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CONFPROFESSIONI

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BEPI KOELLIKER

BEPI KOELLIKER

Lavoratori autonomi, coniugare tutele e sviluppo

Il neo ministro del Lavoro riparte dalla legge 81/2017. Digitalizzazione, aggregazioni tra professionisti e rafforzamento dell’Iscro le priorità di Confprofessioni al tavolo del ministro Marina Calderone

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di Giovanni Francavilla

Welfare, sportelli del lavoro autonomo, ammortizzatori sociali; ma anche competitività, aggregazioni tra professionisti ed equo compenso. A distanza di cinque anni dal varo della legge n. 81/2017 comincia a prendere forma il “tavolo del lavoro autonomo”. È una delle prime iniziative messe in campo dal ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone, che nelle scorse settimane ha incontrato i rappresentanti di ordini, casse di previdenza e associazioni professionali con l’intento di «cogliere le sfide di questo tempo e di come rispondere con soluzioni pragmatiche alle tante sollecitazioni in atto - ha affermato il Ministro - e lavoriamo per obiettivi e su aspetti concreti, dando attuazione a quel tavolo per gli autonomi previsto dalla legge n. 81/2017: un punto di partenza per ripensare il rapporto delle professioni con le istituzioni e la collettività». Dopo tante promesse e buone intenzioni rimaste sulla carta, sembra dunque arrivato il momento di riaprire il cantiere del jobs act degli autonomi. Non sarà un lavoro facile, perché rispetto a cinque anni fa il contesto sociale ed economico in cui si muovono i liberi professionisti si è ulteriormente deteriorato. La pandemia prima e la crisi energetica oggi hanno ridotto significativamente i redditi professionali e alcune misure messe in campo dai precedenti governi hanno aumentato le distanze tra lavoratori autonomi e dipendenti, soprattutto nell’ambito del welfare e delle tutele. L’agenda del ministro Calderone si muove tra la necessità di implementare le misure a sostegno del lavoro professionale e, al tempo stesso, l’urgenza di assicurare strumenti adeguati per rendere gli studi professionali più attrattivi e competitivi: un’impostazione accolta favorevolmente dal presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, che ha partecipato al primo round del tavolo. «Nell’ambito del welfare e delle tutele occorre intervenire su numerosi campi», sostiene Stella, «dal rafforzamento dell’Iscro che rappresenta il

NELL'AMBITO DEL WELFARE E DELLE TUTELE OCCORRE INTERVENIRE SU DIVERSI FRONTI

DA SINISTRA: GAETANO STELLA, MARINA CALDERONE E DARIO MONTANARO

primo vero ammortizzatore sociale per autonomi e partite Iva al corretto funzionamento degli sportelli del lavoro autonomo che non sono mai decollati». Per quanto riguarda l’indennità straordinaria di continuità reddituale ed operativa ai lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata Inps, le prime proposte emerse al tavolo del ministro del Lavoro vanno nella direzione di una riduzione dell’aliquota contributiva da versare all’Inps e di una revisione dei requisiti di accesso all’indennità, mentre sul fronte del welfare si discute sull’eliminazione della doppia imposizione che grava sulle casse di previdenza private, sul rapido iter parlamentare dell’equo compenso e sulla deducibilità dei contributi versati per l’assistenza sanitaria integrativa, misure sostenute da Confprofessioni che porterebbero a un riallineamento tra lavoro dipendente e professionale. In un tessuto professionale caratterizzato dal sottodimensionamento degli studi e da un profondo gap competitivo rispetto alle imprese, le carte da giocare per rilanciare la competitività del settore professionale puntano su due direzioni. «Il punto di partenza è la digitalizzazione» sottolinea Stella. «Nel Pnrr vengono destinate ingenti risorse per le imprese e per la Pubblica Amministrazione, ma nulla per le libere professioni. In una prospettiva di revisione del Piano sarebbe opportuno prevedere un apposito capitolo per la digitalizzazione delle professioni». Il pieno sviluppo delle tecnologie digitali negli studi professionali dev’essere tuttavia accompagnato da una profonda revisione delle norme tesa a favorire i processi aggregativi tra professionisti, anche rilanciando il modello delle Stp. In questo ambito, le proposte avanzate da Confprofessioni puntano verso la neutralità fiscale del passaggio da uno studio monoprofessionale a società tra professionisti, e la rimozione del vincolo della doppia contribuzione integrativa sulle prestazioni rese da professionisti soci di Stp.

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