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POMILIO BLUMM
by Economy
SI FA PRESTO A DIRE "NARRAZIONE"
Il marchio dei Frecciarossa, l'invenzione dei "docu-like" per le istituzioni internazionali, il datatelling e ora il rilancio del Made in Italy con BeIT: ecco come la Pomilio Blumm ha riscritto le regole della comunicazione
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di Alfonso Ruffo
Il fatturato veleggia verso i 100 milioni. Ed è davvero un traguardo notevole per una società di comunicazione anche se si chiama Pomilio Blumm e ha per clienti organizzazioni internazionali come Onu e Unione Africana e istituzioni europee come Banca centrale, Commissione e Parlamento. Tra le campagne principali realizzate in Italia un posto d’onore va riservato al rilancio del Made in Italy. BeIT (Be Italian), il programma che promuove l’Italia in 26 Paesi sostenendo l’export e l’internazionalizzazione del sistema economico nazionale, si avvicina al suo primo compleanno con risultati da record. Secondo la classifica stilata dall’agenzia specializzata Provoke ci troviamo di fronte alla più grande società di consulenza istituzionale del globo. Una dimensione che si allarga a dismisura attraverso la promozione, nel 2005, dell’Ultra European Network (Uen): la prima rete di comunicazione globale che raggruppa agenzie indipendenti spesso leader nei propri mercati fino a comprendere oggi 103 uffici nel mondo e 7.200 professionisti. Non a caso proprio quando si è dovuto decidere dove tenere il summit internazionale delle agenzie di comunicazione la scelta è caduta su Pescara dove risiede il quartier generale della Pomilio Blumm considerata a ragione punto di riferimento e collante dell’intera categoria. Un riconoscimento anche alla capacità visionaria del suo fondatore e presidente, Franco Pomilio, che nel campo viene considerato un vero e proprio innovatore. A "certificare" la qualità dei lavori della Pomilio Blumm c'è stata di recente anche l'incetta di premi fatta registrare al Forbes Social Awards, riconoscimento pensato per gratificare le migliori iniziative nel campo della comunicazione pubblica, e che si sono distinte per la combinazione di una forte vocazione etica con l’uso di strategie, tecniche e strumenti di comunicazione innovativi e di alta qualità.
«Abbiamo lavorato molto intensamente su ricerca e sviluppo – spiega Pomilio - mettendo a punto nuovi brevetti che hanno avuto un
LA STORIA DELLA POMILIO BLUMM
È STRETTAMENTE INTRECCIATA
CON L'IMPRENDITORIA ITALIANA
DAGLI ANNI SESSANTA IN POI Franco Pomilio, fondatore di Pomilio Blumm impatto molto positivo sui margini aziendali come dimostrano anche le classifiche pubblicate dal Sole 24 Ore e dal Financial Times che ci inseriscono tra le aziende “leader della crescita”». Dopo essersi occupata del forum mondiale delle banche centrali, che organizza dal 2016 incassando i complimenti della presidente della Bce Christine Lagarde, e aver creato una serie di nuovi strumenti di narrazione - dalla progettazione degli spazi virtuali alla produzione di "docu-like" in diretta streaming per varie istituzioni internazionali - Pomilio Blumm è pronta a confrontarsi con nuove sfide e ad aprire nuove sedi all’estero. La storia della Pomilio Blumm è strettamente intrecciata con l’imprenditoria italiana, nata negli anni Sessanta ed entrata nella comunicazione delle grandi istituzioni nei primi anni del 2000. «Il primo mattone l’abbiamo messo con la gara di Trenitalia per progettare il marchio del Frecciarossa in occasione del lancio dell’alta velocità – racconta Pomilio -. A quel tempo si capiva che quello era un momento di svolta per il Paese. Poi altri incarichi significativi come Inail, che aveva bisogno di raccontare come trasformava la propria liquidità in investimenti sulla prevenzione in Italia, e Istat, per cui abbiamo comunicato i censimenti». Quello della famiglia Pomilio è un viaggio generazionale che si snoda attraverso vari settori industriali e che si prefigge come meta una comunità etica vivace e sostenibile. I vari componenti non hanno mai esitato a esplorare nuovi mercati e nuove

opportunità imprenditoriali. E, nonostante e l'intelligenza artificiale. «Noi siamo dei i loro sforzi li abbiano portati in giro per il narratori - spiega Pomilio -. C’è bisogno di mondo a imparare e a ispirarsi dalle tecni- narrazioni e strumenti di analisi nuovi. che e dai sistemi dei mercati internaziona- Quindi abbiamo preso gli esperti di dati per li, hanno sempre custodito le radici familia- introdurre il datatelling, usato per Eurostat ri, portando salda nel cuore l’Italia e il loro e altre istituzioni internazionali. Abbiamo amato Abruzzo. assunto i semiologi, che nel nostro settore Le tecniche di Pomilio Blumm sono inno- non trovavano facilmente lavoro, per creare vative. Motore di tutte le attività di ricerca un centro di semiologia applicata a Bologna, interne è il Communicative Intelligence dove le menti più brillanti del settore studiaAccelerator, con sede a Bologna, che si no il senso delle cose che ci vengono chieste avvale di un team interdisciplinare coor- e che facciamo: analisi del linguaggio e alfadinato da ricercatori esperti in semiotica. beti informativi alla base dell’efficacia del Con una media di 40 nostro modo di fare analisi quali-quantiMOTORE DI TUTTE LE ATTIVITÀ DI RICERCA INTERNE A POMILIO BLUMM comunicazione, dove tative l'anno e decine È IL COMMUNICATIVE INTELLIGENCE nulla può essere ladi tool e procedure ACCELERATOR DI BOLOGNA sciato al caso perché testate, la unit assi- ci rivolgiamo a tanti cura la completa coerenza metodologica e popoli diversi. Nel fare questo i nostri centri scientifica di ogni progetto. In un mondo di ricerca collaborano con le migliori univerdove il confine tra spazi virtuali e fisici è sità internazionali, producendo un patrimosempre più confuso e dove umano e arti- nio di intangibles significativo e distintivo». ficiale si sovrappongono in modi sempre Attraverso il supporto di alcuni dei più autodiversi, quello che serve è un nuovo 'uma- revoli e talentuosi esperti in tutto il mondo, nesimo digitale'. la Pomilio Blumm ha sviluppato con succesLe attività del centro di ricerca interno di so diverse 'formule speciali' per una comuPomilio Blumm si sviluppano intorno a nicazione efficace. L'agenzia vanta una collaquesto principio, combinando discipline e borazione di lunga data con un 'dream team' competenze all'avanguardia come le neu- di oltre 40 autorevoli esperti in settori roscienze, la semiotica, le scienze sociali altamente innovativi. Ogni progetto vede e l'analisi di dati, così come l'antropologia coinvolte le menti più brillanti come advisor nella messa a punto delle migliori soluzioni e strategie ai fini di una comunicazione trasparente e stimolante. Specifica Pomilio: «Abbiamo coinvolto Daniel Libeskind, l’archistar che ha creato il nuovo Ground Zero, perché un monumento fatto per i popoli è una forma altissima di comunicazione. Siamo andati da Milton Glaser, il primo a usare le emoticon negli anni ’60 per simboleggiare una città, con il celebre . Abbiamo chiamato Kareem Abdul Jabbar per capire la gestione del tempo, Spike Lee per approfondire lo storytelling di un popolo, il ministro del Futuro svedese per capire che significa amministrare il futuro. Cerchiamo guru di tutte le età e mentalità, perché alla fine la comunicazione è semplice. Devi solo capirne le basi. I saggi, i guru, anche e soprattutto quelli anziani, hanno gli strumenti per raggiungere questa semplicità». Attraverso il loro contributo la Pomilio Blumm è in grado di fornire competenze all'avanguardia e prospettive visionarie in una vasta gamma di attività: dai segreti del neuromarketing alle regole del crisis management, dal potere del visual storytelling alle sfide della trasformazione digitale, fino a toccare settori di avanguardia come etica digitale, robotica sociale, economia intangibile ed esplorazione dello spazio.