Vighi News

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Anno V - n. 16 Luglio 2022

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VIGHINEWS

sicurezza e design

MERCATI IN RIPRESA

LINEA MATIK VS40 Tecnologia amica

SOCIAL MARKETING Promuoversi col Web


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SCENARI SUL FUTURO DEL MERCATO

LA RIPRESA STROZZATA. RISCHI E SFIDE DEL MERCATO DELLE COSTRUZIONI

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LE INCERTEZZE SUGLI INCENTIVI STATALI, IL DIFFICILE SCENARIO INTERNAZIONALE, L’INFLAZIONE E IL COSTO DELL’ENERGIA PESANO SU UN SETTORE CHE NEL 2021 AVEVA VISTO UNA FORTE CRESCITA I 23 febbraio 2022 Ance, Associazione nazionale costruttori edili, presenta l’Osservatorio congiunturale dell’industria delle costruzioni. Il Sole 24 ore titola, presentando il rapporto “Effetto bonus: edilizia a + 16, 4 per cento ma crescita azzerata nel 2022”, sintetizzando le preoccupazioni sul futuro del mercato. Il giorno dopo, il 24 febbraio, la Russia travalica il confine ucraino iniziando un conflitto del quale, ad oggi, non si vede la fine. Con la guerra, si complica uno scenario economico già difficile, con carenze nell’approvigionamento delle materie prime, l’impennata nei costi dell’energia e l’inflazione. I dati Ance riguardano il mercato italiano, ma l’intero quadro internazionale è critico. Fino a che il conflitto in Ucraina non trova soluzione, il costo del gas resta una variabile a rischio, come pure potrebbero aumentare ancora i prezzi delle altre fonti di energia. Per tutti gli operatori delle costruzioni, l’aumento dei prezzi dei materiali, il caro carburanti per la logistica incidono sulle forniture e sul

costo complessivo degli interventi.

COME È INIZIATA

Da dove ha origine la curva del mercato delle costruzioni, in ripresa nel 2021 e con molti dubbi sul 2022? Alcuni incentivi agli acquisti erano già presenti prima del 2020, ma è stato il super bonus del 110 per cento a dare il più consistente slancio al mercato. Tra i primi nove mesi del 2020 e lo stesso periodo nel 2021, i dati


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Ance registrano una crescita del Prodotto interno lordo del 6,3 per cento. Gli investimenti in costruzioni sono cresciuti del 24,5 per cento, quelli per macchinari e attrezzature del 12,8 per cento. Nel 2021 figurano in ripresa gli investimenti in nuove costruzioni e anche le compravendite immobiliari. Il segmento più interessante, tuttavia, è quello delle riqualificazioni residenziali: vale il 37,5 per cento di un mercato, quello delle costruzioni, che in tutto sta a 148 miliardi di euro. Proprio nelle ristrutturazioni, gli incentivi hanno avuto un ruolo determinante.

SALGONO I PREZZI

Già nell’estate del 2021 si intravedono i punti deboli della ripresa. Dopo il primo lockdown dovuto alla pandemia, la domanda di materie prime è cresciuta al-

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l’improvviso e l’offerta non ha potuto rispondere al fabbisogno. La domanda di energia ha subito un andamento simile, con il conseguente aumento dei prezzi: peraltro, molti osservatori hanno registrato anche fenomeni di speculazione. Il governo ha messo in campo alcune misure per limitare il caro energia, dai bonus per le famiglie meno abbienti alla riduzione delle accise, ma questi interventi non bastano ad arrestare un fenomeno che si riflette sul complesso dell’economia italiana. In un documento del 7 giugno 2022, “Le prospettive dell’economia italiana 20222023”, Istat ricorda che, in maggio, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, ha registrato un aumento del 6,9% su base annua. Il costo dei beni energetici è considerato l’aumento che “traina” l’andamento generale dei prezzi, con rialzi che, nei primi mesi del 2022, hanno


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SCENARI SUL FUTURO DEL MERCATO DELLE COSTRUZIONI

superato il 40 per cento. Secondo Istat l’inflazione crescerà nei prossimi mesi per poi attenuarsi, anche se “con tempi e intensità ancora incerti”.

SPECULAZIONI E ABUSI

L’altra faccia della ripresa è, purtroppo, il diffondersi degli abusi: le frodi legate ai bonus edilizi arriverebbero a oltre 5 miliiardi di euro. Nel frattempo, è cambiato l’atteggiamento del Governo verso gli incentivi: nella primavera del 2022 è stato annunciato il termine, per la fine dell’anno, per le ristrutturazioni residenziali, le villette unifamiliari e le unità indipendenti con accesso autonomo. In questi casi, il superbonus vale sino al 31 dicembre 2022, se alla

data del 30 settembre 2022 sono stati eseguiti i lavori per almeno il 30% dell'intervento. Anche prima dell’aggravarsi della situazione economica dovuta alla guerra, del resto, il mercato delle costruzioni vedeva sfumarsi gli entusiasmi iniziali. In febbraio, Ance segnalava “218 miliardi a giugno 2021 di crediti in bonus classificati allo «Stadio 2», ovvero quelli per

cui le banche hanno osservato un significativo aumento del rischio di credito”. Le banche hanno chiuso i crediti, come viene confermato da molti rivenditori e come ricorda Federica Brancaccio, presidente Ance, in un’intervista a La Stampa del 27 giugno: le imprese hanno i cassetti fiscali pieni di crediti di imposta che non riescono a monetizzare. Per alcune imprese, il rischio

è di non riuscire a portare a termine i progetti già iniziati, per altre c’è la reale possibilità di fallire. Solo il giorno dopo, il 28 giugno, i giornali diffondono l’annuncio che il governo non intende destinare altri fondi per prorogare i bonus edilizi. I quotidiani scrivono della possibilità, al vaglio del governo, che il credito possa essere ceduto a tutte le aziende, a prescindere dalle dimensioni, potendo realizzare fino a quattro cessioni. La storia continua.


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FORNITORI E PRODUTTORI: GESTIRE LE CRITICITÀ SENZA SPECULAZIONE

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TAVOLA ROTONDA CON OMAR LOCATELLI DI COMAL FERLATTA, LUCA FRANZIN DI ISEO SERRATURE, GABRIELE GOBBI DI GOBBI SRL PANNELLI, ALBERTO BERGAMINI DI DORMAKABA

arenza di materie prime, costo energetico, aumento dei prezzi, ritardi delle consegne. Il circolo vizioso che da metà del 2021 condiziona il mercato delle costruzioni ha inizio dalla fornitura dei materiali. La porta blindata è un prodotto complesso, per la cui realizzazione servono l’acciaio della lamiera, il ferro per finiture, componenti e accessori, il legno per i pannelli, le serrature, i sistemi elettronici. Per comprendere che cosa succede nel mercato delle forniture Vighi News ha coordinato una tavola rotonda con Omar Locatelli, responsabile Supply Chain e responsabile di stabilimento di Comal Ferlatta, Luca Franzin account manager oem settore porte blindate per Iseo Serrature, Gabriele Gobbi, titolare di Gobbi Srl Pannelli, Alberto Bergamini, direttore commerciale per l’Italia di Dormakaba. Che cosa ha comportato Matik Vip VS40 per aziende come le vostre

il rincaro dei costi energetici: energia elettrica e gas, carburanti e materie prime? Omar Locatelli. Comal Ferlatta si occupa dei cosiddetti “coils”: lavora, cioè laminati piani in acciaio-carbonio per realizzare fogli tagliati a misura e nastri. I nostri clienti sono officine meccaniche, terzisti a loro volta per altri produttori o aziende con officine interne, che trattano poi la lamiera secondo le loro esigenze. Per quanto riguarda l’aumento dei prezzi delle materie prime, abbiamo visto molte fluttuazioni del mercato. Oggi alcuni fornitori hanno scelto di proporre una quota di prezzo fisso e una variabile: quest’ultimo cambia di mese in mese in base al costo dell’energia. Consideri che l’incidenza dei costi energetici è aumentata del 40 per cento. Per gestire questa situazione, in una prima fase abbiamo assorbito interamente i costi, aumentando la pro-


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TAVOLA ROTONDA FORNITORI

Omar Locatelli duttività interna. Il nostro obiettivo era non creare disguidi ai nostri clienti e non sapevamo, del resto, quanto sarebbero durati i rincari. In una seconda fase, però, abbiamo dovuto rivedere i listini. Gli aumenti alle aziende sono circa del 20 per cento. Luca Franzin. Iseo da oltre 50 anni si occupa di progettazione di sistemi di chiusura. Da circa venti anni l’azienda si è spostata verso la produzione di prodotti di fascia medio alta: serrature elettroniche e motorizzate, che negli anni hanno subito una forte evoluzione e oggi ci stanno dando ottime soddisfazioni. Questa scelta ci ha permesso di distinguerci dal prodotto di massa delle serrature meccaniche, che vengono misurate in base al peso della materia prima, e in parte è stato un vantaggio per

noi. La difficoltà è reperire i chip elettronici sul mercato ed è, come è noto, un problema globale. La richiesta di schede elettroniche riguarda molti settori: l’automotive, gli elettrodomestici, la telefonia. L’elettronica per le serrature è tra gli ultimi della coda. Per risolvere il problema abbiamo saltato i broker intermediari rivolgendoci direttamente ai fornitori, ma anche così non abbiamo certezze e fino a quando non abbiamo in sede i componenti non riusciamo a programmare come dovremmo la nostra produzione e le consegne ai clienti. Oggi abbiamo programmi di ordini che si spingono ben oltre il 2022. Abbiamo già programmato tutto l'anno prossimo. Alberto Bergamini. Dormakaba Italia fa parte di un gruppo multinazionale e la nostra supply chain è gestita dalla casa madre. Abbiamo stabilimenti in Europa, Americhe ed estremo Oriente. In Malesia siamo proprietari delle miniere che supportano alcuni stabilimenti adiacenti a Singapore. È un’organizzazione che risale agli anni ’70 e per questo la crisi attuale non ci ha trovato totalmente impreparati. Non abbiamo dovuto provvedere ad alzare i costi in maniera improvvisa. Ricordo che nella fase iniziale, a metà del 2021, la domanda sul mercato si è innalzata in maniera vertiginosa, ma noi siamo riusciti a gestirla bene, in particolare per le materie prime di tipo metallico. Certo, abbiamo fronteggiato

alcune sfide sul mondo degli imballaggi, ma sono state gestite in toto dalla casa madre. Abbiamo anche prodotti che contengono i microchip e su quelli abbiamo avuto e abbiamo tutt'ora degli allungamenti dei tempi di consegna. Anche per i cilindri ci sono oggi tempi più lunghi rispetto al passato, ma nulla di drammatico.

Alberto Bergamini

Gabriele Gobbi. Noi produciamo pannelli, da oltre 40 anni, dai pannelli placcati con tranciato di legno di vari spessori e varie misure ai pannelli in laminato o in laminato con la pressatura a caldo, con le carte impregnate o la calandratura con laminati CPL in bobina. Nell’ultimo periodo abbiamo avuto parecchi problemi dovuti in parte alla mancanza di materia prima dei nostri fornitori, sto parlando del legno


VIGHINEWS da polverizzare per fare o l’mdf o il truciolare, in parte a causa di forme speculative. Questo ha comportato notevoli ritardi nelle consegne: dalle iniziali 3-4 settimane di consegna dall’ordine, siamo passati a due mesi, per arrivare addirittura a quattro mesi. Da dove arrivano le materie prime che acquistate dall'Italia o dall'estero? Gobbi. Qualcosa arriva dall’Italia, la maggior parte arriva dall'estero: Slovenia, Austria, Turchia, Spagna. Per quello che riguarda invece l'approvvigionamento dei supporti legnosi abbiamo dovuto attingere a magazzini e a conoscenti con notevoli sprechi. È stato necessario, infatti, acquistare anche pannelli di dimensioni non congrue alle nostre misure, e poi lavorare per adattarli con un aggravio di

Gabriele Gobbi

costi alla lavorazione e scarti. Franzin. Le nostre forniture per la componentistica arrivano dai mercati asiatici. Iseo progetta, produce, programma e assembla le sue schede elettroniche in Italia nella sede di Rovellasca, provincia di Como. Li abbiamo Microhard, un'azienda che fa parte del gruppo e che per noi sviluppa e produce la parte elettronica. Quindi abbiamo una produzione italiana che si avvale della parte componentistica: in questo caso è la materia prima che arriva dai mercati asiatici. Come avete gestito l’aumento dei prezzi? In parte, i costi sono stati assorbiti internamente? Locatelli. Abbiamo prima di tutto cercato di ridurre gli sprechi e aumentare la produttività. Abbiamo lavorato a una gestione accurata dei magazzini e ci siamo concentrati sull’organizzazione degli ordini di produzione, studiando i settaggi possibili per migliorare i tempi di lavorazione, per esempio ottimizzando i casi in cui si devono cambiare le lame di taglio. Per quanto riguarda il materiale, invece, non c’è spreco perché per ogni “rotolo” di acciaio che si mette in macchina, otteniamo il 98 per cento dei prodotti. La nostra strategia è stata questa: i costi sulle materie prime non si possono sopprimere, alcuni costi di gestione sono necessari, mentre possiamo intervenire sulla produttività. Gobbi. Per quanto riguarda i rin-

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cari, in parte li abbiamo assorbiti noi, in parte li abbiamo trasferiti sui nostri clienti. In 50 anni da quando ho l'azienda non ho mai dovuto affrontare un anno come quello passato. Di fatto, ho dovuto rivedere cinque volte i listini. Franzin. Naturalmente sull'industria tendenzialmente fino a prima della pandemia, non facevamo una rivalutazione annua. Lavora-

Luca Franzin vamo sempre sui costi e sulla miglior proposta che potevamo fare ai nostri clienti. Negli ultimi anni questo non è possibile. Quindi anche sull'industria abbiamo dovuto forzare degli aumenti, che comunque abbiamo cercato di calmierare. Bergamini. Al 70 - 80% abbiamo assorbito internamente l'aumento dei costi. Abbiamo fatto uno sforzo e negli ultimi 18 mesi abbiamo ef-


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TAVOLA ROTONDA FORNITORI

fettuato quattro aumenti di listino, sempre molto contenuti. Ricordo che noi non ragioniamo con una marginalità da casa madre al mercato italiano, ma ragioniamo sulla marginalità totale: per noi la marginalità viene calcolata direttamente sul costo di produzione, quindi non ci sono plurime marginalità in funzione dei vari passaggi tra produttore, grossista distributore eccetera.

è stata una negoziazione, uno scambio di opinioni molto trasparente, basato sulla partnership. L’esigenza era cercare un rapporto win-win, un confronto sui prezzi mirato al bisogno reciproco. La nostra filosofia è considerare l’aumento nella sua voce netta, cioè sul costo sostenuto dall’azienda, senza intenti speculativi. Siamo convinti che, in una situazione come questa, la specula-

era stato toccato in precedenza. Abbiamo ragionato in maniera molto specifica per famiglia di prodotto, come ho detto assorbendo internamente la maggior parte dei costi. Franzin. Programmando e bloccando parte delle forniture nel semestre, per esempio, abbiamo bloccato i prezzi. Abbiamo quindi tutelato i nostri clienti. Con l’industria da sempre ab-

In che misura e con quale modalità avete rivisto l’aumento dei prezzi? Locatelli. Comal Ferlatta ha circa 500 clienti, di cui circa 100 sono i clienti maggiori, con i quali cerchiamo di avere un rapporto di fidelizzazione. C’è stato molto dialogo con loro, la nostra strategia

zione sia un boomerang. Bergamini. L’aumento dei prezzi non è stato omogeneo né drastico. Non abbiamo fatto interventi radicali massivi. Siamo stati specifici, per ciascun passaggio, solo su determinate famiglie di prodotti. Poi, nel successivo aumento di listino si è intervenuto su cosa non

biamo avuto un occhio di riguardo, calmierando gli aumenti e cercando di distribuirli in un periodo più lungo possibile. Abbiamo comunque proposto una programmazione ai nostri clienti, consapevoli che i prezzi saranno aumentati nel corso dell'anno, e abbiamo garantito un minimo di


VIGHINEWS flessibilità che non potrà essere infinita, ma siamo andati incontro alle loro esigenze ed eventuali richieste di spostamento e dilazione degli ordini. Come sta rispondendo il mercato alle richieste di materiali per le vostre linee produttive e come state gestendo voi la situazione? L’aumento della domanda dovuta anche agli incentivi fiscali legati a Ecobonus e Superbonus vi ha fatto annullare o perdere degli ordini? Gobbi. Anche se con qualche ritardo dovuto alle forniture, abbiamo dato il materiale a tutti i nostri clienti fino a questo momento. Dalla metà dello scorso anno ad oggi l'incremento di ordini è stato del 35 - 40%. Oltre a non trovare i supporti, abbiamo dovuto far fronte a un aumento di richiesta non indifferente per cui il problema si è raddoppiato. Queste maggiori richieste da parte dei nostri clienti sono dovute solo in parte agli incentivi fiscali del superbonus. I nostri clienti lavorano molto con l'estero, soprattutto in Francia e nei paesi nordici dove c'è stato un aumento di richiesta. Locatelli. In questo momento c’è una contrazione della richiesta. Le aziende ora stanno acquistando solo il necessario, diciamo per il prossimo mese o per i prossimi due mesi. Abbiamo osservato questa tendenza: calano i prezzi, le aziende acquistano sul venduto

o strettamente sul bisogno produttivo; se i prezzi si alzano, prevale la strategia di procurarsi una maggiore scorta e quindi c’è maggiore richiesta. Franzin. Non abbiamo avuto grossi ritardi produttivi, solo in alcune situazioni, dovute ai ritardi nella fornitura di microchip siamo andati un po’ in affanno. Per fortuna il nostro prodotto è diverso da quelli standard che sono rientrati nelle norme del 110 e, quindi, sta vedendo una crescita esponenziale, ma non così elevata nei numeri. In particolare, lo scorso anno aveva aiutato molto la vendita lo sconto in fattura. Questo ha consentito alla rivendita a proporre un prodotto di fascia più alta facendo risparmiare i propri clienti. Il superbonus 110%, se devo essere sincero, ci ha penalizzato perché, fissando i massimali più bassi, di fatto ha impoverito l'offerta dei nostri clienti alla cantieristica. L'anno scorso e anche nella prima parte di quest'anno, ancora si riusciva a lavorare bene con lo sconto in fattura e la cessione del credito. Adesso stiamo notando un po’ di rallentamento. Bergamini. Gli incentivi ci hanno aiutato per circa il 20 - 30% del mercato di riferimento italiano; mentre per il restante 70% noi operiamo su altri mercati, che hanno sofferto molto a causa della pandemia e che solo ora si stanno riprendendo. Penso all’aeroportuale, al mercato ricettivo alberghiero che anche

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quest’anno era in forte crisi. Non ci spaventa la probabile fine del superbonus, anzi, auspichiamo la normalizzazione del mercato, che porti a concentrare gli investimenti pubblici e privati in maniera più proporzionata, anche su grandi cantieri, sul retail, sul recettivo alberghiero e non solo sul sui condomini. Siamo comunque contenti del buon lavoro sviluppato negli ultimi 12 mesi, nonostante la “droga” degli aiuti ci abbia solo parzialmente aiutato. Quindi non avete avuto in alcun modo annullamenti o riduzione di ordini legati a ritardi delle consegne? Gobbi. Al momento abbiamo soddisfatto tutti gli ordini, ovviamente abbiamo allungato un po' i tempi di consegna dovuto al fatto che i nostri fornitori tardano a consegnare, non rispettando le conferme d'ordine. Malgrado la situazione, non abbiamo perso né dovuto rinunciare a qualche ordine. Bergamini. Probabilmente non siamo riusciti a fatturare un 5 massimo 10% di ordini ricevuti, a causa della mancata disponibilità di materiali, però l’ordine non è stato perso, ma solo slittato in avanti per la fatturazione. Abbiamo chiuso il nostro anno fiscale al 30 giugno e la nostra casa madre in Svizzera quotata in Borsa ha chiuso con aumenti a due cifre rispetto all'anno precedente, più o meno un ritorno ai livelli pre-Covid.


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TAVOLA ROTONDA RIVENDITORI

IL MERCATO DEI SERRAMENTI E DELLE CHIUSURE NEL PERIODO POST COVID

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DINAMICO E IN FORTE CRESCITA SOPRATTUTTO PERCHÉ SOSTENUTO DAGLI INCENTIVI DI BONUS E SUPERBONUS. IL CONTESTO ITALIANO SECONDO IL PUNTO DI VISTA DEI RIVENDITORI. opo il Covid, la guerra in Ucraina è giunta a complicare un quadro internazionale già non semplice per via dell’aumento dei costi delle materie prime e dei ritardi nelle forniture. In Italia, il mercato di serramenti e chiusure vive un periodo molto attivo, trainato soprattutto dagli incentivi statali. In quali condizioni lavorano e quale prospettiva vivono, in tale contesto, i rivenditori partner di VIGHI Se-

curity Doors? Per capirlo Vighi News ha organizzato una tavola rotonda virtuale alla quale hanno partecipato: Cristina Giori di Bianco Tech, da Limbiate, in provincia di Monza-Brianza; Gioia Tozzi per Progetto Casa Serramenti di Siena; Marco Lauretti, 100 Porte infissi, che si trova a Carmiano, Lecce; Giuseppe Trapani dalla rivendita Haus a Tremestieri, nel catanese. Lombardia, Toscana, Puglia e Sicilia sono le regioni idealmente rappresentate dai partner Vighi: quattro


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Giuseppe Trapani voci per comprendere che cosa sta succedendo sul mercato nazionale. A coordinare i lavori della tavola rotonda Pietro Ricciardi, direttore di Vighi News.

La pandemia, la ripresa, la guerra… gli ultimi due anni sono stati difficili e il presente e l’immediato futuro riservano molte incognite. In Italia, le agevolazioni fiscali, i bonus e i superbonus hanno un ruolo importante nel settore oggi… ma vi hanno davvero aiutato? Giuseppe Trapani. Premetto che sono molto legato a VIGHI e vi sono arrivato per aver collaborato, già molto tempo fa con Lorenzo Muratori. Ho iniziato a lavorare nel settore trent’anni fa come agente di commercio, negli ultimi dieci anni ho deciso di aprire uno spazio di rivendita, principalmente rivolto ai progettisti e successivamente anche al cliente finale. Nell’ultimo periodo abbiamo deciso di espanderci, per cogliere le opportunità date dagli incentivi statali: abbiamo aperto un secondo showroom e un anno e mezzo fa abbiamo anche aperto uno spazio monomarca, con uno dei no-

stri partner nel mondo dei serramenti, in una piazza principale della città di Catania, per avere maggiore visibilità. Questo ci ha dato un incremento notevole di lavoro. Abbiamo compiuto un investimento e i risultati sono soddisfacenti. Marco Lauretti. Grazie agli incentivi statali la domanda è cresciuta in maniera esponenziale. Noi lavoriamo soprattutto nella zona del Nord del Salento, di Lecce e la zona di Brindisi. Grazie a un’azienda di serramenti con la quale collaboriamo e che ha investito molto in pubblicità, siamo stati i primi a utilizzare ecobonus e sconto in fattura, riuscendo a rispondere con anticipo rispetto agli altri all’aumento delle richieste. Con questo vantaggio è stato più facile iniziare a vendere prodotti di qualità, per esempio le porte Vighi: il periodo di “transizione” tra la proposta del prodotto commerciale e di quello di qualità è stato molto più veloce. Cristina Giori. La nostra è un’attività piccola e in un contesto locale con tanti concorrenti abbiamo fatto scelte improntate soprattutto sul nostro focus: prodotti


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TAVOLA ROTONDA RIVENDITORI

Cristina Giori, a destra la sua rivendita Bianco Tech di qualità e servizio a 360 gradi rivolto al cliente. Rispetto ad altri, siamo partiti tardi con superbonus e sconto in fattura ma quando abbiamo iniziato a sfruttare queste possibilità gli ordini sono triplicati. Per il Gioia Tozzi

110% abbiamo collaborato con un paio di ingegneri di cui abbiamo grande fiducia. Per scelta, tendiamo a lavorare con realtà piccole come abitazioni e villette singole. Devo dire che sugli incentivi abbiamo visto molti abusi nella nostra regione, per questo siamo molto cauti. Rivendita Progetto Casa Serramenti


VIGHINEWS Gioia Tozzi. Gli ecobonus spingono tanto il mercato. Il mercato, da parte sua, per molti motivi, non è sempre preparatissimo, quindi sono spesso presenti dei ritardi… Però avendo un rapporto molto franco con i clienti, spieghiamo con chiarezza quello che succede. Lo diciamo subito, questo non è il momento storico di avere fretta, ma diciamo anche che il carico arriva. Restiamo a disposizione del cliente, rispondiamo alle sue domande, cerchiamo di essere presenti. Altro tema attuale è l’aumento dei costi: diamo al cliente un tempo determinato per decidere, consapevoli che i listini possono cambiare e questo, in qualche modo, ci agevola perché possiamo poi fatturare in tempi più definiti. In caso di ritardi delle consegne. I ritardi sulle consegne sono un problema in particolare per i lavori sulle villette unifamiliari. La normativa prevede che i lavori debbano terminare entro il 31 dicembre per poter fruire del superbonus 110. Altrimenti si corre il rischio di vedere svanire la possibilità della cessione del credito. Qual è la vostra esperienza in merito? Giuseppe Trapani. A metà dell’anno scorso abbiamo iniziato a fare forniture con il superbonus del 110 e Marco Lauretti

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con lo sconto in fattura per case singole. Ora non lo facciamo più. Continuiamo a lavorare col superbonus 110 in partnership con Enel, con gli ultimi contratti, perché i tempi stringono... Entro settembre/ottobre bisogna montare gli infissi, per avere il 30 per cento, quando si riesce… Lavoriamo ancora applicando l’ecobonus 50% con sconto in fattura, rivolgendoci un po’ alle banche e un po’ a Enel. Abbiamo in corso sia piccoli lavori che grandi condomini, con imprese che conosciamo da tempo. In questo momento c’è un po’ di timore per quanto riguarda lo sconto in fattura, attendiamo gli aggiornamenti. Però lo abbiamo parecchio limitato. Marco Lauretti. In questo periodo abbiamo un dialogo aperto con il cliente, per fargli capire che è un momento storico particolare. Se ci sono dei ritardi nelle consegna purtroppo non possiamo fare nulla. Noi rivenditori siamo sempre nel mezzo: alcuni fornitori ci spiegano le origini dei ritardi, mentre altre “alzano le spalle” rassegnati… Quando lo spieghiamo, la maggior parte dei clienti comprende la situazione. È anche capitato di perdere dei lavori, ma è forse meglio non intraprendere un progetto, se il cliente sa di non poter tollerare i ritardi.

Rivendita 100 Porte Infissi


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TAVOLA ROTONDA RIVENDITORI

Quindi avete perso opportunità di lavoro per questi motivi, prezzi da una parte e ritardi dall’altra? Come riuscite a gestire fatturati e guadagni, di fronte al continuo aumento dei prezzi? Gioia Tozzi. All’inizio parecchi potenziali clienti entravano in negozio a chiedere informazioni incuriositi dall’opportunità del superbonus. Dei tanti però è tornato uno su dieci. Adesso chi entra e chiede l’applicazione del superbonus 110 ha una consapevolezza diversa. Arriva già col suo conteggio computo metrico, insomma è più preparato e consapevole. Diciamo che c’è stata una sorta di selezione naturale. Per quanto riguarda i ritardi, ripeto, si cerca di gestire il rapporto con il cliente; è chiaro che non dipende da noi, è una condizione generale. Cristina Giori. Devo dire la verità, nonostante l’incremento del fatturato la marginalità non è proporzionale, visti gli aumenti che sono tanti, vicini, a volte improv-

visi. Poi dipende anche dalla serietà del rivenditore… Ci sono rivenditori che hanno fatto salire i preventivi del 40, anche del 50 per cento, anche cavalcando l’onda delle dinamiche del mercato. Noi abbiamo fatto una scelta differente. Il caso ora non emerge, perché il cliente finale crede comunque di pagare poco, vista la presenza di uno sconto. Quando questa “bolla” dovuta agli incentivi finirà, io penso che ci sarà una selezione del mercato. Marco Lauretti. La nostra marginalità è rimasta sempre uguale. Di fronte agli aumenti, abbiamo avuto anche clienti per i quali il prezzo poteva diventare un problema: abbiamo proposto loro dei finanziamenti e così abbiamo mantenuto il lavoro. Come dovrebbero muoversi le aziende produttrici nel caos dei prezzi, secondo voi? Gioia Tozzi. Nel nostro caso riusciamo a mantenere


VIGHINEWS la marginalità e senz’altro la mantengono anche i nostri fornitori. A cascata le conseguenze saranno anche fiscali sugli anni successivi: alla fine della bolla “bisognerà fare i conti”: con il 50 lavoriamo tranquillamente, mentre ci impensieriscono i possibili sviluppi dei progetti con il 110%. Giuseppe Trapani. Da parte delle aziende produttrici, comunicare ai partner, con anticipo, gli aumenti stimati può essere di aiuto. In rivendita abbiamo toccato con mano le conseguenze del caro prezzi, che si sommano a quelle dei ritardi delle materie prime. I cantieri tardano perché non arrivano i materiali e, poiché nel frattempo sono saliti i prezzi, i preventivi stilati all’inizio non rispettano più i costi reali. Ci sono stati casi, fortunatamente pochi, in cui, come rivendita, siamo andati in perdita su progetti di questo tipo: oggi specifichiamo nel contratto che i prezzi sono validi se le misure si prendono entro 15 giorni, in caso contrario il preventivo può cambiare. Secondo voi, che cosa succederà dal prossimo anno? Con la riduzione degli incentivi come evolverà il mercato? Marco Lauretti. Io penso che gli incentivi saranno rinnovati. Sono ottimista, se mi guardo intorno, nella mia zona, vedo che ci sono ancora tante finestre da cambiare! Cristina Giori. Credo che ci saranno dei problemi, se le agevolazioni non saranno rinnovate. Vedo uno scenario non facile. Noi siamo una struttura a conduzione familiare, puntiamo al prima, al durante e al dopo l’ordine, cioè ci focalizziamo sul servizio. La chiave è far percepire la nostra professionista, fatta di conoscenza tecnica e preparazione sul prodotto maturata in anni di esperienza. Giuseppe Trapani. Il supebonus resta per i condomini. Tutto dipende da come e se verrà prorogato il complesso delle misure per il prossimo anno. L’opportunità per noi è l’ecobonus al 50%, è la mi-

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sura che potrebbe farci continuare a crescere nei prossimi anni. Se gli incentivi non venissero rinnovati, parecchie imprese potrebbero fallire: quelle che si sono lanciate sul mercato solo in occasione del super bonus. Già ora le banche non stanno riconoscendo i crediti e ci sono privati che hanno un progetto di ristrutturazione, ma non trovano imprese che fanno il lavoro. Per quanto mi riguada, noi ci impegniamo a migliorare il rapporto con il cliente puntando sulla competenza, dando un servizio sempre più ampio al progettista. Inoltre puntiamo sulla gestione della posa in opera e sulla qualità dei prodotti. Gioia Tozzi. Io penso che lavorare bene oggi ci farà lavorare anche domani. Oggi gli interventi sono spinti dal vantaggio dello sconto, ma mentre andiamo a rinnovare un infisso o a condurre una posa è sempre possibile che capiti il vicino di casa, l’amico che osserva il lavoro e magari gli viene un’idea… il passaparola, quando si fa un buon lavoro, è importante perchè crea reputazione e nuovi contatti. Ammetto che attualmente abbiamo grandi carichi di lavoro, è faticoso, ma questo ci aiuterà, un domani, ad affrontare eventuali difficoltà.


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LOGISTICA - CONSEGNA PRODOTTI

LA LOGISTICA DOPO IL COVID IL PUNTO DI VISTA DEI TRASPORTATORI

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COSA COMPORTA PER LA FILIERA DEI SERRAMENTI GLI AUMENTI DEI CARBURANTI. LA TESTIMONIANZA DI GIUSEPPE CAIAZZO: IL CARBURANTE PER NOI TRASPORTATORI VALE IL 45 PER CENTO DEI COSTI VIVI rincari dei costi energetici e la speculazione hanno fatto lievitare in modo preoccupante anche i carburanti alla pompa. “Il gasolio incide per il 40-45 per cento sui costi vivi”, dice con franchezza Giuseppe Caiazzo, autotrasportatore, impegnato per una parte consistente del suo lavoro nelle consegne dei portoncini Vighi. “Lavoro da più di trent’anni, ho visto e ricordo la crisi economica del 2008 ma devo dire che, oggi, gli scenari internazionali mi preoccupano”. La voce di Giuseppe è un esempio di quello che sta succedendo nel mondo della logistica in questi ultimi mesi. La ripresa del mercato, la stima del Pil era iniziata a passo veloce dopo la pandemia, aveva visto nel 2021 i primi ostacoli dovuti alla carenza di materie prime e alle difficoltà nei trasporti internazionali. Lo shock più arduo da superare, però, è iniziato il 24 febbraio 2022 con l’inizio della guerra in Ucraina e l’esplosione del caro prezzi, per quanto riguarda energia e carburanti.

brificanti, i combustibili per uso domestico e l’energia elettrica a mercato libero: questo gruppo, infatti, ha visto i prezzi crescere, da aprile a maggio, da +29,8% a +32,4%. I costi dei beni energetici regolamentati le tariffe per l’energia elettrica a mercato tutelato e il gas di rete per uso domestico - sono stabili, si fa per dire, al +64,3%. A pagare le conseguenze di questi rincari sono tutti i

COSA RIPORTANO I DATI ISTAT

In marzo 2022, secondo i dati Istat, i prezzi dei beni energetici erano passati da +45,9% di febbraio a +52,9%. Ad aprile la crescita era stata di +39,5% e a maggio +42,2%. Istat specifica che a incidere sull’ultimo aumento sono soprattutto i beni energetici non regolamentati, cioè i carburanti per gli autoveicoli, i lu-

Giuseppe Caiazzo


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segmenti interessati dal trasporto su strada, per l’ordine e la consegna delle materie prime, per la distribuzione dei prodotti. Il governo ha provato a tamponare gli effetti del carovita con la riduzione delle accise su benzina, gasolio e Gpl e sul metano per autotrazione, ma non basta: “Con prezzi così alti, la riduzione delle accise conta molto poco”, osserva Caiazzo. Giuseppe Caiazzo, in quali regioni trasporta i prodotti Vighi? Principalmente lavoro nel Nord Italia, tra Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto e Toscana. Quasi il 60-70 per cento del mio lavoro è dedicato alla logistica di Vighi. Lavora da molto tempo con Vighi? Sì, ho iniziato nel 2001 quando a guidare l’azienda c’era Giorgio Vighi, allora mi occupavo delle consegne ai rivenditori per il Sud Italia. Può raccontarci come è cambiato il suo lavoro, soprattutto in questi ultimi due anni? Ricorda la grande crisi economica del 2008? Ora stiamo vivendo un altro periodo drammatico. Nel 2021 c’era il lavoro, c’erano difficoltà, certo, e le gestivamo. Se non fosse scoppiata la guerra… Oggi lavoriamo

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molto, ma il costo del gasolio incide pesantemente sul guadagno finale. Come si svolge la sua giornata? Inizio alle cinque del mattino e per i prodotti Vighi mi occupo del carico, del trasporto e della consegna delle porte ai rivenditori. Concludo verso le 16-17, posso arrivare a 12-15 ore di lavoro. La logistica per Vighi ha caratteristiche peculiari, perché si tratta di consegnare un numero limitato di prodotti per ciascun rivenditore. Non si tratta di un trasporto massivo perché è un prodotto di qualità e il suo mercato è differente. Per farle capire: in una giornata posso svolgere dalle 5 alle 8 consegne. Che impatto ha questa modalità di lavoro? Il trasporto si fa oneroso, soprattutto in questo periodo di rincari, perché è più difficile ottimizzare tempi. Una soluzione è l’organizzazione delle scadenze, incrociata con le destinazioni da raggiungere. Quanto conta, in questo periodo, il costo del gasolio? Conta molto. Si fa fatica perché i prezzi cambiano di giorno in giorno e non sono prevedibili. È una situazione molto difficile da gestire. Lo ripeto, un po’ sono preoccupato.


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DIFFICOLTA’ DEL MERCATO

RAFFORZARE FIDUCIA SERVIZI E COLLABORAZIONE CON I NOSTRI PARTNER

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FILIPPO DISCA, DIRETTORE COMMERCIALE VIGHI SECURITY DOORS: STIAMO VIVENDO UNA TEMPESTA PERFETTA, IL MODO GIUSTO DI RISPONDERE È LA COLLABORAZIONE CON I RIVENDITORI E RAFFORZARE L’ASSISTENZA TECNICA AL CLIENTE na tempesta perfetta. Così Filippo Disca, direttore commerciale Vighi, definisce l’attuale situazione del mercato internazionale e nazionale e i suoi riflessi nel settore delle porte blindate. Per capire come rispondere alle sfide presenti e future è necessaria una consapevolezza: siamo di fronte a fenomeni senza precedenti, che coinvolgono tutto il mondo produttivo e non solo in Italia.

Filippo Disca

Dice Disca: “Come Vighi abbiamo informato i rivenditori, passo dopo passo, dell’allungamento dei tempi di consegna dovuti alla mancanza del materiale. Abbiamo tentato di superare la tempesta perfetta: la carenza di acciaio del primo periodo, l’impossibilità di programmare la produzione dovuta all’incertezza delle date di consegna. Per gestire la situazione abbiamo adottato delle contromisure, aumentando i magazzini, cercando di fare scorte dove si poteva. L’insufficienza dei materiali si è poi estesa anche ad altri settori, minuterie, legno: se manca un solo componente, la porta blindata non si può produrre”. Il problema è ancora più importante per i prodotti Vighi, nei quali c’è un forte elemento di personalizzazione e alcuni componenti non sono standard. Le incertezze delle materie prime si traducono in ritardi su tutto il ciclo produttivo. La risposta a condizioni di mercato che, a tutt’oggi, sono in divenire è su più livelli. Il primo è crescere nei sistemi gestionali, avere una cultura nuova perché “le aziende devono avere tempi di reazione molto veloci rispetto a quello che succede”. Il secondo è collaborare con i rivenditori: “fare squadra è il nostro primo obiettivo. Abbiamo rivenditori molto qualificati, questa è una grande fortuna. Ho letto i loro interventi nella tavola rotonda, la loro opinione è molto autorevole, sono loro che vivono la situazione di prima linea con il cliente finale. Per questo motivo penso che, ancora di più in questo periodo, la strada


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sia quella della collaborazione. Con i nostri partner la fiducia è un aspetto importante. Il solo modo per affrontare le difficoltà è lavorare insieme”.

SERVIZIO DI ASSISTENZA TECNICA

Fa parte della stessa strategia di squadra la scelta di rafforzare il servizio al cliente con una nuova figura, Luca Dozio, adibito all’assistenza tecnica. Dallo scorso gennaio Luca è stato chiamato a lavorare come supporto dell’attività commerciale, facendo da interfaccia con rivenditori e posatori. La scelta, fortemente voluta dalla Direzione, è avvenuta nell’ambito del

progetto complessivo di rafforzamento dei servizi avviato da tempo con la creazione di percorsi dedicati all’assistenza post-vendita, in particolare per la richiesta di ricambi, di duplicazione delle chiavi, di segnalazione e gestione delle non conformità. Tra le principali mansioni assegnate a Luca ci sono la gestione del servizio di posa in opera e di assistenza tecnica post-vendita sui prodotti; l’assistenza tecnica telefonica in fase di posa in opera; il miglioramento continuo del prodotto; la formazione tecnica dei posatori/tecnici dei rivenditori. “Luca è il nostro super tecnico”, sintetizza Disca, “oggi si occupa di supportare i rivenditori nell’aspetto

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tecnico, post vendita ma non solo, ma in futuro avrà anche una competenza formativa. Stiamo predisponendo gli spazi per corsi di formazione dedicati ai nostri partner, una “academy” aziendale che avrà l’obiettivo di far crescere la qualità complessiva del servizio, tramite l’aggiornamento continuo della nostra rete”. Nei primi mesi di attività, Luca ha lavorato soprattutto in azienda e si è occupato di entrare nella gestione organizzativa. Poi ha cominciato a occuparsi delle prime richieste da parte dei rivenditori. Spiega Disca: “I riscontri sono positivi, la sua figura ci ha permesso di dare una risposta tempestiva nei confronti dei nostri partner”.


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PORTE BLINDATE CON TECNOLOGIA INTEGRATA

LINEA MATIK VS40: TECNOLOGIA INTEGRATA E CERNIERE A SCOMPARSA

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L’EVOLUZIONE DELLE SOLUZIONI DIGITALI NEL RICONOSCIMENTO BIOMETRICO E NELLE APPLICAZIONE SU SMARTPHONE SARANNO DISPONIBILI GIÀ DALL’AUTUNNO a Linea MATIK nella versione VS40 è stata la di questo ha fatto il principale obiettivo della propria proposta, ma è sempre più importante farlo risponrecente evoluzione dei sistemi di apertura elettronici di VIGHI Security Doors. Integra design dendo alle esigenze specifiche di ogni cliente: per e tecnologia e dallo scorso anno ha assunto come questo i diversi modelli di porte elettroniche offrono standard le cerniere a scomparsa già presentate nelle porte Top 2040; inoltre la linea potenzia le prestazioni del riconoscimento biometrico per mezzo dell’intelligenza artificiale. La tecnologia è sempre più presente nella quotidianità di ognuno e con le porte della Linea MATIK VS40 VIGHI Security Doors ha sintetizzato le migliori soluzioni, per dare risposte a misura di ogni stile di vita e abitudine. La linea Matik ha quattro modelli: MATIK VS40, MATIK premium VS40, MATIK Vip VS40, MATIK galaxy VS40. Matik App invece non è più disponibile, perché la sua funzione, il comando del sistema di apertura da smartphone, sarà integrata e presente in altri modelli. Proteggere è la funzione principale della porta blindata e Vighi Matik Galaxy VS40 con tastierino numerico multilettore


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Matik Premium VS40 funzionalità che si accompagnano alle situazioni di utilizzo. MATIK VS40 è la capostipite della Linea cui dà il nome. Ha la serratura motorizzata con cilindro europeo e chiave a profilo protetto e, come tutte le altre Matik VS40 ha cerniere a scomparsa. Raramente ci si pensa, ma il presupposto per la sicurezza di una porta blindata (oltre al fatto che sia stata costruita con i migliori materiali e installata a regola d’arte) è che sia chiusa con le mandate: se lasciata aperta o accostata con il solo scrocco, non differisce di molto da una porta normale. Con MATIK VS40 la porta blindata è sempre in stato di sicurezza, perché al solo accostare del battente, la serratura motorizzata attiva i catenacci mobili disposti sull’anta facendoli entrare in automatico nel telaio. La chiave meccanica, presente in tutti i modelli, rende

sempre possibile l’accesso, anche quando viene a mancare la fonte di alimentazione (da batteria e/o rete). L’apertura dall’interno con la pulsantiera è un elemento di ulteriore sicurezza.

LETTORE BIOMETRICO AD ALTE PRESTAZIONI

Gli altri modelli della linea si articolano in un crescendo di possibilità e flessibilità di gestione della serratura, mentre il progresso tecnologico ha portato ad una razionalizzazione della proposta. MATIK premium VS40, con il tastierino numerico, è la porta che offre ad abitazioni e spazi professionali un utilizzo versatile ed estremamente pratico. MATIK Vip VS40 acquisisce una nuova versione di lettore biometrico, aggiornato nella tecnologia e di di-


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PORTE BLINDATE CON TECNOLOGIA INTEGRATA

mensioni ridotte. Il grande vantaggio del modello è la completa autonomia dalle chiavi (che restano sempre utili per le emergenze): una volta registrate le proprie impronte, per aprire basta appoggiare il dito sul lettore. Rispetto alla versione precedente, la tecnologia di riconoscimento biometrico è più avanzata. Il sistema di lettura digitale dell’impronta apprende a ogni uso e funziona anche in presenza di piccole ferite sui polpastrelli. Inoltre è in grado di gestire anche le impronte di bambini a partire dai 6 anni circa, seguendone la crescita.

La sicurezza è sempre garantita: la porta si apre solo se a chiederne l’accesso sono le persone autorizzate.

CONTROLLO DEGLI ACCESSI DALLO SMARTPHONE

Al lettore biometrico è collegata l’applicazione che consente di gestire l’apertura della porta anche quando non si è a casa, semplicemente dal proprio smartphone: un ulteriore vantaggio, per poter gestire e controllare gli accessi in ogni momento, a prescindere dalla nostra presenza in prossimità. In Matik Vip VS40 la facilità di utilizzo per tutti ha reso superflua la presenza del trasponder, che resta un’opzione, ma esce dalla dotazione standard, contribuendo ad alleggerire l’estetica della porta.

PROIETTATI VERSO IL FUTURO

Matik Vip VS40

L’ultimo modello della famiglia è MATIK galaxy VS40. Anche in questo caso, Vighi ha investito sulla tecnologia: il nuovo lettore della porta ha la certificazione IP66. La certificazione testimonia che il dispositivo è in grado di resistere a polvere, intemperie e acqua. Il sistema di apertura della porta è multi-funzione: codice numerico personalizzato (PIN), smartphone, impronta digitale, credenziali


VIGHINEWS RFID. La tastiera retro-illuminata si attiva a contatto, limitando il consumo energetico. Diversamente dalle altre Matik, in Galaxy VS40 dall’interno i catenacci sono sbloccati direttamente dalla maniglia, rendendo questa porta estremamente versatile.

TECNOLOGIA USER FRIENDLY

La Linea MATIK VS40 riassume la filosofia che ha guidato Vighi nella realizzazione delle porte elettroniche. Il sistema di apertura automatico è concepito per facilitare la vita quotidiana; al tempo stesso, la tecnologia è stata resa user friendly, per permetterne l’utilizzo a più fasce di persone. Chi ha poca dimestichezza con password o dispositivi elettronici può scegliere di aprire la porta con l’impronta digitale; inoltre, non deve preoccuparsi di ricordare le chiavi o di portarle con sé in borsa! Bambini, anziani, persone con ridotta mobilità, adulti distratti o con una vivace vita sportiva o semplicemente che dimenticano spesso le chiavi, sono agevolati da questa opzione. Si pensi anche ad adolescenti, giovani e professionisti abituati a un uso frequente del cellulare: per queste categorie di utenti, le Matik Vs40 offrono la possibilità di gestire l’apertura della porta con lo smartphone. Il codice numerico personalizzato, le credenziali RFID sono opzioni

utili per porte installate in contesti professionali, come aziende, uffici, studi, laboratori…, o anche in forme di ospitalità quali residence, bed and breakfast, foresterie. Le porte Matik possono così rispondere a esigenze residenziali,

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e al contempo essere adatte a soddisfare il bisogno di sicurezza di attività imprenditoriali e uffici. I nuovi lettori di Vip e Galaxy sono già proiettati verso il futuro, mettendo queste porte in un orizzonte sempre attuale.


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POSA IN OPERA DELLA PORTA BLINDATA

INSTALLARE LA PORTA D’INGRESSO OGGI. IL PUNTO DI VISTA DEI POSATORI

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UN RUOLO IMPORTANTE PER GARANTIRE FUNZIONALITÀ E SICUREZZA ALLA PORTA BLINDATA LO SVOLGONO I POSATORI. INTERVISTA A SAURO GIORGI, GREGORIO SALVATORE E EUGENIO STANGHELLINI nstallare una porta blindata è facile? Il montaggio corretto di telaio e controtelaio incide sul funzionamento del sistema di apertura e sulle prestazioni di sicurezza? Vighi News ha rivolto queste domande a tre posatori che collaborano in zone diverse con I Serrami: Gregorio Salvatore, Sauro Giorgi, Eugenio Stanghellini.

Sauro Giorgi, può descriverci la sua attività? La mia giornata si divide tra il lavoro in negozio – gestisco la vendita di mobili antichi – e la posa in opera di serramenti e porte blindate. La mia zona è in prevalenza la Romagna. Sono posatore da circa una decina d’anni. È difficile installare una porta d’ingresso blindata? Non è difficile, a condizione che il controtelaio sia montato correttamente. In alcuni cantieri di nuove costruzioni noi posatori arriviamo a installare solo telaio e porta, perché è stato il muratore a occuparsi del controtelaio. A volte, invece, montiamo tutti noi. Anche quando posiamo una porta che ne sostituisce una preesistente, come in una ristrutturazione, il controtelaio spesso è già stato inserito. Da telaio e controtelaio dipende tutto il lavoro successivo della posa. Considera le porte Vighi un prodotto agevole per l’installazione? Le porte blindate Vighi sono ottimi prodotti: sono state progettate con diverse possibilità di regolazione. Que-

sto agevola il nostro lavoro e facilita il montaggio. C’è differenza, per lei, tra la posa di una porta ad apertura meccanica e una elettronica? Non ho incontrato nessuna difficoltà con le porte elettroniche; la variabile, piuttosto, è sempre il controtelaio perché è da lì che si inizia per “incassare” la porta,

Sauro Giorgi


VIGHINEWS timana: quindi ho alcuni giorni di margine per programmare le pose dei prodotti che effettivamente arrivano.

che dovrebbe essere perfettamente perpendicolare al terreno. Mi è capitato di montare una porta con il pannello restaurato, in quel caso ho dovuto prestare un po’ di attenzione perché si trattava di un ingresso dalla forma particolare. In questo periodo i ritmi di lavoro sono intensi. Che cosa ne pensa? Se penso al primo lockdown, vedo che siamo passati da un’assenza quasi totale di richieste a un grande lavoro. Sì, è una situazione frenetica, ma sono contento di avere molto lavoro. Gli interventi sono numerosi ma, al tempo stesso, c’è la variabile dei ritardi nelle consegne. Come si può gestire la situazione? Cerco di organizzarmi. So che le consegne partono una volta a set-

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sono spesso legate alle tempistiche delle disponibilità dei materiali. Per una persiana in alluminio si può aspettare sei mesi, per i serramenti circa tre-quattro mesi, un po’ più veloci sono le consegne delle porte blindate, fino a un mese. Quali sono le conseguenze per voi posatori? I ritardi ci mettono in difficoltà dal punto di vista organizzativo. La grande quantità di richieste fa aumentare il nostro carico di lavoro, ma il punto è che, spesso, si fa spesso fatica a trovare dei collaboratori. È una situazione un po’ complicata. Che cosa si aspetta per il futuro? Le vendite di porte e serramenti

Eugenio Stanghellini, in quale zona lavora? Ho il magazzino a Sant’Angelo Lodigiano e collaboro con I Serrami di Melegnano. Realizzo pose nel lodigiano e dovunque ci sia richiesta in Lombardia. Poso serramenti, porte d’ingresso, porte interne, zanzariere, persiane... Ho installato diverse porte Vighi, comprese quelle a filo muro e i modelli elettronici… Come descriverebbe i prodotti Vighi, dal punto di vista dell’installazione? Sono abbastanza semplici, nel montaggio e nella regolazione. Il punto principale di una posa in opera è sempre il falso telaio e ricordo che non sempre siamo noi a montarlo. In quali condizioni operano i posatori nello scenario attuale? Dal 2021 si è verificato un exploit del lavoro, direi che è quasi raddoppiato. Le difficoltà, oggi Eugenio Stanghellini


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POSA IN OPERA DELLA PORTA BLINDATA

sono cresciute per via delle agevolazioni statali, ma su questo fronte io vedo molta confusione. Gli incentivi sono complessi dal punto di vista burocratico, ora poi il superbonus per le villette non è più disponibile… Penso che il quadro delle regole andrebbe rivisto. Gregorio Salvatore, qual è la sua area di intervento? Lavoro a Bologna ma a volte anche a Forlì e Cesena. Festeggio 42 anni di esperienza nella posa, di porte, serramenti, chiusure. Sul totale delle installazioni che incidenza hanno le porte blindate? Direi che per circa il 15/20 per cento delle pose si tratta di porte. Sono soddisfatto del lavoro sui prodotti porte Vighi e le dico: una buona porta, in genere, si monta bene. Quali problemi si possono in-

Gregorio Salvatore

contrare nel corso della posa? Può capitare, ad esempio, che ci sia un “fuori piombo” sul pavimento e bisogna intervenire perché la porta funzioni senza problemi. A volte accade di intervenire su una porta già montata, che ha qualche disfunzione nell’apertura e nella chiusura perché non è stata montata correttamente. Trova qualche differenza nell’installazione tra le blindate elettroniche e quelle meccaniche? In questo periodo posso dire che il rapporto è paritario, per metà porte elettroniche e per metà modelli meccanici. Dal punto di vista strutturale le porte elttroniche e meccaniche sono simili, mentre sulla funzionalità, la porta elettronica è più sensibile. Il sistema di apertura automatico, infatti, impone che lo scrocco deve scattare in modo netto, per dare il consenso alla chiusura. Qui il lavoro

del posatore è fondamentale. Quando posa, ha modo di conoscere e avere una relazione con il cliente finale, che utilizzerà la porta nel quotidiano? Quando contano le abitudini dell’utente? Se installo una porta in un cantiere non incontro il cliente finale e lavoro concentrandomi unicamente sul montaggio, secondo una modalità standard, che è il punto di partenza ed è valida sempre. Nel caso della porta elettronica, però, il modo in cui l’utente attiva il meccanismo di apertura e chiusura può essere personalizzato per aderire maggiormente allo stile di vita del cliente. Se installo la porta quando il cliente è in casa, verifico tutto con lui, lo osservo mentre prova la porta e approfitto per dargli spiegazioni e consigli per ottimizzarne l’uso. In questo caso, potremmo dire che anche la posa è “personalizzata”.


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L’NNOVAZIONE ESTETICA IN VIGHI CONTINUA CON TATTOODOORS

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L’ULTIMO PROGETTO VIGHI ESALTA LE POSSIBILITÀ DI PERSONALIZZAZIONE DEL PANNELLO. DA UN’IDEA E DAL TALENTO CREATIVO DI CLAUDIA MERAVIGLIA

nnovazione estetica e sicurezza sono sempre compresenti nelle porte blindate Vighi. L’ultimo esempio è TATTOODOORS, la nuova linea di pannelli nata all’interno dei cataloghi VIGHI. Grazie all’estro creativo di Claudia Meraviglia e all’evoluzione tecnologica dei prodotti Vighi, che permettono, sempre, una grande personalizzazione del prodotto, TATTOODOORS offre ai clienti finali la possibilità di avere una porta unica. La sicurezza e l’affidabilità delle porte blindate Vighi restano intatte, ma in TATTOODOORS si aggiungono grafiche artistiche originali, da scegliere o da creare ex novo. L’espressione “Tattoo” evoca i tatuaggi e quasi come un “tatuaggio” sulla porta sono i disegni firmati dalla Meraviglia. I decori selezionati sono ottenuti sui pannelli di spessore 7 mm tramite un processo di stampa innovativo, con effetti lievemente materici, in modo da esaltare la piacevolezza dei colori e del tatto. In un modello Tattoo Doors, il rivestimento interno della porta si presenta liscio, bianco o del colore preferito dal cliente, tra i laccati o le essenze con Rovere, Pino naturale, Frassino o Faggio. In alto, al centro o in basso, in misura del disegno scelto, spicca un’immagine ideata, tracciata da Claudia Meraviglia e poi applicata sul pannello: un sole o una corte di papaveri, un pavone, un insieme di farfalle o forme stilizzate. Le immagini già realizzate da Claudia Meraviglia sono molte: la collezione prevede otto linee denominate


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SICUREZZA E DESIGN CREATIVO Black & White, Silhouette, Butterfly, Mandala-Animals e Symbols, Poppy, Floreal Style, Style e Colors. TATTOODORS, peraltro, è un progetto aperto: il cliente finale può, se lo desidera, dialogare direttamente con Claudia Meraviglia e studiare con lei la proposta che davvero lo rappresenta. Designer, creatrice di soluzioni personalizzate per interni su diversi supporti, Claudia Meraviglia è in grado di ideare grafiche su misura, ispirate a uno stile figurativo, oppure utilizzando forme stilizzate o astratte, in accordo con il committente. In questo modo, la porta blindata che viene installata in casa diventa davvero un pezzo unico, con un pannello interno che può essere scelto in sintonia con lo spazio che lo ospita. Dice di sé Claudia Meraviglia: “Mi nutro ogni giorno di bellezza: questa è la meraviglia della mia esistenza, trovare, con sensibilità, gratitudine e attenzione, i dettagli ad ogni angolo. Particolari da fotografare, da fondere insieme, per poi stamparli sui materiali destinati a decorare gli interni, a ‘profumare’ l’anima degli ambienti. La mia sfida creativa di bellezza sottolinea l’importanza, oggi più che mai, dell’osare, del rispettare ed ascoltare la propria personalità trasferendola nella propria casa, di credere nella forza della bellezza, nel senso più ampio e armonioso del termine. Bellezza ed armonia che vanno a contaminare ciò che di più forte ed affidabile protegge le nostre case: la porta di sicurezza Vighi”.

TATTOODOORS: LE RAGIONI

Claudia Meraviglia non è nuova a progetti di ricerca artistica sulle porte blindate. Nell’ambito di VIGHI art and design aveva realizzato la collezione Claudia Meraviglia creative che è stata la prima collezione della famiglia VIGHI art and design. Potremmi dire l’inizio di una ricerca che Vighi ha inaugurato a partire dal 2016, sulla scia di un’innovazione non conforme alle mode del momento. Originale, autonoma, senza imitare nessun’altra tendenza, si presenta anche la seconda linea


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di pannelli nata in VIGHI art and design, collezione Ventesimosecolo. Le due proposte sono più che mai attuali e hanno tuttora un felice riscontro da parte del mercato. Tutti i pannelli di VIGHI art and design nascono per venire incontro a persone con un senso estetico più marcato ed estroso, a clienti che vogliono sentirsi pro-

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tagonisti nel progettare il loro ambiente di casa e vogliono fare un investimento, anche sulla porta blindata che racconti qualcosa di sé. La porta diventa un elemento primario nell’organizzare e arredare lo spazio di ingresso. I pannelli che la rivestono assumono un ruolo nuovo: sono le superfici su cui si proietta la sensibilità delle persone che abitano la casa. Se la porta di casa è un diaframma che separa il mondo esterno, dove si svolge la “vita pubblica” delle persone fatta di lavoro, impegni, incombenze e il mondo interno, che accoglie e che restituisce alla dimensione “privata ed intima”, l’ingresso acquisisce un significato simbolico, nel quale esprimere anche le unicità personali di stile e di modo di vita. Con questo spirito è stata creata la linea TATTOODORS.


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S0CIAL NETWORK

FAR CRESCERE L’ATTIVITÀ: CONTATTI E OCCASIONI DI VENDITA COI SOCIAL NETWORK

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COMUNICARE E PROMUOVERSI ATTRAVERSO LA RETE È POSSIBILE E VANTAGGIOSO, A PATTO DI AVERE UNA STRATEGIA. I CONSIGLI DI DANIELE DONATI, DELL’AGENZIA UNDERSCORE è evidente, ma si tratta dell’ultima fase dispetto di ogni scetticismo, di una campagna più lunga, che, una studiata campagna di copasso dopo passo, ha portato a idenmunicazione e promozione su tificare e raggiungere il target miweb e sui canali social può dare buoni gliore. Gli esperti parlano di funnel risultati nel mercato dei serramenti. La marketing: “Pensiamo a un imbuto”, chiave di volta, spesso trascurata, è dice Donati. “Le prime campagne di una strategia di business chiara, conpubblicità sono rivolte a un pubblico divisa dall’azienda che la commismolto ampio e hanno obiettivi genesiona e dall’agenzia che la mette in rici: far conoscere il brand e i prodotti. pratica. “Il social media manager coVia via il pubblico si restringe: l’impenosce gli strumenti, l’azienda definisce Daniele Donati gno è selezionare le persone più senil suo obiettivo”, spiega Daniele Dosibili ai temi proposti dall’azienda e nati, dell’agenzia Underscore. Underscore è web agency impegnata, tra l’altro, in predisposte ad accogliere le sue offerte”. Aumentare il traffico sul sito web, far crescere la visibilità delle paprogetti di promozione per le rivendite I Serrami. Lavora allo sviluppo di siti Internet, campagne di pubbli- gine aziendali sui canali social è un primo passo. Atcità su Google, su Facebook e su altre reti sociali, in tenzione però a non prestare troppa attenzione a quelle che gli esperti chiamano “vanity metrics”: memisura delle esigenze dei clienti e del loro pubblico. triche di vanità, che danno l’illusione di un vantaggio che non si traduce in risultati economici. Un alto nuFAR CRESCERE mero di like e di follower su Facebook, per esempio, IL NUMERO DEI CONTATTI di per sé non è sufficiente, soprattutto se questo pubblico è eterogeneo ed è stato ottenuto senza una ri“Con alcuni dei nostri clienti stiamo lavorando all’obietflessione sul target. tivo di far crescere il numero dei contatti. Uno dei progetti è un sistema di gestione degli appuntamenti on Il funnel marketing è orientato, invece, a selezionare, campagna dopo campagna, fasce di persone che, line: l’utente prenota dal sito web del nostro cliente, per i loro interessi, la loro collocazione geografica, il sulla base di una serie di orari e giorni predefiniti. Il focus è portare, sul tavolo del rivenditore, una serie di loro stile di vita, sono potenzali clienti dell’azienda. La geolocalizzazione è uno degli aspetti importanti del potenziali clienti”. In questo caso, il vantaggio di un investimento sul web lavoro, in tutti i casi in cui l’azienda intende sviluppare


VIGHINEWS il business su un territorio e vuole farsi conoscere in un’area specifica. “Il punto importante è una strategia data driven, guidata dai dati”, spiega Donati. “Lo stesso algoritmo di Facebook, per fare un esempio, profila via via sempre meglio il target più adatto, ma ha bisogno di grandi quantità di dati per farlo”.

FOCUS SUI RISULTATI

Una conoscenza solo parziale del funnel marketing sta alla base di molte incomprensioni che, in passato, inducevano le aziende a fidarsi poco degli investimenti sul web o a nutrire aspettative poco realistiche. Fidarsi solo dei vanity metrics oppure non chiarire, all’inizio, che cosa si vuole ottenere da Internet, può essere un rischio: se la spesa in pubblicità sui social non è mirata, i risultati non arrivano. “Prima di intraprendere un progetto, la web agency studia con il cliente la strategia. Qual è l’obiettivo? Potrebbe essere avere una raccolta di indirizzi mail, oppure portare l’utente del web a fissare un appuntamento in negozio”. È importante, aggiunge Donati, che ci sia una interlocuzione costante tra il social media manager e il cliente. Il social media manager ha bisogno di sapere, dal suo committente, quali sono i contatti che poi sono diventati clienti effettivi, per profilare ancora meglio il pubblico delle campagne future.

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Per fare un esempio: “Con un nostro cliente abbiamo iniziato prima con campagne generiche. Il primo incremento si è visto con le visite al sito, cresciute del 300 per cento. Abbiamo lavorato poi sulla gestione degli appuntamenti: via via che le campagne hanno selezionato il target siamo passati da 10 appuntamenti a 70”. Quali sono i canali da utilizzare? “Nel caso che ho raccontato, abbiamo cominciato dall’implementazione di un sito mobile first, cioè facile da navigare da smartphone”, risponde Donati. “Ci siamo poi concentrati su campagne pubblicitarie su Google e su Facebook”. La scelta degli strumenti e dei canali non è uguale per tutti: “Dipende dal tipo di pubblico da raggiungere. Persone adulte e di età matura si trovano su Facebook, mentre gli utenti di Instagram o di Linkedin, per esempio, sono di tipo diverso”. In base al prodotto e alla fascia di clienti a cui è rivolto, la web agency sceglie i social network più adatti. Quanto può durare un progetto di promozione su web e social? Osserva Donati: “Se il cliente è partecipativo e non ha paura di investire, in sei mesi si possono mettere in piedi buone campagne”. Per fare un esempio, il progetto menzionato prima, che ha preso le mosse dal sito web e dall’aumento di traffico organico e ha lavorato poi sull’advertising, dura da circa un anno.


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sicurezza e design

Direttore Responsabile: Pietro Ricciardi p.ricciardi@editoriaimmagine.it AMMINISTRAZIONE: Vighi Security Doors - Via A. Volta, 3 - 43052 Colorno (PR) Tel. 0521/3190 - mail: info@vighidoors.it - sito: www.vighidoors.it PUBLISHER: Editoria & Immagine 20017 Rho (MI) - Tel. 02-9303969 - info@editoriaimmagine.it - www.editoriaimmagine.it


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