La Freccia - aprile 2020

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ANNO XII | NUMERO 4 | APRILE 2020 | www.fsitaliane.it

PER CHI AMA VIAGGIARE

IL VIAGGIO DEI DESIDERI GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA INSIEME PER L’AMBIENTE SUL WEB

#IODISEGNO

I COLORI E LE SPERANZE DEI BAMBINI





EDITORIALE

FS ITALIANE: BILANCIO 2019 DA RECORD L’AD GIANFRANCO BATTISTI: «SUBITO 20 MILIARDI DI GARE IN INVESTIMENTI PER IL POST CORONAVIRUS»

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o scorso 31 marzo il Consiglio di amministrazione di Ferrovie dello Stato Italiane ha esaminato e approvato il bilancio consolidato di Gruppo, al 31 dicembre 2019. I dati su fatturato e utili sono molto positivi e, se anche la notizia giunge in una congiuntura estremamente difficile per il Paese, offrono uno squarcio di ottimismo su quanto ci aspetta nei mesi a venire. È quanto emerge anche dalle parole di Gianfranco Battisti, amministratore delegato e direttore generale di FS Italiane. «Il 2019 è stato l’anno migliore della storia di Ferrovie dello Stato con ricavi per oltre 12 miliardi di euro e 584 milioni di utile netto, senza le operazioni straordinarie. Per il secondo anno consecutivo abbiamo superato tutti i nostri obiettivi finanziari, sulla base della crescita dei ricavi ricorrenti e di una continua

attenzione alla razionalizzazione dei costi. Siamo forti del nostro Piano industriale 2019-2023 e dei principi guida legati alla sostenibilità: con valore economico distribuito pari a 10,2 miliardi di euro, un contributo dell’1,4% al Pil italiano e minori emissioni pari a 2,6 milioni di tonnellate di CO2 in atmosfera nel 2019. Tutto questo mettendo sempre la persona al centro di ogni scelta industriale e con la determinazione di migliorare il nostro business in Italia e nel mondo. In questo difficile inizio di 2020, il Gruppo FS Italiane ha messo in campo diverse iniziative a sostegno del Paese e sta contribuendo ad affrontare l’emergenza sanitaria del Covid-19, ma è già pronto a ripartire con un piano straordinario di accelerazione degli investimenti in infrastrutture ferroviarie e stradali per oltre 20 miliardi di euro entro l’anno. FS Italiane si sta preparan-

do alla fase post pandemica con strategie che si adatteranno a un mondo destinato inevitabilmente a cambiare, nel quale le modalità di viaggio saranno molto diverse da quelle a cui eravamo abituati e che necessiteranno di innovative misure preventive con le quali poter cristallizzare nelle persone il principio della sicurezza sanitaria nei viaggi, indispensabile dopo un’esperienza pandemica come l’attuale. È quindi molto importante identificare e analizzare le mutate dinamiche della mobilità, insieme ai comportamenti e ai motivi di viaggio, rielaborare la customer experience, sfruttare a pieno i canali digitali per tornare a un normale funzionamento della società e dell’economia e a una crescita sostenibile, capace di integrare la transizione verde e la trasformazione digitale».

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EDITORIALE

LA FRECCIA NON SI FERMA Q

uo usque tandem…? Difficile dire fino a quando questa bolla che ci tiene appesi in un’attesa devastante ci terrà ancora prigionieri, e quanto lento sarà il ritorno a qualcosa che assomigli alla normalità. Ma La

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Freccia non si ferma. Non sappiamo quando saremo di nuovo sulle Frecce Trenitalia, nei FRECCIALounge, negli hotel, negli stabilimenti termali dove siete soliti trovarci. Né quando voi tornerete a bordo dei nostri treni, numerosi e vogliosi di

viaggiare ancora con noi, di incontrare persone, passeggiare per le vie delle nostre città, visitare musei, ascoltare concerti, riassaporare i vostri luoghi dell’anima o eleggerne altri, tra i tanti suggestivi angoli di questo stupendo Paese.


5 © Choat/AdobeStock


EDITORIALE

© FS Italiane | PHOTO

In questa pagina, le stazioni di Roma Termini e Milano Centrale al tempo del coronavirus

© Claudio Furlan/LaPresse

Allora, visto che non possiamo incontrarci, e non ci potete sfogliare come di consueto, siamo noi a cercarvi, con questa edizione del magazine pubblicata per la prima volta soltanto in versione digitale. Desiderosi più di prima di intrattenervi e ispirarvi ancora viaggi, da realizzare per il momento soltanto con la fantasia. Già, per il momento. Mai eufemismo fu meno efficace, eppure questa sospensione temporale, surreale e angosciante, prima o poi finirà. Dopo, però, dovremo ricordarcela. Fare tesoro di quello che abbiamo visto e sperimentato. Impedire che l’oblio e l’istintiva rimozione di ciò che ci duo-

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le ci riportino a essere esattamente quello che eravamo prima. La nostra conclamata fragilità e vulnerabilità dovrà aiutarci a mettere meglio a registro priorità e valori. A riprogrammarci. Sono in tanti in questi giorni ad auspicarlo, altrettanti a dubitare che accadrà davvero. Ecco, nelle pagine che seguono, oltre a incontrare tanti amici, troverete alcuni spunti di riflessione al riguardo. Uno li riassume tutti: la necessità di un maggiore rispetto per l’ecosistema che ci ospita e di cui non siamo gli unici abitanti, tantomeno i padroni inviolabili. Siamo tutti animati da una voglia matta di ripartire con rinnovata vitalità,

che necessita, però, di una rinnovata coscienza. Come ferrovieri, come Gruppo FS impegnato anche in questi giorni ad assicurare mobilità coniugata a sicurezza, ce la metteremo tutta. Associando all’impegno, all’entusiasmo e alla professionalità ingenti investimenti in infrastrutture che offriranno anche opportunità di lavoro, di cui ci sarà grandissimo bisogno. Tutto questo per una crescita e uno sviluppo rispettosi dei delicati equilibri del nostro Paese e del nostro pianeta. Sostenibili davvero. È un dovere, oggi più importante che mai. Perché il pianeta può fare anche a meno di noi. Di lui, noi no.


È ONLINE

© Rymden/AdobeStock

IL NUOVO

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snews, la testata d’informazione del Gruppo FS Italiane che con FSNews Radio ha appena compiuto dieci anni di vita, accoglie i suoi visitatori con una veste grafica e una linea editoriale completamente rinnovata. Oggetto di una radicale trasformazione nel suo look and feel, il quotidiano online amplia i suoi contenuti, spaziando dalle attività core del Gruppo FS – con focus su servizi, infrastrutture e iniziative nel campo della mobilità – alle notizie d’attualità, senza trascurare i temi dell’innovazione, della sostenibilità e del turismo, integrando gran parte degli argomenti trattati dal magazine La Freccia: viaggi, persone, cultura, spettacolo. Proprio La Freccia, insieme ai contenuti dedicati ai viaggiatori del trasporto regionale (contrassegnati dal tag Note), ha uno spazio dedicato in cui vengono attualizzati e arricchiti gli articoli del

magazine cartaceo. Il nuovo FSNews, quindi, cambia non solo nell’aspetto ma nella sostanza. Grazie a un progetto sviluppato dopo un’analisi approfondita dei contenuti già presenti e dello scenario online, che si modifica a gran velocità. Obiettivo? Mantenere e rafforzare il ruolo di punto di riferimento che nel tempo la testata ha dimostrato di essere, per tutti coloro che sono interessati al mondo del trasporto, ferroviario e non solo, ampliandone la portata fino ad abbracciare il tema del viaggio tout court. Un design semplice ed essenziale, al tempo stesso flessibile e di impatto, garantisce visibilità ai diversi contenuti giornalieri. La navigazione, essenziale e composta da macro aree tematiche, è studiata per una comoda fruizione in movimento e si avvale dell’utilizzo costante di tag, che rendono facilmente rintracciabili gli

argomenti di dettaglio. Ogni articolo viene approfondito attraverso contenuti correlati, siano essi esclusivamente testuali o ampliati da componenti multimediali, quali video, gallery fotografiche o podcast. Mobile friendly, in grado di funzionare al meglio su tutti i modelli di smartphone e tablet, la testata si integra con FSNews Radio, che assicura ogni giorno aggiornamenti e interviste, con un ricco palinsesto settimanale tra dirette e podcast sul sito e sul profilo Instagram dedicato. A completare il bouquet delle piattaforme, contribuiscono il canale Telegram, il profilo Twitter e il canale YouTube di FSNews, in cui è possibile rintracciare i video presenti sulla testata. Tutto per ampliare e fidelizzare quella community di lettori e appassionati che in questi anni ha cercato sul quotidiano online informazioni di servizio, aggiornamenti e curiosità. 7


MEDIALOGANDO

SKY TG24, LA NOTIZIA E TUTTO IL RESTO

FATTI, ANTEFATTI, CONTESTI: QUANTO SERVE PER FARSI UN’OPINIONE. LA FRECCIA INCONTRA IL DIRETTORE DELLA TESTATA ALL NEWS GIUSEPPE DE BELLIS marmanug

© julehering

di Marco Mancini

Il direttore di Sky TG24 Giuseppe De Bellis nel suo ufficio

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ncontriamo virtualmente, come si conviene ai tempi del coronavirus, Giuseppe De Bellis, 42 anni, direttore di Sky TG24 dal 1° gennaio 2019. Medialoghiamo a distanza, lui in sede, a Milano, tra mille conference call di lavoro e un fiume di notizie drammatiche che si susseguono da settimane. L’informazione classica, con l’avvento dei social e l’avanzata di movimenti anti-establishment, è entrata in crisi. Però poi arrivano tragedie come quella che sta vivendo il pianeta oggi e gli equilibri cambiano di nuovo. E la tv torna ad acquisire una centralità che sembrava aver perso.

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Sì, quando la notizia è una vera, grande, gigantesca notizia, la tv riprende il suo scettro per autorevolezza e per il flusso continuo di aggiornamenti. È accaduto di recente, per eventi di risonanza mondiale, come il rogo di Notre-Dame, o per situazioni come quella che stiamo vivendo con il coronavirus. In questi casi, fare la tv è ancor di più un onore e una responsabilità. Voi con Sky TG24 avevate comunque già messo a punto adeguate contromosse Perché la grande cavalcata dell’informazione digitale, e soprattutto dei social media, imponeva alla tv una riflessione.

Parlo della tv che fa informazione 24 ore su 24. Che per anni è stato il mezzo più veloce e immediato e all’improvviso rischiava di diventare vecchio. Possibile? Sì, possibile. A questo punto c’erano due scenari: resistere o rilanciare. Noi da un anno e mezzo abbiamo rilanciato. Come? Integrando. Sviluppiamo tantissimo l’informazione web e social con il nostro brand che significa rigore, autorevolezza e velocità. La tv resta però il nostro punto di forza, sebbene per la gran parte delle notizie piccole, quotidiane, basic non può competere sulla velocità con il web e i social. Quindi, oltre a dare le notizie, le


come autorevole non è più la copertura totale, ma la scelta di non parlare del superfluo, del ridondante, in qualche caso anche del fittizio che dilaga e ci invade. È un esercizio essenziale se vuoi rafforzare la tua identità e accrescere la credibilità. Ma scegli bene solo se sai chi sei e dove hai deciso di andare. Radici solide fanno albero robusto. Noi ci posizioniamo nel solco segnato da 15 anni di lavoro corretto ed efficace di chi mi ha preceduto e di tutta la redazione. Quando è arrivata in Italia, Sky TG24 è stata subito percepita come una tv all news con un respiro e un’immagine internazionali, che fa della tensione verso un’informazione obiettiva un valore chiave, con una proposta diversa e riconoscibile rispetto ad altre testate. L’indiscutibile terzietà e l’indipendenza rimangono l’aspetto più importante del nostro posizionamento. Torno alla metafora di prima, radici editoriali estese in altri Paesi e continenti fanno la differenza. Aggiungono la possibilità di avere una rete di collaborazioni, contenuti, esperienze uniche. Essere entrati in Comcast, proprietaria di NbcNews, ci offre possibilità che in pochi possono avere. Così come condividere l’esperienza di informazione con Sky News nel Regno Unito alimenta le nostre possibilità tecniche, tecnologiche ed editoriali. Ci ha permesso di andare in giro per il mondo a raccontare grandi storie e di lavorare a inchieste molto delicate collaborando con le altre testate del Gruppo. La nostra intervista a Nicolás Maduro l’abbiamo data a tutto il Gruppo e ceduta anche a

Reuters e CNN. La mia intervista a Yuval Noah Harari è andata anche su Nbc e Sky News. Sul coronavirus abbiamo lavorato tantissimo insieme ai nostri colleghi americani e inglesi. Al di là della straordinarietà di queste settimane, per farsi preferire ad altre, una testata giornalistica oltre ad autorevolezza e indipendenza deve offrire anche un menù attrattivo e gradevole. Qual è il vostro? Il nostro palinsesto ordinario ormai non è più caratterizzato dalle varie edizioni delle news che si susseguono una dietro l’altra, con il riferimento all’ultim’ora e all’agenda quotidiana come elementi che aggiornano una proposizione fisiologicamente ripetitiva. L’enfasi adesso è sui mini contenitori, una sorta di tessuto connettivo e piattaforma di lancio dei notiziari. Con i volti dei colleghi alla conduzione, sempre gli stessi, così da diventare familiari al nostro pubblico. Questo al netto delle grandi notizie. Perché la grande notizia resta la nostra vita: di fronte alla quale tutto si annulla e tutto ricomincia. È stato così per la crisi di governo dell’estate scorsa. In un giorno è cambiata l’Italia e per raccontarla abbiamo cambiato registro anche noi: siamo andati in edizione monografica per tre settimane. La copertura del coronavirus è stata una sfida ancora più forte: la monografica dura da mesi. Tenere in piedi e far girare una testata giornalistica così possente non è un esercizio semplice. Quanti siete e come siete organizzati? Siamo una struttura complessa, che lavora a ritmi molto intensi nella quale devi

Giuseppe De Bellis nella newsroom della testata all news

© julehering

contestualizza, le spiega, le interpreta e le sviluppa. In che modo? Scegliendo di più. L’ordine cronologico delle notizie conta meno, notizia nuova non scalza più notizia vecchia, ma notizia importante scalza notiziola. E la più grande merita approfondimento, quindi momenti dedicati con esperti per capire di più e meglio. Il nostro claim è: «Per farsi un’opinione, serve uno sguardo d’insieme. Sky TG24, la notizia e tutto il resto». Tornando allo scenario odierno, inedito e inaudito, che ruolo ha giocato e gioca l’informazione? Un ruolo fondamentale. Ha riscoperto la sua rilevanza, che qualcuno metteva in discussione. È tornata a essere un bene primario. Senza l’informazione conteremmo probabilmente milioni di morti nel mondo. Eppure anche i media, parlo in generale, forse qualche autocritica dovrebbero farla. La critica è che spesso vengono forniti dati senza interpretarli. E questo genera confusione. Noi non dobbiamo solo riportare, ma anche comprendere e decrittare. In un contesto complicatissimo, dove le notizie si rincorrono, tra presunte e reali fake news, distorsioni, annunci di complotti, falsi ma verosimili, e di scoperte terapeutiche mirabolanti dopo poco smentite, come si può fare informazione di qualità e affidabile? Si deve avere il coraggio di aspettare. Di non cedere alla tentazione della velocità. Perché la velocità è nemica della precisione. Del discernimento del vero dal verosimile e dal falso. È difficile e per questo ci vuole tempo: dieci minuti, mezz’ora, un’ora, due ore in più per capire e poi diffondere una notizia. Oggi più che mai. Sei alla guida di questa testata da 15 mesi, come si connota la “tua” Sky TG24? Come detto, il nostro claim editoriale spiega bene la nuova filosofia. Puntiamo allo sguardo d’insieme. «Sky TG24, la notizia e tutto il resto» significa aggiungere da subito più informazioni di contesto, punti di vista laterali e tutti gli elementi che davvero permettono di capire. E poi si tratta anche di togliere. Oggi la sfida per una testata che si voglia qualificare

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© Carmine Conte

MEDIALOGANDO

Lo studio di Sky TG24 di Milano Santa Giulia

delegare molto, sincronizzarti e fidarti. Facciamo quattro riunioni al giorno fisse, più altre in base agli eventi. Ma il lavoro è continuo e diverso ogni giorno. Siamo poco meno di 300, compresi produttori, montatori, registi, cameramen. I giornalisti sono 150 circa, con quelli della sede di Roma e di sette sedi regionali. Abbiamo quattro sedi estere a New York, Londra, Tokyo e Bruxelles. Ho una squadra forte e la sto riorganizzando in ragione del nuovo tipo di offerta che abbiamo cominciato a impostare. Se cambi la filosofia di messa in onda devi cambiare per forza anche l’organizzazione, però il gruppo di lavoro è rimasto sostanzialmente immutato. Allora parlaci dei tuoi più vicini collaboratori… Ci sono i vicedirettori che hanno contribuito al successo di Sky TG24 fino a oggi, come Ivano Santovincenzo, vicario, Alessandro Marenzi, delegato all’economia e alle inchieste, e Marco Marini, responsabile dell’organizzazione del lavoro, dell’intake. A loro si è aggiunto Omar Schillaci che viene da Wired e ha la delega allo spettacolo e alle iniziative offline, come gli eventi sul territorio. Un professionista contemporaneo, versatile, che si integra perfettamente con il resto del gruppo. Con tutti loro lavora a strettissimo contatto l’ufficio centrale, guidato da Daniele Moretti. Anche tra i caporedattori c’è grande complementarietà, le professionalità di ciascuno si incastrano con quelle degli altri. E poi un’ottima squadra di coordinatori, conduttori, inviati, redattori, produttori, registi, montatori, operatori e tecnici. È una redazione piena di talento. Perché alla fine l’organizzazione conta, 10

ma sono le donne e gli uomini a fare la vera differenza. Ho avuto la fortuna di avere avuto editori che mi hanno concesso grande fiducia permettendomi di far emergere il merito. Se ci sono energie, talenti, professionalità che portano valore alla testata, brio e spunti nuovi, devono poter emergere ed essere premiati. Niente più di questo consente a un canale di essere sempre fresco e innovativo, vivo. Io ho il compito di guidarli, di indicare la direzione, tirare fuori da loro il meglio e far capire a tutti che anche noi ci evolviamo: non saremo mai quelli che eravamo nel 2003. La pandemia di coronavirus ha cambiato il modo di lavorare in tanti settori, con l’estesa adozione dello smart working. Sta cambiando molto anche il modo di fare informazione televisiva. È vero. Noi avevamo già cominciato un percorso di smart working, che in tv sembrava difficile da praticare per l’essenza stessa della tv, con la necessità di studi, regie, attrezzature e con i suoi riti, riunioni, fisicità. La crisi del coronavirus ha imposto un’accelerazione. Abbiamo innanzitutto lavorato su una nuova organizzazione, poi sugli strumenti: li abbiamo provati tutti e alla fine abbiamo trovato la nostra strada. La self production, ovvero il giornalista che con pochi strumenti, Skype, LiveU e altre applicazioni, può andare in onda quasi da solo. La stavamo sperimentando da mesi, ora è operativa in maniera massiccia. Sappiamo che si può fare, ma sappiamo anche che, in condizioni di normalità, la tv non può essere fatta tutta così. Gli strumenti di cui mi parli sono quelli che ti consentono anche di competere con l’immediatezza di altri media digi-

tali. Ecco, quello della crossmedialità è un altro terreno interessante. Cambiano i linguaggi, in parte anche il pubblico. Come accennavo, abbiamo creato e sviluppato siti e pagine social molto competitivi e convincenti, integrati sempre più strettamente nel nostro sistema di offerta, e su questo aspetto investiremo ancora di più. Stiamo crescendo con numeri impressionanti e vogliamo scalare le graduatorie dei consensi digital. Ma non ha alcun senso per il canale misurarsi con i nuovi media in termini di velocità. Ogni mezzo ha la sua specificità ed è su questa che vogliamo lavorare: fare informazione su Instagram è diverso da farla su Facebook, Twitter o Tik Tok. Ognuno ha il suo linguaggio e la sua cifra, ma per ognuno c’è un filo conduttore: l’identità del brand. Che però in quelle arene non sempre è percepito come valore. Lì purtroppo le regole sono diverse, o non ci sono. Alcuni vostri giornalisti hanno subito persino offese e minacce. Come vi state muovendo? Le minacce non arrivano dal mezzo in sé, ma dall’utilizzo che l’utente ne fa. Noi possiamo solo continuare a fare bene il nostro lavoro e difenderci dagli attacchi con i fatti. Non ci eviterà di essere oggetto di insulti, ma ci renderà certi di aver fatto bene il nostro dovere. Gli insulti e le minacce qualificano chi li e le fa. Noi possiamo e dobbiamo denunciare. Torniamo a questi giorni difficili. Come saremo dopo, come ci cambierà, se ci cambierà, questa pandemia? E il nostro sistema economico e produttivo come ne uscirà? Saremo diversi. Credo più attenti agli spazi di condivisione, avremo uffici diversi, organizzazioni del lavoro diverse, abitudini diverse. E dovremo fare per forza i conti con un mondo che sarà alle prese con la più grande crisi economica dal Dopoguerra. Ci rialzeremo? E come? Sarà dura. Ma ci rialzeremo sicuramente. E forse sarà anche l’occasione per disegnare un futuro migliore di quello che potevamo immaginare. Ma prima passeremo per una crisi di identità globale. La vera sfida sarà trasformarla in un’opportunità. SkyTG24 SkyTG24



SOMMARIO APRILE 2020

IN COPERTINA

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Una scena del cortometraggio L’Acchiappavento (2020), diretto da Carlos Solito, tra le campagne della Collina materana, nel territorio di Stigliano

34 #IORESTOACASA ma viaggio con il cuore

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Scrittori e cantanti, attori e chef ci raccontano il loro tempo sospeso tra le pareti domestiche. E la destinazione dei desideri, che sognano di raggiungere appena il mondo riprenderà a correre pag.

34

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57 UN TRENO DI LIBRI

RAILWAY HEART

25 L’ITALIA CHE FA IMPRESA

Invito alla lettura di Alberto Brandani, che questo mese propone ai lettori della Freccia il nuovo romanzo di Gianrico Carofiglio, La misura del tempo

28 GOURMET

29 GUSTA & DEGUSTA

30 WHAT’S UP

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50 PASQUA, FESTA DI RINASCITA

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GLOBAL DIGITAL HEART DAY

INSIEME PER LA TERRA

Il 22 aprile 2020 è il 50esimo anniversario della Giornata della Terra. Per affrontare i problemi più urgenti che minacciano l’ambiente, quest’anno il mondo si riunisce sul web

IL FUTURO DIETRO UN VETRO

70 72 IL VIAGGIO SARÀ GREEN

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SUI BINARI DELLA SOSTENIBILITÀ

76 UNA STOCCATA PER LA RICERCA

90 FUORI LUOGO

93 LA FRECCIA JUNIOR

106 #IODISEGNO

LE FRECCE NEWS//OFFERTE E INFO VIAGGIO

79 SCOPRI TRA LE PAGINE I PREZZI E LE PROMOZIONI TRENITALIA, il menù del mese, i vantaggi del programma CartaFRECCIA e le novità del Portale FRECCE

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I numeri di questo numero

Tra le firme del mese

700

gli specialisti di Security messi in campo dal Gruppo FS Italiane [pag. 18] ANDREA FERRARETTO Si definisce «viaggiatore per natura, economista per formazione, giornalista per caso». Dal 2013 collabora con La Stampa Tuttogreen. Nel 2015 con il libro Viaggi naturali riporta, su carta, una selezione di articoli scritti per l’edizione digitale. Nel 2018 il viaggio prosegue con la pubblicazione di LentaMente, 25 storie di luoghi piccoli, da raccontare con lentezza

11 miliardi

il fatturato del comparto del vino italiano [pag. 25]

193

i Paesi coinvolti nella Giornata Mondiale della Terra [pag. 63]

PER CHI AMA VIAGGIARE

MENSILE GRATUITO PER I VIAGGIATORI DI FERROVIE DELLO STATO ITALIANE ANNO XII - NUMERO 4 - APRILE 2020 REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI ROMA N° 284/97 DEL 16/5/1997 CHIUSO IN REDAZIONE IL 01/04/2020 Foto e illustrazioni Archivio Fotografico FS Italiane FS Italiane | PHOTO AdobeStock Copertina © Carlos Solito Tutti i diritti riservati Se non diversamente indicato, nessuna parte della rivista può essere riprodotta, rielaborata o diffusa senza il consenso espresso dell’editore

ALCUNI CONTENUTI DELLA RIVISTA SONO RESI DISPONIBILI MEDIANTE LICENZA CREATIVE COMMONS BY-NC-ND 3.0 IT

Info su creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/it/deed.it

EDITORE

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gli Obiettivi di sviluppo sostenibile nell’Agenda 2030 dell’Onu [pag. 71] ANDREA GUOLO

Marco Mancini Davide Falcetelli Michela Gentili Sandra Gesualdi, Cecilia Morrico, Francesca Ventre Silvia Del Vecchio Gaspare Baglio Francesca Ventre Giovanna Di Napoli, Michele Pittalis, Claudio Romussi Serena Berardi, Alberto Brandani, Valerio Birindelli, Viola Chandra, Carlo Cracco, Silvia Crippa, Andrea Ferraretto, Fondazione FS Italiane, Andrea Guolo, Itinere, Lavinia Martini, Luca Mattei, Cristiana Meo Bizzari, Enrico Procentese, Andrea Radic, Elisabetta Reale, Carlos Solito, Filippo Teramo, Mario Tozzi, Giorgio Zara

REALIZZAZIONE E STAMPA

Via A. Gramsci, 19 | 81031 Aversa (CE) Tel. 081 8906734 | info@graficanappa.com Coordinamento Tecnico Antonio Nappa

LAVINIA MARTINI Giornalista freelance e digital strategist, collabora con diverse testate e si occupa di comunicazione. Scrive di food, viaggi, e sostenibilità

Direttore Responsabile Responsabile Editoria Caporedattrice Coordinamento Editoriale Caposervizio In redazione Segreteria di redazione Ricerca immagini e photo editing Hanno collaborato a questo numero

© LouisianaPhotography/AdobeStock

Giornalista specializzato in economia del food&beverage, design, fashion. Lavora per Milano Finanza, Pambianco e altre testate italiane e straniere. Ha scritto sei libri su casi aziendali di successo, oltre agli spettacoli teatrali Mafie in pentola, Tutto quello che sto per dirvi è falso e #ioSiamo

Direzione Centrale Comunicazione Esterna Piazza della Croce Rossa, 1 | 00161 Roma fsitaliane.it Contatti di redazione Tel. 06 44105298 | lafreccia@fsitaliane.it

300

le tonnellate di plastica monouso che FS prevede di eliminare in un anno [pag. 75]

PROGETTO CREATIVO

Team creativo Antonio Russo, Annarita Lecce, Giovanni Aiello, Manfredi Paterniti, Massimiliano Santoli

PER LA PUBBLICITÀ SU QUESTA RIVISTA advertisinglafreccia@fsitaliane.it | 06 4410 4428

27mila

gli euro raccolti nel 2019 con il progetto Margherita per Airc [pag. 78] CARLOS SOLITO Scrittore, fotografo, giornalista e regista, gira il mondo e collabora con numerosi magazine e quotidiani nazionali realizzando reportage di viaggi e incontri umani. I suoi scatti sono stati esposti in diversi Paesi e ha pubblicato una ventina di volumi illustrati per i più importanti editori italiani

PRECISAZIONE Molti degli eventi segnalati nelle pagine della Freccia di marzo sono stati annullati o rimandati alla luce delle decisioni assunte in Italia per limitare la diffusione del Covid-19

La carta di questa rivista proviene da foreste ben gestite certificate FSC®️ e da materiali riciclati

On Web La Freccia si può sfogliare su ISSUU e su fsnews.it

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NOLEGGIA UN’AUTO A PARTIRE DA 19 EURO AL GIORNO In più 1 punto CartaFRECCIA ogni euro speso. Scegli l’auto che meglio si adatta alle tue esigenze e prenota utilizzando il codice sconto Noleggio Facile. Richiedi inoltre gratuitamente i seguenti accessori: GPS, Young Driver e Catene da neve. Da 19 euro al giorno fino al 30/04/2020 Offerta non cumulabile con altre promozioni in corso e riservata ai passeggeri delle Frecce, Intercity, Intercity notte, Eurocity ed Euronight. L’offerta e i punti CartaFRECCIA saranno riconosciuti esclusivamente utilizzando il codice convenzione Avis AWD T314101, Budget BCD A300306 e Maggiore PDN U044200 e presentando, al momento del ritiro dell’auto, il codice PNR del biglietto ferroviario oppure il numero della Carta Fedeltà. Per informazioni e prenotazioni: www.abg-noleggiofacile.it · Call Center riservato ai clienti Trenitalia 800.867.196


FRECCIA COVER

Testo e foto di Carlos Solito Carlos-Solito carlossolito carlossolito

DALÍ A MATERA TRA SASSI E VISIONI Il monologo interiore di un anziano Salvador Dalí, intervallato da dialoghi immaginari con se stesso da giovane, la musa Gala, gli artisti che hanno condiviso l’avventura surrealista o i personaggi rappresentati nei suoi dipinti. È questa la chiave che ho scelto per raccontare il genio catalano nel volume fotografico Sogno a Sud - Salvator Dalí a Matera. Un racconto poetico e visionario, che indaga tra i meandri della psicologia di una delle figure più iconiche del ‘900 per coglierne tutte le sfumature di artista e di uomo. Il testo e le immagini trasportano il lettore nello straordinario scenario della Città dei Sassi, tra le vertigini della Gravina e lo scabro altipiano della Murgia che, unitamente al complesso rupestre Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci, fanno da cornice a oltre 150 opere tra sculture in bronzo, Daum in pasta di vetro, grafiche e mobili della Collezione Dalí Universe. Un viaggio onirico in luoghi e atmosfere nella visione di uno dei più grandi collezionisti di opere di Dalí, Beniamino Levi. Una straordinaria raccolta che rivela aspetti dell’opera di Dalí precedentemente sconosciuti e consente alla scultura di assumere un ruolo quanto mai significativo.

Rizzoli, pp. 208 € 37 15


RAILWAY heART

PHOTOSTORIES PEOPLE Innamorati a Termini © Roberto di Patrizi robertodipatrizi

IN VIAGGIO In viaggio verso Firenze © Daniele Nieddu danielenieddu_

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LE PERSONE, I LUOGHI, LE STORIE DELL’UNIVERSO FERROVIARIO IN UN CLICK. UN VIAGGIO DA FARE INSIEME A cura di Enrico Procentese

Utilizza l’hashtag #railwayheart oppure invia il tuo scatto a railwayheart@fsitaliane.it. L’immagine inviata, e classificata secondo una delle quattro categorie rappresentate (Luoghi, People, In viaggio, At Work), deve essere di proprietà del mittente, priva di watermark, non superiore ai 15Mb. Le foto più emozionanti tra quelle ricevute saranno selezionate per la pubblicazione nei numeri futuri della rubrica. Railway heArt è un progetto di Digital Communication, Direzione Centrale Comunicazione Esterna, FS Italiane.

enryhills

LUOGHI Stazione di Torino Porta Susa © Marco Cavallari marcocavallari

AT WORK Cinzia, capotreno Frecciarossa © Antonio Li Piani ermetico.op

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RAILWAY heART

A TU PER TU

IN TRENO E NELLE STAZIONI, AI TEMPI DEL CORONAVIRUS. L’IMPEGNO DELLA TASK FORCE INTERSOCIETARIA DEL GRUPPO FS, GUIDATA DAL DIRETTORE DELLA PROTEZIONE AZIENDALE, FRANCO FIUMARA Photo © FS Italiane

Franco Fiumara

F

ranco Fiumara è il direttore della Protezione Aziendale del Gruppo FS Italiane. In ogni grande organizzazione, chi riveste questo ruolo ha il delicato compito di garantire il massimo grado di sicurezza possibile a tutti gli asset e processi aziendali, ai dipendenti e ai clienti. Fiumara lo fa con una struttura composta da circa 700 specialisti di Security presenti su tutto il territorio, sfruttando nel migliore dei modi le

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tecnologie disponibili e curando gli aspetti di sicurezza dei flussi passeggeri e merci. Alle emergenze di sempre, improvvisamente e rapidissimamente se n’è aggiunta un’altra, terribile: una pandemia da coronavirus che ci ha fatto scoprire come il nemico, l’aggressore, possa essere anche un organismo microscopico, invisibile, eppure devastante e persino letale. La safety, prevenzione di incidenti, infortuni e malattie, si è quindi sovrapposta alla security, diventando

sicurezza tout court. Dalla fine di febbraio Fiumara è a capo di una task force costituita da FS Italiane, alla quale partecipano gli amministratori delegati e i più alti dirigenti di tutte le principali società del Gruppo. Task force in costante contatto con la Protezione Civile e le massime istituzioni dello Stato per monitorare l’evoluzione del contagio da Covid-19 e mettere a punto tutte le iniziative necessarie per contrastare questa minaccia, offrendo precauzioni e difese a tutela della sa-


lute di dipendenti e viaggiatori. Quali sono state le principali iniziative adottate? Molte e le più tempestive possibile, fin da febbraio. Il nostro primo totale impegno è stato quello di proteggere la salute dei nostri colleghi, in particolare di quelli più esposti per via del lavoro svolto sui treni e nelle stazioni,

e naturalmente dei clienti. Abbiamo iniziato con l’informare capillarmente dipendenti e viaggiatori sulle norme di prevenzione, dotando i primi, che lavorano sui treni e nelle stazioni, di un equipaggiamento di sicurezza con mascherine, guanti e gel disinfettante. Abbiamo attivato interventi massicci e ripetuti di pulizia e sanificazione degli

ambienti di lavoro, viaggio e sosta, installando dispenser con liquidi disinfettanti. Inoltre, sono state diffuse disposizioni per ridurre, fino ad annullarle, le riunioni e le trasferte, estendendo il più possibile lo smart working e le videoconferenze. Strumenti che da noi, in molti settori, erano già utilizzati da tempo.

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RAILWAY heART

Progressivamente i servizi ferroviari sono stati ridotti all’essenziale… Sì, è stata una rimodulazione coerente alla diminuzione di domanda, alle restrizioni sempre più pressanti sulla mobilità individuale definite dai successivi decreti del presidente del Consiglio dei Ministri a tutela della salute collettiva, fino a quanto poi disciplinato dal decreto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di concerto con quello della Salute. Ma è giusto ricordare che il diritto alla mobilità è ed è sempre stato assicurato mantenendo i più elevati standard di sicurezza. Abbiamo anche introdotto criteri di acquisto dei biglietti ferroviari sulle Frecce che assicurassero tra ogni passeggero la distanza minima di almeno un metro

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e mezzo, così come prescritto dalle misure di prevenzione. E messo a disposizione del personale sanitario e parasanitario nelle stazioni oltre 500 termoscanner per check rapidi. Sui treni si sono manifestate situazioni delicate? Alcuni casi sì, si sono verificati, era inevitabile. Ma le procedure e gli strumenti che ci siamo dati per affrontarli in sicurezza, isolando le persone che manifestano sintomi riconducibili a una possibile positività al coronavirus e attivando procedure ben codificate con l’intervento di personale sanitario, sembrano avere funzionato. La collaborazione con la Protezione Civile è stata quindi positiva. Lo è stata in ogni fase e lo è tuttora. Abbiamo instaurato un dialogo

continuo e costruttivo con tutte le istituzioni, a iniziare dalla Polizia Ferroviaria che supportiamo con i nostri ragazzi e i nostri strumenti (anche termoscanner) nelle difficili attività di filtro e controllo delle autocertificazioni che chiunque si muova deve portare con sé. Tra l’altro, come Gruppo FS, abbiamo subito offerto la possibilità di viaggiare gratuitamente sui treni nazionali di Trenitalia ai medici e agli infermieri reclutati dalla Protezione Civile per costituire la task force a supporto delle strutture sanitarie regionali più impegnate nell’emergenza. E con la collaborazione della Protezione Civile e delle autorità sanitarie stiamo progettando uno speciale convoglio Medevac (medicine evacuation) in grado di spostare ra-


© Marco Ottico/Ansa

pidamente da un centro ospedaliero a un altro pazienti particolarmente difficili, perché in biocontenimento o che necessitano di supporto alla respirazione. Insomma, i viaggiatori, pochi e tanti che siano, possono sentirsi tutelati. Abbiamo adottato ogni misura utile perché lo siano, pur in un contesto complicato come quello dei mezzi di trasporto pubblico e delle aree annesse. Gli interventi di sanificazione sono costanti e prevedono l’uso di presidi medico-sanitari certificati. Informazione e prevenzione fanno il resto. Anche se da noi, come dappertutto, a fare la differenza sono e saranno sempre i comportamenti individuali, il rispetto delle regole, la piena e convinta adesione alle raccomandazioni fornite. Per i dipendenti l’azienda, oltre alla prevenzione, ha disposto ulteriori strumenti di tutela? Sì, come altre grandi aziende abbiamo attivato una copertura assicurativa della durata di un anno che prevede un’indennità giornaliera in caso di ricovero per coronavirus, una

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RAILWAY heART

diaria forfettaria in caso di terapia intensiva e un pacchetto di servizi di assistenza, fra cui informazioni sanitarie, consulenze mediche telefoniche e prenotazioni di prestazioni. Tra qualche settimana metteremo a disposizione di tutti i dipendenti uno specifico test speditivo del sangue che consentirà di verificare se hanno sviluppato anticorpi al coronavirus e quindi, anche in assenza di sintomi, se siano positivi o siano stati

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già contagiati. Quando riusciremo «a riveder le stelle»? Difficile, se non impossibile, dirlo. ll dovere di tutti è quello di seguire le indicazioni delle autorità, per noi oltre a questo c’è anche il dovere di salvaguardare la salute di dipendenti e viaggiatori. Tanti ferrovieri, con grande senso del dovere, continuano in condizioni davvero difficili a far funzionare il sistema per

garantire al Paese, che può e deve ancora farlo, di muoversi per far girare la macchina dei servizi essenziali. So che hanno una grande forza d’animo, necessaria per sopportare la vista delle stazioni deserte, quasi addormentate e i treni così silenziosi e spesso vuoti. Lavorano, lavoriamo tutti, per rivederli presto di nuovo affollati, chiassosi e ancor più sicuri di prima.


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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

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L’ITALIA che fa IMPRESA

IL PAESE IN UN BICCHIERE CON OLTRE 11 MILIARDI DI FATTURATO, IL VINO RAPPRESENTA UN’ECCELLENZA NAZIONALE. PER SANDRO BOSCAINI, MISTER AMARONE, «L’ETICHETTA DI UNA BOTTIGLIA È LA CARTA D’IDENTITÀ DI UN TERRITORIO»

I

l vino italiano quest’anno deve rinunciare al suo appuntamento più importante. La cancellazione di Vinitaly, che si sarebbe dovuto tenere dal 19 al 22 aprile, priva il settore di un momento di festa e di rilievo internazionale, oltreché di un’occasione per fare business, ma già si guarda avanti. E Sandro Boscaini, presidente di Federvini (associazione confindustriale delle imprese specializzate in vini, spiriti e aceti) e imprenditore a capo di Masi Agricola, ne è certo: «Quello del prossimo anno sarà un Vinitaly storico, un po’ come lo fu quello del 1986 dopo lo scandalo del metanolo. E lo sarà perché il vino è in grado di offrire al nostro Paese quei segnali di vitalità indispensabili per superare la crisi e affrontare con fiducia il futuro». Al vino si rischia di non dare sempre la giusta importanza, quasi fosse un bene secondario, mentre per l’economia italiana ha acquisito un peso rilevante, soprattutto in chiave export. Qualche cifra? Parliamo di un comparto da oltre 11 miliardi di fatturato, di cui circa 6,5 derivanti dalle esportazioni in tutto il mondo. Il vino pertanto rappresenta una parte fondamentale dell’export agroalimentare italiano, è la sua prima cate-

andreaguolo

goria di prodotto. Ma, al di là dei numeri, è un eccellente testimonial del made in Italy: per la sua grande varietà e biodiversità, per la diffusione delle cantine nel territorio dalle Alpi fino alle isole del Mediterraneo, per l’inventiva e la fantasia dei suoi operatori nell’ottenere prodotti apprezzati dai consumatori internazionali. Qual è l’immagine all’estero del nostro vino? Fa sognare ed emozionare, perché è rappresentativo dell’Italia e delle sue bellezze. Quando gli stranieri stappano nelle loro case un vino veronese, è come se avessero l’Arena di fronte. Questo perché evoca il territorio, l’arte, la cultura e lo stile del nostro Paese. E lo fa in maniera diretta, coinvolgente. L’etichetta di una bottiglia è la carta d’identità di un territorio. Se dovesse indicare le nostre denominazioni più prestigiose, quali sceglierebbe? Non c’è dubbio che Piemonte, Toscana e Veneto siano storicamente le tre regioni più importanti del vino italiano. E che Barolo, Brunello e Amarone siano i portabandiera delle rispettive regioni tra i grandi vini rossi. Il Veneto, inoltre, è emerso con vitalità e prorompenza anche nei bianchi e nelle bollicine, con i due principali driver dell’export: il Pinot

© samott/Adobestock

di Andrea Guolo

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Sandro Boscaini, presidente di Federvini e imprenditore a capo di Masi Agricola

grigio, diventato una caratterizzazione molto italiana dei bianchi fermi, e il Prosecco, emblema dello spumante casual. Si aggiunge poi la Sicilia, che ha enormi potenzialità di crescita e ha trovato nei vini dell’Etna, provenienti da terreni vulcanici e d’alta quota, un prodotto di svolta. Quali sono i territori più interessanti in prospettiva? Ci sono due considerazioni da fare. La prima è che il trend dei consumi si sposta sempre più verso bianchi e bollicine, la seconda è che il riscaldamento globale ha permesso di praticare la viticoltura in alta quota con ottimi risultati qualitativi. Per queste ragioni, scommetterei sulle aree vocate alla produzione di spumante metodo classico, come il Franciacorta e le bollicine di montagna Trentodoc, e sui territori dove si interpretano ottimamente i bianchi fermi – Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Irpinia – e anche denominazioni classiche rilanciate da piccoli produttori sempre più attenti alla qualità, come il Soave in Veneto e il Verdicchio di Jesi nelle Marche. Qual è il limite da superare per le aziende italiane del vino? Il limite lo conosciamo bene: il settore è composto da una miriade di piccoli produttori che si misurano con un mercato enorme, una distribuzione strutturata e consolidata che spesso non li prende in considerazione proprio per le dimensioni aziendali. Piccolo non è sempre bello. Le nostre storiche difficoltà nell’esportare in Cina dipendono proprio dalle ridotte dimensioni e dalla mancanza di una promozione istituzionale adeguata. Così continuiamo a essere forti 26

nei cinque mercati tradizionali del nostro vino (Usa, Germania, Uk, Canada e Svizzera), ma perdiamo opportunità in quelli emergenti, dove peraltro ci manca un prezioso e storico alleato: la ristorazione italiana. Riuscirete a convincere i cinesi a bere il vino del Belpaese? Dobbiamo persuaderli del fatto che l’Italia non sia solo sinonimo di moda ma anche di vino, come l’antico nome Enotria testimonia. Occorre tanto lavoro in sinergia tra pubblico e privato, con operazioni a lungo termine e non spot. La chiamano Mister Amarone, che poi è anche il titolo della sua biografia. Come definirebbe, in tre aggettivi, il vino simbolo della sua provincia, Verona? Storico, unico, originale. Mette d’accordo la nostra lunga storia e tradizione con un modo contemporaneo e apprezzato di bere. Piace a degustatori sofisticati, a chi cerca le migliori annate e a chi ama quel tocco più immediato di fruttato. Siamo a bordo di una Freccia ed è il momento di ordinare un calice. Quale scegliamo? Se è disponibile, quello della regione che stiamo attraversando. Guardando oltre il finestrino, con un buon calice del territorio, abbiamo una visione totale, olfattiva e gustativa, dello spettacolo che si presenta ai nostri occhi. È l’accompagnamento di questa straordinaria sinfonia musicale. masi.it MasiWineExperience

MrAmaroneMasi

Bottiglie di Amarone, simbolo enologico di Verona

© Jacopo Salvi

© Carlo Carossio

L’ITALIA che fa IMPRESA

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Art-ertainment, Corporate art collections. Comunicare l’arte o comunicare con l’arte? IULM, IMPARARE IL FUTURO.

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GOURMET

SORBETTO HOMEMADE di Filippo Teramo - a cura di VdGmagazine

È

buono in tutte le stagioni ed è un alimento completo per grandi e piccini. Uno tra i più noti e pluripremiati gelatieri d’Italia, Dario Rossi, ci spiega come prepararlo in casa, in attesa della riapertura delle gelaterie una volta superata l’emergenza coronavirus. Gli agrumi, prodotti di stagione prettamente invernali, sono ancora quasi tutti reperibili anche in questo inizio di primavera. La ricetta del pastry chef romano combina un sapiente dosaggio di succo di arancia, limone e bergamotto di Reggio Calabria, il principe degli agrumi. Ottenendo un

Il gelatiere Dario Rossi

SORBETTO AI TRE AGRUMI Ingredienti 380 gr di spremuta di arancia, 170 gr di spremuta di limone, 150 gr di spremuta di bergamotto, 147 gr di acqua, 120 gr di zucchero di canna, 30 gr di destrosio, 3 gr di farina di semi di carrube (totale prodotto 1.000 gr) Preparazione Iniziare preparando e pesando le spremute, l’acqua e le polveri, ovvero zucchero, destrosio (che può essere sostituito con zucchero) e farina di semi di carrube. Mettere l’acqua in un pentolino a scaldare a bagnomaria, nel frattempo mescolare le polveri e poi versarle nell’acqua. In fase di riscaldamento girare con una frusta o un cuc28

sorbetto sano e genuino, gustoso e dissetante, grazie alle proprietà nutrizionali e nutraceutiche delle varietà scelte. Nel suo laboratorio-gelateria Greed Avidi di Gelato a Frascati, vicino alla Capitale, Dario ha sempre utilizzato materie prime provenienti esclusivamente da agricoltura biologica e biodinamica. «Una scelta doverosa, soprattutto in questo periodo. Dobbiamo volerci bene e rispettare la nostra amata terra salvaguardando la biodiversità, bene prezioso per l’umanità», spiega. Fin dall’inizio della sua carriera ha preso la strada del gelato naturale, specializzandosi nelle intolleranze alimentari, tanto che il suo locale è entrato come “gelateria informata” nel circuito promosso dall’Associazione italiana celiachia. La sua produzione è totalmente gluten free e per i suoi gelati, armato di passione, curiosità e desiderio di innovazione, Dario si è ispirato anche ai piatti locali: «Dal mio laboratorio escono gusti come Cacio e pepe, Baccalà alla romana, Sedano bianco di Sperlonga, Nocciola della Tuscia, Carota di Maccarese, Carciofo alla romana, Zafferano di Cori, Fico bianco di Zagarolo, Ciliegia di Palombara, More di rovo selvatico e tanti altri», prosegue. Ma qual è il segreto per realizzare queste delizie dal retrogusto dolce-salato? «Nel caso del Cacio e pepe, per esempio, si prepara una base di latte per poi bilanciare la ricetta con zuccheri e addensanti. Il pecorino è tritato in piccolissimi granelli che si sciolgono durante la pastorizzazione della miscela. Il Pepe Sarawak in grani viene scaldato in padella e, una volta freddato, si trita con il macinino. Poi si mescolano insieme gli ingredienti portandoli a 80 gradi circa, si lascia freddare la miscela in un contenitore con acqua e ghiaccio, mantecandola infine nella macchina del gelato. Dopo circa 30 minuti la specialità è pronta. Non è difficile, provateci». gelateria.greed Gelato-fatto-in-casa

chiaio la miscela fino a raggiungere gli 80 gradi. Mettere poi il pentolino in un contenitore con acqua e ghiaccio per abbassare la temperatura. In seguito, unire le spremute e frullare bene il tutto. Versare la miscela ottenuta nella gelatiera per circa 30 minuti. Chi non ha una gelatiera in casa può mettere il composto in freezer in una ciotola d’acciaio e ogni mezz’ora rimescolare con una frusta, per circa tre ore, fino a quando la consistenza non risulterà ottimale. Come tocco finale, grattugiare della buccia di limone o arancia, purché non trattata, e un po’ di cioccolato fondente. Se si vuole dare una nota alcolica al sorbetto, si può sostituire il destrosio con il Cointreau.


GUSTA & DEGUSTA

a cura di Andrea Radic

Andrea_Radic

IN QUESTO PERIODO, DOVE LA REGOLA È #RESTIAMOACASA, GUSTOSE SPECIALITÀ ARRIVANO DIRETTAMENTE DAL PRODUTTORE ALLA TAVOLA I GHIOTTI BARATTOLI DI FABRIZIO MAZZANTINI

U

na macelleria di ricerca che diversifica l’offerta del gusto grazie all’arte culinaria e artigianale di Fabrizio Mazzan-

tini, proveniente da una famiglia di allevatori e norcini di Vinci, in provincia di Firenze. La Macelleria Pantano di Viareggio ha una caratteristica che la rende quasi unica nel panorama italiano, offre una scelta di 50 verdure sottaceto e 60 tipologie di carne, sughi, ragù, piatti e preparazioni tipiche, conservate in barattoli di vetro. «Tutte le mie creazioni hanno un’anima, derivata dallo studio degli aceti, dell’acqua, degli oli, del sale e, soprattutto, delle verdure che utilizzo. Durante l’arco dell’anno, la mattina presto raccolgo piante selvatiche come aglio, cipolline, senape e capperi nei terreni del mio paese, è il mio tocco personale. E le verdure provengono dalle campagne dei dintorni di Vinci, da agricoltori di fiducia», spiega

Mazzantini. Nascono, così, le Giardiniere e i sottoli e sottaceti come il Cavolo viola in aceto di lampone, i Petali di cipolla di Certaldo con capperi di Vinci e la Mostarda di cipolla di Certaldo. Le carni, invece, provengono dagli allevamenti Pantano Carni della campagna padovana. Qui Simone Pantano offre ampi spazi, tecnologie d’avanguardia, filiera totalmente controllata, attenzione agli animali e all’ambiente. Ed ecco in barattolo Trippa alla fiorentina, Peposo al midollo di bue e Braciolina di Angus all’empolese, vere ghiottonerie che, grazie al vetro, si conservano benissimo. Per ordini online: macelleriapantano.it

I VITIGNI ROMAGNOLI DI PODERI DAL NESPOLI

U

na storia, quella di Poderi dal Nespoli, che parte negli anni ‘20 a Cusercoli, nella valle del Bidente, Appennino forlivese, frazione di Civitella di Romagna, dove Attilio Ravaioli gestisce un’osteria con alloggio e rivendita dei propri vini. Generazione dopo generazione si affermano Podere Prugneto, con le prime produzioni di Sangiovese, e, negli anni ’60, Poderi dal Nespoli, con nuovi terreni, meno uve per ettaro e utilizzo di barrique per l’affinamento. Oggi la cantina è guidata da Fabio e Celita Ravaioli, lei grande esperta della sua terra, cresciuta tra i vigneti, donna capace di declinare con dovizia e stile il carattere enologico di Romagna. Il lavoro sui vitigni autoctoni consegna risultati di qualità, a partire dal Sangiovese, di piena espressione

nel Prugneto edizione limitata o di forte struttura, eleganza e pieni sentori nel Borgo dei Guidi, blend con il Cabernet parzialmente appassito in pianta. E poi Bombino bianco, Albana con il Campodora, bel bouquet aromatico al naso e definito, preciso al palato. Ma anche Pinot Bianco, fino all’uva Rambela, con il Famoso Rubicone Igt, intenso di bella lunghezza e permanenza gustativa. Non manca il tipico Pagadebit, vitigno romagnolo per eccellenza, sapido, aromatico, vigoroso, un vino del quale fidarsi, come facevano un tempo i contadini, sicuri che la vendita fosse sempre garantita. Poderi dal Nespoli dimostra una coerenza stilistica da apprezzare nel lavoro su vitigni che, con meno accuratezza, risulterebbero banali, omologati. E dal 2009 è parte del gruppo

Mondodelvino, meritevole di un miglioramento qualitativo e di un’ampia presenza sui mercati internazionali. Per ordini online: shop.poderidalnespoli.com 29


WHAT’S UP

UN VIAGGIO NELLA MAGIA È ARRIVATA IN ITALIA DISNEY+, LA PIATTAFORMA IN STREAMING DOVE TOPOLINO È DI CASA. TRA PRODUZIONI ORIGINALI E CLASSICI SENZA TEMPO, ANCHE LA DOCU-SERIE CHE RACCONTA IL BACKSTAGE DEI PARCHI DI DIVERTIMENTO di Gaspare Baglio

S

e in questo periodo non si può viaggiare fisicamente, almeno lo si può fare con la fantasia. E per questo ci viene in aiuto la piattaforma Disney+ che, ai tempi del coronavirus, è un utile antidoto contro la clausura forzata tra le mura domestiche. La piattaforma offre suggerimenti personalizzati e la possibi-

gasparebaglio

lità di impostare fino a sette diversi profili. I bambini hanno un’interfaccia con navigazione facilitata e accesso a contenuti adatti alla loro età. La line-up in streaming presenta programmi originali in esclusiva: dai supereroi Marvel alla galassia lontana di Star Wars passando per i documentari targati National Geo-

graphic, tutti i film e le serie d’animazione (e non) Disney e Pixar, fino ai cartoon con protagonisti Topolino & company. Ci sono produzioni made in Italy create ad hoc come Penny on M.A.R.S, serie di grande successo tra i teenager, e I cavalieri di Castelcorvo, innovativo mistery dalle mille sorprese.

In queste pagine, immagini della docu-serie Dietro le quinte dei Parchi Disney: The Imagineering Story

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Tra le novità da non perdere c’è di sicuro Dietro le quinte dei Parchi Disney: The Imagineering Story, docu-serie che racconta quanto la felicità sia un lavoro duro. Da quasi 70 anni un gruppo di artisti e ingegneri porta avanti le idee nate dalla mente di Walt Disney, per trasformarle in una realtà globale capace di toccare il cuore di milioni di persone. Queste donne e uomini vengono chiamati Imagineers. La regista candidata all’Oscar Leslie Iwerks accompagna gli spettatori in un itinerario esclusivo e senza precedenti nel backstage del Walt Disney Imagineering, il centro di design e sviluppo della multinazionale, dove sono stati progettati i 12 parchi a tema Disney sparsi nel mondo. Un vero e proprio studio artistico, centro di design e laboratorio di innovazione dove un eclettico gruppo di creativi dà vita alle idee di Disneyland, Epcot e Disney’s Animal Kingdom fino ai parchi di Tokyo, Parigi e Shanghai. Un giro per il mondo tra difficoltà, gioie e successi dietro alla realizzazione di

attrazioni classiche e nuove. Il progetto di Leslie Iwerks ha richiesto cinque anni di lavorazione, con l’obiettivo di catturare lo spirito dell’immaginazione all over the world. La regista ha potuto accedere anche agli archivi Disney, ma non subito: «Solo quando questo progetto è stato acquisito da Disney+ abbiamo potuto scavare davvero. Prima avevamo un accesso ristretto all’intero database: abbiamo preso molto materiale da altre fonti perché avevamo un budget limitato. Ma con l’arrivo di Disney+ è arrivata la vera magia». E la magia, per la cineasta, è un affare di famiglia: «Mio padre, Donald Warren Iwerks, era responsabile dei sistemi di telecamere e di proiezione per tutti i parchi Disney nel mondo. Mio nonno, Ub Iwerks, è stato co-creatore di Micky Mouse. Era il partner di Walt a Kansas City. E quando Walt è andato in California, lui è diventato animatore delle serie Alice in Cartoonland, Oswald the Lucky Rabbit, I corti di Topolino e le Silly Symphonies. Non ho

conosciuto mio nonno, ma ho fatto un film su di lui dopo il diploma alla scuola di cinema della University of Southern California: mi ha aiutato a trovare il mio posto all’interno della società». Iwerks ha portato avanti con passione il progetto, avendo avuto modo di frequentare la fabbrica delle meraviglie di zio Walt sin dalla tenera età. «Da bambina sono stata negli studi cinematografici e ho visto il set di Herbie sbarca in Messico. Quando andavamo a Disneyland, sapevo che non sarei entrata dal cancello principale, ma da quello posteriore. È lì che ho potuto vedere ogni sorta di follia. Per me, è stato come dire “Wow, questa è la magia di Disneyland”. Esattamente il senso di meraviglia e timore reverenziale che ho voluto portare in questa serie». Che il viaggio nel fantastico abbia inizio. DisneyPlusIT DisneyPlusIT DisneyPlusIT

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WHAT’S UP

LA CASA DEI RICORDI

© Emre Yunusoglu

PASSATO E PRESENTE, LETTERE LONTANE, SEGRETI DI IERI E DI OGGI CON UN FINALE A SORPRESA. L’ULTIMO LIBRO DI FERZAN OZPETEK RACCONTATO DALL’AUTORE di Sandra Gesualdi sandragesu sandragesu

«C

ara Adele, ho tanto cercato il mio posto nel mondo, ed era dentro di me: proprio qui dove mi batte il cuore, dove fluisce il mio sangue, dove respiro, piango e rido restando viva. Il mio destino sono io». Lettere spedite da lontano a una sorella amata, il serrato andirivieni tra passato e presente, tra ricordi, passioni e segreti di ieri e oggi, con un finale a sorpresa che rimette in discussione l’intera storia. È presente tutto l’impianto narrativo di Ferzan Ozpetek in Come un respiro, suo ultimo lavoro editoriale, disponibile dal 21 aprile. Da leggere tutto d’un fiato e riconoscere, fin dalle prime pagine, i cardini del regista e scrittore nato a Istanbul: gli hamam, le domeniche in una casa romana intorno a un tavolo, gli amori celati, la nostalgia di certi incontri e quelle boccate di profonda libertà da mangiare a tutti i costi e descritte al femminile. Ferzan, quale respiro lascia al lettore il tuo romanzo? Guardo spesso la mia casa di Roma, dove vivo da 41 anni, chiedendomi chi ci avrà vissuto prima di me, che cosa può essere accaduto in queste stanze, quali destini si sono intrecciati qui. Ecco, ho voluto darmi una risposta, immaginandolo. Questo libro è nato dal concetto di casa che custodisce. Chi sono Elsa e Adele, le due protagoniste? Due sorelle tra le quali c’è un legame molto forte. Mi sono ispirato, per carattere, atteggiamenti e atmosfera a mia nonna e sua sorella. Anche lei fumava sigarette con una lunga bacchetta infilata

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Ferzan Ozpetek

al dito come un anello. Un oggetto che custodisco ancora e che si ritrova anche nei film Bagno turco e Harem Suare. Stiamo vivendo una pandemia, uno dei momenti più difficili per l’Italia e il mondo intero. Che cosa ci resterà di tutto questo? Sarà importante dire: «Ricordi quei giorni?». Nei momenti di sconforto, che spesso ho, penso alle tre persone importanti che ho perso di recente. Mi mancano le loro telefonate, la loro presenza. Mi consolo sapendo che non stanno vivendo questo incubo. Ci rimarrà addosso, in maniera forte, la sensazione di quanto sia importante la fisicità dell’amore, gli abbracci ora negati, e tutte quelle grandi piccole cose che davamo per scontate, come la libertà. Il coronavirus sta facendo danni enormi, semina morte ma ci rende consapevoli di quanto siamo tutti ugualmente fragili, ricchi, poveri, famosi e sconosciuti. Esattamente come davanti alla morte. Come trascorri le giornate in questo periodo di isolamento? Spesso guardo fuori dalla finestra. Ho un supermarket davanti, mi fisso sulla fila lunga e quando finisce scendo a fare una piccolissima spesa. Leggo molto, i classici russi per esempio, guardo se-

rie tv e film, parlo al telefono, bevo tanto caffè. Non siamo in trincea, siamo in casa, nei nostri salotti: rilassiamoci, riflettiamo, coltiviamo idee. Le case nascondono, come nel mio libro. Il primo posto dove vorresti andare appena potremmo tornare a viaggiare? Napoli, Lecce e Palermo, dove ho amicizie importanti, e subito dopo Istanbul, nella mia casa chiusa da un anno. FerzanOzpetek

ferzanozpetek

Mondadori, pp. 168 € 17



TRAVEL

#IORESTOACASA …MA VIAGGIO COL CUORE

Foto tratta da una scena del cortometraggio L’Acchiappavento (2020), diretto da Carlos Solito, tra le campagne della Collina materana, nel territorio di Stigliano 34


IL MONDO È CONFINATO TRA LE PARETI DOMESTICHE. IN QUESTO TEMPO SOSPESO SI RISCOPRONO PASSIONI NASCOSTE E PENSIERI ABBANDONATI. MA, SOPRATTUTTO, SI IMMAGINA DI RAGGIUNGERE AL PIÙ PRESTO IL PROPRIO LUOGO DEI DESIDERI. NE ABBIAMO PARLATO CON SCRITTORI E CANTANTI, ATTORI E CHEF

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A cura della redazione

onfinati tra le pareti domestiche, in attesa di riaffacciarci al mondo. È un tempo sospeso, in un luogo obbligato, quello che l’Italia – e il mondo intero – sta vivendo a causa delle restrizioni imposte per combattere il Covid-19. Ma in questo momento di tregua forzata è possibile

coltivare attività dimenticate, pensieri abbandonati e passioni nascoste. Concedendosi il lusso di progettare fin da ora il prossimo viaggio del cuore, in un luogo sconosciuto o da riscoprire. Ecco come lo stanno vivendo scrittori e cantanti, chef e attori, e molti altri protagonisti interpellati dalla Freccia.

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TRAVEL

TELMO PIEVANI [filosofo della scienza e saggista, autore di Imperfezione, una storia naturale per Raffaello Cortina Editore]

«Vivendo a Bergamo, ho dovuto affrontare una situazione drammatica e angosciosa, come tutte le famiglie della mia città, soprattutto per difendere i più vulnerabili tra i nostri cari. In questo periodo, ho condotto lezioni telematiche per i miei studenti dell’Università e organizzato quelle che dovevano seguire i miei figli. Ho riscoperto il dono prezioso del tempo dedicato alla lettura, per una volta finalmente non soggetta alle impellenze del mio lavoro, ma al piacere ineguagliabile della curiosità. Quando l’isolamento sarà finito mi piacerebbe andare a Gubbio, in treno, fermandomi alla stazione di Fossato di Vico. Non solo per la bellezza dell’antico borgo e per il buon cibo, ma anche perché appena alle spalle della cittadina, nella Gola del Bottaccione, si può ammirare sulle pareti rocciose uno strato argilloso rosso ricco di iridio, il metallo più raro al mondo. Quel piccolo segno geologico racconta della grande catastrofe che 65 milioni di anni fa sconvolse la Terra, portando all’estinzione di quasi tutti i dinosauri e aprendo le porte alla nostra evoluzione di esseri umani imperfetti. Andiamoci, per imparare che la natura sa essere violenta, per mezzo di un asteroide caduto dal cielo con tutto il suo iridio, o adesso per colpa di un invisibile virus che ci ha sorpreso nella nostra presunzione di dominare il mondo».

© Freesurf/Adobestock

Gubbio (PG)

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COSTANTINO D’ORAZIO [critico d’arte e divulgatore culturale]

«In questo periodo ho riscoperto quanto sia bello sedersi accanto a mia figlia e spiegarle cose nuove, cercando di stimolare il suo entusiasmo per ogni scoperta. La scuola fatta in casa è un’esperienza che ci riporta ai secoli passati, arricchita dalla tecnologia: mi ha fatto apprezzare ancora di più il lavoro dei nostri insegnanti. Quando sarà possibile, vorrei andare a Piacenza, uno dei primi epicentri dell’epidemia, per perdermi tra i capolavori di Palazzo Farnese e poi andare in bicicletta fino a Cremona o inoltrarmi sul Po con una barca. Quel fiume è un luogo meraviglioso, che collega paesi e città di incredibile bellezza, un’esperienza unica tra arte e natura. Lungo la navigazione, mi fermerei sicuramente a Caorso e Monticelli d’Ongina».

© DavideRovani/AdobeStock

Il Po vicino Piacenza

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TRAVEL

VINICIO MARCHIONI VinicioMarchioniofficial

© Valeria Mottaran

[attore]

«Sono stato molto in giro per la mia professione negli ultimi anni e a casa c’è tanto lavoro arretrato, per fortuna. A parte piccoli lavori domestici, leggo molto e assieme a mia moglie, l’attrice Milena Mancini, stiamo scrivendo vari progetti e organizziamo dirette su Instagram di presentazioni di libri con gli autori. Poi facciamo attività fisica con i nostri figli, oltre a dedicarci ai compiti, leggere e vedere film con loro. Non appena tutto sarà finito, vorrei andare a Firenze, al Teatro della Pergola, e in Puglia, dove si è interrotta la tournée dello spettacolo I soliti ignoti, per riprendere da dove avevamo lasciato, Buona resistenza».

© Clara Neri

Teatro della Pergola, Firenze

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BRUNO BARBIERI

«Come sto trascorrendo il tempo? Leggo, cerco di impegnare la giornata, faccio autoanalisi, recupero quelle attività che avevo trascurato perché sempre in giro. Ho cominciato ad apprezzare le piccole cose: un’alba, un tramonto, una nuvola. La mattina apro la finestra, urlo "Ciao mondo!" e mi faccio una gran risata. Cerco di essere gentile e chiamo le persone che non sento da tanto, quelle che amo. Magari chiedo anche scusa a quelli con cui ho litigato. Mi sento cambiato: ho riscoperto il bisogno di piangere e ridere. Voglio che tutto il bello ritorni, ma sicuramente questa è, e resta, una grande lezione. Quando potrò uscire, mi piacerebbe andare per borghi, riscoprire il fascino dei treni regionali, guardare dal finestrino il panorama. Ci sono tanti posti da scoprire, in Italia, piccole meraviglie che vorrei visitare con i miei amici, la famiglia e i nipoti».

© Alex Alberton

[chef pluristellato, giudice di MasterChef e conduttore di 4 Hotel]

© Gabriele Maltinti/AdobeStock

Buonconvento (SI), uno tra i borghi più belli d’Italia raggiungibili in treno

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TRAVEL

LARISSA IAPICHINO

© Giancarlo Colombo/FIDAL

[atleta, campionessa europea Under 20 nel salto in lungo]

© elxeneize/AdobeStock

Napoli

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«A casa sto studiando, frequento il liceo scientifico e le lezioni proseguono online. E poi mi alleno tra le mura domestiche e il campo di atletica a porte chiuse, autorizzata, in quanto professionista, dal decreto ministeriale e con la lettera della mia società. Poi riesco a leggere, pensare, sognare. Cercando di mantenere i contatti con gli amici e godendomi la famiglia. Quando sarà possibile, andrò a Napoli, dove colori, sole, sorrisi e mare non mancano».


FRANCESCO GABBANI

«Non appena si potrà, mi piacerebbe andare a un concerto, perché credo che la dimensione live, la condivisione della musica, lo stare insieme ad altre persone, sia la massima espressione del poter tornare a gioire. Penso a luoghi come l’Arena di Verona, dove avrò l’onore di suonare l’8 ottobre. Per il momento, però, bisogna mantenere la capacità di trasformare quella che sembrerebbe una costrizione in un’opportunità, dedicandosi alle proprie passioni, anziché piangersi addosso».

© Isabella Sanfilippo

[cantautore]

© lulu/AdobeStock

Un concerto all’Arena di Verona

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FLAVIO MONTRUCCHIO flaviomontrucchio.it [attore e conduttore televisivo]

«Ho sempre avuto un grande amore per la patria, tanto che sono partito militare volontario a 20 anni. Dopo questo periodo di lacerazione del nostro Paese, voglio girare posti e città che mi mancano, come Trieste. Intanto, a casa si possono trovare tantissime cose da fare: dalle più pratiche, come riordinare, a quelle ludiche tipo giocare con i figli, fino a quelle di arricchimento personale, rispolverando una vecchia passione o leggendo un buon libro. Io cerco poi, attraverso i social, di portare una ventata di buonumore nel rispetto di quello che sta succedendo. Ho lanciato l’idea frigoBAR: chi mi segue può mettere lo smartphone in frigo, aprire la porta del refrigeratore e registrarsi durante un’esibizione. I video che ricevo saranno montati in modo da dare l’impressione di essere tutti insieme, nello stesso posto».

© Freesurf/AdobeStock

Trieste

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TIZIANO GUARDINI

«In questo tempo sospeso le parole chiave sono avere cura di se stessi e degli altri, forse più precisamente avere cura del “tutto”. Credo che sia il momento di riscoprire la consapevolezza di far parte di un unico organismo vivente chiamato “famiglia umana” e che le azioni di ogni singolo individuo facciano la differenza. Io sto facendo molta meditazione, sono buddista e la preghiera mi aiuta a ritrovare costantemente una centratura, quindi mantengo la sveglia presto e inizio la giornata così. Sto lavorando da casa e questo mi permette di mantenere attivo anche il mio staff, alle 9 siamo tutti su Skype. Infine, questo tempo mi ha permesso di ritrovarmi, di tornare ad avere le mani sporche di farina come mi succedeva quando ero piccolo nella cucina di mia nonna, di seguire corsi di yoga online e riprendere i libri che avevo lasciato in standby. E poi è primavera, quindi ho messo piante nuove in balcone, anche come buon auspicio. In questi giorni, penso spesso a dove vorrei andare una volta finito tutto questo. Sicuramente, dopo aver sistemato alcune cose di lavoro qui a Milano, prenderò il primo treno per Roma, la mia città di nascita, dove vive la mia famiglia. Mia madre era venuta da me a febbraio per la presentazione della mia nuova collezione alla Fashion Week e, rientrando nella Capitale, si è messa in quarantena volontaria. Abbiamo entrambi bisogno di ritrovarci in un abbraccio. Poi, ho bisogno di risentire il profumo del mare e il rumore delle onde che si infrangono sul bagnasciuga, quindi subito dopo prenderò la tenda e andrò in campeggio a Tropea, in Calabria. Un posto a cui sono profondamente legato fin da bambino: con la mia famiglia ci trascorrevamo almeno due settimane durante l'estate. In riva al mare vivi scalzo e nuoti tutto il giorno, ti riconnetti con la natura e ti addormenti guardando le stelle».

© Luigi Ciuffreda

[ecodesigner]

© travelbook/AdobeStock

Tropea (VV)

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MICHELA GIRAUD michelagiraud

© Sara Sabatino per The Creative Brothers

[attrice e stand-up comedian]

«Il tempo in isolamento? Posso dire come non va utilizzato. Fate una cosa per volta, non fatevi prendere dall’ansia: io mi sono ustionata perché stavo cucinando mentre facevo una riunione su Skype. Quando tutto questo finirà, perché finirà, vorrei tornare a Venezia per andare a trovare mia zia che vive lì e godermi un bel giro in vaporetto. La gondola può attendere, non sono ancora stata chiesta in moglie da un magnate russo. Poi mi piacerebbe visitare nuovamente piazza della Signoria a Firenze, andare a Milano per rivedere i miei amici, a Portofino che non ho mai visto e a Napoli, per mangiare di tutto».

© Sailorr/AdobeStock

Venezia

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LA PINA lapinadeejay [conduttrice di Radio Deejay]

© Diego Linciano

«In questi giorni a casa ho un gran da fare e arrivo alla sera sfinita: oltre a organizzare il lavoro in radio mi sono rimessa a studiare il giapponese e gli esercizi scritti e orali mi impegnano molto. Poi cucino e pulisco come una pazza, ma con un bel sottofondo musicale al pianoforte perché essendo sposata con un musicista, Emiliano Pepe, ho il mio concerto privato tutto il giorno. Infine, per una come me, abituata a uscire la mattina e tornare la sera, vedere la casa con la luce del giorno è stata una scoperta. Mi meraviglio a guardare come è bella di pomeriggio. Sono una viaggiatrice che ama tanto spostarsi e accuso un po’ questo periodo in standby, ma ne sto approfittando per programmare viaggi futuri. Finito questo isolamento voglio partire assolutamente per Matera, anche perché non l’ho mai vista e me ne vergogno: ho sempre rimandato e ora ho proprio una grandissima voglia di andarci».

© JFL Photography/AdobeStock

Matera

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CHIARA FRANCINI chiarafrancini

chiarafrancini

[attrice e scrittrice]

«A casa leggo molto, ma soprattutto sto scrivendo il mio quarto libro. Avevo già programmato di sospendere la tournée per dedicarmi a questo. È un’attività che mi rende molto energica, nonostante l’isolamento, perché faccio tante ricerche che mi portano lontano con la testa. Evado e raggiungo mondi lontanissimi nello spazio e nel tempo, pur rimanendo in una stanza. Per me è un momento di grande creatività anche se a volte, in questa dilatazione temporale, mi sembra di dover afferrare l’acqua con le mani. Insomma produco, rifletto e girovago con il pensiero. Sarà un’emozione forte tornare a viaggiare, insieme alle persone che amo. Mi interessa il viaggio come meta, non importa il luogo, l’importante sarà condividerlo con gli amici. L’amicizia è il sentimento più incondizionato. Se invece dovessi scegliere un luogo fisico direi l’argine di Campi Bisenzio, vicino Firenze, la città in cui ho trascorso la mia infanzia».

© Marcello Ballerini

Campi Bisenzio (FI)

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MAURIZIO LOMBARDI maurizio.lombardi.332

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[attore, regista, autore]

«Vorrei rivedere subito il mare, tornare a Pantelleria, piena di sole e vento, a pescare con i miei amici. Non mi interessano le piazze mondane, i bagni di folla. In questa fase sto cercando di capire come reimpostare vita e lavoro, quali saranno le possibilità dopo questo disastro. A livello artistico, mi è tornata un’adolescenza creativa: scrivo, suono, interpreto personaggi da solo, ascolto musica e ballo, soprattutto la notte, come si vede dal mio progetto Instagram The night dancer. Credo che se non ne usciremo nuovi, questa sarà una tragedia persa. Sto ripercorrendo la mia carriera, rimettendomi in discussione. Rifletto e lavoro sul concetto di tempo e responsabilità, vorrei tornare a fare cose più semplici ma mie, come i live in teatro. In casa cerco di gestire il tempo, gli orari sono cambiati, dormo di più, pulisco, cucino e congelo porzioni di ragù, disinfetto con l’alcol, come faceva mia nonna. Cosa mi manca? Il modo che una donna ha di riempire lo spazio, come si veste, si muove, sentirla asciugare i capelli, le sue bizze, i risvegli accanto a lei. Questo periodo in solitudine mi ha fatto capire che le cose essenziali sono davvero poche: essere se stessi, le rare amicizie e la responsabilità verso la nostra Terra, abbiamo solo questa, l’unica per tutti».

© Bepsphoto/AdobeStock

Pantelleria (TP)

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GABRIELLA GREISON Greison_Anatomy [fisica e narratrice, autrice di Einstein forever per Bollati Boringhieri]

«Io sto vivendo questo distanziamento sociale nella mia casa nel bosco, dietro Genova, sono immersa nella natura, curo il mio giardino di 450 m2 e scrivo il mio nuovo libro. A volte mi dimentico del dramma che stiamo vivendo, perché questa vita la faccio spesso quando mi ritiro a scrivere o a preparare i miei spettacoli teatrali. Poi, però, arrivano le 20, guardo il tg e torno all'assurda realtà. Appena finirà questo periodaccio vorrei prendere un treno per Roma, perché è il luogo dove sarei dovuta andare proprio quando siamo stati obbligati a restare in casa e io ho dovuto cancellare le date del mio tour. Vorrei che le cose ricominciassero esattamente da dove le avevo lasciate: mi aspettano al Teatro Vittoria, al centro Enrico Fermi e alla libreria Libraccio in via Nazionale».

© Fabrizio/AdobeStock

Via Nazionale, Roma

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LETIZIA BATTAGLIA letiziabattagliaofficial letiziabattaglia_anthologia

«Sono solissima in casa e mi sento in attesa, ma faccio talmente tante cose che la giornata trascorre rapida, basta attivare la fantasia e sognare. La casa è un mondo inesplorato e vivo: sposto mobili, leggo, faccio spazio. Mi sono rimessa a stirare, erano 20 anni che non lo facevo. Voglio anche riprendere a ricamare. Mia madre, nei periodi di povertà durante la guerra, decorava completini per guadagnare qualcosa: io ho imparato da lei, è una cosa bella e artistica. Conosco diversi punti all’uncinetto e mi è tornato alla mente quello a ombra, meraviglioso. Poi, nel risistemare il mio archivio fotografico, sono saltati fuori scatti mai visti. Faccio anche delle foto, ma non riesco a trasmettere quella drammaticità che vorrei, forse sono troppo serena. Mi manca, però, toccare altri esseri viventi, scambiarsi baci e carezze. Una volta libera avrò bisogno del cielo e del mare con le onde, distante non più di sei metri da dove dormo. Qualsiasi luogo mi offra questo va bene, che sia Algeri o la mia Sicilia. Ho bisogno di disintossicarmi dalla solitudine».

© Ettore Ferrari/Ansa

[fotografa]

© Balate Dorin/AdobeStock

Castellammare del Golfo (TP)

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PASQUA

FESTA DI RINASCITA L UN VIAGGIO FRA TRADIZIONI, RITI, SIMBOLI E SAPORI CHE UNISCONO L’ITALIA ATTORNO A UNA TAVOLA IMBANDITA

© Jenifoto/AdobeStock

di Elisabetta Reale

a Pasqua è la festa cristiana per eccellenza. Contiene in sé un immaginario denso e pregnante di simboli: penitenza, purificazione attraverso il sacrificio, passione, morte e rinascita. Una festa cardine della cristianità che si mescola a forti valori culturali e alle tradizioni e ai miti agrari che nel tempo hanno nutrito la moltitudine di riti religiosi che ne cadenzano lo svolgimento.

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Da Nord a Sud, infatti, paesi e città durante la Settimana Santa sono normalmente invasi da feste popolari, rappresentazioni della Passione di Cristo, sagre e tradizioni folcloristiche. Ma appare impossibile immaginare un viaggio attorno alla Pasqua senza tenere conto del momento particolarmente impegnativo e difficile che l’Italia tutta sta attraversando a causa dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19. In tempi assai incerti, accostarsi a questa Festa per riscoprirne il significato originario fatto di rinascita e resurrezione può davvero essere un giusto viatico per affrontare in modo positivo le difficoltà di un percorso particolarmente duro e guardare a una nuova primavera. È l’intera Settimana Santa a essere tradizionalmente scandita da pratiche e cerimonie caratterizzate da un’intensa partecipazione popolare. Ma le consuete manifestazioni quest’anno si svolgeranno, laddove possibile, con riti a porte chiuse, arrivando nelle case degli italiani attraverso dirette social e televisive. Un modo comunque per ricordarle e mantenerne viva la tradizione. Quello che permane però, da Nord a Sud, è il senso e la profondità di una festività carica di suggestione, con le sue riflessioni, e che unisce, anche se a una certa distanza di cautela, attorno a una tavola imbandita. Svariate le prelibatezze che diventano protagoniste durante il periodo pasquale, nelle quali si possono cogliere riferimenti alla rinascita. Ecco allora le uova, simbolo di vita appena germogliata, introdotte in torte dolci e salate come elemento decorativo, utiliz-


© ViennaFrame/AdobeStock

zate in diverse pietanze e riprodotte al cioccolato, per la gioia di grandi e piccini. Poi la colomba, simbolo di pace e salvezza, dolce la cui origine è avvolta nel mistero. Sembra risalire a tradizioni lombarde e venete, in particolare di Verona, ma ormai è amata, apprezzata e ricreata in maniera artigianale in tutto il Belpaese. O l’agnello, protagonista di eventi come la tradizione dei Pasquali a Bormio, in provincia di Sondrio, rito propiziatorio per l’arrivo della primavera, durante il quale vengono benedetti cinque agnellini. L’uovo si celebra a Urbania (PU), con il gioco Punta e cul ispirato ad antiche usanze contadine. La colomba, invece, è da sempre protagonista del celebre Scoppio del carro a Firenze, che risale ai tempi della prima crociata. Secondo la tradizione, un carro viene trasportato grazie all’aiuto di buoi bianchi da piazzale del Prato fino al Duomo e una simbolica colomba (un razzo dalle sembianze di un bianco piccione) incendia i fuochi d’artificio in esso contenuti. E se lo scoppio avviene in maniera perfetta

l’anno sarà propizio. Tra i piatti tipici in Liguria spunta la Torta Pasqualina, ricetta risalente al 1400, una pasta sfoglia ripiena di biete o spinaci, uova e ricotta. Una delizia per occhi e palato. L’Emilia-Romagna è famosa per la tardura (tiratura), una minestra composta da un impasto artigianale sbriciolato in piccoli pezzi nel brodo, e la pagnotta pasquale, pane lievitato e accompagnato da uova sode. La crescia di Pasqua è invece un delizioso piatto tipico delle Marche, un composto fatto di uova, pecorino, parmigiano ed emmental che richiede una lunga lievitazione. Arrivando al Sud, in Campania il venerdì santo è da sempre un momento di meditazione collettiva per la comunità, che condivide un percorso di rinnovamento spirituale tra fede e passione popolare. È il caso delle Processioni degli incappucciati di Sorrento, tradizione risalente al 1300 e molto sentita dagli abitanti del luogo che si tramandano il loro posto in processione di padre in figlio. La domenica è invece dedicata alla convi-

vialità e alla tavola con un tripudio di sapori, tra il casatiello rustico e l’irrinunciabile pastiera di grano. Prodotti semplici, legati alla terra e alla rinascita, come le scarcelle, biscotti di forme diverse, decorati e farciti con uovo sodo, prodotti in casa e regalati ai bambini accompagnano la Pasqua pugliese. Sono sempre particolarmente suggestive, a Taranto, le rappresentazioni del giovedì e venerdì santo, che si snodano attraverso tre lente processioni, per circa 40 ore di fede e devozione. La domenica di Pasqua a Troia (FG) va ricordata per la Processione del Bacio, con le statue della Madonna e del Cristo che per due volte si avvicinano e si ritraggono. Ricca di fascino è anche la Settimana Santa di Ruvo (BA), con suggestive processioni risalenti al 1600. Atmosfera raccolta e suggestiva a Matera, dove i Sassi, Patrimonio Mondiale dell’Umanità, diventano teatro perfetto per rivivere la Passione di Cristo. Molto diffusa in Basilicata è la pastiera, ma in una versione povera rispetto alla napoletana, più barocca e ricca di sapori e colori. 51


TRAVEL

A Civita e a Frascineto, in Calabria, ma anche a Spezzano Albanese (CS) si tengono le Vallje, antiche danze accompagnate da canti popolari in Arbëresh (albanese). Tra le manifestazioni più emozionanti la processione dei Vattienti (flagellanti), che si svolge da secoli a Nocera Terinese (CZ) ogni venerdì e sabato santo. Mentre tra le specialità culinarie troviamo la pitta con niepita, cotta al forno e ripiena di marmellata d’uva, lavorata con cannella, noci tritate, cacao e liquore, o la pitta impiulata, tipica di Paola (CS), composta da due dischi sottili di pasta farciti con formaggio a fette, uova sode e soppressata, decorata con una croce e delle foglie di ulivo incrociate. Celebrazioni intense per tutta la Settimana Santa animano da secoli anche la Sicilia, come i riti risalenti al tempo della dominazione spagnola di Enna, la Real maestranza a Calta-

nissetta, la processione dei Misteri a Trapani. La processione delle Barette prevista per il venerdì santo, a Messina, è una particolare Via Crucis datata XV secolo che quest’anno si ferma, pur rimanendo viva nel ricordo dei fedeli. L’agnello, altro simbolo della Pasqua che rimanda alla crocifissione di Gesù, in Sicilia è assoluto protagonista in pasticceria: quello reale viene realizzato con pasta di mandorle e ripieno di torrone gelato ai canditi o gianduia alle nocciole, mentre l’agnello di cedro, sempre a base di pasta di mandorle finemente lavorata, ha un ripieno di cedro candito e una lunga cottura in forno per fissarne al meglio sapore e profumi. Esclusivamente messinese è il tronchetto pasquale preparato con morbido pandispagna e crema gianduia decorato con agnellino al pascolo. Poi c’è il dolce siciliano per

antonomasia, la cassata, nata a Palermo tra il IX e XI secolo durante la dominazione araba. Proprio a quel periodo, infatti, risale il nome originario, qas’at (in arabo casseruola, scodella). Ricotta, zucchero, uova, vaniglia e arancia compongono le pardulas, squisite ciambelline sarde ripiene, preparate con pasta sfoglia di farina di semola, così come i piricchitus, una frolla all’uovo ricoperta di una particolare glassa al limone. Un tripudio di sapori, profumi e colori che può impreziosire la tavola degli italiani, per scambiarsi poi gli auguri a distanza. Un patrimonio di tradizioni antiche e preziose da riscoprire. La Pasqua di questo 2020, seppur differente rispetto agli anni passati, resta carica di simboli e significati, e diventa occasione di riflessione e rinascita oggi ancor più necessaria.

© gimsan/AdobeStock

Scoppio del carro, Firenze

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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

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LA PASTIERA DI RENATO

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© Tommy

no dei piaceri riscoperti restando a casa è preparare una bella torta. La Freccia ha chiesto al pasticcere Renato Ardovino la ricetta di uno dei dolci più amati di Pasqua: la pastiera. Il pastry chef di Battipaglia (SA) conduce Il dolce mondo di Renato, ogni lunedì alle 22 su Food Network (canale 33), un viaggio tra torte nuziali, babà, crostate, delizie al limone. Che siano dolci per eventi speciali o semplici richieste di parenti, amici e clienti affezionati, Renato trasforma ogni desiderio in una deliziosa realtà.

Renato Ardovino

PASTIERA NAPOLETANA Ingredienti Per la base di pasta frolla 250 gr di farina 00, 100 gr di zucchero a velo, 2 tuorli, 150 gr burro, 1 bacca di vaniglia, 8 gr di lievito per dolci Per la farcitura 500 gr di ricotta, 400 gr di zucchero semolato, 500 gr di grano cotto, 3 uova, 50 gr di tuorlo, 70 gr di burro, 200 ml di latte, buccia grattugiata di mezzo limone, essenza di fiori di arancio e arancia candita a cubetti (facoltativa) q.b. 54

Preparazione Per la base di pasta frolla impastare, in una planetaria o sbattitore elettrico, il burro con lo zucchero. Unire i tuorli con i semi della bacca di vaniglia e, infine, la farina. Lasciare riposare il composto in frigo per circa un’ora, coperto con la pellicola per alimenti. Con l’aiuto di un matterello, stendere la pasta frolla a uno spessore di circa 5 mm e trasferirla su una teglia dal diametro di circa 28 cm precedentemente imburrata. Mettere da parte una porzione avanzata di pasta frolla, che servirà per la finitura della torta. Per la farcitura porre in una casseruo-

la il grano cotto, la buccia del limone, il burro e il latte. Portare a ebollizione mescolando di tanto in tanto, fino a ottenere un composto cremoso. Lasciare raffreddare il composto ottenuto. Setacciare la ricotta in un contenitore e aggiungere lo zucchero, le uova intere, il tuorlo, la frutta candita (facoltativa), l’essenza di fiori di arancio e, infine, il composto di grano, mescolando fino a ottenere un composto omogeneo. Versare la farcitura nella teglia foderata di pasta frolla fino a sfiorare il bordo. Rifinire con sette strisce di pasta frolla disposte a griglia. Cuocere in forno preriscaldato a 170°C per 40 minuti.


LA GENOVESE DI MICHELE

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© Riccardo Piazza

on sapete cosa cucinare per il pranzo di Pasqua? Ci pensa Michele Casadei Massari, Ceo, Founder ed Executive chef dei ristoranti Piccolo Cafè e La Lucciola di New York City. Un bolognese espatriato che ha fatto fortuna e, oggi, ricopre il ruolo di chef anche per la Biografilm Food Academy e la Ferrari North America Inc. Nonostante i tempi non siano dei migliori, Casadei Massari pensa al futuro. E in questo periodo di restrizioni da Covid-19 si è rimboccato le maniche: ha messo in piedi un fondo di previdenza sociale per sostenere il suo team e si è dato all’e-commerce con un nuovo caffè composto dalle migliori monorigine al mondo e una miscela ricca di antiossidanti, il #PiccoloLove. Il leit motiv è, ovviamente, andrà tutto bene.

Michele Casadei Massari

GENOVESE DI AGNELLO AL FORNO Ingredienti 500 gr di fusilloni, 600 gr di polpa di agnello disossata e pulita, 600 gr di scalogno, olio extravergine di oliva, carota e sedano (per soffritto), 1 lt di brodo vegetale, 200 ml di latte intero, 150 gr di Parmigiano Reggiano, 1 bicchiere di vino bianco, timo, sale e pepe q.b. Preparazione Porre sul fuoco una teglia in alluminio spessa 3 mm, coprire il fondo con olio evo, versare una fine dadolata di carote e sedano, soffriggere a fiamma bassa per circa sette minuti. Aggiungere

lo scalogno pulito e tagliato in quarti, far rosolare a fuoco vivace per qualche minuto, aggiungere agnello, abbondante sale, pepe e continuare a dorare. Dopo qualche minuto versare un bicchiere di vino bianco, lasciare evaporare mescolando per evitare bruciature sul fondo della teglia. Poi versare il brodo e lasciare che il tutto si amalgami lentamente per quattro minuti a fiamma allegra (ma non troppo) e per dieci minuti a fuoco basso. Rimuovere la teglia dal fuoco e, dopo aver versato il latte, coprirla e sigillarla molto bene con la carta stagnola prima di inserirla in forno. Cuocere lentamente, per tre

ore, a 165 gradi. Al termine della cottura far riposare per un’ora, fuori dal forno, rimuovendo la carta stagnola. Aggiustare di sale e, con un cucchiaio, prendere un po’ del ragù e farlo restringere in padella, a fuoco basso. Nel frattempo, cuocere la pasta molto al dente per poi unirla al ragù in padella. Far ritirare tutti i liquidi amalgamandoli con la pasta per due o tre minuti, per ottenere la legatura con la salsa. Infine, far riposare il tutto in padella per tre minuti, spolverare con abbondante Parmigiano Reggiano e coprire la pasta con un coperchio. Al termine, impiattare con garbo e buon appetito. 55



UN TRENO DI LIBRI

Invito alla lettura di Alberto Brandani [Presidente giuria letteraria Premio Internazionale Elba-Brignetti]

In viaggio con il Prof

LA MISURA DEL TEMPO UN THRILLER SUI GENERIS, UN VIAGGIO NEI MEANDRI INSIDIOSI DELLA GIUSTIZIA. MENTRE IL TEMPO CONSUMA SE STESSO E DISTILLA LE VICENDE UMANE

T

utte le volte che in tv appare Rosario Fiorello o suo fratello Beppe, la maestra Susanna, a me cara, esclama: «Che soddisfazione deve essere per la mamma averli tutti e due belli, bravi e buoni! La madre dei Gracchi!». A parte il fatto che la signora Fiorello di figli ne ha quattro (e mi sembrano tutti bravi), questa battuta è rimbalzata nella mia mente al momento di scegliere il libro di aprile tra altri due fratelli colti, fascinosi e perbene (chissà la madre…), tra le pennellate da Macchiaioli dell’affresco fiorentino e toscano di Francesco Carofiglio (L’estate dell’incanto) e il thriller completamente sui generis del fratello Gianrico. Ho optato per La misura del tempo, a metà strada tra il giallo, un trattato di diritto penale, gli amori svaniti di un tempo e continue variazioni ritmiche che ne fanno un romanzo sospeso tra riflessione e thriller, senza che mai si stacchi la corrente tra autore e lettore. In una conferenza, molti anni or sono, ricordo di aver sostenuto che ci sono due cose contro le quali nulla si può: il tumore e la giustizia ingiusta. Se queste cose accadono, la sventurata vittima può solo sperare di uscirne, prima o poi. Certo è che il tempo logora talvolta in via definitiva gli involontari protagonisti di queste vicende. Anche il cliente di Guerrieri, l’avvocato ormai classico di Gianrico

Carofiglio, sembra rientrare in questa categoria: accusato di omicidio, la giustizia ingiusta si accanisce contro di lui, ma del finale del thriller non svelerò nulla. L’amico e scrittore Diego De Silva aveva suggerito all’autore di scrivere un manuale di procedura penale, «convinto che un testo universitario firmato da un romanziere di successo sia un supporto didattico che affrancherebbe gli studenti dalla pedanteria di tanti libri». A nostro modesto avviso Carofiglio non ha dato retta a De Silva, pensiamo piuttosto che abbia voluto condurre con una prova di forza il lettore dentro labirinti inaccessibili a tutti se non a quei penalisti che frequentano assiduamente le aule dei tribunali e apparecchiano una perenne dialettica tra le ragioni della difesa e dell’accusa. La scelta di riprodurre integralmente parte degli atti processuali con caratteri tipografici specifici risponde alla spietata esigenza del legal thriller, che non dice mai se il protagonista è colpevole o innocente, solo se viene assolto o condannato. Il grande Nino, noto penalista toscano, è solito definire il processo penale come un duello western: vince solo chi si salva. Una seconda osservazione è relativa alla “misura del tempo”, un titolo se vogliamo proustiano. Mai come in questa opera il tempo si muove se-

condo i sussulti dell’anima, i ricordi del cuore e la conturbante bellezza di Lorenza. Quando tale bellezza è descritta così bene in pochi frammenti, vuol dire che attimi di quella vita amorosa sono rimasti incompiuti. L’avvocato Guerrieri, eroe riluttante ma non troppo, a metà tra la stanca malinconia di Humphrey Bogart in Casablanca e i trench all’americana di Raymond Chandler, trova un qualche sollievo negli abbacinanti chiarori del lungomare di Bari. E come sia fisicamente il protagonista lo scoprirete facilmente girando pagina.

Einaudi, pp. 288 € 18 57


UN TRENO DI LIBRI

BRANI TRATTI DA LA MISURA DEL TEMPO

© Michele Piscitelli/Agenzia Arcieri

I

Gianrico Carofiglio sul lungomare di Bari (da La Repubblica del 5 novembre 2019)

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primi tempi della professione mi piaceva andare in carcere. Attorno ai trent’anni mi dava l’idea di essere uno che si occupava di cose serie. Uno dal cui lavoro dipendevano cose serie. Il che, in qualche misura, era vero. Ma a me interessava l’aspetto vanitoso, addirittura narcisistico della faccenda, anche se non lo ammettevo nemmeno con me stesso. Così parlavo dell’entrare in carcere, del doverci andare, come di una spiacevole incombenza. Invece attraversare quei cancelli che si aprivano e si richiudevano alle mie spalle mi regalava una malsana gratificazione. Potevo accedere quando volevo a quel luogo arcano e proibito, per incontrare le creature che vi erano custodite, e potevo uscirne quando volevo. Col passare degli anni la gratificazione andò sempre più attenuandosi, e si trasformò in routine. Quell’aprirsi e richiudersi e riaprirsi e richiudersi di cancelli, quello scricchiolare di cardini e quel rumore di chiavistelli, quei passi cadenzati di uomini e donne in divisa diventarono segmenti di un più ampio ritmo, uguale e ripetitivo, insieme alle mattine in tribunale fra udienze e cancellerie, ai pomeriggi in studio, fra clienti e fascicoli. Infine sono andato oltre la monotonia della routine, ed entrare in carcere mi è diventato sempre meno sopportabile. Per via della gente prigioniera. Non sto facendo una riflessione teorica o, come si dice, del buonismo da quattro soldi. Semplicemente faccio più fatica a sopportare l’idea di persone chiuse dietro le sbarre. È inevitabile, in molti casi, ma saperlo non aiuta. Il sovrintendente che mi accompagnò alla saletta avvocati si chiamava Smaldino. Era un tipo gentile, anche con i detenuti, veniva da un paese dell’entroterra, sapevo che per hobby allevava e addestrava cani. Era un


Un assaggio di lettura

– Mi mancano due anni per potermi dedicare a tempo pieno ai miei cani. Camminavamo l’uno accanto all’altro, con i nostri passi che andavano a ritmo alternato. Parlavamo guardando avanti. Così non vidi subito la smorfia appena accennata sul volto di Smaldino, ma la intuii da un impercettibile cambio del tono. Un’incrinatura. – Se lo ricorda D’Ippolito? – L’ispettore coi baffoni? Certo che me lo ricordo.

– Lui ci è andato in pensione, l’anno scorso. E tre settimane dopo ha avuto un ictus. Per fortuna non sono riusciti a salvarlo, sarebbe rimasto come un vegetale. Da quando è capitato mi ha preso la paura che possa succedere pure a me. Aspetti tanto a lungo quel periodo della vita, pensi che sarai ancora abbastanza giovane per dedicarti alle cose che ti piacciono. Invece muori. [...] Il ragazzo che suonava la chitarra

© My Movie/Ansa

po’ che non ci incontravamo. – Da quanto tempo ci conosciamo lei e io, avvocato Guerrieri? – Almeno vent’anni, temo. Forse qualcosa di più. – Io sono arrivato a Bari ventitre anni fa. Venivo da Rebibbia e prima ero in Sardegna. Lei è stato uno dei primi avvocati che ho conosciuto. Era un ragazzo, allora. Dunque ci conosciamo da ventitre anni. – Non le ci vorrà molto per la pensione.

Humphrey Bogart e Ingrid Bergman in una scena del film Casablanca, di Michael Curtiz

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UN TRENO DI LIBRI

Un assaggio di lettura

© Anobii.com

e la ragazza che cantava erano su un divano; attorno, circondate dai libri, persone sedute su un tappeto in terra o su seggiole e sgabelli. Non era la classica situazione da festa fra amici. Sembrava piuttosto uno spettacolo, con due artisti e un pubblico. Quando arrivai stavano facendo Harvest, di Neil Young. Lei aveva una voce sicura, un po’ roca; pareva una professionista. Si guardava le mani, e non sbagliò una sola parola della canzone. Aveva lunghe, eleganti sopracciglia nere, capelli foltissimi e mossi, un viso d’altri tempi, con uno sguardo in equilibrio fra malinconia e arroganza. Mi accomodai su uno sgabello nelle retrovie. Quando finirono, tutti applaudimmo e la ragazza – non una ragazzina, era più grande di me – ringraziò con un paio di lievi inchini. Fu così che i nostri sguardi si incrociarono. Io pensai – è una delle cose che ricordo con maggior precisione – che avrei voluto conoscerla e passare la vita con lei. Subito dopo pensai che nessuna delle due cose sarebbe accaduta, certo non la seconda, e divenni inquieto. Lei, ignara, o forse consapevole, del mio turbamento, sussurrò qualcosa al chitarrista. Lui annuì, cambiò accordatura e attaccò, cominciando

Feltrinelli Editore, pp. 400 € 7,75 60

a fischiare – un fischio impostato, melodioso – l’intro di Heart of Gold. La ragazza cantava e ogni tanto alzava lo sguardo verso di me, tagliando l’aria fra noi. [...] – Oddio, sei un avvocato? Come sei arrivato qua? Continuammo a chiacchierare e a bere e a fumare. Finimmo la bottiglia e ne prendemmo un’altra. Motivo per cui da un certo momento in poi i miei ricordi diventano sfumati. Non potrei testimoniare con attendibilità su quello che dissi e su quello che disse lei. Anche perché ero distratto dalla sua vicinanza, dal suo profumo appena percepibile, dal contatto che ogni tanto, in modo apparentemente casuale, si produceva fra i nostri corpi. Ricordo però che lei rideva e io pensavo che quella risata portava guai e io volevo ficcarmi nei guai, il più presto possibile. [...] Continuammo a parlare di quello che faceva – c’erano punti su cui era alquanto evasiva e non insistetti – e di molto altro. Pensavo che non avevo mai conosciuto una ragazza – una donna, in realtà – che fosse contemporaneamente così bella, affascinante, spiritosa. Il fatto che una donna tanto fuori del comune fosse lì con me a cenare e chiacchierare, e che addirittura fosse stata lei a cercarmi, rappresentava un mistero che preferivo non indagare. [...] La casa era in ordine, ma non in modo ossessivo; aleggiava un buon odore eppure – lo so che corro il rischio di applicare al ricordo il senno di poi – c’era qualcosa che non riuscii a mettere a fuoco e che produceva una dissonanza. Come se gli ambienti non fossero davvero abitati. Utilizzati, ma non abitati. Non so, non sono capace di dire cosa mi producesse una simile sensazione e, appunto, non so dire se l’ebbi proprio in quel momento. Sta di fatto che la mia memoria dell’episodio è associata a un sottile, palpabile disagio. Quasi l’intuizione di un pericolo latente. – Ti dispiace se non perdiamo tem-

po a fare le persone beneducate? E la birra e una sigaretta ce le prendiamo dopo? – Mai stato beneducato, – mi riuscì di dire soltanto. Più tardi mi chiese se volessi un passaggio in macchina. – Grazie, vado a piedi, non abito lontano. – Allora io dormo. Sono stanchissima, è stata una giornata faticosa, – disse lei, girandosi nel letto. Forse dormiva già quando mi chiusi la porta alle spalle. [...] Un grande matematico, Stefan Banach, diceva che i bravi matematici sono capaci di cogliere le analogie. Lo stesso vale per i giuristi. Anche il bravo giurista è capace di cogliere le analogie, e per farlo, naturalmente, è fondamentale che possieda in primo luogo il sapere tecnico. Ma non è sufficiente. Per accorgersi delle analogie il giurista non può accontentarsi delle regole interne alla disciplina di cui si occupa. È necessario che impari a osservarle dall’esterno, queste regole, in modo da coglierne con distacco la natura e i limiti. Un giurista deve – sottolineo deve – dedicare una cospicua parte del proprio tempo a cose che con il diritto, all’apparenza, non c’entrano nulla: leggere buoni romanzi, vedere buon cinema, anche buona televisione. Insomma nutrirsi di buone storie. Perché deve, si potrebbe legittimamente chiedere? Perché è l’arte del racconto a ricordarci come non esista una sola risposta di fronte ai dilemmi umani. Essi sono inevitabilmente ambigui. I personaggi dei buoni romanzi, dei buoni film, rappresentano i diversi punti di vista sul reale. Pensate a un’opera geniale come Rashōmon, dove una storia che parrebbe semplicissima diventa, nei racconti dei quattro protagonisti, una pluralità di storie addirittura incompatibili fra loro. O pensate a quel passaggio dei Fratelli Karamazov in cui Ivan chiede al fratello Alëša se per garantire la felicità all’intero genere umano sarebbe disposto a torturare una bambina.


Lo scaffale della Freccia L’ESTATE DELL’INCANTO Francesco Carofiglio Piemme, pp. 272 € 17,50 È l’estate del 1939: Miranda e sua madre raggiungono Villa Ada, la casa del nonno paterno. La cascina e il bosco misterioso che la circonda con le sue creature parlanti sono raccontate con la tavolozza dei Macchiaioli. Miranda conoscerà Lapo, il nipote del fattore, le scorribande in bicicletta, le scoperte pericolose, il primo innocente bacio. È l’incantesimo di una giovinezza improvvisa.

CATERINA DE’ MEDICI Alessandra Necci Marsilio, pp. 384 € 18 Sovrana dotata di incomparabile ingegno, Caterina de’ Medici è una delle figure più straordinarie del ’500. Mal compresa e avversata da contemporanei e posteri, la sua personalità complessa si presta a innumerevoli e controverse interpretazioni. Tra luci e ombre, Alessandra Necci restituisce un ritratto inedito di una geniale mente politica, che sembra incarnare il Principe al femminile.

L’ALBATRO Simona Lo Iacono Neri Pozza, pp. 222 € 16,50 Palermo, 1903. Giuseppe Tomasi di Lampedusa è un bambino solitario e contemplativo, uno di quelli che preferiscono «la stranezza delle cose alle persone», avendo «per compagnia solo il silenzio». Figlio unico di una nobile famiglia siciliana, vive nello sfarzoso palazzo di via Lampedusa, circondato unicamente da adulti, dei cui discorsi, tuttavia, capisce ben poco. Un mondo antico e immaginario.

I MILITARI ITALIANI NEI LAGER NAZISTI Mario Avagliano, Marco Palmieri Il Mulino, pp. 456 € 26 Circa 650mila soldati, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, furono catturati e deportati dai tedeschi. A tutti fu offerto di aderire alle SS o alla Repubblica di Salò ed essere rimpatriati. Ma pochi accettarono: la massa scelse la prigionia nei lager, come atto di resistenza. Una pagina a lungo trascurata, ora recuperata attraverso le voci vivide e dettagliate dei protagonisti. G.B.

FFFORTISSIMO Alberto Sinigaglia Accademia Perosi, pp. 304 € 26 Tre “f” sul pentagramma indicano l’esecuzione di un pezzo con il massimo sforzo: testa, cuore, muscoli e polmoni. Il volume interroga i protagonisti della grande musica, attraverso articoli dell’autore pubblicati sul quotidiano La Stampa tra il 1972 e il 2016. Vite vissute al massimo, tra umanità, cultura e progetti. Tra i big Stefano Bollani e Nicola Piovani. G.B.

CORPI SPECIALI Francesca D’Aloja La Nave di Teseo, pp. 264 € 18 Storie di donne e uomini di grande talento – alcuni molto famosi, altri dimenticati e incompresi – frutto di incontri dell’autrice o approfonditi seguendo le leggende che raccontano le gesta dei protagonisti. Una galleria di vite che stimolano la fantasia, da Laura Antonelli a Franca Valeri fino a Claudio Caligari, passando per la ginnasta Nadia Comaneci e il primo occidentale diventato Lama in Tibet. G.B.

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AMBIENTE

GLOBAL DIGITAL EARTH DAY

IL 22 APRILE 2020 È IL 50ESIMO ANNIVERSARIO DELLA GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA E GLI ABITANTI DEL PIANETA ASSEDIATI DAL COVID-19 SI RIUNISCONO SUL WEB. LA PRIMA MOBILITAZIONE GLOBALE PER AFFRONTARE LE MINACCE PIÙ URGENTI PER LE PERSONE E L'AMBIENTE di Silvia Del Vecchio - s.delvecchio@fsitaliane.it

«C

he si tratti di coronavirus o della crisi climatica globale, non possiamo rinunciare a combattere. Al contrario, spostiamo le nostre energie e i nostri sforzi verso nuovi modi di mobilitare il mondo all’azione», si legge su earthday.org. Una maratona online è l’unica soluzione per partecipare tutti, uniti ma distanti, e riflettere

Un momento del Villaggio per la Terra di Roma (2018)

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ora più che mai sulle misure da attuare per difendere la salute nostra e del pianeta. Il presidente di Earth Day Italia, Pierluigi Sassi, l’ex schermitrice Valentina Vezzali e il comico Max Paiella ci raccontano il progetto Villaggio per la Terra , che quest’anno dalla consueta sede in Villa Borghese a Roma trasloca sul web.


«La Giornata della Terra 2020 è molto più di un giorno. È un momento storico in cui i cittadini del mondo insorgono in un appello unito per la creatività, l’innovazione, l’ambizione e il coraggio di cui abbiamo bisogno per cambiare»

© Daniele Romagnoli

[earthday.org]

Papa Francesco e il presidente di Earth Day Italia, Pierluigi Sassi, incontrano il pubblico del Villaggio per la Terra (2018)

PIERLUIGI SASSI Come sta vivendo questa situazione di emergenza nazionale e mondiale, e quale appello diffonderà in occasione della Giornata della Terra? Il primo pensiero non può che andare alle vittime di questa tragedia globale che soffoca il respiro dei pazienti e dei loro cari, spesso costretti ad assistere a distanza alla loro dipartita. Il Covid-19 ci ha fatto sentire sulla pelle quanto piccolo sia in realtà questo nostro pianeta. Intere generazioni lo hanno vissuto come luogo di conquista, dalle risorse infinite che potevano essere depredate a sazietà. La verità, però, è che siamo un ecosistema fragile nel quale la vita è resa possibile da equilibri delicatissimi, dove anche i microrganismi possono produrre effetti devastanti. Qualche anticipazione sulla maratona online per la Giornata della Terra del 22 aprile? Earth Day è un network mondiale che conta oltre 75mila partner in 193 Paesi. Coinvolgiamo ogni anno più di un miliardo di persone e in questo 50esimo anniversario puntavamo a raddoppiare il numero dei partecipanti. Il coronavirus ci ha spinto a

spostare online gli eventi colossali nei quali erano coinvolti personaggi come Leonardo di Caprio, Sting, Paul McCartney. L’Italia è stata chiamata ad aprire le celebrazioni assieme a papa Francesco, che può considerarsi il più autorevole e noto ambientalista del secolo. Il Pontefice dedica l'udienza del 22 aprile proprio a questo tema. Quindi, grazie al web, la promessa di festeggiare l'Earth Day insieme a lui viene mantenuta. Seguiteci su earthdayitalia.org e villaggioperlaterra.it. Cosa si sente di dire rispetto alla mancata tutela dell’ambiente e delle specie animali che inevitabilmente compromette l’ecosistema e la salute del pianeta? Il cambiamento climatico e lo sfruttamento delle risorse naturali in misura molto superiore alla capacità della Terra di rigenerarle stanno infliggendo ferite profonde al mondo che conosciamo. I nostri figli vivranno una natura molto più povera di bellezza. Migliaia di specie sono già estinte e altre, come la tigre, sono condannate. Il clima sarà sempre più ostile e pericoloso, l’acqua scarseggerà e l’innalzamento dei mari cau-

sato dallo scioglimento dei ghiacciai cancellerà molte delle terre conosciute. Tutto questo non perché manchino alternative, bensì perché pochissimi ricchi devono continuare ad accumulare tanto di quel denaro che non avranno mai la possibilità di spendere. Otto uomini da soli, oggi, hanno la stessa ricchezza della metà più povera del pianeta, quasi quattro miliardi di persone. Ha senso? E sapete perché questo succede? Perché ci facciamo ingannare da finti bisogni e da un inutile desiderio di accumulo. Consumiamo meno e viviamo meglio, è l’unica strada. Dove vorrebbe andare – e perché – appena finirà l’emergenza coronavirus? A Milano. Questa splendida città teneva in piedi l’economia e l’immagine del nostro Paese ed è stata devastata più di ogni altra dalla pandemia. Il mio impegno civile sposterà il suo baricentro verso il meraviglioso capoluogo lombardo, che rappresenta secondo me la migliore icona di un’Italia che non mancherà di rialzarsi. pierluigi.sassi.1 63


© Lorenzo Gobbi/Smile Vision Srl

AMBIENTE

Valentina Vezzali, ex schermitrice e pluricampionessa olimpica, testimonial del Villaggio per la Terra, del gruppo sportivo della Polizia Fiamme Oro e della campagna #4women4earth di Earth Day Italia (2018)

VALENTINA VEZZALI Come sta vivendo questo difficile momento? È una situazione inattesa a cui credo che nessuno fosse preparato. Sicuramente è un momento di ansia e preoccupazione, ma è anche un’occasione di riflessione e riscoperta di alcuni valori importanti come la famiglia. Da sportiva apprezzo molto lo spirito di squadra che sta emergendo da più parti d’Italia. Salvo rare eccezioni, siamo tutti convinti di dover contribuire a questa sfida, anche semplicemente restando a casa. Farà parte della maratona online di questa edizione del Villaggio della Terra… Per me è un onore: questa iniziativa e la campagna #4women4earth stanno diventando degli importanti appuntamenti annuali, soprattutto perché veicolano messaggi fonda-

mentali in modo nuovo ed efficace. Quello che stiamo vivendo deve portarci a comprendere meglio quanto siamo tutti legati in questo mondo ormai senza confini. E che i comportamenti di ognuno innescano un meccanismo corale che può essere nocivo o positivo per l’intera comunità. In tal senso, il rispetto della natura dev’essere il motore propulsivo di ciascuno, iniziando dai piccoli gesti quotidiani. L’ambiente e lo sport, per tutti e di tutti. Quale equilibrio possibile? La soluzione ruota attorno a una parola: rispetto. Lo sport è la culla del rispetto delle regole, degli avversari, degli arbitri e, in primo luogo, del rispetto di sé. Chi rispetta se stesso non può non avere cura dell’ambiente in cui vive e da cui trae sostentamento. Ecco perché ritengo che fare sport faccia bene all’ambiente:

ti porta a guardare al mondo intorno come a una realtà strumentale e utile al raggiungimento dei tuoi obiettivi. Un augurio per il 50esimo Earth Day? Spero che si possa vedere il mondo prendere consapevolezza e stringersi in un unico abbraccio intriso di solidarietà reciproca. Ci sono tante sfide che dobbiamo affrontare ogni giorno e, se non lo si fa uniti e consapevoli di esserlo, anche la più semplice si rivelerà ardua. Dove vorrebbe andare – e perché – appena finirà l’emergenza coronavirus? A Milano. Ho voglia di rivedere questa città tornare a essere viva, attiva e vivace. Sarà il segnale che tutto è davvero finito ed è andato bene. ValentinaVezzaliOfficial VVezzali

IL MANIFESTO PER LA CULTURA La direttrice artistica del Villaggio per la Terra, Giulia Morello, chiama il mondo dell'arte e della cultura a lottare per lo sviluppo sostenibile. «La cultura, bene comune e anche diritto di ognuno, deve essere un elemento fondamentale per il rilancio dell’economia e del Paese, e questo può avvenire solo cambiando la sua narrazione. A partire dal primo assunto da capovolgere, che vede ancora la cultura tra le prime voci a essere azzerate in caso di crisi economica, quasi a sminuirne la funzione a mero intrattenimento. Oggi, invece, questo Manifesto diventa un marchio di riconoscimento per qualsiasi attore del campo culturale che voglia farsene parte attiva», spiega la Morello. Per saperne di più: direfarecambiare.org. 64


MAX PAIELLA È da anni impegnato a promuovere la formazione di una nuova coscienza ambientale. Come sta vivendo questa battaglia contro il coronavirus? La reclusione forzata ci ha posto di fronte a noi stessi, riportandoci anche un po’ alle origini. Mi sto dedicando al giardinaggio e, come me, si vedono sempre più persone coltivare un piccolo orto sul balcone. C’è una forte necessità di ritrovare il contatto con la natura, alla quale siamo strettamente legati. Le nostre priorità sono cambiate rispetto a poche settimane fa: quanto tempo ci mette l’insalata a crescere? Forse meno del tempo che si impiega in fila al supermercato. Ognuno di noi, poi, ha riscoperto la propria casa e ora se ne occupa, imbiancando, aggiustando e apportando migliorie, e abbiamo l’opportunità di fare lo stesso lavoro anche interiormente.

Stiamo capendo a fondo il significato della parola libertà. Giorgio Gaber diceva: «La libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione». Lo spirito di cooperazione che abbiamo tirato fuori in questa emergenza ci ha fatto sentire di essere una nazione. Da questo a capire che siamo anche un continente, e un pianeta, il passo è breve. Pronto per la maratona online del 50esimo Villaggio della Terra? Certo, offrirà la stessa ricchezza di contenuti e la stessa gioia di parteciparvi, e raggiungerà tutti, comodamente, a casa. Un appello per il pianeta? Il concetto del rispetto ambientale è diventato di moda, ma me ne rallegro: tuteliamo l’animale “uomo” dandogli fiducia ma anche regole, perché può fare tanti danni. Penso che il poco rispetto per l’ambiente sia una delle

cause di questa pandemia: la deforestazione che avvicina sempre più gli animali selvatici a noi, l’inquinamento che abbassa le difese immunitarie e favorisce il proliferare dei virus. Dobbiamo imparare nuovamente a vivere in equilibrio con la natura, come fanno tutti gli esseri viventi e come facevamo anche noi prima di diventare “sapiens”. Ma questo l’uomo «lo sapiens o non lo sapiens»? Dove vorrebbe andare – e perché – appena finirà l’emergenza coronavirus? Stiamo capendo quanto sia importante la socialità, quanto abbiamo bisogno di stare insieme. Appena finita l’emergenza non importa dove, ma con chi: sarà emozionante andare a mangiare una pizza con gli amici a Trastevere. maspajel

MaxPaiella

Max Paiella, comico, cantante e imitatore, testimonial di Earth Day Italia

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AMBIENTE

INSIEME PER LA TERRA

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RIDURRE L’IMPATTO DELL’UOMO SULL’AMBIENTE È POSSIBILE. MA SOLO CON LA PARTECIPAZIONE DI TUTTI. FEDERICA GASBARRO, ATTIVISTA DI FRIDAYS FOR FUTURE, RACCONTA IL SUO IMPEGNO DA STRIKER SULLE ORME DI GRETA di Michela Gentili

N

Federica Gasbarro

on basta un’onda a lavarla via. Perché quella dell’uomo sulla Terra non è l’impronta effimera di un piede nudo sulla sabbia. Ma la traccia indelebile di una suola sull’asfalto appena steso. Ora che quel passo costante ha interrotto il suo ritmo – silenziato da una pandemia che ha arrestato il mondo – i segni impressi sul pianeta appaiono più tangibili. A ricordarci che tornare indietro è impossibile. E si può andare avanti solo imparando a procedere in punta di piedi. «L’umanità si trova davanti a un bivio, dobbiamo decidere adesso da che parte andare e come vogliamo che siano le condizioni di vita di tutte le specie nel nostro futuro», era stato il monito dell’attivista svedese Greta Thunberg durante la Giornata Mondiale della Terra. 2019. A ribadire l’urgenza di una scelta anche i ragazzi di Fridays for Future, il movimento spontaneo nato sulla scia dei suoi venerdì di protesta per portare l’attenzione mondiale sui cambiamenti climatici. Tra loro Federica Gasbarro, 25 anni, studentessa di Scienze Biologiche all’Università di Roma Tor Vergata, che da oltre un anno milita nel movimento e su questa esperienza ha pubblicato il libro Diario di una striker. Perché nei confronti del clima non sono state messe in campo le stesse azioni globali decise per contrastare il Covid-19? Il coronavirus è un pericolo immediato, a tutti spaventa l’idea di poter essere la prossima vittima. Nel caso delle catastrofi naturali, invece, la correlazione causa-effetto è più a lungo termine. E poi è una tragedia che ha coinvolto fin da subito i Paesi più sviluppati, la Cina, i principali Stati europei, gli Usa.

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Il blocco mondiale seguito alla pandemia ha portato alla chiusura delle imprese e alla riduzione degli spostamenti, abbattendo in modo sensibile l’inquinamento. Un paradossale effetto positivo? Ovvio che in questa situazione i risultati sono frutto di una costrizione. Ma ci devono far riflettere sul fatto che diminuire le emissioni di CO2 è possibile. Tutto può cambiare se si fanno le scelte giuste, mentre spesso ci nascondiamo dietro la scusa che impegnarsi non serva a niente. Quali abitudini quotidiane sono poco sostenibili? Quelle in cui si agisce senza pensare, in modo sconsiderato. Come non curarsi della differenziata pensando che sia inutile o spostarsi in auto per abitudine, magari senza una reale esigenza. È importante comprendere in modo semplice l’effetto di certi comportamenti: solo una volta che le persone hanno preso coscienza del problema possono cominciare a cambiare. È difficile far rispettare una domenica ecologica senza spiegare a che cosa serve. Ma se si capisce fino in fondo l’utilità di una disposizione, viene più naturale metterla in atto. Come ti impegni a tutelare l’ambiente ogni giorno? Uso la borraccia e cerco di fare la spesa alla spina. Se devo andare per forza al supermercato, peso la frutta e la verdura utilizzando speciali sacchetti in tessuto. Faccio quel che posso, anche se non sono perfetta: ci sono errori che sfuggono o comportamenti difficili da portare avanti. Ma se non si comincia non cambierà mai nulla. Perché ti sei avvicinata a Fridays for Future? Mi ha attirato l’idea che fosse apartitico, non si basasse su ideologie ma 67


AMBIENTE

Federica Gasbarro e Greta Thunberg allo Youth Climate Summit dell'Onu, il 21 settembre 2019

su dati scientifici. Era l’inizio del 2019, già studiavo all’università. Ho contattato il gruppo sui social e sono stata invitata a scendere in piazza con loro, un venerdì qualsiasi. Da lì non ne ho più perso uno… Fino al primo Global strike, il 15 marzo 2019, che ha coinvolto 100 Paesi del mondo. Come l’hai vissuto? Avevo paura, ero molto più timida di adesso. Ma sono comunque riuscita a fare un discorso su un palco, nel centro di Roma, legato all’ecologia davanti a 30mila persone. Hai mai incontrato Greta? Un mese dopo quell’evento, durante lo sciopero per il clima del 19 aprile, nella Capitale. Pensavo che fosse inavvicinabile, invece abbiamo potuto scambiarci diverse opinioni. È una ragazza semplice, che si è documentata e ha riconosciuto una grave crisi nel mondo attuale. Da anni gli scienziati lanciano allarmi sul clima, ma solo lei è riuscita a concentrare l’attenzione del mondo su questo tema. Perché? Evidentemente prima i tempi non erano maturi. Succede anche nella medicina o nella scienza: a volte si fanno scoperte che vengono riconosciute ufficialmente solo tanti anni dopo. E poi serve la persona giusta al momento giusto: Greta ha avuto la capacità di arrivare al cuore della questione. 68

Come è riuscita a far scendere i giovani in piazza? La scomparsa delle api o gli orsi polari che non sanno più cosa mangiare sono argomenti che risultano troppo distanti dalle persone. Ma quando entrano in gioco la salute o la possibilità di non avere cibo né acqua è più facile catturare l’interesse. Greta ci ha fatto sentire tutti chiamati in causa. Lei ha smesso di prendere aerei. E ha spinto sua madre – cantante lirica – ad abbandonare la carriera internazionale per non dover viaggiare all’estero. Non è troppo secondo te? Tutto va valutato con spirito critico. Greta deve far passare un messaggio: la scorsa estate ha attraversato l’Atlantico in barca a vela per partecipare allo Youth Climate Summit dell'Onu e ci ha messo 15 giorni per arrivare a New York. Ma non tutti possono fare la stessa cosa, ovviamente. Per quanto mi riguarda, in quell’occasione ho dovuto prendere l’aereo. Confido però che arrivi presto il giorno in cui si potrà volare a zero emissioni: si stanno già sperimentando dei mezzi a idrogeno per spostarsi in modo sostenibile anche a lungo raggio. Sei stata l’unica ragazza italiana selezionata per partecipare al vertice dei giovani dell’Onu sul clima, il 21 settembre 2019. Com’è andata? Ci hanno sempre fatto pensare che

entrare nel Palazzo di Vetro fosse una prerogativa di pochi. Ma il problema ambientale coinvolge vecchie e nuove generazioni e anche noi abbiamo il diritto di parlare. Quel giorno c’erano 500 giovani da tutto il mondo che hanno potuto porre domande ai grandi leader del mondo. Domani, in quella stessa aula, ci sarà qualcuno di loro a prendere decisioni sul futuro del pianeta. fede_gasbarro federica_gasbarro

Piemme, pp. 237 € 15,90


INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

BUON VIAGGIO… A NANTES!

NANTES, PLAYGROUND © F. TOMPS / LVAN

VIVACE, CREATIVA, DINAMICA, CULTURALE, TURISTICA, NANTES È UNA CITTÀ SPECIALE, autentica e insieme visionaria (non a caso qui è nato Jules Verne!). Dichiarata nel 2013 capitale verde d’Europa, con i suoi paesaggi così diversi, un patrimonio ricco ed eclettico, una gran varietà di proposte culturali, la porta della Bretagna è regolarmente in testa alla lista delle città francesi dove si vive meglio. Una città dove capita di incontrare il Grande Elefante delle Machines de l’île alto 12 metri che passeggia lungo la Loira, salire su una fantastica giostra alta 25 metri ma anche la famosa Galerie des Machines che inscena diversi macchinari. Ogni estate Il Voyage à Nantes, l’evento, sublima un percorso urbano sensibile e poetico lungo una linea verde di 15 km tracciata per terra. Artisti e creatori, giardinasti e cuochi, DJ e architetti… sono invitati a esprimersi nello spazio pubblico. Con 50 tappe sorprendenti, che raggruppano l’insieme del

NANTES, LES ENSEIGNES © GINO MACCARINELLI / LVAN

dispositivo culturale, la Città è ancora più scombussolata del solito. Da vedere: delle installazioni effimere o permanenti, delle opere d’arte, delle mostre. Da vivere: dei luoghi conviviali, degli incontri inattesi. Da assaporare: dei prodotti locali coltivati negli orti del centro città.

— COME ARRIVARE

fortezza. Essa costudisce dal 2007 il museo storico di Nantes. Il Musée d’arts di Nantes (ex Musée des Beaux-Arts) e le sue 900 opere della mostra permanente che si estendono dall’arte antica a quella contemporanea, dalla pittura al video. L’esigenza artistica dell’edificio lo posiziona come il più grande museo nell’Ovest della Francia.

Voli diretti dall’Italia dalle principali città: Milano, Roma, Venezia, Pisa, Napoli ma anche Bari, Olbia, Cagliari, Palermo.

— DA FARE Seguite il soleggiato percorso verde durante l’evento «Il viaggio a Nantes», dal 5 luglio al 30 agosto 2020, e lasciatevi trasportare da questa via costellata da una 50 di tappe nel cuore di Nantes. La capitale storica dei duchi di Bretagna propone installazioni di grandi artisti internazionali all’interno di spazi pubblici; esposizioni nei diversi siti del patrimonio artistico, nuovi luoghi di convivialità e angoli insoliti.

— DA NON PERDERE A due passi dalla cattedrale e dal quartiere medievale, le Château des ducs de Bretagne dissimula un elegante palazzo dietro una robusta

CHÂTEAU DES DUCS DE BRETAGNE © P. PIRON / LVAN

PER PREPARARE IL VOSTRO VIAGGIO A NANTES, VISITATE WWW.NANTES-TOURISME.COM E WWW.VOYAGE-EN-BRETAGNE.COM ————————————————————— L’accesso a tutti i mezzi pubblici è gratuito per i possessori del PASS NANTES (durata di 1, 2 o 3 giorni), che permette anche l’ingresso senza ulteriori costi ai principali musei cittadini e ad alcune attrazioni dei dintorni nonché escursioni gratuite sui mezzi turistici (trenino e bus).

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AMBIENTE

IL FUTURO DIETRO UN VETRO GUARDARE UN PAESAGGIO DAL FINESTRINO PUÒ DIVENTARE L’OCCASIONE PER RAGIONARE SULLA COMPLESSITÀ DEGLI EQUILIBRI NATURALI CHE FANNO FUNZIONARE LA TERRA di Andrea Ferraretto

S © schankz/AdobeStock

ono giorni complicati, attraversati da notizie tragiche, che impongono di ripensare al nostro rapporto con la Terra: il viaggio è diventato, oggi, un ricordo, da ripercorrere con la mente per riflettere e immaginare il futuro. Quante volte, in treno, lo sguardo si è rivolto verso i paesaggi che si susseguivano nel finestrino…Ora è il tempo giusto e necessario per riflettere e “leggere” il significato di quei paesaggi: montagne, boschi, colline e campagne, borghi e città. Un viaggio mentale che diventa l’occasione per ragionare sul cambiamento e sulla complessità di equilibri naturali che fanno funzionare

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la Terra, il pianeta che ci ospita e che dobbiamo imparare a conoscere e curare meglio. È necessario ricucire un rapporto in equilibrio con la natura, comprendere il ruolo e la funzione degli ecosistemi, riconoscere il valore delle risorse naturali e la fragilità dell’ambiente: un sistema connesso ed estremamente delicato che troppe volte è sottoposto a pressioni e sfruttamenti che interrompono cicli vitali, imprescindibili per la permanenza dell’umanità stessa. Ma anche guardare quei paesaggi ed entrare in relazione con ciò che avviene in quei boschi e in quelle montagne.


delle competenze e della capacità di gestire in modo sostenibile le risorse naturali: serve un cambiamento di paradigma che permetta di passare dal consumo alla tutela dell’ambiente. Le città devono diventare luoghi dove rinsaldare e restaurare lo spirito di comunità, cogliendo la sfida dell’innovazione realizzata con lungimiranza e intelligenza, sfruttando la chiave del cambiamento. Occorre ripensare a quale sarà il mondo trasformato dall’epidemia che richiederà l’impegno di ciascuno per ricominciare, per ricostruire il sistema di relazioni, scambi e opportunità, per immaginare lo sviluppo, inteso con il significato più alto, di progresso e di futuro. Uno sforzo che avrà bisogno di memoria e competenza, con radici ben salde nei valori della bellezza e del patrimonio collettivo, reso ancor più importante per il rispetto di chi ha vissuto il dolore della perdita a causa del virus. Voler bene alla Terra significa impegnarsi in modo concreto, agendo passo dopo passo per innestare capacità e visione, lavorando per diffondere conoscenza e riallacciando un rapporto equilibrato con la natura. Così, guardare il paesaggio dal finestrino può servire anche a questo, ad aprire la mente e ritrovare il gusto di riflettere sul futuro. Affrontare i periodi di crisi traendo idee nuove e investire con coraggio immaginando il domani: oggi dobbiamo essere in grado di ripercorrere quei paesaggi con la mente, guardando verso il cambiamento e le sfide che ci attendono. Sarà importante ricominciare a viaggiare con occhi ben consapevoli di quanto abbiamo affrontato, con la speranza di ricostruire un futuro migliore. © by-studio/AdobeStock

Sta terminando un inverno anomalo, con temperature alte e pochissima neve sulle vette: occorre capire questi segnali e prepararsi ad affrontare il cambiamento, ripercorrendo il legame tra il bianco della neve e l’azzurro dell’acqua che alimenta torrenti e falde. Significa cambiare punto di vista e allargare la visione, considerando il tempo necessario alla rigenerazione delle risorse: una foresta dove gli elementi naturali si combinano per ricostituire il suolo e l’acqua, per svolgere la funzione fondamentale di scambio con l’atmosfera. Sono ambienti che siamo abituati troppo spesso a osservare di sfuggita, come se fossero delle cartoline ferme nel tempo, dimenticando la vita che si svolge al loro interno. La crisi climatica e la necessità di riallacciare una sintonia con la natura, apprendendo lezioni dall’esperienza e cogliendo le opportunità della conoscenza scientifica, comprendendo la relazione stretta che connette ogni fenomeno e descrive la necessità di agire a livello globale. No, non è sufficiente affermare che fa freddo e negare il cambiamento del clima: le dinamiche del clima non sono quelle del tempo meteorologico che ascoltiamo ogni mattina alla radio, ma rappresentano il segnale che ciascuno deve ricevere e far proprio. Non basta ricordarsi di prendere l’ombrello uscendo da casa, occorre diventare ogni giorno più consapevoli e responsabili; la banalità di non percepire il cambiamento come qualcosa che riguarda l’umanità intera è l’errore che non possiamo permetterci di fare. Mitigazione e adattamento sono gli strumenti che la comunità internazionale ha individuato per affrontare il cambiamento climatico, per ridurre le emissioni di CO 2 e procedere verso un’economia basata sull’utilizzo di energia rinnovabile, rinunciando alle fonti fossili. Città e montagne, è qui che si deve comprendere la relazione che sarà fondamentale per il futuro: più del 70% degli abitanti dell’Unione europea saranno concentrati nelle aree urbane e l’equilibrio delle aree naturali sarà l’unica garanzia per permettere di avere acqua, suolo, cibo e continuare a guardare avanti. La sfida del futuro è quella racchiusa nell’Agenda 2030 dell’Onu, con i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile, capace di descrivere la relazione che lega ogni aspetto ambientale, sociale ed economico. Aree interne e aree protette non sono un lusso superfluo ma una priorità per un Paese in grado di affrontare le sfide del cambiamento e che intende darsi un percorso di sviluppo verso il futuro. Abbandonare una visione fondata sull’emergenza costante e avviare una stagione capace di creare innovazione e cogliere le opportunità della riconversione ecologica della società: sono queste le buone pratiche per investire in modo intelligente e creare condizioni migliori di adattamento ai cambiamenti climatici. Rappresentano la strada da intraprendere, serve il coraggio di guardare oltre e condividere idee e proposte. Ridisegnare le città, favorire la rigenerazione urbana e la mobilità sostenibile, recuperare gli spazi realizzando bonifiche e progetti di rinaturalizzazione, promuovere lo sviluppo

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AMBIENTE

IL VIAG G IO SARÀ GREEN DAI TRASPORTI ALL’ALLOGGIO, DALLA VALIGIA AL FOOD, SEI SCELTE SU CUI RIFLETTERE ADESSO PER POTER PROGETTARE IN MODO SOSTENIBILE LA PROSSIMA TRAVEL EXPERIENCE di Lavinia Martini

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© tawatchai1990/AdobeStock

iaggiare sembra ora una possibilità remota, lontana dal quotidiano e da ogni orizzonte temporale. Non si sa se, quando e in che modo sarà possibile farlo di nuovo. Ma proprio nel momento in cui muoversi da casa

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è solo un’ipotesi, possiamo trasformare la temporanea assenza di un’opportunità in una riflessione sugli effetti del nostro impatto sul territorio, che stiamo imparando nostro malgrado giorno dopo giorno. È ora di ripensare radicalmente l’approccio al turismo, puntando a un comportamento più etico e meno estetico. E progettare il prossimo viaggio orientando le scelte in base a criteri di compatibilità ambientale per quanto riguarda i trasporti, i ristoranti e le esperienze. Con un occhio sia al comfort che al prezzo. Il turismo green è infatti un mercato che può offrire opzioni per tutti i tipi di vacanze, da quelle zaino in spalla ai family trip, fino alla luna di miele. A guidare la scelta, la consapevolezza che il turismo è responsabile dell’8% delle emissioni globali per cui cui muoversi in modo eco è l’unica opzione responsabile.


MUOVERSI Camminare, andare in bici e prendere il treno sono i tre modi meno impattanti per spostarsi. Il settore dei trasporti riveste un ruolo fondamentale nelle emissioni di anidride carbonica, per questo la scelta del mezzo è determinante. Chi vuole diventare un turista sostenibile dovrà alternare nel suo viaggio tutte e tre le modalità, arrivando a destinazione in treno, spostandosi da una meta all’altra in bici, camminando per i tratti più brevi. Negli ultimi dieci anni, le persone che hanno scelto il treno per motivi di studio, lavoro, svago e turismo hanno contribuito a ridurre le emissioni di CO 2 di circa 20 milioni di tonnellate, mentre il cicloturismo, secondo i dati Isnart e Legambiente 2019, pesa 7,6 miliardi sul Pil italiano. DORMIRE Eco lodge, glamping, alberghi diffusi: l’offerta di alloggi eco si è fatta sempre più ampia e allettante. È possibile trovare quello giusto grazie alle piattaforme online che registrano i livelli di sostenibilità delle strutture sparse sul territorio. Ecobnb è un motore di ricerca tutto italiano che mostra i livelli di compatibilità dei B&B rispetto a dieci parametri, tra cui la raccolta differenziata, l’uso di energie rinnovabili e di prodotti green per la pulizia. Utilizzando questo sito si può calcolare l’impatto ecologico delle proprie scelte risparmiando ogni giorno 302 litri d’acqua e 295 alberi. Biotravel offre invece, oltre ai soggiorni, esperienze ecologiche come yoga, aromaterapia, trekking e cene eco. Anche Tripadvisor ha creato il programma Ecoleader per selezionare hotel impegnati in comportamenti sostenibili, come il riciclo, l’utilizzo di cibo locale biologico e di stazioni per la ricarica di auto elettriche. MANGIARE Percorrere grandi distanze per poi scegliere le stesse cose che troviamo sotto casa non è sostenibile. Meglio cercare con curiosità i luoghi dove assaporare il meglio della cucina locale e acquistare direttamente da agricoltori e produttori del posto. Per i ristoranti, sì a tutti quelli che propongono piatti con materie prime a chilometro zero e biologiche. FARE LA VALIGIA Portare con sé lo stretto necessario è molto importante per spostarsi senza lasciare una scia di rifiuti. Una borsa di tela per la spesa, detergenti privi di sostanze tossiche e una borraccia per essere plastic free sono scelte comode, oltre che economicamente vantaggiose. E al posto dei set in plastica monouso, meglio un kit riutilizzabile con tutto il necessaire. Piccoli stratagemmi che evitano di dover comprare, una volta a destinazione, cose che saremmo propensi a buttare prima del rientro. Soldi sprecati e rifiuti accumulati. AGIRE Lo spirito con cui si intraprende un viaggio è determinante. Un turista sostenibile mette in pratica una serie di comportamenti rispettosi dell’ambiente in cui si trova per minimizzare il proprio impatto sull’ecosistema. È fondamentale ingaggiare tour operator attenti a que-

sto, evitare di nutrire gli animali, cogliere fiori, prelevare conchiglie e semi, mettere in atto comportamenti pericolosi o nocivi solo per il gusto di uno scatto. Anteporre il rispetto dell’habitat naturale ai propri desideri è l’unico modo per preservare paesaggi, flora e fauna. COMPENSARE La compensazione è una delle pratiche ambientaliste più in uso e permette di compiere azioni per bilanciare gli effetti nocivi delle attività antropiche. Come calcolare il proprio impatto sul pianeta? Il sito Carbon Footprint permette di analizzare le nostre emissioni in un determinato periodo di riferimento. In base ai risultati ottenuti, si può compensare il danno, per esempio, destinando una somma a Treedom.org, piattaforma da oltre 400mila utenti che permette di comprare o regalare alberi. È necessario quindi ripensare in modo globale il nostro comportamento in viaggio. Proprio oggi che siamo costretti a privarci di questa preziosa possibilità. Comportarsi in modo sostenibile è l'unico modo per rendere indimenticabile la travel experience. E garantire un futuro alla nostra sete di mondo. ecobnb.it | biotravel.it | tripadvisor.it | carbonfootprint.com

Giralangolo, pp. 128 € 17,50

GUARDIANI DEL PIANETA La Terra è nei guai, è ora di agire. Contro le sfide ambientaliste entrano in scena gli eco-supereroi. Ma come si diventa un paladino green? Guardiani del pianeta è il libro che si fa portavoce delle lezioni per la salvaguardia del mondo. Sette capitoli dedicati ad altrettanti temi caldi – fauna, foreste, coste e oceani, acqua pulita, sprechi, energia, ma anche la casa – che suggeriscono come aiutare l’ambiente con esempi e dati. Tante idee e suggerimenti per vivere in modo sostenibile, come per esempio l’aiuto che possiamo fornire alle api, in pericolo per via della perdita degli habitat e l’uso dei pesticidi. Si può trasformare il proprio balcone o giardino in un rifugio sicuro per questi piccoli insetti, con piante che fioriscono in inverno e primavera e un piattino non profondo con un po’ d’acqua per farle bere. Accompagnano i testi del volume le illustrazioni di Jonathan Woodward, artista che ama mescolare tecniche digitali con il collage di carta e materiali di recupero. C.M. 73


AMBIENTE

SUI BINARI DELLA © FS Italiane | Photo

SOSTENIBILITÀ

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IN DIECI ANNI, CON L’ALTA VELOCITÀ SONO STATE GIÀ RISPARMIATE 20 MILIONI DI TONNELLATE DI CO2. ORA FS ITALIANE PUNTA AD AZZERARE LE EMISSIONI DI ANIDRIDE CARBONICA ENTRO IL 2050 di Valerio Birindelli

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l 2021 potrebbe diventare l'anno europeo delle ferrovie. Lo ha proposto la Commissione europea, evidenziando come il treno rappresenti l’asse portante su cui ripensare una mobilità che sia innovativa, sostenibile e sicura. Proprio su questi tre elementi Ferrovie dello Stato Italiane è fortemente impegnata, nell’ottica di allineare strategie e azioni per garantire l’efficienza dell’azienda e creare valore per gli stakeholder. Nel 2019, guardando al futuro, FS ha voluto dotarsi di obiettivi di lungo periodo al 2030 e al 2050 che, oltre all’ambito della sicurezza, riguardano le emissioni di CO 2 e la mobilità sostenibile. Il Gruppo punta alla carbon neutrality, cioè ad azzerare le emissioni di anidride carbonica, entro il 2050 e a incentivare le persone ad abbandonare l’auto privata attraverso un maggior utilizzo del trasporto collettivo e della mobilità green (obiettivi di modal shift del 5% al 2030 e del 15% al 2050). Guardando invece al recente passato e al presente, sono diverse le soluzioni nel rispetto dell’ambiente che FS ha già messo in atto. L’esperienza dell’Alta Velocità, oltre a ridurre le distanze, ha permesso in dieci anni di risparmiare 20 milioni di tonnellate di CO 2 su alcune delle principali tratte nazionali, grazie alle persone che hanno preferito il treno all’auto e all’aereo, mezzi a maggiore impatto ambientale. Per dare ulteriore concretezza al progetto green delle Frecce, quest’anno è stato anche avviato un piano di riduzione della plastica monouso nei servizi di ristorazione a bordo, ma anche nei FRECCIALounge e FRECCIAClub, che eliminerà ogni anno 300 tonnellate di plastica. Nel Piano industriale 2019-2023 l’attenzione si è focalizzata anche sul trasporto regionale, con l’intenzione di offrire la stessa qualità e prestazioni dell’Alta Velocità. I nuovi Pop e Rock, che rinnoveranno il 70% della

flotta dedicata ai viaggiatori pendolari, oltre a essere riciclabili al 97%, sono stati progettati per consentire una diminuzione dei consumi energetici del 30% rispetto ai treni della generazione precedente. Anche nel trasporto collettivo su gomma, in cui è attivo il Gruppo FS, il continuo rinnovo della flotta permette una sostanziale riduzione degli inquinanti e un abbattimento delle emissioni di CO 2: nell’ultimo anno, infatti, sono stati inseriti quasi 400 nuovi mezzi di cui oltre la metà elettrici. Tutto per realizzare un progetto di mobilità davvero sostenibile, contribuendo a proporre soluzioni compatibili alle sfide ambientali e sociali.

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SOLIDARIETÀ

© Alberto Gottardo

UNA STOCCATA PER LA RICERCA

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LA CAMPIONESSA DI SCHERMA MARGHERITA GRANBASSI È LA TESTIMONIAL DI MARGHERITA PER AIRC, IL PROGETTO AICG DI VENDITA SOLIDALE CHE PROMUOVE LA LOTTA CONTRO IL CANCRO. UNA TRA LE TANTE SFIDE PER IL MONDO DELLA RICERCA di Luca Mattei

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ellemme1 - l.mattei@fsitaliane.it

ecisa nell’affondare il colpo quando crede sia il momento giusto e pronta a mettersi in pausa quando i tempi lo richiedono. Margherita Granbassi è una donna la cui personalità è stata plasmata dalla scherma, lo sport che l’ha fatta apprezzare in tutto il mondo. Ci ha emozionato nel 2006 quando ha vinto a Torino i Mondiali di fioretto individuale, precedendo Valentina Vezzali e Giovanna Trillini in un podio tutto italiano. E ancora nel 2008, quando ha conquistato uno storico bronzo alle Olimpiadi di Pechino. Una determinazione che ha sviluppato seguendo anche un’altra sfida, a fianco dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro. Prima nelle vesti di volontaria e poi come testimonial di vari progetti tra cui, dal 2017, Margherita per Airc, il sostegno che l’Associazione italiana centri giardinaggio (Aicg) garantisce alla Fondazione Airc, devolvendo il ricavato delle vendite del fiore, simbolo della purezza per eccellenza. Quest’anno, considerate le misure adottate per il Covid-19, è possibile acquistare le margherite, fino al 25 aprile, contattando i vivai per assicurarsi che siano aperti o facciano consegne a domicilio. Così è possibile anche per La Freccia condividere un’altra nobile causa, in un periodo che concentra la solidarietà per questa emergenza sanitaria. Come ti sei avvicinata all’Airc? Mia madre è da tempo una loro volontaria. Ogni volta che venivano organizzate le giornate di raccolta fondi a Trieste andavo con lei. Da bambina prendevo queste iniziative come un gioco e le persone che venivano a trovarci scherzavano con me. Poi hanno iniziato a raccontarmi la storia che avevano alle spalle e così, anche dalle loro parole, ho capito l’importanza di ciò che stavo facendo. Quando mi hanno contattata per propormi di comunicare il messaggio dell’associazione è stato bellissimo, un’evoluzione naturale del mio percorso. La ricerca è fondamentale, ognuno di noi dovrebbe contribuire come può a promuoverla e finanziarla. Nel 2017 hai ricevuto dal presidente della Repubblica il premio Credere nella ricerca. Cosa hai provato? È stata una grande emozione. Ma anche un momento di imbarazzo, perché ero in compagnia di persone straordinarie. Io ho fatto qualcosa dal punto di vista della comunicazione e del volontariato, dando un piccolo aiuto. Ma loro, i ricercatori, sono degli esempi incredibili, dovrebbero essere valorizzati di più, divenire il fulcro di

tutto. Dovremmo ringraziarli tutti i giorni. Cosa significa per te credere nella ricerca? Avere fiducia, sapere che ogni giorno può esserci un miglioramento. Che però deve essere in qualche modo stimolato, innanzitutto, dalla mentalità. Faccio un paragone con il mondo sportivo: quando si ha un obiettivo bisogna fare il possibile per raggiungerlo mettendo insieme diversi elementi, non basta la parte fisica e tecnica, se non hai la testa giusta o distogli l’attenzione dall’avversario va tutto in fumo. Per me la ricerca è come un allenamento: bisogna sempre cercare di migliorarsi, però prima bisogna crederci. Il risultato arriverà. Sei anche ambassador del progetto di promozione turistica Friuli-Venezia Giulia Live Experience. Che rapporto hai con la tua regione? Speciale, perché è la terra dove sono cresciuta. La mia famiglia è di Trieste, io sono nata lì ma ho sempre pensato di essere un collante per tutta la regione: sono diventata una campionessa allenandomi a Udine, vado in vacanza a Trieste, ma anche a Lignano Sabbiadoro e Tarvisio (UD), conosco bene tutte le zone sia di montagna che di mare. Abito a Roma, ma ogni volta che torno a casa è un’emozione. L’idea di poter raccontare la mia terra, farla conoscere agli altri e invitarli a visitarla mi entusiasma. Ti piace viaggiare? Tantissimo. Normalmente l’unica noia è preparare le valigie e, al ritorno, fare le lavatrici. Sono diventata brava nel portare poche cose e nell’incastrarle bene. Ho fatto tanti chilometri in auto e altrettanti in treno. Anzi, devo dire che sono un po’ demodé… In che senso? Mi è sempre piaciuto prendere il treno notte [ride, ndr]. Mi diverto un mondo con la mia bambina Léonor: lei di solito dorme benissimo e ama svegliarsi la mattina e fare colazione a Trieste. A bordo sono presa da lei, mentre disegna o fa la pappa. L’ho portata con me da subito e quando ha imparato a camminare faceva su e giù lungo il vagone per tutto il viaggio. Già prima che nascesse, però, avevo preso il treno notte da Trieste, arrivavo a Roma alle 6:45 e andavo direttamente ad allenarmi. A parte queste parentesi notturne, uso il treno anche di giorno, sono titolare CartaFRECCIA da anni e ho accumulato un sacco di punti. Mi piacerebbe che fosse ampliata l’Alta Velocità tra Venezia e Trieste. Ora come stai vivendo questo periodo di quarantena a causa del coronavirus? Ero a Trieste quando è arrivata la comunicazione del Governo, quindi sono rimasta a casa dei miei genitori con mia figlia. È ovvio che a tutti manchi la possibilità di stare all'aperto o lavorare, ma non mi piace lamentarmi. Mi reputo fortunata perché penso alle persone che invece non hanno una casa o vivono da soli e hanno problemi di salute, o ancora a chi è risultato positivo alla malattia o ha perso parenti e cari. Sto vivendo questo momento con grande responsabilità cercando di far capire la situazione alla piccola. La giornata a casa con lei diventa più impegnativa e poi devo studiare. Sono in attesa di sapere le date degli appelli. 77


SOLIDARIETÀ

© Claudio Bonoldi

tore, soprattutto sotto l'aspetto economico. Ma credo che gli sportivi in particolare debbano essere un buon esempio per i giovani. Gli atleti sanno cosa significa il rispetto delle regole. Quello dello sport è un mondo in cui non si possono tenere a distanza le persone e, obiettivamente, c’è un rischio maggiore di contagio. Nella tua bio su Twitter scrivi: «Vorrei vincere due volte: nello sport e nella vita. Per la prima sono a posto, per la seconda mi sto allenando». In che modo? Come nello sport e nella ricerca, anche nella vita bisogna cercare di migliorarsi sempre, come persona, dal punto di vista umano, culturale, comunicativo. Basta volerlo. Serve poi mettersi in dubbio: prima lo facevo con i movimenti del braccio per colpire il bersaglio, oggi lo faccio su tutto il resto cercando di colmare le lacune. E mi addormento ogni sera pensando che la giornata sia stata utile per qualcosa o per qualcuno. margherita.granbassi.official marghegranbassi marghegranbassi associazioneitalianacentrigiardinaggio airc.it airc.it AIRC_it aicg.it

MARGHERITA PER AIRC

Margherita Granbassi con la mamma

Cosa studi? Economia, curriculum in Economia e politiche dello sport, alla Link Campus University di Roma. Anni fa frequentavo la facoltà di Scienze della comunicazione ma ho interrotto per fare delle esperienze in televisione. Poi, mentre ero in attesa di mia figlia, ho vinto una borsa di studio che mi ha permesso di riprendere il percorso. Ho scelto di provare con una materia completamente diversa. Quando è arrivata la bimba ho rallentato moltissimo ma per fortuna ho ripreso, mi mancano pochi esami. Ora devo dare Diritto commerciale ed Economia aziendale, sto studiando tantissimo. Consigli per mantenere uno stile di vita attivo restando a casa? Bisogna organizzarsi e trovare uno spazio per poter fare un po’ di movimento. E poi stare attenti all’alimentazione: vedo che c'è tanta gente che si è messa d'impegno in cucina, è una cosa bellissima, però non bisogna mai esagerare. Cosa pensi del blocco che è stato dato alla maggior parte degli eventi sportivi? Li ritengo in secondo piano rispetto alla salute. È ovvio che si tratti di un danno immenso per qualunque set-

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Per il settimo anno consecutivo l’Aicg rinnova il sostegno alla Fondazione Airc con il progetto Margherita per Airc. L’iniziativa negli anni ha raggiunto notevoli risultati: nel 2019 è stata presente in circa 70 garden center e grazie alla vendita di 18mila esemplari sono stati raccolti circa 27mila euro. È stato così finanziato un progetto sui percorsi molecolari condivisi dalle cellule tumorali e da quelle della placenta condotto dalla dottoressa Arghavanifard Negar dell’Istituto Firc di Oncologia Molecolare di Milano. Fino al 25 aprile 2020 numerosi centri associati Aicg consentono l’acquisto delle piante, con consegna a domicilio, al prezzo di 4,50 €. Per ogni prodotto venduto, sarà devoluto 1,50 € per sostenere una nuova borsa di studio.


PROMOZIONI FOOD ON BOARD CARTAFRECCIA PORTALE FLOTTA

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BASE

ECONOMY

LIBERTÀ DI VIAGGIO E CAMBI ILLIMITATI Biglietto acquistabile fino alla partenza del treno. Entro tale limite sono ammessi il rimborso e il cambio del biglietto e il cambio della prenotazione, gratuitamente, un numero illimitato di volte. Dopo la partenza, il cambio della prenotazione e del biglietto sono consentiti una sola volta fino a un’ora successiva.

CONVENIENZA E FLESSIBILITÀ Offerta a posti limitati e soggetta a restrizioni. Il biglietto può essere acquistato entro la mezzanotte del secondo giorno precedente il viaggio. Il cambio prenotazione, l’accesso ad altro treno e il rimborso non sono consentiti. È possibile, fino alla partenza del treno, esclusivamente il cambio della data e dell’ora per lo stesso tipo di treno, livello o classe, effettuando il cambio rispetto al corrispondente biglietto Base e pagando la relativa differenza di prezzo. Il nuovo ticket segue le regole del biglietto Base.

CARTAFRECCIA SPECIAL I titolari CartaFRECCIA possono viaggiare dalle 11 alle 14 il martedì, mercoledì e giovedì con sconti tra il 30% e il 50% rispetto al biglietto Base. L’offerta è valida su tutti i treni Frecciarossa nei livelli Business, Premium e Standard e in Frecciargento, Frecciabianca e Intercity in 1^ e 2^ classe 1.

YOUNG & SENIOR Riservate agli under 30 e agli over 60 titolari di CartaFRECCIA, le offerte Young e Senior permettono di risparmiare fino al 50% sul prezzo Base dei biglietti per tutti i treni nazionali e in tutti i livelli di servizio, a eccezione dell’Executive, del Salottino e delle vetture Excelsior 2.

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A/R IN GIORNATA Promozione per chi parte e torna nello stesso giorno con le Frecce a prezzi fissi, differenziati in base alle relazioni e alla classe o al livello di servizio. Un modo comodo e conveniente per gli spostamenti di lavoro 3 .

SUPER ECONOMY MASSIMO RISPARMIO Offerta a posti limitati e soggetta a restrizioni. Il biglietto può essere acquistato entro la mezzanotte del secondo giorno precedente il viaggio. Il rimborso e l’accesso ad altro treno non sono consentiti.

A/R WEEKEND Promozione per chi parte il sabato e torna la domenica con le Frecce a prezzi fissi, differenziati in base alle relazioni e alla classe o al livello di servizio. La giusta soluzione per visitare le città d’arte nel fine settimana senza stress e lasciando l’auto a casa 3.

SPECIALE 2X1 Offerta dedicata a chi prende il treno di sabato. Si viaggia in due pagando un solo biglietto al prezzo Base nei livelli Business, Premium e Standard e in 1^ e 2^ classe. Ideale per raggiungere, in coppia, i luoghi dove si tengono concerti, partite, mostre e altri eventi 4 .


PROMOZIONI

CARNET 10 E 5 VIAGGI

INSIEME

BIMBI GRATIS

I Carnet Trenitalia sono sempre più adatti a tutte le esigenze. Si può scegliere quello da 10 viaggi al prezzo di 8 euro (-20% sul prezzo Base) oppure il Carnet 5 viaggi con la riduzione del 10% sul prezzo Base. Riservato ai titolari CartaFRECCIA, il Carnet è nominativo e personale. L’offerta è disponibile per i treni Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca e Intercity 5 .

Offerta dedicata ai gruppi da 2 a 5 persone per viaggiare con uno sconto del 30% sul prezzo Base di Frecce, Intercity e Intercity Notte. La promozione è valida in 1^ e 2^ classe e nei livelli di servizio Business, Premium e Standard. Sono esclusi il livello Executive, il Salottino e le vetture Excelsior 6 .

Con Trenitalia i bambini viaggiano gratis in Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca e Intercity nei livelli Business, Premium e Standard e in 1^ e 2^ classe. Gratuità prevista per i minori di 15 anni accompagnati da almeno un maggiorenne, in gruppi composti da 2 a 5 persone 7 .

NOTE LEGALI 1. Offerta acquistabile entro le ore 24 del secondo giorno precedente alla partenza su tutti i canali di vendita Trenitalia. A bordo è necessario esibire la CartaFRECCIA insieme a un documento di riconoscimento. Cambio biglietto e prenotazione e rimborso non ammessi. Sono esclusi il livello Executive e il Salottino. 2. Acquistabile entro le ore 24 del secondo giorno precedente la partenza. Il numero dei posti disponibili è limitato e varia in base al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio. Cambio prenotazione/biglietto, rimborso e accesso ad altro treno non ammessi. Al momento dell’acquisto il sistema propone sempre il prezzo più vantaggioso. A bordo è necessario esibire la CartaFRECCIA insieme a un documento d’identità. 3. Il numero dei posti è limitato e variabile, a seconda del treno e della classe/livello di servizio. Acquistabile entro le ore 24 del terzo giorno precedente la partenza del treno. Il cambio prenotazione/biglietto è soggetto a restrizioni. Il rimborso non è consentito. Offerta non cumulabile con altre riduzioni, compresa quella prevista a favore dei ragazzi. 4. L’offerta è valida tutti i sabati ed è acquistabile entro le ore 24 del secondo giorno precedente la partenza. Posti limitati e variabili in base al treno e alla classe/livello di servizio. Cambio prenotazione/biglietto e rimborso non consentiti. Offerta non cumulabile con altre riduzioni. 5. Il Carnet consente di effettuare 10 o 5 viaggi in entrambi i sensi di marcia di una specifica tratta, scelta al momento dell’acquisto e non modificabile per i viaggi successivi. Le prenotazioni dei biglietti devono essere effettuate entro 180 giorni dalla data di emissione del Carnet entro i limiti di prenotabilità dei treni. L’offerta non è cumulabile con altre promozioni. Il cambio della singola prenotazione ha tempi e condizioni uguali a quelli del biglietto Base. Cambio biglietto non consentito e rimborso soggetto a restrizioni. 6. I componenti del gruppo che non siano bambini/ragazzi pagano il biglietto al prezzo Base. Offerta a posti limitati e variabili rispetto al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio. Cambio prenotazione/biglietto e rimborso soggetti a restrizioni. Acquistabile entro le ore 24 del secondo giorno precedente la partenza. 7. Il numero dei posti è limitato e variabile, a seconda del treno, della classe/livello di servizio e del numero dei componenti del gruppo. Acquistabile entro le ore 24 del secondo giorno precedente la partenza del treno. Cambio prenotazione/biglietto e rimborso non consentiti. Offerta non cumulabile con altre riduzioni a eccezione di quella prevista a favore dei ragazzi.

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FOOD ON BOARD

Il viaggio nel viaggio

GUSTALI A BORDO Il mare cristallino, le spiagge bianchissime e le alte scogliere di un’isola meravigliosa. Con questo paesaggio negli occhi è facile, guardando gli gnocchetti sardi, riconoscere la forma di una piccola conchiglia. Le contadine che tanti secoli fa inventarono questa pasta, invece, immaginarono di plasmare tanti vitellini panciuti, in dialetto malloreddus, e la battezzarono con questo nome. La sua caratteristica forma rigata si deve alla lavorazione e al ciuliri, il cesto di paglia contro cui veniva schiacciato l’impasto di semola di grano e acqua. Il sugo che esalta meglio gli gnocchetti sardi è il ragù di salsiccia, come quello tipico della zona del Campidano, tra Cagliari e Oristano. Scopri tutti i menù a bordo su itinere.it 82


© Giovanni Malgarini

FRECCIAROSSA GOURMET by

Carlo Cracco

SALMONE AL VAPORE CON BROCCOLI ALL’OLIO EVO Lista della spesa (per 4 persone) 4 filetti di salmone da 150 gr l’uno, 1 kg di zucchine, 1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva, sale marino iodato q.b. Preparazione Lavare e mondare i broccoli lasciando solo le cime ed eliminando i gambi duri e le foglie. Pulire i filetti di salmone dalle squame e sciacquarli sotto l’acqua corrente. Adagiarli in un piano della vaporiera, insaporendoli con un pizzico di sale. Sul secondo cestello disporre i broccoli. Cuocere il tutto per circa 10 minuti. Servire il salmone sul piatto accompagnato dai broccoli conditi con un pizzico di sale e un cucchiaio di olio extravergine d’oliva. Vino consigliato Catarratto Bio Dop, Sicilia Dal colore giallo paglierino tendente al dorato, presenta lievi sentori fruttati e note floreali. Al palato è mediamente acido e tendenzialmente morbido.

Menù Frecciarossa by Carlo Cracco

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CARTAFRECCIA

SOCI CARTAFRECCIA L’ISCRIZIONE A CARTAFRECCIA È SEMPLICE E GRATUITA

BIGLIETTI PREMIO Con CartaFRECCIA richiedere il biglietto premio è facile, basta entrare nella propria area riservata oppure rivolgersi in biglietteria, nei FRECCIAClub e FRECCIALounge (per i soli titolari che ne hanno diritto) o al call centre 89.20.21. È possibile scegliere l’upgrade, con soli 500 punti, o convertire i punti in un viaggio gratuito, basta averne almeno 1.200 sul proprio saldo. I biglietti premio possono essere modificati una sola volta fino alla partenza del treno e sono cedibili a terzi.

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UPGRADE Per concedersi tutto il comfort in 1^ classe o Business

BIGLIETTO PREMIO SMALL Per raggiungere una destinazione entro i 250 km di distanza, in Standard e 2^ classe

BIGLIETTO PREMIO MEDIUM Per raggiungere una destinazione entro i 650 km di distanza, in Premium Frecciarossa

BIGLIETTO PREMIO LARGE Per raggiungere qualunque destinazione oltre i 650 km in Executive Frecciarossa

I biglietti premio sopra indicati sono un esempio dei premi disponibili. Trenitalia potrà limitare, in alcuni giorni e per determinate tratte, la disponibilità dei biglietti premio. La raccolta CartaFRECCIA termina il 31/12/2020, salvo proroghe. I premi possono essere ritirati entro il 28/02/2021. Tutte le informazioni e il regolamento del Concorso sono disponibili nella sezione CartaFRECCIA del sito trenitalia.it.


PORTALE FRECCE

WWW.PORTALEFRECCE.IT INTRATTENIMENTO GRATUITO, FACILE E VELOCE Il portale FRECCE rende più piacevole il viaggio grazie ai numerosi servizi gratuiti disponibili a bordo dei treni Frecciarossa e Frecciargento e nelle sale FRECCIAClub e FRECCIALounge. Per accedere basta collegarsi alla rete WiFi, digitare www.portalefrecce.it o scaricare l’app Portale FRECCE da App Store e Google Play. Ulteriori dettagli, info e condizioni su trenitalia.com

SCELTI PER VOI

Santiago, Italia

P.S. I love you

Pinocchio

I tre moschettieri

CINEMA

Nico, 1988

CARTONI E PROGRAMMI PER I PICCOLI VIAGGIATORI BAMBINI

GLI ALTRI SERVIZI DISPONIBILI

GIOCHI

Azione, sport, logica e tanto altro a disposizione di grandi e piccoli viaggiatori

INFO DI VIAGGIO

Informazioni in tempo reale su puntualità, fermate, coincidenze

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Notizie Ansa sui principali fatti quotidiani aggiornate ogni ora

INTERNET WIFI

Connessione a Internet tramite WiFi di bordo

SERIE E PROGRAMMI TV

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Quotidiani e riviste nazionali e internazionali

Audiolibri di vario genere anche per bambini

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CORSO DI INGLESE

LIBRI E GUIDE

Una selezione di serie e programmi tv nazionali e internazionali

Il meglio della musica contemporanea italiana e straniera

Oltre 100 lezioni per imparare l’inglese viaggiando

AUDIOLIBRI

Circa 200 contenuti tra libri ed estratti di guide turistiche

Per assistenza contattare il numero verde Telecom Italia 800.287515 Opzione 1, attivo tutti i giorni dalle 8 alle 22

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FLOTTA

FRECCIAROSSA

FRECCIAROSSA ETR 500

Velocità max 360 km/h | Velocità comm.le 300 km/h | Composizione 11 carrozze | 4 livelli di servizio Executive, Business, Premium, Standard | Posti 574 | WiFi | FRECCIAROSSA Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIARGENTO ETR 700

Velocità max 250km/h | Velocità comm.le 250km/h | Composizione 8 carrozze | 3 livelli di Servizio Business, Premium, Standard | Posti 500 | WiFi Fast | Presa elettrica e USB al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIARGENTO ETR 600

Velocità max 280 km/h | Velocità comm.le 250 km/h | Composizione 7 carrozze | Classi 1^ e 2^ | Posti 432 | WiFi Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIAROSSA ETR 1000

Velocità max 400 km/h | Velocità comm.le 300 km/h | Composizione 8 carrozze 86


FRECCIARGENTO ETR 485

Velocità max 280 km/h | Velocità comm.le 250 km/h | Composizione 9 carrozze | Classi 1^ e 2^ | Posti 489 | WiFi Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIABIANCA

Velocità max 200 km/h | Velocità comm.le 200 km/h | Composizione 9 carrozze | Classi 1^ e 2^ | Posti 603 Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIABIANCA ETR 460

Velocità max 250 km/h | Velocità comm.le 250 km/h | Composizione 9 carrozze | Classi 1^ e 2^ | Posti 479 Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

Livelli di servizio Executive, Business, Premium, Standard | Posti 457 | WiFi Fast | Presa elettrica al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio 87


PRIMA DI SCENDERE FOTO DEL MESE

Testo e foto di Silvia Crippa e Giorgio Zara

La Sardegna vista dal cielo in un percorso nel quale la storia, la natura e l’attività umana si intrecciano descrivendo una terra antica dove la pietra, il mare e l’uomo sono indissolubilmente legati. Il nostro progetto fotografico nasce dalla volontà di descrivere la nostra isola non solo come incantevole meta di vacanzieri, ma mostrando anche aspetti meno conosciuti e inusuali attraverso scatti realizzati in volo, con un drone, a 164 piedi. Immagini che parlano di una Sardegna dove i fenicotteri rosa compongono un cuore nel cielo e l’acqua del mare disegna magiche lagune nelle distese di salicornia. Ma anche di una terra che deve affrontare persistenti minacce per il suo fragile e unico ecosistema, come i fanghi rossi di lavorazione dei minerali nelle antiche miniere dismesse del Sulcis e le velenose acque di lavaggio dei metalli preziosi.

I meandri disegnati dall’acqua marina nelle distese di salicornia

Il progetto 164 piedi - Sardegna dallo Zenit al Nadir, di Silvia Crippa e Giorgio Zara, farà parte del Photofestival di Milano, evento posticipato a causa dell'emergenza Covid-19, dal 7 settembre al 15 novembre in varie sedi della città. Zara nasce a Cagliari nel 1955, da oltre 40 anni è fotografo naturalistico, speleosub e documentarista e ama realizzare reportage con l’utilizzo di droni. Crippa, classe 1970 di Monza, è invece biologa, guida subacquea, educatrice ambientale e alla sostenibilità. Nel suo lavoro in difesa del mare incontra Giorgio Zara e dalla loro passione prendono vita documentari e reportage, sia video che fotografici, prima in Sardegna e poi in giro per il mondo. photofestivalmilano milanophotofestival 88


PRIMA DI SCENDERE FONDAZIONE FS

PIETRARSA VIRTUAL TOUR l Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa regala ai visitatori una vista mozzafiato sul Vesuvio e una spettacolare veduta sul Golfo di Napoli con le splendide isole di Capri e Ischia e la Costiera Sorrentina sullo sfondo. Deve questa invidiabile posizione all’evoluzione della propria storia, cominciata due secoli fa, che in queste settimane si può rivivere grazie al supporto di alcuni video, periodicamente pubblicati sulla pagina Facebook di Fondazione FS Italiane. Nel 1839 il giovane tenente di artiglieria Luigi Corsi propose all’attenzione del re Ferdinando II di Borbone una sua invenzione: palle di ferro piene di miscela incendiaria, utili per i cannoni posti a protezione della costa. Entusiasta, il re non solo ne ordinò un buon quantitativo per le proprie batterie, ma decise anche di dotare Corsi di un’officina abbastanza ampia per ampliarne la produzione. Serviva un’area di una certa estensione e facilmente raggiungibile via mare per trasportare le materie prime e i prodotti finiti. Magari a

ridosso della prima strada ferrata d’Italia, la Napoli-Portici, inaugurata il 3 ottobre 1939. La scelta cadde su una zona paludosa, poco fuori Napoli, di proprietà della famiglia Schifani e del barone Mirra, nei pressi della quale era presente un’area già utilizzata dall’esercito del re con una batteria di cannoni e relative casematte. La località era chiamata Pietrarsa già nel 1631, a seguito dell’eruzione del Vesuvio, quando la lava ardente raggiunse il mare proprio in quel punto di costa. Dall’editto reale datato 6 novembre 1840 alla costruzione dei primi edifici passarono appena due anni. Il nuovo stabilimento iniziò subito la produzione, e non solo di materiale pirotecnico: erano presenti, infatti, un’officina per la lavorazione delle locomotive e delle caldaie e alcune fonderie. Inizia così la storia dell’Opificio Borbonico destinato a diventare il più grande museo ferroviario d'Italia, da vivere virtualmente in attesa di assaporarne le sensazioni che solo una visita dal vivo può offrire.

© Archivio Fondazione FS Italiane

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NASCE DALL’OPIFICIO BORBONICO LA STORIA DEL MUSEO NAZIONALE FERROVIARIO. UN VIAGGIO DIGITALE CONSENTE DI SCOPRIRNE EVOLUZIONE E SEGRETI

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PRIMA DI SCENDERE FUORI LUOGO

di Mario Tozzi mariotozziofficial mariotozziofficial [Geologo Cnr, conduttore tv e saggista]

OfficialTozzi

LA CURA SIAMO NOI FERMARE LA DISTRUZIONE DELLA NATURA È IL VACCINO PRINCIPALE PER EVITARE PANDEMIE COME QUELLA DA COVID-19

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© julia_arda/AdobeStock

n questo momento difficile lo smarrimento rischia di non farci comprendere appieno le cause profonde della pandemia da Covid-19. Cause che stanno nella distruzione del mondo naturale, in pratica nelle nostre stesse attività produttive spinte all’eccesso. La deforestazione per fare spazio ad allevamenti intensivi o alle periferie urbane costringe i naturali portatori di virus a migrare proprio verso le città e gli allevamenti, trovando ospiti-serbatoio e portando al salto di specie (spillover). È il caso già documentato di Nipah in Malesia, nel 1998, e potrebbe essere quello attuale: dai pipistrelli ai pangolini cinesi fino ai sapiens. I wet

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market asiatici, l’eliminazione dei predatori naturali e il traffico illegale di specie scatenano quanto la distruzione ambientale ha preparato, rompendo l’equilibrio naturale all’interno del quale i microrganismi restano, invece, sotto controllo. L’inquinamento atmosferico, poi, attraverso le polveri sottili, veicola meglio infezioni polmonari e virus, e la Pianura Padana è la regione più inquinata d’Europa. Anche un tempo si scatenavano le epidemie, ma i sapiens erano molti meno e non c’erano le condizioni igieniche di oggi. Fermare la distruzione della natura è il nostro principale vaccino contro i virus, non dimentichiamolo domani.




GIOCHI, FUMETTI E CURIOSITÀ PER PICCOLI VIAGGIATORI

LEGGIi fumetti di

SUPPLEMENTO DE LA FRECCIA | APRILE 2020 | www.fsitaliane.it

e

OGNI

VIAGGIO

È UN’AVVENTURA MERAVIGLIOSA!

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LA FRECCIA Junior

SOMMARIO Pagina 1

Pagina 7

GIOCA: UN GIRO AL PARCO

PLAY MOBILITY: IL MANIFESTO DEL BUON VIAGGIATORE

Pagina 8

Pagina 2 INFO: MILLE PASSIONI

GIOCA: BOWLING CASALINGO

Pagina 3-6

Pagina 9-12

FUMETTO: IL COMPLEANNO DI SAM IL POMPIERE

FUMETTO: BARBIE TEMPORALE...FASHION!

Un

giro al parco

AIUTA QUESTI DUE CICLISTI A RAGGIUNGERE IL PARCO ATTRAVERSO IL LABIRINTO

SUPPLEMENTO DE LA FRECCIA | APRILE 2020 | www.fsitaliane.it è un progetto a cura di PANINI MAGAZINES – Direttore Mercato Italia: Alex Bertani • Publishing manager: Sara Mattioli • Coordinamento editoriale: Stefania Simonini • Progetto grafico: Alessandro Gucciardo Illustrazione p. 7: Chiara Fagioli • Illustrazione di copertina e impaginazione: Luca Bertelè Per la storia a fumetti di Sam il pompiere: © 2020 Prism Art & Design Limited. The Fireman Sam name and characters are of Prism Art & Design Limited. © 2020 HIT Entertainment Limited. All rights reserved Per la storia a fumetti di Barbie: Barbie and all related characters are trademarks of Mattel and are used with permission. © 2020 Mattel. All Rights Reserved EDIZIONI LA FRECCIA – Direttore Responsabile: Marco Mancini • Responsabile Editoria: Davide Falcetelli • Coordinamento editoriale: Sandra Gesualdi TRENITALIA – Sviluppo Commerciale – Divisione Passeggeri Long Haul: Fabrizio Ruggiero, Antonella Graziano

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Mille LIBRI

passioni

VIDEOGAMES

UN LIBRO È SEMPRE UN OTTIMO MODO PER SFRUTTARE IL TEMPO LIBERO, E SE POI NE ABBIAMO TANTO, OCCUPIAMOLO LEGGENDO DIARIO DI UNA SCHIAPPA, UNA SERIE DI 13 VOLUMI EDITI IN ITALIA DA IL CASTORO CHE VANTA PURE QUATTRO FILM TRATTI DAI LIBRI. ANCHE GERONIMO STILTON OFFRE UN’AMPIA SCELTA DI TITOLI, DALLE SUE CLASSICHE AVVENTURE ALLA SERIE VIAGGIO NEL TEMPO, FINO AGLI ADATTAMENTI DEI GRANDI CLASSICI. E, PARLANDO DI CLASSICI, PERCHÉ NON PARTIRE PER UN VIAGGIO IMMAGINARIO SU L’ISOLA DEL TESORO ?

È FINALMENTE DISPONIBILE DA BAO PUBLISHING IL VOLUME COMPLETO DI VIOLA GIRAMONDO, CON LE SUE COMMOVENTI AVVENTURE AMBIENTATE NEL MONDO DEL CIRCO. PANINI COMICS CONTINUA LA RACCOLTA DELLE DIVERTENTISSIME STORIE DELLA BAIA, SERIE DISNEY AMBIENTATA IN UNA CITTADINA DI MARE DOVE NE CAPITANO DI TUTTI I COLORI. PROSEGUONO ANCHE I RACCONTI DELLA TENERA GATTINA BRINA E DEL SUO GRUPPO DI AMICI A QUATTRO ZAMPE CON IL NUOVO VOLUME OGNI AMICO È UN’AVVENTURA PUBBLICATO DA TUNUÉ.

È USCITO DA POCHISSIMO PER LA NINTENDO SWITCH, ANIMAL CROSSING: NEW HORIZONS, IL NUOVO CAPITOLO DI QUESTO GIOCO ASSICURA DIVERTIMENTO A NON FINIRE! PER GLI AMANTI DI PIKACHU E SOCI, SEMPRE PER NINTENDO SWITCH È USCITO POKÉMON MYSTERY DUNGEON. PER CHI INVECE PREFERISCE I GIOCHI IN SOGGETTIVA, FANTASCIENZA E MOSTRI GIGANTI A NON FINIRE, È FINALMENTE DISPONIBILE PER PS4, XBOX ONE E PC IL NUOVO E ATTESISSIMO CAPITOLO DEL CELEBRE DOOM DAL TITOLO DOOM ETERNAL.

VOLETE DELLE ALTERNATIVE A MONOPOLI, SCARABEO O CLUEDO ? ECCO IL GIOCO DI CARTE DEI BONELLI KIDS, PRODOTTO DA PENDRAGON GAME STUDIO. LE VERSIONI “KIDS” DI ZAGOR E MARTIN MYSTÉRE, NOTI PERSONAGGI DEI FUMETTI, SI SFIDANO PER COMPLETARE LA LORO COLLEZIONE DI ALBI! IN TEMA DI CARTONI ANIMATI WACKY RACES, PRODOTTO DA ASMODEE E CMON, VI LANCERÀ IN PISTA IN FOLLI GARE CON UN GRUPPO DI PAZZI PILOTI DI CORSE, IL TUTTO CON DELLE STREPITOSE MINIATURE DEI PERSONAGGI!

GIOCHI DA TAVOLO

FUMETTI

LO SAPEVI CHE…? E DOPO AVER GIOCATO, METTIAMO A POSTO LA NOSTRA CAMERA... MARIE KONDO È UNA SCRITTRICE GIAPPONESE CHE HA IDEATO UN METODO PARTICOLARE PER RIORDINARE E OTTIMIZZARE GLI SPAZI DELLA CASA. OLTRE A INSEGNARCI A SISTEMARE I NOSTRI OGGETTI, CI AIUTA ANCHE A SCEGLIERE QUELLI DAVVERO NECESSARI E AD ELIMINARE TUTTO CIÒ CHE È SUPERFLUO. OLTRE AI DUE LIBRI, EDITI IN ITALIA DA VALLARDI, HA REALIZZATO PER NETFLIX UNA SERIE IN OTTO PUNTATE, IN CUI SPIEGA IL SUO INNOVATIVO METODO. 2 Junior

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LA FRECCIA Junior

IL COMPLEANNO DI LEGGI

Adoro le sorprese!

E R E I P M O P SAM IL

CON SAM

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Sam Oggi è il compleanno di hanno il pompiere e i bambini speciale per pensato a qualcosa di galargli festeggiarlo: vogliono re andato un modellino radiocom tre Joe di Jupiter. Proprio men Sam. lo sta provando, arriva scondere il giocattolo, na di a rc ce e Jo te en m Rapida rtitamente la sirena. ve av in na io az rò pe o così facend re, ma chiede cosa possa esse si m Sa o! oo iiin on oo Niiin anche Hannah vuole ra O a. rm se ca in a rn to poi saluta e , però, anza. Mentre lo prende st di a do an m co il e ar prov o e cade a terra. questo le sfugge di man

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James riesce a far ripartire Jupiter. Mette il modellino sul pavimento e spinge la levetta del telecomando verso l’alto. Vruuum! Jupiter sfreccia sulla strada. “Ben fatto!” dice Hannah sollevata. Quando però James cerca di fermare il camioncino, la leva non funziona. Jupiter non può frenare! Il modellino corre sempre più veloce. “Presto!” grida Hannah “raggiungiamolo!”

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3 Junior


Oh no! La mia torta!

3

Vruuum! Il mini-Jupiter corre per le strade di Pontypandy dove Dilys sta sistemando la torta di compleanno per Sam su un carrellino con le ruote. Purtroppo non si accorge del camion radiocomandato diretto verso di lei e... Sploch! Dilys inciampa su Jupiter e cade con la faccia sulla sua torta.

U I A

! O T

Prendi,

Norman!

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Jupiter continua a correre in direzione del porto dove Mandy e Norman giocano a frisbee. I due ragazzi rimangono di stucco quando vedono un modellino rosso che sfreccia accanto a loro seguito da Hannah, James e Dilys, con la torta.

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LA FRECCIA Junior

5

Ed ecco che succede il peggio: il mini-Jupiter schizza oltre il molo dentro l’acqua seguito dalla torta, Dilys, Hannah e James. “Oh, no!” grida Mandy spaventata “Chiamo Sam il pompiere!” Appena Sam sente cosa è successo, entra subito in azione. “Penny ed Elvis, andiamo con Venus al centro di salvataggio marittimo” ordina Sam agli altri pompieri. Lì, la squadra prepara Neptun e Juno alla partenza.

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Un’emergenza!

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Penny ed Elvis portano Neptun verso Dilys che agita le braccia in acqua, colta dal panico. Sam nel frattempo, a bordo di Juno, si mette alla ricerca di Hannah e James e li trova lì vicino. “Salva prima James!” gli dice Hannah. Sam afferra James e lo tira fuori dall’acqua, ma quando si volta di nuovo vede che Hannah è sparita.


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Hannah,

dove sei?

“Hannah! Dove sei?” chiama Sam preoccupato. Ecco che Hannah riemerge con la macchinina in mano. “Ho preso Jupiter!” esclama.

Quando tutti sono asciutti e al sicuro la festa di compleanno può cominciare. “Ci dispiace per il tuo regalo” dice Sarah. Sam però è semplicemente contento che non sia successo niente di grave. “Ricordatevi sempre che è pericoloso correre vicino ai corsi d’acqua” dice loro.

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39

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Poi Joe pronuncia un discorso in onore di Sam: “A nome di tutti noi ti consegno questo regalo, non solo per il tuo compleanno, ma per ringraziarti per tutte le volte che ci salvi. Sei il nostro eroe!” Poi Joe offre a Sam il mini-Jupiter ancora gocciolante. “È un regalo perfetto!” dice Sam ridendo. Che compleanno emozionante!

Magazine ufficiale

CON

2

STORIE

TUTTO

CONTINUA A LEGGERE LE STORIE DI SAM IL POMPIERE IN EDICOLA!

SU

R

JUPITE

SCRIVI

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CONTA

GIOCA

FINE

IMPARA

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LA FRECCIA Junior

ORA RESTIAMO A CASA, MA TORNEREMO A VIAGGIARE. INTANTO PREPARIAMOCI A FARLO AL MEGLIO CON IL MANIFESTO DEL BUON VIAGGIATORE. #IORESTOACASA

Il manifesto del

buon viaggiatore UN BUON VIAGGIO PARTE DA TE! IMPARIAMO INSIEME QUALI SONO LE REGOLE DA RISPETTARE IN STAZIONE E A BORDO TRENO, PER UN VIAGGIO PIÙ BELLO, PIACEVOLE E SICURO.

Colora la regola!

REGOLA NUMERO 9: IL PAESAGGIO TI ISPIRA? PER FARE UN BEL DISEGNO USA ALBUM E PENNARELLI, SENZA MACCHIARE PARETI E SEDILI. I MEZZI DI TRASPORTO SONO PIÙ BELLI SENZA SCARABOCCHI E GRAFFITI Per saperne di più

Il progetto

di

Numero verde 800.39.01.22 playmobility@lafabbrica.net www.playmobility.it

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Bowling casalingo ECCO UN’IDEA PER UN GIOCO MOLTO SEMPLICE MA CHE PUÒ ESSERE DAVVERO DIVERTENTE. SOPRATTUTTO QUANDO DOBBIAMO TRASCORRERE MOLTO TEMPO IN CASA. MANI A COLLA, COLORI E PREPARIAMOCI A GIOCARE A BOWLING!

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FAI ASCIUGARE BENE LE BOTTIGLIE, POI RIEMPILE CON I BATUFFOLI DI OVATTA. NON SPINGERE, NON C’È BISOGNO DI RIEMPIRLE TROPPO. SERVE SOLO A DARE UN POCO DI PESO E A RENDERLE PIÙ STABILI.

COSA TI SERVE: • 6 bottiglie di plastica tutte uguali per forma e dimensioni • Ovatta • Fogli colorati • Colla • Pennarelli colorati • 1 palla leggera

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RITAGLIA DELLE STRISCE DAI FOGLI DI CARTA COLORATI. INCOLLALE INTORNO ALLE BOTTIGLIE E DECORALE COME PIÙ TI PIACE.

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ECCO FATTO! SEI GIÀ PRONTO PER INCREDIBILI PARTITE A BOWLING CON I TUOI AMICI! CONTATE I PUNTI E FATE A CHI ATTERRA PIÙ BIRILLI. CI SONO MILLE MODI PER DIVERTIRSI INSIEME E LE REGOLE POTETE INVENTARLE VOI! 8 Junior

CONSIGLIO: SE VUOI DAVVERO ESAGERARE PUOI REALIZZARE FINO A 10 BIRILLI COME NEL VERO BOWLING. RICORDA DI POSIZIONARLI SEMPRE A PIRAMIDE CON LA PUNTA RIVOLTA VERSO DI TE!

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TEMPORALE... FASHION!

... IL VOSTRO PROGETTO DI GRUPPO È PER VENERDì...

SONO FELICE DI ESSERE IN GRUPPO CON TE, BARBIE!

VEDIAMOCI A CASA MIA OGGI POMERIGGIO.

...CREARE UN MODELLO ISPIRATO ALLA NATURA.

E IO DI ESSERE CON TE, NIKKI!

PIANTE, ANIMALI, ELEMENTI NATURALI... È DIFFICILE SCEGLIERE!

QUEL POMERIGGIO, A CASA DI BARBIE… PRONTA A CREARE, NIKKI? SUPER PRONTA!

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POCHI MINUTI DOPO...

LE MIE SORELLE SONO OTTIME MODELLE!

LAVORARE ALL’APERTO È STATA UNA GRANDE IDEA!

E IL DURO LAVORO VIENE RICOMPENSATO…

Sì, MA... POSSO MUOVERMI, ORA?

SARÀ PIÙ FACILE FARSI ISPIRARE DALLA NATURA...

QUESTO È BELLISSIMO!

CRACK AAAH… POSARE È STANCANTE!

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INIZIO A TAGLIARE LA STOFFA…

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LA FRECCIA Junior

ORA DIREI CHE LA NATURA È UN PO’... TROPPA! OH-OH...

FIUUU!

ENTRIAMO!

SEGUIMI! ?!?

LA PIOGGIA MI HA DATO UN’IDEA!

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COSì, VENERDì...

SIAMO STATE ISPIRATE DAL TEMPORALE...

CHI VUOLE PRESENTARE IL LAVORO PER PRIMA?

NOI!

... E ABBIAMO CREATO VESTITI LUCCICANTI COME GOCCE DI PIOGGIA!

È MERITO DEL LAVORO DI SQUADRA...

SONO BELLISSIMI, BRAVE!

... E DELLA PIOGGIA!

FINE CONTINUA A LEGGERE LE STORIE DI BARBIE DISPONIBILI SU PANINICOMICS.IT 12 Junior

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BAMBINI

#IODISEGNO Q

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ueste pagine sono dedicate ai bambini che, costretti a restare in casa, ci hanno regalato non solo capricci, ma tanta energia e pensieri positivi. Ecco alcuni disegni, scelti tra tutti quelli pubblicati su fsnews.it, trasformati in un viaggio beneaugurale nel futuro, alla (ri)scoperta del nostro magnifico Paese.


Matilde, 5 anni - Roma

Viola, 11 anni - Roma 107


BAMBINI

Mattia – Monza

Ludovica, 9 anni – Nocera Inferiore (SA) 108


Myrhiam, 8 anni - Roma

Leonardo, 6 anni - Roma

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BAMBINI

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UN NOSTRO PICCOLO LETTORE

l 24 marzo la redazione della Freccia ha ricevuto questa lettera speciale e commovente, accompagnata da una foto di Luigi, giovanissimo protagonista di una delle tante storie comuni e, nello stesso tempo, singolari vissute ai tempi del Covid-19. Da parte di tutti noi, al lavoro nelle proprie abitazioni, un grazie a mamma Paola e a papà Luca. E un saluto affettuoso a Luigi, che ha ricevuto una copia della Freccia di marzo, e a tutti i lettori del mensile.

Luigi legge in viaggio La Freccia

Gentilissimi, sono la mamma di Luigi, cinque anni. Mio figlio ha la sindrome di Down, ma è un bimbo molto vispo e intelligente e soprattutto...ama da morire viaggiare in treno! Ci muoviamo spesso da Roma verso Napoli e verso Brescia, per andare a trovare i nonni, e durante il viaggio lui sfoglia per tutto il tempo la vostra rivista. Non ho bisogno di portare nient’altro per intrattenerlo...basta quella! Credo proprio che sia il vostro più accanito e fedele lettore! Potete vederlo nella foto che risale a un viaggio fatto con lui lo scorso febbraio. Nelle vacanze di Natale siamo anche stati al Museo Nazionale 110

Ferroviario di Pietrarsa e si è perso tutto il giorno a guardare i treni esposti. In questo pesante periodo di clausura casalinga mi chiede continuamente di andare a prendere il treno e vorrebbe la "uoua ivista eccia" (nuova rivista La Freccia). Mi rendo conto che vi faccio una richiesta insolita, ma lo fareste davvero tanto felice se poteste mandarci una copia del numero di marzo. Sarebbe una bellissima sorpresa per lui in questi giorni così difficili. Quando arriverà sarà un giorno speciale. Un cordiale saluto, Paola


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