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TRA ME E TECH

ABBIAMO ADDOSSO I RIFLETTORI DEL MONDO E LA LEGISLATURA È COMINCIATA MALISSIMO

Veniamo tutti da una campagna elettorale burrascosa e disordinata, distorta dal condizionamento della legge elettorale che privilegia le coalizioni. Di qui gli andirivieni iniziali, le alleanze e le rotture repentine, che hanno provocato la sparizione delle argomentazioni programmatiche, sostituite da gesti identitari. Ha fatto in qualche modo eccezione il centrodestra, che da tempo si stava preparando ad esibirsi come solida coalizione insistendo molto su alcuni obiettivi programmatici – dalla flat-tax al superamento della Fornero, che oggi allarmano non poco la Commissione europea – e ha saputo soffocare nelle settimane preelettorali le pur accese polemiche interne rinviando ogni ridistribuzione di responsabilità a dopo la conta dei voti effettivi e non in base alle indicazioni, peraltro convergenti sul successo di Fratelli d’Italia, che provenivano dai sondaggi. Il risultato è stato quello previsto, ed ha sorpreso il rifiuto della Lega di prendere atto della sua ormai inarrestabile obsolescenza come forma politica separatista in un Paese che si orienta al nazionalismo. Che ci piaccia o no. Poi, finalmente, si sono aperte le Camere e i nuovi senatori e deputati sono entrati nell’emiciclo assieme all’immancabile gruppetto di inestinguibili dinosauri che superano ogni legislatura. Ci sarebbe mancata la rielezione di Antonio Razzi, l’ex senatore reso famoso da Crozza come Ignazio La Russa lo è stato da Fiorello. Un fenomeno incomprensibile. Ebbene: i nuovi eletti avevano appena preso posto sugli scranni che la coalizione di centrodestra si è frantumata mostrando la sua reale natura, ovvero quella di mero espediente elettorale. Nonostante la spaccatura tra la premier in pectore Giorga Meloni e Silvio Berlusconi, su cui torneremo

SEMBRA ESSERE INIZIATA UNA NUOVA ERA NELLA SPARTIZIONE DELLE CARICHE ISTITUZIONALI

tra un attimo, senza molta fatica sono stati eletti i due presidente di Camera e Senato con scelte personali che hanno cambiato l’immagine del nostro Paese a livello internazionale e in particolare agli occhi dell’Unione Europea, collocandoci molto più a destra di quanto non sia il popolo italiano, pur essendo questo Parlamento eletto democraticamente, e quindi rappresentandoci. Tra siparietti e “vaffa” si è consumata la rapida elezione di Ignazio La Russa, un politico noto per la sua incrollabile fede fascista. La cosa sorprendente è che La Russa è stato eletto senza i voti di Forza Italia, ma con l’aiuto di quelli, segreti, di poco meno di venti rappresentanti della opposizione , dunque di cosiddetti progressisti. Ora: sono innumerevoli le

Ignazio La Russa, neo-eletto presidente del Senato, all’incontro col presidente della Repubblica considerazioni di real politik che possono giustificare, togliattianamente, questo voto. Ma la questione in questo caso non è politica, è morale. Per un personaggio come La Russa semplicemente non si può votare, perché non è giusto, e per quell’incarico! La Russa, peraltro, ha dimostrato - se ce ne fosse stato bisogno - in apertura del suo discorso di investitura la sua vera natura, dichiarando di non aver preparato un discorso mentre leggeva i fogli scritti! Un particolare apparentemente trascurabile, che però lo definisce come un mentitore strutturale, cioè che mente per mentire, caratteristica che condivide con molti colleghi, con Berlusconi in testa. Con l‘elezione di Fontana alla Camera, si è poi iniziata una nuova era della distribuzione delle cariche istituzionali. Il veronese Fontana sembra uscito ieri da Trento, precisamente dal Concilio di Trento, per i toni e i contenuti delle sue posizioni e dello stesso discorso d’insediamento, che anzi aveva il merito di essere scritto dalla solita boutique, e non in latino con sottotitoli, come sarebbe stato più appropriato per alcuni passaggi di sapore medievale. Con lo stile e i criteri adottati per queste due scelte preliminari, il centrodestra ha dimostrato di volersi prendere tutto il prendibile: il che ci fa

ABBIAMO ADDOSSO I RIFLETTORI DEL MONDO E LA LEGISLATURA È COMINCIATA MALISSIMO

pensare con preoccupazione alle prossime 1500 nomine pubbliche, da rinnovare di qui al prossimo giugno, e che ci aiuteranno forse a capire il perché di quei voti progressisti a La Russa… Nel momento in cui scriviamo il Centrodestra sta discutendo se andare unito alla consultazione con il capo dello Stato per la formazione del governo, quindi come coalizione; o al contrario o diviso – ogni partito per conto suo - smentendo lo spirito stesso della coalizione, ma unica arma veramente forte nelle mani di una sgretolata Forza Italia. Resta però aperta

IL CORSIVO

la sfida della composizione del essere invece al centro del nuovo esecutivo, che non è mai programma: l’istruzione e stata tanto significativa come i beni culturali, forse i due in questo caso. Il governo che ministeri più importanti per il si profila segna una svolta, e ha nostro paese, che andrebbero addosso i riflettori del mondo. affidati a persone superlative. Per il momento si leggono Vorrei ricordare che uno dei solo cronache di trattative di motivi per cui il fascismo non spartizione delle poltrone. è precipitato nell’oblio è anche Si discute SI STANNO ACCAPIGLIANDO il fatto che in sui ministeri SU TUTTO, E C’È DA un momento di fondamentali PREOCCUPARSI PER LE illuminazione – Economia, PROSSIME 1500 NOMINE Mussolini Interni, Esteri – nominò ministro ma anche di quelli minori, da della Pubblica Istruzione quello per le disabilità a quello il filosofo Giovanni Gentile, per gli anziani. Si discute e ci si che attuò la più profonda accapiglia su tutto salvo che su ed efficace riforma della due ministeri che dovrebbero scuola della storia d’Italia e realizzò l’Enciclopedia Italiana, quei 39 volumi con voci che sono tuttora veri e propri importantissimi saggi, scritti da autori selezionati solo in base alla competenza, senza riguardo all’appartenenza politica o razziale e realizzata in tempi straordinariamente brevi, tempi che noi oggi non saremmo in grado neppure di immaginare. Il fatto che abbiamo fucilato Gentile sulla pubblica strada dovrebbe essere una lezione indimenticabile per questo Paese, almeno importante quanto è stata per la Spagna la fucilazione di Garcia Lorca.

IL DIRITTO ALL’OBLIO

Negli ultimi anni l’attenzione ai pazienti oncologici ha avuto una crescita esponenziale e si è congiunta ed integrata ai percorsi della cura medica. L’attenzione alla malattia si è amplificata a tutti gli aspetti della vita non solo durante ma anche dopo il percorso della malattia, quando la persona cerca di ritornare alla normalità, e si incammina sul percorso della guarigione piena o quantomeno tracciata dagli orizzonti del dopo cura, dal cosiddetto follow-up, recuperando i percorsi avviati, i progetti, i sogni. Questa proiezione è valida per tutti, ma soprattutto per i giovani pazienti che ne hanno subito con maggiore violenza l’onda d’urto. Riprendere gli studi o un percorso professionale appena avviato, installare o riannodare una relazione affettiva trasformandola in un rapporto di coppia, comprare un’abitazione, chiedere un finanziamento, pensare all’affido di un bambino o ad un’adozione sono tutte proiezioni plausibili e vitali per un giovane adulto soprattutto se questa persona è riuscita a vivere la malattia come una parentesi e non si è identificata negli effetti depressivi che il percorso della malattia puo portare con sé. Eppure queste proiezioni vitali e sacrosante possono rappresentare dei veri e propri ostacoli, delle penalizzazioni ingiuste e vincolanti con sovraccarichi di tipo non solo economico e finanziario m anche emotivo, umano, esistenziale. Un gorgo di ingiustizia e ad essere chiari di sopraffazione. Da alcuni mesi è nato un movimento civico animato da professionisti e studiosi, da operatori sanitari ed ex pazienti, da associazioni e da singoli cittadini che ha preso il nome di “Diritto all’oblio”. Occorre che le istituzioni finanziarie, giuridiche, economiche e sociali, le assicurazioni i garanti dei diritti dimentichino la malattia come requisito prioritario ed imprescindibile nella valutazione delle richieste delle persone che guardano con serenità al loro futuro. È una questione di giustizia oltre che di umanità, sensibilità, attenzione. Da questa vitale presa di coscienza è nato una percorso di sensibilizzazione a larghissimo raggio, sono state raccolte più di 100.000 firme che verranno presentate alla Presidenza della Repubblica. Occorre però che le suddette istituzioni se ne facciano carico nei fatti, nei percorsi, nelle delibere, affiancando la nuova coscienza delle persone che operano nella sanità e che sanno facendo nascere e crescere una fantastica comunità terapeutica in cammino di cui la nostra associazione fa parte con determinazione e convincimento. Economy è il nostro autorevole portavoce! di Giuliana Gemelli

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