del Castello. Al di là del confine, in Svizzera, la situazione si muoveva parallelamente per opera degli arrampicatori engadinesi e della Bregaglia ma, a parte la falesia storica di Plaun da Lej e lo Spazzacaldera, la maggior parte degli itinerari si è sviluppato solo negli anni più recenti. La storia dell’arrampicata sportiva in Valtellina invece è segnata dal fenomeno esistenzial-arrampicatorio detto “Sassismo”, sviluppatosi a cavallo degli anni 70/80. Sulla scia di personaggi all’avanguardia come il milanese Ivan Guerini, alcuni arrampicatori sondriesi si organizzarono (per modo di dire) nel Movimento Sassista e, raccogliendo gli stimoli che provenivano anche dall’estero, sposarono le filosofie del Nuovo Mattino. Calzando scarpette leggere e proteggendosi, oltre che con i tradizionali chiodi, con i nuovi attrezzi “veloci” (dadi ed eccentrici), partirono all’esplorazione di futuri mondi arrampicatori. Vennero così valorizzate alla dignità di vere e proprie pareti, anche piccole strutture fino ad allora ignorate o snobbate, oppure lisce placche che prima incutevano timore e repulsione. La Sirta e l’area del Sasso Remenno furono solo l’inizio, poi venne la Val di Mello, consacrazione e apoteosi del Sassismo che, con gli anni, ha anch’essa visto l’evolversi di una concezione più sportiva dell’arrampicata. Con l’avvento delle protezioni ad espansione, e la “liberalizzazione” dell’etica, anche in Valtellina l’arrampicata sportiva ha compiuto un grande salto qualitativo, soprattutto per quanto riguarda le difficoltà tecniche. Non va dimenticato comunque l’enorme valore delle vie dei pionieri, aperte con un’etica scanzonata ma allo stesso tempo rigorosissima. Oggi, sulle pareti del Remenno e sui massi attorno, esistono itinerari al vertice della difficoltà attuali, superati solo da specialisti. In Val di Mello, l’evoluzione dell’arrampicata ha portato nuovi impulsi e nuovi stili, con l’apertura dal basso con spit e trapano di magnifici itinerari, alcuni dei quali, quelli con le protezioni più corte, hanno avvicinato tantissime persone all’arrampicata di aderenza moderna. Altre nuove salite, invece, testimoniano come l’uso dello spit sulle pareti non ha per nulla ucciso l’avventura; qui si rincorrono gli spit come
miraggi di salvezza dopo interminabili sequenze improteggibili su alte difficoltà... Man mano che l’esplorazione si estendeva, nuove pareti venivano scoperte o rivisitate, e in angoli incantevoli delle vallate laterali nascevano e nascono tuttora itinerari moderni, impegnativi ma bellissimi come quelli allo Scerscen, sulla cima Scingino, alla costiera dell’Averta o nella zona del Ventina, che permettono salite di grande soddisfazione. Per ciò che riguarda l’Alta Valle, le storiche palestre di Migiondo, Vernuga e Isolaccia, ampliate e rese in alcuni casi più sicure, sono state affiancate da nuove pareti o falesie attrezzate, nate dalla voglia dei locali di arrampicare tutto l’anno senza doversi sorbire ogni volta lunghe trasferte. Alcune di queste sono sicuramente proponibili anche ai “foresti” per la loro bellezza! Anche i tentativi di andare oltre il monotiro hanno portato i loro frutti con la scoperta delle Corne del Palone, il Crap di Alt o la parete del Monte Cornaccia, sulle quali un grosso lavoro di ricerca (edanche di pulizia della roccia) ha permesso la creazione di itinerari inaspettatamente assai belli. Infine, gestori di rifugi e guide alpine che lavorano sul territorio valtellinese, intuendo l’importanza che l’arrampicata sportiva ha nel rapporto col cliente, hanno attrezzato numerosissimi itinerari nelle vicinanze dei rifugi, per valorizzarli ed offrire, oltre che bei panorami e polenta taragna, anche distensive e divertenti arrampicate. Nel complesso, la vasta area presa in esame da questa guida stà attraversando un periodo evolutivo e fecondo, che lascia intavedere, grazie al lavoro delle nuove generazioni, sbocchi sempre più ampi e variegati per la pratica dell’arrampicata sportiva. NOTE LOGISTICHE Tutte le zone prese in considerazione sono molto turistiche, in parte grazie anche agli sport invernali, e non ci sono quindi problemi per trovare sistemazioni adatte alle proprie esigenze e possibilità di spesa: si va da comodi campeggi organizzati ad alberghi e residences di ogni tipo. Oltre all’uscita “mordi e fuggi”, quindi, si consiglia vivamente di spostare il programma 11