Introduzione
L’esplorazione si sposta verso Porto Venere: si scopre la splendida Parete Striata, alta circa 200 metri, in un ambiente selvaggio a picco sul mare. Nascono, ad opera di Mattia Di Bono e Bruno Manicardi, la bellissima Supernova (7 tiri su roccia da favola con difficoltà fino al 6b+) e la difficile Tempi duri, chiodata da Vigiani e Battistella, i quali superano così il primo 7a in apertura dal basso. Sandro Trentarossi (il parà) e Carlo Pecini si spinsero dalla base della Striata verso Porto Venere e scoprono il meraviglioso Pilastro della Discordia, dove attrezzano Sogno Infranto, una bellissima via a più tiri, completamente a picco sul mare, e successivamente sempre sul medesimo pilastro “Il Trenta” attrezza il Ventennale una via di più tiri poco ripetuta fino ad oggi. L’esplorazione continua e vengono quindi individuate e chiodate la Parete Dimenticata, la Cayenna, Mandrachia alta e bassa; e poi il Pilone di Cayenna, selvaggio pilastro ancora oggi poco conosciuto in un ambiente selvaggio, e ancora la Poveriera, che diventa presto un luogo molto frequentato, soprattutto per la qualità della roccia e la bellezza degli itinerari, tutti di media difficoltà. Ma è nei primi anni Novanta che vengono scoperte le due falesie forse più belle del Muzzerone: lo Specchio di Atlantide, dove Vigiani attrezza e libera i tiri più duri, No Siesta (8b) e Rosa Shocking (8b), difficili itinerari in un ambiente impressionante quasi verdoniano; e Atlantide, bellissima falesia a placche e strapiombi, un paradiso di roccia, sole e mare affacciato sul Mediterraneo. L’ultima falesia ad essere scoperta e attrezzata è il Garimpo, una finestra sul Muzzerone, con vie fino all’8a in un ambiente grandioso. È doveroso a questo punto aprire una parentesi per parlare di Marcello Bruccini, fortissimo arrampicatore spezzino che compare sulle scene del Muzzerone nel 1989. Questo fenomeno, alla giovane età di 14 anni, praticamente adottato da Davide Battistella, sale in pochissimi tentativi Delirium post Mortem (7c) alla Parete Centrale e un anno dopo Gilgamesch (8a) allo Specchio di Atlantide. La sua progressione non finisce qui e “Marcellino” salirà a 16 anni Cuor di Leone allo Specchio, e
l’anno successivo le difficilissime e famosissime No Siesta e Rosa Shocking, i due 8b chiodati da Vigiani allo Specchio. Sicuramente l’attività arrampicatoria di Marcello Bruccini al Muzzerone rimarrà una traccia indelebile nella storia di questa falesia e sicuramente sarà difficilmente ripetibile, anche se recentemente un giovane diciottenne climber toscano, Giacomo Bertoncini, ha ripetuto quasi tutte le vie piu dure del Muzzerone, tra cui la storica No Siesta; ma si sa l’età degli exploit arrampicatori si sta abbassando notevolmente in tutto il mondo, soprattutto nel mondo agonistico, per cui non ci dovremmo meravigliare troppo se qualche ragazzino o ragazzina metterà presto le mani su queste vie famose… anzi forse ce le stanno già mettendo… La storia continua fino ai giorni nostri: un nutrito numero di climber locali si dedica alla realizzazione di numerosi altri itinerari e nello stesso tempo alla riattrezzatura dei settori più frequentati. Tra le ultime nate: Trident, nuova grandiosa realizzazione ad opera di Vigiani, 5 tiri con partenza dal mare e uscita a Mandrachia; Coup de foudre al Pilastro dell’Infinito, tre tiri fino al 7b, chiodati nel 2003 da Battistella, in un ambiente magico e con panorami mozzafiato. Vigiani continua l’esplorazione verso il basso verso il mare e chioda la bellissima Poseidon con partenza dal mare, una via lunga in un ambiente grandioso situata a sinistra di Trident, mentre Bruno Manicardi insieme a Giovanni Celoria e ad alcuni altri climber locali si spingono verso Porto Venere alla ricerca di nuovi angoli di paradiso… Quasi tutti i settori più evidenti sembrano essere stati scoperti e attrezzati, ma il Muzzerone è un luogo ricco di sorprese… Probabilmente il futuro saranno le vie lunghe con partenza dal mare, possibilità sfruttata per il momento solo in minima parte. Lasciamo spazio alla fantasia ma soprattutto alla voglia di avventura in questo luogo infinitamente bello e selvaggio: il sogno continua…
Marcello Bruccini, Colpo di Bianco 7c Atlantide (© Davide Battistella)
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