Art Nouveau Week World Press Photo Exhibition NARRARE
PER CHI AMA VIAGGIARE
ELENA SOFIA RICCI
Speciale AV Notte
NARRARE
di Giuseppe Inchingolo
NARRARE
Siamo di rientro dal
Salone Internazionale del Libro di Torino, ancora con l’eco delle voci, delle storie e delle parole che hanno riempito i padiglioni. Al Salone abbiamo parlato, tra le altre cose, di letteratura del viaggio. E della sospensione che il viaggio in treno regala alle persone. Seduti accanto a uno sconosciuto, attraversando vallate, pianure e stazioni di provincia, ci si accorge che il Paese non è solo geografia, ma umanità in movimento.
Non è un caso che proprio sul treno nascano conversazioni che altrove sembrano impossibili. Osservazioni lievi, confessioni improvvise, frammenti di biografia che si offrono con la naturalezza di un caffè condiviso. Il treno, come la lettura, è un luogo di sospensione. E forse è per questo che sento in perfetta continuità l’esperienza vissuta al Salone e quella che sto facendo adesso, mentre torno a casa.
Quest’anno, tra le nostre iniziative di comunicazione, c’è stata la terza edizione del concorso A/R Andata e racconto, ideato proprio da FS in collaborazione con il Salone. Un invito a scrivere, a narrare, a mettere su carta quel che il viaggio – reale o immaginato – smuove dentro di noi. La leggerezza, tema di questa edizione, non è stata presa alla leggera: i racconti premiati – di Maurizia Di Stefano, Franco Revello, Riccardo Grasso ed Edoardo Maresca – hanno saputo restituire profondità senza gravità. Perché, come ci ha insegnato Italo Calvino, «la leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto».
È la stessa leggerezza che ritrovo in una storia raccontata da Elena Sofia Ricci, protagonista di questo numero: da bambina prendeva il treno da Firenze a Roma per andare a trovare la madre. Ogni viaggio era un piccolo rito, ogni scompartimento un microcosmo. Parlava con tutti. Forse è proprio così che si diventa attrici: ascoltando, osservando, lasciando entrare le vite degli altri.
Il treno, del resto, è anche un modo di stare al mondo. È sostenibile, confortevole, umano. E il Gruppo FS continua a investire in questa visione: mobilità come cultura, infrastruttura come racconto, treno come luogo che unisce. Non solo geograficamente, ma socialmente. Lo dimostra anche l’impegno rinnovato nella Race for the cure, la manifestazione che unisce sport, salute e impegno civico nella lotta contro i tumori del seno. Essere presenti significa scegliere di esserci davvero, con responsabilità e visione.
In un tempo che spesso divide, la ferrovia unisce. Connettere territori, persone, esperienze: è questa, oggi più che mai, la missione più alta. Perché un Paese si costruisce non solo con le infrastrutture, ma con le storie che lo attraversano. E se il treno è il luogo dove queste storie prendono vita, allora ogni viaggio è una forma di memoria condivisa, una promessa silenziosa di futuro.
LEGGERE COME LE PAROLE
Malinconie di bambina, volteggi nell’aria, contenuti evocativi. Premiati i quattro vincitori e i finalisti del concorso letterario A/R Andata e racconto, ideato dal Gruppo FS con il Salone Internazionale del Libro di Torino
Spiagge con lettini e sgambatoi, percorsi di dog trekking, hotel con menù dedicati. Dal Trentino alla Sicilia, dove andare in vacanza con gli amici a quattro zampe
MAGNIFICHE CREATURE
A Palazzo Chiablese di Torino una mostra esplora il tema della bellezza nella storia dell’arte, dalla Venere di Botticelli all’estetica senza tempo di Mucha 42 PET HOLIDAY
I numeri di questo numero
500 i chilometri del Walk of Peace [pag. 50]
le squadre della Coppa del mondo per club Fifa [pag. 59]
le immagini selezionate per la World Press Photo Exhibition a Genova [pag. 86]
FSNews.it, la testata online del Gruppo FS Italiane, pubblica ogni giorno notizie, approfondimenti e interviste, accompagnati da podcast, video e immagini, per seguire l’attualità e raccontare al meglio il quotidiano. Con uno sguardo particolare ai temi della mobilità, della sostenibilità e dell’innovazione nel settore dei trasporti e del turismo quali linee guida nelle scelte strategiche di un grande Gruppo industriale
PER CHI AMA VIAGGIARE
MENSILE GRATUITO PER I VIAGGIATORI ANNO XVII - NUMERO 6 - GIUGNO 2025
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Hanno collaborato a questo numero
Giuseppe Inchingolo
Alessandra Calise
Davide Falcetelli
Michela Gentili
Cecilia Morrico
Francesca Ventre
Alex A. D’Orso, Irene Marrapodi, Francesca Ventre
Gaspare Baglio, Sandra Gesualdi
Giovanna Di Napoli
Claudio Romussi
Francesco Bovio, Nerina Di Nunzio, Fondazione FS Italiane, Enzo Fortunato, Davide Garofalo, Silvia Lanzano, Valentina Lo Surdo, Enrico Procentese, Gabriele Romani, Flavio Scheggi, Mario Tozzi
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PROGETTO CREATIVO
Team creativo Antonio Russo, Annarita Lecce, Giovanni Aiello, Manfredi Paterniti, Massimiliano Santoli
ATTRAVERSATA DALL’ARTE
di Sandra Gesualdi sandragesu
Il corpo è la più potente delle biografie. Percorso da conflitti interiori, battuto da piaceri dirompenti, trafitto da malattie improvvise, può raccontare meglio di ogni dichiarazione d’intenti storie personali e collettive. L’arte performativa spesso lo utilizza come tela, manifesto, spazio dell’operare creativo. E il corpo agito, rappresentato, dipinto è da sempre al centro dell’indagine di Tracey Emin, artista britannica che lavora con diverse tecniche, tra cui il disegno, la pittura, la scultura, la videoarte, la fotografia. A lei è dedicata la monografica Sex and Solitude, curata da Arturo Galansino, a Firenze fino al 20 luglio. Nelle sale di Palazzo Strozzi si ripercorre il suo profilo artistico
attraverso oltre 60 lavori storici e nuove produzioni. Le opere di Emin evocano intimi sussulti, bisogni reconditi e una strafottente capacità di autodefinizione. Il corpo, campo di battaglia di bisogni, paure e scoperte, è spesso ritratto e modellato in posizioni antieroiche e di vulnerabilità. Come nella monumentale scultura in bronzo I Followed You to the End, posta al centro del cortile rinascimentale: una figura femminile a gambe divaricate, riversa a terra, in netta opposizione alla tradizionale statuaria classica. Sulla scultura sono evidenti le impronte dell’artista che afferma: «Tutto è passato attraverso me». palazzostrozzi.org
LE PERSONE, I LUOGHI, LE STORIE DELL’UNIVERSO FERROVIARIO IN UN CLICK. UN VIAGGIO DA FARE INSIEME
Utilizza l’hashtag #railwayheart oppure invia il tuo scatto a railwayheart@fsitaliane.it. L’immagine inviata, e classificata secondo una delle tre categorie rappresentate (Luoghi, People, In viaggio), deve essere di proprietà del mittente e priva di watermark. Le foto più emozionanti tra quelle ricevute saranno selezionate per la pubblicazione nei numeri futuri della rubrica.
DURANTE L’ULTIMA RACE FOR THE CURE, IL GRUPPO FS HA
PREMIATO LE RICERCATRICI CLAUDIA MAGGIORE E CRISTINA ROSSI PER IL LORO STUDIO SULL’IMPORTANZA DELLE TERAPIE INTEGRATE
NELLA CURA E NELLA PREVENZIONE DEI TUMORI AL SENO di Irene Marrapodi - ir.marrapodi@fsitaliane.it
Sono tanti gli strumenti utili per sostenere le donne nel percorso di prevenzione e guarigione dal tumore al seno. «Come il supporto psicologico e la sana alimentazione, l’attività fisica e discipline come l’agopuntura, la mindfulness, la musicoterapia e l’arteterapia», spiega Claudia Maggiore, esperta di oncologia integrata.
Insieme alla nutrizionista Cristina Rossi, la medica ha ricevuto a maggio, durante l’ultima edizione romana della Race for the cure, il Premio Gruppo FS per la ricerca scientifica, il riconoscimento assegnato ogni anno a studiose e studiosi nel campo dell’oncologia. Le due ricercatrici hanno avviato al Ceritin, il centro di terapie integrate delle neoplasie mammarie del Policlinico universitario Gemelli di Roma, uno studio per ridurre la possibilità di contrarre il tumore nelle donne con sin -
drome metabolica portatrici di mutazioni genetiche, che hanno quindi un’alta probabilità di svilupparlo. «Ora sappiamo che il rischio è variabile, dipende anche da fattori genetici e legati allo stile di vita», spiega Maggiore. «Esistono attività particolarmente utili a contrastare gli effetti collaterali delle terapie oncologiche e aiutare la loro riuscita. Insieme alla promozione di stili di vita salutari, hanno un ruolo determinante anche nel ridurre il rischio di recidiva e lo sviluppo di altri tumori». Non è un caso che la stessa Race for the cure, una corsa o una camminata di qualche chilometro organizzata dall’associazio -
ne Komen Italia, sia un evento sportivo: «L’attività fisica è uno dei principali strumenti per prevenire i tumori ma anche per migliorare la qualità della vita e la prognosi per chi si è già ammalato». E la manifestazione è anche uno straordinario momento di solidarietà verso le oltre 56mila donne che in Italia ogni anno si confrontano con la malat-
tia. Dopo gli appuntamenti di maggio a Roma e a Bari, la Race for the cure prosegue in autunno a Bologna tra il 19 e 21 settembre, a Brescia e a Matera in contemporanea tra il 26 e il 28 settembre e nel mese di ottobre in Campania.
komen.it
La Race for the cure 2025 a Roma
Cristina Rossi
save the date GIUGNO 2025
ITALIA 17>21 GIUGNO
La corsa più bella del mondo, nota anche come Freccia Rossa, attraversa l’Italia da quasi un secolo. Nata come competizione automobilistica di velocità nel 1927, fu disputata per 30 anni e dal 1977 ha ripreso a vivere come rievocazione riservata alle vetture che hanno partecipato all’edizione originale. Il percorso, da Brescia a Roma e ritorno, è lungo 1.600 chilometri – corrispondenti a circa mille miglia – e ricalca il tracciato a otto dell’anteguerra. Ogni tappa è un’occasione per scoprire le bellezze del Paese: dal fascino di Desenzano del Garda e Sirmione, in provincia di Brescia, all’eleganza di Ferrara, dalle piazze di Siena alla poesia dei paesaggi umbri. Il 18 giugno la corsa raggiunge Roma, boa simbolica che segna l’inizio della risalita: oltre 400 auto storiche sfilano nel cuore della Città eterna fino a via Veneto, poi il viaggio riparte verso nord. La 1000 Miglia attraversa Arezzo e San Marino, la riviera adriatica, l’Appennino e la costa toscana, passando davanti all’Accademia navale di Livorno, come omaggio alla Marina militare. Infine, le vetture passano tra Viareggio e Parma per chiudere la loro corsa a Brescia. 1000miglia.it
RAMI D’ORA 2025
PROVINCIA DI SONDRIO 11>29 GIUGNO
Arriva alla quinta edizione la rassegna di arti performative diffusa tra i boschi e i sentieri delle Alpi Orobie e promossa dal collettivo Laagam. Si comincia l’11 giugno con l’artista svizzera Camilla Parini/Collettivo Treppenwitz che nel suo Je Suisse (or Not) condivide la propria storia personale in una performance per uno spettatore alla volta, all’interno del teatro più piccolo del mondo a Spriana. Il festival si chiude con #Jazzcamminante: una giornata lungo il sentiero delle Marmitte dei giganti attorno a Piateda, con esibizioni in alcuni luoghi peculiari della zona. Mentre a Valbona è in programma un concerto del Cristian Mascetta Trio. orobieora.it | collettivolaagam.com
Una Fiat 513 Coppa delle Alpi Spider Sport del 1932 attraversa Roma nel 2023
Je Suisse (or Not) di Camilla Parini/Collettivo Treppenwitz
VISITATE L’ITALIA! PROMOZIONE E PUBBLICITÀ TURISTICA 1900-1950
TORINO FINO AL 25 AGOSTO
Un manifesto presenta al pubblico le bellezze del capoluogo piemontese, dalla Mole antonelliana all’automobile Fiat, passando per le colorate caramelle Baratti&Milano. Intorno, altri poster, guide e locandine pieghevoli pubblicizzano le bellezze italiane, dalle Alpi e lungo la dorsale appenninica fino alle isole. Le opere di grafica, tutte realizzate nella prima metà del secolo scorso, sono esposte a Palazzo Madama, negli spazi del Museo civico d’arte antica. Una mostra che racconta per immagini la storia del Paese e la sua promozione turistica, ma anche la creazione del mito dell’Italia del secondo dopoguerra. palazzomadamatorino.it
L’ESTATE DEL BAM
MILANO 22 GIUGNO>11 SETTEMBRE
La Biblioteca degli alberi, giardino botanico nel cuore della città, festeggia la bella stagione con una serie di eventi musicali. Il 22 giugno si celebra il solstizio d’estate con Bam Summer Festival, rassegna dedicata alle sonorità del mondo. Previsti concerti con artisti provenienti da oltre 15 Paesi, tra cui la Piccola orchestra dei popoli, composta da solisti di otto nazioni che suonano strumenti realizzati con il legno delle barche dei migranti. Il parco accoglie, poi, il 26 giugno, il 3, il 10 e il 17 luglio quattro live al tramonto che spaziano dalla samba al rock sperimentale. Mentre l’11 settembre è il giorno del Back to the City Concert, un grande evento di classica con l’Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Giuseppe Mengoli. bam.milano.it
SUQ FESTIVAL - TEATRO DEL DIALOGO
GENOVA 12>22 GIUGNO
Destini in movimento è il titolo della 27esima edizione della rassegna che ha come obiettivo far incontrare popoli e culture. Un suq, il grande e caratteristico mercato arabo, occupa ogni sera il porto di Genova, che diventa un palcoscenico capace di ospitare numerose compagnie teatrali, pronte a esibirsi in danze tradizionali e racconti di migrazioni e territori lontani. All’interno del bazar, stoffe colorate solleticano lo sguardo mentre l’aria si riempie di odori di spezie, infusi e specialità culinarie da diversi angoli del mondo. suqgenova.it
La Biblioteca degli alberi a Milano
Uno spettacolo del Suq festival
Il manifesto di promozione turistica di Torino realizzato da Crea - Centro grafico pubblicitario (1949)
Courtesy Museo nazionale Collezione Salce, Treviso
E ancora mi stupisco è il tema della festa del viaggio targata Lonely Planet, che per l’ottava edizione trasforma la città marchigiana in un crocevia di storie e suggestioni da tutto il mondo. Si inizia con una tavola rotonda sull’innovazione e l’inclusione nel turismo del futuro, con la partecipazione del Museo tattile statale Omero di Ancona e del Guggenheim di Venezia. Poi si va alla scoperta di destinazioni affascinanti, tra cui la Mauritania, protagonista di una mostra fotografica che ne rivela l’anima primordiale, e Tokyo, raccontata dal giornalista Matteo Bordone. È atteso anche il biologo ed esperto del benessere Daniel Lumera che affronta il tema del viaggio interiore. Inoltre, i cantanti Coma_Cose portano la loro musica all’Arena sul mare, dove si esibisce anche Max Gazzè con l’Orchestra popolare del saltarello. ulissefest.it
FESTIVAL DELL’UMANO TUTTO INTERO
ROMA 17-18 GIUGNO
Negli spazi della fondazione Pio Sodalizio dei Piceni, in piazza di San Salvatore in Lauro, si svolge per il secondo anno consecutivo la rassegna a ingresso gratuito organizzata dal network di associazioni “Ditelo sui tetti”. “I luoghi e le strade della speranza” è il tema di questa edizione, che si sviluppa nell’anno del Giubileo. È prevista la partecipazione di artisti, filosofi, scienziati, poeti, registi, sindacalisti ed esponenti parlamentari e di governo. Per l’incontro conclusivo è attesa la presenza del cardinale Pietro Parolin. suitetti.org
FESTIVAL DEI DUE MONDI
SPOLETO (PERUGIA) 27 GIUGNO>13 LUGLIO
Musica, danza e teatro animano la 68esima edizione del festival delle arti performative più antico d’Italia. A esibirsi, in oltre 60 spettacoli eterogenei, più di 700 artisti provenienti da 13 Paesi. Inaugura la kermesse umbra Hadrian del newyorkese Rufus Wainwright, ispirato al capolavoro di Marguerite Yourcenar, arricchito dalle fotografie di Robert Mapplethorpe. L’Accademia nazionale di Santa Cecilia e la Budapest festival orchestra eseguono due opere di Gustav Mahler: Das Lied von der Erde nella speciale versione trascritta da Arnold Schönberg e la Sinfonia n. 5 con la direzione di Iván Fischer. Da non perdere anche l’attore Luca Marinelli che dirige e interpreta le Cosmicomiche di Italo Calvino. festivaldispoleto.com
L’edizione 2024 di UlisseFest
Uno spettacolo negli anni scorsi in piazza del Duomo a Spoleto
Una mostra sull’arte dell’abitare, promossa dalla piattaforma culturale HoperAperta in occasione della Salerno Design Week, che pone al centro la figura del collezionista, mettendo insieme oggetti, opere e architetture. Allestita a Palazzo Pinto, sede della Pinacoteca provinciale, evoca il desiderio di infinito che spesso caratterizza chi ha questa passione e sente di vivere in un universo potenzialmente incompleto. Allo stesso tempo, però, propone un’interpretazione alternativa degli interni domestici: non solo spazi di residenza ma, nel loro insieme, una vera e propria opera d’arte. hoperaperta.com
BAARÌA FILM FESTIVAL
BAGHERIA (PALERMO) 2>6 LUGLIO
Un festival interamente dedicato al cinema insulare, nella città natale di uno dei più importanti registi italiani, Giuseppe Tornatore, ospite in una serata speciale. La rassegna, che si svolge tra Villa Cattolica e il Cinema Excelsior, prevede un concorso a cui hanno partecipato più di mille lungometraggi ambientati, girati o prodotti su un’isola. Tra questi tre film che hanno rappresentato il loro Paese agli Oscar 2025: Old Fox del regista taiwanese Ya-chuan-Hsiao, Under the Volcano del polacco Damian Kocur, sulle vicende di una famiglia bloccata a Tenerife, e My Late Summer del bosniaco Danis Tanovic, che racconta di una donna che arriva su un’isola per questioni di eredità. baariafilmfestival.com
TAOBUK
TAORMINA 18>23 GIUGNO
Il concetto di confine è al centro del 15esimo festival del libro ideato e diretto da Antonella Ferrara. Spettacoli, mostre e talk consentono di esplorarlo nelle sue sfaccettature. Il 21 giugno viene consegnato il Taobuk Award agli scrittori Peter Cameron e Javier Cercas, e alle scrittrici Amélie Nothomb, Zadie Smith e Susanna Tamaro. Il cinese Ai Weiwei riceve il premio per le arti visive, mentre quello per il cinema e il teatro va a Gabriele Salvatores, Monica Guerritore, Pierfrancesco Favino e alla statunitense Whoopi Goldberg. Per la musica vincono il soprano Jessica Pratt e il pianista Ramin Bahrami. A ricevere il riconoscimento per la danza sono invece l’étoile del Teatro dell’Opera di Parigi Andrea Sarri e il Centro coreografico nazionale/Compagnia Aterballetto. taobuk.it
L’Ordine Incompiuto di Armando Bruno e Alberto Torres
Una scena del film Old Fox del regista taiwanese Ya-chuan-Hsiao
V ia Giovanni Paolo II, 132 FISCIANO SALERNO
Un circo magico, di felliniana memoria, che mette al centro il mondo dell’infanzia. È una delle immagini chiave del film Incanto, in uscita il 3 luglio, che ha come protagonisti Giorgio Panariello e Vittoria Puccini. Una favola sospesa nel tempo con due personaggi in antitesi, un clown bianco e una tutrice oscura. Vittoria, per la prima volta hai un ruolo negativo. Come è andata?
[VP] È stata una bella sfida: non avevo mai interpretato la cattiva. Sono Felicia, perfida direttrice di un orfanotrofio che vessa bambini e bambine per impadronirsi del patrimonio di una di loro. Non è stato facile mantenere la freddezza sul set perché i piccoli erano dolcissimi, mi abbracciavano e mi stavano vicino. Con il regista, Pier Paolo Paganelli, ci siamo ispirati alle malvagie della Disney, come la matrigna di Cenerentola e Crudelia De Mon, regalando al personaggio un aspetto un po’ ironico e sgraziato.
Mentre per Giorgio è un ritorno al cinema, che cosa ti ha convinto?
[GP] Mi sono sempre dedicato più al teatro e alla televisione, per fare un film ci vuole una certa devozione e anche l’attesa. Ho deciso di aspettare una sceneggiatura che mi interessasse ed è arrivata. Il personaggio che interpreto mi è affine: sono Charlie, un clown bianco, un ruolo abbastanza attinente a quello che faccio nella vita sul palco. Certo mi sono dovuto preparare, ho avuto l’aiuto di una coach, Maria Chiara
IL CIRCO DELLA
Giordano, per calarmi nella parte. E poi sono un amante delle favole, ne parlo molto anche nei miei spettacoli, sono la metafora della vita. In questo film c’è un circo che vola e atterra vicino a un orfanotrofio dove i bambini sono tristi per alleviare le loro sofferenze. Sarebbe bello se succedesse anche nella realtà.
Cosa vi ha aiutato a entrare nella parte?
[VP] L’introspezione psicologica: capire il personaggio, comprendere le sue motivazioni e cosa lo spinge a compiere certe azioni.
Felicia ha una cicatrice sul volto che le è stata inflitta da un padre violento. In quella ferita risiede l’origine della sua malvagità.
[GP] Cerco sempre di dare un’anima a chi interpreto. Lo sceneggiatore scrive le battute, appunta sul copione frasi come “si commuove” o “sorride”. Ma poi sono io che devo trasmettergli la linfa vitale. Lo faccio anche nel cabaret, mi è successo di eliminare personaggi che avevo inventato io stesso perché non riuscivo a dar loro un’anima.
In questo circo magico si può entrare solo se si viene invitati. Chi o che cosa faresti entrare e chi, invece, lasceresti fuori?
[GP] Sicuramente porterei dentro gli affetti più stretti. Ma visto che è un luogo fatato, dove Charlie riesce a sconfiggere il male, inviterei anche le persone con cui ho avuto uno screzio. Non lascerei fuori nessuno, insomma. E coglierei l’occasione per ricucire rapporti o costruirne di nuovi con chi non mi apprezza particolarmente.
[VP] Ingresso libero a tutti i bambini e le bambine. Hanno quell’energia, spontaneità e freschezza da cui dovremmo imparare. Lascerei fuori chi sovrasta il prossimo senza rispettare le opinioni e le diversità.
VITA
di Cecilia Morrico MorriCecili
Parlando di fiabe, a quale siete più affezionati?
[GP] Siamo entrambi toscani e non possiamo che rispondere Pinocchio. Anche se negli anni ho scoperto che molte favole sono dark e alcune raccontano storie al limite della legalità, come Pollicino che parla dell’abbandono di un minore. Persino Pinocchio ha lati oscuri ma insegna diverse cose, come la cautela e l’impegno nello studio. Aveva il compito di darci una lezione, anche se lo faceva enfatizzando le nostre paure. Quando ero piccolo mio nonno mi diceva: «Fai il bravo, altrimenti ti do all’uomo nero». Un monito che poi ho esorcizzato conoscendo Carlo Conti (ride, ndr).
[VP] Confermo Pinocchio, il primo racconto che ho trasmesso a mia figlia Elena. Con lei mi sono anche divertita a inventare storie con una bambina come protagonista, così che potesse identificarsi. Le sue avventure mi sono servite per insegnarle il rispetto verso il prossimo e l’accettazione di se stessi.
Vittoria, sei presidentessa dell’associazione U.n.i.t.a., l’Unione nazionale interpreti teatro e audiovisivo. In che cosa ti stai impegnando con l’associazione?
[VP] Supportiamo soprattutto la parità di genere, uno dei principi fondanti del nostro statuto. Organizziamo iniziative per sostenere le attrici, ma anche le sceneggiatrici e le registe, e abbiamo presentato al ministero della Cultura un progetto finalizzato a promuovere il lavoro della donna nel cinema. Anche se c’è già un cambiamento in atto e lo abbiamo visto agli ultimi David di Donatello, che ha registrato
un’importante presenza femminile. È stata premiata per la prima volta una donna, Maura Delpero, per la miglior regia. E nella cinquina finale per questa categoria c’erano anche Valeria Golino e Francesca Comencini, insieme a Paolo Sorrentino e Andrea Segre, con un rapporto tra donne e uomini di tre a due. Siamo sulla strada giusta. Giorgio, in autunno porterai a teatro lo spettacolo E se domani, un tuo personale viaggio nel futuro. Quanto è importante l’immaginazione?
[GP] È fondamentale. In questo show parlo ironicamente di viaggi sulla Luna, carne stampata in 3D e cani robot, ma mi interrogo anche su che cosa stiamo lasciando alle nuove generazioni. Mi chiedo che mondo sarà, quanti altri cambiamenti porterà la tecnologia, visto che già adesso vediamo tanti adolescenti chiusi nelle loro camere o nel metaverso. Preparando lo show mi sono confrontato con l’intelligenza artificiale, che fa passi da gigante di mese in mese. Mi viene spontaneo pensare ai più deboli e mettermi dalla loro parte. Sono animalista e ho a cuore gli anziani perché ho vissuto con i miei nonni, tra l’altro ormai lo sono anche io (ride, ndr). Non sono padre ma penso spesso ai più piccoli, soprattutto quando vedo i figli dei miei amici. Non mi capacito del fatto che nel mondo ci sia qualcuno capace di usare un carrarmato contro i bambini durante una guerra. E allora, sì, desidero un tendone magico che porti speranza e salvezza a chi ne ha bisogno.
vittoriapucciniofficial | giorgiopanarielloreal
In questa pagina, due immagini del film Incanto
I SORRISI
DEL BUONGIORNO
ALESSANDRO GRECO E CAROLINA REY CONDUCONO
UNOMATTINA ESTATE. IL LORO OBIETTIVO?
INFORMARE CON LEGGEREZZA
di Gaspare Baglio gasparebaglio
Nella loro vita professionale si sono spesso sfiorati. Entrambi hanno partecipato a Tale e quale show, ma in edizioni differenti. E per anni lui ha condotto No problem - W l’Italia, su Rtl 102.5, di cui lei è attualmente la timoniera. Adesso, finalmente, Alessandro Greco e Carolina Rey si sono incontrati per condurre
Unomattina estate, da giugno su Rai1. Il programma offre un’informazione puntuale in uno spazio aperto al confronto e alla curiosità. Senza dimenticare approfondimenti sul territorio, consigli utili e momenti di leggerezza.
Che sapore ha questa edizione di Unomattina estate?
[AG] Sa di novità. Nel nostro mestiere bisogna sempre conservare l’entusiasmo e l’energia della prima volta. Il periodo estivo è fatto per la spensieratezza, ma non tutti se la possono permettere. Con Carolina abbiamo il compito di intrattenere, informare e donare un po’ di leggerezza: siamo pronti a divertirci insieme.
[CR] Condurre un programma storico e così longevo è un onore e una grandissima responsabilità. Sto cercando di vivermi tutto al meglio grazie a un compagno di viaggio come Alessandro che, oltre a essere un grande professionista, ha uno stile elegante, sofisticato e si rivolge alle persone con naturalezza e semplicità. Alessandro, sei un anchorman completo: ti sei mai sentito sottovalutato?
Il conduttore deve avere una capacità, quasi camaleontica, di adattamento al prodotto. Per le mie caratteristiche io sono più orientato all’intrattenimento, ma non disdegno nessun contenitore e cerco di portare sempre il mio stile.
Carolina, anche tu hai molte frecce al tuo arco: balli, canti, presenti. Come stai affrontando questo nuovo impegno?
È un banco di prova perché ci occupiamo anche di tematiche impegnative che, televisivamente parlando, non ho mai affrontato. Ma sono una
persona che ama divertirsi, prendersi in giro e, come Alessandro, adoro le freddure e le battute. Anche se questa cosa mi preoccupa (ride, ndr). Ci consigliate un tour nei vostri luoghi del cuore?
[AG] Sicuramente Taranto, la mia città, culla della Magna Grecia spartana che risplende nei suoi meravigliosi due mari, così come risplendono ancora oggi gli ori conservati al Museo archeologico cittadino. Poi Tagliacozzo, in provincia dell’Aquila, uno dei borghi più belli d’Italia cui sono particolarmente legato perché è il paese di mia mamma. Da uomo di fede consiglio anche il santuario della Verna, incastonato nel cuore del Parco nazionale delle foreste del Casentino. Si racconta che San Francesco d’Assisi, nel 1224, si rifugiò su questa montagna chiedendo a Dio di condividere con lui la passione di Cristo e così gli vennero le stimmate. Mi viene in mente anche San Giovanni Rotondo, nel foggiano, e poi, sempre in quelle zone, Monte Sant'Angelo con la basilica dedicata al culto di San Michele Arcangelo. Infine, in Umbria, c’è il santuario dell’Amore misericordioso di Collevalenza, una frazione di Todi, che viene considerata la Lourdes italiana.
[CR] Io consiglio Lampedusa perché è casa mia, ha uno dei mari più belli d’Italia ed è adatta a tutte le tipologie di vacanza. Sono legata anche alla montagna del Trentino: ci sono tantissime località che mi piacciono e visito ogni estate, come Vipiteno, vicino a Bolzano.
Oggi come vi sentite?
[AG] Sono molto sereno, grato, realizzato affettivamente e consapevole di tutta l'esperienza che ho accumulato in questi anni.
[CR] Credo di essere una donna con tanta strada da fare, ma ho già collezionato importanti soddisfazioni professionali, oltre a quelle personali legate all’essere mamma.
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CON ANEMAE CORE
SERENA BRANCALE SI DIVIDE TRA IL TOUR INTERNAZIONALE E I CONCERTI ESTIVI IN ITALIA, SOGNANDO UN PROGRAMMA TUTTO SUO
di Gaspare Baglio gasparebaglio
La sua Anema e core è diventata virale sul web, il nuovo singolo Serenata (in duetto con Alessandra Amoroso) tenta il bis di consensi. E il tour internazionale, che l’ha già portata a esibirsi in Asia, la vedrà protagonista anche al Blue Note di New York City il 7 luglio.
Ma Serena Brancale non si fa mancare i concerti italiani: il 7 giugno è all’Auditorium Parco della musica di Roma, il 17 giugno a Padova, mentre Azzano Decimo (Pordenone) la attende il 21 giugno. E ancora il 13 luglio è a Mola di Bari, poi L’Aquila (14), Capri (18), Lecce (25), il 26 fa tappa a Velia di Ascea (Salerno), prosegue quindi per Ancona (31) . Ad agosto la cantautrice si esibisce il 2 a San Giorgio Ionico (Taranto), il 3 a Palermo, il 4 a Tindari (Messina) e il 19 a Maiori (Salerno). Ti aspettavi tutto questo successo con Anema e core dopo Sanremo?
Quando abbiamo concepito il brano immaginavo sarebbe stato piacevole: ho cercato di mettere insieme tanti ingredienti perché si avvicinasse a ciò che faccio nella vita, il jazz, ma allo stesso tempo potessi godere di quel palco ballando e divertendo tutti.
Mancavi al festival dal 2015, quando hai gareggiato nelle Nuove proposte con il brano Galleggiare. Che cosa è successo in questi dieci anni?
Sono stati anni di costruzione. Il mio è un mestiere in cui c’è sempre bisogno di imparare. Sono stata sui palchi a fare musica e mi ha rincuorata tantissimo percepire la gioia di tante persone dello spettacolo: erano contenti fossi tornata a mettere in evidenza la parte più giocosa di me, che avevo sempre nascosto per paura. Perché temevi di mostrarla?
Il grande pubblico mi ha conosciuta con una ballad jazz. Magari la contaminazione col balletto su tiktok può essere difficile da spiegare. Invece sono felice di aver trovato la chiave per fare la mia musica e allo stesso tempo scatenarmi on stage.
Quindi hai capito chi sei ora?
Mi sento ancora in una fase di ricerca, sono curiosa e non voglio essere soltanto una cosa.
E infatti spazi: sei nel cast fisso di Belve su Rai2 e del talent show Like a star sul Nove. Come sta andando?
A Belve ho tirato fuori ciò che sono musicalmente, mentre in Like a star mi emoziono. Spero di risultare all'altezza: bisogna giudicare, ma allo stesso tempo essere l'amica che dà un consiglio, mi piace tantissimo vestire questo ruolo.
Non è che ti vedremo a X Factor prossimamente?
Chi lo sa... Sarebbe bellissimo.
A Like a star come è andata con i colleghi giurati, Rosa Chemical ed Elio?
Rosa è stato una scoperta: ci divertiamo come due ragazzini delle medie, ci parliamo all’orecchio e commentiamo quel che succede in maniera molto naturale. Elio, per me, è un professore di filosofia: fa battute con l’esperienza di un grandissimo musicista.
Quali sono stati i tuoi punti di riferimento?
Giorgia, Alicia Keys e Stevie Wonder perché cantano in maniera molto naturale. Nel backstage dell’ultimo Sanremo, ho visto Giorgia come madre, come donna, un persona autentica con la quale parlare anche di come riscaldare la voce.
Altri colleghi che ti hanno sorpresa all’Ariston?
Tony Effe è dolcissimo e Gaia un’amica meravigliosa.
Con chi ti piacerebbe duettare?
Con il lato simpatico di Brunori Sas, che nella vita è un comico e il suo dualismo mi intriga tantissimo.
A quando un programma tutto tuo sul piccolo schermo?
Più vado avanti e più ci penso. Mi piacerebbe creare una cosa tipo il Tiny Desk Concert, un format americano dove i più grandi artisti del mondo fanno un live unplugged nell’ufficio, con una piccola scrivania, della National Public Radio.
serenabrancale
Novella di Maremma
Sacha Naspini
UNA DISPERAZIONE
LUMINOSA
È QUELLA DEI PERSONAGGI DI SACHA NASPINI, CHE RIPORTA
IN LIBRERIA UNO DEI SUOI PRIMI RACCONTI, L’INGRATO. LA STORIA DI UN UOMO CHE SI È LASCIATO DEFINIRE
DAGLI ALTRI PER TUTTA LA VITA
Una scrittura dura, piena di visioni tormentate. Che sa di terriccio umido, ha il sottofondo punk rock dei Noir Désir e, all’improvviso, diventa poesia.
La terra è quella della Maremma, da dove Sacha Naspini parte e torna. Lo scrittore, tradotto in tutto il mondo, ha di recente riportato sugli scaffali L’ingrato, uno dei suoi primissimi lavori. Dentro ci sono l’asfissia degli orizzonti bassi, le anime incomprese e quel senso di vita masticata dal vero, sputata e descritta come solo lui sa fare.
Hai ritirato fuori dal cassetto uno dei tuoi racconti d’esordio. Come mai?
È il primo libro che ho pubblicato, circa 20 anni fa, con un piccolissimo editore, Effequ, che nel frattempo ha fatto tanta strada. Ma l’ho scritto ancora prima e si porta dietro diverse cose. Rivederlo adesso in libreria con le Edizioni e/o è una bella scossa. Un giro di boa che chiude un cerchio e di sicuro rilancia nuovi percorsi. Suona anche come una specie di promessa mantenuta, qualsiasi cosa voglia dire.
Chi è il protagonista?
Uno che si è lasciato definire dagli altri per tutta la vita. Ora si è stancato e ha deciso di andare per conto suo. A costo di riaprire la buca in cui sono stati nascosti certi mostri del passato. E di demolire un paese intero. O se stesso.
Si può morire di parole brutte o rinascere con quelle belle?
Si può morire nella definizione che gli altri fanno circolare di te. Quando non ti viene perdonato niente, specie le aspirazioni o addirittura un amore. L’ingrato di questa novella non usa le parole per rinascere, ma i quadri. E la sua ripresa si scontra con la gente del borgo, che ha di lui tutt’altra aspettativa. La cosa triste è che verrà giustiziato in piazza non per la sua parte corrotta, ma per l’arte.
Sei presente in quasi 50 Paesi. Ti senti uno scrittore appagato?
Le traduzioni sono soddisfazioni esagerate, specie quando si concretizzano con incontri che varcano i confini. Ho l’occasione di vedere come si muove il mondo della cultura, a quale velocità batte il ritmo delle cose, partendo dai grandi centri contemporanei occidentali: New York, Parigi, Francoforte. Per poi entrare nelle arterie secondarie. Penso a una bella manifestazione in Svizzera, a Zofingen, piccolo borgo pieno di fermenti. O a una libreria di Monaco di Baviera dove ho trovato una sala piena di persone che avevano pagato 12 euro di biglietto per partecipare all’evento. In una libreria,
di Sandra Gesualdi sandragesu
sottolineo. E poi a Vienna con l’associazione Libellula e a Saragozza con il bel gruppo della Dante Alighieri. E al circuito degli istituti italiani di cultura, che fanno rete in tutto il globo. Insomma, solo per dire che le traduzioni sono porte che si aprono, in tanti sensi. Andare a guardare fuori è cruciale: rubi il meglio e tenti di portarlo a casa. Come atteggiamento, proposta.
Un sentimento che ti appartiene?
Rovescio la domanda: so quali sentimenti non mi appartengono. Per esempio, l’invidia del successo, in tutti i campi. Lo so, suona un po’ alla Osho, ma è vero. C’è la tendenza a percepire i bei traguardi raggiunti dagli altri come qualcosa che toglie conferme a noi, come se venissimo derubati. È un atteggiamento che proprio non capisco.
Il libro che hai letto e riletto?
Sostiene Pereira di Tabucchi. Ma pochi giorni fa ho finito Il conte di Montecristo di Dumas, letto in un soffio da ragazzo in un’edizione ridotta. Ora mi sento orfano. Credo che rimetterò spesso il naso in quelle pagine. Anche Fenoglio è un posto che torno a frequentare spesso. O certi innamoramenti giovanili, come King, Fante, Kristóf. O i miei amatissimi fantasy. Lo sconcerto del primo Palahniuk. Insomma, la lista sarebbe infinita.
Scrivere è un lavoro, una necessità o una postura?
Mi piace ancora l’idea che avevo da ragazzino: prendere le faccende della giornata e trasformarle in pagina scritta. Mi è sempre sembrato una specie di superpotere. Provare a dare un nome a qualcosa con una storia. Poi c’è tutto il resto. I tuoi personaggi sono antieroi o eroi fuori categoria?
Non lo so. Però mi interessa che siano ambigui, complessi, carichi di contraddizioni. E disperati, nell’accezione più luminosa del termine. Se non siamo disperati – di amore, morte, sogni, viaggi, ferite – cosa si vive a fare?
Come inizi la giornata?
Non lo posso dire. Però dopo bevo un cappuccino.
E la finisci?
Di solito rileggendo quello che ho scritto. Così a volte mi addormento come un bambino. Altre volte resto sveglio per tutta la notte, pensando che devo assolutamente trovarmi un lavoro.
sachanaspini.com sacha_naspini
LEGGERE COME
LE PAROLE
MALINCONIE DI BAMBINA, VOLTEGGI NELL’ARIA, CONTENUTI
EVOCATIVI. PREMIATI AL SALONE I QUATTRO VINCITORI
E I FINALISTI DEL CONCORSO LETTERARIO
A/R ANDATA E RACCONTO, IDEATO DAL GRUPPO FS
CON IL SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO DI TORINO
La leggerezza, senza retorica, ha la sostanza della nostalgia, del mare visto per la prima volta e della consapevolezza che consente di tornare.
Oppure assomiglia a una foglia sospinta dal vento che affronta lunghi viaggi e, ogni tanto, si riposa tra le pagine di un libro. E, ancora, è la reazione al peso di vivere in tempi complicati e ingiusti o l’ombra lunga delle proprie paure esorcizzate dalla letteratura.
Sono questi i temi dei quattro racconti – due dei quali si sono aggiudicati un terzo posto ex aequo – vincitori del concorso letterario A/R Andata e racconto. Viaggiare con leggerezza: istruzioni per l’uso, dedicato a scrittrici e scrittori esordienti e ideato dal Gruppo FS con il Salone Internazionale del Libro di Torino.
Giunto alla terza edizione, quest’anno il contest è stato dedicato – appunto – alla leggerezza, che nella produzione letteraria può rappresentare la possibilità, citando Italo Calvino, di «planare sulla cose dall’alto, non avere macigni sul cuore». Un tema per viaggiare lievi verso luoghi reali, conosciuti o da scoprire, verso paesaggi interiori che portano alla conoscenza di sé e all’incontro con l’altro.
Così Maurizia Di Stefano, «esordiente attempata di quasi 72 anni», come si definisce, vince la competizione letteraria con una narrazione elegante, che descrive scoperte e malinconie di una bambina di Chernobyl venuta in Italia negli anni ’80 per respirare aria buona e le intreccia con biografie senza confine. «Il mio racconto è nato durante un lungo ricovero ospedaliero», spiega Di Stefano che nella vita è stata una maestra elementare. «Per non pensare troppo ai miei guai, mi sono messa a parlare con le vicine di letto che si avvicendavano nella stanza. Ma anche con le figlie e le badanti che venivano a trovarle. La notte mi appuntavo le loro storie e da lì è nato Mare More, piccolo romanzo di quelle vite, a loro modo tutte eccezionali».
di Sandra Gesualdi sandragesu
Artigiano e osservatore del mondo, Franco Revello centra il secondo posto con Il Segnalibro : la storia di una foglia che volteggia nell’aria e di tanto in tanto alberga tra la carta dei libri. «L’ho immaginata libera di andare ovunque, sospinta dalla brezza mattutina. E mi sono
chiesto quali storie avrebbe potuto raccontare, quanti luoghi avrebbe visto, quando e dove avrebbe concluso il suo viaggio. Mi è tornato alla mente un quadrifoglio che avevo imprigionato tra le pagine: scrivere per rendere giustizia alla sua costrizione sarebbe stato un modo per farmi perdonare».
Evocativi, intensi per i contenuti, con una netta capacità narrativa Caporale Express, scritto da Riccardo Grasso, e L’uomo in fuga o L’inquietudine umana, di Edoardo Maresca, hanno convinto la giuria e centrato, ex aequo, il terzo posto. Il primo racconta il dramma dello sfruttamento dei lavoratori nei campi agricoli italiani e «nasce dal bisogno di dare sfogo a una commozione provata verso tutte le persone vittime del sistema del caporalato», sottolinea l’autore. Mentre il componimento di Maresca ripercorre le orme della celebre fuga con cui si concluse la vita del letterato russo Lev Tolstoj.
I finalisti, 15 in tutto, sono stati premiati durante lo scorso Salone del Libro di Torino dalla giuria composta dagli scrittori Guido Catalano, Antonella Lattanzi, Lorenza Pieri, Matteo Nucci, Nadeesha Uyangoda, Simona Vinci e da Alessandra Calise, responsabile Comunicazione e relazioni esterne del Gruppo FS, che ha aggiunto: «Il treno è lo spazio narrativo per eccellenza. A/R Andata e racconto è un’iniziativa che unisce la vocazione al viaggio del Gruppo FS e la forza della scrittura come strumento di espressione e conoscenza».
I vincitori del concorso letterario A/R Andata e racconto ideato dal Gruppo FS e dal Salone Internazionale del Libro
Roi Edizioni, pp. 256 € 22 La guida definitiva all’industria musicale italiana contemporanea, per scoprire le dinamiche e le tecnologie che la permeano. Massimo Bonelli, direttore artistico di eventi come il concerto del Primo maggio a Roma e il San Marino Song Contest, conduce chi legge dietro le quinte del music business, dove algoritmi, community, fandom e intelligenza artificiale stanno riscrivendo le regole del gioco, aprendo prospettive inedite.
TATHIANA GARBIN
Tathiana Garbin Federica Cocchi
Giunti, pp. 160 € 18
Tathiana Garbin è stata una tennista professionista dal 1996 al 2011, con ottimi risultati a livello mondiale. Capitana della squadra italiana di Fed Cup e poi allenatrice, racconta in questa biografia le sfide affrontate sul campo di terra rossa e nella vita. Come quella contro la malattia che l’ha invasa all’improvviso, lasciandole un segno profondo. Una prova superata anche grazie al supporto del suo team di atleti. Pagine intime che parlano di fragilità, lotta, rinascita.
ONDA CALABRA
Vins Gallico
Fandango Libri, pp. 336 € 18,50
Calabria, anni ‘90. Il giovane pubblico ministero Mimmo Castelli lavora al tribunale di Palmi, è sommerso dagli arretrati e stressato dal ruolo di genitore. Tutto cambia quando la moglie gli chiede di seguire l’omicidio di una giovane coppia in Germania. Giunto a Gottinga, il protagonista si affianca alla polizia locale e si confronta con i partiti neonazisti, le ipocrisie degli agenti, l’ombra del delitto d’onore. Mentre inizia ad aleggiare la presenza della ‘ndrangheta nel cuore economico dell’Europa.
LA LEVATRICE
Bibbiana Cau
Nord, pp. 384 € 20
Mallena è una llevadora che assiste tutte le partorienti, anche quelle delle famiglie più umili, senza mai pretendere nulla in cambio. Un mestiere di cura che le è stato tramandato dalla madre. Poi arriva Angelica, giovane ostetrica diplomata destinata a sostituirla che per quel lavoro ha combattuto a lungo. Due donne spinte dal desiderio di libertà e indipendenza, ma vittime delle convenzioni sociali e dei soprusi che il mondo riserva spesso alle donne.
ATTRAVERSEREMO LE BUFERE
Anne-Laure Bondoux
Edizioni e/o, pp. 396 € 19,50
La storia di una famiglia, di una casa e di un paese. Tutto inizia in un villaggio nel cuore della Francia, alla vigilia di una guerra mondiale. E finisce un secolo dopo, nello stesso posto dove tutto ha avuto inizio. Nel mezzo quattro generazioni – tormentate da segreti, ferite, fantasmi e parole non dette – vedono cambiare abitudini, leggi e governi. Una saga familiare dal respiro potente, in cui i destini personali si mescolano alla grande storia in modo toccante.
L’ISOLA DEI SILENZI
Fabrizio Silei
Tea, pp. 384 € 16
Capraia, settembre 1938. Tra profumi marini, stradine strette e quiete apparente, sull’isola toscana si intrecciano storie e misteri. Da mesi qui si è persa ogni traccia di un giovane detenuto, scomparso in circostanze inspiegabili. Da un piroscafo sbarcano un condannato, un entomologo in cerca di farfalle e un sacerdote sulle tracce di antichi monaci vissuti nella zona. Si susseguono incontri e misfatti, relazioni e intrighi, protetti da silenzi omertosi.
PIANTALA!
IL
SILENT
BOOK DI ALESSIA ROSELLI RACCONTA L’IMPORTANZA
DI PROTEGGERE L’AMBIENTE ATTRAVERSO TAVOLE DAI COLORI CALDI, RICAVATI DA INFUSI DI ERBE E SPEZIE
di Alex A. D’Orso - al.dorso@fsitaliane.it
Carthusia, pp. 36 € 20,90 (da 5 anni)
Un uomo armato di sega si aggira nella foresta per tagliare gli alberi e fare legna. A opporsi alla sua impresa, facendo fronte comune, ci sono gli animali che quel verde lo abitano: uccelli, insetti e, infine, un lupo. È proprio quest’ultimo a mettere in fuga il boscaiolo, costringendolo ad arrampicarsi sugli alti rami di un albero per scampare al suo attacco. Quel contatto inaspettato con la pianta fa nascere in lui un sentimento nuovo e lo obbliga a cambiare prospettiva. Anche le sue azioni prenderanno una direzione diversa e saranno guidate, questa volta, dal rispetto per la foresta e le forme di vita che lì crescono. Un silent book compatto, nelle pagine e nello sviluppo narrativo, che invita a riflettere su quanto sia utile cambiare punto di vista e immaginare l’essere umano tutt’uno con la natura. Una convinzione che si riflette anche nella realizzazione del libro: i colori peculiari che caratterizzano le sue tavole sono stati infatti ricavati da infusi di erbe e spezie, poi rielaborati con una tecnica digitale.
Un’illustrazione tratta dal libro
NIENTE DRAGHI PER CELESTE
Ole Könnecke e Nikolaus Heidelbach Beisler, pp. 32 € 18,50 (da 6 anni) Divertente e sorprendente, questo albo illustrato ha vinto il Premio Strega ragazze e ragazzi 2025 nella categoria Narrazione per immagini. Boris è il fratello maggiore di Celeste, bambina assai vivace. Una sera i genitori escono e lasciano a lui il compito di raccontare qualche favola alla piccola per farla addormentare. Il ragazzo, dispettoso, prova con spaventosi personaggi immaginari: draghi, lucertole mangiauomini e rospi giganti. Ma Celeste, più sveglia che mai, inventa una storia ancora più orrorifica.
ROSA LA CORAGGIOSA
Kevin Henke s HarperCollins, pp. 32 € 9,90 (da 5 anni)
La storia di Rosa, una topina che indossa gonnelline colorate ed è molto coraggiosa. Non teme il grande cane nero in fondo alla via né i botti dei tuoni e ogni mattina va a scuola da sola. Un giorno, però, decide di fare una strada diversa per tornare a casa e si perde. All’improvviso, il mondo che le sembrava rassicurante diventa sconosciuto e lei perde il suo ardire. Con immagini dai colori delicati, questo albo adatto ai più piccoli affronta il tema della paura.
UN TRENO DI LIBRI SCAFFALINO
a cura di Sandra Gesualdi
MARÌ LA BUGIARDA
Antonio Ferrara
San Paolo Edizioni, pp. 208 € 16 (da 10 anni) Marì è una 13enne cha ha perso la mamma e ha relazioni familiari un po’ conflittuali. Così, spesso riempie i suoi vuoti raccontando bugie di ogni tipo per apparire quella che non è e attirare attenzioni. È dotata di una grande fantasia e un talento fuori dal comune per narrare storie. Pian piano, però, capirà che le bugie allontanano gli amici e imparerà a farsi accettare per quello che è. Una storia sull’elaborazione del dolore e la capacità di ascoltare gli altri e se stessi.
È arrivata la primavera e Lidia, la mamma di Elia, si dedica alle piante. Ne ha comprate di nuove e le riempie di un fertilizzante speciale, il Verde rapido. Mentre il figlio ha portato a casa un piccolo roditore e l’ha chiamato Silvestro. Intanto, in città, gli animaletti del bosco invadono giardini e strade: picchi, ghiandaie e scoiattoli fanno i nidi sui balconi pieni di piante, lepri e daini brucano nelle aiuole rigogliose di cespugli. Forse il potente fertilizzante ha rinvigorito la natura.
LO STRAMPALATISSIMO
DIARIO DI LEONARDO DA VINCI
Stella Nosella, illustrazioni Chiara Di Vivona Storybox, pp. 159 € 15,90 (da 7 anni) Schizzi, calcoli astrusi, disegni, scoperte incredibili e invenzioni rocambolesche: tutto annotato puntigliosamente su pagine di carta. E tante domande sottolineate: quanto cerume serve per costruire una candela? Che verso emettono le tartarughe? E perché le galline non spiccano il volo se hanno le ali? L’esilarante diario di un undicenne che vive avventure strampalate in compagnia dell’amico pennuto Obi. Un ragazzino davvero geniale di nome Leonardo da Vinci.
LO SCHELETRO NELL’ARMADIO
Lilija Berzinsk a, illustrazioni Anna Vaivare Iperborea, pp. 192 € 16 (da 8 anni)
Un’incantevole raccolta di racconti che affronta con originalità tematiche come diversità, autostima, tolleranza e condivisione, toccando corde profonde grazie al fascino di allegorie spiccatamente pedagogiche e tanti personaggi particolari: da Lollo Mollo, che tira fuori uno scheletro dall’armadio una volta l’anno pensando che nessuno conosca il suo segreto, fino a un gruppo di amici col sogno di catturare il giorno per non farlo mai finire, passando per la lepre che capisce la differenza tra amore ed egoismo. G.B.
LA SIGNORA LA SIGNORA
DA SUOR ANGELA A LUCIA DEI CESARONI, ELENA SOFIA RICCI HA
INTERPRETATO RUOLI DI FINZIONE DIVENTATI ICONICI. E SI PREPARA A RICEVERE L’EXCELLENCE AWARD ALL’ITALIAN GLOBAL SERIES
FESTIVAL, DAL 21 AL 28 GIUGNO A RICCIONE E RIMINI
di Francesca Ventre - f.ventre@fsitaliane.it
Nella sua lunga carriera ha vestito i panni di personaggi storici o di rilievo, tra cui la scienziata Rita Levi-Montalcini e Giulia Spizzichino, ebrea romana sfuggita alle deportazioni. Ma ha interpretato anche ruoli di finzione diventati iconici, come Lucia Liguori nella serie I Cesaroni e suor Angela in Che Dio ci aiuti. Elena Sofia Ricci non si risparmia e con la sua voce inconfondibile racconta di sé e del suo percorso professionale. In attesa di ricevere il premio alla carriera Excellence award all’Italian Global Series Festival, dal 21 al 28 giugno a Riccione e Rimini, manifestazione dedicata al mondo delle serie tv di cui il Gruppo FS è partner. Perché, secondo te, le fiction hanno tanto successo?
All’inizio erano considerate un genere di serie b. Ma quando sono arrivate le serie internazionali il riconoscimento è stato unanime. Per me è un motivo di grandissima gioia, perché ho sempre sostenuto questa forma di intrattenimento, che si tratti di film tv, miniserie o fiction più lunghe, anche su piattaforma. Consentono di arrivare al cuore delle persone e conoscere storie vere, regalando emozioni e divertimento. Penso alle serie su Giovanni Falcone e Giorgio Perlasca oppure a quella dedicata a Caravaggio. E, per quanto mi riguarda, sono fiera di essere stata protagonista dei tv movie La farfalla impazzita, che racconta la storia di Giulia Spizzichino, e Rita Levi-Montalcini, sulla grande scienziata. Ma vorrei ricordare anche
Orgoglio, che ha avuto un successo spaziale, e Caro maestro, con cui sono cresciute le giovani generazioni.
In occasione del festival viene presentato il ritorno sul piccolo schermo de I Cesaroni. Tu non ci sarai, perché questa scelta?
Il mio ruolo si era esaurito. È stata un’esperienza fantastica, soprattutto nelle prime due stagioni. Ho avuto colleghi eccezionali, veri fuoriclasse che ricordo con affetto, soprattutto Antonello Fassari, che ci ha lasciati da poco.
Anche la serie Che Dio ci aiuti, da due anni vede solo alcune tue fugaci apparizioni nei panni di Suor Angela. Francesca Chillemi è bravissima e se l'è cavata molto bene. Anche lei ha accanto un bravissimo fuoriclasse come Giovanni Scifoni che recita nel ruolo dello psichiatra.
Quando è nata la serie, hai dato tu il nome alla suora protagonista, scegliendo quello di tua nonna Angela. Come mai?
Da piccola vivevo con lei a Firenze perché mia madre, prima donna scenografa italiana, era molto impegnata. La ricordo come una donna molto dolce e fragile, ma capace anche di insegnarmi le regole. All’epoca facevo danza: mi era stato consigliato dall’ortopedico perché avevo i piedi storti. In quell’occasione è nata in me la passione per il palcoscenico. Intorno ai sette anni costringevo i miei cugini a esibirsi con me di fronte a parenti e amici, nel salone di casa. Lei morì a 56 anni, quando io ne avevo 14: un lutto terribile, perché per me era quasi una mamma. Così, tanti anni dopo, quando mi hanno proposto il ruolo di Suor Carla ho chiesto che si chiamasse Angela.
DELLA DELLA FICTION FICTION
Ti piacerebbe vivere in una casa-famiglia, come nella fiction?
Direi di no (ride, ndr). Sarebbe bellissimo, ma ora sono troppo grande, non ho le energie di una volta e ho bisogno di prendermi cura di me. E non riesco più a farlo per tanti altri. Quale dei personaggi che non ti somigliano saresti voluta essere?
Mi attira la protagonista del crime I casi di Teresa Battaglia, che riprendo a girare ai primi di giugno. È una donna ruvida, che non manda a dire le cose. Io sono più tranquilla e attenta a quel che dico e, invece, sto imparando da lei. In alcuni casi, proprio recitando ho scoperto parti di me che non sapevo di avere. Per esempio, quando ho portato a teatro Vetri rotti di Arthur Miller mi sono resa conto, con stupore,
Elena Sofia Ricci nel film tv Rita Levi-Montalcini
che io ero Sylvia. Una donna che aveva passato 30 anni in punta di piedi, senza essere mai stata vista. Credevo di non avere affinità con lei, avendo scelto una professione che regala visibilità. Ma mentre recitavo ho capito che nella vita privata anche io avevo paura di disturbare, di far capire cosa mi faceva male. E questo era sbagliato. Al cinema hai interpretato te stessa in Volare di Margherita Buy e Diamanti di Ferzan Ozpetek. Come ti sei trovata?
Nel primo film mi sono divertita tanto: io e Margherita ci siamo prese in giro a vicenda. Ferzan mi ha regalato un'emozione, come sempre, una bellissima pennellata nel suo film, dove ha rappresentato il femminile in modo straordinario.
Le donne stanno acquistando sempre più visibilità, sullo schermo e dietro la macchina da presa, come è successo a Paola Cortellesi, Margherita Vicario, Valeria Golino e Maura Delpero. Cosa ne pensi?
Abbiamo sempre fatto fatica a emergere, soprattutto nei ruoli da regista, ma anche come attrici non siamo trattate alla pari degli uomini. Per esempio, veniamo pagate meno, come ha denunciato persino Meryl Streep. Ora, però, le nostre idee stanno venendo fuori. In questi anni abbiamo più cose da dire e, forse, lo sappiamo fare anche meglio. Le storie che raccontiamo sono narrate sotto un’altra lente, è un modo diverso di guardare la realtà a cui ci dobbiamo ancora abituare.
Elena Sofia Ricci nella serie televisiva Orgoglio
L’attrice nel ruolo di Giulia Spizzichino nella fiction La farfalla impazzita
E tu hai mai pensato di dirigere un film?
Per il cinema non saprei. Ma ho curato due regie teatrali: Mamma mia bella, divertente commedia musicale, e Fedra, tragedia di Seneca, uno dei massimi autori e filosofi, molto impegnativo, che ha rappresentato per me una sfida entusiasmante. Poi, nel 2021, durante l’emergenza per il Covid-19, ho diretto insieme a Elisa Barucchieri e Stefano Mainetti il documentario Grido per un nuovo Rinascimento, per dare visibilità al settore della cultura intesa come teatro, cinema, danza e circo. Gli artisti e le maestranze hanno patito molto la pandemia, ma anche adesso non va molto meglio. Per trovare soluzioni e instaurare un dialogo costruttivo con le istituzioni, ci vorrebbero buon senso e la capacità di sedersi a un tavolo insieme. Il vasto mondo dello spettacolo è un’industria da rispettare, perché è il nutrimento delle nostre anime. Gli artisti hanno uno sguardo più profondo sulle cose, come ci ha
detto anche Papa Francesco incontrandoci in udienza. Ami viaggiare e sei una chiacchierona. Qualche simpatica conversazione in treno che ricordi?
Da piccola, prendevamo il treno da Firenze per andare a trovare mia madre a Roma. All’andata, già ad Arezzo i viaggiatori dello scompartimento sapevano tutti i fatti miei. E, al ritorno, succedeva a Orte. L’area silenzio non esisteva e nessuno si poteva salvare. Una pendolare vera. Quanto ti senti romana e quanto fiorentina, visto che usi espressioni di entrambe le città?
Di recente ho letto un post di Rocco Papaleo che mi ha fatto molto ridere. Ha confessato che quando si arrabbia lo fa in dialetto. E ho pensato a me. Direi che inizio con il toscano e finisco in romano: è più diretto.
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L’attrice sul set della fiction I casi di Teresa Battaglia
SPIAGGE CON LETTINI E SGAMBATOI, PERCORSI DI DOG TREKKING, HOTEL CON MENÙ DEDICATI.
DAL TRENTINO ALLA SICILIA, DOVE ANDARE IN VACANZA CON GLI AMICI A QUATTRO ZAMPE
di Gaspare Baglio gasparebaglio
Una vacanza col pet a Funes (Bolzano), in Sud Tirolo
La notizia, va detto, ha poco a che fare con i treni (dove gli amici a quattro zampe, di qualunque dimensione, sono ammessi da tempo), ma aggiunge un importante tassello per la lotta all’abbandono aumentando, al contempo, le possibilità di trascorrere le vacanze con i propri animali. L’Ente nazionale per l’aviazione civile ha approvato da poco una delibera che consente il trasporto in cabina di animali oltre il limite attuale di 8-10 kg. Anche se per l’entrata in vigore bisognerà attendere che le compagnie si organizzino, la misura intercetta comunque un cambiamento nei bisogni dei viaggiatori. Del resto, l’ultimo report di Euromonitor stima la presenza in Italia di oltre 65 milioni di animali d’affezione (tra cani, gatti, pesci, uccelli, piccoli mammiferi, rettili) e secondo l’associazione Coldiretti almeno 8,5 milioni di connazionali, ogni anno, vanno in vacanza con Fido. Ma quali sono le mete migliori? Il nostro Paese offre, fortunatamente, sempre più strutture e destinazioni pronte ad accogliere quelli che sono, a tutti gli effetti, veri membri della famiglia. IN TRENTINO TAPPETINI NEGLI HOTEL E DOG TREKKING
Partendo dalla montagna, il Trentino-Alto Adige è attrezzatissimo per le vacanze a prova di zampa. Qui i cani, oltre a essere i benvenuti nelle strutture ricettive, possono diventare protagonisti di esperienze ad hoc grazie a sentieri nei boschi e servizi dedicati. A Madonna di Campiglio (Trento) molti alberghi offrono kit di benvenuto con ciotole e tappetini, oltre
a segnalare itinerari adatti a cani di piccola o media taglia. Il Lago di Molveno, tra i più belli del Paese, ha diverse spiaggette dove gli animali possono bagnarsi e scorrazzare in libertà. Divertente e istruttiva, poi, l’iniziativa Dog Trekking Experience in Val di Fassa, che propone due passeggiate guidate nella natura con educatori cinofili: una da Passo Pordoi al Rifugio di Porta Vescovo e l’altro da Passo Costalunga al Rifugio Roda de Vael.
SULLA RIVIERA ROMAGNOLA TRA BAU BUFFET E PET SPA
Dai monti si passa al mare, in particolare quello della Riviera Romagnola. Chi cerca una destinazione perfetta da raggiungere con il proprio animale da compagnia qui trova davvero tutto, dalla cuccia confortevole al Bau buffet.
A Rimini, la città vacanziera per antonomasia, molti hotel propongono pacchetti vacanza dedicati, con pasti personalizzati, accesso alle aree comuni, consigli su veterinari e negozi specializzati. Sono oltre 20 gli stabilimenti balneari attrezzati per accogliere animali, persino i conigli. Le spiagge per cani come il Bagno 81, il Dolcevita 11 e il Tiki 26 offrono aree ombreggiate, docce, ciotole e servizi di dog sitting. Alcuni stabilimenti organizzano anche aperitivi a sei zampe o prevedono momenti di educazione con istruttori professionisti. Non mancano ben 16 aree di sgambamento: spazi verdi per far giocare e correre i quattro zampe, con tanto di panchine, fontanelle, abbeveratoi e cestini. A Ric-
Paddle surf con il cane a Rimini
a sei
cione le spiagge amiche degli animali sono oltre 60: dalla Beach 75, con lettini dedicati e sgambatoi dotati di doccia, alla Marano Beach, dotata addirittura di una Pet Spa. Anche i principali parchi tematici della riviera, dall’Acquario di Cattolica a Mirabilandia, vicino a Ravenna, consentono l’ingresso ai quattro zampe. Sul portale Visit Romagna, una sezione dedicata offre informazioni, consigli e suggerimenti per chi vuole venire in questa regione con i propri animali.
IN SALENTO SPAZI AD HOC E AREE DI SGAMBAMENTO
Anche il Salento si sta aprendo sempre di più al turismo con animali. Sebbene non tutte le spiagge siano attrezzate, cresce il numero di stabilimenti nella zona di Lecce dove i cani possono accedere liberamente. A Melendugno il Lido Coiba offre ombrelloni distanziati e zone riservate agli amici pelosi. A San Cataldo il Soleluna consente ai quattro zampe di godersi il mare (e giocare con appositi gonfiabili), rinfrescarsi con docce dedicate, accedere all’area riservata del ristorante, usufruire di un servizio veterinario. Sul litorale ionico, l’unica spiaggia attrezzata è l’agri-beach Eden
Salento, che offre un doccino ad hoc per cani, un’area di sgambamento e un educatore cinofilo a disposizione. Nella zona, la parte del leone la fanno gli agriturismi: masserie immerse tra ulivi secolari e muretti a secco accolgono animali con aree recintate e percorsi escursionistici.
IN SICILIA GITE IN BARCA E CORSI DI ADDESTRAMENTO
Last but not least, anche la Sicilia è la meta ideale per viaggiatori con animali al seguito. Qui si trova una delle prime spiagge ufficialmente attrezzate per cani: la Bau Beach Catania, con accesso diretto al mare, docce, giochi e corsi di addestramento. La Riserva dello Zingaro e l’Etna Park, invece, sono luoghi ideali per escursioni nella natura, con sentieri che consentono ai cani di muoversi in libertà (ma sempre al guinzaglio). Le isole minori, come Favignana, offrono esperienze uniche: molte barche turistiche accettano animali e organizzano uscite giornaliere con soste in calette raggiungibili solo via mare. Non resta che attrezzarsi e partire, quindi, per vacanze indimenticabili con la giusta compagnia.
Leggi il vademecum dell’Enpa per chi viaggia con un animale
Scopri come viaggiare sui treni con il tuo animale domestico
Passeggiata
zampe sul lungomare del Salento
LSALENTO
FARAGLIONI E MURETTI A SECCO. GITE IN BARCA E TREKKING NELLA NATURA. IN PROVINCIA DI LECCE, DA TORRE DELL’ORSO A SANTA MARIA DI LEUCA, TRA LE SPIAGGE DI ADRIATICO E IONIO E I PAESAGGI ALLE LORO SPALLE
di Silvia Lanzano e Francesco Bovio
Cava di bauxite vicino a Otranto (Lecce)
Il mese di giugno segna l’inizio dell’estate, che per molti è sinonimo di vacanze al mare e nella natura. Il
Salento è la destinazione perfetta per chi vuole godersi il sole tra le più belle spiagge d’Italia e poi spingersi alla scoperta dei paesaggi incantevoli alle loro spalle. Un itinerario a zig-zag nella provincia di Lecce, lungo l’estremo oriente della penisola, da assaporare a piedi o in bicicletta, ma anche in camper o in moto.
TRA LE DUE SORELLE E TORRE DELL’ORSO
Una strada stretta da muretti a secco porta alla panoramica
Sca -
A ZA G
la del Barone di Muro, nella Marina di Melendugno. Qui, a ridosso della scogliera, si aprono alcune vasche naturali ricolme di acqua salata, ideali per un bagno mattutino. Si prosegue immersi nel profumo del mirto, lungo un sentiero che conduce a un affaccio sui faraglioni delle Due Sorelle. Un punto di osservazione perfetto per abbracciare con lo sguardo l’intera baia di Torre dell’Orso, con la sua sabbia bianchissima e il mare trasparente. Surf e snorkeling sono le attività preferite di chi frequenta queste spiagge, ma la più divertente rimane quella di tuffarsi tra i cavalloni che si infrangono sulla riva.
Superati i faraglioni di Sant’Andrea, spostandosi verso Borgagne, si arriva al maneggio Malepezza, dove si possono organizzare passeggiate a cavallo lungo la costa ed escursioni in quad nella macchia mediterranea.
Più all’interno, tra masserie e pajare, costruzioni rurali in pietra a secco, merita una visita la campagna della Grecìa Salentina, una realtà che oggi riunisce nove comuni ellenofoni dove risuona ancora l’antico dialetto griko. Da non perdere, nel borgo di Calimera, tra il 21 e il 22 giugno, la Festa dei lampioni, che celebra il solstizio d’estate con scenografiche luminarie di carta colorata. Da qui si può raggiungere anche in bici Carpignano Salentino e assaporare la puccia della panetteria di via Roma, cotta con le fascine di ulivo in un forno dei primi del ‘900.
OTRANTO E I COLORI DELLA BAUXITE
Ritornando sulla costa, a circa 20 chilometri di distanza, Otranto affascina tutti con le sue spiagge dorate e le case arrampicate sul mare. Fino al 29 giugno nel centro storico della città va in scena il Festival di arti visive a sud est, con esposizioni, laboratori e musica all'aperto. Una deviazione verso nord, anche via mare in kayak o stand up paddle, porta alla Grotta Sfondata, così chiamata per il crollo parziale della volta che ha creato una spettacolare apertura verso il cielo. Superata Otranto si apre la suggestiva Cava di bauxite, miniera abbandonata da decenni e ora centro di attrazione per il contrasto tra il verde della vegetazione, il rosso intenso della terra e l’azzurro smeraldo del piccolo lago naturale.
TREKKING COSTIERO A PUNTA
PALASCÌA
Dirigendosi verso la parte estrema del tacco si raggiunge Punta Palascìa. Il promontorio più a est d’Italia, con il suo panorama straordinario che, a picco sulla distesa blu tra Ionio e Adriatico, guarda la dirimpettaia Albania, a soli
71 chilometri di distanza. Dopo un tuffo rigenerante, i più esperti si possono avventurare in un percorso di trekking lungo il sentiero tra la selvaggia Baia delle Orte e il faro che si staglia sul mare battuto dal vento. È il luogo ideale per il birdwatching di rapaci come i falchi grillai e le poiane codabianca. Chi sceglie un’escursione in barca, invece, con un po’ di fortuna può scorgere capodogli e pesci spada che solcano le acque del Canale d’Otranto. Si attraversa poi l’arabeggiante Santa Cesarea Terme per arrivare a Castro, lungo una strada provinciale che sale a serpentina tra ulivi secolari. L’antico borgo di pescatori – dominato dal Castello aragonese, oggi sede del Museo archeologico Antonio Lazzari – è una meta ricercata dagli amanti del diving e da chi vuole concedersi una gita in barca fino alla maestosa Grotta Zinzulusa.
DA GALLIPOLI A SANTA MARIA DI LEUCA
Di nuovo nell’entroterra si può fare una sosta a Cutrofiano per visitare il Museo della ceramica e gli spazi espositivi con le maioliche e le terrecotte artistiche della famiglia
Colì, dagli iconici motivi decorativi bianco-blu. Si torna poi sul mare, questa volta lo Ionio, per visitare Gallipoli. Nel tardo pomeriggio la città si anima con il mercato del pesce mentre il tramonto colora il centro storico che affaccia sull’isola di Sant’Andrea e il borgo nuovo verso l’entroterra. Andando verso sud, superata Baia Verde si arriva a Punta della Suina con le sue incantevoli acque cristalline. Il tragitto prosegue punteggiato da antiche torri costiere fino alla Marina di Salve. Da qui le lunghe spiagge cedono il passo alla costa a strapiombo con un susseguirsi di grotte. L’arrivo a Leuca è dipinto a colpi di pennello tra il candore luminoso della basilica santuario di Santa Maria de Finibus Terrae e il verde-blu dell’incontro tra i due mari, Adriatico e Ionio, che incorniciano il paesaggio mozzafiato di questa terra di confine.
I faraglioni di Sant’Andrea, Marina di Melendugno
PASSI DI
MEMORIA
La trincea Mazzoli sul Monte Sei Busi, nel Carso isontino (Gorizia) Slovenia
Italia Log Pod Mangartom
Trieste Trst Golfo diTri
Molto più di un viaggio a piedi o di un cammino da scegliere tra i tanti diffusi nel territorio italiano. Il Walk of Peace (WoP) non è solo un percorso spettacolare di 500 chilometri in 30 tappe, ma un lungo abbraccio transfrontaliero esteso dalle Alpi all’Adriatico che collega, con un itinerario di memoria storica, il Friuli Venezia Giulia alla Slovenia. Concepito per onorare un territorio che fu diviso alla fine della Prima guerra mondiale, il WoP promuove oggi i valori della pace, della collaborazione e dell’amicizia tra le due nazioni.
A idearlo fu lo storico austriaco Walther Schaumann, che negli anni ‘70 aveva immaginato un percorso che unisse tutti i luoghi della Grande guerra sul fronte italiano. Ma la messa a terra di oltre 20 anni fa si deve alla ong slovena Fundacija Poti miru v Posočju, che ha trovato molti sostenitori e partner, primo tra tutti PromoTurismoFVG, l’ente di promozione turistica del Friuli Venezia Giulia. Il percorso segue a tutti gli effetti il fronte dell’Isonzo ( Soča, in sloveno), che fu teatro di 12 cruente battaglie tra il 1915 e il 1917, con terribili perdite per entrambi gli schieramenti, l’italiano e l’austro-ungarico. Queste offensive divennero con il passare del tempo un’eredità impossibile da ignorare, un patrimonio della storia europea dentro cui si riflettono le storie di tante famiglie italiane. La valle dell’Isonzo diventa così uno specchio dove si riannodano i corsi e ricorsi storici di una società che, nel presente, sembra continuare a dimenticare troppo in fretta. Quelli del WoP sono, dunque, passi di memoria, da imprimere in un territorio caparbiamente proiettato verso il futuro. Dalla località montana slovena di Log pod Mangartom, dove il sentiero prende vita, sino al golfo di Trieste, dove termina, la sua traiettoria mette insieme i luoghi iconici
Passerella sull'Isonzo/Soča nei pressi di Caporetto/Kobarid
della Grande guerra attraversando circa 300 punti di interesse tra monumenti e memoriali, cimiteri militari e ossari, cappelle e chiese, siti storici e musei a cielo aperto. Il percorso intreccia poi i paesaggi e le biodiversità delle Alpi Giulie slovene e del Collio, della valle del Vipava e del Carso, sino al mare Adriatico. Lungo il cammino si incontrano il museo di Kobarid (Caporetto), per una visione completa degli eventi della Prima guerra mondiale, e il sacrario italiano di Redipuglia, in provincia di Gorizia, che accoglie oltre 100mila spoglie di soldati caduti durante il conflitto. Poi il Parco della pace sul monte Sabotino, un museo transfrontaliero all’aperto con trincee preservate, e il Monumento alla pace di Cerje, una fortezza di 25 metri affacciata su Adriatico, pianure friulane, Alpi e valle del Vipava. Infine, il Museo all’aperto sul crinale di Kolovrat, dove è possibile vedere i resti della linea difensiva italiana, con i posti di vedetta e le postazioni di tiro, sul ciglio di panorami mozzafiato sulla valle d’Isonzo.
«Walk of Peace, una storia ieri di guerra, oggi di pace e fratellanza tra la costa adriatica e la catena alpina, rappresenta per il Friuli Venezia Giulia e la Slovenia una forma nuova di turismo, forse più consapevole e prettamente culturale» puntualizza coralmente la squadra di PromoTurismoFVG. «Poco più di un secolo dopo la Grande guerra, che dissolse una visione geopolitica pluricentenaria, il WoP vuole offrire ai camminatori un percorso transfrontaliero dedicato alla pace ma non dimentico della guerra, arricchito da centinaia di monumenti, manufatti, luoghi simbolici e sentieri, memoria e ammonimento al tempo stesso. Affinché il “mai più” sia la dinamo capace di diffondere un messaggio di cooperazione tra le genti». thewalkofpeace.com
Summer Love
La vacanza è vicina. Fuggi dalla routine quotidiana, immergiti in nuove esperienze. Che si tratti di conquistare vette montuose o di sentire la brezza del mare, ciò che conta davvero è stare insieme. Dopotutto, la parte migliore di ogni vacanza è condividerla con le persone che amiamo. Lasciati ispirare: falkensteiner.com/estate
PRENOTA
ORA E GODITI
6 VANTAGGI
ESCLUSIVI!
GIUBILEO 2025
di Padre Enzo Fortunato
padre.enzo.fortunato padrenzo padreenzofortunato
[Direttore della comunicazione della basilica di San Pietro]
UN PASSAGGIO SPIRITUALE
LA PORTA SANTA DI SAN PAOLO FUORI LE MURA
È STATA L’ULTIMA APERTA PER CELEBRARE
IL GIUBILEO 2025. VARCARLA È UN GESTO
DI RICONCILIAZIONE MA CONSENTE ANCHE
DI SCOPRIRE I VOLTI DEI PAPI ALL’INTERNO DELLA BASILICA
La basilica di San Paolo fuori le mura a Roma
ARoma, lungo la via Ostiense, vicino alla riva sinistra del Tevere, si trova San Paolo fuori le mura, una delle quattro chiese papali maggiori. Visitata da Leone XIV a meno di due settimane dalla sua elezione, la basilica fa parte dell’itinerario giubilare dal 1300 e la sua Porta santa è stata l’ultima aperta, a gennaio, per celebrare l’inizio dell’Anno santo dedicato alla Speranza. Varcare l’ingresso della basilica significa quindi attraversare un simbolo potente di riconciliazione e misericordia, dove storia e spiritualità si fondono in un racconto senza tempo.
La porta in bronzo, che si trova sulla destra della facciata, è stata realizzata dallo scultore Enrico Manfrini. Fu inaugurata il 18 gennaio del 2000 da Giovanni Paolo II, insieme al metropolita ortodosso Athanasios e all’arcivescovo di Canterbury George Carey, in un evento che riuniva simbolicamente tre grandi tradizioni cristiane: cattolica, ortodossa e anglicana. Non è solo un capolavoro artistico, ma anche una profonda meditazione visiva sulla fede. La porta è suddivisa in tre fasce orizzontali, ciascuna rappresentante una persona della Trinità: quella bassa riguarda Cristo, la centrale è dedicata allo Spirito Santo, la superiore a Dio Padre.
La Porta santa realizzata dallo scultore Enrico Manfrini
Alla base, esprime un augurio per i pellegrini una frase in latino che porta questo messaggio: «A quanti vengono nel santo tempio di Paolo sia concesso il dono della pace e della salvezza eterna».
La parte interna della Porta santa nasconde l’antico ingresso della Basilica: un portale risalente all'XI secolo, detto bizantino in quanto realizzato a Costantinopoli ma finanziato e donato dal console amalfitano Pantaleone, un ricco mercante desideroso di espiare i suoi peccati legati al commercio di schiavi. Costituito da 54 formelle in cui sono incise scene della vita di Gesù e dei suoi apostoli, è un capolavoro di arte medievale che ha attraversato i secoli, resistendo a incendi, saccheggi e restauri. Oggi, le due opere convivono in un dialogo tra passato e presente, devozione antica e fede moderna.
Oltre alla bellezza delle sue porte, l’interno della basilica rivela altre meraviglie che attirano ogni anno migliaia di pel-
legrini e visitatori da tutto il mondo. Come la tomba dell’Apostolo Paolo sotto l’altare papale e il ciborio eseguito nel 1285 da Arnolfo di Cambio, con le colonne di porfido e le figure di Pietro, Paolo, Timoteo e Benedetto. Ma c’è un altro motivo che rende questa chiesa speciale: entrando e alzando lo sguardo sulla fascia che sovrasta gli archi tra le navate, è possibile vedere una lunga serie di tondi raffiguranti i volti dei pontefici a partire da San Pietro. Sono 265 ritratti a mosaico, su uno sfondo d’oro, che raccontano secoli di storia della Chiesa. La tradizione risale al 1847, sotto Pio IX, ma ha radici ancora più lontane: anche nell’antica basilica, infatti, i tondi erano presenti, anche se dipinti. Solo il volto che rappresenta il pontificato in corso viene illuminato da una luce che lo fa spiccare sugli altri. Quello di Francesco è stato “oscurato” poco dopo la sua morte, in attesa che venga apposto il ritratto del suo successore Leone XIV.
La fascia che sovrasta gli archi tra le navate contenente i ritratti a mosaico dei pontefici
Papa Leone XIV davanti alla tomba dell’Apostolo Paolo
ILMONDONUOVODEL CALCIO
DAL 14 GIUGNO AL 13 LUGLIO
GLI STATI UNITI OSPITANO
LA PRIMA EDIZIONE DELLA
NUOVA COPPA DEL MONDO PER CLUB FIFA. A PARLARE
DEL TORNEO, CHE VEDE LA PARTECIPAZIONE DI INTER E JUVENTUS, L’EX CAMPIONE
MARCO TARDELLI
di Davide Garofalo davgarofalo
Il nome di Marco Tardelli evoca immediatamente l’urlo di Madrid ‘82, lanciato durante la finale mondiale vinta contro la Germania e simbolo eterno del calcio italiano.
Soprannominato Schizzo per la rapidità in campo, il giocatore ha legato gran parte della sua carriera alla Juventus, con cui ha vinto quasi tutto. A 31 anni si è trasferito all'Inter, disputando altre due stagioni in Serie A, prima di concludere la carriera al San Gallo, in Svizzera. Proprio Juventus e Inter, entrambe ex squadre del centrocampista toscano, saranno tra le protagoniste della Coppa del mondo per club, in programma dal 14 giugno al 13 luglio negli Stati Uniti: il primo torneo a 32 squadre voluto dalla Fifa. Un formato inedito, che rivoluziona la tradizione intercontinentale con l’obiettivo di decretare il miglior club del mondo.
Cosa pensi di questo Mondiale per club?
Credo che la nuova formula sia interessante: ci sono squadre importanti che giocano un bel calcio. Ma bisognerà vedere come staranno fisicamente i giocatori. Questo torneo arriva a fine stagione, proprio come quello per le Nazionali, e mi sembra che abbiano poco tempo per riposare dopo la fine del campionato. Sono curioso di vedere come reagiranno alla stanchezza.
Da ex calciatore e campione del mondo, secondo te come andrà?
Spero che possano offrire un bello spettacolo, anche se ormai c’è una tendenza ad aumentare il numero delle partite e a chiedere sforzi sempre maggiori ai calciatori. Forse andrebbero ridotti sia gli impegni sia gli stipendi. Un calcio in cui girano troppi soldi rischia di diventare insostenibile.
I club potrebbero puntare sui giovani talenti o sui giocatori meno utilizzati durante la stagione per gestire le rotazioni?
Sì, potrebbe andare proprio così. Oggi le rose sono composte da calciatori che devono sempre farsi trovare pronti. Non possiamo più chiamarli riserve, ma sono titolari che partono dalla panchina. Con tutte le partite che si giocano durante l’anno,
MarcoTardelli
Il trofeo ufficiale della Coppa del mondo per club Fifa
devono essere pronti a entrare in campo durante la gara o dal primo minuto per sostituire un compagno squalificato o infortunato.
Il Mondiale per club potrebbe aiutare a ridurre il divario economico e competitivo tra le squadre delle diverse confederazioni o rischia di amplificare le disuguaglianze?
Penso che si rischi di aumentare la disparità tra le formazioni europee e quelle del resto del mondo. Economicamente non c’è paragone, ma la bellezza del calcio sta proprio nella sorpresa: spesso, quando meno te lo aspetti, vince una squadra che quasi nessuno aveva pronosticato. Anche se, alla lunga, potrebbe ampliarsi sempre di più il divario tecnico e finanziario.
Da ex allenatore della Nazionale under 21, che consiglio daresti ai giovani che si trovano ad affrontare una competizione così importante?
Devono giocare con grande passione ed essere felici di scendere in campo in un contesto internazionale, senza scoraggiarsi alle prime difficoltà. In linea generale, chi è molto giovane deve fare attenzione soprattutto fuori dal campo: la fama e i soldi arrivano all’improvviso ed è facile bruciarsi. Spero che
possano sempre contare su una famiglia e su amici solidi alle spalle, perché sono fondamentali per la loro crescita.
Tornando alla tua carriera, con il Mondiale del 1982 hai raggiunto un punto altissimo. Un aneddoto particolare da raccontarci?
Ho parlato spesso di quel mese in Spagna e ne conservo un ricordo bellissimo. A volte sono stati i miei ex compagni a farmi tornare alla mente episodi che avevo dimenticato. Eravamo un gruppo molto unito e quello che ricordo con più intensità è la nostra voglia di stare insieme. Ogni volta che andavamo verso lo stadio cantavamo Cuccurucucù di Franco Battiato, con Bruno Conti a fare il direttore d’orchestra. Era il nostro rituale. È stato un periodo meraviglioso della mia vita, non solo per la vittoria finale.
Hai sempre viaggiato molto, come calciatore, allenatore e opinionista. Che rapporto hai con il treno?
Direi bellissimo. Quando lavoravo a Milano lo prendevo spesso da Roma per andare agli studi Rai e mi sono sempre trovato bene. Quando posso, io viaggio in treno.
marcotardelliofficial
Il pallone del torneo, con un design che rende omaggio agli Stati Uniti
Marco Tardelli esulta durante la finale di Coppa del mondo del 1982
ALL’EDIZIONE 108, PITTI UOMO OTTIENE L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO
DEI MARCHI DI INTERESSE NAZIONALE. E DAL 17 AL 20 GIUGNO PORTA A FIRENZE 730 BRAND DEL MENSWEAR
di Cecilia Morrico MorriCecili morricocecili
L’immagine guida di Pitti Uomo 108
Era il settembre del 1972 quando, per la prima volta, si spalancarono i cancelli di quella che oggi può essere considerata la più importante manifestazione internazionale di moda e accessori maschili. Da allora Pitti Uomo, nata essenzialmente per promuovere l’eccellenza italiana sui grandi mercati esteri, ha assunto un ruolo fondamentale anche per scovare i nuovi talenti mondiali.
E quest’anno, all’edizione 108, è arrivato anche un riconoscimento speciale: l’iscrizione nel registro dei marchi storici di interesse nazionale, deciso dal ministero per le Imprese e il Made in Italy e dall'Ufficio brevetti e marchi dopo un iter approfondito.
Da martedì 17 a venerdì 20 giugno, la fiera organizzata da Pitti Immagine invade di nuovo gli spazi di Fortezza da Basso a Firenze. Prevista la partecipazione di oltre 730 aziende e un fitto programma di eventi. Ospite d’onore è il marchio giapponese Homme Plissé Hissey Miyake, incentrato sulla plissettata dei tessuti, che sfila alla Villa medicea di Petraia. Tra i guest designer il brand Post Archive Faction dei coreani Dongjoon Lim e Sookyo Jeong, con la nuova collezione uomo, e il giovane stilista toscano Niccolò Pasqualetti, finalista al premio Lvmh, che mostra la sua visione della moda maschile.
In più, il ritorno di Tommy Hilfiger, con un’innovativa visione dell’abbigliamento sartoriale in equilibrio tra heritage e modernità, i 140 anni di Pantofola d’Oro, che presenta una capsule collection con il designer sudafricano Thebe Magugu, e i dieci del brand di sneaker Flower Mountain, nato dagli stilisti Keisuke Ota di Tokyo e Yang Chao di Pechino.
E poi gli appuntamenti in città a partire da Cuoio di Toscana, il 18 giugno, che nei giardini del Four Seasons hotel di Firenze unisce in uno spettacolo unico glamour, arte e sostenibilità. Il giorno dopo, a Palazzo Vecchio, è prevista la sfilata charity nata dalla collaborazione tra la stilista Chiara Boni e la onlus Corri La Vita, con la voce narrante di Drusilla Foer: in passerella 70 abiti iconici firmati dai più prestigiosi stilisti italiani e indossati da ragazze e ragazzi di tutta Italia. L’intero ricavato della serata viene devoluto per sostenere progetti di prevenzione e cura del tumore al seno promossi da Corri La Vita. Una varietà di performance e presentazioni che fanno di Pitti Uomo lo specchio di ciò che si muove sulle scene fashion internazionali. Quattro giorni di creatività che, come dichiara Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine, «rappresentano un volano incredibile per consolidare il business e aprire nuove prospettive di sviluppo». pittimmagine.com
LA MODA FA BENE
LA STILISTA CHIARA BONI E L’ATTRICE DRUSILLA FOER SI RITROVANO
A FIRENZE, IL 19 GIUGNO, PER UNA SFILATA CHARITY IN FAVORE DELLA ONLUS CORRI LA VITA. IN PASSERELLA 70 ABITI ICONICI CHE CELEBRANO LA BELLEZZA MADE IN ITALY
Dinamiche, pragmatiche e dagli enormi occhi celesti pieni di luce. Chiara Boni e Drusilla Foer, stilista e imprenditrice la prima, attrice e cantante la seconda, entrambe fiorentine, sono amiche storiche che si ritrovano a Pitti Uomo in nome della solidarietà.
Giovedì 19 giugno, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, a Firenze, sfilano 70 abiti iconici dei più noti stilisti italiani per un evento benefico il cui ricavato andrà a sostenere i progetti di prevenzione e cura del tumore al seno promossi dalla onlus Corri La Vita.
L’iniziativa, che unisce bellezza e impegno sociale, è stata ideata e promossa da Boni. Mentre Drusilla Foer – alter ego di Gianluca Gori – si è prestata come voce narrante prima di partire per la tournée estiva del nuovo spettacoloi Parla con Dru Un modo per dare vita ai singoli capi in passerella rievocando il fascino storico delle presentazioni negli atelier di alta moda.
Chiara, come nasce questa iniziativa?
[CB] Sono stata chiamata da Corri La Vita per un’idea che celebrasse la bellezza e ho pensato a una passerella con abiti dell’heritage made in Italy e il vintage, termine magico sinonimo di raffinatezza, qualità e sostenibilità. Non c’è nulla che impatti meno del vintage sull’ambiente e molti brand contattati si sono davvero impegnati a mandarci pezzi unici dal loro archivio. E poi c’è Drusilla, perché non potevamo alternare due abiti di Armani con quattro di Moschino senza che nessuno spiegasse il Dna di queste maison. Lei, con la sua poesia, è la narratrice perfetta.
Drusilla, come sarà il tuo racconto in passerella?
[DF] Mi farò coinvolgere dall’ambiente, dai colori e dalle storie degli stilisti. Alcuni designer li ho conosciuti e ho qualche aneddoto da raccontare. Ci sarà la musica di un giovane dj, cercherò di divertirmi e sono molto contenta di essere in una situazione che unisce creatività e partecipazione. È un momento di svago, ma si parla di tematiche importanti in modo coinvolgente, come succede sempre con l’associazione Corri la Vita.
Infatti, quando Chiara mi ha detto che avremmo collaborato con Eleonora Frescobaldi e Neri Torrigiani, presidente e socio fondatore della onlus, ho detto subito sì. Mi commuove vedere l’impegno che è stato messo in questo evento.
Quanti stilisti hanno scelto di partecipare?
[CB] Armani, che è il grande signore della moda italiana, ha risposto immediatamente sì. Da lì in poi è stato più facile e sono arrivati anche gli altri. È una raccolta fondi, quindi anche io e Drusilla paghiamo il biglietto e la città di Firenze contribuisce offrendo alcuni servizi gratuiti come il fotografo e il film maker. Così si possono mantenere i costi bassi.
di Cecilia Morrico MorriCecili morricocecili
BENE
Che rapporto c’è tra la Città del Giglio e la moda?
[DF] Firenze ha inventato la moda, dalle prime sfilate nella Sala bianca al Pitti Uomo. La moda è un sogno e Firenze l’ha accolto, fa parte nel Dna di questa città.
[CB] Da noi c’è proprio l’amore per la bellezza. Abbiamo sempre avuto questa passione, a partire dai Medici. E più si coltiva la bellezza, più quello che si indossa sarà raffinato. Se Roma è magnifica e grandiosa, Firenze è proporzione. Quali sono state le innovazioni nello stile che hanno avuto maggior impatto a livello sociale?
[CB] La moda è lo specchio dei tempi. Nel periodo in cui Coco Chanel ha liberato le donne dal busto si è iniziato a parlare di dare il voto alle donne. E la minigonna è stata l’emblema della rivoluzione femminile quanto di quella femminista. Il momento che stiamo vivendo ora, tra conflitti e disorientamento, si vede anche nelle creazioni, dove regna la confusione. C’è un’overdose nell’informazione e questo si riflette sulla moda. Noto, però, che lo street style non è più quello che si indossa in passerella: la Generazione Z non è tanto attratta dai brand, è più attenta dal punto di vista etico e preferisce il vintage.
[DF] Confermo le parole di Chiara: guardo con ammirazione gli istituti di moda a Firenze, come il Polimoda o altri, e vedo la necessità dei giovani di esprimere nuovi contenuti, di costruire e inventare. Il momento che stiamo vivendo non è facile e le nuove generazioni si impegnano per imporsi su questa regressione culturale.
E invece la vostra amicizia quando è nata?
[DF] Risale agli anni ‘80. Chiara era bionda, bella, libera, instancabile, come ora d’altronde. Poi ci siamo ritrovate più in là negli anni, con grande tenerezza. È una donna di grande invenzione: ricordo i suoi cuori stampati sugli abiti e nel 2023 ho anche sfilato per il suo brand La Petite Robe. Lavorare insieme è come andare a cena con la propria famiglia o gli amici delle elementari.
[CB] Ricordo di aver conosciuto l’alter ego che abita in lei all’Istituto statale d’arte di Firenze. Io tenevo lì una lezione e nella classe c’era questo ragazzino che scappava dall’aula. Ricordo i suoi enormi occhi celesti e lo spolverino beige che indossava. Anche se adesso Drusilla mi correggerà dicendo che era un cappotto color cammello (ride, ndr). Per me lei è un’artista straordinaria e poetica.
Dovendo scegliere: paillette o petite robe noire?
[CB] Un petite robe nero fatto di paillette.
[DF] Che domanda crudele. Con l’avanzare dell’età dovrei dire un petite robe, e neanche tanto petite. Ma resto sempre affascinata dallo sbrilluccichio degli abiti, degli sguardi e delle conversazioni, quindi paillette.
chiaraboni.com _chiara_boni_ | drusillafoer
BEIGE (IN)DISCRETO
VERSATILE MA ANCHE SOFISTICATA, LA TONALITÀ NATURALE
SPOPOLA A PITTI UOMO 108. E NEI PADIGLIONI DI FORTEZZA DA BASSO ACQUISTA CARATTERE
Che sia in total look o abbinato, il beige si consacra come il colore più visto a Pitti Uomo per l’estate 2026. È la nuance che accompagna le giornate al mare, rinfresca i completi con giacca e cravatta, dona sensualità alle mise più sportive. Versatile ma allo stesso tempo sofisticato, per Cruna si lega al mondo nautico e si traduce in un’estetica disinvolta per i capi della linea Maritime Club pensati per la vita da yacht: pantaloni morbidi e maglieria leggera con le iconiche righe.
Nuovi codici formali, invece, per Luigi Bianchi Sartoria: un minimalismo raffinato, lontano da eccessi e ostentazioni, a cui si arriva tramite materiali e dettagli pregiati.
Estetica contemporanea e rilassata per Eton: tessuti leggeri, silhouette moderne e dettagli studiati danno vita a un guardaroba estivo sofisticato ma funzionale.
Anche Gianni Lupo punta sull’attenta lavorazione, con capi dal design essenziale e ricercato, mentre Keeling si distingue per la cura nei trattamenti che donano a pantaloni e shorts un effetto vissuto, ideale per chi cerca
uno stile disinvolto.
Stampe ispirate ai fiori di loto, simbolo di rinascita e armonia, per la giacca safari Ros di Manto, e lavorazione intrecciata per il mocassino Fabi Riviera, di camoscio traforato per un’eleganza traspirante. Per le scarpe, quest’anno, si festeggiano due ricorrenze: i 140 anni di Pantofola d’Oro, che riedita per Pitti la Superleggera in vitello Harold, prodotta interamente in Italia, e i 10 di Flower Mountain, con la sua Yamabushi in toni caldi, modello per trail running adatto all’ambiente urbano. Ricercatezza anche negli accessori: sul fronte grafico spicca l’orologio Polycarbon Camo di D1 Milano, con un camouflage contemporaneo e tonalità che spaziano dal verde al marrone. Ispirato agli occhiali indossati da Marcello Mastroianni nel capolavoro 8½ di Fe derico Fellini, TBD Eyewear presenta il model lo Mastro color champagne con lenti tabacco, estremamente luminoso per richiamare le serate estive
Giacca safari
Ros di Manto
Total look Luigi Bianchi Sartoria
Superleggera Pantofola d’Oro
Tutti i prodotti sono della collezione
Linea Maritime Club di Cruna
Outfit Eton
Shorts Keeling
Yamabushi Flower Mountain
Mocassino Fabi Riviera
Modello Polycarbon Camo di D1 Milano
Occhiali da sole Mastro TBD Eyewear
di Cecilia Morrico MorriCecili morricocecili
DOVE C’È MUSICA
DA TORINO A SASSARI, IN GIRO PER L’ITALIA TRA I FESTIVAL PIÙ COOL DELL’ESTATE. CHE
SPAZIANO DAL ROCK AL JAZZ, DALLA CLASSICA ALL’INDIE
di Gaspare Baglio gasparebaglio
Vento d’estate, io vado al mare voi che fate? Se lo domandavano, diversi anni fa, Max Gazzè e Nicolò Fabi in un noto tormentone. La risposta potrebbe tradursi in un bel giro per l’Italia alla scoperta dei più importanti festival musicali. Si parte dal Piemonte, precisamente da Collegno (Torino), dove il 25 giugno inizia il Flowers Festival, dedicato agli autori italiani contemporanei con un’attenzione particolare per l’indie e il cantautorato. Aprono le danze l’inedita accoppiata formata da Willie Peyote e Anna Castiglia e chiude la rassegna, il 14 luglio, il rapper Fabri Fibra. Ma nei giorni precedenti, sul palco allestito nel giardino della Certosa Reale, si esibiscono star come Eugenio in Via Di Gioia, Franco126 con Joan Thiele, Bandabardò con il gruppo milanese i Patagarri, Guè, Brunori Sas, Silent Bob, Afterhours, Baustelle, Tananai e Lucio Corsi.
A pochi chilometri di distanza, dal 2 al 18 luglio tutto è pronto per il Sonic Park di Stupinigi, ambientato nel giardino storico della Palazzina di caccia inserita tra i siti Patrimonio dell’umanità. La kermesse promette di offrire un’esperienza variegata spaziando dal trapper Tony Effe al maestro Riccardo Muti, passando per Gianna Nannini, Nino D’Angelo e il dj tedesco Paul Kalkbrenner. Dalla provincia torinese si raggiunge facilmente Milano con il suo hinterland. Ed ecco che al Carroponte di Sesto San
Giovanni è in programma, fino al 30 settembre, un cartellone eterogeneo degno delle aspettative verso un luogo che è ormai uno dei punti di riferimento ambrosiani per la musica live. Un grande calderone sonoro che ha, tra gli ingredienti, Cristina D’Avena e il rock demenziale dei Gem Boy, la band nu metal Deftones, i ritmi latini di J Balvin e il sound super cool dei The Kolors. Il Parco della musica di Segrate punta, invece, sui concerti di big internazionali come i britannici Massive Attack, il gruppo industrial rock Nine Inch Nails con il dj tedesco Boys Noize, gli statunitensi Kool & The Gang, la formazione indie Blonde Redhead, la band hip hop De La Soul e gli iconici The Who. L’appuntamento è dal 14 giugno al 30 luglio. Le superstar del music business Justin Timberlake, Dua Lipa, Duran Duran, Linkin Park, Olivia Rodrigo e Post Malone fanno tappa agli I-Days, fino al 15 luglio agli ippodromi meneghini Snai San Siro e La Maura. Mentre il Festival di Villa Arconati a Bollate, dal 4 al 17 luglio, apre le porte a spettacoli che mixano pop e cultura: dalle note di Frida Bollani Magoni al pop anni ’80 di Tony Hadley, dal folk di Angelo Branduardi al rockabilly di Valerio Lundini e i Vazzanikki.
Altro giro altre manifestazioni, ma in quel di Bologna. Il Parco Caserme rosse ne ospita due che terminano il 20 luglio. Dal 15 giugno, il BOnsai Festival esalta il legame tra uomo e natura con artisti duri e puri tipo gli Skillet, che con il loro christian rock hanno conquistato fan in tutto il mondo, The Jesus and Mary Chain, leggendaria band britannica, e lo storico gruppo alternative rock Teatro degli Orrori. Dal 17 giugno, il Sequoie Music Park ospita un’esplosione di cantanti come gli Afterhours, Anastacia, Ben Harper, gli Europe, il gruppo post-punk irlandese Fontaines D.C. e, nella loro unica tappa italiana, Alice Cooper e Jorja Smith.
Anche la Toscana cala i suoi assi a partire dal Firenze Rocks. La Visarno arena, nel Parco delle cascine, vede on stage, dal 12 al 15 giugno, formazioni che hanno fatto la
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Dan Reynolds degli Imagine Dragons all’Ippodromo Snai La Maura durante gli I-Days 2022 a Milano
storia dello stile musicale: Guns N’ Roses, Korn con Public Enemy ed Enter Shikari, Green Day con Weezer e Shame. Il summer sound continua a risuonare nel lucchese. A Lido di Camaiore spicca infatti La prima estate: per due weekend, dal 20 al 22 giugno e dal 28 al 29, nel Parco Bussoladomani, a 50 metri dal mare, si può fare sport, partecipare a cooking show o trascorrere tutto il giorno in spiaggia per ascoltare le stelle della scena indie, classic rock e dance. Qualche nome? Mogwai, Air, St. Vincent, Kings of Leon e Grace Jones. Restando in zona, dal 28 giugno al 27 luglio il Lucca Summer Festival infiamma piazza Napoleone con una serie di numeri uno, dalla band progressive metal Dream Theater al gruppo synth pop britannico Pet Shop Boys, dal chitarrista Carlos Santana all’ex leader degli Smiths Morrissey, da Alanis Morissette, vincitrice di sette Grammy Awards, all’esplosiva Jennifer Lopez, dall’australiano Nick Cave al britannico Robert Plant. Scendendo un po’, c’è l’ormai mitico Umbria Jazz che, dall’11 al 20 luglio, riunisce gli appassionati del genere nato negli States agli inizi del XX secolo ospitando, tra gli altri, Lionel Richie e Herbie Hancock. Si arriva quindi nella Capitale con il Roma Summer Fest dell’Auditorium Parco della musica dove, fino al 20 settembre, si avvicendano headliner di tutto rispetto come Sting, Sigur Rós, Ani DiFranco, Daniele Silvestri, Loredana Bertè, Morad e Franz Ferdinand. Lineup galattica pure per il Rock in Roma, di scena all’Ippodromo delle Capannelle dal 13 giugno al 1° agosto con Lazza, Ghali, The Black Keys, Sfera Ebbasta, Luchè, Peso Pluma e The Smashing Pumpkins.
Venue pazzesca e concerti indimenticabili alle Terme di Caracalla, dove fino al 7 agosto vanno in scena i live di Fiorella Mannoia, Riccardo Cocciante, Giorgia, Giovanni Allevi, Alex Britti. Ma anche l’evento di danza Roberto Bolle & Friends, grandi opere tra cui La Traviata di Giuseppe Verdi e balletti come il Boléro composto da Maurice Ravel.
In Campania, fino al 30 settembre, l’Arena Flegrea di Napoli
è un via vai di grandi personalità della musica e del teatro come Almamegretta, Natale Galletta, Gianni Fiorellino, Eduardo De Crescenzo, Massimiliano Gallo. Mentre, dal 27 giugno al 25 luglio, il suggestivo anfiteatro romano di Pompei ospita in un contesto unico al mondo star come Andrea Bocelli, Jean-Michel Jarre e Stefano Bollani.
In Calabria, dal 5 al 28 agosto, il Roccella Summer Festival mette in campo una serie di live per tutti i gusti e le età: si passa da Anna, Alfa, Irama e Ghali a Francesco Renga, Fabri Fibra, Francesco De Gregori, Sal Da Vinci e Baustelle.
Anche le isole non sono da meno. In Sicilia, dal 7 al 10 agosto, è il momento del FestiValle di Agrigento, che illumina la Valle dei templi con dj set ed esibizioni come quelle del collettivo francese Acid Arab, del gruppo britannico The Cinematic Orchestra, della super funk band The Fearless Flyers e dell’istrionico Vinicio Capossela. Dall’8 al 16 agosto, in Sardegna, torna il Time in Jazz di Paolo Fresu, kermesse diffusa nella zona di Berchidda (Sassari) che offre mostre, esibizioni, presentazioni di libri e tanta musica. Qualche esempio? Paola Turci, Danilo Rea, Enrico Rava. Non c’è che l’imbarazzo della scelta per farsi una scorpacciata sonora rigorosamente dal vivo.
Noel Gallagher con gli High Flying Birds durante il concerto all’Arena Flegrea di Napoli del 22 giugno 2018
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INCONTRI TEMATICI E VISITE GUIDATE ALLA SCOPERTA DEI CAPOLAVORI IN STILE LIBERTY SPARSI LUNGO IL PAESE. DALL’8 AL 14 LUGLIO TORNA L’ART NOUVEAU
WEEK
di Francesca Ventre - f.ventre@fsitaliane.it
Un’intera settimana per celebrare lo stile Liberty. L’Art Nouveau Week si ripete da sette anni sempre nelle stesse date, dall’8 al 14 luglio, in tutta Europa. Non è un caso, perché a ognuno di questi sette giorni corrisponde il compleanno di un protagonista del movimento, come spiega Andrea Speziali, storico dell’arte massimo esperto del periodo, che ha ideato e cura la manifestazione organizzata dall’Associazione Italia Liberty. «Ho notato questa coincidenza ai primordi dei miei incarichi professionali, nel 2010. È nato l’11 luglio 1867 Giuseppe Sommaruga, padre del modernismo italiano, a cui fu affidata la progettazione dell’Hotel Campo dei Fiori a Varese. Nello stesso giorno, ma del 1879, è nato anche l’architetto Giovanni Michelazzi, a cui si deve Villa Broggi Caraceni di Firenze. Gustav Klimt, insuperabile rappresentante del Secessionismo viennese, è del 14 luglio 1862. Poi ricorderei anche Otto Wagner, classe 1841, nato il 13, e il meno noto, a torto, Salvatore Gregorietti, protagonista dell’Art Nouveau in Sicilia, venuto al mondo nel 1870, il 9 del mese». Tutti artisti di fama innegabile, con opere e architetture legate a uno stile a volte poco considerato dalla critica ma molto amato dal grande pubblico, come dimostra la partecipazione di circa un milione di persone nei sei anni precedenti, soprattutto a Barcellona.
Tema dell’edizione 2025 è la farfalla, metafora dell’immaginazione, della fantasia, della libertà. «Ha un particolare valore esoterico e spero possa essere di buon auspicio per un anno di trasformazione e di passaggio dalla guerra alla pace, sinonimo di bellezza. Viene scelta spesso dai giovani per i tatuaggi e dagli architetti come elemento decorativo. Possiamo ricordare Villa Pompili di Cesenatico, in provincia di Forlì-Cesena, che ha il cancello in ferro battuto con una farfalla stilizzata, oltre a delfini e 12 gatti».
Il programma, secondo una prassi ormai vincente, propone visite guidate con professionisti e tour di due o tre giorni. Da non perdere la possibilità di ammirare Villa Zanelli a Savo -
na, lungo la spiaggia del quartiere di Legino. «Uno degli edifici in stile Liberty più significativi della Liguria, se non d’Italia, edificato tra il 1905 e 1908 su progetto di Gottardo Gussoni e Pietro Fenoglio», spiega Speziali, che ha valutato 40mila edifici nel mondo, soprattutto in Italia, selezionandone più di 14mila come significativi. Dopo 20 anni di abbandono, racconta lo storico dell’arte, ne è stato deciso il restauro anche grazie alla visibilità ottenuta sul web. «Sulla pagina facebook The World Art Nouveau, seguita fino a quel momento da duemila persone, uscì un post che in pochi minuti diventò virale, con mezzo milione di visualizzazioni. Ne è seguita una raccolta fondi che ha aiutato la Regione a finanziarne il restauro». Con la sua architettura elegante a coda di pavone, che anticipa lo stile Decò degli anni successivi, offre una vista fronte mare unica. Il tour nella città ligure include anche
una visita al Palazzo dei Pavoni, che presenta una fascia di piastrelle in ceramica con motivi floreali tra i quali spiccano gli uccelli che danno il nome all’edificio.
Tra le bellezze Liberty più interessanti, Speziali ricorda anche il Casinò di San Pellegrino Terme, i cimiteri di Bergamo e di Stresa, in provincia di Verbano-Cusio-Ossola, come anche quelli di Sassari e di Genova, con monumenti di particolare rarità. E se a Riccione meritano una tappa Villa Antolini e la Pensione Florence, vicino a Ravenna bisogna cogliere l’occasione per visitare il Museo nazionale della ceramica di Faenza.
L’esperienza marchigiana, invece, «raggiunge l’apice a Pesaro con il Villino Ruggeri, capolavoro ideato da un industriale farmaceutico di grande intuito. È l’esempio per eccellenza dell’Art Nouveau, progettato con grande cura in tutti gli ele -
La Palazzina Paradisiello a Napoli
menti. Un gioiello tra i gioielli di cui si può apprezzare il maestoso esterno». Andando a sud, sono da segnalare Palazzina Paradisiello a Napoli voluta da Germano Ricciardi e progettata dall'architetto piacentino Giulio Ulisse Arata, e Palazzo Pastore a Melfi, in provincia di Potenza, con la sua torretta panoramica: unico esempio significativo in Basilicata, si può visitare grazie a un’apertura speciale.
A Palermo, infine, dal 9 all’11 luglio, si può assistere con ingresso libero al convegno Il modernismo in Sicilia dal Liberty
all’Art Déco, a Villa Igiea, per approfondire le differenze tra i due stili. Inoltre, si possono ascoltare online diverse conferenze che rappresentano un’occasione interessante per soddisfare le curiosità su una corrente artistica che ha trovato espressione in vari ambiti, dalla letteratura alla moda fino alle arti applicate, come la grafica e i gioielli. Primi fra tutti quelli firmati Tiffany. italialiberty.it artnouveauweek
La sala Basile nella Villa Igiea a Palermo
Lo storico dell’arte Andrea Speziali, affacciato da un balcone di Villino Ruggeri a Pesaro
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Luca Longhi Giovane donna con unicorno (1550 circa)
Courtesy ministero della Cultura e Museo nazionale di Castel Sant’Angelo, Roma
MAGNIFICHE CREATURE
A PALAZZO CHIABLESE DI TORINO UNA MOSTRA ESPLORA
IL TEMA DELLA BELLEZZA NELLA STORIA DELL’ARTE, DALLA VENERE DI BOTTICELLI ALL’ESTETICA SENZA TEMPO DI MUCHA di Irene Marrapodi - ir.marrapodi@fsitaliane.it
Alphonse Mucha F. Champenois (1897 circa)
Courtesy ministero della Cultura - Direzione regionale musei Veneto, Museo nazionale Collezione Salce di Treviso
D«i tanta suprema bellezza che ogni un che la vedeva stimava in lei essere qualche parte di divinità». Il poeta Vincenzo Calmeta descriveva così Giulia Farnese, una modesta nobile di campagna nata nella seconda metà del ‘400. La sua chiacchierata avvenenza le aprì molte porte: diventò la giovanissima amante di papa Alessandro VI e, utilizzando le sue conoscenze, riuscì ad arricchire l’intera famiglia. Oltre 500 anni più tardi è ancora possibile ammirare la sua grazia in un dipinto di Luca Longhi. È probabilmente lei, infatti, la ragazza ritratta dal pittore ravennate del XVI secolo mentre accarezza un unicorno. Il quadro, in prestito dal Museo nazionale di Castel Sant’Angelo, è esposto fino al 27 luglio nelle Sale Chiablese dei Musei reali di Torino insieme ad altri esempi di avvenenza che hanno attraversato la storia dell’arte italiana e internazionale.
Tra questi, proprio all’inizio del percorso della mostra Da Botticelli a Mucha. Bellezza, natura, seduzione, di cui Frecciarossa è Treno Ufficiale, spicca una celebre silhouette affusolata, dai lunghi capelli biondi mossi dal vento e tenuti con la mano a coprire il pube. È la Venere dipinta da Sandro Botticelli, una figura inconfondibile – qui nella versione solitamente conservata nella Galleria sabauda – che ha rappresentato l’ideale della bellezza anche nei secoli a venire. Per la prima volta, sono mostrati al pubblico gli studi effettuati su questo quadro, che mettono in evidenza le varie fasi della realizzazione e i ripensamenti dell’artista.
Altre affascinanti donne popolano il percorso dell’esposizione. Sono le numerose raffigurazioni di Elena di Troia, la giovane contesa da uomini tanto potenti da scatenare per lei la guerra cantata da Omero, e delle tre Grazie, le figlie di Zeus portatrici di gioia e prosperità fissate in una danza eterna da Antonio Canova e da molti altri artisti nel corso dei secoli. Dello scultore neoclassico sono esposti gli studi realizzati prima della composizione marmorea, messi a confronto con altre rappresentazioni.
Allontanandosi dalle danze, si prosegue tra le opere naturalistiche collezionate dal duca Carlo Emanuele I di Savoia e le simmetrie decorative dell’arte classica, per tornare infine a immergersi in un mondo femminile di bellezza e sensualità, tra figure mitologiche e allegorie, principesse e regine di corte. Come la carismatica Maria Antonietta di Francia, ritratta dal pittore Joseph Ducreux, e Virginia Oldoini, la magnetica duchessa di Castiglione che durante il Risorgimento agì da spia per il governo piemontese alla corte parigina.
È proprio in questo periodo, intorno alla fine dell’800, che inizia a cambiare il concetto di bellezza nell’arte: la fotografia libera i pittori dall’obbligo di aderire quanto più possibile alla realtà e i dipinti diventano sempre più ricchi di suggestioni estetiche. Ne è un esempio il lavoro di Alphonse Mucha in esposizione, in cui forme di donne si mescolano a quelle dei fiori, bellissime, voluttuose e puramente decorative.
Ed è ancora l’immagine di una donna a chiudere la mostra. Si tratta del Volto di fanciulla realizzato da Leonardo Da Vinci: lo studio preparatorio di un altro suo capolavoro, la Vergine delle rocce, oggi conservato a Parigi. Oltre a chiudere la mostra, il pezzo apre idealmente l’accesso all’esposizione permanente dei Musei reali di Torino. Per continuare a scoprire altre bellezze.
museireali.beniculturali.it | arthemisia.it
Sandro Filipepi, detto Botticelli Venere (1485-1490)
Courtesy ministero della Cultura e Musei reali, Galleria sabauda, Torino
FRECCIAROSSA TRENO UFFICIALE DELLA MOSTRA
Sconto del 25% sull’ingresso all’esposizione Da Botticelli a Mucha. Bellezza, natura, seduzione per chi è in possesso di un biglietto Frecciarossa o Frecciabianca con destinazione Torino con una data antecedente al massimo di due giorni quella della visita.
Michele Gordigiani
Virginia Oldoini, contessa di Castiglione (1862)
Courtesy ministero della Cultura, Residenze reali sabaude e Direzione regionale Musei nazionali Piemonte, Complesso monumentale del castello e parco di Racconigi
COME SUONA NAPOLI
Il salone di Mu - Casa museo Murolo
L’APPARTAMENTO DOVE
VISSERO ROBERTO ED ERNESTO MUROLO È DIVENTATO UNA
CASA MUSEO. TRA CHITARRE, ONOREFICENZE E MOBILI
D’EPOCA SI RIPERCORRE
LA STORIA MUSICALE E CULTURALE DELLA CITTÀ PARTENOPEA
di Alex A. D’Orso - al.dorso@fsitaliane.it
Le pareti affollate di ritratti, i grammofoni accanto alle foto di famiglia e, negli angoli, le chitarre e i mandolini appartenuti a Roberto Murolo. La sua eredità artistica, insieme a quella del padre Ernesto, è conservata negli spazi di Mu - Casa museo Murolo, l’appartamento dove la famiglia visse dal 1930 al 2003. Se al primo si deve l’antologizzazione della canzone partenopea e le indimenticabili interpretazioni di successi come Munasterio 'e Santa Chiara o Tammurriata nera, al secondo va il merito di aver composto alcuni dei brani che hanno segnato l’epoca d’oro della musica napoletana nei primi anni del ‘900. Nella loro casa, a due passi da Castel Sant’Elmo e dalla dimora storica della famiglia Scarpetta, sono passati negli anni artisti e intellettuali: da Totò a Sophia Loren, dai drammaturghi Peppino e Eduardo De Filippo ai cantautori Enzo Arbore, Fabrizio De André e Lucio Dalla. «Si chiacchierava sui divani, ancora parte del mobilio, e intanto nascevano rapporti personali e professionali», racconta Mario Coppeto, presidente della Fondazione Roberto Murolo. Da febbraio, nei fine settimana, è possibile visitare l’appartamento di 160 m2 nel cuore del Vomero per approfondire un pezzo fondamentale della storia musicale e culturale della città.
Cos’è conservato all’interno?
Negli ambienti tutto è rimasto fermo nel tempo. L’arredamento è quello originale e alle pareti sono appesi i quadri
della famiglia. Nel salone spicca il tavolo dove Ernesto era solito giocare a scopone e tressette insieme a Libero Bovio, autore di famose canzoni in napoletano, o Ernesto Tagliaferri, altro celebre musicista. Mentre la stanza in cui dormiva Roberto appare come un cenacolo della professione: qui è posizionato un armadio in cui sono esposti mandolini e chitarre, anche una Guadagnini artigianale del 1838 utilizzata nei primi anni di carriera. Chi arriva può inoltre ammirare i quadri del fratello Massimo, i libri di poesia della sorella Maria e una serie di onorificenze, riconoscimenti e premi, oltre ai dischi d’oro.
Come nasce questo progetto?
Alle spalle c’è la Fondazione Roberto Murolo, che qui ha sede, presieduta in origine da mio fratello Nando Coppeto, produttore discografico a cui si deve il rilancio della tradizione canora partenopea negli anni ’90. L’appartamento ospita anche il Centro studi della canzone napoletana, messo in piedi con l’Università Federico II e frequentato da studenti di musicologia, che attraversano questo spazio alla ricerca di materiale utile per le loro tesi.
Si tratta quindi di un luogo vivo.
Lo è per chi ci studia ma anche per chi viene a vederlo.
Ad accogliere i visitatori c’è infatti un gruppo di musicologi, musicisti e ragazzi del servizio civile che appartengono all’associazione culturale Napulitanata. A loro è affidato il compito di raccontare la casa, così la canzone napoletana continua a vivere sulle gambe e nella testa delle giovani generazioni.
La considerate la vostra missione?
È la principale. I ragazzi e le ragazze veicolano memoria attiva ed evitano l’effetto consunzione. Lo stesso Roberto Murolo, d’altronde, nell’ultima parte della sua vita si è dedicato a contaminazioni musicali importanti, collaborando con Enzo Gragnaniello e Mia Martini per il brano Cu 'mme. Ma anche con il contrabbassista Rino Zurzolo e con Pino Daniele. Prevedete aperture straordinarie e iniziative particolari?
Alcuni giovedì facciamo ascoltare su vecchi grammofoni una serie di 78 giri registrati dal 1947 al 1952. Chi partecipa agli incontri si rilassa sulle note dei brani cantati da Murolo, ma non solo. Il prossimo evento è in programma il 26 giugno. E poi mostriamo quella che viene considerata la Treccani della canzone della mia città: Napoletana. Antologia cronologica della canzone partenopea, pubblicata da Roberto nel 1963 come risultato di un importante lavoro filologico sul genere.
Prospettive per il futuro?
Vogliamo avviare un rapporto con le scuole perché ci piacerebbe che gli studenti si avvicinassero alla musica partenopea il prima possibile. Abbiamo però un obiettivo ancora più ambizioso: realizzare a Napoli un museo diffuso, trasformando le case degli artisti in spazi espositivi e presidi culturali.
casamuseomurolo.it
Mario Coppeto
Un angolo espositivo della Casa museo
MENAGGIO, LAKE COMO
SCATTI DI
A GENOVA, FINO AL 24 GIUGNO, LE 144 IMMAGINI SELEZIONATE PER IL WORLD PRESS PHOTO, CHE DA 70 ANNI PREMIA I MIGLIORI
Crisi climatica, disordini politici, conflitti e migrazioni. Sono i grandi temi d’attualità racchiusi nelle 144 immagini selezionate per la World Press Photo Exhibition, nella Loggia degli Abati di Palazzo Ducale, a Genova, fino al 24 giugno.
La mostra internazionale di fotogiornalismo e fotografia documentaria, risultato del concorso che da 70 anni premia i migliori reportage, parte dal capoluogo ligure per poi girare 60 città in tutto il mondo. Organizzata da Cime, ambassador per l’Italia della World Press Photo Foundation di Amsterdam, in collaborazione con Fondazione Palazzo Ducale Genova, propone gli scatti di 42 autori pubblicati nel 2024 sulle principali testate internazionali, tra cui le americane The New York Times e Washington Post o le europee Der Spiegel e The Times
Le immagini sono state selezionate tra le 59.320 inviate da 3.778 fotografi originari di 141 nazioni. A valutarle una giuria indipendente, presieduta dall’italiana Lucy Conticello, direttrice della fotografia per M, il magazine di Le Monde
A vincere il titolo di World Press Photo of the Year 2025 è stata la palestinese Samar Abu Elouf con un lavoro pubblicato dal New York Times che ritrae Mahmoud Ajjour, un bambino di nove anni mutilato durante un attacco israeliano sulla Striscia di Gaza, nel marzo 2024.
Tra gli autori finalisti anche lo statunitense John Moore premiato per Attraversamento notturno, che testimonia il fenomeno dell’immigrazione cinese clandestina negli Usa. Nello scatto alcuni migranti cercano di scaldarsi sotto una fredda pioggia dopo aver attraversato il con -
fine con il Messico a Campo, in California. Il peruviano-messicano Musuk Nolte è l’altro finalista con Siccità in Amazzonia, scattata il 5 ottobre 2024: un giovane è costretto a percorrere a piedi due chilometri sul letto del fiume in secca per portare cibo a sua madre, che vive in un villaggio un tempo accessibile in barca. Tra i progetti a lungo termine premiati c’è quello dell’unica fotografa italiana selezionata, Cinzia Canneri, che ha seguito le vite di alcune donne in fuga dal regime repressivo in Eritrea e dal conflitto in Etiopia. La bielorussa Tatsiana Chypsanava, invece, ha raccontato la vita di una comunità maori che difende la sua identità culturale in Nuova Zelanda, mentre Aliona Kardash è tornata nel suo Paese d’origine, la Russia, per capire come la repressione e la propaganda abbiano trasformato le
persone che sono rimaste. In America Centrale, Carlos Barrera ha documentato la violenza del governo del presidente Nayib Bukele in Salvador, mentre Federico Ríos ha attraversato la regione selvaggia tra Panama e Colombia insieme ai migranti che rischiano la vita per raggiungere gli Stati Uniti. Ancora, Ebrahim Alipoor è arrivato sulle montagne impervie del Kurdistan iraniano per conoscere le storie dei kolbar, i corrieri che trasportano illegalmente merci tra Iraq, Turchia e Iran. Tra i temi trattati, infine, figurano anche l’attentato a Donald Trump, la campagna elettorale in Venezuela, la violenza delle gang a Haiti, le proteste antigovernative in Kenya, Georgia e Bangladesh. worldpressphotogenova.it palazzoducale.genova.it
UN PROGETTO DEDICATO ALLA FOTOGRAFIA TEDESCA DEL ‘900 APPLICA IL PRINCIPIO BOTANICO DELLA TIPOLOGIA PER STABILIRE CORRISPONDENZE INASPETTATE TRA ARTISTI DIVERSI. IL RISULTATO È IN MOSTRA ALLA FONDAZIONE PRADA DI MILANO FINO AL 14 LUGLIO di Flavio Scheggi mescoupsdecoeur
Heinrich Riebesehl
Menschen Im Fahrstuhl (People in the Elevator), 20.11.1969 (1969)
La tipologia è un concetto nato tra il XVII e il XVIII secolo in botanica per classificare e studiare le piante. Da quel campo si è poi esteso, nel corso del ‘900, alla fotografia tedesca.
In questo settore, applicare le tipologie significa affermare l’equivalenza tra le immagini e l’assenza di gerarchie in termini di soggetti rappresentati, temi, generi e fonti. Un approccio che consente la documentazione sistematica di persone e oggetti, ma corrisponde anche a una scelta individuale e arbitraria.
Typologien: Photography in 20th-century Germany progetto curato da Susanne Pfeffer, storica dell’arte e direttrice del Museum Mmk Für Moderne Kunst di Francoforte, si rifà a quel procedimento per stabilire analogie inaspettate tra artisti di diverse generazioni e rivelare i singoli approcci alla tecnica di produzione delle immagini. Il risultato dell’indagine è una mostra omonima allestita alla Fondazione Prada di Milano fino al 14 luglio.
Il percorso espositivo – allestito nel Podium, lo spazio centrale della sede – segue appunto un ordine tipologico e non cronologico, riunendo oltre 600 scatti di 25 artiste e
Heinrich Riebesehl
Menschen Im Fahrstuhl (People in the Elevator), 20.11.1969 (1969)
artisti, essenziali per ricostruire più di un secolo di fotografia in Germania, facendo emergere pratiche diverse tra di loro, ma accomunate dalla volontà di classificare la realtà. Così si passa dal lavoro di Ursula Schulz-Dornburg, che ha ritratto dal 1997 al 2011 futuristiche fermate di autobus nei luoghi remoti dell’Armenia, alla ricerca di Bernd e Hilla Becher dedicata ai fabbricati industriali come altiforni e torri idriche. Gli imponenti spazi delle biblioteche di Londra, Parigi e New York sono invece i soggetti preferiti di Candida Höfer.
Colpiscono per i dettagli dei volti, invece, le fotografie di Thomas Ruff che negli anni ‘80 ha ritratto persone a mezzo busto, in formato fototessera. Si concentra sul corpo anche l’opera di Heinrich Riebesehl: nel 1969 l’artista ha posizionato nell’ascensore del quotidiano Hannoversche Presse una piccola macchina fotografica azionata a distanza, documentando i comportamenti di chi si trovava al suo interno.
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DA ROMA ALLA COSTA AZZURRA, PASSANDO PER LA VERSILIA, LA LIGURIA E LA PROVENZA. A BORDO DEL NUOVO ESPRESSO RIVIERA DI FS TRENI TURISTICI ITALIANI, TRA ACCOGLIENTI
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Riviera Express, dopo un restyling teso a migliorarne il comfort di viaggio, l’Espresso Riviera di FS Treni Turistici Italiani è tornato a correre sui binari.
Già attivato la scorsa estate in modalità diurna tra Milano e Ventimiglia, si arricchisce ora dell’opzione notturna in partenza da Roma verso le principali località della costa ligure e francese. Il treno viaggia dal venerdì alla domenica per tutta l’estate – da fine giugno a fine agosto – e varca i confini nazionali con fermate a Menton, Monte Carlo, Nizza, Antibes, Cannes, Saint-Raphaël-Valescure, Toulon e Marsiglia.
Si può dormire negli accoglienti vagoni letto o scegliere la convivialità delle cuccette fino a Genova. Da qui il servizio
diventa diurno e offre la lussuosa opzione del salottino a uso esclusivo, ma anche le ampie e confortevoli poltrone reclinabili di prima e seconda classe. Un bar è disponibile per tutta la durata del viaggio, ma il vero fiore all’occhiello è il ristorante. Il menù è pensato per accompagnare i passeggeri in un percorso enogastronomico, dove il gusto delle pietanze tipiche dei territori attraversati si accompagna alla vista dei paesaggi che si susseguono dai finestrini: dalla Versilia alla Liguria, dalla Provenza alla Costa Azzurra. L’Espresso Riviera è soltanto una delle opzioni di viaggio offerte da FS Treni Turistici Italiani, che punta a riscoprire il passato in funzione di un rinnovato turismo europeo. fondazionefs.it | fstrenituristici.it fondazionefsitaliane
Espresso Riviera: ogni venerdì e sabato dal 27 giugno al 30 agosto
Espresso Val d’Orcia e Siena: ogni sabato e domenica dal 6 settembre al 1° dicembre
Espresso Assisi: ogni domenica dal 6 settembre al 1° dicembre
Espresso Langhe Monferrato: ogni venerdì e domenica dal 3 ottobre al 7 dicembre
La Costa Azzurra vista da un finestrino dell’Espresso Riviera
PRIMA DI SCENDERE
FUORI LUOGO
di Mario Tozzi
mariotozziofficial mariotozziofficial OfficialTozzi [Geologo Cnr, conduttore tv e saggista]
ATTORNO AL DUOMO
Preferita soprattutto dai turisti stranieri, Cefalù se ne sta adagiata sul suo mare, arroccata attorno a un duomo straordinario, Patrimonio dell’umanità dal 2015.
La cittadina nel territorio di Palermo è tutta raccolta sotto un promontorio roccioso calcareo che svetta sull’acqua, attraversata da viuzze che si arrampicano e sembrano perdersi prima di ritrovarsi inevitabilmente nel centro della vita paesana: la cattedrale iniziata nel XII secolo, dedicata al Salvatore. Anche a Cefalù, come nella gran parte della Sicilia, si
producono ceramiche coloratissime di ogni forma e dimensione e si mangiano brioche con la granita di mandorle. Ma solo qui cultura e gastronomia formano un connubio unico. Prendete posto nel ristorante della piazza, rigorosamente all’aperto per almeno nove mesi all’anno, e ordinate la pasta a taianu, cioè la pasta al tegame: un trionfo di melanzane, ricotta salata, pomodoro e carne di manzo sfilacciata che si tramanda da secoli. Poi rivolgete la sedia verso le torri del duomo e aspettate fiduciosi la ricompensa sotto un cielo blu come pochi al mondo.
Il duomo di Cefalù (Palermo)
PRIMA DI SCENDERE
MINDFULNESS IN VIAGGIO
di Nerina Di Nunzio nerina.dinunzio nerinadinunzio
[Esperta di comunicazione, istruttrice mindfulness e coach]
MEDITARE NEL VERDE
C’è un modo di essere presenti che nasce spontaneo quando siamo immersi nel verde, in un parco naturale o in uno spazio aperto. Non servono tecniche complesse: basta camminare in silenzio tra gli alberi, lasciarsi accarezzare dal vento, percepire invisibilmente il ritmo lento di ciò che cresce. La natura ci accoglie come siamo, con l’invito a fermarci. La green mindfulness è la pratica della consapevolezza applicata alla natura o raggiunta attraverso di essa. È uno spazio in cui la mente si rigenera, perché ciò che ci circonda attiva un coinvolgimento profondo, un’attenzione che aiuta a ritrovare chiarezza e lucidità anche nelle sfide quotidiane.
I benefici si percepiscono nel momento, ma continuano a farsi sentire anche nel tempo. In questa pratica la meditazione formale e quella informale si fondono e si fa spazio al respiro, al corpo, ai suoni, ai pensieri e alle emozioni. La natura, però, non è solo un ambiente: è un luogo che riflette i nostri processi interiori. Osservare il cambiamento delle stagioni, il ciclo di vita delle piante o la resilienza del bosco dopo la tempesta stimola intuizioni profonde su noi stessi. Ci connette a un’intelligenza più grande, ricordandoci che apparteniamo a un ecosistema vivente. Quando ci sentiamo parte del tutto, la cura di sé e quella del pianeta non sono più separate ma diventano un unico gesto di presenza e responsabilità.
L’Eccellenza del San Raffaele nel centro di Milano PUNTI RAF
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FRECCE TRENITALIA
IN VACANZA CON LE FRECCE E I FRECCIALINK
Chi vuole godersi qualche giorno di mare sulle coste italiane può raggiungere le più belle destinazioni con Frecce e FRECCIALink. Durante i weekend estivi, i servizi delle Frecce vengono infatti intensificati per facilitare gli spostamenti e trascorrere le vacanze in serenità.
Per tutta la bella stagione è previsto il raddoppio dei posti sui treni tra Milano e Napoli nei giorni a maggior traffico, mentre si aggiungono due collegamenti notturni tra la capitale lombarda e Reggio di Calabria dal 19 giugno al 14 settembre, da giovedì a domenica, e fino a due collegamenti tra Milano e Lecce, da venerdì a domenica, dal 20 giugno al 14 settembre. Chi vuole ammirare le bellezze della costa adriatica, invece, ha a disposizione il sabato e la domenica due Frecciarossa, dal 15 giugno al 14 settembre, tra Milano e Pescara, e un’altra coppia di treni, negli stessi giorni, tra Bolzano e la città abruzzese.
Rafforzati anche i collegamenti per il Cilento dal 20 giugno al 28 settembre, da venerdì a domenica, con due Frecciarossa che collegano Sapri (Salerno) e Milano. Nei fine settimana si può arrivare facilmente in zona anche grazie al servizio FRECCIALink. Per esempio, è possibile partire con le Frecce da Torino, Milano, Reggio Emilia AV, Bologna, Firenze e Roma e – con un comodo cambio ad Agropoli – raggiungere con gli autobus FRECCIALink le località costiere di San Marco di Castellabate e Santa Maria di Castellabate, oppure – con cambio a Vallo della Lucania – le splendide spiagge di Acciaroli, Pioppi e Marina di Casal Velino.
Analogamente, chi vuole visitare il Gargano può partire nel fine settimana da Roma, Milano o Bologna e arrivare a Vieste (Foggia) con il servizio treno+bus. Con i FRECCIALink si può scoprire anche la costiera toscana, grazie ai collegamenti giornalieri dal 15 giugno al 14 settembre, che da Firenze permettono di raggiungere Cecina, Piombino e Piombino Marittima, in connessione con i treni da Torino, Milano, Reggio Emilia AV, Bologna, Venezia, Napoli e Salerno.
RAGGIUNGI PARMA CON PARMALINK
Grazie al servizio ParmaLink è possibile arrivare comodamente nella città emiliana partendo da Roma e dalle altre città italiane del network Frecciarossa. A disposizione ogni giorno 12 collegamenti bus tra Parma e la stazione di Reggio Emilia AV in connessione con treni Frecciarossa da e verso Firenze, Roma, Napoli e altre città italiane.
CORPORATE TOP MASSIMA FLESSIBILITÀ CON
Gli affari viaggiano ad Alta Velocità con il programma Trenitalia for Business dedicato alle aziende e ai possessori di Partita Iva. L’adesione è gratuita e a disposizione per tutti i clienti l’app B2B di Trenitalia, un call center gratuito attivo tutti i giorni dalle 7 alle 20 e l’offerta Carnet Aziende da 10, 30 e 50 viaggi che consente a chi si sposta tra due città di risparmiare fino al 40% sul prezzo Corporate. Inoltre, per chi sceglie l’offerta Corporate Top c’è ancora più flessibilità negli spostamenti con il cambio di prenotazione illimitato e il rimborso totale del biglietto fino alla partenza, l’accesso ad altro treno consentito fino a quattro ore dopo la partenza, il cambio biglietto e cambio nominativo prima della partenza. L’offerta concede anche l’accesso a FRECCIALounge e FRECCIAClub a chi possiede un biglietto valido per il livello Business (con associata la Carta FRECCIA personale) e il 20% in più di punti Carta FRECCIA qualificanti per raggiungere gli status Argento, Oro e Platino.
AL LEADERSHIP FORUM CON TRENITALIA
AMilano, fino a ottobre, un ciclo di eventi organizzati da Performance Strategies, brand di Roi Group, aiuta manager e comunicatori a migliorare le proprie capacità di leadership e a far crescere team e aziende. A giugno, nello spazio di Unahotels Expo Fiera, sono previsti due eventi di formazione con esperti italiani e internazionali sulla negoziazione per il business e la comunicazione aziendale: il Negotiation Forum, mercoledì 18, e il Public Speaking e Storytelling Forum, giovedì 19. Il 18 e il 19 settembre si svolgeranno invece rispettivamente il Marketing Forum e il Sales Forum, dove esperti e amministratori delegati di grandi aziende condivideranno le loro conoscenze sulle strategie vincenti nel marketing e nella vendita.
Concluderà il ciclo di incontri il Leadership Forum, il 15 e 16 ottobre al Teatro degli Arcimboldi di Milano. Un evento internazionale che ospiterà oltre 1.700 persone tra decision maker, Ceo e imprenditori, insieme a esperti di management ed esponenti del mondo accademico e culturale. Lo scopo è ripensare insieme il futuro del business, analizzando le sfide e le opportunità del presente.
Per tutti gli appuntamenti è attiva l’offerta Speciale Eventi di Trenitalia. Utilizzando il codice PS2025, chi viaggia in Frecciarossa, Frecciargento o Frecciabianca in direzione Milano, nei due giorni che precedono l’incontro a cui si desidera partecipare, può ottenere uno sconto fino al 75% sul biglietto Base. Chi invece arriva nel capoluogo lombardo in Intercity o Intercity Notte, fino a due giorni prima dell’evento, può usufruire di uno sconto sul biglietto fino all’80%. Tutti i clienti Carta FRECCIA e X-GO possono scoprire l’offerta dedicata nella propria area riservata. trenitalia.com
AL CONCERTO DI LIGABUE CON FRECCIAMUSIC C
erte notti compie 30 anni. Luciano Ligabue celebra l’evento il 21 giugno a Reggio Emilia e il 6 settembre alla Reggia di Caserta con La notte di Certe notti. E, grazie all’offerta FrecciaMUSIC, chi è in possesso del biglietto del concerto può viaggiare in Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca con uno sconto fino al 75% sul biglietto base: basta inserire il codice LIGABUE25 in fase di acquisto per chi partecipa alla tappa emiliana e LIGA25 per chi vuole assistere al concerto alla Reggia. Per accedere all’offerta è necessario raggiungere Reggio Emilia e Caserta nei due giorni che precedono il live e tornare a casa tra il 21 e il 22 giugno e tra il 6 e il 7 settembre. trenitalia.com
MOSTRE IN TRENO E PAGO MENO
VIVI LA CULTURA CON LE FRECCE. SCONTI E AGEVOLAZIONI
NEI PRINCIPALI MUSEI ED EVENTI IN ITALIA
Tra le sue sale è possibile ammirare oggetti che hanno segnato la storia della scienza e della tecnologia, partecipare a laboratori interattivi, esperienze in realtà virtuale, giochi di ruolo ed escape room. Il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia di Milano intitolato a Leonardo da Vinci offre un percorso alla scoperta dell’ingegno umano. Oltre 170 opere – tra modelli e plastici storici, volumi antichi e installazioni – raccontano la figura e l’opera di Leonardo, ingegnere e umanista. Ma le diverse collezioni spaziano in tutti i campi del progresso tecnologico: qui è possibile perdersi tra oggetti eccezionali come treni a vapore, catamarani, transatlantici e sottomarini, oppure ammirare da vicino un frammento di Luna, unico in Italia.
Riduzione del 50% sul biglietto di ingresso alla mostra per chi raggiunge Milano con Frecciarossa o Frecciabianca al massimo tre giorni prima della visita. Per usufruire dello sconto è sufficiente inserire il codice FRECCIAROSSA2025 al momento dell’acquisto online del ticket o esibire il biglietto del treno direttamente in cassa. museoscienza.org
IN CONVENZIONE ANCHE
DA BOTTICELLI A MUCHA. BELLEZZA, NATURA, SEDUZIONE
Fino al 27 luglio ai Musei Reali, Torino museireali.beniculturali.it | arthemisia.it
PAUL GAUGUIN - IL DIARIO DI NOA NOA E ALTRE AVVENTURE
Fino al 29 giugno al Museo storico nazionale d’artiglieria dell’Esercito italiano, Torino navigaresrl.com
ART DÉCO. IL TRIONFO DELLA MODERNITÀ
Fino al 29 giugno a Palazzo Reale, Milano mostraartdeco.it
DAL MURALISMO ALLA STREET ART. MUDEC INVASION
Fino al 29 giugno al Mudec, Milano mudec.it
VIVIAN MAIER. THE EXHIBITION
Fino al 28 settembre al Centro culturale
Altinate San Gaetano, Padova altinatesangaetano.it | arthemisia.it
ALPHONSE MUCHA/GIOVANNI BOLDINI
Fino al 20 luglio a Palazzo dei diamanti, Ferrara palazzodiamanti.it
ANTONIO LIGABUE. LA GRANDE MOSTRA
Fino al 15 giugno a Palazzo Albergati, Bologna palazzoalbergati.com | arthemisia.it
ACQUARIO DI GENOVA
Sconti attivi fino al 28 febbraio 2027 acquariodigenova.it
Il cantautore nel 1991
LA CITTÀ DEI BAMBINI E DEI RAGAZZI, GENOVA
Sconti attivi fino al 28 febbraio 2027 cittadeibambini.net
FRIDA KAHLO THROUGH THE LENS OF NICKOLAS MURAY
Fino al 20 luglio al Museo storico della fanteria dell’Esercito italiano, Roma navigaresrl.com
SALVADOR DALÍ. TRA ARTE E MITO
Fino al 27 luglio al Museo storico della fanteria dell’Esercito italiano, Roma navigaresrl.com
PINO DANIELE. SPIRITUAL
A 70 anni dalla nascita e a dieci dalla scomparsa, una mostra a Palazzo Reale di Napoli ripercorre fino al 6 luglio vita e carriera del cantautore e ne approfondisce il lascito spirituale. Sconto del 50% sull’ingresso all’esposizione per chi è in possesso di un biglietto Frecciarossa o Frecciargento con destinazione Napoli e una data antecedente al massimo di due giorni rispetto a quella della visita. mostrapinodaniele.it palazzorealedinapoli.org
Daverio | Archivio Museo nazionale scienza e tecnologia
BASE
LIBERTÀ DI VIAGGIO
E CAMBI ILLIMITATI
Biglietto acquistabile fino alla partenza del treno e del FRECCIALink. Entro tale limite sono ammessi il rimborso, il cambio del biglietto e il cambio della prenotazione un numero illimitato di volte. Dopo la partenza, il cambio della prenotazione e del biglietto sono consentiti una sola volta fino a un’ora successiva.
ECONOMY
CONVENIENZA E FLESSIBILITÀ
Offerta a posti limitati e soggetta a restrizioni. Il cambio prenotazione, l’accesso ad altro treno e il rimborso non sono consentiti, livello Executive escluso. È possibile, fino alla partenza del treno, esclusivamente il cambio della data e dell’ora per lo stesso tipo di treno, livello o classe, effettuando il cambio rispetto al corrispondente biglietto Base e pagando la relativa differenza di prezzo. Il nuovo ticket segue le regole del biglietto Base.
Freccia 2X1
La promozione consente di viaggiare in due tutti i giorni con sconto fisso del 50% del prezzo Base su Frecciarossa e Frecciargento. L’offerta è valida in 1^ e 2^ classe e in tutti i livelli di servizio ad eccezione dell’Executive e del Salottino Business 1
FrecciaSENIOR
Riservata agli over 60 titolari di Carta FRECCIA, FrecciaSENIOR consente di viaggiare su Frecciarossa e Frecciargento con prezzi a partire da 29 € a seconda della classe e della relazione di viaggio. L’offerta è valida per viaggiare in 1^ e 2^ classe e nei livelli di servizio Business Premium e Standard 2
SUPER
ECONOMY
MASSIMO RISPARMIO
Offerta a posti limitati e soggetta a restrizioni. Il cambio, il rimborso e l’accesso ad altro treno non sono consentiti, livello Executive escluso.
FrecciaDAYS
Viaggia il martedì, mercoledì, giovedì e sabato con sconti fino al 60% rispetto al prezzo Base sui treni Frecciarossa e Frecciargento nei livelli di servizio Business, Premium, Standard, in 1^ e in 2^ classe. Sono esclusi il livello di servizio Executive e il servizio Salottino 3
Freccia FRIENDS
Dedicata a gruppi da 3 a 5 persone per viaggiare su Frecciarossa e Frecciargento con uno sconto sul prezzo Base fino al 50%. L’offerta è valida per viaggiare nei livelli di servizio Business, Premium, Standard, in 1^ e in 2^ classe. Sono esclusi il livello di servizio Executive e il servizio Salottino 4
FrecciaFAMILY
Con Trenitalia i bambini viaggiano gratis in Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca in 1^ e 2^ classe e nei livelli Business, Premium e Standard La gratuità è prevista per i minori di 15 anni accompagnati da almeno un maggiorenne, in gruppi composti da 2 a 5 persone. I componenti del gruppo dai 15 anni in poi pagano il biglietto scontato del 50% sul prezzo Base 5
FrecciaYOUNG
Riservata agli under 30, l’offerta FrecciaYOUNG consente di viaggiare su Frecciarossa e Frecciargento con prezzi a partire da 19 € a seconda della relazione di viaggio. L’offerta è riservata ai soci CartaFRECCIA under 30 ed è valida per viaggiare in Standard e in 2^ classe 6
A/R in Giornata
Con l’offerta A/R in giornata si può partire e tornare nello stesso giorno usufruendo di uno sconto per singola tratta rispetto al prezzo Base del 40% nelle giornate dalla domenica al venerdì e del 60% nella giornata del sabato 7
A/R FRECCE IN SETTIMANA
Con l’offerta A/R Frecce in Settimana si può scegliere un’andata e un ritorno dal lunedì al venerdì della stessa settimana, con uno sconto per singola tratta rispetto al biglietto Base, del 40% nelle giornate di lunedì e venerdì e del 50% nelle giornate dal martedì al giovedì 8
NOTE LEGALI
1. Offerta a posti limitati e variabili in base al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio scelto e non si cumula con altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.
2. Offerta valida sui treni Frecciarossa e Frecciargento, in 1^ e 2^ classe e nei livelli di servizio Standard Premium e Business. Prevede, a seconda della classe e relazione di viaggio, l’acquisto a prezzi fissi in Standard/2^ classe a partire da 29 €, in Premium a partire da 34 € e in Business/1^ classe a partire da 39 €. Tali prezzi non si applicano alle relazioni per le quali è previsto uno sconto inferiore al 50% rispetto al prezzo Base. L’offerta è a posti limitati che variano in base al treno e al giorno della settimana e non si cumula con altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.
3. L’offerta è a posti limitati che variano in base al giorno, al treno e alla classe o livello di servizio e non è cumulabile con altre riduzioni ad eccezione di quella prevista a favore dei ragazzi. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.
4. L’offerta prevede una percentuale di sconto che varia dal 20% al 50% rispetto al prezzo Base. Offerta a posti limitati e variabili in base al giorno, al treno e alla classe o livello di servizio e non si cumula con altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti, ad eccezione di quella prevista a favore dei ragazzi. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.
5. Offerta a posti limitati e variabili rispetto al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio. Cambio prenotazione/biglietto e rimborso soggetti a restrizioni. L’offerta non è cumulabile ad altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti.
6. Offerta valida sui treni Frecciarossa e Frecciargento, in 2^ classe e nel livello di servizio Standard. Prevede l’acquisto a prezzi fissi di 19€, 29 € e 39€, a seconda della relazione di viaggio. Tali prezzi non si applicano alle relazioni per le quali è previsto un uno sconto inferiore al 50% rispetto al prezzo Base. L’offerta è a posti limitati che variano in base al treno e al giorno della settimana e non si cumula con altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti, compresa quella prevista per i ragazzi. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.
7. L’offerta consente di acquistare due biglietti, uno per il viaggio di andata e uno per il viaggio di ritorno, da effettuare nella stessa giornata, sulla medesima tratta e categoria di treno. Disponibile su tutti i treni Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca in tutte le classi e livelli di servizio ad eccezione del livello di servizio Executive e del servizio Salottino. Offerta a posti limitati e variabili rispetto al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio. Modificabile, ma non rimborsabile. Gli sconti previsti rispetto al prezzo Base verranno applicati fatti salvi i minimi tariffari.
8. L’offerta consente di acquistare due biglietti, uno per il viaggio di andata e uno per il viaggio di ritorno, da effettuare tra il lunedì ed il venerdì della stessa settimana sulla medesima relazione e categoria di treno. Il viaggio di andata e ritorno non può essere effettuato nella stessa giornata. Offerta valida sui treni Frecciarossa e Frecciargento in tutte le classi e livelli di servizio, ad eccezione del livello di servizio Executive e del servizio Salottino Offerta a posti limitati e variabili rispetto al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio. Modificabile, ma non rimborsabile. Gli sconti previsti rispetto al prezzo Base verranno applicati fatti salvi i minimi tariffari.
Informazioni aggiornate al 20 maggio 2025
MOMENTI DI GUSTO AD ALTA VELOCITÀ
Hai voglia di una pausa ad Alta Velocità diversa dal solito? Aggiungi al tuo viaggio un’esperienza di gusto! Il FRECCIABistrò ti aspetta al centro del Frecciarossa: lì troverai prodotti da forno, snack dolci e salati, piatti caldi e freddi, taglieri, panini, tramezzini, pizza, hamburger e soft drinks, birre artigianali, cocktail, vini e bollicine.
Inoltre, puoi scegliere tra tanti menù pensati per ogni momento della giornata
Sono disponibili anche opzioni vegetariane e senza glutine o lattosio.
Tra i menù:
ANCORA PIÙ PUNTI
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I punti premio Carta FRECCIA si accumulano non solo viaggiando in treno. Accelerare la raccolta, infatti, è ancora più semplice grazie ai numerosi partner del Programma e, con gli status più esclusivi, alcuni partner riservano vantaggi davvero speciali. Tra le nuove collaborazioni ci sono Esselunga, Starhotels e Fidenza Village, che si aggiungono a una rete già consolidata di partner nei settori travel, lifestyle e mobility, rendendo il Programma Carta FRECCIA ancora più completo e vantaggioso. Ora puoi convertire i punti Fìdaty del programma fedeltà di Esselunga in punti premio Carta FRECCIA e viceversa. Con Starhotels si possono accumulare punti premio CartaFRECCIA prenotando soggiorni in Italia, a Londra e a Parigi, mentre facendo shopping nelle boutique di Fidenza Village si ricevono punti premio per ogni acquisto, incrementando il proprio saldo punti.
Maggiori informazioni su trenitalia.com nella sezione Carta FRECCIA Guadagna punti con i partner
LEGENDA:
Per schematicità e facilità di lettura la cartina riporta soltanto alcune città esemplificative dei percorsi delle diverse tipologie di Frecce Maggiori dettagli per tutte le soluzioni di viaggio su trenitalia com Alcuni collegamenti qui rappresentati sono disponibili solo in alcuni periodi dell’anno e/o in alcuni giorni della settimana Verifica le disponibilità della tratta di tuo interesse su trenitalia com
Cartina aggiornata al 23 maggio 2025
Velocità max 400 km/h | Velocità comm.le 300 km/h | Composizione 8 carrozze Livelli di servizio Executive, Business, Premium, Standard Posti 457 | WiFi Fast | Presa elettrica e USB al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio
FRECCIAROSSA ETR 1000
FRECCIAROSSA ETR 500
Velocità max 360 km/h | Velocità comm.le 300 km/h | Composizione 11 carrozze
4 livelli di servizio Executive, Business, Premium, Standard | Posti 589 WiFi | Presa elettrica al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio
Velocità max 250km/h | Velocità comm.le 250km/h | Composizione 8 carrozze
3 livelli di Servizio Business, Premium, Standard | Posti 497
WiFi Fast | Presa elettrica e USB al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio FRECCIAROSSA ETR 700
FRECCIAROSSA ETR 600
Velocità max 280 km/h | Velocità comm.le 250 km/h | Composizione 7 carrozze
3 livelli di Servizio Business, Premium, Standard | Posti 432 WiFi | Presa elettrica al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio
FRECCIARGENTO ETR 485
Velocità max 280 km/h | Velocità comm.le 250 km/h
Composizione 9 carrozze | Classi 1^ e 2^ | Posti 489 WiFi | Presa elettrica al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio
FRECCIABIANCA ETR 460
Velocità max 250 km/h | Velocità comm.le 250 km/h
Composizione 9 carrozze
Classi 1^ e 2^ | Posti 479 | Presa elettrica al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio
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Notizie La Presse sui principali fatti quotidiani aggiornate ogni ora
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INFO DI VIAGGIO
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Connettiti
OUTFIT ITALY represents the contemporary men’s wardrobe, which the clothes themselves are the true and proper essentials to be composed freely, to be worn now and forever. Determined tailoring and fresh shirts, light and lively knitwear, for a new fashion vision. From fine fabrics to clean cuts with a new elegant flavor, OUTFIT ITALY is inspired by international influences, always enhancing its Italian DNA and company’s tradition synonymous with timeless and boundless credibility and savoir-faire.