NUNZIA DE GIROLAMO
PER CHI AMA VIAGGIARE

INTERVISTE
Claudio Santamaria
Valentina Persia
BigMama
Antonella Lattanzi
TRAVEL
Roma inedita
Costa degli dei
ARTE E PHOTO
Paul Gauguin
Frida Kahlo


INTERVISTE
Claudio Santamaria
Valentina Persia
BigMama
Antonella Lattanzi
TRAVEL
Roma inedita
Costa degli dei
ARTE E PHOTO
Paul Gauguin
Frida Kahlo
di Giuseppe Inchingolo
Investire significa proiettarsi nel futuro con consapevolezza e determinazione. È un atto di fiducia che richiede coraggio, visione strategica e capacità di immaginare ciò che ancora non esiste. Investire vuol dire allocare risorse – economiche, umane, culturali – per generare valore nel tempo. E quando a investire è un grande gruppo industriale, questo gesto assume una valenza collettiva: diventa un motore di trasformazione per l’intero Paese.
Investire nel futuro dell’Italia è l’obiettivo su cui il Gruppo FS concentra il proprio impegno. Un obiettivo che prende forma attraverso la realizzazione di opere orientate a una mobilità sempre più sicura, sostenibile e all’avanguardia, promuovendo con determinazione un processo di trasformazione infrastrutturale e industriale che guarda alla crescita del Paese, rafforzandone il ruolo nel panorama internazionale dei trasporti.
I dati confermano che il percorso intrapreso è quello giusto. Il bilancio 2024 evidenzia investimenti tecnici per oltre 17,5 miliardi di euro: il livello più alto mai registrato nella storia del Gruppo. Risorse che si sono tradotte in un’eccezionale capacità esecutiva, sostenuta anche da un’efficace gestione dei fondi del Pnrr, di cui il Gruppo FS è tra i principali attuatori.
Tra i segnali più tangibili di questa visione strategica c’è il ritorno del Frecciarossa oltre le Alpi. Dopo la sospensione dovuta alla frana nella valle della Maurienne nell’agosto 2023, è di nuovo possibile viaggiare verso Parigi da Mila -
no, Torino e altre località servite da Trenitalia. A partire dal 15 giugno, si aggiungerà anche un nuovo collegamento tra Parigi e Marsiglia, rafforzando la presenza dell’Alta Velocità italiana in Europa.
Nel solco della mobilità sostenibile, si rinnova anche la partnership con il Giro d’Italia. Per il sesto anno consecutivo, infatti, Trenitalia è Official Green Carrier della celebre corsa rosa, giunta alla 108esima edizione: un’occasione per promuovere il connubio virtuoso tra treno e bicicletta, e sensibilizzare l’opinione pubblica sul rispetto dell’ambiente.
Maggio è anche il mese del Salone Internazionale del Libro di Torino, il più importante evento italiano dedicato all’editoria. Nell’ambito della manifestazione si terrà la premiazione della terza edizione del concorso per scrittori esordienti promosso dal Gruppo FS A/R Andata e racconto, quest’anno dedicato al tema Viaggiare con leggerezza: istruzioni per l’uso. Tra oltre 500 testi inediti ricevuti, una giuria di esperti ha selezionato tre vincitori che hanno raccontato, attraverso la forma del viaggio, esperienze di scoperta, trasformazione, rinascita. Infine, anche il viaggio interiore trova spazio in queste pagine. Nunzia De Girolamo, volto di copertina, racconta il suo percorso personale nel programma Ciao maschio e sulle colonne della Freccia. Un dialogo intimo e sincero, in cui si parla di amore, dolore, consapevolezza e della scelta, spesso complessa ma necessaria, di rimettersi al centro. Perché investire, in fondo, è anche questo: credere nella possibilità di cambiare, crescere e ritrovarsi.
NEL PARCO DELLE DELIZIE
A Napoli, nel Real Bosco di Capodimonte, per scoprire il Giardino Torre, ex fruttiera dei Borbone dove ora si passeggia tra il profumo degli agrumi e un trionfo di fiori, gustando prodotti a chilometro zero
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IN VOLATA VERSO IL CIELO
Lo sterrato è protagonista del Giro d’Italia 2025, di cui Trenitalia è Official Green Carrier, che parte dall’Albania il 9 maggio e finisce a Roma il primo giugno. Ventuno tappe per 3.427 chilometri, tra strade fatte di pietra che premiano gli audaci
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SULL’ISOLA CON IL PITTORE
Una mostra a Torino racconta l’esperienza di Paul Gauguin a Tahiti, nella Polinesia francese, attraverso xilografie, disegni e due dipinti speciali
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i vincitori del concorso letterario A/R Andata e racconto [pag. 25] 1.060
il peso in grammi della torcia Olimpica e Paralimpica di Milano Cortina 2026 [pag. 70]
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le opere della mostra Dal muralismo alla street art. Mudec Invasion a Milano [pag. 82]
PER CHI AMA VIAGGIARE
MENSILE GRATUITO PER I VIAGGIATORI ANNO XVII - NUMERO 5 - MAGGIO 2025 REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI ROMA N° 284/97 DEL 25/06/1997
CHIUSO IN REDAZIONE IL 24/04/2025
Foto e illustrazioni
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Coordinamento Editoriale In redazione
Giuseppe Inchingolo
Davide Falcetelli
Michela Gentili
Cecilia Morrico
Francesca Ventre
Alex A. D’Orso, Irene Marrapodi, Francesca Ventre
Gaspare Baglio, Sandra Gesualdi
FSNews.it, la testata online del Gruppo FS Italiane, pubblica ogni giorno notizie, approfondimenti e interviste, accompagnati da podcast, video e immagini, per seguire l’attualità e raccontare al meglio il quotidiano. Con uno sguardo particolare ai temi della mobilità, della sostenibilità e dell’innovazione nel settore dei trasporti e del turismo quali linee guida nelle scelte strategiche di un grande Gruppo industriale
Coordinamento creativo
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Giovanna Di Napoli
Claudio Romussi
Federico Di Nunzio, Nerina Di Nunzio, Fondazione FS Italiane, Enzo Fortunato, Luca Gialanella, Anna Parrella, Enrico Procentese, Gabriele Romani, Anna Scarano, Mario Tozzi
REALIZZAZIONE E STAMPA
Via A. Gramsci, 19 | 81031 Aversa (CE) Tel. 081 8906734 | info@graficanappa.com Coordinamento Tecnico Antonio Nappa
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On web
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di Sandra Gesualdi sandragesu
Bianche, colorate, intervallate o coperte da macchie che ne spezzano l’andamento ripetitivo e rigoroso. Le strisce verticali alternate – larghe sempre 8,7 centimetri – sono la cifra distintiva delle composizioni di Daniel Buren. Rubate dal tessuto industriale, sono protagoniste dei suoi dipinti già dal 1965 e, dopo il ‘67, anche di opere che escono fuori dalle gallerie e dagli studi per occupare contesti urbani. Quelle che l’artista francese definisce in situ, ovvero create proprio per quel luogo, in un confronto diretto e costante.
Il suo rigato multicolore è un dispositivo formale semplice, ma capace di sedimentarsi nella memoria visiva di chi lo osserva. Il dialogo tra arte e ambiente e la capacità
dell’opera di trasformare gli spazi architettonici attraverso forme e materiali è il filo conduttore della mostra dedicata al maestro 87enne diffusa nel centro storico di Pistoia. La rassegna Daniel Buren. Fare, Disfare, Rifare. Lavori in situ e situati 1968-2025 percorre, fino al 27 luglio, 12 sale di Palazzo Buontalenti e coinvolge anche le sedi museali di Palazzo de’ Rossi e Antico Palazzo dei Vescovi, oltre ad alcuni luoghi esterni della città. Curata dallo stesso Buren e dalla direttrice di Fondazione Pistoia musei, Monica Preti, offre un unicum espositivo per le opere raccolte: pitture, bassorilievi, disegni progettuali e lavori appositamente creati e ricreati per la città toscana. pistoiamusei.it
a cura di Enrico Procentese enry_pro Utilizza l’hashtag #railwayheart oppure invia il tuo scatto a railwayheart@fsitaliane.it. L’immagine inviata, e classificata secondo una delle tre categorie rappresentate (Luoghi, People, In viaggio), deve essere di proprietà del mittente e priva di watermark. Le foto più emozionanti tra quelle ricevute saranno selezionate per la pubblicazione nei numeri futuri della rubrica.
a cura di Alex A. D’Orso - al.dorso@fsitaliane.it - Irene Marrapodi - ir.marrapodi@fsitaliane.it - Francesca Ventre - f.ventre@fsitaliane.it
TUTTA ITALIA FINO AL 10 GIUGNO
La storica nave della Marina Militare ha intrapreso nel luglio del 2023 un Tour mondiale e ora sta veleggiando nelle acque del Mediterraneo per rientrare in Italia e condividere il racconto di questa meravigliosa circumnavigazione. Un viaggio che ha coinvolto oltre 400mila visitatori e ora volge al termine con un giro della Penisola.
La nave “più bella del mondo” svolge attività di addestramento per gli allievi della Marina e, da oltre 30 anni, è impegnata in attività di tutela ambientale. È un’eccellenza del made in Italy, proprio come il treno Alta Velocità Frecciarossa, main partner del Tour Mediterraneo che coinvolge tante città italiane.
Tra maggio e i primi di giugno il veliero fa tappa a Reggio Calabria, Palermo, Napoli, Cagliari,
Gaeta, Civitavecchia, Livorno e, infine, arriva a Genova il 10 giugno, in occasione della giornata della Marina Militare. In ogni porto si può visitare la prestigiosa imbarcazione e il Villaggio IN Italia, un luogo di condivisione dell’esperienza mondiale e dei mini expo itineranti allestiti dal ministero della Difesa nei Paesi attraversati per diffondere la cultura, la storia e l’innovazione italiane.
L’accesso è gratuito e il programma prevede, a bordo e a terra, una serie di attività come conferenze, mostre e concerti. Per vivere il racconto di due anni di esplorazione, scoperte e incontri straordinari. tourvespucci.it
FESTIVAL DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE
TUTTA ITALIA 7>23 MAGGIO
Un programma di 17 giorni, tanti quanti gli Obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dall’Agenda 2030 dell’Onu. Il festival parte il 7 maggio da Milano per poi fare tappa il 9 a Genova, con un focus sulla biodiversità. Il 13 e 14 è la volta di Venezia per parlare di fragilità dei territori, cambiamento climatico e futuro. Mentre il 15 e 16, al Salone del Libro di Torino, l’attenzione è rivolta al ruolo della cultura e della comunicazione. Seguono gli appuntamenti di Bologna, sulle filiere, il 19, e Napoli, due giorni dopo, su temi sociali. Il 23 la chiusura è a Roma, con la consegna alle istituzioni dei risultati della manifestazione. Trenitalia è Official Green Carrier dell’evento. festivalsvilupposostenibile.it
MILANO 6 MAGGIO>6 GIUGNO
Negli spazi di Fondazione Mudima arte e scienza convivono e creano nuovi linguaggi. Le opere di Ale Guzzetti sono robot capaci di “osservare” i visitatori e le altre sculture, interagendo con loro e sovvertendo le dinamiche tradizionali delle esposizioni. Circuiti elettronici o dispositivi luminosi abitano tubi e bottiglie di plastica, che emettono suoni, voci o luci a seconda del contatto ricevuto. Una riproduzione stampata in 3d di Medusa, l’essere mitologico in grado di pietrificare chiunque con lo sguardo, osserva chi si aggira per le sale. Così come una testa di Polifemo dall’occhio luminoso sembra cercare il suo ruolo nel mondo moderno. mudima.net
LEGOLAND® WATER PARK GARDALAND CASTELNUOVO DEL GARDA (VERONA)
DAL 31 MAGGIO
Riapre per la stagione estiva il primo parco acquatico a tema Lego® in Europa, che offre agli ospiti attrazioni per tutti i gusti. A Miniland si può ammirare una riproduzione dell’Italia in scala, costruita con quasi cinque milioni di mattoncini, mentre il River Adventure è perfetto per lasciarsi trasportare dalle correnti su un gommone. Per chi invece vuole mettere alla prova la propria inventiva c’è Creation Island, uno spazio in cui si possono costruire imbarcazioni personalizzate e cimentarsi a decorare un enorme castello di sabbia. Per festeggiare, insieme alla mascotte Prezzemolo, i 50 anni di Gardaland di cui il Water Park è parte. gardaland.it
ARTE SALVATA. CAPOLAVORI OLTRE LA GUERRA
DAL MUMA DI LE HAVRE
MESTRE (VENEZIA) FINO AL 31 AGOSTO
Arrivano per la prima volta in Italia 51 opere prestate dal Museo d’arte moderna André Malraux di Le Havre, che custodisce alcuni tra i più importanti dipinti impressionisti, e non solo, in tutta la Francia. L’esposizione – la prima di quest’anno al Museo del ‘900 di Mestre – mette in mostra tele che hanno resistito ai bombardamenti della Seconda guerra mondiale subiti dalla città d’Oltralpe. I dipinti raccontano l’evoluzione artistica di Le Havre, che si è affermata nel tempo come un centro culturale all’avanguardia. In esposizione opere di Eugène Boudin e del suo famoso allievo Claude Monet. Non mancano capolavori di Pierre-Auguste Renoir e opere del fauvista Raoul Dufy. m9museum.it
Elogio dell’errore è il tema scelto per la 29esima edizione del festival che anima la città veneta con prime assolute, performance in sedi museali e appuntamenti diffusi nel tessuto urbano. Si comincia il 15 maggio con il Kronos Quartet, formazione d’archi di base a San Francisco, pronta a esibirsi al Teatro olimpico per l’unica data italiana del tour internazionale. Il 24, al Teatro comunale, è il turno di First Meeting, progetto che riunisce quattro musicisti di diversa provenienza geografica. Mentre il giorno successivo, alle prime luci dell’alba, la polistrumentista irlandese Naomi Berrill incanta il pubblico al parco di Villa Guiccioli. vicenzajazz.org
FOOD&SCIENCE FESTIVAL
MANTOVA 16>18 MAGGIO
I cambiamenti del settore agroalimentare sono al centro della nona edizione dell’evento dedicato a cibo e scienza: quello che si porta in tavola, i suoi impatti sulla salute, le scelte che spingono ad acquistare un prodotto piuttosto che un altro. Più di cento esperti partecipano a 150 tra conferenze, dialoghi e panel organizzati nella città lombarda. Affrontano il tema dell’alimentazione e dell’agricoltura nello Spazio l’astronauta Paolo Nespoli e Stefania De Pascale, docente dell’Università Federico II di Napoli e autrice del libro Piantare patate su Marte (Aboca, 2024). La campionessa olimpica Valentina Vezzali, invece, partecipa a un dibattito .che analizza il rapporto tra sport e nutrizione. foodsciencefestival.it
GIOVAN BATTISTA FOGGINI (1652-1725). ARCHITETTO E SCULTORE GRANDUCALE
FIRENZE FINO AL 9 SETTEMBRE
Con il suo stile aulico e l’inventiva inesauribile, Giovan Battista Foggini ha plasmato il linguaggio artistico di Firenze a cavallo tra ‘600 e ‘700. A tre secoli dalla morte, Palazzo Medici Riccardi lo celebra con una mostra che riunisce sculture, disegni e manufatti provenienti anche da collezioni internazionali. Lungo il percorso, diviso in sezioni tematiche, si incontrano opere in marmo, bronzo e terracotta, ed è possibile approfondire il ruolo dell’artista nella produzione di oggetti in pietre dure e metalli preziosi e la sua influenza sulla statuaria monumentale. palazzomediciriccardi.it
FRATELLO SOLE, SORELLA LUNA
PERUGIA FINO AL 15 GIUGNO
La natura nell’arte, tra Beato Angelico, Leonardo e Corot è il sottotitolo della mostra che occupa gli spazi della Galleria nazionale dell’Umbria per celebrare l’ottavo centenario dalla composizione del Cantico delle creature di san Francesco d’Assisi. In mostra sono presenti più di 80 opere – con prestiti dal Louvre di Parigi, dal Rijksmuseum di Amsterdam e dai Musei Vaticani – che raccontano il rapporto tra umanità e natura e il suo sviluppo attraverso i secoli. In esposizione dipinti, disegni, incisioni, sculture e volumi a stampa realizzati tra il 13esimo e il 19esimo secolo dagli artisti più celebri della storia dell’arte italiana ed europea. gallerianazionaledellumbria.it
EUFORIA. TOMASO BINGA
NAPOLI FINO AL 21 LUGLIO
Nei primi anni ‘70 l’artista Bianca Pucciarelli Menna inizia a esporre i suoi lavori con lo pseudonimo maschile di Tomaso Binga per evidenziare la disparità di genere nel settore culturale. La mostra al museo Madre si intitola Euforia, parola particolarmente amata dall’artista – che la considera «un augurio e una necessità» – perché racchiude tutte le vocali. In 120 opere, tra poesie visive, installazioni, fotografie, collage, documenti e testimonianze di performance, si ripercorre la carriera di una personalità libera e ironica che con il suo lavoro dissacrante ha sfidato le convenzioni sociali, trasformando la pratica artistica in uno strumento di emancipazione. madrenapoli.it
VIAGGIO NEL SACRO
BENEVENTO FINO AL 30 MAGGIO
La mostra è dedicata al ritrovamento di un santuario ellenistico-romano a Ponte, località vicina alla città campana. In occasione di scavi preventivi eseguiti da Italferr e RFI, società del Gruppo FS, per la realizzazione di una tratta della nuova linea AV/AC Napoli-Bari, è emersa un’area sacra frequentata dal IV sec. a.C. al II sec. d.C. e dedicata a divinità legate alle guarigioni, alla maternità e alla fertilità della terra e degli animali. Nel Centro operativo di viale Atlantici che ospita l’esposizione a ingresso gratuito, organizzata dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Caserta e Benevento, con il sostegno del Gruppo FS, si possono apprezzare oggetti in terracotta e metallo, statuine femminili e bronzetti di Ercole, ex voto anatomici a forma di mani, piedi e uteri, maschere teatrali, monete, lucerne e, in particolare, un sonaglio per un infante.
L’ATTORE CLAUDIO SANTAMARIA DIRIGE IL MILANO FILM FEST, DAL 3 ALL’8 GIUGNO NEL CAPOLUOGO LOMBARDO.
PER TRASMETTERE LA PASSIONE VERSO LE PRODUZIONI INDIPENDENTI
di Francesca Ventre - f.ventre@fsitaliane.it
Nel 2005 ha vinto il Nastro D’Argento come miglior attore per il film Romanzo Criminale, nel 2016 il David di Donatello con Lo chiamavano Jeeg Robot . Un’ascesa professionale che ha portato oggi Claudio Santamaria a ricoprire il ruolo di direttore artistico del Milano Film Fest, dal 3 all’8 giugno. Un evento sul cinema e non solo con appuntamenti e mostre anche in piazze, giardini e luoghi insoliti del capoluogo lombardo.
Cosa ha di diverso rispetto ad altri festival dedicati alla settima arte?
Oltre ad avere lungometraggi e corti in concorso, premia la serie tv dell’anno. Rappresenta un’opportunità di ricerca su linguaggi contemporanei, che guardino all’inclusione e alla diversità, e consente di scoprire realtà poco conosciute di altri Paesi. Sono poi previste proiezioni di opere prime, panel e masterclass pensati per un pubblico giovane e un’area didattica per i più piccoli. Il clou si svolge nel Piccolo teatro, ma ci sono scintille sparse per la città, eventi e proiezioni anche in periferia.
Come si sente nel ruolo di direttore artistico?
È una grande responsabilità che mi crea un po’ di ansia, ma prevalgono l’entusiasmo e la voglia di divertirsi e di farne un’occasione di incontro. Alfred Hitchcock diceva: «Il cinema non è un pezzo di vita, ma di torta». Io punto su questo.
L’evento è ideato dalla Fondazione Milano Film Fest,
che unisce quattro realtà cittadine. Chi sono i suoi compagni di lavoro?
Persone che amano il cinema indipendente, motivate e appassionate, con esperienza anche nella produzione e nella distribuzione. Collaboriamo con il Comune di Milano e con Germi LdC, il laboratorio artistico di Manuel Agnelli che propone un’originale rassegna musicale dal titolo Carne fresca.
Milano per cosa si distingue?
È la più europea delle città italiane, anche come spirito. È snella, ha un’energia newyorkese, consente di spostarsi facilmente da una parte all’altra. In occasione del Fest, allestiamo una mostra con immagini che la ricordano come set di molti film.
Lei è romano ma vive qui da diversi anni: che quartieri preferisce?
I Navigli, dove abito. E poi ci sono angoli nascosti che sorprendono, splendidi cortili, e posti come Brera e i parchi. È diversa da Roma che è un museo a cielo aperto.
Le manca la Capitale col suo spirito sornione?
Ci lavoro ancora e spesso. È una città che fa molte promesse e non sempre le mantiene. Per fortuna ora non ci devo più combattere, ma posso solo amarla. Perché la sua è una bellezza dormiente e struggente.
Si sposta in treno tra le due città?
Molto spesso. Per promuovere il film di Paolo Genovese, Follemente, nei mesi scorsi l’ho preso due o tre volte
a settimana. È il mio ufficio: in viaggio lavoro, leggo i copioni e le sceneggiature.
Una delle sue passioni è la fotografia. Ha pubblicato sul suo sito immagini di posti lontani… Grazie alla mia professione viaggio molto: ad aprile sono stato in Marocco per presentare Il nibbio di Alessandro Tonda, poi andrò ad Addis Abeba in Etiopia. E a settembre sarò in Sud America. Mi piace scattare foto, anche se i cellulari hanno tolto in parte l’impegno che serve per realizzare una bella immagine. Ma ho avuto anche l’occasione di cimentarmi con un altro tipo di obiettivo, quello della macchina da presa, girando il cortometraggio The Millionairs nel 2016.
Che futuro ha il cinema italiano?
Può avere uno sviluppo positivo solo con un aiuto concreto da parte delle istituzioni e una serie di leggi a sostegno. È un’industria con migliaia di lavoratori che vanno tutelati.
Da doppiatore, pensa che l’ingresso dell’intelligenza artificiale in questo settore sia un pericolo?
Nessuno di noi può fermare il tempo e bisognerà adattarsi ai cambiamenti. Per questo, appunto, serve un sostegno all’occupazione.
claudiosantamaria.it claudio_santamaria
Frequenti il 4º anno del liceo?
Partecipa alla Settimana di Orientamento della Scuola Superiore Meridionale! Se hai una mente brillante, un’ottima media e stai pensando a un percorso universitario di alto livello, questa è l’occasione per te!
Cinque giornate di studio e vita comunitaria sul tema “La forza dell’errore”, dedicate agli studenti più meritevoli che a settembre inizieranno l’ultimo anno delle scuole superiori.
In tutta Italia saranno selezionati 100 studenti meritevoli.
La partecipazione è totalmente gratuita con spese a carico della SSM con sistemazione in hotel 4 stelle.
Per chi abita fuori dalla Campania è previsto un rimborso fortettario di 100 euro per le spese di viaggio.
SETTIMANA DI ORIENTAMENTO DELLA SCUOLA SUPERIORE
Perché partecipare?
La SSM è un istituto di alta formazione universitaria e prevede la frequenza contemporanea di un corso presso la Scuola e di un corso di laurea presso l’Università di Napoli Federico II.
La SSM è a numero chiuso e si accede per concorso pubblico (prove scritte ed orali).
La SSM è totalmente gratuita e comporta l’esenzione dal pagamento delle tasse universitarie alla Federico II (indipendentemente dal reddito).
Candidature aperte fino alle ore 12:00 del 30 maggio 2025
Possono inviare le candidature:
⚫ Le scuole superiori (fino a 10 studenti meritevoli);
⚫ i genitori o tutori degli studenti minorenni;
⚫ gli studenti stessi (se maggiorenni).
VALENTINA PERSIA TORNA IN TV DAL 17 MAGGIO COL SUO
PROGRAMMA DI RICETTE, CHE SPAZIA TRA I SAPORI ITALIANI. E SI PREPARA PER IL ONE WOMAN SHOW D’AUTUNNO
di Gaspare Baglio gasparebaglio
Una montagna di capelli rossi e due occhi verdi meravigliosi. Valentina Persia si presenta così. Se a questo si aggiungono simpatia, umanità e talento il gioco è fatto. Non a caso, l’attrice comica sbanca in teatro a suon di sold out e in tv grazie a programmi come Only fun - Comico show, sul Nove, e Le ricette di casa Persia, che dal 17 maggio torna a fare capolino su Food Network.
Che novità dobbiamo aspettarci dalla nuova stagione del tuo format culinario?
Il programma non sarà più geolocalizzato solo in Abruzzo. Faremo voli pindarici per l’Italia, isole comprese. Sarò una sorta di Garibaldi dei fornelli e proverò a riunire il Paese con simpatiche fusioni. Chi lo dice che non posso usare il gambero di Mazara del Vallo col pesto genovese? E poi sarò sola alla conduzione. Mia mamma, nel periodo delle registrazioni, ha avuto una brutta influenza intestinale e abbiamo dovuto optare per questa soluzione. Nella tua carriera hai fatto esperienze diverse, ma dopo la popolarità ottenuta nel varietà La sai l’ultima?, su Canale 5, tendono a vederti ancora come barzellettiera. Quel programma è stato un tramite per arrivare al grande pubblico. In Italia, tendiamo a ghettizzare i ruoli: se nasci facendo una cosa, sembra che tu debba continuare a farla per non perdere credibilità. Al contrario, invece, vorrei che mi fossero proposti ruoli impegnati. Tipo?
Di certo, co’ ‘sta faccia, non potrei fare Elisa di Rivombrosa. Ma ruoli da ergastolana o da prostituta sono adatti alla mia maschera. Comunque, vorrei sottolineare che
raccontare le barzellette non è facilissimo: in pochi istanti devi calamitare l’attenzione del pubblico e far ridere. Molti attori, anche comici, non sanno farlo.
Tra i grandi della tv con cui hai lavorato c’è Paolo Limiti.
Era un innovatore, sapeva riconoscere l’arte e aveva fiuto. Una persona generosa, che aiutava un sacco di gente: quando vedeva il talento lo portava in tv. E poi fu quello che mi fece togliere la parrucca.
Cioè?
Avevo i capelli rovinati e mi rasai a zero. Ma in tv mi obbligavano a indossare la parrucca per una questione di riconoscibilità. Durante uno dei suoi programmi capì che non erano i miei capelli e disse: «Levati quel sorcio dalla testa, sei talmente bella, magra, con questi occhioni. Hai una testa perfetta e stai benissimo». È stato geniale, un uomo così manca molto.
Cos’hai in serbo per settembre?
Registro quattro nuove puntate del programma Sinceramente Persia - One Milf Show, sul Nove. Sono felicissima. Anche perché ancora sono milf, tengo botta. Fra qualche tempo passerò al One cougar show e mi farò un sacco de pianti.
Chi è oggi Valentina Persia?
Ma che è ‘sta domanda mo’, mentre sto a capa’ i carciofi? (ride, ndr ). Sono una donna che ha preso calci anche dalle persone più inaspettate, ma mantiene umiltà e bontà d’animo.
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BIGMAMA SOGNA DI DIVENTARE UN’ARTISTA A 360 GRADI. NEL FRATTEMPO, SI ALLENA A COMMENTARE L’EUROVISION,
Dopo oltre un anno di successi partito con la partecipazione al Festival di Sanremo 2024, ha ricevuto la chiamata per l’Eurovision Song Contest : BigMama è la commentatrice, insieme a Gabriele Corsi, della kermesse europea che si tiene a Basilea dal 13 al 17 maggio. Per la rapper classe 2000 – al secolo Marianna Mammone – è una conferma delle sue doti di performer dopo l’uscita del nuovo singolo San Junipero, la conduzione del Concerto del Primo Maggio. E in attesa dei live estivi che partiranno il 2 giugno da Bologna per finire il 31 agosto a San Benedetto dei Marsi (L’Aquila).
Se ti dico Eurovision?
Sono fan dell’evento da sempre, per la musica, i messaggi che trasmette e perché gli artisti riescono a esprimersi con tanta ironia. Adoro chi non si prende troppo sul serio, dietro le canzoni ci deve essere il divertimento di chi le ascolta e di chi le compone.
Tra i partecipanti in gara chi ti piace di più?
Con la cantante maltese Miriana Conte e la sua Serving abbiamo le stesse vibe. Poi adoro l’estone Tommy Cash e il suo Espresso macchiato, un brano che mi ha fatto impazzire già prima di diventare virale. Ma nel cuore ho, ovviamente, gli italiani: Lucio Corsi e Gabry Ponte in quota Repubblica di San Marino. Ci faranno fare un figurone.
Dividi la conduzione con il veterano Gabriele Corsi. Che mi dici di lui?
È una delle persone più spontanee della televisione italiana. Ha talento e lo vedi che non è mai costruito, non fa il personaggio. Si definisce un uomo del popolo ed è assolutamente vero: nel quotidiano è esattamente come nel piccolo schermo. Gli voglio già benissimo. Non è che adesso vuoi cambiare mestiere e fare l’anchorwoman?
Voglio essere un’artista a 360 gradi, il mio sogno è diventare una showgirl. Mi piacerebbe essere in grado di scrivere, suonare, ballare, presentare, recitare. Sto studiando
di Gaspare Baglio gasparebaglio
parecchio per questo. Faccio riferimento a una grande che, solo a nominarla, mi fa venire i brividi: Raffaella Carrà. Mi è sempre stata d’ispirazione e spero di realizzare anche solo un briciolo di quello che ha fatto lei.
Nel frattempo c’è un tour alle porte…
Nei live mi collego al pubblico, guardo in faccia i fan, capisco chi sono e immagino i prossimi step musicali. Mi lascio ispirare dalle persone. Chi partecipa ai miei concerti ha bisogno di divertirsi ma anche di ascoltare parole inclusive e di incoraggiamento.
Può sembrare stupido, ma quello che facciamo può cambiare la vita e la prospettiva a qualcuno.
Tu invece di che parole hai bisogno?
Quelle che mi fanno più bene in assoluto sono: «Marianna vai, sei brava, stai facendo bene il tuo percorso, ascolta meno le persone cattive, perché ce ne sono tante e sanno come ferirti. Invece non c'è niente di male nell’essere se stessi, non condannarti per quello che sei».
Chi ti dice queste parole?
Mia mamma, la mia fidanzata, mio padre e la mia psicologa.
bigmamaalmic
CON LE PAROLE SI PUÒ CAMBIARE LA REALTÀ, PER
UN LIBRO AIUTA SEMPRE. NE È CONVINTA ANTONELLA LATTANZI, NELLA GIURIA DEL CONCORSO LETTERARIO ORGANIZZATO DAL GRUPPO FS CON IL SALONE DEL LIBRO DI TORINO
Sdi Sandra Gesualdi sandragesu
crittrice e sceneggiatrice. Antonella Lattanzi è un’autrice italiana – ci tiene a sottolineare che è nata a Bari – dalla scrittura poetica e tagliente, capace di fare uscire racconti intimi con parole che paiono sassi gettati nel mare, come accade tra le pagine del suo romanzo di successo Cose che non si raccontano Scrivere è un lavoro o un’aspirazione, un’ostinazione, un modo di essere?
Può diventare un lavoro ma sicuramente è sempre un’aspirazione, perché non possiamo mai essere sicuri di diventare scrittori. A tal proposito, parafraserei J. M. Coetzee che nel Diario di un anno difficile maledice i maestri Tolstoj e Dostoevskij perché a non poter diventare come loro ci si rafforza il braccio. Per quanto mi riguarda, tutte le scelte importanti della vita le ho fatte per cercare di diventare una scrittrice.
In Cose che non si raccontano, senza filtri e sconti, hai affrontato il tema della maternità come scelta. Ho scritto quello che mi era successo personalmente perché volevo dare voce a chi non ha la possibilità di averla. Ogni donna, nel corso della propria biografia riproduttiva, ha avuto momenti di dubbio e fragilità. Molte hanno vissuto casi di violenza ostetrica e la paura o la ricerca di avere un figlio riguarda quasi tutte. Si fa fatica a parlare di diritto all’aborto, infertilità o gravidanza assistita. Intorno a Cose che non si raccontano si è creata una comunità al femminile, ho narrato una storia non solo mia ma collettiva. Parlo di diritti, a cominciare da quello delle donne di poter diventare madri senza abdicare alla propria realizzazione. Agli uomini questo non è mai negato.
La letteratura che ruolo può avere?
Aiuta sempre, è un grande mezzo di cambiamento. Con le parole si può cambiare la realtà.
Se fossi un libro quale saresti?
Madame Bovary
Proprio all’iconica protagonista del romanzo di Gustave Flaubert hai dedicato Capire il cuore altrui. Che importanza hanno maestre ed eroine?
Sono fondamentali, così come i maestri. Che siano in car-
ne e ossa o da cercare nella letteratura, nella pittura, nella danza o tra registe e ballerini. Di Madame Bovary mi colpisce la straziante malattia del desiderio e l’ammiro per il coraggio e la libertà. Amo Flaubert per aver saputo creare un nuovo stile.
Che scrittrice sei? Ti organizzi la giornata o hai un rituale tutto tuo?
Sono spaventata e continuamente in ansia per la paura di non riuscire a scrivere. Cerco di farlo tutti i giorni, ma soprattutto, e ancor prima, leggo tanto.
Sei nella giuria del concorso A/R Andata e racconto. Viaggiare con leggerezza: istruzioni per l’uso, organizzato dal Gruppo FS in collaborazione con il Salone Internazionale del Libro di Torino. Cosa pensi degli esordienti?
Insegno scrittura creativa e mi piace molto imbattermi in racconti o romanzi di esordienti: hanno forza e, spesso, una grande indipendenza. Ed è proprio quello che spero di trovare tra i finalisti del concorso. Insieme a un’attenzione allo stile che è ciò che distingue un buon romanzo da uno cattivo.
Cosa occorre per farsi prendere in considerazione dal mondo dell’editoria?
Avere un agente di fiducia che aiuti a orientarsi in un ambito così articolato e pieno di pubblicazioni. Poi, ovviamente, suggerisco di leggere moltissimo ancor prima di scrivere.
Il Salone è una buona opportunità?
Può essere un’ottima vetrina per tutti ed è un luogo di grande creatività e idee fertili. Io sono molto legata a questa manifestazione: mi ricorda la battaglia che ho affrontato per diventare scrittrice.
Hai consigli per chi vorrebbe pubblicare un libro?
Leggere tanto, abbassare il proprio narcisismo e scrivere con devozione.
Come riesci a viaggiare con leggerezza?
Se sono in treno guardo fuori dal finestrino, dormicchio, sfoglio un libro. In quel luogo mi sento rassicurata e in libertà.
anto_lattanzi
È prevista per il 17 maggio alle 10:30, negli spazi di Lingotto Fiere (Padiglione Oval, Sala Indaco), la premiazione dei tre racconti vincitori tra i 15 finalisti selezionati per il concorso letterario A/R Andata e racconto. Viaggiare con leggerezza: istruzioni per l’uso, organizzato dal Gruppo FS in collaborazione con il Salone Internazionale del Libro di Torino. Lo stesso giorno, alle 17:15 (Centro Congressi, Sala Madrid), è in programma anche il panel Nuove narrative di viaggio. Dalle forme tradizionali a quelle contemporanee, per fare il punto sulle differenti modalità di raccontare l’esperienza di viaggio, dalla voce avvolgente di un podcast alle architetture espressive della letteratura. Partecipano Alessandra Calise, responsabile Comunicazione e relazioni esterne del Gruppo FS, lo scrittore Ciro Fusco e Bruno Pellegrini, fondatore della piattaforma di travel podcasting Loquis. salonelibro.it
SCAFFALE
LA SCOPERTA DELL’OLANDA
Jan Brokken
Iperborea, pp. 384 € 21 L’Hotel Spaander, nel villaggio costiero di Volendam, vicino ad Amsterdam, è stato fondato nel 1881 e ha ospitato per oltre un secolo pittori e scultori. Vivace centro di confronto, creazione e sperimentazione, ha attirato personaggi come Pablo Picasso, Vasilij Kandinskij e Paul Signac. Artiste come Elizabeth Nourse, escluse dai circoli parigini, qui venivano accolte e trattate alla pari dai colleghi. L’autore rivela una gemma nascosta del ‘900 europeo attraverso un percorso poetico e romanzesco.
LE CONDIZIONI IDEALI
Mokhtar Amoudi
Feltrinelli, pp. 240 € 18
Skander è un ragazzino di origine algerina con una mamma che non riesce a occuparsi di lui. Passa da un affido a un altro, di casa in casa, tra madri temporanee che chiama zie. Fino ad arrivare da Madame Khadija, che vive in una banlieue parigina con i palazzoni tutti uguali, dove giovani disperati hanno a disposizione solo la via del crimine per affermarsi. In quella periferia, per lui finisce l’infanzia e inizia una vita di strada e di risse.
FREE QUEENS
Marin Ledun
Ubagu Press, pp. 408 € 19,90 La giornalista francese Serena Monnier parte per la Nigeria con l’obiettivo di indagare sul fenomeno della prostituzione grazie all’aiuto della Ong Free Queens, che lotta per i diritti delle donne. A Kaduna, del nord del Paese, Oni Goje, ex poliziotto ora agente della stradale, trova nella spazzatura i corpi di due prostitute. E inizia a investigare per conto proprio. Un thriller politico su reti criminali e multinazionali dai traffici ambigui.
LE SORELLE BLUE
Coco Mellors
Einaudi, pp. 432 € 20
Un’avvocata di successo con una vita apparentemente perfetta a Londra, una giovane modella che lavora a Parigi e una campionessa di pugilato che ha subito una pesante sconfitta a Los Angeles. Avery, Lucky e Bonnie sono tre sorelle che si ritrovano per qualche giorno nella casa d’infanzia, cercando di riempire un vuoto inammissibile. Quello lasciato dalla morte di Nicky, la quarta di loro. Amicizia, sorellanza e grazia in questo ritratto di famiglia contemporaneo.
L’ULTIMO DON CAMILLO
Alberto Anile
Minimum Fax, pp. 143 € 30 Nel luglio 1970 cominciano le riprese di Don Camillo, Peppone e i giovani d’oggi, quella che sarebbe stata la sesta pellicola della saga con Gino Cervi e Fernandel. La morte di quest’ultimo, però, ne blocca la lavorazione. Misteriosamente sparisce pure il girato. Anni dopo vengono ritrovati centinaia di provini fotografici, riordinati dalla Cineteca nazionale. Grazie a questa scoperta e alla sceneggiatura originale, conservata al Centro sperimentale, l’autore riporta in vita l’ultimo capitolo dell’amata serie.
Cinzia Pennati
Sperling & Kupfer, pp. 304 € 17,90
Spesso le famiglie che appaiono felici nascondono ipocrisie e malesseri. Alma lo scopre a sue spese, dopo 20 anni di matrimonio con Albino e due figli. Pensa che basti essere una madre e una moglie attenta per avere una vita invidiabile. Ma un giorno il marito esce di casa per lavoro e non rientra la sera, abbandonandola. Inizia così per lei un percorso in salita, tra segreti e rivelazioni dolorose, in cui mettersi in discussione e ricostruirsi.
UN TRENO
LIBRI PICCOLE LETTURE
RIPERCORRENDO L’EVOLUZIONE DELL’ITALIANO, VANESSA
ROGHI PROPONE UNA RIFLESSIONE SUL LINGUAGGIO E SULLA
di Alex A. D’Orso - al.dorso@fsitaliane.it
Come nasce una lingua? A cosa servono le parole? E perché il loro uso cambia nel tempo?
A queste e ad altre domande risponde, in maniera semplice e chiara, il saggio per ragazze e ragazzi di Vanessa Roghi. Si comincia dalla storia dell’italiano e dei dialetti per arrivare al problema dell’hate speech, la tendenza diffusa soprattutto sui social a rivolgere frasi di odio e intolleranza verso alcune persone. Nel mezzo, chi legge è invitato a riflettere su questioni importanti come il legame tra parola e pensiero, il pericolo del razzismo linguistico e la difficoltà a immaginare l’esistenza di alcune cose quando non esistono i termini per nominarle. E, ancora, l’autrice si chiede se sia giusto continuare a usare definizioni considerate of-
fensive da chi le riceve e se non sia arrivato il momento di modificare le abitudini per costruire un discorso a misura di tutte le persone. Dopotutto la lingua modella il mondo. E abituarsi a descriverlo nella sua varietà, dice Roghi, consente di avere sogni più grandi e più colorati.
a cura di Sandra Gesualdi
AVVENTURA DA CASA A SCUOLA
Rebecca Cobb
Gallucci, pp. 32 € 15 (da 4 anni)
La scuola è un mondo fantastico dove allenare l’immaginazione. E il libro parla proprio di questa capacità innata, raccontando la storia di bambini e bambine che, ogni mattina, per arrivare in aula percorrono strade leggendarie, tra colate di lava, giganti addormentati da tener buoni e draghi da addomesticare. Il viaggio tra casa e scuola si trasforma, così, in una fiaba epica, una corsa contro il tempo per arrivare prima che suoni la campanella.
MA DI COSA TI PREOCCUPI?
Filippo Taddia, illustrazioni Barroux Clichy, pp. 40 € 19 (da 4 anni)
Due simpatici pinguini vivono tranquilli in Antartide, tra candidi ghiacci. Fino a quando uno di loro nota strani fenomeni e inizia a farsi delle domande: la banchisa sta diventando più piccola? Forse fa più caldo del solito? È un Mammuth quello riemerso dal ghiaccio sciolto? L’altro lo tranquillizza, invitandolo a non preoccuparsi. Un libro che racconta, tra ironia e razionalità scientifica, temi complessi come il riscaldamento globale e l’innalzamento del livello del mare.
C’È SPAZIO PER ME?
Fabrizia Scorzoni, illustrazioni Alice Azario
Storiedichi Edizioni, pp. 48 € 16 (da 6 anni) «Quando si dà spazio a qualcosa o qualcuno gli si dà importanza». Ma quanti significati ha la parola spazio? C’è quello cosmico, pieno di mistero, quello atmosferico fatto di nuvole e aria o quello delle stelle, composto di tante particelle. Può essere aperto o chiuso, privato o pubblico come una piazza. Può creare distanza o libertà, se lo si interpone o lo si lascia agli altri. L’albo illustrato esplora in modo coinvolgente le tante accezioni scientifiche e metaforiche del termine.
PIPPI CALZELUNGHE
Astrid Lindgren
Salani Editore, pp. 400 € 22,90 (da 7 anni)
Ottant’anni e non sentirli. Il libro, pubblicato nel 1945 e tradotto in 80 lingue, è un evergreen per tantissime generazioni. La protagonista è una ragazzina tanto forte da sollevare un cavallo, allegra, furba e ricchissima, che non ha paura di niente. Pippi sta benissimo anche senza genitori, così nessuno le dice quando andare a letto o le insegna le buone maniere, che non servono a nulla se non si è veramente generosi. E lei, senza dubbio, lo è. Une lettura da riscoprire. G.B.
ANNA E LA BANDA
DEL GHIACCIOLO SCIOLTO
Rossella Sobrero, illustrazioni Silvio Boselli Terre di mezzo, pp. 72 € 12,90 (da 8 anni) A soli dieci anni, la vivace Anna ha le idee già chiare: per cambiare le cose occorre impegnarsi. Adora andare nella casa dei nonni, in un borgo in piena campagna, a poca distanza da Milano. Là mette su una banda di bambini e bambine e organizza iniziative per capire come limitare l’uso della plastica usa e getta o dare nuova vita ai rifiuti. Perché anche i più piccoli possono insegnare la sostenibilità ai grandi, a partire dai comportamenti quotidiani.
CHE C’IMPORTA DI RE CETRIOLO
Christine Nöstlinger
La Nuova Frontiera, pp. 160 € 15,90 (da 9 anni)
La vita di una famiglia viene scombinata dall’arrivo di un re a forma di cetriolo, spodestato dal trono dopo la rivolta dei suoi sudditi, i Kumi-Ori. Il padre decide di concedergli asilo col favore del figlio più piccolo, a cui il sovrano vegetale è subito simpatico. Il resto della famiglia ha dei dubbi, soprattutto quando scopre che l’arrogante monarca dice bugie e ruba. Così si schiera dalla parte dei sudditi oppressi. Un romanzo costellato di umorismo. G.B.
LE GATTE MORTE E CON CIAO MASCHIO
CONQUISTA L’ALTRO SESSO. ANCHE SE A
VOLTE PENSA DI INTIMIDIRE GLI UOMINI.
IL MOTIVO? FORSE STA IN QUELLA FRASE
DI BERLUSCONI CHE LE È RIMASTA IN TESTA…
di Gaspare Baglio gasparebaglio
Quando chiedo un ospite per il programma e mi rispondono che non si può avere, non mi arrendo. Se non ho il numero di un personaggio che voglio invitare utilizzo i social. Come è successo con il rapper Luchè: l’ho cercato su instagram, ci siamo sentiti al telefono più volte e ora presenzierà all’ultima puntata di Ciao maschio, anche perché mi ha confidato che il programma gli piace moltissimo».
Mentre prepara un caffè, rigorosamente con la moka, Nunzia De Girolamo, in abbigliamento casual, racconta come compone i cast del format che illumina la seconda serata del sabato di Rai1 («Fiorello continua a dirmi di no per la sua tecnica di sottrazione dalla tv. Achille Lauro l’ho conosciuto a Sanremo e prima o poi ci cascherà»). Quando parla della sua creatura le brillano gli occhi, il sorriso le si stampa sul volto. Non si abbatte mai, se ha un obiettivo lo persegue fino a ottenerlo. Simpatica per natura, ha il pregio di mettere tutti a proprio agio: dopo un minuto sei già in confidenza. Probabilmente è questo il primo segreto dei consensi della trasmissione. Il secondo è, invece, il cuore che mette nei progetti, quel cuore che, in questa intervista, si apre mostrandoci un altro lato di sé, più intimo.
Gli ospiti che inviti devono assomigliarti, in qualche modo?
No. Scelgo personaggi che non abbiano nulla a che vedere l’uno con l'altro, possibilmente con distanze generazionali per creare una dinamica tra uomini. È la fase più difficile del programma.
Come mai?
Perché bisogna mettere insieme persone con mestieri diversi, vip, di sesso maschile, liberi da impegni. E devono saperti dire qualcosa: è un programma di parola,
che va nell'intimità. Noi li sentiamo tutti per immaginare il tema comune da trattare. Si creano belle dinamiche e, a volte, pure un’amicizia. Come quella tra il ministro della Difesa Guido Crosetto e Francesco Sarcina, il frontman delle Vibrazioni. I maschi hanno questa abilità, fanno spogliatoio. E le donne, invece?
Questo è il grande dramma del mondo femminile. Nonostante i progressi, riusciamo a fare squadra raramente. Perché succede secondo te?
Un po’ perché siamo più diffidenti, un po’ perché abbiamo fatto fatica a emergere, ad avere un ruolo nella società, parità salariale e ruoli dirigenziali. Questo ci ha portate a isolarci, come se ci fosse spazio solo per una di noi. Ora non è più così e dobbiamo imparare a fare team, come i maschi. Conduci Ciao maschio in tv e Maschio selvaggio su Rai Radio2. Ma com’è questo maschio?
Per me non è quello alfa, che recita la parte del forte, ma è un uomo capace di prendersi del tempo per stare con i figli e mettere a nudo le proprie fragilità. È ironico e
riflessivo, dolce ma con personalità. Forse lo inventeranno con l’intelligenza artificiale perché non ne vedo tanti in giro. Il superamento del vecchio stereotipo maschile risolverebbe tanti problemi di conflitto di genere e non accettazione delle diversità, scavalcando i pregiudizi.
C’è una soluzione?
Sono una donna convintamente sostenitrice delle donne. Se si impone all’uomo di essere sempre la parte trainante e forte, quella che non può mai cadere, nascono meccanismi malati. Ciao maschio dà il benvenuto agli uomini: è un modo per dire che noi siamo disponibili ad ascoltarli. Spesso non sono abituati a parlare della malattia, della vecchiaia, della sofferenza, dei tradimenti, dell’amore.
Come definiresti le tue interviste?
Mi metto in ascolto, un po’ in sottrazione. Chiaramente per farle lavoro molto su me stessa. Per me è come una terapia: un’ora e 40 minuti di completa concentrazione, ne esco distrutta. Ma è bellissimo quando scatta quella complicità che fa andare oltre, come quando l’attore Giorgio Borghetti mi ha aperto il cuore parlando di una violenza subita da bambino. Dice che non potrà mai dimenticarsi di me: mi ha rivelato una confidenza intima e, forse, ha fatto un po’ pace con quel dolore.
E tu con che dolore hai fatto pace?
Sono stata tradita politicamente da mani femminili. Oggi voglio fare televisione ma ci ho messo tempo a perdonare le persone che hanno distrutto una carriera alla quale tenevo tantissimo.
Con cosa non hai fatto pace, invece?
Forse provo un senso di ingiustizia per quello che ho subito (durante il processo sulle presunte irregolarità di gestione nella Asl di Benevento, in cui è stata assolta due
volte, ndr ). Non ce l’ho con i magistrati. Però un accanimento mediatico, verso di me e verso molte altre persone che mi hanno preceduta e seguita, oggettivamente c'è stato. Nei miei confronti ho vissuto un certo pregiudizio e l'ostinazione del sistema massmediale sa essere crudele. Lo trovo ingiusto: capisco che ognuno debba fare il proprio lavoro e la propria parte, ma farò molta fatica a perdonare questa cosa. Per il momento ancora non ci riesco, vedremo in futuro.
Adesso che fai tv quale messaggio vuoi veicolare?
Credo nel rispetto del lavoro degli altri e ritengo che la televisione debba essere fatta studiando. Sono stata molto contenta e orgogliosa, per esempio, di aver portato su Rai1 Drusilla Foer e le drag queen Karma B e Maruska Starr. Lo reputo un messaggio di inclusione, comprensione e superamento dei pregiudizi che i benpensanti non si sarebbero aspettati da una donna di centro-destra. Sono fiera di fare un programma senza degenerare nel trash. Ci metto il cuore e lo faccio convintamente, con una missione anche sociale.
Come si attua questa missione?
Ponendo agli uomini domande che, magari, mia mamma o mia nonna non avrebbero mai avuto il coraggio di fare. E questo è un messaggio educativo, la televisione non può essere astratta. Soprattutto se si parla di servizio pubblico. Sarà per questo che piaci alle donne?
Sento un affetto sincero in tante occasioni, per strada o al supermercato, e la cosa mi meraviglia. Forse, è perché le donne non amano le gatte morte. E io, tutto sommato, sono del Sud, semplice, sincera, con valori sani, alla mano, ma allo stesso tempo rappresento una donna forte, che è caduta e si è rialzata.
Se incontrassi la Nunzia che muoveva i primi passi in tv come concorrente di Ballando con le stelle, cosa le diresti?
Hai fatto bene a osare, hai sbagliato a nasconderti.
Cosa nascondevi?
La mia femminilità. Quel programma è stato curativo per me e ha dimostrato al mondo della tv che facevo sul serio. Ma ho incontrato tanto pregiudizio nei miei confronti.
L’hai vissuto come un punto di forza o come un monito a fare attenzione?
Per me il pregiudizio è sempre una molla per dimostrare quanto valgo. Più trovo ostacoli, più la cosa è stimolante. Poi, quando sono sola con me stessa, alcune cose mi fanno soffrire.
Tipo?
mente da sola?
All’inizio ho trovato un sacco di porte chiuse, c’era il terrore che collaborare con me significasse schierarsi politicamente. È stato faticoso. Del resto, c’è chi ha il karma del cavallo e chi del mulo.
Tu quale hai?
Quello del mulo: per me è tutto in salita.
L’ultima volta che hai pianto?
Stamattina.
Perché?
Ho visto un video di mia figlia Gea e i miei nipoti piccoli e ho pianto perché mi spaventa il tempo che scorre veloce.
La paura di non esserci mi rende triste.
Di solito piangi davanti a qualcuno o lo fai esclusiva -
Sola. Ma mi è capitato di commuovermi davanti a mia figlia. L’ho fatto consapevolmente: volevo capisse che è umano avere delle fragilità. Non voglio apparire come Wonder Woman e magari crearle un disagio psicologico. In generale, però, tendo a non piangere davanti agli altri, non mi è consentito.
Addirittura. E come mai?
Perché mi pongo come una madre per le mie sorelle, i miei amici, i miei collaboratori.
Capisco. E quindi se ti guardi allo specchio chi vedi?
Una madre – diventarlo è stata la cosa migliore che ho fatto ed esserlo è la mia responsabilità più grande – una combattente e una donna sentimentalmente esigente con l'altro, quindi poco compresa.
Tipo da chi?
Dal mio compagno di vita (Francesco Boccia ndr).
Come mai?
Ho scelto un uomo molto diverso da me, che mi ha insegnato a capire le ragioni dell’altro, le differenze. Insieme abbiamo superato ogni pregiudizio, siamo andati oltre ogni ostacolo. Però lui è più equilibrato e distaccato rispetto alla mia passionalità.
È solo una questione di carattere?
Me lo sono chiesta spesso. Lui mi ha sempre detto che se mi avesse messo la sua vita e la sua felicità in mano, io l’avrei stritolato. Quindi da una parte è la sua personalità, tutta d’un pezzo, dall’altra forse anche io ho un po’ di responsabilità.
Perché pensi questo?
Una volta Silvio Berlusconi mi chiese se fossi fidanzata. Risposi di sì, ma all’epoca non stavo con il mio attuale compagno. E lui mi disse: «Cosa fa un uomo con te? Il ciondolo?». Questa cosa mi è rimasta nel cervello. Aveva capito che sono una donna di non facile gestione. Motivo per il quale a volte mi domando se metto una barriera fra me e gli uomini.
C’è un uomo che ha fatto parte della tua vita a cui, per chiudere il cerchio, vorresti dire qualcosa che non hai mai detto?
Sì, a una persona che non c’è più. Non faccio il nome perché ricopriva un ruolo importante. Frequentavo l’università, lui era più maturo ed era follemente innamorato di me. Ma
decise di non corteggiarmi e non iniziare nessuna relazione. Mi disse: «Se mi fidanzassi con te impedirei a Nunzia di essere Nunzia, tenderei a gestirti l’esistenza, a facilitarti il percorso». All’epoca non capii, ero indispettita. Oggi gli direi grazie per essere stato un amico: ho avuto la possibilità di essere Nunzia da sola, probabilmente con lui sarebbe stato diverso.
Ci sono persone dalle quali ti aspetti un grazie che non è mai arrivato?
Non si contano.
E cosa fai in questi casi?
Dimentico per egoismo, altrimenti mi arrecherebbe troppo dolore.
Ti sei mai dimenticata di te stessa?
Sempre. Motivo?
Metto sempre gli altri al primo posto. Ma posso dirti che a novembre ho avuto un momento difficile, che non ho raccontato e non racconterò. È stato come trovarmi di fronte a una sliding door: mi sono guardata allo specchio e ho pianto molto, almeno per 48 ore, approfittando del fatto che mia figlia stesse dai nonni. Ero completamente sola, mi sono guardata dentro e mi sono ripromessa di mettere prima Nunzia.
E da quel momento sei più felice?
Sì.
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DALL’ECOMURALE DI GARBATELLA AL NUOVO PONTE DELL’INDUSTRIA. ALLA SCOPERTA DELLA CAPITALE MENO NOTA CON I CONSIGLI DI CAROLINA VENOSI, FOUNDER DI ROME IS MORE E AUTRICE DI UNA GUIDA SULLA CITTÀ
di Cecilia Morrico MorriCecili morricocecili
Le illustrazioni delle pagine successive sono di Lucia Catellani per la guida Romamania
L’essenza della Capitale siamo noi romani che con le nostre contraddizioni, nel bene e nel male, creiamo l’atmosfera di questa grande città». Parola di Carolina Venosi, architetta e fondatrice del marchio Rome is more, che dal 2018 racconta sui social in modo ironico il dialetto e la cultura romanesca. L’imprenditrice ha scritto ora per Rizzoli la guida Romamania, con le illustrazioni di Lucia Catellani, l’ultimo volume di una collana che comprende altre città d’Europa come Londra e Parigi. «Fare un vademecum della Città eterna è complicatissimo. È come scoperchiare un vaso di Pandora pieno di storia e bellezza: la selezione non è facile», spiega Venosi, che ha pensato la guida non solo per i turisti ma anche per gli abitanti. «Vista la vastità del territorio, infatti, anche i romani non conoscono bene la città. Ma offrire un itinerario unico è impossibile: ho preferito ragionare per argomento e per zone, così in qualsiasi punto si apra la guida si trova un contenuto finito. Oltre ai grandi monumenti essenziali come il Colosseo o il Pantheon, ci sono tante indicazioni legate a luoghi meno noti per scoprire ciò che non è canonico o leggendario».
Proprio un itinerario fuori dai classici giri turistici è quello che la scrittrice traccia per La Freccia. «Si può partire da una passeggiata a Tor Marancia, quartiere popolare che nel 2015 è stato trasformato grazie al progetto di street art Big City Life: 22 artisti internazionali hanno reso uniche le facciate delle case popolari dello storico lotto 1. Non molto distante da lì c’è Garbatella, dove ancora si può scoprire la Roma più autentica, chiacchierando al bancone di un bar o mangiando la tipica pizza bianca. Arrivando in metropolitana alla fermata omonima, si può ammirare l’ecomurale a terra As Above So Below dell’artista Michela Picchi». L’opera, promossa dal brand di gelati NUII e dall’associazione non-profit Yourban 2030, contribuisce anche a migliorare la qualità dell’aria grazie all’utilizzo di pitture fotocatalitiche e purificatrici che hanno un impatto ecologico pari a circa 12 alberi piantati.
Tra i rioni che hanno rubato il cuore a Venosi, il primo posto è occupato da Testaccio: «Anima verace della Capitale, è noto per lo storico mercato, dove lavorava anche mio nonno paterno. Ultimo tra 11 fratelli, aveva un bancone del pesce che poi è diventato la sua azienda. Uno dei simboli del rione è la Fontana delle anfore, costruita nel 1927 in travertino
utilizzando un elemento simbolo del quartiere. Già dal II secolo a.C., infatti, in questa zona si trovavano i depositi delle anfore di terracotta contenenti vino e olio che venivano trasportate via fiume. L’accumulo dei resti di questi recipienti ha dato vita al Monte Testaccio, dal latino testa, che significa appunto coccio, che ha poi dato il nome al quartiere». La storia antica a Roma si unisce alle grandi opere realizzate per il Giubileo: «Noi romani abbiamo vissuto un periodo difficile con i vari cantieri aperti. Era da tanto che non si facevano lavori così diffusi, anche perché spesso il fatto di essere una zona ricca di reperti archeologici diventa un vincolo e finisce per ostacolare il progresso e la vivibilità della città».
Oltre alla nuova piazza Pia, grande area pedonale tra via della Conciliazione e Castel Sant’Angelo inaugurata alla fine del 2024, a marzo è stato restituito alla città il Ponte dell’industria, che collega i quartieri Ostiense e Marconi, grazie alla ristrutturazione di Anas, società del Gruppo FS: «Dopo l’incendio che l’aveva colpito nel 2021, era stato riaperto con un transito limitato e poi chiuso nel 2023 per lavori di riqualificazione. Oggi è di nuovo percorribile ed è stato anche allargato con il montaggio di un camminamento per pedoni e ciclisti. E presto sulla struttura verranno riposizionati anche
E per i social addicted quali sono i posti più instagramma bili? «L’affaccio sul Tevere da Ponte Sisto è uno dei più fo tografati, rigorosamente al tramonto. Anche la terrazza del Gianicolo ha un altissimo livello di condivisione sul web, come via Margutta, che è a due passi da piazza di Spagna ma rimane una piccola strada riservata dal grande fascino. Infine, per qualcosa di più originale, uno scatto del Gazo metro, esempio di archeologia industriale urbana in zona Ostiense, visto da Monte Testaccio».
Chi viene a visitare Roma, poi, non può prescindere da un’e sperienza culinaria. «La carbonara è il simbolo della Ca pitale e sono tanti i ristoranti che la propongono. Per una scelta originale consiglio di provare quella di SantoPalato,
come la pajata da Oio a Testaccio o la trippa da Tanto pè magnà a Garbatella. Ma anche le polpette di bollito o l’immancabile carciofo, alla romana o alla giudia, da Flavio Al Velavevodetto a Testaccio o in uno dei ristoranti al ghetto ebraico». Infine, per chi vuole fingersi romano, sono tre gli intercalari da imparare. «Daje, cioè un sì convinto, aò, che il più delle volte corrisponde a un ciao con confidenza, e ciao còre, perfetto per quando si aspetta l’autobus senza avere così tanta speranza che arrivi». rizzolilibri.it
biondaconlasmart | romeismore
A NAPOLI, NEL REAL BOSCO DI CAPODIMONTE, PER SCOPRIRE IL GIARDINO TORRE, EX FRUTTIERA DEI BORBONE DOVE ORA SI PASSEGGIA TRA IL
PROFUMO DEGLI AGRUMI E UN TRIONFO DI FIORI, GUSTANDO PRODOTTI A CHILOMETRO ZERO
di Francesca Ventre - f.ventre@fsitaliane.it foto di Aurora Scotto Di Minico
Varcato il cancello, si apre alla vista un angolo di pace inaspettata in una città vivace e fitta di strade come Napoli. Il Giardino Torre è un’area di due ettari nel Real Bosco di Capodimonte, storica residenza dei Borbone che in totale ne conta oltre 130, e rappresenta l’ultima testimonianza della vocazione produttiva che ha caratterizzato a lungo il sito.
La primavera è la stagione migliore per visitarlo, in tutte le sue sfumature. Il giardino è suddiviso in tre settori: il più grande è la Fruttiera reale con annesso l’edificio a torre, di minore estensione sono il Giardino dei fiori e la Purpignera, termine che rappresenta la traduzione napoletana del francese pépiniére, vivaio. Qui sono presenti oltre 600 piante, tra alberi da frutta e agrumi di ogni genere. Tra questi, attirano l’attenzione i limoni sfusati di forma allungata tipici della Costiera amalfitana e i cedri Mano di Buddha che sembrano avere grandi dita. Il mandarino, originario della Cina, fu qui introdotto in via sperimentale nel 1816, e non mancano neppure bergamotti della Calabria, alberi di chinotti e pompelmi. Gli alberi offrono pere, pesche, albicocche e ciliegie. Un posto a parte è dedicato all’ananas: i frutti esotici, come succedeva già al tempo dei Borbone, crescono protetti in piccole e basse serre. Mentre alcuni appezzamenti di terreno sparsi qua e là sono riservati alla coltivazione di ortaggi – pomodori, melanzane, carciofi – verdure ed erbe aromatiche. Non mancano fragole e asparagi, zucche e meloni di Valencia. A primavera, poi, è un trionfo di fiori come alte camelie, rose, buganvillee e calle, che profumano l’aria e colorano il cielo con tinte dal bianco al rosa o fucsia. Passeggiando ci si può soffermare anche su pannelli raffiguranti i quadri
conservati nel Museo di Capodimonte che hanno come soggetti fiori e frutti del Giardino. Al centro del parco, fa da genius loci un grandioso albero della canfora, con una chioma di 450 m2 che sovrasta una fontana marmorea. La circonferenza del tronco misura più di sette metri e l’altezza arriva a 24. Con i suoi 200 anni, è annoverato tra gli Alberi monumentali d’Italia. Simbolo architettonico di questo delizioso paradiso terrestre è il Casamento Torre, con il torrino di stile vanvitelliano restaurato ripristinando gli antichi colori, bianco e grigio pastello. Salendo sulla cima, attraverso una scala a chiocciola in pietra, si può ammirare un’inedita visuale di Napoli con il Vesuvio sullo sfondo. In questo Giardino prosperava certo il prestigio nobiliare ma anche il necessario per autosostenersi, secondo uno spirito imprenditoriale all’avanguardia per l’epoca. E oggi qui scorre ancora linfa vitale grazie all’esperienza e alle capacità di Nunzia Petrecca, amministratrice delegata di Delizie Reali. La società, che si è aggiudicata nel 2018 la gara per la gestione ventennale dell’area, porta avanti il restauro botanico e architettonico del sito anche grazie allo studio dei cultivar originali illustrati nei cataloghi borbonici.
I prodotti che maturano nel giardino sono usati per realizzare ricette speciali nella caffetteria bistrot e nella pizzeria
allestiti nell’antico Casamento, tra spazi interni e cortile. Nel complesso architettonico sorprende anche un antico forno, dove potrebbe essere stata cotta nel 1889 la prima pizza Margherita, gustata dalla regina omonima, consorte di re Umberto I.
Nei mesi di primavera non resta che immergersi in questo luogo ristoratore, dove vengono spesso organizzati eventi speciali. Il 17 maggio, come ogni terzo sabato del mese, torna il Mercato della Terra Slow Food, con la possibilità di acquistare, a prezzi equi, prodotti locali e stagionali e partecipare a incontri, dibattiti e approfondimenti sull’alimentazione sostenibile. Sabato 31 si può seguire una delle visite organizzate dall’associazione Le Capere che partono dalla Stufa dei fiori, a pochi passi dal museo, antica serra ottocentesca per il ricovero di piante tropicali. Ora ospita una tisaneria-bistrot dove sorseggiare un succo d’arancia o un caffè tra pareti dipinte nella tonalità di azzurro del Vetriolo di Cipro, un colore dalle proprietà fungicide funzionali in ambienti molto umidi. La passeggiata inizia da qui: si attraversa il Real Bosco dove i Borbone andavano a caccia, tra alberi grandiosi e di ogni varietà, per poi tornare nuovamente nel Giardino Torre. capodimonte.cultura.gov.it | deliziereali.it
DAI VICOLI DI TROPEA ALLE GELATERIE DI PIZZO, PASSANDO PER IL FARO DI CAPO VATICANO. LUNGO LA COSTA DEGLI DEI, SUL CORNO DI CALABRIA, PER PREGUSTARE LA BELLA STAGIONE di Anna
Il nome già dice tutto: questo luogo è un paradiso e ci potrebbero vivere gli dei. C’è chi ne è rimasto folgorato negli anni ‘50, come lo scrittore Giuseppe Berto, veneto trapiantato a Roma che decise di andare a vivere a Capo Vaticano. O chi ne è stato affascinato ancora prima, come l’artista olandese Maurits Cornelis Escher che venne a Tropea per realizzare alcune opere e nel 1931 la raffigurò in una litografia.
Della Costa degli dei, circa 55 chilometri che vanno da Pizzo a Nicotera, in provincia di Vibo Valentia, scrittori e artisti non apprezzavano solo il mare, ma anche i profumi tipici della macchia mediterranea, il giallo delle ginestre, l’ombra dei pini marittimi. Un’esplosione di fragranze e colori che fa sembrare questo tratto del litorale tirrenico vicinissimo alla Sicilia, con in primo piano l’isola di Stromboli, un cono nel mezzo della distesa d’acqua che si accende di rosso al tramonto.
A TROPEA TRA VICOLI E AFFACCI SUL MARE
Lo stupore fa parte del viaggio, ci si muove per meravigliarsi. E all’arrivo Tropea sorprende subito con il suo centro storico, fatto di vie che si diramano dal corso principale fra corti e palazzi, chiese e conventi. Girando il borgo, si nota una scansione ritmica: dai vicoli si arriva sempre a un largo panoramico. D’altronde la Sposa del mare, come viene soprannominata la città, si trova su una rupe di arenaria e dai suoi affacci il colpo d’occhio è unico. I belvedere proiettano nell’azzurro dell’acqua, mentre sotto ci sono le insenature con la sabbia fine.
Meraviglia nella meraviglia, dall’affaccio in piazza del Cannone si ammira su uno scoglio il santuario di Santa Maria dell’isola, con il giardino in cui hanno passeggiato prima i monaci basiliani, che qui avevano fondato una comunità, e poi i benedettini a cui ora appartiene l’edificio. A Ferragosto le statue della Madonna, di San Giuseppe e del Bambin
Gesù vengono calate giù dalla ripida scalinata e messe su una barca per la tradizionale processione sul mare. Un altro affaccio da non perdere si trova dietro alla Cattedrale di Maria santissima di Romania. Da qui si vedono il porto, le spiagge e, sulla collina, il boutique hotel Villa Paola. Dalla terrazza della struttura, dove la sera si serve l’aperitivo, Tropea sembra un presepe. Ricavato in un monastero, era abitato dai frati Minimi dell’ordine fondato da San Francesco da Paola, e proprio De’ Minimi è il nome del ristorante dove lo chef Emanuele Pucci propone piatti con ingredienti di origine regionale mentre frutta e verdura arrivano dal grande orto coltivato appena sotto la villa. Un omaggio alla Calabria e a Tropea, la terra in cui cresce la famosa cipolla rossa a marchio Igp, immancabile souvenir da riportare a casa.
SOPRA E SOTTO IL FARO DI CAPO VATICANO C’è ancora un punto panoramico da cui ammirare la costa, le sue rocce di granito bianco-grigio e le scogliere di tufo. È Capo Vaticano, con il faro sull’estremità del promontorio noto per il belvedere che offre una vista eccezionale sul golfo di Gioia Tauro, lo stretto di Messina e le isole Eolie. Sotto c’è un parco marino dove, appena il tempo lo consente, si può fare uno dei bagni più spettacolari del litorale. Due prospettive diverse, una dalla montagna e l’altra dal mare, per scoprire il territorio in tutte le stagioni. Ma ce n’è anche una che punta al cielo. A Torre Ruffa, distante pochi chilometri da Capo Vaticano, esiste infatti un luogo perfetto per praticare notturnismo, cioè l’osservazione delle stelle in un ambiente a basso inquinamento luminoso. È il resort Baia del sole, garden hotel con un parco curatissimo dove l’illuminazione è stata studiata per evitare inutili dispersioni di luci verso l’alto. Qui il firmamento si può godere anche dalla terrazza vista mare, con panorama sullo Stromboli e sulle Eolie circondati da palme e piante mediterranee.
Un percorso che mette insieme tutti gli elementi naturali, in una zona dove il legame tra essere umano e ambiente è antichissimo. Non a caso il nome Capo Vaticano sembra derivare dal latino vaticinium ed è legato alla leggenda secondo cui in una grotta della zona ci fosse un oracolo a cui i naviganti, che discendevano la costa tirrenica, si rivolgevano per conoscere il loro destino prima di affrontare il passaggio tra Scilla e Cariddi, mitologiche creature che abitavano lo Stretto di Messina.
A PIZZO PER IL TARTUFO IN PIAZZA
Chi abita in zona ha un rito che segna l’inizio della bella stagione: raggiungere il centro storico di Pizzo, con il suo castello aragonese, godersi il sole al tavolino di un bar e ordinare un tartufo. Basta guardarsi intorno, in piazza della Repubblica, e contare le diverse gelaterie che lo propongono per capire come a volte un luogo si imponga all’attenzione anche grazie a un suo prodotto tipico. Non si tratta del solito gelato, infatti, perché il tartufo di Pizzo ha una storia. Nacque per sbaglio, nel 1952, quando Giuseppe De Maria, pasticciere della Gelateria Dante, stava lavorando alla prepa razione dei gelati per un matrimonio e si accorse di aver finito gli stampi e le forme per confezionarli. Allora ebbe un’idea: prese una porzione di gelato alla
nocciola e la sovrappose nell’incavo della mano con una al cioccolato, inserì al centro del cioccolato fuso e avvolse il tutto in un foglio di carta da zucchero, dandogli la forma tipica del tartufo. Oggi viene servito nella versione originale oppure in quella al pistacchio, al bergamotto e ai fichi e noci. A poco a poco ha soppiantato sorbetti e granite, facendo la fortuna di Pizzo. La semisfera morbida è un invito a gustarsi il giro della costa concedendosi il piacere di una specialità dalla forma perfetta, che quasi non si vorrebbe scomporre. Ma è impossibile resistere.
GIUBILEO 2025
di Padre Enzo Fortunato
padre.enzo.fortunato padrenzo padreenzofortunato
[Direttore della comunicazione della basilica di San Pietro]
Ha voluto essere fino alla fine tra la sua gente. Tra chi lo ha amato e ora continuerà a ricordarlo. Nonostante le precarie condizioni di salute, papa Francesco non ha fatto mai mancare il suo abbraccio ai pellegrini di San Pietro e al mondo intero. È andato incontro a «sorella morte», il 21 aprile, come avrebbe voluto il santo suo ispiratore. Quella morte che non fa male perché è un ritorno alla casa del Padre. Non possiamo non ricordare le parole del Cantico delle creature composto da San Francesco: «Lodato sii, mio Signore, per la nostra sorella morte corporale, dalla quale nessun uomo che vive può scappare; guai a quelli che moriranno mentre sono in peccato mortale. Beati quelli che troveranno la morte mentre rispettano le tue volontà. In questo caso la morte spirituale non farà loro alcun male».
Fino all’ultimo giorno, più o meno apertamente, papa Francesco ha messo in campo iniziative diplomatiche per cercare un cessate il fuoco, non dimenticando mai di far arrivare a tutte le persone il suo grido per Gaza, per l’Ucraina e per i popoli in guerra. Senza più voce ha fatto parlare il silenzio, pregando dinanzi alla tomba di Benedetto XV, il pontefice che aveva denunciato
la carneficina della Grande guerra implorando i governanti del tempo per fermare l’inutile strage. In tutto il suo pontificato ha incarnato i valori della fede, della fraternità e dell’amore per il creato. Ha incarnato la Parola in ogni suo gesto e testimonianza. E i suoi gesti – silenzi compresi – saranno ricordati non meno delle sue parole, del suo umorismo e del suo sorriso. Amato da tutti i ribelli, i coraggiosi e gli idealisti, ha combattuto per gli ultimi, per le persone di altre religioni, per laici e atei. Ha svolto un ruolo di supplenza per tutto il progressismo politico in crisi in questo primo quarto di secolo. Le sue aperture hanno messo in imbarazzo il conservatorismo cattolico incapace di riconoscere oggi il segno autentico del messaggio divino. Ha posto la questione del ruolo della donna nella Chiesa e le ha dato uno spazio mai visto prima. È stato vicino ai detenuti ritornando continuamente sul tema della misericordia e della speranza.
Fin dai primi giorni, poi, si è mostrato sensibile al dramma dei migranti. La sua visita a Lampedusa è stata l’anticipazione di un programma permanente contro l’alzarsi dei muri dettato dal sovranismo contemporaneo. Ma è stato anche un Papa attento alla comunicazione e alle
nuove tecnologie, intervenendo per la prima volta a un G7 e per di più con una relazione sull’intelligenza artificiale. I suoi discorsi sulla cura del creato e della casa comune lo hanno visto protagonista in diversi summit dove, con il suo carisma, ricordava e sollecitava i potenti a tener fede agli impegni presi. Un ambientalismo mai separato dalle questioni sociali, espresso limpidamente nella Laudato si’ , la sua seconda enciclica.
Papa Francesco è stato il Papa della gente, ma anche il
Papa dei bambini, ribaltando tabù e scandali che avevano coinvolto e travolto l’immagine pubblica della Chiesa. Con lui le parole dell’evangelista sono diventate un programma. «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli». E lui per primo si è fatto piccolo, il più piccolo. Ora grande nel regno dei cieli.
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Giornate che si allungano, più ore di luce per indugiare al tiepido sole mentre la natura si risveglia tutt’intorno: con l’arrivo della “bella stagione” l’invito è a uscire, a tornare a viaggiare seguendo le proprie passioni, andando alla scoperta di nuove mete o visitandole con occhi nuovi durante i prossimi weekend e ponti primaverili tra maggio e giugno. Tra le mete più scenografiche in Trentino c’è la Val di Non, collocata tra le Dolomiti di Brenta e la Val d’Adige, dove va in scena lo spettacolo della fioritura dei meleti. Camminando o pedalando tra i meleti in fiore si raggiungono i numerosi castelli aperti al pubblico che scandiscono il paesaggio della valle alpina. Le fortezze si possono ammirare anche da uno speciale trenino, una volta varcate le mura è anche possibile stendere una tovaglia sull’erba e celebrare il più classico rito della primavera: un picnic en plein air.
U n modo slow per conoscere e godersi il territorio delle valli di Non e Sole dove, tra viti e filari di meli, svettano castelli carichi di storia e di cultura. Un paesaggio che, ogni sabato da maggio a settembre, potrà essere osservato dalle carrozze di un treno, proprio come facevano i viaggiatori di un tempo, alla scoperta dei manieri più suggestivi di queste valli. Si parte da Trento, a bordo di un treno con carrozze dedicate sul quale si potrà gustare la colazione. Dal capoluogo, lungo la ferrovia Trento-Malé-Mezzana, si risalgono le valli del Noce per visitare Castel San Michele a Ossana, Castel Caldes, Castel Valer e Castel Thun. E tra una visita e l’altra non mancano alcune soste golose.
www.iltreninodeicastelli.it
Il trenino della valle
Castel Coredo non è un castello come tutti gli altri: il suo aspetto ricorda più quello di un austero palazzo signorile. Se ne sta lassù, indisturbato, in cima a un colle nel centro del paese di Coredo, quasi come a volersi nascondere fra i boschi di conifere. La facciata che appare e scompare tra gli alberi lo rende un luogo ancora più segreto.
Visiterai Castel Coredo e il vicino Palazzo Nero di sera, circondati da un alone di mistero. Le nostre guide ti accompagneranno in un viaggio narrato, percorrendo gli episodi più misteriosi di Palazzo Nero, di Castel Coredo e di chi ha abitato questi luoghi. Sarai proprio tu, seguendo gli indizi, a risolvere gli enigmi e fare luce su ciò che veramente è avvenuto!
Quando: 3, 10, 17, 24, 31 maggio 2025. Costo: € 15,00
C
astel Valer è il più elegante dei castelli della Val di Non che ha conservato intatti nei secoli l’incredibile quantità di arredi e suppellettili della nobile famiglia Spaur.
Questa visita è dedicata alle famiglie, che in questa speciale gita giocano a fare i detective: i bambini sono guidati alla scoperta dei dettagli più curiosi del castello, mentre i ragazzi sono coinvolti in enigmi e giochi che li conducono a scoprire chi ha abitato per secoli questi spazi... E tutti alla fine potranno diventare conti di Castel Valer!
Quando: tutte le domeniche fino al 22 giugno 2025. Costo: € 30,00 a famiglia.
Non lontano da Castel Valer si erge il grazioso Castel Nanno. Lo riconosci dalla sua forma particolare, fatta di una serie di elementi quadrati che si susseguono e si sovrappongono: la torretta che si alza al centro, l’imponente mastio, le quattro torri di controllo e le mura merlate tutt’attorno. È un luogo perfetto per rilassarsi e guardarsi in giro, per questo organizziamo degli esclusivi picnic a piedi nudi nel giardino di Castel Nanno. Troverai ad attenderti una coperta stesa sul prato all’ombra di un albero e una cassettina in legno con il pranzo al sacco. Con calma, nel primo pomeriggio visiterai poi il castello accompagnato dalla guida.
Quando: 1, 2, 3, 4, 11, 18, 25 maggio | 1, 2, 8, 15, 22, 29 giugno 2025
Durata: 2 ore
Costo: € 20,00
ridotto bambini 4-12 anni € 15,00
Nell’anno internazionale dedicato alla conservazione dei ghiacciai, da un’idea del Trento Film Festival, il Mart e il Muse, insieme allo stesso Festival, uniscono le forze e portano in Trentino il nuovo grande progetto espositivo di Sebastião Salgado. Con la direzione artistica di Lélia Wanick Salgado, a cura di Gabriele Lorenzoni (Mart) e Luca Scoz (Muse), la mostra è prodotta in collaborazione con Agenzia Contrasto e Studio Salgado. Tra gli artisti più noti del mondo, fotografo, attivista e umanista, nel corso della sua lunga carriera Sebastião Salgado ha raccontato profondi cambiamenti sociali, ambientali ed economici, dando voce agli ultimi del pianeta. In anni recenti ha dedicato centinaia di scatti a uno degli ambienti naturali più suggestivi e allo stesso tempo uno degli ecosistemi più a rischio: quello delle nevi perenni.
luogo la perdita culturale di panorami inestimabili, accecanti nella loro maestosità, capaci di affascinare generazioni di viaggiatori, artisti e poeti. Ma i ghiacciai sono anche elementi fondamentali nella regolazione del ciclo idrologico e del clima locale e globale, vivi e fautori di vita.
Da loro dipendono l’approvvigionamento di acqua potabile di due miliardi di persone e due terzi dell’agricoltura irrigua mondiale.
Il progetto si sviluppa su due sezioni, allestite in due diversi musei i cui ambiti, l’arte e la scienza, corrispondono ai temi della mostra. Per il Mart di Rovereto, Salgado ha scelto oltre 50 fotografie in grande e grandissimo formato di ghiacciai di tutto il mondo; per il Muse ha progettato una grande installazione site specific negli spazi del “Grande Vuoto” che l’architetto Renzo Piano ha immaginato come cuore pulsante del museo. Scattate tutte in Canada, nel Kluane Park, le fotografie esposte a Trento costituiscono un unico grande nucleo. www.mart.tn.it - www.muse.it
A Rovereto e a Trento, Ghiacciai diventa una mostra diffusa per la quale Salgado ha selezionato una serie di scatti, in buona parte inediti. Il progetto rappresenta un’occasione unica di conoscenza e approfondimento della poetica dell’artista e, allo stesso tempo, offre la possibilità di affrontare uno dei temi più urgenti del nostro tempo: quello del cambiamento climatico. È dagli anni ’60 che si osserva una costante e drammatica riduzione di volume e superficie dei ghiacciai di tutto il mondo, alcuni dei quali sono già, di fatto, estinti. La scomparsa dei ghiacciai comporta in primo
LO STERRATO È PROTAGONISTA
DEL GIRO D’ITALIA 2025, DI CUI TRENITALIA È OFFICIAL
GREEN CARRIER, CHE PARTE
DALL’ALBANIA IL 9 MAGGIO
E FINISCE A ROMA IL PRIMO
GIUGNO. VENTUNO TAPPE PER
3.427 CHILOMETRI, LUNGO
52.500 METRI DI DISLIVELLO, TRA STRADE FATTE DI PIETRA
CHE PREMIANO GLI AUDACI
Un filo rosa passa di regione in regione e, ogni volta, non si riesce a trattenere l’emozione. È così dal 13 maggio 1909, quando alle 2:53 del mattino, da Milano, cominciò l’avventura del Giro d’Italia, tra biciclette che pesavano 15 chili, senza cambio, e lampade a olio sul telaio per illuminare la strada. Allora era un viaggio nell’ignoto, adesso è il più grande evento sportivo del Paese, con quasi 200 nazioni collegate in televisione e 10 milioni di tifosi sulle strade.
Giro uguale Italia, perché è un formidabile promotore del made in Italy nel mondo. Ma è anche un Ambasciatore della diplomazia dello sport, secondo il titolo che gli è stato assegnato lo scorso anno dal ministro degli Esteri Antonio Tajani alla Farnesina. La corsa rosa è sinonimo di pace e unità, crea ponti, non differenze. Nel 1973, per esempio, le prime cinque tappe attraversarono sette nazioni, dal Belgio alla Svizzera, per celebrare il passo iniziale verso la futura Unione europea. La 108esima edizione – di cui Trenitalia è Official Green Carrier – scatta venerdì 9 maggio da Durazzo, in Albania: per la 15esima volta in 116 anni la grande parten -
za è fuori dai confini italiani, secondo un cammino iniziato nel 1965 da San Marino. Il romanzo popolare prevede 21 tappe, di cui le prime tre in Albania, e risale la penisola dalla Puglia per 3.427 chilometri, con tre giorni di riposo, per concludersi domenica 1° giugno a Roma, con la meravigliosa sfilata tra i Fori Imperiali.
Il Giro d'Italia rimane la corsa a tappe più dura del mondo. Non c’è un’altra gara in cui si pedala così a lungo nel bello, dove ogni giorno è un’emozione. Dopo la scoperta dell’Albania, che si sta imponendo come meta turistica internazionale, si passa tra i Sassi di Matera e si sprofonda nell’abbraccio caldissimo di Napoli con il Vesuvio sullo sfondo. Poi si attraversa l’Appennino centrale, si fa tappa a Pisa con la cronometro che si conclude sotto la Torre in piazza dei Miracoli, si tocca Gorizia, Capitale europea della
cultura transfrontaliera 2025 insieme con la gemella Nova Gorica, e si affrontano le grandi montagne di Trentino, Lombardia e Piemonte.
La fatica per i 184 corridori al via è distribuita lungo 52.500 metri di dislivello, ma ci sono due momenti che si impongono, entrambi nel nome dello sterrato, con tratti fatti di pietre e sassolini, in scenari unici. Innanzitutto la tappa Gubbio-Siena, domenica 18 maggio, che si conclude in piazza del Campo, nello stesso luogo del Palio, dopo un percorso di quasi 30 chilometri sulle colline più belle del mondo, tra gli stessi panorami che accolgono a marzo le Strade Bianche, una delle classiche più spettacolari a livello internazionale. Un viaggio nella cultura del Rinascimento, quando l’Italia insegnava al mondo che cos’erano la bellezza e l’armonia.
L’altra giornata clou è tra Val D’Aosta e Piemonte, durante la penultima tappa del Giro, sabato 31 maggio, da Verrès (Aosta) a Sestriere (Torino), con la scalata al Colle delle Finestre, tra la Val di Susa e la Val Chisone. Una montagna unica al mondo che, dopo il bosco di castagni dove vive anche il lupo, si trasforma in otto chilometri infernali di sterrato verso il cielo. La strada si arrampica da Meana, in alta
Val di Susa, con 45 tornanti, di cui 16 sullo sterrato, e una pendenza in media di 9,1% e punte dell’11%. Era una mulattiera militare, capolavoro di ingegneria, terreno di difesa dei Savoia contro le invasioni francesi. Queste vie sono state percorse da eserciti, condottieri, imperatori e pellegrini. Tra regge, fortezze e abbazie. Qui la natura aspetta severa chi passa. Non c’è spazio per chi non ha coraggio. La roccia si confonde con il cielo: se si alza lo sguardo, il blu appare verticale. In cima, tra le nuvole, c’è un sogno rosa, perché il giorno dopo è prevista l’incoronazione del re del Giro ai Fori Imperiali.
Lo stesso teatro naturale, quello del Colle delle Finestre, accolse nel 2018 l’impresa più pazza del ciclismo moderno al Giro: quella del britannico Chris Froome che, dopo aver vinto quattro Tour de France, si inventò una fuga solitaria di 80 chilometri per ribaltare la corsa e vestirsi di rosa. Perché dal 1909 il Giro premia sempre gli audaci: quelli che corrono il rischio di perdere pur di provare a vincere.
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Per il sesto anno Trenitalia si riconferma Official Green Carrier della corsa rosa, giunta all’edizione 108. L’evento rappresenta un’importante occasione per promuovere l’importanza della sostenibilità ambientale attraverso il viaggio in treno e l’utilizzo della bicicletta.
La società del Gruppo FS è presente alla partenza e all’arrivo di tutte le tappe del Giro d’Italia con uno stand dove adulti e bambini possono giocare, divertirsi e ricevere gadget dedicati. Inoltre, premierà il vincitore di ogni tappa con una Carta Regalo per viaggiare sui treni di Trenitalia.
Il Trofeo senza fine, simbolo della gara ciclistica, viaggia a bordo di Intercity e Frecciarossa prima dell’avvio del Giro per poi affiancare la corsa con un Regionale con livrea rosa dedicata, nell’11esima tappa, il 21 maggio, da Viareggio (Lucca) a Castelnovo ne’ Monti (Reggio Emilia), e nella penultima, il 31, da Verrès (Aosta) a Sestriere (Torino).
FrecciarossaOfficial | intercity.official | TrenitaliaRegionale
Frecciarossaofficial | intercity.official | ilregionaleditrenitalia
Il Trofeo senza fine 2025
PER 1.033 CHILOMETRI, DA OSTUNI A ROMA, CON LE BICICLETTE A PEDALATA ASSISTITA. È LA SETTIMA EDIZIONE DEL GIRO-E, DI CUI TRENITALIA È OFFICIAL GREEN CARRIER di Luca Gialanella
Un’esperienza unica in sella alle bici a pedalata assistita per scoprire la bellezza dell’Italia. È la settima edizione del Giro-E, fatta di sterrato e salite, sulle stesse strade della Corsa rosa dei professionisti, negli stessi giorni, con la stessa festa al traguardo. Un evento unico al mondo, di cui Trenitalia è Official Green Carrier, che dal 2019 è cresciuto sempre più e si è trasformato in una fiera della sostenibilità, promuovendo un modo diverso di vivere lo sport, la bicicletta e l’ambiente.
L’edizione 2025, organizzata da Rcs Sports & Events, si svolge dal 13 maggio al 1° giugno e si articola in 1.033 chilometri e 18 tappe, da Ostuni – in provincia di Brindisi – a Roma.
Nelle città di partenza viene allestito il Green Fun Village, che offre intrattenimento e informazione sui temi come mobilità green e
Il passaggio ad Assisi (Perugia) del Giro-E 2024
dolce, sostenibilità, transizione energetica.
Il Giro-E è stato capace di intercettare l’innovazione tecnologica che ha consentito a sempre più persone di far uso della bicicletta elettrica, valorizzando l’attenzione all’ambiente e incentivando la scoperta del territorio.
Lo confermano i dati italiani del 2024: se in cinque anni le vendite di bici tradizionali sono crollate del 29%, quelle a pedalata assistita valgono già il 20% del mercato, con 274mila e-bike
vendute contro un milione e 80mila due ruote muscolari. Dal 2019 a oggi, le e-bike sono aumentate del 40% – allora erano 195mila – e le possibilità di crescere nel nostro Paese sono enormi, se consideriamo che in Germania le elettriche valgono il 50% del mercato.
Le bici a pedalata assistita rendono accessibile a chiunque l’emozione del ciclismo e dimostrano come la tecnologia possa abbattere qualsiasi barriera. Senza contare che la loro diffusione incentiva la creazione di infrastrutture e piste ciclabili, promuovendo una nuova mobilità soprattutto in ambito urbano. Non è un caso che alla manifestazione partecipi una squadra dell’Anci, l’associazione nazionale dei Comuni italiani, il cui vicepresidente è Roberto Pella, numero uno della Lega del ciclismo professionistico.
Attenzione, però: il Giro-E non è una passeggiata ma un test particolarmente probante per i ciclisti e le
batterie delle e-bike: 1.033 chilometri, una media di 57 a tappa, quasi 20mila metri di dislivello. La più corta è la tappa sette: 30,9 chilometri da Capannori, in provincia di Lucca, fino a Pisa. La più lunga è la prima, Ostuni-Lecce, 95,8 chilometri. Nella terza settimana ci sono tre tappe con un dislivello superiore ai 2.000 metri: Rovereto-San Valentino, 2.400; Tirano-Bormio, 2.100; Val di Susa-Sestriere, 2.400.
Sono ben 27 le squadre partecipanti: 18 official team che disputano tutta la gara e nove team giornalieri per offrire questa esperienza unica a personaggi del mondo dello sport, dello spettacolo e della società. A incorniciare l’evento ci sono poi i grandi capitani delle squadre, campioni e campionesse che hanno fatto la storia del ciclismo, come Gianni Bugno, Claudio Chiappucci, Damiano Cunego, Andrea Tafi, Igor Astarloa e Marta Bastianelli. Perché, come ricorda Bugno, vincitore di due Mondiali nel 1991 e 1992 e della Corsa rosa nel 1990, «il Giro-E è un’esperienza unica, sei in mezzo al pubblico che segue il Giro d’Italia e ti senti ancora corridore. Però userò la doppia batteria: voglio divertirmi e vivere questi paesaggi meravigliosi». giroe.it giroitaliae
Trenitalia è Official Green Carrier del Giro-E, evento sostenibile dedicato alle biciclette elettriche che affianca la corsa principale. La società del Gruppo FS partecipa con un team capitanato da Sacha Modolo, ex ciclista professionista vincitore di due tappe del Giro d’Italia nel 2015. È inoltre prevista la presenza, all’interno del Green Fun Village, di uno stand Trenitalia, dove i visitatori possono prendere parte a giochi tematici e ricevere gadget. Trenitalia assegna anche, per il quinto anno, la maglia verde Ride Green al ciclista più sostenibile che durante la corsa utilizza meno di tutti la pedalata assistita.
Sobrie, equilibrate, armoniose. In una parola: essenziali. È proprio Essential, infatti, il nome scelto per le torce Olimpiche e Paralimpiche di Milano Cortina 2026, di cui il Gruppo FS è Mobility Premium Partner.
«Incarnano il design italiano con uno stile che non va sopra le righe», ha affermato Giovanni Malagò, presidente della Fondazione Milano Cortina 2026, dopo aver presentato nel capoluogo lombardo le due versioni del simbolo per eccellenza dei Giochi.
La torcia Olimpica presenta sfumature verdi e blu, mentre quella Paralimpica ha una tonalità sul bronzo, ma entrambe sono illuminate da una finitura cangiante.
Oltre a rimanere esposte alla Triennale di Milano fino alla fine dei Giochi, sono protagoniste al Padiglione Italia per tutta la durata dell’Expo di Osaka.
A progettarle è stato lo Studio Carlo Ratti associati, mentre Cavagna Group si è occupata della produzione dei componenti e della parte ingegneristica. La loro forma essenziale esalta la centralità della fiamma, «il cuore della torcia», come spiega Cristina Pedote, Head of Communications and Identity di Versalis che, insieme a Eni, le ha realizzate. Per la prima volta, infatti, un’apertura longitudinale mostra agli spettatori i componenti tecnologici interni che ne generano l’accensione. La finitura esterna, invece, è stata eseguita con una
tecnologia innovativa, ideale per resistere al calore e capace di amplificare l’effetto riflettente, offrendo una percezione sempre diversa a seconda delle condizioni di luce.
Leggere – pesano 1.060 grammi, bombola esclusa –sono un simbolo universale di unità, speranza e perseveranza, e rappresentano i valori fondamentali di amicizia, rispetto ed eccellenza alla base dei Giochi. A questi si aggiunge la sostenibilità, parola chiave di Milano Cortina 2026, particolarmente cara anche a chi ha progettato le torce, realizzate in materiali prevalentemente riciclati.
Con un bruciatore alimentato da un bio Gpl prodotto al 100% da fonti rinnovabili, come oli esausti da cucina, grassi animali e residui dell’industria agroalimentare, sono dotate di un sistema che consente di ricaricarle fino a dieci volte. In questo modo si può ridurre il numero di esemplari richiesti per le staffette con cui i tedofori trasportano le fiamme Olimpica e Paralimpica dalla Grecia fino alle città dei Giochi. Un rituale, introdotto nel 1936 per l’edizione di Berlino, che suscita interesse e attesa tra gli appassionati. Nel caso dei prossimi Giochi invernali, il viaggio della torcia Olimpica parte il 26 novembre da Olimpia per terminare il 6 febbraio 2026 a Milano, dopo avere attraversato tutta l'Italia. Quello della Paralimpica inizia invece il 24 febbraio a Stoke
Le campionesse Stefania Belmondo e Bebe Vio durante l’evento di presentazione delle torce a Milano, il 14 aprile 2025
greco Konstantin Kondylis con la
Dtl./GettyImages
© ullstein bild
Mandeville in Inghilterra, luogo di nascita dello sport paralimpico, per finire il 6 marzo a Verona, dove prendono il via le Paralimpiadi. In questo caso l’itinerario è interamente sulla terraferma, ma negli anni la torcia ha attraversato i luoghi più impensabili: nel 2000, per i Giochi di Sidney, è passata sott’acqua, nella Grande barriera corallina non lontano da Cairns, in Australia. Mentre nel 2014, in occasio -
ne delle prime Olimpiadi invernali ospitate dalla Russia, è stata portata nello Spazio dai cosmonauti Oleg Kotov e Sergei Ryazansky. Dopo aver scritto un nuovo capitolo nella storia dei Giochi, alla fine della manifestazione anche la torcia di Milano Cortina 2026 entrerà a far parte della prestigiosa collezione del Museo olimpico di Losanna. Per lasciare un’eredità tangibile di innovazione e sostenibilità alle generazioni future. milanocortina2026.olympics.com
IL CORPO DELL’ATTORE COME PRESENZA VITALE
SULLA SCENA. È QUESTO IL TEMA AL CENTRO DELLA
53ESIMA BIENNALE TEATRO DI VENEZIA GUIDATA DA WILLEM DAFOE, CHE TORNA ALLE ORIGINI
di Sandra Gesualdi sandragesu
Ci sono corsi e ricorsi, attesi o sorprendenti, che chiudono un cerchio. Così è quello di Willem Dafoe, che torna alla sua prima passione diventando direttore artistico della sezione Teatro alla 53esima Biennale di Venezia, dal 31 maggio al 15 giugno.
Willem Dafoe, direttore artistico
della 53esima Biennale
Teatro di Venezia
Courtesy La Biennale di Venezia
Un incarico che sa di radici, di colori sbiaditi di fine anni ‘70, di una casa che odora di gioventù, quando tutto è cominciato. Prima delle luci del cinema, del successo planetario, delle candidature agli Oscar e ai Golden Globe. Di poche parole, in conferenza stampa l’attore statunitense presenta il suo programma con voce profonda e si capisce che non ha mai smesso di appartenere alla scena. Nella sua postura, nel volto percorso da increspature della pelle, nei toni gravi del parlato e nel modo di ascoltare c’è qualcosa che fa pensare al palcoscenico.
È proprio il corpo con la sua fisicità il filo conduttore del programma artistico di Dafoe in Laguna, dal titolo Theatre is Body - Body is Poetry. «La sua presenza, la sua intelligenza fuori dal nostro controllo è il cuore pulsante del teatro», racconta. «È il motore dell’incontro tra le persone in scena e il pubblico, capace di creare una comunità estemporanea impegnata nell’ascolto e una possibilità di meraviglia anche in un’epoca di esperienze virtuali». Il corpo, la poesia, il rituale: tutti passaggi di ricerca sperimentale, intima e profonda, contenuti nei linguaggi performativi. «Il teatro può creare un sentimento, un senso al di là della logica o della psicologia che va dritto al cuore, sfida la realtà che abbiamo scelto e libera la nostra immaginazione. Con azioni e gesti ripetuti capaci di riflettere origini e credenze, un senso di appartenenza comune che crea connessione. Il rituale non è solo la genesi del teatro, ma anche il suo potere curativo».
Quando descrive quello che può accadere su un palco, Dafoe scava dentro se stesso, racconta le proprie radici e la sua formazione artistica, cominciata a 19 anni. Nel 1975, mentre Luca Ronconi guidava la Biennale Teatro a Venezia, lui lavorava a Milwaukee con il Theatre X, compagnia pio -
niera che guardava all’Europa e alle avanguardie come un faro. Lì ha imparato che la presenza non è mai finzione, perché l’attore non è un interprete, ma uno che abita, occupa, risiede la scena. Nel ‘76 ha attraversato l’oceano e ad Amsterdam, nel cuore vivo della sperimentazione europea, è entrato a far parte del leggendario Mickery Theatre, quello in cui ci si sporcava di vita, si praticava il gesto, si studiava l’imperfezione. Nel ‘77, a New York, Dafoe è stato tra i fondatori del Wooster Group, una delle esperienze teatrali più radicali del secondo ‘900 dove, per oltre 20 anni, ha militato con disciplina, passione e una certa ferocia poetica, destrutturando testi, sovrapponendo immagini, utilizzando i loop digitali per modificare la voce. Eppure, in mezzo a tutto questo studio, è rimasta intatta la sua fede in un teatro fisico, vivo, materico, in cui ogni muscolo, sguardo o pausa respirano. «Il corpo è la nostra prima lingua. Non mente mai», ripete anche in conferenza stampa. Negli anni ha poi collaborato col drammaturgo Richard Foreman e con Robert Wilson, regista, coreografo e performer, fino a incontrare Romeo Castellucci, con cui ha lavorato al Purgatorio dantesco, da viandante contemporaneo.
Nella Biennale Teatro 2025 c’è tutta la sua storia personale,
fatta di incontri e indagine. «Non sarà uno spettacolo, ma un rito. Ho deciso espressamente di non andare a cercare spettacoli da presentare, ma di esprimere quello che so. Ho voluto invitare persone con cui ho lavorato, che ho ammirato e di cui ho apprezzato i progetti», spiega Dafoe illustrando il cartellone. «Sono entusiasta di portare le opere di maestri che conosco, il Wooster Group, Evangelia Rantou, Castellucci e Foreman. Di registi, scrittori e poeti che ammiro come Thomas Ostermeier, Milo Rau e Bob Holman. Di teatranti e compagnie che mi hanno influenzato indirettamente come Thomas Richards e l’Odin Teatret. Oppure di artisti incontrati di recente come Davide Iodice: ho visto il suo Pinocchio a Napoli e mi ha commosso dal primo all’ultimo istante. Presenteremo anche il collettivo Industria Indipendente, il clown Gardi Hutter, l’Istanbul Historical Turkish Music Ensemble e la musicista Daniela Pes. Infine, avremo emergenti come Princess Bangura, Anthony Nikolchev e Yana Eva Thönnes».
In programma anche un esperimento performativo dello stesso Dafoe con l’attrice italiana Simonetta Solder, in omaggio a Foreman, scomparso nel gennaio di quest’anno. Un grande coro multisfaccettato di voci diverse, azioni alternative, modi contemporanei di inscenare l’intimità, l’alterità, l’invisibile, l’onirico. Una parte fondamentale di questa edizione è dedicata anche alla formazione con il Biennale College Teatro 2025: un crocevia per giovani registi, drammaturghi e performer che potranno lavorare a stretto contatto con maestri e tutor internazionali.
Così la direzione artistica di Dafoe diventa l’occasione per riportare l’attenzione su un teatro che non cerca facili consensi, ma scava nelle pieghe dell’umano: necessario, che non consola, ma trasforma. Willem non è mai stato solo un attore. È un corpo in cerca di verità, un esploratore del gesto, un amante del rischio. labiennale.org/it/teatro/2025
di Anna Parrella
La ricerca di una vita più semplice, il contatto con la natura, il sogno di abbandonare tutto e viaggiare verso l’ignoto senza paura». Sono questi i desideri che la rassegna Paul Gauguin - Il Diario di Noa Noa e altre avventure accende nel visitatore secondo il curatore Vincenzo Sanfo.
La mostra, al Mastio della Cittadella - Museo Storico Nazionale d’Artiglieria di Torino fino al 29 giugno, «racconta l’avventura umana e professionale di uno dei protagonisti dell’arte moderna, capace di ispirare pittori come Edvard Munch, Henri Matisse, Pablo Picasso, oltre agli espressionisti, da Emil Nolde a Erich Heckel».
Nel 1891 Paul Gauguin lasciò la Francia e sbarcò a Tahiti, in Polinesia, spinto dalla voglia di indagare la vera natura umana e conoscere una forma diversa di civiltà. Da quella esperienza nacque un libro illustrato, Il diario di Noa Noa,
resoconto dei miti e delle credenze ancestrali che scandivano i ritmi della vita quotidiana sull’isola. Proprio le 23 xilografie contenute nel testo, realizzate da Gauguin e stampate dell’amico George Daniel de Monfreid, sono al centro dell’esposizione torinese: «Durante il soggiorno polinesiano», spiega Sanfo, «l’artista si dedicò a questa particolare tecnica, incidendo tavole di legno che di certo lì non mancavano».
La mostra si compone di circa 160 opere, tutte provenienti da collezioni italiane, francesi e belghe, e oltre a 100 xilografie, disegni e litografie di Gauguin presenta anche due dipinti a lui attribuiti: l’olio su tela Femme de Tahiti, del 1891, e l’acquerello Paysage tahitien. «Entrambi provengono dalla collezione Testori/Toubas ma sono testimonianze di periodi distinti», chiarisce il curatore. «Il ritratto della donna polinesiana risalirebbe al primo viaggio sull’isola di Gau-
Donna Tahitiana (1894-1895) Litografia © Paul Gauguin Collezione privata
guin e probabilmente fu portato da lui stesso in Francia al rientro. La protagonista è nuda, un fatto del tutto naturale a quell’epoca e in quei luoghi. L’acquerello, invece, appartiene al ciclo di opere realizzate per illustrare il libro Ancien Culte Maori, anche se in realtà non fu mai utilizzato». Arricchisce il percorso una sezione dedicata al complesso rapporto tra Gauguin e Vincent van Gogh. Qui sono esposti due schizzi di importanza storica: uno studio del volto di Van Gogh e uno che ritrae il pittore olandese mentre realizza i famosi Girasoli. Proprio quest’ultimo dipinto fu la causa di un litigio tra i due. «Durante una cena», racconta Sanfo, «Gauguin chiese a Van Gogh cosa pensasse dell’opera e l’artista olandese, pur apprezzandone la bellezza complessiva, si indignò perché riteneva di essere stato ritratto come un pazzo. L’alterco portò Gauguin a fuggire da Arles e Van Gogh a tagliarsi un orecchio in un impeto di rabbia». Infine, la mostra ospita anche 45 opere realizzate da illustri pittori della Francia ottocentesca, dallo stesso Van Gogh, presente con 12 litografie a colori, e dagli artisti del Gruppo Nabis di Pont-Aven, in Bretagna, un altro luogo determinante per la vita di Gauguin. navigaresrl.com
Paesaggio (1894-1895) Litografia © Paul Gauguin Collezione privata
Sconto 2x1 per la rassegna Paul Gauguin - Il Diario di Noa Noa e altre avventure riservato a chi raggiunge Torino con le Frecce e ingresso ridotto per i viaggiatori che prendono un Frecciarossa, Frecciabianca, Frecciargento, Intercity o Intercity Notte e presentano un biglietto antecedente al massimo di tre giorni la data della visita. Può usufruire dell’ingresso ridotto anche chi arriva in città con il Regionale il giorno stesso della visita alla mostra o possiede un abbonamento Intercity o Regionale valido per raggiungere il capoluogo piemontese. Infine, sconto del 10% al bookshop del museo per i clienti Carta FRECCIA e X-GO. trenitalia.com
A MILANO LA STREET ART
OCCUPA IL MUSEO
DELLE CULTURE.
CON DIECI GRANDI
OPERE MURALI
DI ALTRETTANTI
ARTISTI
INTERNAZIONALI
CHE AFFRONTANO
IL TEMA DEL VIAGGIO
di Irene Marrapodi ir.marrapodi@fsitaliane.it foto di Carlotta Coppo
L’arte murale invade le sale di una struttura museale. Con la forza dirompente di sempre ma un valore finalmente riconosciuto anche dalle istituzioni. Dieci artiste e artisti internazionali sono stati infatti chiamati a creare altrettante opere inedite per il Museo delle culture di Milano. Una committenza sperimentale che è alla base della mostra Dal muralismo alla street art. Mudec Invasion, di cui Frecciarossa è Treno Ufficiale, visitabile fino al 29 giugno.
L’esposizione – curata da Alice Cosmai, esperta di arte urbana, con la collaborazione della studiosa Silvia Bignami – offre prima di tutto uno spaccato storico sull’arte muralista di tutto il mondo, passando per il Messico postrivoluzionario e l’Italia del ventennio fascista, il Cile degli anni ‘60 e la scena underground degli anni ‘90. Ne analizza la portata politica e la capacità di farsi portavoce di messaggi importanti e sentiti dalla popolazione, come la giustizia sociale, i diritti umani e la sostenibilità ambientale.
Dopo la parentesi storica si arriva alla contemporaneità, e quindi alle opere inedite realizzate da street artist di diversa età, provenienza e formazione. Ciò che accomuna i loro lavori site specific è un tema assegnato, quello del viaggio, che ognuno di loro ha interpretato con un linguaggio personale.
Come Neethi, illustratrice indiana che ha iniziato la sua
carriera nella decorazione tessile e al Mudec interpreta il concetto di pellegrinaggio in opere murali dai colori vivaci simili a incantevoli arazzi. O Zoer, artista francese che in Corrections esthétiques mette in scena la sua idea di viaggio nel tempo: uno scenario apocalittico dove i disastri climatici hanno obbligato l’essere umano a rimodellare gli spazi abitati per adattarsi al cambiamento. La street artist spagnola Cinta Vidal è invece nota per le sue architetture fluttuanti e qui ne dipinge diverse sul tema dello spostamento di leisure, mentre Mazatl, muralista e incisore messicano per la prima volta in Europa, presenta una visione di viaggio metafisico, La eterna ofrenda (L’offerta eterna), sul ciclo della morte e della rinascita.
La mostra si chiude con una mappa dei luoghi di Milano in cui la street art è protagonista: dalle strade dove ammirare le più significative opere murali alle associazioni che aiutano i giovani artisti a formarsi. Infine, all’esposizione sono associate giornate di laboratori dedicati a ragazzi e adulti, per imparare a conoscere meglio quest’universo. In una continua dimostrazione che l’arte urbana, con il suo linguaggio immediato e transculturale, è in grado di veicolare messaggi importanti capaci di raggiungere le persone al di là dell’età, del genere e del background. mudec.it
Sconto del 50% sull’ingresso all’esposizione Dal muralismo alla street art. Mudec Invasion per chi possiede un biglietto Frecciarossa o Frecciabianca con destinazione Milano e una data antecedente al massimo di due giorni quella della visita. trenitalia.com
A UN SECOLO DALL’INCIDENTE CHE SANCÌ LA SUA NASCITA
COME PITTRICE, UNA MOSTRA A ROMA RIPERCORRE
VITA E CARRIERA DI FRIDA KAHLO ATTRAVERSO LE FOTOGRAFIE
SCATTATE DALL’AMATO NICKOLAS
di Irene Marrapodi - ir.marrapodi@fsitaliane.it
A18 anni, mentre sta tornando da scuola, l’autobus su cui viaggia viene coinvolto in un grave incidente. Da quel giorno, la vita di Frida Kahlo è segnata da dolore. Ma in quel momento comincia anche l’esplosione della sua carica artistica.
Costretta al riposo per lunghi periodi, la ragazza inizia a dipingere se stessa grazie a un particolare letto a baldacchino con uno specchio sulla parte alta, regalo dei genitori. Come una fenice, risorge dalla sofferenza: scopre il suo valore come donna e artista, si avvicina alla politica comuni-
sta e sceglie la via dell’autodeterminazione, rifiutando ogni tipo di compromesso.
A lei e al suo percorso di rinascita è dedicata la mostra Frida Kahlo through the lens of Nickolas Muray, fino al 20 luglio al Museo storico della fanteria dell’Esercito italiano di Roma. Le 60 immagini in mostra – scattate dal fotografo
ungherese che per dieci anni fu suo confidente e amante – hanno l'ambizioso obiettivo di cogliere l’essenza di una persona, oltre che ritrarre un’artista. Insieme alle fotografie, in bianco e nero e a colori vivaci, sono esposte le riproduzioni degli abiti della tradizione messicana tanto amati dalla pittrice e le sue imponenti
collane, che avevano per lei un forte valore simbolico e politico di autoaffermazione. E ancora la ricostruzione in scala reale dello studio nel quartiere di Coyoacàn, a Città del Messico, e dei dipinti che hanno segnato tappe fondamentali nel suo lavoro e nella relazione con Nickolas. Proprio all’amante donò infatti numerosi quadri nel corso degli anni, anche dopo la fine della loro storia. L’ultima sezione del percorso è dedicata ai francobolli emessi in onore di Kahlo dopo la sua morte, a partire da quello prodotto dagli Stati Uniti nel 2001, simbolo dell’e -
co che il lavoro fuori dagli schemi della pittrice ha avuto in tutto il mondo. Impossibile da incasellare in una categoria, l’eccentrica artista non fu solo il soggetto prediletto di Nickolas, che amava sperimentare con il colore, ma anche di sé stessa, come dimostrano i numerosi e celebri autoritratti. Tutto ciò ha contribuito a creare l’immagine di Frida Kahlo così come è conosciuta ancora oggi, colorata e floreale, icona inconfondibile in grado di trascendere la portata della sua stessa opera. navigaresrl.com
Due biglietti al prezzo di uno per i visitatori che raggiungono Roma con le Frecce. Ingresso singolo ridotto a 10 euro per chi viaggia con Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca, Intercity, Intercity Notte o Regionale e per chi possiede un abbonamento Intercity o Regionale valido per raggiungere la Capitale. È previsto, inoltre, uno sconto del 10% al bookshop per i titolari Carta FRECCIA e X-GO. trenitalia.com
Lisa Barnard Running Fast-Senses Off
CON 12 MOSTRE IN SETTE
SPAZI TORINESI, EXPOSED 2025 INVITA A ESPLORARE REALTÀ E
CONTENUTI NASCOSTI SOTTO LA SUPERFICIE DELLE IMMAGINI. PER RIFLETTERE SULLA
COMPLESSITÀ DEL PRESENTE
di Alex A. D’Orso - al.dorso@fsitaliane.it
Coperto da un telo bianco, un oggetto che sembrerebbe un’automobile domina il campo visivo catturato dall’obiettivo. La fotografia dell’artista britannica Lisa Barnard esorta chi guarda a riflettere su ciò che esiste oltre l’apparenza, beneath the surface. È proprio questo, infatti, il tema del festival internazionale Exposed 2025, che si snoda tra sette sedi espositive di Torino fino al 2 giugno. Un invito a esplorare realtà e contenuti nascosti sotto la superficie delle immagini, che siano realizzate usando dispositivi ottici o generate e trasformate attraverso tecnologie avanzate.
Lungo 12 mostre, tra personali e collettive, 16 autori e autrici restituiscono da nuove prospettive la complessità del presente. All’Accademia albertina di Belle arti – dove sono esposti anche gli scatti di Barnard – Silvia Rosi indaga il legame tra fotografia, memoria e diaspora, per raccontare una storia di migrazione familiare che da personale diventa collettiva.
con foto di famiglia
Nata in provincia di Reggio Emilia da genitori togolesi, con Disintegrata l’artista ricostruisce scene ispirate dall’album di famiglia, attraverso autoritratti in cui posa come sua madre.
In questo spazio sono ospitati anche gli scatti di Gregory Halpern, fotografo statunitense dell’agenzia Magnum che approda nel capoluogo piemontese con Omaha
Sketchbook. Realizzato dal 2005 al 2019 a Omaha, in Nebraska, il progetto documenta le contraddizioni della provincia americana, rurale e urbana insieme, cristallizzando un tempo sospeso tra passato e futuro. Le tensioni razziali, le differenze di classe e di genere sono invece al centro della retrospettiva Carrie Mae Weems. The Heart of the Matter, visitabile fino al 7 settembre alle Gallerie d’Italia. All’interno del percorso espositivo spicca il progetto Preach, realizzato dall’artista su committenza con l’intento di raccontare il rapporto delle persone afrodiscendenti americane con la religione e la spiritualità. exposed.photography
PRIMA DI SCENDERE
FONDAZIONE FS
UN PROGETTO DI VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO AUDIOVISIVO
ITALIANO RACCONTA I VIAGGI IN TRENO DEI PELLEGRINI VERSO LA CAPITALE DURANTE GLI ANNI SANTI DEL ‘900. IL 27 MAGGIO, A ROMA, VIENE PRESENTATO IL VOLUME CHE DOCUMENTA LA RICERCA
di
Gabriele Romani
Da Pio IX, che nell’800 percorse le prime strade ferrate del Paese, a Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, passeggeri a bordo di Intercity e Frecce, sono diversi i papi che hanno preso il treno per muoversi in Italia in occasione di visite ufficiali. Allo stesso modo i fedeli hanno macinato
chilometri sui binari per raggiungere Roma durante gli Anni santi. Proprio i pellegrinaggi giubilari del ‘900 sono al centro del progetto Desiderio di Roma, per il recupero e la valorizzazione del patrimonio audiovisivo curato dalla Fondazione FS Italiane insieme alla Fondazione memorie audiovisive del cattolicesimo e al Centro internazionale di ricerca Catholicism and Audiovisual Studies. Per realizzarlo sono state messe insieme, attingendo agli archivi dei maggiori enti di conservazione italiani, numerose testimonianze fotografiche e filmiche – cinegiornali, documentari e articoli di periodici – che raccontano l’attrattiva della Città eterna nel periodo del Giubileo.
Il progetto è impreziosito dalla pubblicazione del libro Pellegrini e spettatori. I Giubilei, il treno, i media, edito da Giunti, che riporta un primo studio trasversale sulle esperienze di viaggio dei fedeli e sulla divulgazione di queste ultime da parte degli organi di stampa. Mutando le modalità di trasporto cambiano anche le impressioni del viaggiatore, che vengono narrate in accordo col gusto dell’epoca, mettendo in evidenza le abitudini religiose del tempo e l’evoluzione degli strumenti comunicativi.
La presentazione del volume è in programma il 27 maggio al ministero delle Imprese e del made in Italy, con gli interventi dei curatori dell’opera Gianluca Della Maggiore e Dario Edoardo Viganò. fondazionefs.it | fstrenituristici.it fondazionefsitaliane
L’arrivo dell’ETR 250 alla stazione di Roma Smistamento in occasione della visita di papa Giovanni Paolo II, l’8 novembre 1979
SAVE THE DATE//TRENI STORICI
MAGGIO
Treno natura. La Maggiolata
Primavera sulla Ferrovia dei parchi
Lario express
Reggia express
Treno del Sacro monte
Treno natura. Mercato delle crete senesi
Treno natura. Festa del treno
Il rapido Arlecchino
Lomellina express
Treno storico da Torino a Ceva e Ormea 1 3, 4, 18, 25, 31 4, 11 4, 18 4 11 18 18 25 25
FUORI LUOGO
di Mario Tozzi
Dmariotozziofficial mariotozziofficial OfficialTozzi [Geologo Cnr, conduttore tv e saggista]
a corso Dogali, dove nacque Eugenio Montale, fino al Giardino d’Italia, Genova è la città dei poeti e degli autori musicali della famosa Scuola genovese: Umberto Bindi, Ivano Fossati, Fabrizio De André, nominarli tutti è quasi impossibile. La Superba nasconde tanti angoli legati a personalità di spicco della letteratura italiana. Come via Caffaro, la «vecchia strada in salita» di Montale, probabilmente da lui scesa «un milione» di volte, al termine della quale si potrebbe avere una vista della città antica, se non fosse stata offuscata da costruzioni di ogni
Uno dei caruggi di Genova
tipo, o largo della Zecca che ci riporta a Giorgio Caproni. Altri luoghi meno conosciuti, invece, rimandano a Edoardo Sanguineti, a Enrico Testa e al saggista Massimo Morasso. Genova non è solo memoria poetica ma anche paesaggio urbano e cultura gastronomica, con gli spacci dove assaggiare la farinata e la torta di riso. La città echeggia dei versi di cantautori e poeti, in contrasto con la natura riservata dei suoi abitanti e con l’ordine caotico dei caruggi. E in un attimo ci si ritrova al mare con in testa le invenzioni di Montale, riflesse dalle colline fino al golfo.
PRIMA DI SCENDERE
MINDFULNESS IN VIAGGIO
di Nerina Di Nunzio nerina.dinunzio nerinadinunzio [Esperta di comunicazione, istruttrice mindfulness e coach]
Sei semplici ma potenti istruzioni pensate per educare alla consapevolezza nella comunicazione. Su questo si basa l’Insight Dialogue, una forma di meditazione relazionale sviluppata dall’insegnante Gregory Kramer per aiutare a coltivare presenza e autenticità nei rapporti con gli altri. Questa pratica, efficace per vivere relazioni più consapevoli e vere, si basa su sei passaggi chiave. PAUSA. Fermarsi è il primo passo: è il momento in cui smettiamo di reagire automaticamente, creando spazio tra stimolo e risposta. È lì che inizia la consapevolezza. RILASSA. Poi si procede a distendere il corpo e calmare la mente. Quando portiamo attenzione alle tensioni e le lasciamo andare, i pensieri si fermano e siamo più presenti a ciò che accade, dentro e fuori di noi.
APRI. Dopo che ci siamo rilassati, possiamo aprirci: alla nostra esperienza, agli altri, all’ambiente. Accogliere con curiosità e senza giudizio, lasciando che la consapevolezza si espanda oltre noi stessi.
CONFIDA NELL’EMERGERE. Invece di controllare il presente, in continuo cambiamento, si può fare un atto di fiducia profonda: lasciare che la verità del momento si sveli, anche quando è incerta o ambigua.
ASCOLTA IN PROFONDITÀ. Qui cominciamo davvero a entrare in relazione: si tratta di essere pienamente presenti all’altro, con mente e cuore aperti. Non stiamo solo ascoltando le sue parole, ma lo stiamo accogliendo nella sua interezza.
DI’ LA VERITÀ. Infine, è il momento di parlare. Ma in modo autentico, gentile, responsabile. Dire la verità non è solo essere sinceri, ma scegliere parole utili e rispettose, nate da una presenza consapevole. Questi sei principi non sono passaggi rigidi, ma si intrecciano tra loro. Possono anche essere memorizzati a gruppi: pausa-rilassa-apri, confida nell’emergere-ascolta-di’ la verità. Per imparare con più semplicità un nuovo modo di relazionarsi e comunicare con gli altri.
Anche quest’anno Frecciarossa è Treno Ufficiale dei festival più caldi dell’estate. Grazie all’offerta FrecciaMUSIC, gli appassionati di musica dal vivo che raggiungono i live con le Frecce possono risparmiare fino al 75% sul prezzo Base del viaggio.
Si parte con gli I-Days Milano Coca-Cola agli ippodromi Snai San Siro e La Maura della città meneghina, dal 2 giugno al 27 agosto, che prevedono performance di star planetarie quali Justin Timberlake, Dua Lipa, Linkin Park, Olivia Rodrigo, Duran Duran. È poi il turno di Firenze Rocks, dal 12 al 15 giugno, che vede salire sul palco della Visarno Arena band cult come Guns N’ Roses, Korn e Green Day.
Infine, dal 4 al 6 luglio, torna Kappa FuturFestival, uno degli eventi di musica elettronica più famosi al mondo che si svolge al Parco Dora di Torino. Per quest’ultimo, chi è già in possesso di un biglietto delle Frecce che ha come partenza o destinazione la città della Mole può partecipare ai live con uno sconto del 15% sull’ingresso, salvo disponibilità.
SCONTO SUI VIAGGI PER RAGGIUNGERE I LIVE
Frecciarossa è il Treno Ufficiale anche dei concerti dei più grandi artisti italiani: grazie all’offerta FrecciaMUSIC, i fan che viaggiano con le Frecce possono approfittare di sconti fino al 75% sul biglietto.
Sono previste riduzioni per chi vuole partecipare al primo tour negli stadi di Marracash, che attraversa il Paese partendo il 6 giugno dallo Stadio comunale di Bibione (Venezia) per finire il 5 luglio allo Stadio Franco Scoglio a Messina, e per l’Overdose d’Amore, la tournée di Zucchero con prima tappa allo Stadio del Conero ad Ancona il 19 giugno e gran finale allo Stadio Euganeo di Padova il 28. Per accedere agli sconti basta selezionare l’offerta FrecciaMUSIC in fase d’acquisto e utilizzare i codici MARRACASH o ZUCCHERO. Inoltre, chi è già in possesso di un biglietto delle Frecce che ha come partenza o destinazione una delle città dove si tengono i live di entrambi gli artisti può partecipare agli eventi con uno sconto del 15% sull’ingresso, salvo disponibilità.
Riduzioni sul biglietto del treno anche per chi raggiunge con le Frecce il concerto di Elisa allo Stadio San Siro di Milano, il 18 giugno. Anche qui basta selezionare l’offerta FrecciaMUSIC e utilizzare il codice ELISA.
Maggiori informazioni su trenitalia.com
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Sicurezza e convenienza sono le caratteristiche dei partner Frecciarossa per il noleggio auto.
Con l’opzione Noleggio Facile, fino al 31 maggio i clienti delle Frecce possono approfittare di promozioni esclusive con Avis, Budget e Maggiore: 20% di sconto* sul noleggio dell’automobile e 6 punti fedeltà Carta FRECCIA per ogni euro speso. Inoltre, chi si iscrive al programma gratuito Avis Preferred riceve subito fino a 200 punti Carta FRECCIA
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*Lo sconto viene applicato sulla componente tempo e chilometraggio del noleggio. Non tiene conto di tasse aeroportuali e ferroviarie, oneri di circolazione, Iva e qualsiasi prodotto aggiuntivo acquistato.
Dall’8 al 18 maggio, al Teatro Sistina di Roma torna in scena Cats, il musical per eccellenza diretto e adattato in italiano da Massimo Romeo Piparo. Per la prima volta al mondo lo spettacolo è ambientato a Roma, in una ipotetica e futuristica “discarica” di opere d’arte e reperti archeologici, con il Colosseo sullo sfondo. Chi arriva nella Capitale in Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca può ottenere uno sconto del 20% sui biglietti degli spettacoli del giovedì e del venerdì o uno sconto del 10% sugli ingressi nel fine settimana. Per usufruire dell’offerta è necessario presentare, al momento dell’acquisto in biglietteria, il proprio titolo di viaggio con destinazione Roma e una data antecedente al massimo di due giorni quella dell’ingresso a teatro. trenitalia.com
VIVI LA CULTURA CON LE FRECCE.
SCONTI E AGEVOLAZIONI NEI
PRINCIPALI MUSEI ED EVENTI IN ITALIA
Le opere di due maestri della Belle Époque vengono messe a confronto, fino al 20 luglio, nelle sale di Palazzo dei diamanti, a Ferrara.
La mostra Alphonse Mucha/Giovanni Boldini si articola in due esposizioni separate ma complementari, una nell’ala Rossetti e l’altra nell’ala Tisi dell’edificio, che ripercorrono la storia dei due artisti mostrandone affinità e reciproche influenze.
Le loro vite e carriere si intrecciarono a Parigi: il pittore ceco arrivò nella capitale francese quando il ferrarese Boldini era già affermato e iniziava a prestare sempre più attenzione al ritratto, soprattutto quello femminile. Entrambi parteciparono poi all’Esposizione universale del 1900. Le donne raffinate ritratte da Mucha, nella sezione curata dall’artista giapponese Tomoko Sato con il coordinamento scientifico della studiosa Francesca Villanti, si fondono all’ideale femminile moderno ed emancipato raccontato da Boldini nella retrospettiva curata dal critico d’arte ferrarese Pietro Di Natale. E offrono ai visitatori un armonico spaccato dell’Art Nouveau e del Postimpressionismo nella Parigi del secolo scorso.
Sconto del 25% sull’ingresso a Palazzo dei diamanti per chi presenta un biglietto con destinazione Ferrara e una data antecedente al massimo di due giorni quella della visita. palazzodiamanti.it
Le stagioni: Estate (1896) © Mucha Trust 2025
PAUL GAUGUIN - IL DIARIO DI NOA NOA E ALTRE AVVENTURE
Fino al 29 giugno al Museo storico nazionale d’artiglieria dell’Esercito italiano, Torino navigaresrl.com
ART DÉCO. IL TRIONFO DELLA MODERNITÀ
Fino al 29 giugno a Palazzo Reale, Milano mostraartdeco.it
DAL MURALISMO ALLA STREET ART. MUDEC INVASION
Fino al 29 giugno al Mudec, Milano mudec.it
MUSEO NAZIONALE SCIENZA E TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI, MILANO
Sconti attivi fino al 31 dicembre museoscienza.org
ACQUARIO DI GENOVA
Si può passeggiare tra squali e delfini, osservare da vicino i pinguini e muoversi in sicurezza a pochi passi dai caimani.
L’Acquario di Genova offre tante esperienze per adulti e bambini in 27mila m2 di superficie espositiva, tra 500 specie animali provenienti da tutti i mari del mondo.
Sono previsti sconti per chi presenta all’ingresso un biglietto di viaggio Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca, Intercity o Intercity Notte con destinazione Genova e una data antecedente al massimo di tre giorni quella dell’ingresso alla mostra e per chi arriva in città con il Regionale il giorno stesso della visita. Riduzioni anche per i titolari di abbonamento Intercity o Regionale
valido per raggiungere Genova. Inoltre, i soci Carta FRECCIA e X-Go hanno diritto a uno sconto sugli acquisti allo shop dell’Acquario e al punto ristoro. acquariodigenova.it
LA CITTÀ DEI BAMBINI E DEI RAGAZZI, GENOVA
Sconti attivi fino al 28 febbraio 2027 cittadeibambini.net
ANTONIO LIGABUE. LA GRANDE MOSTRA
Fino al 15 giugno a Palazzo Albergati, Bologna palazzoalbergati.com | arthemisia.it
FRIDA KAHLO THROUGH THE LENS OF NICKOLAS MURAY
Fino al 20 luglio al Museo storico della fanteria dell’Esercito italiano, Roma navigaresrl.com
MUNCH. IL GRIDO INTERIORE
Fino al 2 giugno a Palazzo Bonaparte, Roma mostrepalazzobonaparte.it | arthemisia.it
SALVADOR DALÍ. TRA ARTE E MITO
Fino al 27 luglio al Museo storico della fanteria dell’Esercito italiano, Roma navigaresrl.com
PINO DANIELE. SPIRITUAL
Fino al 6 luglio a Palazzo Reale, Napoli palazzorealedinapoli.org
Maggiori informazioni su trenitalia.com
LIBERTÀ DI VIAGGIO
E CAMBI ILLIMITATI
Biglietto acquistabile fino alla partenza del treno e del FRECCIALink. Entro tale limite sono ammessi il rimborso, il cambio del biglietto e il cambio della prenotazione un numero illimitato di volte. Dopo la partenza, il cambio della prenotazione e del biglietto sono consentiti una sola volta fino a un’ora successiva.
CONVENIENZA E FLESSIBILITÀ
Offerta a posti limitati e soggetta a restrizioni. Il cambio prenotazione, l’accesso ad altro treno e il rimborso non sono consentiti, livello Executive escluso. È possibile, fino alla partenza del treno, esclusivamente il cambio della data e dell’ora per lo stesso tipo di treno, livello o classe, effettuando il cambio rispetto al corrispondente biglietto Base e pagando la relativa differenza di prezzo. Il nuovo ticket segue le regole del biglietto Base.
La promozione consente di viaggiare in due tutti i giorni con sconto fisso del 50% del prezzo Base su Frecciarossa e Frecciargento. L’offerta è valida in 1^ e 2^ classe e in tutti i livelli di servizio ad eccezione dell’Executive e del Salottino Business 1
FrecciaSENIOR
Riservata agli over 60 titolari di Carta FRECCIA, FrecciaSENIOR consente di viaggiare su Frecciarossa e Frecciargento con prezzi a partire da 29 € a seconda della classe e della relazione di viaggio. L’offerta è valida per viaggiare in 1^ e 2^ classe e nei livelli di servizio Business Premium e Standard 2
MASSIMO RISPARMIO
Offerta a posti limitati e soggetta a restrizioni. Il cambio, il rimborso e l’accesso ad altro treno non sono consentiti, livello Executive escluso.
FrecciaDAYS
Viaggia il martedì, mercoledì, giovedì e sabato con sconti fino al 60% rispetto al prezzo Base sui treni Frecciarossa e Frecciargento nei livelli di servizio Business, Premium, Standard, in 1^ e in 2^ classe. Sono esclusi il livello di servizio Executive e il servizio Salottino 3
Freccia FRIENDS
Dedicata a gruppi da 3 a 5 persone per viaggiare su Frecciarossa e Frecciargento con uno sconto sul prezzo Base fino al 50%. L’offerta è valida per viaggiare nei livelli di servizio Business, Premium, Standard, in 1^ e in 2^ classe. Sono esclusi il livello di servizio Executive e il servizio Salottino 4
Con Trenitalia i bambini viaggiano gratis in Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca in 1^ e 2^ classe e nei livelli Business, Premium e Standard La gratuità è prevista per i minori di 15 anni accompagnati da almeno un maggiorenne, in gruppi composti da 2 a 5 persone. I componenti del gruppo dai 15 anni in poi pagano il biglietto scontato del 50% sul prezzo Base 5
Riservata agli under 30, l’offerta FrecciaYOUNG consente di viaggiare su Frecciarossa e Frecciargento con prezzi a partire da 19 € a seconda della relazione di viaggio. L’offerta è riservata ai soci CartaFRECCIA under 30 ed è valida per viaggiare in Standard e in 2^ classe 6
Con l’offerta A/R in giornata si può partire e tornare nello stesso giorno usufruendo di uno sconto per singola tratta rispetto al prezzo Base del 40% nelle giornate dalla domenica al venerdì e del 60% nella giornata del sabato 7
Con l’offerta A/R Frecce in Settimana si può scegliere un’andata e un ritorno dal lunedì al venerdì della stessa settimana, con uno sconto per singola tratta rispetto al biglietto Base, del 40% nelle giornate di lunedì e venerdì e del 50% nelle giornate dal martedì al giovedì 8
1. Offerta a posti limitati e variabili in base al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio scelto e non si cumula con altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.
2. Offerta valida sui treni Frecciarossa e Frecciargento, in 1^ e 2^ classe e nei livelli di servizio Standard Premium e Business. Prevede, a seconda della classe e relazione di viaggio, l’acquisto a prezzi fissi in Standard/2^ classe a partire da 29 €, in Premium a partire da 34 € e in Business/1^ classe a partire da 39 €. Tali prezzi non si applicano alle relazioni per le quali è previsto uno sconto inferiore al 50% rispetto al prezzo Base. L’offerta è a posti limitati che variano in base al treno e al giorno della settimana e non si cumula con altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.
3. L’offerta è a posti limitati che variano in base al giorno, al treno e alla classe o livello di servizio e non è cumulabile con altre riduzioni ad eccezione di quella prevista a favore dei ragazzi. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.
4. L’offerta prevede una percentuale di sconto che varia dal 20% al 50% rispetto al prezzo Base. Offerta a posti limitati e variabili in base al giorno, al treno e alla classe o livello di servizio e non si cumula con altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti, ad eccezione di quella prevista a favore dei ragazzi. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.
5. Offerta a posti limitati e variabili rispetto al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio. Cambio prenotazione/biglietto e rimborso soggetti a restrizioni. L’offerta non è cumulabile ad altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti.
6. Offerta valida sui treni Frecciarossa e Frecciargento, in 2^ classe e nel livello di servizio Standard. Prevede l’acquisto a prezzi fissi di 19€, 29 € e 39€, a seconda della relazione di viaggio. Tali prezzi non si applicano alle relazioni per le quali è previsto un uno sconto inferiore al 50% rispetto al prezzo Base. L’offerta è a posti limitati che variano in base al treno e al giorno della settimana e non si cumula con altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti, compresa quella prevista per i ragazzi. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.
7. L’offerta consente di acquistare due biglietti, uno per il viaggio di andata e uno per il viaggio di ritorno, da effettuare nella stessa giornata, sulla medesima tratta e categoria di treno. Disponibile su tutti i treni Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca in tutte le classi e livelli di servizio ad eccezione del livello di servizio Executive e del servizio Salottino. Offerta a posti limitati e variabili rispetto al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio. Modificabile, ma non rimborsabile. Gli sconti previsti rispetto al prezzo Base verranno applicati fatti salvi i minimi tariffari.
8. L’offerta consente di acquistare due biglietti, uno per il viaggio di andata e uno per il viaggio di ritorno, da effettuare tra il lunedì ed il venerdì della stessa settimana sulla medesima relazione e categoria di treno. Il viaggio di andata e ritorno non può essere effettuato nella stessa giornata. Offerta valida sui treni Frecciarossa e Frecciargento in tutte le classi e livelli di servizio, ad eccezione del livello di servizio Executive e del servizio Salottino Offerta a posti limitati e variabili rispetto al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio. Modificabile, ma non rimborsabile. Gli sconti previsti rispetto al prezzo Base verranno applicati fatti salvi i minimi tariffari.
Informazioni aggiornate al 14 aprile 2025
Hai voglia di una pausa ad Alta Velocità diversa dal solito? Aggiungi al tuo viaggio un’esperienza di gusto! Il FRECCIABistrò ti aspetta al centro del Frecciarossa: lì troverai prodotti da forno, snack dolci e salati, piatti caldi e freddi, taglieri, panini, tramezzini, pizza, hamburger e soft drinks, birre artigianali, cocktail, vini e bollicine.
Inoltre, puoi scegliere tra tanti menù pensati per ogni momento della giornata
Sono disponibili anche opzioni vegetariane e senza glutine o lattosio.
Tra i menù:
Iscriviti al programma Carta FRECCIA su trenitalia.com o tramite il QR Code
Il Programma fedeltà gratuito dedicato ai clienti delle Frecce consente di accedere a promozioni e vantaggi esclusivi. Chi si iscrive, inserendo in fase di iscrizione il codice promozionale, oltre a ottenere un welcome bonus di 100 punti premio ha subito diritto a un upgrade per trasformare il proprio biglietto da Standard a Business, da seconda a prima classe e da Business a Executive. Viaggiando con Frecciarossa e acquistando prodotti e servizi dai partner si possono accumulare punti da utilizzare per richiedere sconti immediati sull’acquisto dei biglietti con il cashback, biglietti premio gratuiti con upgrade di classe, o uno degli oltre cento premi disponibili sul catalogo Carta FRECCIA Collection, tra esperienze, conversione punti e voucher di acquisto. trenitalia.com cartafrecciacollection.it
Lione Gorizia
LEGENDA:
Per schematicità e facilità di lettura la cartina riporta soltanto alcune città esemplificative dei percorsi delle diverse tipologie di Frecce Maggiori dettagli per tutte le soluzioni di viaggio su trenitalia com Alcuni collegamenti qui rappresentati sono disponibili solo in alcuni periodi dell’anno e/o in alcuni giorni della settimana Verifica le disponibilità della tratta di tuo interesse su trenitalia com
Cartina aggiornata al 16 aprile 2025
Caser
Velocità max 400 km/h | Velocità comm.le 300 km/h | Composizione 8 carrozze Livelli di servizio Executive, Business, Premium, Standard Posti 457 | WiFi Fast | Presa elettrica e USB al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio
FRECCIAROSSA ETR 1000
FRECCIAROSSA ETR 500
Velocità max 360 km/h | Velocità comm.le 300 km/h | Composizione 11 carrozze
4 livelli di servizio Executive, Business, Premium, Standard | Posti 589 WiFi | Presa elettrica al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio
Velocità max 250km/h | Velocità comm.le 250km/h | Composizione 8 carrozze
3 livelli di Servizio Business, Premium, Standard | Posti 497
WiFi Fast | Presa elettrica e USB al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio FRECCIAROSSA ETR 700
FRECCIAROSSA ETR 600
Velocità max 280 km/h | Velocità comm.le 250 km/h | Composizione 7 carrozze
3 livelli di Servizio Business, Premium, Standard | Posti 432 WiFi | Presa elettrica al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio
FRECCIARGENTO ETR 485
Velocità max 280 km/h | Velocità comm.le 250 km/h
Composizione 9 carrozze | Classi 1^ e 2^ | Posti 489 WiFi | Presa elettrica al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio
FRECCIABIANCA ETR 460
Velocità max 250 km/h | Velocità comm.le 250 km/h
Composizione 9 carrozze
Classi 1^ e 2^ | Posti 479 | Presa elettrica al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio
Grazie ai servizi e ai contenuti di FRECCIAPlay il viaggio a bordo dei treni Frecciarossa e Frecciargento e nelle sale
FRECCIAClub e FRECCIALounge è più piacevole. Per accedere basta collegarsi alla rete WiFi, digitare www.frecciaplay.it o scaricare l’app FRECCIAPlay da App Store e Google Play. Ulteriori dettagli, info e condizioni su trenitalia.com
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