La Freccia - agosto 2025

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INTERVISTE

Roberto Abbado

Giacomo Ferrara

Mattia Furlani

Alice Guerra

Selvaggia Lucarelli

TRAVEL

Venezia da film

Saline di Marsala

…a riveder le stelle

ARTE E PHOTO

Himera dagli alti dirupi a Palermo

Sulle vie del Giubileo a Roma

IL CORAGGIO

PER CHI AMA VIAGGIARE
EMANUELA FANELLI

Nel cuore dell’estate, quando il tempo si stira come un gatto al sole e le città si svuotano dei loro sussurri quotidiani, agosto sorge – non solo come mese, ma come metafora. Gli italiani partono: chi verso il noto, chi in cerca dell’ignoto. Ma ogni viaggio, anche quello più lineare, cela in sé un piccolo sconvolgimento. Una trasformazione. C’è chi si dirige a Venezia, dove le ombre dei caffè storici si mescolano alla luce salmastra della laguna. C’è chi, invece, scende verso Marsala, dove il vento si impiglia tra le pale delle saline, e la terra sa di sale e storia. E c’è chi resta, ma anche restare – in fondo – è un andare. Noi vi accompagniamo. Ovunque siate diretti.

Ma vi preghiamo: portate con voi anche un poco di pazienza, ché quest’estate la strada sarà punteggiata da cantieri – 1.200 fatiche quotidiane, minuscole formiche di ferro e sudore che al calar della notte si mettono all’opera, mentre il mondo dorme o sogna.

Perché non abbiamo fermato i treni. Non abbiamo interrotto la corrente del tempo. I binari rimangono vivi – per i pendolari che si aggrappano a un orario come a un ramo, per i viaggiatori d’agosto che scelgono il treno come compagno e non come mezzo.

Ma costruire – come ben sa chi semina rose d’inverno – è scomodo. È disagevole. È lento. Il cambiamento ha il passo incerto dell’infanzia. Ci sarà polvere, e rumore, e ci saranno deviazioni. Ma tutto ciò che oggi vi appare come ostacolo, è in realtà il ponte verso un domani più prossimo, più connesso, più gentile. Comunichiamo. Cerchiamo, nel limite umano e tecnologico, di esserci. Con QR code nei corridoi dei treni, con mappe che raccontano il dove e il come. Con storie. Perché anche l’informazione, se ben offerta, consola.

E nel raccontare il viaggio, non dimentichiamo l’anima di chi viaggia. Questo numero della Freccia ha il volto e il sorriso di Emanuela Fanelli, che quest’anno guiderà la Mostra del cinema di Venezia con grazia e ironia. E tra le pagine del giornale battono i cuori di chi sta provando a volare: Mattia Furlani che salta l’aria, Roberto Abbado che dirige il tempo, Giacomo Ferrara che indossa personaggi come abiti cuciti sul cuore.

A Palermo, l’antica Himera ci sussurra dal sottosuolo, dove la ferrovia ha trovato, per caso, tombe e memorie. A Roma, invece, è il Giubileo che racconta il lento incedere dei pellegrini verso la fede, accompagnati dal progresso su rotaia.

Così, come un treno nella notte che fende la campagna, anche noi proseguiamo. Trasformando. Non senza fatica, non senza bellezza.

di Alessandra Calise

46

POLVERE DI STELLE

Dal Trentino alla Campania, passando per l’Isola d’Elba, ecco dove ammirare i cieli più belli d’Italia. Tra escursioni notturne, visite negli osservatori, serate con gli astrofili

62

NATO PER VOLARE

Dopo il bronzo alle Olimpiadi di Parigi 2024, il fenomeno del salto in lungo Mattia Furlani si prepara per i Campionati del mondo di atletica leggera, dal 13 al 21 settembre a Tokyo

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LA STORIA LUNGO I BINARI

Durante i lavori sulla linea Palermo-Messina, il Gruppo FS ha riportato alla luce oltre 20mila reperti della necropoli greca di Himera. Una selezione di questi, tra oggetti quotidiani e sepolture, è ora in mostra alla Stazione Centrale di Palermo

I numeri di questo numero

82

le edizioni della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia [pag. 36] 1859

l’anno del viaggio inaugurale del treno di papa Pio IX [pag. 76]

PER CHI AMA VIAGGIARE

MENSILE GRATUITO PER I VIAGGIATORI ANNO XVII - NUMERO 8 - AGOSTO 2025

REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI ROMA

N° 284/97 DEL 25/06/1997

CHIUSO IN REDAZIONE IL 25/07/2025

Foto e illustrazioni

Archivio FS Italiane

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Copertina: © Roberta Krasnig

Abito Giorgio Armani

Capelli e trucco Alessia Mazzarino

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EDITORE

le mostre del Festival della fotografia italiana nell’Aretino [pag. 87]

FSNews.it, la testata online del Gruppo FS Italiane, pubblica ogni giorno notizie, approfondimenti e interviste, accompagnati da podcast, video e immagini, per seguire l’attualità e raccontare al meglio il quotidiano. Con uno sguardo particolare ai temi della mobilità, della sostenibilità e dell’innovazione nel settore dei trasporti e del turismo quali linee guida nelle scelte strategiche di un grande Gruppo industriale

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Ricerca immagini e photo editing Hanno collaborato a questo numero

Giuseppe Inchingolo

Alessandra Calise

Davide Falcetelli

Michela Gentili

Cecilia Morrico

Francesca Ventre

Alex A. D’Orso, Irene Marrapodi, Francesca Ventre

Gaspare Baglio, Sandra Gesualdi

Giovanna Di Napoli

Claudio Romussi

Nerina Di Nunzio, Fondazione FS Italiane, Enzo Fortunato, Davide Garofalo, Silvia Lanzano, Valentina Lo Surdo, Anna Parrella, Enrico Procentese, Gabriele Romani, Anna Scarano, Floriana Schiano Moriello, Mario Tozzi

REALIZZAZIONE E STAMPA

Via A. Gramsci, 19 | 81031 Aversa (CE) Tel. 081 8906734 | info@graficanappa.com Coordinamento Tecnico Antonio Nappa

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On web

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PROGETTO CREATIVO
creativo Antonio Russo, Annarita Lecce, Giovanni Aiello, Manfredi Paterniti, Massimiliano Santoli

Roma

Auditorium

Parco della Musica

Ottobre 2025

Giovedì 23, ore 18

Sabato 25, ore 15

Lunedì 27, ore 18

Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia

Direttore Daniel Harding

Regia Vincent Huguet

Scene Pierre Yovanovich

Wotan Michael Volle

Brünnhilde Miina-Liisa Värelä

Sieglinde Vida Miknevičiūtė

Siegmund Jamez McCorkle

Hunding Stephen Milling

Fricka Okka von der Damerau

Nuova produzione

dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia santacecilia.it

Richard Wagner La Valchiria

GIOCARE CON LA FANTASIA

Immergersi in un percorso di conoscenza attraverso il gioco. È il concept della mostra I Love Lego, fino al 3 novembre negli spazi delle Mura Urbiche di Lecce, un gioiello dell’architettura cinquecentesca. Durante le sue tappe in giro per il mondo, l’esposizione ha attirato oltre un milione di appassionati dei leggendari mattoncini creati quasi un secolo fa dal danese Ole Kirk Kristiansen.

L’itinerario si snoda attraverso sei diorami che riproducono ambientazioni storiche e di fantasia: dal castello medievale alle avventure caraibiche dei pirati, dalla

metropoli in miniatura con grattacieli, porti e treni fino alla ricostruzione di Roma con i Fori imperiali, dalla base lunare Classic Space alla roccaforte in stile fantasy ispirata alla serie cult Game of Thrones

La mostra, prodotta da Mandarino Sas con Piuma e il patrocinio del Comune di Lecce, è stata realizzata grazie alla collaborazione con grandi collezionisti che hanno dato vita alle installazioni. Il percorso è arricchito dagli oli dell’artista contemporaneo Stefano Bolcato, che reinterpreta capolavori della storia dell’arte e ritratti di personaggi celebri in chiave Lego.

Un dettaglio del Grande Diorama City
Ritmo urbano
© Gianluca N. photographerjean
LUOGHI

LE PERSONE, I LUOGHI, LE STORIE DELL’UNIVERSO FERROVIARIO IN UN CLICK. UN VIAGGIO DA FARE INSIEME

IN VIAGGIO

Utilizza l’hashtag #railwayheart oppure invia il tuo scatto a railwayheart@fsitaliane.it. L’immagine inviata, e classificata secondo una delle tre categorie rappresentate (Luoghi, People, In viaggio), deve essere di proprietà del mittente e priva di watermark. Le foto più emozionanti tra quelle ricevute saranno selezionate per la pubblicazione nei numeri futuri della rubrica.

a cura di Enrico Procentese enry_pro

Sguardi d’avventura

© Carlo Perillo d’Albore carlopda

Destinazione Calabria
© Giorgio Rode gio.rode

a cura di Alex A. D’Orso - al.dorso@fsitaliane.it

- Irene Marrapodi - ir.marrapodi@fsitaliane.it - Francesca Ventre - f.ventre@fsitaliane.it

save the date AGOSTO 2025

MEETING PER L’AMICIZIA FRA I POPOLI

RIMINI 22>27 AGOSTO

Si conferma anche per il 2025 un’occasione di confronto e socialità che prevede 150 convegni con 550 relatori, 13 mostre e 17 spettacoli. Il tema scelto per la 46esima edizione è Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi, che esprime la speranza di un cambiamento dentro la drammaticità della storia, con tutte le complessità create dai cambiamenti sociali, economici e tecnologici. Il claim è una citazione tratta dall’opera Cori da “La Rocca”, scritta dal Premio Nobel per la letteratura Thomas Stearns Eliot, a cui si ispira lo spettacolo inaugurale The Rock, con Sergio Castellitto, il 22 agosto al Teatro Galli. Tra le mostre in programma, una dedicata al santo di Assisi Io, Frate Francesco - 800 anni di una grande avventura. Al Meeting par-

tecipano personalità del mondo istituzionale, culturale, accademico e imprenditoriale, come anche esponenti della Chiesa e di altre religioni. In occasione dell’incontro Luce da Luce - Nicea 1700 anni dopo, sono in visita a Rimini il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I e il cardinale svizzero Kurt Koch, prefetto del Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani.

FS Italiane è Official Partner dell’evento e Trenitalia Official Green Carrier. Il Gruppo FS è presente con uno stand dove viene esposta l’installazione Pensiero Binario, realizzata dai designer Giulio Iacchetti e Luca Madonini, dedicata a uno degli elementi fondamentali dell’infrastruttura ferroviaria. meetingrimini.org

MUSICA CON VISTA

TUTTA ITALIA FINO AL 21 SETTEMBRE

Torna per il sesto anno il festival che sostiene i giovani talenti della musica da camera, valorizzando il patrimonio culturale italiano e promuovendo un turismo diffuso. Dal Trentino-Alto Adige alla Sicilia, tra chiostri, cortili di dimore storiche, anfiteatri e musei, solisti e formazioni si esibiscono di fronte a un pubblico eterogeneo. Il 27 agosto il New Era Quartet suona a Messina negli spazi di Villa Pulejo, il 4 settembre è la volta del Quartetto di Genova con Federico Nicoletta alla Fondazione Magnani-Rocca di Mamiano, in provincia di Parma. Mentre il 20 Eugenio Della Chiara, al Palazzo Moroni di Bergamo, allieta la platea con le note della sua chitarra. musicaconvista.it

Un’edizione passata dell’evento

Una delle passate edizioni del Meeting

VISIONI DAL MONDO

MILANO 11>14 SETTEMBRE

Superare l’indifferenza, essere consapevoli di un mondo che cambia e assumere uno sguardo nuovo verso un futuro sostenibile. Un passo in più è il tema del Festival internazionale del documentario, che affronta argomenti come le trasformazioni democratiche, l’instabilità politica e le disuguaglianze sociali, valorizzando la memoria storica come monito per il presente. Il cambiamento climatico e la crisi ecologica sono raccontati, invece, come sfide etiche e culturali. Le opere partecipanti sono divise in due sezioni: il Concorso italiano, con 19 documentari, e il Concorso internazionale, con sette film. Guest of honor 2025 è il regista Luca Lucini, protagonista di un incontro con il direttore artistico del festival Maurizio Nichetti. visionidalmondo.it

JAN VAN EYCK E LE MINIATURE RIVELATE

TORINO FINO ALL’8 SETTEMBRE

Cinquanta capolavori decorati con vivaci vignette medievali e rinascimentali sono le rarità che si possono ammirare a Palazzo Madama. La mostra vuole rendere accessibile al pubblico la collezione custodita nel Museo civico d’arte antica di Torino. E rappresenta l’atto finale di un progetto in cui sono stati catalogati e analizzati 20 codici miniati, 10 incunaboli, 80 fogli e miniature ritagliate datate tra il XIII e il XVI secolo. L’esposizione è articolata in sei sezioni cronologiche, una delle quali dedicata alle opere del XV secolo in Francia e nelle Fiandre. Qui spicca il codice delle Très Belles Heures de Notre Dame de Jean de Berry, con miniature di Jan van Eyck, che non viene esposto dal 2019. palazzomadamatorino.it

ORME. FESTIVAL DEI SENTIERI

FAI DELLA PAGANELLA (TRENTO) 5>14 SETTEMBRE

Un invito a rallentare e a ritrovare un ritmo diverso, connettendosi con se stessi, le altre persone e la montagna circostante. Per l’ottava edizione, che ha per tema il sentiero come metafora della vita, il festival propone un fitto programma con esperienze all’aria aperta, camminate e laboratori. Non mancano attività evocative come il Sound Sunrise, un trekking musicale all’alba, e la Desmontegada, la suggestiva sfilata del bestiame di ritorno dall’alpeggio, un momento carico di significati che celebra la relazione tra essere umano, animali e territorio. festivalorme.it

Un frame tratto dal film documentario Nemo’s Garden
L’edizione 2024 del festival
Natività e annuncio ai pastori dal codice Très Belles Heures de Notre Dame de Jean de Berry, di Jean d’Orléans (1390-1400)

FERRARA BUSKERS FESTIVAL

FERRARA 27>31 AGOSTO

Un teatro en plein air con più di 60 spettacoli ogni sera, talk, mostre e workshop. Ma, soprattutto, un laboratorio sociale che dal 1988 unisce giocoleria, musica e cultura. Si inizia il 27 con la presentazione delle artiste e degli artisti coinvolti, per finire quattro giorni dopo con la parata delle marching band. Quest’anno è forte la presenza asiatica al festival, con performer provenienti da Giappone e Taiwan e un artista della Corea del Sud, mentre tra le novità spicca la Scuola Buskers, un’iniziativa di formazione gratuita che porta alcuni partecipanti a suonare dal vivo in strada domenica 31. ferrarabuskers.com

CORTONA ON THE MOVE

CORTONA (AREZZO) FINO AL 2 NOVEMBRE

Sono 76 i nomi chiamati quest’anno a presentare i propri scatti al festival internazionale di fotografia. Il tema della 15esima edizione, che ospita 23 mostre, è Come together: la rassegna riunisce infatti fotografi palestinesi, iraniani, ucraini, canadesi, italiani, russi e statunitensi. Le loro opere, esposte in giardini ed edifici storici, come la Fortezza del Girifalco e Palazzo Baldelli, interpretano in vari modi il tema della guarigione: più che un ritratto dell’attualità, quindi, un invito a immaginare un mondo migliore. Un’esortazione a prendere coscienza della ferita per poter iniziare insieme il processo di recupero. cortonaonthemove.com

FESTIVAL DI EMERGENCY

REGGIO EMILIA 5>7 SETTEMBRE

Far sentire le parole di chi vuole costruire una società più giusta. È questo lo scopo del festival promosso dall’organizzazione non governativa, che per tre giorni ospita nel capoluogo emiliano giornalisti, filosofe e attivisti. Il tema dell’evento, giunto alla quinta edizione, è infatti la voce: insieme al pubblico, si cerca di comprendere in che modo utilizzarla per rifiutare la guerra e combattere la povertà. Oltre agli incontri e ai dibattiti sono previsti spettacoli teatrali e musicali, dj set, laboratori per bambini e bambine e mostre. Tra queste Make art, not war, per scoprire le opere di artiste e artisti impegnati nella difesa della pace e dei diritti umani. emergency.it

Un’edizione passata del Ferrara buskers festival
Una passata edizione del festival
Inferno & Paradiso di Alfredo Jaar
Courtesy Galleria Lia Rumma, Milano e Napoli, e l’artista, New York
© Roberto Targa
© Andrea Gaudiano

CITTÀ APERTA 2025. ROMA NELL’ANNO DEL GIUBILEO

ROMA FINO AL 28 SETTEMBRE

Le fotografie di Diana Bagnoli, Alex Majoli e Paolo Pellegrin offrono un ritratto della Capitale nell’Anno santo. La mostra, ospitata nella Sala Zanardelli del complesso del Vittoriano, curata da Roberto Koch e Alessandra Mauro, propone un racconto per immagini delle circostanze eccezionali che hanno reso Roma, per quest’anno, centro di pellegrinaggi da tutto il mondo. Tre filmati realizzati dal videomaker e regista Paolo Freschi introducono il percorso e un testo inedito del poeta Valerio Magrelli accompagna le immagini esposte.

RAGUSA FOTO FESTIVAL

RAGUSA 28 AGOSTO>28 SETTEMBRE

Una rassegna diffusa tra gli edifici barocchi di Ibla esplora il tema dell’interiorità, invitando a conoscere meglio il proprio io. Oltre l’apparenza è il fil rouge della 13esima edizione del festival, che espone le opere di diversi fotografi contemporanei tra Palazzo Cosentini e Palazzo La Rocca, l’Auditorium San Vincenzo Ferreri e il Giardino Ibleo. Tra questi, l’artista tedesca Jessica Backhaus, il francese Charles Fréger e Francesca Todde, documentarista con base a Milano. Quattro giornate inaugurali aprono la rassegna con workshop, seminari, proiezioni e visite guidate. ragusafotofestival.com

FESTA DELLE NARRAZIONI POPOLARI

CIVITARETENGA (L’AQUILA) 14>17 AGOSTO

Valorizzare il territorio attraverso la riscoperta delle narrazioni popolari. È questo l’obiettivo della manifestazione che per quattro giorni anima l’unica frazione di Navelli con incontri, musica, degustazioni e interventi di street art. Sono attesi al Convento di Sant’Antonio gli scrittori Yari Selvetella e Pier Paolo Di Mino, l’attore Claudio Morici e lo storico Edoardo Puglielli, che approfondisce le vicende della Brigata Maiella. Ma anche l’attrice Cecilia Lavatore e la cantautrice Marta La Noce per un reading-concerto e la scrittrice e influencer Paola Michelini. Il festival è diretto e organizzato dalla rivista TerraNullius, in collaborazione con la cooperativa di comunità Oro rosso e con il patrocinio del Comune di Navelli. terranullius.it

Una passata edizione della manifestazione
Un momento dei funerali di papa Francesco. Piazza San Pietro, Città del Vaticano, 26 aprile
Violetta by the lake (2003) di Jessica Backhaus
© Diana Bagnoli

WHAT’S UP

Selvaggia Lucarelli e Mohamed Diallo sul set del documentario Diallo

LA VITA È

VIAGGIOUN

A VOLTE MERAVIGLIOSO, A VOLTE DURO, COME QUELLO DEL PUGILE

MOHAMED DIALLO RACCONTATO NEL DOCUMENTARIO DELLA GIORNALISTA SELVAGGIA LUCARELLI

di Gaspare Baglio gasparebaglio

Una domenica, dopo essere stata a Ballando con le stelle, ho preso il Frecciarossa da Roma per tornare a Milano insieme al mio compagno Lorenzo (Biagiarelli, ndr). Lui stava leggendo La gazzetta dello sport, si è imbattuto in una lunghissima intervista a Mohamed Diallo e mi ha consigliato di leggerla.

Da lì è partito tutto».

Così Selvaggia Lucarelli – giornalista tra le più attente e coraggiose in circolazione – racconta il colpo di fulmine per il pugile della Guinea, arrivato in Italia nel 2015 attraversando il mare e diventato uno dei migliori pugili dei pesi Super piuma di boxe del nostro Paese. Una storia di cadute, risalite e rocambolesche sliding door raccontate nel documentario Diallo, prodotto da Boutade e distribuito sulla newsletter Vale Tutto (primo esperimento del genere in Italia).

Anche se ha trovato la sua fortuna in Italia, inizialmente il protagonista vedeva come terra promessa l’Angola.

Diallo non viene da una situazione di degrado. La sua famiglia, in Africa, era benestante, il papà era un commerciante con un negozietto di alimentari e considerava l'Angola, uno degli Stati africani con più risorse, il Paese in cui c’era maggiore possibilità di sistemarsi economicamente. Diceva al figlio che avrebbe voluto fargli studiare commercio lì.

Poi cos’è successo?

Dopo la morte del padre, la mamma lo ha mandato via di casa a 14 anni per evitare che potesse succedergli qualcosa di brutto, visto che si era creata una situazione complicata con i parenti del papà per questioni di eredità. Mohamed pensa comunque sempre all’Angola come meta, non aveva mai pensato di venire in Italia.

Cosa ricordi del primo incontro con Diallo?

Con Lorenzo, co-regista del film, lo abbiamo visto fuori dalla palestra dove si allena. Si è presentato con Ismaele, il figlio (volto di campagne pubblicitarie per diversi brand, ndr). E siamo rimasti subito conquistati da questo bambino meraviglioso. Ovviamente, già conoscevamo le traversie di quest’uomo e ci ha commosso.

Quali lo hanno segnato di più secondo te?

La morte del padre è stata la scintilla di tutto. Lo stesso Diallo, quando ne parla, si commuove profondamente, nonostante abbia attraversato il deserto, sia stato rapito, ne abbia passate di tutti i colori. In Africa ci possono essere avvenimenti repentini in grado di sconvolgere la vita delle persone come guerre civili, carestie, povertà.

Cosa ha colpito te, invece?

A un certo punto Mohamed è così povero che è costretto a vendersi anche il telefonino con cui sentiva sua mamma. Sei mesi dopo lo riacquista, chiama casa e apprende che la madre è morta. Sorte comune a molti migranti: per mesi o anni non sanno più nulla delle loro famiglie.

A quel punto cosa accade?

Si è trovato davanti a un bivio: tornare a casa o continuare questo viaggio in cerca di fortuna. Un dilemma emotivo importante per un adolescente. Ha scelto di proseguire il percorso e non è mai più tornato in patria. I suoi fratelli li ha rivisti in Italia grazie al ricongiungimento familiare. Erano quasi sconosciuti per lui, se li ricordava piccini.

Di cos’altro parla la storia di Diallo?

Quando Mohamed ha conosciuto la futura moglie, i genitori di lei, di origine sinti, erano un po’ spaventati all'idea che la figlia avesse una storia con un ragazzo di un’altra etnia: una sorta di razzismo interiorizzato anche da chi, quel razzismo, lo ha subito o lo subisce. Tutto si è risolto dove averlo conosciuto meglio. La paura della diversità nasce sempre dalla mancanza di conoscenza dell’altro. Per il resto, quella di Diallo è anche una storia di generosità e umanità. Durante il cammino dall’Africa all’Italia non ha incontrato solo truffatori e rapitori, ma anche persone che si sono prese cura di lui senza chiedere niente in cambio.

Chi dovrebbe vedere questo documentario?

È un progetto trasversale, perché lo sport c’è, ma come tema laterale. È una storia appassionante che parla di umanità, parla di noi.

selvaggialucarelli.substack.com

GENERAZIONE FANTACALCIO

GIACOMO FERRARA È PROTAGONISTA DI UNA COMMEDIA CHE

RACCONTA

LE FRAGILITÀ E LE AMBIZIONI DEI TRENTENNI DI OGGI.

DAL 27 AGOSTO SU NETFLIX

di Davide Garofalo davgarofalo

Tra gli attori più promettenti del cinema italiano, Giacomo Ferrara torna sullo schermo con un ruolo da protagonista nella commedia targata Netflix Ogni maledetto Fantacalcio, in uscita sulla piattaforma il 27 agosto. Diretto da Alessio Maria Federici, il film si preannuncia come un appuntamento imperdibile non solo per gli appassionati del gioco sociale, ma anche per gli amanti delle storie ironiche e surreali, capaci di intrecciare umorismo, tensione narrativa e riflessione sui rapporti umani.

Che cosa ti ha colpito di questo progetto?

Sono stato attratto subito dalla sceneggiatura: è una commedia che racconta una storia di amicizia. Io non ho mai partecipato al Fantacalcio, ma chi ci gioca mi ha confermato che le dinamiche raccontate nella pellicola sono le stesse che si creano nella realtà. Il film tocca anche temi generazionali, come le fragilità e le ambizioni dei trentenni. Pensi che il pubblico si identificherà con queste dinamiche?

La commedia descrive bene la disillusione di una generazione che ha smesso di sognare e spesso non sa bene cosa vuole dalla vita. Potrebbe davvero essere la storia di ciascuno di noi.

Come ti sei trovato a lavorare con un cast così ricco, che include tra gli altri anche Silvia D’Amico e Caterina Guzzanti?

Si è creato un gruppo bellissimo. Alla fine delle riprese c’era un po’ di malinconia, perché ci siamo davvero divertiti insieme. È stato un onore recitare con Caterina Guzzanti. Con Silvia D’Amico, la protagonista femminile del

film, ho lavorato molto bene fin da subito. Inoltre, sfatiamo un mito, non sono solo gli uomini a giocare al fantacalcio. Alessio, il regista, è stato molto generoso con noi, lasciandoci spesso la libertà di improvvisare e di interpretare i personaggi secondo il nostro sentire. Sono sicuro che, nel film, si percepirà il feeling che avevamo sul set.

Hai interpretato ruoli molto diversi nella tua carriera. Come scegli i progetti e quanto ti spingi fuori dalla tua zona di comfort?

In tutto quello che faccio parto sempre da un presupposto: il personaggio mi deve fare paura. Deve essere una sfida continua, perché questo vuol dire che dovrò spingermi oltre, sia artisticamente sia umanamente. Fare l’attore significa indossare altre scarpe e guardare il mondo da un punto di vista diverso. Per questo mi piace molto variare. Ma un filo rosso unisce tutti i miei personaggi: il senso di inadeguatezza, parte del mio carattere, che porto nei ruoli che ricopro. I miei personaggi, in fondo, si trovano sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Hai già lavorato per Netflix con Suburra. Come vedi l’evoluzione del cinema italiano nell’era dello streaming?

In Italia ormai numerose produzioni vengono realizzate con il supporto delle piattaforme, perché così si può andare oltre l’uscita in sala e arrivare a un pubblico molto più vasto grazie allo streaming.

giacomo.ferrara

© Maddalena Petrosino

L’INFLUENCER

INGIALLO

HA SPOPOLATO SUI SOCIAL CON I VIDEO IN DIALETTO VENETO. ORA ALICE GUERRA PUBBLICA UN NUOVO ROMANZO IN CUI SI IMPROVVISA ANCORA DETECTIVE COME JESSICA FLETCHER.

PER PARLARE

CON IRONIA DI PSICOTERAPIA E ACCETTAZIONE DI SÉ

Mdi Cecilia Morrico MorriCecili morricocecili

ia madre guardava La signora in giallo già da quando mi portava nel pancione. Poi abbiamo cominciato a guardarla insieme e, alla fine, me ne sono innamorata. Conosco le puntate a memoria ed è diventata la mia musa».

Parola di Alice Guerra, influencer 32enne di Mestre famosa sul web per i suoi video in dialetto veneto, che torna in libreria con il suo secondo romanzo, Non chiamatemi Jessica Fletcher, dopo le 12 ristampe del primo, Dieci cose che ho imparato da Jessica Fletcher, diventato un best seller. Due gialli – «più o meno», come si legge sulle copertine – in cui si improvvisa investigatrice per sciogliere i misteri della sua città. Lo fa con note a piè di pagina in cui spiega cosa siano i bovoletti, un piatto della tradizione a base di lumachine di terra, o che significhi essere maranteghe, cioè vecchiette brontolone. Nel libro si ritrovano i vecchi personaggi e se ne conoscono di nuovi, attraverso la solita ironia dell’autrice che tra le pagine riesce ad affrontare anche argomenti complessi come il disturbo d’ansia e la psicoterapia. Il tutto mentre si cerca di capire chi abbia rubato La Gioconda, esposta temporaneamente nella città veneta.

Il mistero del secondo libro è proprio la sparizione della Monna Lisa. Come ti è venuto in mente?

Volevo inserire qualcosa di assolutamente improbabile. Allora ho pensato che il sindaco di Mestre, per rivalutare la città che vive all’ombra di Venezia, chiedesse in prestito al Louvre l’opera di Leonardo Da Vinci. Già questo mi faceva molto ridere, perché dovevo partire da un furto eclatante e ironico. Grazie all’ironia, infatti, riesco a parlare di temi più profondi cercando di renderli leggeri. Lo faccio anche con i miei video sui social. Hai cominciato come influencer e content creator. Quando è arrivata la scrittura?

Sul web è iniziato tutto in modo spontaneo: ho fatto un paio di video in dialetto veneto senza pensarci su. Anzi, quando ho visto che sono andati virali, con tanti like e commenti, mi sono

spaventata e li ho cancellati. Poi ho ripreso coraggio e ho deciso di provare questa strada, raggiungendo 100mila follower in due mesi. Da lì sono stata contattata dalla casa editrice per scrivere un libro.

E tu, amante di Jessica Fletcher, hai optato per un giallo. Non avrei mai potuto cominciare con un’autobiografia. Anche se in questo romanzo sono io la protagonista, parlo di me e della mia città perché scrivo di quello che conosco, come nei video.

Per certi aspetti, Mestre sembra un luogo di un’altra epoca. L’hai reso tu così?

In realtà, ci sono davvero i vecciotti al bar che bevono a ogni ora le ombre (bicchieri di vino, ndr) o le signore anziane che d’estate curano in giardino le tegoline, cioè i fagiolini.

E poi parli di psicoterapia. Quanto è importante al giorno d’oggi?

Guardarsi dentro e analizzarsi è sempre fondamentale, perché la salute mentale è tutto. Ora, rispetto a tanti anni fa, c’è più possibilità di andare in terapia. Non sempre da soli si riesce ad affrontare se stessi, c’è bisogno di un aiuto, di qualcuno che ti tenga la mano. Io stessa ho fatto tanto lavoro su di me e continuerò a parlare di questo argomento anche nel terzo libro.

Ci sarà, quindi, un altro caso da risolvere?

Sì, ma non nell’immediato. Devo prendermi una pausa perché negli ultimi due anni la mia vita è cambiata tantissimo. Certo, ho sempre la stessa casa con i miei due gatti e il cane, ma mai avrei pensato di dovermi spostare da una città all’altra per la presentazione di un libro davanti a 400 persone. Però le persone vogliono sapere che fine faranno i miei personaggi e io ho ancora tanto da dire. alice__guerra aliceguerraufficiale _aliceguerra

Rizzoli, pp. 324 € 18
© Giulia Zandarin

IL DETECTIVE

DELLA PAROLA

IN LIBRERIA CON IL NOIR L’ORDINE DEL DRAGO, GIGI PAOLI RIVERSA NEI SUOI ROMANZI L’ESPERIENZA

DEL CRONISTA DI GIUDIZIARIA. E INTRECCIA LA CURA DEI

DETTAGLI CON TRAME DI FANTASIA

Volevo dare un respiro internazionale a questo libro che comincia nell’oceano, luogo di mistero, infinito, pericolo». Si apre, così, su una nave cargo al largo di Capo di Buona Speranza, L’Ordine del Drago, il nuovo romanzo noir di Gigi Paoli, giornalista e scrittore che ha fatto della lunga carriera nella cronaca giudiziaria una fonte inesauribile per la sua produzione letteraria. Tra verità e giustizia, realtà e arcani. Un intrigo di geopolitica e scienza, tra armamenti ed embarghi: come hai costruito questo intreccio così attuale?

Ho letto e studiato molto. Essere un giornalista mi aiuta a mettere in fila i fatti, costruire una trama non è solo un’opera di fiction. Mi piace molto inserire frammenti di Storia nella mia storia attraverso l’uso dei flashback. Certe cose descritte nel libro – tipo l’ultimo incontro fra Michail Gorbaciov e Nicolae Ceausescu nell’89 o la notte dell’esplosione alla centrale nucleare di Chernobyl – sono reali. I miei libri sono come un palazzo in costruzione, dove piano terra e primo piano hanno basi solide di verità mentre il secondo è in parte frutto della mia fantasia.

Il titolo L’Ordine del Drago rimanda a qualcosa di simbolico?

È un antico ordine cavalleresco, creato dal Sacro romano impero germanico alla fine del ‘300. Ma nel mio libro diventa qualcosa di più.

Il protagonista, Piero Montecchi, appare già nei tuoi romanzi precedenti. Come si evolve il personaggio?

È un uomo complesso, che ha una cattedra universitaria in Neuroscienze forensi e crede nel potere della scienza, anche se questa non ha salvato dalla morte sua moglie Cinzia. Inizialmente, appare come una persona gelida, logica, impermeabile a ogni sentimento ma, piano piano, torna a essere ironico, aperto al mondo, curioso. Carlo Alberto Marchi, il giornalista protagonista dei miei primi cinque romanzi, resta nel mio cuore, ma sono convinto che i lettori impareranno ad amare anche le tante sfaccettature del professor Montecchi.

Che cosa c’è di nuovo rispetto ai libri precedenti?

Questa storia ha un respiro più internazionale e affronta vari temi: dalla Guerra Fredda a quanto accadde subito dopo il crollo del Muro di Berlino, dalla geopolitica attuale alle nuove scoperte della scienza. Montecchi affronta tutto questo solo per scoprire la verità sulla morte violenta di una persona cara. Ma trova ben altro.

Trieste ha un ruolo centrale nel libro, è quasi un personaggio. È una città bellissima, con atmosfere uniche. Raccoglie gli umori e i respiri di mille culture, ed è una porta verso l’Est, dove ci sono tante altre storie, misteri millenari e segreti inconfessabili. Ma, come dice un personaggio nel libro, bisogna stare attenti perché là il buio arriva prima.

Quanto conta l’ambientazione, geografica e temporale, nella costruzione del mistero?

Moltissimo, tanto che voglio sempre andare a vedere i luoghi di cui parlo per poterli descrivere realmente. Se racconto un viaggio in aereo, per esempio, cito il tempo esatto di quella tratta e il modello del velivolo. Bisogna stare attenti e studiare: chi legge non va preso in giro.

Quanto c’è di noir e quanto di spy story nel tuo stile? Hai dei modelli letterari di riferimento?

Questo romanzo inizia come un noir, con un omicidio, ma da quel sangue si sviluppa una storia inattesa, con mille ramificazioni e ricadute, che diventa una spy story internazionale. Mi ispiro a Frederick Forsyth, John le Carré, Tom Clancy Jr. e Robert Ludlum per gli intrecci, ma anche a Michael Connelly per lo stile e a Don Winslow per l’uso inarrivabile della parola. Il fatto di aver lavorato come giornalista ha influito nel modo in cui curi i dettagli o costruisci la tensione narrativa?

Sì, moltissimo. I miei 15 anni da cronista di giudiziaria mi hanno reso quasi maniacale nella descrizione dei particolari e nella ricerca spasmodica di una precisione inattaccabile. Alla fine del libro ci si chiede se si è davvero padroni del proprio destino o solo pedine su una scacchiera. Tu come la pensi?

Un vecchio proverbio africano dice che puoi svegliarti anche all’alba, ma il tuo destino si è alzato comunque mezz’ora prima di te.

Cosa c’è sul tuo comodino?

Una pila infinita di libri da leggere. E continuo a comprarne di nuovi, perché sono come una droga per me. Anche se ne ho almeno altri venti che ancora mi aspettano, soprattutto noir americani.

Il momento più bello per leggere?

Mi piace perdermi dentro un libro mentre attorno c’è rumore, confusione. Se quelle pagine mi prendono tanto tutto scompare, restiamo solo io e le parole di un mondo nuovo. Ed è pura magia.

gigi.paoli

Giunti Editore, pp. 368 € 17,90

UN TRENO DI LIBRI SCAFFALE

a

UNA NOTTE A NUUK

Niviaq Korneliussen

Iperborea, pp. 208 € 18    Fia, Inuq, Arnaq, Ivinnguaq e Sara vivono a Nuuk, capitale della Groenlandia, hanno progetti per il futuro e una vita divisa tra l’amore, la musica e le feste. Ma sotto la superficie ci sono tensioni che porteranno cambiamenti: c’è chi lascerà il partner, chi ha bisogno di un coming out, chi si sente inadeguato nel proprio corpo e chi ha un passato di abusi alle spalle. Korneliussen racconta l’emarginazione e l’isolamento, ma anche la gioia di essere veramente e orgogliosamente se stessi.

NON ERA UN MOSTRO STRANO

Gianni Montieri

66thand2nd, pp. 128 € 17

Un libro che ha come protagonista il treno, raccontato attraverso scorci fulminanti, frammenti di vita, punti di vista diversi. Esplorando i vagoni e percorrendo varie tratte, si incontrano passeggeri e bigliettai. Mentre fuori dal finestrino scorrono paesaggi sempre diversi: pianure e distese di mare, albe e nottate buie, stazioni abbandonate. Non mancano, poi, le vicende storiche – come l’inaugurazione della Napoli-Portici, la prima strada ferrata italiana – alternate a fatti personali legati all’autore.

MATERIA E LUCE

Oreste Casalini

Lithos, pp. 153 € 50

Un catalogo in memoria del pittore Oreste Casalini, scomparso cinque anni fa. La sua opera, come nella tradizione delle avanguardie, ha saputo unire l’espressione architettonica con quella artistica. Una ricerca durata tutta la vita in cui Casalini ha affrontato temi complessi, come lo scorrere del tempo, il desiderio, l’attesa. In questo volume sono raccolti i suoi diversi cicli creativi: su carta, su tela e su tavola, ma anche le sculture, i gessi, le ceramiche.

LA SEMINATRICE DI CORAGGIO

Antonella Desirèe Giuffrè

Tre60, pp. 284 € 16,90

Nella Sicilia del 1914, durante il Primo conflitto mondiale, Maria Roccaforte, maestra e moglie di un proprietario terriero, rimane sola a gestire casa e campi quando il marito viene chiamato al fronte. Conosce le “madrine di guerra”, che inviano lettere di consolazione ai soldati, e diventa una di loro. Sperimenta così il potere della solidarietà femminile, trasformandosi in voce di speranza e protesta. Un frammento di storia che racconta la lotta per il riconoscimento del ruolo delle donne.

URÌ

Kamel Daoud

La nave di Teseo, pp. 448 € 22   Alba è una ragazza di Orano, città dell’Algeria nordoccidentale. Non porta abiti tradizionali, è libera e si sente a disagio per la svolta tradizionalista che sta schiacciando i diritti delle donne nel suo Paese. Durante la guerra civile degli anni ‘90 la giovane è sopravvissuta al massacro della sua famiglia, ma è diventata muta. L’unica a poterla sentire è la creatura che porta in grembo. A lei racconta paure e traumi, nel tentativo di affrontare il passato e la tragedia che le ha segnato la vita.

EROI MODERNI

Alessandro Lombardi

Pathos Edizioni, pp. 200 € 16

Un romanzo sociologico in cui si esplorano le storie di un gruppo di Vitelloni 3.0 dall’anima spaesata, divisi tra Rimini, Amburgo e Varsavia. Attraverso Antonio Molinari, confidente e narratore, emergono ossessioni per l’aspetto fisico, pellegrinaggi per trapianti di capelli e ricerca di diete estreme, in una lotta esistenziale tra desiderio di eterno vigore e responsabilità adulte. Comico e grottesco, il libro tratteggia un ritratto efficace di uno smarrito uomo contemporaneo.

cura di Gaspare Baglio e Sandra Gesualdi

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Una camera del Best Western Plus City Hotel a Genova
La sala colazioni del Best Western JFK Hotel a Napoli
La spiaggia del Best Western Hotel Residence Italia a Quartu Sant’Elena, Cagliari
Un ambiente del Best Western Ai Cavalieri Hotel di Palermo

UN TRENO DI LIBRI

PICCOLE LETTURE

E GLI ALTRI

COME IN UN FLUSSO DI COSCIENZA, ARIANNA PAPINI

RACCONTA LA STORIA

DI ANNA, UNA BAMBINA

IPERSENSIBILE CHE SI

IDENTIFICA CON TUTTO

QUELLO CHE LA CIRCONDA

di Alex A. D’Orso - al.dorso@fsitaliane.it

Un’illustrazione tratta dal libro

Da piccola immagina che i fiori di zucca siano la casa delle formiche e le vene della bisnonna montagne su cui sciare. In piazza offre abbracci a sconosciuti e camminando lungo il fiume si identifica con tutto quello che la circonda. Anna sente il mondo e gli esseri viventi intensamente, così tanto da esserne, in alcuni casi, sopraffatta. Quando il peso diventa insostenibile arriva in aiuto Coso, una creatura di fantasia dall’aspetto buffo che le tiene compagnia nei momenti più faticosi.

Cresce, va all’università, si adatta alle regole della società ma continua a vivere con i sensi scoperti. Ogni emozione arriva in maniera dirompente rendendole difficile, talvolta, avere a che fare con gli altri. La sua esperienza, raccontata in prima persona, trova spazio in questo romanzo illustrato: un flusso di coscienza che avvicina chi legge al mondo delle persone ipersensibili, a volte fragili, ma anche capaci di un’attenzione fuori dal comune. E completa la storia di Coso, l’albo in cui l’autrice presenta l’amico immaginario di Anna bambina, espressione della sua vita interiore.

Uovonero, pp. 96 € 18 (da 7 anni)

UN TRENO DI LIBRI

SCAFFALINO

L’UOMO, IL PESCE E IL MARE

Daniel Fehr, illustrazioni Maja Celija Orecchio Acerbo, pp. 32 € 19 (da 4 anni) Racconti che si intrecciano e diventano una sola storia. Una mattina di buon’ora, un uomo si mette a pescare per portare a casa una succulenta cena. Quel giorno è il compleanno del verme, che abita sotto un sasso e quando sparisce per fare l’esca fa preoccupare la famiglia. Il pesce fa il pesce e nuota tranquillo. Il mare da calmo diventa agitato e mosso. Come andrà a finire? Un albo illustrato, ironico e poetico per le prime letture.

LE

FAVOLE DI LA FONTAINE

Jean de La Fontaine

illustrazioni Marc Boutavant Gallucci, pp. 70 € 18 (da 5 anni)

La cicala e la formica, la lepre e la tartaruga o i topini di città e campagna sono i protagonisti delle più note favole dello scrittore francese. Questa raccolta ne contiene 34, alcune poco conosciute, da riscoprire in versione integrale. La volpe, il corvo, il leone e gli altri animali vengono illustrati nei loro atteggiamenti di prepotenza, furbizia, fragilità o simpatia, mutuando i caratteri degli esseri umani e prendendoli un po’ in giro.

IN RIVA AL MARE...

Nathalie Seroux

Camelozampa, pp. 50 € 15,90 (da 1 anno) Pesci, conchiglie levigate, castelli di sabbia, palette e costumini colorati da indossare per trascorrere una bella giornata sul bagnasciuga. Ma anche paesaggi marini e momenti della vita in spiaggia immortalati in scatti coinvolgenti accompagnati da una breve definizione. Un albo fotografico che si distingue per la qualità e la cura delle immagini. Un libro dall’atmosfera vacanziera per stimolare la condivisione attraverso soggetti riconoscibili.

MITI E LEGGENDE

DELLE MONTAGNE ITALIANE

Martina Forti, illustrazioni Silvia Forzani Gribaudo, pp. 160 € 18,90 (da 7 anni)

Le montagne sono fonte inesauribile di storie e favole affascinanti, popolate da creature e luoghi fantastici. Dalla fiaba del principe delle Dolomiti e della principessa della Luna al gigante curioso che ha dato origine al Cervino, passando per le fate dei Monti Sibillini e la leggenda del nobile Vesuvio e della giovane Capri. Questi e molti altri racconti trasportano il piccolo lettore in un affascinante viaggio attraverso la penisola, da nord a sud, tra boschi, cime e valli alpine. G.B.

QUANDO ARRIVA LA MUSICA

Ilaria Tagliaferri

Topipittori, pp. 93 € 10 (da 10 anni) Un romanzo autobiografico che racconta la crescita di Ilaria, una bambina curiosa e timida circondata da una grande famiglia vivace, ricca di dialetti e storie diverse. La musica diventa per lei una scoperta magica: un linguaggio capace di dare conforto e nutrire l’immaginazione, fondamentale per affrontare solitudine e incertezze. Un viaggio emozionante che celebra la forza della speranza, sullo sfondo dei nostalgici anni ‘80.

VIVA LE VACANZE, PICCOLO NICOLAS!

René Goscinny, Jean-Jacques Sempé Feltrinelli, pp. 176 € 15 (da 7 anni)

Un classico senza tempo nato dalla fantasia del creatore di Asterix e dalla matita di uno dei disegnatori più apprezzati. L’indomabile Nicolas è alle prese con le avventure delle vacanze: dal mare, dove scava buche e fa impazzire gli adulti, fino al campo estivo, primo viaggio senza mamma e papà. Niente può fermare il piccolo pestifero pronto a combinarne una dietro l’altra. Le storie di Nicolas, tradotte in tantissimi Paesi, sono state lette da oltre 20 milioni di persone e continuano a divertire. G.B.

GODMOTHER

NON THE SONO

GODMOTHER NONNONNON THE THE THESONO SONO SONO GODMOTHER

NIENTE PIÙ MADRINA ALLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA. A INAUGURARE IL NUOVO RUOLO DI CONDUTTRICE È

EMANUELA FANELLI, CHE IN LAGUNA PORTA LA SUA IRONIA E UNA MAGLIETTA PORTAFORTUNA

di Gaspare Baglio gasparebaglio

Quest’anno a Venezia si cambia. All’82esima Mostra internazionale d’arte cinematografica non c’è più una madrina ma arriva la figura della conduttrice.

La scelta è ricaduta su Emanuela Fanelli, talentuosa attrice e comica che ha saputo alternare piccolo e grande schermo, raggiungendo il successo con pellicole come Siccità di Paolo Virzì, C’è ancora domani di Paola Cortellesi e Follemente di Paolo Genovese. Sarà lei a guidare la serata di inaugurazione del festival, il 27 agosto, e quella di chiusura, il 6 settembre.

Sei la prima a ricoprire questo ruolo, come ti senti?

Almeno fino all’anno prossimo sarò la migliore.

In cosa si differenzia rispetto a quello della madrina?

Mi hanno chiesto di sfruttare la componente autoriale, di portare me e la mia scrittura. Non so se questo sarà l'inizio della tragedia.

Nel 2020 eri in tv con il cult Una pezza di Lundini, nel 2025

sei a Venezia come uno dei volti più rappresentativi del cinema italiano. In cinque anni sono cambiate molte cose. In realtà, non mi sento molto diversa nell’approccio alle situazioni o per come le vivo. In questa occasione così importante non ho intenzione di arrivare e fare per forza la più simpatica di tutti: voglio trovare un giusto compromesso tra la cerimonia e me. Mi viene chiesto di scrivere e di portare quella che sono artisticamente e creativamente e proprio Una pezza di Lundini mi ha consentito di far emergere per la prima volta questi aspetti.

Ricordi quella trasmissione con molta gratitudine. Il programma, realizzato con Giovanni Benincasa e Valerio Lundini, rimane la mia esperienza lavorativa più importante: da lì è partito tutto e sono stata guardata in modo diverso. È difficile sopire il fatto di essere un’autrice quando reciti in film scritti da altri?

No, poi a volte mi è stato chiesto anche di partecipare alla scrittura. Paolo Virzì, per esempio, dopo avermi voluta in

Siccità con una parte non prettamente comica, per Un altro Ferragosto mi ha chiesto di proporre idee, visto che apprezzava il mio modo di scrivere. E per il monologo catastrofico del mio personaggio, Daniela, ho potuto ragionare insieme a Paolo e agli altri sceneggiatori, Carlo Virzì e Francesco Bruni. Però amo anche leggere un copione e, semplicemente, mettermi totalmente a servizio come interprete delle parole scritte da altri. Pensi di ritornare in tv?

Non lo so. Ho avuto questa esperienza con Lundini ma credo che la televisione non sia proprio così, di solito: quante volte può capitare di andare in uno studio con un amico e mettere in scena le cose che fanno ridere entrambi? Noi lo abbiamo fatto e ogni tanto ci domandavamo se ci avrebbero davvero mandato in onda. Non penso molto a cosa

farò, comunque. A me piace il lavoro a prescindere, che sia cinema o tv. Dipende da cosa mi viene proposto, se mi fa venire o meno quel friccicore che mi spinge ad accettare.

Mai pensato di tornare a teatro, invece?

Mi piace tanto, vorrei fare uno spettacolo mio, ma se ci penso mi viene un po’ di ansia. E mi fa ridere parlare di ansia proprio ora che sto per condurre la cerimonia di apertura e chiusura della Mostra del cinema.

Oltre a questo, la conduttrice avrà altri compiti?

Non lo so, ma già che sono a Venezia voglio vedere molti film. E vivere pienamente questo evento.

Be’ sarà anche una buona occasione per conoscere registi internazionali. Magari da cosa nasce cosa… Ovviamente. E in quel contesto I improve my english per dire due parole a qualcuno ogni tanto e non fare figuracce.

Emanuela Fanelli e Paola Cortellesi in una scena di C’è ancora domani
© Luisa Carcavale

Ma, poi, si dice madrina o the godmother?

Ora c’è la conduttrice, quindi host.

Io però preferivo godmother perché faceva più Marlon Brando, tipo Il padrino di Francis Ford Coppola. Comunque, ora posso dire: «Non sono più the godmother, now I am the host». Pensa quanto saranno interessati gli ospiti a questa cosa. E lo dirò pure a Paolo Sorrentino, che apre la mostra con La grazia

Ti piace la sua visione del cinema? È bravissimo. E sono felice che sia un film italiano ad aprire questa edizione. Lo proietteranno subito dopo la cerimonia di apertura: se non avrò fatto una figuraccia e se non mi portano via le guardie spero di potermelo vedere rilassata. Hai vinto due David di Donatello come migliore attrice non protagonista per Siccità e C’è ancora domani. Cosa ti hanno detto Virzì e Cortellesi quando hanno saputo che avresti condotto Venezia?

Virzì mi ha mandato messaggi su whatsapp consigliandomi di dire le cose più retoriche sulla piazza. E poi mi ha inviato alcune foto di top model sul red carpet suggerendomi le

pose da fare. L’ha buttata sull’ironia, insomma.

E Cortellesi?

Con Paola c’è un rapporto molto stretto e l’ha saputo prima dell’annuncio. Mi ha detto le cose carine che dicono le amiche. Ho ricevuto molto sostegno. Cosa le devi?

Tanto. Quando ero alle medie, o nei primi anni del liceo, e sognavo di fare questo mestiere non perdevo una puntata di Mai dire gol: lei mi ha mostrato un modo non canonico di fare tv. Ha contribuito alla mia formazione umoristica, insieme a programmi comici come L’ottavo nano, della famiglia artistica di Serena Dandini e Corrado Guzzanti. Con il suo talento, Paola mi ha aiutata a capire cosa potessi fare di non troppo usuale ma che mi somigliasse. Poi l’ho conosciuta, è diventata mia amica e mi ha fatto il grande regalo di chiamarmi per il suo film.

Come mai parli di regalo?

Perché è riuscita a farmi distaccare dalle piccolezze di questo mestiere, come le aspettative personali sulle performance. Quando un film diventa così grande ci si sente

Fanelli nel film Follemente
© Maria Marin

un pezzettino in qualcosa di enorme. Noi andavamo a salutare il pubblico nei cinema e, alla fine della proiezione, le persone ci omaggiavano, commosse, con racconti di famiglia ed esperienze di vita anche molto private. Le immagini avevano toccato delle corde intime.

E i riconoscimenti ottenuti lo dimostrano. Ma ora ti tocca vincere pure il David di Donatello come miglior attrice protagonista.

Eh, prima devo fare la protagonista e là si vede la magagna (ride, ndr).

Prossimo film?

Non ne posso parlare. Faccio come certe attrici navigate che dichiarano: «Ho firmato un contratto capestro e, se dico qualcosa, rapiscono i miei parenti di primo grado. È previsto così nella clausola».

E che mi dici di Sanremo? Ogni volta che parte il toto nomi il tuo c’è sempre.

Lo scopro dai giornali, come tutti. A oggi non c’è stato un avvicinamento. Ma quest’anno sono andata lì per promuovere Follemente. Stare nel backstage è divertentissimo: una macchina enorme piena di fermento, putiferio e tante persone che urlano in romano. Mentre sul palco Carlo Conti, con grande serenità, annuncia chi dirige l’orchestra o ringrazia il sindaco.

Oggi come ti vedi?

Non mi sento molto cambiata. È ovvio che la vita professionale ha subito un’evoluzione, ho avuto belle soddisfazioni, sono maturata. Ora do il giusto valore alle cose, le vivo con sano distacco e questo mi fa pensare che stia andando tutto bene. Spesso la professione tende a definire chi sei. Da quando il lavoro ha ingranato, ho percepito che forse era arrivato il momento di non circoscrivere tutto solo a quello. Il mio mestiere è parte di quello che faccio quotidianamente, ma non può dare la misura di quanto io sia una donna di successo o meno. E poi una persona non può essere ritenuta interessante unicamente per il suo lavoro.

Mi sembra un pensiero giusto. A me è sempre bastato vivere della mia professione, poter pagare l’affitto e fare la spesa. Rispetto a quando facevo la maestra d’asilo mi sento fortunata perché non ho conti

in sospeso e non devo pensare a cosa inventarmi per arrivare a fine mese. Posso anche togliermi qualche sfizio e questa per me è la serenità. Lo dico sapendo che tante persone oggi fanno fatica.

Porterai qualche portafortuna con te a Venezia?

Una maglietta che mi hanno regalato i miei amici isolando un titolo di giornale. In pratica, quando è uscita la notizia della mia presenza al festival ho postato una cavolata su instagram scrivendo che quest’anno non ci sarebbe stato il ruolo di madrina forse perché temevano, scegliendomi, che potessi approfittare del gancio per accompagnare la news con il messaggio: disponibile anche per battesimi e cresime. Questo post è stato tradotto da alcune testate con il titolo: «Non sarò madrina, temevano le mie battute sui battesimi».

Pensa cosa potrebbero dire i tuoi amici se andassero su wikipedia inglese, dove c’è scritto che sei actress e model. Cioè, invece di mettere actress and clown hanno messo actress and model? Lo cerco e lo mando a tutti.

Cosa ti aspetti da questo impegno in Laguna?

Non penso al salto hollywoodiano, ma intanto sto improving my english. Che ne sai che succede dopo? Perché tanto quando dico la cosa di godmother e host qualcuno lo conquisto sicuro.

emanuela_fanelli

Fanelli riceve il David come Migliore attrice non protagonista per Siccità nel 2023

Summer Love

La vacanza è vicina. Fuggi dalla routine quotidiana, immergiti in nuove esperienze. Che si tratti di conquistare vette montuose o di sentire la brezza del mare, ciò che conta davvero è stare insieme. Dopotutto, la parte migliore di ogni vacanza è condividerla con le persone che amiamo. Lasciati ispirare: falkensteiner.com/estate

VENEZIA

UN ITINERARIO TRA I LUOGHI DELLA LAGUNA CHE HANNO FATTO LA STORIA DEL CINEMA (E NON SOLO) CON LA GUIDA DEL CRITICO PAOLO MEREGHETTI

di Anna Parrella

Sorseggiare un caffè in una location con oltre 300 anni di storia. Ritrovarsi a girovagare tra le sale che hanno accolto ricevimenti esclusivi di registi hollywoodiani. O passeggiare sulla stessa battigia resa indimenticabile da una delle scene più malinconiche del film C’era una volta in America È Venezia, signori. La Laguna, ammirata da tutto il mondo, offre luoghi esclusivi, resi più affascinanti dallo stretto legame con il mondo dello spettacolo e della cultura. In occasione dell’82esima Mostra internazionale d’arte cinematografica, dal 27 agosto al 6 settembre, il critico Paolo Mereghetti – che al Lido è di casa con oltre 40 partecipazioni – diventa una guida d’eccezione per scoprire le location che hanno fatto la storia della settima arte.

«Sembrerà quasi inverosimile, ma la vita di un critico cinematografico non è assolutamente mondana», esordisce. Ma poi ricorda di aver partecipato, lo scorso anno, al ricevimento organizzato dalla famiglia Nonino in onore di Simon Brook, figlio del regista Peter, che si è tenuto all’albergo Quattro fontane, al Lido di Venezia. A due passi dal Palazzo del cinema, l’hotel «ha ospitato per l’occasione diverse personalità dello spettacolo che avevano partecipato alla proiezione della versione restaurata del film Il Mahabharata di Peter Brook, con Vittorio Mezzogiorno». Fondato nel ‘500 come “ridotto”, cioè un luogo adibito a conversazioni colte e incontri tra aristocratici, tre secoli dopo si è trasformato in un’osteria frequentata da letterati e poeti internazionali. Tra il 1905 e 1926 divenne un albergo

DA FILM

L’hotel Excelsior
Elizabeth McGovern e Robert De Niro in una scena del film C’era una volta in America

Paltrow e Matt Damon seduti ai tavolini del Florian in una scena del film Il talento di Mr. Ripley

e nella ristrutturazione, che s’ispirava alla tipologia dei cottage inglesi, vennero inglobate alcune parti come il camino con le mensole a foggia leonina e le quattro colonne della sala da pranzo. Di quel periodo l’albergo conserva ancora le boiserie a spalliera, i cassettoni decorati da rosette, i fregi, le torciere e i lampadari a ruota. Oggi è un luogo di ritrovo per intellettuali, registi e professionisti che amano soggiornare in un ambiente bohémien e rilassato.

Per chi arriva al Lido, soprattutto nei giorni patinati e convul-

si della kermesse, è d’obbligo una tappa all’hotel Excelsior, dove la Mostra del cinema prese vita 93 anni fa. Era il 1932 quando, proprio nel giardino dell’Excelsior, vennero proiettati 40 film in lingua originale selezionati dalle case produttrici. Alla visione delle pellicole era presente un pubblico illustre, tra cui i fratelli Auguste e Louis Lumière, il principe di Piemonte Umberto II di Savoia e la principessa Maria José, come si legge nella guida dei Locali storici d'Italia 20242025. «La stessa location fece da sfondo a una delle scene

La sala degli Uomini illustri al Caffè Florian
© Archivio Florian
Gwyneth

più iconiche del film C’era una volta in America, diretto da Sergio Leone», racconta Mereghetti. La scena in questione è quella della lussuosa cena che il gangster Noodles, interpretato da Robert De Niro, organizza per Deborah, la donna amata che ha il volto di Elizabeth McGovern, riservando per l’occasione l’intero ristorante ricostruito nella sala degli stucchi. E si trova al Lido di Venezia anche la spiaggia su cui i due attori recitano sdraiati.

In un tour che si rispetti attraverso i luoghi storici della città non può mancare Florian, il caffè più antico della storia d’Italia, sotto i portici di piazza San Marco, a metà delle Procuratie Nuove. Inaugurato nel 1720 con due soli spazi senza vetrine, nell’800 fu restaurato e ampliato. Oggi comprende sei sale: quella del Senato, la Cinese, l’Orientale, la sala Liberty, quella delle Stagioni e la sala degli Uomini illustri. Rimasto aperto anche in tempo di guerra, ha attraversato varie fasi della storia veneziana, dalla caduta della Repubblica della Serenissima al dominio francese e austriaco, fino ai moti del 1848. Ai suoi tavolini si sono avvicendati intellettuali, attrici, politici, filosofi, turiste e cittadini: un incontro di personalità che da oltre 300 anni rende il Florian uno dei luoghi più sofisticati della Laguna.

Gli ambienti del caffè hanno ispirato registi come Steven Zaillian, che lì ha girato la miniserie tv Ripley, uscita nel 2024 e tratta dal romanzo di Patricia Highsmith Il talento di mister Ripley. Alcuni anni prima, nel 1999, il regista e sceneggiatore Anthony Minghella aveva diretto nelle sale del Florian un film sulla stessa storia, affidando a Matt Damon il ruolo del giovane Tom Ripley e a Gwyneth Paltrow quello della fidanzata Marge. Gli spazi senza tempo del locale hanno

fatto da sfondo anche ad altre pellicole tra cui Summertime del 1955, con Katharine Hepburn e Rossano Brazzi, ed  Effie Gray, del 2014, diretto da Richard Laxton e interpretato da Dakota Fanning.

Spostandosi verso il Ponte dell’Accademia, poco distante da San Marco, si trova l’Antica Locanda Montin. Da qui sono passati ospiti illustri, dall’artista Amedeo Modigliani all’attore e regista Robert De Niro, dal poeta statunitense Ezra Pound al violinista Uto Ughi. Negli anni ‘70, sotto il pergolato del giardino, furono girate alcune scene cult del film Anonimo Veneziano, diretto da Enrico Maria Salerno, con Florinda Bolkan e Toni Musante. Nei giorni caldi della Mostra del cinema, la cucina veneziana dell’Antica Locanda Montin è molto apprezzata da attori e registi internazionali.

Chi non ama il glamour, invece, nelle ore convulse del festival può trovare rifugio nella tranquillità di Malamocco, quartiere situato nella parte meridionale dell’isola del Lido. «Mi è capito di incontrare qui la coppia formata dal regista e attore Luca Zingaretti e dall’attrice Luisa Ranieri», confida Mereghetti. «Lontani dalla folla e dal caos, li ho visti godersi la serenità del posto e cenare al Ponte di Borgo con un’ottima pasta alla malomocchina», una specialità gastronomica condita con sugo di pomodoro e cozze. La trattoria, che offre ai suoi ospiti pesce preso a Pellestrina, una delle isole della Laguna, e una scelta di cicchetti come polpette, mozzarelle e fritti, è allestita con schizzi originali del fumettista Hugo Pratt, padre di Corto Maltese. L’artista scelse di vivere buona parte della sua vita proprio a Malamocco, al riparo dallo sguardo indiscreto dei forestieri, e tra le sue stradine ambientò alcune avventure del misterioso marinaio.

Una sala dell’albergo Quattro fontane Courtesy Locali storici d’Italia

TRA LAZIO, MARCHE E ABRUZZO, IL CAMMINO DI SAN GIUSEPPE DA LEONESSA ATTRAVERSA UN TERRITORIO PERVASO DA UN’AURA DI AUTENTICITÀ, TOCCANDO ALCUNI DEI PAESAGGI PIÙ SORPRENDENTI

DELL’APPENNINO CENTRALE

di Valentina Lo Surdo valentina.losurdo.3 ValuLoSurdo ilmondodiabha ilmondodiabha.it

SULLE ORME

La Via dei passanti sul Cammino di San Giuseppe da Leonessa (Rieti)

Rèstati in pace, patria mia». Con questo augurio il frate cappuc cino San Giuseppe da Leonessa, nato nel 1556, benedì la sua cittadina natale, nel Reatino, prima dell’ultimo viaggio a piedi alla volta di Amatrice. Per il suo incrollabile impegno pacifista Eufranio Desideri – così si chiamava prima di prendere i voti – viene ricordato ancora oggi con grande devozione nell’Italia centrale.

In particolare, è impresso nella storia il suo viaggio a Costantinopoli: nel 1587 partì per una missione di evangelizzazione che gli costò un arresto e diverse torture. «Ecco perché continua a rappresentare un riferimento di grande ispirazione per il mondo contemporaneo», spiega Orazio Renzetti, frate cappuccino tra i primi fautori del percorso escursionistico dedicato al santo camminatore, celebre per la predicazione instancabile condotta anche in condizioni climatiche e fisiche estreme.

Il Cammino di San Giuseppe da Leonessa, un anello di 160 chi lometri tra Lazio, Marche e Abruzzo, segue le orme del santo attraverso un territorio ancora pervaso da un’aura di autenticità, toccando alcuni dei paesaggi più sorprendenti dell’Appennino Centrale. Come racconta Peter Lerner, uno dei responsabili della tracciatura, «i camminatori passano in successione a Posta e Borbona, in provincia di Rieti, Montereale, Capitignano e Campotosto, vicino a L’Aquila, Accumoli e

DEL FRATE

Amatrice, di nuovo nel Reatino, Arquata del Tronto, nel territorio di Ascoli Piceno, e Cittareale, sempre nei dintorni di Rieti, prima di rientrare a Leonessa. Lungo il percorso si incontrano il lago di Campotosto, il più grande d’Abruzzo tra quelli artificiali, e i Pantani di Accumoli, laghetti di origine glaciale posizionati tra i Monti Sibillini e i Monti della Laga, a circa 1.600 metri di quota, venendo a contatto con tanti diversi livelli di storia». Lerner allude ai cambiamenti culturali che hanno interessato il territorio nel corso dei secoli: «Si passa dal dominio dei Romani alla transumanza, dal tramonto della civiltà contadina allo spopolamento causato anche dagli eventi sismici che hanno martoriato questa terra».

Il Cammino di San Giuseppe da Leonessa si presta così a molteplici chiavi di lettura: oltre all’interesse escursionistico si aggiunge la chiave meditativa, seguendo i passi del santo lungo i sentieri da lui percorsi per assistere i poveri e gli ammalati, incrociando santuari importanti come Santa Maria del Monte e il Santuario della Madonna di Capodacqua.

Oppure si può intraprendere l’itinerario per toccare con mano le ferite lasciate dai sismi del 2009 a L’Aquila e del 2016 e 2017 ad Amatrice, Accumoli, Arquata e Campotosto, dove una parte significativa della popolazione vive ancora nelle Sae, le Soluzioni abitative di emergenza. Molte, ancora, le particolarità del territorio da scoprire

Il Lago di Campotosto (L’Aquila)

a passo lento, come la rurale Via dei passanti, storico collegamento, una volta principale via di comunicazione, tuttora utilizzato dai leonessani per andare nei campi, nei boschi e al pascolo. Ma anche l’affascinante Palazzo della Gabella di Posta o la Rocca angioina di Cittareale. Quello di San Giuseppe da Leonessa è quindi un cammino dallo spiccato Volksgeist, perché porta con sé lo spirito di un territorio e della sua gente, capace di riflettere pienamente il temperamento del frate a cui è dedicato. Morto ad Amatrice nel 1612, il cappuccino fu poi riportato nel 1639 nella sua città natale e, dopo l’ennesimo terremoto, i suoi concittadini trafugarono le spoglie che sono tuttora conservate all’interno del santuario a lui intitolato. Un’eredità materiale che rivive oggi nel cammino, nato grazie al progetto di tesi in Marketing territoriale della leonessana Elena Coppari: «L’elaborato sperimentale è stato poi perfezionato, a partire dal 2020, grazie ai preziosi interventi di frate Renzetti e di Lerner e all’eccezionale impegno dei volontari della nostra associazione», precisa l’autrice. «Da leonessana desideravo portare alla mia comunità un contributo finalizzato alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico. Per offrire un concreto impegno volto alla promozione dei paesi presenti sull’itinerario, rafforzando il loro potere emozionale». Perché questo cammino, ancor più che per la sua bellezza, colpisce il viaggiatore per la verità dei luoghi e di chi li abita. camminodisangiuseppedaleonessa.it

Rocca di Cittareale (Rieti)
I Pantani di Accumoli (Rieti) con il Monte Vettore sullo sfondo

POLVERE

DAL TRENTINO ALLA CAMPANIA, PASSANDO PER L’ISOLA D’ELBA, ECCO DOVE AMMIRARE I CIELI PIÙ BELLI D’ITALIA. TRA ESCURSIONI

NOTTURNE, VISITE NEGLI OSSERVATORI, SERATE CON GLI ASTROFILI

di Anna Scarano ascaranoa
Il cielo visto da Valpiana, frazione di Ossana (Trento)

DI STELLE

Un cielo che in città è impossibile vedere. E la speranza di cogliere l’attimo per esprimere un desiderio. Guardare le stelle cadenti è il rito delle notti d’agosto che richiama alle serate in spiaggia, in coppia o con gli amici. Ma, da quando l’astroturismo è diventato un trend, si stanno moltiplicando i luoghi in cui poter osservare il firmamento. Si può salire in quota oppure inoltrarsi nella natura, tra il verde fitto, per godersi una serata diversa con lo sguardo all’insù, osservando la Via Lattea e i pianeti, magari con l’aiuto di un telescopio o una guida esperta.

CON GLI OCCHI AL CIELO IN TRENTINO ALTO ADIGE

Cercare le stelle è un modo per scoprire borghi poco conosciuti come quello di Ossana, in provincia di Trento, uno dei luoghi certificati tra I cieli più belli d’Italia da Astronomitaly per la bassa percentuale di inquinamento luminoso e l’impegno del Comune nello sviluppo di questa attività. Il paese si trova nell’alta Val di Sole, all’imbocco della Val di Peio e alle pendici dei monti del Gruppo della Presanella. Chi vuole emozionarsi con uno spettacolo unico può raggiungere a piedi o in automobile la località di Valpiana, a monte dell’abitato, o la Malga del Doss, immersa nella natura, dalle cui finestre è possibile ammirare il cielo. In provincia di Bolzano, invece, un punto perfetto è il rifugio Maseben in Vallelunga, la valle laterale dell’alta Val Venosta, a 2.267 metri di quota. Qui è presente un osservatorio con due telescopi che si presta alla scoperta del cielo anche a occhio nudo, quando il meteo è favorevole. Una volta alla settimana, su prenotazione, viene organizzata anche una visita con tanto di guida stellare. IL SENTIERO DELLE STELLE IN LIGURIA

A quota più bassa, ma lontano dalle luci della città, a Colle Langan, in provincia di Imperia, c’è il Sentiero delle stelle, un percorso ai margini del Parco delle Alpi Liguri. L’itinerario è fruibile liberamente, in totale autonomia, da aprile a ottobre o partecipando agli eventi organizzati dall’associazione Stellaria. Un viaggio tra pianeti, nebulose e galassie con aggiunta di cena nell’agriturismo Il Rifugio. Il calendario delle serate al chiaro di luna dura per tutto agosto e gli appuntamenti hanno titoli suggestivi: Le lacrime di San Lorenzo, domenica 10; Aspettando Saturno, sabato 16; Destinazione Galassia di Andromeda, sabato 23.

ESCURSIONI NOTTURNE ALL’ISOLA D’ELBA

Anche in Toscana, nello specifico all’isola d’Elba, si può vivere un’esperienza speciale. L’associazione locale Astrofili di San Piero a Campo nell’Elba organizza escursioni notturne guidate che partono dal borgo di San Piero – un’area lontana dall’inquinamento luminoso – e attraversano la Piana di Castancoli, con panorami suggestivi sulla costa sud-occidentale e sulla Corsica. Si cammina tra antiche cave lungo le Vie del Granito, fino al sito archeologico di Sassi Ritti, affacciato sull’isola di Montecristo. Durante la passeggiata, gli astrofili elbani raccontano il territorio e i segreti del cielo stellato.

IL VESUVIO AL CHIARO DI LUNA

Anche a Napoli si possono prenotare escursioni notturne nel Parco nazionale del Vesuvio per osservare il cielo da una posizione privilegiata. Le organizza l’associazione Vesuvio natura da esplorare, che si occupa del servizio di accompagnamento guidato. Sono disponibili due percorsi, il 600 e il 1.000 (dove il numero indica la quota che si raggiunge), uno sul versante est e uno su quello ovest, con partenza dalla sede di Ercolano. A Ferragosto, e durante alcune serate di luna nuova e piena, sono in programma anche eventi speciali dal titolo Vesuvio sotto le stelle, per ammirare il firmamento sopra il Golfo di Napoli ascoltando il racconto di miti, storie e leggende.

CASETTE CON IL TETTO APRIBILE E SERATE IN TERRAZZA

Chi vuole associare l’osservazione del cielo a una notte romantica può scegliere una delle casette immerse nella natura del circuito turistico Starsbox. Progettate da Officina82, accolgono comodamente due ospiti e hanno un tetto apribile che consente di addormentarsi guardando le stelle.

Diverse le opzioni diffuse sul territorio, dal Piemonte, dove

L’osservazione delle stelle all’Oasi Zegna (Biella)

spicca quella nell’Oasi Zegna, un balcone sulla pianura biellese famoso per la fioritura dei rododendri, alla Basilicata, presente con Il rifugio delle stelle, sull’Appennino Lucano, vicino all’osservatorio astronomico di Castelgrande, in provincia di Potenza.

Scoprire gli astri è un’esperienza così intensa che anche alcuni alberghi, grazie alla loro posizione privilegiata, la inseriscono nelle loro proposte. A Torre Ruffa, distante po -

chi chilometri da Capo Vaticano, il resort Baia del sole offre un parco curatissimo dove l’illuminazione è stata studiata per evitare inutili dispersioni di luci verso l’alto. La serata con gli astrofili è un appuntamento imperdibile sulla Terrazza dei sogni all’Hotel Su Gologone, immerso fra lecci, mirti, corbezzoli, olivi e ginepri nel cuore del Supramonte di Oliena, montagna possente di una Sardegna selvaggia e incontaminata.

Uno scorcio notturno nella zona di Pietra Murata, sull’isola d'Elba (Livorno)
© Roberto
Ridi
Un’escursione per ammirare il cielo dal Vesuvio (Napoli)
© Vesuvio natura da esplorare

LA VIA DEL

Il cielo si fonde con specchi d’acqua cangianti, il vento porta con sé l’eco di antiche tradizioni e l’aria ha il profumo inconfondibile del sale. Questo è il benvenuto a Marsala, vicino a Trapani, l’estrema punta della Sicilia occidentale, dove la natura ha dipinto tele mozzafiato e l’ingegno umano ha saputo trasformare un elemento semplice in un’esperienza di rara bellezza.

Si tratta del saliturismo, neologismo nato proprio in quest’area della Sicilia, che prevede l’immersione profonda in un universo di sensazioni, fino a scoprire l’anima più autentica di un ter-

ritorio ricco di storia, sapori e paesaggi indimenticabili. Il cuore pulsante di questa esperienza batte tra le storiche

Saline Ettore e Infersa e l’incantevole Isola Lunga, all’interno della Riserva naturale orientata Isole dello Stagnone di Marsala. Questo ecosistema lagunare unico, con le sue acque basse e salmastre e isole come Mozia, è un microcosmo dove il tempo sembra rallentare e la natura si svela in tutta la sua magnificenza.

Come già notava nel ‘700 il filosofo francese Voltaire, «chi di saline vuole veramente discorrere, occorre che giunga qui,

In queste pagine e nella successiva le Saline Ettore e Infersa a Marsala, Trapani

SALE

NEL TERRITORIO DI MARSALA, VICINO A TRAPANI, PER SCOPRIRE UNA TRADIZIONE MILLENARIA: LA RACCOLTA DELL’ORO BIANCO. TRA VASCHE, MULINI A VENTO E BAGNI RIGENERANTI

di Floriana Schiano Moriello - floriana.fsm@gmail.com floriana.schianomoriello florianaschianom floriana-schiano-moriello-76312947

nell’occidente della Sicilia, su questa platea litoranea che copre una superficie di 1.400 ettari circa; vecchie, vecchissime saline, fondate già dai Fenici», a conferma che la cultura del sale affonda le sue radici nell’antichità. Il viaggio nell’essenza del saliturismo inizia da Mamma Caura, luogo in cui attraccano i battelli e porta d’accesso a questo ecosistema unico. Un termine dialettale che indica, inoltre, il sedimento fangoso delle vasche. Tra le Saline Ettore e Infersa si percepisce subito la storia millenaria relativa alla raccolta dell’oro bianco. Un saper fare tramandato nei secoli, che dai

Fenici passò ai Romani fino agli Arabi, rendendo questo luogo un centro nevralgico per la produzione salina, con un knowhow poi esportato in tutto il Mediterraneo e oltre.

Ma chi vuole esplorare a fondo il saliturismo, e vivere un’esperienza a 360 gradi, deve spingersi verso l’Isola Lunga, un sottile lembo di terra modellato dal mare e dall’uomo. In questa zona, sede anche di un esclusivo resort, si ha la possibilità di assistere alla raccolta del sale e persino parteciparvi, sentire la consistenza del prezioso minerale, comprenderne il ciclo vitale e l’immenso valore. E poi si può sperimentare

foto © Saline Ettore e Infersa

un vero toccasana rigenerante, il bagno nelle saline, dove si galleggia in un insolito abbraccio benefico per mente e corpo per poi distendersi al sole sulle lastre di sale. Per gli amanti della natura, la zona offre anche la possibilità di dedicarsi al birdwatching: fenicotteri rosa, aironi e numerose altre specie migratorie offrono spettacoli di rara bellezza. Da non perdere invece, sulla terraferma, una visita ai maestosi quanto simbolici mulini a vento, tutt’ora funzionanti, che una volta venivano usati per macinare il sale o pompare l’acqua di mare.

A Marsala, infatti, il saliturismo è solo l’inizio di un itinerario più ampio, che conduce alla scoperta di tesori inestimabili.

A pochi passi dall’Isola Lunga, emerge l’affascinante Isola di Mozia, la più antica colonia fenicia della Sicilia occidentale. Un tempo fiorente avamposto commerciale, oggi offre un viag-

gio a ritroso nel tempo tra rovine millenarie, reperti preziosi e vigneti di Grillo, che testimoniano la storica vocazione vitivinicola del luogo.

Un altro grande vanto di Marsala, infatti, è il vino liquoroso. Diventato famoso in tutto il mondo, sottolinea l’indissolubile legame tra il prodotto e il proprio territorio d’origine, così profondo da far sì che il nome della città diventasse sinonimo del vino stesso, garantendone autenticità e provenienza. Un patrimonio enologico in corsa per ottenere il riconoscimento Unesco come Patrimonio immateriale dell’umanità. Qui si apre un altro tipo di turismo esperienziale: dopo una giornata trascorsa tra le saline, cosa c’è di meglio di una degustazione attraverso le note intense e avvolgenti di un Marsala Doc? Aziende storiche come Florio,

raffinate come Donnafugata e innovative come Caruso & Minini aprono le loro cantine per raccontare la passione e la maestria che si celano dietro ogni sorso. Un’opportunità unica per scoprire i segreti di un nettare che ha conquistato il mondo.

Per completare l’immersione nella storia millenaria di Marsala, non si può dimenticare una visita al Museo archeologico regionale Baglio Anselmi, nel Parco archeologico di Lilibeo. Qui è possibile ammirare un reperto di inestimabile valore: una nave punica da guerra del III secolo a.C., testimonianza eccezionale delle battaglie tra Romani e Cartaginesi. E non è tutto. Le spiagge ventilate della città non attraggono solo chi cerca relax, ma anche appassionati di kitesurf e sport acquatici. Professionisti e amatori arrivano qui da ogni dove per coniugare il desiderio di adrenalina con la possibilità di ammirare le bellezze naturali del luogo. Marsala non è solo una meta, quindi, ma un’emozione. Un invito a rallentare, ad ascoltare i ritmi della natura, a connettersi con antiche tradizioni e a lasciarsi sedurre dalla bellezza autentica di questo angolo di Sicilia. Una terra che con la sua luce, i suoi profumi e la sua storia trasmette un’irrefrenabile voglia di tornare.

L’Isola Lunga, all’interno della Riserva naturale isole dello Stagnone di Marsala

IL PATRONO DI

INTERNET

IL 7 SETTEMBRE, A SAN PIETRO, È IN PROGRAMMA LA CANONIZZAZIONE DI CARLO ACUTIS, IL PRIMO SANTO DELLA GENERAZIONE DIGITALE. SULLA SUA TOMBA, AD ASSISI, ARRIVANO OGNI ANNO MIGLIAIA DI PELLEGRINI

© Christopher Furlong/GettyImages
Un dipinto di Carlo Acutis nella cattedrale di San Rufino di Assisi
di Padre Enzo Fortunato
padre.enzo.fortunato padrenzo padreenzofortunato [Presidente del Pontificio comitato per la Giornata mondiale dei bambini]
San Pietro, in Vaticano, dove il 7 settembre è in programma la canonizzazione di Carlo Acutis

Il 7 settembre, nello spazio solenne di San Pietro, papa Leone XIV è pronto a proclamare santo Carlo Acutis, un ragazzo di 15 anni a cui sono riconosciuti due miracoli: la guarigione di un bambino brasiliano e di una ragazza costaricana. Carlo amava la Nutella, i videogiochi e l’informatica, è il primo beato della storia nato negli anni ‘90 e presto sarà anche il primo santo della generazione digitale. Ma per incontrarlo davvero bisogna andare ad Assisi, in provincia di Perugia. È qui che il ragazzo riposa, precisamente nella chiesa di Santa Maria Maggiore, dove anche Francesco si spogliò per rivestirsi del Vangelo. In questo luogo sacro dall’aspetto essenziale, aperto ai visitatori, arrivano ogni anno migliaia di pellegrini – tra cui moltissimi giovani – attratti dalla luce discreta di una vita autentica. Lo scrigno di pietra, incastonato tra i vicoli della cittadina umbra e conosciuto anche come Santuario della spogliazione, ha accolto il corpo di Carlo nel 2019 dopo il trasferimento dal cimitero di Assisi. La fila per pregare davanti alla sua tomba spesso arriva fuori dalla chiesa, ma c’è silenzio, rispetto, raccoglimento. Tanti lasciano un biglietto, un disegno, un messaggio. Sono ragazzi, genitori, nonni, perché Carlo sembra parlare a tutti, come se la sua storia — pur brevissima — toccasse un punto universale del cuore umano.

Nato a Londra nel 1991 e cresciuto a Milano, Carlo era un adolescente come tanti. Felpa, scarpe da ginnastica, una bici con cui girava per il quartiere e portava cibo ai senzatetto dell’Arco della pace. A scuola difendeva chi veniva preso in giro, salutava i portinai, si fermava a parlare con i clochard. Aveva una fede semplice, profonda, sorprendente. La conversione, per lui, era un processo di sottrazione: «Meno io per lasciare spazio a Dio», diceva. Andava ogni giorno a messa, ma gli piaceva anche seguire i video su youtube e

programmare siti web. Da autodidatta, aveva creato una mostra online sui miracoli eucaristici, oggi tradotta in decine di lingue e ospitata in santuari e università di tutto il mondo. Per questo è stato definito “il patrono di Internet” e chi lo conosceva lo considerava un ponte tra due mondi: il cielo e la Rete.

A ottobre del 2006, Carlo si è ammalato di una leucemia fulminante che ha messo fine alla sua vita in pochi giorni. Prima di andarsene, sorridente, ha detto a sua madre: «Muoio felice, perché non ho sprecato neanche un minuto della mia vita in cose che non piacciono a Dio». Parole disarmanti per un ragazzo di soli 15 anni. Che risuonano ancora tra le navate della sua chiesa, le pagine dei social, i messaggi dei giovani che ogni giorno gli scrivono. «Carlo non era un santo perché faceva cose straordinarie», racconta la madre Antonia Salzano, «ma perché faceva in modo straordinario le cose ordinarie». Non molto tempo fa le ho chiesto cosa avrebbe detto oggi suo figlio dei tanti giovani che vivono super connessi e la sua risposta è andata dritta al punto: «Spegniamo un po’ i cellulari».

Visitare Assisi sulle tracce di Carlo non è solo un pellegrinaggio, ma un’esperienza di libertà. Si cammina per le vie medievali, si sale al santuario. Poi si prosegue magari fino alla basilica di San Francesco o, in alto, all’eremo delle Carceri, lungo i sentieri che anche il ragazzo amava percorrere quando veniva in vacanza qui con la famiglia.

Ma soprattutto si incontra una storia che cambia la prospettiva. La sua tomba è il punto di arrivo e insieme di partenza. Perché Carlo, con le sue parole, continua a parlare: «Tutti nascono originali, ma molti muoiono fotocopie». E, allora, chi viaggia per conoscerlo spesso finisce per riscoprire qualcosa di sé.

Una pellegrina brasiliana prega davanti alla tomba di Acutis, nella chiesa di Santa Maria Maggiore, ad Assisi
Scopri di più sul nostro impegno.

IL ROSSO

L'abito Fiesta di Valentino Garavani esposto alla mostra Orizzonti | Rosso

E IL GRIGIO

SONO

GIORGIO ARMANI, MAESTRI DI STILE CHE VENGONO CELEBRATI IN DUE MOSTRE NELLE LORO CITTÀ

ROMA E MILANO

di Cecilia Morrico MorriCecili morricocecili
I COLORI SIMBOLI DI VALENTINO GARAVANI E
© Delfino
Sisto Legnani | Alessandro Saletta
Una sala della mostra Giorgio Armani Privé 2005-2025. Vent’anni di alta moda

Valentino Garavani apre il suo primo atelier a Roma, in via Condotti, nel 1959, e conquista nel tempo il successo internazionale grazie al sostegno di Giancarlo Giammetti, socio e compagno per 12 anni, e a uno stile caratterizzato da pieghe e plissé nell’iconica sfumatura rossa. Negli stessi anni, Giorgio Armani arriva invece a Milano, dove muove i primi passi da vetrinista e buyer, lavora come stilista freelance e fonda nel 1975 la sua azienda, diventando il sovrano della giacca destrutturata e dei completi grigi con pantalone per le donne degli anni ‘80. Ora la Capitale e il capoluogo lombardo celebrano i due geni creativi con altrettante mostre che ne omaggiano l’eleganza e lo stile.

Sotto la scalinata di Trinità dei Monti, in piazza Mignanelli 23, ha aperto PM23, il nuovo spazio culturale della Fondazione Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti. Il polo internazionale per la moda, le arti e la cultura inaugura la sua attività con una mostra ispirata al colore simbolo della maison. Fino al 30 ottobre Orizzonti | Rosso indaga la nuance scarlatta conferendole un valore iconico ed estetico di straordinaria potenza. Cinquanta creazioni firmate dallo stilista, dal celebre abito Fiesta presentato nel 1959 fino all’ultima collezione del 2008, sono affiancate da 30 opere d’arte, molte delle quali esposte per la prima volta a Roma: dalla pop art di Andy Warhol alla pittura cruda di Francis Bacon, per arrivare ai lavori di maestri italiani come Alberto Burri, Alighiero Boetti, Lucio Fontana e Mario Schifano.

Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti
Una sala della mostra Orizzonti | Rosso

Negli spazi dell’Armani/Silos a Milano, invece, è in programma fino al 28 dicembre Giorgio Armani Privé 2005-2025. Vent’anni di alta moda. Un excursus attraverso due decenni di haute couture, curato dallo stesso stilista, nel segno di uno stile inconfondibile. La collezione Privé, presentata per la prima volta nel 2005 a Parigi, nasce dalla concezione di una moderna creatività, espressa attraverso linee ricercate, lavorazioni pregevoli e ricami gioiello: una nuova interpretazione dello stile Armani, complementare e alternativa al prêt-à-porter. Con questa linea il designer sperimenta e lascia spazio alla fantasia, ma conserva la solita concretezza: «Nelle collezioni di alta moda esprimo la mia visione dello stile e dell’eleganza attraverso l’arte dell’artigianalità e del savoir-faire: soltanto qui posso farlo senza pormi limiti», dichiara. I capi esposti, 150 in totale, sono l’antologia di tutte le sfilate di Armani Privé, dalla prima presentata a Parigi fino all’ultima, la Primavera Estate 2025, passando per quella di Beijing, in Cina, del 2012. Filo conduttore è la luce, riferimento metaforico all’invenzione, ed elemento concreto che fa brillare i tessuti, facendo rivivere la magia delle notti hollywoodiane con i capi indossati dalle star del cinema e dello spettacolo. Un «viaggio stupefacente» che Re Giorgio vuole condividere con un pubblico più ampio, «portandolo nel sogno a occhi aperti di abiti fatti di fantasia e di grazia. Un mondo prezioso che in mostra diventa una sorpresa che emoziona. fondazionevg-gg.com | armanisilos.com maisonvalentino | giorgioarmani

Giorgio Armani nel backstage della sfilata Privé Primavera Estate 2025
Una sala della mostra Giorgio Armani Privé 2005-2025. Vent’anni di alta moda
© Delfino
Sisto Legnani

NATO PER

Mattia Furlani festeggia il bronzo vinto alle Olimpiadi di Parigi nel 2024

VOLARE

DOPO IL BRONZO ALLE OLIMPIADI DI PARIGI 2024, IL FENOMENO DEL SALTO IN LUNGO MATTIA FURLANI SI PREPARA PER I CAMPIONATI DEL MONDO DI ATLETICA LEGGERA, DAL 13 AL 21 SETTEMBRE A TOKYO

di Davide Garofalo davgarofalo

Foto © Grana/Fidal

Ad appena 20 anni, Mattia Furlani non è soltanto un talento cristallino, ma una colonna portante dell’atletica leggera italiana. Con un palmarès che impressiona per precocità e qualità – su tutti, il bronzo olimpico conquistato a Parigi 2024 – e con margini di crescita ancora enormi, questo ragazzo originario di Marino, nel cuore dei Castelli Romani, sembra destinato a scrivere altre pagine importanti nella storia dello sport azzurro. A partire dai Campionati del mondo di atletica leggera in programma a Tokyo, in Giappone, dal 13 al 21 settembre.

Soprannominato “spiderman” per l’eleganza con cui sembra librarsi nell’aria e una somiglianza con il carismatico Miles Morales, l’Uomo ragno afroamericano della galassia Marvel, Mattia sembra davvero nato per sfidare la gravità. Ma dietro a quei voli che incantano il pubblico non ci sono superpoteri. C’è il lavoro quotidiano e rigoroso di chi ha iniziato a correre e saltare sotto lo sguardo attento della madre allenatrice Khaty Seck, la cura maniacale per ogni dettaglio tecnico e una fame di vittoria sorprendente per un ragazzo della sua età. Furlani non è solo un atleta di talento ma un’esplosione di energia ed emozioni. Il volto nuovo di chi non ha paura di sognare in grande, il portabandiera di una generazione che vuole prendersi il mondo, un salto alla volta.

Quando e come hai scoperto la passione per il salto in lungo?

La mia carriera è iniziata con il salto in alto, anche perché sono un figlio d’arte: mio papà era un altista. Poi, quasi per caso, sono passato al salto in lungo. Era il 2022 e stavo partecipando ad alcune gare per migliorare il punteggio in graduatoria e provare a entrare nelle Fiamme Oro. Ne feci una di salto in lungo e atterrai a 7,47 metri, sfiorando il record italiano. Così ho capito di essere particolarmente portato per questa specialità, grazie alla mia velocità di base e alle mie caratteristiche fisiche, esplosive ed elastiche.

Nelle Fiamme Oro hai tutto il supporto necessario per prepararti al meglio. Come si svolge la tua giornata tipo in vista dei Mondiali?

Lo sport occupa praticamente tutta la mia giornata e non trascuro mai i dettagli: lunghe sedute di stretching prima di andare a letto, i giusti integratori prima e dopo ogni pasto. Le mie giornate sono molto varie: passo dalle ripetute in salita alle lunghe sessioni in palestra, fino ai trattamenti dal fisioterapista. La varietà è importante anche per mantenere alti gli stimoli mentali. Per arrivare alla forma ottimale bisogna seguire un percorso preciso, è come preparare una torta: prima devi mettere insieme gli ingredienti, poi accendere il forno e, alla fine, se tutto è al posto giusto, il dolce prende vita. Ed è buonissimo.

Il salto in lungo richiede una combinazione di tecnica, forza e precisione. Qual è l’aspetto che trovi più sfidante?

Direi la tecnica: è fondamentale saper gestire le ritmiche e rispettare i tempi per saltare nella maniera più efficiente possibile.

A soli 19 anni hai conquistato il bronzo ai Giochi di Parigi 2024 con un salto di 8,34 metri. Cosa hai provato quando hai capito di essere sul podio?

Quelle Olimpiadi sono state quasi irreali. Per molto tempo ho faticato a credere di aver vinto una medaglia. Partecipare ai Giochi è il sogno di ogni atleta.

Arrivare lì nella forma migliore e tornare a casa con un bronzo è qualcosa che non si può immaginare in anticipo. Avevo tutta la famiglia con me, mi sentivo a casa. Questo mi ha aiutato a dare il massimo quando sono sceso in pedana. Sei il secondo italiano ad aver una medaglia olimpica nel salto in lungo maschile dopo Giovanni Evangelisti nel 1984: che effetto fa esse -

re parte della storia?

È un onore. Ho gestito bene la gara, sono rimasto concentrato e, alla fine, ho conquistato il bronzo con il salto più lungo mai fatto per quella medaglia. È stato leggendario, ma nulla accade per caso: avevo lavorato bene e sapevo di poter competere con i migliori.

Il bronzo di Parigi 2024 è stato il coronamento di un anno straordinario, con l’argento ai Mondiali indoor e agli Europei. Come hai vissuto il percorso che ti ha portato alla medaglia olimpica?

Durante la preparazione invernale, io e i miei allenatori avevamo capito che ero in ottima forma. Le gare indoor erano andate bene e avevamo sensazioni molto positive. L’obiettivo era chiaro: arrivare al top della condizione per le Olimpiadi. Ho partecipato a poche gare, ma ben distribuite, e questo mi ha permesso di mantenere la forma. È stato un viaggio perfetto, pianificato con precisione.

Prima di un salto importante hai qualche rituale o una strategia mentale che ti rassicura?

Quando entro in pedana penso solo a migliorare me stesso, senza guardare gli altri. Se ogni tassello va al suo posto, il risultato arriva, a prescindere dagli avversari.

Quando non ti alleni, come passi il tempo?

Il mio hobby preferito è il gaming, sono cresciuto a pane e videogiochi. Mi piace molto giocare alla PlayStation o al pc. È anche un modo per restare in contatto con i miei amici, soprattutto quando sono lontano: giochiamo online o semplicemente chiacchieriamo su Discord, una piattaforma di comunicazione pensata per i videogiocatori.

Viaggi molto per ragioni professionali. Che rapporto hai con il treno?

È il mio mezzo preferito: lo trovo più comodo dell’aereo o dell’automobile. Posso rilassarmi e giocare ai videogame. E poi, anche se le Frecce vanno molto veloci, sono silenziose e a bordo non si sente praticamente nulla.

mattiaafurlanii

Il salto di Furlani durante i Campionati del mondo di atletica leggera indoor 2025 a Nanchino, in Cina
Furlani vince la medaglia d’oro ai Campionati del mondo di atletica leggera indoor 2025

COLORARE LE

Maddalena Tesser The Mountain

OLIMPIADI

ALLA TRIENNALE DI MILANO DIECI POSTER ARTISTICI FIRMATI DA

TALENTI ITALIANI UNDER 40 INTERPRETANO I VALORI DI MILANO CORTINA 2026. E CELEBRANO IL LEGAME TRA SPORT E CULTURA

di Alex A. D’Orso - al.dorso@fsitaliane.it

Il profilo di una persona sognante, rivolto verso il cielo, si fonde con le montagne per rappresentare la connessione tra essere umano e natura. I suoi capelli diventano una pista innevata su cui sono appena scivolati via alcuni sciatori. Maddalena Tesser interpreta così, con un’opera intitolata The Mountain, lo spirito delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi invernali di Milano Cortina 2026, di cui il Gruppo FS è Mobility Premium Partner. Insieme a lei, nove artiste e artisti italiani under 40 hanno tradotto in immagini il senso dei Giochi, unendo creatività, sport e cultura. Gli Art Posters di Milano Cortina 2026, un progetto promosso dalla Fondazione Milano Cortina 2026 e dalla Triennale Milano, in collaborazione con l’International Olympic Committee e l’International Paralympic Committee, si possono ammirare fino al 15 marzo 2026 in Triennale, nelle gallerie del Piano Parco, accanto alle Torce Olimpica e Paralimpica dei Giochi invernali. L'iniziativa si inserisce nell’ambito dell’Olimpiade culturale di Milano Cortina 2026, il programma plurale e diffuso che anima l'Italia promuovendo i valori della manifestazione e valorizzando un dialogo interdisciplinare in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici. I manifesti, firmati in passato anche da geni come Andy Warhol e David Hockney, raccontano infatti di un legame antico tra arte e sport, immaginazione e moviGiorgia Garzilli 2026

mento. Per Giorgia Garzilli, autrice di 2026, le prossime Olimpiadi e Paralimpiadi invernali hanno a che fare con il piacere e il divertimento, rappresentati da un cono gelato. In The Oasis of Play, Flaminia Veronesi affida la connessione tra gioco e fantasia al volto di una ra -

gazza immersa in un sogno a occhi aperti. Mentre l’art poster di Giulia Mangoni Victory is more than a moment nasce dall’intento di celebrare i traguardi degli atleti paralimpici, non intesi esclusivamente come conquista del podio ma come risultato di una moltitudine di

Flaminia Veronesi The Oasis of Play

istanti silenziosi. Andrea Fontanari Beatrice Alici, Martina Cassatella, Roberto de Pinto, Aronne Pleuteri, Clara Woods sono gli altri artisti coinvolti nel progetto a cura di Damiano Gullì. Un riflesso chiaro di quanto sia vitale la scena artistica contemporanea italiana. milanocortina2026.olympics.com

Giulia Mangoni Victory is more than a moment

LA STORIA LUNGO I BINARI

Il tempio della Vittoria e il vicino tracciato ferroviario

DURANTE I LAVORI PER IL RADDOPPIO DELLA LINEA PALERMO-MESSINA, IL GRUPPO FS HA RIPORTATO ALLA LUCE OLTRE 20MILA REPERTI DELLA NECROPOLI GRECA DI HIMERA. UNA

SELEZIONE DI QUESTI, TRA OGGETTI QUOTIDIANI E SEPOLTURE, È ORA IN MOSTRA ALLA STAZIONE CENTRALE DI PALERMO

di Francesca Ventre - f.ventre@fsitaliane.it

Un biberon per il nutrimento di un neonato, i ceppi ancora legati alle caviglie di uno schiavo, vasi in ceramica figurata attica, vetri colorati e statuine in terracotta caricaturali e di sileni. Sono solo alcuni dei reperti esposti nella mostra Himera dagli alti dirupi, che fino al 10 novembre, nella Stazione Centrale di Palermo, racconta la vita in una delle più grandi necropoli greche sul suolo siciliano. Una vetrina che porta a incuriosirsi di uno spicchio di storia e cultura antica. Tutto è cominciato da una campagna di scavo archeologico preventivo avviata per la realizzazione del raddoppio ferroviario della tratta Fiumetorto-Ogliastrillo, sulla linea Palermo-Messina. L’esposizione è nata da un’idea di Archeolog, ente del terzo settore appartenente al Gruppo FS composto dalle società Rete Ferroviaria Italiana (RFI), Italferr, Anas e la controllata Quadrilatero Marche Umbria, che si occupa di valorizzare i reperti venuti alla luce nel corso di lavori ferroviari e stradali. L'associazione, sotto il coordinamento della presidente Ilaria Maggiorotti, ha voluto rendere fruibili a tutti alcuni dei più significativi oggetti ritrovati durante gli scavi, custoditi

La ricostruzione virtuale dell’antica Himera

dalla Soprintendenza di Palermo, oggi Parco archeologico di Himera, Solunto e Iato, diretto dall'architetto Domenico Targia, che si è reso disponibile a prestarli per la mostra. RFI, che ha curato e sostenuto i costi della campagna di scavo archeologico, ha raccolto l’idea di Archeolog, finanziando l’esposizione all'interno di spazi della stazione ferroviaria di Palermo. I locali della mostra, messi a disposizione da Grandi Stazioni Retail, sono aperti gratuitamente dal lunedì al sabato a tutti i visitatori. «La mostra è stata fortemente voluta», racconta Maggiorotti, «perché è sempre più necessario che le meraviglie del passato, portate alla luce dopo tanti sforzi, tornino a emozionare un vasto pubblico. Oltre alla visione diretta dei reperti e del plastico che riproduce l’arrivo delle navi cartaginesi a Himera, ci sono filmati realizzati per coinvolgere maggiormente i visitatori e contribuire a formare una coscienza storica del periodo di riferimento. La stazione, luogo di viaggio e di socialità, è sembrato il sito ideale per valorizzare l’esperienza culturale connessa alle scoperte archeologiche». Prima di qualsiasi attività, si è partiti da una fase di analisi e confronto tra RFI, che gestisce l’infrastruttura, Italferr, prima società di ingegneria in Italia a dotarsi di uno staff di archeo-

logi, responsabile della progettazione e dell’alta sorveglianza dei lavori, e la Soprintendenza di Palermo, che tutela e valorizza il patrimonio. Come spiega Francesca Frandi, responsabile del settore Archeologia di Italferr, «si è allestito un tavolo di lavoro per trovare una soluzione, poiché il raddoppio ferroviario, nel piano originario, sarebbe dovuto passare all’interno della città antica, opzione a cui la Soprintendenza ha dato parere negativo. Si è proposto quindi un tracciato diverso, che avrebbe interferito solo con la necropoli». Ne è seguita una grande occasione di conoscenza, che non ha limitato lo sviluppo dei trasporti nella regione. «Con la partenza dei lavori è stato allestito un vero e proprio villaggio, popolato da tante tipologie di professionisti, dall’archeologo all’antropologo passando per il disegnatore, per attività di scavo, lavaggio, studio, restauro e conservazione di oltre 20mila reperti provenienti da circa 9.500 tombe».

A raccontare la particolarità storica dell’antica città è l’archeologo siciliano Stefano Vassallo: «Fondata nel 648 a.C. ed estesa per 120 ettari, riconoscibile dal grande tempio della Vittoria, la colonia greca si affacciava sul Tirreno, in contatto anche con le popolazioni dei Fenicio-Punici e degli Etruschi, impor-

Una vetrina della mostra Himera dagli alti dirup i, allestita nella Stazione Centrale di Palermo

tanti realtà politiche ed economiche dell’epoca». È nota per la battaglia del 480 a.C., quando i Greci vennero in soccorso agli Imeresi per sconfiggere i Cartaginesi, impedendo loro di estendere il dominio al di là di tre città già sotto il loro controllo: Mozia, Palermo e la vicina Solunto. Un evento che segnò l’inizio di un periodo florido che si interruppe nel 409 a.C., quando i Cartaginesi conquistarono e distrussero la città. È il destino finale di Himera, che fu anche la patria del poeta Stesicoro e di atleti che vinsero alle Olimpiadi. «Gli eventi bellici sono raccontati da ritrovamenti di armi appartenute a mercenari venuti dalla Spagna e frecce scoperte sul campo o addirittura tra le ossa dei combattenti. Oltre che da fosse collettive, con decine di uomini seppelliti, e addirittura fosse per la deposizione dei cavalli uccisi», prosegue Vassallo. Una vera eccezione che testimonia un atto di pietà verso fedeli animali che lì persero la vita. Toccante anche il ritrovamento di tre schiavi con i ceppi ai piedi: con ogni probabilità, si tratta di Cartaginesi ridotti in prigionia dopo essere stati sconfitti nella battaglia del 480. Altre sepolture appartengono invece alla popolazione di Himera, caratterizzata fin dai primi decenni di vita da matrimoni misti tra coloni greci e donne indigene. Molte tombe

custodiscono bambini o feti, seppelliti dentro un’anfora normalmente usata per l’olio e il vino. A conferma di come il tasso di mortalità infantile, all’epoca, arrivasse anche al 60%. Inoltre, è stato ritrovato il corpo di un adulto affetto da nanismo, la più antica testimonianza di questa patologia riscontrata su uno scheletro, anche se questa condizione è ben documentata nei dipinti vascolari dell’antica Grecia. Considerando, poi, che, su alcuni crani si sono rilevati segni di trapanazioni chirurgiche, si può ipotizzare l’esistenza di un’importante scuola di medicina a Himera.

«È un salto immediato nel V secolo avanti Cristo, che consente di toccare con mano la volontà degli antichi di portare con sé qualche oggetto nell’ultimo viaggio. La mostra vuole far rivivere al visitatore quello che noi studiosi abbiamo provato entrando in contatto con i resti del passato, che richiamavano la sofferenza del lutto o i semplici gesti di ogni giorno», torna a raccontare Frandi.

A conferma che l’archeologia è scienza, rigore e metodo, ma anche passione e imprevisto. La professionista di Italferr, pur avendo anni di esperienza, si confida affermando: «Non avevo mai visto un ritrovamento di questa portata eseguito dal Gruppo FS. Un successo che appaga, soprattutto dopo tante difficoltà importanti, dalle prime decisioni strategiche ai problemi causati da piogge e allagamenti». E che ha consentito di restituire alla società civile importanti frammenti di passato. parchiarcheologici.regione.sicilia.it/himera-solunto-iato rfi.it | italferr.it | archeolog.it

Operai e archeologi al lavoro nel cantiere di scavo della necropoli
Una lekythos attica, a metà fra una brocca e una bottiglia, con volto barbato, databile tra la fine del VI e l’inizio del V a.C.

TUTTI I TRENI PORTANO A ROMA

NELLA CAPITALE, FINO AL 25 OTTOBRE, UNA MOSTRA RACCONTA IL MILLENARIO PELLEGRINAGGIO VERSO LA CITTÀ DEI PAPI, METTENDO IN CONNESSIONE FEDE, FERROVIA E PROGRESSO di Sandra Gesualdi sandragesu

La cartina di Bartolomeo Marliani, Urbis Romae Topographia (1544), Biblioteca Fondazione Marco Besso

Questa è una storia che cammina. Su antichi passi o sopra una locomotiva che sfreccia dal passato, tra rovine storiche e percorsi ritrovati. La mostra Sulle vie del Giubileo. Pellegrini, treni, papi, fino al 25 ottobre nelle stanze affrescate di Villa Farnesina, attraversa i secoli, con la pazienza dell’errante e la modernità del treno. Promossa da Accademia nazionale dei Lincei, FS Italiane, Fondazione FS Italiane, Archeolog – ente del terzo settore appartenente al Gruppo FS – e Associazione amici dei Lincei, l’esposizione alterna archeologia e ingegneria, sacro e civile, raccontando il millenario viaggio verso Roma come gesto religioso e atto di trasformazione. Un evento realizzato con la collaborazione della Soprintendenza speciale archeologia, belle arti e paesaggio di Roma e quella capitolina ai Beni culturali, del servizio Archivi, editoria e prodotti digitali della Fondazione

FS Italiane e di Anas (Gruppo FS Italiane). La sezione d’apertura conduce indietro nel tempo, tra le strade battute dai pellegrini sin dal IV secolo d.C., quando la prima basilica di San Pietro venne costruita sul luogo di sepoltura dell’apostolo: Roma era già una meta insostituibile, immersa in un’aura di magia e meraviglia che ancora oggi attrae e strega. Un itinerario che si sovrappone oggi alle vie della Lungara e della Conciliazione, cuore della topografia della fede. Nelle sale iniziali è esposta una rigorosa selezione di reperti inediti, emersi dai lavori di archeologia preventiva condotti negli ultimi anni – come quelli effettuati da Anas, a cura della Soprintendenza speciale di Roma, in piazza Pia per il Giubileo o quelli del teatro di Nerone, del portico di Caligola, della villa di Agrippa e degli horti di Agrippina – assieme ai pezzi rinvenuti scavando nei giardini di Palazzo Corsini. La sezione termina con un pannello dedicato alla nuova Francigena urbana: la ciclovia nata dal recupero di un tratto dismesso della Roma-Viterbo, da Monte Mario a Monte Ciocci, opera di Rete Ferro -

Il treno di Pio IX (1911), Museo di Roma
© Roma, Soprintendenza capitolina ai Beni culturali Courtesy Museo di Roma

viaria Italiana, che è stata prolungata fino a San Pietro in occasione dell’Anno santo.

Nella seconda parte dell’esposizione, invece, curata da FS Italiane e Fondazione FS, il treno è protagonista di un nuovo modo di viaggiare. Nell’800 la locomotiva diventa il simbolo del progresso, nei versi dei poeti, nelle tele dei pittori, nelle canzoni popolari. L’arte racconta il treno come compagno del nuovo tempo, capace di connettere, accelerare, modificare il Paese. La ferrovia collega luoghi, ma soprattutto raccoglie esperienze: dalla devozione alla scoperta, dal cammino individuale all’organizzazione collettiva dei viaggi spirituali.

L’ultima sala è un salto nel cuore pulsante della modernità pontificia. Grazie a una produzione in realtà aumentata, realizzata da FS Italiane e Fondazione FS con Anas e la Soprintendenza capitolina, è possibile salire virtualmente a bordo del treno di papa Pio IX, oggi conservato alla Centrale Montemartini di Roma. Un’esperienza immersiva e tridimensionale che rievoca il viaggio inau -

gurale del 3 luglio 1859, da Porta Maggiore a Cecchina, a circa 40 chilometri dalla Capitale. Su quel convoglio, composto da tre vagoni sontuosamente decorati di sete, velluti e arazzi, Pio IX comprese presto che la ferrovia avrebbe cambiato per sempre il modo di vivere il sacro. Nel 1863, il pontefice partecipò anche all’inaugurazione del Ponte dell’industria, strategico per la connessione ferroviaria tra Civitavecchia e Roma Termini. Dall’epoca paleocristiana alla rivoluzione industriale, passando per le grandi trasformazioni urbanistiche e spirituali, la mostra riesce a raccontare come il viaggio del pellegrino sia stato anche il percorso di una civiltà. Una proposta di riflessione sulla mobilità, la devozione e l’umanità che si mette in cammino. E su come scienza, tecnica e fede si siano intrecciate nella storia, arricchendo la comprensione del pellegrinaggio e del progresso umano. Perché ogni viaggio – anche spirituale – inizia con un passo. O, talvolta, con un fischio di treno. villafarnesina.it | fondazionefs.it

Gli scavi del teatro di Nerone visti dall’alto

l’app Fondazione FS Italiane e ascolta l’audioguida

Erma bifronte in marmo bianco (I secolo d.C), proveniente dagli scavi del cortile del Palazzo de' Penitenzieri
Treno di papa Pio IX, Sala del trono (1910 ca.)
© Soprintendenza speciale di Roma
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© Archivio storico Servizio materiale e trazione FS, Fondazione FS Italiane, Roma

SINFONIA IN

PUREZZA

PER IL 25ESIMO FESTIVAL VERDI IL MAESTRO ROBERTO ABBADO PORTA AL TEATRO REGIO DI PARMA OTELLO, NELLA

VERSIONE CONCEPITA DA GIUSEPPE VERDI PER LA PRIMA

RAPPRESENTAZIONE

ALLA SCALA DEL 1887

Ogni autunno, tra Parma e Busseto, la musica di Giuseppe Verdi risuona come un’eredità viva e coinvolgente. Il festival dedicato al compositore, dal 20 settembre al 19 ottobre nelle sue terre natali, compie 25 anni e celebra il legame tra il maestro e il drammaturgo inglese William Shakespeare. Tra i protagonisti dell’evento il maestro Roberto Abbado che il 26 settembre, con repliche il 5, 11 e 19 ottobre, porta sul palco del Teatro Regio di Parma una delle partiture più tormentate e liriche di Verdi, Otello, tratta dall’omonima tragedia shakespeariana. In punta di bacchetta, il direttore conduce il pubblico tra le pieghe drammatiche dell’opera: un viaggio musicale che insieme è arte, memoria e visione.

Maestro Abbado, quali sono le principali sfide che si è trovato ad affrontare in questa nuova produzione?

Per mettere in scena Otello bisogna trovare il giusto equilibrio tra il sontuoso suono dell’orchestra – la più screziata e avvolgente dell’intero teatro di Verdi – e l’espressione lirica del canto. Il fasto musicale di questa partitura non deve soffocare il canto, ma esaltare la forza emotiva di personaggi dall’anima terribilmente grande, nel bene e nel male.

Come si distinguono le scelte interpretative e registiche della sua versione?

Personalmente, è la prima volta che dirigo quest’opera e ho cercato di formarmi una mia idea, pur rispettando profondamente i grandi artisti che mi hanno preceduto. Da un punto di vista più generale, questo allestimento è basato sull’edizione critica della partitura curata da Linda Beard Fairtile e pubblicata da The University of Chicago Press e Casa Ricordi. La musica sarà dunque riportata all’originaria purezza di suono, così com’è stata concepita da Verdi per la prima rappresentazione alla Scala di Milano nel 1887. Come colloca l’opera all’interno del festival e della tradizione verdiana?

Otello e Falstaff sono il punto d’arrivo del teatro di Verdi, che in oltre cinque decenni di attività è riuscito a rinnovarsi costantemente, trovando sempre nuovi stimoli per esprimere la propria personalità artistica in un mondo che andava cambiando profondamente. Quando il maestro ha iniziato a scrivere opere, la Scala era illuminata con le candele. Quando ha realizzato l’ultima, in teatro c’era l’illuminazione elettrica. Non ha soltanto raccontato se stesso, ha incarnato l’anima di un intero popolo. E il festival a lui intitolato testimonia lo spirito collettivo del suo teatro, la sua necessità nel definire l’identità culturale del nostro Paese.

Nel dirigere lavori come questo, quale equilibrio cerca tra fedeltà al testo originale e interpretazione personale?

La fedeltà al testo è sempre il punto di partenza, ma è impossibile prescindere da una propria visione, dalla lettura soggettiva di un’opera d’arte. L’interprete, a mio avviso, non è un mero esecutore delle volontà di un autore – ammesso che sia possibile stabilire con certezza quali siano – ma

di Sandra Gesualdi sandragesu

dev’essere il miglior avvocato del suo lavoro, trovando la strada migliore per far arrivare al pubblico l’essenza del suo messaggio, con libertà e creatività.

Può raccontarci un episodio o un ricordo legato a una sua esperienza significativa con un’opera di Verdi?

Sono moltissimi, ma se dovessi rievocare un momento davvero speciale penso che sia inevitabile rammentare il Macbeth in forma di concerto al Parco Ducale di Parma nel settembre del 2020. Ritrovare il pubblico dopo lo choc del lockdown fu un’emozione indescrivibile, anche se suonavamo all’aperto, senza scene né costumi. Anche in condizioni d’emergenza, condividere la bellezza della musica verdiana dal vivo, con gli spettatori seduti ad ascoltare, è stato come rinascere. Non dimenticherò mai l’impressione di quelle serate.

Come imposta il lavoro con i cantanti e i musicisti per trasmettere al meglio la sua visione?

È molto semplice: credo nel lavoro e chiedo il maggior numero possibile di prove, soprattutto con i cantanti. Non conosco altra strada che l’impegno per arrivare a un vero risultato artistico.

Qual è il ruolo fondamentale della musica, di quella classica in particolare, nella società contemporanea?

Non so se la bellezza salverà il mondo, come dice il principe Myskin nell’Idiota di Dostoevskij, ma la musica si fonda su una parola che oggi servirebbe molto: armonia. Per suo -

nare bene in un’orchestra bisogna imparare ad ascoltarsi reciprocamente e questo sarebbe un grande insegnamento anche per i politici che oggi governano il mondo.

La musica può ancora essere considerata un linguaggio universale, capace di costruire ponti tra culture?

Viene eseguita, amata e ascoltata in ogni parte del mondo, quindi è evidente che parli a tutti, indipendentemente dalle differenze politiche, culturali, religiose, linguistiche.

Sono stato di recente nominato direttore musicale della Korean National Symphony Orchestra, che per i prossimi tre anni avrà quindi un maestro italiano con cultura, sensibilità e gusti provenienti da una realtà lontana e molto diversa. A mia volta, io sto imparando a conoscere un mondo sorprendentemente ricco e composito, che senz’altro influenzerà il mio modo di sentire e pensare un’opera. Ecco un esempio molto concreto di musica come ponte tra culture diverse.

Infine, quale messaggio vorrebbe che il pubblico portasse con sé dopo aver ascoltato una sua interpretazione?

Vorrei che uscisse da un mio concerto con la stessa sensazione che ho provato io tante volte ascoltando un musicista capace di toccarmi il cuore con la sua arte: felice e appagato.

teatroregioparma.it robertoabbado.com

Il Gala Verdiano al Teatro Regio di Parma

LA FIERA DELL’UMANITÀ

IL FESTIVAL INTERNAZIONALE DI FOTOGRAFIA TORNA A MONOPOLI FINO AL 16 NOVEMBRE. PER RIFLETTERE SUL RUOLO DELLE PERSONE NELL’UNIVERSO E SULLA LORO RELAZIONE CON LA NATURA

di Irene Marrapodi - ir.marrapodi@fsitaliane.it

Zed Nelson Italy in Miniature. Italy dalla serie The Anthropocene Illusion

Buffa, ma anche malvagia. Parte della natura, ma anche sua nemica. L’umanità, complessa e sfaccettata, è la protagonista della decima edizione di PhEST, il festival internazionale di fotografia e arte che dall’8 agosto al 16 novembre accende Monopoli, nella città metropolitana di Bari. Tema di quest’anno è This is us. A

capsule to space: una riflessione collettiva sul posto della specie umana nell’universo e su cosa tramandare a un ipotetico extraterrestre che dovrà fare la conoscenza del pianeta Terra.

La mostra madrina di quest’anno, curata da Giovanni Troilo e Arianna Rinaldo, è dedicata al fotografo britannico Martin

Rhiannon Adam
Dalla serie Rhi-Entry
© Rhiannon Adam

Parr e alla sua visione tagliente della società contemporanea. Il 27 e 28 settembre l’artista sarà a Monopoli per un talk aperto al pubblico e la proiezione del film autobiografico I am Martin Parr

Tra le esposizioni diffuse sul territorio, è presente anche il progetto Rhi-Entry della fotografa irlandese Rhiannon Adam, che racconta tramite immagini stranianti il suo sogno infranto di partecipare alla prima spedizione civile sulla Luna. E, ancora, il progetto The Anthropocene Illusion del regista Zed Nelson che, tra paesaggi artificiali e scorci di sava-

na, sviscera il desiderio umano di essere parte della natura e la contemporanea e paradossale distruzione dell’ambiente.

Tra gli artisti italiani è presente Piero Percoco, fotografo autodidatta originario di Bari, che indaga la complessità della vita sul mare: l’erosione costiera e l’impatto ecologico, ma anche il tessuto sociale che anima il litorale, tra comunità migranti, rituali da spiaggia e dinamiche di aggregazione. phest.info

_phest_

PhESTSeeBeyondTheSea

Piero Percoco Pomodori secchi (2019)
© Piero Percoco
Martin Parr Gucci Cruise, Cannes, France, 2018
Lorenzo Poli
Dalla serie The Geoglyphs of Our Time

AFFACCI

Davide Mosconi Dalla serie Autoritratto bucato

PROSPETTICI

OLTRE 100 AUTORI E 42 MOSTRE IN 12 SEDI DIFFUSE NELL’ARETINO. IL FESTIVAL DELLA FOTOGRAFIA ITALIANA INDAGA LA NATURA DELL’IMMAGINE CONTEMPORANEA

di Sandra Gesualdi sandragesu

Il Casentino, terra di pievi romaniche, silenzi boschivi e spiritualità laica, fa da quinta a una serie di scatti d’autore con tutte le loro multiformi sfaccettature e le domande silenti. Il Festival della fotografia italiana – proposta culturale stratificata che intreccia 42 mostre e oltre 100 autori in 12 sedi espositive diffuse

nell’Aretino, tra Bibbiena, Poppi e Pratovecchio Stia, fino al 21 settembre – propone una seconda edizione con una chiara dichiarazione d’intenti: restituire a quest’arte il suo statuto critico di linguaggio poetico e politico. Nella mostra principale, Arte e Fotografia. Zero effetti collaterali, a cura di Denis Curti, gli scatti abbandonano

Guia Besana
Dalla serie Poison

la mera funzione documentaria per esplorare territori ibridi che garantiscono alle autrici e agli autori, storici e contemporanei, dialoghi senza confini. Quelli impressi nelle opere sono, allora, mondi da raccontare, intimità indagate, identità da scoperchiare, spazi onirici in cui rappresentarsi. È il caso di Gino De Dominicis, che con Tentativo di volo propone il gesto lirico e sospeso dell’uomo che sfida la gravità dell’immagine stessa, mentre Renato Mambor, con le mani cucite, cristallizza, in un selfie anti litteram, la protesta contro ogni costrizione ideologica. L’opera di Moira Ricci introduce una dimensione intima, quasi sacra, che reinventa il lutto tramite la riappropriazione di foto d’archivio materne. Silvio Wolf, invece, si muove in territori di confine tra percezione e realtà, tessendo immagini che sfidano la visione tradizionale e consentono affacci prospettici su luoghi lontani. Mario Cresci e Maurizio Galimberti, infine, inventano puzzle visivi capaci di frammentare figure e paesaggi.

Insomma, un invito corale a ricostruire la complessità dell’identità contemporanea in questa esposizione che chiede tempo, sospensione, apertura. Nell’epoca delle immagini navigate in maniera bulimica e dell’uso compulsivo dello scroll visivo, questa mostra si propone come atto controculturale. Rallentare per guardare, spostarsi con consapevolezza tra le valli casentinesi per cogliere altri sguardi. festivalfotografiaitaliana.it

Maurizio Galimberti
Dalla serie La casa di Hilde, Il circo di Hilde
Maurizio Galimberti EM Project, Studio Mosaico n.1
Silvio Wolf Lavoro sulla soglia
Renato Mambor
Dalla serie Mani cucite

FEMMINILE

Una donna dallo sguardo serio indossa i guantoni da boxe al centro di una strada vuota in Iran. È una cantante e l’immagine potrebbe essere la

cover del suo ultimo album. Ma non lo diventerà mai, perché in quel Paese alle donne è proibito esibirsi come soliste: possono solamente far parte di cori, per non essere mai al centro dell’attenzione.

PLURALE

LE LOTTE E I DESIDERI DELLE DONNE NEGLI ULTIMI 70 ANNI

RACCONTATI ATTRAVERSO LE FOTO DELL’AGENZIA MAGNUM

ESPOSTE AD ABANO TERME, IN PROVINCIA DI PADOVA

di Irene Marrapodi - ir.marrapodi@fsitaliane.it

Newsha Tavakolian Dalla serie Listen Iran (2010-2011)
Ferdinando Scianna La Pasqua a Enna, in Sicilia (1962) © Ferdinando Scianna/Magnum Photos
Myriam Boulos
Dalla serie What's ours
Beirut, Libano (20 ottobre 2019)
© Myriam Boulos/Magnum Photos

Realizzato tra il 2010 e il 2011 dalla fotografa persiana Newsha Tavakolian, lo scatto della serie Listen è esposto fino al 21 settembre al Museo Villa Bassi Rathgeb di Abano Terme, in provincia di Padova. La mostra che lo ospita, intitolata Women power. L'universo femminile nelle fotografie dell'Agenzia Magnum dal dopoguerra a oggi e curata da Walter Guadagnini e Monica Poggi, punta lo sguardo sulle condizioni delle donne di tutto il mondo negli ultimi decenni, raccontandone le lotte, i desideri, la rabbia e le storie individuali. Le più significative sono raccolte in un ampio e

complesso lavoro che mette in luce un cammino di emancipazione, tra retaggi da abbattere e conquiste sociali. Ci sono quindi le bambine vestite da monache durante i riti pasquali a Enna, in Sicilia, immortalate da Ferdinando Scianna negli anni ‘60, e le proteste delle donne polacche alle misure più restrittive sull’interruzione di gravidanza raccontate nel 2020 dall’artista Rafal Milach. E molte altre realtà, piccole e grandi, che formano tasselli fondamentali di un universo in continua trasformazione. museovillabassiabano.it

Rafal Milach
Varsavia, Polonia (2 novembre 2020) © Rafal Milach/Magnum Photos

PRIMA DI SCENDERE

IN EUROPA A RITMO SLOW

ARRIVA ANCHE IN FRANCIA E IN GERMANIA. E LA VACANZA

COMINCIA GIÀ A BORDO

di Gabriele Romani

Panorami marittimi e collinari scorrono dal finestrino, mentre i profumi dell’estate invadono la carrozza. Con le nuove offerte di FS Treni Turistici Italiani, il viaggio si trasforma in un’esperienza sensoriale indimenticabile e la vacanza comincia appena saliti a bordo, attraverso itinerari ricchi di fascino che valicano anche i confini nazionali.

Domenica 3, 10, 17, 31 agosto e sabato 6 settembre è possibile scoprire la Ferrovia delle meraviglie, che va dalla Riviera Ligure alle località della Val Roya. A bordo di un treno d’epoca della Fondazione FS si percorre la spettacolare linea CuneoVentimiglia, partendo dalla città in provincia di Imperia per arrivare a Tende, in Francia.

Tra i nuovi collegamenti in programma dal prossimo autunno c’è poi l’Espresso Langhe e Monferrato: un servizio notturno in partenza dalla Capitale tutti i venerdì, dal 10 ottobre a fine novembre, con ritorno da Alba la domenica sera. Il treno offre la possibilità di vivere un'esperienza completa, dove il confort

di un viaggio speciale si unisce alla scoperta delle eccellenze enogastronomiche piemontesi. In particolare, l’Espresso Langhe e Monferrato è il mezzo perfetto per visitare la Fiera internazionale del tartufo bianco d'Alba, in programma dall’11 ottobre all’8 dicembre.

Da Roma si può prendere anche l’Espresso Monaco, un collegamento notturno che consente di raggiungere la Baviera attraversando le Alpi e facendo tappa a Trento, Bolzano, la vicina Brennero, Innsbruck, in Austria, e Garmisch-Partenkirchen, in Germania. A settembre, ottobre e dicembre, si parte dalla Capitale ogni venerdì sera per raggiungere Monaco la mattina successiva.

Gli Espressi notturni offrono numerose opzioni di viaggio, dalle cuccette al vagone letto, con l’impagabile fascino d’altri tempi di un pasto nella carrozza ristorante.

fondazionefs.it | fstrenituristici.it fondazionefsitaliane

Il Treno delle meraviglie percorre il viadotto a 15 archi sul torrente Rivoira a poca distanza da Vernante (Cuneo)

SAVE THE DATE//TRENI TURISTICI ITALIANI

Treno delle meraviglie: domenica 3, 10, 17, 31 agosto e sabato 6 settembre

Espresso Riviera: ogni venerdì e sabato fino al 30 agosto

Espresso Val d’Orcia e Siena: ogni sabato e domenica da settembre a dicembre

Espresso Monaco: ogni venerdì e domenica di settembre, ottobre e dicembre

Espresso Langhe e Monferrato: ogni venerdì e domenica dal 10 ottobre al 30 novembre

Espresso Assisi: ogni domenica da ottobre a dicembre

PRIMA DI SCENDERE

FUORI LUOGO

mariotozziofficial mariotozziofficial OfficialTozzi [Geologo Cnr, conduttore tv e saggista]

ALLE ORIGINI DEI SAPIENS

Come può un paesino di neppure 500 abitanti raccontare qualcosa di fondamentale per la storia di noi sapiens sulla Terra? Lo potrete scoprire visitando Goni, un minuscolo centro vicino a Cagliari, nel sud della Sardegna. Abitato fin dal IV millennio a.C., conserva resti notevoli della civiltà nuragica e di quelle precedenti, con caratteristici allineamenti di menhir a simboleggiare poteri arcaici e ancora poco raccontati.

Ma per andare davvero alle nostre radici bisogna spingersi in una piazzetta defilata, prospiciente un terreno apparen-

temente privo di attrattive. Lì affiorano rocce risalenti a circa 500 milioni di anni fa, le più antiche che si possano trovare in Italia. Sono metamorfiche, scure, sottilmente stratificate e si lasciano aprire facilmente. Al loro interno, nascondono l’obiettivo della nostra ricerca: minuscole frecce d’argento in leggero rilievo sulla superficie che corrispondono ai graptoliti fossili. Questi arcaici organismi coloniali marini presentavano una sorta di “corda” centrale che, secondo alcuni studiosi, è all’origine della spina dorsale nei vertebrati, sapiens compresi.

Il Parco archeologico di Pranu Mutteddu a Goni (Cagliari)

PRIMA DI SCENDERE

MINDFULNESS IN VIAGGIO

di Nerina Di Nunzio

nerina.dinunzio nerinadinunzio

[Esperta di comunicazione, istruttrice mindfulness e coach]

IMEDITARE CON IL MARE

l mare, con la sua calma naturale o nella versione in tempesta, si sposa perfettamente con la pratica della mindfulness. Che non ha l’obiettivo di svuotare la mente o cercare di ottenere il rilassamento totale, ma è una ricerca della consapevolezza per imparare a stare con tutto quello che c’è, semplicemente. A volte, anche in vacanza, alcune giornate possono essere difficili, così arrivano in soccorso una serie di esercizi capaci di aiutarci a costruire una routine di scoperta ed evoluzione interiore. Sedendosi davanti al mare, in una posizione comoda e dignitosa, magari quando c’è poca gente, possiamo attivare i nostri sensi. Iniziamo con una meditazione sonora e, con gli occhi chiusi, rivolgiamo il nostro ascolto attivo alle onde. Notiamo il rumore, da dove nasce, come si evolve e dove va a finire. Osserviamo l’impermanenza del suono e, allo stesso tempo, il suo ripetersi ritmato. Non aggiungiamo pensieri, stiamo invece con le sensazioni che nascono nel corpo sentendo le onde: possono essere dolci e lunghe, impetuose e

rumorose, sarà bello notare le differenze di percezione dentro di noi.

Possiamo optare anche per una camminata consapevole sulla spiaggia. A piedi nudi, in un momento della giornata non troppo caldo, prestiamo attenzione alle sensazioni tattili provenienti dal contatto con la sabbia: percepiamo la sua temperatura, il peso del corpo, il ritmo delle gambe che si muovono senza meta ma solo per il gusto di passeggiare. Si può aggiungere anche una meditazione visiva dell’orizzonte, da fare all’alba o al tramonto. Ciò che conta è scegliere di guardare lontano, senza cercare nulla in particolare, ma percependo solo l’ampiezza di tutto quello che c'è e ci può essere nella vita quando la mente è aperta e non si perde in congetture.

Per finire, possiamo imparare a sintonizzare il respiro con le onde. Regoleremo così anche il nostro ritmo cardiaco, ricordandoci di ascoltare il cuore, che siamo troppo abituati a trascurare.

FRECCE TRENITALIA

FERIE D’AGOSTO CON LE FRECCE E I FRECCIALINK

Con le Frecce e i FRECCIALink viaggiare ad agosto

è ancora più comodo. Che siano località di mare o di montagna, le principali destinazioni italiane sono facilmente raggiungibili grazie a nuove corse e servizi intensificati.

Fino al 14 settembre, da venerdì a domenica, sono disponibili due collegamenti notturni Frecciarossa in più tra Milano e Lecce, per godersi le spiagge di Ostuni o di Monopoli, e due ulteriori collegamenti, da giovedì a domenica, tra Milano e Reggio di Calabria.

Chi vuole visitare le perle della costa adriatica, come Rimini, Riccione o Giulianova, ha a disposizione ogni sabato e domenica – sempre fino al 14 settembre – due Frecciarossa tra Milano e Pescara e un’altra coppia di treni, negli stessi giorni, tra Bolzano e la città abruzzese.

Rafforzati anche i collegamenti per il Cilento fino al 28 settembre: da venerdì a domenica, due Frecciarossa collegano Sapri (Salerno) e Milano. Inoltre, nei fine settimana, fino al 14 settembre, è possibile raggiungere comodamente la

zona grazie al servizio FRECCIALink. Per esempio, è possibile partire con le Frecce da Torino, Milano, Reggio Emilia AV, Bologna, Firenze e Roma e poi – con un comodo cambio ad Agropoli – raggiungere in autobus le località costiere di San Marco di Castellabate e Santa Maria di Castellabate, oppure – con cambio a Vallo della Lucania – le splendide spiagge di Acciaroli, Pioppi e Marina di Casal Velino. Analogamente, chi vuole visitare il Gargano può partire nel fine settimana da Roma, Milano o Bologna e arrivare a Vieste (Foggia) con il servizio treno+bus. Sempre in FRECCIALink si può scoprire anche la costa toscana, grazie ai collegamenti giornalieri, in connessione con Frecciarossa, che da Firenze consentono di raggiungere Cecina, Piombino e Piombino Marittima. Infine, il sabato e la domenica fino al 31 agosto, i servizi FRECCIALink arrivano anche in la montagna. Si può scegliere tra le numerose destinazioni disponibili per l’estate 2025, tra cui Cortina d’Ampezzo, la Val Gardena, la Val di Fassa, la Val di Fiemme, Madonna di Campiglio, Aosta e Courmayeur. Maggiori informazioni su trenitalia.com

RAGGIUNGI PARMA CON PARMALINK

Grazie al servizio ParmaLink è possibile arrivare comodamente nella città emiliana partendo da Roma e dalle altre città italiane del network Frecciarossa. A disposizione ogni giorno* 12 collegamenti bus tra Parma e la stazione di Reggio Emilia AV in connessione con treni Frecciarossa da e verso Firenze, Roma, Napoli e altre città italiane.

NOLEGGIO AUTO CON AVIS, BUDGET E MAGGIORE

Sicurezza e convenienza sono le caratteristiche dei partner Frecciarossa per il noleggio auto. Con l’opzione Noleggio Facile, fino al 31 agosto i clienti delle Frecce possono approfittare di promozioni esclusive con Avis, Budget e Maggiore: 15% di sconto* sul noleggio dell’automobile e 2 punti fedeltà Carta FRECCIA per ogni euro speso. Per ottenerli è necessario inserire al momento della prenotazione il codice sconto T314100 per Avis, A300306 per Budget e U044200 per Maggiore. Inoltre, chi si iscrive al programma gratuito Avis Preferred riceve subito fino a 200 punti Carta FRECCIA. I clienti delle Frecce hanno accesso a molti altri vantaggi aggiuntivi, come la cancellazione gratuita e il noleggio orario. È possibile prenotare la propria vettura online sul sito Trenitalia, sezione Noleggio Facile, oppure chiamando il numero verde dedicato 800 867 196 e indicando il PNR del proprio biglietto. Se si è in possesso di Carta FRECCIA, basta inserire il codice personale per ricevere i punti.

*Lo sconto viene applicato sulla componente tempo e chilometraggio del noleggio. Non tiene conto di tasse aeroportuali e ferroviarie, oneri di circolazione, Iva e qualsiasi prodotto aggiuntivo acquistato.

IN CITTÀ SENZA BAGAGLI CON STOW YOUR BAGS E TRENITALIA

Stow Your Bags, partner di Trenitalia, offre un servizio di deposito bagagli interamente automatizzato, veloce, semplice e sicuro. È possibile prenotare uno o più armadietti, di diverse dimensioni, con noleggi a partire da un’ora fino a diversi giorni. I depositi Stow Your Bags sono presenti a Torino, Milano, Verona, Venezia, Brescia, Genova, Bologna, Parma, Pisa, Siena, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo e Catania, a pochi passi dalle stazioni ferroviarie e nei centri storici.

Per i titolari CartaFRECCIA e i clienti Trenitalia che hanno acquistato un biglietto per Frecce e Intercity è previsto uno sconto del 20% sulle prenotazioni effettuate online, inserendo al momento dell’acquisto il codice CartaFRECCIA o il PNR del biglietto. In più, si guadagna un punto CartaFRECCIA ogni due euro spesi con Stow Your Bags. Maggiori informazioni su trenitalia.com, sezione Offerte e servizi/Stow Your Bags.

AI CONCERTI DEI BIG INTERNAZIONALI CON FRECCIAMUSIC

Da segnare in agenda fin da ora per novembre due imperdibili live che si possono raggiungere comodamente in Frecciarossa.

Domenica 2 arriva a Bologna la cantautrice statunitense Katy Perry, che fa tappa all’Unipol Arena con il suo The Lifetimes Tour: un viaggio tra musica, luci ed emozioni per una notte indimenticabile.

Martedì 18 è la volta del violoncellista croato Stjepan Hauser, pronto a incantare il pubblico all’Unipol Forum di Milano con una straordinaria fusione tra musica classica e contemporanea.

Per entrambi gli eventi è attiva l’offerta FrecciaMUSIC, che consente di raggiungere le città dei concerti e tornare a casa con Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca usufruendo di sconti fino al 75% sul prezzo Base.

Per accedere alla promozione è sufficiente selezionare l’offerta in fase di acquisto del biglietto e utilizzare i codici PERRY o HAUSER a seconda dell’appuntamento a cui si vuole assistere. trenitalia.com

MOSTRE IN TRENO E PAGO MENO

VIVI LA CULTURA CON LE FRECCE. SCONTI E AGEVOLAZIONI

NEI PRINCIPALI MUSEI ED EVENTI IN ITALIA

Oltre 80 scatti in mostra a Roma invitano a osservare il mondo con leggerezza. La mostra Elliott Erwitt. Icons, fino al 21 settembre a Palazzo Bonaparte, racconta l’universo di uno dei più importanti fotografi della contemporaneità. Il percorso espositivo, curato dalla studiosa Biba Giacchetti con l’assistenza tecnica di Gabriele Accornero, lascia trasparire lo sguardo ironico del fotoreporter statunitense. Anche nei momenti storici e personali più tristi, infatti, Erwitt dichiarava di cercare uno «squarcio nelle nuvole», perché «qualcosa di meraviglioso può cambiare l’aspetto delle cose». Oltre agli scatti di vita quotidiana che caratterizzano la sua opera, sono presenti in mostra ritratti di attrici e attori come Marilyn Monroe, Sophia Loren, Arnold Schwarzenegger e dello scrittore Jack Kerouac. A questi si aggiunge la celebre serie di buffe immagini realizzate dal punto di vista dei cani. È previsto uno sconto del 25% sull’ingresso alla mostra per chi è in possesso di un biglietto Frecciarossa, Frecciargento o Frecciabianca con destinazione Roma e una data di viaggio antecedente al massimo di due giorni quella della visita. mostrepalazzobonaparte.it | arthemisia.it

IN CONVENZIONE ANCHE

MUSEO EGIZIO, TORINO

Sconti attivi fino al 31 dicembre 2025 museoegizio.it

MUSEO NAZIONALE SCIENZA E TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI, MILANO

Sconti attivi fino al 31 dicembre 2025 museoscienza.org

MARIO GIACOMELLI. IL FOTOGRAFO

E IL POETA

A Palazzo Reale di Milano fino al 7 settembre, l’esposizione invita a riflettere sul legame dell’artista con la poesia. Attraverso studiate messe a fuoco e personaggi evanescenti, Giacomelli costruiva vere e proprie narrazioni liriche basandosi su riferimenti letterari come L’infinito di Giacomo Leopardi e l’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Master. Offerta 2x1 e sconti sugli ingressi singoli per chi è in possesso di un biglietto Frecciarossa o Frecciabianca con destinazione Milano e una data di viaggio antecedente al massimo di tre giorni quella della visita alla mostra. Tariffa ridotta anche per chi è in possesso di un biglietto o abbonamento Intercity o Intercity Notte o di un biglietto o un abbonamento Regionale. Inoltre, i clienti Carta FRECCIA e X-GO hanno diritto al saltafila e a uno sconto da utilizzare nel bookshop del museo. palazzorealemilano.it

VALERIO BERRUTI. MORE THAN KIDS

Fino al 2 novembre a Palazzo Reale, Milano palazzorealemilano.it | arthemisia.it

VIVIAN MAIER. THE EXHIBITION

Fino al 28 settembre al Centro culturale Altinate San Gaetano, Padova altinatesangaetano.it | arthemisia.it

ACQUARIO DI GENOVA

Sconti attivi fino al 28 febbraio 2027 acquariodigenova.it

LA CITTÀ DEI BAMBINI E DEI RAGAZZI, GENOVA

Sconti attivi fino al 28 febbraio 2027 cittadeibambini.net

HZERO, FIRENZE

Sconti attivi fino al 30 giugno 2026 hzero.com

CAROLE A. FEUERMAN. LA VOCE DEL CORPO

Fino al 21 settembre a Palazzo Bonaparte, Roma mostrepalazzobonaparte.it | arthemisia.it

Maggiori informazioni su trenitalia.com

Elliott Erwitt USA. New York City (1974) Collezione privata Mario
Mario Giacomelli
© Elliott
Erwitt

BASE

LIBERTÀ DI VIAGGIO

E CAMBI ILLIMITATI

Biglietto acquistabile fino alla partenza del treno e del FRECCIALink. Entro tale limite sono ammessi il rimborso, il cambio del biglietto e il cambio della prenotazione un numero illimitato di volte. Dopo la partenza, il cambio della prenotazione e del biglietto sono consentiti una sola volta fino a un’ora successiva.

ECONOMY

CONVENIENZA E FLESSIBILITÀ

Offerta a posti limitati e soggetta a restrizioni. Il cambio prenotazione, l’accesso ad altro treno e il rimborso non sono consentiti, livello Executive escluso. È possibile, fino alla partenza del treno, esclusivamente il cambio della data e dell’ora per lo stesso tipo di treno, livello o classe, effettuando il cambio rispetto al corrispondente biglietto Base e pagando la relativa differenza di prezzo. Il nuovo ticket segue le regole del biglietto Base.

Freccia 2X1

La promozione consente di viaggiare in due tutti i giorni con sconto fisso del 50% del prezzo Base su Frecciarossa e Frecciargento. L’offerta è valida in 1^ e 2^ classe e in tutti i livelli di servizio ad eccezione dell’Executive e del Salottino Business 1

FrecciaSENIOR

Riservata agli over 60 titolari di Carta FRECCIA, FrecciaSENIOR consente di viaggiare su Frecciarossa e Frecciargento con prezzi a partire da 29 € a seconda della classe e della relazione di viaggio. L’offerta è valida per viaggiare in 1^ e 2^ classe e nei livelli di servizio Business Premium e Standard 2

SUPER

ECONOMY

MASSIMO RISPARMIO

Offerta a posti limitati e soggetta a restrizioni. Il cambio, il rimborso e l’accesso ad altro treno non sono consentiti, livello Executive escluso.

FrecciaDAYS

Viaggia il martedì, mercoledì, giovedì e sabato con sconti fino al 60% rispetto al prezzo Base sui treni Frecciarossa e Frecciargento nei livelli di servizio Business, Premium, Standard, in 1^ e in 2^ classe. Sono esclusi il livello di servizio Executive e il servizio Salottino 3

Freccia FRIENDS

Dedicata a gruppi da 3 a 5 persone per viaggiare su Frecciarossa e Frecciargento con uno sconto sul prezzo Base fino al 50%. L’offerta è valida per viaggiare nei livelli di servizio Business, Premium, Standard, in 1^ e in 2^ classe. Sono esclusi il livello di servizio Executive e il servizio Salottino 4

FrecciaFAMILY

Con Trenitalia i bambini viaggiano gratis in Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca in 1^ e 2^ classe e nei livelli Business, Premium e Standard La gratuità è prevista per i minori di 15 anni accompagnati da almeno un maggiorenne, in gruppi composti da 2 a 5 persone. I componenti del gruppo dai 15 anni in poi pagano il biglietto scontato del 50% sul prezzo Base 5

FrecciaYOUNG

Riservata agli under 30, l’offerta FrecciaYOUNG consente di viaggiare su Frecciarossa e Frecciargento con prezzi a partire da 19 € a seconda della relazione di viaggio. L’offerta è riservata ai soci

CartaFRECCIA under 30 ed è valida per viaggiare in Standard e in 2^ classe 6

A/R in Giornata

Con l’offerta A/R in giornata si può partire e tornare nello stesso giorno usufruendo di uno sconto per singola tratta rispetto al prezzo Base del 40% nelle giornate dalla domenica al venerdì e del 60% nella giornata del sabato 7

A/R FRECCE IN SETTIMANA

Con l’offerta A/R Frecce in Settimana si può scegliere un’andata e un ritorno dal lunedì al venerdì della stessa settimana, con uno sconto per singola tratta rispetto al biglietto Base, del 40% nelle giornate di lunedì e venerdì e del 50% nelle giornate dal martedì al giovedì 8

NOTE LEGALI

1. Offerta a posti limitati e variabili in base al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio scelto e non si cumula con altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.

2. Offerta valida sui treni Frecciarossa e Frecciargento, in 1^ e 2^ classe e nei livelli di servizio Standard Premium e Business. Prevede, a seconda della classe e relazione di viaggio, l’acquisto a prezzi fissi in Standard/2^ classe a partire da 29 €, in Premium a partire da 34 € e in Business/1^ classe a partire da 39 €. Tali prezzi non si applicano alle relazioni per le quali è previsto uno sconto inferiore al 50% rispetto al prezzo Base. L’offerta è a posti limitati che variano in base al treno e al giorno della settimana e non si cumula con altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.

3. L’offerta è a posti limitati che variano in base al giorno, al treno e alla classe o livello di servizio e non è cumulabile con altre riduzioni ad eccezione di quella prevista a favore dei ragazzi. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.

4. L’offerta prevede una percentuale di sconto che varia dal 20% al 50% rispetto al prezzo Base. Offerta a posti limitati e variabili in base al giorno, al treno e alla classe o livello di servizio e non si cumula con altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti, ad eccezione di quella prevista a favore dei ragazzi. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.

5. Offerta a posti limitati e variabili rispetto al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio. Cambio prenotazione/biglietto e rimborso soggetti a restrizioni. L’offerta non è cumulabile ad altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti.

6. Offerta valida sui treni Frecciarossa e Frecciargento, in 2^ classe e nel livello di servizio Standard. Prevede l’acquisto a prezzi fissi di 19€, 29 € e 39€, a seconda della relazione di viaggio. Tali prezzi non si applicano alle relazioni per le quali è previsto un uno sconto inferiore al 50% rispetto al prezzo Base. L’offerta è a posti limitati che variano in base al treno e al giorno della settimana e non si cumula con altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti, compresa quella prevista per i ragazzi. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.

7. L’offerta consente di acquistare due biglietti, uno per il viaggio di andata e uno per il viaggio di ritorno, da effettuare nella stessa giornata, sulla medesima tratta e categoria di treno. Disponibile su tutti i treni Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca in tutte le classi e livelli di servizio ad eccezione del livello di servizio Executive e del servizio Salottino. Offerta a posti limitati e variabili rispetto al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio. Modificabile, ma non rimborsabile. Gli sconti previsti rispetto al prezzo Base verranno applicati fatti salvi i minimi tariffari.

8. L’offerta consente di acquistare due biglietti, uno per il viaggio di andata e uno per il viaggio di ritorno, da effettuare tra il lunedì ed il venerdì della stessa settimana sulla medesima relazione e categoria di treno. Il viaggio di andata e ritorno non può essere effettuato nella stessa giornata. Offerta valida sui treni Frecciarossa e Frecciargento in tutte le classi e livelli di servizio, ad eccezione del livello di servizio Executive e del servizio Salottino Offerta a posti limitati e variabili rispetto al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio. Modificabile, ma non rimborsabile. Gli sconti previsti rispetto al prezzo Base verranno applicati fatti salvi i minimi tariffari.

Informazioni aggiornate al 9 luglio 2025

MOMENTI DI GUSTO AD ALTA VELOCITÀ

Hai voglia di una pausa ad Alta Velocità diversa dal solito? Aggiungi al tuo viaggio un’esperienza di gusto! Il FRECCIABistrò ti aspetta al centro del Frecciarossa: lì troverai prodotti da forno, snack dolci e salati, piatti caldi e freddi, taglieri, panini, tramezzini, pizza, hamburger e soft drinks, birre artigianali, cocktail, vini e bollicine. Inoltre, puoi scegliere tra tanti menù pensati per ogni momento della giornata

Sono disponibili anche opzioni vegetariane e senza glutine o lattosio.

Tra i menù:

CARTA FRECCIA

SPENDI I PUNTI IN VIAGGI

SCEGLI IL TUO PREMIO TRA I TANTI DISPONIBILI A PARTIRE DA 300 PUNTI

Gli iscritti al Programma Carta FRECCIA possono convertire i propri punti in biglietti delle Frecce, acquistare Carnet e Carte Regalo, oppure rendere ancora più esclusiva la loro esperienza in treno grazie all’Upgrade di classe.

Grazie al Cashback, si possono utilizzare 300 punti per avere una riduzione di 10 euro su un biglietto, per se stessi o per un’altra persona, che ne costi almeno 20. Con 600 punti, invece, si risparmiano 20 euro sull’acquisto di un ticket che abbia un importo minimo di 40 euro. Con 500 punti, ci si può regalare l’ Upgrade di classe per un viaggio all’insegna del comfort.

È anche possibile richiedere una Carta Regalo per viaggiare sulle Frecce da regalare ai propri cari: con 750 punti si ottiene una tessera del valore di 25 euro, con 1.500 una da 50, con 3.000 una da 100 e, infine, con 4.500 una da 150 euro. A partire da 1.000 punti si ha diritto a un Biglietto premio tra le tre categorie disponibili in base ai chilometri da percorrere. Per esempio: il biglietto Small consente di spostarsi tra Firenze e Bologna in Standard o 2ˆ classe con 1.000 punti, il Medium tra Roma e Milano in Standard o 2ˆ classe con 1.300 punti e il Large tra Napoli e Torino in Standard o 2ˆ classe con 1.600 punti.

Infine, se si percorre spesso la stessa tratta, il Carnet 10 viaggi è il premio ideale. È possibile richiederlo a partire da 7.000 punti per 10 viaggi in Frecciabianca 2ˆ classe, 9.000 per 10 viaggi in Frecciabianca 1ˆ classe, 10.000 per 10 viaggi in Frecciarossa o Frecciargento Standard o 2ˆ classe, 14.000 per 10 viaggi in Frecciarossa o Frecciargento Business o 1ˆ classe.

LEGENDA:

Per schematicità e facilità di lettura la cartina riporta soltanto alcune città esemplificative dei percorsi delle diverse tipologie di Frecce Maggiori dettagli per tutte le soluzioni di viaggio su trenitalia com

Alcuni collegamenti qui rappresentati sono disponibili solo in alcuni periodi dell’anno e/o in alcuni giorni della settimana Verifica le disponibilità della tratta di tuo interesse su trenitalia com

Cartina aggiornata al 9 luglio 2025

Sibari

Velocità max 400 km/h | Velocità comm.le 300 km/h | Composizione 8 carrozze Livelli di servizio Executive, Business, Premium, Standard Posti 457 | WiFi Fast | Presa elettrica e USB al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIAROSSA ETR 1000

FRECCIAROSSA ETR 500

Velocità max 360 km/h | Velocità comm.le 300 km/h | Composizione 11 carrozze

4 livelli di servizio Executive, Business, Premium, Standard | Posti 589 WiFi | Presa elettrica al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

Velocità max 250km/h | Velocità comm.le 250km/h | Composizione 8 carrozze

3 livelli di Servizio Business, Premium, Standard | Posti 497

WiFi Fast | Presa elettrica e USB al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio FRECCIAROSSA ETR 700

FRECCIAROSSA ETR 600

Velocità max 280 km/h | Velocità comm.le 250 km/h | Composizione 7 carrozze

3 livelli di Servizio Business, Premium, Standard | Posti 432 WiFi | Presa elettrica al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIARGENTO ETR 485

Velocità max 280 km/h | Velocità comm.le 250 km/h

Composizione 9 carrozze | Classi 1^ e 2^ | Posti 489 WiFi | Presa elettrica al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIABIANCA ETR 460

Velocità max 250 km/h | Velocità comm.le 250 km/h

Composizione 9 carrozze

Classi 1^ e 2^ | Posti 479 | Presa elettrica al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIAPLAY.IT

INTRATTENIMENTO GRATUITO, FACILE E VELOCE

Grazie ai servizi e ai contenuti di FRECCIAPlay il viaggio a bordo dei treni Frecciarossa e Frecciargento e nelle sale

FRECCIAClub e FRECCIALounge è più piacevole. Per accedere basta collegarsi alla rete WiFi, digitare www.frecciaplay.it o scaricare l’app FRECCIAPlay da App Store e Google Play. Ulteriori dettagli, info e condizioni su trenitalia.com

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Chevalier The Garfield Movie Le otto montagne

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Azione, sport, logica e tanto altro a disposizione di grandi e dei bambini

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Notizie La Presse sui principali fatti quotidiani aggiornate ogni ora

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PODCAST E AUDIOLIBRI Podcast e audiolibri di vario genere anche per bambini

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