In apertura il neo-sindaco Roberto Balzani. Qui a fianco, Nadia Masini, primo cittadino di Forlì dal 2004 al 2009, ha raccolto il testimone da Franco Rusticali.
assetto della viabilità furono impostate allora. Fra l’altro la prima giunta Rusticali, perdendo i caratteri dell’alleanzaaccordo tutta impostata sulle intese fra le segreterie dei partiti di centro-sinistra, consentì al neo sindaco di scegliere una squadra di assessori di “area” non direttamente legati ai partiti e alle loro logiche. Questo schema nel secondo mandato, fra il 1999 e il 2004 subì un logoramento che esplose nell’ultimo biennio in incidenti di percorso il più grave dei quali fu l’abbattimento di un manufatto industriale “protetto” nell’area ex-Eridania ristrutturata. Proprio la vicenda delle aree dismesse è stata da un lato una grande novità in materia urbanistica ed edilizia, dall’altro una operazione molto ambiziosa, non priva di contraddizioni e di una notevole complessità, nella quale l’equilibrio fra interessi pubblici e privati è stato difficile da contenere nell’ambito dei cosiddetti “Accordi di Programma”. Chi osserva quello che,
in questa direzione, è successo negli anni scorsi in città come Genova e Milano se ne rende subito conto. Sul piano della “performance” organizzativa e amministrativa non si può non riconoscere a Franco Rusticali una grande capacità di lavoro. Tra l’altro retta con uno stile di vita molto pesante: mantenere un ruolo come pri-
mario ospedaliero e come sindaco ha voluto dire impegnarsi non meno di 12 ore di lavoro al giorno. Certo dal coro delle opposizioni è sempre venuto il monito al sindaco di scegliere in modo assolutamente preferenziale gli oneri di sindaco, ma questa scelta è sempre nella coscienza e nelle convinzioni del singolo. Del resto, proprio dalla prima giunta Rusticali, la città ha vissuto la novità di vedere il primo cittadino eletto direttamente dai
Alla guida della Provincia L’ultimo decennio in Provincia può essere descritto, in larga parte, con un solo nome: Massimo Bulbi. Nato a Roncofreddo, in provincia di Forlì-Cesena nel 1962, ha ricoperto numerosi incarichi nell’ambito della cultura, del mondo aziendale e del pianeta della finanza prima di sedere in piazza Morgagni. Nel 1996 il primo ruolo politico di rilievo: Bulbi è assessore alla Cultura, Formazione e Protezione Civile della Comunità Montana dell’Appennino Cesenate. È stato poi collaboratore della Segreteria tecnica di Enrico Letta, ministro alle Attività Produttive, Consigliere Provinciale nel periodo 1999/2004 e Presidente della II Commissione Attività Produttive a cavallo del nuovo secolo. Prima di approdare al Pd ha militato nella Dc, nel Partito Popolare e nella Margherita. Bulbi viene eletto per il primo mandato nel 2004 raccogliendo il 64 % dei voti in rappresentanza della coalizione di Centro-sinistra. Alle ultime amministrative a giugno è arrivata la riconferma alla presidenza di Forlì-Cesena. Vittoria (al primo turno con il 50, 46 % dei voti). Ecco la nuova giunta, tra conferme e novità. Guglielmo Russo è vicepresidente, gli assessori sono (in rigoroso ordine alfabetico): Gianluca Bagnara, Bruna Baravelli, Iglis Bellavista, Maurizio Brunelli, Maurizio Castagnoli, Gianfranco Francia, Luciana Garbuglia, Denis Merloni e Marino Montesi.
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cittadini e non semplicemente indicato da questo o quel partito. Un metodo che ha
prodotto dei cambiamenti sicuramente positivi nel rapporto fra politica e amministrazione. Quando nel 2004 si è arrivati alla scelta di un nuovo candidato sindaco nel Centro-Sinistra ci si è trovati quasi smarriti. Scartate alcune grandi possibilità di candidati che erano impegnati come parlamentari, se non uomini di governo (come sottosegretario al tesoro Roberto Pinza) il più forte partito del Centro-Sinistra ha finito per scegliere Nadia Masini. Nadia Masini, dal punto di vista del curriculum politico, non aveva molti rivali. Era stata assessore, giovanissima, durante una giunta Zanniboni; era diventata parlamentare e nei governi ulivisti e poi nel primo go-