TRAVEL
MOLISE
DA SCOPRIRE LONTANO DAL TURISMO DI MASSA, TRA RESIDENZE STORICHE, AZIENDE AGRICOLE E CASTELLI. DA TERMOLI A CAMPOBASSO, I BORGHI DELLA REGIONE RINASCONO GRAZIE ALL’OSPITALITÀ DIFFUSA di Alessandra Iannello - a cura di vdgmagazine.it
Bagnoli del Trigno (IS)
È
vero, il Molise non esiste. Non esistono le spiagge sabbiose dell’Adriatico che si snodano per 35 chilometri nei comuni di Montenero, Petacciato, Termoli e Campomarino, in provincia di Campobasso. Non esistono le colline dai profili morbidi che dal mare salgono verso le montagne aspre segnando il confine con l’Abruzzo, il Lazio (Monti della Meta) e la Campania (Monti del Matese). Tutte queste meraviglie non esistono per chi non vuole abbandonare le rotte consuete e avventurarsi alla ricerca di scorci unici, di luoghi incontaminati dal turismo di massa, di esperienze che rimarranno ricordi indelebili. 54
Una chiave di lettura per un itinerario che dal mare risale fino alla montagna è la sosta nei borghi molisani. Una volta centro della vita familiare e lavorativa di contadini e artigiani, come in molte zone d’Italia, si sono via via spopolati a causa delle migrazioni verso le grandi città. Col tempo le case, le chiese, i centri della vita sociale sono stati inghiottiti dall’incuria e dall’abbandono mentre i campi, una volta rigogliosi, si sono rinselvatichiti. Ma i molisani non hanno accettato questo degrado dei luoghi d’origine e, così, in molti si sono adoperati per far tornare i borghi al loro antico splendore. La riqualificazione è passata attraverso la valorizzazione
turistica che ha portato a una forma di ospitalità diffusa, trasformando le abitazioni in strutture ricettive. E, poiché l’unione fa la forza, cinque imprenditori del settore hanno deciso di fare squadra creando Moleasy: una rete di cinque realtà, in altrettante zone della regione, da cui fare base per partire alla scoperta del territorio. Partendo dal mare di Termoli c’è la Residenza Sveva, un albergo diffuso nato dalla ristrutturazione di diversi edifici del centro storico. A pochi passi da qui si ammira la cattedrale di Santa Maria della Purificazione dedicata a San Basso, patrono della città, edificata nel 1037 sopra i resti di un tempio pagano dedicato a Castore