L'Orafo Italiano 2011 07-08

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TECNOLOGIA TECHNOLOGY

ECONOMIA E AMBIENTE

UNITI IN UN PROGETTO ■ Nell’ambito del Bando Unico Regione Toscana Linea 1.5, Graziella Group, in collaborazione con Italimpianti, Raika, Igar ed E.S.A., e grazie alle competenze del Consorzio Pisa Ricerche (organizzazione non profit, mista pubblico-privato, il cui obiettivo è rafforzare i collegamenti tra ricerca e industria), ha presentato un progetto di ricerca industriale e sviluppo dal titolo “Gold Waste Treatment and Reuse” (Trattamento e recupero degli scarti di lavorazione dell’oro), che volentieri pubblichiamo. Per lo svolgimento delle attività previste, Graziella Group si è avvalsa della competenza e del know-how di quattro partner: Italimpianti, che da oltre 30 anni studia, progetta e realizza sistemi di trattamento per il settore orafo; di due aziende orafe Raika ed Igar - e del laboratorio di analisi chimiche E.S.A.. La presenza di un organismo di ricerca, il Consorzio Pisa Ricerche, con il quale Graziella Group ha rapporti di collaborazione da oltre tre anni, è stata indispensabile per la validazione dei processi studiati attraverso l'esecuzione di prove sperimentali e studi specifici. L'obiettivo principale del progetto di ricerca è stato quello di studiare e sviluppare un processo integrato di trattamento e valorizzazione delle diverse tipologie di reflui liquidi e rifiuti solidi derivanti dalle lavorazioni dell'oro con il duplice obiettivo di recuperare, ove possibile, i metalli preziosi e non preziosi e allo stesso tempo ridurre drasticamente l'impatto ambientale derivante dal loro smaltimento come rifiuti speciali. In particolare, sono state proposte 4 tipologie di processo: - Recupero di metalli preziosi da scarti metallici - Recupero di metalli preziosi da spazzature industriali - Recupero del rame dai reflui acidi di vuotatura - Recupero dei metalli preziosi dai reflui

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cianurosi e saponosi. Il processo che è stato studiato per il recupero dell'oro dagli scarti prodotti dalla lavorazione per oreficeria si basa sulla riduzione selettiva (“cementazione”) dell'oro, previa granulazione e solubilizzazione degli scarti solidi in acqua regia. L'innovazione su questo tipo di processo è costituita dal reattore dove avviene l'attacco acido, definito a buratto. Il buratto realizzato consiste in un cilindro di polipropilene avente un'inclinazione di circa 25°C che viene fatto ruotare costantemente da un motoriduttore, con la possibilità di regolare anche la velocità di rotazione. Questa continua rotazione consente uno sfregamento adeguato del materiale caricato e quindi un'elevata efficienza di dissoluzione. Per il recupero dalle spazzature industriali è stato studiato un innovativo processo di calcinazione, in grado di trattare efficacemente e con un approccio ecocompatibile gli scarti provenienti dalla lavorazione dell'oro. La tecnologia sviluppata è basata essenzialmente su un processo di piroscissione controllata della componente organica del rifiuto da smaltire, con successiva termo-distruzione della stessa componente in fase gas e contemporanea calcinazione del rifiuto inorganico. Le ceneri formate possono essere trattate nell'impianto a buratto, in modo da recuperare l’oro metallico contenuto. In questo caso, la cenere non disciolta deve essere inviata allo smaltimento esterno. Il recupero del rame dalle soluzioni di vuotatura acida è stato incentrato su un processo di elettrodeposizione. Per il recupero dei metalli preziosi dagli effluenti cianurosi e saponosi, provenienti dai cicli di lavorazione, sono stati prima predisposti due diversi trattamenti mirati al recupero grossolano dei metalli nobili:

rispettivamente cementazione con alluminio e microfiltrazione. Successivamente i reflui acquosi risultanti sono stati riuniti in un'unica vasca per un ulteriore trattamento volto alla precipitazione quantitativa dei metalli rimanenti. A questo punto la soluzione residua è stata filtrata ed inviata ad un sistema di concentrazione evaporativo. Con i sistemi di trattamento sviluppati è stato possibile recuperare i metalli preziosi e non preziosi con elevata efficienza, sia quantitativa che qualitativa. Infatti, i metalli recuperati sono stati valutati idonei ad un riutilizzo nei cicli produttivi come materie prime. Dal punto di vista ambientale, i processi studiati e sperimentati hanno soddisfatto i requisiti in materia d'inquinamento e hanno rispettato totalmente i valori di emissione imposti.

Particolare di verga di oro fino ottenuta dai trattamenti descritti


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