
6 minute read
ICE
by Economy
SE IL GIOCO SI FA DURO CI VOGLIONO LE SOFT SKILLS
Cresce la domanda da parte delle aziende di manager autonomi e capaci di gestire lo stress. Liuc risponde rinnovando il percorso dedicato alle competenze trasversali, che ridefinisce "professionali e personali"
Advertisement
di Riccardo Venturi
In una fase di crisi le aziende cercano più che mai non solo competenze hard, cioè tecniche e specifiche, ma critica, quella di gestire lo stress, così come di parlare e argomentare in pubblico con efficacia». «Abbiamo inserito nel percorso moduli anche soft, quelle abilità relazionali e com- ad hoc sulla tolleranza allo stress» mette in portamentali che preparano al lavoro e più in evidenza Tarlazzi, «un aspetto la cui importangenerale alla vita. Da oltre 15 anni Liuc dedica za emerge con evidenza tanto dall’analisi della un percorso proprio alle competenze trasver- letteratura quanto dal dialogo con il mondo del sali, che nell’anno accademico 2022/23 ha una lavoro: le continue crisi in cui ci imbattiamo e formula rinnovata e aggiornata rispetto al pas- la complessità di una società sempre più globasato, e prende il nome di Pro – Professional le innalzano le sfide. I nostri studenti debbono and personal skills development. «Il punto sviluppare alcune abilità ulteriori, la capacità di partenza è per la Liuc, come sempre, il rap- di essere non solo flessibili di fronte alle comporto con le aziende» plessità ma anche respiega Luigi RondaPER SVILUPPARE IL PENSIERO CREATIVO attivi». nini, responsabile del GLI STUDENTI SI SFIDANO NELLE LIUC INNOVATION OLYMPICS, CERCANDO Proprio le sfide di uno Career service della IDEE INNOVATIVE PER UN'AZIENDA REALE scenario complesso riLiuc e coordinatore dei chiedono da parte dei moduli facoltativi del percorso Pro, «un con- giovani candidati un equilibrio che dalla sfera tatto quotidiano, per offrire tante opportunità professionale tende a estendersi anche a queldi stage e occupazione ai nostri studenti, ma la privata, e quindi alla vita intera. «Abbiamo anche incontri periodici fra i vertici della Liuc, i voluto anche un altro modulo, quello del self docenti e i recruiters delle aziende, che ci con- awareness, che mira ad aumentare la consentono di adeguare la nostra offerta formativa sapevolezza di se stessi da parte dei ragazzi» al mercato del lavoro». «Cambia anche la strut- spiega Rondanini, «che è importante perché tura del percorso stesso, con una serie di mo- conoscersi meglio significa anche indirizzarsi duli destinati a tutti gli studenti e altre attività verso opportunità lavorative e di carriera più elettive rivolte a chi desidera approfondire» gli in linea con le proprie caratteristiche, e quindi fa eco Davide Tarlazzi, coordinatore dei mo- avere un output migliore in terduli obbligatori del percorso Pro. mini di performance». Le imprese sottolineano da anni l’importanza La stessa scelta di definire quedelle competenze trasversali, anche a seguito dei cambiamenti imposti dalla pandemia prima e dalla crisi energetica e bellica poi. «Quello che emerge è una richiesta di Davide Tarlazzi, autonomia da parte del candidato» coordinatore rimarca Rondanini, «che dev’essere moduli obbligatori percorso Liuc Pro capace di interagire con l’ambiente in cui opera, sapersi integrare nel gruppo di lavoro, avere quindi doti relazionali; la capacità di pensare in maniera

LUIGI RONDANINI, RESPONSABILE CAREER SERVICE LIUC
ste abilità non più “soft” ma “professionali e personali” indica una traiettoria di più largo spettro. «Le competenze hard restano fondamentali, possederle è la conditio sine qua non per lo sviluppo del proprio percorso professionale» precisa Tarlazzi, «ma ormai tanto l’esperienza quanto la letteratura concordano sul fatto che anche le abilità comportamentali legate alla personalità sono un fattore di successo sul lavoro. Chiamarle professionali e personali fa compiere questo ulteriore passaggio: quando si possiedono, esse vengono espresse tanto nel contesto lavorativo che nella sfera privata». Un’altra qualità richiesta in maniersa crescente dalle aziende ai candidati è quella di essere portatori di un pensiero creativo. «Proprio per sviluppare questo tipo di pensiero sviluppiamo un’attività che si chiama Innovation Olympics» aggiunge Rondanini, «che prevede una sfida di 10 settimane tra studenti sulla base di una richiesta di innovazione che proviene da un’azienda reale. Un modello americano che abbiamo importato da qualche anno a questa parte in collaborazione con una società di consulenza, che permette alle aziende di portare a casa idee valide e magari qualche candidato emerso durante la sfida».
L'ECOSISTEMA INTELLIGENTE CHE CAMBIERÀ IL PAESE
Con la sua infrastruttura in fibra ottica fra le più estese e capillari d'Italia, Retelit è uno dei nostri top player Ict in grado di offrire soluzioni e servizi digitali molto innovativi sia alle aziende che alla pubblica amministrazione
di Vincenzo Petraglia

LA FORTE CRESCITA DI RETELIT HA RICEVUTO UN'ULTERIORE SPINTA DALL'ACQUISIZIONE DA PARTE DEL FONDO ASTERION
MAI COME IN QUESTA FACE STORICA TEMI QUALI CYBERSECURITY, GESTIONE DEI DATI, SVILUPPO DI PIATTAFORME CLOUD SONO STATI COSÌ ATTUALI. TANTE COSE SONO ANCORA IN PROGRESS E STANNO ANCORA CAMBIANDO E GLI SCENARI CHE CI ATTENDONO RISERVANO NUOVE OPPORTUNITÀ MA ANCHE NUOVE INCOGNITE. Ne abbiamo parlato con Roberta Neri e Federico Protto, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Retelit, realtà molto innovativa che opera proprio in questi ambiti con oltre 600 dipendenti e più di 14mila clienti, 19 data center di proprietà (di cui 18 in Italia e uno in Austria), 16mila chilometri di fibra ottica installati e 12.842 siti connessi in Italia. E 180 milioni di euro di fatturato nel 2021 con una crescita esponenziale negli anni (nel 2014 registrava un fatturato di 40 milioni) e una previsione 2022, anche grazie all'integrazione con Irideos, di quasi 400 milioni. di data center distribuiti a livello nazionale) e a competenze maturate in ambito digitale, oggi siamo un player chiave nel panorama Ict in Italia con un posizionamento distintivo. La nostra offerta è focalizzata sul mondo delle aziende e della pubblica amministrazione, su cui siamo ormai il terzo player italiano e va dall’infrastruttura alla gestione del dato; possiamo guidare i nostri clienti nei loro progetti di trasformazioni digitale, affrontando insieme le sfide di un ecosistema sempre più interconnesso e intelligente. Da società puramente infrastrutturale, Retelit si è trasformata in una società di servizi, che include i gestionali a supporto dell’attività aziendale, i servizi di cybersecurity e gestione del dato e lo sviluppo di piattaforme cloud che rendono possibile la gestione dei dati in modo distribuito. Guardiamo allo sviluppo infrastrutturale del Paese e delle aziende offrendo, come facciamo da vent'anni, connettività veloce e sicura, e abilitiamo l’atterraggio di cavi sottomarini per garantire servizi di trasporto dati a tutta l’Europa. La recente acquisizione da parte del fondo Asterion sta dando ulteriore spinta a questo percorso di grande crescita.

Intanto quali sono i vostri punti di forza e cosa vi contraddistingue?
Roberta Neri: Grazie alla combinazione di asset di proprietà (una rete in fibra ottica capillare in Italia e nel mondo e un network
FEDERICO PROTTO E ROBERTA NERI
Quali sono gli ambiti in cui siete più presenti? E quali quelli verso i quali vi state aprendo?
Federico Protto: Aiutare le imprese e la pubblica amministrazione ad andare oltre la trasformazione digitale significa per Retelit accompagnarle in un percorso di crescita che consenta di gestire in modo sinergico le infrastrutture di rete, le piattaforme e i sistemi applicativi abilitando i progetti digitali sempre più innovativi e pervasivi. I settori in cui lavoriamo sono molteplici, ne cito alcuni su cui c’è una grande focalizzazione. Innanzitutto, la digitalizzazione dei processi del settore manifatturiero, attraverso la fabbrica intelligente, per efficientare le produzioni in tutte le loro fasi, accelerare il business e orchestrare le varie anime dell’azienda - dalla digitalizzazione delle linee di produzione, all’uso dei dati per creare interconnessioni efficaci tra i vari reparti, al fine di ottimizzare una serie di attività, la produzione, la gestione dei magazzini, il monitoraggio della catena produttiva, fino alla reportistica aziendale...