Il Giardiniere 045 II trimestre 2025

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ILgiardiniere

+ PRATICHE

Da sementi di specie selvatiche è possibile ottenere prati fioriti perenni e a basso costo di gestione: l’esperienza della biologa Silvia Assolari

+ BORDURE MISTE

Inizia da questo numero un racconto botanico, che seguirà un giardino alle porte di Bergamo nel corso delle stagioni, cogliendone le trasformazioni e gli accostamenti

COVER STORY

Potenza e autonomia professionale. Pensato per gli operatori del verde, il nuovo LMX5300E-SP della linea EGO PRO-X assicura prestazioni elevate su ogni terreno, grazie a una tecnologia avanzata e a una capacità operativa fino a 3500 mq. Tutti i dettagli a pagina 16!

Il cuore del modello
LMX5300E-SP è il robusto piatto in alluminio pressofuso da 53 cm.

IIl giardinaggio professionale sta attraversando una trasformazione profonda. Non è solo questione di nuove tecnologie o materiali, ma di mentalità. Oggi, il giardiniere che vuole davvero interpretare il proprio tempo non può più ragionare solo per schemi rigidi o approcci tradizionali. Servono flessibilità, aggiornamento continuo, e soprattutto una visione più ampia e integrata del progetto del verde.

È tempo di uscire dalla logica del “compito” per entrare in quella del “pensiero”. Il giardiniere non è solo un esecutore: è progettista, consulente, manutentore e – sempre più spesso – figura di raccordo tra cliente, architetto, fornitore e ambiente. Un ruolo complesso, che richiede competenze tecniche, conoscenze botaniche solide e capacità economiche. Perché fare un buon giardino oggi significa anche saperlo far durare, e questo si traduce in scelte sostenibili fin dalla fase di preventivazione.

Uno degli aspetti ancora troppo sottovalutati nel nostro settore è proprio il costo di gestione. Spesso nei preventivi si sorvola o si omette del tutto la voce relativa alla manutenzione a lungo termine. Ma il verde non è un’opera “finita” una volta consegnata: è un organismo vivo, che cresce, si evolve e ha bisogno di essere seguito. Ignorare questo aspetto significa, nei fatti, svalutare il proprio lavoro. Significa progettare qualcosa che, col tempo, rischia di diventare insostenibile per il cliente e quindi anche per la reputazione di chi l’ha realizzato.

Accanto a tutto questo c’è un altro elemento da rimettere al centro: la pianta. La cultura della pianta non può essere marginale. Riconoscerne il comportamento, la fisiologia, i tempi, i bisogni non è una competenza “in più”, ma il cuore stesso del mestiere. Il giardino non è solo uno spazio gradevole o ben ordinato: è un sistema vivente, e la pianta non è un accessorio estetico, ma un soggetto con le proprie regole. Tornare a ragionare a partire da lì – dalla pianta, dal suolo, dal clima – è la condizione per non perdere il senso del nostro lavoro.

Chi lavora nel verde oggi è chiamato a essere più consapevole, più tecnico, ma anche più strategico. Solo così il giardiniere potrà davvero essere protagonista del cambiamento e non solo spettatore delle sue conseguenze.

SIAMO IN GRADO DI PASSARE IL TESTIMONE?

Tra sterili discussioni e paure poco fondate, il futuro dei giardinieri

è nell’apertura e nel dialogo di Sandro Degni

Negli anni passati ho spesso assistito a discussioni accese e poco costruttive sulla concorrenza nel nostro settore dominate dalla lamentela costante verso pensionati e lavoratori in nero, considerati erroneamente come rivali di riferimento. Queste considerazioni mi hanno portato a riflettere seriamente su quale immagine di professionalità stiamo promuovendo. Spesso i giardinieri più esperti tendono a puntare il dito contro le nuove generazioni, accusate di non saper lavorare come “ai nostri tempi”. Ma questa non è soltanto una banale questione generazionale: è piuttosto un segnale preoccupante della nostra incapacità di trasmettere con efficacia il bagaglio tecnico e culturale che abbiamo accumulato nel tempo. Occorre riconoscere che certe metodologie necessitano ormai di un aggiornamento radicale. Di recente ho avuto il privilegio, grazie a corsi specialistici come quello in Orticoltura e progettazione di giardini sostenibili nelle Marche, di conoscere molti giovani colleghi. Con grande piacere ho constatato che il futuro della nostra professione è tutt’altro che incerto. Questi giovani mostrano entusiasmo, passione e una preparazione tecnica sorprendente, soprattutto su temi cruciali

come sostenibilità, prati alternativi e tecniche di risparmio idrico. Questa consapevolezza nasce da una formazione finalmente orientata al futuro, non più fondata esclusivamente sulla dura gavetta, che in passato significava spesso sfruttamento, zero feedback e totale assenza di obiettivi formativi chiari. È essenziale che cambiamo approccio: accogliere i giovani non come un peso o una minaccia, ma come una risorsa vitale. Immagino luoghi di lavoro che siano veri laboratori formativi, spazi in cui l’errore è permesso, corretto con rispetto e inteso come momento di crescita. Questo richiede un impegno reciproco: i professionisti più esperti devono mostrarsi lungimiranti e aperti all’innovazione, mentre le nuove generazioni devono valorizzare il patrimonio di conoscenze ricevute e reinterpretarle per migliorare ulteriormente il settore. Non bisogna dimenticare che la passione resta l’ingrediente essenziale per riuscire davvero in questo mestiere. Spesso romanticizzato, il lavoro del giardiniere è duro, faticoso e necessita di continua motivazione per non scivolare in una routine priva di slancio creativo. Fortunatamente, l’interesse crescente per il verde e la sostenibilità sta generando opportunità formative di alto livello che attraggono giovani sempre più motivati e preparati. Il vero passaggio del testimone non è soltanto un passaggio di competenze, ma soprattutto un dialogo aperto, umile e costruttivo tra generazioni. Solamente superando le barriere culturali e generazionali potremo garantire un futuro dinamico e solido al nostro mestiere, trasformandolo in un campo dove l’esperienza passata arricchisce, invece di frenare, l’innovazione del domani.

Da Fondazione Minoprio a Orticolario, il percorso di Jonathan Arnaboldi è già ricco di tappe e riconoscimenti importanti. Passione e professionalità al servizio della progettazione a cura del Comitato di redazione Fondazione Minoprio*

SETA: quando la racconto, arte e

Jonathan Arnaboldi, ex studente della Fondazione Minoprio, ha trasformato la propria formazione tra agronomia e architettura del paesaggio in un personale linguaggio progettuale, sensibile e innovativo. Dopo la laurea, ha ampliato il proprio orizzonte professionale grazie ad esperienze di primo piano come Euroflora e Orticolario. È proprio in occasione di quest’ultimo evento che Arnaboldi si è distinto, conquistando pubblico e giuria con il progetto SETA, ideato insieme al collega ed ex compagno di studi Matteo Pellicanò. L’opera celebra poeticamente la ciclicità della terra, attraverso l’uso sapiente di materiali naturali e di tonalità evocative, in una sintesi che unisce sensibilità artistica e sostenibilità. Questo successo permetterà ai due progettisti di curare la prossima edizione dell’evento, mettendo ancora una volta al centro la bellezza e l’armonia tra paesaggio, arte e territorio.

L A FORMAZIONE DI JONATHAN

Dopo aver terminato la scuola, Jonathan Arnaboldi si trova davanti a una scelta cruciale: da una parte

la facoltà di Architettura a Roma, dall’altra quella di Scienze Agrarie a Milano. Alla fine, spinto dal desiderio di coniugare natura e progettualità, opta per il corso in Produzione e protezione delle piante e dei sistemi del verde all’Università degli Studi di Milano. Dopo aver conseguito la laurea triennale nel 2020, decide di approfondire ulteriormente il suo percorso, iscrivendosi alla Magistrale in Architettura del paesaggio. Iscritto all’albo, oggi lavora come assistente presso uno studio milanese e racconta che il progetto di cui va più fiero è quello con cui si è laureato, che riguarda la riqualificazione dell’area Ticosa di Como, sito dismesso dagli anni Ottanta e al centro di un grande piano di trasformazione urbana. Fondamentale per la sua crescita professionale e personale è stata anche la partecipazione al concorso Euroflora quando era ancora studente della triennale. Questa esperienza gli ha spalancato le porte di un evento ancora più prestigioso, Orticolario, scoperto grazie alla collaborazione con la Fondazione Minoprio, partner consolidato della manifestazione.

La

in collaborazione con

seta che sovrasta il progetto e che gli dà il titolo omaggia la tradizione del territorio e funge da medium per esprimere il tema dell’edizione di Orticolario

*Progetto che vede Edizioni Laboratorio Verde collaborare con la Fondazione Minoprio ITS. Un comitato di redazione composto da allievi e professori, per raccontare il mondo del verde là dove si formano i professionisti del settore. Cinque gli studenti-redattori coinvolti: Iris Cazzaniga, Alessia De Micheli, Alessandro Ferri, Giacomo Gatti e Maddalena Mercandalli. Quattro i professori: Daniela D’Alessandro, Barbara Fedrigo, Andrea Tomé e Debora Piccolo.

natura diventa territorio

T RE VELI DI SETA

INFUSI DI TERRA

Dopo un periodo incerto dovuto ai rallentamenti causati dalla pandemia, finalmente il bando ideale si presenta a Jonathan Arnaboldi e al suo storico compagno di studi Matteo Pellicanò. Insieme decidono di presentare a Orticolario un progetto profondamente legato al territorio: un giardino arricchito da sedute, sovrastato da tre veli di seta colorata che catturano immediatamente lo sguardo per eleganza e leggerezza.

Questi veli, creati dall’atelier milanese Pictalab con speciali pigmenti organici, sono il cuore visivo e simbolico del progetto, rappresentando artisticamente la ciclicità della terra nelle sue diverse fasi. Non è un caso che il nome scelto, SETA, sia l’acronimo di Sustainable Environment and Textile Artwork

Le sedute del giardino, realizzate dalla toscana Arredi di Pietra con marmo dalle particolari venature, richiamano visivamente le sfumature del terreno e le intrusioni geologiche. Anche la componente botanica ha ricevuto attenzione

particolare grazie al Garden Bedetti, che assieme a Stihl ha sponsorizzato l’intero progetto. Questi elementi insieme non raccontano solo il paesaggio, ma connettono SETA alla storia locale: quella di Villa Erba e delle città che si affacciano sul Lago di Como. Questa sensibilità verso territorio, arte e sostenibilità ha permesso a Jonathan e Matteo di conquistare l’ambitissima Foglia d’oro, premio che darà loro la possibilità di progettare l’esposizione del padiglione centrale nella prossima edizione.

Jonathan Arnaboldi.

COVER STORY

16 Potenza e autonomia professionale

18 Sempre un passo avanti servizi di Francesco Tozzi, a cura di Nicolò De Rossi

PRATICHE

22 Come natura insegna di Nicolò De Rossi

INDAGINE DI MERCATO

25 Il primo rapporto sul florovivaismo di Filippo Terragni

SOMMARIO

SOLUZIONI

26 Milwaukee Outdoor: la gamma a batteria che rivoluziona il lavoro dei professionisti del verde

28 Nuove tecnologie / Spazio all’innovazione sostenibile di Filippo Terragni

31 Novità / Miglior rapporto peso/potenza: i nuovi decespugliatori professionali Emak di Filippo Terragni

32 Ricambi / La forza dell’acciaio di Filippo Terragni

33 Pavimentazioni/1 / Decking con carattere di Filippo Tommaseo

34 Pavimentazioni/2 / Innovativo e ad alte prestazioni di Filippo Tommaseo

35 Un prato ideale anche d’estate

36 Gestione / Quando il design migliora davvero il prodotto di Nicolò De Rossi

39 Robotica / Il primissimo robot tagliaerba colloquio di Francesco Tozzi con Andrea Battiston e Daniele Pesaventotesto di Nicolò De Rossi

41 Tetti verdi / Un “parco con hotel” di Filippo Terragni

43 Segway Navimow domina il mercato globale

gestione

50 Intervista / La passione di divulgare colloquio con Pietro Bruni di Francesco Tozzi - testo di Nicolò De Rossi

54 Progettazione / L’estate di Lucia Nusiner*

59 Addio miscela

60 Anteprima fiere / Scopri il futuro del paesaggio di Nicolò De Rossi

61 Novità vegetale / Quando si dice “pollice verde” di Benedetta Minoliti

63 OptimusZ™ Zero Turn di Cramer: i migliori trattori professionali a batteria

64 Intervista / Crescita e consolidamento colloquio con Valeria Randazzo di Alice Nicole Ginosa

rubriche

07 Editoriale di Francesco Tozzi

09 Il pensiero di Sandro Degni

08 New generation a cura di Fondazione Minoprio

44 News

Brevi dal mercato

46 Alla Scuola di Monza a cura di Riccardo Dal Fiume

48 Associazione di categoria a cura di Filippo Terragni

66 L’opinione di Anna Zottola

UNIVERSO IL giardiniere

14 Chi siamo, cosa facciamo e le info utili per entrare in contatto con noi

N˚ 045 - II TRIMESTRE 2025

DIRETTORE RESPONSABILE

Francesco Tozzi / f.tozzi@laboratorioverde.net

IN REDAZIONE

Alice Nicole Ginosa, Nicolò De Rossi, Benedetta Minoliti redazione@laboratorioverde.net

COLLABORATORI

Jessica Bertoni, Lucio Brioschi, Edoardo Carconi, Mirco Colzani, Sandro Degni, Federico Fagan, Stefania Medetti, Luisa Nusiner, Lavinia Raccah, Massimo Valagussa, Anna Zottola

GRAFICA

Testo&Immagine snc / testoeimmagine@fastwebnet.it

PRODUZIONE E SEGRETERIA

Katiuscia Morello / k.morello@laboratorioverde.net

PROMOZIONE E SVILUPPO

Stefano Carlin / s.carlin@ laboratorioverde.net

STAMPA Alcione by Pixartprinting, via Galileo Galilei 47, 38015 Lavis (TN)

DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE

Edizioni Laboratorio Verde srls, via E. Cosenz 35, 20158 Milano Tel. +39 02 4244 8445 info@laboratorioverde.net | www.laboratorioverde.net

Supplemento al numero 220 di Greenup, periodico bimestrale registrato presso il Tribunale di Milano n. 64 del 27/01/1999 – n. R.O.C. 2232. Spedizione Posta

Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.

Casa editrice specializzata nei settori florovivaismo, garden e interior

AMMINISTRATORE UNICO

Francesco Tozzi

SEGRETERIA GENERALE

Katiuscia Morello

Edizioni Laboratorio Verde srls edita i seguenti prodotti:

• Greenup

• I Quaderni di greenup

• Agenda del Verde • FIORItales

• Calendario del Verde • Floorewall.com

• Agriflortec

• F&W magazine

Rappresentante e collaborazioni:

• MG - Marketing Giardinaggio

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Potenza e autonomia professionale. Pensato per gli operatori del verde, il nuovo LMX5300E-SP della linea EGO PRO-X assicura prestazioni elevate su ogni terreno, grazie a una tecnologia avanzata e a una capacità operativa fino a 3500 mq.

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Mirco Colzani R garden designer e agrotecnico, progetta e realizza giardini in tutta Italia e all’estero. Collabora con importanti studi di architettura nello sviluppo di progetti di prestigio.

Sandro Degni R giardiniere professionista di lunga data, esperto di terrazzi e spazi urbani

Federico Fagan R agronomo, si occupa di consulenze, ricerche e test con stesura di report nel settore ambientale, agrario, aree verdi e zootecnico.

Sara Lavinia Raccah R architetti del paesaggio, anime dello Studio Urka di Roma

ed Edoardo Carconi

Massimo Valagussa R agronomo e responsabile tecnico-scientifico del Laboratorio Minoprio Analisi e Certificazioni

Anna Zottola R agronoma con esperienza di ricerca, docenza e gestione della Scuola di Minoprio; oggi si occupa di consulenza per progetti di formazione e sviluppo del verde

Potenza e autonomia professionale

Potenza e autonomia professionale

Pensato per gli operatori del verde, il nuovo LMX5300E-SP

della linea EGO PRO-X assicura prestazioni elevate su ogni terreno, grazie a una tecnologia avanzata e a una capacità operativa fino a 3500 mq servizio di Francesco Tozzi, a cura di Nicolò De Rossi

Il cuore del modello LMX5300E-SP è il robusto piatto in alluminio pressofuso da 53 cm, progettato per resistere a un utilizzo intenso e continuativo. Le ruote gommate, insieme a barre di protezione rinforzate, assicurano stabilità e durata nel tempo, rendendolo ideale per il trasporto frequente e per l’uso quotidiano. Il design include pratiche maniglie integrate, utili per il sollevamento e lo stivaggio del mezzo nei furgoni, un plus essenziale per chi lavora

su più cantieri. Un prodotto pensato per chi esige resistenza senza compromessi.

EFFICIENZA OPERATIVA AVANZATA

Grazie alla regolazione centralizzata in otto posizioni di taglio (da 20 mm a 105 mm) e al sacco di raccolta da 85 litri con indicatore di riempimento, LMX5300E-SP ottimizza i tempi di lavoro riducendo al minimo le interruzioni. Le

◗ Motore a batteria (56V)

◗ Fino a 3500 m2 con due batterie 10.0 Ah

◗ Tempo di ricarica rapido < 70 min

◗Telaio in alluminio e piatto di taglio in alluminio pressofuso

◗46 kg (senza le batterie)

◗ Garanzie: 5 anni (privato)3 anni (professionale)

autonomia professionale

autonomia professionale

ruote gommate assicurano una trazione elevata anche su terreni irregolari, migliorando la stabilità durante il lavoro e riducendo l’affaticamento dell’operatore grazie a un maggiore assorbimento delle vibrazioni, mentre la funzione semovente con regolatore di velocità facilita ulteriormente il taglio, adattandosi a ogni ritmo di lavoro.

TECNOLOGIA E COMFORT

SUPERIORI

L’esclusiva tecnologia Peak Power™ consente al tosaerba di attingere simultaneamente energia da due batterie ARC Lithium da 56 V, comodamente alloggiate nel doppio vano batteria. Il potente motore da 1600 W ad alta coppia assicura prestazioni costanti anche nei contesti di taglio più impegnativi e alimenta un pacchetto tecnologico

Il modello LMX5300E-SP è dotato di doppio vano batteria.

SPECIFICHE TECNICHE

Capacità di taglio 53 cm

Velocità motore semovente 0-6,4 km/h

Area di taglio*

5.0 Ah Fino a 1650 mq

6.0 Ah Fino a 2150 mq

7.5 Ah Fino a 2600 mq

10.0 Ah Fino a 3500 mq

12.0 Ah Fino a 4200 mq

Controllo velocità di taglio Velocità variabile

Velocità a vuoto 1: 2600 rpm 2: 2750-2950 rpm3: 3100 rpm

Impostazioni altezza di taglio 20/31/40/51/64/78/92/105 mm

Funzioni Pacciamatura, raccolta, scarico laterale

Vibrazione (m/s2) 0,39/0,33

Rumorosità garantita (LwA) 94 dB(A)

*L’autonomia può variare e dipende dalla batteria utilizzata, dal livello di carica della batteria, dalle condizioni dell’erba e dal metodo adottato dall’operatore.

di ultima generazione: display per il monitoraggio della velocità e del livello di carica, sistema IoT integrato con App Ego Connect e luci LED per operare anche con scarsa illuminazione. Rumorosità e vibrazioni sono ridotte al minimo, mentre le maniglie regolabili in tre posizioni garantiscono praticità e comfort durante l’uso e il trasporto.

TEMPO DI

Sulla scia del successo della linea Ego Pro X, presentata nel 2024, quest’anno Ego continua a investire sulla sostenibilità dei prodotti a batteria proponendo importanti novità nelle linee Ego Professional e Pro X

servizio di Francesco Tozzi, a cura di Nicolò De Rossi

Dopo aver rivoluzionato il mercato con la serie Pro X, Ego inaugura il 2025 con un’ondata di novità pensate per ampliare ulteriormente l’uso della tecnologia a batteria e migliorare le prestazioni dei prodotti. Per la cura professionale del giardino anche alcune novità assolute, come i primi tosaerba robotizzati Ego e il primo gruppo motore multiutensile Pro X.

EGO PRO X: LA MIGLIORE TECNOLOGIA PER I PROFESSIONISTI

Anche la serie Pro X, punta di diamante di EGO per l’uso professionale, si arricchisce di nuovi strumenti

progettati per affrontare turni di lavoro intensi senza compromessi. Tra le principali novità spicca il primo gruppo motore multiutensile Pro X, pensato per garantire maggiore durata e prestazioni affidabili sul lungo periodo. Si affiancano due nuovi soffiatori: il LBPX1100, tra i più potenti soffiatori a zaino sul mercato, e il compatto LBX1000, che racchiude la potenza di un modello a zaino in un’unità portatile. Entrambi, insieme al nuovo gruppo motore, fanno parte della nuova generazione con connettività BLE integrata, che permette il monitoraggio remoto degli strumenti, il controllo dei cicli di ricarica e manutenzione, e persino gli aggiornamenti firmware. Una linea pensata per chi lavora sul campo, ma guarda al futuro.

sempre UN PASSO

SPECIFICHE TECNICHE

Tensione (V) 56 56

Massima forza propulsiva (N) 36 32

Livello di velocità - 5

Massimo volume d’aria (m³/h) 1870 1700

Massima velocità dell’aria (m/s) 71 67

Massima velocità dell’aria con ugello a cono (m/s) 85 82

Lunghezza (mm) 1335 889

Larghezza (mm) 23.5 228

Altezza (mm) 680 413

Peso (kg) 9.6 3.3

Entrambi compatibili con i prodotti della gamma multiutensili EGO: il nuovo decespugliatore STA1700, tecnologie per l’alimentazione automatica del filo e la sua rapida sostituzione, e il primo accessorio arieggiatore DA1400, lo strato di feltro tra l’erba e il terreno per un prato più sano. Il gruppo motore del multiutensile Pro X è costituito da un albero leggero e resistente in fibra di carbonio. È alimentato da un motore brushless da 1600 W, l’equivalente di un motore a benzina da 35cc. PHX1600 è adatto all’uso con tutti gli accessori della gamma EGO.

EGO PROFESSIONAL: PRESTAZIONI ELEVATE E AUTONOMIA PROLUNGATA

La linea Professional di EGO si arricchisce di una gamma di novità pensate per rispondere alle esigenze di giardinieri esperti e operatori del verde che cercano efficienza, autonomia e precisione. Al centro della scena c’è il nuovo tosaerba semovente LM2230E-SP, con una larghezza di taglio da 55 cm – la più ampia della gamma – e un piatto in materiale supercomposito, leggero ma robusto, in grado di affrontare fino a 2000 mq con una sola batteria da 10 Ah. Per chi preferisce soluzioni automatizzate, arrivano i primi tosaerba robotizzati di EGO, RM4000E e

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PASSO AVANTI

Q Soffiatore LBX1000.
H Tosaerba semovente LM2230E-SP.

SPECIFICHE TECNICHE

R Soffiatori LB6150E (e LB6700E).

LM2230E-SP

Tensione (V) 56

Numero di altezze di taglio 8

Livello di pressione sonora Lpa (dB(A)) 83

Livello di potenza sonora Lwa (dB(A)) 95

Livello di potenza sonora garantito Lwa (dB(A)) 96

Vibrazione (m/s²) 1.35

Dimensioni del piatto di taglio (mm) 560

Lunghezza della lama (mm) 543

Sacco di raccolta posteriore (L) 85

Peso (kg) 31.2

Larghezza (scomposto) (mm) 597

Altezza (aperto) (mm) 1155

Lunghezza (piegato) (mm) 952

Larghezza (piegato) (mm) 596

Altezza (piegato) (mm) 409

Larghezza di taglio (cm) 55

RM2000E, capaci di adattarsi a prati complessi e offrire una manutenzione autonoma e intelligente. Non manca l’attenzione ai dettagli, come dimostra il nuovo decespugliatore ST1510E-T dotato della tecnologia Powerload™, che ricarica il filo con un semplice tasto. Per i lavori in altezza, la motosega CS1200E con impugnatura superiore unisce compattezza e maneggevolezza, rendendo più sicure ed efficienti le operazioni tra i rami.

P Tosaerba robotizzati RM4000E e RM2000E, ideali per prati fino a 4000 e 2000 m2

NOVITÀ NELLA GESTIONE DI FOGLIE E DETRITI

Per la gestione di foglie e detriti, EGO introduce due soffiatori ad alte prestazioni: LB6150E (1.045 m³/h, 18,5 N in modalità Boost) e LB6700E (1.138 m³/h, 20 N), ideali per ampie superfici. A completare l’offerta, LV5000E, il primo aspiratore 3 in 1 della casa: aspira, soffia e tritura con potenza e versatilità, perfetto per pulizie rapide ed efficaci. Con queste novità, la gamma Professional si conferma una scelta completa per chi pretende il massimo da ogni strumento, senza scendere a compromessi in termini di prestazioni, ergonomia e innovazione.

CHALLENGE 2025: IL FUTURO È ADESSO!

EGO vede un futuro più pulito, più silenzioso e più sicuro. Challenge 2025 è la sua chiamata alle armi per educare e incoraggiare gli utilizzatori di apparecchiature da giardinaggio sia domestici che professionali a vedere l’unica scelta logica quando si acquista un nuovo strumento da giardinaggio, e cioè l’energia della batteria, lasciando la benzina al passato. La tecnologia della batteria esiste già oggi, quindi non ci sono scuse. Per maggiori informazioni visita: challenge2025.eu

P LV5000E, il primo
H Motosega CS1200E.

come natura

TEMPO DI

Chi ha inventato il prato? Questa domanda provocatoria vuole obbligarci a ragionare sulla composizione e sulla complessità di quello che noi comunemente chiamiamo prato. È questa la riflessione che racchiude l’interessante Webinar del ciclo dei GreenWebinar – organizzati da Assofloro e Coldiretti –, tenutosi lo scorso venerdì 21 marzo nel tardo pomeriggio davanti a una platea di quasi 600 iscritti. Nell’immaginario e amichevole agone che oppone professionisti giardinieri a botanici questa volta a parlare è stata proprio una botanica, Silvia Assolari, biologa specializzata in botanica ed ecologia, e titolare dell’azienda sementiera SemeNostrum. Ma tornando alla nostra iniziale domanda, i prati non se li sono inventati gli esseri umani per mettere del verde a un giardino altrimenti spoglio e triste. Esistono in natura e come racconta Assolari

I VANTAGGI

◗ Alta biodiversità (si può arrivare a 20-30 specie da 10-15 famiglie)

◗ Specie locali (non specie aliene): la specie giusta nel posto giusto!

◗ Minor costo di gestione

non sono altro che un tipo di vegetazione perenne. Riassunto all’estremo, un prato rappresenta una consociazione (per niente casuale!) di specie, che nel loro insieme si comportano come un superorganismo che coinvolge e concilia piante, animali, funghi, batteri... quindi un ecosistema. In natura oggi alle nostre latitudini i prati, oltre ad essere gli ecosistemi più minacciati, sono anche quelli con maggiore biodiversità! Silvia Assolari prende l’esempio del prato magredo: nonostante la scarsità di risorse è costituito in media da circa 100 specie vegetali di 30 famiglie diverse. Questo è il prato, così come si è evoluto in natura. Cosa assai diversa sono i prati (e quindi le sementi) che vengono commercializzati oggi: una coltivazione di 1-3 specie di graminacee e, quando ci sono, di fiori; mix commerciali creati solo secondo criteri umani che non tengono conto delle caratteristiche della vegetazione o dell’ecologia dei prati. È proprio partendo dallo studio della vegetazione naturale, e in particolare del magredo, che Silvia Assolari ha deciso di puntare sulle sementi di specie selvatiche per la creazione di prati che fossero veramente perenni – come ogni prato dovrebbe

Alcuni esempi di coltivazioni di specie selvatiche con fioritura di specie perenni e annuali.

IL PRATO IN NATURA: IL MAGREDO FRIULANO

Il magredo, dal friulano ‘(terra) magra’, identifica un tipo di terreno arido, di pianura, permeabile e povero di nutrienti tipico della regione friulana. Il prato magredo è caratterizzato da splendide fioriture e da un’altissima biodiversità: circa 100 specie di 30 famiglie

Da sementi di specie

selvatiche è possibile ottenere prati fioriti perenni e a basso costo di gestione: l’esperienza

della biologa Silvia Assolari, titolare di SemeNostrum, al GreenWebinar

di Nicolò De Rossi

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natura insegna

essere – ma anche resistenti e biodiversi. Vediamo quindi, attraverso l’intervento di Silvia Assolari, in cosa si differenzia un prato (fiorito) di specie

I CONSIGLI

I CONSIGLI

selvatiche rispetto a uno di specie selezionate, e soprattutto come possiamo crescere e mantenere questo tipo di prato.

Ricreare un vero e proprio ecosistema non si può fare in 15 giorni, quindi scordatevi il pronto effetto! Il prato deve essere composto da specie perenni e biennali, che hanno cicli di crescita lunghi (2-3 anni). L’attesa sarà ricompensata, a beneficio nostro e dell’ambiente. Ma vediamo quali sono le principali accortezze per la coltivazione e la gestione di un prato di specie selvatiche.

• Seminare sempre la giusta quantità di semi (il numero di semi per grammo è variabile!);

• Il periodo di semina migliore è l’autunno, diversamente da quanto si crede: in questa stagione non nasceranno piante infestanti e ciò che avremo piantato avrà più tempo per sviluppare le radici;

• Si semina a spaglio e non a file;

• Il seme non deve essere sotterrato, ma rimanere più o meno in superficie: deve vedere la luce. Basta quindi rullare;

• Visto che il prato selvatico è lento a crescere, le infestanti possono rappresentare una minaccia: per questo all’inizio è possibile seminare anche specie che riempiano

velocemente il terreno, come le annuali o le graminacee commerciali selezionate, in modo da non lasciare spazio alle infestanti;

• Anche alle specie selvatiche può servire l’irrigazione: potrebbero averne bisogno nel primo anno, oppure in caso di siccità o di terreno difficile (tetti verdi, scarpate…)

• In natura i prati più ricchi di specie sono quelli che nascono in terreni con meno nutrienti: mai concimare un prato di specie selvatiche;

• Lo sfalcio non deve mai essere effettuato rasoterra, ma sempre ad almeno 5 cm dal terreno. Un primo sfalcio a fine fioritura, un secondo sfalcio in autunno;

• Bisogna sempre rimuovere lo sfalcio, altrimenti è come concimare il prato. Non c’è necessità di aggiungere o lasciare materia organica;

Se l’ho creato bene, assicura Assolari, non devo più intervenire, solo sfalciare: no risemine, fitosanitari, concimazione… ma un prato rigoglioso, fiorito, biodiverso e potenzialmente perenne.

Il primo rapporto sul florovivaismo

Una ricerca inedita, realizzata dal Centro Studi Divulga e dall’Istituto Ixé, per offrire la fotografia più completa possibile del settore, analizzando anche il sentito delle aziende e dei consumatori. Un settore indissolubilmente legato all’universo della progettazione e gestione professionale degli spazi verdi, e che cercheremo di raccontare di Filippo Terragni

Il settore florovivaistico europeo cresce di valore (+1% rispetto al 2023) e raggiunge nel 2024, secondo le previsioni Istat, i 24,5 mld di euro. L’Italia è la terza voce di questa produzione di valore, con 3,3 mld, dopo Paesi Bassi e Spagna. Se si parla di produzione di valore, quella del 2024 è per l’Italia la cifra più alta negli ultimi dieci anni; su questo sono in positivo anche Spagna e, naturalmente Paesi Bassi, ma non Germania e Francia. Ma se si guarda invece ai volumi prodotti nell’ultimo decennio, i principali paesi dell’Ue-27 sono tutti in contrazione (-6,1% in Italia, -12,3% per l’Ue-27). Crescono i valori, quindi, ma calano i volumi. E questo a causa, principalmente, dell’aumento vertiginoso dei prezzi di vendita (+40,5% per l’Ue, +39,4% per l’Italia nell’ultima decade) e delle spinte inflattive che hanno caratterizzato i mercati.

Ue-27 – 2024

● Valore totale: 24,5 miliardi € (+1% rispetto al 2023)

● Italia al 3° posto con 3,3 miliardi €

● Principali esportatori:

- Paesi Bassi (71,5%)

- Italia (7,2%)

- Germania (5,4%)

● Esportazioni europee cresciute +75,3% negli ultimi 10 anni

L’ITALIA IN CIFRE

● 19.000 imprese:

- Vivai: 9.356

L’aumento dei prezzi, purtroppo, è trasversale a tutta la catena di valore e incide anche sul lavoro delle aziende a monte: per citare i due punti più dolorosi, il costo di concimi e dell’energia elettrica.

I L PANORAMA ITALIANO

Secondo i dati dell’ultimo censimento agricolo in Italia sono presenti circa 19 mila imprese florovivaistiche, di cui 9 mila vivai. L’analisi della dimensione economica delle aziende florovivaistiche italiane evidenzia una notevole varietà nel fatturato, con una parte consistente delle aziende (47,7%) che si colloca nella fascia compresa tra i 50.000 e i 250.000 euro. Grandi o piccole che siano, tuttavia, è interessante farne emergere i principali disagi. Più di un terzo delle aziende florovivaistiche denuncia difficoltà economiche. L’aumento dei costi risulta in cima ai problemi segnalati, davanti a burocrazia e clima, mentre al quarto posto c’è la mancanza di manodopera qualificata e al quinto gli squilibri all’interno della filiera.

TREND DI MERCATO

● Piante in vaso: 36% dell’export e dell’import

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● Vivaismo: 14% dell’export, ma saldo commerciale -15,6%

- Produttori di piante ornamentali e fiori: 11.855

I tosaerba Milwaukee permettono un taglio senza sforzi con la stessa lama, per mulching, scarico o raccolta. In foto, il modello M18 F2LM46, dotato di piatto di taglio da 46 cm con corpo in acciaio, con una autonomia fino a 1600 m2 con due batterie M18™.

E con la nuova promo dedicata alla linea M18™, passare all’elettrico conviene: più produttività, meno costi e zero emissioni

Dimentica fumi, rumore e manutenzione complicata: con la gamma a batteria Milwaukee Outdoor, il lavoro quotidiano di giardinieri e manutentori del verde entra in una nuova era, all’insegna di efficienza, potenza e sostenibilità. Progettati per affrontare anche gli impieghi più gravosi, gli utensili Milwaukee della linea Outdoor uniscono la libertà del cordless a prestazioni all’altezza dei tradizionali strumenti a scoppio. Dall’elettrosega al tagliasiepi, dal

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soffiatore al decespugliatore, ogni utensile è alimentato dal sistema M18™: una piattaforma intelligente e versatile che consente di utilizzare le stesse batterie su oltre 315 attrezzi compatibili. Il vantaggio? Un solo sistema, zero interruzioni Gli utensili sono leggeri, silenziosi, semplici da avviare e ideali anche in contesti urbani o vicino a edifici, dove le restrizioni acustiche impongono maggiore attenzione. E oggi, con la nuova promozione Milwaukee, passare all’elettrico è ancora più conveniente: acquistando uno dei 15 utensili selezionati della gamma M18™ si riceve in omaggio una batteria FORGE da 8.0 Ah, il top della tecnologia Milwaukee in termini di durata e ricarica ultraveloce. Un’occasione da non perdere per chi vuole aumentare la produttività, ridurre i costi di gestione e lavorare in modo più efficiente e intelligente.

Il reciprocatore M18 FOPH-RA è perfetto per il taglio dell’erba vicino a ostacoli o in prossimità di veicoli. Le due lame controrotanti impediscono il sollevamento degli oggetti e garantiscono un funzionamento sicuro in spazi ristretti.

Milwaukee Outdoor: la gamma a batteria che rivoluziona

il lavoro dei professionisti del verde

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