STORIE di FIERE intervista
Myplant, opportunità di crescita per il settore colloquio con Valeria Randazzo e Corrado Peraboni di Francesco Tozzi
Un accordo tra IEG e V Group rafforza l’identità della manifestazione milanese, soprattutto nei confronti del mercato estero. Per diventare sempre più un punto di riferimento. Di spessore Myplant & Garden, nata nel 2015, per ridare (finalmente!) al panorama del florovivaismo italiano un appuntamento fieristico di riferimento, oggi può avvalersi della solidità e della rete del gruppo IEG (Italian Exhibition Group), che ha acquistato il 75% delle quote di V Group, segreteria organizzativa della fiera. Un’operazione che consentirà alla manifestazione di “accelerare il ritmo di crescita nello scenario internazionale e consolidare la propria leadership italiana, grazie all’investimento in nuove iniziative, partnership e nuovi mercati”. Dopo l’edizione del 2022, che ha registrato numeri decisamente interessanti,
oltre a una conferma dell’entusiasmo commerciale degli ultimi anni, Myplant si candida a diventare, non solo un’occasione di business, ma un’opportunità di crescita per l’intero settore florovivaistico. Abbiamo voluto sentire dalla voce dei protagonisti, Valeria Randazzo e Corrado Peraboni, i punti di forza di questa operazione.
Cosa vi ha spinto a entrare nel settore del florovivaismo e acquistare così la maggioranza di V Group? C.B. «Il nostro gruppo è interessato a prodotti che hanno nuove prospettive e Myplant va proprio in questa direzione. Per noi è un settore nuovo, ma può rappresentare importanti integrazioni con i settori che rappresentiamo, in un’ottica di rafforzamento della manifestazione, sia sul panorama italiano, ma soprattutto internazionale. Siamo molto soddisfatti per questa acquisizione». Un’acquisizione che tutela anche il lavoro fatto finora da
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agriflortec
L’ingresso in IEG possiamo considerarlo un “nuovo” punto di partenza? V.R. «Myplant in questi sette anni ha raggiunto risultati importanti, sia come prodotto fieristico, sia come appuntamento riconosciuto per tutto il settore del florovivaismo in Italia, e in parte in Europa, siamo diventati un punto fermo… Da qui l’esigenza di andare oltre,
V Group... C.B. «Questo è stato il punto di partenza, non avremmo potuto pensare di occuparci di un nuovo prodotto fieristico, senza affidarci all’esperienza di V Group, senza tener presente chi fino a oggi lo ha reso possibile, a partire dall’ideazione del progetto». Quindi, non cambierà niente a livello di gestione? C.B. «Valeria Randazzo, creatrice della fiera e sua “anima organizzativa”, è stata confermata nel ruolo di amministratore delegato e l’accordo intende valorizzare ed esaltare l’autono-