Rimini IN Magazine – 05/2010

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Ricordare | Piero Masini

Il suono dei

Ricordi

testo Marina Giannini - foto Fotoriccione

Per 15 anni responsabile tecnico di Mina. Una passione per la musica da sempre nel dna. Campanilista “sfegatato”, Piero Masini non perdeva occasione per parlare della sua Riccione. E così Mina, in un programma radiofonico, una volta, gli dedicò pure Romagna mia.

“La storia di Mina ha fatto parte del mio lavoro.” Senza enfatizzare troppo, Pie-

zione per una serata con Mina. Quella serata fu un successo. Dopo qualche giorno

ro Masini per la prima volta si racconta.

Elio Gigante, suo manager e impresario mi

“Da ragazzo la mia vita è stata quella di molti giovani riccionesi che lavoravano da camerieri d’estate e si dedicavano allo studio o ad altro d’inverno. La mia passione è sempre stata la musica e nel tempo libero studiavo con il maestro Paolo Gualdi. La sera, conclusa la giornata lavorativa nel negozio di radio e tv di Migani, frequentavo i locali, tra cui il Vallechiara e il Savioli. Bepi che aveva intuito

affidò l’incarico di direttore tecnico della

la mia predisposizione per la musica, mi aveva affidato l’incarico di seguire gli im-

Sopra, Piero Masini oggi. Sotto, il giorno del suo matrimonio con la moglie Luisa e Mina, inattesa ospite alla cerimonia di nozze.

cantante. Da quel momento è nato con lei un rapporto di lavoro durato 15 anni. Nel frattempo avevo organizzato una gara di complessi musicali, il ‘Gran Premio Riccione-Trofeo Piero Masini’, al Cinema Teatro Turismo. In quell’occasione Mina mi ha onorato della sua presenza.” Un rapporto talmente consolidato che nel dicembre 1967 quando le comunicò del matrimonio, lei gli rispose: “Voglio venire anch’io”. Quando arrivò fuori dalla chiesa

pianti dell’orchestra e dopo qualche anno

dell’Alba c’era una marea di curiosi.

ero stato nominato direttore tecnico. Una

“Abbiamo festeggiato alla ‘Punta de l’Est’, gestito dal mio amico Paolo Liggeri.” Nel 1978 Mina decide di lasciare le scene. Quali i vantaggi di questa esperienza? “Mi ha fatto decidere di progettare e produrre la LEM, sistema d’amplificazione che ha avuto grande successo nel mondo.” Da quanto tempo ha perso i contatti con Mina? “Dieci anni.” Le piacerebbe risentirla? “Certamente.” Piero Masini continua a seguirla attraverso giornali e filmati d’epoca, e aspetta ancora lo squillo del telefono con la voce inconfondibile della “Tigre di Cremona”. IN

sera Cesare Semprini, riminese trapiantato a Milano e proprietario di una delle aziende più importanti di amplificazione a livello internazionale, in vacanza a Riccione, mi propose di seguirlo in azienda.” Come primo lavoro è inviato in Libia (1960) a installare un moderno sistema di diffusione della musica al casinò di Tripoli. Di lì gira il mondo. “A metà anni ’60 ho seguito come tecnico del suono ‘Il cantagiro’. A conclusione della manifestazione, Semprini mi inviò allo ‘Sferisterio’ di Pisa per organizzare l’impianto di amplifica-

Dieci camicie per Charles Aznavour Nella carriera di Masini c’è anche il ruolo direttore tecnico per Charles Aznavour. “L’ho accompagnato in tournèe anche all’estero. Quando veniva in Italia mi dedicava una serata gratuita al Vallechiara, dove ero responsabile del programma artistico. Una volta mi chiese di accompagnarlo a fare shopping in viale Ceccarini. ‘Io compro e tu paghi’, disse. Entrò nella boutique Fantini dove una camicia costava come uno stipendio mensile di un impiegato; ne scelse 10. Alla fine mi sussurrò all’orecchio: ‘Mi devi trovare un negozio dove comprare la pasta De Cecco’. Al supermercato Angelini riempì il carrello.”

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