La Freccia - marzo 2025

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PER CHI AMA VIAGGIARE

JOVANOTTI

L’EVOLUZIONE DELL’ANIMA

EVOLVERE

di Giuseppe Inchingolo

EVOLVERE

Niente di splendido è mai stato raggiunto se non da coloro che hanno avuto il coraggio di credere che qualcosa dentro di loro era più forte delle circostanze». A febbraio abbiamo presentato ai giornalisti e agli stakeholder il poderoso Piano del Gruppo FS Italiane riguardante la manutenzione ordinaria e straordinaria della nostra rete infrastrutturale. E ho ritrovato nelle parole del famoso pubblicitario e comunicatore Bruce Barton il senso di tutto. Il Gruppo FS disegna e progetta il futuro del nostro Paese con coraggio e visione. Il primo è quanto occorre per far fronte ai disagi che inevitabilmente le persone dovranno affrontare durante la fase dei cantieri, la seconda è la base sulla quale si posano l’ingegno, la fatica, il riscatto. Entrambi sono indispensabili per progredire, per far sì che qualcosa – il nostro Paese, in questo caso – si evolva.

Evolvere è sempre un viaggio complesso, fatto di passi a volte lenti, ma di fiducia e visione. Lo sa bene anche Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, che dopo l’incidente in bicicletta del 2023 – un percorso di operazioni, lunghe ore di fisioterapia e stampelle – oggi ritorna con la sua musica e il suo spirito indomito. Il suo nuovo album, Il corpo umano - Vol. 1, e il tour che parte a marzo ci raccontano la bellezza di risorgere, di rinascere da ogni difficoltà, proprio come il

treno che, superando ostacoli, prosegue verso nuove mete. Anche Gorizia, dopo il secondo dopoguerra, ha abbracciato la trasformazione, accogliendo il suo legame profondo con Nova Gorica e dando vita a una simbiosi che celebra l’incontro tra culture diverse. La città friulana, simbolo di rinascita, si prepara a vivere una nuova era come Capitale europea della cultura transfrontaliera, un titolo che per la prima volta unisce due cuori, due città, due mondi.

E il confine non è solo un luogo fisico: superarlo è un viaggio interiore, una scoperta di sé stessi. A Bologna, la mostra Una, doppia, collettiva. L’identità al tempo del Metaverso esplora proprio questa continua trasformazione, con opere digitali e performance artistiche che ci invitano a guardare oltre, a immergerci in mondi virtuali che sfumano i confini tra realtà e immaginazione. Qui, dove l’intelligenza artificiale sfiora il nostro essere, l’arte ci accompagna alla ricerca di un nuovo significato per la vita e la società.

Infine, anche PA Social, l’associazione che con passione si impegna per una comunicazione digitale più umana e aperta, attraverserà l’Italia, portando con sé l’entusiasmo di innovare, superare la diffidenza e aprire nuove porte verso l’ignoto. La comunicazione, chiara e genuina, è la luce che ci guida nell’incertezza, tracciando una strada che ci porta a vedere oltre, a evolvere, a scrivere insieme il nostro futuro.

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UN LEGAME ANCESTRALE

È quello tra il viaggio e la scrittura secondo Lorenza Pieri, tra i giurati del concorso letterario per esordienti organizzato dal Gruppo FS in collaborazione con il Salone Internazionale del Libro di Torino

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PATRIMONIO SENZA CONFINI

Gorizia e la slovena Nova Gorica sono Capitale europea della cultura 2025. In programma visite guidate, mostre e concerti per scoprire due città di frontiera con una storia in comune

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DRITTE ALLA META

La Nazionale femminile di rugby, di cui Frecciarossa è Treno Ufficiale, si prepara alla prima sfida del torneo Sei Nazioni, il 23 marzo contro l’Inghilterra. Alla guida del gruppo la capitana Elisa Giordano

PRIMA

I numeri di questo numero

1785

l’anno in cui è stato realizzato il campanone della basilica di San Pietro [pag. 53]

30 le edizioni dell’Acea Run

Rome The Marathon [pag. 64]

100 gli anni dalla nascita dell’Art Déco [pag. 75]

FSNews.it, la testata online del Gruppo FS Italiane, pubblica ogni giorno notizie, approfondimenti e interviste, accompagnati da podcast, video e immagini, per seguire l’attualità e raccontare al meglio il quotidiano. Con uno sguardo particolare ai temi della mobilità, della sostenibilità e dell’innovazione nel settore dei trasporti e del turismo quali linee guida nelle scelte strategiche di un grande Gruppo industriale

PER CHI AMA VIAGGIARE

MENSILE GRATUITO PER I VIAGGIATORI ANNO XVII - NUMERO 3 - MARZO 2025

REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI ROMA N° 284/97 DEL 25/06/1997

CHIUSO IN REDAZIONE IL 24/02/2025

Foto e illustrazioni

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Copertina © Giovanni Stefano Ghidini

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Caporedattrice Caposervizio

Segreteria di redazione

Coordinamento Editoriale In redazione

Coordinamento creativo

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Hanno collaborato a questo numero

Giuseppe Inchingolo

Davide Falcetelli

Michela Gentili

Cecilia Morrico

Francesca Ventre

Alex A. D’Orso, Irene Marrapodi, Francesca Ventre

Gaspare Baglio, Sandra Gesualdi

Giovanna Di Napoli

Claudio Romussi

Francesco Bovio, Nerina Di Nunzio, Fondazione FS Italiane, Enzo Fortunato, Davide Garofalo, Silvia Lanzano, Enrico Procentese, Gabriele Romani, Flavio Scheggi, Mario Tozzi

REALIZZAZIONE E STAMPA

Via A. Gramsci, 19 | 81031 Aversa (CE) Tel. 081 8906734 | info@graficanappa.com Coordinamento Tecnico Antonio Nappa

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PROGETTO CREATIVO
Team creativo Antonio Russo, Annarita Lecce, Giovanni Aiello, Manfredi Paterniti, Massimiliano Santoli

CREATURE NECESSARIE

Attraggono, inquietano, trasmettono agitazione. Gli occhi, spesso glaciali, delle esili figure femminili di Margherita Manzelli seguono il visitatore senza scampo, come coeve Gioconde che scrutano l’oggi. Le signorine – da cui il titolo della monografica curata da Stefano Collicelli Cagol, al Centro Pecci di Prato fino all’11 maggio – sono soggetti che, da sempre, popolano le fantasie della pittrice ravennate e sulle quali l’artista ha concentrato la sua riflessione a partire dagli anni ’90. Come un’ossessione creativa, o meglio una necessità, le vede ancor prima di definirle con acquarelli e pennello.

Adagiate su tele di grandi dimensioni o zoomate su minuscoli canvas e fogli volanti, le creature indipenden -

ti, altere, androgine di Manzelli appaiono sospese nel tempo, immerse in sfondi astratti. Aderiscono perfettamente a una realtà tutta loro che seduce e mette a disagio chi la osserva e prova a capirla.

In fondo la loro forza, tipica dei linguaggi contemporanei, è questa: non sottomettersi necessariamente a modalità e forme di rappresentazione consone, didascaliche, riconosciute e comprensibili socialmente. Al contrario, scelgono di sfidare convenzioni e categorie espressive per rivendicare la propria indipendenza artistica e dialettica. Queste donne gracili ribaltano i postulati della rappresentazione del corpo femminile, pensata il più delle volte per lo sguardo maschile. centropecci.it

Margherita Manzelli Senza fine (2023)
Courtesy l’artista e greengrassi gallery
© Graysc
Stazione di Torino Porta Nuova
© Andrea N. andrearamats
LUOGHI

PEOPLE

Catturando sogni

© Letizia Lanzarotti letizialadybe

LE PERSONE, I LUOGHI, LE STORIE DELL’UNIVERSO FERROVIARIO IN UN CLICK. UN VIAGGIO DA FARE INSIEME

Utilizza l’hashtag #railwayheart oppure invia il tuo scatto a railwayheart@fsitaliane.it. L’immagine inviata, e classificata secondo una delle tre categorie rappresentate (Luoghi, People, In viaggio), deve essere di proprietà del mittente e priva di watermark. Le foto più emozionanti tra quelle ricevute saranno selezionate per la pubblicazione nei numeri futuri della rubrica.

a cura di Enrico Procentese enry_pro

Echi di luce
© Matteo Di Tommaso
IN VIAGGIO

a cura di Alex A. D’Orso - al.dorso@fsitaliane.it

save the date

MARZO 2025

TUTTA ITALIA (TRIESTE, ROMA E MILANO) FINO AL 13 APRILE

Fatima Trotta è Marina, la giovane sognatrice che nell’omonimo film cult diretto nel 1983 da Carlo Vanzina aveva il volto di Marina Suma. E poi ci sono i viziati fratelli Carraro, rampolli milanesi alla guida di un gruppo scanzonato, con Edoardo Piacente nel ruolo del seduttore Luca (interpretato nella pellicola da Jerry Calà) e Lorenzo Tognocchi in quello del viveur Felicino (al cinema Christian De Sica). Paolo Ruffini veste invece i panni di Cecco il fotografo (nel film Enio Drovandi): nella versione teatrale, il personaggio diventa un narratore

romantico che racconta con nostalgia i grandi amori perduti e l’inconsapevolezza della gioventù.

Sono tanti i protagonisti del remake corale che porta a teatro un successo del grande schermo, con un adattamento di Enrico Vanzina e Fausto Brizzi, la regia di Maurizio Colombi, costumi, trucco e acconciature di Diego dalla Palma. Il musical, che come la commedia è ambientato in una spensierata estate versiliese, porta in scena canzoni anni ‘60 capaci di trascinare gli spettatori. saporedimaremusical.it

I 20 ANNI DEL CENTRO CONSERVAZIONE E RESTAURO

VENARIA REALE (TORINO) 17>23 MARZO

Il valore del restauro, le tecnologie che vengono impiegate e le professionalità del settore sono i temi trattati nel calendario delle attività organizzate per celebrare i 20 anni del centro piemontese. Dal 17 al 21 marzo è in programma la rassegna di incontri Conservazione, ricerca e innovazione, per fare un bilancio dello stato dell’arte nel settore e confrontarsi sulle sfide future. Il 18 e il 20 due appuntamenti raccontano altrettanti cantieri d’eccellenza: il restauro di Notre-Dame di Parigi dopo l’incendio del 2019 e quello del quadro Ronda di Notte di Rembrandt conservato nel Rijksmuseum di Amsterdam. Il 22 e 23 marzo i laboratori vengono aperti ai visitatori grazie alla guida d’eccezione di storici dell’arte, restauratori e scienziati. centrorestaurovenaria.it

SAPORE DI MARE
Paky Vicenti, Marta Melchiorre, Edoardo Piacente, Fatima Trotta e Lorenzo Tognocchi
Una restauratrice del Centro conservazione e restauro La Venaria Reale
© Silvano Pupella

MILANO FINO AL 18 LUGLIO

Più di 70 strumenti per la misurazione, affiancati a una selezione di scritture e documenti originali, ripercorrono la storia della metrologia. L’obiettivo della mostra, nella sede della Camera di commercio Milano Monza Brianza Lodi, è evidenziare l’impatto che alcuni dispositivi hanno avuto sulla società contemporanea. I pezzi esposti – bilance, pesi, termometri, stadere di precisione e cristalli da laboratorio – provengono dalla collezione storica e archivistica dell’istituto. Che offre a tutti i visitatori l’occasione di approfondire gli aspetti scientifici della disciplina e riflettere sulla storia degli strumenti di lavoro negli ultimi secoli. milomb.camcom.it

CORTINAMETRAGGIO

CORTINA D’AMPEZZO (BELLUNO) 17>23 MARZO

Venti forti è il tema della nuova edizione del festival dedicato ai film brevi: un gioco di parole per festeggiare i 20 anni dalla nascita della manifestazione. E per evidenziare la potenza delle tematiche trattate dai corti in concorso, tra ricerca della libertà, conflitti familiari e generazionali, questioni d’amore e di lavoro. La manifestazione, di cui Frecciarossa è Main Partner, si svolge interamente all’interno del Centro polifunzionale Alexander Girardi Hall. Qui i 21 finalisti, presentati dall’attore Roberto Ciufoli, raccontano in pochi minuti agli spettatori storie intense che verranno valutate da una giuria composta da autori, registi e protagonisti dello spettacolo. cortinametraggio.it

HAMMERSHØI E I PITTORI DEL SILENZIO TRA IL NORD EUROPA E L’ITALIA

ROVIGO FINO AL 29 GIUGNO

Scorci di città deserte, ambienti domestici minimalisti e donne ritratte di spalle. Vilhelm Hammershøi, pittore danese nato nel 1864, è stato riscoperto recentemente e da personaggio quasi dimenticato è diventato uno degli artisti più richiesti nel mercato dell’arte. Palazzo Roverella gli dedica la prima mostra italiana e l’unica a livello internazionale per il 2025. Un’occasione per avvicinarsi alle sue opere, qui messe a confronto con quelle di artisti coevi. Con un occhio di riguardo, negli accostamenti, all’Italia, ai Paesi scandinavi, alla Francia e al Belgio.

palazzoroverella.com

Interno della chiesa di Santo Stefano Rotondo a Roma (1902) di Vilhelm Hammershøi Odense, Kunstmuseum Brandts
© Kunstmuseum Brandts
IL VALORE DELLA MISURA. UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA DELLA METROLOGIA
Una scena del cortometraggio Al buio (2024)
Una bilancia grande per oggetti

FORMAGGI & SORRISI

CREMONA 28>30 MARZO

Freschi, spalmabili e stagionati. In Italia si contano circa 487 tipi di formaggi, di cui 53 Dop. La quinta edizione del festival, a cui partecipano aziende di tutto il Paese, li celebra attraverso un calendario di appuntamenti nel centro storico della città lombarda – tra degustazioni, show cooking e laboratori – che consentono di scoprire specialità e abbinamenti inediti. Torna anche l’Oscar del formaggio, istituito per dare un riconoscimento a chi ha saputo valorizzare il prodotto, e il premio

Ambasciatore del gusto, da assegnare a un personaggio noto che ha contribuito a promuovere le varie tipologie italiane fuori dal Paese. formaggiesorrisi.it

IN LEVARE

ROMA FINO AL 20 MAGGIO

Spettacoli di danza ma anche mostre, laboratori e prove aperte al pubblico. La stagione 2025 del centro nazionale di produzione Orbita Spellbound porta corpi, coreografie e discorsi sul presente al Teatro Biblioteca Quarticciolo, al Palladium e allo Spazio Rossellini. Qui, il 13 marzo, va in scena la prima nazionale di The body symphonic, performance del coreografo libanese Charlie Prince nata in risposta alle crisi che hanno colpito il suo Paese tra il 2019 e il 2021. Il 29 aprile, invece, il Palladium ospita l’artista multidisciplinare Michael Incarbone che debutta con fin che ci trema il cuore, dove le figure emergono come segno di una danza sospesa e fragile, ispirata all’immagine dell’orizzonte. orbitaspellbound.com

BOTTEGHE FIORENTINE

FIRENZE FINO AL 31 MAGGIO

Guido Cozzi è un fotografo specializzato in reportage geografici ed etnografici. Una sua mostra, dedicata ai laboratori della città toscana, inaugura le sale espositive dell’Istituto de’ Bardi. Venti scatti, per altrettante botteghe, raccontano un tempo sospeso e invitano il visitatore a riflettere sulle condizioni attuali degli artigiani. Lungo il percorso, sono esposti anche oggetti antichi legati alla lavorazione del legno e altri strumenti appartenenti alla collezione privata del restauratore Giuseppe Margheri. L’esposizione si può visitare gratuitamente durante le iniziative organizzate dall’istituto o su prenotazione, contattando la segreteria. istitutodebardi.org

La bottega del bronzista Duccio Banchi

© Guido
Cozzi
The body symphonic di Charlie Prince
© Sebastian Autenrieth
Una passata edizione dell’evento

GLI ANNI. CAPITOLO 1 NAPOLI FINO AL 19 MAGGIO

Con il sottotitolo Episodi di storia dell’arte a Napoli dagli anni Sessanta a oggi, la mostra al museo Madre unisce opere in prestito a quelle del percorso permanente per celebrare la memoria collettiva della città partenopea attraverso grandi artisti internazionali che l’hanno attraversata negli ultimi decenni. Tra i lavori esposti c’è Nord, Sud, Est, Ovest giocano a Shangai, di Luciano Fabro, che torna a Napoli dopo essere stato concepito nel 1989 per il Museo di Capodimonte. E anche Delle distanze dalla rappresentazione, che Carlo Alfano mise in mostra per la prima volta nel 1969 alla galleria Modern Art Agency di Lucio Amelio e dal 2013 fa parte della collezione permanente del Madre. madrenapoli.it

© Amedeo Benestante

SANDRO CHIA. I DUE PITTORI

LECCE FINO AL 15 GIUGNO È uno dei membri e fondatori della Transavanguardia italiana, il movimento teorizzato negli anni ‘70 dal critico Achille Bonito Oliva che vede la pittura come un atto gioioso, libero di attingere a diversi stili e linguaggi. Sandro Chia, pseudonimo di Alessandro Coticchia, espone cento delle sue opere più intime realizzate su carta nella mostra curata dallo storico dell’arte Lorenzo Madaro. Nelle sale della Fondazione Biscozzi Rimbaud, situata su piazzetta Baglivi, su cui si affaccia la chiesa di Santa Maria della Provvidenza, prendono così vita i personaggi e le scene buffe nate dalla fantasia dell’autore postmoderno. fondazionebiscozzirimbaud.it

SALVARTI. DALLE CONFISCHE ALLE COLLEZIONI PUBBLICHE

REGGIO CALABRIA FINO AL 27 APRILE Il valore fondamentale della legalità è il fil rouge che collega le 80 ope re dell’esposizione calabrese. Capolavori firmati da artisti come Giorgio de Chirico, Lucio Fontana, Salvador Dalí e Arnaldo Pomodoro, una volta in pos sesso della criminalità organizzata, sono stati recuperati dallo Stato e resti tuiti alla comunità. Tra questi, 22 rimarranno nel Palazzo della cultura

Pasquino Crupi, che ospita la mostra ed espone in permanenza già altre cento opere provenienti da una confisca. Il percorso espo sitivo si sviluppa dalla metà del ‘900 fino ai primi anni Duemila e presenta anche opere originali come i lavori dell’artista romano Maurizio Savini realizzati con la gomma da masticare.

Disco - Con Sfera di Arnaldo Pomodoro (1986-2003)

Opera senza titolo di Sandro Chia
Courtesy Galleria Mazzoli, Modena © Rolando Paolo Guerzoni
Nord, Sud, Est, Ovest giocano a Shangai di Luciano Fabro

FUSA E CUORICINI

I COMA_COSE FESTEGGIANO DIECI ANNI DI CARRIERA. E DOPO IL TORMENTONE LANCIATO A SANREMO, PUBBLICANO IL NUOVO ALBUM E ANNUNCIANO DUE LIVE A OTTOBRE

di Gaspare Baglio gasparebaglio

In ogni edizione del Festival di Sanremo c’è una canzone che si piazza in testa e viene ripetuta in loop. Quest’anno – dopo un’estate che li ha visti protagonisti col tormentone Malavita – è toccato ai Coma_Cose e la loro Cuoricini, hit che mette alla berlina il mondo dei social network.

Con questo pezzo Francesca Mesiano e Fausto Zanardelli, coppia nell’arte e nella vita, lanciano il progetto di inediti Vita fusa, che esce il 7 marzo, e annunciano due imperdibili concerti nei palasport: il 27 ottobre a Milano e il 30 a Roma. Come avete vissuto il festival quest’anno?

[FZ] È stata una bella sfida e la canzone è stata percepita come prorompente. Quest’anno, forse, c’erano più ballad e probabilmente questa peculiarità ha fatto emergere i pezzi up. Siamo contenti soprattutto perché è passato il messaggio della canzone.

A questo proposito, immagino che la scelta di Johnson Righeira per la serata delle cover non sia stata casuale.

[FZ] Esatto. Vamos a la playa è un brano che, con sonorità accattivanti, parla di scie chimiche e radiazioni, punteggiando un momento storico in cui il tema del nucleare era molto sentito. Anche noi abbiamo cercato di fare la stessa cosa attraverso l’archetipo del tormentone e un’idea onomatopeica espressa con la reiterazione di quel “cuoricini, cuoricini”.

Facciamo un gioco: mettete i cuoricini alle cose che vi hanno colpito di questo festival.

[FM] Lucio Corsi. Ha rappresentato un segnale di quanto le persone abbiano voglia di una proposta artistica cantautorale. Poi Joan Thiele, musicista pazzesca.

[FZ] Io farei anche un plauso al mood generale. Ci è piaciuta la grande festa che si è creata dentro l’Ariston e fuori. Abbiamo percepito molta serenità e una bella atmosfera, un ecosistema a modo, con gente rispettosa, senza forzature. Il vostro nuovo album ha un gattino in cover. Come mai?

[FM] Ha un triplice significato: le fusa del gatto, la nostra vita che si fonde a livello artistico e professionale. E il fatto che a volte siamo fusi, andiamo in burnout.

Temi portanti di questo lavoro discografico?

[FZ] Racconta la nostra quotidianità, tra alti e bassi. Vogliamo aprire un dialogo con i fan della prima ora. È un disco molto intimo, a differenza di Cuoricini. Ci sono tante ballate e brani molto personali, con un linguaggio diverso, che gioca con codici e stili. È un progetto dicotomico, da scoprire: bisogna ascoltarlo varie volte per comprendere pienamente i vari mood sonori.

Quindi niente temi di attualità?

[FM] Al centro ci sono i sentimenti. Abbiamo inserito tanti brani che parlano di vita, amore e analisi umana. È un album molto tenero.

[FZ] Poi, magari, una canzone d’amore diventa un escamotage per parlare d’altro. In Honolulu affrontiamo il tema

della dipendenza, ma partiamo sempre da esperienze che ci hanno toccato, amicizie sgangherate, piccole storie di vita quotidiana. Essendo in due si crea subito un discorso di convivialità.

Il viaggio è presente nell’album?

[FM] Noi viaggiamo molto e, senza dubbio, è una dimensione che rientra spesso nella nostra scrittura. Quest’anno siamo stati in Giappone, per esempio. Muoversi stimola il pensiero, suggerisce ricordi e intenzioni, apre nuovi scenari di vita. Motivo per cui il disco è un percorso interiore e meditativo.

E il treno che importanza assume per voi?

[FZ] Quando ci sali sopra vedi tutto da un punto di vista diverso. Si passa velocemente da una zona industriale al mare. È una metafora della vita. E poi in treno abbiamo scritto tante cose finite pure in questo disco. Quanto ha influito, invece, il viaggio in Giappone?

[FZ] Tokyo sembra una metropoli come le altre, ma ha un sottotesto di diversità. C’è molto rigore nel fare le cose: a noi europei può sembrare strano perché siamo bonariamente caotici.

[FM] Il Giappone è quasi inspiegabile. Con un concetto di città e di vita lontanissimo dal nostro. Ma trasmette un senso di libertà. Dopo esserci stata ho pensato a quanto, potenzialmente, sia possibile tutto. Tra l’altro ci riferiamo proprio a questo Paese nel brano Salici Di cosa parla?

[FZ] Racconta di Porta Ticinese, dei nostri esordi, della nostra storia, fino a raggiungere un climax quasi da concerto. Parla di tutto quello che, per noi, è la musica. Da dove siamo partiti e dove siamo arrivati. È uno slancio di coraggio umano e un ringraziamento al pubblico cha ha affidato le proprie emozioni alle nostre canzoni. Non ci importa del successo, ma della memoria condivisa. I nostri live sono un girotondo in cui siamo tutti allo stesso livello, in cui cerchiamo di restituire affetto.

cover dell’album Vita fusa

Come siete nella vita privata?

[FM] Defilati. Non frequentiamo le movide. E forse questo ci lega al pubblico. E dei concerti che ci dite?

[FZ] Quelli di ottobre saranno delle grandi feste per raccontare questi dieci anni insieme. Ma stiamo iniziando anche a imbastire qualcosa per l’estate. Ci sarà modo di incontrarci.

comacose.it coma_cose

© Cosimo Buccolieri
Styling: Tiny Idols + Pablo Patanè Outfit: Maison Valentino by Alessandro Michele
La

L’ENERGIA DELLE PAROLE

MEGLIO POCHE MA POTENTI SECONDO SIMONE CRISTICCHI. CHE, DOPO L’EXPLOIT A SANREMO, SI DIVIDE TRA LA PROMOZIONE DELL’ALBUM

DALLE TENEBRE ALLA LUCE E DUE SPETTACOLI TEATRALI

Q«uesta canzone mi sta portando tantissimo amore e me ne accorgo nel mondo reale, più che sui social». Simone Cristicchi racconta così il successo di Quando sarai piccola, presentata a Sanremo e vincitrice del Premio della sala stampa Lucio Dalla, di quello per il miglior componimento musicale dedicato a Giancarlo Bigazzi e del Lunezia. Uomo di teatro, oltre a promuovere il nuovo album Dalle tenebre alla luce, l’artista è in tournée con gli spettacoli Torneremo ancoraConcerto mistico per Battiato e Franciscus - Il folle che parlava agli uccelli

Nel tuo percorso si intravede molta fede.

La definirei una ricerca, la mia. Non sono approdato a una religiosità canonica o canonizzata. Sono un appassionato di filosofia e delle domande che portano a interrogarsi sui grandi temi dell’esistenza. Mi sono avventurato nel mondo dell’invisibile, qualcosa di intangibile che riguarda la sfera interiore. Ho iniziato col tema della felicità scrivendo il libro HappyNext, a cui sono seguiti uno spettacolo e un documentario omonimi. Per l’occasione ho intervistato suore di clausura, sacerdoti, buddisti, monaci zen. Ho allargato il tema a tutte le religioni.

E hai capito cos’è la felicità?

Qualcosa di fuggevole. Secondo i grandi mistici è il sentimento della gioia, quello che San Francesco definiva la perfetta letizia. Un punto fermo in mezzo alla tempesta de -

gli eventi. Quando le cose non vanno per il verso giusto, mantenere dentro di sé una particella di gioia consente di vedere tutto con una prospettiva di speranza.

Parafrasando la title track del tuo album, quando sei passato dalle tenebre alla luce?

«Il mio guru è il dolore», ha detto un amico. Entrando a contatto con la sofferenza capisco qualcosa di me. Quando avevo dieci anni mio padre si è ammalato ed è morto all’età di 40 anni. Ho cercato di affrontare questa cosa non diventando violento verso me stesso: una parte di me era arrabbiata e ancora un po’ è così.

Come ne sei uscito?

Mi sono chiuso nella mia stanza a disegnare. L’arte mi è venuta in soccorso, è stata curativa.

Nel 2013 tua mamma è stata colpita da un’emorragia cerebrale che l’ha resa disabile al 100%. Che insegnamento hai ricavato da questa esperienza tanto dura?

Ho relativizzato i fastidi superficiali che ci accadono. Le persone sofferenti insegnano la filosofia dell’accettazione.

Invece di maledire la vita per quello che le è successo, mia madre continua a sorridere.

Tra le canzoni del nuovo disco è molto interessante Cerco una parola. Che valore assume, per te, la parola?

È una frequenza, come dico anche nel testo. Ho citato Andrea Camilleri, secondo il quale le parole che dicono la verità hanno una frequenza diversa dalle altre. Quelle dei re -

di Gaspare Baglio gasparebaglio

ligiosi carismatici, nella loro semplicità, avevano una forma trasformativa. Meglio poche parole, ma potenti. In questo frastuono del nulla di cui è pieno il mondo, ne basterebbe una in grado di cambiare la realtà.

Porti in scena uno spettacolo su Franco Battiato e San Francesco: hanno qualcosa in comune?

La nostalgia dell’infinito, la ricerca incessante verso la matrice divina. Battiato era un ricercatore spirituale a 360 gradi: ha abbracciato la mistica, radice di tutte le religioni spesso osteggiata perché prevede un contatto col divino senza intermediazioni. San Francesco, invece, è un Alter Christus, un secondo Gesù che vive il Vangelo sine glossa, cioè alla lettera: lo mette in pratica senza speculazioni ideologiche. È l’alfiere del messaggio di Cristo.

Dopo tutti questi studi, chi è oggi Simone Cristicchi?

Un ricercautore. Tutte le cose che faccio sono frutto di una ricerca personale.

simonecristicchi.it cristicchi

Simone Cristicchi vince il Premio Giancarlo Bigazzi al Festival di Sanremo 2025

L’AMICO GENIALE

A

21 ANNI EDOARDO PRATI SPOPOLA SUI SOCIAL DIVULGANDO

LA LETTERATURA CLASSICA. ORA GIRA L’ITALIA CON LO

SPETTACOLO TEATRALE CANTAMI D’AMORE E INVITA A PRENDERE SUL

SERIO LE NUOVE GENERAZIONI

di Francesca Ventre - f.ventre@fsitaliane.it

Un bibliomane puro, appassionato di letteratura e musica, in grado di divulgare con semplicità, attraverso i social, temi complessi. Edoardo Prati, 21 anni, chiede agli adulti di riconoscere ai giovani la loro specifica autorevolezza. Da pochi mesi è in tournée teatrale (il 17 è nella sua Rimini, a Milano il 31 e a Roma il 15 e 16 aprile), con Cantami d’amore, un’esperienza di cui è molto felice.

In cosa consiste lo spettacolo?

È una performance che ho ideato insieme a Manuela Mazzocchi ed Enrico Zaccheo. Il tema principale è l’amore. Contiene domande rivolte ai grandi autori della letteratura e non solo, da Dante Alighieri a Guido Cavalcanti, da Torquato Tasso a Frida Kahlo. Con la speranza di riuscire a trovare risposte che ci facciano sentire meno soli.

Quando ti sei appassionato alla cultura umanistica?

È successo negli anni in cui frequentavo il liceo classico. Credo che il mio primo libro, però, sia stato Geronimo Stilton Fin da piccolo non potevo fare a meno di leggere. Ero alla ricerca di umanità, poiché ne vedevo poca intorno a me. Come ti trovi con i tuoi coetanei?

Sono nato nel 2004, ma frequento persone di tutte le generazioni e rifiuto le categorie d’età. Ho molti cari amici sopra i 50 anni e sotto i 30: sono persone che amo, con cui ho una passione in comune e con cui rido.

Secondo te come vengono considerati i giovani oggi?

Veniamo infantilizzati. Se ai ragazzi e alle ragazze fosse riconosciuta un’autorevolezza specifica, ci si accorgerebbe del loro pensiero innovativo.

La matematica e le scienze ti attirano?

Stimo molto chi le studia, ma io sono una schiappa in queste materie. Al liceo, per circa un mese, ho smesso di seguire le lezioni di matematica, fisica e chimica. Insieme alla mia migliore amica me ne andavo a Bologna a vedere una mostra, per esempio. La nostra era una

trasgressione minima che aveva, però, un valore di apprendimento.

Si discute del reinserimento del latino nei programmi della scuola media. Cosa ne pensi?

Dare la possibilità di impararlo può avere un gran valore. Confrontarsi con il latino, che è una lingua morta e non comunicativa, sarebbe una palestra per l’apprendimento. Sarà anche materia di esame per la seconda prova scritta al liceo Classico, quest’anno. Un consiglio per i maturandi?

Godersi la fine di un’esperienza e prepararsi a quello che verrà. Ma anche cercare di vivere la situazione provando a divertirsi: la maturità è un tremore che fra due anni farà sorridere.

Ti piacerebbe pubblicare un libro?

La scrittura fa parte della mia vita ogni giorno, ho anche una collaborazione con il quotidiano la Repubblica. Ma un libro lo pubblicherò solo quando sarò sicuro di poter dare davvero un contributo. Ho troppo rispetto per la carta stampata, anche perché per produrla si tagliano gli alberi. Porti avanti le tue ricerche solo su volumi cartacei?

Sì, in assoluto. Acquisto più libri di quanto non sia in grado di leggerne. E questo è un problema, perché a Bologna divido la casa con altre persone.

Cosa stai leggendo adesso?

Fondamenta degli Incurabili di Iosif Brodskij. Poi nel libro ho visto la citazione della filosofa Susan Sontag e mi è venuta voglia di conoscere anche qualche sua opera.

La lettura ti intrattiene pure in viaggio?

Il treno è diventato il mio ufficio. Una volta salito, mi sistemo con tutti i miei libri. E vedere il panorama che cambia, per paradosso, mi isola. Il paesaggio ha un enorme valore, il valore della modernità.

edoardoprati

Intervista UN TRENO DI LIBRI

UN LEGAME ANCESTRALE

È QUELLO TRA IL VIAGGIO E LA SCRITTURA SECONDO LORENZA PIERI,

TRA I GIURATI DEL CONCORSO LETTERARIO PER ESORDIENTI ORGANIZZATO

DAL GRUPPO FS IN COLLABORAZIONE COL SALONE DEL LIBRO

Scrittrice, editor, traduttrice. Lorenza Pieri ha all’attivo 25 traslochi, una decina di città abitate e diversi libri tra cui Isole minori (edizioni e/o), romanzo d’esordio ambientato all’isola del Giglio, luogo dell’infanzia dove lei ha imparato a camminare, nuotare, leggere, scrivere e amare. Anche quest’anno è tra i giurati del concorso letterario per esordienti, giunto alla terza edizione, A/R Andata e racconto. Viaggiare con leggerezza: istruzioni per l’uso, organizzato dal Gruppo FS in collaborazione con il Salone Internazionale del Libro di Torino.

Scrivere è un lavoro o un modo di essere?

Entrambe le cose e anche di più: è una necessità.

Cos’è un libro?

È un mondo a cui si accede, tramite le parole, a luoghi, tempi e menti che non sono i nostri. Come diceva Umberto Eco, i libri ci danno la possibilità di vivere tante vite, pur avendone a disposizione solo una.

Dopo l’infanzia in Toscana hai vissuto a Parigi, Roma, Torino e poi negli Stati Uniti. Viaggiare è un bisogno, un’opportunità o un’espressione della tua personalità?

Ho avuto il privilegio di spostarmi molto, quasi sempre per scelta e quasi mai per necessità. Mi sento a mio agio nella condizione di straniera e avere un concetto di casa molto lontano dall’idea tradizionale di appartenenza ha a che fare anche con la mia identità. Però, se mi chiedi di scegliere tra queste tre opzioni, direi che viaggiare è più di tutto un’opportunità di conoscenza, come lo è la scrittura del resto.

Che scrittrice sei? Mattiniera, notturna, disordinata o hai una metodica routine quotidiana?

Sono mattiniera e disordinata. Mi piacerebbe tanto essere metodica, ma non sono riuscita davvero mai a vivere la scrittura come se fosse un lavoro d’ufficio.

Nel tuo ultimo lavoro, Volevo un regno più grande, per Electa editore, racconti la storia della scultrice Niki de Saint Phalle, donna tormentata che ha trovato la sua autodeterminazione nell’arte.

Ho vissuto per tutta l’adolescenza a Capalbio, a pochi chilometri dal luogo in cui lei stava costruendo il suo giardino di sculture. Eppure, non ho mai conosciuto Niki di persona. La sua vita e le sue opere mi hanno influenzata tantissimo,

sono diventate una sorta di ossessione. Ho supplito al mancato incontro scrivendo di lei, trasformandola anche in un personaggio letterario nel mio romanzo Il giardino dei mostri, pubblicato da edizioni e/o.

Sei stata confermata nella giuria del concorso A/R Andata e racconto, che ha come tema per questa edizione Viaggiare con leggerezza. Cosa ti aspetti dagli esordienti?

Dato che si tratta di narrativa breve, mi piacerebbe che la leggerezza fosse interpretata un po’ come la intendeva Italo Calvino. Perché riuscire a «togliere peso alla struttura del racconto e al linguaggio» può essere un grande valore anziché un difetto. In chi è agli inizi c’è spesso il desiderio di mostrare la bella scrittura, che a volte è nemica di una buona narrazione. Quali passi devono compiere scrittori e scrittrici giovani per farsi notare da una casa editrice?

Quelli tradizionali: scrivere molto, cercare di pubblicare sulle riviste, partecipare ai concorsi. Anche le scuole di scrittura creativa sono un ottimo trampolino di lancio.

Il Salone è una buona occasione?

È un’ottima opportunità per conoscere le case editrici, soprattutto quelle indipendenti, poco visibili nelle librerie di catena. Per capire cosa pubblicano, che collane hanno, a chi eventualmente presentarsi. Ho visto proporre un fantasy a chi stampa solo poesia, ma non tutto va bene per tutti. Sconsiglierei, invece, di portare il proprio dattiloscritto in fiera, è quasi sicuro che andrà perso.

Avere la vocazione può bastare?

Da sola non è mai sufficiente. Scrivere bene è difficile e richiede davvero molto lavoro. La letteratura non è mai frutto di solo talento.

Prendi il treno?

Sempre. È il mio mezzo di trasporto preferito.

Viaggio e letteratura: un legame ancestrale?

Sì, basti pensare all’Odissea. Per me poi, che ho come casa principale un’isola, da cui sono partita e a cui sempre torno, il legame da ancestrale diventa anche personale.

salonelibro.it salonelibro SaloneLibroTorino

Lo scaffale della Freccia

Marcelo Rubens Paiva

La Nuova Frontiera, pp. 288 € 18   Rio de Janeiro, gennaio 1971: Marcelo è undicenne quando il padre, un ex deputato, viene sequestrato dalla dittatura militare e scompare. Con cinque figli da crescere e nonostante il dolore, Eunice, la madre del ragazzino, trova la forza di ricostruire la propria vita: diventa avvocata, dedicandosi alle lotte per la verità e la democratizzazione del Brasile. Quando Eunice si ammala di Alzheimer, un Marcelo adulto inizia il suo viaggio nei ricordi per mantenere viva la memoria collettiva.

ISTELLA MEA

Ciriaco Offeddu

Giunti, pp. 34 € 20

Un romanzo vasto, che parte dalla Sardegna leggendaria e arriva all’Argentina nostalgica degli emigrati. In mezzo, il destino di uomini e donne che si intreccia tra passioni forti, vendette e sentimenti. Nei primi anni ‘60 sboccia l’amore tra la giovane Rechella e Martino, un ragazzino senza genitori cresciuto con la nonna Jaja. Una donna austera e rispettata, narratrice di storie magiche, che nella cantina nasconde qualcosa di malvagio e oscuro. Un racconto d’amore con toni da thriller psicologico.

SENSI

Adania Shibli

La Nave di Teseo, pp. 218 € 16

La protagonista dell’opera è una ragazzina della Palestina, ultima di nove sorelle, che fa i conti con scoperte, speranze, eventi e tragedie a cui nessuno dovrebbe assistere. La giovane cerca di concentrarsi sulle piccole cose, per non farsi sopraffare dalla tremenda realtà che la circonda. L’autrice rompe con le tradizioni della narrativa araba moderna consegnando un’opera toccante, tesa a far prendere coscienza delle condizioni di un popolo dalla storia dolorosa.

VISUS

Riccardo Falcinelli

Einaudi, pp. 552 € 25

La storia del volto umano, con la sua mimica, dall’antichità ai selfie onnipresenti di oggi. La faccia è al centro di ogni mezzo comunicativo, dall’arte ai film, dalle pubblicità ai social, ma è anche riflessa nei nostri specchi ogni mattina. Il viso è sempre una costruzione culturale: rappresenta la parte del corpo più sottoposta ad attribuzioni di senso. Da Alessandro Magno a Rita Hayworth, fino all’icona di Cristo, l’autore inventa una «facciologia» su cui riflettere.

Stig Dagerman Iperborea, pp. 320 € 19

Sperimentatore e innovatore, Dagerman alterna nei suoi romanzi adesione alla realtà e poetica dell’assurdo con forti connotazioni simboliche. Nei 16 racconti contenuti in questo volume, ci sono personaggi attanagliati da un terrore senza nome né ragione, in preda a ossessivi sensi di colpa o flussi di coscienza sull’esistenza. L’autore cerca di presentare in modo vivo la sofferenza e la costante ricerca d’amore presenti nell’esperienza umana.

MAESTRE

Carolina Capria

HarperCollins, pp. 224 € 18

Se molti testi raccontano di eroismo al maschile, l’autrice sceglie la letteratura femminile di tutte le epoche per cambiare prospettiva. Grandi scrittrici come Jane Austen e Toni Morrison, o eroine come la Jane Eyre raccontata da Charlotte Brontë e la Scarlett

O’Hara di Margaret Mitchell, fino a Modesta, protagonista dell’Arte della gioia di Goliarda

Sapienza: sono tante le maestre capaci di invertire le rotte sociali, puntando all’autodeterminazione nella ricerca della propria felicità.

SONO ANCORA QUI
L’UOMO CHE NON VOLEVA PIANGERE

LA VACANZA

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Invito alla lettura ragazzi

di Alex A. D’Orso - al.dorso@fsitaliane.it

POESIE NOTTURNE

SULLA SOGLIA DEL SONNO NASCONO NUOVI MODI DI VEDERE LA REALTÀ. NELL’ULTIMO LIBRO DI CRISTINA BELLEMO, BAMBINI E BAMBINE FANTASTICANO SUI MISTERI DEL BUIO INVENTANDO DIMENSIONI ALTERNATIVE

gonisti e le protagoniste di questo albo illustrato fantasticano su quello che succede quando arriva il buio. Il risultato è una raccolta di poesie tenere e colloquiali, un’esplorazione delicata delle emozioni che le persone, piccole e grandi, possono provare di fronte al mistero: paura, stupore, eccitazione. Sulla soglia del sonno, con lo sguardo rivolto verso uno spazio sconosciuto, si inventano nuovi modi di vedere le cose.

Illustrazioni di Flavia Ruotolo
Cristina Bellemo
Che cosa c’è dentro la notte fuori da me?
€ 16,00
Un’illustrazione di Flavia Ruotolo tratta da Poesie notturne
Topipittori, pp. 64 € 16 (da 4 anni)

Lo scaffale ragazzi a cura di Sandra Gesualdi

Samir Senoussi, illustrazioni Sébastien Mourrain Lapis, pp. 40 € 16 (da 6 anni)

Un albo illustrato che narra la storia del capolavoro più famoso al mondo: La Gioconda. A parlare in prima persona è proprio il quadro dipinto da Leonardo da Vinci. Con un racconto ironico e divertente, l’opera d’arte ripercorre le interminabili sedute di posa, i viaggi con il suo autore e le avventure che l’hanno condotta fino al Louvre. C’è anche un episodio cruciale: il suo furto nel 1911, da parte di Vincenzo, operaio del museo parigino.

SPAZIO LIBERO

Federica Ortolan, illustrazioni Giulia Pastorino Clichy, pp. 40 € 21 (da 5 anni)

Esiste uno spazio completamente libero da tutto? Certo, ma non è vuoto: è pieno di personaggi buffi, ballerine, funambuli, giocolieri e colli lunghi di giraffe. Un viaggio in un vortice di colorati e infiniti mondi, dalle sfumature rosse, blu e violette, creati dalla fantasia. Un testo originale e stimolante, accompagnato da magnetiche illustrazioni, che racconta il dialogo tra due bambini capaci di prendersi i propri spazi. Per riflettere e far riflettere sulla libertà di pensiero.

Elvio Barlettani,

illustrazioni Massimo Panicucci

La Bancarella, pp. 170 € 17,10 (da 7 anni)

La storia vera di un cane speciale che, tra gli anni ‘50 e ‘60, divenne famoso per aver compiuto molti viaggi in treno da solo. Comparve una mattina alla stazione di Campiglia Marittima, in provincia di Livorno, dove il vice capostazione Barlettani con la figlia decisero di adottarlo. Divenne così la mascotte di passeggeri e ferrovieri, imparò a prendere le coincidenze, a conoscere gli orari e a distinguere i convogli. Un racconto che parla di amicizia, coraggio e voglia di scoprire il mondo.

FRATELLINO

Amets Arzallus Antia, Ibrahima Balde Feltrinelli, pp. 144 € 12 (da 12 anni)

La storia vera di Ibrahima Balde, che ha lasciato la Guinea e il lavoro di camionista per andare alla ricerca del fratellino, partito con l’intenzione di raggiungere l’Europa e mai giunto a destinazione. Il racconto di un viaggio che tutti pensano di conoscere ma del quale, in realtà, nessuno immagina gli orrori. La voce lucida ed essenziale del poeta Amets Arzallus Antia illustra la sofferta decisione del protagonista di lasciarsi tutto alle spalle per mettersi alla ricerca del fratello. G.B.

FILOMINI

Alice Brière-Haquet

illustrazioni Olivier Philipponneau

Fatatrac, pp. varie € 5,90 (da 3 anni)

Il piccolo porcospino, con gentilezza, insegna a stare insieme senza farsi del male. Il filosofo Schopenhauer spiega perché comportarsi come lui per convivere serenamente. Questo racconto fa parte della collana dei mini albi illustrati con il foro in copertina per indovinare l’animale protagonista della storia. Ci sono anche il cane di Diogene, l’anatra di Wittgenstein o la farfalla di Zhuangzi. Storie classiche, educative e positive, trasmesse dai più grandi pensatori di ogni tempo.

SUPERGIRL: LA DONNA DEL DOMANI

Tom King, Bilquis Evely, Matheus Lopes Panini, pp. 272 € 32 (da 12 anni)

Supergirl, al secolo Kara Zor-El, ha vissuto centinaia di epiche avventure nel corso della sua carriera, ma ora si trova senza uno scopo, alla ricerca di un’impresa da compiere. Una kryptoniana, il super cane Krypto e una ragazzina aliena arrabbiata e desiderosa di vendetta intraprendono un viaggio nel cosmo che li cambierà per sempre. Un capolavoro fantascientifico a fumetti da cui è tratto il film prodotto da James Gunn, diretto da Craig Gillespie e interpretato da Milly Alcock, di cui sono in corso le riprese. G.B.

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BALLOIO NUOVO NUOVO BALLO

LORENZO CHERUBINI È

TORNATO. DOPO L’INCIDENTE

DEL 2023, RIPARTE DA PESARO IL 4 MARZO CON IL TOUR

PALAJOVA. E UN ALBUM DI BRANI AUTOBIOGRAFICI CHE

RACCONTANO LA PAURA, IL

SENSO DI COLPA E LA PASSIONE PER I VIAGGI

Tra un morso a una tavoletta di cioccolata, condivisa con la moglie Francesca Valiani, e un abbraccio alla figlia Teresa, viene a sedersi vicino a me. Gli mostro un suo vecchio cd del 2002, Il quinto mondo, e lui mi ricorda il live che fece quell’anno a Roma: «Ero allo Stadio Flaminio, progettato da Pier Luigi Nervi, che ora è in stato d’abbandono. Già all’epoca cadeva a pezzi, eppure me lo ricordo con piacere. Io stesso da ragazzino ci vidi i Duran Duran e i Genesis. All’epoca mi sembrava uno spazio enorme anche perché, quando ho iniziato, non erano molto frequenti i concerti negli stadi».

di Cecilia Morrico MorriCecili morricocecili

Ci incontriamo nello studio del suo ufficio stampa, a Milano. Da un lato, spicca un vero set televisivo con luci e telecamere. Dall’altro, solo un tavolo con sopra una chitarra. Jovanotti, al secolo Lorenzo Cherubini, si muove qua e là con i suoi tipici saltelli che sembrano una danza e fanno dimenticare a chi lo guarda i mesi trascorsi a letto, dopo l’incidente in bici del 2023 a Santo Domingo, le due operazioni, la fisioterapia e le stampelle.

L’artista è tornato con un nuovo album, Il corpo umano - Vol. 1 uno dei più autobiografici. E si prepara a portarlo in giro per l’Italia nel tour PalaJova, che parte da Pesaro il 4 marzo e si chiude all’Arena di Verona con cinque concerti, il 15, 16, 18, 19 e 21 maggio.

Quell’album contiene la famosissima Ti sposerò, in cui c’è un verso dedicato proprio alla bicicletta «che va sopra la collina a faticar e poi giù come a planar tra mille girasoli». Il suo sguardo si accende di consapevolezza: «Ma la sai una cosa? In tutta la mia carriera quello è l’unico pezzo in cui parlo di una bici, anche se ho percorso centinaia di migliaia di chilometri su due ruote».

Proprio una bicicletta ha messo temporaneamente in stop la tua carriera.

Ho imparato che bisogna stare attenti alle cose che ami.

Anche se l’incidente non mi ha fatto cambiare atteggiamento nei confronti della bici. Sono caduto tante volte, ma al massimo avevo rimediato un paio di costole rotte. Non avevo messo in conto di farmi così male.

E invece ti sei dovuto fermare, proprio tu che sei abituato a ballare sempre. Come è stato?

L’ho vissuta male. Ho avuto paura e mi sono sentito in col-

pa per la mia famiglia e per aver messo a repentaglio il lavoro di tutti quelli che si muovono intorno a me. Nel 2023 eravamo pronti a partire con un tour, avevamo costruito una grande macchina e io ho fermato il motore: mi sentivo responsabile per tutte le persone che stavano con me. Allora ho cercato di capire come risolvere la situazione e quale poteva essere il mio margine di miglioramento. Sono tornato in piedi, anche se il professore che mi ha operato mi ha detto che sentirò dolore ancora per qualche mese. Ma continuo a fare fisioterapia e ginnastica. Ti sei concentrato sul lavoro fisico. E la parte artistica?

In realtà, appena mi sono rimesso in piedi ho avuto subito voglia di buttar giù una canzone. Tutti i miei successi nascono dai testi e scrivere è una cosa che non ho mai smesso di fare.

Anche in ospedale prendevo appunti, ascoltavo tantissima musica e leggevo. Durante l’ultimo anno, visto che le mie mani erano a posto, ho suonato molto la chitarra e mi sono esercitato. Non ho viaggiato fisicamente ma l’ho fatto con la testa.

La traccia Fuorionda, che ha anticipato l’album, inizia con una sorta di cronaca dell’incidente.

Esattamente. Non avrei mai pensato di scrivere una canzone così ma è successo. Per me i brani nascono sempre dalle esperienze, altrimenti risultano deboli. Hanno davvero forza se riescono a raccontare qualcosa, devono registrare la verità, altrimenti le persone se ne accorgono. Fuorionda è un singolo molto particolare, può sembrare un po’ schizofrenico perché racchiude due anime che danzano insieme: accanto a una ritmica che fa volare con leggerezza e al mio «oh yeah», c’è un testo che contiene parole gravi.

Canti una frase che dice: «Mi chiedi come va e ti aspetti che risponda». Parli della degenza?

Sì, mi chiedevano come stavo e io non volevo dire: «Male».

Anche se era così. I miei genitori mi hanno insegnato a rispondere sempre che va tutto bene, perché è quello che le persone vogliono sentire. Non è nelle mie corde rispondere in modo negativo e così ho tentato di raccontare questa cosa in maniera onesta.

Nel singolo Montecristo parli dell’estate del 1976 e fai: «Quando dissi a me stesso: “Ehi, diventa quello che sei. Non come vogliono loro”». A cosa ti riferisci?

Non è una data lapidaria ma metaforica. Nel ‘76 avevo dieci anni, questa frase in realtà me la sono detta un po’ dopo,

L’album Il corpo umano - Vol. 1

nell’adolescenza. Racconto il momento in cui ho capito che la mia passione per lo spettacolo era forte e avrei dovuto assecondarla. L’adolescenza è un’età difficile perché si dà molta importanza al giudizio degli altri, ma avere questo grande amore per la musica è stata una fortuna.

Chi erano gli altri per te?

Le persone che abitavano il mio mondo di ragazzo. I coetanei a scuola che mi spingevano verso il conformismo, i miei genitori che, per amore o paura, non credevano che potessi avere una carriera nella musica. Ora faccio quello che mi piace, ma non vuol dire che sia stata una passeggiata. Il percorso l’ho scelto io ma ci sono voluti impegno e sacrificio per portarlo avanti.

Nel brano Celentano parli di due episodi che ti sono successi intorno al mondo. Che rapporto hai con il viaggio?

È la mia prima passione, supera anche quella per la musica. Mi piace il mondo del viaggio in tutte le sue sfaccettature: la letteratura di genere, le carte geografiche, i mappamondi, le storie dei grandi esploratori, da Marco Polo a Cristoforo Colombo, e quelle degli astronauti. Mi affascina questa dimensione, vorrei essere nello stesso tempo il navigatore Antonio Pigafetta e l’esploratore Magellano e circumnavigare il globo. Ho girato tanto ma mai come turista: amo immergermi nei posti che non conosco, in luoghi sconosciuti di cui non parlo la lingua. Sembra quasi che per te sia un’esperienza spirituale.

Sì, è come un pellegrinaggio. Mi pongo un obiettivo: punto una città o un luogo sul mappamondo e ci voglio arrivare.

A proposito di pellegrinaggio, il 2025 è anche l’anno del Giubileo. Quando verrai a Roma ad aprile attraverserai una Porta santa?

Assolutamente sì. È già successo nel 1975. Quell’anno mio padre, che lavorava per il Vaticano, era impegnato

©
Filippo
Maffei

nell’organizzazione del Giubileo. L’estate prima, chiusa la scuola, mi aveva messo ad arrotolare i poster realizzati per l’occasione che poi sarebbero stati venduti in tutto il mondo. Ricordo le mie mani di bambino mentre chiudevano questi manifesti firmati da un artista contemporaneo. Papa Paolo VI era un grande amante dell’arte, al contrario di Giovanni Paolo II: a lui importava poco e infatti smise di finanziare quel tipo di iniziative.

E di papa Francesco che ci dici?

È attento al mondo della comunicazione, più che a quello dell’arte. Ha un approccio divulgativo.

A proposito del tour: prevede già 45 date in tutta Italia, un numero impegnativo, come ti senti?

Era tutto già programmato un anno fa, ma abbiamo ritardato per stare più sicuri. Alle prevendite si è registrata un’affluenza entusiasmante e sono lusingato dal fatto che la mia band e il mio pubblico desiderassero così tanto il mio ritorno. Mi dà ancora più carica. Quindi, meno male, direi!

Quali successi ascolteremo?

Sarà un concerto con le hit più famose perché voglio che il pubblico canti con me. Ho inserito tante canzoni romantiche degli anni ‘90 che erano state messe da parte durante i Jova Beach Party. Per ora ho tolto dalla scaletta Ciao mamma, mentre ci sarà Ragazzo fortunato, con cui chiudo sempre i live. Per me è un rito, una tradizione. Sono previsti ospiti?

Tendenzialmente vorrei fare uno spettacolo senza altre presenze sul palco. Qualcosa di intimo con la mia band, un

concerto dedicato alla nostra storia. Poi, se a Bologna volesse passare Gianni Morandi, per me sarebbe una benedizione e non potrei dirgli di no.

Nel 1992 hai lanciato Sai qual è il problema, che affrontava con lucidità il tema dell’Aids. Oggi un’operazione simile avrebbe senso?

Era una canzone di servizio, volevo rendermi utile e dire la mia su una questione che in quegli anni era centrale. Per me, oggi, la musica non ha più quel compito perché sono subentrati altri media. All’epoca un pezzo aveva una forza specifica, ora bastano un tweet o un meme fatto bene per una comunicazione più sintetica e rapida, in grado di raggiungere tantissime persone. Alle canzoni resta l’energia poetica e il potere di trasmettere emozioni vere che i social non possono darti.

soleluna.com

lorenzojova lorenzo.jovanotti.cherubini

FRECCIAROSSA TRENO UFFICIALE DEL PALAJOVA

Da marzo il Frecciarossa di Trenitalia, in qualità di Treno Ufficiale, accompagna Jovanotti nei live delle principali città italiane. Grazie all’offerta FrecciaMUSIC, i fan possono raggiungere i concerti dell’artista e rientrare nella propria città prendendo un Frecciarossa, un Frecciargento o un Frecciabianca con sconti fino al 75% sul biglietto Base. Per farlo, basta selezionare l’offerta FrecciaMUSIC in fase di acquisto e utilizzare il codice PALAJOVA. trenitalia.com

Photo Giovanni Giannoni/WWD/via Getty Images

GLI SCAVI DI POMPEI, LE VILLE

PALLADIANE O UN VIAGGIO SUL

NUOVO ORIENT EXPRESS. GLI

ITINERARI DA NON PERDERE NEL NOSTRO PAESE IN PRIMAVERA

SECONDO IL FINANCIAL TIMES

Che l’Italia sia una delle mete preferite dai turisti è cosa nota. A segnalare quali saranno le località dello Stivale più gettonate quest’anno ci pensa il Financial Times

Il quotidiano economico inglese, stilando l’elenco delle 50 vacanze da programmare nel 2025, ha premiato più volte il nostro Paese. Tra le diverse esperienze, consiglia una notte in un faro a Ischia, una gita tra i nuraghi sardi, una corsa in

VACANZE

di Cecilia Morrico MorriCecili morricocecili
Pompei, Napoli

treno notturno da Bruxelles a Venezia. Nei mesi primaverili, però, in Italia ci sono tre avventure da non perdere: scoprire

gli scavi di Pompei, viaggiare a bordo del nuovo treno La Dolce Vita Orient Express, visitare le ville palladiane del Veneto. TRA LE MERAVIGLIE DI POMPEI

Marzo è il periodo ideale per andare al Parco archeologico di Pompei (Napoli), dove gli scavi, che continuano con fervore, portano costantemente a nuove scoperte. Per sentirsi dei

novelli Indiana Jones, tutti i giorni dal lunedì al venerdì è possibile visitare su prenotazione il cantiere della Regio IX, uno dei nove quartieri in cui è suddiviso il sito. I nuovi scavi sono partiti a febbraio 2023 su un’area di circa 3.200 m2, quasi un intero isolato dell’antica città sepolta nel 79 d.C. dal Vesuvio. Qui si può accedere in gruppi di 15 persone, accompagnati dal personale che illustra i principali rinvenimenti e la metodologia di lavoro.

Tra le ultime scoperte ci sono il complesso termale privato più grande di Pompei con annesso il Salone nero – spazio conviviale decorato con soggetti mitologici – e il recente Sacrario con pareti blu, rinvenuto a maggio dello scorso anno. Quest’ultimo spicca proprio per il colore delle pareti, piuttosto raro negli affreschi pompeiani. I dipinti ritraggono figure femminili che affiancano le nicchie presenti al centro, raffiguranti le quattro stagioni, e alcune allegorie dell’agricoltura e della pastorizia, come indicano gli attributi dell’aratro e del pedum, un bastone usato da pastori e cacciatori. La stanza, che misura circa otto m 2 , sembrerebbe appunto un sacrario, quella parte dell’abitazione dove venivano depositati gli strumenti per la liturgia e i sacrifici. Gli scavi hanno restituito anche oggetti appartenenti all’arredo della casa, 15 anfore da trasporto e un corredo in bronzo composto da due brocche e due lucerne.

Le visite guidate consentono di ammirare queste bellezze ma accendono anche l’attenzione sugli aspetti metodologici del lavoro degli archeologi e dei restauratori.

IN VIAGGIO SULL’ORIENT EXPRESS ITALIANO

Ad aprile partono le prime corse del treno La Dolce Vita Orient Express. E proprio in questo mese il Financial Times suggerisce, a chi può, di sperimentare questa proposta di lusso, tra carrozze vintage con design ispirato agli anni ‘60 e i menù del pluripremiato chef Heinz Beck. Il treno parte dalla Capitale per effettuare otto diversi itinerari tra nord e sud dell’Italia, dal Veneto alla Basilicata, dalla Liguria alla Sicilia, passando per la Toscana, con percorsi dedicati da una o due notti. Alla stazione di Roma Ostiense i passeggeri vengono accolti nella lounge “La Dolce Vita”, anch’essa in stile sixties. L’iniziativa realizzata da Arsenale in partnership con il marchio Orient Express e il supporto delle Società del Gruppo FS che sono partner: Trenitalia, FS Treni Turistici Italiani e Fondazione FS. Questo ambizioso e affascinante progetto vuole rendere omaggio al glamour e al made in Italy.

LE VILLE DI PALLADIO IN VENETO

Per maggio il quotidiano economico consiglia di visitare le ville palladiane in Veneto. Prendendo spunto dalla proposta di un tour operator inglese, propone una

La Dolce Vita Orient Express

vacanza di cinque giorni alla scoperta dei capolavori dell’architetto Andrea Palladio, anche se non saranno sufficienti comunque per visitare tutte le 24 residenze, concentrate soprattutto nella provincia di Vicenza. Edificate a partire dagli anni '40 del '500 come dimore della nobiltà, avevano anche funzione agricola. Mentre, infatti, l’impero marittimo veneziano si sgretolava gradualmente davanti all’avanzata dei turchi ottomani, gli abitanti del territorio compensarono investendo nell’entroterra. Le costruzioni hanno un preciso ordine geometrico che nasce da sofisticati sistemi di proporzione e non c'è da meravigliarsi se sono state inserite nella lista dei siti Pa -

trimonio dell’umanità.

Nell’elenco di quelle da non perdere c’è la Rotonda di Vicenza, la più famosa al mondo, Villa Foscari a Malcontenta di Mira (Venezia), affacciata sul Brenta in un’atmosfera poetica, Villa Barbarigo a Valsanzibio (Padova), con il suo giardino monumentale, ma anche Villa Godi Malinverni a Lugo di Vicenza, una delle prime di Palladio, e Villa Barbaro a Maser (Treviso) che comprende anche un tempietto. Sono solo alcune delle bellezze immerse in questa regione, che racchiude anche le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. Per un viaggio tra atmosfere bucoliche e segreti di famiglia.

La Rotonda a Vicenza
Villa Barbaro a Maser (Treviso)

PATRIMONIO SENZACONFINI

Le città di Nova Gorica e Gorizia attraversate dal fiume Isonzo

GORIZIA E LA SLOVENA NOVA

GORICA SONO CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA

2025. IN PROGRAMMA VISITE GUIDATE, MOSTRE E CONCERTI PER SCOPRIRE DUE CITTÀ DI FRONTIERA CON UNA STORIA IN COMUNE di Francesca Ventre - f.ventre@fsitaliane.it

Una barriera solcata dal filo spinato costruita nel 1947, dopo il Trattato di pace di Parigi, divise in due Gorizia. Si stabilì che il confine tra l’Italia e la neonata Jugoslavia dovesse correre proprio lungo la città, separando il centro storico – che rimaneva al nostro Paese – dall’entroterra che diventava straniero. In questa zona, tra la stazione ferroviaria Transalpina e la periferia, fu costruita Nova Gorica, oggi in territorio sloveno. Il muro crollò nel 2004, con l’ingresso della Slovenia nell’Unione europea, creando un’area che rappresenta un luogo importante e strategico per entrambi gli Stati.

Ora Gorizia e Nova Gorica si riuniscono simbolicamente nello slogan GO! 2025 per accogliere insieme la nomina di Capitale europea della cultura transfrontaliera. Per la prima volta, infatti, questo titolo viene attribuito a centri urbani che appartengono a due Stati diversi. Simbolo dell’evento culturale è piazza della Transalpina, che nel ‘47 fu divisa fisicamente in due da un limite tracciato con il gesso dai soldati, su cui poi venne edificato il muro. Una targa metallica, che riporta sul pavimento l’ex linea di confine, consente a chi vuole di tenere un piede in Italia e uno in Slovenia.

A collegare le due città ora ci sono diversi ponti, fisici e culturali. Primo fra tutti quello di Salcano – frazione di Nova Gorica – realizzato tra il 1904 e il 1905 sul fiume Isonzo per collegare Gorizia e Jesenice: è il ponte ferroviario con l’arco in pietra più grande del mondo, che ha un’apertura di 85 metri. Nella stessa località, è stata costruita nel 2022 una scenografica passerella ciclopedonale, punto di partenza per escursioni sul territorio.

Il 2025 è l’occasione migliore per scoprire due città, da molti e a torto, poco conosciute. L’immagine più nota di Gorizia è quella del castello risalente all’XI secolo situato sull'altura che sovrasta la località. Qui, le case Dornberg e Tasso ospitano i musei del Medioevo goriziano, della Grande Guerra e della Moda e delle arti applicate (questi ultimi due temporaneamente chiusi per lavori). Piazza della Vittoria, a poca distanza, è il cuore del centro storico. Vi campeggiano la Chiesa di Sant’Ignazio del 1600, riconoscibile da due slanciati campanili con cupola a cipolla, e la cinquecentesca Casa Torriana – oggi sede della Prefettura – dove

soggiornò anche lo scrittore veneziano Giacomo Casanova. Sempre in centro, una passeggiata nel mercato coperto, esempio di architettura liberty degli anni ‘20, è un viaggio tra prodotti locali come il radicchio rosa, i vini del Collio e i formaggi. Tra i banchi si trova tutto l’occorrente per preparare piatti gustosi come il gulasch, la lasagna bianca, il cotechino con i crauti e la gubana, tipico dolce friulano.

Per chi volesse girare la città con una guida, PromoTurismo

FVG organizza due tipologie di visita. La prima, dal titolo Atmosfere goriziane - Tour classico, si snoda tra palazzi asburgici, il Collio, la zona del Brda, il fiume Isonzo e i tre rilievi delle battaglie della Grande Guerra: Calvario, Sabotino e San Michele. La seconda, Gorizia - Una storia di frontiera, porta i visitatori al confine, teatro di tragiche storie nel ‘900 che raccontano i sotterfugi adottati dai contrabbandieri e quello che accadde nella cosiddetta “domenica delle scope”, il 13 agosto 1950.

Entrando in Slovenia, a Nova Gorica merita una visita piazza

Bevk, che simboleggia l’unità e l’integrazione europea. Caratterizzata da fontane e ampi spazi in cui si svolgono eventi culturali e manifestazioni, è l’ideale per una sosta rilassante tra caffè, ristoranti e negozi.

Di storico, nei dintorni, c’è il castello-museo di Kromberk a Moncorona, circondato da un bellissimo parco con un teatro per spettacoli e concerti. Deve la struttura originaria del XIII secolo al conte Enrico di Dornberg e fu poi arricchito da elementi barocchi. All’interno si può visitare il Museo del Goriziano, con opere che spaziano dal Medioevo al Rinascimento e testimonianze di archeologia, storia ed etnologia.

Il castello di Gorizia

L’anno della cultura è anche l’occasione per partecipare a eventi organizzati per celebrare l’eccezionale riconoscimento. A un letterato protagonista della Grande Guerra è dedicata la mostra Ungaretti poeta e soldato. Il Carso e l'anima del mondo. Poesia pittura storia, al Museo di Santa Chiara fino al 4 maggio. Termina nello stesso giorno l’esposizione Andy Warhol. Beyond Borders , di tutt’altro genere, nello storico Palazzo Attems Petzenstein. L’estate sarà invece la stagione dei concerti, con artisti di fama mondiale come il gruppo rock alternati -

vo statunitense Thirty Seconds to Mars, che si esibirà il 3 luglio nell’Arena di Casa Rossa, un’area riqualificata dove un tempo stazionavano i mezzi pesanti al confine. E grazie a GO! 2025 & Friends, il programma che offre iniziative di respiro internazionale in tutto il Friuli-Venezia Giulia, è in calendario il 9 luglio, a Villa Manin (Udine), il concerto di Sting, mentre il 17 allo stadio Nereo Rocco di Trieste va in scena l’unico live italiano di Robbie Williams. go2025.eu/it

dei momenti dell'inaugurazione di Go! 2025 in piazza della Transalpina a Nova Gorica - Gorizia

Il castello museo di Kromberk a Nova Gorica
Uno

FIRENZE DA LEGGERE

Melisa Di Nardo nella libreria con cucina Brac

CURIOSARE TRA GLI SCAFFALI, PERDENDOSI TRA LE PAGINE E ASSAPORANDO PIATTI CREATIVI. UN TOUR TRA LE LIBRERIE INDIPENDENTI DEL CAPOLUOGO TOSCANO, DOVE IL TEMPO RALLENTA

E SI INCONTRA UN’ALTRA CITTÀ

C’è ancora una Firenze che cura la conoscenza, la scelta e la cura delle piccole cose. La si trova soprattutto in qualche libreria indipendente, nata da pochi anni o che resiste di generazione in generazione alla città gentrificata. Si parte dal quartiere meno turistico, nella zona nord della città, fuori dal centro storico, dove si concentrano partenze e arrivi di visitatori. Rifredi è una zona popolosa e vissuta, tra snodi e sottopassi ferroviari, case basse, palazzoni affollati e botteghe al pianterreno. Storicamente dal profilo operaio – qui, prima dei bombardamenti della Seconda guerra mondiale, avevano sede grandi fabbriche come la Galileo –

è sunto della città che vive, con piazza Dalmazia, dove si svolge ogni giorno il mercato, un teatro e un cinema. Su via Corridoni, la strada principale, c’è la piccola vetrina della Florida, con l’accento sulla o, tra le più longeve librerie indipendenti del capoluogo toscano. Elisa l’ha ereditata dalla madre, ma in realtà è stata aperta dal nonno nel ‘53, in una porzione del giardino di casa, come attività di cartoleria, libreria e profumeria. Dagli anni ‘90 lei e il suo compagno Alessandro, che legge quasi cento libri all’anno per consigliare i clienti, la animano e se ne prendono cura, scegliendo titolo per titolo. «Sono 28 m² di pura passione», raccontano i due proprietari, che da decenni è un vero e proprio punto di riferimento nel rione. «Ogni giorno qui si fermano tanti clienti affezionati, anche solo per un saluto. Si scambiano due chiacchiere, rallentano il ritmo della giornata frenetica, si mettono a curiosare tra gli scaffali». Dentro, disposti in maniera ordinata, circa 12mila titoli e, oltre alle novità, i classici della letteratura dell‘800 e del ‘900, con una grande varietà di case editrici e sempre qualche titolo controcorrente. «Per fare i librai bisogna leggere tanto, assaporare le atmosfere che si incontrano tra le pagine per riproporle», racconta Elisa mentre tiene tra le mani Kukum, con le foreste, i laghi ghiacciati del Québec e le popolazioni autoctone raccontate da Michel Jean.

Da Rifredi, con una manciata di minuti di tram, si arriva alla stazione di Santa Maria Novella. Da lì, attraversata la piazza

Maddalena Fossombroni e Pietro Torrigiani sull'ingresso della libreria
Todo Modo

omonima, immersa nell’architettura fiorentina che ancora trattiene suggestioni antiche, si prende l’affascinante via dei Fossi, che mira dritta all’Arno ed è costellata da gallerie antiquarie e atelier vintage. Sull’insegna a mezza lunetta verde bottiglia, al numero 15/R, emerge in oro la scritta: Todo Modo, libri, caffè e teatro. La libreria di Maddalena e Pietro, tra le più radical chic di Firenze, prende il nome dal romanzo di Leonardo Sciascia ed è un’irrinunciabile sosta culinaria e culturale per intellettuali, scrittori e artisti. All’interno si può trovare un’accurata scelta di case editrici, piccole e medie, il catalogo completo di Adelphi, romanzi ricercati, uno scaffale di pubblicazioni in inglese e una parete con testi di seconda mano. Arredata in legno grezzo, con piante appese al soffitto, offre anche un bistrot con un menù che affianca i panigacci con il salame toscano alle specialità nate dal guizzo della chef giapponese Hiroko Kawamoto e ai vini naturali. Su una scalinata ispirata a un teatro si può studiare, bere caffè, cercare un’altra dimensione.

Scavallando in Oltrarno, la zona alla sinistra del fiume, è consigliato camminare senza meta tra il reticolato di viuzze e i cosiddetti sdruccioli dei quartieri di Santo Spirito e San Frediano – imperdibili la basilica maggiore disegnata da un giovane Filippo Brunelleschi o la cappella Brancacci affrescata da Masaccio e Masolino – prima di arrivare quasi in piazza Tasso. In via Camaldoli, ha sede una libreria che prende il nome da un mammifero notturno e semi-acquatico, difficile da collocare in una categoria precisa. L’Ornitorinco è un piccolo centro culturale di vicinato, col suo divano color pavone, il punto bar con barattoli di biscotti e qualche calice da vino, una varietà di titoli decisamente selezionata. Tra le autrici del secolo scorso non mancano Virginia Woolf e Goliarda Sapienza, tra le attuali, invece, giovani scrittrici in as-

La storica libreria Florida nel quartiere del Romito

Alessandro Sapuppo ed Elisa Lippi, libraidellaFlorida

setto da libertà. Il catalogo è curato direttamente da Lilith, eclettica proprietaria che fa trovare un po’ di tutto sui suoi ripiani, dal grande classico alla pubblicazione locale, oltre a una sezione significativa sul femminismo e sulla società contemporanea e approfondimenti su ambiente ed ecologia. «Insomma, libri che diffondano i valori in cui crediamo e sui cui facciamo incontri e gruppi di lettura, come l’autodeterminazione del singolo, umano e non, in nome dell’ascolto, della cura reciproca, della tolleranza», ribadisce. Molti i compagni a quattro zampe che frequentano questo posto dove I pesci non esistono di Lulu Miller, memoir scientifico sul rispetto delle specie, è il titolo emblema. Si attraversa, poi, in diagonale tutto il centro storico, diretti a sud. Magari intercettando i Lungarni per prendersi in faccia la luce, usciti dall’intreccio urbano dell’Oltrarno con vista basilica di San Miniato al Monte, in alto. Attraversato Ponte alle Grazie – punto privilegiato per godersi Ponte Vecchio – ci si infila in via dei Vagellai, una stradina corta e anonima, proprio dietro Santa Croce, per entrare alla Brac, l’ultima tappa di questo tour cittadino da sfogliare. È nata nel 2009 come una libreria che offriva cucina vegetariana e vegana, formula inedita per i tempi, e piatti da consumare

tra cataloghi di fotografia, cinema, teatro e danza o biografie d’artista e testi di architetti contemporanei, dettagli letterari e arredo ricercato.

Ogni giorno Sacha sceglie le verdure fresche dai mercati rionali per comporre piatti anarchici che sembrano performance creative, spadellati in una mini cucina piena di spezie, mentre Melisa, colta biblioteconoma globe-trotter, supervisiona le collezioni della libreria e organizza eventi e presentazioni con autori e autrici. Un luogo dove recuperare il tempo, dedicarsi alla scrittura, alla lettura e al buon cibo, godere di uno spazio in cui la città decide di essere accogliente, pensante, aperta. «È un presidio sociale che negli anni si è espanso, dando maggiore visibilità alla raccolta bibliografica», ci tiene a sottolineare Melisa, «e dove l’arte dell’incontro è uno degli aspetti principali». C’è una Firenze che resiste a essere visitata di corsa con un panino in mano e invita a fermarsi. Con un libro in mano. libreriaflorida.it libreriaflorida.firenze todomodo.org todomodolibri librerialornitorinco.it l.ornitorinco libreriabrac.net labracfirenze

L'interno della libreria L'Ornitorinco di Lilith Gianelle

GIUBILEO 2025

di Padre Enzo Fortunato padre.enzo.fortunato padrenzo padreenzofortunato [Direttore della comunicazione della basilica di San Pietro]

IL SUONO INVISIBILE

UN’INSTALLAZIONE DI BILL FONTANA, REALIZZATA CON IL SOSTEGNO DEL GRUPPO FS ITALIANE, TRASFORMA I MOMENTI DI SILENZIO DEL CAMPANONE DI SAN PIETRO IN UN’ESPERIENZA ACUSTICA IMMERSIVA

Il lato sinistro della basilica di San Pietro in Vaticano con la campana maggiore

Da sempre, con i loro rintocchi, le campane parlano alle comunità cristiane. Scandiscono il tempo, richiamano alla preghiera, annunciano eventi di gioia e di lutto. Quando non vengono suonate, invece, le loro pareti assorbono i rumori circostanti, producendo microscopici tremori. Accade anche alla campana maggiore della basilica di San Pietro in Vaticano, maestoso strumento fuso dall’orafo Luigi Valadier nel 1785, testimone della storia della cristianità. Un progetto dell’artista statunitense Bill Fontana, pensato per l’anno giubilare, trasforma infatti le vibrazioni impercettibili della sua struttura in un’esperienza acustica profonda e immersiva. Gli echi muti di una grande scultura sonora - Il Campanone di San Pietro, promossa da Venice International University con il sostegno del Gruppo FS Italiane, di Enel e di Meyer Sound, è un’installazione che non si vede ma si ascolta. Fontana, pioniere della sound art, ha ideato un sistema avanzato di sensori capaci di catturare le vibrazioni della campana, normalmente impercettibili. Grazie a un sofisticato apparato di diffusione sonora, vengono amplificate e diffuse lungo il colonnato berniniano della basilica, trasformando lo spazio della piazza in una cassa di risonanza monumentale.

Un suono che non è rintocco, ma eco profonda dell’esistenza. Le orecchie dello strumento, infatti, percepiscono tutto: le voci per le strade di Roma ma anche il rombo degli aerei che portano aiuti umanitari nelle zone colpite dalla guerra. Così, la tecnologia si intreccia con la spiritualità per dare voce a un’assenza solo apparente. Fontana ha collaborato con l’Institut de recherche et coordination acoustique/musique (Ircam) di Parigi e un team di ingegneri per realizzare un’opera che supera il concetto tradizionale di installazione artistica. Non si tratta solo di ascoltare un suono ma di percepire un dialogo, di entrare in sintonia con la vibrazione costante della campana che, giorno e notte, raccoglie le voci del mondo. Un simbolo potente di pace e ascol-

L’artista statunitense Bill Fontana

to, traduzione concreta delle parole di papa Francesco: «Ogni gesto che ci unisce, ogni voce che chiama al dialogo e alla pace è un dono per l’umanità intera». Gli altoparlanti Meyer Sound, strategicamente posizionati lungo il portico di San Pietro, diffondono questa musica del silenzio in tempo reale, senza tracce preregistrate. Così, attraversando il portico della basilica, il visitatore si trova immerso in una dimensione sonora quasi surreale, in cui ogni passo è accompagnato da un suono che non viene imposto, ma avvolge e si fonde con il battito stesso della città. I turisti, i fedeli e gli appassionati d’arte hanno a che fare con un’opera che non solo rappresenta un tributo alla tradizione cristiana delle campane, ma simboleggia

anche una profonda riflessione sul valore del silenzio e dell’ascolto, in un’epoca in cui il frastuono sembra coprire ogni cosa.

Il progetto di Fontana apre nuove prospettive nel dialogo tra arte, tecnologia e spiritualità. «Renderemo udibili all’orecchio umano suoni nascosti e voci mute che la grande campana di San Pietro custodisce. Faremo risuonare l’invisibile e daremo nuova vita a questa grande scultura sonora affinché possa far sentire al mondo un linguaggio di pace e di speranza che tutti possano ascoltare», ha dichiarato il curatore Umberto Vattani. L’opera insegna che non c’è bisogno di parole per trasmettere un messaggio di unione e speranza. Basta saper ascoltare.

Il campanone di San Pietro

NEI RIFUGI IN QUOTA FRA TINTARELLA IMPECCABILE E GRANDI PANORAMI

PRIMAVERA SULLA NEVE TRA SOLE, RELAX E TANTO SCI

Le proposte - convenienti - dei due maggiori caroselli trentini per le settimane da marzo a fine stagione. Tante le opportunità e le attività sulle piste, dall’alba al tramonto, per il finale di questa lunga stagione. Grazie a un ottimo innevamento e a giornate che invitano a indugiare sulle terrazze dei rifugi in quota

Le giornate che si allungano regalano più tempo da dedicare allo sci. Ampia, ancora, la scelta di destinazioni per i privilegiati delle discese sul morbido “firn” - che si forma nella prima parte della giornata non appena il sole inizia a riscaldare la neve - nei due principali comprensori trentini, Dolomiti Superski e Skirama Dolomiti Adamello-Brenta. Ma le terrazze-solarium di locali e rifugi in quota sono accessibili anche dai non sciatori in cerca di relax, buona cucina e tintarella. Da non perdere la “Terrazza delle Dolomiti” del rifugio Maria ai 3.000 metri del Sass Pordoi sopra Canazei. Oppure, nella skiarea Belvedere - Col Rodella, il rinnovato rifugio Fredarola e il Fienile Monte, ai piedi del Sassolungo, con panorama mozzafiato e cucina gourmet. Sopra Passo San Pellegrino, accanto alla stazione di arrivo della funivia sul Col Margherita, c’è la panoramica terrazza del rifugioristorante In Alto Alfio Ghezzi Dolomites, affacciata sulle

photo Alex Moling
photo Alessandro Trovati
photo Federico Modica

Dolomiti tra Trentino e Veneto. Dopo la sosta si affronta la pista La Volata, dove si allenano i campioni delle gare veloci. Nella vicina Alpe Lusia, sul versante di Fiemme, sosta al nuovo Chalet 44 Dolomites Lounge con la terrazza di 600 mq di fronte ai profili del Lagorai e delle Pale di San Martino, oppure alla Baita Ciamp de le Strie, ricostruita dopo l’incendio del 2021. In Val di Fiemme da non perdere Lo Chalet, sulle piste dell’Alpe Cermis affacciato sulle cime del Lagorai, e il rifugio ristorante Caserina nello Ski Center Latemar: si raggiunge lungo la pista Agnello, tra le opere del RespirArt, un parco d’arte tra i più alti al mondo. Più a est, nella skiarea di San Martino di Castrozza - Passo Rolle, lo Skitour delle malghe si raggiunge dalla nuovissima cabinovia Valcigolera, che porta all’omonima malga ristorante nel cuore della skiarea.

In Alpe Cimbra si percorre lo Skitour dei Forti, accanto alle memorie della Grande Guerra, per sostare nei rifugi Stella d’Italia sopra Fondo Grande e Baita Tonda che è sopra Serrada. Poco distante da Luserna, nel cuore della foresta cimbra, ecco Baita del Neff, costruita in legno accanto alle piste tra la skiarea di Lavarone e l’Alpe di Vezzena, raggiungibile anche a piedi dal cimitero austroungarico di Monte Cucco. Nelle skiarea del Trentino occidentale, in Val di Sole, sul ghiacciaio Presena, si gusta un aperitivo al Panorama 3.000 Glacier, moderno lounge bar con affaccio sui ghiacciai del Gruppo dell’Adamello, delle Lobbie e del Pian di neve. Tradizione pura, invece, a malga Valbiolo, sopra Passo Tonale.

Dalla Val di Sole, in Val di Peio, si sale di nuovo in cima a 3.000, ai piedi delle pareti del Monte Viòz e di Punta Taviela, al rifugio Mythe Una struttura ad alta efficienza energetica che garantisce comfort anche a -28°C.

Si è aggiunta inoltre la nuova struttura in stile contemporaneo Chalet Malghet Aut, sopra Folgarida, ristorante con grandi vetrate e vista sulle Dolomiti di Brenta e terrazza, che offre anche una beauty area.

Nella skiarea Madonna di Campiglio - Dolomiti di Brenta, un carosello di 150 km di piste spaziose e facili, si raggiunge la zona del Grostè, dove sostare all’elegante rifugio Boch. Novità anche al Doss del Sabiòn sopra Pinzolo, riqualificato già nella passata stagione insieme al rinnovato impianto con stazioni di partenza e di arrivo ipogee. Il ristorante gourmet Attic ha poi un nuovo lounge bar con un richiamo forte al territorio anche nella proposta gastronomica. Sull’altro versante delle Dolomiti di Brenta, dalla cima Paganella, panorama strepitoso sulle montagne trentine e la valle dei laghi fino al Garda: un punto privilegiato è la terrazza del rifugio La Roda. In Paganella sono ben 7 i rifugi aperti in settimana per la cena, emozionante nelle sere di luna piena. Obbligatoria la prenotazione per il gatto delle nevi. visittrentino.info ■

NELLE PRINCIPALI SKIAREA ESPERIENZE UNICHE DALL’ALBA AL TRAMONTO

NEVE STRAORDINARIA

In Trentino la neve è un divertimento da vivere h24, dalle prime ore del giorno a notte fonda, alla luce di torce e frontalini o di una falce di luna

Nel silenzio delle prime ore del nuovo giorno che ancora avvolge la montagna, scivolare sulle piste tirate dai gatti delle nevi dopo un accurato lavoro notturno diventa un rito, scandito dal solo rumore delle lamine. Anche a marzo verrà riproposta questa esperienza con Trentino Ski Sunrise, e non mancherà una ricca e gustosa colazione con prodotti del territorio a km 0. Ecco i prossimi appuntamenti:

l 4 marzo Sci all’alba al Ciampac, Val di Fassa

l 8 marzo Sci all’alba a Passo San Pellegrino, Val di Fassa

l 13 marzo Sci all’alba al rifugio Monte Agnello, Val di Fiemme

Nella skiarea Madonna di Campiglio Dolomiti di Brenta torna “Scia Prima”, dal 1° al 9 marzo 2025. I principali impianti e piste di Folgarida Marilleva, Madonna di Campiglio e Pinzolo apriranno prima del solito, dalle 7.30 (a seconda dei vari impianti) e se il meteo lo permette.

Madonna di Campiglio ha i colori caldi del tramonto di Campiglio

Sunset Ski. Al calar del sole, il 13 marzo si sale in telecabina in quota per divertenti aperitivi accompagnati da musica sulle terrazze

panoramiche dei rifugi. Dolomites Ski Safari. Il Dolomiti Superski, fra i più estesi al mondo, permette di attraversare 15 aree sciistiche in oltre 1.200 km di piste, la metà delle quali senza mai togliere gli sci. In Val di Fassa puoi scegliere ben 4 skitour: Sellaronda, Giro della Grande Guerra, Panorama Skitour e Sass Becé Tour, con piste adatte a tutti. Dolomites Ski Safari prevede sei giorni di tour con base in Val di Fassa, sei di skipass Dolomiti Superski, aperitivo al tramonto, pernottamento in rifugio e Skisunrise, lo sci all’alba, esperienza di benessere alle Terme Dolomia e QC Terme Dolomiti.

RespirArt, una discesa da artista. A Pampeago, in Val di Fiemme, si trova uno dei più alti parchi d’arte al mondo, tra i 2.000 e i 2.200 metri, in un percorso ad anello di 3 km fra il Rifugio Monte Agnello e il Rifugio Caserina. Le opere, create da artisti di fama internazionale come Hidetoshi Nagasawa, sono “lasciate andare” nella natura. E gli agenti atmosferici non le rovinano. Il RespirArt è sempre accessibile e in inverno alcune creazioni si affacciano sulla pista Agnello regalando agli sciatori una discesa in una vera galleria d’arte. ■

photo Tommaso Prugnola
photo Federico Modica

QUELLE NOTE DA BRIVIDI

Fino al 5 aprile 2025 il Paradice Music Festival propone un ciclo di concerti di musica pop e rock eseguita con strumenti di ghiaccio in una grande sala a forma di igloo sul ghiacciaio della Presena

Paradice Music Festival 2025

Fino al 5 aprile 2025 si svolgerà la terza edizione del Paradice Music Festival, nel teatro-igloo a 2.600 metri di quota sul ghiacciaio

Presena: tre mesi di concerti nel Milka Paradice Dome da oltre 200 posti, che poi si scioglierà sotto il sole di primavera. Uno dei nomi più attesi: Danilo Sacco che si esibirà con i Gatti Randagi l’8 marzo. Anche gli strumenti che daranno vita a Paradice Music 2025 sono di ghiaccio. Il progetto è nato nel territorio: gli scultori degli strumenti e dell’igloo sono nati e cresciuti su questi monti che si estendono tra la trentina Val di Sole e la lombarda Valle Camonica.

Le performance degli artisti saranno così impreziosite da una gamma di strumenti di ghiaccio – chitarre, bassi, violino, viola e violoncello, batteria e didgeridoo – che contribuiranno a proiettare gli spettatori in un’atmosfera che ne amplificherà sensi ed emozioni. “La musica detiene il potere di generare emozioni e al contempo consapevolezza, senza dicotomie. Il contesto del teatro-igloo rafforza tale capacità: il pubblico è stimolato a vivere questa esperienza per la sua unicità e per il messaggio che a essa è associato. In generale c’è una presa di coscienza sempre più responsabile di fronte ai cambiamenti climatici e le relative conseguenze, ma illustrare la

tematica in un modo così attrattivo, certamente sui generis, può aiutarci a rendere più diretta ed efficace la nostra comunicazione”, sottolinea Michele Bertolini, direttore del Consorzio Pontedilegno-Tonale.

Il fittissimo calendario di Paradice Music prevede due appuntamenti settimanali: quelli del giovedì vedranno quasi sempre protagonista la Paradice Orchestra, formazione di musicisti che con maestria suonano gli strumenti di ghiaccio (al loro interno spicca il Frosty Trio, un trio d’archi tutto al femminile). Ogni volta dedicheranno un tributo a un artista o a un gruppo di ieri e di oggi, accompagnati spesso da ospiti d’eccezione.

Non solo musica, ma anche cena ad alta quota: l’8 marzo, terminato il concerto, nel vicino rifugio Passo Paradiso sarà possibile degustare le specialità che nascono dall’incontro delle tradizioni gastronomiche di Trentino e Lombardia, con vista sul ghiacciaio. Un’occasione gustosa per rendere ancora più unica l’esperienza sul Presena.

I concerti saranno fruibili anche da chi non scia: il Milka Paradice Dome si trova in prossimità della cabinovia Paradiso, che parte dal Passo Tonale. I biglietti per impianti, spettacoli e cene si possono acquistare – anche abbinando più opzioni – online oppure nelle biglietterie di Passo Tonale (centrale, Serodine e Paradiso), Ponte di Legno e Temù. Paradice Music è organizzato da Consorzio Pontedilegno-Tonale, Azienda per il Turismo Val di Sole e Trentino Marketing.

Tutte le info relative all’evento, compresi i prezzi per la cena, sono consultabili su www.visitvaldisole.it/it/eventi/paradice-music ■

Sole e jazz sulla neve per nove giorni di ritmo e divertimento nelle Valli di Fiemme e Fassa Musica calda tra paesaggi innevati: questa l’originale idea che è alla base del Dolomiti Ski Jazz Dal 7 al 16 marzo 2025. Il jazz e il funk tornano a far parte del paesaggio invernale delle Dolomiti, con numerosi concerti in quota nei luoghi di riferimento per gli sport invernali. Al Dolomiti Ski Jazz i concerti si ascoltano con gli sci ai piedi, direttamente sulle piste, nei teatri e nei locali delle Valli di Fiemme e Fassa. Alcuni fra i

nomi più importanti nella scena internazionale del jazz si esibiranno in spettacoli affascinanti ed entusiasmanti in varie località delle valli del Trentino. Ad accompagnare questo evento musicale ad alta quota ci sarà anche il Dolomiti Food Jazz, rassegna enogastronomica che porterà deliziose performance nei rifugi e nei ristoranti della Val di Fiemme, fra melodie di formaggi, vini e birra a km zero.

Per informazioni www.visitfiemme.it www.fassa.com

SULLA NEVE A PRIMAVERA CON TANTE 0FFERTE VANTAGGIOSE

Le proposte nei due grandi Caroselli trentini per le settimane da marzo a fine stagione, occasioni particolarmente vantaggiose per trascorrere lunghe giornate di sole sciando su piste perfettamente innevate

Grazie a un unico skipass, acquistabile anche online e a un prezzo più vantaggioso che alle casse, Dolomiti Superski mette a disposizione 350 impianti e 1.200 chilometri di piste, la maggior parte delle quali in territorio trentino (Val di Fassa, Val di Fiemme e San Martino di Castrozza-Passo Rolle) dove la sciabilità è garantita da dicembre ad aprile, grazie anche alle alte quote.

Lo Skirama Dolomiti-Adamello Brenta, con quasi 400 chilometri di piste e 150 impianti di risalita, è fra i comprensori più importanti a sud delle Alpi. Ne fanno parte le stazioni sciistiche di Madonna di Campiglio e Pinzolo in Val Rendena, Folgarida-Marilleva, Peio, Passo del Tonale in Val di Sole, Andalo-Fai della Paganella, Monte Bondone e Folgaria-Lavarone-Luserna.

Proposte Skirama per marzo e fine stagione

Speciale marzo: nelle strutture ricettive convenzionate, dal 15 al 23 sconto del 25% sullo skipass Superskirama da 5 a 8 giorni.

Free ski marzo: negli hotel e appartamenti convenzionati, nel periodo dal 22 marzo al 6 aprile vale l’offerta “tutto incluso”, con pacchetto soggiorno e skipass Superskirama Dolomiti Adamello Brenta.

Spring Special: in una struttura ricettiva convenzionata, dal 5 al 13 aprile 2025 sconto del 35% sullo skipass da 5 a 8 giorni.

Speciale Pasqua: nelle strutture ricettive convenzionate, dal 12 al 20 aprile sconto del 35% sullo skipass Superskirama da 5 a 8 giorni. Vale per gli impianti aperti di Funivie Madonna di Campiglio e Pontedilegno-Tonale.

Season Finale: nelle strutture ricettive convenzionate, dal 20 al 27 aprile 2025 sconto sullo skipass Superskirama da 3 a 8 giorni. Vale per gli impianti aperti di Funivie Madonna di Campiglio e Pontedilegno-Tonale. www.skirama.it

La Val di Sole a primavera sorride alle famiglie

Lo Smiling Family Week Val di Sole è un pacchetto vacanza con alloggio, skipass, scuola di sci e noleggio gratuiti per i bambini dai 3 ai 6 anni. Un vero regalo speciale con la compagnia di Bing e del suo amico Flop per far giocare e sciare i più piccoli.

Periodo di validità: dal 29 marzo al 6 aprile. 7 notti + 6 giorni skipass: soggiorno di 7 notti in hotel o in appartamento con 6 giorni skipass Superskirama Dolomiti Adamello Brenta. Skipass gratuito per i bambini dai 3 ai 6 anni.

Scuola sci + noleggio: per i bambini dai 3 ai 6 anni, alloggio, skipass Superskirama, 3 giorni di noleggio attrezzatura e 6 ore di corso di sci sono gratuiti.

Scontistiche: per bambini dai 7 agli 8 anni lo skipass è gratuito, mentre alloggio, corso di sci e noleggio sono a prezzo scontato.

Springdays al Dolomiti Superski

Si rinnovano nel 2025 le proposte Springdays S ed L per la tarda primavera. In particolare, la Dolomiti Springdays L valida dal 16 marzo al 22 marzo (alloggio dal 15 marzo - Skipass dal 16 marzo) prevede: 7 giorni di alloggio al prezzo di 6; 6 giorni di skipass al prezzo di 5; scuola di sci e noleggio attrezzatura a prezzi speciali.

Dolomiti Springdays S è valida dal 23 marzo fino al termine della stagione 2025 e prevede: 4 giorni di alloggio e skipass al prezzo di 3; scuola di sci e noleggio attrezzatura a prezzi speciali. Info e dettagli qui: www.dolomitisuperski.com

Skitour settimanali in Val di Fassa Fino al 28 marzo, ogni venerdì, nelle Dolomiti di Fassa si scia sui tour più belli dei comprensori valligiani. Si può partecipare ai Val di Fassa Weekly Skitour, con i maestri delle scuole di sci di Canazei, Campitello, Pozza, Vigo e Moena. Una novità assoluta della stagione invernale 2024-2025 per fare slalom sulle piste dello Skitour Panorama, con partenza da Alba di Canazei oppure da Pozza, e su quelle delle skiarea Carezza, Alpe Lusia e San Pellegrino. L’attività è per chiunque, dai 16 anni in su, abbia un’ottima padronanza delle piste rosse, per conoscere anche la cultura e le curiosità del territorio, grazie al supporto dei maestri. Il calendario degli appuntamenti di marzo con Val di Fassa Weekly Skitour, che impegnano tutta la giornata (ore 8.30 partenza e rientro verso le 15.30), prevede il 7 marzo Skitour Lusia; il 14 marzo Skitour Panorama con partenza da Alba; il 21 marzo Skitour Carezza; il 28 marzo Skitour San Pellegrino. Il costo di partecipazione a ciascuno dei Val di Fassa Weekly Skitour, organizzati da Apt Val di Fassa in collaborazione con le locali scuole di sci, è di 50 euro a persona e di 30 euro per i possessori di Val di Fassa Guest Card (fornita dai datori d’alloggio soci di Apt Val di Fassa). Dal costo dell’esperienza sono esclusi: skipass, pranzo ed eventuali consumazioni durante le pause. ■

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photo Gloria Ramirez
photo Paolo Bisti
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DRITTE

METAALLA

LA NAZIONALE FEMMINILE DI RUGBY, DI CUI FRECCIAROSSA È TRENO

UFFICIALE, SI PREPARA ALLA PRIMA

SFIDA DEL TORNEO SEI NAZIONI, IL 23 MARZO CONTRO L’INGHILTERRA.

ALLA GUIDA DEL GRUPPO LA CAPITANA ELISA GIORDANO

di Flavio Scheggi mescoupsdecoeur

Elisa Giordano è una ragazza veneta poco più che 30enne. Ha iniziato a giocare a rugby a 19 anni e da allora non ha mai smesso di crescere: dal 2009 nella squadra del Valsugana, ha conquistato la maglia azzurra nel 2011 e nel 2022 le è stata affidata la guida della squadra.

Fuori dal campo la capitana della Nazionale femminile di Rugby, di cui Frecciarossa è Treno Ufficiale, è una terapista occupazionale. «Sosteniamo le persone che hanno avuto un trauma o sono nate con una patologia e vogliono riorganizzare la loro vita quotidiana. Le aiutiamo a riadattare la casa o la macchina e a trovare soluzioni per abbattere le barriere architettoniche sul posto di lavoro. Con noi imparano a vestirsi e a mangiare, ma anche a organizzare il proprio tempo libero». È una professione che conoscono in pochi, spiega Giordano, alla quale lei abbina l’impegno sportivo: «Terminato il lavoro, ogni giorno alle 18, prendo la borsa e vado ad allenarmi».

© Federugby

Il 2025 sarà un anno da ricordare per il rugby femminile, sotto la guida del nuovo allenatore Fabio Roselli, perché oltre alla Rugby World Cup, in Inghilterra tra agosto e settembre, a marzo si disputa il torneo Sei Nazioni. Il calcio d’invio dell’Italia è fissato domenica 23 marzo, alle 16, contro l’Inghilterra, mentre il 30 si gioca la prima partita in casa contro l’Irlanda allo stadio Sergio Lanfranchi di Parma. La seconda trasferta della Nazionale è in programma domenica 13 aprile per incontrare la Scozia a Edimburgo. Le Azzurre torneranno poi nella città emiliana per chiudere il torneo con due gare: il 19 contro la Francia e il 26 contro il Galles.

La partita di esordio al Sei Nazioni femminile è in trasferta contro l’Inghilterra, prima nel ranking mondiale. Si comincia in salita?

Sarà un inizio difficile, ma sono contenta di affrontare subito questo scoglio. Visto che non ci incontriamo tutte le settimane con le compagne di squadra, nella prima parte di un torneo siamo come un diesel. Abbiamo bisogno di un po’ di tempo per iniziare a dare il meglio. Possiamo usare una partita che abbiamo poche possibilità di vincere, come questa, per accendere il motore e partire.

Le altre Nazionali vi spaventano?

Francia, Galles, Irlanda e Scozia sono tutte difficili da battere, ma non è impossibile riuscirci. E poi anche le squadre che negli anni scorsi riuscivamo a sconfiggere si stanno rivelando molto cresciute. Hanno fatto grandi passi in avanti e giocano in campionati nazionali superiori al nostro. Dovremo fare uno sforzo in più per farci valere.

Che obiettivi vi siete date?

Giochiamo per trionfare in tutte le partite. Tra le cinque in programma ce ne sono due o tre che dobbiamo vincere per forza.

Nel 2025 partecipate anche alla Coppa del mondo. Sarà un anno molto impegnativo. In Inghilterra, sede della gara, organizzeranno sicuramente un grande evento. Nel nostro girone ci sono Francia, Sudafrica e l’esordiente Brasile, squadre con cui possiamo misurarci alla pari. Ogni partita, però, è diversa.

ElisaGiordano
© Federugby
L’Italia contro il Galles nel Women's XV 2024
Johan Rynners
World Rugby

A 19 anni sei passata dal basket alla palla ovale, com’è successo?

È stata una cosa del tutto casuale. Nel 2009 una mia amica stava cambiando squadra di rugby. Io in quel periodo giocavo a pallacanestro, ma non mi faceva impazzire come sport. Così, sono andata con lei a provare. Non sapevo niente di questa disciplina a parte il fatto che si giocava all’aperto con una palla ovale. Sono andata al primo allenamento e da lì non ho più smesso.

E nel 2010 eri già vicina alla Nazionale.

Ho iniziato a giocare dal nulla a dicembre 2009. A maggio dell’anno successivo c’era un Europeo e una ragazza convocata non poteva andare, così hanno fatto il mio nome e mi

sono ritrovata con la maglia azzurra a Strasburgo. In quell’occasione sono stata in panchina, ma ho iniziato a vivere il mondo della Nazionale. Nel 2011 ho giocato la mia prima partita da riserva contro la Francia e poi sono diventata titolare.

Nel 2022, poi, è arrivata la fascia di capitana.

Per me avere questo ruolo è più che altro un dettaglio tecnico, se così lo possiamo definire. A prescindere dal titolo, mi piace aiutare, dare consigli, trasmettere esperienza. È comunque un bel riconoscimento anche se la vita da capitana può essere faticosa: devi sempre infondere energia positiva, anticipare i problemi, dare l’esempio con il tuo lavoro e fare da mediatore con gli staff.

Il momento più bello che ti ha regalato questo sport?

Ce ne sono sicuramente tanti. Ricordo un episodio nel 2016, in occasione del secondo scudetto con il Valsugana Rugby: ho fatto alzare la coppa a mia sorella, che all’epoca giocava con me. La settimana prima era stata male è non era potuta venire in campo a seguire la finale. Con la Nazionale nel 2019 siamo arrivate seconde al Sei Nazioni mentre nel 2024 siamo state la prima formazione italiana a vincere una partita a Dublino contro l'Irlanda da quando è nato il torneo. Anche raggiungere i quarti di finale di un Mondiale mi ha dato soddisfazione, ma è stato altrettanto bello conquistare l’argento alle Olimpiadi universitarie.

Come riesci a conciliare sport e lavoro?

Ormai sono abituata, è da 15 anni che gestisco le due cose insieme. È molto dispendioso sia a livello fisico sia mentale. Il corpo alla fine si abitua, la mente invece fa più fatica, soprattutto quando capita che le partite coincidano con gli impegni professionali. Visto che non posso assentarmi per troppo tempo dal mio lavoro, devo mediare e organizzarmi: uso le ferie per andare ai raduni o per partecipare alle gare internazionali. Ma spesso è difficile rimanere concentrati su entrambe le cose. Qual è il futuro del rugby femminile in Italia?

Stiamo costruendo le fondamenta perché questo castello si alzi. Spero che anche il nostro Paese riesca ad avere un campionato nazionale di livello come quello della Premiership inglese, con tante giocatrici di club e strutture adeguate. E poi, l’unico modo per diffondere questo sport e per far capire che esiste è vincere le partite.

federugby.it

sixnationsrugby.com

La Nazionale italiana esulta dopo una meta
© Alessandro Levati

LA CORSA ETERNA

DOMENICA 16 MARZO È

IN PROGRAMMA L'ACEA RUN

ROME THE MARATHON, GIUNTA ALLA 30ESIMA

EDIZIONE. I RICORDI E I CONSIGLI DI FRANCA FIACCONI, VINCITRICE

DELL’EDIZIONE DEL 1998

Forza, resistenza, costanza e velocità: queste sono le qualità che hanno reso Franca Fiacconi una vera e propria “locomotiva”. Fin da ragazza, chiunque la conoscesse la chiamava così, non solo perché suo nonno e suo padre erano ferrovieri, ma anche perché correva sempre, senza mai fermarsi. Furono proprio queste qualità a convincere uno dei suoi primi allenatori a indirizzarla verso le maratone. Vide in lei qualcosa di raro: non una semplice mezzofondista, ma un’atleta che «sembrava avesse dentro un

di Davide Garofalo davgarofalo
© Acea Run Rome The Marathon

potere tremendo, la stessa forza della dinamite», avrebbe detto il cantautore Francesco Guccini. La convinse così ad abbandonare il mezzofondo, dando inizio a una carriera costellata di successi: nel 1998 Fiacconi vinse la maratona di Roma – che il 16 marzo si corre per la 30esima volta – e quella di New York. E ora si dedica ad allenare atlete e atleti non professionisti.

Da dove nasce la tua passione per la corsa?

Ho iniziato a correre per caso, a 12 anni, a piazza Navona. Ero nel centro di Roma per vedere i pittori di strada quando, insieme a mio papà e a mio zio, abbiamo notato che si stava svolgendo una gara podistica. Fu mio zio a convincermi a partecipare. Dovevo percorrere 1.500 metri: sono partita con la tuta e con le scarpe da ginnastica che avevo ai piedi, sicuramente non adatte alla corsa. Sono partita a razzo, senza sapere come si gestisce una gara, ma volevo vincere. L’ho chiusa al terzo posto. È stato un colpo di fulmine. Nei giorni successivi ho continuato a voler correre e facevo sempre il giro del palazzo di casa, nel quartiere Alberone, con mia mamma che mi guardava dalla finestra. Con il passare del tempo, su consiglio di mio papà, ho iniziato ad allenarmi con il Dopolavoro Ferroviario. Il mio primo allenatore, Angelo Ciccone, era anche lui un ferroviere che, per passione, si dedicava all’atletica leggera. Così è iniziata la mia avventura. La corsa per me è sempre stata libertà e grande passione.

Nel 1998 è arrivata la vittoria nella maratona di Roma, la tua città. Puoi raccontarci le emozioni di quel giorno?

Quando gareggi in casa senti la responsabilità di non deludere le persone che ti hanno supportato e aiutato fino a quel momento: parenti, amici, collaboratori e tifosi. Rispetto alle gare all’estero, puoi riposarti senza affrontare lunghi viaggi, non hai problemi di fuso orario e puoi mantenere le tue abitudini alimentari. In pochi sanno, però, che nei giorni precedenti alla maratona di Roma avevo avuto un infortunio muscolare dietro al ginocchio, un affaticamento al mu-

scolo popliteo. Nonostante i trattamenti di Carlo Fioretti, il mio fisioterapista dell’epoca, il dolore non passava. Per fortuna, come per magia, il giorno della gara stavo bene. Sono partita, ho preso subito la testa e sono riuscita a chiudere la competizione in prima posizione.

A novembre dello stesso anno hai vinto la maratona di New York. Ti sei sentita sul tetto del mondo?

È stata un’emozione incredibile, il coronamento di un sogno. Da bambina fantasticavo di vincere delle gare, ma non sempre quello che si immagina diventa realtà. Nelle edizioni precedenti avevo già ottenuto dei piazzamenti, ma non ero mai riuscita a tagliare il traguardo per prima. E pensare che quell’anno puntavo all’oro ai Campionati europei di agosto. Purtroppo, pochi giorni prima della competizione mi è venuta la febbre e non sono riuscita a ottenere il risultato sperato. Questa delusione mi ha spinto a riprovarci e ho deciso di correre a New York. Quando è arrivato il fatidico giorno, non avevo nessun problema né tensione. È stato un duello sportivo incredibile con la primatista mondiale Tegla Loroupe, ma sapevo che la mia avversaria soffriva le salite. Così, quando ho visto che stavo arrivando per prima in Central Park, ho capito che avrei vinto. All’epoca il percorso era decisamente più duro di quello odierno, perché si entrava nel parco tramite uno strappo in salita durissimo. Proprio su quel tratto ho staccato Loroupe e sono volata verso il traguardo. Il mio sogno di bambina è diventato realtà.

Dopo una carriera di successo, ora ti dedichi all’allenamento degli atleti, soprattutto amatori.

Ho frequentato per tre anni l’Isef e successivamente ho conseguito la laurea quadriennale in Scienze motorie per ampliare le mie conoscenze e offrire il massimo alle persone che seguo. La preparazione degli atleti non professionisti per me è un lavoro che va affrontato a 360 gradi, un vero e proprio percorso da fare insieme. Ognuno ha un fisico con caratteristiche e capacità diverse, quindi non posso proporre gli stessi allenamenti a tutti i miei allievi. Inoltre, considero sempre le loro vite e il fatto che non corrano per mestiere. Anche l’aspetto psicologico è fondamentale: se un mio atleta è stressato, stanco o attraversa un periodo particolare, devo tenerne conto.

Quali consigli ti senti di dare a chi correrà l'Acea Run Rome The Marathon?

La maratona va affrontata con la massima serenità. Essendo una competizione lunga, bisogna arrivarci con la giusta energia mentale e fisica. Nulla va lasciato al caso: bisogna mangiare bene e cercare di stare un po’ in una campana di vetro nei giorni precedenti la maratona. Il giorno della gara è necessario presentarsi alla partenza con la consapevolezza degli allenamenti svolti, senza paura e con obiettivi concreti, alla propria portata. Bisogna essere lucidi e godersi la giornata all’insegna della propria passione. Noi corridori abbiamo un modo particolare di divertirci: la sfida con la fatica. Non guardate gli altri, concentratevi su voi stessi e, come dico ai miei atleti, traete soddisfazione da ciò che quel giorno riuscirete a dare. Il mio motto è: qui e ora.

francafiacconi
Franca Fiacconi nel 1998

LA BELLEZZA (NON) È UN TRUCCO

LA PRIMAVERA CHIAMA COLORI FRESCHI MENTRE GLI

OMBRETTI IN STICK RUBANO LA SCENA (MA SOLO PER UN PO’) A QUELLI IN POLVERE. MRDANIEL COMMENTA LE NUOVE TENDENZE DEL MAKE-UP E SVELA I SEGRETI

PER UN PERFETTO BEAUTY-CASE DA VIAGGIO

di Cecilia Morrico MorriCecili morricocecili
MrDaniel durante una master class di trucco

Quanto è frenetica la vita di un make-up artist? Ce lo rivela Daniele Lorusso, truccatore delle dive con oltre 840mila follower su instagram, meglio conosciuto come MrDaniel. Originario di Altamura, nel Barese, ha iniziato il suo percorso creativo al liceo artistico, poi si è trasferito a Milano per seguire un corso di trucco fotografico presso la scuola BCM e ha cominciato a lavorare per Kiko.

Quando lo incontriamo ha appena presentato le nuove sfumature della crema colorata targata Nabla Cosmetics, di cui è beauty art director, dopo aver curato il look di Elodie a Sanremo 2025. E si appresta ad affrontare gli appuntamenti di marzo tra fashion show e tendenze primaverili.

Il make-up è una forma d’arte?

Decisamente sì, a prescindere dalle tecniche di applicazione dei prodotti e dal ruolo correttivo-valorizzante che ha, il trucco è uno strumento espressivo e comunicativo molto potente. Può trasformare completamente una persona, pensiamo alle Drag Queen o agli attori teatrali, ma può anche essere un mezzo per raccontare diversi aspetti della propria personalità.

Nella tua tavolozza, quale colore non manca mai?

Il marrone in tutte le sue sfumature.

Qual è, invece, la tua cifra stilistica?

Sicuramente un make-up glamour e sexy, dal tocco contemporaneo e perfezionato in ogni dettaglio.

Tra i volti che trucchi c’è anche quello di Elodie. Lavoriamo insieme da cinque anni e devo dire che ci siamo proprio trovati. Abbiamo la stessa visione della bellezza e per ogni progetto ci divertiamo tantissimo a scegliere insieme ogni dettaglio del look. Ci lega un grande rapporto di fiducia, amicizia e stima reciproca.

Dal 3 all’11 marzo c’è la Paris Fashion Week: qual è la differenza tra il maquillage pensato per un’esibizione e quello per una sfilata?

Il make-up di un fashion show deve rap presentare la visione del designer che firma gli outfit e non deve necessariamente essere a lunga tenuta, vista la bre vissima durata di una passerella. Sul palco, invece, il look esprime lo stile e la personalità dell’artista che si esibisce ed è necessario che sia a lunghissima tenuta, per resistere ai movimenti e al sudore. Perché, secondo te, cantanti come Rihanna, Selena Gomez e Lady Gaga hanno lanciato le loro linee di make-up?

L’industria della bellezza è cresciuta molto negli ultimi anni, quindi è una buona mossa a livello di business. Prima le celebrità lanciavano profumi, oggi propongono prodotti di make-up. Non sempre gli artisti che firmano le loro linee sono effettivamente coinvolti ma per quanto riguarda le tre artiste citate la loro impronta è molto visibile e i brand che hanno lanciano le rappresentano molto bene.

Due beauty look di Elodie per Sanremo 2025 curati da MrDaniel con L’Oréal Paris: ombretti Le shadow stick colori #100 ice sparkle e #420 brown bliss e il mascara Paradise big deal

Sei il beauty art director del brand Nabla Cosmetics. Come scegli colori e texture?

Lavoro insieme a un bellissimo team creativo con cui condivido idee, trend e studi. Personalmente, cerco di portare nei look la mia visione artistica del concetto di bellezza.

L’ombretto si sta trasformando da palette in polvere a stick. Perché?

È sicuramente un prodotto immediato e facile da usare, che richiede meno tecnica per l’applicazione. Con le ultime innovazioni, consente anche di ottenere una texture a lunga tenuta. Ma sono certo che gli ombretti in polvere non spariranno mai.

Che cosa pensi dell’armocromia?

Può essere uno strumento utile per i neofiti della valorizzazione, una guida semplice da seguire. Personalmente, da artista, preferisco un approccio più libero.

Quali sono le nuove tendenze della primavera?

Torneranno i colori freschi, anche pastello, che ricordano i fiori e le tonalità delicate e luminose del cielo.

L’errore più comune che hai visto fare con il trucco?

Sbagliare il colore del fondotinta.

Dal 20 al 23 marzo a Bologna c’è Cosmoprof Worldwide, l’evento di riferimento per le aziende e i professionisti dell’industria cosmetica. Tu ci sarai?

Ci sono andato molte volte, è molto interessante per gli appassionati del settore perché si ha la possibilità di scoprire tutte le novità e le tecnologie del beauty. Ora vado più spesso al Cosmopack, che si svolge negli stessi giorni vicino a Bologna, ma è dedicato solo ai produttori e ai distributori di cosmetici.

In Italia il settore continua a crescere. Quanto influiscono le piattaforme social?

Secondo me tantissimo. I contenuti beauty sono tra i più visti sul web. Credo che sia aumentata l’informazione sui prodotti e la consapevolezza del loro utilizzo e questo invoglia a migliorare sempre di più la propria beauty routine.

Chi legge questa intervista viaggia in treno. Che cosa non deve mancare nel beauty case di chi sceglie di trascorrere un weekend fuori porta?

Sicuramente tutti i prodotti per la skincare. Gli essenziali: detergente, ⁠siero idratante, ⁠crema viso e contorno occhi, ⁠maschera o balsamo per le labbra. Come make-up direi mascara, correttore, cipria, matita per le labbra, blush in crema.

E per chi sta via una settimana?

Molto dipende dal tipo di look che sceglie di avere e dalle esigenze personali. Porterei degli stylo multiuso per occhi e labbra, una piccola palette di ombretti e, magari, un rossetto bordeaux per le occasioni speciali.

MrDanielmakeup

Un beauty look di MrDaniel con Nabla Cosmetic
Olio labbra Mint oil lip plumper di Dolce&Gabbana
Fondotinta Synchro skin
di Shiseido

NOSTALGIA

DEGLIANNI DUEMILA

Un viaggio visivo nell’estetica di un’epoca che ha lasciato il segno. A Pescia (Pistoia), tra le mura di un ex laboratorio del marmo oggi sede della Fondazione Poma, dal 1° al 30 marzo va in scena Y2K. Il termine, abbreviazione di Year 2000, non indica solo il celebre problema informatico legato al cambio di millennio, ma è diventato sinonimo delle tendenze che hanno definito quegli anni, tra sperimentazione digitale, eccessi cromatici e innovazione nei materiali. In mostra oltre 10mila fotografie attraverso cui rivivere le sfilate di moda di quegli anni e

riscoprire l’esuberanza e la spregiudicatezza stilistica che hanno reso iconici marchi come Dolce&Gabbana, Gucci, Fendi e, ancora, YSL, Louis Vuitton, Dior o Chanel. pomaliberatutti.it

Sfilata Dolce&Gabbana, Primavera-Estate 2005
Sfilata Louis Vuitton, Primavera-Estate 2005

SFIDA

DIGITALE

È NATA DIECI ANNI FA PER AVVICINARE I CITTADINI ALLE PUBBLICHE

AMMINISTRAZIONI. OGGI PA SOCIAL ORGANIZZA UN TOUR

ATTRAVERSO L’ITALIA PER DISCUTERE DI INNOVAZIONE E DEL FUTURO DELLA COMUNICAZIONE

di Irene Marrapodi - ir.marrapodi@fsitaliane.it

Èstata la prima associazione al mondo a dedicarsi allo sviluppo della comunicazione digitale nelle pubbliche amministrazioni. Oggi, a dieci anni dalla nascita, PA Social accoglie giornalisti e social media manager ma anche dirigenti di azienda, amministratori pubblici e grandi enti come Comuni, Regioni, Camere di commercio, strutture sanitarie.

Proprio in occasione del decennale, l’associazione ha organizzato un tour di incontri sull’innovazione digitale nel settore: partito a gennaio da Roma, già passato per L'Aquila e Torino, toccherà il 17 marzo Trieste, il 28 Firenze, il 3 aprile Perugia e il 9 Napoli. Nello stesso mese sarà poi a Cosenza, per proseguire nel corso del 2025 a Cagliari, Ancona, Bari, Arezzo, Bagheria (Palermo), Catania, Milano, Bergamo, Varese, Modena, Reggio Emilia, Genova, Campobasso e Padova. «È un festeggiamento che dura un anno intero ma anche un’occasione di aggiornamento per enti e professionisti di tutto il territorio», spiega Francesco Di Costanzo, presidente di PA Social. Qual è il vostro obiettivo?

Stare dove stanno i cittadini, usando strumenti a loro familiari per offrire una comunicazione di qualità e far sentire le istituzioni più vicine. Vogliamo creare una buona informazione, con un dialogo diretto che renda i servizi più accessibili, ma ci occupiamo anche di formare i futuri professionisti del settore. Abbiamo un osservatorio per valutare il rapporto dei cittadini con le piattaforme digitali e, per questo, collaboriamo tantissimo con le università. Tra le iniziative in programma, c’è un lavoro che va avanti da anni per la riforma della legge 150 del 2000, che disciplina le attività di comunicazione nelle amministrazioni ma non è stata ancora adeguata alle nuove tecnologie e professionalità. Ci può raccontare l’iniziativa per il decennale?

Sono previsti diversi momenti di confronto e partecipazione tra soci e persone interessate a questi argomenti. È l’occasione per fare il punto su ciò che è successo in dieci anni, a partire dal primo evento del 2015 a Palazzo Chigi, e sulla trasformazione digitale in corso. Ci muoveremo soprattutto in treno su tutto il territorio nazionale, per discutere di ciò

che possiamo pianificare nel prossimo futuro e darci insieme dei nuovi obiettivi.

Cosa è cambiato negli ultimi dieci anni?

Direi che c’è stata una rivoluzione. Se prima si discuteva sull’eventualità di stare o meno sulle varie piattaforme, via via, anche grazie all’accelerazione dovuta alla pandemia, realtà piccole e grandi hanno iniziato a fare distinzioni di qualità, imparando a utilizzare mezzi diversi per scopi specifici. Le modalità di lavoro si sono evolute tantissimo e le figure tradizionali del giornalista e del comunicatore pubblico si sono dovute necessariamente adattare, imparando a gestire il digitale. E ora l’intelligenza artificiale pone ancora nuove sfide.

Quali?

È difficile prevedere cosa succederà, ma il futuro è senza dubbio digitale. Alcune tecnologie saranno sempre più impattanti sulla vita quotidiana e professionale. Sicuramente i comunicatori non dovranno porsi sulla difensiva come è successo in una prima fase con i social network. La speranza è che l’ordinamento italiano riesca a essere al passo con i tempi, perché dovremmo pensare ad avere figure dedicate, come manager che si occupano di intelligenza artificiale o esperti di metaverso e realtà virtuale. Anche PA Social deve impegnarsi ad avere un rapporto diverso con chi fa questi mestieri, aggiornandosi costantemente. Si tratta di sfide enormi, anche a livello internazionale, di cui dobbiamo cercare di essere protagonisti.

In che modo?

L’intelligenza artificiale è come un collega in più che può darti una mano e velocizzare alcuni lavori. Ma la persona umana deve rimanere sempre al centro del processo. Come tutti gli strumenti, l’AI non è né buona né cattiva, dipende da come viene utilizzata. Per noi è importante fare informazione sul tema, perché temo ci sia molta diffidenza. Si tratta di uno mezzo potente, che può essere usato in modo negativo così come succede a volte con le piattaforme social, ma offre grandi opportunità e non va demonizzata. Per questo dobbiamo combattere la disinformazione con la formazione e la conoscenza.

pasocial.info

FrancescoDiCostanzo

ARTE E CULTURA

IL GUSTO DELLA

MODERNITÀ

UNA MOSTRA A MILANO CELEBRA L’ART DÉCO A CENTO ANNI DALLA

NASCITA. E UN'ESPOSIZIONE

COMPLEMENTARE DELLA

FONDAZIONE FS RACCONTA

IL PADIGLIONE REALE DELLA STAZIONE CENTRALE, ARCHITETTURA IN STILE 1925

di Alex A. D’Orso - al.dorso@fsitaliane.it

Èil 1925 e a Parigi apre l’Exposition internationale des arts décoratifs et industriels modernes. L’evento codifica i canoni dell’Art Déco, che si era diffusa velocemente in Europa nel primo dopoguerra, e sancisce in modo definitivo il valore unico dell’artigianato e dello stile ornamentale italiano. Un merito che, a distanza di decenni, troverà la sua sintesi nell’espressione “made in Italy”. A cento anni della manifestazione, la mostra Art Déco. Il trionfo della modernità, di cui Frecciarossa è Treno Ufficiale, racconta quell’epoca di rinnovamento e vitalità, segnata dalla reinterpretazione di alcune tendenze più o meno antiche. A Palazzo Reale di Milano, fino al 29 giugno, sono esposte circa 250 opere, dai dipinti alle porcellane, fino agli abiti haute couture e agli oggetti d’arredo. Si ritrovano, su vasi e sculture, i motivi geometrici tipici dell’arte greca, spiccano nei ritratti i colori acuti che richiamano il movimento dei Fauves, mentre le forme severe nel Neoclassicismo si fondono con quelle morbide e opulente di fiori e fogliame.

La selezione comprende anche vetrate e mosaici che rimandano ad ambienti eleganti come alberghi o stazioni. A quella meneghina è dedicato il progetto espositivo, promosso dalla Fondazione FS Italiane, in collaborazione con Palazzo Reale, Il Padiglione reale della stazione Centrale

Mario Cavaglieri Piccola russa (1913)

di Milano. Un capolavoro Art Déco, allestito nella Sala della Lanterna, complementare e contemporaneo alla mostra che celebra questo particolare fenomeno del gusto.

Con un ampio corpus di fotografie, disegni, documenti e arredi, lungo il percorso si svela la storia dello spazio, inaugurato nel 1931 su progetto dell’architetto Ulisse Stacchini, e pensato per essere un’estensione simbolica e funzionale di Palazzo Reale. Un salotto di rappresentanza esteso per 1.093 m2, distribuiti su due livelli, che con le sue forme essenziali e i motivi decorativi ispirati all’arte classica trasmette il connubio tra modernità e tradizione tipico dello Stile 1925. Qui il re e la sua famiglia attendevano la partenza del treno. In caso di pericolo, invece, i reali avrebbero potuto utilizzare la via di fuga segreta nascosta in bagno: una scala dietro allo specchio consentiva di abbandonare l’edificio. mostraartdeco.it | palazzorealemilano.it | fondazionefs.it

Gio Ponti, Libero Andreotti La conversazione classica (1925)
Padiglione reale della Stazione di Milano Centrale. Sala reale (2024)

FRECCIAROSSA TRENO UFFICIALE DELLA MOSTRA

Sconto del 50% sul biglietto d’ingresso all’esposizione Art Déco. Il trionfo della modernità per chi è in possesso di un biglietto Frecciarossa o Frecciargento con destinazione Milano e una data antecedente al massimo di due giorni rispetto a quella della visita. trenitalia.com

Anselmo Bucci
Rosa Rodrigo (La Bella) (1923)
Scarica l'app Fondazione FS Italiane e ascolta il podcast della mostra sul Padiglione reale

VERITÀ

Kamilia Kard
HERbarium - Dancing for an AI, frame da video (2023-2025)

VIRTUALE

A BOLOGNA FINO AL 31

MAGGIO UNA MOSTRA INDAGA LE RELAZIONI E LE IDENTITÀ

ALL’INTERNO DEL METAVERSO, TRA PIANTE DANZANTI E AMORI ARTIFICIALI

di Irene Marrapodi - ir.marrapodi@fsitaliane.it

Quando l’utente di un forum chiese a Tim Berners-Lee, il padre del world wide web, cosa lo stupisse di più dell’evoluzione di internet, lui rispose: «I gattini». Non è un segreto che il mondo digitale abbia preso una piega inaspettata per chi lo ha conosciuto agli albori, ma in qualche modo anche per chi è cresciuto tra smartphone e iPad. In questo spazio virtuale sono nate comunità e categorie sociali, dinamiche relazionali e fenomeni sociologici, persino nuove ritualità capaci di scandire le giornate. Temi che vengono affrontati da quattro artiste – LaTurbo Avedon, Auriea Harvey, Kamilia Kard e Mara Oscar Cassiani – che espongono i loro lavori nella mostra Una, doppia, collettiva. L’identità al tempo del Metaverso, fino al 31 maggio a Bologna. Tramite performance, sculture e opere digitali, le due sedi del progetto Cubo – in Porta Europa, a pochi minuti dalla stazione di Bologna Centrale, e nella torre dell’Unipol – si trasformano in porte di accesso a una serie di mondi virtuali, dalle sfaccettature intriganti e inaspettate.

Uno dei tanti fenomeni analizzati è proprio quello della cuteness , esploso durante il lockdown del 2020, che ha visto le piattaforme invase da gattini, cuoricini e accessori rosa. Gli utenti, soprattutto giovani donne e persone della comunità queer, hanno cominciato a utilizzare tutto ciò che poteva essere considerato “carino” per comunicare e affermare la propria personalità. Indaga il tema Mara Oscar Cassiani, artista pesarese che in Porta Europa mette in scena Stay cute UWU, un’installazione composta da pochi oggetti – un bonsai, un cuore, delle polaroid – e uno schermo su cui video di gatti e meme sono accompagnati da una scritta che ripetutamente recita: «We demand kitten democracy <3 (Chiediamo la democrazia dei gattini)». Chi vuole approfondire il lavoro di Cassiani può partecipare a un incontro con l’artista, venerdì 21 marzo, per discutere della sua produzione.

Di identità e percezione riflette anche, poco più avanti nello stesso spazio, la statunitense Auriea Harvey, con sculture e opere digitali in cui il suo volto viene riprodotto più e più volte, mescolandosi a teschi e fiori, fino a perdere di significato.

La milanese Kamilia Kard, invece, porta in mostra lavori che raccontano e analizzano le relazioni tra ambiente naturale, mondo virtuale e umanità. Tra questi, HERbarium - Dancing for an AI, un grande schermo dentro il quale alcune piante antropomorfe realizzate con l’intelligenza artificiale mettono in scena una danza, creata grazie alla collaborazione con alcune performer. Il risultato è una coreografia interspecie – umana, vegetale, virtuale – che spinge a una riflessione sulle connessioni tra il genere femminile, a cui è storicamente associata la figura della strega, e l’intelligenza artificiale, considerata allo stesso tempo misteriosa e a tratti ostile. L’AI nasconde infatti anche dei lati oscuri, molti dei quali devono ancora essere completamente indagati e compresi.

È di nuovo Mara Oscar Cassiani a svelarne alcuni, scoperti durante un progetto incentrato sulle possibilità di provare amore verso un’intelligenza artificiale. Il risultato è l’opera esposta nella torre dell’Unipol AI Love, Ghosts, and Uncanny Valleys <3. I broke up with my Ai and will never download them again (Amore per l’IA, fantasmi e valli inquietanti <3.

Ho rotto con la mia IA e non la scaricherò mai più), un tappeto erboso sul quale alcuni cuscini a forma di cuore presentano immagini di donne ideali create con l’intelligenza artificiale. Il risvolto inquietante è esplicitato da un video che mostra a ripetizione la stessa artista mentre racconta il suo percorso all’interno di comunità online abitate dai cosiddetti incel – individui che si autodefiniscono celibi in-

Mara Oscar Cassiani
AI Love, Ghosts, and Uncanny Valleys <3. I broke up with my Ai and will never download them again (2023-2025)

volontari – caratterizzate da misoginia e oggettificazione sessuale. Non riuscendo ad avere relazioni con donne reali, gli uomini di questi gruppi ne creano di virtuali con l’aiuto della tecnologia, a partire da immagini di persone esistenti.

La stessa LaTurbo Avedon, una delle artiste in mostra, è in realtà un’identità virtuale dietro la quale si nascondono diverse persone. Tra le sue opere, è esposta Permanent Sunset, una video documentazione di una performance all’interno di un videogioco in cui il personaggio decide di sganciarsi dalla dinamica prevista per cercare uno spazio in cui contemplare un tramonto virtuale.

La complessità del mondo digitale, composto da persone in cerca di se stesse, ricalca semplicemente quella della

vita reale. Talvolta ne amplifica le storture, creando camere dell’eco in cui idee e convinzioni – magari inquietanti – non fanno che rinforzarsi. Talvolta, però, consente agli individui di costruire con maggiore decisione la propria personalità, trovando soluzioni alle difficoltà quotidiane. E mentre per alcuni l’intelligenza artificiale rimane una stregoneria da cui tenersi lontani, per altri è un mezzo per ottenere gratificazioni.

Lo scopo della mostra è diffondere la conoscenza per sconfiggere la paura. Ma anche ricordare che non tutte le persone in passato individuate come streghe erano in realtà davvero malefiche. cubounipol.it

Auriea Harvey
The Mystery v5-dv3 (Fools Gold) (2024-2025)
LaTurbo Avedon
Self portrait (2024)

L’OPERA È

GIOVANE

IN PUGLIA OLTRE 100MILA STUDENTI SI SONO AVVICINATI ALLA LIRICA GRAZIE ALL’INIZIATIVA STREGATI DALLA MUSICA. PER LA SESTA EDIZIONE VA IN SCENA UN ALLESTIMENTO SPECIALE DELL’ELISIR D’AMORE DI DONIZETTI

di Silvia Lanzano e Francesco Bovio foto © Stregati dalla musica
L'edizione 2024 di Stregati dalla musica al Teatro Politeama Greco di Lecce

Insegnare ai più giovani ad amare la musica, soprattutto quella classica. Dischiudere per loro le porte del mondo della lirica, affascinante ma spesso sconosciuto. È questa la missione di Stregati dalla musica, la più grande iniziativa di educazione musicale del Mezzogiorno, nata in Puglia e giunta quest’anno alla sesta edizione, che ha portato a teatro oltre 100mila bambini e ragazzi, coinvolgendoli fin dai primi anni della scuola dell’infanzia. Non come semplici spettatori, ma con un ruolo attivo nella messa in scena delle più importanti opere della tradizione lirica italiana, da La traviata di Giuseppe Verdi, a Il barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini, fino al musical Tito - il can-

tante piccoletto, dedicato a Tito Schipa, il leggendario tenore leccese che incantò le platee del Metropolitan Opera di New York. Grazie a un approccio multidisciplinare, ragazzi e ragazze vengono coinvolti nella realizzazione delle scenografie e, durante la rappresentazione, interagiscono direttamente dalla platea cantando o eseguendo semplici coreografie.

Quest’anno giovani studenti e studentesse entrano in contatto con Gaetano Donizetti e il suo L’elisir d’amore, dal 31 marzo al 10 aprile al Teatro Politeama Greco di Lecce, in un interessante adattamento che vede alla regia Lev Pugliese e alla direzione musicale Eliseo Castrignanò. Dietro

Ragazzi e ragazze delle scuole primarie del Salento alla matinée del musical Tito - il cantante piccoletto

Eliseo Castrignanò con i ragazzi e le ragazze dell'orchestra durante le prove dell'opera L'elisir d'amore

al progetto c’è Orpheo Space, un laboratorio gestito da un gruppo di amici salentini e capitanato dai fratelli musicisti Francesco e Matteo Spedicato con Andrea Rizzo, direttore di produzione. L’idea si è rivelata talmente efficace da dare vita a un network, che fa capo al ministero dell'Istruzione e del Merito, formato da oltre 70 istituzioni tra scuole, biblioteche, teatri e associazioni culturali che hanno aderito all’iniziativa in tutto il territorio pugliese.

Il primo passo è coinvolgere emotivamente i ragazzi e le ragazze perché, come scrive il direttore d’orchestra Riccardo Muti, «solo dopo l’amore viene la conoscenza, il desiderio di imparare. Ma prima devi amare». Poi comincia un percorso didattico di preparazione, insieme ai propri insegnanti, attraverso videotutorial e strumenti multimediali che consentono di lavorare sulle canzoni e le musiche. Il metodo rivolge grande attenzione alla diversità e all’inclusione grazie all’uso di audiolibri, testi con traduzioni nella lingua dei segni italiana e attività sensoriali. Quest’anno, poi, si aggiunge un elemento di novità rappresentato dall’orchestra, composta dalle eccellenze dei licei e delle scuole medie a indirizzo musicale del Salento, selezionate con il progetto di formazione Orchestriamo la scuola. Un’opportunità di crescita per i giovani e le giovani che vogliono scegliere una professione artistica.

Non resta che prendere posto in teatro e godersi L’elisir d’amore, portato in scena a partire dal libretto dei fratelli Spedicato con le illustrazioni di Piero Schirinzi, che rivede in chiave pop la trama dell’opera. La rivisitazione trasferisce le vicende musicate da Donizetti dall’originario villaggio dei paesi baschi a un’assolata masseria del Salento, mentre il tanto decantato elisir, capace di far innamorare anche i cuori più ribelli, si trasforma dall’originale vino Bordeaux in un eccellente Negramaro.

PIU VERO

DEL VERO

A TORINO UNA MOSTRA RENDE OMAGGIO

ALL’INDAGINE FOTOGRAFICA DI OLIVO BARBIERI IN CINA. CON SCATTI DAI COLORI SATURI E PAESAGGI MINIATURIZZATI

di Alex A. D’Orso - al.dorso@fsitaliane.it foto di Olivo Barbieri

Olivo Barbieri, classe 1954, viaggia in Cina per la prima volta nel 1989, anno della strage di piazza Tienanmen. Coglie la portata sociale, economica e culturale della trasformazione in atto e inizia una ricerca fotografica che lo porta a tornare più volte nella Repubblica popolare fino al 2019. L’artista compone così, lungo tre decenni, un’originale storia per immagini, lontana da intenti documentaristici, in grado di raccontare l’evoluzione identitaria dei cinesi e, indirettamente, di quella umanità toccata dall’innovazione tecnologica crescente.

Shanghai (2001)

La mostra Olivo Barbieri. Spazi altri, alle Gallerie d’Italia di Torino fino al 7 settembre, gli rende omaggio attraverso un allestimento che comprende oltre 130 opere, con trittici di grandi dimensioni, polittici e quadrerie. Lungo il percorso si ritrova espressa la cifra stilistica del fotografo: le esposizioni lunghe, l’illuminazione artificiale, la miniaturizzazione del paesaggio e i colori saturi. Tutto a servizio di un’idea precisa di arte che si fa filtro per alterare la percezione di chi guarda e trasformare la realtà in un plastico, ologramma più vero del vero. gallerieditalia.com

Canton, Cina (1998)
Suzhou, Cina (1989)

SIMMETRIE

DI

GEOMETRIE PERFETTE, PAESAGGI ASTRATTI E COLORI BRILLANTI. A ROMA UNA MONOGRAFICA RICOSTRUISCE LA CARRIERA DI FRANCO FONTANA, PIONIERE DELLA FOTOGRAFIA A COLORI

di Alex A. D’Orso - al.dorso@fsitaliane.it

Mare del Nord, 1976
© Franco Fontana

Una linea taglia l’orizzonte, spaccando in due l’immagine che appare perfettamente bilanciata. Mare del Nord, 1976 non è solo un esempio di fotografia paesaggistica ma un’interpretazione dello spazio ritratto. Altrettanto equilibrata, con la sua geometria di colori, Los Angeles, 1990 tiene insieme rette, tondi e pieghe. Nella foto Piscina, 1983, dai toni brillanti, emerge invece l’elemento umano, distorto dalle increspature dell’acqua. Franco Fontana. Retrospective, al museo dell’Ara Pacis fino al 31 agosto, propone un percorso fittissimo attraverso le opere dell’artista modenese, pioniere del colore in un mondo fotografico in bianco e nero, ricostruendone la parabola creativa.

La mostra, a cura di Jean-Luc Monterosso, raccoglie oltre 200 fotografie e si presta a diverse modalità di fruizione. Si può sostare davanti a un dettaglio per ricollocarlo nel suo contesto, ma è anche possibile ipotizzare, con uno sforzo di fantasia, quali scatti cristallizzino un momento fuggente. O, in alternativa, abbandonarsi allo stimolo sensoriale dell’immagine, senza farsi troppe domande, cullandosi semplicemente nella loro luce. arapacis.it

Piscina, 1983
© Franco Fontana

FRECCE TRENITALIA

CON LE FRECCE NELLE CITTÀ D’ARTE

Scoprire le bellezze del Paese non è mai stato così semplice e confortevole. Ogni giorno infatti, oltre 270 collegamenti Frecce consentono di raggiungere le più belle città d’arte italiane grazie a oltre 130mila posti offerti. Secondo l’ultima graduatoria pubblicata dall’Istat, Roma è al primo posto tra i comuni italiani con il maggior numero di presenze turistiche e Trenitalia mette a disposizione oltre 190 collegamenti quotidiani a chi vuole visitarla. Dopo la Capitale si trova Venezia, che può essere raggiunta salendo a bordo di una delle 80 Frecce a disposizione ogni giorno, seguita da Milano, che vanta oltre 170 collegamenti al dì. Firenze è la quarta città preferita dai turisti, che possono scegliere quotidianamente tra oltre 100 Frecce.

Chi vuole ammirare i portici di Bologna, nella lista dei siti Patrimonio dell’umanità, può usufruire invece di oltre 160 Frecce al giorno, mentre ce ne sono oltre 100 per chi vuole andare a Napoli, una delle città più antiche d’Europa.

Imperdibile anche Verona con la sua Arena, servita da oltre 60 collegamenti quotidiani, e Torino, sede del più antico museo egizio al mondo, servita da oltre 50 Frecce al dì.

Ai due estremi dello Stivale, spiccano poi Trieste, con il castello di Miramare, e Reggio Calabria, con i Bronzi di Riace, entrambe raggiungibili ogni giorno con 10 Frecce.

Da non perdere i gioielli artistici nel cuore dell’Umbria, con due Frecciarossa disponibili per Perugia e due collegamenti FRECCIALink al giorno sia per Perugia che per Assisi.

Infine, è possibile visitare anche Potenza e Matera sempre grazie al servizio treno+bus FRECCIALink, che aumenta l’offerta intermodale Trenitalia su tutto il territorio.

VIAGGIA LEGGERO CON TRENITALIA E ZYPPY

Grazie alla partnership tra Trenitalia e Zyppy si viaggia più leggeri.

Con Zyppy, infatti, è possibile spedire valigie, borse e zaini e farli recapitare direttamente in hotel o all’indirizzo del proprio soggiorno.

Ai clienti di Frecce e Intercity è riservata una tariffa esclusiva: primo bagaglio a 22 euro anziché 38, e dal secondo in poi 20 euro a bagaglio per una delle località incluse nella lista Bagaglio Facile riportata su zyppy.it/ bagaglio-facile. Per tutte le altre destinazioni italiane, non incluse nella lista, invece, 25 euro per il primo bagaglio e dal secondo in poi 20 euro per ogni borsa, zaino o valigia. In più, per i soci

Carta FRECCIA, tre punti fedeltà ogni due euro spesi nel trasporto bagagli: basta inserire in fase di prenotazione il proprio codice

Carta FRECCIA nella sezione dedicata.

ANCORA PIÙ PUNTI CON I PARTNER

I punti Carta FRECCIA non si accumulano solo viaggiando in treno. Grazie ai partner del Programma, accelerare la raccolta è ancora più facile.

Da oggi due nuovi accordi consentono di ricevere punti premio: con Best Western Hotels & Resorts, sui soggiorni in 170 hotel in Italia e a Malta, e con appTaxi per spostarsi nelle principali città italiane.

È possibile guadagnare punti anche prenotando un soggiorno tramite Booking.com, o noleggiando un’automobile con Avis, Budget e Maggiore. In più puoi convertire i punti Volare, il programma fedeltà di ITA Airways, in punti Carta FRECCIA

Inoltre, affidando i bagagli a un deposito Stow Your Bags, o inviandoli direttamente a destinazione tramite Zyppy, si possono accumulare ulteriori punti. Infine, è possibile raccoglierli anche rimanendo sul divano: basta attivare l’offerta luce e/o gas Trend Casa di Plenitude o un sistema di allarme Verisure Maggiori informazioni su trenitalia.com

OTTIMO RIMEDIO NATURALE CONTRO GASTRITE E COLON IRRITABILE
SI CONSIGLIA L’UTILIZZO PRIMA, DURANTE E DOPO LE TERAPIE PER INNALZARE LE DIFESE IMMUNITARIE

SCONTO SUI VIAGGI PER RAGGIUNGERE I LIVE

Frecciarossa è il Treno Ufficiale dei grandi concerti che accendono la primavera: grazie all’offerta FrecciaMusic, i fan che viaggiano con le Frecce possono approfittare di sconti fino al 75% sul biglietto del treno.

Sono previste riduzioni per chi vuole partecipare ai live di Vasco Rossi, che attraversa il Paese partendo da Bibione (Venezia) il 27 maggio per finire il 28 giugno allo Stadio Olimpico di Roma. Sono disponibili sconti anche per i concerti di Marco Mengoni, in tour tra giugno e luglio, e di Cesare Cremonini, che gira l’Italia nello stesso periodo.

Mentre c’è un unico appuntamento per chi vuole ballare con il dj e producer Gabry Ponte e avvalersi dell’offerta: il 28 giugno allo stadio San Siro a Milano.

Possono approfittare della riduzione sul biglietto anche i fan che viaggiano per assistere ai concerti di grandi star internazionali, come il cantautore e chitarrista britannico Ed Sheeran, il 14 giugno a Roma, l’icona del pop Robbie Williams, il 17 luglio a Trieste, il Boss del rock Usa Bruce Springsteen, a Milano il 30 giugno e il 3 luglio, e il gruppo alternative rock Imagine Dragons, con quattro date a Milano, Padova e Napoli.

FRECCIAMUSIC SPECIALE EVENTI

PER VEDERE IL CIRQUE DU SOLEIL

Tra danze ipnotiche, acrobazie mozzafiato e scenografie sognanti, il Cirque du Soleil torna in Italia con lo spettacolo Alegría, di cui Frecciarossa è Treno Ufficiale.

Dopo le prime date a Roma, dal 1° marzo al 13 aprile, lo show si sposterà a Milano a partire dal 25 aprile e fino al 2 giugno, per poi incantare Trieste dal 13 giugno al 13 luglio.

Grazie all’offerta Speciale Eventi, chi assiste allo spettacolo e torna a casa con le Frecce può usufruire di uno sconto fino al 75% sul prezzo base del biglietto. Per ottenerlo è sufficiente inserire il codice ALEGRIA in fase di acquisto. Inoltre, chi viaggia con le Frecce ha la possibilità di ottenere una riduzione del 25% sul biglietto di ingresso all’evento.

MOSTRE IN TRENO E PAGO MENO

VIVI LA CULTURA CON LE FRECCE. SCONTI E AGEVOLAZIONI

NEI PRINCIPALI MUSEI ED EVENTI IN ITALIA

Negli anni in cui nascevano fotografia e cinema, si scopriva come controllare l’elettricità e veniva inventato il telefono, anche il mondo dell’arte subiva un profondo mutamento. Tra la fine dell’800 e l’inizio del secolo successivo sbocciava il movimento impressionista, che avrebbe rivoluzionato il panorama culturale internazionale con le sue macchie di colore vivace e i paesaggi rurali. La mostra Impressionisti e la Parigi fin de siècle, fino al 27 aprile nella chiesa di Santa Maria Maggiore in Pietrasanta, a Napoli, celebra i 150 anni dalla nascita della corrente che proprio nella Capitale francese ha avuto il suo debutto ufficiale. Curata da Vittorio Sgarbi e Stefano Oliviero, l’esposizione ospita opere di artisti come Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir, Paul Cézanne, Giovanni Boldini, unico italiano in mostra, e Mary Cassatt, pittrice statunitense che fu tra le poche donne ammesse nel gruppo.

Due biglietti al prezzo di uno per i visitatori che raggiungono Napoli con Frecciarossa o Frecciargento. Ingresso singolo ridotto per chi viaggia con Frecciarossa, Frecciar-

Richard Ranft Ladies in café

gento, Intercity, Intercity Notte o Regionale e per i titolari di abbonamento Intercity o Regionale valido per raggiungere Napoli. È previsto, inoltre, uno sconto del 10% al bookshop della basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta per i titolari Carta FRECCIA e X-go. polopietrasanta.it | navigaresrl.com

IN CONVENZIONE ANCHE

BERTHE MORISOT. PITTRICE IMPRESSIONISTA

Fino al 9 marzo alla Gam, Torino gamtorino.it

MUSEO EGIZIO, TORINO

Sconti attivi fino al 30 aprile museoegizio.it

PAUL GAUGUIN - IL DIARIO DI NOA NOA E ALTRE AVVENTURE

Fino al 29 giugno al Museo storico nazionale d’artiglieria dell’Esercito italiano, Torino navigaresrl.com

REGGIA DI VENARIA, VENARIA REALE

(TORINO)

Sconti attivi fino al 31 marzo lavenaria.it

ART DÉCO. IL TRIONFO DELLA MODERNITÀ

Fino al 29 giugno a Palazzo Reale, Milano palazzorealemilano.it

VISIONS IN MOTION - GRAFFITI AND ECHOES OF FUTURISM

Fino al 23 marzo alla Fabbrica del vapore, Milano fabbricadelvapore.org | navigaresrl.com

ANTONIO LIGABUE. LA GRANDE MOSTRA

Nelle sale di Palazzo Albergati, a Bologna, sono esposti fino al 15 giugno un inedito album di disegni e cento opere del tormentato artista, tra autoritratti e riproduzioni di animali liberi e feroci. Chi raggiunge Bologna in Frecciarossa ha diritto a uno sconto del 25% sull’ingresso alla mostra. Per usufruire della riduzione è sufficiente presentare in biglietteria il ticket con destinazione la città emiliana con data antecedente al massimo di due giorni quella della visita. palazzoalbergati.com | arthemisia.it

Antonio Ligabue

Leonessa con zebra (1958-1959) Collezione privata

IMPRESSIONISTI IN NORMANDIA. MONET, BONNARD, COROT, COURBET

Fino al 4 maggio al Museo degli Innocenti, Firenze museodeglinnocenti.it | arthemisia.it

FRIDA KAHLO THROUGH THE LENS OF NICKOLAS MURAY

Dal 15 marzo al 20 luglio al Museo storico della fanteria dell’Esercito italiano, Roma navigaresrl.com

GUIDO GUIDI. COL TEMPO, 1956-2024

Fino al 20 aprile al MAXXI, Roma maxxi.art

JOYN! UN VIAGGIO NEL MONDO NUTELLA

PER I SUOI 60 ANNI

Fino al 20 aprile al MAXXI, Roma maxxi.art

MEMORABILE. IPERMODA

Fino al 23 marzo al MAXXI, Roma maxxi.art

MUNCH. IL GRIDO INTERIORE

Fino al 2 giugno a Palazzo Bonaparte, Roma mostrepalazzobonaparte.it | arthemisia.it

SALVADOR DALÍ. TRA ARTE E MITO

Fino al 27 luglio al Museo storico della fanteria dell’Esercito italiano, Roma navigaresrl.com

Maggiori informazioni su trenitalia.com

BASE

LIBERTÀ DI VIAGGIO E CAMBI ILLIMITATI

Biglietto acquistabile fino alla partenza del treno e del FRECCIALink. Entro tale limite sono ammessi il rimborso, il cambio del biglietto e il cambio della prenotazione un numero illimitato di volte. Dopo la partenza, il cambio della prenotazione e del biglietto sono consentiti una sola volta fino a un’ora successiva.

ECONOMY

CONVENIENZA E FLESSIBILITÀ

Offerta a posti limitati e soggetta a restrizioni. Il cambio prenotazione, l’accesso ad altro treno e il rimborso non sono consentiti, livello Executive escluso. È possibile, fino alla partenza del treno, esclusivamente il cambio della data e dell’ora per lo stesso tipo di treno, livello o classe, effettuando il cambio rispetto al corrispondente biglietto Base e pagando la relativa differenza di prezzo. Il nuovo ticket segue le regole del biglietto Base.

SUPER ECONOMY

MASSIMO RISPARMIO

Offerta a posti limitati e soggetta a restrizioni. Il cambio, il rimborso e l’accesso ad altro treno non sono consentiti, livello Executive escluso.

Freccia 2X1

La promozione consente di viaggiare in due tutti i giorni con sconto fisso del 50% del prezzo Base su Frecciarossa e Frecciargento. L’offerta è valida in 1^ e 2^ classe e in tutti i livelli di servizio ad eccezione dell’Executive e del Salottino Business 1

FrecciaSENIOR

Riservata agli over 60 titolari di Carta FRECCIA, FrecciaSENIOR consente di viaggiare su Frecciarossa e Frecciargento con prezzi a partire da 29 € a seconda della classe e della relazione di viaggio. L’offerta è valida per viaggiare in 1^ e 2^ classe e nei livelli di servizio Business Premium e Standard 2

FrecciaDAYS

Viaggia il martedì, mercoledì, giovedì e sabato con sconti fino al 60% rispetto al prezzo Base sui treni Frecciarossa e Frecciargento nei livelli di servizio Business, Premium, Standard, in 1^ e in 2^ classe. Sono esclusi il livello di servizio Executive e il servizio Salottino 3

Freccia FRIENDS

Dedicata a gruppi da 3 a 5 persone per viaggiare su Frecciarossa e Frecciargento con uno sconto sul prezzo Base fino al 50%. L’offerta è valida per viaggiare nei livelli di servizio Business, Premium, Standard, in 1^ e in 2^ classe. Sono esclusi il livello di servizio Executive e il servizio Salottino 4

FrecciaFAMILY

Con Trenitalia i bambini viaggiano gratis in Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca in 1^ e 2^ classe e nei livelli Business, Premium e Standard La gratuità è prevista per i minori di 15 anni accompagnati da almeno un maggiorenne, in gruppi composti da 2 a 5 persone. I componenti del gruppo dai 15 anni in poi pagano il biglietto scontato del 50% sul prezzo Base 5

FrecciaYOUNG

Riservata agli under 30, l’offerta FrecciaYOUNG consente di viaggiare su Frecciarossa e Frecciargento con prezzi a partire da 19 € a seconda della relazione di viaggio. L’offerta è riservata ai soci CartaFRECCIA under 30 ed è valida per viaggiare in Standard e in 2^ classe 6

A/R in Giornata

Con l’offerta A/R in giornata si può partire e tornare nello stesso giorno usufruendo di uno sconto per singola tratta rispetto al prezzo Base del 40% nelle giornate dalla domenica al venerdì e del 60% nella giornata del sabato 7

A/R FRECCE IN SETTIMANA

Con l’offerta A/R Frecce in Settimana si può scegliere un’andata e un ritorno dal lunedì al venerdì della stessa settimana, con uno sconto per singola tratta rispetto al biglietto Base, del 40% nelle giornate di lunedì e venerdì e del 50% nelle giornate dal martedì al giovedì 7

NOTE LEGALI

1. Offerta a posti limitati e variabili in base al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio scelto e non si cumula con altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.

2. Offerta valida sui treni Frecciarossa e Frecciargento, in 1^ e 2^ classe e nei livelli di servizio Standard Premium e Business. Prevede, a seconda della classe e relazione di viaggio, l’acquisto a prezzi fissi in Standard/2^ classe a partire da 29 €, in Premium a partire da 34 € e in Business/1^ classe a partire da 39 €. Tali prezzi non si applicano alle relazioni per le quali è previsto uno sconto inferiore al 50% rispetto al prezzo Base. L’offerta è a posti limitati che variano in base al treno e al giorno della settimana e non si cumula con altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.

3. L’offerta è a posti limitati che variano in base al giorno, al treno e alla classe o livello di servizio e non è cumulabile con altre riduzioni ad eccezione di quella prevista a favore dei ragazzi. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.

4. L’offerta prevede una percentuale di sconto che varia dal 20% al 50% rispetto al prezzo Base. Offerta a posti limitati e variabili in base al giorno, al treno e alla classe o livello di servizio e non si cumula con altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti, ad eccezione di quella prevista a favore dei ragazzi. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.

5. Offerta a posti limitati e variabili rispetto al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio. Cambio prenotazione/biglietto e rimborso soggetti a restrizioni. L’offerta non è cumulabile ad altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti.

6. Offerta valida sui treni Frecciarossa e Frecciargento, in 2^ classe e nel livello di servizio Standard. Prevede l’acquisto a prezzi fissi di 19€, 29 € e 39€, a seconda della relazione di viaggio. Tali prezzi non si applicano alle relazioni per le quali è previsto un uno sconto inferiore al 50% rispetto al prezzo Base. L’offerta è a posti limitati che variano in base al treno e al giorno della settimana e non si cumula con altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti, compresa quella prevista per i ragazzi. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.

7. L’offerta consente di acquistare due biglietti, uno per il viaggio di andata e uno per il viaggio di ritorno, da effettuare nella stessa giornata, sulla medesima tratta e categoria di treno. Disponibile su tutti i treni Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca in tutte le classi e livelli di servizio ad eccezione del livello di servizio Executive e del servizio Salottino. Offerta a posti limitati e variabili rispetto al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio. Modificabile, ma non rimborsabile. Gli sconti previsti rispetto al prezzo Base verranno applicati fatti salvi i minimi tariffari.

8. L’offerta consente di acquistare due biglietti, uno per il viaggio di andata e uno per il viaggio di ritorno, da effettuare tra il lunedì ed il venerdì della stessa settimana sulla medesima relazione e categoria di treno. Il viaggio di andata e ritorno non può essere effettuato nella stessa giornata. Offerta valida sui treni Frecciarossa e Frecciargento in tutte le classi e livelli di servizio, ad eccezione del livello di servizio Executive e del servizio Salottino Offerta a posti limitati e variabili rispetto al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio. Modificabile, ma non rimborsabile. Gli sconti previsti rispetto al prezzo Base verranno applicati fatti salvi i minimi tariffari.

Informazioni aggiornate al 17 febbraio 2025

MOMENTI DI GUSTO AD ALTA VELOCITÀ

Hai voglia di una pausa ad Alta Velocità diversa dal solito? Aggiungi al tuo viaggio un’esperienza di gusto! Il FRECCIABistrò ti aspetta al centro del Frecciarossa: lì troverai prodotti da forno, snack dolci e salati, piatti caldi e freddi, taglieri, panini, tramezzini, pizza, hamburger e soft drinks, birre artigianali, cocktail, vini e bollicine.

Inoltre, puoi scegliere tra tanti menù pensati per ogni momento della giornata

Sono disponibili anche opzioni vegetariane e senza glutine o lattosio.

Tra i menù:

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INTRATTENIMENTO GRATUITO, FACILE E VELOCE

Grazie ai servizi e ai contenuti di FRECCIAPlay il viaggio a bordo dei treni Frecciarossa e Frecciargento e nelle sale

FRECCIAClub e FRECCIALounge è più piacevole. Per accedere basta collegarsi alla rete WiFi, digitare www.frecciaplay.it o scaricare l’app FRECCIAPlay da App Store e Google Play. Ulteriori dettagli, info e condizioni su trenitalia.com

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Azione, sport, logica e tanto altro a disposizione di grandi e dei bambini

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LIBRI E GUIDE Tanti contenuti tra libri ed estratti di guide turistiche

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Parigi

Chambéry

Saint Jean de La Maurienne

Bardonecchia

LEGENDA:

Per schematicità e facilità di lettura la cartina riporta soltanto alcune città esemplificative dei percorsi delle diverse tipologie di Frecce. Maggiori dettagli per tutte le soluzioni di viaggio su trenitalia com Alcuni collegamenti qui rappresentati sono disponibili solo in alcuni periodi dell’anno e/o in alcuni giorni della settimana. Verifica le disponibilità della tratta di tuo interesse su trenitalia.com

Cartina aggiornata al 7 febbraio 2025

Cortina d’Ampezzo
Madonna di Campiglio
Foggia
Reggio di Calabria
Lamezia
Potenza
Sibari

Velocità max 400 km/h | Velocità comm.le 300 km/h | Composizione 8 carrozze Livelli di servizio Executive, Business, Premium, Standard Posti 457 | WiFi Fast | Presa elettrica e USB al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIAROSSA ETR 1000

FRECCIAROSSA ETR 500

Velocità max 360 km/h | Velocità comm.le 300 km/h | Composizione 11 carrozze

4 livelli di servizio Executive, Business, Premium, Standard | Posti 589 WiFi | Presa elettrica al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIAROSSA ETR 700

Velocità max 250km/h | Velocità comm.le 250km/h | Composizione 8 carrozze

3 livelli di Servizio Business, Premium, Standard | Posti 497

WiFi Fast | Presa elettrica e USB al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIAROSSA ETR 600

Velocità max 280 km/h | Velocità comm.le 250 km/h | Composizione 7 carrozze

3 livelli di Servizio Business, Premium, Standard | Posti 432 WiFi | Presa elettrica al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIARGENTO ETR 485

Velocità max 280 km/h | Velocità comm.le 250 km/h

Composizione 9 carrozze | Classi 1^ e 2^ | Posti 489 WiFi | Presa elettrica al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIABIANCA ETR 460

Velocità max 250 km/h | Velocità comm.le 250 km/h

Composizione 9 carrozze

Classi 1^ e 2^ | Posti 479 | Presa elettrica al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

PRIMA DI SCENDERE

FONDAZIONE FS

AL DI LÀ DEI BINARI

DALLA SALA PRESIDENZIALE DELLO SCALO DI ROMA OSTIENSE

AL DEPOSITO DELLE LOCOMOTIVE DI PALERMO. LA FONDAZIONE

FS ITALIANE APRE LE PORTE DI EDIFICI FERROVIARI CHE

RAPPRESENTANO UN PEZZO DI STORIA

di Gabriele Romani

La ricerca di nuove soluzioni architettoniche, per incontrare le necessità di viaggiatori e maestranze, ha accompagnato l’evoluzione dei servizi ferroviari.

Alcuni edifici, come le sale d’attesa presenti nelle maggiori stazioni italiane, rappresentano un’importante eredità storica e oggi sono spesso votati a un uso culturale.

Sabato 15 e domenica 16 marzo è possibile assaporare il gusto dell’accoglienza riservata alle alte personalità di un tempo, partecipando all’open day organizzato dalla Fondazione FS nella Sala presidenziale dello scalo di Roma Ostiense. Un fine settimana di visite guidate per scoprire la storia dello spazio, progettato dall’architetto del Servizio lavori e costruzioni FS Roberto Narducci in occasione dell’Esposizione universale del 1942. Le linee geometriche e razionaliste degli interni sono interrotte solo dall’imponente statua in marmo bianco di Carrara raffigurante la Dea Roma, opera di Alfredo Angeloni, e dall’arazzo realizzato dallo Studio Eroli, che rappresenta un trofeo d’armi con le insegne sabaude.

Un ulteriore esempio di architettura ferroviaria dal valore storico notevole, ma con una vocazione decisamente diversa, sono i depositi destinati al ricovero, alla pulizia e alla manutenzione delle locomotive. Sabato 26 e domenica 27 aprile la Fondazione FS Italiane organizza, in collaborazione con Trenitalia, un fine settimana di porte aperte nell’impianto di Palermo. Un luogo iconico dove sono esposti alcuni rotabili molto particolari, come la locomotiva a vapore gr. 740.300, utilizzata dal regista Francis Ford Coppola per alcune scene del film Il Padrino, e la jeep ferroviaria Willys, eredità delle truppe statunitensi durante lo sbarco in Sicilia, oltre alla piattaforma per le manovre di giratura delle locomotive. Il deposito sarà raggiungibile esclusivamente a bordo di un treno storico che effettuerà diverse spole tra la stazione centrale della città siciliana e l’antica rimessa.

fondazionefs.it | fstrenituristici.it fondazionefsitaliane

La Sala presidenziale della stazione di Roma Ostiense

PRIMA DI SCENDERE

FUORI LUOGO

di Mario Tozzi

mariotozziofficial mariotozziofficial OfficialTozzi [Geologo Cnr, conduttore tv e saggista]

IL PAESE SENZA NOME

Nel terzo millennio c’è ancora un paese, in Italia, di cui qualcuno ha timore anche solo a pronunciare il nome. Ciò si deve alla convinzione, maligna ed errata, che porti sfortuna. Non c’è nulla di fondato nelle superstizioni, ma anche in chi non ci crede alberga sottile un pensiero: perché rischiare?

Consapevoli di ciò, gli amministratori del piccolo centro in provincia di Matera hanno deciso di sfruttare a loro vantaggio i riti di antichissima tradizione che si tenevano nella zona, forse inizialmente legati ai serpenti. La magia lucana, lontana dall’essere superstizione pura, era un potente

strumento per affrontare gli eventi avversi e un mondo naturale a volte ostile. Così, a chi fosse stato colpito da fascinazione la liturgia imponeva di mettere sotto al letto una scopa di saggina: il malocchio, occupato tutta la notte a sciogliere i nodi della scopa, sarebbe stato cacciato via dal sorgere del giorno.

Oggi ci si inerpica sul picco dove il borgo è arroccato e si gode una vista meravigliosa sui fiumi e sulle valli, si mangia secondo tradizione e si ascoltano i racconti delle fattucchiere, penetrando in realtà arcaiche. Qual è il paese? Colobraro.

Il centro di Acquasparta (Terni)
Colobraro (Matera)

PRIMA DI SCENDERE

MINDFULNESS IN VIAGGIO

di Nerina Di Nunzio

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[Esperta di comunicazione, istruttrice mindfulness e coach]

LASCIAR ANDARE

Ipilastri della mindfulness sono sette: il non giudizio, la pazienza, la mente del principiante, la fiducia, il non cercare risultati, l’accettazione e, infine, il lasciar andare. Non è un caso che l’ultimo si trovi in questa posizione. Lasciar andare è il contrario dell’attaccamento: significa smettere di trattenere pensieri, emozioni, persone, oggetti o situazioni che ci appesantiscono. L’essere umano utilizza attaccamento e avversione come comportamenti tipici della vita, ma la mindfulness propone una soluzione diversa: smettere di combattere o di rifugiarsi da qualche parte per tornare allo scoperto. Spesso ci aggrappiamo a qualcosa o a qualcuno per paura o un bisogno profondo di sicurezza, ma in realtà quell’attaccamento ci trattiene, limitandoci invece di proteggerci.

Uno degli errori più comuni è associare il lasciar andare alla perdita. In realtà, è esattamente l’opposto: liberarsi da ciò che ci fa male crea spazio per qualcosa di nuovo, più leggero e in sintonia con il nostro benessere. Non si tratta di negare ciò che è stato, ma di riconoscere che possiamo scegliere cosa portare con noi e cosa lasciar andare con gratitudine. Come un palloncino pronto a liberarsi nell’aria, il lasciar andare porta con sé una leggerezza che sa di sollievo, accettazione, pace.

Ancora più difficile è lasciar andare qualcosa che ci piace, ci lusinga e ci soddisfa, perché sembra un controsenso. La resistenza iniziale può essere forte, ma quando finalmente facciamo il grande passo sentiamo subito che qualcosa è cambiato. È l’inizio di una nuova libertà, in cui siamo più sereni, presenti e in armonia con noi stessi e il mondo.

PRIMA DI SCENDERE

FOTO DEL MESE

di Irene Marrapodi - ir.marrapodi@fsitaliane.it

Cos’è quella nuvola che, come sofficissima lana, avvolge la protagonista? È forse un raro fenomeno meteorologico? O un effetto ottico? Lo scatto sembra ritrarre una donna statunitense tra gli anni ‘40 e ‘50 del secolo scorso, ma proprio quell’elemento straniante consente di capire che non è così.

La finta fotografia è stata realizzata, infatti, nel 2024 dall’artista visivo londinese Phillip Toledano con l’aiuto di un software in grado di convertire le parole in immagini. L’immagine – un vero e proprio falso storico – sfida il concetto di verità nella fotografia e invita a riconsiderare la relazione di fiducia con questo mezzo.

Polite extra slim the smoking head è esposta a Milano dal 20 al 23 marzo in occasione della 14esima edizione del Mia Photo Fair BNP Paribas, la kermesse internazionale che negli spazi di Superstudio Più ospita centinaia di opere firmate da artisti e fotografi di tutto il mondo. miafair.it miaphotofair

©
Phillip Toledano
Phillip Toledano Polite extra slim the smoking head 1 (2024)
Courtesy Galleria Tallulah Studio Art

ABBIAMO DIECI

NUOVE DESTINAZIONI

Ogni tuo viaggio conta e, per renderlo più sostenibile, lavoriamo ogni giorno per traguardi sempre più ambiziosi in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Abbiamo riassunto il nostro impegno in dieci parole chiave, simbolo del cambiamento che vogliamo generare. Dieci nuove destinazioni che siamo determinati a raggiungere. Facciamolo insieme.

Leggi il nostro Manifesto della Sostenibilità e scopri tutte le destinazioni che vogliamo raggiungere.

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