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Il florovivaismo può essere plastic free? di Benedetta Minoliti
Attraverso il progetto SUSFLO, i garden center dell'associazione AICG ci stanno provando A che punto è il settore del florovivaismo sulla diminuzione dell'impiego di plastiche? Una domanda a cui ha voluto rispondere il progetto SUSFLO, coinvolgendo i garden center dell'associazione AICG, con delle interviste raccolte nei mesi di febbraio, marzo e aprile 2022. L'iniziativa si pone due quesiti. Il primo, quello di comprendere quali siano i fattori che rallentano la riduzione dell'utilizzo della plastica nel florovivaismo e, il secondo, quali siano nel concreto le azioni da intraprendere, fin da subito, per una maggiore sostenibilità del settore. Il progetto, finanziato da Fondazione Cariplo e guidato da Fondazione Minoprio, vede anche la partecipazione, come responsabile scientifico, del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell'Università degli Studi di Milano. SERVONO INVESTIMENTI IN MATERIALI ALTERNATIVI “Sicuramente ad oggi è più facile ed economico pensare al riutilizzo di materiali plastici che all'utilizzo di nuovi ed ecosostenibili”. A dirlo è Stefano Donetti,
Il 50% del campione afferma che la difficoltà maggiore è rifornirsi di prodotti non plastici 38 38
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Stefano Donetti, proprietario dell'Azienda Floricola Donetti di Romagnano Sesia e presidente AICG.
proprietario dell'Azienda Floricola Donetti di Romagnano Sesia e presidente AICG. Le sue parole rispondono alla domanda sul possibile utilizzo di materiali alternativi alla plastica al fine di provare a sostituirla o, comunque, ridurne l'uso. Il parere di Donetti è condiviso dal 66% degli intervistati tra i soci AICG. Questi ritengono che la strada più immediata e percorribile, al momen-
to, sia quella del riutilizzo dei materiali plastici, esistenti e già in commercio. Inoltre, secondo il 50% degli intervistati per il progetto SUSFLO, la problematica maggiore per la riduzione della plastica nel settore è una: la difficoltà nel rifornirsi di prodotti non plastici. E su questo aspetto, Donetti ha detto: “C'è grossa necessità di investimento nella ricerca per poter trovare materiali alternativi validi, fondamentali per poter innescare il cambiamento”. PRIMI RISULTATI PREVISTI SOLO TRA 5 ANNI Queste percentuali, anche se ristrette ai soli soci AICG, ci raccontano come, ad oggi, la strada verso un settore più sostenibile e plastic free sia ancora lunga. I dati raccolti, però, portano all'attenzione della filiera anche un risvolto