retail&food - 2013 11

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a cura di Massimo Andreis

Le foodcourt più grandi in Italia Centro commerciale Bicocca Village Tiare Shopping Roma Est Porta di Roma Euroma2 Shopville La Gru Campania Oriocenter Il Globo Forum Palermo I Gigli Freccia Rossa Città Fiera Parco Leonardo Fiumara Vulcano Buono Auchan Misterbianco Le Piramidi Le Terrazze Milano Fiori Le Acciaierie Le Due Torri Grandemela Pr Parma Retail Carosello

numero di punti vendita f&b 30 26 (in apertura 21 novembre) 25 25 24 24 23 22 20 (23*) 20 19 19 19 19 18 18 18 18 17 16 15 15 15 15 (in apertura a novembre ) 13

Fonte: elaborazione r&f su dati CNCC, Cogest Retail e web * dato Cogest Retail

con più di 15 location f&b, partendo dal Bicocca Village di Milano, che detiene il primato, con 30 (vedi tabella, fonte “L’industria dei Centri Commerciali in Italia”, edizione 2013, pubblicato dal Cncc). ambito anche negli anni a venire e in maniera preferenziale o pensate a un mix di aperture tra shopping center e altri canali? È nostra intenzione sviluppare un mix di aperture nei diversi canali citati, sulla base dell’evoluzione del nostro format nel prossimo futuro. La crisi ha impattato sul business dei locali nei CC, se sì in che misura e avete studiato promozioni o strategie per contrastare eventuali cali delle presenze di avventori? Le contromisure che abbiamo messo in

«è il design a fare la differenza» Davide Padoa,

Ceo di Design International Quali sono i requisiti fondamentali, in ambito di progettazione, per realizzare una foodcourt performante e di forte appeal? La progettazione deve tenere in considerazione cinque elementi: intanto la massimizzazione della varietà dei ristoranti, tra marchi fast food, slow food e coffee shop; quindi l’integrazione della foodcourt con spazi dedicati agli eventi che devono essere programmati dal gestore con il fine di prolungare la visita dei consumatori; rilevante, poi, il posizionamento planimetrico nel layout della struttura commerciale – spesso baricentrico rispetto alle grandi superfici di vendita; è importante anche il corretto dimensionamento nell’identificare il numero di ristoranti e la quantità minima necessaria per le sedute comuni (circa 70 posti per ogni outlet); infine, è il design a fare la differenza. In termini di materiali, arredi, colori e luci, quali sono le soluzioni più efficaci e diffuse? La foodcourt, che io preferisco definire come “ strada o piazza della ristorazione”, costituisce uno degli elementi più rappresentativi di un centro commerciale. Per questo motivo ciascuna di esse presenta delle peculiarità a sé per quanto attiene all’uso di materiali, arredi, colori e luci. Le soluzioni più efficaci includono pedane in legno che creano diversi livelli e punti di vista, grandi volumi, uno studio attento dell’illuminazione naturale e artificiale e un'ampia varietà di sedute. Quanto è premiante abbinare la presenza di una foodcourt a formule di intrattenimento pomeridiano e serale come il cinema? Estremamente premiante. Foodcourt e ristorazione costituiscono un momento di pausa e di svago. La foodcourt rappresenta

Naturalmente, le dimensioni della struttura in cui si trova condizionano il numero e il mix dei ristoranti presenti nonché l’ampiezza dell’area stessa: generalmente può variare da un minimo di 1.500 mq a 3/4.000 mq; in casi campo comprendono il contenimento dei costi e un’attività continua e mirata di marketing. Come si è evoluto e si sta evolvendo questo mercato? Stanno emergendo tendenze, mode, richieste in parte inedite o diverse rispetto a qualche anno fa? Le richieste sono sempre diverse in base all’evoluzione del mercato. Quali iniziative ritenete opportune a livello legislativo per favorire la ristorazione commerciale? Innanzitutto pensiamo sarebbero utili provvedimenti atti a consentire facilitazioni contrattuali e, contestualmente, tali da consentire la diminuzione dei costi fissi e della tassazione, misure che favorirebbero sicuramente tutto il mercato.

il miglior punto di incontro all’interno di una struttura commerciale e la sua prossimità a un cinema, a un fitness centre o a un'altra tipologia di attività dedicata al tempo libero costituisce un punto di forza per il corretto funzionamento del resto della struttura. Disponete di dati che dimostrano l’effettivo valore aggiunto nel conto economico degli operatori di ristorazione compresi nelle piazze della ristorazione? La nostra società ha lavorato negli ultimi 50 anni nel design e retrofit di molte strutture commerciali in tanti paesi. Spessissimo vengono aumentati ristoranti e zone sedute per creare ambienti ed esperienze visive che invoglino i visitatori a tornare con più frequenza e a passare più tempo all’interno del centro commerciale. Nel 2003 abbiamo creato una nuova foodcourt all’interno del centro commerciale Curno che ha aumentato la permanenza media dei visitatori da 45 a 75 minuti e il fatturato di circa il 35 per cento. È stato un segnale del trend che poi si é consolidato in Italia, in Europa e negli Stati Uniti. Quali sono le vostre principali realizzazioni di foodcourt in Italia e all’estero? In Italia vale la pena citare la foodcourt su due piani (unica in Italia) del centro commerciale Campania a Caserta, giudicata dagli addetti del settore come la più significativa del Paese per l’integrazione di fast e slow food con eventi. I centri Curno in provincia di Bergamo, Fiumara di Genova, Le Befane a Rimini e il più recente La Cartiera a Pompei hanno tutti foodcourt significative e di successo. All’estero, vale la pena citare le quattro strade di ristoranti nel centro Morocco Mall a Casablanca e la foodcourt realizzata nel Rio Shopping a Valladolid, con la più grande varietà di sedute in tutta la Spagna. A. P.

eccezionali (e cioè in centri commerciali più grossi) si arriva fino a punte di 6.000 mq: è il caso del centro commerciale Campania di Marcianise (CE), dove nella foodcourt ci sono 25 locali, un megaschermo, spettacoli e intrattenimenti identikit: Numero locali in centri commerciali: circa 30 Scontrino medio dei ristoranti nei CC: 4/5 € Dimensioni medie locali nei CC: 50/80 mq Numero sedute locali nei CC: 20/30 Numero addetti per punto vendita nei CC: 4/5

giornalieri; tutto ciò, unitamente alla contiguità con il cinema multisala, rafforza il mix intrattenimento-ristorazione, che rappresenta senza dubbio uno dei punti di forza dello shopping center di domani.

Potenzialità inespresse

In generale, l’incidenza della voce f&b è cresciuta progressivamente nel tempo, soprattutto all’estero. Come ci ha spiegato Davide Padoa, ceo di Design International (vedi intervista in pagina), studio d’architettura londinese specializzato nella progettazione di aree ristorative, e non solo, ai quattro angoli del globo, «è consigliabile di non avere meno di 12 unità all’interno di una foodcourt per circa 2.000 metri quadrati. In un centro commerciale di medie dimensioni, grosso modo 30.000 mq di gla, corrisponde ad appena il 6,5 per cento. Nei centri più moderni e di ultima generazione suggeriamo di avere almeno il 10% della gross leasable area dedicata alla ristorazione. Questo è particolarmente importante in paesi in cui il retail moderno é ancora all’inizio

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