Agriflortec - n. 8/2024

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N VO O U

RIVISTA TECNICO-PROFESSIONALE E DI AGGIORNAMENTO SULLE COLTIVAZIONI PROTETTE

STORIE AGRICOLE DI IMPRESE FLORICOLE E VIVAISTICHE

N. 8/2024

Innovazione Una selezione delle ultime novità, in materia di ricerca e sviluppo, presentate a Myplant & Garden

Prove in campo Dipladenie, si prepara un’estate superba. Alcune conferme e qualche chicca che incuriosisce

no All’inter ti ndimen approfo ioni su soluz vità e no tecniche tto di prodo

EXHIBITION BUSINESS Un numero dedicato alle fiere, che si (ri)confermano un luogo di scambio e discussione, dove creare connessioni, nuovi business e rimanere aggiornati sulle novità, le tecnologie e le innovazioni


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EDITORIALE incipit di Francesco Tozzi

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n un mondo sempre più digitale (a volte troppo!), le fiere di settore continuano a rivestire un ruolo fondamentale nel panorama dell’economia globale, basti pensare alla 40esima edizione di IPM, oppure al trend di crescita della milanese Myplant & Garden, passando per Paysalia a Nizza e Iberflora a Valencia. Tutti eventi che svolgono, ancora oggi, un ruolo cruciale nel favorire la crescita e lo sviluppo dei comparti imprenditoriali e produttivi.

Appuntamenti che diventano momenti unici di incontro tra imprese e professionisti, fornitori e clienti - per dirla meglio, partner commerciali - offrendo un’opportunità senza eguali di condividere conoscenze, esperienze e (soprattutto!) visioni future. Ed è proprio su quest’ultimo aspetto che la filiera del florovivaismo è obbligata a fare di più, perché il confronto diretto tra gli attori del mercato permette di approfondire la comprensione delle dinamiche in atto, anticipare tendenze e individuare nuove opportunità di business. Ecco perché la cover story di questo numero si intitola Exibithion business. Perché le fiere di settore, oltre alla promozione di nuovi prodotti, fungono da catalizzatori per la creazione di reti di relazioni e collaborazioni strategiche. La possibilità di interagire faccia a faccia con i rappresentanti delle aziende permette di instaurare rapporti solidi e duraturi, che vanno oltre la mera transazione commerciale. L’effetto a cascata di tali connessioni favorisce la formazione di sistemi concreti all’interno del comparto imprenditoriale e produttivo. In un contesto in cui gli effetti della globalizzazione sono sempre più visibili nel nostro quotidiano, le manifestazione b2b diventano un punto di incontro per le imprese di diverse parti del mondo. Questa diversità culturale e geografica favorisce lo scambio di prospettive, promuove la comprensione reciproca e può generare sinergie che vanno ben al di là dei confini nazionali, per una vera valorizzazione del Made in Italy. In questo modo, le fiere Rimanete informati iscrivendovi alla nostra diventano reali hub internazionali di connessioni. Dunque, per chiosare, la partecipazione attiva a questi eventi è un investimento strategico per le imprese che mirano a crescere, innovare e prosperare nel panorama globale. Per il bene del settore.

newsletter!

(f.tozzi@laboratorioverde.net) (Instagram @agriflortec / @ed.lab.verde) www.laboratorioverde.net

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GIOVANI PIANTE

Carmen

Aida

Maestro

QUANDO L’IBRIDAZIONE DIVENTA UN’OPERA D’ARTE…

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s e m i n a r e e c o lt i v a r e c o m u n i c a z i o n e

greenup


La breve storia di Edizioni Laboratorio Verde

laboratorioverde.net


SOMMARIO numero 008 - 2024

Contenuti

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1 PRIMO PIANO: attualità e innovazioni —————————————————————————— 16 FIERE Incontrarsi per riscrivere la storia del settore di Benedetta Minoliti 20 Un anniversario indimenticabile di Benedetta Minoliti 24 Coltivare i contatti nel tempo di Benedetta Minoliti 26 Florovivaismo italiano: la forza dei numeri di Nicolò De Rossi 30 Tecnologie al servizio del verde di Benedetta Minoliti 33 Tutto pronto: si torna a Myplant & Garden

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2 NUOVE VISIONI: scoperte e focus aziendali ————————————————————————— 38 AIPSA INFORMA Un comparto in evoluzione 40 INFO MARKETING Il garden retail che verrà di Alice Nicole Ginosa

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42 TENDENZE Qualità sostenibile di Penelope Moran Focus sui prodotti del territorio di Penelope Moran Eccellenza ligure di Penelope Moran Nutrire e rigenerare di Penelope Moran 46 PROVE IN CAMPO 40 Si prepara un’estate superba di Marta Meggiolaro in collaborazione con Giovanna Pavarin 52 RICONOSCIMENTI Una rosa da giardino e da primo premio di Penelope Moran

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Un numero dedicato alle fiere, che si (ri) confermano un luogo di scambio e discussione, dove creare connessioni, nuovi business e rimanere aggiornati sulle novità, le tecnologie e le innovazioni.

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Un “effetto wow” da premio speciale 53 ROYAL FLORA HOLLAND Novità tutte da scoprire di Benedetta Minoliti

3 PER APPROFONDIRE: trend e news ———————————————————— 54 PORTE APERTE … che opera! di Marta Meggiolaro in collaborazione con Alessandro Fornasaro 56 VIVAISMO Un incontro internazionale 58 PREMIO SPECIALE Un "effetto wow" da pianta del futuro 60 GIARDINI Consigli per il futuro di Benedetta Minoliti 62 PRODUTTORI OLANDESI Il rispetto per l’ambiente è al primo posto

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NUMERO 008 - 2024 Supplemento al numero 210 di greenup DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi / direzione@laboratorioverde.net IN REDAZIONE Alice Nicole Ginosa, Benedetta Minoliti (responsabile), Nicolò De Rossi redazione@laboratorioverde.net COLLABORATORI Lucio Brioschi, Jessica Bertoni, Emma Colombo, Costanza di Matteo, Stefania Medetti, Marta Meggiolaro, Valerio Pasi, Giovanna Pavarin, Filippo Terragni PROGETTO GRAFICO Orlandi Simona (Testo&Immagine) IMPAGINAZIONE Daniela Francescon / daniela.francescon@gmail.com PRODUZIONE E SEGRETERIA Katiuscia Morello / k.morello@laboratorioverde.net PROMOZIONE E SVILUPPO Stefano Carlin / s.carlin@ laboratorioverde.net STAMPA Tipografia Grafiche Villa Via Puecher - 23844 Sirone (LC) DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via E. Cosenz 35, 20158 Milano info@laboratorioverde.net | www.laboratorioverde.net Agriflortec numero 6 è un supplemento del numero 210 di greenup, periodico registrato: autorizzazione del Tribunale di Milano n. 64 del 27/1/1999 - n. ROC 2232, delibera del 30/06/2001. La pubblicazione o la stampa di articoli, anche parti di essi, e immagini della rivista deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Gli articoli pubblicati su greenup sono sotto la responsabilità degli autori.

Casa editrice specializzata nei settori florovivaismo, garden e interior AMMINISTRATORE UNICO Francesco Tozzi

LE RUBRICHE ————————————————————

SEGRETERIA GENERALE Katiuscia Morello

06 EDITORIALE Incipit di Francesco Tozzi

Agriflortec è una rivista di Edizioni Laboratorio Verde. Fanno parte della stessa casa editrice: • Greenup • FIORItales • IL Giardiniere • Agenda e Calendario del Verde • IL Giardiniere SMART • I Quaderni di greenup • floorewall.com • F&W magazine

12 PENSARE GREEN Coltivare nello spazio è davvero possibile? di Penelope Moran 14 PENSARE INNOVAZIONE Meno plastica, più eco-imballaggi di Penelope Moran 32 STORIE BREVI News

Rappresentate e collaborazioni: • TEN diyandgarden.com • bricoliamo.com Edizioni Laboratorio Verde srl, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.L.gs. 196/03

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PENSARE Green

Coltivare nello spazio è davvero possibile? La NASA vorrebbe fornire ai suoi astronauti frutta e verdure fresche sulle sue stazioni spaziali. Per questo sta studiando dei metodi per la coltivazione in ambienti chiusi, senza luce solare e gravità terrestre di Benedetta Minoliti

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a NASA è molto attenta alla salute dei suoi astronauti, che nelle stazioni spaziali ricevono regolarmente un’ampia varietà di pasti liofilizzati e preconfezionati, ma avrebbero bisogno anche di prodotti freschi, per evitare una carenza di vitamine. Proprio per questo motivo la NASA sta studiando un modo per fornire agli astronauti frutta e verdura fresche in ambienti che sono chiusi, senza luce solare o gravità terrestre. VEGGIE, UN “ORTO SPAZIALE”

Il Vegetable Production System, conosciuto come Veggie, è un orto spaziale

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che ha come scopo quello di aiutare la NASA a studiare la crescita delle piante in microgravità, aggiungendo al contempo cibo fresco alla dieta degli astronauti e migliorando il benessere sul laboratorio orbitante. Veggie ha le dimensioni di un bagaglio a mano e contiene in genere sei piante, che crescono ognuna in un “cuscino” riempito con un substrato di crescita a base di argilla e fertilizzante. In assenza di gravità, le piante utilizzano altri fattori ambientali, come la luce, per orientare e guidare la crescita. I LED, posti sopra le piante, producono uno spettro di luce adatto alla loro crescita. Ad oggi, attraverso

Veggie sono state coltivate con successo diverse varietà di piante, come: lattuga, cavolo cinese, senape mizuna, cavolo rosso russo e fiori di zinnia. Alcune piante sono state raccolte e mangiate dall’equipaggio, mentre i campioni sono stati mandati sulla Terra per essere analizzati. Una delle preoccupazioni era la crescita di microbi nocivi ma, al momento, non sono state rilevate contaminazioni nocive e il cibo è risultato sicuro. L’ADVANCE PLANT HABITAT

Oltre a Veggie, sulla stazione spaziale è presente anche l’Advanced Plant Habitat, una camera di crescita per la ricerca sulle piante. Utilizza luci LED e un substrato di argilla porosa con fertilizzanti a rilascio controllato per fornire acqua, nutrienti e ossigeno alle radici delle piante. A differenza di Veggie, questo sistema è chiuso e automatizzato con telecamera e più di 180 sensori in costante contatto interattivo con un team che si trova sulla Terra. Quando il raccolto è pronto per studi di ricerca, l’equipaggio raccoglie i campioni, li congela e li fissa chimicamente per conservarli e spedirli sulla Terra, dove saranno studiati per capire meglio come lo spazio ha influenzato la loro crescita e il loro sviluppo.Nella primavera del 2018 è stato effettuato il primo test dell’APH utilizzando Arabidopsis italiana e il grano nano.


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PENSARE Innovazione

Meno plastica, più eco-imballaggi Il progetto europeo PRIMA Fedkito presenta un’innovazione sostenibile e intelligente, realizzata utilizzando il chitosano ricavato dall’esoscheletro degli insetti, come la mosca soldato nera di Penelope Moran IL CHITOSANO, SOSTANZA NATURALE E BIODEGRADABILE

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e ricerche riguardanti il tema della sostenibilità rimangono all’ordine del giorno nelle università, e non solo. Un esempio interessante è quello degli eco-imballaggi a base di chitosano ricavato dall’esoscheletro di insetti, come la mosca soldato nera, realizzati attraverso il progetto europeo PRIMA Fedkito, coordinato dalla professoressa Barbara Conti del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa. Gli eco-imballaggi, in spray, liquido, pellicola o in vaschette, sono pensati per ridurre l’utilizzo della plastica nel packaging.

“Il chitosano è una sostanza del tutto naturale e biodegradabile che ha molteplici usi in agricoltura biologica e nell’industria cosmetica, farmacologica, medica, veterinaria e tessile” ha spiegato la professoressa Barbara Conti. “Generalmente si ricava dall’esoscheletro dei crostacei o dalle pareti cellulari dei funghi, ma anche dagli insetti. Seguendo un criterio di economia circolare, noi per produrlo abbiamo utilizzato le pupe di Hermetia illucens (Diptera Stratiomyidae), conosciuta anche come mosca soldato nera, allevata su scarti organici della filiera alimentare”. Gli eco-imballaggi sono stati messi a punto pensando alle varie caratteristiche dei cibi. Per questo si va dalla pellicola alle vaschette, fino allo spray, per proteggere verdura, frutta, carne, formaggi e prosciutti in stagionatura.

tivi del chitosano hanno sperimentato anche l’aggiunta di oli essenziali, che già da soli hanno proprietà insetticide e fungicide. Il risultato è quello di imballaggi aromatizzati, che conferiscono un valore aggiunto agli eco-imballaggi a livello sensoriale. La sperimentazione però non si è conclusa qui. Infatti, gli eco-imballaggi a base di chitosano sono intelligenti, oltre che sostenibili. Questo grazie all’unità di ricerca dell’Università di Bologna, diretta dalla professoressa Elisa Michelini, che ha messo a punto dei biosensori di nuova generazione, economici e di facile utilizzo, per monitorare la presenza e la quantità di contaminanti, batteri e micotossine, oltre che la qualità del cibo confezionato.

IMBALLAGGI SOSTENIBILI E INTELLIGENTI

I ricercatori del progetto europeo PRIMA Fedkit per potenziare gli effetti protet-

Il Consorzio del progetto Fedkito comprendere le Università di Pisa, Bologna, Hassan II di Casablanca (Marocco), Tessaglia (Grecia), la Sorbona e il Centre Technique Industriel de la Plasturgie et des Composites per la Francia, il Centro di Biotecnologia di Borj Cedria in Tunisia e, come partner aziendali due italiane, Gusto parmigiano e Azienda Agricola Salvadori Furio.

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STORIE DI ATTUALITÀ Cover story

Incontrarsi per scrivere la storia del settore

Il nuovo numero di agriflortec è dedicato alla fiere, un luogo di scambio e discussione, dove creare connessioni, nuovi business e rimanere aggiornati sulle novità, le tecnologie e le innovazioni. Un momento importante per tutta la filiera, che dopo la pandemia ha riscoperto (anche) il bisogno di fisicità a cura di Benedetta Minoliti

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STORIE DI ATTUALITÀ Cover story

L’ultima novità

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di Nicolò De Rossi

al latino novitāte(m), la novità è la condizione di ciò che è nuovo; in ambito commerciale, si riferisce al prodotto nuovo, appena presentato. Il nostro amore per la novità è viscerale e viene nutrito ogni giorno da social media e pubblicità. Non è colpa di nessuno, siamo fatti così e difficilmente cambieremo. Sì, perché come esseri umani abbiamo una innata curiosità di novità, tanto da farci produrre dopamina, senso di piacere e di ricompensa. Un po’ come tutti i video di unboxing che guardiamo… A volte la speranza nella novità è ben riposta; altre volte è sprecata. Ma quando una novità ci conquista, ciò che si svela non è solo l’ennesimo elemento di una serie, ma il migliore, il definitivo. Almeno fino all’arrivo della prossima novità… Ironia a parte, una cosa è certa: bisogna avere uno spirito educato e pronto ad accogliere la novità, sempre.

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STORIE DI ATTUALITÀ Cover story Foto di Schuchrat Kurbanov/MESSE ESSEN

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ncontro, scambio, storie, novità, tecnologie, innovazione. Sono solo alcune delle parole che si potrebbero utilizzare per raccontare una qualsiasi fiera, che sia del nostro o di un altro settore. Come potete leggere anche sul numero 210 di greenup, dedicato ai 25 anni della testata, la fiere sono una “vera e propria vetrina per un’impresa, ma anche un’esperienza formativa e informativa per i suoi visitatori”. Ogni manifestazione, grande o piccola che sia, ha qualcosa da raccontare e riflettere, come se fosse uno specchio, il settore al quale vuole rivolgersi. Per noi di Edizioni Laboratorio Verde le fiere sono importantissime, per diversi motivi: sono un momento di incontro e di confronto con le aziende con cui lavoriamo da anni e quelle con cui entriamo in contatto per la prima volta. Sono anche un momento in cui

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ci “mettiamo alla prova”, con i nostri format, le interviste, i video e le fotografie. Le fiere rappresentano anche un momento importantissimo per la raccolta di materiale, preziosissimo per la realizzazione di tutte le nostre testate e i contenuti social. IPM ESSEN, IL PRIMO IMPORTANTE APPUNTAMENTO DELL’ANNO

Chiunque lavori nel settore del verde, dalle aziende alle case editrici, riconosce l’importanza del primo vero appuntamento fieristico dell’anno: IPM ESSEN. Una fiera nata all’inizio degli anni ‘80 del ‘900 - più precisamente nel 1983 - che quest’anno celebra la sua 40esima edizione. Quella della fiera internazionale di Essen, nel distretto di Düsseldorf, è una vera e propria “storia di successo”. Ogni anno la manifestazione è il punto di incontro di più di

1000 espositori, provenienti da tutto il mondo, e di decine di migliaia di visitatori. Un evento che abbraccia l’intero settore dell’orticoltura, attento alle innovazioni e alle novità, non solo per quanto riguarda piante e fiori. Una fiera di successo, specchio di un settore in crescita e che nutre da sempre un forte desiderio di raccontarsi per essere “davvero visto” e riconosciuto tra i settori più importanti e redditizi di diversi Paesi, Italia compresa. MYPLANT & GARDEN, ANCHE IN ITALIA LO FACCIAMO BENE

Se IPM ESSEN è il “fiore all’occhiello” delle fiere europee del settore, Myplant & Garden gioca un ruolo analogo per il mercato italiano, e non solo. Dalla sua prima edizione, nel 2015, la fiera ha saputo ritagliarsi negli anni uno spazio importante, arrivando a raddoppiare la superficie espositiva, le aziende espositrici,


STORIE DI ATTUALITÀ Cover story

re affare e relazioni, individuare nuove tendenze del mercato e confrontarsi con i competitori internazionali. CI VUOLE PASSIONE

Quelli di IPM ESSEN e Myplant & Garden sono solo due esempi di fiere virtuose che hanno saputo, negli anni, raccontare il mercato agli addetti ai lavori del settore. Come già detto, queste manifestazioni rappresentano lo specchio della filiera, prendendo il meglio del passato per portarlo nel presente, ma guardando sempre al futuro. Soprattutto, senza la passione delle tante, tantissi-

me persone che lavorano ogni giorno a questi eventi, tutto questo non sarebbe possibile e non ci sarebbero nuove storie da raccontare. Sfruttiamo le giornate in fiera, in Italia e all’estero, non solo come un momento per fare business, ma anche per condividere esperienze, suggerimenti, spunti di riflessione per far crescere sempre di più il settore. Le fiere rappresentano un seme, che annualmente germoglia grazie alle aziende e alle persone che credono che incontrarsi e connettersi sia ancora il modo migliore per crescere e far fiorire rigogliosamente il nostro settore.

sia italiane che estere, e triplicando il numero dei visitatori. Numeri importanti per una fiera, che quest’anno si terrà dal 21 al 23 febbraio a Fiera Milano-Rho, che si pone come obiettivo quello di essere un “terreno fertile” per sviluppa-

Il convegno per il 25 anni di greenup

Edizioni Laboratorio Verde festeggerà proprio in occasione di Myplant & Gardeni 25 anni di greenup, con il convengo “25 anni di greenup, storie di trade gardening tra hobby e cultura del verde” che si terrà il primo giorno di fiera, mercoledì 21 febbraio, alle ore 14:30. Ad intervenire al convegno, moderato da Giulia Arrigoni (direttrice TEN diyandgarden. com), dopo i saluti di Valeria Randazzo (exhibition manager Myplant & Garden) e Francesco Tozzi (amministratore e direttore editoriale Edizioni Laboratorio Verde): Silvano Girelli (Amministratore Delegato Flover), Sergio Lancini (Responsabile acquisti garden OBI Italia), Francesco Steca (Product Manager del settore piante, vasi e concimi OBI Italia), Gian Luca Carpanesi (Direttore Gruppo Prodotto Edilizia - Giardino Leroy Merlin Italia), Enrica Raganato (direttrice de Il germoglio Garden Center), Matteo Roncador (direttore Floricoltura Roncador). In chiusura interverrà Michael Perry, noto divulgatore inglese.

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STORIE DI ATTUALITÀ Cover story

Un anniversario indimenticabile Lo sciopero nazionale dei treni non ha fermato i 36mila visitatori di IPM Essen, pronti ad animare i padiglioni di Messe Essen per scoprire le ultime novità tra piante, innovazioni, attrezzature e nuove tecnologie. Il nostro racconto dalla fiera di Benedetta Minoliti

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mmaginate ritrovarvi a quasi 700 km da casa nel bel mezzo dello sciopero più lungo mai proclamato dalle ferrovie tedesche. Non esattamente un buon inizio per un viaggio di lavoro. Fortunatamente, ci ha pensato la 40esima edizione di IPM Essen a farci tornare di buon umore, tra appuntamenti, nuove connessioni, opportunità di business e di confronto, ma soprattutto tante piante, fiori e novità da raccontare sulle pagine delle nostre riviste.

piante, dalla tecnologia, della floricoltura e delle attrezzature presentate da 1.403 aziende espositrici provenienti da 43 Paesi. Rispetto al 2023, IPM Essen ha registrato un aumento dell’internazionalità del suo pubblico. «L’industria del verde ha dimostrato ancora una volta la sua rilevanza alla 40esima edizione di IPM Essen» ha dichiarato Eva Kähler-Theuerkauf, presidente dell’Associazione statale dell’orticoltura della Renania Settentrionale-Vestfalia e presidente del comitato consultivo della fiera.

SUCCESSO DI PUBBLICO

Nonostante lo sciopero ferroviario nazionale, sono stati circa 36mila i visitatori che hanno partecipato alla fiera per conoscere le innovazioni nei settori delle

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I PREMI E IL BEST PRACTICE AWARD

Anche quest’anno IPM Essen ha fatto da palcoscenico a numerosi premi. Il primo

giorno è stato inaugurato dalla Central Association of Horticulture (ZVG) con i premi alle seguenti piante: Catharanthus roseus 'Soirée® White' di MNP/ Suntory (Bed and Balcony Plants); Pericallis cruentus Mandala® Plus Magic Purple di Dümmen Orange (Spring Bloomers); Zygopetalum 'Oxygen Optimistic' (AK8) di Alpha Orchids Breeding (Blooming Indoor Plants); Helleborus hybrida Frostkiss Vibey Velvet di AllPlant (Perennials); Eutrema japonicum 'Hana Utogi' di FitzGerald Nurseries Lt (Balcony Fruit/Vegetables); Pyracantha coccinea 'Orange Star' di Hoogeveen Plants (Shrubs) e Mangave Mad about Mangave® 'Praying Hands' di Cactusmania di Manera Bruno a Ventimiglia


STORIE DI ATTUALITÀ Cover story

(Special Prize). Il premio del pubblico è andato anche a Eclipse Bigleaf Hydrangea di First Editions di Bailey Nurseries International del Minnesota. L’edizione 2024 ha segnato anche la prima volta assoluta del Best Practice Award in collaborazione con FDF per i prodotti pratici nel settore della floricoltura. Nella categoria Design e tendenze la società LiveTrends Design Group Europe Ap ha ottenuto il premio per la tendenza “The Botanist”, mentre nella categoria Technology ad ottenere il premio è stata

Newwen con il suo Flowerbox. E ancora: il calendario dell’avvento dei semi di Baza Seedds Holland è risultato il vincitore nella categoria Accessories and Gift Items, l’anfora di argilla “Olla S” di Wept ha trionfato nella categoria Sustainability e il vaso da fiori di Capi Europe ha ottenuto ben due riconoscimenti, nella categoria Indoor Decoration e “The Vessel”. Sempre nel contesto delle premiazioni di IPM Essen 2024, AIPH, l’Associazione Internazionale dei Produttori Orticoli, e FloraCulture

International (FCI) hanno assegnato il premio International Grower of the Year al vivaio inglese Greenwood Plants. Infine, l’ultimo giorno si è tenuta la premiazione dell’IPm Messe-Cup, dove l’Associazione Statale della Renania Settentrionale-Vestfalia di FDF e l’Associazione Statale della Renania Settentrionale-Vestfalia di Orticoltura hanno premiato le migliori composizioni floreali. Qui il premio è andato a Lilli Kramer di Kramer Garten & Ambiente di Buchholz, in Germania.

Foto di Alex Muchnik/ © MESSE ESSEN GmbH

Potete leggere l’intervista ad Annarita Manera, titolare di Cactusmania, che ha ricevuto il premio speciale dalla giuria per la Mangave® "Praying Hands” a pagina 58-59.

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STORIE DI ATTUALITÀ Cover story 1

La comunicazione è tutto 2

A colpirci in particolar modo, durante questa 40esima edizione di IPM Essen, sono state le scelte comunicative delle aziende. Tutti, nessuno escluso, hanno voluto raccontare al meglio i loro prodotti, costruendo intorno ad essi stand pensati in ogni minimo dettaglio. 1) Flora Dania (Danish Ornamnetal Plants) ha riunito a IPM Essen 2024 tantissime aziende olandesi, nel padiglione 6, in un contesto da “fiera dentro la fiera”, coloratissimo e ricco di novità. 2) Gasa Group ha portato in fiera il claim “Nature to the people”, con un bellissimo stand dedicato all’amore per le piante. 3) World of Sprayroses, collettivo di coltivatori di sprayrose, ha realizzato uno degli stand più colorati ed eleganti.

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3) L’urban jungle di Landgard ha catturato l’attenzione di tutti. L’allestimento realizzato per IPM Essen 2024 concretizza uno dei cinque trend presentati nel Trendbook 2024/25, Biophilic Boost.

Le novità non possono assolutamente mancare IPM Essen è una vetrina importantissima per le aziende che presentano, spesso, per la prima volta agli addetti ai lavori e al pubblico le loro novità. Soirée™ è la nuova (e adorabile) novità di MNP/Suntory. Coltivata solo da talea, questa pianta ha una struttura robusta, fiori più belli che sbocciano durante l’estate ed è resistente ad ogni condizione climatica. Morel Cyclamen ha portato a IPM Essen 2024 la sua corposa proposta, con alcune novitò, come Halios Rouge Satisfaction. Ciclamino rosso intenso con bordo bianco, dalla struttura robusta, ideale per fioriture tardive e resistente al freddo.


STORIE DI ATTUALITÀ Cover story

Atte nzi o ne a l l a so ste ni b i l i t à I temi del rispetto dell’ambiente, del riciclo e del riutilizzo sono ormai una costante anche nel nostro settore. Le aziende vogliono essere sempre più sostenibili e si impegnano a far sì che l’offerta dei prodotti sia sempre più mirata verso il benessere non solo delle piante, ma di tutto l’ambiente. La proposta di Modiform comprende tantissimi prodotti sostenibili, realizzati con materiali riciclati e spesso riutilizzabili.

Te n d e n z e f l o r e a l i

Grandissimi protagonisti di IPM Essen 2024 sono stati anche i fiori, tra tendenze, ispirazioni e flower show. Decorum, marchio che raggruppa più di 50 coltivatori olandesi, contribuisce alla diffusione di piante e fiori sinonimo di qualità, innovazione e sostenibilità. All’interno della Green City, l’area espositiva del padiglione 1 dedicata a tendenze, tantissime proposte floreali e composizioni da cui lasciarsi ispirare. Just Chrys Sempre all'interno di Green City, Just Chrys ha presentato il suo Lookbook 2024, con tantissime tendenze floreali con protagonisti i crisantemi.

IPM ESSEN TORNERÀ NEL 2025, DAL 28 AL 31 GENNAIO, SEMPRE A MESSE ESSEN. agriflortec

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STORIE DI ATTUALITÀ Focus fiere

Coltivare i contatti nel tempo Le fiere, dopo la pausa dovuta alla pandemia, sono tornate ad essere importantissime per il business delle aziende, che ad eventi come IPM Essen e Myplany & Garden sono tornate ad instaurare importanti relazioni commerciali, e non solo colloquio con Marco Orlandelli di Benedetta Minoliti

Il post pubblicato da Organizzazione Orlandelli con il premio ricevuto durante la manifestazione (Foto da profilo Instagram ufficiale @orlandelli.it)

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n grazie speciale a IPM Essen per averci conferito questo magnifico riconoscimento per essere stati espositori a Essen per 40 anni, fin dagli inizi”. Questa è la didascalia del post pubblicato sul profilo Instagram ufficiale di Organizzazione Orlandelli, che non ha mai “saltato un’edizione” di una delle

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fiere più importanti per il settore. Ma com’è cambiata nel corso del tempo? E, visto che Myplant & Garden si avvicina, quali sono i principali punti di forza di queste due manifestazioni? Lo abbiamo chiesto, proprio durante la 40esima edizione di IPM Essen, a Marco Orlandelli, Amministratore Delegato di Organizzazione Orlandelli.

Qual è il feedback che mi puoi dare rispetto a questa 40esima edizione di IPM? IPM e Myplant sono fiere di cui vedi l’efficacia nel tempo. I contatti che prendi oggi li coltivi poi nel tempo, anche perché tante aziende che vengono a Essen la primavera l’hanno già organizzata. Una fiera come questa è sicuramente


STORIE DI ATTUALITÀ Focus fiere

un ottimo momento per creare nuove connessioni e per mostrare al pubblico i propri prodotti al meglio, quasi pronto per la vendita nel caso delle piante, che in questo momento si esprimono quasi al massimo. Questo è il 40esimo anniversario di IPM Essen e noi non abbiamo mai saltato un’edizione di questa manifestazione. Sicuramente in questi anni avrai notato dei cambiamenti rispetto alle prime edizione della fiera. La fiera è cambiata tanto a livello strutturale, sono stati fatti investimenti importanti. I padiglioni, ad esempio, sono quasi tutti nuovi. Questa sicuramente è una bella novità perché vedi l’ente fiera in salute, e questo gli permette di investire. IPM si sta dando da fare, tra marketing, social e servizi, per rendere la fiera un momento bello per tutti. E per quanto riguarda invece Myplant? Parliamo di una fiera in crescita e questo non è scontato. IPM e Myplant, secondo me, vanno bene per le due posizioni temporali in cui sono state collocate, perché a fine febbraio a Milano vedremo delle piante completamente diverse da quelle che stiamo vedendo a fine gennaio a Essen. Myplant ha sicuramente caratteristiche diverse da IPM Essen: la prima ha un padiglione dedicato alle innovazioni tecnologiche molto valido, mentre la seconda ha dalla sua la forza del prodotto mediterraneo.

Marco Orlandelli, Amministratore Delegato di Organizzazione Orlandelli

Scansiona il qr code per leggere l’articolo dedicato ai prodotti per il Vertical Farming di Organizzazione Orlandelli sul numero 007 di Agriflortec dedicato alle innovazioni del settore

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STORIE DI ATTUALITÀ Report 2022

Florovivaismo italiano: la forza dei numeri Produzioni oltre i 3,1 miliardi di euro, +11,4% e cresce anche l’export. Il report di Myplant fa sognare di Nicolò De Rossi

A

poche settimane dalla fiera internazionale del verde professionale – 21-23 febbraio, Fiera Milano-Rho – Myplant & Garden rende noti gli ultimi rilevamenti ufficiali della produzione florovivaistica italiana. Una fotografia completa dell’anno 2022, realizzata a partire dai dati elaborati da CREA e ISTAT. Scopriamola insieme. La produzione del settore florovivaistico nazionale raggiunge quota 3,14 miliardi di euro, con una crescita annua dell’11,4%. Dentro a questo quadro, piante e fiori ornamentali valgono 1,46 miliardi di euro, mentre la produzione vivaistica sfiora l’1,68 miliardi (entrambi con un aumento dell’11,4% sul 2021). Un incremento davvero considerevole se confrontato con quello degli anni precedenti: +5,1% (2021/20), -2,6% (2020/19), +6,3% (2019/18) e +0,6% (2018/17). Merito di una produzione regionale forte, che aumenta

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in maniera omogenea, pur mantenendo i suoi primati regionali d’eccellenza: la Toscana conferma la sua importanza per i vivai, dove genera più della metà del profitto nazionale (ca 55%); per le produzioni floricole, invece, è la Liguria ad avere il primato nazionale con circa il 30%. Regioni importanti per la produzione sono anche Lombardia, per le attività vivaistiche (ca 10%), e Campania, dove le aziende sono specializzate soprattutto nella coltivazione di fiori in coltura protetta. Uno sforzo produttivo globale, quello italiano, che riunisce ben 17mila aziende e 47mila ettari di terreno dedicati al florovivaismo. La classifica delle produzioni italiane floricole e vivaistiche vede in testa Toscana e Liguria. 1° Toscana (31%) 2° Liguria (14%) 3° Sicilia (9,6%) 4° Lombardia (8,8%)

5° Lazio (6%) 6° Puglia (5,6%) 7° Emilia-Romagna (4,8%) 8° Veneto (4%) 9° Piemonte (2,7%) Fonti: Elaborazioni Myplant su dati CREA e ISTAT (% percentuale economica su Produzione nazionale).

Il report diffuso da Myplant riferisce anche sulla bilancia commerciale del Paese: il buon andamento dell’export garantisce un saldo positivo, +370 milioni di euro, nonostante l’aumento delle importazioni (da 600 a 865 milioni). Nello specifico, l’export italiano equivale a 1,23 miliardi di euro (valore di produzione): 780 milioni delle piante ornamentali e vivaismo (esclusi gli alberi da frutto e arbusti, che valgono 90 milioni); 300 milioni delle piante in vaso; 170 milioni derivati da fogliame, rami, muschi, licheni, ecc., e 135 dei fiori recisi.


STORIE DI ATTUALITÀ Report 2022

L’Italia del florovivaismo / 1 TOSCANA Vivai

Piante e fiori

prod. 2022 (mln €)

921

57

Variaz. % da 2021

+13%

+12%

% economica su Prod. naz. ca 55%

ca 3,8%

TOTALE PRODUZIONE FLOROVIVAISTICA 2022: 3,14 Mld € +11,4% dal 2021

Fonti: Elaborazioni Myplant su dati CREA e ISTAT (a prezzi base in Italia).

LIGURIA Vivai*

Piante e fiori

prod. 2022 (mln €)

435,6

Variaz. % da 2021

+11,7

% economica su Prod. naz.

ca 30%

2° Liguria (14%) 1° Toscana (31%)

*Dato non incluso nel report. Fonti: Elaborazioni Myplant su dati CREA e ISTAT (a prezzi base in Italia).

3° Sicilia (9,6%)

SICILIA Vivai

Piante e fiori

prod. 2022 (mln €)

93

208

Variaz. % da 2021

+11

+12,2

% economica su Prod. naz. ca 5,5%

ca 14%

Fonti: Elaborazioni Myplant su dati CREA e ISTAT (a prezzi base in Italia).

FRIULI-VENEZIA GIULIA CONQUISTA IL 5° POSTO PER PRODUZIONE VIVAISTICA: CON 68 MLN € NEL 2022, SUPERATA LA PUGLIA. FLOROVIVAISMO IN ITALIA: QUANTO VALE IL COMPARTO? 2022

2021

2020

2019

2018

2017

var. %

(mln €)

(mln €)

(mln €)

(mln €)

(mln €)

(mln €)

2022/21

Fiori e piante ornamentali

1461,5

1294,8

1230,7

1269,4

1165,6

1162,6

+11,4

Vivai

1677,5

1487,4

1417,7

1445,1

1398,8

1375,6

+11,4

Canne e vimini

2,2

2,1

2

2,1

2,2

2,3

+5

Totale aggregato

3141

2784,4

2650,4

2716,6

2556,6

2540,4

+11,4

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STORIE DI ATTUALITÀ Report 2022

L’Italia del florovivaismo / 2 LOMBARDIA Vivai

Piante e fiori

prod. 2022 (mln €)

165

111

Variaz. % da 2021

+11,5

+13,1

% economica su Prod. naz. ca 10%

ca 7,6%

17mila aziende, 45mila ettari di terreno dedicati al florovivaismo

4° Lombardia (8,8%)

Fonti: Elaborazioni Myplant su dati CREA e ISTAT (a prezzi base in Italia).

LAZIO Vivai

Piante e fiori

prod. 2022 (mln €)

50

141

Variaz. % da 2021

+13%

+10,5%

% economica su Prod. naz.

ca 3%

ca 9,6%

Fonti: Elaborazioni Myplant su dati CREA e ISTAT (a prezzi base in Italia).

7° EmiliaRomagna (4,8%). 5° Lazio (6%), 6° Puglia (5,8%),

PUGLIA Vivai

Piante e fiori

prod. 2022 (mln €)

67

109

Variaz. % da 2021

+10%

+10%

% economica su Prod. naz.

ca 4%

ca 7,4%

Fonti: Elaborazioni Myplant su dati CREA e ISTAT (a prezzi base in Italia).

EMILIA-ROMAGNA Vivai

Piante e fiori

prod. 2022 (mln €)

69

83

Variaz. % da 2021

+10%

+13%

% economica su Prod. naz. ca 4,1%

ca 5,6%

Fonti: Elaborazioni Myplant su dati CREA e ISTAT (a prezzi base in Italia).

EXPORT/IMPORT +370 MLN €

Italia seconda esportatrice europea del prodotto orto-florovivaistico

LOMBARDIA +13,1% SUL 2021: CON 111 MLN € È LA QUINTA REGIONE PER PRODUZIONE DI PIANTE E FIORI.

70% dell’export italiano è destinato, nell’ordine, a Paesi Bassi, Germania, Regno Unito, Svizzera.

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STORIE DI ATTUALITÀ Innovazioni

Tecnologie al servizio del verde Vi presentiamo in anteprima alcune delle innovazioni che saranno presentate a Myplantech in collaborazione con Innovup-Italian Innovation & Startup Ecosystem di Benedetta Minoliti

M

yplant & Garden è un importante momento, per aziende e addetti ai lavori, per focalizzarsi sulle nuove soluzioni tecnologiche, sulla robotica, la digitalizzazione, le rinnovabili, la gestione e il risparmio idrico e energetico e molto altro. Secondo i dati dell’Osservatorio Smart Agrifood (Politecnico di Milano), nel 2021 il settore agricolo italiano ha raggiunto quota 1,5 miliardi di euro di investimenti in innovazione digitale, con una proiezione di crescita superiore all’8% annuo nel quinquennio successivo. Myplant con Myplantech e in collaborazione con Innovup-Italian Innovation & Startup Ecosystem, associazione nata per rappresentare il sistema dell’innovazione e aggregare startup, si pone come obiettivo, durante la fiera, quello che offrire uno spaccato delle imprese che lavorano per proporre prodotti e servizi all’avanguardia, mettendo al centro del loro operato ricerca e sviluppo.

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STORIE DI ATTUALITÀ Innovazioni

1

(1) Ageon L’azienda di Cuneo, specializzata nella fornitura di prodotti e servizi per le coltivazioni fuori suolo in serra, propone il sistema G.IoT.To per la raccolta, il salvataggio e la fruizione di dati inCloud. ageon.it

(2) Aquaponic Design Starup spin off dell’Università di Bologna, progetta e realizza impianti di coltivazione fuori suolo su misura per le aziende agricole, privati, pubblica amministrazione e scuole. A Myplantech presenta minibraga DWT, slot di coltivazione verticale plastic free realizzato in materiale eco-innovativo liquid wood. aquaponicadesign.it

2

(3) Koppert Italia L’azienda propone un sistema integrato di conoscenze e soluzioni naturali e alternative ai pesticidi chimici in grado di migliorare la salute e la resilienza delle colture e delle produzioni, come Swirski Ulti-Mite, prodotto a base di acaro utile. koppert.it

3 4

(4) Nantoo La startup e società benefit presenta una gamma di accessori che rivoluzione l’aspirazione outdoor. I sistemi ecologici proposti consentono di trasformare i rifiuti in risorse grazie alla collaborazione con nuova filiera di Upcycling LeafCycle. nantoo.net

5

(5) Moasure Il sistema Moasure ONE, presentato dall’azienda britannica, è il primo strumento al mondo di misurazione basato sul movimento in grado di eseguire più di 500 rilevazioni al secondo, dando il rilievo completo di quote e in scala anche in presenza di ostacoli. moasure.it

(6) Lualtek L’azienda produce il sistema che supporta i coltivatori rendendo semplice la gestione agricola anche di grandi distese, anche in assenza di internet ed elettricità. lualtek.io

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STORIE DI ATTUALITÀ Innovazioni

(7) Progetto20 Comfort20 è il sistema modulare di raffrescamento a “porte aperte”, gestibile da remoto, per la mitigazione delle temperature estive all’interno di serre in ferro/vetro o ferro/plastica. progetto20.it

(8) Agricontrol

7

8

C-AGRIK-DWP-NET è la centralina che calcola la temperatura di rugiada dell’aria e interviene con un sistema di ventilazione o deumidificazione per evitare la formulazione di condensa di foglie, prevenendo così l’insorgere e la diffusione di malattie fungine. agricontrol.it

(9) Organizzazione Orlandelli Vertical Farming è il sistema ideato per la coltivazione idroponica indoor composto da 2 vasche con scanalature e passaggi studiati per il carico/scarico dell’acqua, lampade tubolari e led con specifici spettri studiati per gli ambienti chiusi o poco illuminati. orlandelli.it

10 9

(10) BioSoil Expert Da anni l’azienda si occupa di dry garden attraverso l’utilizzo dei teli pacciamanti biodegradabili. Tra le soluzioni proposte il sistema Garden Cage, costituito da pareti vegetali in gabbionate metalliche elettrosaldate, alternativa alle recinzione in gabbionate che utilizzano pietre. biosoilexpert.com

(11) Fertinyect L’azienda spagnola presenta a Myplantech Ynject Go, dispositivo endoterapico per alberi e palme che a bassa pressione ed elevato volume inietta nel flusso vascolare formulazioni specifiche in totale compatibilità con la fisiologia delle piante, senza disperdere sostanze nell’ambiente. fertinyect.com

(12) Li-cor L’azienda statunitense presenta a Myplantech un sistema, un porometro compatto con fluorometro, di misurazione di conduttanza stomatica e fluorescenza della clorofilla sull’area fogliare. licor.com

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STORIE DI ATTUALITÀ Appuntamenti

Tutto pronto: si torna a Myplant & Garden Dal 21 al 23 febbraio tornerà, per la sua ottava edizione, la fiera professionale dell’orto-floroviviasmo, del garden e del paesaggio realizzata da V Group srl (Gruppo IEG) e sostenuta dalle aziende dell’omonimo Consorzio di Penelope Moran

ne 20, dove saranno presentati piante, alberi, manti, macchinari e molto altro relativo alla costruzione e manutenzione degli spazi esterni e al legame tra verde, paesaggio e sport. Andando avanti, il padiglione 12 presenterà un triplo percorso di visita: fiori e decorazioni da un lato, soluzioni e prodotti per la cura del verde dall’altro, più le novità. Il Décor District quest’anno si sdoppia, tra il padiglione 12 e il padiglione 8, dedicato alla creatività e al business. GARDEN CENTER NEW TREND

I

riflettori sono puntati su Myplant & Garden, che dal 21 al 23 febbraio trasformerà 4 padiglioni di Fiera Milano-Rho in un maxi giardino di 50mila mq. La manifestazione, giunta alla sua ottava edizione, è realizzata da V Group srl (Gruppo IEG) e sostenuta dalle aziende dell’omonimo Consorzio. “Piazza degli affari” sempre più ricca e proficua per il comparto del verde, Myplant & Garden è anche la “grande agorà” delle relazioni, della formazione, della condivisione di conoscenze e del confronto grazie ad un ricco calendario di incontri, convegni, meeting ed eventi. I PADIGLIONI

I 4 padiglioni di Fiera Milano-Rho fa-

ranno da palcoscenico a tantissime novità e innovazioni, dalla botanica alla motoristica, fino alla digitalizzazione, ai materiali costruttivi e all’economia circolare. Il padiglione 16, nucleo primigenio della manifestazione, sarà il luogo in cui verranno presentate le novità in campo orto-florovivaistico, dalla aromatiche alle piante da interno, dalle cactacee ai bonsai, fino ai rivestimenti verdi, alle alberature e piante da frutto. Ma non solo. Perché il padiglione 16 mostrerà anche un’ampia panoramica sui servizi per i mercati e le imprese, vasi e contenitori, il comparto della tecnica in generale, dai substrati ai nutrienti, fino alle soluzioni antiparassitarie. Sport&Landscape saranno invece protagonisti del padiglio-

In un’area più grande rispetto a quella delle edizioni passate, torna Garden Center New Trend, il format che anticipa le tendenze del mercato, a tema Next Generation. Saranno sei le aree tematiche che animeranno lo spazio, tra garden toys, laboratori eco-educativi, jungle style domestici, salutistica, socialità e l’arena che ospita incontri e workshop. I CONVEGNI

Myplant & Garden offrirà un’ampia proposta di meeting, convegni, incontri e workshop. Questi saranno un’importante opportunità di networking, approfondimento e aggiornamento, e riguarderanno principalmente: arboricoltura, edilizia e paesaggio, floricoltura, forestazione, garden retail, gestione del verde, innovazioni tecnologiche, salute e inclusività, vivaismo, weeding.

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STORIE BREVI News

Nasce Wefert, azienda di produzione di fertilizzanti liquidi biostimolanti

L

a proprietà che per 50 anni ha guidato Agribios italiana, dopo la cessione a Yara, entra nel settore dei fertilizzanti liquidi biostimolanti lanciando un brand dedicato: Wefert. Alla guida della nuova realtà Giovanni Ravagnan, in qualità di CEO, e Carlo Alberto Antoniazzi, col ruolo di direttore tecnico e commerciale. Wefert, con sede nel nuovo stabilimento di 8.500 mq. coperti di Villafranca Padovana (PD), propone un catalogo che è frutto di anni di sperimentazioni e prove in campo che vede il suo principale punto di forza nei prodotti biostimolanti con inoculi di microrganismi utili. Il nuovo brand nasce con lo scopo di offrire soluzioni agli agricoltori di oggi, coniugando le loro necessità produttive col rispetto dell’ambiente, dei terreni e delle colture, e dando loro gli strumenti per un’agricoltura rigenerativa e per affrontare le sfide dell’European Green Deal. Wefert avrà anche il controllo del brand Il Paese Verde, divisione Home & Garden destinata al pubblico di appassionati del verde e hobby-farmer.

FLOROVIVAISMO: CON ESIODO SOTTO CONTROLLO I COSTI DI PRODUZIONE Per le aziende florovivaistiche italiane il controllo dei costi di produzione è diventato un elemento fondamentale per valutare i prezzi corretti da proporre al mercato per piante e fiore e per capire fino a che punto si possono applicare sconti affinché non venga meno il giusto reddito d’impresa. Per questo motivo Assofloro, sulla spinta delle aziende associate, a inizio 2023 ha avviato il progetto Esiodo, giusto a conclusione dopo un anno esatto. Il 17 gennaio, presso Palazzo Rospigliosi (Roma), è stato presentato lo strumento di calcolo dei costi di produzione per il florovivaismo, realizzato dalla sezione specialistica Assofloro con il supporto di un team di consulenti esperti nel campo fiscale ed economico-finanziario, coordinati dal dott. Gennaro Vecchione e dal dott. Massimo Pirone. Lo strumento di calcolo consentirà alle aziende di quantificare i costi di produzione, diretti e indiretti, di beni o attività. «Con questo progetto abbiamo risposto in primo luogo alla necessità delle aziende di avere sotto controllo i costi delle produzioni e potersi così affacciare sul mercato con prezzi che non siano al di sotto dei costi di produzione» ha dichiarato Nada Forbici, presidente di Assofloro. «Il lavoro che abbiamo fatto è stato anche un percorso di consapevolezza da parte delle aziende: essere messi davanti ai costi reali del proprio lavoro consente di porsi in modo corretto rispetto al mercato. Esiodo va anche nella direzione di contrastare la concorrenza sleale e azioni scorrette che mettono a rischio l’equilibrio del mercato e danneggiano l’intero settore». Lo strumento di calcolo proposto da Assofloro sarà presentato anche in occasione della prossima edizione di Myplant & Garden.

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GALABAU, 25 ANNI DA FESTEGGIARE Non solo greenup festeggia i suoi 25 anni. Anche GaLaBau, la principale fiera internazionale per il verde urbano e gli spazi aperti, si prepara a festeggiare il suo 25esimo anniversario. La chiusura delle iscrizioni a GaLaBau 2024 è avvenuta poco prima di Natale e gli organizzatori si ritengono molto soddisfatti del riscontro avuto dalle aziende che si sono registrate per partecipare all’evento. «Siamo molto soddisfatti del continuo interesse per l’evento e del fatto che le prenotazioni abbiano già quasi raggiunto il livello della superficie espositiva totale dell’ultimo GaLaBau del 2022» ha affermato Stefan Dittrich, direttore del GaLaBau di NürnbergMesse. «Per molti clienti affezionati, GaLaBau è un appuntamento fisso, ma ci sono anche numerosi nuovi clienti che hanno deciso di partecipare alla fiera. Attualmente è più importante che mai discutere attivamente delle sfide del cambiamento climatico» ha aggiunto Dittrich. Nel contesto della sostenibilità ambientale l’intero settore sta dimostrando un costante impegno per lo sviluppo di soluzioni che contribuiscano attivamente all’adattamento climatico in molte aree dell’orticoltura e del giardinaggio. Questi sforzi saranno riconosciuti ancora una volta a GaLaBau 2024, richiamando l’attenzione degli espositori su prodotti e soluzioni utili. Questo obiettivo sarà raggiunto anche attraverso il format GreenBlue Path.

Carbon Planet lancia l’omonima piattaforma online

C

arbon Planet, startup innovativa e società benefit italiana, ha lanciato l’omonima piattaforma online. Questa si pone l’obiettivo di contribuire al processo di decarbonizzazione e di fornire alla aziende uno strumento per lo scambio di crediti di carbonio di alta qualità, in linea con la “proposta di regolamento che istituisce un quadro di certificazione dell’Unione per gli assorbimenti di carbonio” promossa dall’UE, rendendo il business dei crediti di rimozione trasparente e certificabile. Carbon Planet è un marketplace che, attraverso la tecnologia Blockchain, permette alle imprese di compensare e rimuovere le proprie emissioni con crediti di carbonio di alta qualità, garantendo la tracciabilità e l’unicità dei certificati di rimozione di CO2, evitando così il rischio di double couting. La tecnologia Blockchain viene utilizzata per tracciare in modo sicuro e permanente i certificati di rimozione (CDR) presenti sulla piattaforma, monitorandone il percorso della loro generazione e certificazione al loro utilizzo. Le aziende potranno così compensare le proprie emissioni residue in modo efficiente e trasparente.


STORIE BREVI News

IPM ESSEN, OLTRE MILLE ALBERI DONATI AI SUOI ESPOSITORI PER IL SUO ANNIVERSARIO Per il 40esimo anniversario di IPM ESSEN, Messe Essen ha pensato ad un regalo speciale per i suoi espositori. Ogni stand, durante il primo giorno di fiera, ha ricevuto un buono per piantare alberi attraverso la piattaforma Treedom, che collabora con piccoli agricoltori in Africa, America centrale e meridionale e Asia Meridionale. Così, verranno piantati degli alberi in queste località, contribuendo a un ecosistema sostenibile e assicurando ad essi una parte del loro reddito. «Il nostro cuore batte verde, ecco perché abbiamo voluto fare un regalo speciale ai nostri espositori per la 40esima edizione di IPM Essen» ha spiegato Andrea Hölker, project manager di IPM Essen. «L’iniziativa di piantare alberi si allinea perfettamente con la fiera. Allo stesso tempo, in questo modo rendiamo il pianeta un po’ più verde e sosteniamo l’agricoltura locale».

Isoëtes malinverniana riportata nel parco lombardo della Valle del Ticino

Isoëtes malinverniana, pianta acquatica endemica italiana a rischio di estinzione nel suo ambiente naturale - Foto Thomas Abeli

C

onosciuta anche come calamaria di Maliverni, Isoëtes malinverniana è una rara felce acquatica di origine mesozoica esclusiva di Piemonte e Lombardia ed è tra le piante endemiche italiane maggiormente minacciate di estinzione, con un declino delle popolazioni che ha raggiunto il 90% negli ultimi 20 anni. In Lombardia, nel 2023, è stato costituito un tavolo permanente per la conservazione di questa specie di interesse comunitario, come sancito dalla Direttiva EU Habitat 93/42/CEE, nell’ambito nel progetto LIFE IP GESTIRE 2020. Il tavolo comprende tutti gli Enti coinvolti nella gestione e conservazione di questa pianta: Regione Lombardia con la Direzione Generale Territorio e Sistemi

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Verdi, Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste (ERSAF), Centro Flora Autoctona della Lombardia, Parco Lombardo della Valle del Ticino, Consorzio di Bonifica Est Sesia, Università di Pavia e Roma Tre e Orto Botanico Città Studi dell’Università degli Studi di Milano. Il risultato principale di questo tavolo è il reinserimento in natura di Isoëtes malinverniana presso la Roggia Magna (Pavia), area storica di presenza di questa specie, con la messa a dimora di circa 100 esemplari provenienti dall’Orto Botanico dell’Università di Pavia, dove questa specie viene regolarmente propagata. “La reintroduzione sperimentale di Isoëtes è un risultato molto importante, ottenuto in meno di un anno di coordinamento di molti Enti” ha affermato Alessandra Norcini, dirigente della Struttura Natura e Biodiversità di Regione Lombardia. “Non si tratta di un punto di arrivo, bensì dell’inizio di un percorso che prevede il monitoraggio della popolazione e la messa a dimora di ulteriori piante, fino ad ottenere una popolazione stabile” ha poi affermato Thomas Abeli, botanico del Dipartimento di Scienze dell’Università degli Studi Roma Tre. Oltre alla reintroduzione presso la Roggia Magna, alcuni esemplari di Isoëtes sono stati trasferiti, lo scorso 15 dicembre, all’Orto Botanico di Città Studi a Milano. Questo ha dato il via ad una nuova coltivazione in cattività che sarà funzionale al rafforzamento della conservazione ex situ della specie. “Se tutto andrà come previsto, Isoëtes malinverniana potrà diventare un simbolo di riconciliazione tra attività umana e natura in una delle aree più antropizzate e intensamente sfruttate d’Italia” ha concluso il prof. Simone Orsenigo del Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Pavia.


STUDI BREVI Sondaggio

Substrati e terricci, come si sta evolvendo il settore? Il sondaggio di AIPSA in collaborazione con agriflortec e greenup

greenup AIPSA, Associazione Italiana Produttori Substrati di coltivazione e Ammendanti, sta realizzando un sondaggio, in collaborazione con le nostre riviste tecniche agriflortec e greenup, sui substrati e sui terricci. L’obiettivo del sondaggio, rivolto a coltivatori e rivenditori, è quello di realizzare una fotografia del mercato dei substrati e dei terricci creando, una volta raccolti i dati, uno strumento utile per la filiera e tutti gli operatori professionali.

Sei un coltivatore? Rispondi al sondaggio scansionando il qr code

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Dì la tua, perché la tua opinione è importante!


FOCUS AIPSA INFORMA in collaborazione con

Idroponica: la sua storia e il ruolo dei substrati Una crescita costante e sempre più superfici utilizzate per questo metodo di coltivazione fuori suolo dove la nutrizione delle piante “avviene esclusivamente attraverso una soluzione nutritiva” di Daria Orfeo, ha collaborato Luisa Falcone

L

a coltivazione idroponica in Italia registra una crescita costante negli investimenti e nelle superfici dedicate. Viene definita nel glossario Aipsa come “il metodo di coltivazione facente parte dei sistemi di coltivazione fuori suolo, nel quale, la nutrizione, delle piante avviene esclusivamente attraverso una soluzione nutritiva”. In tali sistemi il substrato, quando presente, riveste quasi esclusivamente un ruolo di sostegno e può essere costituito da: perlite, lana di roccia, argilla espansa, torba, vermiculite, fibra di cocco, iuta, in monocomponente o miscela.” LE ORIGINI DI QUESTA TECNICA DI COLTIVAZIONE

Utilizzata dalla metà del 1800, da due fisiologici tedeschi Julius von Sachs e Wilhelm Knop, a scopi scientifici sperimentali, per lo studio dei meccanismi di assorbimento e dislocazione degli elementi nutritivi da parte delle piante, rappresenta oggi, una delle tecniche colturali più in espansione. Per l’uso dell’idroponica nella produzione commerciale di piante orticole, bisogna arrivare a cavallo tra le due guerre mondiali, dove gli studi di Hoagland, Arnon e Gericke, in California aprono la strada alla moderna idroponica. Il primo “manuale”, con gli studi condotti presso la California Agricultural Experiment Station - The Water culture method for growing plants without soil - viene redatto nel 1938 e

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successivamente revisionato nel 1950, in risposta alle richieste di informazione da parte dei coltivatori e hobbisti, per chi vuole approfondire il manuale è disponibile sul web. Questa tecnica pur suscitando un notevole interesse ha dovuto aspettare una ventina d’anni per vederne un uso in agricoltura consolidato. LE CARATTERISTICHE DEI SUBSTRATI

Che caratteristiche hanno i substrati per l’idroponica? Il substrato, con un ruolo prevalentemente di supporto per la pianta e l’apparato radicale, di solito in forma pressata, in forma di lastra o cubi, o in sacchi coltura, può essere composto da matrici minerali e/o organiche e anche se spesso si utilizza per descriverli il termine “inerte”, questo non è da intendersi come poco importante. Vediamo brevemente i più utilizzati. Substrati costituiti da lana di roccia, materiale ottenuto dalla lavorazione di rocce basaltiche, calcaree e carbone che dopo essere state fuse insieme ad una temperatura superiore a 1600°C viene raffreddato subendo un’espansione circa 90 volte superiore al volume iniziale ed assumendo una struttura fibrosa e compatta. Substrati a base di perlite espansa, materiale derivante da una roccia

vulcanica effusiva di colore variabile tra il grigio e il rosa, in grado di espandere il volume fino a 20 volte rispetto a quello originale quando viene sottoposta a temperature elevate, prossime al suo punto di rammollimento. La perlite espansa garantisce un ottimo controllo della gestione idrica, del drenaggio e di un’adeguata aerazione della zona radicale, condizione essenziale per lo sviluppo e la crescita della pianta. LA FIBRA DI COCCO

I substrati di fibra di cocco rappresentano una delle soluzioni più diffuse per quanto riguarda le coltivazioni fuori suolo e per chi intende optare per un prodotto organico. Quando si parla di substrati in fibra di cocco è bene specificare che si tratta sempre di una miscela costituita da più componenti sempre derivati dal cocco, ma sotto forma di differenti dimensioni e caratteristiche fisiche (midollo, chips, fibra). Grazie alla possibilità di modificare le percentuali di ogni elemento della miscela è possibile ottenere substrati con caratteristiche e comportamenti differenti (es substrati con minore o maggiore capacità drenante) per poter rispondere alle esigenze richieste dalla tecnica di coltivazione e dalla tipologia di pianta allevata.

Dario Orfeo / Agronomo e consulente per il settore dei fertilizzanti, substrati e ammendanti. Dal 2007 è segretaria di AIPSA, l'associazione italiana dei produttori di substrati di coltivazione e ammendanti.


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FOCUS Marketing

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on è più sufficiente essere sostenibili. Dobbiamo essere rigenerativi.Ora è il momento in cui dobbiamo concentrarci sull’enorme significato della sostenibilità, dell’ambiente e del cambiamento climatico. Non siamo solo noi che cerchiamo di raccontare e informare sul settore a dirlo e ad essercene resi conto ma anche le realtà che creano aggregazione e incontro, come le fiere. Una recente ricerca firmata dalla fiera Glee di Birmingham, A Greener Future for Garden Retail, riflette sul tema del futuro sostenibile del settore. Quali sono i cambiamenti a cui prestare attenzione? Quali gli accorgimenti da abbracciare per creare una relazione solida con la clientela? E ancora, quali fornitori scegliere e cosa domandare loro? Tutti questi interrogativi, leciti e necessari, hanno trovato una risposta concreta e possono aiutarvi così a porre le basi per un domani più sostenibile, per davvero. Perché se è vero che spesso la sostenibilità può essere

Il garden retail che verrà L’unica certezza è che la sostenibilità sarà protagonista ma per farla entrare negli ingranaggi del settore si richiederà una visione concreta e la volontà di cambiare le regole del gioco. Per davvero di Alice Nicole Ginosa

stata presentata e percepita, in un primo momento, come un trend passeggero o una moda a cui omologarsi, oggi non è più così. Le aziende devono sposare la causa non solo per vendere di più ma anche per essere trasparenti, creare relazione, essere fautori del cambiamento. Un cambiamento necessario e che ormai non si può più rimandare. L’IMPATTO SUI CLIENTI

• I clienti richiedono sempre più spesso garanzie sulla provenienza dei prodotti e sui materiali utilizzati per realizzarli • Le aziende non possono permettersi di ignorare le questioni di

sostenibilità/tentare di ingannare i consumatori rendendo “verdi” le loro operazioni • Trasparenza e onestà nelle pratiche commerciali e nella comunicazioni sono essenziali per i consumatori. UNA NUOVA GENERAZIONE DI PRODOTTI

• Scegliere e puntare su prodotti con formulazione e packaging rispettosi dell’ambiente • I giovani influencer del verde testano e si fanno portavoce dei nuovi prodotti, avendo il potere di generare grande seguito

UN PERCORSO LUNGO MA VIRTUOSO

• In un percorso sostenibile è importante riflettere attentamente e pianificare in anticipo • Tenere in considerazione l'approvvigionamento responsabile e una catena di fornitura trasparente (processo di produzione, efficienza energetica e riduzione dei rifiuti, distribuzione delle merci e il modo in cui vengono trasportate, utilizzo e smaltimento dei prodotti e del loro imballaggio, politica aziendale sulla sostenibilità sociale).

L’articolo completo è disponibile sul numero 210 di greenup

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STORIE DI NOVITÀ Prodotti e servizi

Qualità sostenibile ILIP, prima a IPM Essen e poi a Myplant & Garden, presenta la gamma completa di prodotti Hortipack realizati in R-PET derivato dal riciclo di food packaging in PET post consumo e bottiglie di latte in R-PET di Penelope Moran

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prodotti Hortipack sono i protagonisti di IPM Essen e Myplant & Garden di ILIP. La gamma risponde alla crescente attenzione verso la sostenibilità da parte degli operatori del settore ortoflorovivaistico, che richiedono sempre più spesso prodotti realizzati in plastica riciclata. Le reference termoformate Hortipack sono realizzate in R-PET derivato dal riciclo di food packaging in PET post consumo e delle bottiglie di latte in R-PET. Dall’estrusione di queste plastiche, in diversi colori, deriva una materia prima seconda di colore grigio che connota la gamma Hortipack. La colorazione, oltre a valorizzare l’aspetto del prodotto ortofloricolo, facilità poi l’identificazione nei centri di selezione in fase di riciclo. GARANZIA DI QUALITÀ

I prodotti della gamma Hortipack non sono solo sostenibili, ma anche di qualità. Infatti, ILIP è in grado di garantire la qualità dell’R-

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PET impiegato. Questo perché l’azienda è una delle tre società del gruppo ILPA che insieme costituiscono un concreto modello di economia circolare in cui la catena di fornitura dell’R-PET e il processo produttivo sono integrati, assicurando origine e tracciabilità del materiale. LA GAMMA COMPLETA

Tra i prodotti Hortipack frutto del progetto T2T (tray to tray) R-PET troviamo le cassette con alveoli e i vasi da 10 e 14 cm. Le caratte-

ristiche dei prodotti proposti da ILIP sono molteplici: facilità di utilizzo nelle linee di produzione, riduzione dei fermi macchina, resistenza alla manipolazione e aumento del numero di pezzi negli imballi grazie alla facile disimpilazione. La gamma completa di cassette e alveoli comprende diversi modelli da 6, 8 e 10 posti, disponibili anch’essi anche in R-PET, nella versione normale oppure con finestra. ILIP, inoltre, realizza anche i portavasi in R-PET che, grazie all’elasticità dei materiali, garantiscono la stessa capacità di carico di quelli in PS e non si rompono durante le operazioni di carico e scarico.


STORIE DI NOVITÀ Fiandre

Focus sui prodotti del territorio A IPM ESSEN le aziende belghe riunite sotto VLAM, l’Ente di marketing agricolo delle Fiandre, hanno presentato le loro novità, focalizzandosi sulle piante tipiche, dalle azalee alle piante da interno fiorite di Penelope Moran

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e aziende belghe sono, sin dalla prima edizione, protagoniste di IPM ESSEN. Quest’anno 32 aziende si sono riunite sotto VLAM, l’Ente di marketing agricolo delle Fiandre, per presentare le loro novità, focalizzandosi sui prodotti tipi del territorio come: azalee, rododendri, piante da interno fiorite, alloro fiammingo e crisantemi.

HORTINNO 'BLOOM'Z BOUQUET' • Azalea con rami dritti a forma di bouquet • Multicolore • Periodi di fioritura lunghissimo • Proprietà di purificazione dell’aria • Utilizzabile anche nelle composizioni floreali Hortinno ‘Bloom'Z Bouquet’ © Hortibreed NV – Hortinno

HELLEBORUS X ERICSMITHII 'VIV ® OLIVIA' • Helleborus ricco di fiori • Variazioni di colori stagionali: boccioli rosa, fiori bianco crema • Periodi di fioritura di cinque mesi • Resistente all’inverno • Adatto alle api Helleborus x Ericsmithii ‘ViV ® Olivia’ © Microflor

PRIMULA ACAULIS 'CHINESE NEW YEAR F1 • Nuova gamma di colori: fiori dorati con parte inferiore rosso scuro • Fiori simili a boccioli di rosa • Eccezionale durata di conservazione • Fioritura uniforme • Periodo di fioritura: da gennaio a marzo Primula acaulis ‘Chinese New Year F1‘ © Rudy Raes Bloemzaden

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STORIE DI NOVITÀ Cooperative

La nascita dell'eCommerce

Eccellenza ligure La Cooperativa L’Ortofrutticola di Albenga, nata nel 1941, è la più grande cooperativa agricola della Liguria, con un magazzino da cui ogni anno transitano 5 milioni di piante, dalle frutticole alle aromatiche, fino alle floreali

Nel 2024 la Cooperativa L’Ortofrutticola di Albenga proporrà un’importante novità: il portale di eCommerce B2B. Questo sarà presto disponibile e consentirà ai clienti di poter gestire i propri approvvigionamenti con tempestività, flessibilità ed estrema semplicità.

di Penelope Moran

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a più grande cooperativa agricola della Liguria, fondata nel 1941 e che oggi conta circa 600 aziende agricole associate e oltre il 60% di superficie coltivabile della Piana di Albenga. In poche parole, parliamo della Cooperativa L’Ortofrutticola di Albenga. La sede della Cooperativa, dislocata nelle vicinanze dell’uscita autostradale di Albenga, è disposta su una superficie totale di 30mila mq. Qui si trovano: uffici, una moderna area logistica di oltre 3mila mq con magazzino e un Ortoshop dove privati e professionisti possono trovare tutto per l’agricoltura, l’orto, il giardino, gli animali domestici e da cortile e molto altro. «La nostra missione è valorizzare attraverso un’attività commerciale che trova sbocco in Italia e in Europa le produzioni degli associati, aziende tipicamente di piccole dimensioni, quasi sempre a conduzione famigliare» ha affermato Emanuele Barbieri, presidente della Cooperativa. «Un impegno, il nostro, per fare sì che le eccellenze che qui

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vengono prodotte attraverso un lavoro quotidiano fatto di sacrifici, passione ed esperienza, sia tutelato e riconosciuto, in Italia e all’estero». DALLE PIANTE IN VASO ALL’ECCELLENZA DEL TERRITORIO: LE ERBE AROMATICHE

Le piante in vaso, da quelle frutticole alle aromatiche, fino alle floreali, sono produzioni locali conferite alla Cooperativa dalle aziende associate della Piana di Albenga. Tutte le piante sono coltivate secondo le normative a basso impatto ambientale e sono certificate BIO e GlobalGap (Good Agricultural Practice). La vera eccellenza produttiva del territorio è rappresentata dalle erbe aromatiche, che grazie alla particolari condizioni ambientali favorevoli vengono coltivate con un minor

utilizzo di fitofarmaci. Ogni anno la Cooperativa vede transitare all’interno del proprio magazzino circa 5 milioni di piante di varie tipologie, che vengono confezionate in funzione delle diverse richieste ed esigenze dei clienti. LA PARTECIPAZIONE A IPM ESSEN E MYPLANT & GARDEN

«Siamo consapevoli del ruolo che svolgiamo sin dalle nostre origini e siamo fortemente orientati a mantenerlo, aumentando la nostra presenza sui mercati internazionali, trasmettendo ovunque l’originalità e la qualità dei prodotti della Piana di Albenga e l’importanza del lavoro che i nostri soci svolgono da sempre» ha affermato Barbieri. «Per questo partecipiamo da tempo alle principali fiere dedicate ai prodotti floricoli e ortofrutticoli. Nel 2024 saremo presenti a IPM 2024 e Myplant & Garden».


STORIE DI NOVITÀ Substrati

Nutrire e rigenerare Abribios italiana presenta Eco Booster, un innovativo substrato attivo da esclusivi processi di fermentazione controllata di sostanze naturali, in grado di stimolare l’attività dei microrganismi utili già presenti nel suolo o aggiunti di Penelope Moran

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e concimazioni minerali, applicate nei decenni in via predominante, quando non esclusive, hanno dimostrato nel tempo i loro limiti nel reintegrare gli elementi nutritivi asportati dalle colture e/o persi per diversi fenomeni, come dilavamento, evaporazione o retrogradazione. Tutto questo porta con sé una serie di problemi di asfissia che influenzano negativamente la fertilità biologica. Questi fenomeni impongono spesso all’agricoltore di incrementare gli input nel processo produttivo, soprattutto in termini di fertilizzanti, per riportare le performance a livelli ottimali. Per tutti questi motivi, Agribios italiana ha lavorato nell’ottica di ripensare la fertilizzazione puntando,

oltre a soddisfare le necessità nutrizionali delle colture, a rigenerare i terreni coltivati. Così, ha sviluppato ECO BOOSTER, un substrato attivo proveniente da esclusivi processi di fermentazione controllata di sostanze naturali, ricco di preziosi metaboliti, componenti enzimatiche attive e modulatori di crescita microbica. LA QUALITÀ AL PRIMO POSTO

ECO BOOSTER di Agribios italiana è un fertilizzante di altissima qualità, in grado di interagire positivamente con i processi alla base della fertilità dei suoli, favorendo la

crescita delle specie microbiche utili. L’effetto si esplica sui microrganismi utili già presenti nel suolo, di cui viene stimolata l’attività, ed eventualmente quelli aggiunti, in caso di impiego di concimi inoculati. Così, il prodotto ottimizza la reazione di biodegradazione e di stabilizzazione, mantenendo integri i più preziosi componenti nutrizionali e bioattivi. I fertilizzanti prodotti con la tecnologia ECO BOOSTER rigenerano i terreni stanchi, favoriscono i processi di umidificazione e promuovono la rapida degradazione delle sostanze inquinanti residuali. Inoltre, favoriscono lo sviluppo radicale e i processi di assimilazione di macro e micronutrienti. Tra i fertilizzanti di Agribios italiana che beneficiano della tecnologia ECO BOOSTER troviamo: Biophos, Dorado e Superoro.

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in collaborazione con

STORIE DI SETTORE Prove in campo

Si prepara un’estate superba Le prove del Centro Sperimentale Ortofloricolo Po di Tramontana hanno messo alla prova varietà commerciali e nuove introduzioni. Alcune conferme e qualche chicca che incuriosisce di Marta Meggiolaro in collaborazione con Giovanna Pavarin

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a visita a Rosolina vale sempre il viaggio. I test varietali, svolti in modo professionale e preciso dallo staff guidato dalla dottoressa Giovanna Pavarin, richiamano gli addetti ai lavori che raccolgono informazioni attendibili sul comportamento delle varietà di diverse case di ibridazione in un contesto climatico e produttivo tipico del nostro Paese. Naturalmente occorre contestualizzare i risultati secondo il tipo di coltivazione: si è scelta una coltivazione veloce, tardiva, in vaso piccolo, per una vendita da realizzare a tarda primavera – inizio estate, proponendo l’uso come pianta da balcone ricadente, in sostituzione del geranio e della petunia, come indicato dalle associazioni di produttori venete. Precisazione doverosa perché con una colHanno collaborato ai test: tivazione a ciclo lungo i risultati sarebbero diversi. La prova è stata effettuata nelle strutture del centro, quindi in serra in Dummen Orange ferro vetro con bancali, usando vasi termoformati del 14, con Graines Voltz irrigazione a flusso e riflusso e senza effettuare trattamenti Graff con nanizzanti, usando come substrato Brill fioriture Plus Lazzeri PA. Il test estivo, iniziato in sett. 23, è stato condotto sullo Padana stesso substrato di coltivazione, in vaso da 40 cm di diametro Selecta con 3 piante per vaso. Ecco allora le varietà che si sono fatte Syngenta notare durante i testi estivi del 2023, nell’ottica di effettuare una scelta più consapevole in vista della stagione 2024.

Per approfondire La dottoressa Giovanna Pavarin è a disposizione per ulteriori informazioni. Sul sito di veneto agricoltura si trovano le schede tecniche di tutti i test varietali e anche un report che raccoglie le osservazioni svolte dal 2019 al 2023. Venetoagricoltura.org

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STORIE DI SETTORE Prove in campo

SUNDAVILLE Early Pink: la nuova generazione di

Sundaville aggiunge alla Early Scarlet e alla Fuchsia Pink un bel rosa con analoga struttura e versatilità d’impiego in fioriera.

SUNDAVILLE Classic Gold: ottima conferma anche per quest’anno per la dipladenia più facile e rustica in un colore storicamente difficile per questa pianta.

SUNDAVILLE Classic Red 2.

DIAMANTINA Tourmaline Rose Splash.

Portamento un po’ più eretto rispetto alla Red tradizionale, ma maggiore abbondanza di fioritura e tenuta del colore anche in pieno sole.

Portamento decisamente eretto e enormi fiori rosa intenso con occhio rosso, una dipladenia sicuramente non convenzionale ma appariscente.

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STORIE DI SETTORE Prove in campo

DIAMANTINA Amber Star: un colore unico, caldo e brillante appena più chiaro in pieno sole, con fioritura continua.

RIO White imp.: alla sua introduzione ufficiale nella serie Rio, si conferma ottima per caratteristiche sia vegetative che di fioritura.

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DIAMANTINA Tourmaline Intense Fuchsia:

varietà che attrae per l’intensità e l’assenza di occhio, con ottime tenuta al sole in una colorazione solitamente delicata.

RIO Lipstick: varietà di nuova introduzione, con fiori grandi e brillanti in una pianta compatta e molto fiorifera, con ottima resistenza al sole.


STORIE DI SETTORE Prove in campo

BRASILEIRA Red e BRASILEIRA Pink: serie in evoluzione, che offre però già punti fermi in queste due colorazioni, fondamentali per ogni assortimento.

DIVINA CLIMBING Pink e DIVINA CLIMBING Dark Red: ottima conferma per queste due varietà, ben

inquadrate in una nuova serie commerciale.

SEL White 085: auspicabile l’inserimento commerciale per questo ottimo bianco in test, fiorifero e compatto.

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STORIE DI SETTORE Prove in campo

Q-deville Samba: novità commerciale vigorosa con grandi fiori di un resistente rosso scuro.

Flordenia Red Flame e Flordenia Plus Pink Blush. In attesa di conoscere le scelte commerciali della Ditta che le ha testate, segnaliamo per queste due serie in evoluzione queste due varietà per le ottime caratteristiche dimostrate.

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QD-20: bel rosa intenso con occhio giallo, in una varietà molto fiorifera e compatta, prossima al passaggio commerciale.

White exp. Ottima varietà, dalla vegetazione esuberante e la fioritura abbondante e con fiori grandi.



STORIE DI SETTORE Show Your Colours La vincitrice del

Una rosa da giardino e da primo premio

premio Rosa Eskelund di Roses Forever Aps con Eva KählerTheuerkauf di IPM Essen e diversi partecipanti al premio (Fotografo BIZZ Holland)

Durante Show Your Colours IPM 2024, presso lo stand di BIZZ Holland, è stata premiata l’azienda danese Roses Forever Aps. Secondo e terzo posto rispettivamente per le proposte dell’olandese Vreugdenhil Young Plants e dell’americana Bailey Nurseries di Penelope Moran

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l premio Show Your Colours IPM 2024, una collaborazione tra IPM e BIZZ Holland, è stato consegnato, giovedì 25 gennaio, all’azienda danese Roses Forever ApS per la sua Rosa Hybrid Plant'n'Relax. Una rosa rampicante che può essere utilizzata praticamente ovunque e il nome del marchio racconta esattamente qual è l’intento di questo prodotto: plant & relax. Il premio è stato consegnato a Rosa Eskelund da Eva Kähler-Theuerkauf a nome dell'organizzazione IPM, nello

stand di BIZZ Olanda. Il secondo e il terzo posto sono andati rispettivamente a Cherry Tomato Brown Solanum Lycopersicum di Vreugdenhil Young Plants (Olanda) e First Editions® Eclipse® Bigleaf Hydrangea: Hydran-

Show Your Colours, in breve In occasione di IPM Essen 2024, il premio Show Your Colours, organizzato da Messe Essen in collaborazione con BIZZ Communications, è stato consegnato per la sesta volta. Il premio riguarda il valore aggiunto della pianta, espresso attraverso la storia che racconta, ovvero il suo storytelling. Possono essere presentati sia piante che presentazioni che spieghino il valore aggiunto, come etichette, un bel vaso, un concetto intelligente o delle semplici informazioni sulla pianta che possano attirare l’attenzione del cliente. Il premio, infatti, è stato creato proprio per incoraggiare le aziende a dare il giusto valore all’esposizione dei propri prodotti.

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gea macrophylla 'Bailmacseven' EUPBRAF di Bailey Nurseries (USA). LA GIURIA E LE VOTAZIONI

Le piante che hanno concorso per vincere il premio quest’anno sono state esposte allo stand di BIZZ Holland nel padiglione 8 della fiera. I visitatori hanno avuto tempo fino a giovedì 25 per votare la loro preferita, utilizzando delle monete speciali. Una giuria professionale composta da Sytse Berends, Blunt Communicatieadvies, Helma van der Louw, Hester van Lint ed Eva Kähler-Theuerkauf dell'IPM di Essen ha giudicato le piante candidate nel pomeriggio di giovedì. Il verdetto della giuria e i voti espressi dal pubblico della fiera hanno fatto sì che ad aggiudicarsi il primo posto quest’anno fosse la rosa da giardino Rosa Hybrid Plant’n’Relax di Roses Forever ApS.


STORIE DI SETTORE Royal Flora Holland

Novità tutte da scoprire Royal Flora Holland ha presentato, in occasione della 40esima edizione di IPM Essen, tantissime novità per il 2024. Dalle piante da interno ai fiori recisi, ecco le novità più interessanti presentate in fiera di Benedetta Minoliti

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n occasione di IPM Essen 2024, Royal Flora Holland ha presentato tantissime novità, dalle piante da esterno a quelle da interno, fino ai fiori recisi. Tutte le novità presentate seguono diversi criteri, tra cui: prodotto nuovo/diverso da quello esistente (ad esempio per la struttura del fiore o la forma e/o infiorescenza diversa), qualità adeguata (A1), disponibilità e nuovo codice VBN. Ecco quelle che ci hanno colpito di più.

Gypsophila Polar Bear di Ball SB Di grande tendenza negli anni ‘90, questo fiore è tornato di gran moda. La Gypsophilia simboleggia l’amore duraturo o eterno ed è presente in molte cerimonie legate all’amore, come matrimoni e battesimi.

Eustoma rus. double flowered ‘Rosanne Terracotta’ di Lugt Lisianthus

Opuntia jamaicensis Variegata Ghost di Hawaii Gartneriet I/S

Un fiore perfetto per la primavera, ma anche in estate, autunno e inverno, vincitore del Glazen Tulp Award 2024, il premio assegnato ogni anno alle migliori introduzioni sul mercato dell’orticoltura ornamentale.

Soprannominata “Cactus fantasma della Giamaica", questa pianta porta con sé una bellissima storia che risale a circa 50 anni fa e vede come protagonisti tre figli giardinieri in visita ai genitori della loro tata, dalla quale ricevettero ognuno una foglia di cactus Opuntia jamaicensis.

Tradescantia Pink Paradise di LUNDAGER

Hydrangea serrata Euphoria Pink di Van Son & Koot b.v.

Rhododendron Mollis Hortinno Parfumollis di FlorAmor

Una bellissima novità caratterizzata da foglie color rosa-grigio verde, di lunga durata e facile da curare.

Questa ortensia, vincitrice del Glazen Tulp Award 2024, è molto attraente anche senza fiori e presenta una bellissima gamma di colori, perfetta per il giardino.

Il Parfumollis è un Mollis il cui profumo, meraviglioso, è facilmente percepibile quando i fiori sono aperti. Il Parfumollis, a differenza del Mollis che perde le foglie in inverno, ha un discreto portamento sempreverde, anche durante l’inverno mite.


STORIE DI SETTORE Porte aperte

Il Porte Aperte di Lazzeri ha permesso di visionare le varietà forti di Lazzeri, come Alaska e Superba New Glitter, e i progressi fatti nell’ibridazione dei rossi: Aida, Carmen e Maestro in primo luogo, con la possibilità di valutare anche nuove cultivar in test.

…che opera! Aida, Carmen e Maestro: tre varietà che lanceranno Lazzeri tra le stelle rosse di Marta Meggiolaro in collaborazione con Alessandro Fornasaro

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al palcoscenico di Sabaudia, Lazzeri si presenta nel mercato delle stelle di Natale ancora più forte e ancora più convinta che la strada giusta sia quella della qualità. Infatti, dopo aver conquistato il mercato con il miglior bianco e il miglior glitter, la storica azienda di Merano ha presentato nell’ultimo Porte Aperte le varietà con cui vuole affermarsi nel campo delle stelle rosse. Tre varietà adatte a qualsiasi condizione: Aida, Carmen e Maestro, già

conosciute e sempre più convincenti, a cui si aggiungono altre varietà rosse in test. «Il nostro bianco (Alaska) e il nostro glitter (Superba New Glitter) sono diventate le varietà di riferimento nel mercato internazionale» annuncia Andrea Lazzeri, Global Product Manager, «Ora il nostro obiettivo è conquistare il mercato del rosso con le nostre punte di diamante, varietà che non considero semplicemente della Lazzeri, ma di tutti noi: perché le abbiamo fatte produrre a

voi, in condizioni climatiche diverse, in strutture diverse e da mani diverse». E grazie a questo lavoro corale Lazzeri può presentare delle stelle capaci di brillare. IL VALORE DELLA FILIERA CORTA

L’intero processo produttivo delle poinsettie Lazzeri è 100% made in Italy, infatti tutto si svolge tra Sabaudia e Merano: ibridazione, selezione, piante madri e radicazione, nessun volo aereo subito dalle piante e condizioni climati-

Un weekend di informazione e formazione Il Porte Aperte di Lazzeri è stato inaugurato giovedì 30 novembre da un allegro “churrasco” in azienda, a cui sono seguiti, venerdì 1° dicembre, la visita all’esposizione delle poinsettie e un tour guidato nelle serre. Nella mattinata si è svolto anche un incontro gestito da Renato Ferretti, giornalista con una vasta esperienza nel settore. Dopo i saluti del proprietario, Franco Dallago, la proiezione del nuovo video istituzionale dell’azienda e un vivace scambio di battute fra Adriano Gobetti, CEO, e Andrea Lazzeri, product manager dell’azienda, sui prossimi obiettivi aziendali. Infine, con gli interventi del dott. Costantino Cattivello e del dott. Alex Toner, i coltivatori presenti hanno raccolto un quadro dei futuri scenari riguardo il mercato dei substrati e un bilancio sulla sperimentazione di substrati alternativi per ciclamino, dipladenia e poinsettia. Un focus importante, soprattutto in considerazione dei cambiamenti geopolitici e climatici in atto.

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Improvement continuo

Adriano Gobetti (a sinistra) e Andrea Lazzeri (a destra), posano orgogliosi accanto

A Sabaudia, a poca distanza dalle serre di radicazione nella sede di via Segreta, si trovano le serre storiche, dove ci sono le piante madri e soprattutto la selezione Élite. Si tratta della selezione da cui vengono ottenute le piante madri per gli anni successivi, scegliendo quelle che presentano le caratteristiche migliori.

alle varietà di Poinsettia presentate durante il Porte Aperte. Colore pieno e brillante, bel contrasto con il verde delle brattee inferiori e grande adattabilità a differenti condizioni di coltivazione: caratteristiche con cui Lazzeri è pronta ad affermarsi nel mercato delle Stelle di Natale rosse.

le e di fori che permettono l’areazione dell’apparato radicale. Oltre a questo Lazzeri sta sviluppando un nuovo progetto per una cassetta di carta, che consentirebbe di entrare in un ciclo di smaltimento più ecosostenibile. L’obiettivo, spiega Adriano, è quello di dismettere completamente l’uso della plastica nel più breve tempo possibile. Arrivederci al 2025 allora, quando il prossimo Porte Aperte ci permetterà di scoprire quanti e quali progressi avrà fatto Lazzeri e quali saranno le nuove mete da raggiungere.

che veramente ottimali per tutti gli stadi di produzione. «La scelta di avere, per molti dei nostri prodotti, tutto il processo produttivo in Italia è strategicamente importante» spiega Adriano Gobetti, CEO dell’azienda «e il motivo è presto detto: avendo tutto vicino riusciamo ad avere il completo controllo della gestione e abbiamo la possibilità di intervenire tempestivamente laddove ce ne fosse necessità, garantendo elevati standard di qualità. Gran parte del processo produttivo è automatizzato e stiamo continuando ad investire nell’innovazione. Questo ci ha consentito di velocizzare i tempi di imballo per offrire un prodotto sempre fresco ed in perfette condizioni. Alcuni processi però restano manuali come, ad esempio, il trapianto dei ciclamini, che viene eseguito con cura da manodopera specializzata, perché questo ci permette di ottenere una maggiore qualità». Innovazione quindi, ma con un occhio sempre rivolto alla qualità, per differenziarsi dalla concorrenza.

che nel continuo miglioramento delle tecniche e degli strumenti. Si tratta di cambiamenti volti a facilitare il processo di coltivazione dei clienti, e anche di adattarsi alle nuove esigenze che il nostro tempo richiede. Ad esempio, negli ultimi due anni Lazzeri ha sviluppato con Modiform un nuovo vassoio per la coltivazione dei ciclamini. È un vassoio da 66 fori, dotato di piedini che mantengono il vassoio sollevato dal piano del banca-

RICERCA E SVILUPPO, IL CUORE DELL’AZIENDA

Un momento dell’incontro di venerdì mattina: sul palco, da sinistra, Renato

La qualità di Lazzeri si manifesta an-

Ferretti, giornalista di settore, Franco Dallago, proprietario di Lazzeri, Andrea Lazzeri, product manager e Adriano Gobetti, CEO.

Sul sito aziendale è possibile sfogliare i nuovi cataloghi: www.lazzeri.com.

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STORIE DI SETTORE Vivaismo

Un incontro internazionale Un 2023 complessivamente buono, un grosso lavoro con l’estero e l’importanza di ritrovarsi a IPM Essen. Ne abbiamo parlato con Davide Romiti, titolare di Romiti Vivai colloquio con Davide Romiti di Benedetta Minoliti

Foto di Luca Bracali

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STORIE DI SETTORE Vivaismo

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n questo primo numero del 2024, dedicato alla fiere, abbiamo incontrato tantissimi addetti ai lavori, che ci hanno raccontato dal loro punto di vista manifestazioni come IPM Essen e Myplant & Garden. Proprio a Messe Essen abbiamo incontrato Davide Romiti, titolare di Romiti Vivai a Pistoia, che ha fatto un breve passo nel passato, parlandoci del 2023 dell’azienda, per poi guardare al futuro, focalizzandosi infine sulle fiere e sull’importanza che continuano ad avere per tutto il settore. Com’è andato per Romiti Vivai il 2023? È stata un’annata un po’ complicata sotto il punto di vista dei garden center a causa del meteo. Vuoi la primavera molto piovosa, vuoi un autunno troppo secco e poi super piovoso, non è stato d’aiuto alla vendita del prodotto. Per quanto riguarda il paesaggismo invece il lavoro è stato davvero ottimale. Nel complesso è stato un anno buono, siamo contenti e le cifre sono state buone. Prospettive per il 2024? Pensiamo simili al 2023. Come detto, dipende molto dal clima. Quest’anno pasqua è molto presto, quindi potrebbe essere d’aiuto per i garden center, per un secondo riassortimento. Ovviamente non va sottovalutato l’aspetto economico.

su questa 40esima edizione di IPM Essen? C’è sicuramente attenzione, calma e attesa. Ci sono mercati emergenti che si stanno sviluppando bene, rispetto agli anni precedenti, e mercati più “reali” dove c’è veramente attendismo, dovuto alla congiuntura economica. Gli addetti ai lavori vogliono vedere come si sviluppa la primavera per poi eventualmente muoversi. Da quanti anni partecipate a IPM? Da circa 15 anni.

Davide Romiti, titolare di Romiti Vivai

Voi lavorate principalmente con l’estero, corretto? Esatto, il 90% del nostro prodotto va all’estero. La nostra azienda esiste dal 1921, io rappresento la quarta generazione, e siamo basati quasi solo ed esclusivamente sulla vendita all’estero, che significa sia Europa che Paesi fuori dall’Unione Europea. Riusciamo a soddisfare i clienti dalla A alla Z e grazie ai nostri commerciali riusciamo a soddisfare i clienti ovunque si trovino. Qual è il feedback che mi puoi dare

E com’è cambiata la fiera? Una volta i padiglioni erano molto più rigidi, nel senso che 1 e 2 erano riservati solo ai tedeschi, ad esempio. Adesso è molto più libero, anche se poi l’impostazione generale è rimasta la stessa. Quanto è importante, per voi, incontrarsi, soprattutto dopo il Covid, ad una fiera come IPM Essen? La fiera è un momento d’incontro internazionale importantissimo. IPM, come le altre, non è più un momento dove si fanno gli ordini primaverili-autunnali, ma è un momento di contatto. Incontri i clienti, ti saluti, parli di come è andata la stagione, e hai modo di vedere dal vivo la nostra proposta.

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STORIE DI SETTORE Premio speciale

Un "effetto wow" L da pianta del futuro La Mangave Praying Hands di Cactusmania è stata premiata a IPM Essen 2024. Abbiamo parlato di questa nuovissima pianta, e non solo, con Annarita Manera, titolare dell’azienda colloquio con Annarita Manera di Benedetta Minoliti

a 40esima edizione di IPM Essen sarà davvero difficile da dimenticare per Cactusmania, che nel primo giorno di fiera ha ottenuto il premio speciale con la nuovissima Mangave® 'Praying Hands', incrocio tra un’Agave e una Manfreda dalle tantissime qualità, estetiche e non. Annarita Manera, titolare del vivaio di Ventimiglia specializzato in piante grasse, cactus e piante succulente, ci ha parlato dell’emozione nel vincere il premio e dell’importanza di fiere come IPM Essen e Myplant. Parliamo del premio speciale che avete vinto a IPM Essen. La Mangave® 'Praying Hands' è una pianta nuovissima, un incrocio tra un’Agave e una Manfreda, e ha proprio questa forma molto particolare di mani che pregano. È una pianta che cresce molto lentamente, ma sicuramente facile da coltivare e si presta tantissimo per i balconi e gli appartamenti, perché non occupa troppo spazio. Essendo una pianta lenta nello sviluppo coltiveremo questa varietà anche nella nostra nuova aziende che sta nascendo alle Canarie dove il clima permetterà a questa bellissima varietà di crescere e prosperare. Ho notato che spesso in questo tipo di competizioni viene premiata molto l’estetica, il cosiddetto “effetto wow”. Assolutamente, e questa pianta lo ha senza ombra di dubbio. Si nota, non passa inosservata. È sicuramente molto pratica e insolita. Molti giovani ragazzi, tanti uomini e donne di classe scelgono questa varietà per il suo carattere forte e deciso.

Annarita Manera, titolare di Cactusmania di Manera Bruno

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Comunque non viene mai meno neanche l’aspetto qualitativo. Spesso vengono premiate piante che sono resistenti al freddo, ad esempio, o hanno altre qualità che interessano soprattutto il cliente finale. Certo, e la Mangave® 'Praying Hands' ha tantissime caratteristiche di questo tipo, perché è resistente al freddo e ha bisogno di pochissima acqua. Anche


STORIE DI SETTORE Premio speciale

perché più la bagni più rischia di perdere la forma chiusa. Parlando di IPM Essen, come è andata? Per noi il primo giorno è stato eccezionale, avendo vinto il premio. Siamo soddisfatti, abbiamo avuto un’affluenza di qualità, che è la cosa più importante. Forse qualche numero in meno ma la vincita è stata un grande megafono. La prima volta che vince un’azienda italiana e per di più un’azienda che produce piante grasse! Una formica rispetto ai Golia olandesi. Cosa significa per voi partecipare a IPM Essen? Quando abbiamo iniziato, 13 anni fa, avevamo molto timore, perché come azienda abbiamo sempre voluto fare i passi lunghi come la gamba, non abbiamo mai voluto strafare. C’era quasi timore reverenziale all’inizio, mentre adesso ci sentiamo a nostro agio e siamo convinti di presentare dei prodotti diversi da tutti gli altri. Siamo riconosciuti per questo. Mangave® 'Praying Hands' protagonista di Myplantech La nuova varietà, vincitrice del premio speciale a IPM Essen 2024, sarà tra le protagoniste di Myplantech. Mangave® 'Praying Hands' di Cactusmania è resistente ai climi caldi e secchi, è molto decorativa e si adatta alla perfezione alla coltivazione sia in casa sia in eterno. Ha una crescita lenta, non richiede manutenzione, è resiliente al cambiamento climatico ed è stata definita “la pianta del futuro”.

E per quanto riguarda invece Myplant? È una bellissima fiera, ci abbiamo creduto fin dall’inizio e facciamo anche parte del consorzio che ha creato. Pensiamo che avremo una grande affluenza anche lì, anche perchè a differenza degli altri anni ho sentito che tutti verranno. Questo è molto importante perché serve in Italia un luogo di incontro.

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STORIE DI SETTORE Giardini

Consigli per il futuro Irrigazione smart, distinzione tra richieste del pubblico e del privato, coraggio e voglia di osare. Sono solo alcuni degli aspetti evidenziati da Studio Urka, Mirco Colzani e Sandro Degni per un giardinaggio professionale e un’architettura del paesaggio che sia sempre pronta a rinnovarsi, anche grazie alla collaborazione dei produttori di Benedetta Minoliti

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el numero 210 di greenup abbiamo indagato, con la collaborazione di Studio Urka, studio di architetti del paesaggio, Mirco Colzani, garden designer, e Sandro Degni, giardiniere professionista, il futuro del giardino, provando a coglierne tutte le possibili sfumature, dagli aspetti positivi a ciò che andrebbe rivisto per essere migliorato. Abbiamo quindi raccolto tutte le loro riflessioni e abbiamo estrapolato alcuni consigli utili per i produttori, per offrire piante al passo con le tendenze e, soprattutto, le esigenze, che continuano a cambiare nel tempo. DISTINGUERE AMBITO PUBBLICO E PRIVATO

Una distinzione da tenere in considerazione, per esigenze chiaramente diverse non solo per quanto riguarda gli spazi, è quella tra ambito pubblico e privato. Come notato da Studio Urka, per quanto riguarda l’ambito privato l’interesse per gli spazi esterni, complice anche la pandemia, è cresciuto notevolmente: «Negli ultimi anni si è sviluppato un maggiore interesse nei confronti degli spazi esterni, siano essi giardini, terrazzi o ville. La sensibilità è dovuta in parte dall’effetto post pandemia, che ha portato con sé una riscoperta della natura e in parte dalla voglia di abbracciare la moda del momento che mira a un mondo green e alla sostenibilità». Per quanto riguarda invece l’ambito pubblico, la situazione è un po’ diversa: «Le amministrazioni non comprendono come un verde gestito bene possa aumentare la percezione positiva di un luogo per i suoi fruitori e come questo possa di conseguenza aumentarne il valore dello stesso e delle attività commerciali limitrofe» ha spiegato Studio Urka. «A livello pubblico dovrebbe esserci una maggiore cura del verde: maggiore pulizia dei parchi, piantumazione più consapevole di specie adatte al tipo di suolo e di esposizione, una previsione della crescita di ogni singola specie e via dicendo». Sicuramente, come evidenziato dallo studio di architetti del paesaggio romano, bisogna tenere in considerazione diversi punti fondamentali per una corretta realizzazione di un giardino che guardi al futuro. Ad esempio, è importante tenere conto della grandi problematiche legate alla disponibilità d’acqua, puntando a “realizzare giardini a basso consumo idrico”. Un aspetto che, sicuramente, interessa anche i produttori.

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L’ATTENZIONE AL RISPARMIO IDRICO

L’esigenza di un giardino “smart” dove l’attenzione sia rivolta anche al risparmio delle risorse idriche è sottolineato anche da Sandro Degni, che ha evidenziato come la richiesta sia sempre più legata ad un giardino che sia “tecnologico, immobile e fiorito 12 mesi all’anno”. Nonostante questo, secondo Degni, contravvenga a “tutte quelle che sono le regole di un giardino o terrazzo”, c’è anche un aspetto positivo: «La maggior attenzione a tutto ciò che è relativo al risparmio idrico». Questo, come spiegato dal giardiniere professionista, permette con la giusta comunicazione di «far leva su un giardinaggio più etico e responsabile».

BASTA COPIA-INCOLLA

Le novità varietali sono importantissime, ma non bisogna mai dimenticare che anche le piante più “semplici” possono contribuire a rendere unico un giardino. Soprattutto, come fatto notare da Mirco Colzani, è arrivato il momento di dire “basta” ai “giardini copia-incolla”. «Uno spazio ben studiato, attento alle esigenze attuali e future, non può essere un copia e incolla di ciò che si è abituati a vedere e proporre da tempo, bensì deve essere un luogo dinamico dove aspetti diversi si sposano in un tripudio di creatività, conoscenza, esperienza e “azzardi”» ha spiegato Colzani. E ha continuato: «Bisogna osare, con coraggio, anche nell’utilizzare quelle piante semplici, “da bosco” o “da campo”, che non esigono grandi pretese».

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STORIE DI SETTORE Produttori olandesi

Il rispetto per l’ambiente è al primo posto Kap Scindapsus, vivaio olandese affiliato a Decorum, coltiva da anni a Honselersdijk, in Olanda, concentrandosi in particolar modo sullo Scindapsus, pianta decorativa dalle molteplici proprietà colloquio con Jeffrey Kap di Benedetta Minoliti

La storia, in breve, del vivaio Kap Scindapsus

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l colpo d’occhio che si ha guardando le immagini del vivaio olandese Kap Scindapsus, parte del marchio Decorum, non può non lasciare senza parole. Jeffrey Kap coltiva da anni piante verdi nel suo vivaio a Honselersdijk, dove lavora nel rispetto dell’ambiente, utilizzando il calore geotermico e il controllo biologico. Inoltre, Kap Scindapsus coltiva le sue piante in terriccio privo di torba al 100% da oltre 25 anni, prediligendo materie alternative, come il cocco. In totale, ogni anno, vengono

Nel 1972 il vivaio viene fondato da Wim Kap, che nel 1984 inizia a coltivare lo Scindapsus su una superficie di 6800 m2. Vista l’ottima produzione, Wim Kap decide nel 1992 di trasferire il vivaio a Harteveldlaan e continuare la coltivazione dello Scindapsus su una superficie di 10mila m2. L’attività continua a crescere e sei anni dopo viene acquistato un altro giardino di 10mila m2. Nel 2003 tutto viene raggruppato sotto lo stesso tetto, con una nuova struttura di 23mila m2. Con l’espansione dell’assortimento e la necessità di maggiore flessibilità, Wim Kap e suo figlio Jeffrey decidono di ampliare ulteriormente il vivaio, che nel 2017 arriva a 12mila m2. Oggi, presso Scindapsus Nursery Kap, vengono coltivate ogni anni due milioni di piante.

coltivate circa 2 milioni di queste piante. Ne abbiamo parlato con il titolare del vivaio. Perché la scelta è ricaduta sullo Scindapsus? La coltivazione di Epipremnum, cono-

sciuto anche come Scindapsus, è iniziata circa 40 anni fa, quando è stata ereditata da un parente che l’ha vista come un cambiamento interessante rispetto alla precedente coltivazione di fiori recisi. Quali sono le specie che coltivate

L’affiliazione con Decorum Kap Scindapsus è affiliata a Decorum, marchio che unisce decine di coltivatori di piante e fiori selezionati. “Per noi le piante e i fiori sono la cosa più bella che esista” si legge sul sito del vivaio. “Rendono il mondo interno a noi un po’ più piacevole, donano pace, benessere, relax, ossigeno, felicità e salute”.

Scopri di più su Kap Scindapsus scansionando il qr code

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STORIE DI SETTORE Produttori olandesi

nel vostro vivaio? Coltiviamo diverse specie di Epipremnum (Aureum, N’joy, Hi Colour, N’joy Gold, Marble Queen, Marble Green), Scindapsus (Pictus, Trebie) e Philodendron (Scandens, Brasil, Micans e Lime). Tutte le vostre piante vengono coltivate nel totale rispetto dell’ambiente. Quali sono le buone pratiche sostenibili che avete adottato nel vivaio? Utilizziamo pesticidi biologici e riscaldiamo la serra con energia geotermica, riducendo così al minimo il consumo di gas. Abbiamo anche investito sulle lampade a LED, che hanno ridotto del 30% il consumo di energia. Inoltre, utilizziamo vasi realizzati al 100% in materiali riciclati e utilizziamo bastoncini Kratiste sostenibili realizzati con erba elefante e bucce di patate. Com’è stato per voi il 2023? Nel 2023 abbiamo acquistato una serra aggiuntiva di 13.500 m2 e abbiamo migliorato l’affidabilità delle consegne. Adesso abbiamo un totale di 50mila m2 per la coltivazione di Scindapsus. Quali sono gli obiettivi che vi siete posti a lungo termine? Miriamo ad essere sempre più all’avanguardia come coltivatori di Scindapsus! Continueremo anche ad investire nella sostenibilità nei prossimi anni. Jeffrey Kap di Kap Scindapsu, foto dal sito Decorum www.decorumplantsflowers.com

Scindapsus, una pianta amica dell’ambiente Lo Scindapsus è una pianta decorativa dalle molteplici proprietà. In grado di purificare l’aria, non solo produce ossigeno, ma migliora anche l'umidità dell’ambiente e abbatte le tossine. Inoltre, nel caso specifico di Kap Scindapsus le piante sono coltivate nel pieno rispetto dell’ambiente. La coltivazione, infatti, è soggetta a diversi standard e requisiti, compilati e controllati da Milieu Project Sierteelt (MPS). Inoltre, Kap Scindapsus è certificata MPS A da molti anni.

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STORIE DI SETTORE Filiera

25 anni di greenup e 25 anni di Decorum

Alcuni dei coltivatori del consorzio

Nel 1999 è stata consegnata la prima pianta in confezione Decorum. In quell'anno è uscito anche il primo greenup. Ripercorriamo insieme il viaggio da 25 anni a questa parte e scopriamo come Decorum sia diventato l’unico marchio di fiori e piante al mondo

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primi coltivatori di Decorum avevano l’idea di avviare una collaborazione tra i migliori florovivaisti dei Paesi Bassi e di vendere i loro migliori prodotti sotto un unico marcio, Decorum apppunto. I primi prodotti della gamma comprendevano Begonia, Lily, Phalaenopsis, Gardenia e Schlumbergera. I coltivatori di queste piante lavorarono a stretto contatto con gli esportatori per far conoscere i prodotti Decorum anche in Italia e Germania e, durante gli anni, sempre più aziende hanno aderito a questo progetto. Nel 2014 anche diversi coltivatori di fiori recisi entrarono a far parte di Decorum, soprattutto produttori di gigli, crisantemi, germini

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e giacinti. Questi diventarono i primi fiori recisi distribuiti a marchio Decorum. Nel frattempo, Decorum è diventato l’unico marchio di fiori e piante al mondo e conta più di 4.000 articoli nella sua gamma. Sebbene il marchio sia cresciuto enormemente negli ultimi anni, la mission rimane la stessa: coltivare fiori e piante della migliore qualità. Una qualità garantita grazie a diversi passaggi, a partire dalla selezione dei coltivatori, tutti molto attenti al materiale di propagazione, bulbi, talee e semi. E poi, massima attenzione anche durante le fasi di coltivazione, nelle quali vengono tenete sotto controllo lo sviluppo dell’apparato

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radicale e la giusta crescita della pianta nel suo complesso. Quando i prodotti sono pronti per la vendita, la pianta o il fiore vengono controllati in base a diversi requisiti, come le dimensioni del fiore, il numero di fiori sulla pianta o sullo stelo, la lunghezza del fiore, le dimensioni della pianta, il peso minimo del fiore e la maturità. Si controlla anche l’omogeneità dei lotti. Ogni azienda imposta il proprio processo di qualità in modo diverso, a seconda del prodotto specifico coltivato dall’azienda. Alcune utilizzano bilance, altre telecamere, altre ancora selezionano tutto a mano o grazie a una combinazione di questi metodi. Infine, cosa più importante, Decorum si avvale di controllori di qualità esterni e indipendenti che verificano nella catena di fornitura, che tutti i fiori e le piante Decorum soddisfino gli standard di qualità richiesti. Questo conferma e rafforza la nostra promessa di qualità! www.decorumplantsflowers.com


STORIE DI SETTORE Sostenibilità

Protezione integrata per un futuro migliore All’Istituto “Abele Damiani” di Marsala è stato presentato il progetto “INNORTIFLORIS. Innovazione nelle produzioni integrate orticole e floricole sostenibili” che si pone come obiettivo quello di ottenere prodotti a ridotto rischio tossicologico e più salutari di Penelope Moran

I PRIMI RISULTATI

Durante l’incontro, oltre a presentare il progetto, sono stati illustrati i primi esiti della sperimentazione sul campo, che riguarda la validazione di soluzioni volte a ridurre possibili ricadute negative sull’ambiente, l’adozione di sistemi di produzione integrata e l’utilizzo di biopesticidi. A illustrare i risultati sono stati i componenti del team scientifico dell’Università di Catania (Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente) e Palermo (Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali): Gaetano Siscaro, Lucia Zappalà, Gaetana Mazzeo, Beppe Benedetto Cosentino, Leo Sabatino e Lorena Vultaggio. Insieme, moderati dal prof. Salvatore La Bella, hanno fornito una panoramica dei lavori effettuati, i primi esiti e le prossime tappe progettuali. L'IMPORTANZA DI TROVARE SOLUZIONI INNOVATIVE

Il gruppo di lavoro e i partner Innortifloris

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pprofondire il tema della risorse e di nuove strategie operative per la produzione e la protezione integrata di piante coltivate, di interesse sia ornamentale che orticolo. È stato questo il tema attorno a cui è ruotata la presentazione del progetto “INNORTIFLORIS. Innovazione nelle produzione integrate orticole e floricole sostenibili”, presentato nell’Aula magna dell’Istituto Tecnico Agrario, Professionale Alberghiero e Professionale per l’Ambiente e l’Agricoltura “Abele Damiani”. GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO

L’obiettivo del progetto è quello di ottenere prodotti a ridotto rischio tossicologico e con elevate caratteristiche

organolettiche e salutistiche. “Siamo felici di accogliere questo progetto e di creare momenti importanti di dibattito e confronto per far crescere un settore che merita la giusta attenzione” ha affermato durante l’incontro l’on. Stefano Pellegrino. “È importante che nella nostra aula magna, rinnovata e aperta, oggi si parli di agricoltura pulita, innovazione e ricerca. La scuola deve essere in primo piano in questo senso, motore culturale per i professionisti dell’agricoltura, gli enti preposti e i ricercatori” ha detto Antonio Ingianni, docente dell’Istituto “Abele Damiani”. “Abbiamo la necessità di educare i nostri studenti a comprendere al meglio questi meccanismi complessi, per sperare in un futuro migliore”.

“È stata una giornata importante che ha visto i relatori raccontare i primi mesi di attività nei campi sperimentali, attraverso interventi di razionalizzazione, l’uso dei predatori per il controllo dei fitofagi chiave nelle colture di interesse floricolo e orticolo e ancora interventi agronomici volti alla difesa integrata dei prodotti” ha affermato Vincenzo Trapani, Responsabile dell’Impresa Capofila Società Agricola Trapani srl. “La sostenibilità delle imprese agricole e di fondamentale importanza ancor di più in questo momento storico che vede le piazze infiammate dalle proteste degli operatori del settore per i noti problemi che attraversa il mondo agricolo e Innortifloris può offrire la possibilità di trovare soluzioni innovative e validare metodiche e tecnologiche per migliorare la sostenibilità delle colture” ha concluso Trapani.

Per saperne di più sul progetto, gli obiettivi, le azioni previste e i risultati attesi

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