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INVENIUM LEGALTECH

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COSÌ IL «LEGALTECH» ACCELERA L'EXPORT DELLE PMI

La tecnologia supporta gli studi legali e rende più accessibili i servizi. La ricerca di Elta (European Legal Technology Association) e Invenium Legaltech, startup milanese specializzata nella gestione del credito internazionale

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di Alessandro Faldoni

IL LEGALTECH EUROPEO CRESCE PER TUTELARE L’EXPORT DELLE PMI. È QUANTO EMERGE DA UNA RICERCA REALIZZATA DA ELTA (EUROPEAN LEGAL TECHNOLOGY ASSOCIATION) E DA INVENIUM LEGALTECH, startup milanese specializzata nella gestione del credito internazionale. Ne parliamo in questa intervista esclusiva con Holger Zscheyge e Paolo Colombari, rispettivamente presidente e Ceo delle due organizzazioni.

Che numeri realizza il legaltech in Europa?

ZSCHEYGE: I player legaltech europei hanno generato ricavi per $ 6,07 miliardi nel mercato B2B e $ 900 milioni nel mercato B2C nel 2021. Si tratta di circa un quarto dei ricavi globali legaltech di $ 27,6 miliardi nel 2021. Il fornitore olandese di dati di mercato Legalcomplex stima che ci siano circa 3.300 player legaltech in Europa (su 8.600 a livello globale, compresi segmenti adiacenti come regtech e tax tech).

Sappiamo che la rete europea delle imprese è costituita in gran parte da Pmi. Quanto è importante il legaltech per queste organizzazioni?

COLOMBARI: Le Pmi sono la spina dorsale dell'economia nella maggior parte dell'Europa. Tuttavia, molte piccole e medie imprese lottano con l'alto costo dei servizi legali. Il Legal Services Board nel Regno Unito ha condotto un sondaggio tra le Pmi e ha rilevato che l'87% di esse trova inadeguato il livello dei prezzi dei servizi legali. Un sondaggio simile in Germania ha stimato il numero di imprese che trovano il livello dei prezzi dei servizi legali inadeguato nel 70%. La tecnologia può rendere i servizi legali più convenienti. Ciò aiuterà sia le Pmi che gli stessi studi legali, poiché apre loro nuovi mercati - e rende le piccole imprese più legalmente protette, il che si traduce in un’economia più forte.

In quali Paesi europei è più consolidato il legaltech, in particolare in termini di esportazioni? Ci sono differenze con gli Stati Uniti?

ZSCHEYGE: Il mercato legaltech è strettamente collegato a quello dei servizi legali. Quindi, naturalmente, molte startup legaltech sono fondate o si concentrano sul mercato statunitense, che costituisce quasi il 50% di quello globale dei servizi legali. L’Europa esprime la seconda (Regno Unito) e la terza (Germania) delle più grandi piazze di servizi legali nel mondo. Oltre alle dimensioni del mercato dei servizi legali, un fattore discriminante per la decisione di entrare in un mercato specifico europeo è la regolamentazione dei servizi legali del paese di riferimento (e, di conseguenza, il mercato legaltech). Questo spiega perché le aziende legaltech preferiscono il Regno Unito con le sue varie iniziative di deregolamentazione (Legal Services Act del 2007, Lawtech UK Initiative, Lawtech Sandbox, ecc.) rispetto a quello tedesco con la sua regolamentazione piuttosto severa. Ciò che rende l'Europa diversa dal mercato statunitense è che il nostro continente è composto da oltre 40 paesi con diversi livelli di dimensioni e maturità del mercato legale, legislazione diversa e lingue diverse. Quindi le soluzioni legaltech devono essere adattate ai mercati locali.

Si può parlare di tendenza all’internazionalizzazione all’interno del legaltech europeo?

COLOMBARI: In generale, ci sono startup legaltech in ogni Stato europeo. Le startup provenienti da Paesi con mercati di servizi legali più piccoli si trovano, ovviamente, di fronte alla sfida di trovare abbastanza clienti locali per supportare e far crescere l'azienda. Spesso l'unica opzione per loro è quella di espandersi in altre piazze. Tuttavia, le startup provenienti da mercati più grandi cercano l'espansione anche in altre regioni geografiche; quindi, l'esportazione di soluzioni legaltech è all'ordine del giorno. Secondo il Global Legal Technology Report 2021-2022, l'83% delle startup legatech europee prevede di espandersi geograficamente nel 2021 (rispetto al 68% nel 2020).

Una riflessione sull'Italia, dove l'export registra numeri record e le Pmi rappresentano eccellenze apprezzate in tutto il mondo?

ZSCHEYGE: Gli esportatori operano in un ambiente che diventa ogni giorno più complesso. Oltre ai soliti rischi legati al commercio internazionale (fluttuazioni dei tassi di cambio, interruzioni della catena di approvvigiona-

Holger Zscheyge, presidente European Legal Technology Association

mento, questioni ambientali etc.), si trovano ad affrontare sfide legali e normative, nonché la criminalità informatica internazionale. Oltre a questi problemi, eventi straordinari come una pandemia globale o conflitti militari, come quello in atto alle porte dell’Europa, che portano a criticità e mancati pagamenti, li rendono ancora più vulnerabili. Quindi, al fine di mantenere le sue posizioni di leader nell’export, l'Italia dovrebbe aiutare la sua industria esportatrice a mantenere gestibili i loro problemi legali sostenendo la trasformazione digitale dell'industria legale e fornendo le infrastrutture necessarie per l'accesso ai servizi legali e la risoluzione rapida delle controversie.

Come considerare il legaltech nel contesto della globalizzazione?

COLOMBARI: La spinta a rendere il settore dei servizi legali più efficiente grazie all'automazione dei processi è globale. I grandi clienti operano a livello planetario, i migliori studi legali stanno crescendo a livello globale o entrano in reti di cooperazione internazionale per servire i loro clienti in tutto il mondo. Quindi anche il legaltech deve seguire questa tendenza. Nella maggior parte dei casi la tecnologia è indipendente dalla legislazione locale; di conseguenza, una soluzione software può essere venduta a livello globale. Alcuni Paesi hanno già proclamato di voler diventare centri di eccellenza globali per il legaltech, uno dei quali è Singapore.

La congiuntura attuale è condizionata dalla crisi internazionale che ha portato un aumento dei costi dell'energia e delle materie prime, l'inflazione globale a livelli

Paolo Colombari, Ceo di Invenium Legaltech

LA TECNOLOGIA PUÒ RENDERE I SERVIZI LEGALI PIÙ CONVENIENTI APRENDO AGLI STUDI NUOVI MERCATI

record e il rischio di recessione. Che ruolo può svolgere il legaltech?

ZSCHEYGE: In tempi economici difficili l'efficienza è fondamentale. Durante la caduta economica la domanda di servizi legali di solito aumenta, ma i servizi legali potrebbero non essere accessibili a tutti coloro che li richiedono. Il legaltech può aumentare sostanzialmente l'efficienza delle attività legali, riducendo il costo dei servizi; quindi, può attutire l’impatto di una recessione economica.

I problemi legali, soprattutto nel segmento B2B, stanno diventando estremamente complessi.

COLOMBARI: Globalizzazione significa che un'azienda opera in più giurisdizioni, tutte con le loro leggi e regole specifiche. Le normative di governance, Gestione del Rischio e Conformità (Grc) aumentano la complessità. Tenere traccia di tutte le normative e agire di conseguenza senza tecnologia è impossibile. I clienti vogliono che il loro consulente legale li consigli nel momento del processo decisionale e li aiuti a essere proattivi, prevenendo problemi legali. È qui che i servizi legali si stanno muovendo e la tecnologia lo consentirà. La tecnologia assumerà anche la maggior parte del lavoro legale ripetitivo e a basso margine.

Esistono ritardi nella trasformazione digitale nel settore legale?

ZSCHEYGE: L'ultimo rapporto "Future Ready Lawyer" indica che la ragione numero uno per la resistenza alle nuove tecnologie tra gli avvocati è la mancanza di conoscenza della tecnologia stessa. Quindi è importante che le associazioni di settore come Elta continuino a educare e formare avvocati sull'impatto positivo del legaltech e sulla necessità di una trasformazione digitale del settore.

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