

greenup
INCONTRI
Enrica Raganato: “Bisogna lasciare più spazio vuoto, perchè le persone possano vivere il Garden”
TENDENZE
Lo “shopper study” del Flower Council of Holland sulle abitudini di acquisto di piante e fiori
UNA NUOVA GAMMA PEAT FREE
Una nuova gamma di terricci sostenibili, realizzati con materie prime rinnovabili e circolari senza l’utilizzo di torba, destinati ai consumatori più attenti alla tutela dell’ambiente.


4 anni di sperimentazione sia in laboratorio che in serra hanno permesso di realizzare 3 nuove formulazioni peat free, con 3 diverse destinazioni d’uso tutte ad elevate performance agronomiche.
La nostra scelta va quindi nella direzione di avvicinarsi ai consumatori più attenti all’ambiente e che ricercano coltivazioni che massimizzano la sostenibilità, garantendone i risultati agronomici e la qualità professionale del marchio Vigorplant.
Tutta la nostra esperienza e tutte le nostre competenze sviluppate in 50 anni nella produzione di terricci e substrati hanno permesso di ottenere prodotti di altissima qualità, da oggi anche senza l’uso di torbe.
Le materie prime utilizzate sono rinnovabili e provenienti da altre lavorazioni con un impatto ambientale ridotto al minimo e a sostegno dell’economia circolare.

Nelle formulazioni sono utilizzate:
2 tipologie di Fibre di Cocco prelavate e calibrate
2 tipi di EcoFibra® selezionate e certificate
Humus da verde maturo e stabile
4 diversi Concimi di elevatissima qualità
Stabilizzatore naturale dell’umidità
LE FIBRE DI COCCO
PROVENGONO DA:
Sri Lanka, India e Repubblica Dominicana e sono un derivato dalla lavorazione del Cocco prevalentemente per l’industria tessile
LE NOSTRE ECOFIBRE
PROVENGONO DA:
Italia e dal Nord Europa e sono un derivato dalla lavorazione del legno
L’HUMUS NATURALE
PROVIENE DA:
nord Italia e deriva della raccolta del verde da giardini, parchi, potature e sfalci.
IL 2025 CAMBIA LE REGOLE: I PRIMI CON LA LINEA PEAT FREE

Una nuova proposta grafica con la sostenibilità al centro avvalendosi di materie prime rinnovabili e circolari, senza l’utilizzo di torba






DIFESA NATURALE, RISULTATI SORPRENDENTI:
questa primavera proteggi le piante dalle malattie fungine in modo sostenibile















Ecco gli indispensabili per il controllo
Azione combinata della lecitina e dell’estratto di equiseto
Rinforzo delle difese naturali delle piante
Ostacolo efficace allo sviluppo dei patogeni.
Un alleato biologico per la prevenzione: protezione naturale contro oidio, peronospora e ruggini
la silice rinforza le pareti cellulari delle piante, rendendole meno penetrabili dai funghi
Potenziatore vegetale di resistenza: l’equiseto rafforza le piante e ne ottimizza la difesa
Soluzione biologica per la salute delle piante: disinfezione efficace con la forza della propoli
Crea un film protettivo sulle superfici trattate, inibendo la crescita di funghi e batteri
Protezione e cicatrizzazione in un solo gesto: la propoli sigilla le ferite e previene le infezioni, indispensabile in presenza di lesioni sulle piante
La lecitina di soia agisce come antifungino naturale, alterando le membrane cellulari dei funghi e impedendone la proliferazione, mentre l’estratto di equiseto, ricco di silice e flavonoidi, rinforza i tessuti vegetali, rendendoli più resistenti alle infezioni e meno ospitali per i patogeni.
L’equiseto (Equisetum arvense) è una pianta ricca di silice, saponine e flavonoidi, composti che conferiscono proprietà antifungine e rinforzanti per i tessuti vegetali. Il suo estratto viene utilizzato in agricoltura biologica come potenziatore delle difese naturali delle piante.
La propoli è una resina prodotta dalle api, ricca di flavonoidi, resine e oli essenziali, con forti proprietà antibatteriche e antifungine Grazie alla sua azione antimicrobica e cicatrizzante, è particolarmente utile per proteggere le ferite delle piante e prevenire infezioni secondarie


Protezione minerale contro funghi e insetti: la farina di basalto crea un ambiente sfavorevole ai patogeni
Un approccio fisico alla difesa delle piante: barriera naturale contro umidità e malattie fungine
Più resistenza, meno trattamenti: la farina di basalto migliora la struttura del suolo e rinforza le colture
La farina di basalto è una polvere minerale ottenuta dalla macinazione di rocce basaltiche, ricca di silice, ferro e minerali Viene utilizzata come barriera fisica contro funghi e insetti e per migliorare la struttura del suolo.

Per specifiche tecniche e strategie di applicazione, affidati al tuo agente di zona.
Contattalo per ricevere supporto personalizzato o scrivi a info@kollant.it













Editoriale /
UN GARDEN CENTER COME UNA PIAZZA

Instagram/ FRA_SETTE
ED.LAB.VERDE
Provate a immaginare una zona del centro di giardinaggio che non sia solo un luogo di vendita, ma una vera e propria piazza, il cuore pulsante di un paese o di un quartiere cittadino. Un luogo dove il concetto di garden center si fonde con quello di uno spazio di aggregazione, arricchito dalla presenza di un mercato, di laboratori, di aree dedicate al relax e alla condivisione.
Non più solo scaffali ordinati di vasi e attrezzi da giardino, non solo un percorso tra serre e bancali carichi di fiori e piante in esposizione, ma un ambiente vivo e accogliente, in cui le persone
vengono non solo per acquistare, ma per immergersi in un'esperienza. Un’esperienza fatta di colori, profumi, incontri e scoperte. Qui, tra le fioriture di stagione, si potrebbe passeggiare con la stessa curiosità con cui si esplora un mercato rionale, lasciandosi sorprendere dalle ultime varietà di piante arrivate, dialogando con gli esperti del settore, titolari compresi, e scambiando consigli con altri appassionati.
E poi, perché non fermarsi un po’ più a lungo? In questo spazio immaginario – ma forse neanche troppo – ci sarebbe la possibilità di partecipare a corsi di giardinaggio, di approfondire temi legati alla sostenibilità e al verde urbano, di degustare prodotti realizzati con ingredienti coltivati all’interno dello stesso garden. Un caffè sorseggiato tra le piante, una crostata preparata con la marmellata ricavata dai frutti del vivaio: dettagli che trasformano un semplice acquisto in un momento di piacere, in un’esperienza da ricordare. E da ripetere!
Un’idea forse troppo immaginaria, qualcuno potrebbe dire. Ma è davvero così impossibile pensare a un centro di giardinaggio che diventi un punto di riferimento per la comunità, un luogo di incontro oltre che di vendita? Se il mondo del commercio sta cambiando, se il valore dell’esperienza sta diventando sempre più centrale, perché non immaginare un garden center che si trasformi in un ambiente dinamico, in cui le persone non solo comprano, ma vivono il verde in una dimensione più ampia?
Forse sto lasciando troppo spazio all’immaginazione, forse mi sto concentrando più sull’idea che sul risultato concreto. Ma non sarebbe un concetto innovativo e affascinante? E, sempre nella mia fantasia, sono certo che anche le vendite ne trarrebbero vantaggio. Perché un luogo che emoziona con sincerità, che accoglie e che crea connessioni, è un luogo che le persone scelgono di frequentare e, di conseguenza, di valorizzare.
g Sommario /
021

PRIMO PIANO
014 UNDER
SETA: il progetto che intreccia natura, arte e territorio a cura del comitato di redazione Fondazione Minoprio
016 Cover Story
“La condivisione è il vero volano" colloquio con Paolo Roagna di Francesco Tozzi, foto di Mauro Consilvio
TENDENZE
041 Per Cifo
Cifo celebra 60 anni con nuove soluzioni per il verde
042 Trend
Happy Wellness, il futuro del giardinaggio di Bianca Ferraris


021 New Generation
Nuove generazioni, nuove competenze di Benedetta Minoliti
024 Associazionismo
Viva i valori e l’identità colloquio con Enrica Raganato di Alice Nicole Ginosa, foto di Mauro Consilvio
028 Giardino
Come sta cambiando la vita all‘aperto? di Bianca Ferraris
046 Soluzioni
Spazio all’innovazione sostenibile di Nicolò De Rossi
048 Marketing
Vendere con creatività di Bianca Ferraris
051 Consumi
Più sfuso per tutti di Nicolò De Rossi
054 Innovazione
Quando il design migliora davvero il prodotto colloquio con Carmelo Giuffrè e Gianpaolo Zaniboni di Francesco Tozzi
056 Produzione
Mai perdere l’unicità colloquio con Luca Lanzalaco di Benedetta Minoliti
058 Fiore
Do goods, feel goods! colloquio con Nicolle van Breda di Alice Nicole Ginosa
060 Compleanno
60 anni di eccellenza di Bianca Ferraris, foto di Mauro Consilvio
062 New brand
Al servizio della natura di Bianca Ferraris
063 Offerta
Prodotti efficaci per la sostenibilità di Bianca Ferraris
064 Prodotti
Solo il meglio per la sostenibilità di Bianca Ferraris
066 Fiera
Crescita e consolidamento colloquio con Valeria Randazzo di Alice Nicole Ginosa
068 Acquisti
Lo “shopper study” sulle abitudini di acquisto di fiori e piante di Alice Nicole Ginosa

www.laboratorioverde.net / 219 marzo 2025
Direttore responsabile
Francesco Tozzi / direzione@laboratorioverde.net
In redazione
Alice Nicole Ginosa (responsabile), Benedetta Minoliti, Nicolò De Rossi / redazione@laboratorioverde.net
Grafica
Daniela Francescon / daniela.francescon@gmail.com
Collaboratori
Lucio Brioschi, Erica Cherubini, Mauro Consilvio (fotografo), Bianca Ferraris, Costanza di Matteo, Stefania Medetti, Marta Meggiolaro, Nicolò Pensa, Filippo Terragni, Filippo Tommaseo
Produzione e segreteria
Katiuscia Morello / k.morello@laboratorioverde.net
Promozione e sviluppo
MERCATI
072 Varietà
Nuove prospettive, maggiore sostenibilità di Benedetta Minoliti
073 Belgio
Successo belga a IPM Essen 2025! di Bianca Ferraris
Il primo Rapporto sul florovivaismo di Bianca Ferraris 068
RUBRICHE
007 Editoriale di Francesco Tozzi
011 Greenshop
Il meglio in primo piano
030 Brevi dal mercato
034 Visual idea
Dalla sintropia al giardinaggio urbano di Erica Cherubini
074 Catalogo
Selecta One amplia la propria offerta con la gamma Whetman di Bianca Ferraris
076 Dati

Il neo-presidente di AICG, Paolo Roagna, è il protagonista della cover story di questo numero.
Stefano Carlin / s.carlin@laboratorioverde.net
Stampa
Alcione by Pixartprinting
Via Galileo Galilei 47 38015 Lavis (TN)
Direzione, redazione e amministrazione
Via E. Cosenz 35, 20158 Milano, Tel. 02 42448445
www.laboratorioverde.net info@laboratorioverde.net
036 Aipsa Informa
Il mase lancia il progetto innovativo ’riforestazione’ per il verde urbano ed extraurbano in collaborazione con Aipsa
038 Alla voce
Piante maledette di Nicolò De Rossi
040 #sisboccia
Dal Vivaio al Garden Center: strategie per un Sell-Out di successo di Alessandro Fornasaro
081 Racconti dal garden
L’albero della memoria di Jessica Bertoni

Casa editrice specializzata nei settori florovivaismo, garden e interior
Amministratore unico
Francesco Tozzi
Segreteria generale
Katiuscia Morello
Greenup è una rivista di Edizioni
Laboratorio Verde srls.
Fanno parte della stessa casa editrice: • Agriflortec • IL giardiniere
• Agenda del verde • Calendario del verde
• I Quaderni di greenup • FIORItales • floorewall.com • F&W magazine
Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.
GreenUp, periodico registrato: autorizzazione del Tribunale di Milano n.64 del 27/1/1999 - n. R.o.c. 2232, delibera del 30/06/2001. La pubblicazione o la stampa di articoli e immagini della rivista deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Gli articoli pubblicati su GreenUp sono sotto la responsabilità degli autori. www.laboratorioverde.net issuu.com/edizionilaboratorioverde
Abbonamento da 6+1 numeri: 25,00 Euro


DAI AI TUOI CLIENTI LE INFORMAZIONI BOTANICHE DI
CUI HANNO BISOGNO...
E’ FACILE CON BOTANICA ON WEB!

CARTELLONISTICA
Botanica on Web permette di gestire e produrre la comunicazione per i prodotti del tuo punto vendita in modo semplice e veloce.
Scegli le piante, aggiungi messaggi promozionali, prezzi o sconti e stampa in A3, A4, A5 e Archetto, anche con layout personalizzati!






KIOSK SELF SERVICE
APP OPERATORE MOBILE
Botanica on Web è disponibile su smartphone per gli operatori del reparto piante.
Fornire immediati consigli ai clienti,stampare cartelli e schede, direttamente in reparto, azzerando i tempi di lavoro.
Postazioni self service nel Garden Center dove i clienti, in autonomia, possono interagire con Botanica on Web e trovare tutte le informazioni botaniche, le indicazioni sulla cura o sulle caratteritische di ogni pianta. Potrai soddisfare, così, ogni loro curiosità o necessità!



estetica e funzionalità dell’idromassaggio gonfiabile. Grazie al design innovativo, alla facilità di installazione e alle tecnologie avanzate, Lay-Z-Spa offre un’esperienza di benessere in ogni stagione, trasformando qualsiasi spazio in una vera oasi di relax. Per rendere ogni momento ancora più piacevole, Bestway propone una selezione di accessori che migliorano ogni aspetto dell’utilizzo della spa. Il portabicchieri, con due supporti per bevande e un vassoio per snack, consente di avere sempre tutto a portata di mano senza dover uscire dall’acqua. I cuscini poggiatesta, disponibili in due varianti, assicurano un supporto ergonomico ottimale per testa e collo. Il gazebo Lay-Z-Spa offre protezione dai raggi UV, garantendo comfort in qualsiasi momento della giornata, mentre le luci LED multicolore, con sette opzioni cromatiche e spegnimento automatico, creano un’atmosfera rilassante e suggestiva. Per mantenere la spa sempre in perfette condizioni, il kit di pulizia e le strisce reattive 3-in-1 permettono una manutenzione semplice ed efficace, assicurando una qualità dell’acqua sempre ottimale. Con gli accessori Lay-Z-Spa, ogni dettaglio è pensato per offrire un’esperienza personalizzata e senza pensieri, trasformando ogni idromassaggio in uno spazio di puro benessere. it.bestway.eu
IL MEGLIO IN PRIMO PIANO
La nostra selezione di soluzioni per gli spazi verdi, la casa e gli animali domestici
RIVOLUZIONARE
LA CURA DEL GIARDINO
STIGA presenta gli aggiornamenti 2025 della sua gamma di robot tagliaerba autonomi, progettati per offrire un’esperienza di garden care sempre più efficiente e personalizzata. Dotati di navigazione GPS RTK e dell’Active Guidance System (AGS), questi robot pianificano intelligentemente le sessioni di taglio, garantendo un prato sempre curato con il minimo consumo energetico. Le principali novità interfaccia ottimizzata dell’app STIGA.GO, con modalità scura e notifiche in tempo reale, la verifica del segnale GPS, per una connessione stabile, e l’aggiornamento software da remoto via satellite. Inoltre, il nuovo set-up automatico e la mappatura digitale del giardino semplificano ulteriormente la configurazione e la gestione delle aree di taglio. Con un design pluripremiato, un’affidabilità comprovata e fino a 5 anni di garanzia, i robot STIGA rappresentano la soluzione ideale per un giardinaggio intelligente e senza sforzi. Disponibili online e presso i rivenditori autorizzati. www.stiga.com


PER GIARDINI DI PICCOLE DIMENSIONI
Husqvarna amplia la sua gamma di robot tagliaerba Automower® NERA con due nuovi modelli, il 405XE Nera e il 305E Nera, progettati per giardini di piccole dimensioni. Entrambi i modelli offrono la possibilità di installazione senza filo perimetrale, semplificando ulteriormente la gestione del giardino. Dotati della tecnologia Husqvarna EdgeCut, questi robot tagliaerba garantiscono un taglio preciso anche lungo il perimetro, riducendo al minimo la necessità di rifinitura manuale. Grazie a un disco di taglio aggiuntivo posizionato nella parte posteriore, il lavoro viene svolto in modo preciso e sicuro. Nel 2025, tutti i robot della gamma NERA riceveranno un aggiornamento software che introdurrà l’opzione di taglio sistematico, aumentando del 50% la capacità di taglio e permettendo di scegliere tra taglio irregolare, lineare o motivi a strisce o a scacchiera. Con caratteristiche avanzate come la connettività Wi-Fi + Bluetooth®, la regolazione elettronica dell’altezza di taglio e la funzione evita oggetti (per il modello 405XE Nera), questi robot sono ideali per chi cerca una cura del prato automatizzata e senza sforzi. Disponibili con una capacità di lavoro fino a 900 m², i modelli Husqvarna Automower® 405XE Nera e 305E Nera sono la soluzione perfetta per chi desidera un giardino sempre perfetto senza complicazioni. www.husqvarna.com


POTENTE E VERSATILE
La GARDENA PowerSaw 250/18V P4A è la soluzione ideale per tutte le esigenze di taglio nel giardino, dalle potature invernali alla gestione dei tronchi per la legna da ardere. Potente, pratica e sicura, questa elettrosega a batteria si distingue per la sua tecnologia avanzata e il design ergonomico, rendendola perfetta per mantenere il giardino ordinato e funzionale anche nei mesi più rigidi. Grazie alla sua batteria ricaricabile, la PowerSaw 250 è in grado di effettuare fino a 180 tagli su legno con un diametro di 70 mm con una sola carica, garantendo un lavoro continuo e senza interruzioni. Il motore brushless assicura un funzionamento silenzioso e una velocità della catena di 8 m/s, consentendo tagli precisi e rapidi su tronchi, rami e alberi. Equipaggiata con una barra Oregon® da 25 cm e una catena da 3/8”, l’elettrosega garantisce prestazioni di taglio ottimali, con una lubrificazione automatica della catena grazie al sistema LubriTec. Inoltre, la tensione della catena è facilmente regolabile senza l’uso di attrezzi tramite una manopola rotante. La sicurezza durante il lavoro è una priorità, e la PowerSaw 250 è dotata di un potente freno catena per evitare rischi in caso di interruzione improvvisa del taglio. Il robusto ferma catena in metallo supporta la catena da ¾ di pollice, mantenendola in posizione anche in caso di rottura. La batteria del sistema Power for All da 18 V non solo alimenta l’elettrosega, ma può essere utilizzata anche per altri attrezzi da giardinaggio GARDENA e in oltre 100 applicazioni diverse, grazie all’Alleanza Power for All. Con un indicatore LED che monitora costantemente il livello di carica della batteria, la PowerSaw 250/18V P4A è un attrezzo potente, sicuro e facile da maneggiare, che offre prestazioni eccellenti e versatilità per tutte le operazioni di taglio in giardino. www.gardena.com
Husqvarna 405XE Nera
Husqvarna 305E Nera


IL PROGETTO CHE INTRECCIA NATURA, ARTE E TERRITORIO
Da Fondazione Minoprio a Orticolario, il percorso di Jonathan Arnaboldi racconta la fusione tra paesaggio, innovazione e tradizione a cura del COMITATO di REDAZIONE di FONDAZIONE MINOPRIO *
Jonathan Arnaboldi, ex studente di Fon dazione Minoprio, ha costruito il suo percorso tra agronomia, architettura del paesaggio e progettazione sostenibile. Dopo la laurea, ha affinato la sua visione con esperienze di prestigio come Euroflora e Orticolario. Proprio qui ha trionfato con SETA, un progetto che celebra la ciclicità della terra attraverso materiali e colori evocativi. Un’i dea nata dalla collaborazione con il suo ex com pagno di studi Matteo Pellicanò, che ha conquistato il pubblico e la giuria, garantendo loro la possibilità di progettare l’edizione futura
GLI INIZI

Jonathan Arnaboldi dopo la scuola ha scelto di buttarsi a capofitto nello studio, trovandosi davanti a due alternative: la facoltà di Architettura a Roma o quella di Scienze Agrarie a Milano. Opterà per produzione e protezione delle piante e dei sistemi del verde di quest’ultima Università, ma dopo aver conseguito la laurea triennale nel 2020, si iscriverà alla Magistrale in Architettura del paesaggio. Dopo l’iscrizione all’albo, oggi lavora come assistente in uno studio di Milano e il progetto di cui va più fiero è quello con cui si è laureato sulla riqualificazione dell’area Ticosa di Como, un sito dismesso e abbandonato dagli anni Ottanta, al centro di una futura trasformazione in area pubblica. Importante per la sua formazione umana e professionale è stata anche la partecipazione al concorso di progettazione Euroflora, quando era ancora iscritto al percorso triennale. Questa esperienza ha aperto le porte alla più grande Orticolario, conosciuta grazie alla Fondazione Minoprio che è partner dell’iniziativa.
TRE VELI DI SETA INFUSE DI TERRA Dopo tentennamenti e blocchi dovuti al periodo pandemico, il bando perfetto bussa alla porta del giovane Jonathan che, con il suo fedele amico ed ex compagno di banco Matteo Pellicanò, decide di presentare il suo progetto legato alla terra. L’idea di base prevede che un giardino con delle sedute sia sovrastato da tre veli di seta colorata. Esteticamente molto elegante e
Jonathan Arnaboldi.
* Progetto che vede Edizioni Laboratorio Verde collaborare con la Fondazione Minoprio ITS. Un comitato di redazione composto da allievi e professori, per raccontare il mondo del verde là dove si formano i professionisti del settore. Cinque gli studentiredattori coinvolti: Iris Cazzaniga, Alessia De Micheli, Alessandro Ferri, Giacomo Gatti e Maddalena Mercandalli. Quattro i professori: Daniela D’Alessandro, Barbara Fedrigo, Andrea Tomé e Debora Piccolo.
delicato, il progetto trova la sua massima espressione in quello che vuole rappresentare. Nel giardino si catalizza la ciclicità della terra, con le sue componenti e le sue sostanze organiche, catturate nelle sue fasi geologiche. La seta che sovrasta il progetto e che gli dà il titolo, omaggia la tradizione del territorio e funge da medium per esprimere il tema dell’edizione di Orticolario. Nella fattispecie, i tre veli di seta sono stati realizzati dall’atelier Pictalab di Milano, che li ha colorati con particolari pigmenti organici in linea con quanto progettato. Inoltre, SETA è l’acronimo di Sustainable Environment and Textile Artwork. Le sedute del giardino sono state realizzate dall’azienda toscana Arredi di Pietra che gestisce una cava da cui si producono lastre in marmo: i due giovani progettisti le hanno ritenute idonee per riprendere le sfumature della terra e le intrusioni geologiche rilasciate nella roccia. Quanto alle piante usate, hanno trovato un valido appoggio nel Garden Bedetti che, oltre che la Stihl, ha fatto da sponsor a tutto il progetto. Tutto questo collega il progetto alla storia, non solo di Villa Erba, ma anche a quella delle città del Lago di Como ed è valso, a Jonathan e Matteo, la vittoria della Foglia d’oro e la garanzia di progettare l’esposizione del padiglione centrale per l’edizione futura.
SETA.

LA SETA CHE SOVRASTA IL PROGETTO E CHE
GLI DÀ IL TITOLO, OMAGGIA LA TRADIZIONE DEL TERRITORIO E FUNGE DA MEDIUM PER ESPRIMERE IL TEMA DELL’EDIZIONE DI ORTICOLARIO




… e tutto fiorisce!





CRESCITA NATURALE IN ARMONIA CON LA NATURA




Con i terricci UAB* Floragard punti su ricette sostenibili e sei pronto per il giardinaggio ecologico. Che si tratti di un giardino ornamentale o di un‘autosufficienza di verdure ed erbe aromatiche, materie prime selezionate, moderni concimi UAB* e il know-how Floragard proveniente dall‘orticoltura professionale garantiscono piante sane e raccolti abbondanti!









* utilizzabile in agricoltura biologica








































“La condivisione è il vero volano”
Paolo Roagna, neo-presidente di AICG, racconta i suoi primi passi alla guida dell’associazione: tra entusiasmo, sfide e una visione di crescita condivisa
colloquio con PAOLO ROAGNA di FRANCESCO
TOZZI, foto di MAURO CONSILVIO
NNel suo primo mese da presidente di AICG, Paolo Roagna ha un obiettivo chiaro: mettere al centro la cultura e la condivisione come strumenti di crescita per i Garden Center italiani. “Lo sviluppo del comparto passa proprio attraverso la cultura e la condivisione”, afferma con convinzione. Con un direttivo rinnovato e nuovi gruppi di lavoro, Roagna punta a rafforzare la formazione per il settore, ampliare la base associativa e creare un settore più unito. “Dobbiamo allontanarci dalla volontà di lavorare da soli e creare sinergie”, sottolinea. Un messaggio che vuole arrivare soprattutto alle realtà più piccole, che spesso hanno più bisogno di supporto e confronto: “AICG non è il super Garden, ma è fatto di tanti gardenisti come me, che proprio dall’associazione possono trarre un grande valore”. Tra difficoltà legislative e un ricambio generazionale ancora debole, la chiave è guardare avanti con fiducia, perché solo attraverso il confronto e la crescita culturale si può costruire un futuro solido per i professionisti del verde.
Come sta andando il primo mese da Presidente di AICG?
«Molto interessante. Sto cercando di dare un’impronta organizzativa: voglio riprendere in mano il gruppo e i nuovi membri del direttivo, preparando un programma di lavoro scadenzato, il più preciso possibile, con il giusto coinvolgimento delle persone nei gruppi di lavoro. Devo dire che, fino a questo momento, c’è un grande entusiasmo e una forte partecipazione: tutti sono
focalizzati sugli obiettivi che ci siamo posti. La prima cosa che abbiamo fatto quando ci siamo incontrati con il direttivo, qui a casa mia, è stata ricomporre i gruppi di lavoro, che esistevano già, ma che sono stati riorganizzati sulla base delle competenze e delle attitudini di ciascuno: chi nella parte legislativa, chi in quella formativa, ma anche nell’organizzazione eventi e nella comunicazione. Stiamo cercando di dare un’impronta comunicativa ben strutturata e abbiamo aggiunto il gruppo di lavoro giovani, perché crediamo che possano portare idee fresche e innovative, ma soprattutto rappresentare un volano importante per convincere altri gardenisti indecisi a entrare in AICG».
Ti aspettavi di diventare presidente?
«Durante il convegno di Bolzano, qualcuno aveva fatto il mio nome, anche se io non mi ero candidato. Devo dire, però, che quando è emerso, ho percepito una grande fiducia da parte di tutti nei miei confronti, probabilmente per il lavoro svolto in precedenza. A livello personale, è stato gratificante ricevere questo riconoscimento. Penso che quella stessa emozione si sia percepita anche durante la presentazione del direttivo a MyPlant & Garden».
Il canale distributivo Garden Center come sta?
«Credo che il settore abbia ancora tantissimo da esprimere e sviluppare. Se confronto i dati del consumo pro-capite italiano con quelli del Nord Europa, emerge un indicatore importante che dovrebbe infonderci fiducia su quanto ancora possiamo fare. Dobbiamo superare la tendenza a lavorare in modo isolato, senza confronto e senza creare occasioni di scambio di feedback, evitando gelosie e chiusure. Lo sviluppo del comparto passa proprio attraverso la cultura e la condivisione e, a mio avviso, c’è ancora molto da fare sotto questo aspetto, sia all’interno dei Garden Center – migliorando la comunicazione e la formazione del personale – sia a cascata su tutti gli altri livelli. Al momento, vedo
una situazione stagnante, dovuta più alla mancanza di visione e progettualità a lungo termine, oltre che alla scarsa volontà di mettersi in gioco, piuttosto che a fattori di mercato».
C’è una difficoltà nell’aumentare i punti vendita in Italia?
«L’aspetto legislativo è sicuramente un freno che blocca la crescita. L’altro aspetto, secondo me, è che sta mancando il ricambio generazionale. Forse i giovani sono attratti da altri lavori rispetto alla creazione di nuovi Garden, ma forse perché manca anche un iter formativo. L’ITS per manager di Garden Center di Fondazione Minoprio è stata una grande possibilità di conoscenza dell’aspetto gardenistico a tutto tondo e quello secondo me va amplificato e rimarcato perché è questo ciò che fa venire voglia a un giovane di buttarsi in questo settore».
Lavorerete su una maggiore promozione dell’ITS?
«Il gruppo di lavoro di AICG impegnato sulla formazione vuole fare squadra sull’ITS come su altri aspetti formativi. Minoprio, secondo me, deve arrivare a rappresentare un’eccellenza formativa per chi ha intenzione di aprire un Garden Center, lavorarci o ereditarlo. Il corso è sicuramente da migliorare, ricalibrare, e in questi anni abbiamo compiuto dei tentativi che sono andati molto bene, ma naturalmente possiamo puntare anche su tipologie di apprendimento più brevi e veloci perché non tutti possono frequentare un percorso completo a Minoprio. È necessaria una formazione più mirata e regionalizzata, più comoda a tutti, anche online. Sulla formazione c’è veramente tantissimo da investire a più livelli».
Quali sono i prossimi appuntamenti AICG?
«Siamo reduci di un incontro dal nostro socio Dalle Rive che ci ha aperto le porte del suo Garden. Un momento che ha visto la partecipazione di più di 100 persone. Un bel segnale. Se le aziende si
“La prima cosa che abbiamo fatto quando ci siamo incontrati con il direttivo, qui a casa mia, è stata ricomporre i gruppi di lavoro, che esistevano già, ma che sono stati riorganizzati sulla base delle competenze e delle attitudini di ciascuno”
L’incontro di presentazione del nuovo consiglio direttivo di AICG, durante MyPlant & Garden.
GLI OBIETTIVI DI AICG
Dal discorso di Paolo Roagna
“Voglio condividerne alcuni passaggi, quelli per noi più significativi, che saranno alla base di questi nuovi tre anni di condivisione, confronto, azioni, di cui mi assumo la responsabilità, insieme a tutto il direttivo e a voi tutti che vorrete sostenerci con la vostra presenza, partecipazione e proposte”:
1. L’Associazione si configura come associazione privata per sviluppare una identità professionale e un processo virtuoso di sviluppo economico delle aziende che operano nel settore specializzato del giardinaggio e florovivaismo e che sono impegnate in attività di vendita organizzata al dettaglio più comunemente chiamate “Centri di giardinaggio” (Garden Center)
2. L’Associazione ha lo scopo di tutelare, qualificare, promuovere e sviluppare l’attività dei Centri di giardinaggio
3. L’Associazione promuoverà ogni attività utile o necessaria per la crescita economica degli associati, per la loro formazione professionale, nonché per la semplificazione amministrativa del mercato in cui operano
4. Promuovere e favorire lo scambio di esperienze tra aziende associate
5. Promuovere e condividere la conoscenza, sensibilizzare alle tematiche ambientali, le tecnologie verdi, l’innovazione e la sostenibilità
6. Promuovere la tutela del territorio, il benessere delle persone, sostenere i distretti florovivaistici italiani, promuovendo il settore nella sua totalità
7. Promuovere la professionalizzazione del settore attraverso la formazione del personale anche attraverso forme di stage con scambio di personale tra le aziende associate
8. Promuovere attività culturali e ricreative, mostre ed eventi
9. Promuovere la cultura degli orti e giardini, pubblici e privati
“Da parte mia e con tutto il mio splendido direttivo, cercheremo sempre di dare il massimo. Avremo più che mai bisogno di voi, della vostra forza propositiva e partecipativa, così da creare quel dialogo costante e necessario, che garantirà la realizzazione dei progetti concordati”.
aprono al territorio e anche ai propri competitor – in ottica culturale e migliorativa – è un grande passo. I soci sostenitori in questo ultimo mese stanno dando dei segnali veramente molto positivi e mostrano interesse e collaborazione. Qualche settimana fa abbiamo inviato una lettera a tutti i soci sostenitori: secondo me è importantissimo che ci diano loro dei feedback su quello che vorrebbero da AICG e quello che potrebbero fare per AICG, dando loro appuntamento a giugno per un incontro tra di noi. Se tu credi in AICG e hai intenzione di esserci, stabiliamo le modalità più giuste per la tua azienda, e allo stesso tempo si può

creare anche uno zoccolo operativo importante. Ci sarà poi il convegno estivo da Geogreen, che compie 30 anni e che ci ospiterà il 28 giugno. Sarà un bellissimo momento. Prima ancora ci sarà il viaggio in Austria. Quest’anno siamo arrivati a 90 persone, andando a raddoppiare il numero. Ci saranno anche gli incontri territoriali che vogliamo cercare di scadenzare, da qui alla fine dell’anno. La volontà di fare tutto questo c’è e speriamo di portare i frutti. Quello su cui dobbiamo lavorare sicuramente è far capire a chi non è associato – che sono tantissimi – che AICG non è solo per il super Garden, è un Garden più piccolo,
come il mio e come tanti altri, che proprio da AICG può estrarre un sacco di informazioni migliorative, anche grazie alla condivisione dei Garden di dimensioni maggiori. Io credo che chi ha più bisogno di essere parte dell’associazione siano le realtà più piccole e, se viene percepito questo aspetto, possiamo veramente fare un ottimo lavoro. Vorrei finire il mandato con almeno 200 Garden iscritti e penso che sarà possibile se riusciamo a far passare questo messaggio di condivisione. Le realtà familiari sono quelle che a parer mio devono essere intercettate più di tutte».
Mancano i numeri e i dati su questo mercato: cosa rappresenta, quanto e dove sta andando. AICG potrebbe avere il ruolo di creare il dato per le strategie future del canale?
«Centoquindici garden, di cui alcuni importantissimi che rappresentano delle catene, sono troppo pochi per darci dei numeri più strutturati. Io credo che in questo momento ci sia questa difficoltà, oltre alla mancanza di voglia di condividerli. Potremmo solo confrontarci con 115 Garden contro i 1500 e più presenti in Italia: mancherebbero molte
“AICG non è il super Garden, ma è fatto di tanti gardenisti come me, che proprio dall’associazione possono trarre un grande valore”
“Lo

volontà di fare fronte comune, e ricominciare ad allacciare di nuovo i contatti con le varie forze politiche di confronto. Quest’anno, oltretutto, credo che sia un anno molto importante, perché sembra che ci sia un’accelerazione di questo iter legislativo: vogliamo esserci, l’abbiamo percepito, ci è stato anche comunicato e quindi siamo presenti nei tavoli di lavoro».
Un desiderio, in questi tre anni di mandato, che vorresti realizzare?
«La base associativa è il principale. Non mi interessano i numeri per uno scopo economico, ma vorrei creare un cambiamento che possa agire a livello culturale, poi mi piacerebbe arrivare a una legge condivisa e ben strutturata e infine la formazione, tra cui ITS e percorsi formativi. Raggiungere questi tre obiettivi sarebbe già veramente fantastico e credo che tutto il direttivo condivida».
sviluppo del comparto passa proprio attraverso la cultura e la condivisione e, a mio avviso, c’è ancora molto da fare sotto questo aspetto, sia all’interno dei Garden Center – migliorando la comunicazione e la formazione del personale – sia a cascata su tutti gli altri livelli”
informazioni. La volontà di entrare in contatto con questi dati c’è ma in questo momento mi sento di dire che si fa un pò fatica e credo che avremo bisogno di farci aiutare da realtà esterne».
Sulla collaborazione con le altre associazioni avete qualcosa in programma?
«Io da sempre sono per l’associazionismo. Credo che le associazioni a un certo punto hanno la loro identità ma hanno anche tante sinergie da condividere e, se fatto bene, questo può portare a far crescere in modo indipendente le varie associazioni. Il mio mandato sarà anche quello di tenere le porte aperte per tutte le associazioni al fine di aumentare il confronto. Questo è sicuramente un mio desiderio, ma anche perché credo che sia ciò che aiuta a crescere».
Tornando all’inquadramento legislativo, ci state lavorando?
«Questo è uno dei punti più importanti che abbiamo affrontato nel direttivo, anche come punto di ripartenza. Il gruppo legislativo è molto variegato e ha la

Paolo Roagna è titolare del Garden di famiglia Roagna Vivai, realtà di riferimento della città di Cuneo. Oltre al punto vendita, svolge attività di progettazione e costruzione giardini. roagnavivai.it


Al Garden Center di oggi servono nuove visioni?
NOI LE ABBIAMO DISEGNATE!
In questo speciale monografico di greenup, dal titolo the good visions, troverai disegni (inediti!) che sintetizzano la mission e la visione delle principali aziende del settore. Colori, segni e tratti che, ancor più di lettere e punteggiatura, si scolpiscono nella mente e lasciano il segno.

Nuove generazioni, nuove competenze
La formazione per i più giovani è tutto ed Mc Sinergie, società di consulenza e formazione specializzata nel settore garden center e agro-commerciale, in collaborazione con greenup e con il supporto di Compo, ha organizzato una giornata in occasione di Myplant & Garden dedicata alle generazioni del futuro che lavorano nelle imprese di famiglia del settore Garden center, agrocommerciale e florovivaistico. Ad accompagnare i giovani professionisti presenti all’incontro, è stata Maria Elettra Favotto, formatrice e consulente, che durante la giornata li ha portati a conoscere meglio loro stessi, attraverso domande e attività di condivisione e riflessione, per esplorare al meglio i momenti chiave delle proprie vite ed esperienze lavorative, le abilità, le sfide e i tratti distintivi delle diverse personalità. Anche noi abbiamo partecipato al progetto formativo e abbiamo fatto qualche domanda ai giovani professionisti per scoprire il loro punto di vista sul tema della formazione e quanto sia importante confrontarsi con chi ha la loro età e vive, quotidianamente, gli stessi problemi, sfide, successi e obiettivi da raggiungere.
di BENEDETTA MINOLITI
LUCA VETTORETTO,
Baia Fiorita Garden Center

È importantissima perché oggi ci sono molti negozi e quindi bisogna puntare sulla formazione. Il cliente sceglie anche in base alle competenze, per avere risposte professionali e precise.
È sottovalutata, ma solo quando la scopriamo capiamo quanto sia importante. Primo
GIORGIA VETTORETTO,
Baia Fiorita Garden Center

PIERVITTORIO FACCO, Finco Agricoltura
La ritengo essenziale, per me stesso ma anche per i miei collaboratori. Sono spesso io a spingere gli altri a frequentare corsi che possano integrarsi con il lavoro, per ampliare conoscenze e competenze.

RICCARDO
ZOCCA, Zoccagarden
Importantissima, ma deve essere anche pratica, per cimentarsi nel lavoro quotidiano e affrontarlo con maggiore consapevolezza.

GIULIA ZOCCA, Zoccagarden
Abbiamo un bagaglio di esperienza acquisito sul campo e tramandato dai nostri genitori e da nostro nonno, che ha fondato l’azienda. Tuttavia, è sempre fondamentale rimanere aggiornati nel nostro settore. La formazione offre un valore aggiunto all’esperienza familiare.

LISA GURINI, Vivai Gurini
Spesso si pensa di non avere tempo per la formazione, ma quando la si programma nel calendario, ci si rende conto di quanto sia fondamentale. È essenziale lavorare su sé stessi, formarsi partendo dalle proprie basi per poi ampliare le conoscenze anche all’interno della famiglia.

Quanto è importante la formazione, soprattutto quando si è giovani?
TOMMASO LA MURA, Garden Foggia
Fondamentale, perché oggi non è ammessa l’ignoranza. In passato si potevano fare le cose “a spanne”, ma oggi è indispensabile uno studio approfondito delle materie che si trattano. È essenziale essere curiosi.

ELISA BOARINI, Corte dei Fiori
La formazione per noi giovani è fondamentale. Io venivo dalla produzione, di gardening non sapevo nulla, e pian piano ho trovato gli strumenti per formarmi. È stato molto utile e stimolante.
IRENE BOARINI, Floricoltura Corte dei Fiori
Importantissima, come sono fondamentali anche incontri come quello che abbiamo fatto a Myplant & Garden, perché conoscere nuove persone e confrontarsi è utile per scoprire nuovi mondi.


MARIA TERESA MINELLI, Minelli Garden
Estremamente importante, perché spesso diamo per scontate molte cose nel lavoro quotidiano. Procediamo per automatismi, ma senza una guida, conoscenze e dialogo, si rischia di prendere strade sbagliate. È importante avere qualcuno che ti spiega come fare: non è banale.

EMANUELE CIOTOLA, Green Paradise

Giornate come quelle organizzate da MC Sinergie durante Myplant & Garden sono estremamente importanti. Ci permettono di confrontarci e sentirci più vicini agli altri, condividendo sia le problematiche che gli aspetti positivi del nostro lavoro.
FRANCESCO MAGLIE, Pet Garden Fondamentali. Se sei ignorante e poco formato, non riesci ad andare avanti, perché hai a che fare con clienti e aziende. Questi incontri mostrano un percorso da seguire e sono di insegnamento.grande

STEFANO MORSANIGA, Agriflor
Importantissime, anche per relazionarsi con i coetanei e scoprire che i problemi che pensavamo unici in realtà sono comuni a molti.

STEFANO SCIAUDONE, Rachella di Stefania Rachella
Sono entrato in azienda subito dopo la laurea, ed è stato impegnativo. Partecipare a corsi come questo è importante, perché permette di confrontarsi con professionisti della nostra età e con figure più esperte.

ANDREA MORSANIGA, Morsaniga Floricoltura
Importantissime, perché confrontarsi con persone della stessa età aiuta a capire se le difficoltà sono condivise o percepite in modo diverso.

VALENTINA SCIAUDONE, Rachella di Stefania Rachella
Avere momenti di confronto di questo genere è fondamentale. Ci permette di conoscere le realtà che ci circondano, soprattutto quelle in cui giovani come noi affrontano situazioni simili alle nostre. Condividiamo non solo le problematiche, ma anche i successi e gli obiettivi raggiunti.

Quanto sono importanti le giornate di formazione come quella organizzata da MC Sinergie durante l’ultima edizione di Myplant & Garden?
ANDREA CRETTI, Cretti Garden Center
Sicuramente importantissimo.
Abbiamo sempre qualcosa da imparare. Incontrarsi è fondamentale per fare gruppo, conoscere persone e condividere esperienze e sfide quotidiane.

MIRKO PELLIZZO, Vivaio Dueggi
Incontri come questo aprono la mente su aspetti che, lavorando in azienda, spesso non si vedono. Il confronto con altre realtà aiuta a capire quali problematiche e opportunità siano condivise e quali siano specifiche.

SARA CAMAZZOLA,Dueggi Garden Center
Durante queste giornate di fondamentali,formazione, ci sentiamo compresi nelle difficoltà ma anche nelle ambizioni e nella determinazione comuni a tutti noi.


Viva i valori e l’identità
Far parte di un’associazione significa condividere, confrontarsi e far fronte comune. Lo sa bene Enrica Raganato de Il Germoglio che, dopo una breve pausa, rientra nel Consiglio Direttivo di AICG con l’obiettivo di dedicarsi a rafforzare la base di associati: “Dobbiamo tornare a parlare con i soci e a pensare alle loro esigenze”
colloquio con ENRICA RAGANATO di ALICE NICOLE GINOSA, foto di MAURO CONSILVIO
“Credo fortemente nei valori dell’associazionismo, nel confronto, nelle relazioni e nel mettersi in discussione. Per un periodo ho subito le dinamiche dell’Associazione, vivendole come troppo assimilabili a quelle di un’azienda e non a quelle di un organismo che deve trasmettere ed incarnare valori, da mettere a disposizione dei soci. Dobbiamo tornare a coinvolgere i Garden Center e a far comprendere i reali vantaggi dell’adesione”. Enrica Raganato, direttrice de Il Germoglio, dopo una pausa, ha fatto il suo ritorno in AICG. L’abbiamo incontrata a MyPlant & Garden in occasione della presentazione del Consiglio Direttivo 2025-2027. Oltre a riflettere sul ruolo dell’associazione, guardando al futuro del settore, Enrica Raganato ha sottolineato l’importanza di una maggiore identità e differenziazione tra i Garden. “Non possiamo essere tutti uguali e proporre gli stessi corsi, prodotti e idee. Serve coraggio nelle scelte, valorizzare il chilometro zero e uscire dagli schemi. Il lavoro sul valore va affermato in ogni aspetto: dall’offerta dei prodotti all’identità del brand, fino alla qualità dell’assistenza e degli eventi”. Un’altra sfida cruciale è l’attrazione delle nuove generazioni nei Garden Center. Dopo il Covid avevamo visto un abbassamento dell’età media della clientela, ma oggi rischiamo di non essere più il canale di acquisto principale. Dobbiamo lavorare su nuove modalità di coinvolgimento, trasformando il Garden in un punto di ritrovo e offrendo servizi che vadano oltre la semplice vendita”.
Sei tornata dopo un po’ di tempo a far parte del Consiglio Direttivo. Come mai questa pausa? «L’impegno in associazione era
veramente intenso. Se uno crede a quello che fa e lo vuole fare bene, forse anche esageratamente bene, diventa difficile conciliare il lavoro di direzione del punto vendita con l’associazionismo. Oltre a questo, a momenti le mie visioni mi sembravano distanti dall’Associazione. Proprio questa mattina ho apprezzato tantissimo il discorso del nuovo presidente di AICG, Paolo Roagna, perché è partito dal nostro Statuto, che racconta proprio quali sono gli obiettivi di AICG. Io credo fortemente nei valori dell’associazionismo, al confronto, alle relazioni, al mettersi in discussione. M’è parso che avessimo smesso di mettere lo scopo sociale al centro. Gli obiettivi di un’Associazione non sono prettamente economici. Si è rischiato d’essere travolti da tutta una serie di iniziative che ci sentivamo tenuti a fare, come una sorta di azienda fornitrice di servizi per il comparto Garden Center. Ma Aicg per me deve innanzitutto promuovere lo scambio di esperienze, diffondere cultura, perseguire finalità civiche. Avevo deciso di fare un passo indietro, perché spesso mi sono sentita polemica ed oppositiva in direttivo, un atteggiamento che non voglio mi appartenga nella vita».
Quali sono le prossime attività che ti vedranno coinvolta?
«Ora c’è bisogno di rafforzare la base. Rendersi conto che i primi ad aderire alle nostre iniziative sono i soci sostenitori e non nuovi Garden Center fa pensare. Per questo ho deciso di farmi promotrice di un gruppo di lavoro di “procacciatori di nuovi soci”: mi piace andare a trovare i miei colleghi, lo trovo stimolante anche professionalmente. Ho pensato di porci l’obiettivo tra incontri, telefonate e colloqui di cercare in ogni regione qualche nuovo associato. Al momento
ANCHE PROFESSIONALMENTE
SI DEVE ESSERE DISPOSTI A SOTTRARRE SPAZIO ALLA PROPOSTA DI PRODOTTO, LASCIARE PIÙ SPAZIO VUOTO PERCHÉ LE PERSONE
POSSANO SOSTARE E VIVERE
IL GARDEN
Enrica Raganato è direttrice de Il Germoglio Garden Center, che fa parte della cooperativa sociale Il Germoglio, in provincia di Venezia.
siamo intorno ai 113 soci, ma da tanti anni purtroppo il numero non accenna a crescere ed è un peccato, soprattutto per i Garden Center di medio-piccole dimensioni, che sono quelli che veramente possono ottenere i maggiori vantaggi dall’associazione: confrontarsi con le realtà più strutturate, i viaggi all’estero e fare fronte comune, tra le tante cose. Purtroppo in Italia abbiamo anche un problema culturale in cui mettersi insieme agli altri colleghi non viene percepita come un’opportunità di crescita per tutti. Un altro motivo per cui si attraggono pochi nuovi associati è perché si è smesso di parlare al socio e alle sue esigenze: la potenza iniziale deflagrante è stata la Legge Regionale Veneta, grazie alla quale finalmente si è riusciti a ottenere un elenco di prodotti complementari che si potevano vendere in un Garden agricolo. Questo obiettivo serviva a tutti e per questo bisogna continuare a portare avanti queste battaglie. Dobbiamo partire tutti da uno stesso punto comune senza distinzioni, ma soprattutto guardandoci come un’unica realtà, per portare avanti in blocco determinate istanze, e non come singole aziende che pensano al proprio interesse».
Secondo te come sta il canale distributivo del Garden?
«È stato un anno estremamente complicato: stessi risultati che si ottenevano gli anni passati
ALTRI CANALI DISTRIBUTIVI
GUARDANO AL GARDEN CENTER E PESCANO DAL NOSTRO SETTORE, SOVRAPPONENDO ALCUNE PROPOSTE
ma avendo faticato il triplo, sia nell’offrire servizi sia nel cambiare allestimenti. Ho riscontrato un appiattimento e impoverimento dell’offerta che propongono i Garden Center. Prima di Natale ho fatto alcuni giri negli altri punti vendita e quando sono tornata mi sono subito messa a lavorare sull’identità: non possiamo essere tutti uguali e proporre gli stessi corsi, prodotti e idee, a parte alcune eccezioni naturalmente. Un altro aspetto che ho notato in questo ultimo periodo è che ci sono tanti altri canali distributivi che guardano al Garden Center e che pescano dal nostro settore, sovrapponendo alcune proposte. Dobbiamo tornare ad avere una professionalità di livello e soprattutto a compiere scelte più coraggiose sui prodotti: non bisogna mai smettere di fare ricerca verso articoli che raccontano chi sei e non solo verso articoli che vendano».
Su che tipologie di prodotti si dovrebbero fare scelte più coraggiose?
«Sulle piante, ma bisogna anche parlare di più di chilometro zero e di eccellenze. Dobbiamo uscire dagli schemi. Credo che ci sia stato un livellamento verso il basso, purtroppo, nella qualità del prodotto.

A livello di strutture, organizzazione, corsi e tecnologia, ci sono alcuni Garden che hanno fatto dei passi avanti incredibili. Per la complessità del momento storico si fa più fatica a far entrare più clienti nuovi e per questo si deve puntare sull’identità: il lavoro sul valore va fatto e va affermato in tutte le scelte che fai, espositive ma anche di prodotto, di vendita, di brand, di qualità dell’assistenza vendita, di eventi, insomma, su qualsiasi aspetto. Noi nel 2018, come Il Germoglio, siamo entrati dentro al consorzio Garden Team e per noi ha significato tantissimo, ci ha cambiato i parametri di razionalizzazione, di analisi, di gestione, di controllo e questo ha creato un’ottima base per poter ora fare il salto di qualità».
Come avvicinare le nuove generazioni al punto vendita?
«Dopo il Covid c’era stato proprio un abbassamento dell’età media del cliente dentro ai Garden, ma ora – come Centro di giardinaggio – in tanti casi non siamo il ca-
PROTAGONISTA DI COPERTINA!

Enrica Raganato è stata anche sulla nostra copertina di greenup 188 (ottobre 2020). Per rileggere la sua intervista “Saper ragionare oltre il reparto”, scansiona il QR CODE!

nale prescelto di acquisto o per lo meno il principale. C’è del lavoro da fare o nel proporsi sull’online o nell’attrarre nel punto vendita fisico più clienti giovani. Purtroppo non ho la ricetta giusta e non credo neanche debba esserci la rincorsa agli influencer di turno. Forse si potrebbe puntare sui servizi e sul rendere il Garden un punto di ritrovo. Si deve essere disposti a sottrarre spazio alla proposta di prodotto, lasciare più spazio vuoto perché le persone possano sostare e vivere il Garden. Nel nostro vivaio abbiamo acquistato dei playground americani di gomma, che si montano e sono semplicemente messi a disposizione dei bambini; insieme al food truck si crea un’area in cui le persone stanno bene. Infine, un ultimo aspetto su cui si deve puntare è la formazione: quando ancora non è uscito il calendario degli eventi, i clienti mi chiedono la data di uscita. Ogni corso si riempie con facilità ed è una bella occasione per attirare nuovi clienti».

Dal 24 al 26 giugno 2025, Colonia ospiterà spoga+gafa, la fiera mondiale di riferimento per il giardinaggio e il barbecue, dove saranno presentate le ultime innovazioni in tema di design per gli spazi esterni di BIANCA FERRARIS

COME STA CAMBIANDO LA VITA ALL‘APERTO?
Il tema centrale dell’edizione 2025 di spoga+gafa, “Design Gardens”, esplorerà le tendenze emergenti nel settore, tra cui i mobili per esterni, l'illuminazione, l'ombreggiatura e accessori per decorare giardini, terrazze e balconi. Il cambiamento in corso nella progettazione degli spazi esterni riflette la crescente importanza di considerare il giardino non solo come uno spazio verde, ma come una vera e propria estensione dell'abitazione. L’attuale tendenza è quella di trasformare le aree esterne in veri e propri soggiorni all'aperto, arredati per essere accoglienti e confortevoli. Mobili outdoor con design invitante, forme morbide e linee fluide stanno conquistando terrazze e balconi. Tra le novità presentate, si segnalano i set di 4 Seasons Outdoor e Crescent Garden, che combinano comfort e funzionalità. Anche i contenitori per piante artigianali, come quelli di Teraplast, contribuiscono a creare un’atmosfera calda e accogliente, così come gli ombrelloni retro-style di Glatz, che danno un tocco di eleganza retrò agli ambienti esterni. L’illuminazione dimmerabile per esterni permette di creare scenari suggestivi, rendendo ogni momento all'aperto unico.
DURARE NEL TEMPO
Oggi, i mobili da giardino devono combinare mo-
IL CAMBIAMENTO IN CORSO NELLA PROGETTAZIONE
DEGLI SPAZI ESTERNI RIFLETTE LA CRESCENTE
IMPORTANZA DI CONSIDERARE IL GIARDINO NON SOLO COME UNO SPAZIO VERDE, MA COME UNA VERA E PROPRIA ESTENSIONE DELL'ABITAZIONE
dernità e resistenza. I des ign sono caratterizzati da linee semplici ed eleganti, pensate per durare nel tempo. Materiali come legno naturale, pelle e cemento sono sempre più utilizzati per la loro robustezza e resistenza alle intemperie, come dimostrano i tavoli Alto ed Elba di Niehoff. Inoltre, alcuni marchi come Hartman hanno esteso la garanzia sui loro prodotti fino a 5 anni, dimostrando un impegno verso la qualità e la durabilità. Questo trend di resistenza non solo risponde alle esigenze funzionali, ma contribuisce anche alla sostenibilità, riducendo la necessità di frequenti sostituzioni dei mobili.
ELEGANTE LEGGEREZZA
La quiete e il relax sono i principali driver delle nuove tendenze per i mobili da giardino. I consumatori cercano soluzioni che possano trasmettere una sensazione di leggerezza e naturalezza. Le linee sottili e le forme organiche dei nuovi arredi, come quelli della collezione Acore di Niehoff Garden, sono l’espressione di questo desiderio. Anche i toni neutri e caldi, come il “Mocha Mousse” del Pantone 2025, sono molto popolari, creando un’atmosfera rilassante che invita al riposo. Il design ispirato agli anni ‘50, con mobili in teak e forme semplici ed eleganti, continua a essere una scelta molto apprezzata.
SOSTENIBILITÀ E VARIETÀ
Sostenibilità e responsabilità ambientale sono temi sempre più centrali nel design dei mobili da giardino. I materiali ecocompatibili, come le plastiche riciclate e il legno certificato proveniente da coltivazioni responsabili, sono sempre più utilizzati per la produzione di mobili e accessori per esterni. Il giardino inoltre diventa sempre più un luogo multifunzionale, dove la creatività può esprimersi liberamente. I nuovi mobili modulari, i divani eleganti per la terrazza e le soluzioni salvaspazio, come i tavoli e le sedie impilabili, offrono versatilità e praticità, permettendo ai consumatori di creare ambienti personalizzati per ogni occasione. I giardini del futuro non ospiteranno solo soluzioni innovative per arredare gli spazi esterni, ma anche tendenze che guardano al futuro del giardinaggio, della sostenibilità e del design inclusivo.

GRANDI GIARDINI ITALIANI ACCOGLIE 11 NUOVE
MERAVIGLIE VERDI NEL 2025
Il Network Grandi Giardini Italiani, che riunisce i più straordinari giardini visitabili in Italia, si arricchisce nel 2025 con l’ingresso di 11 nuove prestigiose location, confermando il suo ruolo di punto di riferimento per gli amanti dell’arte paesaggistica e del verde storico. Tra le new entry figurano due capolavori di Andrea Palladio in Veneto: Villa La Rotonda a Vicenza, con il suo affascinante Boschetto Romantico, e Villa di Maser a Maser (TV), dove è stata recuperata un’area del giardino rimasta incolta per anni. Anche la Venice Gardens Foundation amplia la sua presenza nel Network con l’Orto Giardino del Convento della Chiesa del Santissimo Redentore alla Giudecca, dopo l’ingresso dei Giardini Reali di Piazza San Marco lo scorso anno. In
Lombardia si segnalano due ingressi di grande valore. Villa Togni già Averoldi a Gussago (BS), sede della Fondazione Domani l’Aurora, dedicata alla musica barocca, rappresenta un perfetto connubio tra arte e natura. Sempre in questa regione, l’Orto Botanico di Pavia tornerà ad accogliere visitatori nella primavera 2025 dopo un importante restauro finanziato dal PNRR. Nel Lazio, vicino a Villa Adriana e Villa d’Este a Tivoli, entra a far parte del Network Villa Gregoriana, uno degli storici “gorge” tanto amati dai viaggiatori del Grand Tour. Con questa nuova adesione, diventano dieci le proprietà del FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano all’interno di Grandi Giardini Italiani, sottolineando l’impegno condiviso nella valorizzazione del patrimonio paesaggistico italiano. Anche
i giardini privati continuano a farsi spazio nella rete, con ingressi di grande fascino. I Giardini Caneva a Sarzana (SP), in Liguria, sono il frutto della passione di un collezionista botanico che ha organizzato la sua straordinaria raccolta di piante in sezioni ispirate ai grandi esploratori del passato. Nelle Marche, invece, il giardino di Villa Miralfiore a Pesaro abbina alla bellezza del giardino all’italiana un museo d’arte contemporanea che ospita rare e preziose opere in vetro. La Campania si arricchisce di due nuove destinazioni. Il Giardino Torre a Napoli, immerso nel Real Bosco di Capodimonte, colpisce per il suo magnifico orto e la spettacolare collezione di agrumi. Villa Cimbrone a Ravello (SA), invece, è una delle location più iconiche della Costiera Amalfitana,

celebre per i suoi panorami mozzafiato. In Sicilia, il Network dà il benvenuto ai Victoria di Taormina (ME) un’antica tenuta che conserva la tradizione della produzione di arance e ospita un roseto di nuova concezione, progettato per adattarsi perfettamente al clima mediterraneo. Le nuove adesioni confermano il ruolo di Grandi Giardini Italiani come promotore di giardini d’eccellenza artistica e botanica, caratterizzati da una cura e una manutenzione impeccabili. Oltre a offrire esperienze di visita uniche, molti di questi luoghi si propongono come centri di formazione e cultura, ospitando corsi e attività per coinvolgere le comunità locali e diffondere la conoscenza del patrimonio verde italiano.
(www.grandigiardini.it)
Euroequipe lancia il nuovo SHOP B2B per i rivenditori specializzati
Dal 3febbraio, Euroequipe rivoluziona l’esperienza d’acquisto per i rivenditori specializzati con il lancio del suo SHOPB2B. Un negozio online dedicato, accessibile 24/7 da PC, smartphoneetablet, che permette di selezionare gli assortimenti, effettuare ordini e monitorare le consegne in totale autonomia. Il nuovo SHOP B2B è pensato per soddisfare le esigenze di centri giardinaggio, rivendite agrarie, negozi di ferramenta e punti vendita specializzati nel bricolage. Grazie a un’interfaccia intuitiva, con filtriavanzatieschedeprodotto dettagliate, i professionisti possono individuare con facilità le soluzioni più adatte alle proprie necessità. Tutti i prodotti delle linee HIDROSELF,SANDOKAN e IDROEASY, realizzati interamente in Italia, sono disponibili all’interno della piattaforma. Euroequipe, fondata nel 1983, ha consolidato la sua presenza nel settore con:
• HIDROSELF, la storica linea completa per l'irrigazione;
• SANDOKAN, nata nel 2003 per il contrasto della zanzara tigre e oggi ampliata con innovative soluzioni per la disinfestazione e la protezione dagli insetti;
• IDROEASY, lanciata nel 2015, che ha rivoluzionato il settore con tubi da irrigazione allungabili e superleggeri, realizzati con polimeriverginiriciclabili,prividiBPAeFtalati,eadattiall’acqua potabile.
Grazie all’ottimizzazione dei processi produttivi e logistici, Euroequipe riesce a garantire qualitàMadeinItalyaprezzicompe-
titivi, mantenendosi allineata ai livelli del mercato asiatico senza compromessi sulla qualità. L’accesso al nuovo SHOP B2B è semplice e immediato: basta registrarsi inserendo la partitaIVA per creare un account personale. Ogni scheda prodotto riporta non solo le caratteristiche tecniche, ma anche il prezzoriservatoairivenditori e quello consigliatoalpubblico, offrendo così la massima libertà di scelta.I professionisti possono acquistare siasingolipezzi – ideali per testare nuove referenze – sia quantitàmaggiori, approfittando di una scala sconti progressiva in base al packaging e ai volumi ordinati. Inoltre, sono previsti sconti extra per ordini superiori a 1.000euro con un - 3% sul totale mentre per 3.000euro un -7% sul totale. "Abbiamo voluto offrire ai nostri clienti uno strumento in più per gestire gli acquisti con la massima flessibilità – spiega PaoloDeNora, presidente di Euroequipe –. Nulla cambia per chi preferisce il contatto diretto con il nostro team commerciale, sempre a disposizione. Tuttavia, sappiamo che il tempo è sempre più prezioso e che molti imprenditori, specialmente i più giovani, prediligono la gestione online, magari al di fuori dell’orario di lavoro. Lo SHOPB2B nasce proprio per rispondere a questa esigenza, unendo innovazione, convenienza e praticità". Euroequipe continua così il suo percorso di crescita, combinando la qualità del Made in Italy con le opportunità offerte dalla digitalizzazione.

Macchine per il gardening: il mercato italiano torna a crescere (+1,5%)
Dopo due anni di calo, nel 2024 il mercato delle macchine e delle tecnologie per il giardinaggio torna a registrare un segno positivo. Le vendite segnano un incremento dell’1,5%, raggiungendo 1,37 milioni di unità vendute. A trainare la crescita sono soprattutto tagliasiepi, rasaerba e decespugliatori, mentre motoseghe e spazzaneve subiscono un netto calo. Il comparto nazionale delle attrezzature per il verde archivia il 2024 con un bilancio positivo, interrompendo la tendenza negativa che aveva caratterizzato gli ultimi due anni (-15,2% nel 2022 e -9% nel 2023). Secondo i dati diffusi da Comagarden, l’associazione dei costruttori del settore, nel corso dell’anno sono state vendute 1.370.200 unità, con un aumento di 20.000 pezzi rispetto al 2023. Sebbene il mercato non abbia ancora recuperato i livelli record del 2021 (1,6 milioni di unità), il volume delle vendite si mantiene comunque superiore alla media pre-pandemia, quando non si superavano gli 1,3 milioni di pezzi all’anno. La crescita delle vendite è legata all’aumento della domanda
da parte di hobbisti e operatori non professionali, un fenomeno alimentato dal crescente interesse per gli stili di vita sostenibili e dal ruolo sempre più centrale della cura del verde nel benessere personale. L’incremento delle vendite ha coinvolto diverse categorie di macchinari:
• Tagliasiepi: +11% (da 107.000 a 119.000 unità)
• Rasaerba: +9% (da 210.000 a 228.000 unità)
• Rasaerba robotizzati: +7%, con 36.000 unità vendute, segnando un nuovo record storico
• Decespugliatori: crescita per entrambe le tipologie, con i modelli a scoppio che passano da 221.000 a 231.000 unità (+5%) e quelli elettrici/batteria da 108.000 a 118.000 (+9%)
• Soffiatori: +3% (da 152.000 a 157.000 unità)
In controtendenza invece motoseghe e spazzaneve:
• Motoseghe: -13%, con un calo di oltre 40.000 unità rispetto al 2023 (da 338.000 a 295.000)
• Spazzaneve: crollo del 38%, con appena 1.200 macchine vendute, il dato più basso mai registrato. Il calo riflette il cambiamento climatico in atto, con inverni sempre più miti e una riduzione delle precipitazioni nevose.
L’andamento del mercato conferma dunque una ripresa moderata, guidata da nuove esigenze di consumo e da un’attenzione crescente alla cura degli spazi verdi, in un contesto ambientale in continua evoluzione.

Niente può fermarci! OBI lancia la sua prima campagna pubblicitaria internazionale
OBI lancia la sua prima campagna pubblicitaria internazionale per rafforzare la sua posizione nel settore della casa e del giardino. Lo slogan "Nientepuòfermarci!" celebra l’arrivo della primavera, momento perfetto per rinnovare gli spazi. Il cuore della campagna è uno spot televisivo che trasmette energia e determinazione, invitando i clienti a realizzare i propri progetti con l’aiuto di OBI. Un elemento distintivo è la partecipazione di 18 dipendenti provenienti da otto Paesi, che incarnano lo spirito aziendale "Tutto è possibile". Lo spot enfatizza i valori di collaborazione e squadra, accompagnato dalla colonna sonora "Don’tStopMeNow"deiQueen. La campagna è stata adattata linguisticamente per coinvolgere al meglio ogni pubblico nazionale. OBI si conferma un riferimento per il fai-date, il giardinaggio e la ristrutturazione, offrendo prodotti e servizi per ogni fase del lavoro. Christian von Hegel, Chief Marketing Officer, sottolinea come il progetto abbia unito culture diverse nel nome della creatività. Attiva dal 13 marzo al 30 maggio 2025, la campagna coinvolgerà nove Paesi europei attraverso TV, social media, landing page, display advertising e radio. L’agenzia ZumgoldenenHirschen ha curato il concept e la produzione. Con questa iniziativa, OBI ribadisce il suo impegno nell’ispirare e supportare i clienti nella realizzazione dei loro progetti, consolidando il suo ruolo di partner affidabile per la casa e il giardino.
ORTICOLARIO 2025,
Un luogo sospeso nel tempo, un giardino selvaggio che esalta la biodiversità e celebra il dialogo tra sublime e meraviglia. È questo il tema che ispira la quindicesima edizione di Orticolario, l’evento internazionale dedicato agli amanti della natura, che dal 2 al 5 ottobre trasformerà Villa Erba sul Lago di Como in un palcoscenico di emozioni e scoperta. Per quattro giorni, il parco secolare e il centro espositivo della storica dimora – progettata alla fine del XIX secolo dagli architetti Angelo Savoldi e Giovan Battista Borsani – accoglieranno oltre 250 espositori italiani e

UN VIAGGIO NELL’EDEN SELVAGGIO
internazionali, accuratamente selezionati per offrire un’esperienza unica. Un viaggio tra rarità botaniche, oggetti d’artigianato, giardini tematici e installazioni site-specific, in cui la natura si fa arte e il saper fare diventa valore. Orticolario non è solo una mostra-mercato, ma un’esperienza immersiva che coinvolge visitatori di tutte le età con laboratori ludico-didattici per i più piccoli, attività per i ragazzi e un fitto programma culturale fatto di incontri, workshop e performance. Al centro di questa edizione, le piante alimurgiche, specie spontanee commestibili che stanno riportando in auge il
foraging, l’antica pratica della raccolta selvatica. Riscoprire le erbacee edibili significa recuperare una conoscenza millenaria: saper distinguere le specie, individuare le parti commestibili, padroneggiare le tecniche di cottura. Foglie, radici, bulbi, bacche, germogli e cortecce hanno costituito le basi dell’alimentazione primordiale e rappresentano un legame ancestrale tra uomo e natura, oltre a essere una risorsa preziosa per l’ecosistema. Riconoscere il valore di queste piante non è solo un atto di gratitudine, ma anche una scelta di sostenibilità e tutela della
biodiversità. Il loro utilizzo in cucina permette di preservare tradizioni locali, valorizzare la cultura del territorio e stimolare una maggiore consapevolezza ambientale. L’Eden di Orticolario non è il giardino perfetto dell’immaginario comune, ma una celebrazione della natura selvaggia nella sua forza primordiale e incontaminata. È un invito a superare la visione antropocentrica del paesaggio, a riscoprire la bellezza autentica oltre l’idea di possesso e controllo. Il giardino non è solo un rifugio, ma un luogo fragile e potente al tempo stesso, simbolo di un’antica casa perduta a cui fare ritorno.

La partecipazione di Novagro - azienda di riferimento nella protezione e nutrizione naturale delle piante in ambito professionale - alla fiera Myplant & Garden si è rivelata, come dichiarato dai responsabili aziendali, “un’esperienza straordinaria, caratterizzata da un’ampia affluenza di visitatori, clienti e partner che hanno mostrato grande interesse ed entusiasmo. Ogni incontro e scambio di idee ha confermato l’efficacia delle scelte adottate, evidenziando l’importanza della qualità del prodotto, dell’innovazione e di un layout espositivo capace di rappresentare al meglio l’identità del nuovo marchio Uppertop”. Uppertop è il brand accessibile e user-friendly, ma al contempo innovativo, con un focus su prodotti sicuri, facili da usare e rispettosi dell’ambiente.Con un design grafico moderno e accattivante, una gamma di prodotti chiara e ben organizzata, e formati pensati per un pubblico eterogeneo che spazia dai principianti agli esperti, Uppertop rappresenta una risposta concreta alla domanda di soluzioni efficaci e sicure. La scelta di puntare su Garden Center, vivai e rivendite agricole consente una comunicazione diretta con il consumatore, facilitando l’educazione all’uso dei prodotti. L’obiettivo di Novagro, con Uppertop, è non solo consolidare la propria presenza in un settore in evoluzione, ma anche ispirare una nuova generazione di hobbisti. L’appuntamento con Novagro prosegue dunque nei punti vendita, dove i suoi prodotti continueranno ad offrire soluzioni innovative e di alta qualità.

g Visual idea / di Erica Cherubini
DALLA SINTROPIA AL GIARDINAGGIO URBANO
Nel mondo del green retail, il futuro passa dalla capacità di raccontare storie e offrire esperienze che vadano oltre la semplice vendita di piante. Uno degli approcci più innovativi e affascinanti è l’agricoltura sintropica, una tecnica che imita la successione ecologica naturale per creare ecosistemi produttivi resilienti
Parlo di agricoltura sintropica perché l’ho sperimentata direttamente. Credo che il valore di ciò che condivido con i lettori stia proprio nel fatto che tutto nasce da prove reali, da osservazioni sul campo e dalla volontà di mettere alla prova le idee prima di raccontarle. Ma come possiamo tradurre questa filosofia in un’esperienza concreta e accattivante per i clienti di un Garden Center? L’agricoltura sintropica si basa sull’associazione sinergica tra piante di diverse altezze, tempi di crescita e funzioni ecologiche. Questo principio può essere applicato anche in un corner espositivo che mostri ai clienti come creare un piccolo ecosistema produttivo su balconi, terrazzi o giardini urbani. L’obiettivo è offrire un’esperienza di acquisto che ispiri, fornisca soluzioni pratiche e renda chiaro come le piante possano sostenersi a vicenda, migliorando la qualità del suolo e riducendo la necessità di interventi artificiali.
COME CREARE UN CORNER ESPOSITIVO
Un’idea pratica e di forte impatto è quella di realizzare un corner dedicato all’abbinamento tra piante da frutti di bosco e aromatiche, che rispecchia i principi dell’agricoltura sintropica. Questo tipo di allestimento permette di mostrare come piante diverse possano convivere, creando un ecosistema che stimola la biodiversità e ottimizza lo spazio.
1. Scelta delle piante
Le specie selezionate devono rispettare la logica della sintropia, alternando radici profonde e superficiali, coperture del suolo e piante di diversa altezza. Un esempio efficace potrebbe essere:
• Strato alto: mirtillo (Vaccinium corymbosum) o lampone (Rubus idaeus)
• Strato intermedio: timo (Thymus vulgaris) o origano (Origanum vulgare)
• Strato basso/coprente: fragoline di bosco (Fragaria vesca) o menta (Mentha spp.)
Questa combinazione permette alle piante di beneficiare reciprocamente: le aromatiche attraggono impollinatori e allontanano parassiti, mentre le radici delle diverse specie contribuiscono a migliorare la struttura del suolo. Inoltre, il timo svolge un ruolo chiave nella prevenzione delle malattie fungine del mirtillo. Il
IL CLIENTE NON SI LIMITERÀ AD ACQUISTARE UNA PIANTA, MA PORTERÀ A CASA UN’IDEA, UNA SOLUZIONE, UN PROGETTO DA SPERIMENTARE NEL PROPRIO SPAZIO

timolo e il carvacrolo, due dei suoi principali composti, hanno dimostrato di contrastare patogeni come Botrytis cinerea (muffa grigia) e Phytophthora cinnamomi (marciume radicale), proteggendo così la pianta senza l’uso di trattamenti chimici aggressivi.
2. Struttura e disposizione
Il corner dovrebbe avere una disposizione chiara, con un’esposizione che guidi il cliente alla scoperta delle sinergie tra le piante. Ecco come strutturarlo:
• Un supporto verticale con cassette di legno o bancali a diverse altezze per ospitare mirtilli e lamponi.
• Un banco centrale con vasetti di fragoline di bosco e piccole piante di menta per mostrare la copertura del suolo.
• Un’area laterale con un’esposizione di erbe aromatiche in piccoli vasi, accompagnate da una scheda informativa sulle loro proprietà e benefici nel contesto dell’agricoltura sintropica.
3. Comunicazione e materiali informativi
Per rendere il corner efficace, è fondamentale un supporto visivo chiaro:
• Cartellonistica con una grafica semplice che spieghi il concetto di sintropia e i benefici dell’abbinamento proposto.
• Schede di coltivazione con informazioni su esposizione, annaffiatura e raccolta.
• Un QR Code che rimandi a un video tutorial o a un blog post che spieghi come replicare questa combinazione nel proprio spazio verde.
UN’ESPERIENZA D’ACQUISTO COINVOLGENTE
Creare un corner espositivo basato sull’agricoltura sintropica non significa solo vendere piante, ma trasmettere una visione. Il cliente non si limiterà ad acquistare una pianta, ma porterà a casa un’idea, una soluzione, un progetto da sperimentare nel proprio spazio. Nel mondo del green retail, oggi più che mai, chi riesce a educare e ispirare ha un vantaggio competitivo. Integrare i principi della sintropia nel punto vendita non è solo una scelta innovativa, ma un passo concreto verso un nuovo modo di vendere e comunicare il verde, più vicino ai bisogni di un pubblico sempre più attento e consapevole.
ERICA CHERUBINI/ Consulente, professionista e creativa del verde e non solo. Allestimento, organizzazione e visual merchandising di showroom, stand fieristici e garden center, sono alcune delle sue attività.


in collaborazione con
IL MASE LANCIA IL PROGETTO
INNOVATIVO ’RIFORESTAZIONE’ PER IL
VERDE
URBANO ED EXTRAURBANO
Secondo i dati del Pulsee Luce e Gas Index, l’83% degli italiani ritiene prioritario aumentare le aree verdi, mentre il 90% le considera essenziali per il benessere psicofisico. Questi numeri confermano una crescente consapevolezza sull’importanza del verde nelle città
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), con il supporto di Axpo Italia e Pulsee Luce e Gas, ha presentato, nei giorni scorsi, “RiforestAzione”, un’iniziativa volta a promuovere la valorizzazione del verde urbano ed extraurbano nelle 13 principali città metropolitane italiane. Il progetto si inserisce nel quadro della missione “Rivoluzione verde e transizione ecologica” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con l’obiettivo di rafforzare il patrimonio forestale e migliorare la qualità della vita nelle aree urbane. L’inquinamento atmosferico, i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità rappresentano sfide cruciali per le città, con impatti diretti sulla salute dei cittadini. “RiforestAzione” mira a contrastare questi fenomeni attraverso un programma di interventi mirati alla tutela e all’incremento del verde urbano, contribuendo alla mitigazione dell’inquinamento, alla riduzione dei consumi energetici e alla valorizzazione del paesaggio. Il progetto interesserà Torino, Genova, Milano, Venezia, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Palermo, Messina, Catania e Cagliari, coprendo un’area che ospita oltre 21 milioni di persone e che rappresenta più del 15% del territorio nazionale.
UN APPROCCIO INNOVATIVO
L’investimento complessivo di 210 milioni di euro prevede la piantumazione di 4,5 milioni di alberi e arbusti, la creazione di 4.500 ettari di nuove foreste e il transplanting di almeno 3,5 milioni di alberi nelle aree destinate. L’iniziativa si distingue per un approccio innovativo che integra la piantumazione con una piattaforma digitale informativa, percorsi didattici nelle scuole e un Osservatorio biennale sul rapporto tra cittadini e verde urbano. Il progetto si allinea alla strategia europea “EU Forest Strategy for

2030”, che punta a incrementare le foreste nel continente con la messa a dimora di 3 miliardi di alberi entro il 2030. Secondo i dati del Pulsee Luce e Gas Index, l’83% degli italiani ritiene prioritario aumentare le aree verdi, mentre il 90% le considera essenziali per il benessere psicofisico. Questi numeri confermano una crescente consapevolezza sull’importanza del verde nelle città.
UN MODELLO DI COLLABORAZIONE
TRA PUBBLICO E PRIVATO
“Il progetto ‘RiforestAzione’ è un passo fondamentale nella strategia nazionale per migliorare la qualità della vita urbana e contrastare il cambiamento climatico. Il nostro obiettivo è trasformare le città in ecosistemi resilienti, garantendo benefici tangibili ai cittadini e alle generazioni future”, questo ha dichiarato Claudio Barbaro, Sottosegretario di Stato al MASE. L’iniziativa, che vedrà il coinvolgimento di istituzioni, imprese e comunità locali, rappresenta un modello di sostenibilità e collaborazione tra pubblico e privato, con l’ambizione di lasciare un’impronta concreta e duratura sul territorio italiano.
PERCHÉ NE PARLIAMO NOI CHE CI OCCUPIAMODI SUBSTRATI DI COLTIVAZIONE?
Consideriamo che per coltivare alberi da piantare, almeno nella prima fase di sviluppo della giovane pianta, serve un substrato. Con 1m cubo di substrati si producono 7500 giovani piante di pino oppure 5900 di betulla, che corrispondono rispettivamente a 2,5 ha di foresta di pino e 2,9 ha di nuovo bosco di betulle. Noi siamo pronti!
DESCRITTORI DEL PROGETTO 'RIFORESTAZIONE'
Categoria
Investimento (milioni di €)
Alberi e arbusti da piantare (milioni)
Ettari di nuove foreste
Alberi da trapiantare entro il 2026 (milioni)
Città coinvolte
Popolazione coinvolta (milioni)
Percentuale del territorio nazionale coinvolto
DARIA ORFEO/ Agronomo e consulente per il settore dei fertilizzanti, substrati e ammendanti. Dal 2007 è segretaria di AIPSA, l’associazione italiana dei produttori di substrati di coltivazione e ammendanti.


PIANTE MALEDETTE
Benvenuti e benvenute in questo nuovo spazio di riflessione sulle parole. Una rubrica che ha l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sulla nostra lingua e – perché no? – accendere la curiosità dei lettori. Bando alle ciance! Nuovo numero, nuovo tema: oggi parliamo di piante stigmatizzate, portatrici di un alone di pericolo e mistero.

Immagine tratta dal codice Medicina Antiqua (Codex Vindobonensis 93), dominio pubblico.
Nel mondo delle piante, parole e percezioni si intrecciano creando confini invisibili che separano ciò che è consentito da ciò che è proibito. Alcune specie, infatti, sono state caricate nel tempo di significati simbolici o superstiziosi, diventando tabù vegetali, banditi dai giardini o trattati con timore.
La mandragora (Mandragora officinarum) è forse l’esempio più emblematico. Nota fin dall’antichità per la forma antropomorfa della sua radice, è stata oggetto di credenze popolari a causa della sua tossicità. Nella celebre commedia di Machiavelli (“La mandragola”), a questa pianta vengono attribuiti poteri afrodisiaci e fecondativi; maghi e streghe di tutto il mondo
– compreso quello di Harry Potter – la usavano per pozioni e filtri magici. Insomma, una pianta maledetta da cui stare a debita distanza. Anche la Atropabelladonna, una erbacea perenne dalle bacche scure e dai fiori campanulati violacei, porta con sé una intrigante doppia valenza: da una parte, nel Rinascimento se ne ricavava un collirio che dava risalto e lucentezza agli occhi delle dame, dato il suo potere dilatatore della pupilla. Dall’altra, il genere Atropa, da Atropo, la più anziana e importante delle tre Moire della mitologia greca: la dea che non si può evitare, l’inflessibile, colei che recide il filo della vita di una persona. Un nome abbastanza forte per una piantina. Una dualità linguistica che riflette il sottile confine tra seduzione e morte che la pianta incarna.
E ancora la cicuta (Conium maculatum), celebre veleno di Socrate, è oggi quasi esclusivamente sinonimo di morte e pericolo. Il suo nome stesso è diventato metafora universale di qualcosa da evitare, una marginalizzazione linguistica che impedisce di vedere altri aspetti botanici, ecologici o farmacologici della specie. Altamente tossico è anche lo stramonio (Datura stramonium), che si è guadagnato il soprannome di erba del diavolo o erba delle streghe – chissà se l’assonanza con demonio ha influito –.
I nomi e le storie che costruiamo intorno a queste e ad altre piante proibite e dannose ci insegnano molto sul rapporto culturale che intratteniamo con la natura. Le parole, con il loro potere evocativo e simbolico, finiscono spesso per modellare non solo la percezione, ma anche l’effettiva relazione che costruiamo con certe specie botaniche. Dopo aver dato uno sguardo alle piante maledette, nella prossima rubrica vedremo invece le piante sacre e protette, come il baobab in molte comunità africane, la palma nella tradizione cristiana, oppure il Ficus

Jacques-Louis David, Morte di Socrate. Dominio pubblico.
NICOLÒ DE ROSSI/ Nato e cresciuto a Venezia. La marea lo ha portato a Torino e a Pavia, dove si è laureato in Lingue e poi in Linguistica. Ama la scrittura in tutte le sue forme, e le lingue, di oggi e di ieri. Il suo profilo Instagram: @nico.teca





DAL VIVAIO AL GARDEN CENTER: STRATEGIE PER UN SELL-OUT DI SUCCESSO
L’approccio collaborativo tra produttori e Centri di giardinaggio è la chiave per migliorare le performance di vendita
Vi è mai capitato di domandarvi davanti ad un pro dotto in vendita: “ma davvero hanno pagato qualcuno perché sviluppasse un’idea simile?
Ma come hanno fatto a non rendersi conto che stavano progettando una ciofeca del ge nere?”. Molto probabilmente qualcosa nel processo tra la progettazione e realizzazione del design al lan cio sul mercato ha fallito. E direi quasi con certezza che il problema è il non dialogo con l’utente finale. Nel florovivaismo, la vendita di piante non si esaurisce con una buona produzione: il vero successo si misura sulla rapidità con cui il cliente finale acquista il prodotto nel punto vendita. Tuttavia, troppo spesso le aziende produttrici sviluppano le proprie collezioni in base a criteri del coltivatore, senza considerare il contesto di vendita nei Garden Center.

QUANDO IL PRODOTTO NON È PENSATO PER LA VENDITA
Le aziende produttrici investono nella selezione delle varietà migliori, nella ricerca di colori accattivanti e nella resistenza delle piante. Tuttavia il focus resta spesso interno, legato a fattori produttivi e agronomici più che alle reali esigenze di vendita. Questo porta a due problematiche principali:
1. Prodotti bellissimi ma poco valorizzati nel punto vendita. Piante senza un'esposizione adeguata rischiano di non attirare l'attenzione del cliente finale
2. Mancanza di supporto ai Garden Center. Senza materiali di comunicazione efficaci o suggerimenti espositivi, il punto vendita deve improvvisare strategie di presentazione, spesso con risultati poco efficaci
PERCHÉ IL SELL-OUT DEVE ESSERE LA PRIORITÀ
Il successo commerciale di una pianta non si misura solo sugli ordini iniziali dei Garden, ma sulla velocità con cui il cliente finale la acquista. Un Garden Center che registra una vendita rapida di una determinata varietà sarà più propenso a riordinarla, generando una domanda costante e prevedibile. Un prodotto che non viene acquistato rapidamente, invece, si trasforma in un costo: necessita di cure, occupa spazio e perde valore estetico. Questo spiega perché molti Garden sono sempre più selettivi nelle loro scelte, privilegiando fornitori che offrono non solo piante di qualità, ma anche supporto per la vendita.
IL RUOLO DELLE AZIENDE PRODUTTRICI:
OLTRE LA PRODUZIONE
Per migliorare il sell-out, i produttori devono pensare oltre la coltivazione e adottare un approccio più strategico. Alcune so-
luzioni efficaci includono:
• Packaging accattivante e informativo. Vasi con etichette ben progettate, QR code per consigli sulla cura, immagini d’ispirazione su utilizzo e abbinamenti
• Materiali promozionali. Espositori, schede tecniche, cartellonistica chiara e attraente
• Formazione per il personale Brevi corsi sulle caratteristiche delle piante e consigli pratici su come presentarle.
COME SI PUÒ SVILUPPARE UN PRODOTTO PENSANDO GIÀ A CHI LO ACQUISTERÀ?
La bellezza è soggettiva certo, ma prima di promuovere un prodotto o una linea nuova, cimentiamoci in mini indagini di mercato tra amici e conoscenti perché saranno poi loro i potenziali acquirenti di quel prodotto.
Diverse aziende hanno già adottato altre strategie con successo. Ad esempio:
• Un vivaio specializzato in piante da esterno ha collaborato con un Garden Center per creare un’esposizione stagionale dedicata ai giardini mediterranei, con cartelli esplicativi e suggerimenti di combinazione. Il risultato? Vendite raddoppiate rispetto alla stagione precedente.
• Un produttore di piante fiorite ha fornito espositori e materiali promozionali personalizzati, aiutando il Garden a creare un angolo esperienziale. Il risultato è stato un aumento del 30% delle vendite di quella specifica collezione.
• Tematizzazione:
• Angoli stagionali (primavera in fiore, autunno decorativo, Natale verde).
• Trend emergenti (giardini secchi, orti urbani, piante d’appartamento per il benessere).
• Esposizione efficace:
• Piante disposte in scenografie naturali piuttosto che in semplici file.
• Accostamenti con elementi complementari (vasi, accessori, decorazioni).
• Comunicazione chiara:
• Cartellonistica con informazioni utili suggerimenti pratici.
• Uso di colori e design accattivanti per attirare l’attenzione.
Le aziende produttrici devono evolversi e vedere il proprio ruolo non solo come fornitori di piante, ma come partner strategici dei Garden Center.
©Vitto r i a Neto.

CIFO CELEBRA 60 ANNI CON NUOVE SOLUZIONI PER IL VERDE
Dai bonsai alle coltivazioni domestiche, la qualità e l’esperienza Cifo si rinnovano con prodotti all’avanguardia per nutrire e proteggere ogni pianta
Sempre al passo coi tempi, Cifo, azienda leader nel settore Home & Garden, nell’anno del suo 60° compleanno, amplia la sua offerta nella nutrizione e nelle specialità. A dimostrazione del fatto che “L’Arte del far crescere. Dal 1965” non è solo uno slogan: è un impegno costante e una promessa per il futuro. Fattori comuni delle nuove referenze sono la qualità delle materie prime, l’immediatezza del pack e la semplicità di utilizzo da parte del consumatore.
Concime liquido per bonsai è la prima novità studiata per soddisfare le esigenze nutrizionali di tutti i tipi di bonsai in tutte le loro fasi. Il prodotto è una risposta alla crescente passione per i bonsai, una tendenza che l’azienda vuole sostenere con prodotti di qualità.
Altra innovazione è il TOP VEG GR, il primo biostimolante granulare della linea Specialità. Un prodotto rivoluzionario pensato per nu trire, proteggere e fortificare tutte le piante, dalle ornamentali agli ortaggi, dagli alberi da frutto al tappeto erboso.
100% vegetale, a base di alghe, melasso ed er ba medica, è ricco di aminoacidi, acidi umici e fulvici. Agisce in sinergia con la natura e migliora la resistenza agli stress ambientali grazie ad un suo elemento chiave, la glicinbe taina. TOP VEG GR nasce dell’esperienza
Cifo nell’agricoltura professionale: svi luppato per ottimizzare le produzioni, arri va nel giardino dell’hobbista, per risultati da professionista.
SEGUI CIFO SUI SOCIAL MEDIA
Instagram: @cifo_giardinaggio
Facebook: Cifo1965



Scopri di più su WWW.CIFO.IT

Happy Wellness, il futuro del giardinaggio
Come ridefinire il concetto di Garden Center, integrando natura, benessere e soluzioni espositive all’avanguardia. L’evento annuale è curato dalla nostra casa editrice, Erica Cherubini e MyPlant & Garden di BIANCA FERRARIS, foto di
MyPlant & Garden, come ogni anno, ha ospitato il Garden Center New Trend (GCNT) 2025, un evento che anticipa l’evoluzione dei Centri di Giardinaggio, ponendo l’accento su innovazione, sostenibilità e benessere. Attraverso quattro aree tematiche e la suggestiva cornice de La Piazza, il GCNT ha offerto un’esperienza immersiva per visitatori e aziende, mettendo in luce le nuove tendenze del settore. Il format ha permesso di esplorare il ruolo dei Garden Center come luoghi di ispirazione e di connessione tra persone, natura e innovazione. Le quattro aree tematiche hanno esplorato diversi aspetti del giardinaggio e della sostenibilità:
NATURE REIMAGINED coltivare benessere
Questa area tematica si concentra sulla rigenerazione e il miglioramento dell’ambiente in cui viviamo attraverso un approccio integrato che unisce alimentazione di qualità, agricoltura urbana e paesaggistica resiliente. Presenterà prodotti e soluzioni

sere sempre di più in un luogo di ispirazione, guidando i propri clienti verso una relazione armoniosa e orientata al benessere
• Alimentazione per animali: area dedicata all’esposizione di cibi biologici e nutrienti per animali da compagnia.
• Giardini commestibili e rigenerazione urbana: trasformazione degli spazi piccoli e inutilizzati in fonti di alimenti freschi e rigenerativi, favorendo un rapporto diretto tra le persone e la produzione alimentare.
• Paesaggi resilienti: presentazione di tecniche di xeriscaping, giardini pluviali e sistemi di raccolta dell’acqua piovana per promuovere una rigenerazione naturale degli spazi verdi, migliorando la biodiversità e la qualità dell’ambiente in cui viviamo.
GREENGAMIFICATION
eco-friendly engagement
Questa area è dedicata alle attività ludiche per sensibilizzare al giardinaggio sostenibile: percorsi interattivi e sfide eco-friendly che coinvolgono i visitatori in modo divertente ed educativo, valorizzando il concetto di gioco per aumentare la permanenza nel punto vendita, interessare i giovani ai temi ambientali, promuovere e incentivare l’acquisto di specifici prodotti.
L’area “Nature Reimagined” rappresenta il futuro del Garden Center, dove la suddivisione tradizionale dei prodotti in reparti separati lascia spazio a un nuovo concetto di reparto olistico. Qui, prodotti e servizi sono integrati in un’unica esperienza di acquisto, offrendo ai visitatori una visione completa e interconnessa del mondo del giardinaggio. Piante, accessori, alimenti e soluzioni per il benessere di persone e animali si combinano in un percorso unico che ispira una relazione armoniosa e sostenibile con la natura.


NATURE’SWELLNESS healing through green spaces
Benessere psicofisico attraverso il contatto con la natura. Questa area offrirà soluzioni espositive e prodotti selezionati che promuovano il benessere della persona con la scoperta di spazi dedicati ad attività di relax. Esposizione, scelta di prodotti e piccoli allestimenti emozionali promuovono il contatto con la natura come strumento di guarigione e benessere generale.
CIRCULARECONOMY renew & reuse
In questa area si è voluto promuovere la sostenibilità attraverso il riutilizzo creativo, concentrandosi sulla rivendita di piante e attrezzi restaurati e offrendo anche workshop su riduzione dei rifiuti e riutilizzo dei materiali. Qui erano disponibili servizi di riparazione attrezzi e restyling di vasi per incoraggiare il riuso anziché l’acquisto di nuovi prodotti e sono state presentate soluzioni creative e sostenibili per dare nuova vita agli oggetti, promuovendo un’economia circolare che riduce l’impatto ambientale e valorizza le risorse esistenti.

LA PIAZZA, IL CUORE PULSANTE
Uno degli elementi distintivi del GCNT 2025 è stata La Piazza, un’area che ha combinato momenti di relax e networking con esposizioni innovative. Concepita come un vero e proprio parco urbano, La Piazza ha ospitato un’area ristoro pensata per offrire soluzioni replicabili nei Garden Center, oltre a un temporary shop dove le aziende hanno potuto presentare le loro novità in un contesto esclusivo. La Piazza ha rappresentato non solo un punto di riferimento per i visitatori, ma anche un’opportunità strategica per le aziende partecipanti, che hanno potuto interagire direttamente con professionisti del settore e clienti, creando connessioni e valorizzando i propri prodotti in un ambiente dinamico e stimolante.
LE AZIENDE PROTAGONISTE

Numerose aziende hanno colto l’opportunità di presentare le proprie innovazioni all’interno di GCNT 2025. Tra le partecipanti, brand di riferimento del settore hanno esposto soluzioni per il giardinaggio, prodotti eco-friendly e nuove tecnologie per la cura delle piante. Il format ha permesso alle aziende di dimostrare concretamente l’efficacia dei loro prodotti, inserendoli in un contesto espositivo che simulava le reali condizioni di vendita nei Garden Center. Un altro punto di
forza dell’evento sono state le visite guidate dedicate all’approfondimento dei trend emergenti. Ogni giorno, i visitatori hanno potuto esplorare le soluzioni espositive, scoprendo le migliori pratiche per rinnovare i Garden Center con un approccio sostenibile e orientato al benessere del cliente. Le visite hanno evidenziato come il settore stia evolvendo verso una maggiore attenzione alla qualità e alla personalizzazione dell’esperienza d’acquisto. I partecipanti hanno potuto toccare con mano come i Garden Center possano diventare veri e propri hub di benessere e innovazione, capaci di fidelizzare la clientela attraverso un’offerta più consapevole e attrattiva. Garden Center New Trend 2025 ha dimostrato come il futuro del settore passi attraverso una visione integrata, che unisce innovazione e rispetto per l’ambiente. L’evento ha fornito una panoramica chiara sulle tendenze emergenti e sulle strategie più efficaci per trasformare i Garden Center in spazi esperienziali, attrattivi e sostenibili. Con il successo di questa edizione, Myplant & Garden si conferma un punto di riferimento per chi desidera anticipare i trend del giardinaggio e del retail green, offrendo spunti concreti per chi opera nel settore e vuole affrontare le sfide del futuro con creatività e lungimiranza.
Il format ha permesso alle aziende di dimostrare concretamente l’efficacia dei loro prodotti, inserendoli in un contesto espositivo che simulava le reali condizioni di vendita nei Garden Center
LE AZIENDE CHE HANNO PARTECIPATO ALL’EVENTO 2025



CON IL PATROCINIO




MYPLANT&GARDEN È SEMPRE L'OCCASIONE PER SALUTARCI E TRASCORRERE DEL TEMPO INSIEME. GRAZIE A TUTTI VOI CHE SIETE PASSATI ALLO STAND.

Spazio all’innovazione sostenibile
Anche quest’anno MyPlant & Garden ha selezionato i migliori prodotti hi-tech: eccone alcuni che hanno attirato la nostra attenzione di NICOLÒ DE ROSSI
In un comparto che registra un sostanzioso aumento nelle coltivazioni hi-tech – nel 2023 in Italia sono state il 9% sul totale, secondo l’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano – e nell’innovazione sostenibile, sono tanti i prodotti e le aziende all’avanguardia che si distinguono nel mercato. Per questo motivo, come ogni anno, durante la passata edizione di MyPlant & Garden 2025, MyplanTech ha individuato e premiato i prodotti e le soluzioni innovative e sostenibili che stanno dando forma al futuro del settore florovivaistico. A crescere sono soprattutto i macchinari connessi e i sistemi di monitoraggio e controllo dei mezzi, ma anche software gestionali e sistemi di mappatura di coltivazioni e terreni. C’è poi la grande innovazione senza chip e fili: materiali ecocompatibili, substrati biologici, ammendanti sostenibili…
Ecco un riassunto delle migliori soluzioni selezionate quest’anno.
PRODOTTI ALL’AVANGUARDIA
Nel campo dei substrati, ammendanti e materiali per la coltivazione, sono tanti i prodotti all’avanguardia. AR-Containermulch di Arber Horticulture è un pacciamante biodegradabile che offre una copertura naturale e protegge le radici, limita l’evaporazione e riduce la necessità di diserbanti chimici.
Unicoir 1OS14 di Tercomposti invece un substrato professionale realizzato con materie prime eco compatibili, completamente pri vo di torba, che si caratterizza per un’eccellente capacità di aerazione e ritenzione idrica.

torba studiato per il trapianto in vaso di piante con particolare sensibilità radicale. Certificato HortiCert, questo substrato riduce l’impronta di carbonio del 77% rispetto ai prodotti tradizionali contenenti torba.


Completamente senza torba è anche il terriccio universale professionale Naturè di Vigorplant Italia , ideale per coltivare e nutrire tutti i tipi di piante: giardino, orto, terrazzo e interno. Già concimato, Naturè è formulato con fibre di cocco ed EcoFibra® per ottimizzare umidità e aerazione, rendendo la coltivazione più semplice e sostenibile.
L’attenzione al tema molto attuale della torba emerge anche in Sel peat-free dell’azienda tedesca Gramoflor : un substrato senza

Compo Italia si distingue con Terriccio Aqua Depot, un substrato biologico in grado di assorbire grandi quantità d’acqua (da 10 a 15 grammi d’acqua per grammo di prodotto) e rilasciarle lentamente alle radici, un aiuto decisivo per le coltivazioni durante periodi di siccità. In tema di ammendanti, Active Plus di L.G. Italia rappresenta un importante contributo biologico per il miglioramento del terreno, aumentando la presenza di funghi e batteri benefici e contrastando patogeni dannosi. E per radici sane Myplantech ha selezionato lo stimolante per radici BioRHIZOTONIC della linea biologica di Canna. A base di alghe marine, BioRHIZOTONIC favorisce la rigenerazione delle radici che, penetrando più profondamente nel suolo, aumentano la resistenza della pianta. (FOTO07) Infine, StarBugs® di Newpharm offre una soluzione originale: un concime liquido concentrato arricchito con caffeina naturale, efficace nella protezione contro i parassiti, sostenendo la crescita delle piante e diminuendo il ricorso ai prodotti chimici tradizionali.


Vigorplant Italia
Compo Italia
L.G. Italia
Newpharm
Canna
TECNOLOGIA DIGITALE
E ROBOTICA
La tecnologia digitale e robo tica rappresenta una frontiera sempre più centrale per il flo rovivaismo del futuro. Molto può infatti fare la tecnologia, se etica e sostenibile, quando messa al servizio del florovi vaismo e del verde di qualità. Tanti gli esempi e le applica zioni premiate da MyplanTe ch. Spicca l’autonomia del robot rasaerba Navimow X390 di Se gway, un vero top di gamma nel la tecnologia applicata ai robot da giardino. Grazie alla Mappatura Assistita da Intelligenza Artificiale, il robot è in grado di apprendere e adattarsi continuamente al suo ambiente, ottimizzando i percorsi di taglio e riducendo al minimo la necessità di intervento da parte dell’utente. Si gestisce con un’app dedicata e riesce a lavorare su pendenze fino al 50%.

MATERIALI CIRCOLARI
E NON SOLO
Ultime, ma non per importanza, le soluzioni che si concentrano maggiormente sulla movimentazione, sui materiali e sulla circolarità.

Tanta tecnologia anche nell’ultimo modello, FM 24-70, che arricchisce la serie Remote Control di Blue Birds, una gamma di pro dotti progettati per semplificare il lavoro e la manutenzione delle aree verdi, frutto di una lunga ri cerca. Questo potente trinciaser menti ibrido e radiocomandabile fino a 200 metri è ideale per la ma nutenzione delle aree verdi difficili e la gestione della vegetazione su terreni impegnativi o in pendenza. L’applicazione dell’intelligenza ar tificiale trova un ulteriore esempio
concreto in PlantVoice, che rivoluziona l’agricoltura di precisione con una tecnologia innovativa basata su biosensori IoT e analisi in tempo reale per il monitoraggio dello stato di salute delle piante. PlantVoice garantisce una visione completa e precisa dello stato delle colture di frutta, viti e ulivi, migliorando qualità e resa delle coltivazioni e riducendo gli sprechi di risorse. La raccolta e la gestione di dati relativi alla coltivazione riguarda anche il sistema G.IoT.To dell’azienda italiana Ageon. Con una tecnologia a onde radio, i sensori, alimentati a batteria, sono in grado di trasmettere le informazioni sulle coltivazioni fuori suolo anche da grandi distanze. Claber risponde invece alle esigenze di irrigazione domestica sostenibile e intelligente con myAquaSolar, i programmatori per l’irrigazione domestica alimentati solo da pannelli fotovoltaici integrati di ultima generazione. MyAquaSolar App, facile e intuitiva, permette di impostare l’irrigazione.
Heidelberg Materials (ex Italcementi) presenta i.idro DRAIN , un calcestruzzo innovativo ad alta capacità drenante progettato per pavimentazioni urbane, piste ciclabili e parcheggi. Questo materiale facilita il passaggio dell’acqua piovana al suolo, riducendo significativamente l’effetto di isola di calore urbana rispetto alle pavimentazioni tradizionali.
BioSoil Expert si è invece fatto riconoscere per Garden Cage, un sistema innovativo per la costruzione di strutture autoportanti di verde verticale. Robusto e stabile anche in condizioni meteorologiche difficili, è ideale come recinzione perimetrale o barriera visiva e fonoassorbente, contribuendo inoltre allo sviluppo della biodiversità.
L’azienda veneta Wegreen ha messo a punto una soluzione per la gestione dei coni di carta utilizzati nel mercato di fiori e piante. Il sistema Pack25 è un dispenser con 3 supporti in acciaio disponibile in 3 misure diverse per piante small, medium e large. Tutti i materiali sono certificati FSC e PEFC.


Segway
PlantVoice
Heidelberg Materials
Wegreen
VENDERE CON CREATIVITÀ
La chiave per incrementare le vendite di questa pianta è una strategia mirata che comprenda una presentazione accattivante, una comunicazione efficace e l’utilizzo dei giusti strumenti

Igerani continuano a dominare il mercato delle piante da aiuola e da balcone, conquistando la preferenza dei consumatori grazie alla loro versatilità, bellezza e facilità di cura. L’associazione Pelargonium for Europe (PfE) offre ai rivenditori una vasta gamma di risorse gratuite per promuovere questi fiori e sfruttarne il grande potenziale commerciale. Nel mondo del florovivaismo, l’esperienza sensoriale gioca un ruolo fondamentale. La presentazione dei prodotti, infatti, non è solo una questione estetica, ma un vero e proprio strumento per stimolare emozioni e orientare le decisioni di acquisto. Nei garden center, vivaisti e fioristi, allestimenti creativi possono trasformare una semplice visita in un momento di ispirazione, dove i consumatori immaginano come i gerani possano abbellire i loro giardini, terrazzi e balconi. Esposizioni accattivanti e curate, che esprimano l'idea di un giardino rigoglioso, aiutano a valorizzare i gerani, posizionandoli come piante moderne e di tendenza. Questo approccio contribuisce a stimolare ulteriori acquisti, evidenziando la versatilità della pianta e le sue numerose applicazioni.
PER OGNI GUSTO E STILE
Una delle maggiori forze dei gerani è la loro straordinaria varietà. Con una vasta gamma di colori e
Per sfruttare al massimo le potenzialità di vendita, i rivenditori possono esporre accanto ai Gerani prodotti complementari, come fertilizzanti, terriccio di alta qualità o vasi
forme, si adattano facilmente ai gusti di ogni cliente, da quelli più tradizionali a quelli più moderni. Per massimizzare le vendite, i rivenditori possono offrire allestimenti stagionali che rispecchiano i cambiamenti del clima. In primavera, ad esempio, si possono esporre sfumature pastello. In estate, tinte vivaci e audaci mentre in autunno, le tonalità calde come l’arancione e l’albicocca, valorizzano la lunga fioritura autunnale. L’abbinamento con altre piante che amano il sole, come lavanda, pomodori ed erbe aromatiche, arricchisce ulteriormente l’offerta, creando soluzioni decorative originali. Per un tocco moderno, vasi in cemento, vimini o metallo possono essere utilizzati per esporre queste piante, aggiungendo un look contemporaneo che si sposa con gli stili più attuali.
CREARE ISPIRAZIONE COSTANTE
I consumatori non acquistano solo piante, ma immagini di come questi gerani possano trasformare il loro spazio. Per soddisfare questa esigenza, i rivenditori devono offrire esposizioni creative e funzionali Creare ambienti ispiratori in negozio, come terrazze rigogliose o fioriere per finestre ben allestite, aiuta i clienti a visualizzare come potrebbero decorare i propri spazi esterni. Inoltre, kit di piante preconfezionate con vasi abbinati e piante complementari sono un altro strumento potente per stimolare le vendite. Targhette informative con consigli sulla cura, informazioni sull’origine o idee di design aiutano a creare un senso di competenza e professionalità che rafforza la fiducia del consumatore e lo invita all’acquisto.
L’IMPORTANZA DELLA VISIBILITÀ DIGITALE
Non basta più avere una presenza fisica nei punti vendita: la visibilità online è ormai cruciale per raggiungere un pubblico più vasto. I social media influenzano fortemente le decisioni di acquisto, e i rivenditori possono sfruttarli per mostrare esempi di piantumazioni creative, condividere idee DIY o fornire consigli esperti sulla cura dei Gerani.
L’ABBINAMENTO DEI GERANI CON ALTRE
PIANTE CHE AMANO IL SOLE, COME LAVANDA, POMODORI ED ERBE AROMATICHE, ARRICCHISCE
ULTERIORMENTE L’OFFERTA, CREANDO SOLUZIONI DECORATIVE ORIGINALI

TRADIZIONE E INNOVAZIONE NELLA COLTIVAZIONE DELLA SUPERNOVA



Slijkerman Kalanchoë è un’azienda familiare all’avanguardia, dove un team di professio nisti appassionati si dedica ogni giorno alla coltivazione di questa splendida pianta, di sponibile in quattro diverse dimensioni di vaso. Con anni di esperienza e un approccio orientato alla qualità, l’azienda è riuscita a distinguersi nel pano rama florovivaistico internazionale.
ISPIRAZIONE IMPROVVISATA
Come parte di un progetto speciale, Slijkerman Ka lanchoë ha sorpreso il creativo Christopher Ernst con un dono unico: la nuovissima varietà di Ka lanchoë, la Supernova. Senza alcuna preparazione, Ernst si è lasciato ispirare sul momento, trasformando questa straordinaria pianta in una vera e propria opera d’arte.
DIETRO LE QUINTE


alla sua straordinaria bellezza, questa succulenta è apprezzata per la sua incredibile longevità, rendendola una scelta ideale per qualsiasi ambiente. Disponibile tutto l’anno, la Supernova promette di conquistare il cuore degli amanti del verde.
CREATIVITÀ INASPETTATA
Grazie a un’esperienza consolidata nella coltivazione, Slijkerman è in grado di garantire piante di altissima qualità con un impiego minimo di risorse. Ogni giorno, migliaia di Kalanchoë lasciano il vivaio dopo essere state curate con dedizione e passione, pronte a decorare ambienti in tutto il mondo.
UNA
RIVOLUZIONE
TRA LE KALANCHOË
La Kalanchoë Supernova rappresenta una vera innovazione nel settore: è la prima varietà caratterizzata da fiori ricchi e pieni, con più cuori floreali. Oltre
Prima delle riprese di un breve documentario dedicato al mondo Slijkerman, Christopher Ernst era stato informato sulle piante protagoniste. Tuttavia, la Supernova è stata un’aggiunta a sorpresa. La sua reazione? Un’esplosione di creatività, dando vita a un’interpretazione unica di questa affascinante novità botanica. Slijkerman Kalanchoë continua così il suo percorso all’insegna della qualità, dell’innovazione e della passione per il verde, portando nel mercato piante che uniscono bellezza e resistenza, con un occhio sempre rivolto al futuro.

La creazione di Christopher Ernst.
GUARDA IL VIDEO DELLA SORPRESA
ACQUISTA QUI LA SUPERNOVA!
SCOPRI SLIJKERMAN KALANCHOË



Più sfuso per tutti
Alcuni dati per comprendere meglio questa modalità di acquisto in Italia e in Europa. Tolti cibo e bevande, prodotti per la pulizia tra i preferiti, complici risparmio e sostenibilità
di NICOLÒ DE ROSSI

Èstata un’esplosione silenziosa quella dell’acquisto sfuso, rispettosa e gentile, come il messaggio che questa modalità di mercato vuole portare avanti. La presenza in Europa di negozi e mercati in cui comprare sfuso ha iniziato a crescere con costanza intorno al 2010. In Italia la tendenza ha preso piede dopo il 2015, trainata dalla crescente sensibilità ambientale e dalle campagne anti-imballaggio. I vantaggi sono davanti agli occhi di tutti: il cliente paga quello che compra (e la quantità che desidera), senza il prezzo ormai non così nascosto – per noi e per il pianeta – di imballaggi superflui. Intorno a questo concetto si sviluppano possibilità ulteriori, come la valorizzazione del prodotto locale, del biologico, oppure, nel caso di saponi e detersivi, una maggior concentrazione di prodotto (e
quindi un risparmio) rispetto alla proposta classica. Legumi, cereali, detersivi, saponi, cosmetici, pasta, uova, accessori, vino, olio, farine, ecc. questo e molto altro può essere acquistato sfuso. E se per alcuni prodotti questo è già abitudine, come per l’acquisto di frutta o formaggi sfusi al banco, per altri siamo ancora abbastanza restii. Tuttavia, se ci si ferma a riflettere, la svolta dello sfuso non è altro che un ritorno – mutatis mutandis – alle modalità di consumo tipiche delle società preindustriali e precapitalistiche: prima della grande distribuzione e della cultura del monouso
SECONDO UN REPORT DI EUNOMIA
si faceva così. Un mercato molto promettente, quindi, che unisce sostenibilità ambientale ed economica, e che ha già fatto registrare buoni numeri.
+800 NEGOZI DI PRODOTTI
ALLA SPINA IN ITALIA
Uno studio pubblicato da Eunomia nel 2020 ha analizzato il decennio 2010-9 dei negozi di sfuso in Europa. Da poco più di 300 negozi nel 2010 in Europa, se ne contavano già 2900 nel 2019, con una previsione di oltre 7 mila entro il 2023. Sfusitalia, la piattaforma italiana online che dal 2019 cerca di riunire e valorizzare il mercato dello sfuso e zero-waste in Italia, ne ha mappati oggi più di 800 nel nostro territorio. Il giro d’affari stimato dal report Eunomia è di 274 milioni di euro nel 2019 (solo 25 milioni nel 2010), prevedendo più di 800 milioni nel 2023. Oggi questa modalità di acquisto sembra essersi stabilita e continuare a guadagnare consensi tra i cittadini, anche se esistono pochi, ma pur sempre presenti, ostacoli da contestualizzare.
IL 74% DEI PUNTI VENDITA È NEI CENTRI CITTÀ EUROPEI
Prima di tutto la maggior parte dei negozi che vendono sfuso si trovano nei centri città (il 74% secondo i dati di Eunomia), tanto in Italia quanto nel resto d’Europa. Un limite che ci auguriamo sparirà con il progressivo diffondersi capillare di questa cultura di acquisto. C’è poi la questione legata alla praticità e alla comodità. La percezione varia da negozio a negozio, e anche in base alla merce da comprare. Sta ai singoli negozi pensare a un servizio

mai acquistato prodotti sfusi (Italia: n=114; Spagna: n=98; Francia: n=295) (Fonte YouGov).]

agile ma attento, evitando code e disservizi. La sfida che ci attende sarà quindi trasformare il mercato dello sfuso da fenomeno di nicchia a standard diffuso, conciliando sostenibilità, praticità e accessibilità economica per tutti e tutte. Gli ingredienti ci sono tutti.
IL 65% DI CHI ACQUISTA È UNA FAMIGLIA
Giunti a questo punto, conosciamole allora le persone che scelgono questa modalità sostenibile ed etica. Un sondaggio di YouGov del 2022, assieme alla già citata di Eunomia, ci aiuta a tratteggiare un quadro generale. L’indagine di YouGov (su un campione di circa 3000 persone) si è concentrata su Italia, Spagna e Francia, facendo emergere le mo tivazioni di acquisto, le categorie di prodotti più cercate, oltre alla frequenza e ai luoghi di acquisto. A livello Europeo, il 65% dei clien ti è formato da famiglie e perso ne occupate, mentre sono pochi i pensionati, solo il 18%. In generale, quando considerati insieme, ci bo e bevande sono sia le catego rie di prodotto maggiormente presenti nell’offerta, sia quelle più acquistate. Se invece si con siderano le singole categorie (e si divide ulteriormente cibo e
bevande), i prodotti per la pulizia emergono: a livello europeo sono i più presenti nell’offerta e il 21% degli italiani intervistati da YouGov ha acquistato questo tipo di prodotti sfusi. Percentuale che scende al 10% e all’8% tra spa gnoli e francesi. Un buon risultato che porta saponi, detersivi e deter genti a essere tra i preferiti della clientela italiana dello sfuso: prima di tutto perché chi vende prodotti per la pulizia sfusi offre soluzioni naturali e sostenibili; poi perché essendo prodotti liquidi, sono fa cili da porzionare; infine, perché fanno risparmiare non poco. compra sfuso in Italia, infatti, ha come principale stimolo quello di limitare gli sprechi e
Ma allora, se tutto è così sostenibile e conveniente, perché ancora molte persone non scelgono i prodotti sfusi? Il principale ostacolo, e qui viene il bello, sembrerebbe essere l’assenza di questa modalità di acquisto nel punto vendita solitamente visitato. Il prezzo, soprattutto per gli italiani, non è l’ostacolo. Neanche l’impegno e la fatica che richiede organizzare e gestire i prodotti sfusi non sembra essere così rilevante, salvo che per i francesi. Che fare dunque? O il punto vendita si dota di una postazione per lo sfuso, per esempio di detersivi e sapone, oppure il cliente deve farsi furbo e cercare lui stesso il punto vendita sfuso che fa al caso suo. Quel che conta è che il desiderio di sfuso c’è.



AL FIANCO DEL PUNTO VENDITA
Un’alternativa sostenibile e di qualità nel mondo dei detersivi: Lavaverde punta su innovazione, consulenza e fidelizzazione per il retail locale. L’intervista a Jessica Evangelio, direttrice commerciale dell’azienda
di ALICE NICOLE GINOSA
Negli ultimi anni, il mercato dei detersivi alla spina ha vissuto una trasformazione significativa, passando da un’opzione di nicchia a una scelta consapevole per chi cerca qualità e sostenibilità. Lavaverde si distingue in questo panorama offrendo prodotti concentrati, efficaci e rispettosi dell’ambiente, rispondendo alla crescente domanda di soluzioni eco-friendly. In questa intervista esploriamo i trend attuali, i vantaggi per i rivenditori e le strategie con cui Lavaverde supporta il retail locale, rafforzando il legame tra negozianti e consumatori attraverso un’offerta esclusiva e fidelizzante.
Quali sono i risultati e il trend che state registrando durante gli ultimi anni?
«Sta tornando l’attenzione alla qualità sostenibile, dopo diversi anni dove il monouso è stata l’unica risposta, oggi vediamo che le realtà più attente e sensibili stanno cercando brand come il nostro che fidelizzano i loro clienti per servizi e prodotti che non puoi trovare online. Inizia inoltre ad esserci una consapevolezza diversa che dà attenzione alle esigenze del cliente finale senza danneggiare l’ambiente. Il trend aumenta in tutte quelle realtà - come i Garden Center - dove si cerca di instaurare un rapporto duraturo e di fiducia con il cliente. Cresciamo nelle realtà che investono con lungimiranza ed attenzione».
Come si sta evolvendo il segmento dei detersivi alla spina?
«Oggi i detersivi alla spina, anche attraverso il marchio Lavaverde, in Italia sono riconosciuti come prodotti di qualità studiati per garantire una cura speciale al cliente e all’ambiente. Tante persone che si avvicinano al nostro brand desiderano che i detersivi alla spina si prendano cura dei capi affinché questi durino a lungo. I prodotti Lavaverde sono efficaci a basse temperature e possono essere fatti brevi cicli per risparmiare elettricità e tutelare le fibre. Inoltre i nostri prodotti sono tre volte più concentrati per far risparmiare il cliente finale. Mentre alcuni anni fa il detersivo alla spina era sempre associato all’idea di un prodotto economico e tendenzialmente di poca qualità, oggi la consapevolezza del consumatore finale è assai cresciuta. Il cliente sa esattamente ciò che vuole e con Lavaverde in negozio il venditore ha la certezza di fornire un prodotto garantito che lo farà tornare di certo».

dere prodotti di alta qualità - made in Italy, con un occhio alla sostenibilità. Tutti i prodotti della linea rientrano nella categoria dei consumabili fidelizzando il cliente al punto vendita per tutto il periodo dell’anno; non c’è scarto di prodotto e non c’è scadenza. Per scelta aziendale, la linea Lavaverde è venduta solo in realtà locali, nessuna vendita online».
Quali sono le novità e i servizi offerti da Lavaverde per il retail?
«Sposando il progetto Lavaverde si crea una vera e propria sinergia con il rivenditore. Ci avvaliamo di veri e propri consulenti sul territorio che sapranno trovare la soluzione migliore per ogni punto vendita, dall’individuare lo spazio più adatto dove posizionare i prodotti alla scelta dell’espositore da utilizzare. Viene fornito un vero e proprio supporto alla vendita come campioni da omaggiare ai clienti, flyer/cataloghi, poster. L’agente di riferimento farà formazione nel punto vendita e, perché no, si potrebbero anche organizzare vere e proprie giornate promozionali in base alle esigenze».
Uno dei corsi organizzati da Lavaverde in un Garden.
Quando il design migliora davvero il prodotto
Con la linea Armonia Irritec porta l’irrigazione professionale anche nel giardinaggio: ecco come l’irrigazione a goccia si fa più elegante e discreta senza rinunciare alle prestazioni
colloquio con CARMELO GIUFFRÈ e GIANPAOLO
Parlare di irrigazione professionale in Italia significa, per forza di cose, confrontarsi con un gigante del settore. Irritec è l’azienda fondata nel 1974 in Sicilia da Carmelo Giuffrè – oggi presidente e fondatore – che da più di 50 anni innova e trascina con passione e competenza il settore dell’irrigazione professionale. Ma l’irrigazione professionale per l’agricoltura, come ci racconta in questa chiacchierata Giampaolo Zaniboni, responsabile vendite area giardinaggio dell’azienda, non è in fin dei conti tanto diversa da quella di un giardino, di un parco o di un balcone. Con la stessa professionalità e inventiva Irritec sta investendo nel settore del giardinaggio. La nuova linea Armonia, il cui fulcro è l’ala gocciolante Camo®, concilia proprio irrigazione professionale e giardinaggio, migliorando la resa visiva dell’irrigazione superficiale. In questo colloquio il presidente Giuffrè e Giampaolo Zaniboni ci raccontano questa nuova idea di prodotto, che potrebbe diventare uno standard nel campo dell’irrigazione.

Partiamo dalle novità: in cosa consiste l’innovazione della linea Armonia?
«La linea Armonia raggruppa vari prodotti intorno all’ala gocciolante Camo®, che sta per camaleonte. Quest’ala gocciolante sfrutta, con brevetto Irritec, l’innovativa texture Camo®, che permette al sistema una perfetta integrazione cromatica all’ambiente grazie a tre specifiche colorazioni: Marrone Noce, Verde Bambù, Bianco
Gianpaolo Zaniboni, responsabile vendite.
Perla (quest’ultima disponibile a breve). Un sistema elegante e discreto, adatto a giardini, parchi pubblici, vigneti, orti domestici, vivai e serre, ma anche a terrazzi e balconi. Mantenendo la durabilità e la sostenibilità dei prodotti Irritec, quindi, Armonia rivoluziona il design e l’estetica dell’irrigazione a goccia, offrendo un prodotto professionale, semplice da installare, ma anche visivamente gradevole. Abbandonare il classico colore nero del tubo, infine, significa diminuire sensibilmente l’assorbimento di calore e avere una migliore gestione termica dell’irrigazione».
«MANTENENDO LA DURABILITÀ E LA SOSTENIBILITÀ DEI
PRODOTTI IRRITEC, QUINDI, ARMONIA RIVOLUZIONA IL DESIGN E L’ESTETICA DELL’IRRIGAZIONE A GOCCIA, OFFRENDO UN PRODOTTO PROFESSIONALE, SEMPLICE DA INSTALLARE, MA ANCHE VISIVAMENTE GRADEVOLE»
Come è nata questa idea? A chi si rivolge il prodotto? «L’idea di questa linea è nata da una chiacchierata con il cavalier Carmelo Giuffrè, amministratore e fondatore di Irritec, in cui si ragionava su possibili novità di prodotto. Io pensavo a una nuova colorazione: le nostre ali gocciolanti hanno già due iconiche linee verdi che ci identificano, ma si poteva trovare qualcosa di ancora più caratterizzante e accattivante. Lui è invece andato oltre: non una nuova colorazione che serva all’azienda per distinguersi, ma una vera e propria innovazione sostanziale che migliori il prodotto e la sua percezione esterna. Ci ha pensato giorno e notte, e ha tirato fuori la combinazione perfetta: Armonia – assieme alla tecnologia Camo® – rivoluziona la texture e la colorazione degli impianti di irrigazione a goccia, riducendo l’impatto visivo e integrandosi armoniosamente con l’ambiente circostante. Per ora ci siamo concentrati sull’ala gocciolante ,
ZANIBONI
«IRRITEC OGGI È UNA DELLE POCHE AZIENDE
A OFFRIRE UNA SOLUZIONE COMPLETA PER L’IRRIGAZIONE. ALTRETTANTO IMPORTANTE È IL FATTO CHE SOLO NOI AL MONDO OFFRIAMO
IMPIANTI DI IRRIGAZIONE DI PRODUZIONE
COMPLETAMENTE PROPRIA»
che è il nostro core business, sulla tubazione per giuntare le ali e sui raccordi. Piano piano molti altri elementi e strumenti di irrigazione Irritec entreranno nella linea e indosseranno, diciamo, questo nuovo vestito. Per adesso ci stiamo rivolgendo al nostro cliente abituale, quindi l’agraria, il ferramenta, alcuni Garden e, ovviamente, il negozio specializzato in sistemi d’irrigazione. Abbiamo avuto richieste per altri canali distributivi, che stiamo valutando con attenzione».
Quali sono oggi i punti di forza di Irritec? In cosa siete migliori della concorrenza?
«La linea Armonia riguarda la sola irrigazione di superficie, ma in un giardino non c’è solo quella: Irritec oggi è una delle poche aziende a offrire una soluzione completa per l’irrigazione. Altrettanto importante è il fatto che solo noi al mondo offriamo impianti di irrigazione di produzione completamente propria.

Tutte le altre aziende producono solo una parte. Tutto questo vale per l’agricoltura; nel campo del giardinaggio, invece, ci avvaliamo anche di brand importanti, di cui siamo distributori. Questi due fattori sono il nostro valore aggiunto. Siamo produttori, e lo siamo da 50 anni, quindi abbiamo un’esperienza e una professionalità che le altre aziende non hanno. E questa esperienza nel campo dell’agricoltura professionale, il nostro ambito principale, la stiamo trasferendo anche nel campo del giardinaggio. Nell’irrigazione a goccia, infatti, a livello tecnico e sostanziale non esiste differenza per noi tra agricoltura professionale e giardinaggio, il prodotto è lo stesso. Veniamo apprezzati nel giardinaggio proprio perché, venendo dal professionale, portiamo tecnologia e competenza. Anche con Armonia, infatti, abbiamo applicato la migliore tecnologia che Irritec ha a disposizione. Il risultato è un gocciolatore efficiente ed elegante»

Presidente Giuffrè, come è arrivato a concepire questa idea innovativa?
«Nel giardinaggio – ma anche in agricoltura –la tecnologia di irrigazione dovrebbe essere discreta e invisibile, funzionare bene senza stridere con l’ambiente circostante. Abbiamo sviluppato questo principio in Camo®, la nostra nuova ala gocciolante, ma non volevamo fermarci a questo prodotto: la linea Armonia serve proprio ad accogliere tutti i prodotti che seguono questa filosofia di integrazione con l’ambiente».
L’azienda ha compiuto 50 anni lo scorso anno, ma da dove nasce Irritec?
«Nel ’68 ho iniziato a lavorare nell’azienda di famiglia, che si occupava di avvolgibili in pvc. A poco a poco ci siamo accorti che l’irrigazione in Sicilia stava diventando un’attività sempre più importante per via degli agrumi. Così, al posto del tubo di irrigazione in ferro, che si deteriorava in pochi anni, abbiamo fabbricato un tubo di polietilene per gli impianti di irrigazione. La cosa ha funzionato bene e negli anni successivi quando abbiamo aperto un nuovo stabilimento abbiamo dato spazio a questa produzione».
Adesso Irritec è molto grande e si occupa principalmente di agricoltura, ma c’è anche il giardinaggio…
«La nostra sede principale è a Capo d’Orlando (ME). Con i nostri stabilimenti in USA, Messico, Spagna, Germania, Nord Africa, Perù e altri paesi, Irritec è presente in oltre 100 nazioni e ha più di 1000 dipendenti. L’agricoltura è sicuramente il core business, ma anche il giardinaggio ha la sua importanza (quasi un 10% del fatturato) e la nuova linea Armonia ne è la dimostrazione».
Carmelo Giuffrè, presidente e amministratore.
Dettaglio della linea Armonia.
Mai perdere l’unicità
Tra novità e importanza delle fiere di settore, L’Ortofrutticola di Albenga punta tutto sull’artigianalità. Quella che non andrebbe mai persa, o dimenticata, nonostante l’ormai velocissimo avanzamento tecnologico
colloquio con LUCA LANZALACO di BENEDETTA
MINOLITI
In un’epoca dominata dall’avanzamento tecnologico e dalla standardizzazione, L’Ortofrutticola di Albenga si distingue per artigianalità e produzioni di qualità. Attraverso le parole di Luca Lanzalaco, responsabile settore fiori della cooperativa , abbiamo raccolto durante Myplant & Garden la testimonianza di un’azienda che, con oltre 80 anni di storia, ha saputo coniugare la tradizione con l’innovazione, mantenendo sempre al centro il valore dell’unicità.
IPM Essen e Myplant & Garden sono le manifestazioni che aprono ogni anno la stagione fieristica. C’è tanto desiderio di tornare a incontrarsi e creare connessioni, non solo legate al business. Per voi che importanza hanno questi momenti?
«Sono due fiere alle quali abbiamo sempre partecipato e sicuramente dopo il Covid c’è stata una riscoperta di quello che è un punto di aggregazione dove incontrare il cliente. Sono degli eventi impegnativi che però tutti gli anni, per motivi diversi, ci danno sempre grandi soddisfazioni. Abbiamo l’abitudine di fare, durante l’anno, delle visite mirate ai clienti nelle varie aree, sia fuori che in Italia. Non possiamo essere sempre ovunque, ma le fiere ci permettono di concentrare quello che è il momento in cui i clienti


ci possono venire a trovare. Siamo in Liguria, che è una regione meravigliosa, ma con qualche difficoltà negli spostamenti, e quindi avere un punto dove incontrarsi è diventato fondamentale».
E Myplant sta diventando sempre più internazionale, corretto?
«Sì, e infatti non è più solo un riferimento per i nostri clienti italiani,
Luca Lanzalaco, responsabile settore fiori della Cooperativa L’Ortofrutticola di Albenga
che la considerano la fiera italiana del florovivaismo, ma ci accorgiamo che diventa sempre più internazionale e ricca di novità. Incontriamo sia clienti dell’est Europa che delle zona della Germania del sud, Austria, Francia. Questo ci dà la possibilità di dare un’idea della nostra produzione, che è vastissima, perché la Piana di Albenga è sì piccola, ma ricca di piccole aziende a conduzione familiare dove l’artigianalità della produzione viene espressa all’ennesima potenza, cercando sempre di mantenere la qualità di chi fa produzioni di nicchia mirando a precisi mercati».
E questo come si traduce concretamente per voi?
«A Myplant l’incontro con i Garden Center e le piccole aziende
ABBIAMO UNA STORIA LUNGA PIÙ DI 80 ANNI, CI SONO STATI
TANTI CAMBIAMENTI E SIAMO STATI CAPACI DI SEGUIRE IN MODO VELOCE LE TENDENZE, LE RICHIESTE DEL MERCATO E LE ESIGENZE LEGATE ALLA SOSTENIBILITÀ

è fondamentale per noi, e negli anni questi momenti ci hanno permesso di scoprire le esigenze di determinati clienti e di conseguenza incrementare anche il lavoro. Abbiamo una storia lunga più di 80 anni, ci sono stati tanti cambiamenti e siamo stati capaci di seguire in modo veloce le tendenze, le richieste del mercato e le esigenze legate alla sostenibilità. Ogni piccolo produttore ci mette il suo grande impegno e la cooperativa, che fa da centro di raccolta, riesce ad arrivare direttamente ai consumatori finali».
Il concetto di artigianalità è importantissimo, e a volte con lo sviluppo tecnologico si perde. Facendo da cassa di risonanza a tante piccole aziende riuscite a raccontare che c’è ancora tanta passione in questo lavoro. «C’è un know-how che viene tramandato da padre in figlio e ad Albenga questa capacità di trasmettere quelle che sono le tecniche di produzione si è mantenuta

nel tempo. Questo permette la sopravvivenza in un mondo globalizzato che richiede una standardizzazione. Noi andiamo controcorrente, cercando di rimanere al passo con i tempi ma senza perdere l’unicità tipica della nostra piana».
presentato a Myplant quest’anno? «Sicuramente TipicoSì, una linea legata al prodotto tipico, quella che è l’espressione nel nostro territorio in termini di prodotti agroalimentari della Piana di Albenga. Cerchiamo anche di puntare su quelle che sono le aromatiche recise o quelle commercializzate non nel tradizionale packaging di plastica, ma in materiali riciclabili come il legno».

La tavola, composta da fiori Goods, è stata realizzata durante Myplant & Garden 2025.
Nel DNA di Goods by Goedegebuure c’è l’amore, la passione e la competenza per la natura e la cultura. Con un background nell’industria floreale, l’azienda familiare fondata sulla passione e la competenza per i fiori e le piante si vuole presentare non come semplice fornitore, ma come partner creativo che pensa al futuro colloquio con EDITH GOEDEGEBUURE e NICOLLE VAN

Do goods, feel goods!

“Con la nostra passione per l’innovazione e l’artigianato vogliamo ispirarvi e sostenervi in ogni fase. Fare del bene e sentirsi bene: insieme, costruiamo un futuro migliore”. Questa la filosofia dell’azienda olandese Goods, che ha come obiettivo quello di soddisfare la domanda del mercato di fiori artificiali, piante artificiali e accessori di tendenza per la casa, rendendo al contempo questo mercato più sostenibile e meno guidato dalle tendenze. Scopriamo di più grazie alla chiacchierata che abbiamo fatto con Nicolle van Breda, head of sales, in occasione di Myplant & Garden.
Qual è la storia di Goods?
«Goods nasce come azienda del settore del fiore fresco e poi, con il tempo, ci siamo ampliati al mercato dell’artificiale, che sta prendendo piede in Olanda. Tuttavia, non creiamo fiori artificiali per il solo scopo di farlo: li selezioniamo
con uno sguardo attento, cercando di integrarli in modo armonioso con i fiori freschi e secchi, per ottenere composizioni naturali e di qualità».
L’artificiale è stata un’estensione naturale della vostra esperienza con il fresco?
«Esatto, non volevamo fare artificiale solo per fare concorrenza al fresco. Ci interessa offrire un prodotto di qualità, pensato per il contesto giusto. Per esempio, nel settore dell’hospitality e degli eventi, l’artificiale ha una durata maggiore ed è meno delicato rispetto al fresco».
Quali sono stati i passaggi chiave nella crescita della vostra azienda?
«L’azienda è nata come un’attività familiare, iniziata con mio fratello e poi cresciuta con il tempo. Inizialmente ci occupavamo di fiori freschi, poi abbiamo ampliato l’offerta con decorazioni, orologi e lampade. Durante la pandemia di Covid-19, la richiesta di fiori secchi è aumentata molto e abbia-
BREDA di ALICE NICOLE GINOSA

mo deciso di aggiungere anche il segmento artificiale, che oggi sta crescendo rapidamente».
Qual è stato il motivo principale dietro la scelta di introdurre i fiori artificiali?
«È stata una combinazione tra una nostra decisione strategica e la domanda del mercato. L’artificiale risponde a diverse esigenze: la sostenibilità, la praticità per eventi e hospitality, e la possibilità di creare bouquet duraturi con un aspetto il più naturale possibile».
Quali sono i trend principali che state osservando nel settore?
«Il trend attuale è legato alla naturalezza. Cerchiamo di rendere l’artificiale il più realistico pos sibile e lo combiniamo con fiori secchi e rami veri. Nel nostro showroom ad Aalsmeer, ogni stagione è rappresentata con le giuste composizioni: in questo momento, ad esempio, abbiamo i tulipani in esposizione. Inoltre, offriamo bouquet personalizzati per retail, hospitality e Garden Center».
Come funziona la vostra collaborazione con i fornitori?
«Importiamo direttamente i prodotti e abbiamo un ufficio
NON CREIAMO FIORI ARTIFICIALI PER IL SOLO SCOPO DI FARLO: LI SELEZIONIAMO CON UNO SGUARDO ATTENTO, CERCANDO DI INTEGRARLI IN MODO ARMONIOSO CON I FIORI FRESCHI E SECCHI

con collaboratori in Cina che ci permettono di personalizzare le produzioni, scegliendo dettagli come il numero di rami o la disposizione dei fiori. Questo ci garantisce un alto livello di qualità e la possibilità di adattarci alle esigenze dei nostri clienti».
Quali sono i mercati principali in cui operate?
«Lavoriamo molto con la Germania, la Francia e l’Europa dell’Est. Anche l’Italia sta crescendo per noi ed è il nostro terzo mercato.
Inoltre, abbiamo richieste da Arabia Saudita, Dubai e Stati Uniti, anche se per questi ultimi il mercato è più complesso a causa delle restrizioni sulle importazioni».
Durante il Covid avete dovuto modificare il vostro modello di business?
«Sì, non potevamo viaggiare, ma la richiesta di fiori secchi è aumentata notevolmente. In Olanda, per esempio, molte persone hanno iniziato a ricevere bouquet per posta, e noi abbiamo trovato il modo di fornire prodotti adatti a questa nuova esigenza».

C’è un’attenzione crescente ai fiori artificiali anche nel mercato italiano?
«In Olanda è già molto diffuso, mentre in Italia c’è ancora un po’ di resistenza, ma sta cambiando. Le persone devono vedere il prodotto da vicino per apprezzarne la qualità. Il nostro obiettivo è offrire fiori artificiali che sembrino veri, con dettagli curati, materiali naturali e un aspetto autentico».

60 anni di eccellenza
Il 2025 rappresenta per Cifo un traguardo speciale raggiunto stando sempre dalla parte dei professionisti del settore e contando su due divisioni accomunate dalla stessa anima di BIANCA FERRARIS, foto di MAURO CONSILVIO
L’occasione per i festeggiamenti del 60° anniversario di Cifo è stata proprio Myplant & Garden dove l’azienda ha potuto esporre le sue soluzioni innovative all’interno del padiglione 12, oltre a essere presente nello spazio Garden Center New Trend con i prodotti della linea Home & Garden. Durante la manifestazione, Cifo ha messo in luce entrambe le sue anime: la divisione Home & Garden (H&G) e quella dedicata all’Agricoltura condividono i va-
lori e la mission del gruppo internazionale americano Huber Agrosolutions, di cui Cifo fa parte. Grazie all’esperienza maturata nel settore agricolo e alle avanzate analisi sul campo, i prodotti della divisione H&G garantiscono elevati standard di qualità e sostenibilità , aspetti fondamentali per l’azienda e che non mancano nelle novità di prodotto 2025. In linea con questa filosofia,

l’azienda ha quindi ampliato la linea delle Specialità con il nuovo biostimolante granulare TOP VEG GR , appositamente studiato per nutrire, fortificare e soprattutto proteggere le piante dagli stress ambientali, termici e idrici, sempre più frequenti. Formulato consentito in agricoltura biologica a base di estratti di alghe, melasso ed erba medica, ricco di aminoacidi, acidi umici e fulvici.

GRAZIE ALL’ESPERIENZA MATURATA
NEL SETTORE AGRICOLO E ALLE
AVANZATE ANALISI SUL CAMPO, I
PRODOTTI DELLA DIVISIONE H&G
GARANTISCONO ELEVATI STANDARD
DI QUALITÀ E SOSTENIBILITÀ

Si arricchisce anche la gamma della Nutrizione con il nuovo Concime liquido per Bonsai, un prodotto realizzato per soddisfare le esigenze nutrizionali di tutti i tipi di bonsai e per consentire loro una crescita equilibrata sostenendo queste delicate piante in tutte le fasi del periodo vegetativo.
IL CATALOGO 2025

Infine tra le principali novità, presentate anche all’interno del Garden Center New Trend, spicca la linea BioNatura, che utilizza packaging riciclato e materie prime di origine biologica. Un esempio significativo è TOP N, un prodotto che incarna perfettamente il principio di circolarità, essendo ricavato dagli scarti della lavorazione del pellame.




Con questa edizione di Myplant & Garden, Cifo ha ribadito il suo ruolo di protagonista nel settore, confermando il suo impegno verso un futuro sempre più green e all’insegna della qualità.
PAL SERVIZIO DELLA NATURA
Dal 1993 PLASTIA cresce grazie alla combinazione tra le più moderne tecnologie e la passione dei suoi collaboratori. È proprio l’unione tra produzione, soluzioni innovative e all’avanguardia che conferisce ai suoi prodotti un carattere unico e distintivo di BIANCA FERRARIS

lastia è un’azienda specializzata nella progettazione e produzione di soluzioni innovative per il giardinaggio, con un focus su sostenibilità e funzionalità. Dal 1993, sviluppa vasi autoirriganti e accessori per interni ed esterni, combinando design di qualità e materiali ecologici. La produzione avviene interamente nella Repubblica Ceca e viene esportata in oltre 56 paesi. L’impegno nella riduzione degli sprechi e nell’uso efficiente delle risorse garantisce prodotti durevoli e rispettosi dell’ambiente. Grazie a collaborazioni con esperti del settore, l’azienda lavora costantemente per rendere il giardinaggio più semplice, efficace e sostenibile.
INNOVAZIONI PER UN GIARDINAGGIO FUNZIONALE
PLASTIA unisce design e funzionalità per rendere l’esperienza del giardinaggio ancora più piacevole e gratificante. I suoi prodotti sono dedicati a chi ama immergere le mani nella terra, coltivare erbe aromatiche profumate, gustare pomodori succosi o semplicemente circondarsi di piante rigogliose. Per garantire risultati eccellenti, collabora con coltivatori, giardinieri professionisti e fioristi, prestando attenzione a ogni dettaglio.
Per maggiori informazioni www.plastia.eu

PLASTIA ha partecipato quest’anno anche a MyPlant&Garden e ha presentato i suoi prodotti all’interno del Garden Center New Trend
URBALIVEMICROGREEN
FERMENTATION SET
Il set di fermentazione è un grande aiuto per la preparazione dei prodotti fermentati! Grazie a una speciale valvola, rilascia il gas in eccesso dal processo di fermentazione, garantendo condizioni perfette agli alimenti fermentati. Il coperchio per conserve TWIST 82 è adatto ai vasetti. Il prodotto contiene un colorante ottenuto dai fondi di caffè.
URBALIVE - REGROW
Una nuova tendenza in cucina è l’utilizzo di erbe aromatiche coltivate in casa, la cosiddetta ReGrow. Questo tipo di coltivazione può essere definita sostenibile, in quanto si sfruttano le proprietà rigenerative delle piante, ad esempio facendo crescere nuove erbe che possono essere utilizzate per la cucina. Con questo tipo di coltivazione non si coltiva da semi, ma da scarti di cucina. Quali sono gli ortaggi adatti a ReGrow? Tutti gli ortaggi a radice: carote, porri, sedano, cipollotti.

URBALIVE - COMPOSTIERA PER LOMBRICHI
Il prodotto è realizzato in due varianti: dal materiale originale e dal materiale originale con fondi di caffè, il che significa che il prodotto è stato realizzato con una miscela di fondi di caffè (10%), che causa la grana ottica e la decolorazione fine.

La compostiera Urbalive è un contenitore adatto al compostaggio dei rifiuti organici della cucina con i lombrichi californiani. Può essere utilizzato a casa, nelle classi scolastiche o sul posto di lavoro. Il design moderno è stato creato dal designer ceco Jiří Pelcl. La compostiera per vermi Urbalive è un vero pezzo di design che è stato premiato con il RedDot Design Award e Good Design. La confezione contiene due scomparti.
PRODOTTI EFFICACI PER LA SOSTENIBILITÀ
Vebi Istituto Biochimico, parte di Leonardo Lifescience Group, punta su nuovi prodotti per la protezione del giardino a basso impatto ambientale di BIANCA FERRARIS
Vebi Istituto Biochimico ha rinnovato la propria presenza alla decima edizione di MyPlant&Garden 2025, confermandosi un punto di riferimento per il settore dell’igiene e della salute nel verde. In questa occasione l’azienda ha presentato le novità della linea Vebi Garden, dedicata al mercato Home & Garden. Questa gamma include prodotti per la nutrizione e la protezione delle piante, repellenti e insettorepellenti per la tutela degli ambienti domestici, nonché soluzioni per l’enologia. Il target di riferimento comprende appassionati di orto e giardino, oltre a piccole e medie aziende agricole che si riforniscono presso rivendite agrarie, consorzi, ferramenta e Garden Center.
LE NOVITÀ
Le innovazioni presentate in fiera sono il risultato di un’approfondita ricerca scientifica, volta a sviluppare prodotti efficaci e con un ridotto impatto ambientale. Tra le principali novità:
• Ortica Plus: formulato con ortica e chitosano, offre una protezione efficace contro infestanti come afidi, acari e oidio, rinforzando al contempo la struttura delle piante.
• Equiseto Plus: combina equiseto e chitosano per contrastare le malattie fungine e rafforzare le pareti cellulari delle piante.
• Pyretech 5.0: insetticida concentrato a base di piretro naturale, rapido ed efficace contro zanzare, mosche e scarafaggi, utilizzabile anche con impianti di nebulizzazione automatizzati.
• Ironite PFnPO: esca granulare per il controllo di lumache e limacce, con registrazione PFnPE per piante edibili e PFnPO per piante ornamentali.
La partecipazione a MyPlant&Garden ha rappresentato per Vebi Istituto Biochimico un’opportunità di confronto con professionisti del settore per sviluppare strategie innovative e sostenibili. Luigi Bazzolo, presidente di Vebi Istituto Biochimico e vicepresi-
“INCONTRARSI,



dente di Leonardo Lifescience Group, ha sottolineato l’importanza di affrontare il cambiamento climatico con soluzioni efficaci e rispettose dell’ambiente: “In questo momento il cambiamento climatico impone un’estrema attenzione nel modo in cui ci prendiamo cura dei nostri preziosissimi spazi verdi. Incontrarsi, scambiare idee e vedute è uno strumento imprescindibile per trovare soluzioni e guardare a un futuro davvero sostenibile”.
Ortica Plus
Ironite PFnPO
Equiseto Plus
SOLO IL MEGLIO PER LA SOSTENIBILITÀ
La partecipazione di COMPO Italia a Myplant & Garden 2025 si è rivelata un’importante occasione per rafforzare la rete di contatti professionali e ampliare le opportunità di business ma anche per presentare novità performanti e sostenibili
di BIANCA FERRARIS
GAMMA SUPRÊME
La Gamma Suprême si è arricchita di nuove soluzioni ad alte prestazioni, ideali per una cura efficace e duratura delle piante:
• Concime Liquido Suprême: Una formula esclusiva con 11 nutrienti essenziali per un nutrimento completo.
• Terriccio Compact Suprême: Un mix innovativo che integra tecnologie avanzate COMPO, come Aqua Depot, per ottimizzare la riserva idrica, Turbo Radici, per favorire la crescita radicale, e un concime NPK a lenta cessione per un nutrimento continuo.
• Concime Granulare Minerale Suprême 850g: Un fertilizzante che assicura una nutrizione costante fino a 6 mesi, per piante sempre in salute.
GAMMA COMPO BIO AQUA DEPOT
Pensata per rispondere alle sfide dei cambiamenti climatici e della scarsità d’acqua, la Gamma BIO AQUA DEPOT offre soluzioni mirate per la gestione idrica:
• Terriccio Universale con Aqua Depot: Un substrato innovativo con un ritentore idrico che rilascia gradualmente l’acqua, riducendo gli sprechi.
• Concime per Prato BIO

AQUA DEPOT: Un concime arricchito con potassio naturale, utile per rafforzare le pareti cellulari delle piante e migliorare la loro resistenza alla siccità.
• Concime Liquido con Potassio e Aminoacidi Naturali: Una soluzione che nutre in profondità, proteggendo le piante dalle alte temperature estive e ottimizzando la gestione dell’acqua.

Nel corso degli anni Myplant & Garden ha rappresentato per COMPO Italia un’opportunità unica per entrare in contatto con nuovi clienti e monitorare le evoluzioni del settore, garantendo un aggiornamento costante sulle tendenze e sulle esigenze del mercato. Ma non solo, perché a Myplant & Garden l’azienda ha presentato le ultime innovazioni delle sue principali gamme di prodotti, tutte pensate per offrire soluzioni performanti e sostenibili per la cura delle piante.




GAMMA TURBO PRATO
Per chi desidera un prato rigoglioso in tempi rapidi, COMPO ha presentato la Gamma TURBO PRATO, con prodotti studiati per risultati immediati:
• Concime Prato Turbo 5kg: Un concime granulare a rapido assorbimento, ideale per nutrire fino a 130 m² di prato.
• Semi Prato Turbo 2,6kg: Una selezione di semi a germinazione veloce, perfetti per ottenere un prato denso e resistente in breve tempo.




Crescita e consolidamento

Le parole che meglio descrivono l’ultima edizione di Myplant & Garden sono crescita e consolidamento. Negli ultimi 10 anni, la manifestazione ha continuato a espandersi, attraendo aziende e realtà lungo tutta la filiera del verde e diventando sempre più internazionale. Guidata da Valeria Randazzo, exhibition manager, e dal suo team Vgroup, parte del gruppo IEG (Italian Exhibition Group), Myplant & Garden si prepara per la sua prima edizione fuori dai confini nazionali ed europei con Myplant & Garden Middle East, prevista dal 17 al 19 novembre 2025 a Dubai. L’intervista che leggerete a breve è la prima di una lunga serie di conversazioni con i professionisti che rendono ogni anno questa manifestazione la più importante e completa sul territorio italiano e oltre. Iniziamo questo percorso di avvicinamento ai prossimi appuntamenti con Valeria Randazzo, exhibition manager, che ci ha raccontato, dati alla mano, l’edizione appena passata ma anche quelle che verranno, in cui il fil rouge è finalmente un punto di riferimento internazionale.
Come è andata questa edizione? «Il bello di Myplant & Garden è che continua a crescere nonostante i due anni di Covid. È una costante.
Conclusa l’edizione 2025 della manifestazione meneghina, gli occhi sono già puntati a novembre, quando Myplant & Garden raddoppierà e volerà in Medio Oriente, a dimostrazione del DNA internazionale che la identifica fin dalle origini
colloquio con VALERIA RANDAZZO di ALICE NICOLE GINOSA
Quest’anno abbiamo ospitato 810 marchi, contro i 762 del 2024, e 27mila visitatori, 2mila in più del 2024. Abbiamo inoltre riscontrato un leggero aumento dei visitatori esteri, che sono sempre intorno al 10-11%, ma il percepito da parte delle aziende espositrici è elevato e questo vuol dire che le visite estere sono cresciute in qualità: possiedono più potere di acquisto e appartengono a grandi catene e grossi gruppi d’acquisto. In generale posso dire che la sensazione sulla manifestazione è di consolidamento da una parte e di crescita dall’altra: nessun espositore mette in dubbio la sua presenza a Myplant salvo per problemi interni all’azienda. Esiste naturalmente un turnover; ogni anno circa un 10% di aziende non tornano, sempre per esigenze aziendali, ma riusciamo a sostituire con nuove realtà quel 10% e ad avere anche un incremento in presenze. In passato Myplant era considerata una manifestazione fortemente italiana, anche se la qualifica internazio nale ci appartiene fin dalla prima edizione proprio per la quantità di espositori esteri presenti. Oggi finalmente veniamo riconosciuti come manifestazione internazio nale che si svolge in Italia: stiamo vivendo un cambiamento e le fiere estere ci percepiscono come un ve ro competitor».
Parliamo del padiglione 8.
L’obiettivo è completarlo?
«L’obiettivo è riempirlo e dedicar lo totalmente al décor e alla filiera del fiore reciso. Questo obiettivo rientra in un progetto di riorga
PROSSIMI APPUNTAMENTI
• 15-17 novembre
2025 a Dubai con Myplant Middle East
• 18-20 febbraio
2026 a Milano con la 10° edizione di Myplant
nizzazione dei settori della fiera: siamo l’unica manifestazione che riunisce le filiere, dalla manutenzione e macchinari all’architettura del paesaggio fino alla floricoltura, ma anche vasi, elementi tecnici del punto vendita e décor. Questo forbice enorme, dal manutentore giardiniere al fiorista, è molto ampia e risponde a esigenze diverse e, in alcuni casi, a un pubblico diversificato. Se dovessimo spacchettare Myplant risulterebbero almeno tre manifestazioni diverse! È un lavoro complesso che consiste nel coinvolgimento dei visitatori giusti, l’archiviazione dei contatti, l’analisi dei punti vendita e dei buyer. Da anni stiamo lavorando sul manutentore e sul mondo del verde pubblico, coinvolgendo i comuni e i tecnici comunali, e dall’altra ci stiamo impegnando nel rappresentare anche la figura del grossista di fiori perché il settore del fiore reciso funziona se tutti gli

attori vengono inclusi, dai grossisti di prodotti per la decorazione fino ai grossisti specializzati in fiori recisi. C’è ancora tantissimo da fare. Dal momento che la fiera include il florovivaismo, le piante e il benessere e venendo io stessa dal mondo dell’architettura, l’aggiungere alla proposta anche la bellezza del fiore e della decorazione era fondamentale: MyPlant doveva per forza completare la proposta con questo tassello. Con questo obiettivo abbiamo lavorato molto sugli eventi attrattivi: era l’unico modo per coinvolgere il fiorista come figura in visita e di conseguenza il produttore e il grossista. Abbiamo dunque cercato di fare tendenza e proposto dimostrazioni floreali. Nel corso degli anni abbiamo anche notato un cambiamento: inizialmente come produttori di fiori partecipava il cuore italiano e qualche azienda olandese, ma ora la grande presenza olandese è superiore al nucleo italiano. Le motivazioni sono duplici, da una parte le aziende italiane sono maggiormente impegnate nell’esportazione più che nella presenza in Italia, dall’altra le aziende olandesi sono più abituate a fare squadra per proporsi ai mercati esteri».
Da quale esigenza è nata Myplant & Garden?
«Il Progetto della manifestazione nel 2014 dall’esigenza di un gruppo di aziende che volevano una una fiera del settore diversa da quelle in essere, fondando al contempo un consorzio. Da 7 siamo arrivati a 14 aziende, che ci hanno sempre dato delle direttive e trasmesso delle intenzioni, evitandoci di compiere degli errori. Visto che possiamo confrontarci con 14 aziende in ambiti diversi, i consigli che riceviamo sono preziosi e soprattutto coerenti con quello che l’anno scorso è nato come tour promozionale in alcuni territoQuando si cresce si tende a perdere il contatto con i clienti e per questo abbiamo voluto tornare ad ascoltare le esigenze del territorio:
MANIFESTAZIONE INTERNAZIONALE CHE SI SVOLGE IN ITALIA: STIAMO VIVENDO UN CAMBIAMENTO E LE FIERE ESTERE CI PERCEPISCONO COME UN VERO COMPETITOR
siamo stati a Roma e in Veneto, per esempio, e in ogni incontro le aziende del consorzio ci hanno aiutato a fare rete».

Una tappa importante è stata l’incontro con IEG (Italian Exhibition Group). «Il Covid ha avuto come conse guenza diretta l’annullamento della fiera per due anni consecu tivi e stare nel 2020 e nel 2021 in questa situazione è stato faticoso. L’incontro con IEG è avvenuto nel momento più critico, ma sapevano come corteggiarci con discrezione e quali punti non toccare: la squa dra e la location milanese. IEG ci ha dato la sicurezza di entrare in una famiglia più grande che ci ha aiutato a proseguire il nostro percorso con slancio. Ci siamo ufficialmente uniti nel 2022 e al contempo è nato un consolidamento internazionale che sarebbe probabilmente arrivato in futuro ma che grazie a IEG è stato accelerato. Da qui ha preso forma l’idea di Myplant & Garden Middle East».
Perché la scelta è ricaduta su Dubai?

«Myplant & Garden Italia ha sempre avuto come obiettivo quello di coinvolgere tutto il mondo e far venire i visitatori internazionali qui nel nostro Paese. Nonostante abbiamo ricevuto diverse proposte, non abbiamo mai pensato di creare un Myplant Germania o Inghilterra: volevamo che l’Italia rimanesse al centro. Ho sempre pensato che se la fiera doveva avere un’edizione anche all’estero, doveva essere molto lontano o in un Paese che sta investendo sul settore. Dubai è stata la risposta. La città sta infatti mettendo in moto una serie di azioni per diventare totalmente green attraverso l’irrigazione artificiale, chilometri quadrati di aiuole fiorite come spartitraffico, per esempio. Ma non solo. Dubai punta a raggiun-

La nuova veste grafica della manifestazione arriverà per la prossima edizione nella quale i simboli e il cuore della fiera rimarranno ma saranno “rinfrescati”. Come racconta Valeria
Randazzo: “Dieci anni si sentono, per questo avevamo bisogno di un piccolo cambiamento!”.
gere l’autonomia alimentare entro il 2050 e per farlo deve munirsi di know-how tecnico: vertical farming, idroponica e un sistema di produzione tecnicamente avanzato. Myplant & Garden Middle East verrà ospitata nel polo fieristico costruito per l’Expo 2020 e il padiglione avrà una grandezza di 5000 mq. La nostra intenzione è presentare una piccola chicca con 100 aziende. La nostra sarebbe la prima fiera in assoluto dedicata al florovivaismo ornamentale».
Ci puoi anticipare qualcosa sulla prossima edizione?
«La parola chiave sarà festeggiamenti. Abbiamo in mente una serie di premi per gli espositori che sono con noi dalla prima edizione o che sono cresciuti insieme a MyPlant in termini di proposta, visual, e non solo. L’intento è quello di dare soddisfazione anche agli espositori, che sono il cuore della manifestazione».
Facciamo qualche previsione sul futuro: quali obiettivi vi siete posti?
«Prima di tutto riempire completamente il padiglione 8. Come altro obiettivo dei prossimi anni, vorrei anche raggiungere i 6 padiglioni in totale».
Lo “shopper study” sulle abitudini di acquisto di fiori e piante
Dopo aver completato lo studio nei Paesi Bassi, in Germania, in Francia e nel Regno Unito, la ricerca, firmata Flower Council of Holland, sarà estesa ad altri Paesi. Nel secondo trimestre del 2025, l’attenzione si sposterà su Polonia, Italia, Norvegia e Svezia
di ALICE NICOLE GINOSA
Nel 2024, il Flower Council of Holland ha commissionato uno studio approfondito per analizzare gli atteggiamenti e i comportamenti d’acquisto dei consumatori di fiori e piante nei Paesi Bassi, in Germania, in Francia e nel Regno Unito. Lo studio, condotto da Haystack Consulting, ha fornito preziose informazioni sulle categorie di prodotto relative ai fiori recisi, alle piante da appartamento e alle piante da esterno, consentendo a coltivatori e commercianti di affinare le proprie strategie di vendita. Circa 2.000 acquirenti per ogni Paese hanno partecipato al sondaggio online, completato da interviste in negozio e ricerche di eye-tracking in vari canali di acquisto.
PERCHÉ SI COMPRA?
Lo studio ha esaminato in dettaglio il percorso d’acquisto dei consumatori. Per i fiori, gli aspetti più rilevanti nelle decisioni di acquisto sono il prezzo, la freschezza e l’appeal visivo, mentre per le piante i fattori principali sono
la facilità di cura, la sostenibilità e l’ecocompatibilità. In entrambi i casi, circa il 60% degli acquisti è pianificato, principalmente per occasioni speciali, con i compleanni come motivo di acquisto più comune.
DIFFERENZE TRA I CANALI
I punti vendita preferiti per fiori e piante variano da Paese a Paese. Nel Regno Unito, i supermercati sono il canale principale per l’acquisto di fiori, mentre nei Paesi Bassi, in Germania e in Francia, i fiorai sono il punto
vendita preferito. Per le piante, i Centri di giardinaggio rivestono un ruolo fondamentale in quasi tutti i Paesi, ma la seconda scelta differisce: nei Paesi Bassi, i consumatori tendono a comprare piante nei supermercati, seguiti dai fiorai, mentre in Germania e Francia i fiorai sono più popolari rispetto ai supermercati. Il canale di acquisto preferito dipende da diversi fattori, come il servizio offerto dai fioristi (Paesi Bassi), la presentazione delle piante nei Centri di giardinaggio (Germania), l’esposizione dei fiori nei fiorai (Francia) e la convenienza dei supermercati, che consentono di acquistare fiori insieme alla spesa quotidiana (Regno Unito).
UNO STUDIO, TRE FASI
FASE 1
I risultati più significativi e preziosi della prima fase dello studio sono stati i seguenti:
Segmenti di acquirenti
Lo studio ha identificato sei segmenti di acquirenti: Acquirenti
sofisticati (15%), Acquirenti funzionali (29%), Acquirenti di qualità visiva (17%), Acquirenti a basso prezzo (19%), Eco devoti (7%) ed Eco pragmatici (14%). Ogni segmento è caratterizzato da fattori specifici che riguardano il comportamento d’acquisto, come ad esempio quanto il prezzo di una pianta o di un fiore o il livello di sostenibilità influenzano la decisione d’acquisto. Suddividendo i consumatori in segmenti, possiamo adattare meglio le comunicazioni alle caratteristiche specifiche di ciascun segmento. Questo, a sua volta, allinea meglio i messaggi e le campagne alle esigenze dei consumatori e permette di avere un impatto maggiore.
Luoghi di acquisto e motivi di acquisto
In tutti i Paesi, i Centri di giardinaggio, i supermercati e i fiorai sono i luoghi principali per l’acquisto di fiori e piante. È interessante notare che i supermercati sono il luogo più popolare per questi acquisti tra i consumatori britannici. In termini di motivazioni, la qualità è importante per quasi tutti, ma gli acquirenti differiscono quando si tratta dell’aspetto finanziario: molti consumatori acquistano fiori e piante al prezzo più basso. Gli sconti sono un altro motivo per acquistare fiori e piante. Si nota anche che gli acquisti tendono spesso a essere spontanei.
Fattori d’acquisto importanti Il rapporto qualità-prezzo, le offerte speciali e la possibilità di vedere i fiori e le piante dal vivo sono fattori importanti per i consumatori. Altri fattori, come la facilità di parcheggio, la cordialità del personale, le opzioni sostenibili e la possibilità di guadagnare punti, svolgono un ruolo importante.
FASE 2
Dopo aver condotto un’indagine su oltre 4.000 consumatori, che si è concentrata sulla segmentazione degli acquirenti e sulla motivazione all’acquisto, la fase II è consi-
IL CANALE DI ACQUISTO PREFERITO DIPENDE DA
DIVERSI FATTORI, COME IL SERVIZIO OFFERTO DAI FIORISTI (PAESI BASSI), LA PRESENTAZIONE DELLE PIANTE NEI CENTRI DI GIARDINAGGIO (GERMANIA), L’ESPOSIZIONE DEI FIORI NEI FIORAI (FRANCIA) E LA CONVENIENZA DEI SUPERMERCATI, CHE CONSENTONO DI ACQUISTARE FIORI INSIEME ALLA
SPESA QUOTIDIANA (REGNO UNITO)
stita in uno studio qualitativo che ha esaminato vari fattori durante l’esperienza d’acquisto: emozioni, motivazioni, ostacoli, modelli di visualizzazione e navigazione nel negozio. I consumatori hanno risposto a domande e l’eye-tracking è stato utilizzato per determinare esattamente dove era diretta la loro attenzione.
Fiori, un momento per sé Lo studio qualitativo ha dimostrato che le persone percepiscono l’acquisto di fiori come un momento di gioia e di cura di sé. L’ambiente di vendita al dettaglio può giocare un ruolo in questo senso: un ambiente rilassante con colori vivaci e prodotti freschi stimola i sensi. L’aspetto, la freschezza e la lunga durata del vaso sono le principali considerazioni al momento dell’acquisto di un bouquet, e i consumatori sono disposti a pagare di più per fiori dai colori e dalle forme di tendenza. Il profumo evoca un legame emotivo, ma non influenza la scelta del fiore.
Piante, viva la semplicità
Le sfide e i rischi attesi giocano un ruolo importante nell’acquisto di piante. Oltre alle dimensioni, al tipo e all’aspetto, per molti consumatori è importante la facilità d’uso. La buona salute delle piante è essenziale, anche se alcuni consumatori considerano la cura di una pianta come una sfida o un’esperienza di apprendimento.
L’eye tracking svela segreti
L’eye tracking viene uti-
lizzato per osservare e analizzare il modo in cui i consumatori interagiscono visivamente con i prodotti, gli espositori e l’ambiente del negozio. Per questo studio, ai partecipanti sono stati forniti occhiali speciali, dotati di telecamera, per registrare in tempo reale dove e per quanto tempo hanno guardato i diversi elementi. I risultati hanno dimostrato, tra l’altro, che la navigazione nel negozio è in gran parte determinata dal colore dei prodotti. Lo studio ha portato a una serie di intuizioni interessanti, le più importanti delle quali sono state riassunte di seguito.
1. Le piante esposte all’altezza degli occhi attirano maggiormente l’attenzione. Le piante esposte a terra ricevono meno attenzione.
2. Le informazioni visualizzate tra le piante e i fiori attirano maggiormente l’attenzione rispetto ai cartelli più alti (di navigazione) o ai display a terra.
3. I consumatori hanno bisogno di una visione d’insieme, soprattutto nei negozi più grandi. La codifica dei colori può aiutare a identificare rapidamente le diverse categorie o varietà di piante, rendendo la navigazione più intuitiva ed efficace. Colori chiari e contrastanti consentono di attirare l’attenzione dei clienti su aree o prodotti specifici.
FATTORI COME LA FACILITÀ
DI PARCHEGGIO, LA CORDIALITÀ
DEL PERSONALE, LE OPZIONI
SOSTENIBILI E LA POSSIBILITÀ DI GUADAGNARE PUNTI, SVOLGONO UN RUOLO IMPORTANTE
4. I consumatori guardano immediatamente i fiori colorati più accattivanti, piuttosto che la comunicazione. Le sezioni colorate, soprattutto quelle con i fiori, attirano l’attenzione più di quelle verdi. Pertanto, alternate piante verdi a piante fiorite e fate in modo che varino in altezza.
5. Per le piante, i consumatori controllano se le foglie sono sane e/o se il terreno è umido.
6. I consumatori leggono le etichette.
7. Per i fiori, è apprezzato un tocco personale, come il pick & mix, una stazione di confezionamento o la personalizzazione da parte del personale.
8. È importante una chiara distinzione tra le sezioni e una spiegazione della gamma di prodotti.
9. Un negozio ben curato migliora l’esperienza di acquisto. Fiori poco curati, ad esempio vicino all’ingresso, hanno un impatto negativo sull’esperienza di acquisto complessiva.
10. I consumatori ritengono importante che i prodotti siano curati in modo adeguato e cercano segni indiretti che lo confermino: c’è un numero sufficiente di personale? C’è un tubo da giardino o un annaffiatoio? I consumatori
desiderano anche consigli per la cura della casa.
FASE 3
Il valore della sostenibilità
Nei Paesi Bassi, in Francia, nel Regno Unito e in Germania, la sostenibilità svolge un ruolo importante nel processo d’acquisto perché influisce sulla scelta del luogo in cui fare la spesa. Indipendentemente dal fatto che vengano utilizzate opzioni sostenibili, i consumatori si sentono fortemente interessati alla loro disponibilità. Tuttavia, quando si sceglie tra un bouquet standard a un prezzo leggermente inferiore e un bouquet sostenibile a un prezzo leggermente superiore, di solito si sceglie il bouquet più economico. Fa eccezione la Francia, dove la maggior parte degli acquirenti è disposta a pagare un 10% in più per i bouquet che si dichiarano sostenibili.
La biodiversità convince Lo studio qualitativo della fase II ha dimostrato che le indicazioni sulla biodiversità sono spesso accolte positivamente. Ciò è particolarmente vero in Germania, dove si registra un maggiore interesse per le piante che attirano
api e insetti. Dobbiamo però fare attenzione alle indicazioni sui benefici per la salute della natura, degli animali o delle persone, perché sono meno chiare e possono polarizzare le opinioni. Tuttavia, gli acquirenti sono interessati ai prodotti biologici, soprattutto quando si tratta di piante commestibili. I consumatori hanno sentimenti contrastanti riguardo a specifiche indicazioni sulla sostenibilità:
→ 50% di plastica in meno: questa affermazione è la più interessante perché è tangibile e verificabile.
→Coltivato naturalmente : Questo claim manca di rilevanza e credibilità. I consumatori vogliono maggiori informazioni su cosa significhi esattamente “coltivato naturalmente”, soprattutto per quanto riguarda i metodi di coltivazione.
In breve, è importante che le indicazioni sulla sostenibilità abbiano un fondamento scientifico, anche se sembrano avere un effetto minimo al momento dell’acquisto.
Per maggiori informazioni www.flowercouncil.co.uk
Lo studio ha identificato sei segmenti di acquirenti: Acquirenti sofisticati (15%), Acquirenti funzionali (29%), Acquirenti di qualità visiva (17%), Acquirenti a basso prezzo (19%), Eco devoti (7%) ed Eco pragmatici (14%).





























Morel ha acquisito Kwekerij Koen, azienda con oltre 50 anni di esperienza nella selezione di ciclamini botanici. Le nuove specie, coum e hederifolium, sono perfette per realizzare tappeti fioriti e resistono anche alle temperature più estreme
di BENEDETTA MINOLITI

NUOVE PROSPETTIVE, MAGGIORE SOSTENIBILITÀ
Il 2023 ha segnato una tappa importante per Morel Cyclamen con l’acquisizione di Kwekerij Koen, un’azienda con oltre 50 anni di esperienza nella selezione di ciclamini botanici. Questo ha permesso di dare vita a una nuova e innovativa gamma di ciclamini, con diverse specie botaniche, come il coum e il hederifolium. Un’espansione strategica verso nuove specie, a lungo ambizione dell’azienda, che ha aperto nuove prospettive per un utilizzo del ciclamino all’esterno: dai giardini alle aiuole, ma anche sul terrazzo. I ciclamini botanici proposti da Morel sono resistenti al gelo e in perfetta armonia con l’impegno di responsabilità sociale e ambientale dell’azienda, che privilegia prodotti sostenibili che consentono di risparmiare acqua e fertilizzanti.
GUARDARE AL FUTURO
Con l’acquisizione di Kwekerij Koen, Morel ha fatto un ulteriore passo avanti nello sviluppo di nuove varietà di ciclamini più resistenti alle condizioni climatiche estreme e più economici in termini di utilizzo d’acqua e fertilizzanti durante tutto il ciclo produttivo. Con sede nei Paesi Bassi, Kwekerij Koen è stata fondata più di 50 anni fa da Aad Koen e da lui stesso gestita con passione in tutti questi anni.
I ciclamini botanici riproducendosi formano rapidamente tappeti fioriti, ideali per la naturalizzazione sotto gli alberi o lungo una bordura da semi-ombreggiata a ombreggiata. Si comportano bene anche nelle cassette da finestra, anche se esposte al gelo, e possono essere combinati con altre piante come gli ellebori per creare un vaso che rifiorisce ogni anno.
CICLAMINO HEDERIFOLIUM

• Da programmare per la fioritura di fine estate - autunno
• Mini ciclamino rustico, resistente al freddo (-15°C)
• Fogliame decorativo sempreverde con colori variegati
CICLAMINO COUM
• Da programmare per la fioritura invernaleprimaverile
• Mini ciclamino rustico, resistente al freddo (-20°C)
• Piccoli fiori e caratteristiche foglie rotonde
L’azienda si è distinta per la sua competenza nella selezione di quasi venti specie di ciclamini botanici, tra cui hederifolium e coum, ora incluse nel catalogo di Morel. “Forti di un’esperienza secolare nella selezione delle piante e nella produzione di sementi, abbiamo molto in comune con Kwekerij Koen, tra cui una storia familiare e la passione per i ciclamini. Questa collaborazione non solo ci permetterà di migliorare la nostra gamma, ma anche di acquisire altre specie selezionate come Tulbaghia, Nerine e Hélleborus”, ha spiegato l’azienda. “Si apre una strada promettente per l’innovazione continua e la realizzazione della nostra visione comune: offrire prodotti di qualità superiore, adatti ai molteplici usi dei nostri clienti, nel rispetto dell’ambiente”.

SUCCESSO BELGA A IPM ESSEN 2025!

Operando per conto del governo fiammingo e della comunità imprenditoriale, VLAM ha organizzato la partecipazione di 32 aziende fiamminghe alla prestigiosa fiera internazionale IPM Essen, che ha confermato il suo status di evento centrale per il settore florovivaistico. L’edizione 2025, svoltasi dal 28 al 31 gennaio, ha visto la partecipazione di 1.434 espositori provenienti da 45 paesi e un’affluenza di oltre 40.000 visitatori, tra cui numerosi operatori del settore provenienti da tutto il mondo.
UNA RELAZIONE SOLIDA E DURATURA
Gli espositori belgi, fedeli a IPM fin dalla sua fondazione, hanno presentato i loro prodotti nei nuovi stand collettivi curati da VLAM, situati nelle hall 2, 6 e 8. Questi spazi espositivi, caratterizzati da un design innovativo e colori vivaci, hanno contribuito a valorizzare al meglio le eccellenze fiamminghe del settore. Oltre a consolidare i rapporti con la clientela abituale, le aziende hanno avuto
Rudy Raes Bloemzaden ha conquistato il “IPM Innovation Award 2025” nella categoria dei fiori primaverili con la Primula
VLAM, l’organizzazione senza scopo di lucro che promuove i prodotti dell’agricoltura, dell’orticoltura e della pesca fiamminga, ha nuovamente svolto un ruolo chiave nella rappresentanza delle aziende del settore alla manifestazione
di BIANCA FERRARIS
Gli espositori belgi, fedeli a IPM fin dalla sua fondazione, hanno presentato i loro prodotti nei nuovi stand collettivi curati da VLAM.
Plant Select ha ricevuto il titolo di "International Grower of the Year" dall’Associazione Internazionale dei Produttori Orticoli (AIPH).

l’opportunità di entrare in contatto con numerosi nuovi acquirenti, ampliando così le loro prospettive di mercato.
DUE RICONOSCIMENTI IMPORTANTI
Due aziende fiamminghe hanno ottenuto riconoscimenti di grande prestigio durante la manifestazione: • Rudy Raes Bloemzaden ha conquistato il “IPM Innovation Award 2025” nella categoria dei fiori primaverili con la Primula acaulis ’Flamenco Mix’. Questa varietà, caratterizzata da fiori sfrangiati che evocano i movimenti delle ballerine di flamenco, si distingue per la sua elevata qualità e lunga durata ed è disponibile in sei colori.

Plant Select ha ricevuto il titolo di “International Grower of the Year” dall’Associazione Internazionale dei Produttori Orticoli (AIPH) nella categoria “Young Plants”. L’azienda, specializzata nella propagazione in vitro, produce piante arboree compatte e cespugliose sotto il marchio One Boo. Oltre al bambù, la loro gamma include ortensie, Ilex e Agapanthus.
La partecipazione di VLAM a IPM Essen 2025 ha dunque rappresentato un’importante vetrina internazionale per il settore florovivaistico fiammingo, rafforzando la visibilità e il prestigio delle aziende coinvolte.
acaulis ’Flamenco Mix’.
SELECTA ONE AMPLIA LA PROPRIA
OFFERTA
CON LA GAMMA WHETMAN
Un assortimento più completo per il mercato dei garofani perenni, ma anche un’innovazione per soluzioni sempre più sostenibili per il settore florovivaistico
di BIANCA FERRARIS
Con la sua crescita forte ed eretta e i suoi fiori rosa brillante con bordo bianco, il garofano Aura è adatto a vasi di grandi dimensioni.

Con l’uscita del nuovo catalogo Dianthus, Selecta One introduce un’importante novità: per la prima volta viene presentata l’intera gamma Whetman, con le sue serie e varietà di successo. L’integrazione di questa gamma rappresenta un passo significativo, a seguito dell’acquisizione di Whetman Plants International avvenuta in autunno. L’azienda inglese, attiva da oltre 30 anni, è specializzata nella coltivazione, produzione e vendita di garofani perenni resistenti al freddo, vantando una solida presenza internazionale.
La pianta di Dianthus Pink Kisses, chiamata anche Garofanino, è una erbacea perenne rustica che produce fiori molto profumati, di colore rosa, con macchia rosa-rosso al centro di ogni petalo. I petali dei fiori hanno bordi sfrangiati. Coltivata per le copiose fioriture nelle bordure e nelle aiuole, è adatta anche come copertura del terreno.

Shirley Temple, della serie WhetmanCocktails®. Sontuosi fiori rosa pallido infusi con un anello centrale rosa fucsia intenso. Ottima come tocco di colore in vasi, contenitori e bordure.

UN’OFFERTA CHE SI ARRICCHISCE
Le linee affermate di Whetman, tra cui Alpines, Scent First®, Garden Pinks® e Whetman Cocktails®, vanno ora ad arricchire l’offerta Selecta One, affiancandosi alle serie già consolidate come Oscar®, DiaDeur®, SuperTrouper® e Diantica®, oltre ai top di gamma PINK KISSES®, I Love U® e Peach Party®. L’ampliamento dell’assortimento non solo permette di rispondere meglio alle esigenze del mercato in ogni stagione, ma contribuisce anche a una coltivazione più sostenibile. I garofani perenni resistenti al freddo offrono infatti vantaggi in termini di risparmio energetico e riduzione dei costi, senza la necessità di impiegare regolatori di crescita. Grazie a questa innovazione, Selecta One conferma il proprio impegno nel fornire soluzioni sempre più ampie e sostenibili per il settore florovivaistico.
I GAROFANI PERENNI RESISTENTI AL FREDDO OFFRONO VANTAGGI IN TERMINI




Il primo Rapporto sul
Il settore florovivaistico non è solo un comparto economico di rilievo, ma gioca anche un ruolo fondamentale per l’ambiente e la salute delle persone. Dal 2020 ad oggi, le imprese florovivaistiche italiane hanno dovuto fronteggiare numerose difficoltà, aggravate dalla pandemia di Covid19 e dalla guerra. Ecco i principali numeri del settore
di BIANCA FERRARIS

Secondo Eurostat, nel 2024 il valore del settore florovivaistico nell’UE-27 ha raggiunto i 24,5 miliardi di euro, con un incremento dell’1% rispetto all’anno precedente. L’Italia si posiziona al terzo posto con 3,3 miliardi di euro, dietro
Paesi Bassi e Spagna. Tuttavia, il settore ha registrato una contrazione nei volumi prodotti (-12,3% per l’UE e -6,1% per l’Italia), bilanciata dall’aumento dei prezzi (+40,5% UE, +39,4% Italia), legato anche all’inflazione. I principali esportatori europei sono i Paesi Bassi, con il 71,5% dell’export, seguiti da Italia (7,2%) e Germania (5,4%). La bilancia commerciale dell’UE-27 rimane positiva con un saldo di 4,7 miliardi di euro. Le esportazioni di prodotti florovivaistici sono cresciute del 75,3% negli ultimi dieci anni, segno di un comparto in continua espansione.
COSA SUCCEDE IN ITALIA?
L’Italia conta circa 19.000 imprese florovivaistiche, suddivise tra vivai (9.356) e produttori di piante ornamentali e fiori
(11.855). La Toscana guida la produzione nazionale (31,2%), seguita da Liguria (14,2%) e Sicilia (9,6%). Dal 2020 al 2024, il settore ha visto una crescita del valore della produzione (+30,8%), grazie all’aumento dei prezzi, mentre i volumi sono calati. Le aziende italiane si dividono tra piccole realtà con fatturati inferiori ai 100.000 euro (60,4%) e imprese più strutturate, specialmente nel vivaismo, dove circa il 10% delle aziende supera i 500.000 euro di fatturato annuo. Un altro elemento rilevante è l’impatto del settore sulla sostenibilità ambientale. Il florovivaismo contribuisce in modo significativo all’assorbimento di CO2 e altre sostanze inquinanti, migliorando la qualità dell’aria nelle aree urbane e periurbane. Studi dimostrano inoltre che la presenza di piante e fiori
florovivaismo
negli ambienti di lavoro e domestici favorisce il benessere psicologico e riduce lo stress.
FUORI DAI CONFINI NAZIONALI
Nei primi nove mesi del 2024, il commercio florovivaistico italiano ha registrato un aumento del 5% nelle esportazioni, ma un incremento delle importazioni del 31,4%, riducendo il saldo della bilancia commerciale del 20,3%. I principali acquirenti di prodotti italiani sono Francia (20% dell’export), Paesi Bassi (17%) e Germania (16,4%). I Paesi Bassi sono anche il principale fornitore per l’Italia, seguiti da Francia e Spagna.
BOOM PER LE PIANTE IN VASO
Le piante in vaso sono la categoria in maggiore espansione, rappresentando il 36% delle esportazioni e il 36% delle importazioni italiane di prodotti florovivaistici. Il vivaismo, che copre il 14% dell’export italiano, ha registrato un calo della bilancia commerciale del 15,6%, segno di una maggiore dipendenza dalle importazioni.
INCREMENTO DEI COSTI E RIDUZIONE DELLA REDDITIVITÀ
Le difficoltà principali per le imprese florovivaistiche italiane riguardano l’incremento dei costi energetici (+83% rispetto al 2020) e dei fertilizzanti (+45%), oltre a una generale riduzione della redditività. Il 61% delle imprese segnala un reddito inadeguato, mentre il 44% valuta negativamente l’andamento del settore. Uno dei principali problemi segnalati dalle aziende riguarda l’elevata concorrenza dei prodotti stranieri a prezzi più bassi. Il 35% delle aziende ritiene che i consumatori apprezzino i prodotti italiani per la loro qualità, ma solo il 9% rileva una maggiore propensione all’acquisto di produzioni straniere.
L’84% degli imprenditori è favorevole alla valorizzazione del Made in Italy per rafforzare la competitività. Un altro tema cruciale è il cambiamento climatico, che ha un impatto significativo sul settore. Le variazioni delle temperature e l’aumento delle fitopatologie richiedono innovazioni nella coltivazione e nella gestione delle colture. Il settore si sta adattando con tecniche avanzate di coltivazione sostenibile e l’uso di specie più resistenti alle nuove condizioni climatiche.
LA FLORITERAPIA
PER IL BENESSERE E
LA SALUTE MENTALE
Oltre agli aspetti economici e ambientali, il florovivaismo ha un impatto positivo sulla salute delle persone. Diversi studi evidenziano i benefici delle piante sulla riduzione dello stress, l’aumento della produttività e il miglioramento della qualità della vita. La floriterapia sta guadagnando popolarità come pratica di supporto per la salute mentale e il benessere emotivo. Le piante non solo migliorano l’umore, ma possono anche favorire la creatività e la concentrazione. Inoltre, il verde urbano aiuta a ridurre l’inquinamento atmosferico, migliorando la salute pubblica e contribuendo alla mitigazione degli effetti del cambiamento climatico. Il florovivaismo italiano si trova di fronte a sfide complesse, ma offre anche importanti opportunità di crescita. Le aziende dovranno puntare su strategie di marketing efficaci per promuovere il Made in Italy e adottare tecnologie sostenibili per affrontare i cambiamenti climatici e le nuove dinamiche di mercato.
61% DELLE IMPRESE SEGNALA
REDDITO INADEGUATO, MENTRE
44% VALUTA NEGATIVAMENTE L’ANDAMENTO DEL SETTORE
CENTRO STUDI DIVULGA
"Crediamo che la conoscenza sia il vero fattore strategico di chi vuole agire con competenza e concretezza. Da queste basi nasce il Centro Studi Divulga che si avvale di un team multidisciplinare formato da professionalità del mondo accademico, delle imprese e delle istituzioni comunitarie e nazionali.
Tutto ciò che riguarda la vita delle imprese e quella delle famiglie può costituire interesse da analizzare mediante rapporti, focus, paper, sondaggi e note esclusive sui nuovi equilibri di un Mondo sempre più integrato e difficilmente interpretabile nella sua evoluzione".
Per maggiori informazioni www.divulgastudi.it
IL FLOROVIVAISMO TRA DATI E TENDENZE
Il settore è importante perché:
• Rilevante per l’economia, l’ambiente e la salute
• Contribuisce all’assorbimento di CO2 e al benessere psicologico
Il suo valore (2024 - UE-27)
• Valore totale: 24,5 miliardi € (+1% rispetto al 2023)
• Italia al 3° posto con 3,3 miliardi €
• Principali esportatori: Paesi Bassi (71,5%) Italia (7,2%) Germania (5,4%)
• Esportazioni europee cresciute +75,3% negli ultimi 10 anni
L’ITALIA IN CIFRE
19.000 imprese:
• Vivai: 9.356
• Produttori di piante ornamentali e fiori: 11.855
Principali regioni produttrici:
• Toscana (31,2%)
• Liguria (14,2%)
• Sicilia (9,6%)
Crescita del valore della produzione +30,8% (2020-2024)
Tipologia di aziende:
• Fatturato < 100.000 €: 60,4%
• Fatturato > 500.000 €: 10% (soprattutto vivaismo)
Commercio Estero (2024)
Export italiano +5% (primi 9 mesi)
Import +31,4% saldo commerciale -20,3%
Principali mercati di export:
• Francia (20%)
• Paesi Bassi (17%)
• Germania (16,4%)
Principali fornitori dell’Italia:
• Paesi Bassi
• Francia
• Spagna
IMPATTO DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO
• Aumento temperature e fitopatologie
• Necessarie innovazioni nelle tecniche di coltivazione
• Uso di specie più resistenti
TREND DI MERCATO
• PIANTE IN VASO: 36% DELL’EXPORT E DELL’IMPORT
• VIVAISMO: 14% DELL’EXPORT, MA SALDO COMMERCIALE -15,6%
Difficoltà del settore
Costi in aumento:
• Energia +83% dal 2020
• Fertilizzanti +45%
Redditività in calo:
• 61% delle imprese segnala reddito inadeguato
• 44% valuta negativamente il settore
Concorrenza straniera:
• 35% riconosce l’apprezzamento del Made in Italy
• Solo 9% rileva un aumento di acquisti di prodotti esteri
• 84% favorevole a valorizzare il Made in Italy
PROSPETTIVE FUTURE
• PUNTARE SU MARKETING EFFICACE PER IL MADE IN ITALY
• ADOTTARE TECNOLOGIE SOSTENIBILI PER AFFRONTARE IL CAMBIAMENTO CLIMATICO
• SVILUPPO DI NUOVE STRATEGIE PER COMPETERE A LIVELLO INTERNAZIONALE




“Una nuova rubrica che vede protagonista Lulù, grande appassionata di Garden Center, piante e fiori. Attraverso le sue storie scopriremo il suo mondo e la sua casa, interamente arredata grazie alle bellezze scovate nei Centri di giardinaggio”
di JESSICA BERTONI
L’albero della memoria
Lulù non era più la stessa, si sentiva poco concentrata, assorta in pensieri che non le sembravano i suoi, sempre a guardare il cellulare in attesa di un messaggio: in poche parole era innamorata! Ed era così disabituata a quelle sensazioni che quando tornava in sé provava una strana paura, come se temesse che qualcosa di brutto le potesse accadere o peggio, come se credesse di essere malata.
Chissà, forse in effetti di amore ci si ammala o non si capisce come mai si diventa altro rispetto a chi si era.
Le sue visite al Garden si erano diradate, sebbene la colazione al Terra di Mezzo con Stefano la facesse almeno tre volte a settimana, anche perché la signora Alda ormai la aspettava tutte le mattine per darle semplicemente il buongiorno e persino il cameriere se non l’avesse vista con la solita frequenza si sarebbe potuto insospettire…
Il mese entrante era l'inizio della primavera, una delle stagioni più belle da vivere con il cuore colmo di passione e desiderio, perché in primavera tutto il mondo accompagna il tuo fermento. Tutta la natura sembra comunicare con il linguaggio dell’amore! Le margherite nei prati sembrano farti l’occhiolino ad ogni tuo passo, gli uccellini con il loro rinvigorito cinguettio ti dichiarano la loro comprensione, e persino i cani che incontri nei parchi ti guardano complici, anche loro bramosi di libertà e di amore.
A Lulù piaceva così tanto Stefano che, anche se non aveva mai avuto particolari problemi di autostima, ora aveva iniziato a chiedersi se lei fosse abbastanza per lui. Almeno abbastanza interessante. Stefano era riuscito a fare dei suoi ideali più importanti la sua professione, lasciata l’azienda in cui lavorava come psicologo del lavoro, era diventato già da due anni un funzionario del sindacato. Amava occuparsi di giustizia sociale e rivendicazione dei diritti dei lavoratori, e lo faceva con una caparbietà e un’ingenuità che Lulù lo immaginava come un eroe epico.
Lei invece svolgeva il suo lavoro di addetta al controllo di gestione, in maniera proficua ed efficace, ma senza troppe soddisfazioni né prospettive o ambizioni di crescita. Nel tempo libero girava per i Garden, amava la cultura e l’arte, leggeva tanto e fantasticava di continuo. Ma era abbastanza stimolante per uomo come Stefano o presto lo avrebbe perso perché si sarebbe reso conto che voleva una rivoluzionaria come lui, con cui condividere la lotta per un mondo migliore?
Lulù sapeva di essere una bella persona, di credere in ciò per cui Stefano lavorava, ma era come se una pigrizia inspiegabile la avvolgesse da tutta la vita come una calda coperta nei pomeriggi di gelo e le impedisse di essere una parte attiva fuori da quel caldo abbraccio. Sorseggiando la tisana, si era abituata a stare a guardare piuttosto che agire. E se prima di stare con Stefano questa cosa la accettava come una sua caratteristica ora la faceva sentire in colpa, o almeno in dovere di rifletterci da un altro punto di vista.
Sarà la famosa contaminazione? Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei, giusto? Sarebbe diventato un pantofolaio lui, o lei si sarebbe svegliata dal suo eterno letargo esistenziale? Dove lo avrebbe trovato un altro come Stefano se lui si fosse accorto del suo enorme mantello di lassismo?
Per questi e altri pensieri simili, a forza di pensare e ripensare, Lulù ebbe un’idea. Una straordinaria idea. In fondo lei lo sapeva: era inabile all’azione diretta ma quanto a esercizio mentale e creatività sapeva di essere al top. Stefano doveva per forza essersi accorto di questa sua virtù.
In fondo erano simili, la differenza fondamentale era che lui amava “fare”, mentre lei doveva trovare qualcun altro per “sfare” al posto suo.
Quel pomeriggio corse all’azienda agricola Sette di Sette. Si trattava di un piccolo Garden fuori città, in una distesa campagna, dove Lulù amava andare proprio in quella stagione, quando si iniziano a comprare le piantine per l’orticello. Così ne approfittò e vi si precipitò con un meraviglioso secondo fine in punta di lingua.
L’azienda era di tipo familiare, i titolari erano sette fratelli, sebbene ormai ne fossero rimasti solo tre; Lulù conosceva molto bene il più giovane, un ragazzotto di 77 anni. I fratelli erano figli di partigiani, che ai tempi della Seconda guerra mondiale combatterono per la libertà. Di questa eredità umana e storica venne contaminata anche la loro azienda familiare, dove oltre a piante e piantine potevi sempre trovare una storia da ascoltare, un pezzo di memoria le cui testimonianze orali resistevano al tempo.
Chiese dunque di parlare con Paride, il titolare che lei conosceva meglio ed il più attivo nel Garden anche perché, come detto, era il meno anziano. Dopo un po’ di convenevoli Lulù propose immediatamente la sua idea: un 25 aprile al Garden! Sotto l’albero secolare dell’azienda, Paride avrebbe raccontato a tutti gli ospiti/clienti alcune delle sue storie più toccanti sulla lotta partigiana.
A Paride l’idea ovviamente piacque subito. Parlarono dei dettagli, di come pubblicizzare la giornata, del gadget in sementi da distribuire al pubblico, come simbolo di semi della memoria storica da far germogliare nell’animo di ognuno. Stabilirono che all’inizio dell’evento, prima di ogni parola, come una sorta di rito simbolico da osservarsi in silenzio, si sarebbe piantato un albero di ciliegio, l’albero della memoria.
In poche parole, si trovarono d’accordo su tutto, le idee sbocciarono spontanee come fiori a primavera, come se fossero già lì e aspettassero di essere liberate.
Lulù lo ringraziò tanto e propose di far fare ad un suo caro amico grafico un volantino per la sponsorizzazione dell’evento. Avevano poco tempo, ma in un mesetto e mezzo ce l’avrebbero potuta fare. Lei avrebbe invitato all’evento i suoi genitori e tutte le sue amiche più care.
Ormai nei panni di un’organizzatrice di eventi professionista, appena fu in macchina telefonò a Stefano per invitarlo a un aperitivo in centro in serata. Lulù era euforica ed eccitata, e continuò a sorridere da sola per tutto il tragitto.
Arrivata a casa decise di tutte la meno probabile delle cose: per ingannare l’attesa che la separava da Stefano avrebbe pulito un po’ casa, perché quando si sfaccenda il tempo vola e la mente si scarica. Il rischio di chiamare Stefano e spifferargli tutto prima del tempo era troppo alto per stare con le mani in mano.
Le ansie di Lulù nei riguardi di Stefano erano sparite, quel giorno era stata una vera donna di azione. E la cosa le piaceva molto.
PARLARONO DEI DETTAGLI, DI COME PUBBLICIZZARE LA GIORNATA, DEL GADGET IN SEMENTI DA DISTRIBUIRE AL PUBBLICO, COME SIMBOLO DI SEMI DELLA MEMORIA STORICA DA FAR GERMOGLIARE NELL’ANIMO DI OGNUNO. STABILIRONO CHE ALL’INIZIO DELL’EVENTO, PRIMA DI OGNI PAROLA, COME UNA SORTA DI RITO SIMBOLICO DA OSSERVARSI IN SILENZIO, SI SAREBBE PIANTATO UN ALBERO DI CILIEGIO, L’ALBERO DELLA MEMORIA
ABRACADABRA!
FIOCCHI DI PERLITE perfetta aerazione delle radici
ECO RISERVA D’ACQUA umidità ottimale costante
CONCIME A CESSIONE PROGRAMMATA fino a 12 mesi senza concimazioni supplementari

IL TERRICCIO MAGICO DI TERRABRILL
ARGILLA MICROGRANULARE lunga persistenza di macro e micronutrienti
PREGIATE TORBE BALTICHE E TORBA D’ERICA IRLANDESE struttura stabile nel tempo








