La Freccia - ottobre 2025

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Il Gruppo FS alla Festa del cinema di Roma

Ciak, si gira l’Italia

CAROLINA CRESCENTINI

Le novità Moda e bellezza Oroscopo

La posta del cuore di Cristiano Malgioglio

U VISIONI

n po’ ci spiazza, ottobre. Complice quella bellezza che sfiorisce, quella malinconia sottile che si insinua nelle giornate sempre più corte e nei rami che si spogliano senza fretta. Intanto, tutto è ripartito e sembra andare persino più veloce di prima. Nei volti, spesso, si legge un’espressione a metà tra il “e adesso, che si fa esattamente?” e il “sono pronta, prontissima”. Eppure, in silenzio, lo aspettiamo. Come si aspetta un passaggio: con la valigia pronta e lo sguardo rivolto altrove. Perché ottobre è un confine tra ciò che è stato e ciò che ancora non si vede, ma già si intuisce. È il mese in cui il mondo smette di fare rumore, si ritira un poco dalla strada. E ciò che resta è essenziale. È la visione. Dalla copertina, Carolina Crescentini ci parla di donne. Corpi che camminano, parole da sussurrare piano, fiori in trappole di vetro. Per secoli – e ancora oggi, troppo spesso – la carne ha preceduto la voce. La mercificazione del corpo femminile è un altare antico. Lì si bruciano le giovinette e le madri, le ribelli e le devote. Ogni epoca cambia la cornice, ma raramente cambia la tela. E spesso, nella narrazione sociale, una donna è presentata come promessa, più raramente come possibilità. Eppure – a ottobre – alla Festa del cinema di Roma viene

presentata una fiction. E lì, nella penombra dove la finzione riflette la realtà con la grazia acida dei sogni, Crescentini interpreta Adelina Tattilo, editrice di Playmen, una rivista da uomini, per uomini, fatta di donne nude. Lei, volto severo come una carezza che ha smesso di tremare, entra in un regno costruito sulla pelle delle altre. E ce lo racconta in queste pagine. Cosa accade quando chi era merce diventa mercante? Quando lo sguardo si rovescia e la donna prende tra le dita non il proprio corpo, ma la macchina che lo espone? Forse si salva. Forse si vendica. Forse costruisce una nuova nudità, più vera perché scelta, più potente perché libera. Emily Dickinson scriveva dalle sue stanze chiuse, ma vedeva il mondo meglio di molti che lo attraversavano a piedi scalzi. Lei sapeva che «la verità deve abbagliare gradualmente. O tutti sarebbero ciechi». Così, forse, questa fiction abbaglierà. Non per quello che mostra, ma per ciò che rivela: il desiderio antico delle donne di riprendersi lo specchio, di guardarsi non

come oggetto ma come soggetto. Di essere, finalmente, chi guarda. Ma la domanda resta: può una donna dirigere la mercificazione femminile senza farsi complice? Oppure è in quel paradosso – dolente e vivo – che si annida il vero potere? Nel tempo delle immagini, il corpo è ancora la prima parola scritta su di noi. Ma forse – grazie anche a voci come quella di Crescentini e dei personaggi che osa interpretare – stiamo imparando a scrivere anche l’ultima riga. Si parla di donne, in questo numero di ottobre. Ma dentro ogni storia c’è qualcosa che ci riguarda tutti. Perché ogni viaggio, anche il più quotidiano, è un atto narrativo. E ogni treno – luogo di transito e di incontro – è il teatro perfetto per far emergere l’umanità nascosta. È questo lo spirito che anima Andata e Ritorno, il documentario prodotto da Ferrovie dello Stato e presentato alla Festa del cinema di Roma. Più

che un film, è una dichiarazione d’intenti. Un manifesto che afferma, con dolce fermezza, che la cultura può davvero correre sui binari giusti, e unire i punti sparsi di un Paese lungo una sola, grande linea: quella del senso. E Pensiero Binario, l’installazione artistica ispirata al mondo ferroviario, ne è la traduzione poetica. Perché ogni rotaia, se ascoltata bene, può diventare un verso. Ogni passaggio può essere anche una soglia. In queste pagine rinnovate, c’è spazio per la cura. Per l’immagine. Per la forma. Per un linguaggio visivo che non è ornamento, ma strumento: un modo per rendere più nitida la visione. Perché visione – parola chiave di questo numero – è molto più di un’idea da inseguire. È un modo di stare al mondo. Di orientarsi nel buio. Di non lasciarsi accecare dal presente. La visione richiede tempo. E silenzio. E forse anche un po’ di fiducia, come quando si guarda fuori dal finestrino e non si riconosce ancora il paesaggio, ma si sceglie di proseguire. Perché ogni storia – di cultura, di paesaggio, di memoria – che qui scegliamo di raccontare è un piccolo tassello che prova a dire qualcosa di più grande. Con occhi puntati sulle stelle, ma piedi ben saldi sui binari del reale. Perché raccontare è viaggiare. E viaggiare, sempre, è un modo per sperare.

STORIE DI FS

6 Railway heArt

Le persone, i luoghi, le storie dell’universo ferroviario in un click

8 Racconti binari

I sogni delle persone che si incontrano tra treni e stazioni al centro del documentario prodotto dal Gruppo FS Andata e Ritorno

11 Obiettivo prevenzione

Compie 15 anni FrecciaRosa, l’iniziativa che promuove l’importanza dei controlli regolari per il tumore al seno

AGENDA

12 Save the date

Mostre, festival, fiere: gli appuntamenti principali del mese da nord a sud

CAROLINA CRESCENTINI

L’attrice è protagonista alla Festa del cinema di Roma con la serie Mrs Playmen

VIAGGI

22 Ciak, si gira l’Italia

Dalla Lombardia alla Puglia, in viaggio tra i set dei più celebri film internazionali

26 L’oro di stagione

In autunno il tartufo è protagonista di fiere, mostre e mercati che celebrano il legame tra tradizione e gusto

30 L’antica via per Roma

Sul tratto italiano della Romea Strata, che parte da Tarvisio, vicino a Udine, e si estende per 1.400 km fino alla Capitale

34 ANDAMENTO LENTO

Una storia da bere

Dai vitigni della Reggia alle viti maritate di Aversa, alla scoperta del Casertano attraverso il suo patrimonio enologico millenario

38 GIUBILEO 2025

Coltivare valori

Insegnanti, rettori, studenti e famiglie si incontrano a Roma, dal 27 ottobre al 1° novembre, per il Giubileo del mondo educativo

INCONTRI SPORT

42 Suono vivo

Dal 6 novembre la Niña porta nei club italiani il disco Furèsta, che affonda le radici nella sperimentazione

46 Con la Sicilia nell’anima

Indipendente e tenace, come le donne che interpreta. Ester Pantano somiglia a Suleima, protagonista nella serie Màkari

48 Metterci il cuore

Ilaria Spada partecipa al film di Paolo Virzì Cinque secondi. E nel tempo libero supporta i detenuti con i progetti dell’associazione Mètide

LIFESTYLE

54 A scuola di magia

A Milano una mostra per scoprire l’universo fantastico di Harry Potter. Tra costumi originali, oggetti di scena e sale interattive

ARTE E CULTURA

58 Grammatica delle forme

Figure scolpite abitano i borghi tra Livorno e Pisa. Sono le installazioni site specific di Giuseppe Bergomi

62 Dipinti viventi

Da Firenze a Cosenza, il percorso del Museo di arte urbana aumentata trasforma i murales in lavori digitali animati

68 Forever icons

A Torino, 200 scatti di Angelo Frontoni raccontano i volti simbolo dal 1968 agli anni ‘80

72 Occhi aperti sul mondo

Il Siena Awards Festival anima la cittadina toscana e i suoi dintorni con tre concorsi fotografici e dieci mostre

78 Imprimere la luce

Una retrospettiva a Milano ricostruisce la carriera di Man Ray, sperimentatore d’avanguardia

50 La forza di ricominciare

Riccardo Cardani con lo snowboard ai Giochi

Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026, di cui il Gruppo FS è Mobility Premium Partner

PRIMA DI SCENDERE

SEGNALIBRO

L’intervista ad Agnese Pini e lo Scaffale del mese

LA FRECCIA DI CUPIDO

Con l’amore addosso La posta del cuore di Cristiano Malgioglio

FOOD TO GO

La ricetta del mese

In Sicilia con Giusina Battaglia

Autunno mediterraneo I consigli fashion di Susanna Ausoni

Gemelli a 300 km/h L’oroscopo di Luigi Torres Cerciello UN TRENO PER LE STELLE

MINDFULNESS IN VIAGGIO

Un bagno di natura Meditare con Nerina Di Nunzio

Make-up no make-up I trend di bellezza per Luca Buttiglieri

Ferrovie in miniatura a Pietrarsa con Fondazione FS Italiane

PER CHI AMA VIAGGIARE

MENSILE gratuito PER I VIAGGIATORI

ANNO XVII - NUMERO 10 - OTTOBRE 2025

REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI ROMA N° 284/97 DEL 25/06/1997

CHIUSO IN REDAZIONE IL 29/09/2025

Foto e illustrazioni

Archivio FS Italiane

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In redazione

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Giovanna Di Napoli

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Claudio Romussi

Hanno collaborato a questo numero

Susanna Ausoni, Luca Buttiglieri, Nerina Di Nunzio, Fondazione FS Italiane, Enzo Fortunato, Valentina Lo Surdo, Cristiano Malgioglio, Enrico Procentese, Alessandro Ribaldi, Gabriele Romani, Anna Scarano, Flavio Scheggi, Floriana Schiano Moriello, Luigi Torres Cerciello

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Tel. 081 8906734 | info@graficanappa.com Coordinamento Tecnico Antonio Nappa

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Team creativo Antonio Russo, Annarita Lecce, Giovanni Aiello, Manfredi Paterniti, Massimiliano Santoli

La carta di questa rivista proviene da foreste ben gestite certificate FSC® e da materiali riciclati

Freccia anche online. Buona lettura

RAILWAYheART

Le persone, i luoghi, le storie

dell’universo ferroviario in un click.

Un viaggio da fare insieme

a cura di Enrico Procentese enry_pro

Utilizza l’hashtag #railwayheart oppure invia il tuo scatto a railwayheart@fsitaliane.it. L’immagine inviata, e classificata secondo una delle tre categorie rappresentate (Luoghi, People, In viaggio), deve essere di proprietà del mittente e priva di watermark. Le foto più emozionanti tra quelle ricevute saranno selezionate per la pubblicazione nei numeri futuri della rubrica.

Dal Ponte di via delle Valli a Roma (scatto del 1985)
© Francesco D.
Alba chiara © Nadia P.
Treni, amori e destini © Abigail Kacy

BinariRacconti

Tra treni e stazioni si incrociano i sogni di studenti, lavoratrici e giovani in cerca di futuro. La loro voce è al centro del documentario Andata e Ritorno, prodotto dal Gruppo FS e presentato alla Festa del cinema di Roma il 22 ottobre

inumeri, a volte, parlano. I 16.879 chilometri di linea ferroviaria italiana, attualmente in funzione, sono una cifra che non può rimanere muta. Perché su quei binari c’è l’Italia che lavora, studia, viaggia e insegue i propri sogni. C’è un popolo, composto dalle sue tante diversità, che rappresenta la nazione. Dal ragazzo che conquista la sua libertà nonostante tutto a chi, venuto da lontano, ora calcia un pallone tutte le domeniche. Da chi attraversa la Penisola da nord a sud perché vuole laurearsi a chi, precario del lavoro, ripone in un viaggio in treno la speranza di non esserlo più. C’è tutto questo in quegli oltre 16mila chilometri di linea, ma anche molto altro. Voci, racconti, storie e persone

che sarebbe un peccato non poter ascoltare. Da qui è nato il documentario Andata e Ritorno, prodotto dal Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane con Gruppo creativo multimedia e presentato fuori concorso alla Festa del cinema di Roma il 22 ottobre.

Un progetto dal sapore cinematografico che vuole raccontare coloro che viaggiano per raggiungere un qualcosa. Il treno, d’altronde, non è solo un mezzo di trasporto. Ma può essere anche un palcoscenico di umanità, uno spazio sospeso tra partenza e arrivo, in grado di unire diverse realtà, aspettative ed emozioni. fsitaliane.it | romacinemafest.it

di Alessandro Ribaldi
Immagini tratte dal backstage del documentario Andata e Ritorno

IL GRUPPO FS ALLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA

Anche quest’anno il Gruppo FS è sponsor ufficiale della Festa del cinema di Roma, in programma all’Auditorium Parco della musica dal 15 al 26 ottobre, rinnovando il proprio impegno a raccontare l’Italia anche attraverso l’arte e la cultura. Oltre a presentare il documentario Andata e Ritorno, Ferrovie dello Stato Italiane partecipa all’evento con l’installazione Pensiero Binario, dedicata a uno degli elementi più iconici e rappresentativi del mondo ferroviario. L’esposizione, collocata all’ingresso pedonale del red carpet, accoglie gli ospiti della manifestazione nel percorso verso le sale di proiezione, offrendo un’esperienza visiva e tattile che unisce arte, ingegneria e cultura. Realizzata dai designer Giulio Iacchetti e Luca Madonini, interpreta il binario come simbolo del viaggio, della connessione e del movimento, valori centrali nella missione del Gruppo.

© Massimo Cangelli
© Marco Testani

Roma

Auditorium

Parco della Musica

Ottobre 2025

Giovedì 23, ore 18

Sabato 25, ore 15

Lunedì 27, ore 18

Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia

Direttore Daniel Harding

Regia Vincent Huguet

Scene Pierre Yovanovich

Wotan Michael Volle

Brünnhilde Miina-Liisa Värelä

Sieglinde Vida Miknevičiūtė

Siegmund Jamez McCorkle

Hunding Stephen Milling

Fricka Okka von der Damerau

Nuova produzione

dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia santacecilia.it

Richard Wagner La Valchiria

prevenzione Obiettivo

Compie 15 anni FrecciaRosa, l’iniziativa che promuove l’importanza dei controlli regolari per il tumore al seno

promuovere un corretto stile di vita e la cultura della prevenzione, in particolare quella del tumore al seno. È questo l’obiettivo di FrecciaRosa, la campagna promossa dal Gruppo FS Italiane e dalla Fondazione IncontraDonna, che da 15 anni avvicina la popolazione ai programmi di screening offerti dal Servizio sanitario nazionale.

Per tutto ottobre, dal lunedì al venerdì, su alcune Frecce, Intercity e Regionali è possibile usufruire gratuitamente di un servizio di informazione e consulenza preventiva, grazie al personale messo a disposizione dall’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom). Inoltre, i volontari della Fondazione distribuiscono a bordo il Vademecum della salute, scritto in collaborazione con il ministero e scaricabile in versione digitale sia in italiano sia in inglese. Sul sito frecciarosa. it si possono poi prenotare teleconsulti

con specialisti e specialiste, da integrare con le visite nelle strutture pubbliche.

La campagna, capillare dal punto di vista geografico, è pensata per raggiungere soprattutto chi tende a trascurare i controlli per mancanza di tempo o attenzione. E proprio per la sua rilevanza nazionale è patrocinata dal ministero della Salute e dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, che ha conferito all’iniziativa la Medaglia di rappresentanza per l’alto valore sociale.

Lo scorso anno sono state erogate 1.520 prestazioni, un risultato importante in vista dell’edizione 2025, la 15esima, che vede il lancio del claim “FrecciaRosa - Da 15 anni la prevenzione viaggia con noi” e di un logo più visibile ed efficace. Alle due novità si aggiunge il sostegno diretto della Fondazione IncontraDonna a un progetto di ricerca sul tumore del seno. Un impegno concreto che rafforza il valore sociale dell’iniziativa, ampliandone la portata in ambito scientifico. frecciarosa.it

a cura di

Alex A. D’Orso - al.dorso@fsitaliane.it

Irene Marrapodi - ir.marrapodi@fsitaliane.it

Francesca Ventre - f.ventre@fsitaliane.it

save

datethe

REGGIO CALABRIA 30 OTTOBRE>1° MARZO 2026

Spirali, vertigini e geometrie sovrapposte invadono il Palazzo della cultura Pasquino Crupi. Sono le opere di Maurits Cornelis Escher, in mostra per la prima volta nella città calabrese. Oltre cento capolavori, tra cui i progetti realizzati nella regione del Sud Italia. Un territorio che ha affascinato l’artista olandese durante la sua permanenza nel Paese, dal 1922 al 1936, in cui ha visitato borghi e città immerse in paesaggi soleggiati, molto diversi dalla sua terra.

A incuriosire e ispirare il genio sono state le architetture naturali, le costruzioni rocciose in verticale e gli strapiombi sul mare. La città dello Stretto accoglie i giochi ottici e i mondi immaginari di Escher, mentre diverse opere ritraggono i paesi dei dintorni, come Pentadattilo, Scilla o Santa Severina. Frecciarossa è il Treno ufficiale della mostra, promossa dalla Provincia di Reggio Calabria, prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con la M.C. Escher Foundation e curata da Federico Giudiceandrea, massimo esperto dell’artista.

Cascata (1961)

Collection M.C. Escher Heritage Paesi Bassi © 2025 The M.C. Escher Company

FLASHBACK ART FAIR

TORINO 30 OTTOBRE>2 NOVEMBRE

Restituire all’arte, anche a quella storicizzata, un legame forte con il presente. È questo l’obiettivo della fiera allestita nei padiglioni di Flashback Habitat, a pochi minuti dal centro storico della città sabauda. Qui le gallerie ospiti sono protagoniste di un racconto sfaccettato che non segue gerarchie imposte. L’opera Liber di Aldo Mondino incarna la libertà di sperimentazione, Le Couple Viking del pittore Pinot Gallizio rompe gli schemi della tradizione borghese. Mentre Seme di pace di Pinuccio Sciola riassume il suo lavoro di ricerca scultorea sulla pietra. flashback.to.it

M.C. ESCHER
Seme di pace (anni ‘90) di Pinuccio Sciola Courtesy Galleria Mancaspazio

BERGAMOSCIENZA

BERGAMO 3>19 OTTOBRE

In-formazione. Dai quanti alla vita: è questo il titolo del festival di divulgazione scientifica nato nel 2003 e diffuso in vari spazi della città lombarda. Esplorano il tema diversi ospiti nazionali e internazionali. Lo scrittore americano David Quammen invita a riflettere sul futuro della diversità biologica, mentre Debora Nozza, dell’Università Bocconi, racconta le sue ricerche incentrate sul rilevamento del linguaggio offensivo. Il fisico Guido Tonelli, invece, propone un viaggio esplorativo tra fisica, mito e filosofia, attraverso le diverse dimensioni del tempo: da quella soggettiva dell’esperienza umana alle scale cosmiche e quantistiche. bergamoscienza.it

IL FESTIVAL DELLO SPETTACOLO

MILANO 24> 26 OTTOBRE

Una grande festa nazionalpopolare per famiglie, bambini e giovani appassionati di musica, tv, cinema e sport. È il primo appuntamento in Europa interamente dedicato alle diverse forme dell’intrattenimento. Nel Superstudio Più sono protagonisti con anteprime, secret show ed esperienze dal vivo grandi nomi come il presentatore Carlo Conti, la showgirl

Lorella Cuccarini, il ballerino Roberto Bolle, il trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo, l’attrice Francesca Chillemi, la cantante Cristina D’Avena e lo chef Ernst Knam. I più piccoli possono entrare nel magico universo Rainbow con Winx Club, 44 Gatti e Mermaid Magic. ilfestivaldellospettacolo.it

IMMAGIMONDO

LECCO 3>19 OTTOBRE

Circa 40 eventi in 12 giorni alimentano il Festival di viaggi, luoghi e culture del capoluogo lombardo. Tra questi sono in programma mostre fotografiche, incontri per osservare insieme il territorio, presentazioni di libri e proiezioni, una camminata alla scoperta dell’Orrido di Civate e una serata speciale al Planetario civico dedicata al canto delle balene. Al centro della manifestazione c’è sempre l’ecologia intesa come pratica culturale, da estendere a ogni aspetto della vita. immagimondo.it

Carlo Conti presenta un’edizione del Festival di Sanremo
Una passata edizione del festival
© Laura Pietra
Incompiuto di Roberto Giangrande, in mostra a Lecco
© Daniele Venturelli/GettyImages

FIERACAVALLI

VERONA 6>9 NOVEMBRE

La manifestazione torna negli spazi di Veronafiere per il 127esimo anno, tra competizioni di dressage e salto agli ostacoli, spettacoli acrobatici, approfondimenti sull’importanza dell’ippoterapia e laboratori ludico-didattici.

A ciò si aggiungono le passeggiate a cavallo per scoprire Verona e i suoi dintorni, gli stand per conoscere razze provenienti da tutto il mondo e una nuova area food. Frecciarossa è Treno Ufficiale dell’evento. fieracavalli.it

MANIFESTO

PIACENZA FINO AL 25 NOVEMBRE

La video-installazione del filmaker tedesco Julian Rosefeldt reinterpreta in 13 cortometraggi altrettanti manifesti artistici del ‘900, presentati da un prologo, negli spazi del Centro d’arte contemporanea, cinema, teatro e musica Xnl. L’attrice premio Oscar Cate Blanchett interpreta 13 personaggi e ognuno di questi declama un estratto fondamentale dei testi che hanno definito movimenti come il Futurismo, il Dadaismo, il Surrealismo, il Minimalismo. Per l’autore l’opera è una call to action, un invito a cambiare il mondo attraverso la forza delle parole. xnlpiacenza.it

CHAGALL, TESTIMONE DEL SUO TEMPO

FERRARA 11 OTTOBRE>8 FEBBRAIO 2026

Noto per le figure fluttuanti e le atmosfere incantate, Marc Chagall ha mantenuto viva nella sua produzione la memoria della terra natale, della tradizione e degli affetti. A questa ha integrato la ricerca su temi universali come quello del doppio: volti scissi, ritratti che si specchiano, profili ripetuti esprimono la complessità dell’animo umano. A Palazzo dei Diamanti sono esposte 200 opere dell’artista, tra dipinti, disegni e incisioni, alle quali si aggiungono due sale immersive per ammirare alcune sue creazioni monumentali. Frecciarossa è Treno Ufficiale della mostra. palazzodiamanti.it

Una dimostrazione durante la scorsa edizione
© Corinne Caleca
I 13 personaggi interpretati da Cate Blanchett in Manifesto
La sposa dai due volti (1927) di Marc Chagall Collezione privata © Marc Chagall by Siae 2025

BACCANALE

IMOLA (BOLOGNA) 25 OTTOBRE>16 NOVEMBRE

Un mondo di spezie è il tema della rassegna romagnola dedicata al cibo, arrivata alla 40esima edizione. Al centro dell’evento le erbe aromatiche, dal loro utilizzo in cucina e nella cosmesi fino alle proprietà mediche e alla valenza simbolica che hanno in alcune religioni. La manifestazione si svolge al Teatro Stignani e in alcuni dei luoghi più significativi della città, come l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari, dove è posizionato anche il Banco d’assaggio dei vini e dei prodotti del territorio. baccanaleimola.it

GESTI SCOLPITI

TAORMINA (MESSINA) FINO AL 3 MAGGIO 2026

Nel Teatro antico della città siciliana sono esposte quattro opere dell’artista e scultore

Jago: Impronta Animale, Memoria, Prigione e David. Le prime tre sono in marmo e richiamano l’iconografia della mano, simbolo di contatto e creazione. L’ultima, in bronzo, raffigura il giovane reso famoso da Michelangelo in versione femminile. Durante l’inaugurazione della mostra l’artista ha coperto con nastro adesivo le parti nude e la bocca della statua, per protesta contro Meta che ha oscurato sui social immagini dell’opera ritenendole pornografiche. Sarà Jago a decidere quando eliminare il nastro. jago.art

MAKER FAIRE ROME

ROMA 17>19 OTTOBRE

La 13esima edizione dell’evento, uno dei principali appuntamenti europei dedicati all’innovazione, è ospitata nel Gazometro, infrastruttura energetica dismessa diventata un esempio di archeologia industriale. La manifestazione, di cui il Gruppo FS è Gold Sponsor, connette imprese, startup, ricercatrici e creatori da tutta Europa che vedono nella tecnologia uno strumento di benessere sociale. Insieme a università e istituti di ricerca affrontano argomenti come manifattura digitale, robotica e agritech fino alle ultime scoperte del metaverso. makerfairerome.eu

Un laboratorio di cucina durante l’edizione 2024
© Marco
Isola
Una passata edizione dell’evento © Stefano
Dal Pozzolo/Contrasto
L’opera David di Jago coperta in parte con

donna La rivoluzione è

Per la serie Netflix Mrs Playmen, Carolina Crescentini

è Adelina Tattilo, editrice della nota rivista erotica che sfidò una società maschilista. Un ruolo che ha voluto fortemente e l’ha portata a riflettere sulla condizione femminile

di Cecilia Morrico MorriCecili morricocecili

In un’Italia che relegava le donne al silenzio, Adelina

Tattilo riuscì a far sentire la sua voce. L’imprenditrice sfidò il perbenismo degli anni ‘70 fondando la più nota rivista erotica dell’epoca e aprendo un dialogo sul piacere femminile. Ora la sua storia arriva su Netflix e a interpretarla c’è Carolina Crescentini. L’attrice è protagonista della miniserie Mrs Playmen, presentata alla Festa del cinema di Roma, dal 15 al 26 ottobre, e poi disponibile sulla piattaforma streaming dal 12 novembre. Un ruolo che ha voluto fortemente, capace di far riflettere sulla condizione femminile di ieri e di oggi.

Come sei arrivata a questo progetto?

Dopo aver sostenuto tanti provini. Ho lottato per interpretare Tattilo perché mi interessava moltissimo. E quando ho avuto la parte mi sono buttata a capofitto nello studio, per comprendere non solo la sua vita, ma anche il contesto storico in cui si è inserita. La vicenda si svolge tra il 1965 e il 70, ma a livello di mentalità e apparato giuridico l’Italia di quel periodo era ferma agli anni ‘50, con il matrimonio riparatore, il delitto d’onore, gli aborti illegali e il divorzio negato. Era l’Italia della follia, in cui la violenza sessuale era solo un reato contro la morale pubblica, non contro la persona. E in tutto questo si fa strada una figura incredibile come Adelina Tattilo.

Che tipo di donna è?

Cattolica, tradizionalista, madre di due figlie e moglie di un uomo che è in realtà un manipolatore, (interpretato da Francesco Colella, ndr). Il marito è un mitomane affascinante che la mette in una serie di guai ma lei inizialmente lo

perdona perché è innamoratissima. Oggi parleremmo di relazione tossica. A un certo punto si trova davanti a un bivio: abbandonarsi al dolore o rimboccarsi le maniche per rialzarsi. Sceglie la seconda ipotesi e ne esce a testa alta. Come affronta la gestione di Playmen? È una donna devota che si trova a condurre una pubblicazione erotica nell’epoca della buon costume, lavorando in una redazione di soli uomini. Ci riesce grazie alla sua competenza, al guizzo intellettuale e al coraggio. Con il suo lavoro avvia una rivoluzione sottolineando per la prima volta che l’eros non appartiene soltanto all’uomo ma anche alla donna come soggetto attivo. Parla del piacere al femminile, cosa impensabile per un’epoca in cui anche una foto in costume era scabrosa. E assume una posizione critica nei confronti della società. Per esempio, sulle pagine del magazine pubblica il concorso Divorzia con Playmen, in cui offriva assistenza legale a chi volesse separarsi e raccontare la propria storia. Ha dovuto lottare non solo contro i pregiudizi degli uomini ma anche contro quelli delle donne cresciute in un mondo maschilista. Ma riuscì a scardinare l’idea che Playmen fosse un giornaletto da nascondere alle mogli. Il suo intento era che venisse condiviso nella coppia. Dentro, infatti, c’erano molti articoli di intellettuali, come Alberto Moravia per esempio. Voleva arrivare a tutte le persone, anche le meno erudite, di entrambi i sessi.

Cosa hai provato quando ti sei documentata sui fatti dell’epoca?

Ho letto vicende di cronaca davvero raccapriccianti. A un

certo punto mi sono imbattuta nel caso dell’omicidio Casati Stampa, il marchese che, nell’agosto del 1970, uccise la moglie e l’amante per poi togliersi la vita. All’epoca fu uno scandalo enorme, perché dietro c’era una vicenda di erotismo torbido e di violenze. Così, mi sono trovata davanti a un altro grande tema, quello del potere maschile sul corpo e sulla libertà delle donne. E ciò che mi ha colpito di più è stato vedere quanto tutto questo risuoni ancora oggi, a distanza di 50 anni. Recentemente, ho letto di un femminicidio in cui non è stata inflitta la pena massima perché, secondo il giudice, la vittima avrebbe in qualche modo provocato l’assassino. C’è un problema di fondo, lo stesso che emerge nel caso dello stupro di gruppo a Palermo, dove ho sentito commenti del tipo: «Però lei era ubriaca». Siamo ancora al punto in cui una donna non può essere libera di vivere senza essere giudicata, persino quando subisce una violenza. E mentre continuavo a studiare la storia di Tattilo e di chi è morta per essere ricorsa a un aborto clandestino ho provato paura. Perché ho l’impressione che stiamo tornando indietro. Quali sono, secondo te, le azioni da intraprendere?

Innanzitutto, bisogna avere il coraggio di parlare anche assumendosi dei rischi. Non possiamo rimanere intrappolate nella paura, abbiamo il diritto e dovere di esprimere dissenso e dire di no, perché il corpo ci appartiene. È fondamentale costruire una rete di sostegno che ci tuteli. Quando qualcuna denuncia devono essere presi subito provvedimenti, come l’applicazione di un braccialetto elettronico per impedire che lo stalking degeneri in omicidio. Serve poi l’educazione al consenso e al rispetto del rifiuto: se una donna dice che non vuole fare sesso, nessuno può pensare di poter procedere comunque. Tutte abbiamo subito almeno una molestia nella vita. Ma se ci uniamo e facciamo sentire la nostra voce prima o poi ci dovranno ascoltare. Dalla presa di coscienza della sessualità femminile, si è arrivati alla mercificazione del corpo. Come è successo?

È uno step avvenuto successivamente e non ha nulla a

che fare con Tattilo. Succede negli anni ’80, quando si sviluppa la pornografia, e poi con l’avvento della televisione e di trasmissioni come Colpo grosso. Alle redini della comunicazione c’erano solo uomini. Ora, con il web, stanno emergendo fenomeni ancora più allarmanti. Un esempio è la pagina Facebook Mia moglie, in cui sono state condivise foto intime di donne senza il loro consenso.

Un episodio davvero allucinante e surreale. Il mondo digitale sta favorendo comportamenti pericolosi e spesso è difficile persino individuare i responsabili. Se non fosse stato per il coraggio e la determinazione di alcune donne che si sono unite per far chiudere quella pagina, probabilmente sarebbe ancora attiva. È vero che la società ha conosciuto dei progressi da questo punto di vista, ma ora rischia di sprofondare ancora. La storia, purtroppo, tende a ripetersi ciclicamente.

La miniserie Mrs Playmen viene presentata alla Festa del cinema di Roma. Allo stesso evento hai partecipato nel 2023 con il cortometraggio Unfitting, di Giovanna Mezzogiorno, sul tema del body shaming. Un altro tema che coinvolge profondamente le donne.

Sono stata chiamata direttamente da Giovanna, che stimo moltissimo. Mi ha raccontato il progetto e ho scelto immediatamente di farne parte perché la sua battaglia sui pregiudizi riguardo il corpo e l’età delle attrici è anche la mia. Dopo la proiezione del corto, durante la conferenza stampa, abbiamo raccontato i commenti che una donna è costretta a subire e si è creato il gelo in sala. In quel momento, ho pensato che avevamo centrato

l’obiettivo. In quattro minuti abbiamo messo a disagio una platea di giornalisti e addetti ai lavori, gli stessi che, spesso, fanno sentire a disagio le attrici.

A te è mai capitato di essere al centro di critiche per l’aspetto fisico?

In tantissime occasioni. Fare l’attrice significa confrontarsi continuamente con il proprio aspetto: dalle prove costume per i film agli abiti per i red carpet, dai servizi fotografici alle copertine delle riviste. Nessuno ti critica mai in maniera diretta, ma spesso ti fanno sentire a disagio, poi dipende da te come affrontare la situazione. Per quanto mi riguarda, ho usato spesso l’autoironia ma a volte sarebbe stato meglio rispondere a tono. E poi ci sono le domande sulla vita privata che i giornalisti

Carolina Crescentini nei panni di Adelina Tattilo in Mrs Playmen
Crescentini insieme a Francesco Colella in una scena della serie tv Mrs Playmen
Crescentini insieme a Marco Bonini, Giovanna Mezzogiorno e Massimiliano Caiazzo alla Festa del cinema 2023 per il cortometraggio Unfitting
© Ettore Ferrari/Ansa

rivolgono solo alle donne. Sembra quasi che esista una sorta di vademecum su ciò che dovremmo fare o essere e se non raggiungiamo certi obiettivi allora abbiamo un problema. La pressione sociale è fortissima e spesso ci si ritrova esposte ai giudizi non richiesti di chiunque. Ma, alla fine, la vita è mia e sono io a decidere come affrontarla, magari non voglio cambiare perché sto bene così.

A proposito di scelte, nel 2009 hai posato per Playboy. Come ricordi quell’esperienza?

All’inizio mi ha imbarazzato molto. Poi ho pensato che un giorno, a 80 anni, rivedendo quelle foto avrei detto a me stessa: «Però, non ero mica male». E poi avevo dettato una condizione: avere il fotografo Fabio Lovino, un mio amico.

Sapevo che mi avrebbe tutelata e non mi avrebbe resa un pezzo di carne davanti agli sguardi altrui. E, infatti, sono scatti molto eleganti.

Oggi lo rifaresti?

Non credo. Ma non te lo so dire con certezza, perché ogni volta che ho pensato di non fare più una cosa poi è andata diversamente, quindi chissà.

I tuoi prossimi impegni professionali?

Ho iniziato a lavorare su un nuovo set, di cui non posso parlare.

E a fine gennaio esce Le cose non dette, di Gabriele Muccino, un regista con cui adoro lavorare. Mi piace il modo in cui dirige attori e attrici: con fermezza ma, al tempo stesso, coccolandoli.

Tra i tuoi progetti quali ricordi con più affetto?

Sono un po’ tutti un pezzetto di cuore. Uno a cui tengo particolarmente è La bambina che non voleva cantare di Costanza Quatriglio, sulla storia di Nada: mi sono battuta per ottenere quel ruolo. E poi Boris, lo farei per tutta la vita. Mi fa sempre tanto ridere, lo trovo geniale e sogno di interpretare Corinna anziana.

Con quali registi vorresti lavorare?

Da romana mi piacerebbe fare un film con Carlo Verdone, anche se temo di ridere troppo con lui. Ma vorrei anche essere diretta da Paolo Virzì e Silvio Soldini, entrambi molto bravi con le storie al femminile. Poi mi auguro una nuova stagione di Mrs Playmen, perché c’è ancora tanto da raccontare. E, infine, adorerei avere un ruolo come quello di Anna Magnani nel film L’onorevole Angelina, una combattente del popolo e delle donne.

carolcrasher | netflixit

Crescentini in una scena di Boris - Il film

CIAK si gira l’Italia

La Rocca sforzesca di Soncino, in provincia di Cremona

Dalla Lombardia di Chiamami col tuo nome alla Puglia di Wonder

Woman, in viaggio per il Paese tra i set dei più celebri film internazionali

di Irene Marrapodi - ir.marrapodi@fsitaliane.it

Scogliere mozzafiato, prati sterminati e scorci di città che fanno sognare. Dalla Lombardia alla Puglia, l’Italia è stata scelta spesso come scenografia di produzioni cinematografiche internazionali. Un interesse che ha stimolato la crescita del movietourism, con l’aumento dei viaggiatori in giro per il Paese alla scoperta di set e location.

FILM D’AMORE TRA CREMA E DINTORNI

La provincia di Cremona è stata scelta anni fa per una grande produzione internazionale: Ladyhawke di Richard Donner, in parte ambientato nella Rocca sforzesca di Soncino. Qui, per il 40esimo anno dalla distribuzione del film nelle sale, il 4 e 5 ottobre la fortezza si anima con una grande rievocazione storica, tra cortei in costume, musica e spettacoli. La cittadinanza è stata inoltre chiamata a partecipare a un progetto collettivo: la creazione di un

Michelle Pfeiffer e Rutger Hauer sul set di Ladyhawke
© Michael
Ochs

docufilm sul legame tra il colossal e il territorio di Soncino, basato sulle fotografie e i ricordi delle persone del luogo che hanno partecipato come comparse al fianco delle star Michelle Pfeiffer, Rutger Hauer e Matthew Broderick o hanno assistito alle varie fasi della realizzazione del fantasy di ispirazione medievale.

Anche le cittadine nel Cremasco, con le ambientazioni raccolte e il silenzio interrotto quasi solamente dal suono delle campane, sono scenografie perfette per intense storie d’amore. Come quella raccontata da Luca Guadagnino nel film Chiamami col tuo nome, del 2017. La residenza familiare dove trascorre l’estate il giovane Elio, che ha il volto di Timothée Chalamet, coincide con la villa seicentesca disabitata Vimercati Griffoni Albergoni di Moscazzano. Alcune scene sono state girate nelle cittadine vicine di Pandino e Pizzighettone, molte altre a Crema. La storia è ambientata

negli anni ‘80 e la troupe ha dovuto ricreare l’ambientazione tipica dell’epoca. Per farlo ha coinvolto gli abitanti, che hanno messo a disposizione fotografie e testimonianze, consentendo una resa quanto più fedele possibile dei vicoli e delle piazze di Crema, tra riproduzioni di manifesti politici e passanti in bicicletta.

L’ITALIA IMMAGINARIA DEI CARTOON

Negli ultimi anni, la Penisola è stata scelta come sfondo anche per alcuni film d’animazione internazionali. Il merito è di Enrico Casarosa, regista genovese ma residente a New York, che nel 2021 ha ambientato proprio in Liguria il suo Luca, prodotto dalla Disney Pixar. La città in cui il piccolo mostro marino vive le sue avventure è la fantastica Portorosso, un simpatico mix di Portovenere e Monterosso al Mare e i cui paesaggi richiamano quelli delle Cinque Terre. Casarosa sta preparando un altro cartoon ambientato in Italia, più

Timothée Chalamet e Armie Hammer in una scena di Chiamami col tuo nome
La villa Vimercati Griffoni Albergoni di Moscazzano (Cremona)

precisamente a Venezia. Uscirà nel 2027, anche negli Usa, con il titolo Gatto e racconterà le peripezie di un piccolo felino nero tra calli e canali di Venezia.

LA BASILICATA COME GERUSALEMME

È indimenticabile la scelta di Matera da parte del regista newyorkese Mel Gibson per il suo La passione di Cristo Passeggiando per la città lucana, è facile riconoscere le ambientazioni del colossal: dalla masseria Rodogna, dove sono state girate le scene sull’infanzia di Gesù, al Sasso Caveoso, che nella pellicola ospitava il mercato. Mentre Craco, l’affascinante paese fantasma a un’ora di distanza, è stato lo sfondo del suicidio di Giuda. Dopo oltre 20 anni, Gibson è tornato in Italia per il tanto atteso sequel La passione di Cristo: Resurrezione, in uscita nel 2027. Il cast si è spostato tra gli studi romani di Cinecittà, Matera, i paesi arroccati di Ginosa e Gravina di Laterza, conosciuta come il canyon di Taranto per le sue formazioni rocciose, e Altamura, in provincia di Bari. Anche il regista statunitense Dallas Jenkins ha trovato delle somiglianze tra l’immaginario popolare

dell’antica Gerusalemme e la Basilicata contemporanea, scegliendo di posizionare nella contrada di Murgia Timone, molto vicina alla città dei Sassi, il set della sesta stagione della serie tv The Chosen, sulla vita di Gesù.

PUGLIA E CILENTO DA SUPEREROI

I paesaggi del sud Italia raccontano anche storie più moderne, che alimentano la fantasia. Tra i grandi spazi e le acque limpide della costiera amalfitana è stato ambientato in parte il villaggio immaginario di Themyscira per la produzione DC del 2017 Wonder Woman. Le riprese hanno toccato anche Palinuro e Marina di Camerota, in Cilento, e si sono spostate verso la zona di Castel del Monte, in Puglia. Alcuni set sono stati posizionati tra le grotte e le insenature del Gargano: sono inconfondibili i faraglioni della Baia delle Zagare e il monolite di Pizzomunno a Vieste sullo sfondo dell’isola delle Amazzoni. Il fascino di Matera ha richiamato anche la regista Patty Jenkins: qui sono ambientate le scene che riguardano l’infanzia del personaggio interpretato da Gal Godot a Themyscira.

Portovenere (La Spezia)
Una scena del film di animazione Luca

oro

di stagione L’

Da Alba a Matera, in autunno il tartufo è protagonista di fiere, mostre e mercati che celebrano il legame tra tradizione e gusto

di Anna Scarano ascaranoa
Panorama delle Langhe (Cuneo)

nasce vicino agli alberi ed è così prezioso che la pratica della sua “cerca e cavatura”, con l’apposito zappetto, è stata riconosciuta come Patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’Unesco. Il tartufo, un fungo che vive sottoterra, è presente in Italia con nove specie commestibili e questo consente una stagionalità, a seconda delle regioni, di 11 mesi all’anno. Il bianco è il più pregiato e costa decisamente più di quello nero. Va utilizzato a crudo, facendo scendere le lamelle su un piatto di tagliolini o un semplice uovo. Il nero, invece, è molto versatile, può essere cotto e si sposa bene con la carne. A ottobre, questa specialità d’eccellenza diventa protagonista di fiere, aste e mercati in diverse regioni, dal Piemonte alla Sicilia, che richiamano turisti e appassionati. A valorizzarne la tradizione è l’associazione Città del tartufo, che comprende comuni, province, comunità montane e territori dediti alla sua produzione: «Quando siamo nati, nel 1990, gli aderenti erano nove, ora sono circa 90, presenti in tutte le regioni», spiega la direttrice Antonella Brancadoro.

AL

NORD SPICCA IL BIANCO PREGIATO DI ALBA

Dall’11 ottobre all’8 dicembre, la Fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba, nella cittadina in provincia di Cuneo, celebra il Tuber magnatum Pico, quello bianco pregiato delle Langhe e del Roero. La manifestazione si apre con un rito simbolico chiamato Capodanno del tartufo, una cerimonia notturna che segna l’inizio ufficiale della stagione.

La fiera ha origini antiche: la prima edizione risale al 1929, quando si intuì il potenziale del tartufo come elemento di attrazione. Già allora si organizzavano viaggi turistici da Torino in occasione dell’iniziativa, segno di una visione lungimirante che ha portato alla nascita del cosiddetto modello Alba. Oggi la fiera attira nei fine settimana, per quasi due mesi, migliaia di visitatori che arrivano per acquistare i tartufi esposti da trifulau e commercianti, partecipare ai cooking show, visitare il Museo del tartufo. Ma anche per fare un salto al Castello di Roddi o ammirare le colline ricoperte da vigneti.

IN CENTRO ITALIA, TRA ACQUALAGNA E NORCIA

Sulle colline dell’Appennino marchigiano, in provincia di Pesaro e Urbino, Acqualagna è l’unico territorio che possiede in ogni mese dell’anno tutti i tipi di tartufo fresco, da quello bianco al nero pregiato, dal marzuolo allo scorzone. A seconda del periodo di raccolta si svolgono iniziative specifiche: la più importante è la Fiera nazionale del tartufo bianco pregiato, prevista quest’anno dall’1 al 23 novembre. Diverse le proposte gastronomiche offerte negli stand, circa un centinaio, che vanno dalle tagliatelle ai crostini passando per la frittata. Si passa poi alla Toscana e precisamente a San Miniato, lungo il percorso della Via Francigena e della Romea Strata.

Nei weekend del 15 e 16, 22 e 23, 29 e 30 novembre la città in provincia di Pisa si trasforma in un laboratorio del gusto grazie alla Mostra mercato nazionale del tartufo bianco. Qui ha sede anche il MuTart, museo dedicato alla storia, alla scienza e alla cultura di questo fungo. Ma i visitatori possono cogliere l’occasione anche per ammirare il nucleo originario della città antica, che risale al secolo VIII, il castello medioevale e la Rocca di Federico II con il suggestivo panorama sulla Val d’Arno.

Spostandosi in Umbria, nell’area del Parco nazionale dei Monti Sibillini, c’è Nero Norcia, la mostra mercato nazionale del tartufo nero pregiato e dei prodotti tipici (21, 22 e 23 febbraio,

La Fiera nazionale del tartufo bianco pregiato ad Acqualagna (Pesaro e Urbino)
Il MuTart a San Miniato (Pisa)

28 febbraio, 1 e 2 marzo 2026). L’evento nella cittadina in provincia di Perugia celebra anche l’antico mestiere del norcino, l’artigiano specializzato nella lavorazione delle carni suine. Visto che la fiera si svolge nella città natale di San Benedetto, durante l’evento è in programma l’accensione della fiaccola benedettina, gesto simbolico dell’unità europea, sinonimo di pace, fraternità e amicizia.

AL SUD SI CELEBRA IL TARTUFO LUCANO

Anche il Meridione vanta le sue città del tartufo, sparse tra Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Basilicata. Proprio questa regione, negli ultimi anni, sta valorizzando il suo

patrimonio allargando le zone di produzione. «A Carbone e Sant’Angelo Le Fratte, in provincia di Potenza, che offrono un tartufo bianco lucano con caratteristiche simili a quello di Alba, si sono aggiunte due città sulla costa, Metaponto e Scanzano Jonico, vicine a Matera», spiega Alessandra Verri, antropologa dell’Università di Torino, che studia il tartufo come brand culturale. Nel capoluogo lucano si può conoscere il meglio di questo fungo durante l’evento I tesori della terra, il 29 e 30 novembre. L’occasione giusta per scoprire una specialità gastronomica, ma anche le bellezze della città con i suoi Sassi, gli antichi rioni dichiarati Patrimonio dell’umanità.

© Giorgio Perottino
Cooking show con il tartufo ad Alba (Cuneo)
Matera
© Mapics/AdobeStock

L’antica via per

roma

Sul tratto italiano della Romea Strata, che parte da Tarvisio, vicino a Udine, e si estende per 1.400 km fino alla Capitale. Tra antichi borghi e una natura inedita

Modena

della

Ci sono cammini che rappresentano il patrimonio italiano e altri capaci di raccontare la ricchezza europea. La Romea Strata è uno di questi. Riconosciuto lo scorso giugno come Itinerario culturale del consiglio d’Europa, il progetto connette sette Stati e 55 siti Patrimonio dell’umanità, lungo 4.000 chilometri distribuiti su 245 tappe.

Prima di arrivare in Italia, si cammina in Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca e Austria, incrociando differenti culture, fedi e saperi, attraverso una via che un tempo fu animata da fitte attività commerciali e solcata da innumerevoli pellegrini, tutti diretti a Roma. La genesi di questo itinerario è millenaria, ma il progetto di riqualifica e valorizzazione dell’antica direttrice è recente. Sono passati poco più di dieci anni, infatti, da quando don Raimondo Sinibaldi, direttore della Fondazione Homo Viator - San Teobaldo, ha dato il via alla nuova Romea Strata, ma molto è già stato fatto per renderla un percorso fruibile a più livelli. Il lungo tratto italiano, che da Tarvisio (Udine) porta a Roma, attraversa cinque regioni – Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio – per 1.400 chilometri, e tocca 224 comuni, 40 siti Patrimonio dell’umanità e 20 luoghi giubilari. Altre regioni sono toccate da diramazioni del percorso principale, come la Lombardia con Sermide e Felonica, in provincia di Mantova, e il Trentino-Alto Adige, raggiunto dalla diramazione Claudia Augusta. Il percorso si sviluppa inizialmente in Friuli-Venezia Giulia, fino a raggiungere, nell’Udinese, Aquileia, antica città romana

Segnaletica
Romea Strata a Battaglia Terme (Padova)
In cammino verso il Passo della Croce Arcana, tra le province di Pistoia e Modena

di eccezionale pregio artistico. Proseguendo tra paesaggi che includono le Prealpi friulane e la pianura, il cammino fa il suo ingresso in Veneto. Si attraversano città storiche e artisticamente rilevanti come Concordia Sagittaria, vicina a Venezia, nota per le sue rovine romane, per arrivare poi nella splendida Padova con la basilica di Sant’Antonio, meta di imponenti pellegrinaggi, e gli affreschi di Giotto custoditi nella cappella degli Scrovegni.

Il tratto veneto prosegue lungo un paesaggio di campagna,

punteggiato da ville palladiane nella zona di Dolo e antiche strade romane per raggiungere l’Emilia-Romagna. Si attraversa Nonantola, con la sua abbazia maestosa, e la vicina Modena con il Duomo, la Torre Ghirlandina e piazza Grande, Patrimonio dell’umanità.

Il passaggio in Toscana è tracciato sul Passo della Croce Arcana, un luogo di assoluta bellezza naturalistica. Nella regione si incontrano città di valore inestimabile, come Pistoia, Siena e San Gimignano, poco distante, con la sua

La Campana dei caduti a Rovereto (Trento)
© Luca Brusaferro
Fanano (Modena)

inconfondibile skyline segnata da grattacieli ante litteram. Attraversando le vedute mozzafiato della Val d'Orcia e borghi memorabili come Radicofani, sempre nel Senese, si agguanta il Lazio. La Strata si immerge nella campagna della Tuscia, fiancheggiando siti archeologici etruschi e i borghi medievali del viterbese. La meta è vicina e proprio per l’anno giubilare sono state predisposte importanti novità con l’obiettivo di ricevere al meglio i pellegrini che raggiungono la Città eterna. Grazie alla collaborazione tra la Fondazione Homo ViatorSan Teobaldo e l’ente Fabbrica di San Pietro, i camminatori romei possono contare sull’assistenza di oltre 200 volontari nella basilica nella Capitale che offrono assistenza all’arrivo. Un’altra novità significativa riguarda la modifica dell’ultimo tratto del cammino, un nuovo percorso più semplice, sicuro e panoramico che approccia la basilica da una prospettiva

inedita. Rete Ferroviaria Italiana, insieme a Roma Capitale, ha recuperato un tratto ferroviario dismesso come anche il tunnel Monte Ciocci, chiuso da oltre dieci anni, valorizzando il paesaggio fino ad accedere allo Stato Vaticano nella sua parte meno conosciuta, costeggiando le Mura. La rete del cammino non si ferma nemmeno a livello internazionale: basti pensare che l’Associazione europea Romea Strata conta attualmente su 60 membri e nuovi otto sono già pronti a farne parte. Un’avventura potenzialmente infinita ma alla portata di tutti: la maggior parte dei camminatori, infatti, si diletta a compierne solo una piccola parte, per scoprire l’Italia da un punto di vista inedito. Anche se il sogno di alcuni arditi è mettersi in cammino per sei mesi interi: da Tallinn, capitale dell’Estonia, fino a San Pietro. romeastrata.org

Ponte Sant’Angelo a Roma

BEREUna storia da

Dai vitigni della Reggia alle viti maritate di Aversa, fino alle etichette all’Ager Falernus. Alla scoperta del Casertano attraverso il suo patrimonio enologico millenario

Ogni palazzo reale ha un segreto e quello della Reggia di Caserta profuma di vino. Dietro i saloni e i giardini imponenti si cela un legame profondo con il territorio circostante, un filo che unisce i Borbone di Napoli – che qui hanno lasciato tracce indelebili – alle storie dei vitigni locali. La residenza è immersa nella cosiddetta Terra di lavoro, che comprende gran parte dell’antica Campania, un tempo detta felix per la sua fertilità. Un’area estesa dove le valli si alternano a pianure, i monti e il vulcano incontrano il mare e i filari di viti disegnano geometrie perfette. In questo paesaggio variegato ogni angolo custodisce un’identità enologica che racconta storie millenarie.

Come quella della Vigna del ventaglio, voluta da

Ferdinando IV nel territorio di San Leucio, poco distante dalla reggia, e destinata alla coltivazione di dieci vitigni tra i più pregiati del regno. Il sovrano si innamorò in particolare del Pallagrello, specie autoctona che da qualche anno è tornata ad animare la vigna nel cuore dell’Oasi WWF di San Silvestro, alle spalle della cascata nel parco reale. Insieme ad altri tesori locali, appartiene all’Indicazione geografica tipica Terre del Volturno, un’area di grande biodiversità vinicola in cui il filo della storia non si è mai spezzato. Ne è un altro esempio il Coda di Pecora, antica varietà autoctona che si credeva perduta ma è stata recentemente riscoperta a Formicola. Grazie alla presenza di una vigna madre, ora i produttori possono recuperare le marze – cioè i rametti da innestare – e riportare in vita questo vitigno raro.

Un vigneto nel Parco nazionale del Matese (Caserta)

Viaggi e sapori fuori dal tempo, dove la lentezza racconta Per chi cerca luoghi autentici, gesti antichi e cibo che sa di memoria

di Floriana Schiano Moriello [Giornalista enogastronomica e di viaggio]

All’ombra del Monte Maggiore, nella catena dei Trebulani, si nascondono altre gemme, come il robusto e vigoroso Casavecchia, che ha resistito alle epidemie di fine ‘800. Ritrovato in un vecchio casale abbandonato, da cui ha preso il nome, questo vitigno viene oggi tutelato dalla Doc Casavecchia di Pontelatone.

Lasciandosi alle spalle la pianura, il profumo della terra cambia e si arriva alle pendici del vulcano di Roccamonfina. Qui, su un suolo ricco e minerale, si produce il Galluccio Doc mentre, poco distante, le antiche Ciampate del diavolo di Tora e Piccilli conservano le tracce di un passato preistorico. In questo sito paleontologico unico al mondo sono conservate orme di ominidi vissuti nel medio Pleistocene, affiancate a quelle di animali. Nel borgo di Galluccio si rivela maestosa la Collegiata di Santo Stefano, gioiello barocco a tre navate con un prezioso soffitto a cassettoni rivestito in foglia d’oro del 1706. All’interno spiccano le tele settecentesche della Scuola napoletana, mentre all’esterno il campanile romanico-gotico domina il paesaggio tra boschi, castagneti e vigneti che in autunno invitano a passeggiate rigeneranti.

All’orizzonte, la sagoma del vulcano ricorda la potenza creatrice che ha reso questo luogo la culla dei vini dell’Igt Roccamonfina, una denominazione che abbraccia un’area vasta, in cui si incontrano Sessa Aurunca, con il suo maestoso teatro romano, e il piccolo borgo di Valogno, dove circa 40 murales raccontano storie di vita quotidiana e fantasia.

Sempre seguendo il filo enologico ci si può spingere verso l’Ager Falernum, la culla del Falerno, il vino degli antichi romani. Così importante da essere considerato la prima Denominazione d’origine della storia: lo attestano i ritrovamenti di anfore con timbro e ceralacca sui tappi, a

Collegiata di Santo Stefano a Galluccio
Riserva naturale del lago di Falciano

indicare luogo e annata di provenienza. All’epoca il Falerno era un vero status symbol, destinato alle tavole dei ricchi, celebrato da Cesare e definito immortale da Marziale.

Oggi le sue sfumature cambiano a seconda della zona di produzione, con il mare a un passo, il richiamo dell’antica

Sinuessa – la colonia romana nel comune di Sessa Aurunca – e la riserva naturale del lago di Falciano, specchio d’acqua vulcanico abitato da quasi un centinaio di specie di uccelli. Costeggiando il litorale, si arriva alla piana dell’Asprinio di Aversa Doc. Qui le viti si arrampicano per oltre dieci metri, maritate a pioppi secolari, creando un paesaggio unico: la cosiddetta alberata aversana. E la vendemmia diventa eroica perché i viticoltori, con abilità e maestria, raggiungono i grappoli utilizzando una scala alta e stretta, detta in dialetto scalillo

Tutte queste denominazioni vinicole – Asprinio Aversa Doc, Falerno del Massico Doc, Galluccio Doc, Terre del Volturno Igt e Roccamonfina Igt – sono custodite dal Consorzio tutela vini Caserta Vitica e, insieme al Casavecchia di Pontelatone Dop, rappresentano un invito a vivere esperienze autentiche alla scoperta di un territorio in continua trasformazione. Un viaggio tra gusto e memoria, in cui il vino diventa racconto.

Vigna di San Silvestro
L’alberata aversana
© Reggia di Caserta
© Consorzio
tutela vini Caserta Vitica

Coltivare

valori

Insegnanti, rettori, studenti e famiglie si incontrano a Roma, dal 27 ottobre al 1° novembre, per il Giubileo del mondo educativo

Una vista di piazza San Pietro durante la messa per il Giubileo delle famiglie, dei bambini, dei nonni e degli anziani, il 1° giugno 2025 a Città del Vaticano

Roma si prepara ad accogliere un popolo speciale: quello degli insegnanti, dei rettori, degli studenti e delle famiglie che da ogni angolo del pianeta raggiungeranno la Città eterna per il Giubileo del mondo educativo, dal 27 ottobre al 1° novembre.

L’evento, nel calendario dell’Anno santo, sarà un’occasione per trasformare la città in una costellazione di esperienze, volti e storie intrecciate attorno a un unico filo: il valore dell’educazione. Che diventa la bussola per orientarsi in un mondo segnato da rapide trasformazioni, conflitti e sfide sociali, uno strumento per costruire ponti, coltivare valori e riconoscere l’importanza di camminare insieme. Educare, infatti, non significa semplicemente trasmettere conoscenze, ma è un atto di speranza, un investimento sul futuro per plasmare persone capaci di pensare, agire e relazionarsi con gli altri. Formare le giovani generazioni significa non solo insegnare competenze, ma stimolare curiosità, responsabilità, capacità critica, creatività e sensibilità. Significa prepararle a partecipare a una società complessa con consapevolezza. Al centro dell’evento giubilare

padreenzofortunato padrenzo

di Padre Enzo Fortunato [Presidente del Pontificio comitato per la Giornata mondiale dei bambini e direttore del magazine Piazza San Pietro] padre.enzo.fortunato

prenderà vita il Villaggio dell’educazione, uno spazio diffuso in cui saranno presentate alcune delle migliori esperienze nel settore. Nell’ambito delle iniziative in programma, il 30 ottobre, all’Auditorium Conciliazione, è previsto il congresso mondiale Costellazioni educative - Un patto con il futuro: un’occasione per riflettere sul diritto universale a una formazione di qualità e sulle nuove frontiere culturali e tecnologiche. Il passaggio della Porta santa, il 31 ottobre, e la celebrazione dell’Eucarestia nella basilica di San Pietro, il giorno dopo, chiuderanno l’iniziativa, ricordando a tutti che ogni atto educativo partecipa a un cammino più grande, fatto di relazioni, valori e speranza. Educatori, studenti e famiglie sperimenteranno la forza di un legame che supera la

distanza geografica e culturale e lega chi crede nella possibilità di costruire un futuro migliore. Il Giubileo del mondo educativo offre così una riflessione profonda e universale sul compito delle scuole e delle università, ma anche su quello dell’intera società, in cui ogni cittadino partecipa a un progetto di crescita collettiva. In questi giorni speciali, la Città eterna diventa non solo scenario di incontri e celebrazioni, ma simbolo di un ideale condiviso: costruire un mondo in cui la conoscenza si trasforma in azione, la curiosità in creatività e il sapere in responsabilità. Roma, con le sue piazze, le strade e le chiese, si fa testimone di questa grande avventura educativa, accogliendo chi crede che investire nelle persone significhi investire nel futuro del mondo intero.

Studenti partecipano all’incontro del papa con le scuole cattoliche, il 10 maggio 2014 ©

UNA DOLCE FUGA PER TUTTI I SENSI: DOVE IL CIOCCOLATO INCONTRA IL RELAX

Sei un appassionato di cioccolato? Sogni una vacanza che unisca relax, cultura e le più golose specialità artigianali? Abbiamo la risposta per te. Ti presentiamo quattro esperienze uniche, dove il comfort degli hotel Best Western incontra la magia dei festival del cioccolato in Italia e a Malta.

Vivi un’esperienza di lusso e relax al Best Western Premier Malta****, un 4 stelle superior situato sulla penisola di Qawra. A pochi passi dal lungomare, potrai goderti l’elegante design dell’hotel, rilassarti nella piscina panoramica del Sema Sky Bar e assaporare piatti tipici e internazionali al ristorante “Alta Cucina”. Ma la vera sorpresa ti aspetta in ottobre: il 18 ottobre, le strade di Ħamrun si animano con l’Ħamrun Chocolate Festival, un evento che celebra il cioccolato con sculture, degustazioni e spettacoli a pochi chilometri da La Valletta.

Immergiti nella storia e nei sapori unici di Modica soggiornando all’Hotel Principe D’Aragona, Sure Hotel Collection by Best Western****. L’hotel si trova nel cuore del centro storico, permettendoti di esplorare a piedi la città patrimonio UNESCO. Dopo una passeggiata, potrai rilassarti nell’ampia piscina, godere del parcheggio gratuito e gustare le specialità locali nell’elegante ristorante. Modica è famosa in tutto il mondo per il suo **cioccolato IGP, lavorato a freddo secondo un’antica ricetta azteca. Dal 7 al 10 dicembre, partecipa a ChocoModica, un festival che ti farà innamorare dei gusti e dei profumi di questa prelibatezza.

Scopri le meraviglie dell’Umbria dal Best Western Hotel Quattrotorri Perugia****. Questo 4 stelle è la base perfet-

ta per esplorare le città più belle della regione, da Assisi a Orvieto. L’hotel offre una palestra interna e si trova a pochi minuti da un golf club e dall’Autodromo di Magione. E per gli amanti del cioccolato? Nelle vicinanze si trova lo stabilimento della Perugina®, dove potrai visitare la fabbrica e partecipare a degustazioni. Dal 14 al 23 novembre, Perugia ospita Eurochocolate, uno dei più grandi festival del cioccolato in Europa, con un programma ricco di laboratori, degustazioni e stand tematici.

Soggiorna nel cuore di Torino al Sure Hotel by Best Western Turin City Centre****. Elegante e confortevole, l’hotel è la base ideale per visitare le principali attrazioni della città, come il Museo Egizio e la Mole Antonelliana. Ma Torino è anche la patria del gianduia, del Gianduiotto e del bicerin, e si autodefinisce la capitale italiana del cioccolato. Dal 13 al 17 febbraio 2026, la città celebrerà la sua tradizione dolciaria con CioccolaTÒ, una delle fiere più importanti d’Italia, con showcooking e degustazioni in Piazza San Carlo.

Prenota subito il tuo soggiorno su bestwestern.it/lafreccia e scrivi a marketing@bwh.it per ricevere un buono sconto da 50 euro

Una vista di Modica, location dell’Hotel Principe d’Aragona, Sure Hotel Collection by Best Western
Una camera del Best Western Premier Malta
Il ristorante del Best Western Hotel Quattrotorri Perugia
Un panorama di Torino, location del Best Western Turin City Centre

vivoSuono

Ha scelto il napoletano come strumento della sua ricerca musicale.

Dal 6 novembre La Niña porta nei club italiani il disco Furèsta, che affonda le radici nella sperimentazione

di Gaspare Baglio gasparebaglio

Le radici, la tradizione, la sperimentazione, l’ibridazione. La Niña, al secolo Carola Moccia, classe 1991, ha un progetto chiaro come cantautrice e produttrice: trasformare la sua voce in uno strumento d’avanguardia capace di dialogare con il passato, buttando il cuore oltre l’ostacolo per raggiungere il futuro. Motivo per cui l’artista ha deciso di esprimersi in napoletano, l’evocativa lingua della sua città.

Dopo il grande successo del tour estivo legato al disco Furèsta, dal 9 ottobre partono i live europei da Berlino a Barcellona, passando per Bruxelles, Londra e Madrid. Non solo: per soddisfare la grande richiesta dei fan, il 6 novembre da Firenze comincerà una session di concerti nei club italiani che in quel mese toccherà Milano (12), Bologna (20 e 21) e Napoli (26). Proseguendo a dicembre con le tappe di Padova, l’11, Venaria Reale (Torino), il 13, Roma, il 17, e Molfetta (Bari), il 19. Che cosa significa cantare in napoletano?

Il valore di una lingua minoritaria risiede nell’essere nata dall’incontro di culture diverse. Porta con sé una maggiore storia e contaminazione dal punto di vista culturale e geografico, perché frutto delle tante popolazioni che hanno vissuto a Napoli. Questo idioma mi collega con le mie sorelle e i miei fratelli in Messico, Spagna, Egitto e nei Paesi arabi. Come mai?

La radice di questo parlare è comune, da tanti punti di vista. Anche di pensiero: il sud sta iniziando, in questo momento

storico, a pensare a sé stesso in maniera totalmente autonoma, non più in relazione a un nord. Un aspetto fondamentale.

La tua capacità di rielaborare la musica popolare conquista anche le nuove generazioni.

La tradizione non è qualcosa di passato, ma si muove, cambia continuamente, connette le culture che hanno abitato la nostra, di cultura. Un po’ per questioni storiche, un po’ per qualcosa in comune che non ci è dato svelare e rimane un mistero.

Nel brano Sanghe duetti con lo scrittore e cantautore egiziano Abdullah Miniawy e affronti il tema della guerra in maniera poetica. Cos’hai provato a intrecciare il tuo cantato con l’arabo?

È stato molto bello esaudire questo desiderio di sperimentazione. Il brano è una riflessione filosofica e poetica sulla guerra, con un artista che è un grandissimo pensatore, oltre che un eccellente cantante e musicista. Ci si interroga sulla banalità del male, su tanti aspetti che, almeno alla luce dei fatti, pare non trovino una risposta.

Il mondo della musica deve esporsi anche su temi caldi?

Non confonderei la musica con l’attivismo. Molto spesso si dà agli artisti una carica morale ed etica, una responsabilità che non hanno. Bisogna fare solo belle canzoni.

Cos’è bello per te?

Parlare di cose che riguardano il mondo e la mia quotidianità

© Gesualdo Lanza

come essere umano: la sofferenza, l’ingiustizia, così come, appunto, quella che si consuma su tanti fronti, dalla guerra alla disparità di genere e socioeconomica tra nord e sud. Quindi come deve essere l’arte?

Per me non va moralizzata. Nel momento in cui succede non è più arte. L’arte deve far nascere domande, non essere coperta di risposte. A proposito della disparità di genere, Figlia d’ ‘a Tempesta è una canzone contro l’oppressione delle donne. L’hai sperimentata?

Ogni giorno. È endemica, appartiene al Dna emotivo dell’intera popolazione mondiale. Nessuna generazione è salva da questo tipo di visione totalmente disparitaria. Non ho una risposta a riguardo, non so se ci sarà un miglioramento. Nel dubbio dico quello che, secondo me, andrebbe detto.

Arriviamo ai live, cosa dobbiamo aspettarci?

Dopo quasi 40 concerti voglio rendere l’esperienza ancora più emozionante, aggiungere qualche chicca in più. Non amo ripetermi sul palco, ogni concerto è un qualcosa di veramente nuovo.

laninadelsud

© Alfredo Maddaluno

Con la SICILIA

nell’anima

Indipendente e tenace, come la terra dove è nata e le donne che interpreta. Ester Pantano somiglia a Suleima, protagonista nella serie Màkari, dal 19 ottobre di nuovo su Rai 1

di Francesca Ventre - f.ventre@fsitaliane.it

catanese, ha vissuto a Roma e ora vive a Londra, si considera un’attrice soddisfatta di interpretare donne tenaci e indipendenti, ma gentili e amorevoli nello stesso tempo. Tutte caratteristiche che le appartengono nella vita. Ester Pantano è Suleima nella quarta stagione di Màkari, serie tv che si dipana tra storie sentimentali e delitti sullo sfondo di una Sicilia assolata, dal 19 ottobre per quattro serate su Rai 1. Per girarla è volata nel Trapanese, un ritorno nella sua terra, come recita anche la colonna sonora della fiction, impreziosita dal brano Caccia al tesoro, scritto e cantato da lei.

In questa stagione cambia qualcosa per il tuo personaggio?

Ha una presa di posizione più forte rispetto all’immobilità di Saverio, il suo compagno. Le si presenta un’offerta come architetta, lontano dalla Sicilia, e questa volta non vuole rinunciare.

Per la sua indipendenza e determinazione, può essere un modello per le donne di oggi?

Ci sono persone che vorrebbero avere il coraggio di Suleima, altre che, invece, non provano simpatia nei suoi confronti, perché somigliarle vorrebbe dire mettere in discussione la propria esistenza, magari annullata da una relazione stagnante. È una donna che tende al cambiamento, stimolando anche Saverio che, in un limbo di ricordi, rischia di non crescere. E io le somiglio in tutto questo e anche nella gentilezza.

Hai recitato nella fortunata serie Il commissario Montalbano, tratta dai libri di Andrea Camilleri, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita. Sei legata a questo autore?

Ho esordito in tv proprio in questa fiction, nell’episodio Una lama di luce. E sono stata anche protagonista femminile, nel ruolo di una vedova del 1800, nel film tv La mossa del cavallo, tratto dall’omonimo romanzo storico del maestro. Mi ha fatto effetto pensare di aver recitato pronunciando le parole originali scritte da Camilleri. Erano perfette anche per la versione scenica.

Hai partecipato anche alla serie I leoni di Sicilia e, al cinema, hai interpretato la magistrata Francesca Morvillo, moglie di Giovanni Falcone. Il legame con la tua terra ha avuto un ruolo importante nella tua carriera?

Sì. Lo ritengo un riconoscimento importante da parte dei registi: hanno capito che rispecchio i caratteri di donne coraggiose e soprattutto rivoluzionarie. A volte dimenticate proprio perché forti.

Il paese di Macari è nel trapanese, mentre tu sei di Catania. Cosa apprezzi della tua isola?

La varietà di paesaggi, come se fosse un continente, con l’entroterra dai colori caldi che contrasta con il verde della costa. Ho un amore particolare per Ortigia, a Siracusa, per la Riserva naturale di Vendicari, vicino a Noto, e per San Vito Lo Capo, nel Trapanese. E adoro il cuore pulsante di Palermo, ricco di offerte culturali, soprattutto musicali, per giovani. Mi piacerebbe che si potesse viaggiare più facilmente in treno nella regione per godere delle sue bellezze, usando un mezzo ecologico e senza stressarsi alla guida.

So che ti piace girare in moto. Stai preparando nuovi itinerari in solitaria?

Desidero tanto andare in Sudamerica per farmi contaminare dalla musica locale. Viaggiare da sola mi fa sentire libera e può presentare opportunità speciali. Come è successo in un volo di rientro da Bali: ho conosciuto una donna che segue progetti per bambini in condizioni sociali poco fortunate, a Palma di Maiorca. Ho iniziato a collaborarci e siamo diventate anche amiche.

Ti piace essere d’aiuto agli altri, da chi l’hai imparato?

Da mia nonna. Lei interveniva spesso contro ingiustizia e povertà, era aperta verso il diverso. L’ascolto dell’altro era il suo credo. Ed è anche il mio.

ester_pantano

Metterci il Cuore

Ilaria Spada partecipa al film di Paolo Virzì

Cinque secondi, in anteprima alla Festa del cinema di Roma. E nel tempo libero supporta i detenuti con i progetti dell’associazione Mètide di Gaspare Baglio gasparebaglio

uando ho letto la storia l’ho trovata molto interessante». Ilaria Spada esordisce così parlando di Cinque secondi, il nuovo film di Paolo Virzì in cui divide la scena con Valerio Mastandrea, Galatea Bellugi, Anna Ferraioli Ravel e Valeria Bruni Tedeschi.

La pellicola viene presentata in anteprima alla Festa del cinema di Roma, dal 15 al 26 ottobre, per poi uscire nelle sale dal 30.

Al centro della storia c’è un uomo solitario (e apparentemente burbero) che vive nelle stalle di una villa. E si trova come vicini di casa un gruppo di giovani, occupanti abusivi dell’abitazione limitrofa, con l’obiettivo di far rivivere i vigneti abbandonati.

Di più meglio non spoilerare: si perderebbe il gusto di un film intenso e commovente come solo il regista livornese sa girare. Cosa ti piace del tuo personaggio?

Letizia, la donna che interpreto, è mossa dal dolore, dall’amore e dalla paura. Ha delle ambivalenze. Il ruolo può essere criticato, ma alla fine anche compreso. Mi piaceva l’idea di giocare con gli stati d’animo che in qualche modo devono arrivare al pubblico.

Quali sono i suoi lati più umani, quelli in cui gli spettatori si possono riconoscere?

Un eccesso di preoccupazione, ma Letizia non è un’egoista. È una madre, come me. Un genitore con una situazione drammatica: avere una figlia con una malattia che, da un giorno all’altro, può precipitare. Il mio personaggio è animato dal desiderio di farla vivere più a lungo possibile. Secondo me è un inganno: l’importante in realtà è la qualità della vita. Come ti sei trovata con Virzì?

Davvero molto bene e lo ringrazio tantissimo. È stato attento a tutte le persone del cast, dal primo attore all’ultima comparsa. Mi ha presa per mano e mi ha portata a plasmare il personaggio con tutte le declinazioni che voleva ottenere, ma ha anche accolto le mie richieste.

Sei selettiva con i lavori che ti vengono proposti?

Da moglie e madre evito di partecipare a prodotti che non sono sani per il pubblico. Ci viene data l’opportunità di

comunicare alle persone, di entrare in un loro momento di relax con un film o una serie tv. Condirli di violenza per tenere lo spettatore incollato lo trovo pericoloso e prendo le distanze da certi progetti. Lo stesso vale per la musica: mi preoccupa il modo in cui alcuni cantanti, dal grande ascendente sui giovani, si rivolgano a una generazione che si sta formando nell’età adulta dicendo cose orrende.

Dopo questo film cosa ti piacerebbe fare?

Vorrei partecipare a un progetto tutto al femminile, mi piace stare con le donne. Ho fondato l’associazione Mètide insieme a Raffaella Mangini: con noi ci sono solo ragazze. Devo dire che stiamo bene insieme.

Di che vi occupate?

Lavoriamo nel carcere di Rebibbia, sia nella sezione maschile, sia in quella femminile. Abbiamo messo in piedi la rassegna Altri sguardi, grazie alla quale portiamo film, registi e interpreti tra le mura del penitenziario. La giuria è composta da detenuti ed è molto bello essere presente ai dibattiti che si imbastiscono dopo ogni pellicola. Tra l’altro ho trovato sempre una grande disponibilità degli artisti a partecipare. Ne parli con molto trasporto. Mi sono affezionata ad alcuni di loro. L’augurio è che questo percorso finisca per chi realmente vuole cambiare la propria vita. Altri faticano per mancanza di fiducia o sono nati in contesti in cui delinquere è l’unica possibilità. Devo ammetterlo: è una delle esperienze più belle della mia vita, grazie alla quale ho imparato a soppesare il giudizio. Anche se una parte di questi ragazzzi non crede di potercela fare, è importante dare loro sostegno. Il carcere di Rebibbia, in questo senso, regala una grande possibilità: mostrare bellezza a chi non crede esista. Invece un film, un sorriso, un abbraccio può essere utile ed è così profondo che rappresenta un dono anche per noi. Dopo questo film dove ti vedremo?

Per adesso vi aspetto alla Festa del cinema di Roma, dove sarà bello osservare le reazioni del pubblico.

romacinemafest.it

RICOMIN La forza di

Ha perso un braccio a 17 anni. Ma lo sport

l’ha aiutato a guardare avanti. Ora Riccardo Cardani gareggia nello snowboard ai Giochi

Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026, di cui il Gruppo FS è Mobility Premium Partner di Flavio Scheggi mescoupsdecoeur

Non era neppure maggiorenne quando, a causa di un incidente in moto, ha perso l’uso del braccio destro. «È stato come cadere in un pozzo senza via d’uscita, ma lo sport mi ha salvato», racconta Riccardo Cardani, milanese di 31 anni. «Il nuoto riusciva a distrarmi dal dolore e mi teneva impegnato il cervello. Poi dalla piscina sono passato allo snowboard e nel 2022 sono arrivato alle Paralimpiadi di Pechino. Tutto con l’uso di un solo braccio».

Così Riky Freerider, come lo chiamano gli amici, ha trasformato una difficoltà in opportunità: «Quando mi dicevano che era impossibile, io provavo a renderlo possibile», spiega. E ora si prepara a gareggiare nello snowboard ai Giochi Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026, di cui il Gruppo FS è Mobility Premium Partner, dal 6 al 15 marzo. Come lui oltre 600 atleti e atlete con disabilità fisiche provenienti da tutto il mondo. Durante la XIV edizione della rassegna invernale si svolgeranno 79 gare (39 maschili, 35 femminili e cinque miste) che comprendono sei sport differenti. Dopo la cerimonia di apertura all’Arena di Verona, il 6 marzo, Milano ospiterà il torneo di ice hockey mentre a Cortina si svolgeranno le

gare di sci alpino, wheelchair curling e snowboard. In Val di Fiemme, invece, sono in programma quelle di sci di fondo e il biathlon. Una festa globale che si concluderà a Cortina il 15 marzo con la cerimonia di chiusura.

Come te le immagini queste Paralimpiadi?

Con tante persone, familiari e amici che mi vengono a vedere. Mentre io sono davanti al cancelletto, pronto a scendere a tutta velocità. I

Giochi sono un evento unico, un momento

CIARE

Riccardo Cardani esegue un’acrobazia

magico da vivere con grande responsabilità, soprattutto quest’anno che siamo il Paese ospitante. Cosa ti ha lasciato la partecipazione ai Giochi di Pechino nel 2022?

Un ricordo indelebile. A causa del Covid-19 le competizioni erano a porte chiuse e non avevamo molto pubblico, però l’ambiente era incredibile. Quello che si respira nel Villaggio olimpico con gli altri atleti è veramente unico.

Ti dà una carica che nessun altro evento sportivo riesce a trasmettere: un mix di adrenalina e paura che rende tutto fantastico. Come mai subito dopo l’incidente hai scelto il nuoto?

Stavo vivendo un periodo molto difficile, con grandi dolori e difficoltà di movimento. Provavo a correre o ad andare in bici, ma avevo male ovunque. Così ho deciso di fare nuoto anche come forma di riabilitazione. Poi lo sport è diventato una scelta di vita: dopo la caduta in moto sono tornato a lavorare come impiegato, ma ho capito che volevo fare altro, non sopportavo l’idea di stare tutto il giorno davanti al computer. Ti ha aiutato a ripartire, quindi?

Ai tempi dell’incidente avevo 17 anni, ero un ragazzo vivace, pieno di energia, che andava a giocare a calcio e usciva con gli amici. In un attimo, mi sono ritrovato in un letto di ospedale in fin di vita. Mi sono accorto di aver perso l’uso di un braccio,

provavo dolori atroci e non sapevo cosa avrei fatto in futuro. Ma, a un certo punto, ho avuto voglia di dimostrare a me stesso che sarei riuscito a fare ancora ciò che facevo prima. C’è voluto tempo e pazienza, ma i risultati sono arrivati. Come sei arrivato allo snowboard?

In piscina ho conosciuto Giulia Ghiretti (campionessa Paralimpica di nuoto, ndr) che mi ha parlato di un ragazzo che gareggiava nella Nazionale di snowboard. Le ho detto che avevo praticato questo sport da piccolo e avrei voluto riprovarci. Così mi ha messo in contatto con lui e la mia vita è cambiata di nuovo.

Pochi anni fa hai deciso di farti amputare il braccio che era rimasto paralizzato per avere una migliore stabilità. Come mai questa scelta?

Non controllare un arto è una cosa tremenda, nello sport ma anche nella vita quotidiana. Era come una zavorra da portare dietro. Durante le gare di snowboard non sapevo cosa farci: lo legavo, lo lasciavo libero, lo mettevo fuori dalla maglietta. L’ho sempre vissuto come un peso. Ai tempi dell’incidente questi interventi non si facevano. Poi, finalmente, nel 2023 ho trovato un medico che mi ha operato.

Cardani con la divisa paralimpica di Pechino 2022

robotica.

Come ti stai preparando per Milano Cortina 2026?

In estate ho fatto una lunga preparazione atletica, tra palestra, corsa e surf. A metà settembre sono andato ad allenarmi sulla neve allo Stelvio. E a novembre, poi, inizierà la Coppa del mondo che mi porterà in Cina, America, Canada. Quindi spero di arrivare ai Giochi al massimo della forma.

Come saranno strutturate le gare?

Abbiamo due discipline, lo snowboard cross e il banked slalom. Nel prima si gareggia in quattro, su una specie di pista da motocross fatta sulla neve: i primi due di ogni batteria si qualificano per la successiva, fino ad arrivare alla finale. L’altra prova è una competizione individuale a tempo dove si scende lungo un tracciato come nello slalom.

Quale obiettivo ti poni?

Ho una fame di vittoria enorme. Voglio utilizzare al meglio tutta la rabbia e la grinta che ho dentro. Sono partito da zero, ho vissuto un percorso lungo e faticoso con consapevolezza e determinazione. L’obiettivo è arrivare il più in alto possibile.

Secondo te, le Paralimpiadi sono un’occasione per avvicinare le persone con disabilità alla pratica sportiva?

Le gare trasmettono un messaggio di riscatto e resilienza, soprattutto a chi ha avuto un incidente grave e non sa cosa fare. Spero che una persona in questa situazione, guardandoci fare sport, si ritrovi a pensare: «Cavolo, se ce la fanno loro posso farcela anche io».

milanocortina2026.olympics.com rikifreerider

Gara di banked slalom, Giochi Paralimpici di Pechino 2022
Riccardo Cardani e Jacopo Luchini, suo compagno in Nazionale

MAGIA A scuola di

A Milano una mostra per scoprire l’universo fantastico di Harry Potter. Tra costumi originali, oggetti di scena e sale interattive che riproducono le ambientazioni di Hogwarts

Giuro solennemente di non avere buone intenzioni». Questa frase, pronunciata battendo un colpo di bacchetta su una vecchia pergamena strappata, svela ogni dettaglio del castello e del parco di Hogwarts.

È l’incantesimo usato per scoprire la Mappa del Malandrino, che consente di muoversi indisturbati nella scuola d’incantesimi e pozioni nata dalla fantasia della scrittrice britannica J.K. Rowling. Ogni Potteriano doc la conosce e ha sognato di

di Cecilia Morrico MorriCecili morricocecili
in tutto l’articolo immagini da Harry Potter: The Exhibition foto di Mario Wurzburger

poterla consultare almeno una volta. Chi vuole provarci, e far parte dell’alleanza dei Magici malfattori, può andare al The Mall di Milano fino al 6 gennaio per visitare Harry Potter: The Exhibition, l’attesissima mostra che celebra i momenti iconici, i personaggi e le ambientazioni del Wizarding world. Apprendiste maghe e praticanti più adulti possono osservare da vicino costumi originali e oggetti di scena, intraprendendo un viaggio personalizzato tra le sale interattive con tecnologia immersiva. Ma anche sperimentando diverse attività, come la ricerca dell’iconico Boccino d'oro, una delle sfere usate nel gioco del Quidditch, lo sport immaginario più diffuso nel mondo di Potter. Nella sala del Gran Salone del Castello di

Hogwarts si resta incantati di fronte alla riproduzione fedele degli ambienti e allo stesso modo stupiscono gli spazi dedicati alle diverse casate: registrandosi prima della visita si può scegliere se appartenere ai Grifondoro, ai Serpeverde, ai Tassorosso o ai Corvonero e vivere così un’esperienza su misura. Circondato dai vari stemmi, il Cappello Parlante –l’oggetto senziente che a Hogwarts smista gli studenti del primo anno – è pronto a classificare i visitatori assecondando le loro preferenze. Nelle varie aule, poi, si preparano pozioni, si predice il futuro nella lezione di Divinazione, si rinvasano le mandragole, piante magiche la cui radice assomiglia a un essere umano. Nella Foresta Proibita, tramite un’esperienza

interattiva, è possibile esercitarsi nell’Incanto Patronus. Mentre il mago mezzogigante Hagrid aspetta i visitatori nella sua capanna.

Ma la Potter-mania non si ferma alla mostra meneghina: mentre sono partite le riprese della nuova serie tv HBO, in uscita probabilmente nel 2027, spuntano nuove collezioni dedicate al giovane mago: dalle scarpe Geox alle valigie Roncato, dai cofanetti Lego® agli snack di Witor’s. In più, a dicembre, sarà possibile assistere a Harry Potter e i Doni della Morte™ – Parte I in Concerto in cui viene proiettato per

intero il settimo capitolo della saga mentre l’Orchestra italiana del cinema, composta da 80 musicisti, esegue dal vivo la celebre colonna sonora firmata dal premio Oscar Alexandre Desplat. L’evento, per la prima volta in Italia, è in programma all’Auditorium della Conciliazione di Roma, sabato 6 e domenica 7, e al Teatro Arcimboldi di Milano il 27 e 28. Si prevede una chiusura di anno magica, quindi, per poi tornare nel mondo dei babbani e No-mag. harrypotterexhibition.com harrypotter_exhibition

1. Trolley Roncato
2. Sneakers per bambini Geox
3. Chocolate FrogsTM Snack di Witor’s 4. Il Book Nook: Espresso per Hogwarts di Lego®

Grammatica delle

FORME

Giuseppe Bergomi Cronografia di un corpo (2012) Collezione privata

Figure scolpite abitano i borghi

affacciati sul mare tra Livorno e Pisa.

Sono le installazioni site specific di Giuseppe Bergomi, protagoniste della mostra diffusa tra Bolgheri, Castagneto Carducci e Casale Marittimo di Sandra Gesualdi sandragesu

è un tratto di costa toscana che, da sempre, è portatrice sana di poesia. La luce scivola sulle vigne, le pietre antiche parlano sottovoce, i cipressi echeggiano la lingua del tempo. E poi c’è l’arte. Non quella blasonata delle grandi mostre, ma quella che trova il suo habitat nella quiete e nel silenzio dei borghi di provincia.

In questo contesto, fino al 3 novembre, tra i profili di Bolgheri, Castagneto Carducci e Casale Marittimo, nelle province di Livorno e Pisa, si snoda Arte diffusa sulla costa toscana, il progetto espositivo che intreccia la magnificenza naturale e architettonica del territorio con la corposità plastica dell’opera di Giuseppe Bergomi. Un dialogo aggraziato e radicato, quasi sacro. Uno scambio muto e profondissimo tra luoghi e figure umane, spesso nude, con giganti pini marittimi che fanno da quinta.

Sedici le opere scelte – alcune provenienti da collezioni private, altre realizzate appositamente per l’occasione – che si fondono con il territorio, senza invaderlo. Lo spettacolo lascia il passo alla contemplazione. L’interattività ossessiva della comunicazione attuale è acquietata dal senso di intimità. «Dopo tante esperienze nell’arte contemporanea, spesso gridata o scomposta», afferma la curatrice Paola Maria Formenti, «sono arrivata a Bergomi e ho ritrovato il silenzio. Pieno di senso, di ascolto, di bellezza austera». Non è un caso che questa mostra trovi casa nella Costa degli

Africa con violoncello, particolare (2011)
Cubo con figure (2023)

Etruschi. Terra antica, attraversata dalla parola poetica di Giosuè Carducci e dalla memoria profonda delle civiltà. Con le sue architetture medievali che si affacciano sul Tirreno, Castagneto Carducci ospita opere en plein air come Ellisse e Cronografia di un corpo, poste nel piazzale Belvedere, dove il mare diventa orizzonte screziato di colori. Più avanti, invece, la scultura di bronzo e ferro Geometrie descrittive 3 è composta da due figure che si sfiorano senza toccarsi, in un equilibrio fragile come può essere la relazione tra l’io e l’altro. Nella cripta di Palazzo Espinassi Moratti si trova poi Africa con violoncello, già protagonista alla Biennale di Venezia 2011: una figura bronzea a grandezza naturale, inno alla musica e alla grazia insita nella materia.

Poco distante, a Bolgheri, dove i famosi cipressi sembrano colonne doriche donate dalla natura con generosità, si incontra Stele con annunciazione, opera site specific posta sul sagrato della chiesa, in cui convivono sacro e profano, ricordo e meditazione.

E infine tappa a Casale Marittimo, affacciato sulla Val di Cecina. Tra slarghi e vicoli, ci si imbatte in Ilaria e Valentina ,

Cubo con figure, e nell’autobiografica Colazione a letto una zattera familiare che diventa arca dell’esistenza con a bordo l’artista, la moglie, le figlie. Volti cesellati, masse plasmate, posture sagomante nel bronzo, nel ferro, nell’acciaio corten, materiali nobili che resistono e si trasformano con il tempo, proprio come i corpi che l’artista scolpisce.

Bergomi lavora le superfici, le leviga o le tratta con patine policrome. Utilizza il registro antico della scultura classica, rielaborato con una perizia tecnica quasi anacronistica e dunque preziosa: la fusione a cera persa, tecnica raffinata che richiede lentezza, attenzione e un saper fare d’eccellenza. Nulla è lasciato al caso. I dettagli anatomici, gli sguardi inclinati, la tensione contenuta nei gesti diventano parte di una grammatica del sentire dove la materia si fa racconto del circostante.

Arte e paesaggio, spiritualità e storia si intrecciano in un lento e pacato dialogo che vuol durare nel tempo. E non essere preda dell’effimero apparire. giuseppebergomiartista.com

Geometrie descrittive 3 (2025)
Remember your roots di Slim Safont a Santa Sofia d’Epiro (Cosenza), animato da Chiara Carnovale

DIPINTIviventi

Oltre cento opere in diverse città, da Firenze a Cosenza, si aggiungono al percorso del Museo di arte urbana aumentata, un progetto che trasforma i murales in lavori digitali animati

di Irene Marrapodi - ir.marrapodi@fsitaliane.it

ASanta Sofia d’Epiro, in provincia di Cosenza, dipinto sulla facciata di un edificio, c’è un uomo anziano alto una decina di metri con un ritratto di coppia tra le mani. Se lo si inquadra con il cellulare, il disegno prende vita e la coppia viene sostituita da una giovane famiglia con un bambino che poi diventa un ragazzo. È Remember your roots dell’artista spagnolo Slim Safont, un tributo alla comunità arbëreshë che abita nella cittadina italo-albanese e allo scorrere del tempo.

A partire dall’11 ottobre si aggiunge – insieme a un altro centinaio di opere – al circuito del Maua, il Museo di arte urbana aumentata che, in tutta Italia, consente di osservare alcuni lavori di street art trasformati in dipinti digitali animati. Visitatori e visitatrici hanno come unico compito quello di scaricare gratuitamente l’applicazione Bepart - The Public Imagination Movement, aprirla e inquadrare uno dei murales che aderiscono al progetto. Potranno così passeggiare sulla Luna, accompagnati da effetti sonori che ricordano i videogiochi anni ‘80 e ‘90, insieme al tenero robot dipinto dall’artista visivo Massimo Sirelli su un muro di Favara, vicino ad Agrigento. O cercare una risposta alla domanda che scorre in diverse lingue sulla saracinesca di una trattoria fiorentina: «Quanto a lungo ti sei sentito uno straniero?», mentre occhi di persone di diverse etnie si affacciano a sbirciare la città.

È un museo senza pareti, il Maua, e senza confini. Che amplifica e potenzia la delicata missione della street art: contribuire alla riqualificazione di borghi e periferie dimenticate, bisognose di bellezza. Come Diamante, nel Cosentino, dove l’arte murale è un mezzo per contrastare lo spopolamento tipico delle piccole città del Meridione, o Aielli, in provincia dell’Aquila, dove le prime opere sono state create per sanare le ferite causate dal terremoto. Cosenza e i suoi dintorni, Firenze, Santa Croce di Magliano, in provincia di Campobasso, Diamante, Aielli e Favara sono i territori in cui il Maua è attivo da ottobre. Si aggiungono a Palermo, Milano, Torino, Brescia e Waterford, in Irlanda, che già da qualche anno aderiscono al progetto. Il primo nucleo di opere in realtà aumentata è stato creato a Milano nel 2017 e oggi i murales interessati sono più di 340.

Murales di Alessandro Etsom a Diamante (Cosenza), animato da Cecilia Scarfò
Murales di Massimo Sirelli a Favara (Agrigento), animato da Liutong Ye e Martina Jarach

Per la loro realizzazione sono stati coinvolti circa 450 artisti e a loro si sono affiancate istituzioni locali, associazioni di cittadini, studentesse e studenti delle scuole del territorio formati appositamente in vari ambiti come fotografia, animazione e post-produzione. All’interno di questo progetto, quindi, le città non sono solo scenari, ma partecipano attivamente al processo creativo.

I visitatori possono stabilire in autonomia il percorso, senza itinerari tracciati né frecce da seguire, e immergersi in storie straordinarie. Come quella del pescatore che cercava stelle sul fondo del mare, raccontata dall’abruzzese Edoardo Ettorre in omaggio ad Angelo Vassallo, il sindaco del Salernitano ucciso dalla camorra. O quella del leggendario corvo che bevendo da un torrente trovò un diamante, da cui nacque la cittadina calabrese che porta il nome della pietra preziosa. mauamuseum.com MAUA.museum

una foto in queste pagine per vedere l’animazione

Murales di Edoardo Ettorre ad Aielli (L’Aquila), animato da Elena Leonardi
Keshav Il Vinaino di BR1 a Firenze, animato da Serena Panariti Scarica l’app Bepart, aprila e inquadra

ICONSForever

A Torino, fino al 9 marzo, 200 scatti di Angelo Frontoni raccontano i volti simbolo dal 1968 a tutti gli anni ‘80

di Gaspare Baglio gasparebaglio
foto di Angelo Frontoni © Museo nazionale del cinema/CSC-Cineteca nazionale
Patty Pravo
Servizio pubblicato su Playmen, dicembre 1981

Servizio dedicato all'oroscopo pubblicato a puntate su Oggi, 1974

Cos’hanno in comune star come Jane Fonda, Fabio

Testi, Helmut Berger, Brigitte Bardot, Claudia Cardinale e cantanti del calibro di Loredana Bertè, Ornella Vanoni e Patty Pravo? Sono tutti presenti nella mostra fotografica che ruba il titolo proprio a una delle canzoni più famose della minaccia bionda, l’eterna ragazza del Piper. Pazza idea. Oltre il ’68: icone pop nelle fotografie di Angelo Frontoni, a cura di Carlo Chatrian con Roberta Basano ed Elena Boux, è ospitata nel Museo nazionale del cinema di Torino fino al 9 marzo 2026. Attraverso 200 scatti barocchi e quasi eccessivi del fotografo autodidatta – diventato famoso grazie a un ritratto di Gina Lollobrigida – si dipana un racconto suggestivo del periodo

compreso tra il 1968 e la fine degli anni ’80. Un’intera epoca vista attraverso l’obiettivo elegante e ironico del maestro romano, che è stato capace di raccontare le speranze di una generazione. L’esposizione si fa inoltre dialogo e riflessione sull’evoluzione di temi come identità di genere, trasgressione ed esibizione del corpo. C’è poi il fattore musica, componente essenziale della mostra, raccontata attraverso pannelli che prendono ispirazione dalle hit del periodo. Con tanto di playlist scaricabile da spotify, zeppa di brani selezionati che accompagnano i visitatori e contribuiscono a un’immersione totale nel sontuoso e creativo mondo di quegli anni. museocinema.it museocinema

Monica Vitti

ARTE E CULTURA

Fabio Testi
Gli eroi nudi: Il divo tranquillo Servizio realizzato per Playmen, febbraio 1972
Brigitte Bardot e Angelo Frontoni, 1974
Zeudi Araya e Helmut Berger, 1972 ca.

Occhi aperti sul mondo

Jana Margarete Schuler

Defying gravity dalla serie

Between blood and glitter

Candidata al Siena International Photo Awards nella categoria

Storytelling - Daily life and contemporary issues

Ciudad Juárez, Messico (2023)

Jana

Un piccolo pesce si mimetizza con la barriera corallina del Mozambico, gli occhi spalancati sulla vita subacquea. Mentre sulla terraferma due lottatrici messicane affrontano un incontro di wrestling, incitate dal pubblico. Un mondo variegato e complesso, raccontato dagli obiettivi di fotografi internazionali, confluisce per quasi due mesi in Toscana. L’11esima edizione del Siena Awards Photo Festival ospita, fino

al 23 novembre, dieci mostre che si sviluppano nella città del Palio, tra palazzi storici e musei, e il vicino borgo di Sovicille. Alcune esposizioni sono dedicate ai premi del festival, i Siena International Photo Awards, i Drone Photo Awards e i Creative Photo Awards. A queste si affiancano le personali di maestri internazionali fuori concorso come lo statunitense Elliot Ross, il pakistano-americano Adrees Latif, l’iraniana-canadese Kiana Hayeri, la newyorkese Katie Orlinsky e il giordano Muhammed Muheisen, due volte vincitore del premio Pulitzer.

©
Margarete Schuler
Adrees Latif
Migrant father cradles daughter from cold dalla serie Mexico Border (2021)
© Reuters/Adrees Latif

Gli scatti in mostra raccontano conflitti, migrazioni, diritti e cambiamenti climatici o invitano a riflettere sulla società contemporanea attraverso le geometrie architettoniche e le immagini pubblicitarie. Tutti spingono sempre più avanti le frontiere della fotografia.

Tra le mostre personali, Mexico Border del fotoreporter

Adrees Latif, ospitata all’Accademia dei Rozzi di Siena, affronta con lucidità il tema dei confini, documentando le speranze e le tensioni delle persone che ogni giorno cercano di superare la frontiera tra Messico e Stati Uniti. Sono state

scattate tra Alaska e Canada, invece, le fotografie di Katie Orlinsky, che tramite il progetto Vanishing Caribou, presentato al Museo di storia naturale dell’Accademia dei fisiocritici, testimonia gli effetti del cambiamento climatico sulla popolazione di renne nordamericane.

Partecipa alla manifestazione anche un piccolo borgo a pochi chilometri da Siena con la mostra diffusa Sovicille creative: fotografie in grande formato riempiono porte e finestre, creando un dialogo costante con le vie della cittadina. sienawards.com sienawards

Muhammed Muheisen Life and War Al-Amari, Palestina (2009)
© Muhammed Muheisen
Katie Orlinsky Vanishing Caribou Anaktuvuk Pass, Alaska (2021)
© Katie
Orlinsky

luceImprimere la

Una retrospettiva a Milano ricostruisce la carriera di Man Ray, sperimentatore d’avanguardia. In mostra circa 300 opere, tra fotografie, litografie e corti girati negli anni ‘20

di Alex A. D’Orso - al.dorso@fsitaliane.it foto di Man Ray

Nasce nel 1890 a Philadelphia, da una famiglia ebrea di origini russe, con il nome di Emmanuel Radnitzky. Cresce a New York, dove finisce gli studi e inizia a dedicarsi all’arte. A partire dal 1912, firma le sue opere come Man Ray, pseudonimo che tiene insieme le parole “uomo” e “raggio”, evocando un’idea di propagazione e luce.

Sperimentatore fin dagli inizi, il genio statunitense ha affiancato alla pittura e al disegno l’assemblaggio di oggetti e l’uso della fotografia, sia per documentare i suoi lavori, sia come mezzo creativo autonomo, fino a diventare una figura centrale nelle avanguardie del 20esimo secolo.

Noire et blanche (1926) Collezione privata
2024, Telimage, Paris
Le Violon d’Ingres (1924) Collezione privata
© Man Ray 2015 Trust/Adagp-Siae2024, Telimage, Paris

Man Ray. Forme di luce, a Palazzo Reale di Milano fino all’11 gennaio 2026, ne ricostruisce l’intera parabola attraverso circa 300 opere, tra fotografie, litografie, oggetti e documenti provenienti da collezioni pubbliche e private. Lungo il percorso si incontrano gli autoritratti, in cui l’artista gioca con la propria identità e costruisce personaggi camaleontici, i nudi, trattati come forme astratte e veicoli di simboli, gli esperimenti di solarizzazione, dove i contorni delle immagini assumono un’aura spettrale grazie all’esposizione parziale alla luce in fase di sviluppo. Ci sono poi le fotografie di moda, nate dalla collaborazione con stiliste come Elsa Schiaparelli e Coco Chanel e il cinema, territorio di libertà assoluta, con la proiezione dei film Le Retour à la raison, Emak Bakia, L’Étoile de mer, Les Mystères du Château de Dé, tutti girati negli anni ‘20 del ‘900. palazzorealemilano.it

Larmes (1932)

sapere Scegliere di

Nel suo ultimo romanzo, Agnese Pini svela il segreto di gioventù del padre. Trasformando una scoperta inattesa in un percorso di emancipazione e libertà di Sandra Gesualdi sandragesu

Garzanti pp. 336 € 19

Voce autentica, sempre intensa, e penna corposa del panorama culturale contemporaneo. Agnese Pini, giornalista e scrittrice, con una passione inesausta per la narrazione e il racconto della realtà, ha scelto di intraprendere un percorso di scoperta personale che passa attraverso la verità. Quella più intima, privata, spesso nascosta. Nel suo ultimo romanzo La verità è un fuoco, autobiografico, dispiega la trama di una storia familiare articolata, a tratti dolorosa, fatta di non detti, scoperte inattese e un coraggioso confronto con il passato. La scrittura diventa uno strumento per sciogliere i nodi delle origini e riconciliarsi con le proprie radici.

Tutto inizia dalla scoperta di un oggetto, quando avevi 13 anni…

Il famoso album rosso, trovato in un cassetto nella camera dei miei genitori. Aveva la scritta “don Pini” e conteneva foto di mio padre giovane, vestito da sacerdote. Prima di quel pomeriggio, per me lui era semplicemente papà, professore d’italiano in un istituto di ragioneria. Quel ritrovamento è stato uno spartiacque, un confine netto tra prima e dopo, una specie di rito d’iniziazione. A 13 anni si ha bisogno di certezze e invece quella scoperta mi ha aperto un mondo complesso, fatto di segreti e sfumature che non sapevo come gestire. Mio padre sembrava avere due vite: una familiare, l’altra celata. Hai provato a tenerlo dentro quel segreto?

All’inizio sì, ma ho resistito qualche ora. Appena i miei sono tornati a casa, ho cercato mia madre, certa di trovare complicità femminile e un conforto quasi terapeutico. Le chiesi, con voce strozzata: «Papà era prete?». Lei rispose con una frase tipica delle famiglie italiane: «Vado a chiamarlo». Allora ho capito che quella parte del passato di mio padre non la conoscevo solo io. Come hai affrontato quel momento con lui?

È stata una domanda difficile, forse la più dura della mia vita. Come giornalista sono abituata a chiedere, ma in quel caso era una questione personale, delicata. Veder cadere la maschera dell’uomo perfetto che conoscevo è stato doloroso, ma in quella fragilità ho scoperto un’umanità profonda. E questo ci ha avvicinati. È stato un momento di autenticità che ha rotto un silenzio pesante. Questo ha cambiato il vostro rapporto?

Sì, è diventato più intimo, pieno di grande tenerezza. Mio

padre non è mai stato un uomo di smancerie facili, ma ho sentito sempre una vicinanza sottile con lui, aveva una dolcezza discreta. Questa scoperta ha rafforzato il nostro rapporto, l’ha trasformato in un legame ancora più profondo. E, nonostante tutto, mi ha reso più forte.

Lui ha letto il libro?

Sì, e non è stato semplice. Ma non avrei mai potuto scriverlo di nascosto. Volevo che i miei genitori sapessero e fossero parte di questo percorso, perché il vero va condiviso quando c’è ancora tempo per parlarne. Il libro è la mia versione, non la loro, ed è un atto di libertà. Lui ha scelto il silenzio, io la parola, e in questo rispetto reciproco abbiamo trovato un’altra forma di emancipazione.

Nel libro descrivi molti oggetti con valore simbolico.

Un lenzuolo sgualcito, una tazzina, un diario sono tracce di memoria, frammenti tangibili di emozioni: resti d’amore che aiutano a dare forma e corpo a ricordi altrimenti sfumati. La scrittura, come un oggetto, serve a mettere ordine nel caos dei sentimenti.

Se dovessi sceglierne uno da portare sempre con te?

La pipa di mio padre. Mi ricordo che all’università provavo maldestramente a fumarla e la tenevo sempre in tasca, quasi per sentire il peso della sua presenza. Un piccolo rito che mantiene viva la memoria trasformandola in qualcosa di concreto.

Verità e indipendenza: quanto costano?

Per le donne sono sempre state conquiste difficili, politiche prima che personali e sentimentali. Abbiamo pagato un prezzo alto per poter avere una voce pubblica. Quando non hai lemmi per raccontarti resti nell’ombra.

Ma la voce libera è la chiave dell’emancipazione. Verità e amore sono inseparabili: senza verità non c’è libertà reale, senza amore la verità è vuota. Sono il cuore di ogni vita autentica.

Quale libro hai sul comodino ora?

Il romanzo di George Orwell 1984. Lo sto rileggendo perché racconta quello che viviamo oggi: un mondo oppressivo dove la forza sovversiva è l’amore. È uno scritto sulla resistenza, sulla libertà e su come l’amore autentico sia la forma più potente di ribellione, anche contro il potere più soggiogante.

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Giulio Somazzi

Accento, pp. 256 € 18

La giornata che attende il giornalista Damiano Rodetti ne segnerà la vita: deve intervistare la star francese Isabelle Huppert in un luxury hotel di Roma, ma non si toglie dalla testa la sua ex Lidia, che si è rifatta viva dopo anni. Come se non bastasse la morte improvvisa di un’amica di famiglia lo getta nella malsana rete di rapporti su cui i suoi genitori hanno fondato l’esistenza, con conseguenze deleterie per lui. Un romanzo pieno di sarcasmo e invenzioni narrative che non dimentica la critica sociale.

CLIMAX

Thomas B. Reverdy

Clichy, pp. 352 € 22

Nel remoto nord della Norvegia, al largo delle coste dell’oceano Artico, un incidente su una piattaforma petrolifera scatena una serie di eventi inquietanti, tra pesci morti e crepe sui ghiacciai. Il geologo Noah torna al villaggio d’infanzia per indagare e ritrova Anå, il primo amore, e gli amici di un tempo. Un romanzo corale che intreccia sentimenti, memoria e crisi climatica. Si racconta la descrizione di un disastro annunciato ma anche la forza del legame umano di fronte all’abisso.

Camila Sosa Villada

Edizioni SUR, pp. 264 € 18,50

Lei è l’attrice trans più apprezzata e famosa al mondo, lui un corteggiatissimo avvocato di successo. La star ha sempre fatto di testa sua: sul palco porta La voce umana di Jean Cocteau, nel privato mette su casa con il legale. E così comincia la domesticazione. Cerca rifugio in una vita borghese e pacifica, ma non sa che proprio lì troverà l’inferno. Una storia che, oltre ad approfondire i tanti modi di amare e provocare, con una scrittura elegante e cinematografica, mina le fondamenta della famiglia tradizionale.

COME SI ESPRIME UN DESIDERIO

Odette Copat

Bompiani, pp. 304 € 19

Luisa è una madre stanca, divisa tra un adolescente chiuso nel silenzio, un padre anziano da accudire e un mutuo che pesa come un macigno. Un giorno il figlio Tommi riceve un Daruma, statuetta giapponese simbolo di perseveranza: esprimendo un desiderio uno dei suoi occhi si colora, se il sogno viene realizzato si illumina anche l’altra pupilla. Tra dolori, affetti e piccole routine quotidiane, la protagonista scopre che desiderare, forse, è il primo passo per ricominciare a vivere.

BATMAN: LUNA PIENA

Stevan Subic, Rodney Barnes Panini, pp. 152 € 24

Ancora una volta Gotham City è inghiottita dalla paura: quando cala la notte e il buio prende il sopravvento escono i predatori. Non si tratta di Joker o del Pinguino: questa volta un lupo mannaro si aggira per le vie della metropoli lasciando dietro sé una scia di sangue. L’unico che può salvare la situazione è l’alter ego di Bruce Wayne: Batman cerca di fermare la carneficina, ma la maledizione della luna piena colpisce anche lui. Graphic novel horror perfetta per il mese di Halloween.

STORIA DELL’ARTE E FEMMINISMO a cura di Carla Subrizi

Electa, pp. 320 € 32

Nato da un convegno che si è tenuto alla Sapienza lo scorso anno, il volume esplora il dialogo tra storia dell’arte e femminismo, inteso non solo come movimento politico e sociale, ma come chiave critica e teorica per rileggere la cultura visiva. Diviso in tre sezioni, il testo raccoglie voci autorevoli che ridefiniscono pratiche, sguardi e metodi, rilanciando la centralità degli studi di genere nell’arte. Tra memoria storica e nuove prospettive.

LA MIA PERSONALE IDEA DI INFERNO
SCENE DA UNA DOMESTICAZIONE

Sicilia La mia segreta

Giusina Battaglia esce in libreria con una guida che spazia tra cibo e territorio. E torna in tv con le sue prelibatezze (non solo) isolane

di Gaspare Baglio gasparebaglio
Cairo Editore, pp. 400 € 20

Ha dato lustro e visibilità ai piatti della Trinacria con il programma Giusina in cucina, che torna su Food Network dal 18 ottobre. E dal 7 la palermitana doc Giusina Battaglia è anche in libreria con La Sicilia dei sapori segreti, una guida sentimentale al cibo, ai borghi e alle bellezze dell’isola.

Qual è l’obiettivo di questo libro, visto che non è un ricettario? Il cibo – inteso come materia prima e tradizione – è rappresentativo di un territorio anche attraverso sagre, eventi e feste che richiamano migliaia di persone. Ho voluto raccontare la regione in maniera inedita, svelandone i lati segreti, fuori dai circuiti tradizionali e turistici di massa. Anche mia madre, che è di Palermo e ha girato la Sicilia per lavoro, è rimasta stupita da certe bellezze.

Un esempio?

Ci sono tesori che meritano di essere visti almeno una volta nella vita, come gli archi di Pasqua a San Biagio Platani, nell’Agrigentino. Una meraviglia che spiazza, realizzata con materiali della terra come canne, salici, legumi, frutta.

Una curiosità del territorio che pochi conoscono?

Molti non sanno che Palermo è la zona più a nord del mondo dove si coltiva il caffè.

È stato faticoso portare a termine il progetto?

Tantissimo. Ho avuto molta ansia, praticamente non ho dormito per due mesi e mezzo. Ma è stato il viaggio più bello della mia vita. Nelle ultime pagine c’è anche una sorpresa dedicata ai miei figli, come memoria futura. Non dico di più.

Ti manca la Sicilia?

Sì, come l’aria, ora che vivo a Milano. Prima la davo per scontata.

Il libro si tradurrà in un programma tv?

Intanto uscirà anche in inglese per il mercato internazionale.

L’idea di un format per il piccolo schermo c’è. Vedremo.

Il piatto che porteresti con te in treno?

È il periodo perfetto per preparare i dolcetti di mandorle, una merenda golosa e facilissima.

giusinaincucina.com giusinaincucina

DOLCETTI DI MANDORLA

Ingredienti

500 g di mandorle pelate o farina di mandorle

300 g zucchero a velo

3 albumi montati a neve

1 cucchiaio di miele

• 2 gocce di aroma di mandorla amara scorza di limone

Per la decorazione: zucchero a velo, pinoli, farina di pistacchi, mandorle, ciliegie candite, confetti di anice

PREPARAZIONE

In una ciotola montare gli albumi a neve ferma. In un’altra, miscelare la farina di mandorle con lo zucchero a velo, la scorza grattugiata di limone, l’aroma di mandorla amara e il miele. Unire delicatamente gli albumi e impastare fino a ottenere un composto omogeneo e compatto. Formare delle palline di impasto, grandi come noci. In alcune si può inserire una mandorla al centro. Altre vanno passate nell’albume sbattuto e, successivamente, nei confettini all’anice, nella granella di pistacchio o nei pinoli. Alcune palline possono essere intinte nello zucchero a velo posizionando poi, sulla sommità, una ciliegia candita.

Posizionare i biscotti su una teglia con carta da forno e lasciare riposare per 8/10 ore in frigorifero. Il giorno dopo, cuocere in forno preriscaldato e statico a 180° per 10-15 minuti: devono dorare appena.

autunnomediterraneo

Toni del marrone e del verde, gilet con il pelo e ballerine. Le collezioni di stagione si ispirano alla natura selvaggia della Sardegna, dove è stato girato anche il film d’apertura della Festa del cinema di Roma

oste rocciose su un mare blu cristallino, macchia mediterranea e montagne. La Sardegna, con i suoi orizzonti inaspettati, la natura selvaggia e le storie piene di poesia, suscita visioni e sogni. Sfondo del film La vita va così, di Riccardo Milani, che apre la

Festa del cinema di Roma, questa terra è anche fonte di ispirazione per le collezioni moda dell’Autunno Inverno 2025. Molti look giocano a creare sovrapposizioni con i montoncini, proposti da diversi brand, che evocano pascoli verdi abitati da animali. Grande tendenza di questa stagione sono proprio i gilet con il pelo, che fanno dimenticare di essere in città. Dal forte sapore rurale, possono essere abbinati a una camicia di broccato o cotone bianco, un po’ vittoriana, con il collo alto, che ricorda quelle indossate dalle donne anziane nei borghi sardi. A questi capi si possono accompagnare jeans slavati neri o blu, pantaloni in nappa o in velluto, ballerine o stivaletti di camoscio.

Alla praticità di lana, cashmere e tweed si sommano colori di grande tendenza, che scaldano la vista: il marrone è il vincitore indiscusso, ma trionfa anche il verde scuro, tipico di muschi e licheni. In generale, niente toni accesi ma palette neutra. Tutte le sfumature del beige, il cappuccino, l’antracite, il tortora, l’ocra e le nuance calde riescono a creare look sofisticati: possono coprire abiti da sera, accompagnare pantaloni di velluto millerighe o leggings di camoscio verde. Sono tutti colori che ricordano la Sardegna, ricca di flora e di fauna. Pensando a quest’isola, poi, viene facile citare Antonio Marras, stilista eclettico nato ad Alghero. La sua Fall Winter propone outfit romantici, con abiti che sembrano dipinti floreali, trench con stampe o ricami a rilievo e gli onnipresenti montoncini decorati. Ma anche abiti in mongolia ecologica e foulard da mettere tra i capelli, che creano un cortocircuito tra passato e presente. Un mix etnico chic che non passa mai di moda.

di Susanna Ausoni [Stylist, costumista e curatrice d’immagine] susanna_ausoni © Attilio Cusani
Antonio Marras

Shearling chic Capi e colori di tendenza per i viaggi d’ottobre

1. Ferrari
2. Gilet ricamato con montone, Antik Batik
3. Giacca blazer unisex in maglia, Uniqlo
4. Borsa effetto pelle con finiture lucide, Mango
5. Clog con dettaglio della fibbia in metallo lucido, Scholl
6. Scarpa da uomo della linea Campsides, Sebago
7. Ballerine multicolor con stampa per bambina, Etro Kids
8. Set di bracciali marmorizzati, & Other Stories
9. Camicia da uomo verde scuro a righe verticali, Golden goose
10. Abito ampio lungo in georgette, Fracomina
Cecilia Morrico

di Luca Buttiglieri

[Beauty content creator, cantante e attore] luca.buttiglieri

ttobre è iniziato e già la pelle grida vendetta. Cambio di stagione, primi freddi, comparsa delle occhiaie: praticamente un film horror senza pop-corn. Ma tranquilli, perché il trend del mese è chiarissimo: naturalezza. Nude chic? Ok. Grunge delicato? Ancora meglio. Quindi via libera a basi leggere effetto seconda pelle (anche se avete dormito solo tre ore), blush multitasking un po’ dovunque, comprese le labbra, occhi in primo piano. E qui entrano in scena i veri protagonisti, come Sephora Collection Best Skin Ever Foundation: leggerissimo, coprente il giusto, migliora anche la pelle dopo 28 giorni. Insomma, da premio Oscar. Il suo partner perfetto è il Best Skin Ever Concealer, che dura 16 ore. Avete presente le occhiaie post

Make-up o no make-up

serata? Puff, sparite. Anche in occasione di Halloween, non serve presentarsi truccati da scheletro messicano. Bastano pochi dettagli: eyeliner con stelline, ragnatele o cuoricini dark. E poi rossetto scurissimo con base glow, oppure blush sfumato fino alle tempie per l’effetto drama definitivo.

Infine, ottobre è anche il mese del grande schermo, con la Festa del cinema di Roma. E, quindi, osate in libertà: il makeup è un film e voi potete cambiare personaggio quando volete. Magari con un eyeliner grafico, come insegnano le dive ritratte da Angelo Frontoni nella mostra Pazza idea. Per idee e suggerimenti di stile, da questo numero mi trovate qui. Stay tuned, ci divertiremo.

Con il cambio di stagione, via libera a basi leggere effetto seconda pelle. Senza dimenticare di osare in libertà, magari con eyeliner grafici da star

Fondotinta e correttore multiuso Best Skin Ever, Sephora Collection

Idee passe-partout

1. Tinta labbra idratante Kissing Juicy Tint, Too Faced

2. Finish effetto cipria e pigmentazione intensa per il Power Matte Lipstick L’Oréal Paris x Mugler

3. Blush lip and cheek che può essere utilizzato su guance, labbra e occhi, Blushitude di Overskin

4. Formula leggera per viso, occhi e labbra con Paint Me Up! di Dolce&Gabbana

5. Spray tripla azione anti-imperfezioni, antimacchie e lenitiva, Sébium Kerato+ Body, Bioderma

6. Eyeliner Maxi Glitter formula gioiello e iperscenografico, deBBY

7. Effetto panoramico per il mascara Eyes Wow Shot, Goovi

8. Kit sopracciglia perfette, matita e gel fissante di Rougj

PRIMA DI SCENDERE

di

[Paroliere e personaggio televisivo] cristianomalgioglioreal infomalgioglio

Con l’ addosso

Care viaggiatrici, cari viaggiatori, vi immagino in un momento di relax, mentre il treno corre e lo sguardo si perde dal finestrino. È in quei minuti sospesi che nasce la curiosità, che è la chiave di tutto. E io sono curiosissimo, soprattutto per quel che riguarda l’amore. Del resto, ne ho parlato per una vita intera, l’ho cantato e dispensato senza misura: per questo credo di essere la persona giusta per ascoltare le vostre storie e darvi i miei consigli.

Scrivetemi le vostre lettere. Possono parlare d’amore, di abbandoni, di riconciliazioni, di ex che vi hanno tradito o che si sono pentiti. Volete confessarmi di essere rientrati in casa per fare una sorpresa al partner e la sorpresa ve l’ha fatta lui facendosi trovare in dolce compagnia della vostra migliore amica? Volete sapere se perdonare o no un amore che si è rifatto vivo? Sono qui per questo: risponderò sempre con sincerità, anche quando sarò un po’ caustico. I buoni consigli, del resto, non sono carezze a tutti i costi, a volte bisogna avere il coraggio di dire no. E io vi bacchetterò, eccome. Questa rubrica nasce per voi e con voi. Perché, alla fine, un consigliere deve essere come un amico: qualcuno che ascolta, consola, scuote e fa ragionare. Sarà un modo per conoscervi meglio e anche per consentirvi di scoprire un lato diverso di me.

Vi aspetto, curiosissimo, tra le pagine della Freccia

Con affetto, Cristiano

© cienpies/AdobeStock

Chi desidera raccontare un problema di cuore, porre una domanda su questioni sentimentali o condividere un frammento della propria storia d’amore può scrivere a cupido@lafrecciamag.it.

Le lettere saranno lette con attenzione, rispetto e riservatezza. Ogni mese, ne verrà scelta una – o più di una – che sarà pubblicata sul magazine (indicando come mittente un nome di fantasia) insieme a una riflessione di Cristiano Malgioglio. Non saranno presi in considerazione dalla redazione i messaggi che contengano informazioni anagrafiche del mittente o di terze persone.

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PRIMA DI SCENDERE

gemelli

a 300 km all’ora

Ariete

A ottobre la vostra priorità sarà una sola: dare una svolta alla vita professionale. È troppo tempo che vi sentite un po’ limitati. Avete voglia di crescere e di fare il salto di qualità definitivo. E quindi forza, grinta e determinazione: arriverete dove desiderate. In amore non andrà granché bene, ma nulla di catastrofico. Qualche incomprensione ci sarà ma, mettendo l’orgoglio da parte, si risolverà tutto piuttosto agevolmente.

Toro

Un mese piuttosto impegnativo per voi. Mettete da parte orgoglio e cocciutaggine e chiedete aiuto nei momenti di difficoltà. A volte non si può fare tutto da soli. Voi ci siete sempre per gli altri e, ogni tanto, dovete accettare il supporto di altre persone. Insomma, non sarà un periodo eccezionale per quanto riguarda la sfera lavorativa, ma sarà molto positivo in tema di relazioni. Vi sentirete circondati dall’amore delle persone più care. Prendetevi un momento di pausa.

Gemelli

Periodo molto positivo per questo segno. La creatività sarà a livelli molto alti e ciò accrescerà la voglia di fare e anche l’autostima. Le occasioni per svoltare fioccheranno. Starà a voi avere la lucidità mentale necessaria per coglierle tutte. Insomma, sarete un treno che sfiora costantemente i 300 km/h. Bene anche in amore. Vi sentirete sereni e questo vi permetterà di ascoltare gli altri, capirli e sopportarli pure un po’ più del solito.

Cancro

Dovete smetterla di dedicare tutto il vostro tempo agli altri e tirar fuori un po’ di sano egoismo. Anche perché ottobre promette decisamente bene: le opportunità non mancheranno. Potrebbe arrivare uno di quei treni che passano una sola volta nella vita ed è il caso di prenderlo al volo. In amore non andrà proprio alla grande, ma non incontrerete problemi gravi e diciamo che va già benissimo così. Dal 10 al 20 ottobre, però, sarete molto fortunati.

Leone

Vi attende un mese dal doppio volto. Al lavoro andrà tutto alla perfezione, non ci saranno grandi avversità da fronteggiare e le opportunità di crescita professionale abbonderanno. Meno bene nella sfera delle relazioni, con un po’ di situazioni in sospeso che dovranno essere risolte. Adesso non è più il caso di rimandare. Bisogna capire attentamente dove mettere un punto e dove continuare a usare le virgole. Potreste sentirvi stressati, in questo caso programmare un bel viaggio è la cura giusta.

Vergine

I potenti movimenti dei pianeti in questo ottobre porteranno a una sorta di stravolgimento nella vostra vita. Le priorità cambieranno drasticamente. Comincerete a capire cosa conta davvero, evitando di sprecare energie in attività o persone che non meritano la vostra attenzione. Da metà ottobre ci sarà una bella ripresa nella sfera professionale e vi sentirete più appagati. In amore, invece, sarà una continua montagna russa. Momenti euforici si alterneranno a periodi di down.

La vita è complicata, l’amore pure… ma gli astri non mentono (lo fanno già le persone)

di Luigi Torres Cerciello [Astrologo, scrittore e content creator] luigitorrescerciello

Bilancia

Sarà un mese di riflessioni. È un po’ di tempo che vi sentite in un limbo, fate cose che non vi va di fare solo per compiacere gli altri. Adesso basta, però. È arrivato il momento di pensare solo a voi stessi. Ascoltatevi di più e ritroverete anche un certo equilibrio emotivo, che manca da tempo. Arriveranno occasioni interessanti in ambito lavorativo, in particolare nella seconda metà del mese. In amore sarà un periodo turbolento: non tutti accoglieranno bene il cambiamento.

Scorpione

È il momento migliore per lanciarvi in una nuova avventura. La routine vi stanca? Desiderate imboccare binari differenti dai soliti? È il mese perfetto per prendervi qualche rischio in più e rincorrere i sogni. E non abbiate paura di sbagliare. Anche il fallimento fa parte del processo per il successo. Questo ritrovato entusiasmo gioverà anche alla vita sentimentale. Avrete molte più energie mentali e il rapporto di coppia ne beneficerà. Il fuoco della passione arderà senza sosta.

Sagittario

Si prevedono settimane in cui vi ritroverete a porvi domande. Molti dubbi affolleranno la vostra testa. Tanti quesiti saranno lì ad assillarvi, in attesa di una risposta. Insomma, ci saranno momenti in cui vorreste solo prendere il primo treno che passa e andare lontano, per staccare un po’ la spina. Il lavoro non andrà alla grande, a causa delle scarse energie mentali, ma non procederà nemmeno così male. Insomma, limiterete i danni. Nella sfera delle relazioni, occhio ai casi umani.

Capricorno

Ottobre vi farà sentire molto appagati. Non sarete un treno ad alta velocità in ambito lavorativo, ma farete comunque il vostro dovere. Percepite, invece, un gran bisogno di dedicarvi agli affetti. In queste settimane sarete molto comprensivi. Avrete una capacità di ascolto elevata e questo vi consentirà di penetrare ancora più a fondo nel cuore delle persone a voi care. Gli ultimi dieci giorni del mese saranno la ciliegina sulla torta.

Acquario

Questo mese vi farà vacillare un po’. I livelli di stress saranno molto alti, a causa di un settembre che è stato davvero tosto. Questo non vi permetterà di rendere bene nel lavoro, ma adesso non vi importa più di tanto. Sentite un bisogno forsennato di mettere ordine dentro di voi e di far calare i livelli di nervosismo. Prendetevi tutto il tempo che serve, altrimenti rischiate di deragliare. Non va benissimo anche in amore: sarete un po’ scontrosi, anche se sentirete comunque il supporto delle persone amate. Saranno in grado di comprendervi.

Pesci

Ottobre sarà un periodo all’insegna del dinamismo. Avrete una gran voglia di nuove avventure, nuove esperienze, nuovi posti e nuove persone. Il vostro desiderio di esplorare sarà più forte che mai, quindi appagatelo, non reprimetelo. Andrà tutto alla grande in ambito lavorativo, grazie alla vostra super carica e all’infinita voglia di fare. Bene anche nella sfera delle relazioni: sarete l’anima di ogni serata ma anche una stazione sicura in cui tutti potranno rifugiarsi.

di Nerina Di Nunzio

[Esperta di comunicazione, istruttrice mindfulness e coach]

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natura Un bagno di e

ntrare in un bosco d’autunno è come varcare la soglia di un tempio naturale. In questa stagione, i colori si accendono. Le foglie cadono leggere disegnando una danza nell’aria, il profumo di terra umida si mescola a quello della resina e l’oro della luce si posa morbido tra i rami. In pochi istanti, ci si accorge che la foresta non è soltanto un paesaggio da contemplare ma un organismo vivo, che respira, accoglie e insegna a rallentare. È proprio da questa intuizione che nasce il forest bathing, o Shinrin-yoku come lo chiamano in Giappone: un “bagno di foresta” che non significa solo camminare tra gli alberi, ma vuol dire immergersi nella natura con tutti i sensi. Non servono riti complessi. Basta respirare profondamente, percependo l’aria che entra nei polmoni, tra l’odore di muschio e legno. Procedere con passi lenti, ascoltando lo scricchiolio del terreno sotto i piedi. Scegliere un albero e accarezzarne il tronco per sentire la sua forza tranquilla. Restare in silenzio,

lasciandosi avvolgere dal canto degli uccelli. Ogni gesto diventa una porta d’accesso al presente, un richiamo alla connessione più autentica con la natura. Alla fine, quando si riprende il cammino, nasce spontaneo un sentimento di gratitudine. Per gli alberi, il vento, la luce che filtra tra le fronde. Per un tempo che non corre, ma si dilata. Anche la scienza ha confermato i benefici di questa antica pratica: camminare lentamente tra gli alberi riduce lo stress, abbassa i livelli di cortisolo, favorisce un sonno più profondo, rafforza le difese immunitarie. Oltre all’effetto sul corpo, il bosco lascia dentro una sensazione di leggerezza, una riserva di calma a cui attingere una volta tornati alla quotidianità. Il forest bathing non è dunque una semplice passeggiata, ma un rituale sottile che ci riconsegna a noi stessi. In ogni stagione, ma forse in autunno più che mai, ci ricorda che siamo parte della stessa natura che osserviamo: mutevole, fragile e al tempo stesso sorprendentemente resiliente.

mondo Piccolo ferroviario

Un viaggio che racconta storie sui binari, tra treni e paesaggi scolpiti con cura grazie alla pazienza di tanti appassionati. Da venerdì 31 ottobre a domenica 2 novembre, il Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa (Napoli) ospita la sesta edizione di Ferrovie in miniatura un’esperienza immersiva nel mondo del modellismo all’interno degli ottocenteschi padiglioni dell’antico Opificio borbonico, affacciati sul golfo di Napoli. Durante l’evento, in collaborazione con la Federazione italiana modellisti ferroviari, si possono ammirare plastici e diorami in scala, realizzati con estrema attenzione ai dettagli: vere opere d’arte che riproducono fedelmente gli itinerari italiani lungo le rotaie. I più piccoli possono salire a bordo del Bayardino, trenino su gomma che percorre l’intero parco museale,

In mostra al Museo di Pietrarsa plastici in miniatura che riproducono gli itinerari lungo le rotaie. Per un’esperienza immersiva nell’universo del modellismo e un viaggio nella storia del treno in Italia di Gabriele Romani gabriele-romani

o partecipare ad attività e workshop ludico-didattici. Mentre gli adulti hanno a disposizione laboratori tecnici e approfondimenti pensati sia per neofiti sia per esperti. L’iniziativa è anche l’occasione giusta per ammirare la preziosa collezione di rotabili storici custoditi nel museo, veri protagonisti della storia italiana. Durante l’intera durata dell’evento è possibile visitare la cabina di guida della E.444.001, la famosa Tartaruga, la prima locomotiva elettrica veloce a quattro assi motori, progettata negli anni ‘60 del ‘900. Questa macchina effettuò il primo viaggio l’8 novembre 1967, trainando sei carrozze da Roma a Napoli, con a bordo il Presidente del Consiglio Aldo Moro e il ministro dei Trasporti Oscar Luigi Scalfaro. fondazionefs.it | fstrenituristici.it fondazionefsitaliane

Espresso Siena, Treno storico sui Giovi

Irpinia express. Il treno del paesaggio; Treno storico sapori d’autunno; Sebino express Ferrovie delle Langhe Roero e Monferrato; Treno natura. Festa d’autunno; Autunno sulla Ferrovia dei parchi

Treno natura. Sapori e profumi dei boschi amiatini; Irpinia express. Il treno del paesaggio; Treno del millennio di Varallo e del Sacro Monte; Lario express; Autunno sulla Ferrovia dei parchi

Autunno sulla Ferrovia dei parchi

Treno natura. Festa dell’olio novo; Irpinia express. Il treno del paesaggio; Autunno sulla Ferrovia dei parchi; Sebino express; Treno storico Fiera di San Simone

Autunno sulla Ferrovia dei parchi

Ferrovie delle Langhe Roero e Monferrato; Treno natura. Sagra del tordo; Archeotreno Campania; Irpinia express. Il treno del paesaggio; Sebino express; Treno alla scoperta di Venzone; Autunno sulla Ferrovia dei parchi

Un trenino su gomma percorre i viali del Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa

FRECCE TRENITALIA

CON LE FRECCE ALLA BORSA MEDITERRANEA DEL TURISMO ARCHEOLOGICO

Paestum, in provincia di Salerno, è lo sfondo della Borsa mediterranea del turismo archeologico, arrivata alla 27esima edizione. Da giovedì 30 ottobre a domenica 2 novembre addetti ai lavori, viaggiatori, operatori turistici e culturali possono partecipare alla manifestazione a ingresso gratuito, passeggiando tra gli stand e assistendo alle conferenze nei locali di Next - Nuova esposizione ex tabacchificio.

Frecciarossa è Main Partner dell’evento e chi sceglie di viaggiare con le Frecce dal 28 ottobre al 3 novembre ha diritto al 30% di sconto sul prezzo Base del biglietto per viaggi di andata e ritorno o singola tratta su treni con partenza o destinazione Napoli o Salerno.

Per ottenerlo è necessario scaricare il coupon presente sul sito bmta.it, cliccando sulla sezione Info e contatti e poi sulla pagina Alla BMTA di Paestum con Le Frecce. Bisogna poi compilarlo e inviarlo – almeno cinque giorni lavorativi prima della partenza – tramite posta elettronica all’Ufficio Gruppi Frecciarossa (eventifrecciarossa@trenitalia.it), indicando nell’oggetto della mail BMTA 2025. Il coupon deve poi essere presentato al personale di bordo insieme al biglietto e a un documento di riconoscimento. trenitalia.com bmta.it

archeologico di Paestum (Salerno)

Parco

IN VIAGGIO PER L’ITALIA CON LE FRECCE E I FRECCIALINK

Centinaia di treni attraversano ogni giorno il Paese, accompagnando i viaggiatori nei loro appuntamenti di lavoro, in gita o in vacanza. Oltre cento Frecce connettono quotidianamente Roma e Milano: alcune consentono di arrivare a destinazione in meno di tre ore. Anche Venezia è facilmente raggiungibile grazie a 44 collegamenti al giorno con il capoluogo lombardo e 32 con la Capitale.

Chi ha deciso di partecipare all’evento dedicato al turismo TTG Travel Experience, dall’8 al 10 ottobre alla Fiera di Rimini, o vuole andare alla manifestazione incentrata sulla ristorazione e sull’accoglienza HostMilano, dal 17 al 21 ottobre a Fiera Milano Rho, può approfittare delle fermate speciali aggiunte per l’occasione.

Chi si muove in direzione Potenza o Matera, invece, può raggiungere agevolmente le due città dalle metropoli italiane del network Frecciarossa, e tornare indietro, grazie al servizio FRECCIALink disponibile ogni giorno. Si parte da Torino, Milano, Reggio Emilia AV, Bologna, Firenze, Roma e Napoli, si scende a Salerno e, una volta in stazione, si prosegue con l’autobus FRECCIALink. Anche chi ha intenzione di trascorrere qualche giorno ad Assisi può usufruire del servizio FRECCIALink. Ogni giorno parte dalla stazione di Firenze verso Assisi in connessione con le Frecce provenienti da Torino, Milano, Reggio Emilia AV, Bologna, Napoli e Salerno. È possibile percorrere lo stesso tragitto in direzione opposta per tornare a casa. Inoltre, grazie al servizio ParmaLink è possibile arrivare comodamente nella città emiliana partendo da Roma e dalle altre località italiane del network Frecciarossa. Sono a disposizione ogni giorno 12 collegamenti bus tra Parma e la stazione di Reggio Emilia AV in connessione con treni Frecciarossa da e verso Firenze, Roma, Napoli, Milano e altre città italiane. Maggiori informazioni su trenitalia.com

Assisi (Perugia)

FRECCIAROSSA È TRENO UFFICIALE DI FRIDA OPERA MUSICAL

Ci sono artisti unici, trasversali, che sono stati capaci di entrare nell’immaginario collettivo in modo magico. Una di questi è l’iconica pittrice messicana Frida Kahlo. A lei è dedicato il nuovo spettacolo di Andrea Ortis Frida Opera Musical, in cui arte, rivoluzione e passione si intrecciano. Al centro dello spettacolo la vita dell’artista, interpretata da Federica Butera, e il suo amore tormentato con Diego Rivera – che ha il volto di Ortis – la forza del suo corpo ferito, la resistenza e la voglia di vivere, la lotta per l’identità e la libertà. Ad accompagnare il suo viaggio, la Catrina (Drusilla Foer), protagonista assoluta dell’immaginario e della cultura popolare messicana, icona della morte e della vita, della satira e della bellezza eterna. Il musical va in scena al Teatro Arcimboldi di Milano, dal 30 ottobre al 2 novembre, per poi spostarsi al Teatro Verdi di Firenze, dal 7 al 9 novembre, al Brancaccio di Roma, dal 12 al 23, e finire l’anno a Torino, sul palco del Teatro Alfieri, dal 4 al 7 dicembre. Chi è in possesso di un biglietto Frecciarossa, Frecciargento o Frecciabianca che ha come destinazione una delle città che ospitano gli spettacoli può acquistare i biglietti d’ingresso con uno sconto del 20%. Maggiori informazioni su trenitalia.com

Da sinistra: Drusilla Foer, Federica Butera e Andrea Ortis, protagonisti di Frida Opera Musical

MOSTRE IN TRENO E PAGO MENO

LA CITTÀ DEI BAMBINI E DEI RAGAZZI, GENOVA

Sconti attivi fino al 28 febbraio 2027 cittadeibambini.net

BEATO ANGELICO

MUSEO EGIZIO, TORINO

Sconti attivi fino al 31 dicembre 2025 museoegizio.it

M.C. ESCHER. TRA ARTE E SCIENZA

Novanta opere tra incisioni, acquerelli, xilografie e litografie sono esposte fino al prossimo 8 febbraio al Mudec di Milano insieme a 40 oggetti di arte islamica di confronto. Il percorso dell’esposizione documenta il processo creativo di Maurits Cornelis Escher, mettendo in evidenza il suo linguaggio unico e ricco di commistioni. Sconto del 50% sull’ingresso alla mostra per i clienti delle Frecce in arrivo a Milano nei due giorni antecedenti la visita. mudec.it

MUSEO NAZIONALE SCIENZA E TECNOLOGIA

LEONARDO DA VINCI, MILANO

Sconti attivi fino al 31 dicembre 2025 museoscienza.org

VALERIO BERRUTI. MORE THAN KIDS

Fino al 2 novembre a Palazzo Reale, Milano palazzorealemilano.it | arthemisia.it

CHAGALL. TESTIMONE DEL SUO TEMPO

Dall’11 ottobre all’8 febbraio a Palazzo dei Diamanti, Ferrara palazzodiamanti.it | arthemisia.it

ACQUARIO DI GENOVA

Sconti attivi fino al 28 febbraio 2027 acquariodigenova.it

Fino al 25 gennaio a Palazzo Strozzi, Firenze palazzostrozzi.org

HZERO, FIRENZE

Sconti attivi fino al 30 giugno 2026 hzero.com

TOULOUSE-LAUTREC, UN VIAGGIO NELLA

PARIGI DELLA BELLE ÉPOQUE

Fino al 22 febbraio al Museo degli Innocenti, Firenze museodeglinnocenti.it | arthemisia.it

ALPHONSE MUCHA. UN TRIONFO DI BELLEZZA E SEDUZIONE

Dall’8 ottobre all’8 marzo a Palazzo Bonaparte, Roma mostrepalazzobonaparte.it | arthemisia.it

PAUL GAUGUIN - IL DIARIO DI NOA NOA E ALTRE AVVENTURE

Fino al 25 gennaio al Museo storico della fanteria dell’Esercito Italiano navigaresrl.com

PICASSO - IL LINGUAGGIO DELLE IDEE

Fino al 25 gennaio al Museo storico della fanteria dell’Esercito Italiano navigaresrl.com

M.C. ESCHER

Dal 30 ottobre al 1° marzo al Palazzo della cultura

P. Crupi, Reggio Calabria arthemisia.it

Vivi la cultura con le Frecce. Sconti e agevolazioni nei principali musei ed eventi in Italia

Il sole di Napoli e la vitalità, la malinconia e l’immensità del mare. Sono i temi ricorrenti nelle opere di Luigi Gentile, medico e pittore delle terre partenopee. I suoi dipinti sono esposti dal 31 ottobre al 2 dicembre nel complesso monumentale di Castel Nuovo, noto come Maschio Angioino, in occasione delle celebrazioni organizzate dal Comune per i 2.500 anni della città. La mostra, intitolata Napolitudine. Il viaggio di Partenope nella pittura di Luigi Gentile, celebra i sentimenti complessi che legavano l’artista al capoluogo campano e raccontano il suo lavoro, dai primi oli su tela degli anni ‘60, realizzati nel periodo universitario, attraverso sei decenni di attività.

Ingresso ridotto a Castel Nuovo per chi è in possesso di un biglietto Frecciarossa, Frecciargento o Frecciabianca con destinazione Napoli e una data di viaggio antecedente al massimo due giorni quella della visita. Inoltre, chi presenta in biglietteria il titolo di viaggio può ricevere in omaggio la stampa digitale di una delle opere in mostra. luigigentileartista.com

M.C. Escher
Sole e luna (1948)
L’Aia, Kunstmuseum Den Haag © 2025 The M.C. Escher Company. All rights reserved
Luigi Gentile Azzurro (1982)

BASE

LIBERTÀ DI VIAGGIO E CAMBI ILLIMITATI

Biglietto acquistabile fino alla partenza del treno e del FRECCIALink. Entro tale limite sono ammessi il rimborso, il cambio del biglietto e il cambio della prenotazione un numero illimitato di volte. Dopo la partenza, il cambio della prenotazione e del biglietto sono consentiti una sola volta fino a un’ora successiva.

ECONOMY

CONVENIENZA E FLESSIBILITÀ

Offerta a posti limitati e soggetta a restrizioni. Il cambio prenotazione, l’accesso ad altro treno e il rimborso non sono consentiti. È possibile, fino alla partenza del treno, esclusivamente il cambio della data e dell’ora per lo stesso tipo di treno, livello o classe, effettuando il cambio rispetto al corrispondente biglietto Base e pagando la relativa differenza di prezzo. Il nuovo ticket segue le regole del biglietto Base.

SUPER

ECONOMY

MASSIMO RISPARMIO

Offerta a posti limitati e soggetta a restrizioni. Il cambio, il rimborso e l’accesso ad altro treno non sono consentiti, livello Executive escluso.

FrecciaSENIOR

Riservata agli over 60 titolari di Carta FRECCIA , FrecciaSENIOR consente di viaggiare su Frecciarossa e Frecciargento con prezzi a partire da 29 € a seconda della classe e della relazione di viaggio. L’offerta è valida per viaggiare in 1^ e 2^ classe e nei livelli di servizio Business, Premium e Standard 1

FrecciaDAYS

Viaggia il martedì, mercoledì, giovedì e sabato con sconti fino al 60% rispetto al prezzo Base sui treni Frecciarossa e Frecciargento nei livelli di servizio Business, Premium, Standard, in 1^ e in 2^ classe. Sono esclusi il livello di servizio Executive e il servizio Salottino 2

Freccia FRIENDS

Dedicata a gruppi da 3 a 5 persone per viaggiare su Frecciarossa e Frecciargento con uno sconto sul prezzo Base fino al 50%. L’offerta è valida per viaggiare nei livelli di servizio Business, Premium, Standard, in 1^ e in 2^ classe. Sono esclusi il livello di servizio Executive e il servizio Salottino 3

FrecciaFAMILY

Con Trenitalia i bambini viaggiano gratis in Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca in 1^ e 2^ classe e nei livelli Business, Premium e Standard La gratuità è prevista per i minori di 15 anni accompagnati da almeno un maggiorenne, in gruppi composti da 2 a 5 persone. I componenti del gruppo dai 15 anni in poi pagano il biglietto scontato del 50% sul prezzo Base 4

NOTE LEGALI

1. Offerta valida sui treni Frecciarossa e Frecciargento, in 1^ e 2^ classe e nei livelli di servizio Standard Premium e Business. Prevede, a seconda della classe e relazione di viaggio, l’acquisto a prezzi fissi in Standard/2^ classe a partire da 29 €, in Premium a partire da 34 € e in Business/1^ classe a partire da 39 €. Tali prezzi non si applicano alle relazioni per le quali è previsto uno sconto inferiore al 50% rispetto al prezzo Base. L’offerta è a posti limitati che variano in base al treno e al giorno della settimana e non si cumula con altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti. Cambio biglietto/ prenotazione e rimborso non sono consentiti.

2. L’offerta è a posti limitati che variano in base al giorno, al treno e alla classe o livello di servizio e non è cumulabile con altre riduzioni ad eccezione di quella prevista a favore dei ragazzi. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.

3. L’offerta prevede una percentuale di sconto che varia dal 30% al 50% rispetto al prezzo Base. Offerta a posti limitati e variabili in base al giorno, al treno e alla classe o livello di servizio e non si cumula con altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti, ad eccezione di quella prevista a favore dei ragazzi. Cambio biglietto/ prenotazione e rimborso non sono consentiti.

FrecciaYOUNG

Riservata agli under 30, l’offerta FrecciaYOUNG consente di viaggiare su Frecciarossa e Frecciargento con prezzi a partire da 19 € a seconda della relazione di viaggio. L’offerta è riservata ai soci Carta FRECCIA under 30 ed è valida per viaggiare in Standard e in 2^ classe 5

4. Offerta a posti limitati e variabili rispetto al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio. Cambio prenotazione/biglietto e rimborso soggetti a restrizioni. L’offerta non è cumulabile ad altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti.

5. Offerta valida sui treni Frecciarossa e Frecciargento, in 2^ classe e nel livello di servizio Standard. Prevede l’acquisto a prezzi fissi di 19€, 29 € e 39€, a seconda della relazione di viaggio. Tali prezzi non si applicano alle relazioni per le quali è previsto un uno sconto inferiore al 50% rispetto al prezzo Base. L’offerta è a posti limitati che variano in base al treno e al giorno della settimana e non si cumula con altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti, compresa quella prevista per i ragazzi. Cambio biglietto/ prenotazione e rimborso non sono consentiti.

A/R in Giornata

Con l’offerta A/R in giornata si può partire e tornare nello stesso giorno usufruendo di uno sconto per singola tratta rispetto al prezzo Base del 30% nelle giornate dalla domenica al venerdì e del 50% nella giornata del sabato 6

6. L’offerta consente di acquistare due biglietti, uno per il viaggio di andata e uno per il viaggio di ritorno, da effettuare nella stessa giornata, sulla medesima tratta e categoria di treno. Disponibile su tutti i treni Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca in tutte le classi e livelli di servizio ad eccezione del servizio Salottino Offerta a posti limitati e variabili rispetto al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio. Modificabile, ma non rimborsabile. Gli sconti previsti rispetto al prezzo Base verranno applicati fatti salvi i minimi tariffari.

Informazioni aggiornate al 16 settembre 2025

MOMENTI DI GUSTO AD ALTA VELOCITÀ

Hai voglia di una pausa ad Alta Velocità diversa dal solito? Aggiungi al tuo viaggio un’esperienza di gusto! Il FRECCIABistrò ti aspetta al centro del Frecciarossa: lì troverai prodotti da forno, snack dolci e salati, piatti caldi e freddi, taglieri, panini, tramezzini, pizza, hamburger e soft drinks, birre artigianali, cocktail, vini e bollicine. Inoltre, puoi scegliere tra tanti menù pensati per ogni momento della giornata Sono disponibili anche opzioni vegetariane e senza glutine o lattosio.

Tra i menù:

Il Programma Carta FRECCIA è stato prorogato di un anno e puoi continuare ad accumulare punti premio fino al 31 dicembre 2026 per richiedere i premi entro il 31 marzo 2027.

Il Regolamento completo è disponibile sul sito trenitalia.com o presso le biglietterie Trenitalia.

Parigi

Lione Avignon Chambéry Aix-en-Provence

Marsiglia Saint Jean De Maurienne

Bolzano

Trento

Milano Brescia Verona Vicenza Padova

Treviso Udine Gorizia Trieste

Roma Torino Oulx

Reggio Emilia AV Mantova

Modena

Genova Bologna

Firenze La Spezia Pisa

Perugia Venezia

Ravenna Rimini Falconara Marittima Ancona

Pescara Foggia Bari Caserta Napoli Afragola

Napoli Pompei Lecce

Salerno Agropoli

Potenza Vallo della Lucania

Taranto

Paola Sibari

Lamezia Terme

Reggio di Calabria

Per schematicità e facilità di lettura la cartina riporta soltanto alcune città esemplificative dei percorsi delle diverse tipologie di Frecce. Maggiori dettagli per tutte le soluzioni di viaggio su trenitalia.com

Alcuni collegamenti qui rappresentati sono disponibili solo in alcuni periodi dell’ anno e/o in alcuni giorni della settimana. Verifica le disponibilità della tratta di tuo interesse su trenitalia.com.

Cartina aggiornata al 15 settembre 2025

Velocità max 400 km/h | Velocità comm.le 300 km/h | Composizione 8 carrozze Livelli di servizio Executive, Business, Premium, Standard Posti 457 | WiFi Fast | Presa elettrica e USB al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIAROSSA ETR 1000

FRECCIAROSSA ETR 500

Velocità max 360 km/h | Velocità comm.le 300 km/h | Composizione 11 carrozze

4 livelli di servizio Executive, Business, Premium, Standard | Posti 589 WiFi | Presa elettrica al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

3 livelli di Servizio Business, Premium, Standard | Posti 497 WiFi Fast | Presa elettrica e USB al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio FRECCIAROSSA ETR 700

Velocità max 250km/h | Velocità comm.le 250km/h | Composizione 8 carrozze

FRECCIAROSSA ETR 600

Velocità max 280 km/h | Velocità comm.le 250 km/h | Composizione 7 carrozze

3 livelli di Servizio Business, Premium, Standard | Posti 432 WiFi | Presa elettrica al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIARGENTO ETR 485

Velocità max 280 km/h | Velocità comm.le 250 km/h

Composizione 9 carrozze | Classi 1^ e 2^ | Posti 489 WiFi | Presa elettrica al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIABIANCA ETR 460

Velocità max 250 km/h | Velocità comm.le 250 km/h

Composizione 9 carrozze

Classi 1^ e 2^ | Posti 479 | Presa elettrica al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIAPLAY.IT

INTRATTENIMENTO GRATUITO, FACILE E VELOCE

Grazie ai servizi e ai contenuti di FRECCIAPlay il viaggio a bordo dei treni Frecciarossa e Frecciargento e nelle sale FRECCIAClub e FRECCIALounge è più piacevole. Per accedere basta collegarsi alla rete WiFi, digitare www.frecciaplay.it o scaricare l’app FRECCIAPlay da App Store e Google Play. Ulteriori dettagli, info e condizioni su trenitalia.com

GIOCHI

Azione, sport, logica e tanto altro a disposizione di grandi e dei bambini

NEWS

Notizie La Presse sui principali fatti quotidiani aggiornate ogni ora

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BAMBINI

Cartoni e programmi per i piccoli viaggiatori

CORSI Cura la tua formazione anche durante il viaggio

LIBRI E GUIDE Tanti contenuti tra libri ed estratti di guide turistiche

PODCAST E AUDIOLIBRI Podcast e audiolibri di vario genere anche per bambini

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