VighiNews sicurezza e design n. 6 - giugno/luglio 2019

Anno II - n. 6 - Giugno-Luglio 2019

N V

6

VIGHINEWS sicurezza e design

FURTI NELLE ABITAZIONI IN CALO

LA PREVENZIONE RIDUCE IL RISCHIO

PORTA IN SERRAMENTI

A FIRENZE INCENTIVI PER LA SICUREZZA

LOGISTICA

RINNOVA L’IMPRESA E CREA VALORE

PORTE BLINDATE E SERRAMENTI

OBBLIGATORIA LA MARCATURA CE

2 VN

FURTI NELLE ABITAZIIONI

I FURTI IN CASA SONO IN CALO. MERITO DI PREVENZIONE E DELLE PORTE BLINDATE

I

UN ARTICOLO SUL CORRIERE DELLA SERA DEL 25 GIUGNO FA UN RIEPILOGO DEI DATI NAZIONALI SUI FURTI NELLE ABITAZIONI. NEGLI ANNI, UNA MAGGIORE ATTENZIONE AI TEMI DELLA SICUREZZA FA LA DIFFERENZA.

furti nelle abitazioni sono in calo. Concause: un monitoraggio più attento della Polizia di Stato e l’uso delle porte blindate.

Questi sono alcuni degli elementi che emergono dall’articolo di DataRoom, Corriere della Sera, del 25 giugno scorso. DataRoom è la rubrica del Corriere della Sera a cura di Milena Gabanelli. Nel servizio, curato dalla Gabanelli insieme a Domenico Affinito, vengono riportati i dati sul trend dei furti negli ultimi cinque anni: sono in calo costante, dal 2014.

Nel 2017, le famiglie vittima di un furto in appartamento sono state 195 mila 824. La fonte è il ministero degli Interni: tradotto in percentuali, questo numero indica che lo 0,755 per cento delle famiglie è stato vittima di un furto in casa.

Gabanelli e Affinito citano, tra le loro fonti, anche analisi della Polizia di Stato, sottolineando che dall’osservazione del fenomeno

sono scaturite azioni di prevenzione andate a buon fine.

Se capire una malattia è il primo passo per curarla, è interessante scoprire che le regioni più colpite dai furti sono Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Toscana.

Pisa è la città dove si registrano più furti nel 2017, 789 casi. Tra le grandi città, Milano è più pericolosa di Roma.

La localizzazione geografica incide sulle abitudini dei ladri: da

città a città, cambiano orari e giorni della settimana in cui sono più attivi.

A Torino i mesi più a rischio sono marzo, luglio, agosto e dicembre, soprattutto il venerdì e il sabato.

A Milano, i furti si verificano con maggiore frequenza di notte, nel 25,66 per cento e tra le quattro del pomeriggio e le otto di sera, per il 23,63 per cento dei casi. I mesi con il maggior numero di

VIGHINEWS

furti vanno da gennaio a luglio.

Il capoluogo lombardo si segnala anche perché supera di quasi il 30 per cento la media nazionale dei furti.

Come avvengono le intrusioni?

A Milano, per esempio, nel 7 per cento dei casi, i ladri sono entrati perché i proprietari avevano lasciato la porta aperta. Nel 20 per cento, invece, l’ingresso è avvenuto dalla finestra e nel 67 per cento da uno scasso o una forzatura della serratura.

La presenza della porta blindata, sottolinea Milena Gabanelli, fa la differenza, anche se ci sono alcune tecniche per provare a forzarla.

Secondo Affinito: “i veri professionisti sono i serraturieri moldavi, albanesi e georgiani che riescono a entrare superando quasi qualsiasi serratura senza lasciare traccia”.

Le tipologie di effrazione citate

sono la chiave bulgara, per le serrature a doppia mappa e il

VN 3

key bumping per le altre serrature. Affinito cita anche una “nicchia di ladri italiani specializzati nell’apertura delle serrature elettroniche e nella disattivazione di allarmi”.

Secondo DataRoom, proprio a Milano, dove il monitoraggio dei furti è in corso dal 2012, i rischi sono stati arginati del 22,55 per cento. Si sono ridotti i furti anche a Verona e Torino. Il merito va dato anche al fatto che molti ladri non si muovono singolarmente, ma in squadre. Quando le forze dell’Ordine catturano una banda, dunque, il livello dei furti scende sensibilmente.

4 VN

MARCATURA CE

VENDERE SERRAMENTI PRIVI DI “MARCATURA CE” È ILLEGALE

L

DUE SENTENZE, A MONZA E TREVISO, CONFERMANO CHE UN PRODOTTO PRIVO DI MARCATURA CE NON PUÒ ESSERE MESSO IN COMMERCIO. I RIVENDITORI STIANO ATTENTI A SCEGLIERE PARTNER AUTOREVOLI, CON PRODOTTI A NORMA

a marcatura CE è una procedura obbligatoria per tutti i prodotti disciplinati da una specifica direttiva co-

munitaria. E’ fatto obbligo al produttore, con sede in Europa o all’importatore, di mostrare in modo visibile l’etichetta che ac-

certi la conformità del prodotto ai requisiti di sicurezza previsti dalle direttive o regolamenti comunitari pertinenti.

Gli infissi: porte interne ed esterne, porte blindate, finestre, persiane, cancelli compresi, rientrano tra i prodotti da costruzione e, pertanto, devono sottostare al Regolamento 305/2011/CE (e alle norme armonizzate su questi prodotti) che impone la marcatura CE. Va ricordato, inoltre, che la marcatura non è un prodotto ma un processo di implementazione. All’Articolo 9 “Regole e condizioni per l'apposizione della marcatura CE”, recita, tra l’altro: “La marcatura CE è apposta in modo visibile, leggibile e indelebile sul prodotto da costruzione o su un'etichetta ad esso applicata”.

Vendere serramenti e porte blindate privi di “marcatura CE” è illegale e può costare caro.

A seguito del D. Lgs. 106/2017 non è possibile mettere in commercio prodotti da costruzione senza il logo CE e la documenta-

VIGHINEWS c.p. (“apposizione di segni mendaci”).

DUE SENTENZE COME ESEMPIO

Due sentenze testimoniano che cosa può succedere, in concreto. La sentenza 21.4.2015, del Tribunale di Monza, riguardava proprio l’ambito delle chiusure, vetri e serramenti. Il tema del contendere era un decreto

zione relativa. Chi lo fa commette un’irregolarità grave che può arrivare a essere definita come “aliud pro alio”, cioè “vendere un prodotto per un altro”. Il rivenditore, quindi, può andare incontro a sanzioni amministrative e persino penali.

Le recente giurisprudenza, infatti, per la violazione delle norme dell’Unione Europea sulla marcatura CE prevede l’applicabilità dei reati di cui agli articoli 515 c.p. (“frode in commercio”), 470 c.p. (“impronte contraffatte di pubblica certificazione”) e 517

VN 5

ingiuntivo nei confronti di un’impresa che non aveva pagato la fornitura.

L’impresa debitrice aveva replicato che la merce non aveva marcatura CE, era stata consegnata senza documentazione e non era conforme alla normativa europea.

Il Tribunale ha così deciso che quella fornitura non aveva i requisiti necessari per essere venduta; il decreto ingiuntivo per il pagamento è stato revocato.

Due anni più tardi, la sentenza del 5.10.2017 del Tribunale di Trento riporta un caso analogo.

Un appalto per la posa in opera di finestre e porte non era stato pagato; la contestazione riguardava i vizi dei manufatti e l’assenza di marcatura. Il Tribunale ha dato ragione all’impresa debitrice. Il fornitore aveva dichiarato

❱

6 VN

MARCATURA CE

non essere tenuto a certificare ❱ dii prodotti, in quanto artigiano, ma

Vighi Security Door costruisce solo porte certificate e con marcatura CE

questa argomentazione non è stata accettata.

L’obbligo della marcatura, infatti, è valido anche per le microimprese.

Come ha sottolineato la stessa Guardia di Finanza in un’altra occasione, il logo CE deve comparire anche quando vi siano

assemblaggi di prodotti singoli.

CREDIBILITA’ E QUALITA’

Le conseguenze di un mancato rispetto della legge sono di natura civile e penale ma, sotto il profilo dell’attività economica, anche di semplice strategia.

Quanto vale una perdita di im-

magine e di credibilità, nei confronti dei clienti, in un ambito come quello della vendita dei serramenti, tuttora legato alle conoscenze sul territorio e al passaparola?

Il problema non sta solo nella marcatura CE. Chi lavora nel settore delle chiusure sa che non tutti i prodotti sono uguali. Ci sono aziende che rispettano rigorosamente le prescrizioni e hanno un ciclo di produzione controllato da criteri di qualità. Altre, pur attenendosi ai criteri formali, di fatto si rivelano meno puntuali.

Che siano serramenti, porte blindate, porte interne o altri prodotti, il rivenditore deve sapere che introdurre merci con marchi contraffatti o, più semplicemente, prodotti di qualità dubbia, è una scelta rischiosa.

In questo modo, vizia il mercato con prodotti che fanno concorrenza sleale e, se guadagna clienti nel breve periodo, rischia di perderli nel lungo termine.

Qual è il vantaggio nel vendere porte e serramenti poco sicuri, destinati a creare problemi nel post vendita e ad alimentare commenti negativi tra i clienti finali?

A questa domanda ognuno può dare la sua risposta.

Nel prossimo numero di Vighi News affronteremo gli aspetti del Sistema Qualità UNI EN ISO 9001 e la Certificazioni antieffrazione per le porte blindate.

VIGHINEWS

VN 7

INSTALLARE UNA PORTA VIGHI CON MESTIERE, PRECISIONE, VERSATILITÀ

U

EDOARDO NANNI, INSTALLATORE, SVELA I SEGRETI DI UNA PROFESSIONE CHE RICHIEDE COMPETENZE TRASVERSALI. A DISPETTO DELLE APPARENZE Un installatore non è solo un installatore. Un po’ falegname, fabbro, elettricista, a volte muratore: un tecnico che monta le porte blindate Vighi è specializzato e al tempo stesso versatile, per gestire al meglio ogni situazione. Edoardo Nanni, installatore con alle spalle più di trent’anni di attività, spiega che cosa vuol dire montare una porta blindata Vighi.

Edoardo Nanni, da quanto tempo lavora come installatore?

Ho 48 anni e, oramai, una lunga esperienza. Ho iniziato a sedici anni: frequentavo la scuola, ma in estate aiutavo un amico che aveva un negozio di serramenti.

Dopo aver conseguito il diploma di perito tecnico industriale, ho iniziato la professione.

Lavora da solo?

Attualmente ho una ditta individuale. Uno o due collaboratori mi affiancano, di volta in volta, in misura delle necessità.

Che tipo di prodotti installa?

Oltre alle porte blindate Vighi installo porte finestre, finestre e serramenti in genere. Dall’installazione dei battiscopa alle finestre per i tetti, so fare qualunque cosa. La mia esperienza è tale che mi occupo anche di assistenza su serrature e pannelli.

Edoardo Nanni

Da quanto tempo lavora con Vighi?

Da circa dodici anni installo i prodotti Vighi principalmente nella zona di Parma e provincia, ma “sconfino” anche nelle province vicine di Reggio Emilia e Piacenza. Le blindate Vighi sono il 50/60 per cento delle porte d’ingresso della cui installazione mi occupo.

Sia sincero, è facile montare una porta blindata?

Dipende dalle porte. Ci sono porte d’ingresso e relativamente facili da installare. Poi ci sono le porte blindate Vighi: i tecnici se le ricordano perché sono pesanti e meno agevoli da trasportare e gestire nella movimentazione, ma il loro montaggio è semplice.

(Nella costruzione delle proprie porte, Vighi non lesina sugli spessori delle lamiere e delle componenti strutturali. Per questo la pesantezza della porta è sinonimo di sicurezza, nota della redazione).

Le porte Vighi sono modelli

❱

8 VN

INSTALLATORE

❱ “difficili”?

Vede, le blindate Vighi non sem-

pre hanno dimensioni o configurazioni standard.

La caratteristica della porta Vighi è di essere personalizzata: pannello, dimensioni, archi, sopraluce… Sono porte di grande

qualità, per me sono le migliori sul mercato. A volte, quando la loro configurazione è fortemente caratterizzata, si rivelano complesse da montare, ma a questo punto interviene un fattore importante: le misure preventive, eseguite da chi ha fatto l’ordine e la vendita del prodotto.

Edoardo Nanni mentre installa una porta blindata in un condominio

Come lavora per installare una porta Vighi?

Fatto salvo che l’intervento cambia in relazione al contesto e al tipo di porta, il mio lavoro è stretta conseguenza di quello che hanno fatto i tecnici, in sede di prevendita. Io ricevo misure e indicazioni molto precise. L’esattezza delle misure è fondamentale, perché per un installatore è molto importante non perdere tempo. Con Vighi sono sempre sicuro di avere le istruzioni giuste per lavorare.

Cosa cambia, nell’installazione, con le porte elettroniche?

Per me, un buon installatore ha competenze trasversali: non si fa spaventare da un lavoro in muratura o da un taglio da falegname, né da un piccolo intervento elettrico. Per quanto riguarda le porte elettroniche, il corso predisposto dall’Azienda rende facile sia l’installazione che la programmazione.

Qual è il suo metodo per essere sempre pronto, nell’installazione di un nuovo prodotto?

Sono abituato a studiare il nuovo modello, confrontando le differenze con quelli che ho già montato, ascoltando e mettendo in pratica le indicazioni di Vighi.

Dopo, viene tutto più facile.

Secondo la sua esperienza, come e dove si vendono le porte blindate, oggi?

Attualmente, installo porte soprattutto presso Clienti privati. Gli

VIGHINEWS

Installazione completata di due porte blindate Vighi Top 2000 e Top 2001 Twin con fianco luce laterale

interventi sono per la maggior parte in appartamenti e villette.

Per un 10-15 per cento sono progetti di nuove costruzioni. In passato gli interventi sul nuovo erano più numerosi: devo dire che in questo ultimo periodo la tendenza si sta invertendo. Credo che il settore delle nuove abitazioni sia in ripresa grazie alla richiesta di costruzioni con classi energetiche performanti, ma la ristrutturazione resta un mercato molto interessante.

Da installatore, frequenta di

persona il Cliente finale. È cambiato qualcosa nell’atteggiamento delle persone?

Rispetto al passato, si fa più attenzione alla sicurezza. I ladri sono sempre più intelligenti, sofisticati negli attacchi e d’altro canto tutti noi abbiamo notizia ogni giorno di furti nelle case. Le persone vogliono stare sicure. I più consapevoli comprendono il valore di una porta blindata sicura, affidabile e di qualità: questi sono i Clienti Vighi.

Come definirebbe una porta

VN 9

Vighi?

A volte mi capita di avere notizia di un tentato furto in un’abitazione con una porta Vighi. I ladri provano a scassinare la porta, ma, finora, non ho mai sentito testimonianze di un caso in cui i ladri siano riusciti a entrare.

Spaccano la cornice, fanno dei danni al pannello… ma non riescono a forzare la serratura. Io credo che molti ladri comuni, quando riconoscono una porta blindata Vighi, rinunciano e cercano un altro bersaglio.

10 VN

LOGISTICA - INTERVISTA A LUCA GIAROLA

LA LOGISTICA RINNOVA L’IMPRESA E CREA VALORE

U

LUCA GIAROLA, CONSULENTE E FONDATORE DI LOGISTICA ZERO, AIUTA LE IMPRESE A MIGLIORARE I TEMPI DI CONSEGNA. ATTENZIONE: NON BASTA UN MAGAZZINO IN ORDINE

na gestione efficiente dei processi aziendali è la chiave di volta per garantire i tempi di consegna. Dalle spedizioni, infatti, passano i risultati di una buona organizzazione aziendale e, soprattutto, migliora l’immagine dell’impresa nei confronti del cliente finale. Inoltre, una logistica strutturata permette di incrementare i ritmi di produzione senza contraccolpi. È il modello di Luca Giarola, esperto della materia, autore di un libro che sta per essere pubblicato dal titolo “2019. Odissea nella logistica. Appalti, cooperative, magazzinieri”, edito da Tm, Edizioni Terra Marique.

Fondatore di Logistica Zero e consulente per Vighi Security Doors. Giarola sta seguendo, in Vighi, un progetto per ottimizzare i tempi di consegna dei prodotti, partendo da un approccio integrato.

Luca Giarola, da dove nasce la sua esperienza professionale?

Ho sempre lavorato nella logistica. Ho iniziato da magazzi-

Luca Giarola

niere; dopo la laurea ho continuato a lavorare e a fare ricerca e, nel 2014, ho fondato il modello Logistica Zero. Oggi aiuto le imprese a migliorare il loro grado di efficienza in diversi modi: si va dalla comunicazione tra i reparti in azienda alla gestione mediante un software dedicato.

Perché le spedizioni sono così importanti?

Partiamo dal cliente finale: un

prodotto che arriva in tempo, senza malintesi, dà una buona immagine dell’azienda. Il ritardo nei tempi di consegna al rivenditore si traduce in un ritardo sul consumatore; è il marchio, infine, a perdere credibilità.

Aumentare la precisione nell’invio dei prodotti significa, inoltre avere un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti. Vale soprattutto per le esportazioni: se

VIGHINEWS

VN 11

l’azienda commette un errore di consegna oltreconfine, rischia di perdere quote di mercato.

Per molti, questo vuole dire occuparsi di magazzino, trasporti e spedizioni.

Non si tratta solo di gestire bene il magazzino. Per capire come migliorare la logistica è necessario un approccio diverso. Chi comunica al rivenditore i tempi di consegna? Chi organizza le spedizioni? Il commerciale che realizza l’ordine sa prevedere che cosa succederà in reparto, prima di arrivare al prodotto finito?

Per avere tempi di spedizione

certi, bisogna lavorare su tutto il processo.

Giarola, che cosa succede, di fatto, in un’azienda con un’organizzazione poco efficiente?

Le faccio alcuni esempi. Si assenta il magazziniere che conosce bene la procedura per

l’imballaggio, ha un know how non scritto e non condiviso: il lavoro si ferma finché non torna.

Oppure: il responsabile commerciale promette al partner tempi di consegna senza confrontarsi con la produzione. Soprattutto quando si realizza un prodotto

personalizzato, avere una buona organizzazione è fondamentale.

Qual è il suo metodo di lavoro?

Il primo passo è l’analisi, una fotografia di come è organizzata l’azienda. Che cosa sta succedendo nei confronti del cliente finale? Il rivenditore si trova a disagio, perché non riceve la merce nei tempi che gli sono stati comunicati?

Il mio esame riguarda i flussi di lavoro, i costi e gli sprechi da evitare. Dopo l’analisi, definisco degli obiettivi insieme all’impresa. Stabilisco i passaggi da compiere: l’azienda può decidere se procedere in autonomia o chiedere la mia assistenza. A volte il cliente sceglie di utilizzare il mio software, ma può anche decidere di lavorare sul gestio-

❱

12 VN

LOGISTICA - INTERVISTA A LUCA GIAROLA

che ha già. ❱ nale Come riesce a far comunicare

meglio i diversi reparti aziendali?

Ho creato i “logistic meeting”: incontri periodici e sistematici tra commerciale, produzione e spedizioni. È importante che i responsabili delle vendite sappiano come funziona il processo produttivo, quali sono i tempi del magazzino e dei trasporti. Questo permette di stabilire, sin dall’inizio, tempi realistici per la consegna di un prodotto.

Una comunicazione migliore,

inoltre, migliora il modo di lavorare di tutti: operano meglio, senza stress, perché hanno chiaro cosa fare, quando e come farlo.

Quanto è importante l’uso della tecnologia per migliorare i processi?

In molti casi, buona parte del lavoro da fare è a livello informatico. Vedo ancora imprese strutturate con metodi poco automatizzati: hanno le tecnologie, i sistemi gestionali ad esempio, ma li usano al 10 per cento delle potenzialità.

La tecnologia può migliorare il flusso dei dati, a cominciare dall’ordine sino alla spedizione.

Quali sono le difficoltà maggiori da affrontare in azienda, secondo la sua esperienza?

Spesso accade che, nel corso degli anni, si sono cristallizzate delle abitudini, non tutte efficienti.

I singoli operatori possono essere molto esperti; sono bravissimi, presi uno per uno, ma spesso non suonano come un’orchestra! La logistica è un tema del quale, spesso, manca consapevolezza.

Guida pratica per l’imprenditore Il libro di Luca Giarola “2019 odissea nella logistica” ha un titolo molto esplicativo su quella che spesso è la giungla che regna ancora in molte aziende.

L’organizzazione del lavoro e delle merci, in qualsiasi azienda, ricopre un aspetto molto importante ai fini della crescita e soprattutto dell’immagine aziendale.

Più che libro, “2019 odissea nella logistica”, è un manuale che raccoglie le esperienze dell’autore trasformate nel modello matematico “logistica ZERO”. Un modello che serve per aumentare la produttività di chi lavora in magazzino e movimenta le merci.

Nel volume si spiega anche come passare in modo sicuro e vantaggioso, sia per l’azienda che per il personale, dalla gestione con personale dipendente all’appalto. Vengono inoltre evidenziati quali sono i pericoli e i falsi miti che fanno cadere nelle tipiche trappole del settore.

2019. Odissea nella logistica. Appalti, cooperative, magazzinieri, di Luca Giarola edito da Tm, Edizioni Terra Marique, € 25,00.

VIGHINEWS

VN 13

A FIRENZE IL PRIMO VALORE È LA SICUREZZA

I

LO SHOW ROOM “PORTA IN SERRAMENTI” DA 25 ANNI PUNTO DI RIFERIMENTO PER LA CITTÀ.

ROMEO CARMELO, IL TITOLARE, PROTEGGE LE CASE DEI FIORENTINI CON LE PORTE VIGHI DI CLASSE 4 E 5. IL COMUNE DI FIRENZE OFFRE INCENTIVI A CHI FA NUOVI INTERVENTI PER LA SICUREZZA PASSIVA

l primo valore di una porta blindata è la sicurezza. Lo ricorda Romeo Carmelo, titolare di Porta In Serramenti, attivo in una Firenze che, da febbraio 2019, lavora per migliorare le difese strutturali nelle abitazioni.

Oltre agli incentivi statali, infatti, chi vive a Firenze e ha determinate condizioni di reddito, può chiedere un contributo per fare acquisti di sicurezza passiva.

(Chi fosse interessato può collegarsi al seguente link: http://servizi.comune.fi.it/servizi/scheda-s ervizio/casa-protetta-contributiper-la-messa-in-sicurezza-delleabitazioni-private).

Romeo Carmelo, come è nata l’attività?

Lavoro nei serramenti dal 1965.

Da sempre opero in questo settore, ho fatto esperienza da giovane in un negozio di serramenti, dove seguivo gli installatori, i cantieri…

Il primo punto vendita nasce nel ‘93, in via Ponte di Mezzo: è

❱

14 VN

SHOWROOM: PORTA IN SERRAMENTI

di Firenze Nord, per inten❱ l’area derci, la mia sede storica. Ho aperto un altro showroom nel 2001, in una zona dalle parti dello Stadio.

In entrambi i casi, si tratta di negozi con esposizione di prodotti?

Sì, il primo ha uno showroom di 300 metri e un magazzino di 100.

Il secondo negozio è un po’ più piccolo, 100 metri quadri, ma nasce per avere una presenza, dall’altra parte della città. Posso dire ai miei clienti della zona Stadio che non devono attraversare la città per venire a trovarmi!

Qual è la sua area geografica di competenza?

Ho clienti in tutta la città di Firenze e provincia. Lavoro anche in altre aree della Toscana. Per la maggior parte, seguo clienti privati.

Quali prodotti tratta nel punto vendita?

Proponiamo porte blindate e d’ingresso, porte interne anche a tutto vetro, finestre, persiane, grate e inferriate. Copriamo la gamma delle chiusure e dei prodotti di sicurezza passiva per le abitazioni.

In quale scenario economico si lavora, attualmente, secondo il suo punto di vista?

C’è stata una flessione ma, parlando del prodotto sicurezza,

Romeo Carmelo

non ho notato problemi di rilievo in termini di fatturato. Il calo è più visibile tra gli acquisti che, dal punto di vista dei clienti, possono essere rimandati, come le porte interne, i prodotti di arredamento.

Le faccio un esempio: se hai una porta interna che non si chiude bene o che vorresti cambiare per un motivo estetico, puoi procastinare la spesa.

Quando si tratta di sicurezza, le cose stanno diversamente. Il tuo vicino di casa subisce un furto e ti accorgi di avere la porta d’ingresso uguale alla sua: a questo punto scegli di cambiarla. La sicurezza, sotto questo aspetto, non ha sentito la crisi.

Si verificano molti furti a Firenze?

Firenze è una città meno rischiosa di altri grandi centri come Milano o Napoli. In passato, però, ci sono state bande organizzate, provenienti dall’estero, che hanno commesso molti furti. Ci sono stati fatti clamorosi, riportati dai giornali e in città il pericolo si percepiva.

Oggi, nel 90 per cento dei casi, chi esegue dei lavori in casa si mette in sicurezza dal rischio di furti.

Gli incentivi fiscali sono uno sprone alle vendite?

Informiamo noi il Cliente, che spesso non sa di questa opportunità. A Firenze c’è un’occasione in più: il Comune ha annunciato una serie di contributi ai cittadini per la messa in sicu-

VIGHINEWS

rezza delle abitazioni private da furti e intrusioni. A certe condizioni di reddito, i fiorentini possono usufruire di agevolazioni per acquisti di sistemi di sicurezza passiva, come porte blindate, vetri antisfondamento, grate, recinzioni, tapparelle metalliche e cosi via.

Porta In Serramenti ha di recente rinnovato il sito. Come è andata?

Fino a qualche anno fa, avevamo un sito Internet “vetrina”, con le informazioni di base. I contatti più importanti per la vendita arrivavano dalla strada. Oggi il mercato sta cambiando. Anni fa la pubblicità passava dai volantini, dalla stampa locale, dalle Pagine Gialle. Oggi siamo tutti con il telefonino in mano… Mi sono reso conto che essere presenti sul

web è una forma di pubblicità.

Nel nuovo sito diamo più spazio ai prodotti, curiamo meglio i contenuti.

Da quanto tempo vende le porte blindate Vighi?

Già dal ’95 avevo instaurato un rapporto con l’azienda, pochi anni dopo l’apertura del negozio.

Avevo condotto alcune ricerche nel mercato delle porte blindate e mi ero reso conto che i prodotti Vighi erano davvero sicuri. Era ed è un’azienda che dà affidabilità: i prodotti danno sicurezza a me e riesco a farlo percepire ai miei clienti.

Dopo la scomparsa di Giorgio Vighi, ho instaurato un ottimo rapporto con la nuova proprietà.

Ho apprezzato il fatto che il prodotto non sia stato snaturato.

Sulla qualità non si è arretrati,

VN 15

anzi, i diversi modelli hanno subito innovazioni tecnologiche e funzionali, sul design e sulla sicurezza. Vighi ha scelto di testare le sue porte blindate tutte in classe 4 e 5 antintrusione per una sicurezza assoluta. L’idea di andare avanti, con prodotti sempre nuovi, è importante per noi partner.

Quali modelli di porte blindate si vendono di più a Firenze?

Vendo molto la Top 2001 e in genere tutti i modelli in classe 4. Ai clienti più esigenti propongo anche il modello in classe 5.

Quando presenta una porta Vighi al cliente, quali sono le caratteristiche che vengono più apprezzate?

L’aspetto che richiama l’attenzione, più di tutti, è la sicurezza. È la prima discriminante che fa

❱

16 VN

SHOWROOM: PORTA IN SERRAMENTI

il prodotto. Noi propo❱ scegliere niamo modelli con una buona

classe antieffrazione: il cliente ne percepisce il valore.

Contano gli aspetti estetici della porta e il fatto che con Vighi sia possibile “personalizzare” il modello?

La personalizzazione del prodotto, la possibilità di avere una porta con misure e soluzioni non usuali, magari con un pannello particolare dal lato interno… sono pregevoli. Non tutti i clienti, però, sono pronti a scegliere porte dal design moderno.

Da queste parti ho visto ville nuove, case ristrutturate secondo principi moderni, con una porta d’ingresso dallo stile classico.

Qual è il suo punto di vista sulle porte elettroniche?

Fino a qualche anno fa si trattava

di prodotti più costosi degli altri, oggi, grazie alle nuove tecnologie disponibili, le porte elettroniche sono più facili da vendere.

Il cliente adatto è una persona che capisce la potenzialità della

domotica.

Le porte elettroniche hanno suscitato un certo interesse: sì, sono una tipologia di prodotto che è necessario avere nella gamma di offerte.

VNVIGHINEWS

AMMINISTRAZIONE Vighi Security Doors Via A. Volta, 3 - 43052 Colorno (PR) Tel. 0521/3190 mail: info@vighidoors.it www.vighidoors.it Direttore Responsabile Pietro Ricciardi p.ricciardi@editoriaimmagine.it PUBLISHER: Editoria & Immagine 20017 Rho (MI) Tel. 02-9303969 info@editoriaimmagine.it www.editoriaimmagine.it