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ALT-FINANCE DAY

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REGIMENTAL

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L'alternativa alle banche non solo esiste, ma cresce

In attesa dell'Alt-Finance Day organizzato da Innexta per il 24 novembre, una cosa possiamo già dirla: il comparto con i maggiori margini di sviluppo è il direct lending. Parola di Giancarlo Giudici

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di Riccardo Venturi

GIANCARLO GIUDICI

LO SPETTRO DEL CREDIT CRUNCH CHE ALEGGIA SULL’EUROPA NON FA CHE AUMENTARE L’ESIGENZA VITALE PER LE PMI DI TROVARE MODALITÀ DI FINANZIAMENTO DIVERSE DA QUELLA BANCARIA. Anche per questo l’Alt-Finance Day, giornata della Finanza Alternativa organizzata il prossimo 24 novembre a Palazzo Giureconsulti a Milano da Innexta (vedi box), assume una particolare rilevanza. Nella prima sessione di lavoro il prof. Giancarlo Giudici, docente ordinario della School of Management del Politecnico di Milano e direttore scientifico dell’Osservatorio Crowdinvesting, presenterà il quaderno di ricerca “La finanza alternativa per le Pmi in Italia”. In attesa dei dati del nuovo rapporto, in questa intervista a Economy il prof. Giudici afferma: il direct lending è il comparto con maggiori margini di sviluppo. E le potenzialità di crescita restano molto ampie per tutta l'alt-finance: da migliaia di imprese si potrebbe passare a decine di migliaia.

Prof. Giudici, qual è lo stato di salute della finanza alternativa?

I numeri preliminari del Rapporto evidenziano una tenuta. C’è stata qualche incertezza all’inizio dell’anno ma il mercato si è conquistato un suo spazio, un suo valore, e lo sta mantenendo. Certo rispetto al primo semestre dell’anno il mondo è cambiato, basti pensare ai tassi di interesse. I chiari di luna e gli eventuali inasprimenti delle condizioni del credito da parte del canale bancario possono essere un’opportunità per canali alternativi o complementari rispetto a quello bancario. D’altra parte alcuni comparti come quello dei minibond con l’innalzamento dei tassi di interesse potrebbero essere messi in difficoltà. Quindi ci sono sia minacce che opportunità.

Le ragioni della crescita di queste modalità di investimento sono intatte?

L’esigenza delle Pmi di trovare canali di finanza alternativa è più che mai viva, non è cambiata molto la situazione da questo punto di vista negli ultimi anni. È un mercato che c’è e ha conquistato un suo spazio, ma riguarda ancora una percentuale molto piccola di imprese: quelle che potrebbero guardare a questo mercato sono molte di più. Stimiamo che quelle che finora si sono rivolte ai sei canali oggetto del rapporto, ovvero minibond, crowdfunding, invoice trading, direct lending, private equity e quotazione in Borsa su EuroNextGrowth Milan, in Italia sono qualche migliaio, potrebbero essere almeno decina di migliaia.

C’è un comparto che ha particolari prospettive di crescita?

Il direct lending, il credito da parte di fondi specializzati, anche perché è partito più recentemente. Certo ci sono pochi operatori specializzati sul mercato, sarebbe auspicabile ce ne fossero di più. C’era una spinta in questa direzione, ma negli ultimi tempi l’attenzione si è spostata su altri aspetti. Le imprese hanno difficoltà per l’aumento dei costi, quindi l’attenzione è stata un po’ catalizzata da altri fattori molto più contingenti, dal costo dell’energia a quello delle materie prime.

Ci sono settori dell’economia che sono maggiormente coinvolti?

Sicuramente il mercato apprezza molto i nostri fiori all’occhiello: la manifattura, il food, il turismo. Settori in cui l’Italia ha una leadership sono sicuramente in prima fila, molto apprezzati dagli investitori. Gran parte degli investitori sono italiani, fondi italiani, banche italiane, o soggetti pubblici o para-pubblici come Cassa depositi e prestiti, Banca europea degli investimenti, Fondo europeo degli investimenti. Gli investitori stranieri preferiscono tagli un po’ più grandi.

C’è una tendenza a spostarsi dal mero finanziamento a una consulenza nella gestione dei conti?

Dal punto di vista delle competenze finanziarie invece c’è molto da fare, perché finora tendenzialmente gli imprenditori si sono sempre affidati ai loro commercialisti, che al di là del credito bancario non sempre hanno competenze su temi di finanza alternativa. In tal senso un ruolo importante della finanza alternativa è quello di rappresentare per gli imprenditori anche una palestra per acquisire competenze su temi di mercato mobiliare o di rapporti con investitori non bancari, che finora non avevano.

IL 24 NOVEMBRE A MILANO L'ALT-FINANCE DAY

Una giornata dedicata alla finanza alternativa. È l’Alt-Finance Day, in programma il prossimo 24 novembre dalle 9.30 alle 12,30 al Palazzo Giureconsulti di piazza dei Mercanti a Milano, organizzato da Innexta in collaborazione con Unioncamere, Camera di commercio Milano Monza Brianza Lodi e School of Management del Politecnico di Milano. Dopo la presentazione del quaderno di ricerca “La finanza alternativa per le Pmi in Italia” redatta dal gruppo di ricerca del prof. Giancarlo Giudici, la seconda sessione sarà organizzata in tavoli ristretti di confronto su temi estremamente attuali quali i fattori Esg, l’equity crowdfunding ed il capital market, i minibond, l’open banking per le Pmi.

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