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BANCHE POPOLARI

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BEPI KOELLIKER

BEPI KOELLIKER

LE BANCHE POPOLARI, PRESIDIO DI TENUTA SOCIALE

In tempi di crisi emerge il valore della presenza sul territorio e della conoscenza diretta di imprese e famiglie. Una garanzia per intercettare le esigenze e adattarsi agli scenari in evoluzione, favorendo l'inclusione finanziaria

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di Giuseppe De Lucia Lumeno*

«L a tutela e la valorizzazione del risparmio assumono oggi un significato particolare». Lo ha recentemente ricordato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La particolarità è senza dubbio frutto di questa fase economica incerta e di una situazione sociale preoccupante. Negli ultimi 15 anni – dati Istat - il numero di persone in povertà assoluta è quasi triplicato, raggiungendo il record di 5,6 milioni: il 9,4% della popolazione, un italiano su dieci e di questi 1,4 milioni sono minori. Dati destinati a peggiorare a causa di inflazione e aumento dei tassi di interesse. Per questo il risparmio svolge un ruolo sempre più importante e di conseguenza le banche, in particolare quelle del territorio, diventano un vero e proprio presidio di tenuta economica e sociale. Come in ogni situazione di difficoltà, il risparmio è oggetto di spinte contrastanti e incide sia sui comportamenti delle famiglie sia sulle scelte aziendali a cominciare da quelle delle Pmi. Da un lato aumenta l’atteggiamento precauzionale dovuto all’incertezza sulle prospettive economiche del prossimo futuro, dall’altro, al contrario, la pressione sui prezzi ne riduce la naturale e storica propensione. Entrambe queste spinte rendono evidente l’importanza della funzione del risparmio: messa in sicurezza rispetto alle incertezze del domani, immediata soluzione per affrontare quelle dell’oggi. Ma il risparmio è anche una risorsa per l’intero sistema economico, è un'utile condizione anche per rompere la spirale crisi economica-aumento dei prezzi. In questo quadro,

COME HA AFFERMATO MATTARELLA, LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE DEL RISPARMIO ASSUMONO OGGI UN SIGNIFICATO PARTICOLARE le banche svolgono un ruolo centrale relativamente al risparmio, sia per l’allocazione all’attività produttiva e agli investimenti, sia rispetto alla raccolta. Un ruolo riconosciuto e certificato ripetutamente anche dal Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco. Le Banche Popolari e del territorio, poi, oltre a garantire con la propria presenza la “biodiversità” del sistema, rendono effettivo il relationship banking, un aspetto che, in tempo di crisi, come è facile immaginare, diventa elemento prezioso. La prossimità e la conoscenza diretta di famiglie e imprese, rende infatti queste banche particolarmente capaci di intercettare le diverse esigenze, adattarsi agli scenari in evoluzione, favorire l’inclusione finanziaria. Un ruolo sociale, oltre che economico, anche di sostegno al risparmio e che contrasta la “desertificazione bancaria” dei territori, attraverso il presidio di luoghi in cui la presenza bancaria potrebbe diradarsi, con una diversa, più avanzata e più efficace presenza sull’intero territorio nazionale. Il sistema bancario, anche perché svolge un ruolo positivo nello stimolo e nella gestione del risparmio, va valorizzato affrontando le criticità e le richieste di interventi utili a renderlo più efficace. Il Presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, ha recentemente chiesto che gli investimenti del risparmio a medio e lungo termine in Italia siano tassati meno delle

GIUSEPPE DE LUCIA LUMENO

operazioni speculative a breve o brevissimo termine, anche tenendo conto che nell’Unione Europea l’uniformità fiscale è ancora lontana. Occorre poi, e al più presto, recepire in Italia le nuove misure a sostegno delle imprese autorizzate dall’Ue, per rendere più sostenibili i debiti e prolungare le garanzie sui prestiti alle aziende. Sarebbe infine necessaria l’introduzione di una forma di sussidiarietà fiscale che liberi risorse da mettere a disposizione delle comunità, riconoscendo una progressiva riduzione del carico tributario come richiesto dal Presidente dell’Acri Francesco Profumo per le Fondazioni di origine bancaria ma anche per altri soggetti, come ad esempio le Banche Popolari Cooperative. Si tratterebbe, in altre parole, di un auspicabile e generale riconoscimento, laddove si riscontrino alcune condizioni come capacità, efficienza e radicamento territoriale, della possibilità che lo Stato rinunci a una quota di tassazione lasciando al privato le risorse necessarie per produrre un maggiore impatto diretto sui territori. Né più né meno di quanto previsto dal principio di sussidiarietà dell’articolo 118 della Costituzione. C’è un altro piano che va considerato come essenziale nell’analisi del sistema bancario. Da oltre un ventennio l’economia globalizzata, colpita da ripetute crisi, impone che l’analisi delle prospettive avvenga su una dimensione di pari livello. Questa crisi, come quelle precedenti, produce i suoi effetti su un piano mondiale e con una interconnessione globale dei soggetti. Il credito popolare italiano, ben consapevole di questo, è da numerosi anni parte attiva della cooperazione bancaria internazionale che opera appunto su una dimensione globale come testimonia la sua diffusione nel mondo. Una realtà che è un punto di forza dell’intero sistema bancario grazie a oltre 230 mila istituti, a 524 milioni di soci e a 820 milioni di clienti, 9.700 miliardi di euro di raccolta e 7.700 miliardi di euro di impieghi, pari rispettivamente al 13 e al 8% del Pil mondiale. Un sistema in espansione con la missione di coniugare innovazione e tecnologia con servizi e modalità personalizzati, sempre ponendo al centro la persona. L’Associazione Nazionale fra le Banche Popolari sta operando da diversi anni su questa scala e, in un progetto di intensificazione dei rapporti internazionali con realtà di tutti i continenti, continua ad allargare le proprie collaborazioni internazionali. Ultima, in ordine di tempo, la partnership con la Credit Union League di Hong Kong (Culhk), realtà operante in un contesto fortemente dinamico e in espansione, componente del Consiglio mondiale delle unioni di credito e dell'Associazione della Confederazione asiatica delle unioni di credito. La dimensione territoriale del sistema delle banche popolari può e deve rafforzarsi nella sua dimensione internazionale e in un clima di fiducia, indispensabile per sostenere la resilienza, per la ripresa dello sviluppo e dell’occupazione. La rinnovata e proficua collaborazione tra istituzioni pubbliche e organizzazioni del sistema creditizio - Abi,

Acri, Associazione fra le Banche Popolari

– dimostra che è possibile dare seguito all’auspicio del Presidente della Repubblica di una «responsabilità accresciuta per rafforzare la resilienza di individui e imprese, specie del tessuto medio-piccolo».

SI DEVE INTRODURRE UNA FORMA DI SUSSIDIARIETÀ FISCALE CHE LIBERI RISORSE PER LA COMUNITÀ

NUMERI E STORIA: LA FORZA DELLE BANCHE POPOLARI

L’Associazione Nazionale fra le Banche Popolari conta 54 banche associate; 186 società finanziarie e strumentali; 256 corrispondenti; 3.793 sportelli, 500.000 soci; 6.500.000 clienti; 36.000 dipendenti; 213 miliardi di euro di attivo. Nasce nel 1876 per assistere le Banche Popolari nello sviluppo di un’identità forte e organica della Categoria basata sul concetto di localismo come valorizzazione del territorio, impegno sociale e supporto alle Pmi e alle famiglie. Tra i compiti dell’Associazione rendere partecipe la Categoria dei cambiamenti e delle innovazioni del panorama bancario rimanendo ancorata alla sua vocazione originaria e mantenere relazioni strategiche con le maggiori istituzioni di riferimento del Paese, del contesto comunitario e internazionale. Collabora con numerose realtà analoghe presenti oltre che in Europa anche nel Nord e Sud America, in Asia e in Africa. Nel 2021, i flussi di nuovi finanziamenti alle Pmi, dalle Banche italiane del Credito Popolare, sono stati 36 miliardi di euro e quelli alle famiglie, per i mutui, 15 miliardi. Oltre 100 i milioni destinati ad attività di beneficenza in campo sanitario, culturale e sociale: risorse provenienti dai territori e che a essi ritornano in un processo virtuoso che rafforza la solidità del legame con le comunità.

*Segretario Generale, Associazione Nazionale fra le Banche Popolari

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