Sessa Aurunca, riportata alla luce solo 26 anni fa, si trova poche centinaia di metri più giù: è il secondo teatro romano più grande della Campania dopo quello di Napoli e risale ai tempi dell’impero di Augusto. Costruito su una collina che guarda verso il mare, con il golfo di Gaeta all’orizzonte, era rivestito da marmi pregiati e conserva murature fino a 20 metri di altezza. Da scoprire ci sono ancora tante piazze e vicoli, che tra luglio e agosto si animano di eventi. Come Il castello del gusto, che tra l’11 e il 13 luglio celebra il tartufo sessano e gli altri prodotti enogastronomici locali, e I luoghi della memoria, festival teatrale che tra il 4 e il 13 agosto ospiterà l’attrice Drusilla Foer, alter ego di Gianluca Gori, lo scrittore Stefano Massini e il ballerino Samuel Peron. Alla musica sono invece dedicate la rassegna Sessa jazz, il 3 e 4 agosto, e la Festa popolare della tammorra, dal 18 al 20 luglio, il tamburo a cornice tipico della tradizione musicale campana. Sessani e visitatori celebrano la cultura locale tra balli, stand enogastronomici e mercatini artigianali, tra cui quello della ceramica.

E per chi alle danze preferisce un tuffo in mare, c’è sempre Baia Domizia, a dieci minuti di bus. Le sue spiagge hanno conquistato anche quest’anno il primato di Bandiera blu per la qualità dell’acqua e il riconoscimento internazionale di Bandiera verde – che indica i litorali più sicuri per bambini e bambine – grazie ai fondali bassi, alla pulizia e ai servizi offerti.

La cattedrale dei santi Pietro e Paolo

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AI PIEDI DEL

IN VALSESIA, NEL VERCELLESE, TRA ESCURSIONI NELLA NATURA, PRANZI NEI RIFUGI E VISITE AI VILLAGGI WALSER RIMASTI FERMI NEL TEMPO di Anna Scarano ascaranoa

Nel 1893 Margherita di Savoia arrivò sulla vetta della punta Gnifetti, nel gruppo del Monte Rosa, per inaugurare il rifugio più alto d’Europa. E ancora oggi Capanna Margherita, a quota 4.554 metri, attrae alpinisti da tutto il mondo che arrivano in Valsesia per scalare l’enorme massiccio. Ai suoi piedi, sul versante meridionale, sorge Alagna, località di villeggiatura amata dalla nobiltà nell’800. Oggi la cittadina è frequentata in inverno da chi pratica freeride e in estate da chi vuole fare escursioni nella natura, a piedi o in bicicletta, o approfondire il folclore e le tradizioni locali.

Il Monte Rosa visto dalla Valsesia (Vercelli)

MONTE ROSA

AL MUSEO PER SCOPRIRE LA CULTURA WALSER

In provincia di Vercelli, a circa 1.200 metri sul livello del mare, Alagna Valsesia si raggiunge attraverso una dolce salita. Già prima di arrivare in paese si intravedono le case in legno, con i tetti coperti dalle lastre in pietra grigia, abitazione tipiche dei Walser, che qui si spostarono dall’Alto Vallese nel XIII secolo in cerca di terre da coltivare.

Le tradizioni di questo popolo di origine germanica, che sopravvivono nei costumi delle feste e nella lingua titsch ancora diffusa, si possono approfondire al Museo

Walser, in frazione Pedemonte. Una casa del 1628, con stalla, fienile e loggiato, in cui è possibile percepire lo stile di vita dell’epoca e ammirare abiti tradizionali, utensili domestici e attrezzi da lavoro.

Nel piccolo centro – che nella lingua locale è Im Land, come annuncia il cartello all’entrata – si trovano ancora in vendita gli scapin, tipiche calzature fatte a mano, mentre nei locali come il bar vineria An Bacher Wi o il ristorante Zam Tachji si può gustare la miaccia, una specie di piadina da farcire con toma e prosciutto o, nella versione dolce, con marmellate e frutta, perfetta per la colazione.

NEL RIFUGIO CON VISTA SUL MONTE ROSA

A stomaco pieno si può partire per escursioni che portano ad altri villaggi Walser o al Rifugio Pastore, sull’Alpe Pile, una delle mete più conosciute del posto. Chi sale fin qui si trova davanti un grande prato e, sullo sfondo, la maestosità del Monte Rosa. Il rifugio, frequentato anche dalle famiglie, offre un’ottima cucina (consigliabile la prenotazione) ed è attrezzato con aree pic-nic. D’estate si può raggiungere servendosi di una navetta che dal parcheggio della località Merletti-Wold porta alla zona di Acqua Bianca, dove l’omonima cascata merita almeno una foto. In questo modo si risparmia un po’ di fatica perché da lì, percorrendo una mulattiera, serve un’ora circa per arrivare alla struttura, che offre anche camere per la notte. Chi ha buone gambe può proseguire verso il Rifugio Crespi Calderini, nella Valle di Bors, un alpeggio con baite Walser ancora intatte, muretti divisori e mucche al pascolo.

IN VAL VOGNA PER UNA PASSEGGIATA FACILE

Tra le frazioni di Alagna merita una visita Riva Valdobbia, dove si va per ammirare la magnifica facciata esterna della chiesa parrocchiale di Santa Maria e San Michele Arcangelo, con l’affresco che raffigura il Giudizio universale, dipinto nel XVI secolo dall’alagnese Melchiorre d’Enrico. Suggestiva di sera, quando viene illuminata, la si può comodamente osservare dai tavolini del bar Mario, un’istituzione della valle. Da Riva Valdobbia si passa anche per andare a camminare in Val Vogna, punteggiata da case Walser. L’auto si abbandona a Ca’ Janzo per prendere la navetta che arriva a Sant’Antonio. Si procede verso l’abitato di Peccia, facendo il giro delle frazioni o scegliendo un sentiero largo e comodo per proseguire fino all’Alpe Larecchio, dove si può sostare in un agriturismo nella bella conca alpina. Chi sceglie di tornare indietro può fare una sosta al Rifugio Sant’Antonio o all’Agriturismo Montana Fold, dove gustare taglieri di salumi, zuppe e carni in umido con polenta.

La chiesa di San Michele a Riva Valdobbia

SALIRE IN VAL D’OTRO ALLE PORTE DEL PARADISO

La fatica in montagna si misura dal dislivello e quello per arrivare da Alagna in Val d’Otro, laterale dell’alta Valsesia, non è impossibile. E vale comunque la pena affrontarlo perché il paesaggio finale è qualcosa di speciale. Il percorso è quasi tutto nel bosco e sbuca su un altopiano di prati e baite, dove spiccano una chiesetta e la locanda Zar Senni. Chi non vuole impegnarsi troppo può comunque prendere la telecabina da Alagna e arrivare a Pianalunga. Da lì, con 20 minuti di cammino in discesa si raggiunge l’Alpe Seewji dove si trova il Rifugio Grande Halte, ristorante con camere. Da Pianalunga una rapida funivia porta poi al Passo dei Salati, a quasi tremila metri d’altitudine. È fin qui che bisogna arrivare per poi scendere con gli impianti e raggiungere il mercato che si tiene ogni giovedì, durante la stagione estiva, a Gressoney Saint Jean, in Valle d’Aosta. Offre prodotti alimentari, capi d’abbigliamento e oggettistica ma chi vuole comprare qualcosa deve letteralmente scavalcare le montagne.

© Stefano Peruzy
Una casa Walser ad Alagna Valsesia
Il Monte Rosa visto dal Rifugio Pastore in località Alpe Pile, Alagna Valsesia

GIUBILEO 2025

di Padre Enzo Fortunato

padre.enzo.fortunato padrenzo padreenzofortunato [Presidente del Pontificio comitato per la Giornata mondiale dei bambini]

PELLEGRINI DI SPERANZA

DAL 28 LUGLIO AL 3 AGOSTO, IL GIUBILEO DEI GIOVANI INVADE LA CAPITALE. E TRASFORMA I SUOI LUOGHI SIMBOLICI IN UN LABORATORIO DI SPIRITUALITÀ E CONDIVISIONE

Una veduta di piazza San Pietro mentre papa Leone XIV celebra la messa per il Giubileo delle famiglie, dei bambini, dei nonni e degli anziani in Vaticano

Igiovani del nostro tempo, come quelli di ogni epoca, sono un vulcano di vita, di energie, di sentimenti, di idee. Lo si vede dalle cose meravigliose che sanno fare, in tanti campi. Hanno però anche loro bisogno di aiuto, per far crescere in armonia tanta ricchezza e superare ciò che, pur in modo diverso rispetto al passato, ne può ancora impedire il sano sviluppo». Con queste parole papa Leone XIV, pochi giorni dopo la sua elezione, in un’udienza nella Sala Clementina, ha sottolineato l’importanza della formazione per i ragazzi e le ragazze. A loro è dedicato il Giubileo dei giovani, dal 28 luglio al 3 agosto, uno degli appuntamenti più attesi dell’Anno santo. Una settimana in cui la Capitale si trasforma in un grande laboratorio di futuro, spiritualità e condivisione. Roma diventa una meta da raggiungere per migliaia di ragazzi e

ragazze, ma non si tratta di turismo religioso nel senso tradizionale: è pellegrinaggio, cioè viaggio dell’anima. Un’esperienza che fonde cammino e contemplazione, strade e preghiere, selfie e silenzi. I giovani attraversano Roma non per consumarla ma per abitarla, per farsi attraversare da ciò che la città custodisce da secoli: tracce di fede, storia, passione, umanità. Ogni basilica diventa un porto, ogni ponte una connessione, ogni salita una domanda aperta. Il Giubileo, indetto da papa Francesco, trova ora pieno compimento nelle mani di Leone XIV, che lo celebra con uno sguardo nuovo ma in continuità con l’eredità del suo predecessore. Il pontefice è pronto a farsi compagno di viaggio, a entrare nel cuore vivo delle celebrazioni. Il suo stile sobrio ma empatico risuona con forza: è una presenza che non pretende ma invita, non impone ma accompagna.

Ragazze in attesa di papa Francesco in piazza San Pietro, durante il Giubileo dei giovani del 2016
©
Giuseppe Ciccia/NurPhoto via GettyImages

Nel segno delle quattro parole chiave che ispirano il Giubileo della Speranza: coraggio, abito, senso, popolo. Il coraggio di lasciare ciò che è noto per mettersi in cammino, l’abito inteso come capacità di mostrarsi autentici, il senso in quanto ricerca di significato, da scoprire nel percorso, mai da soli ma in cammino con gli altri. E, infine, popolo: una comunità che accoglie, una moltitudine di volti e storie che si riconoscono nel “noi”.

Ai giovani Roma è pronta a offrire il suo meglio. Le sue piazze diventano palcoscenici di testimonianze, i suoi vicoli si riempiono di lingue e accenti diversi, le sue chiese si fanno rifugio e soglia, punto di partenza e di arrivo. La Porta Santa, che ogni pellegrino attraversa, non è solo un simbolo liturgico, ma l’immagine concreta di un passaggio: quello tra

chi si è e chi si sceglie di diventare. La Città eterna si mostra così in una luce nuova. Non solo Patrimonio dell’umanità, ma spazio di incontro, trasformazione, libertà. Ai giovani non offre soltanto bellezza, ma anche uno sguardo di accoglienza. «Che cosa cercate?», sembra domandare ogni pietra, ogni cupola, ogni affresco. E i ragazzi e le ragazze rispondono camminando. Questo Giubileo è anche un invito al viaggio in senso pieno, quello che non si limita all’itinerario ma tocca l’interiorità. Non serve essere credenti per rimanere colpiti da ciò che accade in questa settimana. Basta avere occhi per riconoscere la forza di una gioventù che non si lascia vincere dal cinismo, ma sceglie la speranza. Un’emozione da vivere insieme, camminando.

Un gruppo di ragazzi alla Giornata mondiale della gioventù, durante il Giubileo del 2000
Alcuni partecipanti al Giubileo dei giovani del 2000 arrivano in piazza San Pietro
© Filippo Monteforte/Ansa-Cd

OMAGGIO ALLA

CINQUE GIORNI DI EVENTI

ALL’INSEGNA DELL'ALTA MODA E

UNA MOSTRA CHE INTRECCIA ARTE E CREATIVITÀ. DOMENICO DOLCE E STEFANO GABBANA SBARCANO NELLA CAPITALE

di Cecilia Morrico MorriCecili morricocecili foto © DSL Studio

Roma è un luogo del cuore, una città straordinaria che incarna il nostro amore per l’Italia e la sua storia. Per gli artisti e i creativi di tutti i tempi è sempre stata e sarà fonte infinita di ispirazione». Con queste parole Domenico Dolce e Stefano Gabbana, fondatori e stilisti di Dolce&Gabbana, rendono omaggio alla Città eterna che, dal 12 al 16 di luglio, si prepara a ospitare le sfilate di Alta Moda, Alta Sartoria e Alta Gioielleria della maison. Dopo Taormina, Venezia, Napoli, Como, Siracusa, Alberobello e Nora, la casa di moda ha scelto Roma come tappa del Grand tour d’Italia in cui vengono presentate le nuove collezioni haute couture. Un viaggio attraverso le meraviglie del Paese, per celebrare il suo patrimonio culturale insieme con la migliore tradizione sartoriale. «Con ogni collezione», continuano i designer, «vogliamo trasmettere il legame profondo con le tradizioni

La sala Le divinità in sogno della mostra Dal Cuore alle Mani: Dolce&Gabbana

GRANDE BELLEZZA

locali: poter presentare le nostre creazioni nella Capitale, con la sua unicità, la grandiosità dei suoi monumenti e gli angoli nascosti che raccontano una storia che affonda le radici nella nostra stessa identità, rappresenta per noi un grande sogno che si realizza».

Si comincia sabato 12 con gli ospiti internazionali che vengono accolti con uno speciale evento in via Veneto: per una sera, il luogo simbolo della Dolce Vita torna a sperimentare la magia degli anni ‘50 e ‘60. Domenica 13 viene presentata la collezione di Alta Gioielleria negli spazi di Villa Adriana, a Tivoli, mentre il giorno dopo l’Alta Moda sfila tra le gloriose rovine del Foro Romano, centro politico, economico e religioso della Roma antica. Martedì 15, il ponte davanti a Castel Sant’Angelo, circondato dagli angeli scolpiti da Gian Lorenzo Bernini e dai suoi allievi, diventa la passerella dell’Alta Sartoria. Il programma si chiude mercoledì 16 con una festa finale che celebra le creazioni uniche di Dolce&Gabbana.

Inoltre, chi vuole approfondire lo stile barocco dei due stilisti e la loro cura del dettaglio può immergersi nella magia della mostra Dal Cuore alle Mani: Dolce&Gabbana, a Palazzo delle esposizioni fino al 13 agosto. Dopo la tappa milanese e quella parigina, la rassegna sbarca a Roma con una nuova narrazione pensata per lo specifico contesto. Si crea così un dialogo tra le creazioni della maison e la maestosità dello spazio che le ospita. Ogni sala è una scoperta in cui i visitatori rimangono stupiti dalla ricchezza degli abiti ma anche dalle scenografie: specchi su tutte le pareti e lampadari Ca’ Rezzonico nelle stanze dedicate alla maestria del vetro, puttini in volo e fauni che fuggono nello spazio intitolato Vestire la pittura. E, ancora, mosaici dorati, un nuraghe accuratamente ricostruito, carretti siciliani dai colori sgargianti, modelli ispirati all’Opera e al balletto, suggestioni che richiamano la Dolce vita. Rispetto alle mostre allestite a Milano e Parigi, il percorso espositivo nella Capitale è arricchito da tre sale. La prima è

La sala Cinema

dedicata all’arte sarda e custodisce i capi della sfilata avvenuta a Nora, vicino a Cagliari, nel luglio 2024, omaggiando il patrimonio tradizionale dell’isola e la bellezza della sua antica architettura megalitica. Poi c’è la sala Anatomia sartoriale, che racconta la corsetteria e lo studio delle forme del corpo umano come elemento essenziale nell’evoluzione dell’abbigliamento. E, infine, un nuovo ambiente dedicato al cinema, fonte d’ispirazione costante per i due designer. Qui, appaiono su uno schermo le scene del film Devotion di Giuseppe Tornatore dedicato proprio all’anima visionaria di Dolce&Gabbana. dolcegabbana.com mostradolcegabbana.com

dolcegabbana

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Le tradizioni siciliane
Calzature Dolce&Gabbana Alta Moda

UNA STAGIONE

DAVVERO

DA SPIDER-MAN AI FANTASTICI QUATTRO, FINO ALLA SERIE

THE BOYS. I FUMETTI TORNANO PROTAGONISTI AL CINEMA E IN TV, TRA CARTOON E LIVE ACTION

di Gaspare Baglio gasparebaglio

Il multiverso è sempre più affollato. Dopo il successo quasi insperato degli ex supercriminali Thunderbolts al box office, sembra che i cinecomic abbiano trovato nuovo lustro. Ed ecco che Marvel e DC Comics sono pronte a fronteggiarsi

a suon di supereroi con super problemi, come quelli creati dal compianto Stan Lee, papà di Spider-Man, Hulk e compagni. Il 9 luglio, ad aprire le danze dei blockbuster estivi è Superman, diretto da James Gunn, che oltre a essere il regista di cult come Una scena di Spider-Man: beyond the Spider-Verse

Guardiani della galassia e The suicide squad - Missione suicida è anche co-presidente, co-amministratore e direttore creativo dei DC Studios di Burbank, in California. Il cineasta trasporta l’alieno venuto da Krypton in un inedito mondo reinventato (con tanto di cane Krypto per la prima volta sul grande schermo), miscelando sapientemente racconto epico, azione, ironia, sentimenti e consegnandoci un alter ego di Clark Kent guidato dalla compassione e da una profonda fiducia nella bontà del genere umano.

Non finisce qui: il presidente di Warner Bros. Discovery, David Zaslav, ha confermato che nel futuro, oltre a l'Uomo d'acciaio, ci sono altri tre nomi chiave per il DC Extended Universe: Batman, Supergirl e Wonder Woman. Supergirl: woman of tomorrow, con Milly Alcock, è previsto a giugno 2026, mentre la pellicola sul Cavaliere oscuro è in lavorazione. Per quel che riguarda la principessa delle amazzoni, invece, lo stesso Gunn – in un’intervista alla rivista statunitense Entertainment Weekly – ha annunciato che il lungometraggio sulle gesta di Diana Prince è in fase di scrittura.

Il 23 luglio tocca alla Marvel giocarsi l’asso con I fantastici quattro: gli inizi. Sarebbe il quinto film che tenta di dare struttura e continuità alla prima famiglia di supereroi. In questa versione, sullo sfondo di un vivace mondo retro-futuristico ispirato agli anni ’60, Mister Fantastic (Pedro Pascal), la Donna invisibile (Vanessa Kirby), la Torcia umana e la Cosa (Ebon Moss-Bachrach) sono alle prese con la sfida più difficile mai affrontata: difendere la Terra da una vorace divinità spaziale chiamata Galactus e dal suo enigmatico araldo, Silver Surfer. E se il piano del villain di divorare l'intero pianeta e tutti i suoi abitanti non fosse già abbastanza terribile, la situazione diventa all’improvviso una questione molto personale.

Dopo le avventure di Reed Richards e family si passa a Spider-Man: beyond the Spider-Verse, il cartoon con protagonista l’Uomo Ragno formato Miles Morales le cui storie hanno già ottenuto un Oscar per il miglior film di animazione. Si ripartirà chiaramente dalla drammatica conclusione del capitolo precedente, con Miles intrappolato in un universo in cui è lui stes-

so il cattivo Prowler, mentre l’amica Gwen Stacy è impegnata a formare una squadra per salvarlo. Il progetto porterà a compimento l’epopea multiversale con gli stili visivi e la narrativa frammentata tipica della saga che ha ridefinito l’animazione dei supereroi, mescolando urban art, musica trap e psicologia adolescenziale. C’è chi non esclude l’apparizione dello Spidey dei live action, per un crossover tra animazione e cinema reale, anche se ufficialmente per l’arrampicamuri con il volto di Tom Holland bisognerà aspettare un anno. L’uscita di Spider-Man: brand new day è attesa per l’estate 2026. Probabilmente anche questa volta Peter Parker dovrà vedersela, come si è visto nei precedenti capitoli, con minacce provenienti da universi paralleli. E proprio i mondi sconosciuti che compongono il frammentato multiverso saranno al centro di due attesissimi cinecomic: il primo è Avengers: doomsday, in uscita il 18 dicembre 2026, con Robert Downey Jr. nei panni del temibilissimo Dottor Destino. Il secondo, Avengers: secret wars, è fissato per il 17 dicembre 2027 e vedrà lo scontro tra cosmi. Di più non sappiamo. Altro giro altra corsa con la stagione finale di The Boys, la serie di Prime Video ispirata al fumetto che dissacra i supereroi scritto da Garth Ennis e disegnato da Darick Robertson. Il serial, molto violento ma zeppo di humor, continua a essere tra i più sovversivi dell’attuale panorama televisivo. E descrive i paladini della giustizia come strumenti di propaganda corrotti dalla fama, dal denaro e dal potere. Nel nuovo capitolo, in uscita nel 2026, la tensione tra Butcher e Patriota raggiungerà livelli inediti. Con l’America sempre più divisa e l’ombra di un virus che colpisce esclusivamente chi ha poteri straordinari. The Boys non è solo uno show provocatorio, ma un potente affresco del presente e delle nevrosi collettive.

Chi non riesce ad aspettare un anno si può consolare con lo spin-off Gen V, la cui seconda stagione uscirà il 17 settembre. Ambientata nella Godolkin University, un campus in cui si addestrano giovani supereroi, la sceneggiatura mette in luce dinamiche da teen drama miscelate con una feroce critica al sistema. Da questa estate, quindi, almeno dal punto di vista dell’intrattenimento, ci aspetta un periodo davvero super.

Una scena del film I fantastici quattro: gli inizi
© The Walt Disney Company
Un momento del cinecomic Superman Courtesy of Warner Bros. Pictures

Summer Love

La vacanza è vicina. Fuggi dalla routine quotidiana, immergiti in nuove esperienze. Che si tratti di conquistare vette montuose o di sentire la brezza del mare, ciò che conta davvero è stare insieme. Dopotutto, la parte migliore di ogni vacanza è condividerla con le persone che amiamo. Lasciati ispirare: falkensteiner.com/estate

LO SPETTACOLO DEL PASSATO

DA AOSTA A TRAPANI, GLI APPUNTAMENTI ESTIVI NEI TEATRI

ALL’APERTO PIÙ ANTICHI D’ITALIA. TRA OPERE LIRICHE, TRAGEDIE

GRECHE, DANZA CLASSICA E COMMEDIE CONTEMPORANEE

di Francesca Ventre - f.ventre@fsitaliane.it

Quando si assiste a uno spettacolo in un teatro o in un luogo antico si entra con grande naturalezza nella storia quotidiana di duemila anni fa.

Ci si ritrova in un metaspettacolo a cui partecipano attori e artiste di oggi ma anche personaggi e protagonisti di un tempo.

Le storie rappresentate spesso si ripetono, aiutano a guardarsi dentro, tra vizi e virtù, o strappano sorrisi. In giro per l’Italia, questa estate sono veramente tante le occasioni per respirare cultura sui gradini di un teatro, tra refoli di

vento e muri poderosi che sfidano il tempo.

AD AOSTA TRA MITI CLASSICI E DANZA

Il Teatro romano di Aosta, il 15 luglio, accoglie Le Metamorfosi di Ovidio, un’opera che resiste al tempo, tra miti e storie intrecciate, emblematiche per temi e significati. La regia è affidata ad Andrea Baracco, esperto nel riproporre i classici nel contemporaneo. Le musiche sono eseguite dai Munedaiko, un ensemble di percussioni che accompagna la giovane attrice Nina Pons. Il capolavoro dell’architettura romana altoimperiale ospi -

L’Aida di Giuseppe Verdi nell’Arena di Verona

ta anche Nicoletta Manni, étoile della Scala di Milano dal 2023, che insieme al marito e primo ballerino Timofej Andrijashenko è protagonista, il 25 luglio, dello spettacolo La gioia di danzare, tratto dal libro omonimo in cui racconta la sua vita. Manni si esibisce in brani tratti da opere immortali come Il lago dei cigni o Il corsaro, senza tralasciare pezzi contemporanei.

I MUST DELL’OPERA ALL’ARENA DI VERONA

A Verona c’è una platea magnetica che conquista tutti. Nello scenario grandioso dell’Arena, uno dei più grandi anfiteatri italiani, si alternano fino al 6 settembre i must dell’Opera. Decine gli appuntamenti, tra gala, concerti e balletti. A luglio, in particolare, si celebrano i 150 anni dalla prima rappresentazione di Carmen e dalla scomparsa del suo autore, Georges Bizet, oltre che i 30 dall’allestimento di Franco Zeffirelli proprio all’Arena. In questa versione il kolossal torna in scena in diverse serate per tutta l’estate. Tra i pilastri del melodramma non possono mancare Aida, La Traviata, Rigoletto e Nabucco, capolavori di Giuseppe Verdi. A intervallare queste esibizioni, il 22 e 23 luglio, il balletto Roberto Bolle & Friends. Nel Teatro romano di Verona, invece, il 26, 27 e 31 agosto va in scena Zorba il greco un omaggio al compositore Mikis Theodorakis a cent’anni dalla nascita.

PAROLE EPICHE NEL TEATRO ANTICO DI VELEIA

Usciti dalla magia della città di Romeo e Giulietta, la prossima tappa suggerita è il Teatro antico di Veleia, vicino a

Uno spettacolo nel teatro greco di Segesta (Trapani)
© Giuseppe Di Salvo

Piacenza, una cavea più raccolta che accoglie dialoghi, monologhi e riflessioni di attori, registi e drammaturghi che narrano storie antiche e dei nostri tempi. Per la prima volta in questo scenario, giovedì 10 luglio Andrea Pennacchi presenta Una piccola Odissea, rappresentazione intima a più voci del capolavoro omerico. Sabato 12 Lella Costa fa sorridere il pubblico nella commedia Lisistrata di Aristofane, in cui veste i panni dell’iconica protagonista che organizza uno sciopero del sesso da parte delle donne affinché gli uomini cessino di fare la guerra. NON SOLO LIRICA ALLE TERME DI CARACALLA

Roma propone un appuntamento annuale molto atteso dai melomani. Il Teatro dell’Opera, come d’abitudine, trasferisce la sua programmazione estiva alle Terme di Caracalla. Il cartellone di quest’anno, valido fino al 7 agosto, è firmato da Damiano Michieletto, che ha creato un percorso intitolato Tra sacro e umano. In programma La traviata di Giuseppe Verdi secondo la regista slovacca Sláva Daubnerová e il Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart curato dal russo Vasily Barkhatov. Tra le alte mura che trasudano storia, vanno in scena anche il musical americano West Side Story e Le Sacre du printemps di Igor Stravinskij nella coreografia ideata da Pina Bausch, per la prima volta interpretata da una compagnia di balletto italiano.

L’EROINA ANTIGONE A OSTIA ANTICA

Mostri sacri del teatro greco sono protagonisti anche del festival che si svolge a Ostia Antica, vicino al litorale romano. La rassegna – che debutta quest’anno con il sottotitolo Il senso del passato– si concentra sulla figura di

Il Teatro romano di Aosta
© Irina

Antigone, figlia di Edipo e Giocasta, che lotta affinché il fratello possa avere una pietosa sepoltura, sebbene sia stato traditore della sua città. Il conflitto tra l’eroina e il tiranno Creonte, che incarna la legge dello Stato, solleva questioni fondamentali sulla giustizia, la legge divina e umana, il ruolo del potere. Il 18 e il 19 luglio, Roberto Latini porta in scena il suo mito in chiave contemporanea presentando  Antigone di Jean Anouilh, ambientata nella Francia occupata dalle truppe tedesche nel 1944. Un'altra figura femminile racconta la sua storia, così drammatica da poter essere accostata nel presente alla violenza di genere. Il 25 e il 26 luglio è in programma, infatti, Ifigenia di Silvia Zarco, per la regia di Eva Romero. A MINTURNAE, TRA FILOSOFIA E MUSICA

Lungo il tragitto dell’antica Via Appia, in provincia di Latina, si incontra l’area archeologica di Minturnae. Qui, sugli spalti di pietra del Teatro romano, il 19 luglio va in scena Noi Giuda, in cui viene messa in discussione la figura del traditore di Gesù, interpretato da Massimo Ghini, e il 27 la lezione spettacolo Il mondo delle emozioni con il filosofo Umberto Galimberti. Giovanni Scifoni interpreta invece Fra’ - San Francesco, la star del Medioevo, in programma il primo agosto. Di ritmo e toni decisamente diversi i

Pink Floyd Legend in The Dark Side Of The Moon & Live at Pompei, il 9 agosto. C’è spazio, infine, anche per i Concerti di Fryderyk Chopin curati da Luigi Carroccia, con l’Ensemble d'archi dell'Orchestra da Camera di Mantova, a ingresso gratuito.

NOTE CLASSICHE TRA LE ROVINE DI POMPEI Si preannuncia da brividi l’esibizione di Riccardo Muti a Pompei, l’area archeologica più conosciuta e suggestiva del mondo. Nell’Anfiteatro, tra le antiche case affrescate con toni vivaci e i monumenti sopravvissuti all’eruzione del Vesuvio duemila anni fa, il 24 luglio il maestro dirige l’Orchestra giovanile Luigi Cherubini da lui fondata, tra musica sinfonica e colonne sonore di film. Si inizia da Norma di Vincenzo Bellini e si prosegue sulle note di Nino Rota, compositore di indimenticabili pezzi per film come Il Gattopardo e Il Padrino RISATE E CATARSI NEL PARCO DI SEGESTA Nell’entroterra trapanese, su una collina che domina la zona, l’area archeologica di Segesta presenta un cartellone con appuntamenti di vario genere. Nel tempio dorico, il primo agosto si può assistere ad Arco e frecce, lo spettacolo di Francesco Baccini & Alter Echo String Quartet, mentre dal 2 al 4, nello scenografico teatro greco, Emilio Solfrizzi regala divertimento e distrazione con Anfitrione di Plauto, una commedia latina costruita su esilaranti equivoci. La tragedia e il suo potere catartico sono presenti con l’Orestea di Eschilo, il 9 e 10 agosto, Medea di Seneca, l’11 e 12, le Fenicie di Euripide, il 14 e 15. Nella notte di San Lorenzo, il 10 agosto, è in programma Miti celesti, uno spettacolo di suggestione per osservare il cielo, con proiezioni astronomiche e musica dal vivo.

aostae.2025.it | arena.it | veleiateatro.com ostiaanticafestival.it | operaroma.it | pompeiisites.org segestateatrofestival.com

Una scena di Ifigenia, spettacolo in programma a Ostia Antica, Roma

CERCANDO

L’ALTROVE

Mimmo Jodice Napoli, San Paolo Maggiore (1986) Mimmo Jodice Studio

Giorgio de Chirico

Interno metafisico con officina e vista sulla piazza (1969)

Fondazione Giorgio e Isa de Chirico

© Giorgio de Chirico, by Siae 2025

LE FOTOGRAFIE DI MIMMO JODICE E I QUADRI DI GIORGIO DE CHIRICO RENDONO OMAGGIO A NAPOLI, IN UNA MOSTRA CHE METTE IN RELAZIONE L’OPERA DEI DUE ARTISTI VISIONARI

di Alex A. D’Orso - al.dorso@fsitaliane.it

La luce penetra dalle finestre, trasformando la polvere nell’aria in corpo denso. Sullo sfondo affreschi e decorazioni imponenti e quasi in primo piano, piccola e umile, una sedia che cattura lo sguardo. L’atmosfera è rarefatta perché fotografare Na -

poli, per Mimmo Jodice, «è una questione di stati d’animo. Si sottrae alle emergenze dell’attualità, in modo da rendere i luoghi ignoti a se stessi». A dirlo è Vincenzo Trione, curatore della mostra Mimmo Jodice. Napoli metafisica che mette in relazione il fotografo napole -

Mimmo Jodice
Marina di Licola Opera IV (2008)
Mimmo Jodice Studio
©
Mimmo
Jodice

de Chirico

tano e Giorgio de Chirico, pittore di visioni altrettanto paradossali e fuori tempo, oltre che principale esponente della corrente d’avanguardia del XX secolo.

Tra la Cappella Palatina, la Cappella delle Anime del Purgatorio e l’Armeria di Castel Nuovo, fino al primo settembre, la rassegna riunisce 56 ritratti di Napoli – di cui cinque inediti – e sette dipinti di De Chirico, tutti ispirati agli archetipi dell’immaginario metafisico. Archi, colonne e statue si stagliano su prospettive dilatate, tanto nelle fotografie quanto nei quadri esposti, per dare vita a spazi urbani onirici e alterati, che meravigliano e inquietano contemporaneamente. comune.napoli.it

Giorgio de Chirico

Piazza d’Italia con fontana (1965 circa)

Fondazione Giorgio e Isa de Chirico

Giorgio
Arrivo del trasloco (1965 circa)
Fondazione Giorgio e Isa de Chirico
© Giorgio de Chirico, by Siae 2025
© Giorgio de Chirico, by Siae 2025

L’Innocenti Lambretta D 150 appartenuta a Cesare Battaglini (1957)

Courtesy Museo nazionale scienza e tecnologia Leonardo da Vinci, Milano

STORIE DI

UNA MOSTRA A MILANO RACCONTA LE TANTE

SFACCETTATURE DEL TEMA, DALLA MITOLOGIA ALLE

MIGRAZIONI, FINO ALLE DIASPORE. TRA MEZZI DI TRASPORTO, DIARI, ALBUM FOTOGRAFICI E SOUVENIR

di Irene Marrapodi - ir.marrapodi@fsitaliane.it

Una sorta di diario di viaggio dell’umanità, dove non sono appuntati solo gli avvenimenti, ma anche le riflessioni, le divagazioni, gli imprevisti. Fino al 21 settembre al Museo delle culture di Milano, la mostra Travelogue. Storie di viaggi, migrazioni e diaspore, curata da Katya Inozemtseva e Sara Rizzo, racconta gli spostamenti umani in tutte le loro forme. Intreccia storie di migrazioni e scambi culturali con tutte quelle narrazioni antiche che ancora oggi sono d’aiuto nell’interpretare le grandi questioni umane, passando dal folclore alla storia, fino ai viaggi intellettuali e metaforici.

Il percorso dell’esposizione inizia proprio dal mito: ci si trova immersi tra le pagine del Purgatorio di Dante Alighieri, seguendo il suo itinerario nell’aldilà, e poi alle prese con Caronte, che nella mitologia greca e romana accompagnava le anime nel loro ultimo viaggio, traghettandoli

tra il regno dei vivi e il mondo dei morti. E poi si fa la conoscenza di Naylamp, il mitico re peruviano che attraversò l’oceano per fondare la civiltà Sicán.

Tornando con i piedi per terra, si approfondiscono transumanza e nomadismo, tra i popoli delle Ande e le yurte sul Mar Caspio, fino alle comunità nordafricane, per le quali il rifiuto di una vita sedentaria è stata spesso una forma di resistenza al colonialismo.

E tra le sale del museo si affronta anche il viaggio della mente: indotto dalla meditazione o dal sogno, da sostanze psicotrope come nei riti sciamanici sudamericani o dalla preghiera come davanti a un thangka, stendardo sacro del buddhismo tibetano. Per poi tornare al materialismo del souvenir, tra sculture in miniatura, falsi e repliche pensate per il mercato turistico.

E, ancora, diari di viaggio, album fotografici, quaderni con schizzi, mappe e piccoli oggetti che costruiscono il racconto delle esperienze vissute dai viaggiatori contemporanei o dei secoli passati. Come Matilde Vocca che, dopo essersi trasferita in Congo nel 1932 per il lavoro del marito, raccolse tutte le lettere inviate alla madre in un volume pubblicato col titolo Il quasi diario di due anni della mia vita O Giancarlo Iliprandi, che spostandosi tra Tibet, Sahara e

VIAGGIO

Modellino di canoa di Honiara, Isole Salomone, Oceania (seconda metà del XX secolo)
Courtesy Mudec - Museo delle culture, Milano
Particolare della valigia di Federico Balzarotti
Courtesy Mudec - Museo delle culture, Milano

Yemen illustrava i suoi viaggi con disegni e acquerelli.

Ma tra viaggi di lavoro ed esplorazioni non ci si può dimenticare degli spostamenti imposti a interi popoli: alle diaspore è dedicata una sezione della mostra che, attraverso i filmati dei registi

Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, spinge a riflettere sul destino della civiltà Rom e di quella Armena dopo i genocidi subiti rispettivamente nei campi nazisti e in Turchia Orientale. Mentre l’artista Adrian Paci rielabora le terribili notizie sulle sorti dei migranti nel Mediterraneo con l’installazione Il vostro cielo fu mare, il vostro mare fu cielo, dove la protagonista è l’acqua azzurra. mudec.it

mudec_official

Cuffia (lori-lori) in penne di ara ararauna, della cultura Karajá, Brasile (seconda metà del XX secolo)
Courtesy Mudec - Museo delle culture, Milano. Dono di Aldo Lo Curto
Adrian Paci Il vostro cielo fu mare, il vostro mare fu cielo
© Jule
Hering
©
Carlotta
Coppo
Self-Portrait, New York, NY, 1953

ETERNA

MAIER

ESPOSTI A PADOVA GLI SCATTI DELLA BAMBINAIA DIVENTATA UNA

PIONIERA DELLA STREET PHOTOGRAPHY. CHE RACCONTANO LA VITA NEGLI STATI UNITI DEL ‘900 E CONSENTONO DI RILEGGERE

ANCORA UNA VOLTA LA SUA STORIA SORPRENDENTE

di Irene Marrapodi - ir.marrapodi@fsitaliane.it foto di Vivian Maier © Estate of Vivian Maier

Courtesy of Maloof Collection and Howard Greenberg Gallery, NY

Armenian woman fighting on East 86th Street, New York, NY, September 1956

Èil 2007 e a Chicago, durante un’asta, un giovane agente immobiliare acquista un box confiscato per mancato pagamento. Al suo interno trova una serie di oggetti appartenuti a una donna, tra cui un incredibile archivio fotografico. Affascinato, inizia a studiarlo e a cercare le generalità della proprietaria. Ma scoprirà il nome di Vivian Maier – una bambinaia di New York con uno sguardo sulla realtà fuori dal comune – solo due anni più tardi, poco tempo dopo la sua morte.

Circa 200 di questi scatti ritrovati, insieme a documenti, filmati e registrazioni audio con la voce dell’artista, sono esposti fino al 28 settembre al Centro culturale Altinate San Gaetano di Padova. A curare la mostra Vivian Maier. The exhibition, di cui Frecciarossa è Treno Ufficiale, la francese Anne Morin, esperta di fotografia.

L’esposizione è un viaggio nell’esistenza misteriosa di un’inconsapevole pioniera della street photography: Ma -

ier ereditò questa passione quand’era piccola da Jeanne Bertrand, una fotografa che ospitò lei e sua madre in Francia per diversi anni. Una volta adulta, viaggiò spesso da sola – tra Filippine, Yemen, Italia, Nord America, Egitto – e poi si dedicò al mestiere di bambinaia a Chicago, continuando a immortalare tutto ciò che attirava la sua attenzione.

Amava i soggetti semplici: i piccoli che giocavano al parco o i profili delle persone che più la colpivano in strada, dai banchieri ai senzatetto, ma anche se stessa riflessa nelle vetrine o in specchietti caduti sul marciapiede. Immagini che poi sviluppava nella casa in cui lavorava, utilizzando il bagno come camera oscura. In questo modo, Maier esprimeva le sfaccettature del suo animo riservato che, come per uno scherzo del destino, hanno raggiunto oggi un pubblico internazionale. altinatesangaetano.it

Untitled, September 1961

ALLA MOSTRA CON LE FRECCE

Sconto del 25% sull’ingresso alla mostra Vivian Maier. The exhibition per chi è in possesso di un biglietto Frecciarossa, Frecciargento o Frecciabianca con destinazione Padova e una data antecedente al massimo di due giorni quella della visita. trenitalia.com

UN’ESTATE

AL MARE

DALLA RIVIERA ROMAGNOLA AL BAGNASCIUGA NEWYORKESE.

LO SPETTACOLO DEGLI

ESSERI UMANI IN SPIAGGIA

NEGLI SCATTI DEI FOTOGRAFI

MAGNUM ESPOSTI FINO

AL 5 OTTOBRE A RICCIONE

Centinaia di persone si ritrovano sulla spiaggia di Riccione, come in un grande rito collettivo. Cercano tutte insieme l’abbronzatura e il sollievo dal caldo estivo, tra una distesa sterminata di lettini pronti a essere occupati. Lo scatto, realizzato da Ferdinando Scianna, è del 1989. Ma oggi niente è cambiato: le persone continuano a riversarsi sui litorali, mettendo in scena tutta la propria umanità.

A questo fenomeno di massa è dedicata l’esposizione Mare Magnum. Da Ferdinando Scianna a Martin Parr. I fotografi Magnum e le spiagge, fino al 5 ottobre negli spazi di Villa Mussolini, una residenza storica affacciata sul mare a Riccione, in provincia di Rimini. La mostra, curata da Andréa Holzherr, apre con le immagini del fotoreporter siciliano dedicate alla località romagnola e prosegue tra gli scatti degli altri artisti internazionali dell’agenzia fotografica Magnum che si sono soffermati a osservare i paesaggi marittimi e, citando Scianna, «le relazioni umane, la volgarità, il gioco dei corpi».

Tra questi Newsha Tavakolian, documentarista iraniana che tramite i suoi lavori sul Mar Caspio propone una riflessione sull’identità sociale e politica del suo Paese, e Bruce Gilden, che offre uno sguardo sullo stravagante bagnasciuga newyorkese, presentato come un teatro eccentrico in cui ognuno mette in scena se stesso. Chiudono la rassegna le immagini della cultura balneare britannica realizzate dall’ironico fotoreporter Martin Parr: una sequenza in colori saturi, quasi da fumetto, di personaggi goffi e spudoratamente umani. Come capita di vedere spesso in spiaggia, dove le specificità risultano esagerate e – fa notare ancora Scianna – «lo spettacolo è assicurato». civita.art

di Irene Marrapodi - ir.marrapodi@fsitaliane.it
(1989)
Martin Parr Margate, Kent, England (1986)
© Martin Parr/Magnum
Photos
Newsha Tavakolian A seasonal Cafe by the Jafrood beach Iran (2017)
© Newsha Tavakolian/Magnum Photos
Bruce Gilden Woman in See Her Change booth on the boardwalk. Coney Island, New York City, Usa (1969)
© Bruce Gilden/Magnum Photos

ORDINARIA

MERAVIGLIA

IN MOSTRA A BRESCIA OLTRE 90 SCATTI DI JOEL MEYEROWITZ, CHE HA INTRODOTTO IL COLORE

NELLA FOTOGRAFIA DI STRADA. SCORCI DI VITA QUOTIDIANA

CHE TESTIMONIANO I GRANDI

CAMBIAMENTI SOCIALI DEGLI

ULTIMI 60 ANNI

di Irene Marrapodi - ir.marrapodi@fsitaliane.it foto di Joel Meyerowitz

Una via commerciale di New York, tra manifesti pubblicitari di sigarette e divani-letto, un negozio di scarpe e uno di elettronica. In mezzo, scorre un flusso di persone: chi passeggia, chi aspetta l’autobus, chi incontra gli amici. Il fotografo è uno di loro, qualcuno che osserva la scena dall’interno, ne fa parte e per questo motivo passa inosservato.

La capacità di far immedesimare gli osservatori è una delle caratteristiche più evidenti del lavoro di Joel Meyerowitz, fino al 24 agosto in mostra al Museo di santa Giulia a Brescia.

La rassegna curata da Denis Curti, intitolata Joel Meyerowitz. A sense of wonder. Fotografie 1962-2022, offre agli occhi del pubblico oltre 90 scatti del maestro statunitense. Si va dai primi esperimenti d’avanguardia negli anni ‘60 – quando introdusse il colore nella street photography, fino ad allora considerato troppo commerciale e patinato per quel genere di fotografia – agli autoscatti realizzati quotidianamente durante il lockdown del 2020. In tutti questi anni, l’artista è stato testimone dei profondi cambiamenti che hanno attraversato il mondo, e in particolare gli Stati Uniti, tra guerre e oscillazioni economiche, grandi movimenti sociali e nuove mode. Ed è riuscito a rappresentarli attraverso scorci di vita ordinaria: due amiche che passano il tempo insieme al parco, una coppia sulla soglia di casa, un autobus che porta i passeggeri all’aeroporto di Los Angeles. Istanti così semplici e intimi da rivelarsi meravigliosi. bresciamusei.com

Central Park, New York City (1966)
New York City (1963)
Red Interior, Provincetown, Massachusetts (1977)
Los Angeles Airport, California (1976)

PARTECIPA AL PREMIO IMPATTO

PRIMA DI SCENDERE

FONDAZIONE FS

IL TRENO VA IN ONDA

OGNI DOMENICA MATTINA SU LA7, FINO AL 3 AGOSTO, IL PROGRAMMA SIGNORI SI PARTE INVITA A RISCOPRIRE L’ITALIA

A BORDO DI UN CONVOGLIO STORICO

di Gabriele Romani

Riscoprire l’Italia grazie ai treni storici che percorrono i binari della Penisola, da nord a sud. Angoli affascinanti della nazione vengono svelati attraverso l’emozione del viaggio, con il sottofondo dei rumori ritmici della locomotiva. Succede nel programma televisivo Signori si parte - Treni storici in giro per l’Italia, su La7 ogni domenica alle 11:45 fino al 3 agosto. Realizzato dalla società di produzione cinematografica e televisiva DirAmare, con la partnership della Fondazione FS Italiane, vuole tracciare una linea narrativa tra la storia del Paese e il turismo slow a bordo di convogli d’epoca. Ad accompagnare in ogni puntata la giornalista Stefania Capobianco c’è il Direttore Generale Luigi Cantamessa, che racconta come la ferrovia abbia contribuito a unire l’Italia, accorciando le distanze e favorendo lo scambio di culture. Dalla prima nata, la storica Napoli-Portici, si arriva alla Pedemontana del Friuli, protagonista della Prima

guerra mondiale. Si parla poi della Ferrovia dei templi ad Agrigento, inserita nella maestosità del parco archeologico siciliano, che offre al viaggiatore un punto di vista privilegiato sulle architetture elleniche. E poi ci sono la Transiberiana d’Italia – che attraversa Abruzzo e Molise – e la Ferrovia della Val d’Orcia, in Toscana, a ricordare come il treno sia stato indispensabile per evitare l’isolamento delle zone nell’entroterra. Nell’ultima puntata, i convogli storici partono da Milano e passano tra i paesaggi agricoli sterminati della Pianura Padana, tra risaie e viadotti in muratura.

Gli itinerari raccontati nella trasmissione fanno parte dell’ampio progetto della Fondazione FS Binari senza tempo, che ha regalato una nuova vocazione turistica ad alcune tra le più affascinanti rotte ferroviarie d’Italia. fondazionefs.it | fstrenituristici.it fondazionefsitaliane

Un treno storico percorre la Ferrovia dei templi ad Agrigento

Irpinia express. Il treno del paesaggio; Reggia express; Treno storico Folkest

Reggia express; Treno storico alla scoperta di Pinzano al Tagliamento e della Val d’Arzino; Ferrovia Subappennina Italica Reggia express; Ferrovia Subappennina Italica; Estate sulla Ferrovia dei Parchi; Treno storico delle Città Unesco

Estate sulla Ferrovia dei Parchi

Treno storico dei castelli e dei mosaici

© Roberto MeliArchivio Fondazione FS

PRIMA DI SCENDERE

FUORI LUOGO

di Mario Tozzi

mariotozziofficial mariotozziofficial OfficialTozzi

[Geologo Cnr, conduttore tv e saggista]

SULLE ORME DEI ROMANI

Da un anno la Via Appia, la regina viarum degli antichi romani, è stata iscritta nella lista dei siti Patrimonio mondiale. Era un importante segmento che mancava alla Capitale, già tutta inclusa nell’eredità culturale tutelata dall’Unesco.

La strada, da Roma a Brindisi, rientra oggi in questa rete di protezione, anche se sono ancora in corso lavori di scavo e identificazione di segmenti specifici. Nei primi 15 chilometri del tratto urbano si riscontra una densità di monumenti e testimonianze classiche che basterebbero a una città intera. Ma è il paesaggio che colpisce: pini, cipressi, prati verdi,

campi di grano e leccete capaci di stimolare la riflessione. All’altezza del mausoleo di Cecilia Metella la strada si arrampica su una vecchia colata lavica che veniva dal vulcano dei Colli Albani, a cui è stato dato il nome di Capo di Bove per via dei fregi di crani di toro scolpiti nel monumento.

Finita la visita si può andare di fronte, da Paolo, all’Hostaria Antica Roma, per cenare gustando piatti storici, fra formaggio all’aglio, polpette con uva, datteri e nocciole, lasagnette, garum a base di interiora di pesce e budino al miele e al pepe. Non a caso star di Hollywood e personaggi noti lo frequentano da decenni.

Il mausoleo di Cecilia Metella sull'antica Via Appia
© Paolo Savegnago/AdobeStock

L’PRIMA DI SCENDERE

MINDFULNESS IN VIAGGIO

di Nerina Di Nunzio

nerina.dinunzio nerinadinunzio

[Esperta di comunicazione, istruttrice mindfulness e coach]

LA MENTE IN VACANZA

estate dovrebbe essere la stagione del relax, ma spesso diventa fonte di un altro tipo di stress. Lavoriamo fino all’ultimo e partiamo di corsa, carichi di aspettative: sul meteo, sulle persone, sulle emozioni da provare. Insomma, ci sentiamo sotto pressione anche in vacanza. In questo periodo, la mindfulness può diventare un piccolo atto di ribellione. Un modo per sottrarci al rumore, alla fretta, al bisogno incessante di fare. Bastano gesti semplici, come dire di no a un’uscita serale e restare a guardare il cielo, fare colazione lenta -

mente e in silenzio senza telefono, svegliarsi cinque minuti prima solo per respirare e ascoltarsi. È mindfulness anche lasciare il cellulare in casa e uscire senza meta, solo per osservare ciò che ci circonda. E forse il gesto più potente di tutti è questo: smettere di scattare foto per i social media o di cercare qualcosa da raccontare al ritorno. Alcune esperienze valgono di più se restano solo nostre. La vacanza non cambia, cambia lo sguardo. E, quest’anno, la vera partenza potrebbe essere quella che facciamo dentro di noi.

FRECCE TRENITALIA

VIVI L’ESTATE CON LE FRECCE E I FRECCIALINK

Parco nazionale del Gargano (Foggia)

Con le Frecce e i FRECCIALink partire per le vacanze estive non è mai stato così comodo. Che siano località di mare o di montagna, le principali destinazioni italiane sono facilmente raggiungibili grazie a nuove corse e servizi intensificati.

Fino al 14 settembre, da giovedì a domenica, sono disponibili due collegamenti notturni Frecciarossa in più tra Milano e Reggio di Calabria e due ulteriori collegamenti tra Milano e Lecce, da venerdì a domenica, per godersi le spiagge di Ostuni o di Monopoli già dalle prime ore del mattino.

Chi vuole visitare le perle della costa adriatica, come Rimini, Riccione o Giulianova, ha a disposizione ogni sabato e domenica – sempre fino al 14 settembre – due Frecciarossa tra Milano e Pescara e un’altra coppia di treni, negli stessi giorni, tra Bolzano e la città abruzzese.

Rafforzati anche i collegamenti per il Cilento fino al 28 settembre: da venerdì a domenica, due Frecciarossa collegano Sapri (Salerno) e Milano. Nei fine settimana, fino al 14 settembre, si può arrivare facilmente in zona anche grazie al servizio FRECCIALink. Per esempio, è possibile partire con le Frecce da Torino, Milano, Reggio Emilia AV, Bologna, Firenze e Roma e poi – con un comodo cambio ad Agropoli – raggiungere in autobus le località costiere di San Marco di Castellabate e Santa Maria di Castellabate, oppure – con cambio a Vallo della Lucania – le splendide spiagge di Acciaroli, Pioppi e Marina di Casal Velino. Analogamente, chi vuole visitare il Gargano può partire nel fine settimana da Roma, Milano o Bologna e arrivare a Vieste (Foggia) con il servizio treno+bus. Sempre in FRECCIALink si può scoprire anche la costa toscana, grazie ai collegamenti giornalieri, in connessione con Frecciarossa, che da Firenze consentono di raggiungere Cecina, Piombino e Piombino Marittima. Infine, il sabato e la domenica dal 5 luglio al 31 agosto, ripartono i servizi FRECCIALink per la montagna. Si può scegliere tra le numerose destinazioni disponibili per l’estate 2025, tra cui Cortina d’Ampezzo, la Val Gardena, la Val di Fassa, la Val di Fiemme, Madonna di Campiglio, Aosta e Courmayeur. Maggiori informazioni su trenitalia.com

TRENITALIA E BOOKING.COM

Per i clienti Trenitalia prenotare un alloggio è ancora più semplice e vantaggioso grazie alla partnership con Booking.com. Hotel, bed & breakfast, appartamenti, case vacanza, resort: a disposizione ogni tipo di sistemazione per viaggi di lavoro e di piacere, tutto l’anno. I soci Carta FRECCIA che utilizzano il sito booking.com/trenitalia guadagnano punti fedeltà fino a un massimo di 2.500 a prenotazione. Basta inserire, in fase di prenotazione, il proprio codice Carta FRECCIA nell’apposito campo e i punti verranno caricati entro 75 giorni dal check-out.

TRENO + AUTOBUS E VAPORETTO PER VENEZIA

Trenitalia ti porta a Venezia. Per visitare facilmente le calli della Serenissima è possibile acquistare in un’unica soluzione, sui canali di vendita Trenitalia, il biglietto del treno e il voucher per il trasporto pubblico locale Actv. In questo modo, si può viaggiare a bordo dei vaporetti in servizio tra Venezia, il Lido e le isole e sugli autobus che si muovono sulla terraferma, a Mestre e a Marghera. Sono disponibili voucher con diverse fasce di prezzo che, dopo una semplice conversione, consentono di muoversi agevolmente per 75 minuti, 48 ore o 72 ore dalla prima convalida.

Trova qui l’alloggio

AI CONCERTI CON FRECCIAMUSIC

Igrandi live non vanno in scena solo d’estate: sono diversi, infatti, i concerti autunnali che vale la pena programmare fin da ora.

Come il tour del rapper salernitano Rocco Hunt, che toccherà anche la Reggia di Caserta l’11 settembre e arriverà il 6 ottobre a Milano con il suo ultimo album Ragazzo di giù, e l’evento Michielin30 - tutto in una notte, all’Arena di Verona il 4 ottobre, con cui la cantautrice pop Francesca Michielin celebra i suoi 30 anni. Sul palco insieme a lei tantissimi ospiti tra cui Carmen Consoli, Coma_Cose, Emma, Fedez, Fiorella Mannoia, Gaia, Irama, Levante, Margherita Vicario e Max Gazzè. Anche per assistere al concerto della band acid jazz britannica Jamiroquai c’è un’unica possibilità: giovedì 13 novembre all’Unipol Forum di Milano.

Per tutti questi appuntamenti è attiva l’offerta FrecciaMUSIC che consente di raggiungere le città dei concerti e tornare a casa con Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca usufruendo di sconti fino al 75% rispetto al biglietto Base. Per accedere alla promozione è sufficiente selezionare l’offerta in fase di acquisto del biglietto e utilizzare i codici HUNT, MICHIELIN E JAMIROQUAI, a seconda dell’evento a cui si vuole assistere. trenitalia.com

MOSTRE IN TRENO E PAGO MENO

VIVI LA CULTURA CON LE FRECCE. SCONTI E AGEVOLAZIONI

NEI

PRINCIPALI MUSEI ED EVENTI IN ITALIA

A cento anni dalla nascita di Mario Giacomelli, due mostre parallele celebrano le molte sfaccettature del suo lavoro.

Nelle sale del Palazzo Reale di Milano, fino al 7 settembre, l’esposizione Il fotografo e il poeta invita a riflettere sul legame dell’artista con la poesia. Spaziano, infatti, dall’Infinito di Giacomo Leopardi all’Antologia di Spoon River di Edgar Lee

Master i riferimenti letterari di Giacomelli, che attraverso studiate messe a fuoco e personaggi evanescenti costruiva vere e proprie narrazioni liriche.

A Palazzo delle esposizioni di Roma, invece, fino al 3 agosto è ospitata Il fotografo e l’artista, dove le immagini di Giacomelli vengono messe in relazione con le opere di alcuni pittori a cui si ispirava, come Afro Basaldella e Alberto Burri, evidenzian-

do le sperimentazioni che lui stesso esercitava sulla pellicola per ottenere risultati che somigliassero a tele impregnate di colore, più che a stampe fotografiche.

Offerta 2x1 e sconti sugli ingressi singoli per i visitatori in possesso di un biglietto Frecciarossa, Frecciargento o Frecciabianca con destinazione Roma o Milano e una data di viaggio antecedente al massimo di tre giorni quella di ingresso alle mostre.

IN CONVENZIONE ANCHE

DA BOTTICELLI A MUCHA. BELLEZZA, NATURA E SEDUZIONE

Fino al 27 luglio ai Musei Reali, Torino museireali.beniculturali.it | arthemisia.it

MUSEO EGIZIO DI TORINO

Sconti attivi fino al 31 dicembre 2025 museoegizio.it

MUSEO NAZIONALE SCIENZA E TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI, MILANO

Sconti attivi fino al 31 dicembre 2025 museoscienza.org

VALERIO BERRUTI - MORE THAN KIDS

Dal 22 luglio al 2 novembre a Palazzo Reale, Milano palazzorealemilano.it | arthemisia.it

VIVIAN MAIER. THE EXHIBITION

Fino al 28 settembre al Centro culturale

Altinate San Gaetano, Padova altinatesangaetano.it | arthemisia.it

ALPHONSE MUCHA/GIOVANNI BOLDINI

Fino al 20 luglio a Palazzo dei diamanti, Ferrara palazzodiamanti.it

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Sconti attivi fino al 28 febbraio 2027 acquariodigenova.it

LA CITTÀ DEI BAMBINI E DEI RAGAZZI, GENOVA

Sconti attivi fino al 28 febbraio 2027 cittadeibambini.net

FRIDA KAHLO THROUGH THE LENS OF NICKOLAS MURAY

Fino al 20 luglio al Museo storico della fanteria dell’Esercito italiano, Roma navigaresrl.com

FEUERMAN. LA VOCE DEL CORPO

Fino al 21 settembre a Palazzo Bonaparte, Roma mostrepalazzobonaparte.it | arthemisia.it

ELLIOTT ERWITT. ICONS

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SALVADOR DALÍ. TRA ARTE E MITO

Un centinaio di opere tra disegni, ceramiche, incisioni, documenti, libri e fotografie del maestro del Surrealismo occupano fino al 27 luglio le sale del Museo storico della fanteria dell’Esercito italiano a Roma. Per scoprire i pezzi meno noti della produzione di Dalí e immergersi nella sua poetica onirica. Due biglietti al prezzo di uno per i visitatori che raggiungono Roma con le Frecce. Ingresso singolo ridotto per chi viaggia con Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca, Intercity e Intercity Notte o Regionale e per chi possiede un abbonamento Intercity o

Tariffa ridotta anche per chi è in possesso di un biglietto o abbonamento Intercity o Intercity Notte o di un biglietto o un abbonamento Regionale. Inoltre, i clienti Carta FRECCIA e X-GO hanno diritto al saltafila e a uno sconto da utilizzare nei bookshop dei musei. palazzoesposizioniroma.it palazzorealemilano.it

Mario Giacomelli

Caroline Branson da Spoon River (1967-73)

Regionale valido per raggiungere la Capitale. È previsto, inoltre, uno sconto del 10% al bookshop per i titolari Carta FRECCIA e X-GO. navigaresrl.com

Salvador Dalí L’apoteosi di Maria - Paradiso

BASE

LIBERTÀ DI VIAGGIO

E CAMBI ILLIMITATI

Biglietto acquistabile fino alla partenza del treno e del FRECCIALink. Entro tale limite sono ammessi il rimborso, il cambio del biglietto e il cambio della prenotazione un numero illimitato di volte. Dopo la partenza, il cambio della prenotazione e del biglietto sono consentiti una sola volta fino a un’ora successiva.

ECONOMY

CONVENIENZA E FLESSIBILITÀ

Offerta a posti limitati e soggetta a restrizioni. Il cambio prenotazione, l’accesso ad altro treno e il rimborso non sono consentiti, livello Executive escluso. È possibile, fino alla partenza del treno, esclusivamente il cambio della data e dell’ora per lo stesso tipo di treno, livello o classe, effettuando il cambio rispetto al corrispondente biglietto Base e pagando la relativa differenza di prezzo. Il nuovo ticket segue le regole del biglietto Base.

Freccia 2X1

La promozione consente di viaggiare in due tutti i giorni con sconto fisso del 50% del prezzo Base su Frecciarossa e Frecciargento. L’offerta è valida in 1^ e 2^ classe e in tutti i livelli di servizio ad eccezione dell’Executive e del Salottino Business 1

FrecciaSENIOR

Riservata agli over 60 titolari di Carta FRECCIA, FrecciaSENIOR consente di viaggiare su Frecciarossa e Frecciargento con prezzi a partire da 29 € a seconda della classe e della relazione di viaggio. L’offerta è valida per viaggiare in 1^ e 2^ classe e nei livelli di servizio Business Premium e Standard 2

SUPER

ECONOMY

MASSIMO RISPARMIO

Offerta a posti limitati e soggetta a restrizioni. Il cambio, il rimborso e l’accesso ad altro treno non sono consentiti, livello Executive escluso.

FrecciaDAYS

Viaggia il martedì, mercoledì, giovedì e sabato con sconti fino al 60% rispetto al prezzo Base sui treni Frecciarossa e Frecciargento nei livelli di servizio Business, Premium, Standard, in 1^ e in 2^ classe. Sono esclusi il livello di servizio Executive e il servizio Salottino 3

Freccia FRIENDS

Dedicata a gruppi da 3 a 5 persone per viaggiare su Frecciarossa e Frecciargento con uno sconto sul prezzo Base fino al 50%. L’offerta è valida per viaggiare nei livelli di servizio Business, Premium, Standard, in 1^ e in 2^ classe. Sono esclusi il livello di servizio Executive e il servizio Salottino 4

FrecciaFAMILY

Con Trenitalia i bambini viaggiano gratis in Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca in 1^ e 2^ classe e nei livelli Business, Premium e Standard La gratuità è prevista per i minori di 15 anni accompagnati da almeno un maggiorenne, in gruppi composti da 2 a 5 persone. I componenti del gruppo dai 15 anni in poi pagano il biglietto scontato del 50% sul prezzo Base 5

FrecciaYOUNG

Riservata agli under 30, l’offerta FrecciaYOUNG consente di viaggiare su Frecciarossa e Frecciargento con prezzi a partire da 19 € a seconda della relazione di viaggio. L’offerta è riservata ai soci CartaFRECCIA under 30 ed è valida per viaggiare in Standard e in 2^ classe 6

A/R in Giornata

Con l’offerta A/R in giornata si può partire e tornare nello stesso giorno usufruendo di uno sconto per singola tratta rispetto al prezzo Base del 40% nelle giornate dalla domenica al venerdì e del 60% nella giornata del sabato 7

A/R FRECCE IN SETTIMANA

Con l’offerta A/R Frecce in Settimana si può scegliere un’andata e un ritorno dal lunedì al venerdì della stessa settimana, con uno sconto per singola tratta rispetto al biglietto Base, del 40% nelle giornate di lunedì e venerdì e del 50% nelle giornate dal martedì al giovedì 8

NOTE LEGALI

1. Offerta a posti limitati e variabili in base al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio scelto e non si cumula con altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.

2. Offerta valida sui treni Frecciarossa e Frecciargento, in 1^ e 2^ classe e nei livelli di servizio Standard Premium e Business. Prevede, a seconda della classe e relazione di viaggio, l’acquisto a prezzi fissi in Standard/2^ classe a partire da 29 €, in Premium a partire da 34 € e in Business/1^ classe a partire da 39 €. Tali prezzi non si applicano alle relazioni per le quali è previsto uno sconto inferiore al 50% rispetto al prezzo Base. L’offerta è a posti limitati che variano in base al treno e al giorno della settimana e non si cumula con altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.

3. L’offerta è a posti limitati che variano in base al giorno, al treno e alla classe o livello di servizio e non è cumulabile con altre riduzioni ad eccezione di quella prevista a favore dei ragazzi. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.

4. L’offerta prevede una percentuale di sconto che varia dal 20% al 50% rispetto al prezzo Base. Offerta a posti limitati e variabili in base al giorno, al treno e alla classe o livello di servizio e non si cumula con altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti, ad eccezione di quella prevista a favore dei ragazzi. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.

5. Offerta a posti limitati e variabili rispetto al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio. Cambio prenotazione/biglietto e rimborso soggetti a restrizioni. L’offerta non è cumulabile ad altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti.

6. Offerta valida sui treni Frecciarossa e Frecciargento, in 2^ classe e nel livello di servizio Standard. Prevede l’acquisto a prezzi fissi di 19€, 29 € e 39€, a seconda della relazione di viaggio. Tali prezzi non si applicano alle relazioni per le quali è previsto un uno sconto inferiore al 50% rispetto al prezzo Base. L’offerta è a posti limitati che variano in base al treno e al giorno della settimana e non si cumula con altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti, compresa quella prevista per i ragazzi. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.

7. L’offerta consente di acquistare due biglietti, uno per il viaggio di andata e uno per il viaggio di ritorno, da effettuare nella stessa giornata, sulla medesima tratta e categoria di treno. Disponibile su tutti i treni Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca in tutte le classi e livelli di servizio ad eccezione del livello di servizio Executive e del servizio Salottino. Offerta a posti limitati e variabili rispetto al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio. Modificabile, ma non rimborsabile. Gli sconti previsti rispetto al prezzo Base verranno applicati fatti salvi i minimi tariffari.

8. L’offerta consente di acquistare due biglietti, uno per il viaggio di andata e uno per il viaggio di ritorno, da effettuare tra il lunedì ed il venerdì della stessa settimana sulla medesima relazione e categoria di treno. Il viaggio di andata e ritorno non può essere effettuato nella stessa giornata. Offerta valida sui treni Frecciarossa e Frecciargento in tutte le classi e livelli di servizio, ad eccezione del livello di servizio Executive e del servizio Salottino Offerta a posti limitati e variabili rispetto al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio. Modificabile, ma non rimborsabile. Gli sconti previsti rispetto al prezzo Base verranno applicati fatti salvi i minimi tariffari.

Informazioni aggiornate al 16 giugno 2025

MOMENTI DI GUSTO AD ALTA VELOCITÀ

Hai voglia di una pausa ad Alta Velocità diversa dal solito? Aggiungi al tuo viaggio un’esperienza di gusto! Il FRECCIABistrò ti aspetta al centro del Frecciarossa: lì troverai prodotti da forno, snack dolci e salati, piatti caldi e freddi, taglieri, panini, tramezzini, pizza, hamburger e soft drinks, birre artigianali, cocktail, vini e bollicine. Inoltre, puoi scegliere tra tanti menù pensati per ogni momento della giornata

Sono disponibili anche opzioni vegetariane e senza glutine o lattosio.

Tra i menù:

CARTA FRECCIA

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LEGENDA:

Per schematicità e facilità di lettura la cartina riporta soltanto alcune città esemplificative dei percorsi delle diverse tipologie di Frecce Maggiori dettagli per tutte le soluzioni di viaggio su trenitalia com

Alcuni collegamenti qui rappresentati sono disponibili solo in alcuni periodi dell’anno e/o in alcuni giorni della settimana Verifica le disponibilità della tratta di tuo interesse su trenitalia com

Cartina aggiornata al 18 giugno 2025

Sibari

Velocità max 400 km/h | Velocità comm.le 300 km/h | Composizione 8 carrozze Livelli di servizio Executive, Business, Premium, Standard Posti 457 | WiFi Fast | Presa elettrica e USB al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIAROSSA ETR 1000

FRECCIAROSSA ETR 500

Velocità max 360 km/h | Velocità comm.le 300 km/h | Composizione 11 carrozze

4 livelli di servizio Executive, Business, Premium, Standard | Posti 589 WiFi | Presa elettrica al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

Velocità max 250km/h | Velocità comm.le 250km/h | Composizione 8 carrozze

3 livelli di Servizio Business, Premium, Standard | Posti 497

WiFi Fast | Presa elettrica e USB al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio FRECCIAROSSA ETR 700

FRECCIAROSSA ETR 600

Velocità max 280 km/h | Velocità comm.le 250 km/h | Composizione 7 carrozze

3 livelli di Servizio Business, Premium, Standard | Posti 432 WiFi | Presa elettrica al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIARGENTO ETR 485

Velocità max 280 km/h | Velocità comm.le 250 km/h

Composizione 9 carrozze | Classi 1^ e 2^ | Posti 489 WiFi | Presa elettrica al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIABIANCA ETR 460

Velocità max 250 km/h | Velocità comm.le 250 km/h

Composizione 9 carrozze

Classi 1^ e 2^ | Posti 479 | Presa elettrica al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

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Grazie ai servizi e ai contenuti di FRECCIAPlay il viaggio a bordo dei treni Frecciarossa e Frecciargento e nelle sale

FRECCIAClub e FRECCIALounge è più piacevole. Per accedere basta collegarsi alla rete WiFi, digitare www.frecciaplay.it o scaricare l’app FRECCIAPlay da App Store e Google Play. Ulteriori dettagli, info e condizioni su trenitalia.com

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