VISIONI
VENTO DI CAMBIAMENTO DALLE INDUSTRIE ALLA SALUTE, IL FUTURO DELL’ECONOMIA
DI MICHELE ROMANO
Prima il Covid, poi l’invasione in Ucraina da parte della Russia: due nuove crisi, il cui impatto è ancora tutto da definire nel lungo periodo, ma le cui conseguenze immediate hanno portato singoli individui, famiglie, comunità e organizzazioni di rappresentanza a cambiare pelle. Ne sa qualcosa Alessandra Baronciani, imprenditrice e presidente da pochi mesi di Confindustria Pesaro Urbino, l’associazione provinciale delle imprese industriali. Le sue parole chiariscono la dimensione dei problemi, ma anche il desiderio di superarli. “Le stime del Pil, a fine anno, erano estremamente positive e ci stavano consegnando una Provincia in recupero”, spiega. “Non abbiamo avuto il tempo nemmeno di riprogrammarci perché le imprese hanno cominciato a dover fare i conti con l’aumento dei costi delle materie prime e la loro scarsa reperibilità, con le difficoltà nel trovare figure professionali adeguate alle richieste e soprattutto con l’abnorme aumento delle bollette 14
FOTO LUCA TONI
energetiche. Siamo nuovamente a rischio di recessione, come Provincia, come Marche, come Paese.” Presidente, come sta cambiando l’azione della Confindustria provinciale? “La nostra azione non si è modificata e credo che mai, come in questo momento, siano straordinariamente utili gli organismi di rappresentanza. Proprio in ambito provinciale, il cosiddetto G10, il patto di ferro tra tutte le associazioni di categoria, ci porta ad avere ancora più forza e credibilità e a non perdere tempo nella definizione degli obiettivi e della strada da seguire.” Si parla della necessità di un nuovo modello di sviluppo: quale potrebbe essere? “Transizione green e digitalizzazione, anche alla luce di quanto è successo nell’ultimo decennio, devono diventare la nostra stella polare, un processo non più rinviabile. Non so se esiste un unico modello di sviluppo, sono certa però che qualunque esso sia debba essere sostenibile, certamente sul fronte ambien-