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Secondo l’analisi di Paul Hallas (SPC Rubber Compounding) e David Shaw (Tire Industry Research), il mercato della gomma sta attraversando una fase di pressione dovuta al rallentamento dell’automotive, alla sovracapacità produttiva e alla crescente competizione asiatica. I prossimi mesi si preannunciano critici per margini, pianificazione e stabilità della supply chain.
24 RAPPORTO CIRCONOMIA 2025 LUCI E OMBRE DEL MODELLO ITALIANO
La fotografia dettagliata dello stato dell’economia circolare e della transizione ecologica nei 27 Paesi dell’Unione Europea mostra un quadro complessivamente positivo, con un miglioramento generalizzato degli indicatori ambientali, ma l’Italia si rende protagonista di un rallentamento significativo.
28 ECOMONDO CRESCE ANCORA
La 28ª edizione di Ecomondo conferma Rimini come hub internazionale per la green, blue e circular economy. Crescono presenze, espositori e delegazioni estere, mentre il programma scientifico amplia lo sguardo sulle principali sfide della sostenibilità, dall’economia circolare ai rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, dalle bioenergie alla cooperazione nel Mediterraneo.
30 MICROALGHE PER CONVERTIRE LA CO₂
L’Università di Tecnologia di Chemnitz, l’Università di Lipsia e il Fraunhofer FEP stanno utilizzando microalghe per produrre glicolato, un importante prodotto chimico di base fondamentale per medicinali, conservanti e polimeri, da anidride carbonica e luce solare.
INCHIESTA STAMPI
33 DIGITALIZZAZIONE COME LEVA COMPETITIVA
Il 2025 si chiude per il settore degli stampi per gomma con segnali contrastanti: tra rallentamenti dovuti all’incertezza dei mercati, ai costi in aumento e alla difficoltà nel reperire personale qualificato, e una domanda crescente di stampi complessi, automazione avanzata e qualità progettuale. Le aziende intervistate analizzano criticità e opportunità, raccontano investimenti in tecnologie digitali, R&D e macchinari di nuova generazione, e delineano le aspettative per un 2026 che si preannuncia in bilico tra prudenza e rinnovata fiducia. Una fotografia aggiornata dello stato dell’arte, direttamente dalla voce dei protagonisti della filiera.
u ALFA STAMPI
u BETTONI MECCANICA
u FRANCIACORTA STAMPI
u O.C.S. STAMPI
u OR.P. STAMPI
u TECNISTAMP
Risparmio
MENSILE DEGLI ELASTOMERI
E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
Dalle Aziende
38 TRASFORMAZIONE DIGITALE: PERCHÉ OGGI FA DAVVERO LA DIFFERENZA
SOMMARIO
ANNO 69 - DICEMBRE
Nell’industria della gomma e della plastica, il digitale non è più un’opzione. Automazione, ERP intelligenti, AI e Business Intelligence permettono di gestire stampi, varianti, mescole e supply chain con precisione, riducendo errori e tempi di risposta. L’approccio di Clarex mostra come integrare tecnologie e processi per generare valore reale.
42 SOSTENIBILITÀ E INNOVAZIONE NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI
Fondata nei primi anni Sessanta a Gorlago, in provincia di Bergamo, Valli Gestioni
Ambientali rappresenta un punto di riferimento nella raccolta, trasporto, riciclo, recupero e smaltimento di rifiuti speciali, inclusi gomma, gomma siliconica, pneumatici fuori uso (PFU) e guaine bituminose.
46 SUCCESSO PER L’OPEN
HOUSE “INIEZIONE NEXT!” DI ARBURG
Oltre 200 persone hanno partecipato, lo scorso 29 e 30 ottobre, all’Open House presso la filiale Arburg di Peschiera Borromeo. L’evento ha rappresentato anche la première nazionale della nuova pressa elettrica Allrounder Trend.
Assogomma informa
48 ASSOGOMMA E CIRCOLARITÀ: NUOVE OPPORTUNITÀ CON
LA PIROLISI DELLA GOMMA
Un momento di confronto tra imprese e istituzioni dedicato al tema “La pirolisi di PFU e articoli in gomma: un’opportunità per l’industria italiana della gomma” è stato promosso e organizzato nel corso dell’edizione 2025 di Ecomondo.
Normative
50 IMBALLAGGI E RIFIUTI DI IMBALLAGGIO/PARTE III
Concludiamo la nostra analisi del nuovo regolamento UE 2025/40, noto anche come PPWR (Packaging and Packaging Waste Regulation), che detta disposizioni per l’intero ciclo di vita degli imballaggi con lo scopo di consentirne l’immissione sul mercato e che sarà applicabile dal 12 agosto 2026.
News
57 IL TACCUINO
u EUDR: verso una revisione mirata del regolamento
u Le priorità di Tyres Europe (ex ETRMA)
u Nuova serie di mescole FKM Kraiburg Fluor
u Shibaura Machine acquisisce l’80% di LWB Steinl
u Massimo Pavin (Sirmax) riceve il titolo di Cavaliere del Lavoro
u Kraton vuole razionalizzare la produzione di polimeri in Francia
u Nuove linee guida Hexpol per accelerare la crescita
u Arlanxeo tra sostenibilità, riorganizzazione industriale ed espansione globale
u Al via un impianto pilota Bridgestone per il riciclo chimico degli PFU
u Legambiente ed Ecopneus in Piemonte con i “Cantieri della transizione ecologica”
u In funzione entro fine anno l’impianto Enviro di Uddevalla
u Cabot potenzia la produzione di neri di carbonio circolari in Nord America
u UE: indagine antisussidi sugli pneumatici cinesi
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VENDITA, DISTRIBUZIONE E ASSISTENZA TECNICA PER GOMME SINTETICHE, LATTICI SINTETICI E PRODOTTI CHIMICI PER L’INDUSTRIA DELLA GOMMA
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Rassegna della stampa tecnica estera
Letter of the law
PROPOSTA ECHA DI RESTRIZIONE
PFAS PER GUARNIZIONI
ELASTOMERICHE DI TENUTA PER IL SISTEMA ELICA/ALBERO PER APPLICAZIONI MARINE.
J.W.M. Noordermeer, Noordermeer Rubber Consultancy, Nieuwstadt (The Netherlands), M.A. Masen, Imperial College, London (UK), D. Nahuijsen, AEGIR-Marine 3961, MV Wijk bij Duurstede (The Netherlands) - email jacquesnoordermeer@gmail.com - KGK 3/2025, pag. 55-61.
L’industria marittima ricopre un ruolo fondamentale nell’economia mondiale, dal momento che è responsabile del trasporto e della consegna di più del 90% del commercio globale, di cui rappresenta, con un volume nel 2022 di circa 11 miliardi di tonnellate, una colonna portante e il modo più efficace per trasportare grandi volumi di merci di peso elevato in confronto al trasporto via terra e via aria. Un elemento essenziale della nave portacontainer è il sistema di propulsione, che nella maggior parte dei casi riceve la spinta da un’elica o da un albero a vite. Nella spiegazione del meccanismo di propulsione, lo studio evidenzia come i cuscinetti scorrevoli, di supporto all’albero rotante, lavorino in un bagno d’olio e siano necessarie guarnizioni di
tenuta elastomeriche per evitare percolazione e perdite d’olio nell’ambiente e per garantire l’integrità dello scafo. L’olio lubrificante occupa la maggior parte dell’interno del tubo dell’albero, ad eccezione della parte esterna della poppa, che è in contatto con l’acqua marina: per garantire l’idonea separazione fra i due ambienti olio e acqua e per evitare che l’olio finisca nell’acqua e nell’ambiente, viene impiegato un gruppo di guarnizioni di tenuta rotanti in combinazione con una serie di comparti, il che stabilisce una transizione graduale dalla pressione sott’acqua alla pressione dell’olio all’interno del tubo di poppa.
Le guarnizioni di tenuta sono di solito in materiale elastomerico, che contiene le vibrazioni dell’albero rotante e ogni usura delle guarnizioni statiche in contatto con l’albero rotante dell’elica. Queste guarnizioni erano in precedenza prodotte in gomma nitrilica NBR, quando le navi erano più piccole e trasportavano circa 1.500 container da 20 piedi, mentre al giorno d’oggi si arriva mediamente a 18.000/20.000 container (il record è di quasi 24.000). Con questo cambiamento si sono, di conseguenza, alzati drasticamente i requisiti per le guarnizioni, di pari passo con gli sviluppi di elica, albero etc. I nuovi requisiti riguardano temperatura e resisten -
I più interessanti articoli usciti di recente sulle riviste tecniche internazionali specializzate e riguardanti materiali, applicazioni, processi, prove, misurazioni e destinati al settore della trasformazione della gomma. Letti e riassunti per voi dai nostri esperti.
za a olio e acqua, con una prestazione sicura per un minimo di 5 anni, al fine di evitare un’eccessiva perdita e la necessità di ormeggiare la nave per una laboriosa sostituzione delle guarnizioni non pianificata.
Lo studio dedica un interessante paragrafo al funzionamento delle guarnizioni rotanti dell’elica, illustrandone il comportamento in funzione della loro conformazione e delle differenze di pressione fra i loro due lati, per poi evidenziare i requisiti di prestazione sulla base della prevista durata di almeno 5 anni: temperatura di utilizzo in continuo a 150 °C (valore al di sopra delle temperature massime raggiunte durante il funzionamento); resistenza chimica a lungo termine verso olio, con limitato o nessun rigonfiamento, e acqua salata; sufficienti proprietà meccaniche (tensili e resistenza a lacerazione, fatica e abrasione); un modulo statico o una durezza sufficiente per trasportare la forza assiale esercitata dalla molla Garter; basso compression set alle temperature ambiente, 0 °C e di esercizio per diverse durate; temperatura di infragilimento nelle applicazioni marine (< o = 5 °C). Dei punti sopra citati vengono quindi analizzati, in particolare, la temperatura di utilizzo continuo, il rigonfiamento, le proprietà meccaniche e i tipi di olio attualmente prescritti per applicazio -
ni marine, con preciso riferimento agli EAL (Environmentally Acceptable Lubricants), per arrivare alla parte dedicata alla selezione degli elastomeri. Sulla base del bilanciamento fra utilizzo continuo e resistenza all’olio, solo quattro elastomeri possono essere presi in considerazione: NBR, X-NBR, CO/ECO ed FKM. Fra questi, NBR, nei due gradi ad alto e basso contenuto di ACN, ed FKM sono gli elastomeri su cui si focalizza lo studio che, valutate le rispettive proprietà, giustifica il fatto che FKM abbia sostanzialmente sostituito del tutto NBR, in risposta ai requisiti sempre più elevati richiesti dalle navi odierne, per cui FKM risulta essere il miglior elastomero per l’applicazione, in termini di ciclo di vita e di resistenza ad alte temperature.
L’ultimo paragrafo dello studio illustra un difetto di rottura comune alle guarnizioni di tenuta in oggetto, ossia la formazione di bolle, più per quelle in NBR che in FKM, ed elenca le cause indicate da Schultz, evidenziando come gli EAL
siano molto più aggressivi per le tenute rispetto agli oli minerali e, soprattutto, come FKM abbia prestazioni superiori a quelle di NBR sotto questi aspetti critici, grazie alla sua stabilità termica nettamente migliore.
La conclusione dello studio mette ulteriormente in evidenza che le condizioni di esercizio delle tenute per elica e albero delle odierne navi, in particolare la temperatura di contatto di circa 130 °C, ben superiore agli 85 °C sopportati da NBR per una durata di 5 anni, richiedono necessariamente l’utilizzo di FKM, che per lo stesso periodo di vita consente un utilizzo continuo a 200 °C. Senza dimenticare che FKM è più resistente e inerte a oli, tensioattivi e acqua marina: questa condizione sta diventando sempre più importante alla luce delle legislazioni americane ed europee, che rendono obbligatorio l’utilizzo degli oli EAL, così che FKM, che deve la sua elevata durata al legame fluoro-carbonio, superiore in prestazioni a tutti gli altri legami chimici
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nei materiali elastomerici, e offre tutti i requisiti di proprietà meccaniche e abrasione, resistenza ad acidi e vapore generati da moli e alte temperature, si dimostra l’unico elastomero utilizzabile per tenute di elica/albero. Di conseguenza la sostituzione di FKM in questa applicazione è praticamente irrealistica al momento attuale e nell’immediato futuro, rendendo così inapplicabile la pendente proposta ECHA di proibire la produzione e l’uso delle PFAS (sostanze per e polifluoroalchidiche).
MATERIE PRIME E APPLICAZIONI
ELASTOMERI GREEN E SOLUZIONI DI MESCOLAZIONE: PORTARE SOSTENIBILITÀ NEL MONDO DELLA GOMMA.
R. Bernardo, M. Hemstede van Hurk, D. Hardy, Arlanxeo Netherlands (The Netherlands), email raffaele.bernardo@arlanxeo.com - KGK 3/2025, pag. 62-71.
Posto che la gomma è un materiale essenziale per gli standard di vita della società moderna, è
Trattamenti al plasma: Lipocer con HMDSO, Carbon Coating, Fluorurazione Lavaggio ad alta pressione sotto cappa a flusso laminare (Cleanliness)
Micropulizia, Etching, Grafting
innegabile che anche il mondo della gomma stia affrontando numerose sfide di sostenibilità, nate dalle attuali megatendenze quali il riscaldamento globale, l’inquinamento ambientale, l’urbanizzazione, la nuova mobilità e la globalizzazione, tutte comprese nell’Agenda Sustainable Development del 2015.
L a riposta di Arlanxeo a queste sfide è stato un approccio proattivo verso la sostenibilità, da attuare attraverso una strategia a sei percorsi: emissioni di gas serra, impronta ambientale del prodotto, chimica responsabile, prodotti sostenibili, soluzioni sostenibili, responsabilità sociale dell’azienda. A rlanxeo si impegna a svolgere il suo ruolo nella filiera, fornendo all’industria della gomma prodotti sostenibili, che possono essere resi disponibili attraverso molti approcci, dalla selezione di materie prime a base biologica all’utilizzo di alternative circolari per prodotti con impronta di carbonio ridotta. Questo si verifica già con la nuova selezione ECO dei gradi Keltan, che rappresenta uno sviluppo di quanto è stato introdotto più di dieci anni fa. Sono così disponibili: Keltan Eco-B, prodotto con materie prime da agricoltura; Keltan Eco-BC, prodotto con materiale di scarto di origine biologica; Keltan-C, prodotto con materiali di scarto di origine non biologica; tutti integrati all’interno dell’approccio di certificazione ISCC PLUS.
I n questo articolo vengono discusse parecchie situazioni riferite a soluzioni sostenibili e specificatamente a mescole di gomma sostenibili, in linea con la creazione di un circolo virtuoso di valutazioni tecnologiche, in cui si esaminano le principali sfide di mescolazione sostenibile, evidenziate e migliorate attraverso lo sviluppo di prodotti ancora più sostenibili per i clienti Arlanxeo.
M ediante le prove, condotte su alcuni degli ingredienti sostenibili conosciuti (lolla di riso, lignina, carbon black riciclato etc.), introdotti in mescole per pneumatici (SSBR funzionalizzata = Buna FX 5021/NdBR = Buna CB 24/gomma bromobutile = X Butyl BB2030) e articoli tecnici (EPDM = Keltan K855OC e Keltan K6471/ NBR
= Perbunan 3446F), si cerca di fornire una prima impressione degli effetti della sostituzione di ingredienti a base fossile con materiali più sostenibili sulle prestazioni delle mescole con un approccio drop-in.
Vengono così illustrati i metodi sperimentali e le ricette delle mescole, per poi proseguire con lo studio sulle mescole per pneumatico, concentrandosi sulle formulazioni di un battistrada per pneumatico estivo e di un inner liner, con ingredienti quali particelle di gomma micronizzate da pneumatici fuori uso, oli di processo biologici e silice da biomasse per il primo e lignosolfonato di sodio in sostituzione del carbon black per il secondo. P er quanto riguarda le mescole per articoli tecnici, l’attenzione si concentra sul carbon black, ingrediente molto diffuso e di forte impatto sulla sostenibilità, focalizzandosi su due principali tecnologie per ottenere un carbon black sostenibile, ossia produzione circolare con l’approccio ISCC PLUS e riciclo con la pirolisi di pneumatici fuori uso.
L’articolo è senza dubbio interessante, soprattutto per chi non ha mai affrontato l’argomento degli ingredienti sostenibili per mescole e applicazioni conosciute. Leggendo tutte le sue parti, con il supporto di numerosi grafici e di molte tabelle che consentono di ben comprendere quanto menzionato nella narrazione, riuscirà così a rendersi conto della difficoltà della sfida affrontata e della validità dei materiali sostenibili valutati.
MATERIE PRIME E APPLICAZIONI
ANALISI DI CONDUTTIVITÀ CC E COMPORTAMENTO TENSILE SU NANOCOMPOSITI CARBON BLACK/GOMMA ACRILONITRILEBUTADIENE PER APPLICAZIONI
ANTISTATICHE E DI SCHERMATURA ELETTROMAGNETICA.
A.H. Hassan, R. Sobhy, N.A.M. Eid, M.K. El Mansy, Department of Physics, Faculty of Science, Benha University, Benha (Egypt)email m.r.mansy@gmail.com - KGK 3/2025, pag. 72-78.
Èda decenni che i nanocompositi di gomma conduttiva attirano l’attenzione di molti studiosi
con le loro promettenti applicazioni, che vanno dall’industria aerospaziale alle telecomunicazioni, ai dispositivi medicali, all’automobile, all’elettronica etc.
L a conduttività elettrica dei compositi di gomma dipende dal tipo e dalla concentrazione di cariche nanoparticelle, come metalli e/o carbon black, e dalle proprietà fisiche della matrice ospite. La maggior parte dei materiali di gomma sono isolanti elettrici e le loro proprietà fisiche possono essere modificate con l’utilizzo del tipo di carica e di concentrazione adatti. È tuttavia importante la scelta del tipo di gomma idonea per l’applicazione desiderata, che generalmente risulta essere l’NBR, grazie ai suoi vantaggi di resistenza a calore, abrasione, prodotti chimici e olio.
Q uesto studio intende utilizzare la gomma NBR come matrice ospite di carbon black con particelle di moderata dimensione (50 nm) per produrre nanocompositi conduttivi per l’applicazione desiderata e mantenere la flessibilità della gomma variando la concentrazione del carbon black e la temperatura, focalizzandosi sull’analisi della conduttività a corrente continua e sulle proprietà tensili dei nanocompositi.
I materiali usati nello studio sono NBR e carbon black N550 con phr da 15 a 75 (con variazione di 10 punti) e 95. L a narrazione dello studio inizia con due brevi paragrafi, dedicati all’analisi reologica e FT-IR, per poi dedicare ampio spazio alla valutazione della conduttività a corrente continua e del comportamento tensile dei nanocompositi esaminati.
N on si tratta di uno studio di facile lettura e comprensione, se non per chi è esperto dell’argomento, anche perché la conclusione non riassume i risultati dell’analisi sulla conduttività mentre, per quanto riguarda gli accessibili risultati del comportamento tensile, si manifesta un aumento del modulo elastico e del carico di rottura all’aumentare della concentrazione di carbon black, con il valore della resilienza al rimbalzo che raggiunge il massimo con la concentrazione di 45 phr.
RUBBER CLUB
M ACCHINARI E ATTREZZATURE (TRP)
IL PLASTIFICATORE A DUE CILINDRI.
P.J. Uth, J. Hut, M. Bessler, Uth, Fulda, Assia (Germany) - RUBBERWORLD, luglio 2025, pag. 36-39.
La macchina TRP Reworker di Uth è una tecnologia di risparmio delle risorse per il processo di lavorazione di materiali, basata sul plastificatore TRP a due rulli con la pompa a ingranaggi Roll-ex. In questo processo automatico, le mescole di gomma non vulcanizzata vengono lavorate in modo particolarmente delicato e in continuo, per restituire il materiale rilavorato al processo produttivo.
N ella produzione di pneumatici l’inevitabile scarto dovrebbe essere rilavorato, secondo i dettami di sostenibilità e di gestione economica di risorse di valore e, da ultimo, per gli elevati costi delle materie prime.
L a nuova tecnologia di processo della TRP Reworking combina i collaudati metodi della lavorazione della gom -
ma (rottura, omogeneizzazione e scarico) con un concetto che comprende tre zone sulla lunghezza del rullo, con il risultato di un processo continuo, riproducibile e completamente automatizzato.
R ibadita brevemente la necessità di recuperare la scarto della lavorazione degli pneumatici, l’articolo illustra ciò che accade nel processo di rilavorazione del materiale con la tecnologia tradizionale a più fasi, evidenziando i punti critici e focalizzandosi sui requisiti ottimali da realizzare: alimentazione del materiale con differenti specifiche e forme; sufficiente plastificazione e omogeneizzazione con trattamento delicato del materiale; buon accesso alla zona di lavorazione per pulizia e cambio del materiale; lavorazione riproducibile e automatizzata con minimo carico di lavoro per l’operatore.
S i arriva quindi all’illustrazione dei principi di base della tecnologia TRP, supportata da immagini autoesplica -
tive che accompagnano la narrazione fino alla conclusione dell’articolo, con brevi e specifici paragrafi relativi alla progettazione del sistema TRP Reworking, dell’unità di alimentazione, dell’unità di plastificazione, dell’area di scarico, dell’unità di filtrazione della pompa a ingranaggi e della sezione di raffreddamento.
I vantaggi del TRP Reworking sono i seguenti: il materiale è lavorato in modo delicato e continuo con un ottimo controllo della temperatura; il processo è automatizzato per ottenere risultati riproducibili; il sistema ha una struttura modulare, che consente lo scarico del materiale in forme differenti; la zona di lavorazione è completamente chiusa, assicurando in tal modo un alto livello di sicurezza di lavoro; grazie alla progettazione compatta e con risparmio di spazio, i costi dello spazio possono essere ridotti; buon accesso ai componenti del sistema per pulizia e cambio della mescola; risparmi di energia fino al
50% in confronto ai processi esistenti; risparmio di almeno il 5% delle materie prime nella produzione degli pneumatici; il 98% degli scarti rilavorati può essere restituito al processo produttivo degli pneumatici.
MATERIE PRIME E APPLICAZIONI
PNEUMATICI AD ALTE PRESTAZIONI GRAZIE AL SISTEMA DI DOSATURA LIQUIDI E ADDITIVI AD ALTE PRESTAZIONI.
P. Buder, Zeppelin Systems, Friedrichshafen (Germany), S. Liébana Viñas, Evonik Industries, Vestfalia (Germany) - RUBBERWORLD, luglio 2025, pag. 40-41.
Le auto elettriche sono più pesanti di quelle con motore termico e manifestano una più alta resistenza al rotolamento, che aumenta il consumo di energia e riduce l’autonomia della batteria, e una maggiore usura dello pneumatico, dovuta al più alto torque del motore elettrico. Ai loro pneumatici si applicano nuovi requisiti, come il livello di rumore al rotolamento e l’utilizzo di materie prime più sostenibili, quali gomma e plastica riciclate.
Aumenta, di conseguenza, l’attenzione per gli additivi ad alte prestazioni, in grado di ridurre la resistenza al rotolamento, migliorare la tenuta sul bagnato o aumentare la durata degli pneumatici.
Precursori, in tal senso, sono i prodotti Polyvest ST-E di Evonik, polibutadieni liquidi con gruppi silanici che, a differenza dei plastificanti standard, che nel tempo fuoriescono dallo pneumatico, rimangono nella sua matrice e ne migliorano la durata. La loro gamma comprende, per esempio, i gradi: ST-E60, che riduce la resistenza al rotolamento e aumenta l’autonomia della batteria; 130 S, che migliora le proprietà di abrasione; le varianti eCO, ottenute da materie prime rinnovabili, che offrono un risparmio di CO2 fino al 62% rispetto ai plastificanti fossili.
I polibutadieni liquidi si rivelano, tuttavia, critici per i sistemi di dosatura e iniezione, a causa della relativamente alta viscosità e delle speciali proprietà reologiche, che rendono difficile una precisa e veloce manipolazione.
Questo è il motivo per cui dieci anni fa Zeppelin Systems ha sviluppato un sistema di dosatura dei liquidi che consente a questi additivi di essere dosati come liquidi puri nella loro forma viscosa, senza materiali di supporto o cere.
L a stretta collaborazione con Evonik ha permesso a Zeppelin Systems di offrire ai clienti una soluzione ottimale di dosatura, alimentata da liquidi in cisterna, IBC, fusti o serbatoi di stoccaggio. Il sistema di dosatura volumetrica lavora con estrema precisione e assicura uniformi proprietà di formulazione, aumentando così la riproducibilità dell’operazione e prevenendo il sovradosaggio degli additivi di alta qualità.
L’articolo illustra adeguatamente il funzionamento del sistema di dosatura Zeppelin, la sua precisione, le modifiche di ottimizzazione, la messa in funzione, la manutenzione e la possibilità, per gli utilizzatori, di rendersi conto personalmente della qualità del sistema presso il centro prove di Zeppelin.
MATERIE PRIME E APPLICAZIONI GOMMA LIQUIDA: UN PLASTIFICANTE RETICOLABILE.
J. Takai, Y. Uehara, Y. Ueno, T. Abe, Kuraray (USA, Japan) - RUBBERWORLD, agosto 2025, pag. 31-33.
II plastificanti sono uno dei componenti chiave delle mescole di gomma e degli adesivi e vengono usati per diminuire la durezza, migliorare la processabilità e ridurre i costi delle materie prime.
G li svantaggi del loro utilizzo sono però il deterioramento delle proprietà meccaniche, legato al loro contenuto, e la modifica, nel tempo, delle proprietà, compresa la macchiabilità, dovuta a volatilizzazione o scolorimento, con l’ulteriore criticità dei plastificanti ftalati e degli oli aromatici, regolamentati per problemi ambientali e di salute umana.
L a gomma liquida Kuraray è un plastificante co-vulcanizzabile con la gomma solida, non è soggetta agli svantaggi sopra citati e rappresenta quindi una valida alternativa ad altri plastificanti meno ecocompatibili.
S i tratta di un polidiene a basso peso molecolare, progettato per collocarsi fra una tipica gomma solida e un olio di processo, che presenta caratteristiche sia di gomma che di plastificante, tanto da essere definita plastificante reattivo.
D opo avere illustrato il problema della produzione di mescole ad alta viscosità per pneumatici (cicli multipli di mescolazione, aumento della durata del processo e costi), viene messo in evidenza l’utilizzo della gomma liquida per migliorare la processabilità e ridurre la viscosità della mescola. A supporto dell’efficacia della gomma liquida viene messa a punto una formulazione per battistrada di pneumatico estivo, a base S-SBR, nelle due versioni, una di controllo senza e una con Kuraray L-IR-50 poliisoprenica: le caratteristiche delle due mescole, oltre alla differenza di superficie (ruvida e di facile rottura quella di controllo, liscia e flessibile quella con gomma liquida), dimostrano la superiorità di quella con gomma liquida, grazie a migliori valori di resistenza al rotolamento e di tenuta sul bagnato, mentre risultano equivalenti quelli del coefficiente di attrito sul bagnato.
LAVORAZIONI E METODI
VERSO UNA VULCANIZZAZIONE SOSTENIBILE E A BASSE EMISSIONI DI ANIDRIDE CARBONICA.
O. Roumache, JP. Evers, Silox, Engis (Belgium) - RUBBERWORLD, agosto 2025, pag. 36-37.
In un contesto industriale in rapida evoluzione, Silox fornisce acceleranti di vulcanizzazione all’industria della gomma e, attraverso i nuovi sviluppi ActiECO+ e ActiECO+Green, si prefigge di fornire ai suoi clienti soluzioni a basso contenuto di carbonio, più sostenibili ed ecocompatibili. S ilox è una Holding belga, strutturata su tre pilastri: chimica di prestazione, che consiste di tre siti produttivi in Belgio, Canada e India; i prodotti principali sono ossido di zinco e idrosolfito di sodio, usato soprattutto nello sbiancamento della carta e nell’industria tessile; anticorrosione, con attività dirette da SNCZ, società specializzata in fosfati e cromati di zinco; riciclo e raffinazione, con la società
RUBBER CLUB
commerciale JGI di Bruxelles, che possiede siti di raffinazione in Belgio.
Tailandia, Germania e Francia.
I l gruppo dispone anche di centri di ricerca e applicazione, che consentono di testare nuovi prodotti e aiutare i clienti nelle loro applicazioni.
Per quanto riguarda l’ossido di zinco, a differenza dei prodotti che utilizzano un processo termico (vaporizzazione e successiva ossidazione dello zinco metallo a 1.000 °C), Silox adotta un processo umido, basato sulla precipitazione dello zinco in soluzione, che consente di produrre ossidi con una specifica area superficiale di 40-50 m2/g, rispetto ai 3-5 m2/g degli ossidi termici.
G razie a questa elevata area superficiale il prodotto ottenuto offre una dispersione più omogenea e una migliore qualità della gomma.
R elativamente all’impronta di carbonio, con il processo umido gli ossidi di Silox raggiungono un fattore di 3,5 rispetto al valore 4 degli ossidi termici tradizionali: i nuovi prodotti ActiECO+ riducono l’impronta di carbonio di un fattore 2 o addirittura 3 in alcuni casi, il che rappresenta una drastica riduzione.
L a gamma Silox dispone di due famiglie, ossidi e nuovi prodotti ActiECO+, che sono non-tossici per l’ambiente, grazie a una tecnologia che impedisce il rilascio dello zinco nell’acqua, sono più stabili e più facili da immagazzinare per la loro resistenza all’assorbimento di umidità.
Questi nuovi prodotti si articolano in due sottogruppi, ActiECO+ (con legante fossile) e ActiECO+Green (con biopolimero), entrambi con gradi idonei per formulazioni con 3 o 5 phr di ossido di zinco.
L a sostituzione dei tradizionali ossidi con i prodotti ActiECO+ non richiede riformulazione delle ricette, perché mantiene simili proprietà reologiche e meccaniche, migliorando la dispersione con un tempo di incorporazione ridotto.
I benefici offerti dai prodotti ActiECO+ consistono in: ridotte emissioni di polvere, più veloce incorporazione nella gomma, minore affioramento di zinco, riduzione dei depositi sugli stampi, ottimizzata microstruttura dell’espanso, riduzione dell’assorbimento di umidità, riduzione o persino eliminazione della lisciviazione dello zinco.
ActiECO+ offre queste prestazioni con una purezza equivalente ai gradi farmaceutici e senza metalli pesanti.
I nuovi prodotti sono protetti da tre brevetti e Silox si sta impegnando nella costruzione di un nuovo impianto di produzione, in grado di produrre ossido di zinco a basso tenore di carbonio e circolare al 100%: questo impianto raggiungerà un’impronta di carbonio pari a un decimo di quella degli ossidi tradizionali, con prodotti molto vicini alla neutralità carbonica.
di A.L. Spelta
Prezzi materie prime per la gomma: aggiornamento a novembre 2025
Secondo l’analisi di Paul Hallas (SPC Rubber Compounding) e David Shaw (Tire Industry Research), il mercato della gomma sta attraversando una fase di pressione dovuta al rallentamento dell’automotive, alla sovracapacità produttiva e alla crescente competizione asiatica. I prossimi mesi si preannunciano critici per margini, pianificazione e stabilità della supply chain.
Paul Hallas, amministratore delegato di SPC Rubber Compounding (spc-group.com) assieme a David Shaw, amministratore delegato di Tire Industry Research (tireindustryresearch.com), analizzano con una certa regolarità i prezzi delle materie prime del mercato della gomma, provando a identificare le tendenze e
gli andamenti dei prezzi nel prossimo futuro. Riprendiamo di seguito le loro considerazioni fatte a novembre 2025.
IL RALLENTAMENTO
DEL MERCATO AUTO
La pressione sul settore automobilistico, che è uno dei mercati di sbocco più
importanti dell’industria della gomma, si è intensificata nell’ultimo trimestre causando disagi ai produttori e influenzando i prezzi.
I n Europa il settore non-pneumatici della gomma sta affrontando crescenti difficoltà, guidate principalmente dal rallentamento nell’industria automobilistica. Una combinazione di fattori
sta impattando su questa industria; tra questi le interruzioni produttive causate da attacchi informatici, come quello che ha colpito Jaguar Land Rover. Altri aspetti destabilizzanti coinvolgono la costosa transizione verso i veicoli elettrici incluse alcune incoerenze legislative. Molti governi nazionali stanno facendo marcia indietro relativamente alla cessazione delle vendite di veicoli dotati di motori a combustione interna (ICE = Internal Combustion Engine) entro il 2035 (o il 2030 nel caso del Regno Unito). L a concorrenza internazionale, l’effetto destabilizzante dei dazi statunitensi e un rallentamento nelle vendite di veicoli nei principali mercati, come la Germania, stanno deprimendo l’industria europea. L’insieme di questi fattori sta portando a una minore domanda da parte dei fornitori, specialmente tier-2, tier-3 e oltre.
Le tensioni nell’industria automobilistica impattano sui fornitori di articoli in gomma
Molti fornitori di articoli in gomma per l’automotive sono già stati acquistati o sono in fase di vendita o chiusura. Rumors di mercato indicano che circa una sessantina di aziende possano essere in vendita o siano in una pianificazione avanzata per la vendita a investitori di private equity (PE). Si ritiene che potrebbe esserci un enorme consolidamento in corso nell’industria che non è stato ancora recepito dai media. Un esempio di acquisizioni da parte di un Private Equity è quella dell’acquisto delle attività OE e automotive di ContiTech da parte di Regent. Inoltre, sembra che Regent e altri fondi di PE americani siano in competizione con fondi di PE asiatici per acquistare fornitori a monte dell’industria automobilistica. Non tutte le società di private equity hanno le stesse strategie. Nel caso di Regent, sembra che esso abbia interesse per certe tecnologie critiche, come la produzione di tubi e manicotti in forme complesse e costruzioni multistrato. Un’ipotesi è che Regent abbia interesse per la produzione di tubi e manicotti di ContiTech, ma non per le altre unità come la movimentazione dei materiali, la stampa e la costruzio -
ne, che potrebbero essere dismesse. La potenziale perdita di compounder specialistici di gomma presenta un enorme rischio per il mercato automobilistico. La competenza nella produzione di manufatti in gomma ad alta tecnologia è critica per sviluppare la prossima generazione di auto ed EV che sono silenziose, efficienti nei consumi e confortevoli. La perdita di compounder specialistici presenta, infatti, un potenziale depauperamento di conoscenza e proprietà intellettuale. Uno dei cambiamenti più significativi nell’industria automobilistica globale è stato il fallimento del fornitore di componenti statunitense First Brands. Essendo uno dei principali acquirenti di spazzole tergicristallo e altri accessori, il suo fallimento avrà ripercussioni lungo tutta la catena di fornitura.
LA CONCORRENZA CINESE
L’industria automobilistica europea sta affrontando una forte concorrenza da parte dei produttori cinesi, che stanno già aprendo nuovi stabilimenti al di fuori della Cina, incluso il Nord Africa. Nell’ambito dell’industria cinese della gomma, i principali obiettivi si ritiene siano molteplici. Entro il 2030, creare un polo globale di
innovazione nell’industria della gomma, un punto di riferimento per la produzione ecologica e una base di fornitura di prodotti di alta gamma. M antenere una crescita costante nell’industria della gomma, con un aumento dei profitti superiore alla crescita dei ricavi di 2 punti percentuali. Favorire la crescita di tre/cinque gruppi aziendali di livello mondiale, ciascuno con ricavi superiori a 50.000 milioni di CNY (6 MLD di €).
Aumentare la concentrazione del settore (CR10) al 40%.
Portare a oltre il 40% i prodotti di fascia alta.
LA SOVRACAPACITÀ E LE
RICHIESTE JUST-IN-TIME STANNO COMPRIMENDO I PROFITTI
Ci sono due tendenze chiave nelle prospettive a breve termine. La prima è la sovracapacità che sta deprimendo i prezzi. La seconda è che la pianificazione della produzione è diventata impossibile in tutti i punti della catena d i fornitura. In passato, i produttori potevano avere una ragionevole visione dei fabbisogni dei propri clienti con circa tre mesi di anticipo. Oggi, gli ordini arrivano spesso con un preavviso minimo e devono essere evasi imme -
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Foto di SweetBunFactory da iStock.
diatamente, ma questo non è sempre possibile.
G li ordini - e soprattutto la visibilitàsono limitati lungo tutta la catena di fornitura, le scorte sono ridotte e ciò significa che alcuni gradi di gomma non possono essere disponibili in tempi brevi. Storicamente, i produttori di mescole in gomma acquistavano il materiale in anticipo, nell’aspettativa che arrivassero gli ordini, ma questa situazione sta iniziando a cambiare come risposta alle condizioni di mercato. In che modo tali fattori di stress influenzano i mercati delle materie prime della gomma?
PREZZI IN DISCESA
Negli ultimi tre mesi, la domanda per diversi materiali è scesa al di sotto dell’offerta tipicamente disponibile, causando un calo dei prezzi. C’è una buona disponibilità della maggior parte dei materiali nel mercato. I prezzi del petrolio sono stabili o in calo, il che significa che le materie prime stanno seguendo lo stesso andamento di stabilità o leggero calo. L’allentamento delle tensioni in Medio Oriente potrebbe anche suggerire un ulteriore calo dei prezzi del petrolio, con conseguente
diminuzione dei prezzi delle materie prime.
S econdo il centro per la promozione e l’eccellenza della gomma in Francia e in Europa, Elanova, all’inizio di settembre i prezzi dei materiali per pneumatici erano diminuiti di circa il 10% rispetto ad inizio anno, mentre quelli dei materiali non destinati alla produzione di pneumatici hanno registrato un calo percentuale a una cifra, per lo più durante l’estate.
A meno che non si verifichino sconvolgimenti importanti e imprevedibili, i prezzi dei materiali continueranno probabilmente a scendere fino alla fine dell’anno.
CAMBIAMENTI NELLE
QUOTE DI MERCATO
Tuttavia, il cambiamento strutturale forse più significativo è una conseguenza dello spostamento delle quote di mercato degli pneumatici dai grandi produttori, tradizionalmente con sede in Europa e Nord America, verso i produttori con sede in Cina, India e altri paesi. I produttori asiatici tendono ad acquistare i propri materiali da fornitori locali, piuttosto che dai grandi fornitori internazionali.
M entre si stima che la domanda globale di pneumatici stia crescendo leggermente - circa il 2% all’anno - i produttori di pneumatici premium stanno perdendo quote di mercato a un ritmo di circa il 5% all’anno e questo si traduce in una perdita di volume per i marchi più noti.
Nel frattempo, i produttori di pneumatici asiatici stanno cercando di aumentare le forniture di marchi meno noti. Questo cambiamento nei modelli di domanda a livello mondiale sta causando variazioni sproporzionate nella domanda di elastomeri da parte dei marchi più noti del settore. In particolare, i produttori di pneumatici con stabilimenti in Europa e Nord America stanno perdendo rapidamente volumi, mentre quelli asiatici spesso faticano a soddisfare la domanda e devono aumentare la capacità produttiva. Un altro fattore che potrebbe valere la pena menzionare è che quando il mercato è dominato da fornitori professionali che sono nel business da molto tempo e hanno visto molteplici cicli, c’è una maggior disciplina nei prezzi. M an mano che più concorrenti entrano nel mercato, diventa più difficile mantenere tale disciplina dei prezzi perché alcune aziende sono orienta -
te solo acquisire quote di mercato o mantenere la piena capacità produttiva. In questo scenario dove i produttori più consolidati sono disposti a ridurre i volumi produttivi, ma non lo sono i produttori da poco entrati nel mercato, si stima che la disciplina dei prezzi ne soffrirà ulteriormente.
GOMMA NATURALE
La sfida più grande nel settore della NR (Natural Rubber) è rappresentata dal futuro del regolamento UE sulla deforestazione (EUDR). Tale regolamento avrebbe dovuto entrare in vigore all’inizio del 2025, ma alla fine del 2024 è stato rinviato di un anno, cioè alla fine del 2025.
A settembre, la Commissione Europea ha comunicato che stava valutando un ulteriore rinvio di un anno, a ottobre invece ha rivisto questa decisione a favore della precedente data di attuazione del dicembre 2025, aggiungendo un breve “periodo di tolleranza” e misure volte a ridurre in modo significativo l’onere per i piccoli produttori. Allo stato attuale Stati Uniti e Cina non sono favorevoli all’EUDR, e tra i paesi produttori di NR, Vietnam, Indonesia, Liberia e Nigeria hanno dichiarato che spediranno il loro materiale in altri paesi, piuttosto che conformarsi alle norme UE, su cui non si percepisce certezza dell’effettiva entrata in vigore.
N onostante l’incertezza sui tempi, molte aziende produttrici di pneumatici e non solo hanno cercato di rendere le loro catene di approvvigionamento conformi al 100% all’EUDR da inizio 2025, sostenendo anche dei costi aggiuntivi. Attualmente il premio per l’NR conforme all’EUDR è di circa il 10%. Tuttavia, data l’incertezza legislativa gli acquirenti sono cauti nell’impegnarsi in spese potenzialmente non necessarie.
NERO DI CARBONIO
Al momento non ci sono tensioni sul mercato del nero di carbonio. La maggior parte degli stabilimenti in Europa ed anche in Nord America dispone di capacità inutilizzate, a causa del calo della domanda da parte dei principali produttori di pneumatici, il che significa che i prezzi hanno iniziato a diminuire. Alcuni produttori di pneumatici avendo buone scorte stanno posticipando le consegne programmate per gli ultimi due mesi del 2025 a inizio 2026. Si ritiene di essere di fronte a una tendenza di lungo termine e i produttori di nero di carbonio stanno cercando di uscire dai gradi commodity e di spostarsi verso gradi speciali che offrono prezzi più elevati rispetto ai gradi per pneumatici.
I noltre, i prezzi in Cina e India sono più bassi che in Europa e stiamo assisten-
do a un aumento dei volumi esportati da questi paesi. Ora che l’UE e gli Stati Uniti hanno vietato le importazioni di nero di carbonio dalla Russia, gli stabilimenti russi devono trovare uno sbocco per i loro prodotti, che sono economici grazie ai bassi prezzi delle materie prime.
La Russia, infatti, sta inviando più materiale in Cina e India, liberando così quantità di nero di carbonio cinese e indiano per l’esportazione nei mercati occidentali. Non si possono neanche escludere rilanci di nero di carbonio russo, previ eventuali rimballaggi e rietichettature.
N el contempo, l’Europa sta aumentando la capacità produttiva di nero di carbonio riciclato (rCB) a un ritmo sostenuto, con l’obiettivo di sostituire il nero di carbonio vergine, di origine fossile.
Attualmente, il prezzo dell’rCB è inferiore a quello del nero di carbonio vergine. Da tener presente che i costi dell’rCB sono indipendenti dal prezzo del petrolio, quindi i prezzi sono più prevedibili e stabili rispetto a quelli del nero di carbonio tradizionale. Questa combinazione di fattori, ovvero il calo della domanda da parte dei principali utilizzatori e la sostituzione con l’rCB, rischia di esercitare una forte pressione sui principali produttori di nero di carbonio nei prossimi cinque anni.
Gomma Naturale
BR E SBR
L a domanda e i prezzi sono in calo nei mercati della gomma butadiene (BR) e stirene-butadiene (SBR). A ottobre Arlanxeo ha annunciato la chiusura del suo stabilimento di BR/SBR a Port-Jérôme-sur-Seine, nel nord della Francia. Ciò fa seguito alla chiusura nel 2024 del cracker di ExxonMobil con capacità nominale di butadiene monomero di 90 kt/anno nello stesso sito. Anche Lion Elastomers ha annunciato l’intenzione di chiudere il proprio stabilimento di BR/SBR/SBC a Orange, in Texas (USA), affermando che “il mercato nordamericano degli elastomeri a base butadienica sta cambiando ra-
pidamente e profondamente, con un marcato calo della domanda e della redditività”.
EPDM
L a pressione sui mercati mondiali dell’EPDM per una riduzione dei prezzi è evidente nell’ultimo trimestre del 2025, e con l’avvicinarsi del 2026 tale pressione è destinata a intensificarsi. Sembra così ripetersi una tendenza ciclica che si è sviluppata negli ultimi decenni.
NBR
I l quadro relativo alla gomma nitrilica è simile. Il mercato è, in generale, caratterizzato da un eccesso di offerta e, seb -
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bene i prezzi siano rimasti stabili nella prima metà dell’anno, nel terzo trimestre hanno iniziato a diminuire e probabilmente continueranno a scendere nel quarto trimestre. I fornitori coreani di NBR sono disposti ad acquisire quote di mercato in Europa, il che incoraggia ulteriormente la tendenza al ribasso dei prezzi nel breve termine.
CLOROPRENE
L’offerta di policloroprene (CR) è in continua progressiva diminuzione sul mercato. G li autori consigliano tutti coloro che continuano a utilizzare compound a base di policloroprene di riformularli, se possibile. u
Foto
Image by Toby Parsons from Pixabay.
Rapporto Circonomia 2025 Luci e ombre del modello italiano
La fotografia dettagliata dello stato dell’economia circolare e della transizione ecologica nei 27 Paesi dell’Unione Europea mostra un quadro complessivamente positivo, con un miglioramento generalizzato degli indicatori ambientali, ma l’Italia si rende protagonista di un rallentamento significativo.
L’ edizione 2025 del Rapporto Circonomia, presentata il 4 novembre a Ecomondo, offre una fotografia dettagliata dello stato dell’economia circolare e della transizione ecologica nei 27 Paesi dell’Unione Europea. Realizzato da Ambiente Italia e curato da Duccio Bianchi, il Rapporto valuta le performance eu -
calano i consumi di fonti non rinnovabili (-5,4%), si riducono le emissioni climalteranti (-8,3%), avanzano le rinnovabili e cresce il tasso di circolarità dei materiali. Tuttavia, questa dinamica non riguarda in eguale misura tutti gli Stati membri e vede l’Italia protagonista di un rallentamento significativo. a cura della redazione
ropee attraverso un indice composito che integra 21 indicatori, articolati in tre categorie: impatto sull’uso delle risorse, efficienza d’uso e capacità di risposta dei sistemi economici. N e emerge un quadro europeo complessivamente positivo, con un miglioramento generalizzato degli indicatori ambientali: tra il 2022 e il 2023
Foto di Evelyn Mccarthy da iStock.
L’ITALIA ARRETRA NELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
L’Italia scende dal terzo al quinto posto nella classifica complessiva dell’indice “circolarità e decarbonizzazione”, proseguendo una tendenza discendente che l’ha vista perdere posizioni rispetto al 2022 e al 2023. Solo tre anni fa, il Paese era al primo posto. La causa principale di questo arretramento non risiede negli ambiti legati all’economia circolare, in cui l’Italia continua a brillare, ma nella lentezza della decarbonizzazione.
I l Rapporto e videnzia, in particolare: una riduzione del consumo di fonti fossili inferiore alla media europea; una crescita delle rinnovabili pari a un terzo della media UE; un divario sempre più marcato nella generazione elettrica da solare e vento, dove l’Italia è passata dal superare la media UE nel 2014 (13,6% contro 11,2%) a rimanere
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MONDOGOMMA
Rispetto allo scorso anno, l’Italia retrocede dal terzo al quinto posto tra gli stati UE (era al primo posto fino a tre anni fa), preceduta da Danimarca (al quarto posto lo scorso anno), Austria (al secondo posto anche lo scorso anno), Olanda (al primo posto lo scorso anno) e Svezia (al quinto posto lo scorso anno).
ben al di sotto nel 2024 (21,9% contro 28,7%); un peggioramento nelle emissioni delle auto di nuova immatricolazione, uno dei pochi casi europei a mostrare un aumento nel 2023.
PERFORMANCE ECCELLENTI NELLA CIRCOLARITÀ
S ul fronte della circolarità dei materiali, invece, l’Italia mantiene performan-
ce di eccellenza: è stabilmente tra i migliori Paesi UE per tasso di riciclo, uso di materie seconde, intensità dei consumi di materia e quota di valore aggiunto generata da attività della circular economy. In questa area tematica si colloca al secondo posto assoluto, immediatamente dopo l’Olanda. Questi risultati sono fortemente connessi alla struttura del sistema consortile nazionale - CONAI e i principali con-
Sugli indicatori energetici e climatici - dove, nonostante lo svantaggio climatico, svettano Svezia e Danimarca - l’Italia è a ridosso della media europea. Il grafico comprende: energia primaria procapite, intensità di energia primaria, energia non rinnovabile procapite, intensità energia non rinnovabile, tasso rinnovabili su consumni finali, tasso rinnovabili su produzione elettrica, emissioni climalteranti procapite, intensità emissioni climalteranti, emissioni CO2.
sorzi di filiera (CIAL, Ricrea, Biorepack, Erion Weee) - che ha garantito negli anni elevati livelli di raccolta differenziata e riciclo, soprattutto nel settore degli imballaggi.
LA NUOVA GEOGRAFIA EUROPEA DELLA TRANSIZIONE
ECOLOGICA
I l Rapporto ridisegna anche il quadro europeo delle performance ambientali. Al vertice dell’indice 2025 si collocano: Danimarca, Austria, Olanda, Svezia e Italia. La Danimarca compie un balzo significativo grazie a un mix di energia rinnovabile in costante crescita e a una forte riduzione dei consumi energetici.
La Finlandia, sorprendentemente penultima, soffre invece un consumo di materia e una produzione di rifiuti tra i più elevati in Europa, penalizzando la sua posizione complessiva.
La parte bassa della classifica resta in larga parte invariata, con Polonia, Finlandia e Bulgaria agli ultimi posti. Nel complesso, quasi tutti i Paesi registrano miglioramenti, ma con velocità estremamente eterogenee.
IL RALLENTAMENTO ITALIANO È STRUTTURALE
I l dato più preoccupante rilevato dal Rapporto è il carattere strutturale del
rallentamento italiano. Negli ultimi dieci anni, il nostro Paese ha migliorato gli indicatori di circolarità e decarbonizzazione meno di quasi tutti gli altri Stati membri, pur partendo da livelli molto elevati nella circolarità.
G li indicatori energetici - rinnovabili, intensità energetica, emissioni climalteranti - restano l’area più critica, collocando l’Italia solo a ridosso della media UE, lontana dai Paesi leader come Danimarca e Svezia.
S econdo gli organizzatori di Circonomia, Francesco Ferrante ed Emanuela Rosio, questo divario non è solo un problema ambientale, ma un rischio competitivo per il sistema produttivo italiano, in un mondo in cui la corsa globale alla transizione ecologica sta ridisegnando gli equilibri t ecnologici e industriali.
CONCLUSIONI
Il Rapporto Circonomia 2025 consegna un’immagine duale dell’Italia.
D a un lato leader europei dell’economia circolare, grazie alla solidità del sistema consortile, alla capacità
Sull’insieme degli indicatori di circolarità e gestione dei rifiuti, l’Italia si posiziona subito dopo l’Olanda e prima della Germania. Il grafico comprende: consumo materia procapite, produttività di consumo di materia, produzione rifiuti procapite, intensità prosduzione rifiuti, % riciclo su totale rifiuti, % riciclo rifiuti urbani, tasso di circolarità di materia, quota economia circolare su valore aggiunto.
dell’industria di usare materie seconde e a livelli di riciclo tra i più alti d’Europa. D all’altro, Paese in ritardo nella transizione energetica, con una decarbonizza zione troppo lenta rispetto agli obiettivi europei e ai principali competitor. L’Italia conserva un “talen-
to naturale” nella circolarità, ma rischia di perdere terreno nei processi che guidano oggi la competitività industriale: energia rinnovabile, efficienza, riduzione delle emissioni. Il potenziale per invertire la rotta non manca, ma occorre accelerare - e bisogna farlo rapidamente. u
La quota di elettricità da solare e vento, nel 2014, era più alta in Italia che nella media europea (13,6% vs 11,2%) mentre nel 2024 è ben più bassa della media europea (21,9% vs 28,7%).
Ecomondo cresce ancora
La 28ª edizione di Ecomondo conferma Rimini come hub internazionale per la green, blue e circular economy. Crescono presenze, espositori e delegazioni estere, mentre il programma scientifico amplia lo sguardo sulle principali sfide della sostenibilità, dall’economia circolare ai rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, dalle bioenergie alla cooperazione nel Mediterraneo.
L’edizione 2025 di Ecomondo, l’evento internazionale annuale leader nei settori della Green and Circular Economy, che si è svolto dal 4 al 7 novembre scorso a Rimini, ha chiuso con risultati in decisa crescita: +7% di presenze totali e +10% di visitatori provenienti dall’estero, segno tangibile di un’attrazione ormai consolidata oltre i confini nazionali. Oltre 1.700 espositori - di cui il 18% stranieri - hanno animato i 166.000 mq del quartiere fieristico di Rimini, affian-
cati da oltre 800 hosted buyer e delegazioni da 65 Paesi. La fiera si conferma così un hub privilegiato di incontro tra industria, ricerca e istituzioni, grazie anche al supporto dell’Agenzia ICE e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
La visita del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha sottolineato la valenza strategica della manifestazione nel percorso verso la transizione ecologica.
“Possiamo dirci tra i primi Paesi al mondo nella capacità di riciclo - ha affermato - e questa fiera lo dimostra: è il luogo dove innovazione e sostenibilità si incontrano”.
IL PROGRAMMA TECNICO-SCIENTIFICO
Oltre 200 appuntamenti in quattro giorni - di cui circa 70 curati dal Comitato Tecnico Scientifico guidato dal professor Fabio Fava - hanno offerto un qua-
dro aggiornato e trasversale delle sfide ambientali globali.
Tra i temi al centro del dibattito: gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche e materie prime critiche, filiere tessili circolari, finanza sostenibile, gestione delle risorse idriche e blue economy, bioenergie ed economia circolare, applicazioni dell’AI nel monitoraggio dei dati, Earth observation e comunicazione della transizione ecologica. L a cooperazione internazionale ha avuto un ruolo chiave, con un focus specifico sul Mediterraneo e sull’Africa nell’ambito del Piano Mattei e del programma “Mission 300”. L a quinta edizione dell’Africa Green Growth Forum ha ulteriormente rafforzato la dimensione euro-africana della manifestazione.
STARTUP, TECNOLOGIE EMERGENTI E PREMIO “LORENZO CAGNONI”
L’Innovation District ha raccolto 40 startup ad alto contenuto tecnologico, tra cui 20 provenienti da Marocco e Tunisia selezionate nel programma ICE “Lab Innova for Africa - Luca Attanasio”.
D urante la manifestazione sono stati assegnati i Premi “Lorenzo Cagnoni” per l’Innovazione Green, riconoscendo le soluzioni più avanzate presentate nei diversi settori espositivi.
IL RITORNO DI SAL.VE E IL FOCUS SUI VEICOLI PER L’ECOLOGIA
Fra le novità più attese, il ritorno del Salone biennale del Veicolo per l’Ecologia (Sal.Ve), in collaborazione con ANFIA, che ha portato in mostra l’intera gamma di mezzi e allestimenti per la raccolta rifiuti, la pulizia urbana e i servizi ambientali.
VERSO IL 2026
Con oltre 600 giornalisti accreditati (il 15% esteri) e un network di associazioni internazionali sempre più ampio, Ecomondo si conferma appuntamento di riferimento nel panorama mondiale della sostenibilità.
L’edizione 2026 è già in calendario: la Fiera di Rimini ospiterà nuovamente l’evento dal 3 al 6 novembre 2026. u
A Ecomondo il futuro delle strade sostenibili secondo Ecopneus
A che punto è l’Italia sul fronte di strade più sicure, durature e sostenibili? È da questa domanda che ha preso avvio il convegno “Strade sicure, durature e sostenibili: la traccia che vogliamo lasciare nel futuro”, organizzato da Ecopneus a Ecomondo. L’incontro ha messo a confronto istituzioni, associazioni e imprese sulle opportunità offerte dai Criteri Ambientali Minimi (CAM) per la progettazione e manutenzione delle infrastrutture stradali (di cui abbiamo parlato anche al Rubber Day dello scorso gennaio), entrati pienamente in vigore a fine 2024. Un passaggio che segna un cambio di paradigma per il settore, favorendo l’impiego di materiali eco-compatibili, come gli asfalti modificati con gomma riciclata da PFU, una tecnologia già diffusa in Italia - oltre 900 km di strade realizzate - capace di garantire maggiore durabilità, riduzione del rumore e minore necessità di manutenzione. D urante il convegno, Ecopneus ha presentato i risultati di due indagini che fotografano il punto di vista della Pubblica Amministrazione e dei cittadini.
D alla prima, realizzata con Eumetra, emerge che il 72% dei tecnici pubblici riconosce il valore dei materiali riciclati, ma solo uno su dieci ha già utilizzato asfalti con gomma riciclata. Tra le principali difficoltà operative vengono segnalate la mancanza di linee guida, la scarsità di fornitori qualificati e la necessità di maggiore formazione. L a seconda ricerca, condotta da Lifegate, rivela invece che il 54% dei cittadini non conosce ancora questa tecnologia, ma, una volta informato, l’87% la considera più sicura e il 95% ne apprezza i benefici acustici. “Le due indagini confermano che servono competenze, informazione e strumenti per accelerare la transizione verso infrastrutture più sostenibili”, ha commentato Giuseppina Carnimeo, Direttore Generale di Ecopneus. “I CAM rappresentano un’occasione concreta per modernizzare la rete stradale italiana, rendendola più sicura e rispettosa dell’ambiente”. Proprio in questa direzione si inserisce il programma di formazione gratuita per la Pubblica Amministrazione promosso da Ecopneus, con strumenti operativi dedicati alla corretta applicazione dei CAM Strade.
L’arrivo del ministro Gilberto Pichetto Fratin in Fiera, accompagnato (da sinistra) dall’ad di IEG, Corrado Peraboni, dal presidente Maurizio Ermeti e dal prefetto della città, Giuseppina Cassone.
di A.L. Spelta
Microalghe per convertire la CO₂
L’Università di Tecnologia di Chemnitz, l’Università di Lipsia e il Fraunhofer FEP stanno utilizzando microalghe per produrre glicolato, un importante prodotto chimico di base fondamentale per medicinali, conservanti e polimeri, da anidride carbonica e luce solare.
Nel fascicolo Green Rubber 2025 abbiamo analizzato l’importanza di assorbire il più possibile la CO 2 al fine di contenerne la crescita in atmosfera, che dipende dalla differenza tra la CO 2 emessa e quella assorbita. Come noto, al momento l’assorbimento è quasi esclusivamente naturale (foreste e mari) e ben poco artificiale. Per una trattazione più ampia si rimanda a quell’articolo, qui ricordiamo che l’assorbimento artificiale si può suddividere in cattura e
stoccaggio del carbonio (CCS - Carbon Capture and Storage), stoccaggio geologico della CO₂, utilizzo della CO₂ (CCU - Carbon Capture and Utilization).
L’utilizzo della CO₂ è particolarmente interessante perché permette di trasformare uno scarto dannoso - responsabile dell’effetto serra e quindi del cambiamento climatico - in una risorsa utile come materia prima. I n Sassonia, alcuni ricercatori stanno sviluppando delle “biofabbriche”
cellulari biotecnologiche (cell factory) che non richiedono terreni agricoli né materie prime fossili. Il termine “cell factory” descrive l’uso di una cellula vivente, in questo caso un’alga, come un impianto di produzione per generare una sostanza desiderata.
IL PROGETTO PHOTOKON
L’Università di Tecnologia di Chemnitz, l’Università di Lipsia e il Fraunhofer FEP, infatti, stanno utilizzando mi -
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croalghe per produrre il glicolato, un importante prodotto chimico di base, da anidride carbonica e luce solare. Si tratta di un componente fondamentale per medicinali, conservanti e polimeri, che attualmente viene prodotto a partire da materie prime fossili, in parte anche tossiche.
I l progetto di cooperazione interdisciplinare PhotoKon potrebbe dare un contributo significativo alla bioeconomia regionale, producendo sostanze chimiche di valore direttamente dalla CO₂ e dalla luce, bypassando la necessità di terreni agricoli, per definizione scarsi, o di risorse fossili. I ricercatori utilizzano la microalga Chlamydomonas reinhardtii, che stanno ottimizzando per l’uso industriale impiegando innovativi metodi di mutazione e screening basati sull’intelligenza artificiale.
I tre partner del progetto hanno già compiuto progressi significativi e
Image by Gerd Altmann from Pixabay.
stanno lavorando con approcci innovativi. PhotoKon sta sviluppando le basi scientifiche per l’uso delle radiazioni ionizzanti come nuovo metodo per la coltivazione e l’ottimizzazione mirata di cellule fotosinteticamente attive.
I l Fraunhofer FEP di Dresda ha sviluppato un nuovo metodo di mutazione basato sulla radiazione di elettroni a bassa energia (<300 keV). La professoressa Simone Schopf del Fraunhofer FEP sottolinea che accoppiando sperimentazioni di dosimetria, impiegando film dosimetrici commerciali, con metodi di misurazione delle dosi sviluppati internamente, è possibile controllare con precisione l’effetto mutageno.
L’Università di Lipsia ha già dimostrato la fattibilità di base della produzione fotocatalitica di glicolato e sta sviluppando un innovativo metodo di screening basato sul pH. Questo metodo utilizza indicatori su piastre di agar, che cambiano colore a causa dell’escrezione di glicolato da parte delle cellule algali. Questo approccio si basa sull’osservazione sperimentale che l’accumulo di glicolato nel mezzo circostante provoca un abbassamento del pH. L’Università di Tecnologia di Chemnitz ha fatto notevoli progressi nello screening dei mutanti assistito dalla robotica, utilizzando
l’analisi delle immagini basata sull’IA. Il team sta sviluppando protocolli di screening automatizzati in grado di analizzare in modo autonomo migliaia di colonie di alghe e identificare i mutanti più promettenti.
“Q uesto approccio interdisciplinare ci permette di sfruttare specificamente la naturale fotorespirazione delle alghe - considerato un effetto collaterale indesiderato - per la produzione
mirata di glicolato”, spiega la professoressa Severin Sasso dell’Università di Lipsia.
TECNOLOGIA BASATA SULL’IA E CONTROLLO INTELLIGENTE DEL PROCESSO
L o screening e l’isolamento dei mutanti positivi vengono eseguiti utilizzando un processo di riconoscimento delle immagini basato sull’IA con approcci di “transfer learning”.
I solando le biofabbriche più promettenti, è possibile studiare le basi biologiche dell’effetto delle radiazioni ionizzanti sulle cellule e implementare la scalabilità in bioprocessi tecnicamente più interessanti. “M iriamo a un processo biologicamente e tecnologicamente migliorato, che sarà validato su scala di laboratorio nel nuovo Controlled Environment Agriculture Lab dell’Università di Tecnologia di Chemnitz”, riferisce il dottor Felix Krujatz. Grazie a una tecnologia di controllo intelligente per la produzione efficiente di glicolato in laboratorio, la tecnologia PhotoKon apre la porta alla conversione sostenibile e biobased della CO 2 in questo prodotto chimico di base. u
Com’è andato il 2025 per la vostra azienda? E per il mercato degli stampi per gomma in generale?
2.
Quali criticità o opportunità ritenete più rilevanti in questa fase per il settore?
3.
Ci sono novità tecnologiche o innovazioni produttive che considerate particolarmente significative?
4.
Che aspettative avete per il 2026, tra mercato, investimenti e prospettive di crescita?
Digitalizzazione come leva competitiva
Il 2025 si chiude per il settore degli stampi per gomma con segnali contrastanti: tra rallentamenti dovuti all’incertezza dei mercati, ai costi in aumento e alla difficoltà nel reperire personale qualificato, e una domanda crescente di stampi complessi, automazione avanzata e qualità progettuale. Le aziende intervistate analizzano criticità e opportunità, raccontano investimenti in tecnologie digitali, R&D e macchinari di nuova generazione, e delineano le aspettative per un 2026 che si preannuncia in bilico tra prudenza e rinnovata fiducia. Una fotografia aggiornata dello stato dell’arte, direttamente dalla voce dei protagonisti della filiera.
Foto di sergeyryzhov da iStock.
Le risposte degli esperti
“Chi riesce a unire competenza progettuale, tempi certi e un servizio di supporto post-vendita resta competitivo, anche in una fase di mercato più cauta”
A lfa Stampi
Robertino Andreoli CEO
1.
I l 2025 per Alfa Stampi è stato un anno di leggera flessione rispetto al precedente. Dopo un periodo di crescita costante, abbiamo registrato un rallentamento legato soprattutto alla contrazione dei mercati esteri, che per noi rappresentano una quota rilevante del fatturato. La domanda interna è rimasta sostanzialmente stabile, ma caratterizzata da maggiore prudenza e tempi di conferma più lunghi da parte dei clienti. Il mercato degli stampi per gomma nel complesso è rimasto stabile, ma selettivo: i volumi sono in lieve calo e la pressione sui prezzi si è fatta più marcata. In questo contesto, si avverte anche la presenza di una concorrenza internazionale non sempre allineata agli standard europei, sia sul piano normativo che nella selezione dei materiali. Questo rende ancora più importante, per chi opera in Italia, continuare a distinguersi per serietà, tracciabilità e rispetto delle direttive del comparto metalmeccanico. Chi mantiene standard qualitativi elevati e un servizio tecnico affidabile continua, comunque, a essere riconosciuto come partner solido e credibile nel lungo periodo.
2.
Le principali criticità restano l’aumento dei costi energetici e delle materie prime, unito alla difficoltà nel reperire personale qualificato. A questo si aggiungono i costi di gestione sempre più elevati per una PMI, che incidono in modo significativo sui bilanci: dalle spese generali ai costi finanziari, fino agli investimenti obbligatori in sicurezza, qualità e certificazioni. Un altro elemento da considerare è l’evoluzione continua dell’utensileria e dell’attrezzatura, oggi indispensabili per garantire precisione e performance, ma con costi sempre più rilevanti che pesano sulle marginalità aziendali. Tra le opportunità, invece, notiamo una crescente richiesta di stampi tecnicamente complessi, destinati a produzioni ad alte prestazioni o ad applicazioni innovative. Chi riesce a unire competenza progettuale, tempi certi e un servizio di supporto post-vendita resta competitivo, anche in una fase di mercato più cauta.
3.
N el 2025 abbiamo inserito nuovo personale, a cui stiamo de -
dicando tempo e risorse per garantire la migliore formazione possibile, affiancando i tecnici più esperti ai giovani che si stanno avvicinando al nostro mestiere. Parallelamente, abbiamo continuato a migliorare le competenze del personale già presente, soprattutto nell’utilizzo dei software CAM e nella gestione dei flussi produttivi. Un aspetto per noi molto importante è il dialogo costante con i professionisti esterni che ci affiancano: insieme cerchiamo nuove strategie per ottimizzare i processi, ridurre i tempi di produzione e migliorare la qualità del prodotto finito. Stiamo inoltre valutando l’installazione di un impianto fotovoltaico per ridurre i consumi energetici e migliorare la sostenibilità complessiva dell’officina.
4.
Per il 2026 prevediamo un rinnovamento del parco macchine, con la sostituzione di una fresa e l’inserimento di una nuova macchina ad alte prestazioni, nell’ottica di un progressivo svecchiamento e aggiornamento tecnologico. Sul fronte economico, più che fare previsioni, ci auguriamo che il contesto internazionale ritrovi equilibrio e stabilità. Abbiamo bisogno che l’economia mondiale torni a guardare al bene comune, creando prospettive di lavoro e di crescita sociale che permettano di andare avanti e favoriscano un vero ricambio generazionale, capace di consolidare e migliorare le condizioni economiche sia dei lavoratori sia delle aziende. Solo così potremo parlare di sviluppo sostenibile e duraturo. u
“Stiamo adottando soluzioni di lavorazione ad alta precisione e automazioni mirate, che garantiscono ripetibilità, tolleranze più strette e una qualità costante”
B ettoni Meccanica
G iuseppe Bettoni
Amministratore unico
1.
Il 2025 è stato un anno di forte crescita e di posizionamento strategico. Abbiamo consolidato la nostra presenza nel settore degli stampi per guarnizioni in gomma grazie a investimenti mirati in tecnologia, precisione e qualità del processo produttivo. L’introduzione di soluzioni più automatizzate e di nuove metodologie progettuali ci ha permesso di offrire ai clienti stampi ancora più performanti, riducendo i tempi di sviluppo e aumentando l’affidabilità. Questo approccio ci ha consentito di acquisire nuovi partner e di rafforzare la fiducia dei clienti storici. Per quanto riguarda il mercato degli stampi, nel 2025 ha mostrato una crescita selettiva, premiando soprattutto le aziende in grado di offrire valore aggiunto. I clienti
cercano sempre più stampi che garantiscano produttività, qualità costante e riduzione degli scarti: caratteristiche che richiedono competenze tecniche avanzate e un forte orientamento all’innovazione. Chi ha saputo rinnovarsi e puntare su tecnologie evolute ha beneficiato di un incremento della domanda, soprattutto nei settori ad alto contenuto tecnico. Il trend è chiaro: il mercato si sta orientando verso partner affidabili, reattivi e capaci di supportare il cliente in ogni fase, dalla progettazione alla messa in produzione. Ed è proprio in questa direzione che abbiamo continuato a distinguere la nostra offerta.
2.
Le principali criticità riguardano l’aumento dei costi, la richiesta di tolleranze sempre più strette e la pressione verso tempi di sviluppo ridotti. Allo stesso tempo, queste sfide stanno creando grandi opportunità per chi investe in tecnologia, progettazione avanzata e qualità del servizio. Il mercato premia i fornitori capaci di offrire stampi più performanti, supporto tecnico rapido e un approccio da partner, non da semplici produttori. Chi saprà garantire valore aggiunto avrà un vantaggio competitivo reale nei prossimi anni.
3.
Negli ultimi mesi abbiamo introdotto tecnologie che stanno facendo davvero la differenza. In particolare, l’uso di sistemi di progettazione avanzata ci permette di simulare il comportamento della gomma già in fase di sviluppo, riducendo i tempi di messa a punto dello stampo. Inoltre, stiamo adottando soluzioni di lavorazione ad alta precisione e automazioni mirate, che garantiscono ripetibilità, tolleranze più strette e una qualità costante. Queste innovazioni ci consentono di fornire stampi più performanti e di supportare i clienti in cicli produttivi sempre più esigenti.
4.
Per il 2026 ci aspettiamo un mercato instabile per mancanza di una politica industriale Europea, gli errori fatti in questi ultimi anni hanno creato danni che sarà quasi impossibile riparare, mi auguro un cambio di direzione a livello Europeo, essendo ottimista di natura abbiamo già budgettizzato investimenti per il 2026 in nuove attrezzature sempre più performanti. u
Le nostre domande
1.
Com’è andato il 2025 per la vostra azienda? E per il mercato degli stampi per gomma in generale?
2.
Quali criticità o opportunità ritenete più rilevanti in questa fase per il settore?
3.
Ci sono novità tecnologiche o innovazioni produttive che considerate particolarmente significative?
4.
Che aspettative avete per il 2026, tra mercato, investimenti e prospettive di crescita?
1.
“L'integrazione di software di ultima generazione installati nella nostra rete aziendale di macchinari sta diventando un’arma importante per ottimizzare l'efficienza”
Franciacorta Stampi
Franco Cadei
Titolare
Per la nostra azienda, il 2025 ha mostrato un andamento abbastanza solido, con una leggera crescita del fatturato trainata principalmente da clienti storici. Abbiamo potuto osservare una modesta ripresa della domanda da parte del settore automobilistico, che guarda a nuovi progetti e nuove tecnologie ancora non facili da decifrare. Per il mercato generale degli stampi per gomma, il quadro risulta altalenante e non sempre costante nel suo sviluppo. Siamo riusciti a mantenere una discreta continuità durante il corso di questo anno e questa attualmente è la vera sfida da portare avanti per far fronte alla sempre più insistente richiesta di competitività e velocità dettata dal mercato internazionale. La fornitura di soluzioni tecnologicamente avanzate può certamente aiutare da questo punto di vista.
2.
Le criticità principali rimangono oltre agli elevati costi di gestione, la difficoltà legata al personale tecnico specializzato, sempre più difficile da reperire e formare. Allo stesso tempo, si aprono impor-
tanti opportunità legate alla transizione digitale ed ecologica in cui la domanda di ridurre gli sprechi e sempre più elevata in svariati settori di applicazione.
3.
Assolutamente sì. L'automazione spinta dei processi produttivi e dai costi sempre più alti della manodopera è fondamentale anche nel nostro ambito: l'integrazione di software di ultima generazione installati nella nostra rete aziendale di macchinari sta diventando un’arma importante per ottimizzare l'efficienza. Un'altra area chiave è nell’efficienza delle nostre attrezzature per ridurre sempre di più lo scarto, gli sprechi di energia e materia prima: a tal proposito il nostro lavoro continuo di potenziamento delle prestazioni dei nostri canali freddi termoregolati Thermo System sta dando ottime soddisfazioni e feedback positivi ricevuti dai diretti utilizzatori che poi sono i nostri clienti.
4.
Guardiamo al 2026 con un cauto ottimismo. Prevediamo una stabilizzazione maggiore dei costi vivi da sostenere e ci auguriamo un lieve consolidamento del mercato. La nostra azienda intende continuare a investire in efficientamento con l’inserimento di un nuovo importante macchinario CNC e continuando a investire nella formazione del personale. L'obiettivo è quello di continuare a crescere gradualmente, lavorando sempre all’incremento delle competenze tecniche e soluzioni per poter fornire un servizio allineato ai requisiti del mercato attuale e futuro in costante evoluzione.u
“Stiamo proseguendo nel potenziamento di procedure e tecnologie fondamentali per la transizione digitale dell’azienda”
O.C.S. Stampi
S tefano Savoldi
General Manager
1.
indicatore anche per molti altri comparti economici - resterà in questa fase di stallo, la ripresa per le aziende della filiera della gomma non potrà essere significativa. Servono nuovi stimoli per l’economia, ma solo un intervento concreto da parte dei governi e delle banche centrali potrà realmente smuovere la situazione. Noi, nel nostro piccolo, possiamo fare ben poco: dobbiamo continuare a lavorare dando sempre il massimo, utilizzando al meglio le risorse a nostra disposizione.
3.
Dopo aver beneficiato positivamente del piano 4.0 negli anni passati, non abbiamo in programma ulteriori investimenti in nuovi macchinari per il 2026. Stiamo invece proseguendo nel potenziamento di procedure e tecnologie fondamentali per la transizione digitale dell’azienda, innalzando ulteriormente l’asticella per poter cogliere tutte le opportunità di business con un sistema produttivo sempre più controllato, ottimizzato e flessibile.
4.
Le prospettive di crescita per il prossimo anno, pur mantenendo un profilo di prudenza, appaiono incoraggianti: ci attendiamo una maggiore stabilità dei volumi produttivi, un incremento della domanda in alcuni settori strategici e una più ampia apertura verso progetti di medio periodo. Questo clima di rinnovato interesse potrebbe generare nuove opportunità di collaborazione e consentire alle aziende della filiera di pianificare con maggiore serenità. u
È risaputo che il mercato della gomma non stia attraversando uno dei suoi momenti migliori e che il futuro rimanga ancora molto incerto. Senza una ripresa del settore automotive, è difficile aspettarsi una crescita significativa e, di conseguenza, diventa complesso pianificare strategie o investimenti a medio-lungo termine. Per OCS il 2025 è stato un anno altalenante, caratterizzato da mesi brillanti alternati a periodi piuttosto deboli. Nel complesso questo andamento ha portato a una lieve contrazione. Nonostante ciò, non possiamo lamentarci: l’attività è sempre proseguita, con soli tre venerdì di chiusura in tutto l’anno. Questo rappresenta un segnale positivo per OCS. La capacità di fidelizzare i clienti, offrendo attenzione e qualità, si manifesta soprattutto nei momenti in cui il lavoro scarseggia: un’azienda che opera con serietà e dedizione riesce comunque a mantenere una certa continuità.
2.
Ritengo che, finché il settore automotive - che rappresenta un
1.
“L’avanzare dell’automazione e la crescente domanda di stampi complessi e di alta precisione aprono nuove prospettive”
OR.P. Stampi
L eonardo Brevi
Business Development Manager
Il 2025 è stato un anno positivo per ORP Stampi, segnato da solidità e continuità. Abbiamo consolidato la collaborazione con clienti storici e acquisito nuovi progetti, soprattutto nel settore medicale e industrial. Il mercato degli stampi per gomma, pur con alcune oscillazioni, ha mostrato una buona tenuta: chi ha saputo garantire affidabilità e servizio ha continuato a lavorare con soddisfazione.
2.
Le grandi criticità per il settore, a mio avviso, restano legate a due fattori. Il primo è la reperibilità di personale tecnico qualificato. Sarà fondamentale, come settore, riuscire ad avvicinare e appassionare le nuove generazioni al mondo dell’officina meccanica. Su questo tema abbiamo già importanti progetti in cantiere per il 2026. Il secondo è il progressivo spostamento del baricentro dell’automotive verso l’Asia. Non è tanto la tecnologia dello stampista asiatico a rappresentare una criticità, quanto il fatto
che gli investimenti della filiera si stiano concentrando sempre più in quell’area geografica. Accanto alle sfide, vediamo però significative opportunità: l’avanzare dell’automazione e la crescente domanda di stampi complessi e di alta precisione aprono nuove prospettive per le aziende che continuano a investire in tecnologia, know-how e qualità.
3.
Negli ultimi anni abbiamo investito in nuove macchine a controllo numerico e in sistemi di progettazione e simulazione 3D avanzata e abbiamo altri inserimenti in reparto in programma per il prossimo anno. Parallelamente stiamo portando avanti diversi progetti di R&D: da un lato l’adozione dell’intelligenza artificiale per ottimizzare i flussi interni, dall’altro lo sviluppo di una nuova generazione di canali freddi per il mercato LSR, il cui lancio è previsto nel 2026.
4.
Guardiamo al 2026 con fiducia. Crediamo che il mercato premierà le aziende strutturate, capaci di garantire un dialogo tecnico costruttivo con il cliente. Continueremo a investire in tecnologia e nella formazione del nostro team, puntando su continuità generazionale, competenza e spirito artigianale evoluto: valori che da sempre distinguono ORP Stampi. u
“Negli investimenti previsti per il 2026 il Digitale e R&D ricopriranno ruoli da protagonista”
Tecnistamp
Cesare Zanini
A mministratore
1.
Il 2025 è stato un anno discreto, il mercato degli stampi per gomma ha subito un rallentamento dopo alcuni anni di notevole intensità. L'influenza del comparto dell'automotive e la delicata situazione geopolitica hanno purtroppo caratterizzato l'andamento dell'anno. L’applicazione del Green Deal europeo, pur perseguendo obiettivi condivisibili, ha imposto vincoli eccessivamente rigidi senza un adeguato piano di transizione. Nonostante ciò per Tecnistamp si chiude un anno significativo, dato che nell'agosto 2025 la ditta ZaniniStampi (controllata di Tecnistamp) è stata trasferita a Corte Franca (BS), vicino alla sede produttiva di Tecnistamp; avere le due aziende adiacenti l'una all'altra ci permette di affrontare i prossimi anni con una struttura più coesa e pronta a rispondere in maniera tempestiva alle nuove sfide che il futuro e i nostri clienti ci presenteranno.
2.
La criticità principale sta nella ricerca e nella fidelizzazione del personale, fattore essenziale per dare continuità all'azienda e non farsi sfuggire le nuove opportunità che la tecnologia ci presenta.
Le nostre domande
1.
Com’è andato il 2025 per la vostra azienda? E per il mercato degli stampi per gomma in generale?
2.
Quali criticità o opportunità ritenete più rilevanti in questa fase per il settore?
3.
Ci sono novità tecnologiche o innovazioni produttive che considerate particolarmente significative?
4.
Che aspettative avete per il 2026, tra mercato, investimenti e prospettive di crescita?
3.
Confidiamo che digitalizzazione e digital twin siano i protagonisti dei prossimi anni.
4.
Siamo fiduciosi e ottimisti, guardiamo il 2026 come un anno di riequilibrio dopo un 2025 caratterizzato da una ridotta visibilità. Negli investimenti di Tecnistamp previsti per il 2026 il Digitale e R&D ricopriranno ruoli da protagonista. u
Foto
a cura della redazione
Trasformazione digitale: perché oggi fa davvero la differenza
Nell’industria della gomma e della plastica, il digitale non è più un’opzione. Automazione, ERP intelligenti, AI e Business Intelligence permettono di gestire stampi, varianti, mescole e supply chain con precisione, riducendo errori e tempi di risposta. L’approccio di Clarex mostra come integrare tecnologie e processi per generare valore reale.
Negli ultim i anni i settori gomma e plastica hanno attraversato un’evoluzione profonda. A margini già ridotti si sono aggiunti nuovi elementi di complessità: supply chain instabili, richieste di personalizzazione sempre più spinte, normative ambientali stringenti e una pressione competitiva che richiede rapidità, precisione e
continuità produttiva. L e imprese del comparto si trovano quindi nella necessità di governare processi complessi e variabili, mantenendo al tempo stesso qualità, efficienza e tracciabilità.
I n questo scenario la trasformazione digitale non è più un’opzione, ma un passo fondamentale per preservare competitività e r esil ienza.
L’ESPERIENZA DI CLAREX
U n contributo importante arriva dall’esperienza di Clarex, Gold Partner SAP e Value Added Reseller (VAR), che supporta le aziende del settore nel creare ecosistemi digitali capaci di integrare dati, processi e tecnologie. Con una squadra di oltre 300 professionisti, Clarex accompagna le
imprese verso un approccio decisionale basato sui dati, rendendo più efficace il coordinamento tra progettazione, produzione, magazzino e supply chain.
UN AMBITO COMPLESSO
CHE RICHIEDE NUOVI MODELLI ORGANIZZATIVI
La filiera presenta alcune caratteristiche peculiari che rendono la gestione particolarmente sfidante.
Lo stampo come asset critico
I l ciclo di vita dello stampo incide in modo diretto su qualità, tempi di consegna e costi.
S enza un monitoraggio strutturato è difficile prevenire anomalie, programmare la manutenzione o ridurre scarti e fermi.
Proliferazione dei codici prodotto Colori, varianti, materiali, finiture: ogni minima differenza genera un nuovo codice. Alcune realtà gestiscono decine di migliaia di articoli, con impatti significativi sulla pianificazione e sulla coerenza dei dati.
Processi produttivi misti
La coesistenza di produzioni make-tostock e make-to-order complica ulteriormente la gestione della capacità, dei lead time e delle scorte.
Ricette, mescole e distinte base complesse
S oprattutto nelle aziende della gomma e della plastica tecnica, la precisione nella gestione delle composizioni è essenziale. Questo include la gestione di quantità, proporzioni, tolleranze e va-
rianti di ogni componente. Ogni minima variazione, può influire direttamente su prestazioni, resistenza e qualità del prodotto finito, con impatti significativi sulla produttività e sull'affidabilità delle forniture.
Sostenibilità e conformità normativa
La crescente attenzione ai temi ESG e normative come EUDR richiedono informazioni puntuali sulla provenienza dei materiali, sul loro impatto e sulla trasparenza lungo tutta la filiera.
A tutto questo si aggiunge un elemento trasversale: molte aziende operano ancora con sistemi frammentati, fogli Excel e procedure manuali. Il risultato è una limitata visibilità end-to-end, che rallenta le decisioni e aumenta il rischio di errore.
LA RISPOSTA DIGITALE: DATI CERTI, PROCESSI INTEGRATI, DECISIONI PIÙ RAPIDE
La trasformazione digitale permette alle imprese di superare queste complessità attraverso tre leve principali.
Marco Carraro e Francesca Solazzi, rispettivamente Sales Director e Sales Manager di Clarex.
Efficienza operativa
Automatizzare i processi riduce errori, tempi di ciclo e attività ripetitive. Con l’ERP Intelligente di SAP implementato con l’esperienza di Clarex sulle soluzioni e soprattutto sui processi del comparto gomma-plastica, è possibile: integrare progettazione, produzione, logistica e acquisti; gestire varianti e distinte base complesse; pianificare sulla base di dati sempre aggiornati su capacità e materiali.
Qualità e manutenzione predittiva
Analizzando i dati provenienti da impianti e stampi, l’azienda può intervenire prima che insorgano problemi, riducendo fermate impreviste e scarti. Un vantaggio significativo in comparti dove ogni deviazione impatta sul margine.
Reattività decisionale
Dati affidabili e disponibili in tempo reale permettono di reagire alle richieste del mercato con una rapidità impossibile da ottenere con sistemi disconnessi.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE E BUSINESS INTELLIGENCE COME LEVE STRATEGICHE
N ei comparti gomma e plastica, dove la variabilità produttiva è elevata e i margini sono spesso contenuti, l’uso intelligente dei dati può fare una diffe -
renza decisiva. L’approccio di Clarex integra l’ERP SAP con strumenti avanzati di Business Intelligence e funzionalità di Intelligenza Artificiale, portando le aziende verso un modello decisionale più rapido e affidabile.
G razie a una Single Source of Truth, i dati provenienti da progettazione, produzione, magazzino e supply chain vengono raccolti e armonizzati in tempo reale.
Questo permette di superare i silos informativi e di costruire analisi precise, indispensabili per pia nificare capaci-
tà, materiali e varianti di prodotto senza generare inefficienze. Le funzionalità AI (Artificial Intelligence) e BI (Business Intelligence) consentono inoltre di applicare modelli predittivi ai processi chiave: dalla pianificazione della produzione alla gestione delle forniture, fino alla manutenzione degli stampi. L’analisi continua dei dati operativi aiuta infatti a prevenire anomalie, programmare interventi mirati e ridurre fermi macchina e scarti.
I n un settore dove anche piccole deviazioni possono impattare tempi, costi e qualità, la capacità di trasformare rapidamente i dati in decisioni concrete diventa un elemento strategico. L’Intelligenza Artificiale rappresenta quindi un supporto pratico, non astratto: migliora la pianificazione, aumenta l’affidabilità e rende più sicuri e prevedibili i processi produttivi.
P ERCHÉ TRACCIABILITÀ
E SOSTENIBILITÀ CONTANO
S EMPRE DI PIÙ
L a tracciabilità completa della filiera sta diventando un elemento centrale nella competitività delle aziende del comparto.
S oluzioni digitali integrate permettono di: certificare materie prime e processi, dimostrare conformità alle normative ESG, gestire materiali rici -
clati o circolari, rispondere alle richieste dei clienti in modo trasparente e puntuale.
S trumenti dell’ecosistema SAP, come Green Token, possono supportare questi percorsi, ma all’interno di una strategia digitale più ampia in cui l’ERP svolge il ruolo di piattaforma centrale.
MADE IN CLOUD, IL MODELLO
PRONTO PER IL SETTORE
L’approccio Made in Cloud di Clarex nasce dalla conoscenza diretta dei processi delle industrie gomma e plastica, acquisita attraverso anni di esperienza sul campo. Il modello combina tre elementi chiave.
tiva e supply chain sono già integrati in un framework consolidato.
U n ecosistema data-driven L a capacità di raccogliere, correlare e interpretare i dati consente di superare i silos informativi e di prendere decisioni più rapide e sicure.
Tecnologie SAP di ultima generazione Business Intelligence, AI, manutenzione predittiva, aggiornamenti continui del cloud: strumenti che rendono l'azienda più resiliente e scalabile. Q uesti elementi permettono di ridurre il time-to-value, semplificando l’implementazione del sistema e garantendo una gestione uniforme e controllata dei processi.
gomma e plastica non è una semplice modernizzazione tecnologica: è un cambiamento nel modo di operare, decidere e competere. L e aziende che integrano le soluzioni SAP all’interno della propria organizzazione con il supporto di un partner come Clarex, che conosce i loro processi produttivi e di business, acquisiscono la capacità di: prevedere i problemi prima che si manifestino, mantenere standard qualitativi elevati, rispondere rapidamente al mercato, semplificare la complessità produttiva, garantire trasparenza lungo tutta la filiera.
I n un contesto industriale sempre più dinamico, la combinazione tra competenza settoriale e tecnolo -
a cura della redazione
Sostenibilità e innovazione nella gestione dei rifiuti
Fondata nei primi anni Sessanta a Gorlago, in provincia di Bergamo, Valli Gestioni Ambientali rappresenta un punto di riferimento nella raccolta, trasporto, riciclo, recupero e smaltimento di rifiuti speciali, inclusi gomma, gomma siliconica, pneumatici fuori uso (PFU) e guaine bituminose.
Da oltre cinquant’anni, Valli Gestioni Ambientali rappresenta un punto di riferimento nella raccolta, trasporto, riciclo, recupero e smaltimento di rifiuti speciali. L’esperienza maturata in decenni di opera -
tività ha consentito all’azienda di coniugare efficienza e attenzione alla sostenibilità ambientale, rispondendo con tempestività alle evoluzioni del mercato e promuovendo modelli concreti di economia circolare.
LA STORIA
F ondata nei primi anni Sessanta a Gorlago, in provincia di Bergamo, l’azienda nasce con una forte vocazione tecnica, arricchita da una radicata
tradizione artigianale, coniugando la passione per il lavoro e l’attenzione al dettaglio, con la solidità e l’affidabilità operativa che, nel tempo, sono divenute le sue caratteristiche distintive.
I n un’epoca in cui il riciclo era considerato principalmente un’opportunità economica legata al recupero di materiali e l’attenzione all’ambiente era ancora marginale, l’azienda sceglie di dedicarsi con convinzione alla raccolta, al trasporto e alla selezione di rottami metallici, carta, vetro e altri materiali riciclabili, sviluppando un’attività pionieristica, che anticipa di decenni la cultura della sostenibilità ambientale, oggi ampiamente diffusa nel settore.
N egli anni Settanta l’impresa avvia un percorso di crescita strutturale e progressiva diversificazione: alle attività originarie, si affianca il trasporto in conto terzi, segnando un primo, significativo, ampliamento dell’offerta dei servizi.
N el decennio successivo l’azienda si specializza ulteriormente nella gestione e nel trattamento dei rifiuti, garantendo ai propri clienti un’assistenza operativa costante, qualificata e puntuale, anticipando gli sviluppi normativi che avrebbero successivamente orientato l’intero settore.
N egli anni Novanta, con l’affermarsi del concetto di sostenibilità, l’azienda evolve consolidando la propria identità e orientando in misura sempre maggiore l’attività verso la riduzione degli impatti ambientali e il rafforzamento della sicurezza operativa.
Nei primi anni Duemila, il trasferimento nella sede di Via Alcide De Gasperi
5/7, a Gorlago, rappresenta una tappa significativa nel percorso di crescita e radicamento territoriale.
N ata come impresa artigiana di dimensioni contenute, ma sorretta da grande determinazione, l’azienda è oggi una realtà moderna, che celebra sessant’anni di attività nel cuore della Rubber Valley del Sebino, distretto industriale d’eccellenza riconosciuto a livello europeo per la trasformazione della gomma e dei polimeri. L’iniziativa imprenditoriale si è progressivamente trasformata in un’organizzazione complessa, in cui competenze tecniche specialistiche, formazione continua e pianificazione sono elementi centrali.
LA STRUTTURA OPERATIVA
O ggi Valli Gestioni Ambientali dispone di una struttura moderna che si estende su un’area di circa 30.000 mq, dotata di impianti articolati, uffici funzionali e macchinari efficienti. L’azienda gestisce diversi rifiuti, tra cui gomma, gomma siliconica, pneumatici fuori uso (PFU), guaine bituminose, rottami metallici, amianto, lane minerali, fanghi, rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), carta, plastica, legno, rifiuti edili, altro. L’ampia varietà di tipologie è espressione concreta dell’operatività dell’azienda in molteplici ambiti industriali, ciascuno caratterizzato da esigenze specifiche, e ne testimonia la capacità di offrire soluzioni su misura, coniugando efficienza e conformità normativa. I n coerenza con i principi dell’economia circolare, e nel rispetto della
Direttiva Europea 2008/98/CE s.m.i. e del D.Lgs. 152/2006 s.m.i., i principali riferimenti normativi in materia di rifiuti, che definiscono una gerarchia fondata sulla prevenzione, seguita dalla preparazione per il riutilizzo, dal riciclo, dal recupero e, solo in ultima istanza, dallo smaltimento, Valli Gestioni Ambientali promuove una gestione sostenibile, orientata alla trasformazione degli scarti in risorse, ponendo tra le priorità la riduzione degli impatti ambientali e la valorizzazione dei residui, con un’attenzione particolare alle soluzioni che minimizzano la quantità di materia destinata allo smaltimento. Questo principio guida ogni attività, con l’obiettivo di contribuire concretamente a un futuro migliore, nella consapevolezza che la responsabilità ambientale coincide con quella verso le generazioni future. Uno sforzo che non si esaurisce nell’innovazione tecnologica, ma che richiede anche una gestione attenta e consapevole dei complessi risvolti normativi.
LA SPECIALIZZAZIONE
NEL SETTORE DELLA GOMMA
Tra le aree di specializzazione di Valli Gestioni Ambientali riveste un ruolo di rilievo il recupero degli sfridi di gomma vulcanizzata, accuratamente selezionati, provenienti principalmente dalla produzione di guarnizioni e articoli tecnici. Da più di un decennio, inoltre, l’azienda è attiva nella raccolta degli Pneumatici Fuori Uso (PFU) per conto dei consorzi costituiti dai principali produttori e im -
portatori di pneumatici operanti sul territorio nazionale, in ottemperanza agli obblighi previsti dall’art. 228 del D.Lgs. 152/2006 s.m.i. Gli PFU raccolti vengono stoccati e selezionati per dimensione, quindi avviati al successivo trattamento. Valli Gestioni Ambientali è altresì autorizzata al recupero degli scarti di gomma siliconica pre-consumo per la produzione di End of Waste (EoW) di gomma siliconica. Si tratta di un processo fortemente controllato, che risponde a criteri rigorosi: è ammessa esclusivamente gomma siliconica priva di contaminanti, raccolta in flussi separati e gestita in modo differenziato.
UN SISTEMA DI GESTIONE
INTEGRATO
L a gestione dei rifiuti, in un contesto normativo e tecnico in continua evoluzione, rappresenta un’attività complessa e multisettoriale, che richiede pianificazione strategica, organizzazione efficiente, controlli rigorosi, decisioni ponderate e un impiego significativo di risorse. In questo scenario, Valli Gestioni Ambientali ha scelto di adottare un approccio integrato, capace di rispondere con efficacia alle esigenze di un comparto sempre più articolato. Sin dagli anni Novanta, l’azienda ha avviato l’implementazione di un Sistema di Gestione Qualità e Ambiente, che ha portato, nei primi
anni Duemila, al conseguimento delle certificazioni ISO 9001 e ISO 14001. N el 2001, tra le prime realtà del settore, ha ottenuto la registrazione ambientale EMAS, confermando il proprio impegno verso il miglioramento continuo e l’adesione ai requisiti ambientali. N el 2014 il percorso si è ulteriormente consolidato con la certificazione OHSAS 18001, successivamente evoluta in ISO 45001, relativa alla salute e sicurezza sul lavoro. Il mantenimento delle certificazioni ISO 9001, ISO 14001, ISO 45001 e della registrazione EMAS testimonia l’impegno dell’azienda verso standard elevati in materia di qualità, tutela ambientale e sicurezza, nonché la volontà di integrare la sostenibilità nei processi aziendali, riducendo scarti, consumi energetici e impatti sul territorio. U no degli elementi distintivi di Valli Gestioni Ambientali è il rapporto diretto e collaborativo con il cliente. L’azienda non si limita a fornire servizi, ma adotta un modello di co-progettazione degli interventi, finalizzato alla risoluzione di esigenze complesse attraverso soluzioni condivise, tecnicamente ed economicamente sostenibili. Oggi l’attività si concentra principalmente sulla raccolta, il trasporto, il recupero e lo smaltimento di rifiuti speciali, ma comprende anche servizi mirati come la micro-raccolta per aziende che producono ridotte quantità di rifiuti, analisi chimico-fisiche,
bonifiche di siti contaminati e consulenza amministrativa e tecnica, offrendo supporto qualificato per la corretta gestione degli adempimenti normativi. Ogni intervento nasce da un’analisi approfondita, valutandone la fattibilità tecnica e l’impatto economico, con il coinvolgimento di partner affidabili.
SVILUPPI FUTURI
Con lo sguardo rivolto al futuro, Valli Gestioni Ambientali prosegue nel proprio percorso di innovazione organizzativa e tecnologica, in un contesto nazionale ed europeo sempre più orientato verso l’armonizzazione dei criteri End of Waste e la diffusione di modelli circolari.
Tra le principali direttrici strategiche emergono: l’adozione di soluzioni avanzate per il riciclo e il recupero dei rifiuti, il rafforzamento delle sinergie con gli attori della filiera, anche internazionali, per sviluppare sistemi di simbiosi industriale, il consolidamento del dialogo con le organizzazioni di categoria e gli stakeholder territoriali, lo sviluppo di servizi consulenziali specializzati, orientati alla compliance normativa. S eguendo queste linee evolutive, Valli Gestioni Ambientali rinnova il proprio impegno verso un futuro in cui innovazione, responsabilità e collaborazione diventano leve strategiche per generare valore ambientale e sociale. u
a cura della redazione
Successo per l’Open House “Iniezione Next!” di Arburg
Oltre 200 persone hanno partecipato, lo scorso 29 e 30 ottobre, all’Open House presso la filiale Arburg di Peschiera Borromeo. L’evento ha rappresentato anche la première nazionale della nuova pressa elettrica Allrounder Trend.
Grande partecipazione e forte a ttenzione all’innovazione hanno caratterizzato l’Open House “Iniezione Next!” organizzato da Arburg Italia il 29 e 30 ottobre 2025 presso la filiale di Peschiera Borromeo. L’evento, che ha visto
la presenza di oltre 200 ospiti tra cui partner commerciali, rappresentanti della stampa tecnica e istituzioni, ha segnato la première nazionale della nuova pressa elettrica Allrounder Trend, vero fulcro della manifestazione.
T ECNOLOGIE ALL’AVANGUARDIA I N MOSTRA
N el corso delle due giornate, i visitatori hanno potuto assistere a dimostrazioni live della nuova Allrounder 1000 e Trend, impegnata in uno stam-
Susanne Welter, Console Generale della Repubblica Federale di Germania, è stata ospite speciale dell’Open House Arburg. Nella foto la vediamo accanto a Raffaele Abbruzzetti, Managing Director Arburg Italia (al centro), Guido Frohnhaus, Managing Director Technology & Engineering (secondo da sinistra) e Vice Presidenti Markus Kilgus (a sinistra) e Steffen Eppler della sede centrale Arburg.
paggio innovativo su carta grazie alla collaborazione con Lercher e Model per la produzione di componenti per mobili. U n secondo impianto, la Allrounder 470 A, ha prodotto bicchieri “reuse” in copoliestere, mostrando la versatilità degli impianti in ambiti sempre più attenti a sostenibilità e riutilizzo.
A mpio spazio è stato dedicato all’automazione: in evidenza il nuovo robot lineare Mu ltilift Select 4 e le soluzioni digitali Arburg, tra cui il sistema ALS e il portale clienti arburgXworld. L’interesse si è concentrato anche sulle funzioni di assistenza evolute del nuovo controllo Gestica lite e sulle opportunità di ottimizzazione energetica offerte dalle nuove soluzioni.
FORMAZIONE, NETWORKING E PARTNERSHIP
Non sono mancati approfondimenti grazie alle relazioni degli esperti Arburg su processi, automazione e riduzione dei consumi.
Particolare rilievo ha assunto l’intervento di Luca Fasoli, sales expert presso Arburg Italia, riguardo ai punti di forza della nuova gamma Allrounder Trend, ora disponibile con forza di chiusura da 500 a
2.000 kN, massima flessibilità operativa e un prezzo competitivo.
La manifestazione ha rafforzato il legame tra Italia e Germania, con la presenza della Console Generale tedesca Susanne Welter e il coinvolgimento della
Camera di Commercio Italo-Germanica AHK Italy, attiva sui temi relativi ai progetti internazionali e alle opportunità di export. Atlante Group ha illustrato agli ospiti le possibilità di accesso a incentivi pubblici per gli investimenti in nuove tecnologie.
UN EVENTO DEDICATO ALLA TRASFORMAZIONE DEL SETTORE
“S i amo molto soddisfatti del riscontro ottenuto e delle tante occasioni di confronto - ha dichiarato Raffaele Abbruzzetti, Managing Director di Arburg Italia - Il nuovo standard definito con Allrounder Trend e la piattaforma fornita dall’Open House hanno consentito di dialogare direttamente con clienti, partner e stakeholder sui temi chiave per la trasformazione della trasformazione plastica: digitalizzazione, efficienza energetica e automazione”.
L’Open House ha confermato Arburg come uno dei principali player nelle tecnologie per lo stampaggio a iniezione, sottolineando la crescente integrazione tra innovazione, sostenibilità e digitalizzazione come driver per l’industria europea. u
Nell’ambito dell’Open House tenutasi il 29 e 30 ottobre scorsi, la filiale Arburg ha celebrato la première italiana della Allrounder Trend insieme a oltre 200 ospiti invitati.
Le conferenze degli esperti sono state accolte con grande interesse nel corso dell’Open House di Arburg Italia.
Assogomma e circolarità: nuove opportunità con la pirolisi della gomma
Un momento di confronto tra imprese e istituzioni dedicato al tema “La pirolisi di PFU e articoli in gomma: un’opportunità per l’industria italiana della gomma” è stato promosso e organizzato nel corso dell’edizione 2025 di Ecomondo.
Nell’edizione di quest’anno di Ecomondo Assogomma ha promosso e organizzato un momento di confronto tra imprese, istituzioni dedicato al tema “La pirolisi di PFU e articoli in gomma: un’opportunità per l’industria italiana della gomma”.
L’incontro, moderato da Roberto Sposini, Direttore di Lifegate, ha offerto una panoramica sullo stato dell’arte, sulle prospettive di sviluppo e sulle potenzialità applicative della pirolisi nel settore.
R oberto Luciano Forresu , Presidente di Assogomma , ha ricordato come la filiera rappresentata dall’Associazione sia completa, dai produttori di pneumatici fino ai consorzi che gestiscono la grande maggioranza dei PFU. Questo consente di lavorare in modo coordinato verso modelli sempre più orientati alla circolarità.
L a pirolisi può contribuire alla chiusura del ciclo dei PFU, trasformando un costo di smaltimento in una risorsa attraverso il recupero di carbon black e oli da reimmettere nei processi produttivi.
G razie ai progressi tecnologici, è possibile accelerare verso una filiera pienamente circolare, con benefici concreti in termini di investimenti, occupazione e competitività per il Paese.
N el corso del confronto, alcune imprese che operano nel settore han -
no illustrato le proprie esperienze e le possibilità di miglioramento delle prestazioni del carbon black riciclato. Le condivisioni tecniche, tra cui quelle di Cabot ed Enviro, si sono concentrate sulle sfide di qualità e sulle opportunità offerte dall’upgrading dei materiali recuperati.
R oberto Ballardini , VP Global Manufacturing Reinforcing Materials di Cabot , ha presentato il lavoro svolto per integrare carbon black da piroli -
si nei processi produttivi dell’azienda, con l’obiettivo di ottenere prestazioni vicine a quelle del materiale vergine. Una sfida che di fatto non è solo tecnologica ma riguarda la disponibilità del mercato a riconoscere il valore ambientale ed economico dei materiali riciclati.
F redrik Olofsson , Head of Sales di Enviro , ha illustrato l’esperienza della società nello sviluppo della pirolisi per il recupero di carbon black e
Il presidente di Assogomma Roberto Luciano Forresu.
oli, sottolineando l’importanza di investimenti, impianti adeguati e contratti di lungo periodo per consolidare la filiera. Inoltre, ha richiamato la necessità che venga definito un quadro regolatorio chiaro sull’End of Waste per il carbon black recuperato, dando indicazioni sul quadro regolatorio, che consente di commercializzare i risultati della pirolisi rCB e oli come prodotti e non rifiuti. D al lato della politica industriale, Caterina Mancusi , Environmental Adviser di Confindustria , ha evidenziato come l’economia circolare rappresenti una componente essenziale della competitività e della sicurezza degli approvvigionamenti.
Ha richiamato l’urgenza di una normativa europea semplificata e omogenea, capace di superare la frammentazione attuale. Ciò che conta è la scelta di definire criteri uniformi su End of Waste e sottoprodotti per permettere al mercato del riciclo di svilupparsi pienamente.
A chiudere i lavori è stato Luca Proietti , Direttore Generale Economia Circolare e Bonifiche del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica , che ha confermato l’im -
pegno istituzionale sia rispetto ai criteri End of Waste per la pirolisi e sia sulle procedure per ridurre i tempi di rilascio dei pareri di ISS (Istituto
Superiore di Sanità e ISPRA). Proietti ha inoltre ritenuto interessante e ha proposto l’istituzione di un tavolo di lavoro per affrontare le reali opportunità di investimento, in una logica di lavoro congiunto tra imprese e istituzioni; l’importazione di carbon black recuperato (rCB) è possibile e di conseguenza può essere considerato un prodotto e non un rifiuto, sempre che sia accompagnato da una serie di registrazioni ambientali e nel rispetto delle condizioni previste dalla normativa.
D i fatto, l’economia circolare non è solo un modello industriale, ma un cambiamento di mentalità e di stile di vita.
L’iniziativa di Assogomma ha voluto confermare il ruolo della stessa come luogo di confronto tra imprese e istituzioni. La pirolisi rappresenta una tappa strategica della transizione verso modelli produttivi più circolari: solo collaborando è possibile trasformare ciò che oggi è un costo di smaltimento in una risorsa, creando valore, occupazione e innovazione per il Paese. u
Luca Proietti, Direttore Generale Economia Circolare e Bonifiche del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Caterina Mancusi, Environmental Adviser di Confindustria.
NORMATIVE di Beatrice Garlanda
Imballaggi e rifiuti di imballaggio
Concludiamo la nostra analisi del nuovo regolamento UE 2025/40, noto anche come PPWR (Packaging and Packaging Waste Regulation), che detta disposizioni per l’intero ciclo di vita degli imballaggi con lo scopo di consentirne l’immissione sul mercato e che sarà applicabile dal 12 agosto 2026.
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La Gazzetta UE del 22 gennaio 2025 pubblica il regolamento (UE) 2025/40, del 16 dicembre 2024, sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, che modifica il regolamento (UE) 2019/1020 e la direttiva (UE) 2019/904 e che abroga la direttiva 94/62/CE. Esso è noto anche come PPWR (Packaging and Packaging Waste Regulation). È entrato in vigore l’11 febbraio 2025 e sarà applicabile dal 12 agosto 2026. Concludia-
mo la nostra analisi del regolamento, iniziata nel fascicolo n. 732 di ottobre e continuata sul n. 733 di novembre.
OBBLIGHI GENERALI
Questi obblighi sono trattati al capo IV del regolamento in oggetto (articoli da 15 a 23).
Obblighi dei fabbricanti
Possono immettere sul mercato solo imballaggi conformi ai i requisiti di sostenibilità previsti dal capo II e adeguatamente etichettati.
Prima di immettere l’imballaggio sul mercato devono eseguire o far eseguire la valutazione di conformità e redigono la documentazione tecnica di cui all’allegato VII. Se la procedura di valutazione di conformità ha dimostrato la conformità dell’imballaggio alle disposizioni applicabili, i fabbricanti compilano una dichiarazione di conformità. Conservano la documentazione tecnica di cui all’allegato VII e la dichiarazione di conformità per cinque anni nel caso di un imballaggio monouso e per dieci anni per un imballaggio riutilizzabile.
Assicurano che le procedure messe in atto per la produzione in serie degli imballaggi restino conformi al regolamento. A tal fine tengono conto delle modifiche nella progettazione o nelle caratteristiche dell’imballaggio. Se pensano che la conformità al regolamento sia compromessa, procedono a una nuova valutazione secondo la procedura dell’art. 38.
Assicurano che sull’imballaggio sia apposto un tipo, lotto o numero di serie, oppure qualsiasi altro elemento che ne consenta l’identificazione (art. 15, par. 5).
Se possibile riportano sull’imballaggio o mediante codice QR o altro supporto dati il proprio nome, la denominazione com-
merciale registrata o marchio registrato, indirizzo e-mail di contatto. Qualora non sia possibile riportate tali informazioni sull’imballaggio, le stesse sono riportate in un documento a corredo del prodotto imballato.
Si segnala che tali disposizioni valgono anche per l’importatore (art. 15, par. 6).
Qualora abbiano ragione di credere che un imballaggio immesso sul mercato non sia conforme a una o più disposizioni di cui agli articoli da 5 a 12 prendono le misure correttive necessarie a renderlo conforme, a ritirarlo o a richiamarlo.
Su richiesta motivata dell’autorità nazionale, i fabbricanti forniscono tutte le informazioni e la documentazione necessarie a dimostrare la conformità dell’imballaggio in una lingua o lingue facilmente comprensibile dall’autorità. I documenti di cui si tratta sono resi disponibili entro giorni dal ricevimento della richiesta.
Obblighi di informazione dei fornitori di imballaggi o di materiali di imballaggio
I fornitori di cui si tratta devono dare ai fabbricanti tutte le informazioni e la documentazione necessarie per dimostrare la conformità degli imballaggi e dei materiai di imballaggio. Informazioni e documentazioni devono essere fornite in una lingua o lingue facilmente comprensibili dal fabbricante, in carta o in formato elettronico.
Querétaro - MEXICO
PARTNER OF Cologne (BS) - ITALY
LTE Compuestos
Especiales S.A. de C.V.
LTE S.r.l.
SRI LTE Special Compounds Pvt. Ltd. Mumbai - INDIA
Rappresentante autorizzato
Il fabbricante può nominare, con mandato scritto, un rappresentante autorizzato che esegue almeno i seguenti compiti: tiene la dichiarazione di conformità e la documentazione tecnica a disposizione delle autorità di vigilanza del mercato per dieci anni dall’immissione sul mercato dell’imballaggio riutilizzabile e per cinque anni dall’immissione sul mercato di un imballaggio monouso; coopera con le autorità nazionali, su loro richiesta, su qualsiasi misura adottata in merito alla non conformità dell’imballaggio oggetto del mandato; a seguito di una richiesta motivata dell’autorità nazionale, fornisce a quest’ultima tutte le informazioni e documentazioni necessarie a dimostrare la conformità dell’imballaggio; su richiesta dell’autorità competente rende disponibili i documenti pertinenti, entro giorni dal ricevimento della richiesta; pone fine al mandato se il fabbricante viola gli obblighi che derivano dal regolamento in esame.
Gli obblighi a carico dei fabbricanti ai sensi dell’art. 15, paragrafo 1 e l’obbligo di redigere la documentazione tecnica di cui all’allegato VII non rientrano nell’oggetto del mandato.
Obblighi dell’importatore
Gli importatori immettono sul mercato solo imballaggi conformi alle prescrizioni di sostenibilità e di etichettatura del regolamento in esame.
Prima di immettere gli imballaggi sul mercato devono assicurarsi che: sia stata eseguita dal fabbricante la procedura di valutazione di conformità di cui all’art. 38 e che il fabbricante abbia redatto la documentazione tecnica di cui all’allegato VII; l’imballaggio sia etichettato conformemente all’art. 12 e sia corredato dai documenti prescritti; il fabbricante abbia adempiuto alle prescrizioni dell’art. 15 (paragrafi 5 e 6).
Gli importatori riportano sull’imballaggio il proprio nome, la denominazione commerciale registrata o marchio registrato, nonché l’indirizzo postale o di posta elettronica (art. 18, par. 3).
Tengono una copia della dichiarazione di conformità UE a disposizione dell’autorità di vigilanza del mercato e rendono disponibile alla stessa autorità, su richiesta, la documentazione tecnica di cui all’allegato VII nel modo seguente: a) per un periodo di cinque anni nel caso di un imballaggio mono uso; b) per un periodo di dieci anni nel caso di un imballaggio riutilizzabile.
Obblighi dei distributori
Prima di immettere un imballaggio sul mercato i distributori devono assicurarsi che: il produttore, soggetto agli obblighi in materia di responsabilità estesa del produttore, sia registrato nel registro dei produttori; l’imballaggio sia etichettato conformemente all’art. 12; il fabbricante e l’importatore abbiano adempiuto a quanto previsto rispettivamente all’art. 15, paragrafi 5 e 6, e all’articolo 18, paragrafo 3.
Obblighi dei fornitori di servizi di logistica
I fornitori di servizi di logistica devono garantire che le condizioni di trasporto, stoccaggio e manipolazione non compromettano la conformità degli imballaggi ai requisiti di sostenibilità e etichettatura stabiliti agli articoli da 5 a 12.
Casi in cui gli obblighi dei fabbricanti si applicano agli importatori e ai distributori
Un distributore o importatore assumono gli obblighi del fabbricante se: immettono sul mercato un imballaggio con il proprio nome o marchio; modificano un imballaggio già immesso sul mercato in modo tale da incidere sulla conformità dell’imballaggio stesso ai requisiti previsti.
Identificazione degli operatori economici
Gli operatori economici, su richiesta, forniscono all’autorità di vigilanza del mercato informazioni su: identità di qualsiasi operatore economico che ha fornito loro imballaggi o prodotti imballati; identità di qualsiasi operatore economico a cui hanno fornito imballaggi o prodotti imballati.
Obblighi di informazione sui gestori dei rifiuti di imballaggio
I gestori dei rifiuti di imballaggio forniscono annualmente dati annuali sulla gestione dei rifiuti stessi.
OBBLIGHI DEGLI OPERATORI ECONOMICI DI RIDURRE
GLI IMBALLAGGI E I RIFIUTI DI IMBALLAGGI
Se ne parla al capo V (articoli da 24 a 33).
Obbligo relativo agli imballaggi eccessivi
Entro il 1° gennaio 2030, o se del caso in data successiva, gli operatori economici che riempiono imballaggi multipli, imballaggi per il trasporto o per il commercio elettronico garantiscono che la proporzione dello spazio vuoto massimo non superi il 50%.
Per il calcolo della proporzione di cui sopra si applicano le definizioni seguenti: a) “spazio vuoto”: la differenza tra il volume totale dell’imballaggio multiplo, dell’imballaggio per il
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trasporto o dell’imballaggio per il commercio elettronico e il volume dell’imballaggio per la vendita ivi contenuto; b) ”proporzione dello spazio vuoto”: il rapporto tra lo spazio vuoto come definito dalla lettera a) e il volume totale dell’imballaggio multiplo, dell’imballaggio per il trasporto o dell’imballaggio per il commercio elettronico.
È considerato spazio vuoto lo spazio occupato da materiali di riempimento, come ritagli di carta, cuscini d’aria, involucri a bolle d’aria, spugne o schiuma di riempimento, lana di lagno, polistirene o trucioli di polistirolo espanso.
Restrizioni all’uso di determinati formati di imballaggio
Dal 1° gennaio 2030 saranno vietati alcuni imballaggi di plastica monouso. L’elenco è riportato nell’Allegato V del regolamento in esame e può essere modificato dalla Commissione.
Obblighi in materia di imballaggi riutilizzabili
Gli operatori economici che mettono a disposizione imballaggi riutilizzabili per la prima volta nel territorio di uno Stato membro devono garantire l’esistenza di un sistema per il riutilizzo degli imballaggi stessi, che comprenda un incentivo al riutilizzo e soddisfi le prescrizioni dell’allegato VI.
Si ricorda che i sistemi di riutilizzo sono definiti come: “dispositivi organizzativi, tecnici o finanziari, unitamente a incentivi che consentono il riutilizzo in un sistema a circuito chiuso o
aperto quali sistemi di deposito cauzionale e restituzione che garantiscono che gli imballaggi siano raccolti per il riutilizzo”. Gli operatori economici che fanno uso di imballaggi riutilizzabili garantiscono che tali imballaggi siano ricondizionati secondo quanto disposto dall’allegato VI, parte B, prima di renderli nuovamente disponibili all’uso da parte degli utilizzatori finali.
Gli operatori che fanno uso di imballaggi riutilizzabili in sistemi a circuito chiuso conformemente all’allegato VI devono restituire l’imballaggio a uno o più punti di raccolta identificati dai partecipanti al sistema e approvati dal gestore del sistema. Si noti che un sistema a circuito chiuso è “un sistema di riutilizzo nel quale un gestore del sistema o un gruppo cooperante di partecipanti al sistema fanno circolare gli imballaggi senza che vi siano cambiamenti di proprietà”.
Obblighi relativi alla ricarica
Chi offre la possibilità di comperare prodotti mediante la ricarica comunica agli utilizzatori finali informazioni sui tipi di contenitori accettati, sulle norme igieniche per la ricarica e sulla responsabilità dell’utilizzatore finale per quanto attiene alla salute e sicurezza relative all’uso dei contenitori di cui sopra.
A decorrere dal 1° gennaio 2030 i distributori finali con una superficie di vendita superiore a 400 m2 devono destinare il 10% di tale superficie di vendita alle stazioni di ricarica.
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La RHEONIC è una società di ingegneria fondata nel 2015, con la missione di fornire servizi di consulenza e partnership alle industrie della gomma per le seguenti aree di sviluppo:
l Formulazione di mescole di gomma
l Ottimizzazione dei processi produttivi mediante tecniche di simulazione numerica
Dal 1° gennaio 2030 gli operatori economici che utilizzano imballaggi per il trasporto o imballaggi per la vendita usati per il trasporto dei prodotti, anche per prodotti distribuiti attraverso il commercio elettronico, nel territorio UE, sotto forma di pallet, scatole di plastica pieghevoli, scatole, vassoi, casse di plastica, contenitori intermedi per il trasporto alla rinfusa, secchi, fusti e taniche, di qualsiasi dimensione e materiale, compresi i formati flessibili o involucri di pallet o cinghie per la stabilizzazione e la protezione di prodotti posti su pallet durante il trasporto, provvedono affinché almeno il 40% di tali imballaggi sia costituito da imballaggi riutilizzabili nell’ambito di un sistema di riutilizzo (art. 29, comma 1). A decorrere dal 1° gennaio 2040 gli operatori economici si adoperano per utilizzare almeno il 70% degli imballaggi di cui sopra.
Sono previste deroghe. A decorrere dal 1° gennaio 2030, inoltre, gli operatori economici che utilizzano imballaggi multipli sotto forma di scatole, escluso il cartone, al di fuori degli imballaggi per la vendita, per raggruppare un certo numero di prodotti per creare un’unità di stoccaggio o distribuzione provvedono a fare in modo che almeno il 10% di tali imballaggi sia costituito da imballaggi riutilizzabili nell’ambito di un sistema di riutilizzo. Dalla stessa data il distributore finale che mette a disposizione dei consumatori bevande alcoliche e analcoliche in imballaggi per la vendita nel territorio di uno Stato membro garantisce che almeno il 10% di tali prodotti sia messo a disposizione in imballaggi riutilizzabili nell’ambito di un sistema di riutilizzo. Gli operatori devono dimostrare il raggiungimento degli obiettivi di riutilizzo degli imballaggi e inviare all’autorità competente una relazione annuale sui progressi nel riutilizzo degli imballaggi (art. 31).
Si chiarisce che gli obiettivi di cui sopra sono calcolati per un periodo di un anno civile.
BORSE DI PLASTICA
Il capo VI dispone che, entro il 31 dicembre 2025, il consumo pro-capite di borse di plastica in materiale leggero non potrà
superare 40 unità per anno, o l’equivalente in peso. La stessa disposizione varrà per ogni anno.
CONFORMITÀ DELL’IMBALLAGGIO
È trattata dal capo VII.
Presunzione di conformità
Si stabilisce che l’esecuzione di prove, misurazioni e calcoli utilizzando metodi affidabili, accurati e riproducibili, garantisce che l’imballaggio sia conforme ai requisiti di sostenibilità e etichettatura del regolamento.
Gli imballaggi conformi alle norme armonizzate, i cui riferimenti sono stati pubblicati dalla Gazzetta ufficiale UE sono considerati conformi al regolamento in oggetto.
Dichiarazione di conformità UE
Questa dichiarazione attesta che è stata dimostrata la conformità alle prescrizioni stabilite dagli articoli da 5 a 12. La dichiarazione ha la struttura tipo di cui all’allegato VIII, contiene gli elementi specificati nel modulo di cui all’allegato VII ed è continuamente aggiornata.
Con la dichiarazione di conformità UE il fabbricante si assume la responsabilità della conformità dell’imballaggio alle prescrizioni stabilite dal regolamento.
GESTIONE DEGLI IMBALLAGGI E DEI RIFIUTI
DI IMBALLAGGIO
La materia è disciplinata dal capo VIII, suddiviso in sette sezioni. Al riguardo segnaliamo che gli Stati membri devono designare una o più autorità responsabili dell’attuazione e dell’esecuzione del regolamento in oggetto (sezione 1).
Di interesse l’art. 41 che riguarda la relazione preventiva che la Commissione, in collaborazione con l’ECHA, deve elaborare in merito ai progressi compiuti dagli Stati membri nel raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei rifiuti di cui agli articoli da 43 a 52.
Essa è predisposta almeno tre anni prima delle scadenze previste da tali articoli.
Gli Stati membri, inoltre, includono la gestione degli imballaggi nei piani nazionali sui rifiuti formulati conformemente alla direttiva 2008/98/CE.
Prevenzione dei rifiuti di imballaggio (sezione 2)
Di rilievo l’art.43 che prevede che gli Stati membri riducano i rifiuti di imballaggio almeno del: 5% entro il 2030; 10% entro il 2035; 15% entro il 2040. Le percentuali di riduzione si intendono rispetto ai valori del 2018.
Gli Stati membri devono implementare misure, come strumenti economici o altre misure, atte a prevenire la produzione di rifiuti di imballaggio e ridurre al minimo l’impatto ambientale degli imballaggi. A tal fine adottano strumenti economici e altre misure per incentivare l’applicazione della gerarchia dei rifiuti, come quelle indicate dagli allegati IV e IV bis della direttiva 2008/98/CE.
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Registro dei produttori e responsabilità estesa dei produttori (sezione 3)
Ai sensi dell’art. 44, ciascun Stato membro istituisce un registro nazionale dei produttori finalizzato a verificare il rispetto delle norme sulla responsabilità estesa del produttore. Quest’ultima è definita come “una serie di misure adottate dagli Stati membri per garantire che i produttori di prodotti si assumano la responsabilità finanziaria o finanziaria e organizzativa della gestione della fase di rifiuto del ciclo di vita di un prodotto”.
I produttori finanziano la gestione e il riciclo dei rifiuti derivanti dai loro imballaggi. Oltre ai costi di gestione, coprono i costi di informazione e prevenzione.
I produttori possono incaricare un’organizzazione per l’adempimento della responsabilità del produttore autorizzata a norma dell’art. 47 di adempiere in loro nome o per loro conto gli obblighi derivanti dalla responsabilità estesa del produttore. Gli Stati membri possono obbligare i produttori ad aderire a un’organizzazione per la gestione della responsabilità estesa.
I produttori e le organizzazioni incaricate devono essere autorizzate dall’autorità competente (art. 47).
Sistemi di restituzione e raccolta (sezione 4)
Ai sensi dell’art. 48 gli Stati membri devono istituire sistemi di restituzione e raccolta differenziata di tutti i rifiuti di imballaggio degli utilizzatori finali, al fine sia di garantire che siano trattati conformemente alla direttiva 2008/98/CE sia di facilitarne la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio.
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Tali sistemi: a) sono aperti alla partecipazione degli operatori economici del settore considerato; b) coprono l’intero territorio dello Stato membro e tutti i rifiuti di imballaggio; c) riguardano anche prodotti importati.
L’articolo successivo obbliga gli Stati membri a fissare, entro il 1° gennaio 2029, obiettivi obbligatori di raccolta coerenti con i target di riciclaggio.
Entro questa stessa data vanno adottate le misure necessarie a garantire la raccolta differenziata di almeno il 90% all’anno, in peso, dei seguenti formati di imballaggio messi a disposizione sul mercato per la prima volta nello Stato membro interessato in un dato anno civile: bottiglie di plastica monouso fino a 3 litri e di contenitori metallici monouso fino a 3 litri.
Per facilitare il conseguimento degli obiettivi di cui sopra sono previsti sistemi di deposto cauzionale e restituzione. Sono esclusi da questa disposizione i prodotti vitivinicoli, le bevande alcoliche, nonché il latte e i prodotti lattiero caseari di cui al regolamento (UE) 1308/2013.
G li Stati membri possono esentare le bottiglie di plastica monouso per bevande e i contenitori metallici monouso per bevande con capacità inferiore a 0,1 litri dalla partecipazione ai sistemi di deposito e restituzione, qualora tale partecipazione non sia fattibile.
S ono previsti altri casi di esenzione. Sul punto si rimanda alla lettura dell’art. 50.
Gli Stati membri di impegnano a istituire e mantenere sistemi di deposito e restituzione, in particolare per le bottiglie di vetro monouso, per i cartoni per bevande. Si impegnano anche a garantire che i sistemi di deposito e restituzione per i formati di imballaggio monouso, in particolare per le bottiglie di vetro monouso per bevande, siano disponibili anche per gli imballaggi riutilizzabili, ove tecnicamente e economicamente fattibile.
R iutilizzare e ricaricare (sezione 5)
A norma dell’art. 51, gli Stati membri incoraggiano l’istituzione di sistemi di riutilizzo degli imballaggi con incentivi sufficienti per la restituzione e di sistemi di ricarica ecologicamente corretti.
Tali sistemi non devono compromettere l’igiene alimentare o la sicurezza dei consumatori
Queste misure possono comprendere: a) l’uso di sistemi di deposito e restituzione conformi ai requisiti minimi dell’allegato X per imballaggi riutilizzabili e per formati di imballaggio diversi da quelli di cui all’articolo 50; b) l’uso di incentivi economici; c) gli obblighi per i fabbricanti e distributori finali di rendere disponibile una certa percentuale di prodotti in imballaggi riutilizzabili.
O biettivi di riciclaggio (sezione 6)
G li Stati membri devono raggiungere i seguenti obiettivi di riciclaggio: a) entro il 31 dicembre 2025 il 65% in peso di tutti i rifiuti di imballaggio prodotti in un anno; b) entro il 31 dicembre 2025 le seguenti percentuali minime in peso dei seguenti materiali specifici contenuti nei rifiuti di
imballaggio prodotti in un anno: 50% per la plastica, 25% per il legno, 70% per i metalli ferrosi, 50% per l’alluminio, 70% per il vetro, 75% per la carta e il cartone; c) entro il 31 dicembre 2030 almeno il 70% in peso di tutti i rifiuti di imballaggio prodotti in un anno; d) entro il 31 dicembre 2030 le seguenti percentuali minime in peso dei seguenti materiali specifici contenuti nei rifiuti di imballaggio prodotti in un anno: 55% per la plastica, 50% per il legno, 80% per i metalli ferrosi, 60% per l’alluminio, 75% per il vetro, 85% per la carta e il cartone.
S ono previste deroghe alle scadenze sopra indicate, alle condizioni stabilite dal regolamento in oggetto.
L’art. 53 detta le regole per calcolare il conseguimento degli obiettivi di riciclaggio. L’articolo seguente dispone che gli Stati membri possano includere gli imballaggi riutilizzabili nel calcolo per il raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio.
Informazione e segnalazione (sezione 7)
Q uesta sezione contiene un elenco di informazioni che i produttori (o le organizzazioni per la responsabilità estesa del produttore) devono mettere a disposizione in merito alla prevenzione e gestione dei rifiuti.
Segnaliamo che annualmente gli Stati membri comunicano alla Commissione il raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio e riutilizzo, il consumo annuale di borse di plastica in materiale ultraleggero, leggero, spesso o molto spesso, nonché il tasso di raccolta differenziati degli imballaggi per i quali esiste l’obbligo di istituzione di sistemi di deposito cauzionale e restituzione.
I noltre comunicano alla Commissione le informazioni di cui all’allegato XII.
Si segnala che, ai sensi dell’art. 57, gli Stati membri devono assicurare che le banche dati sugli imballaggi e i rifiuti di
SANZIONI
Da ultimo ricordiamo che, entro il 12 febbraio 2027, gli Stati membri stabiliscono le sanzioni da applicare in caso di violazione del regolamento in esame e adottano le misure necessarie per assicurarne l’applicazione.
ALTRI CAPI DEL REGOLAMENTO (UE) 2025/40
Per ragioni di spazio non ci soffermiamo sugli altri capi del regolamento in oggetto. Segnaliamo solamente che riguardano: procedure di salvaguardia (capo IX); appalti pubblici verdi (capo X); poteri delegati e procedura di comitato (capo u
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EUDR: verso una revisione mirata del regolamento
Il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato il 19 novembre il proprio mandato negoziale per la revisione mirata del regolamento sulle importazioni a “deforestazione zero” (EUDR). L’obiettivo è semplificare l’applicazione delle norme esistenti e posticiparne l’entrata in vigore, così da consentire a operatori, distributori e autorità nazionali di prepararsi adeguatamente.
I l regolamento, in vigore dal giugno 2023, mira a garantire che alcune materie prime – tra cui bovini, cacao, caffè, olio da palma, gomma, soia e legno – e i prodotti derivati immessi o esportati dal mercato UE non siano associati a deforestazione o degrado forestale. Le principali disposizioni erano inizialmente previste dal 30 dicembre 2024, ma nel 2024 era stato approvato un primo rinvio di un anno a causa delle difficoltà di attuazione.
La nuova proposta di modifica, avanzata dalla Commissione nell’ottobre 2025, risponde alle persistenti criticità operative, tra cui l’avvio del sistema informativo europeo e la necessità di alleggerire gli
adempimenti per gli operatori più piccoli. Per questo il Consiglio sostiene la proposta della Commissione di semplificare gli obblighi di due diligence e propone un rinvio uniforme di un anno dell’applicazione del regolamento, fino al 30 dicembre 2026, con ulteriori sei mesi di flessibilità per micro e piccole imprese.
Tra le modifiche approvate, viene eliminato il “periodo di grazia” inizialmente previsto per le imprese medio-grandi, optando invece per una proroga chiara e identica per tutti gli operatori. Il mandato conferma e amplia le misure di semplificazione originariamente proposte dalla Commissione, con l’obiettivo di ridurre gli oneri amministrativi senza snaturare le finalità del regolamento.
Secondo il mandato negoziale:
- le disposizioni dell’EUDR si applicherebbero dal 30 dicembre 2026 per medie e grandi imprese e dal 30 giugno 2027 per micro e piccole imprese; - l’obbligo di presentare la dichiarazione di due diligence ricadrebbe esclusi-
vamente sugli operatori che immettono per primi il prodotto sul mercato; - gli operatori e i distributori a valle non dovranno più presentare dichiarazioni separate: solo il primo soggetto a valle dovrà conservare e trasmettere il numero di riferimento della dichiarazione iniziale;
- micro e piccoli operatori primari dovranno presentare dichiarazione semplificata una tantum.
Il Consiglio ha inoltre incaricato la Commissione di condurre, entro il 30 aprile 2026, una revisione della semplificazione per valutare l’impatto del regolamento e il peso amministrativo sugli operatori, con particolare attenzione alle micro e piccole imprese. Se necessario, la revisione dovrà essere accompagnata da una proposta legislativa.
Sulla base del mandato adottato, il Consiglio avvierà ora i negoziati con il Parlamento europeo per raggiungere un accordo finale nelle prossime settimane, prima dell’entrata in vigore dell’EUDR attualmente prevista per il 30 dicembre 2025. u
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Le priorità di Tyres Europe (ex ETRMA)
Il settore europeo degli pneumatici accelera sul fronte della sostenibilità e chiede un quadro normativo più efficace e prevedibile. È quanto emerge dalle più recenti posizioni di Tyres Europe, la nuova denominazione dell’European Tyre and Rubber Manufacturers’ Association (ETRMA), che ha annunciato il cambio d’identità per rappresentare in modo esclusivo l’industria degli pneumatici e rafforzare il dialogo con le istituzioni UE. Poco prima del cambio nome, l’associazione aveva resi noti di dati di un’analisi realizzata da Lizeo su oltre un milione di etichette immesse sul mercato europeo tra il 2012 e il 2023, secondo la quale la transizione verso pneumatici più efficienti procede, ma con forte eterogeneità.
N onostante l’etichetta europea aggiornata nel 2021, infatti, la fascia bassa del mercato rimane dominante: il punteggio medio è ancora “D” per la resistenza al rotolamento e “C” per l’aderenza sul bagnato. Per il segretario generale Adam McCarthy, servono “più consapevolezza e incentivi economici che premino le prestazioni migliori”.
P arallelamente, l’associazione ha espresso perplessità sul nuovo rinvio di un anno dell’entrata in vigore del Regolamento UE sulla Deforestazione (EUDR). Pur condividendone
gli obiettivi, Tyres Europe sollecita una semplificazione reale delle procedure e una riduzione degli oneri burocratici. “Un posticipo senza correzioni sostanziali prolunga solo l’incertezza”, ha dichiarato McCarthy, chiedendo un quadro più chiaro per supportare la tracciabilità delle filiere della gomma naturale.
I l cambio di nome in Tyres Europe arriva in una fase cruciale per la competitività industriale del comparto. Il consiglio direttivo ha nominato Livio Magni (Pirelli) presidente e Paolo Pompei (Nokian Tyres) vicepresidente, con un mandato di due anni. L’associazione - che rappresenta 13
Nuova serie di mescole FKM Kraiburg Fluor
Kraiburg Fluor è una nuova serie di mescole FKM ad alte prestazioni di Kraiburg pensate per applicazioni tecniche che richiedono una eccellente resistenza al calore e agli agenti chimici, oltre a una notevole resistenza all’invecchiamento, all’ozono e ai raggi UV, e offrono una eccezionale combinazione tra prestazioni del materiale ed efficienza economica.
La serie Kraiburg Fluor assicura quindi una lunga vita in servizio dei componenti anche nelle condizioni operative più severe. Le mescole sono adatte a diver-
si settori, tra cui: automotive (O-ring, sistemi di alimentazione del carburante, guarnizioni e shaft seals), industria chimica (guarnizioni in ambiente aggressivo), aerospaziale (soluzioni di tenuta ad alta temperatura) e settore oil & gas (componenti a contatto con carburanti e lubrificanti).
Le mescole Kraiburg Fluor FKM sono disponibili tipicamente nere e, su richiesta, colorate. Le forme di fornitura includono fogli e lastre calandrate, nastri per l’alimentazione in continuo, estrusi e granuli. I materiali possono essere lavorati
gruppi industriali responsabili del 70% delle vendite globali e oltre 70 stabilimenti e 20 centri R&D in UEpunta ora a un mandato più mirato: sostenere le politiche industriali europee, rafforzare la competitività, promuovere innovazione e sostenibilità.
“G li pneumatici sono elementi strategici al pari di batterie e semiconduttori”, ha ricordato McCarthy. “Tyres Europe continuerà a collaborare con la Commissione per costruire norme coerenti, applicabili e capaci di generare risultati concreti in termi ni di competitività, economia circolare e innovazione”. u
con le tecniche di stampaggio tradizionali come lo Stampaggio a Compressione (CM), Transfer Molding (TM), Stampaggio a iniezione (IM) e, per tipi speciali, l’estrusione. Tutte le mescole sono conformi alle normative REACH, RoHS e PFHxA (<25 ppb). u
Shibaura Machine acquisisce l’80% di LWB Steinl
Il gruppo giapponese Shibaura Machine ha firmato un memorandum d’intesa per l’acquisizione dell’80% delle quote di LWB Steinl, azienda tedesca specializzata in presse e macchine per lo stampaggio a iniezione di gomma e plastica. L’accordo segna un passo strategico per l’espansione del produttore giapponese in Germania e nel mercato europeo. Con questa operazione, Shibaura Machine e LWB Steinl uniscono le rispettive competenze nella meccanica e nell’automazione industriale, con l’obiettivo di rafforzare la propria posizione nel campo delle celle di produzione completamente automatizzate. Il sito di Altdorf (Germania) diventerà la sede centrale e
il centro produttivo europeo della nuova società, che prenderà il nome di Shibaura Machine LWB. Tutti i dipendenti di LWB Steinl saranno mantenuti, e la famiglia Steinl conserverà una quota del 20% per i prossimi tre anni, con un’opzione di vendita successiva.
“Con LWB Steinl abbiamo trovato un partner che condivide i nostri valori di precisione, qualità e affidabilità”, ha commentato in una nota Georg Holzinger, Managing Executive Officer di Shibaura Machine e futuro Ceo e Presidente di Shibaura Machine LWB GmbH. L’acquisizione consentirà a Shibaura Machine di ampliare il proprio portafoglio prodotti, aggiungendo alle macchine per lo stampaggio
a iniezione completamente elettriche e idrauliche anche le macchine verticali e le soluzioni di automazione sviluppate da LWB. Ciò permetterà di servire non solo il mercato dei termoplastici, ma anche quello della gomma, del silicone e degli elastomeri.
Dal canto suo, Peter Steinl, amministratore delegato di LWB Steinl, ha sottolineato come la partnership rappresenti un’opportunità per migliorare l’efficienza produttiva e l’accesso ai mercati globali: “Il settore della plastica e della gomma sta cambiando rapidamente. Per restare competitivi servono efficienza e scala globale. Con Shibaura Machine possiamo contare su una rete produttiva e commerciale mondiale, con importanti vantaggi sui costi e sulle forniture di componenti ad alta qualità”.
Il nuovo gruppo intende mantenere i marchi Shibaura Machine e LWB Steinl, valorizzando l’esperienza e le competenze dei team tedeschi. Non sono previsti tagli o delocalizzazioni: al contrario, l’obiettivo è rafforzare la base europea e garantire occupazione stabile.
Shibaura Machine ha presentato ufficialmente la nuova realtà industriale a K2025, con una cella di produzione automatizzata composta da una pressa verticale LWB e un robot Scara del gruppo giapponese. u
Massimo Pavin (Sirmax) riceve il titolo di Cavaliere del Lavoro
Si è svolta il 24 ottobre scorso a Roma, nelle sale del Quirinale, la cerimonia ufficiale per la consegna dell’onorificenza di Cavaliere del Lavoro a Massimo Pavin, presidente e Ceo di Sirmax Group, già nominato lo scorso 30 maggio con decreto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il riconoscimento premia una carriera trentennale al servizio dell’industria italiana, improntata su innovazione, eccellenza e attenzione allo sviluppo sostenibile.
“S ono onorato di questo titolo, che rappresenta il coronamento di tanti anni di lavoro e di passione nel creare
valore per il territorio e per le persone,” ha dichiarato Pavin durante la cerimonia. “Questo riconoscimento appartiene a tutta Sirmax, una squadra coesa capace di affrontare momenti di difficoltà e cambiamento, con visione e dedizione”.
I l presidente si è detto particolarmente grato alla famiglia e ha sottolineato l’importanza del passaggio generazionale anche per il futuro dell’azienda. La nomina di Pavin valorizz a un percorso imprenditoriale caratteriz -
zato non solo da crescita industriale, ma anche da responsabilità sociale e investimenti nella sostenibilità. u
Foto di Messe Düsseldorf / tillmann.
Kraton vuole razionalizzare la produzione di polimeri in Francia
Kraton Corporation, produttore leader di polimeri speciali e prodotti bio-based ad alto valore derivati dalla chimica del pino, ha annunciato un piano strategico per razionalizzare le proprie produzioni di polimeri a Berre, in Francia, focalizzandosi esclusivamente sulla produzione di prodotti USBC (Unsaturated Styrenic Block Copolymers) in quella sede e cessando la produzione di prodotti HSBC (Hydrogenated Styrenic Block Copolymers).
L’azienda ha avviato un periodo di informazione e consultazione con i competenti Consigli di fabbrica dello stabilimento. Una decisione finale sul piano potrà essere presa al termine del periodo di consultazione obbligatorio. “Siamo consapevoli dell’impatto di queste azioni e ci impegniamo a garantire una transizione sicura, rispettosa e di supporto”, ha dichiarato Prakash Kolluri, Presidente di Kraton Polymers. “La salute, la sicurezza e il benessere dei dipendenti restano le nostre priorità assolute”. “L’obiettivo di questo piano è rafforzare la posizione competitiva di
Kraton nel lungo termine, ottimizzando l’impronta produttiva aziendale in risposta ai cambiamenti delle dinamiche di mercato associati a una sovracapacità globale nella produzione HSBC,” ha aggiunto Kolluri. “Con questo passo, prepariamo Kraton a un futuro sostenibile, assicurando la nostra posizione di leader globale nella produzione HSBC. Kraton resta pienamente impegnata a supportare i clienti durante questa transizione, garantendo la fornitura di prodotti HSBC tramite la nostra rete produttiva”.
I polimeri Kraton vengono utilizzati in un’ampia gamma di applicazioni, tra cui adesivi, rivestimenti (coatings), prodotti di consumo e per la cura personale, sigillanti e lubrificanti, oltre che nei settori medicale, packaging, automobilisti-
co, pavimentazione e coperture. I prodotti speciali a base di pino dell’azienda sono destinati ai mercati degli adesivi, delle strade, delle costruzioni e degli pneumatici, mentre la gamma di prodotti chimici performanti copre mercati quali additivi per carburanti, prodotti chimici per oil & gas, rivestimenti, fluidi per lavorazioni dei metalli e lubrificanti, inchiostri e minerario. u
Nuove linee guida Hexpol per accelerare la crescita
In occasione del suo Capital Markets Day, che si è svolto recentemente a Stoccolma, Hexpol ha annunciato una nuova strategia di crescita e una serie di obiettivi finanziari per il periodo 2026-2030. Le nuove linee guida dell’azienda leader nelle soluzioni a base di polimeri avanzati, che conta 52 unità operative distribuite tra Americhe, Europa e Asia, e circa 5.000 dipendenti, puntano ad accelerare la creazione di valore attraverso una combinazione di crescita organica, acquisizioni mirate e rafforzamento dell’efficienza operativa. Tra i principali obiettivi finanziari, Hexpol prevede: una crescita media annua dell’utile per azione (EPS) superiore al 10%, un rapporto debito netto/EBITDA inferiore a 2,5, una politica dei dividendi compresa tra il 40% e il
60%. A supporto di questi target, l’azienda mira a un incremento dei ricavi superiore al 10% annuo, inclusi gli effetti di fusioni e acquisizioni (M&A), e a un margine operativo (EBIT) tra il 14% e il 16% nel quinquennio 20262030.
I nuovi obiettivi di sostenibilità verranno invece presentati nel primo trimestre del 2026.
L a nuova strategia si fonda su tre direttrici principali: crescita organicaespansione nei segmenti a maggiore redditività, ampliamento della base clienti, potenziamento della ricerca e sviluppo e rafforzamento della leadership nella sostenibilità; crescita esterna tramite acquisizioni - in particolare nel settore dei termoplastici, con l’obiettivo di consolidare le posizioni nel Rubber Compounding in Eu-
ropa e nelle Americhe e di espandersi in nuovi mercati ad alto potenziale, come India, Cina e Sud-est asiatico; eccellenza operativa - ottimizzazione della rete produttiva, adozione di tecnologie basate su intelligenza artificiale e automazione, e focalizzazione su segmenti a maggiore marginalità. A partire dal 1° gennaio 2026, Hexpol introdurrà inoltre una nuova struttura di rendicontazione, separando il business del Thermoplastic Compounding dal segmento Rubber Compounding.
D a quel momento, il gruppo presenterà i risultati suddivisi in tre aree: Rubber Compounding, Thermoplastic Compounding e Engineered Products. I dati proforma relativi al 2025 saranno pubblicati nel rapporto del primo trimestre 2026. u
Arlanxeo tra sostenibilità, riorganizzazione industriale ed espansione globale
Arlanxeo, tra i principali produttori globali di elastomeri sintetici e interamente controllata da Saudi Aramco, ha comunicato recentemente tre aggiornamenti rilevanti che delineano l’evoluzione del proprio footprint industriale e della strategia di portafoglio. Lo stabilimento di Dormagen (Germania), dedicato alla produzione di CR Baypren, ha ottenuto la certificazione ISCC Plus, che attesta la conformità ai requisiti di tracciabilità e sostenibilità delle materie prime bio-based e circolari secondo lo schema del mass balance. Per Arlanxeo si tratta del sesto sito certificato, a supporto della linea Eco e dell’integrazione progressiva di feedstock a ridotta impronta carbonica. La gamma Baypren offre ulteriori miglioramenti con Baypren 616, un prodotto solforato privo di nitrosammine e precursori come tiurami e carbamati, non classificato come tossico né pericoloso secondo gli standard europei. Questa soluzione riduce i rischi regolatori e ambientali, rafforzando l’offerta sostenibile e sicura di Arlanxeo.
Sul fronte europeo, il gruppo ha avviato la procedura preliminare per la cessazione delle attività a Port Jerome (Francia), sito caratterizzato da performance economiche negative e da limitate prospettive di recupero strutturale. La deci-
sione finale sarà assunta al termine del processo di consultazione sindacale e previa validazione della DREETS (Direction régionale de l’économie, de l’emploi, du travail et des solidarités, ovvero l’ente regionale francese che funge da punto di riferimento per le questioni legate a economia, lavoro e solidarietà sociale). Secondo il CEO Stephan van Santbrink, la chimica europea continua a essere penalizzata da domanda debole, costi energetici elevati, squilibri competitivi e pressione normativa crescente, condizioni che rendono necessaria una revisione selettiva degli asset.
In parallelo, Arlanxeo investirà nell’ampliamento della capacità produttiva del sito di Triunfo (Brasile), con un incremen-
to previsto del 25% a partire dal 2027. L’intervento rientra nella strategia “localto-local” del gruppo, orientata a soddisfare la domanda regionale e internazionale di elastomeri con una rete produttiva più bilanciata e resiliente. Triunfo, già portato a 65 kt nel precedente upgrade, ha registrato una forte risposta da parte del mercato, confermando la necessità di ulteriore capacità. L’azienda, che opera con oltre dieci siti produttivi in otto Paesi e quattro centri R&D, prevede che l’ampliamento permetterà di rendere ancora più efficiente la rete produttiva delle sue gomme sintetiche, che trovano applicazione in diversi settori, tra cui automotive, pneumatici, edilizia, elettrico e oil & gas. u
Al via un impianto pilota Bridgestone per il riciclo chimico
Si è svolta il 21 ottobre scorso la cerimonia di posa della prima pietra per un nuovo impianto dimostrativo di Bridgestone dedicato alla pirolisi di precisione degli pneumatici a fine vita, situato presso il suo stabilimento di Seki, nella prefettura di Gifu (Giappone).
L’iniziativa rientra nel programma Evertire Initiative, con cui Bridgestone promuove il riciclo degli pneumatici riconoscendoli come risorsa e puntando al cosiddetto horizontal recycling, ovvero il recupero dei materiali per produrre nuovi pneumatici. Il nuovo impianto pilota, la cui conclusione è prevista per il 2027,
consentirà di testare tecnologie di riciclo chimico in grado di estrarre olio e nero di carbonio dagli pneumatici usati, da riutilizzare come materie prime per la produzione di nuovi prodotti.
L’impianto di Seki potrà trattare circa 7.500 tonnellate di pneumatici a fine vita all’anno. È parte di un progetto congiunto con Eneos Corporation, selezionato dall’organizzazione giapponese Nedo nell’ambito del “Green Innovation Fund Project”. L’obiettivo è convertire l’olio ricavato dagli pneumatici in nuovi materiali come il butadiene, utilizzato nella gomma sintetica, e sviluppare nero di carbo-
nio riciclato con prestazioni analoghe a quello di origine fossile. Bridgestone ha già avviato sperimentazioni sulla pirolisi presso il suo Innovation Park di Kodaira (Tokyo) e intende ora passare a una fase di produzione su scala maggiore, rafforzando competenze e processi per una gestione sostenibile degli impianti. L’azienda opera da anni a Seki con standard ambientali ISO 14001, promuovendo attività di riduzione dei consumi e di tutela del territorio. Con il nuovo progetto, Bridgestone conferma il proprio impegno verso una mobilità circolare e a basse emissioni. u
Legambiente ed Ecopneus in Piemonte con i “Cantieri della transizione ecologica”
Ha fatto tappa in Piemonte la campagna nazionale “I cantieri della transizione ecologica” di Legambiente, con una visita all’impianto Casei Eco-System di Molino dei Torti (AL), considerato uno dei migliori esempi italiani di riciclo degli pneumatici fuori uso (PFU). L’azienda tratta ogni anno circa 8.000 tonnellate di granulo SBR, pari a oltre 1,2 milioni di pneumatici trasformati in nuovi prodotti, dalle pavimentazioni sportive alle superfici antitrauma, dagli arredi urbani ai sistemi antivibranti.
Durante la visita, realizzata in collaborazione con Ecopneus - il principale operatore nazionale nella gestione dei PFU - Legambiente ha sottolineato come la filiera del riciclo della gomma rappresenti un esempio di economia circolare avanzata. L’impianto piemontese, attivo dal 2003, opera secondo processi in grado di massimizzare l’efficienza, ridurre gli scarti e garantire elevati standard qualitativi europei.
La gomma riciclata trova oggi applicazione in numerosi settori grazie alle sue
proprietà elastiche, drenanti e fonoassorbenti. In Italia sono già oltre 900 i chilometri di strade realizzate con asfalti modificati con polverino di gomma, 43 dei quali in Piemonte. La tappa piemontese - la numero 36 della campagna - è stata aperta da una conferenza alla presenza di Alice De Marco, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle D’Aosta, Mario Campanella, Sindaco di Molino dei Torti, Stefano Ciafani, Presidente nazionale di Legambiente, Giuseppina Carnimeo, Direttore Generale di Ecopneus, Marco Ferramini, Amministratore Unico e Titolare di Casei Eco-System.
Legambiente ha sottolineato come il recupero degli pneumatici rappresenti una delle dimostrazioni più efficaci di come l’Italia stia avanzando nella transizione ecologica, pur richiedendo ulteriori strumenti e risorse per accelerare il percorso. Ecopneus, che nel 2024 ha raccolto ol-
tre 168 mila tonnellate di PFU (110% del target di legge), ha ricordato come la gomma riciclata sia oggi una risorsa industriale strategica. La società continua a investire in ricerca e sviluppo, con nuovi materiali come Tyreplast e sperimentazioni su barriere acustiche, dispositivi di sicurezza stradale e superfici sportive. I n Piemonte, nello stesso anno, sono state raccolte oltre 11.300 tonnellate di PFU, confermando l’importanza di una gestione capillare e tecnologicamente avanzata per garantire benefici ambientali ed economici. u
In funzione entro fine anno l’impianto Enviro di Uddevalla
Enviro ha completato la consegna e l’installazione dei cinque reattori di pirolisi previsti per il nuovo impianto di riciclo degli pneumatici fuori uso a Uddevalla, in Sve -
zia. L’azienda ha confermato che i lavori procedono secondo il programma stabilito.
I l processo principale dell’impianto comprende i reattori di pirolisi e il cosiddetto main skid, sistema che consente la circolazione dei gas utilizzati nei reattori e la successiva condensazione per l’estrazione dell’olio. È in questa fase che avviene il recupero delle tre frazioni principali: nero di carbonio, olio e acciaio. Successivamente, il post-processo si occupa della separazione, della raffinazione e dello stoccaggio dei materiali recuperati.
D alla fine di agosto, i cinque reattori sono arrivati progressivamente presso il sito di Uddevalla, dove Enviro sta realizzando il primo impianto di riciclo su scala industriale basato sulla
propria tecnologia brevettata di pirolisi. La costruzione avviene per conto della joint venture Infiniteria, costituita da Enviro insieme ad Antin Infrastructure Partners e Michelin.
D opo circa un anno e mezzo di lavori, la costruzione dell’impianto entra ora in una fase avanzata: la maggior parte delle apparecchiature di processo è stata consegnata e installata, e le attività si concentrano sulle ultime fasi di montaggio e integrazione. S econdo quanto comunicato da Enviro, l’impianto entrerà in funzione entro la fine dell’anno, mentre il rilascio del certificato di accettazione provvisorio (PAC) è previsto per la metà del 2026. Nella sua prima fase operativa, l’impianto sarà in grado di trattare 34.500 tonnellate di pneumatici fuori uso all’anno. u
Cabot potenzia la produzione di neri di carbonio circolari in Nord America
Cabot Corporation, azienda con sede a Boston (Massachusetts), attiva nei materiali speciali e ad alte prestazioni, tra cui i neri di carbonio, materiali per batterie, composti conduttivi e aerogel, ha annunciato il potenziamento delle proprie capacità produttive in Nord America per i neri di carbonio (circular reinforcing car -
bons), materiali ottenuti da olio di pirolisi di pneumatici a fine vita (TPO- Tyre Pyrolytic Oil) e sviluppati attraverso la piattaforma tecnologica EVOLVE® Sustainable Solutions.
Con questo nuovo traguardo, lo stabilimento di Ville Platte (Louisiana, USA) si aggiunge a quelli di Mauá (Brasile) e Valasske Mezirici (Repubblica Ceca),
rafforzando la rete globale di impianti in grado di produrre neri di carbonio circolari. Tali materiali vengono prodotti secondo il sistema di certificazione ISCC Plus, che garantisce tracciabilità e sostenibilità lungo la filiera.
L’ampliamento rientra nella strategia “make-in-region, sell-in-region”, che mira a ridurre le emissioni legate ai trasporti e a rendere più efficiente la catena di fornitura. Cabot dispone oggi di 14 siti certificati ISCC Plus nel mondo, a sostegno del proprio impegno verso un’economia sempre più circolare. “I produttori di pneumatici hanno fissato obiettivi ambiziosi di sostenibilità, molti puntano al 40% di materiali sostenibili entro il 2030 e al 100% entro il 2050,” ha dichiarato in una nota Aatif Misbah, vicepresidente e direttore generale Sustainable Solutions, Reinforcement Materials di Cabot. “Grazie all’espansione della nostra rete produttiva per i rinforzanti circolari, possiamo offrire soluzioni scalabili che aiutano i clienti a raggiungere i loro obiettivi senza compromessi sulle prestazioni”. u
UE: indagine antisussidi sugli pneumatici cinesi
La Commissione europea ha avviato un’indagine antisussidi sulle importazioni di pneumatici per autovetture, veicoli commerciali leggeri e autobus provenienti dalla Cina, affermando di aver raccolto prove sufficienti che i produttori cinesi beneficino di aiuti governativi considerati indebiti.
L’inchiesta si aggiunge alla revisione antidumping già in corso sullo stesso prodotto, avviata dall’esecutivo UE lo scorso maggio, e rientra tra le 17 nuove indagini che Bruxelles sta conducendo su merci cinesi per contenere un forte aumento delle importazioni, con il rischio di inasprire ulteriormente i rapporti bilaterali. A presentare la denuncia è stata la Coalition Against Unfair Tyre Imports, che riunisce vari produttori europei.
L’associazione segnala che le importazioni dalla Cina sono aumen tate del 51% dal 2021, con prezzi inferiori del 30-65% rispetto a quelli dei produttori europei, che avrebbero subito un calo delle vendite.
S econdo la coalizione, le imprese cinesi beneficerebbero di sovvenzioni sotto forma di contributi diretti, prestiti agevolati, esenzioni fiscali e accesso a terreni ed energia a prezzi inferiori a quelli di mercato.
L a Commissione europea do vrà concludere l’indagine entro 13 mesi, mentre eventuali dazi provvi sori potranno essere imposti entro nove mesi. u