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HERA

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BEPI KOELLIKER

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Un altro tassello nel puzzle dell'economia circolare

Grazie alla nuova partnership del Gruppo Hera con la società modenese Acr nasce il primo operatore nazionale nelle attività di bonifica e global service

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di Franco Oppedisano

TOMASO TOMMASI DI VIGNANO, PRESIDENTE ESECUTIVO DEL GRUPPO HERA

Un passo fondamentale nella gestione del trattamento dei rifiuti industriali, un ulteriore tassello per rispondere alle sfide dell’economia circolare. La nuova partnership del Gruppo Hera con Acr chiude un cerchio. La multiutility emiliano-romagnola, tramite la controllata Herambiente Servizi Industriali (Hasi), ha infatti sottoscritto nelle scorse settimane un accordo vincolante che prevede l’acquisizione del 60% della società modenese, una delle maggiori realtà italiane nel settore delle bonifiche, nel trattamento di rifiuti industriali, nel decommissioning e nei lavori civili legati all’oil&gas. Nella nuova società confluiranno alcune attività di bonifica e global service di Hasi per dar vita al primo operatore nazionale di questo settore. Il Gruppo Hera rafforza così ulteriormente il proprio primato nel settore ambiente, potendo ora contare sull'elevata capacità operativa, il time to market nei servizi e l’importante parco macchine e attrezzature di Acr, già attiva in oltre 100 siti di bonifica con più di 450 dipendenti e, tra i propri clienti, i maggiori player nel settore oil&gas. «Con questa nuova operazione» ha spiegato Tomaso Tommasi di Vignano, presidente esecutivo del Gruppo Hera «mettiamo a sistema le eccellenze e i punti LA PARTNERSHIP ANTICIPA di forza di due priIL RAGGIUNGIMENTO DELL'OBIETTIVO NELLE ATTIVITÀ DI BONIFICA marie realtà che, in- FISSATO NEL PIANO INDUSTRIALE sieme, si completano sinergicamente per rispondere in maniera sempre più performante e capillare alle esigenze delle aziende, in particolare quelle con grandi stabilimenti industriali dove è necessario trattare anche complesse tipologie di rifiuti, sia solidi che liquidi. In uno scenario sempre più complesso, caratterizzato nel settore ambiente da carenze infrastrutturali e da un’elevata frammentazione, il nostro gruppo continua a investire dando seguito al proprio percorso di crescita, sia in termini dimensionali sia in termini di sostenibilità ed economia circolare, che negli ultimi dieci anni ci ha consentito di raddoppiare la base clienti». Il Gruppo Hera, attraverso la controllata Hasi, tratta ogni anno 1,3 milioni di tonnellate di rifiuti industriali in 18 siti polifunzionali. L’integrazione delle nuove piattaforme di Acr con l’attuale dotazione impiantistica della multiutility aumenterà la capillarità delle soluzioni di prossimità nei territori storicamente serviti, migliorando efficienza e qualità dei servizi alle imprese. La nuova partnership, pertanto, è in linea con l’orientamento strategico del Gruppo Hera che con le sue attività mira sempre a garantire ritorni positivi e benefici economici per i propri clienti ma anche per le realtà locali. «Questa partnership senza precedenti» ha detto ancora Tomaso Tommasi di Vignano «raggiunge due finalità molto sfidanti: da un lato anticipa il raggiungimento dell’obiettivo nelle attività di bonifica fissato nel piano industriale del Gruppo, dall’altro rafforza la nostra presenza sull’intero territorio nazionale. Per le aziende è sempre più impellente la necessità di adeguarsi ai cambiamenti legislativi e il contesto di mercato necessita il coinvolgimento di manodopera altamente specializzata per garantire che le attività avvengano in modo sicuro, efficiente, e, al contempo, sostenibile per l'ambiente. Come Gruppo Hera, grazie alle nostre controllate e alle partnership che negli anni abbiamo realizzato con altre realtà, desideriamo porci come partner per le imprese, per supportarle con le nostre competenze e rendere più sostenibili i loro processi». L’accordo con Acr è l’ultimo passo di un percorso di crescita iniziato con la nascita del Gruppo Hera vent’anni fa che l’ha portato a

essere il primo operatore a livello nazionale nel settore ambiente con un centinaio di impianti certificati e all’avanguardia. Anche nel quinquennio 2020-2025 il Gruppo prevede di investire oltre un miliardo di euro nella filiera ambiente per dare risposte efficaci alle necessità dei territori, per quanto riguarda i rifiuti sia urbani sia industriali. Questi ultimi equivalgono a circa 80% dei rifiuti complessivamente prodotti nel Paese, e l’impegno di Hera rappresenta un servizio fondamentale all’intero comparto produttivo a cui fornisce competenze qualificate e infrastrutture in grado di trattare ogni tipologia di rifiuti. Che per la multiutility devono essere visti come risorsa, non come scarto. È il caso, ad esempio, della produzione di biometano dalla frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata, che oggi avviene nell’impianto di digestione anaerobica a S. Agata Bolognese, fiore all’occhiello della multiutility. Entro il 2030 Hera prevede di quadruplicare la produzione di questo combustibile 100% rinnovabile, toccando quota 30 milioni di metri cubi all’anno, anche grazie all’avvio nel 2023 di un ulteriore impianto nel modenese attraverso la newco Biorg, nata dalla partnership con Inalca del Gruppo Cremonini. L’impianto sarà dotato delle più avanzate tecnologie per la trasformazione di rifiuti organici e reflui agroalimentari in biometano, con l’obiettivo di una produzione attesa, a regime, di 3,7 milioni di metri cubi all’anno, che verranno immessi nella rete gas e restituiti al territorio per l’utilizzo in autotrazione. Ogni anno verrà risparmiato l’uso di combustibile fossile per circa tremila Tep (tonnellate di petrolio equivalente) e saranno evitate emissioni di CO2 in atmosfera per circa settemila tonnellate. Per la promozione dell’economia circolare per il Gruppo Hera riveste un ruolo centrale anche la controllata Aliplast, tra i principali operatori nel riciclo e rigenerazione di materiali plastici che tratta 100.000 tonnellate all’anno. La multiutility conta di arrivare nel 2030 a incrementare del 150% i volumi di plastica riciclata rispetto al 2017, aumentando la capacità degli impianti dedicati al trattamento delle plastiche flessibili (Pet e Ldpe) e incrementando la clientela internazionale servita. Nell’ottica di ampliare ulteriormente il proprio raggio di azione, Aliplast sta anche entrando anche nel segmento delle plastiche rigide, con la realizzazione entro il 2024 di un impianto nel modenese per la produzione di polimeri riciclati di alta qualità, rendendo sostenibili così anche settori come l’informatica e l’elettronica di consumo che fino ad oggi usano plastiche vergini. La green revolution di Hera passa, quindi, anche attraverso la realizzazione di nuovi impianti innovativi per il riciclo di rifiuti speciali: ne è un esempio quello in corso di realizzazione, sempre in Emilia-Romagna, per la produzione di fibra di carbonio recuperata, primo impianto di questo genere in Europa. L’obiettivo è quello di rigenerare un materiale sempre più richiesto in settori come automotive, aerospaziale, nautica o arredo, per la sua leggerezza e resistenza. I vantaggi sono sensibili: l’impatto ambientale complessivo di questa nuova soluzione tecnologica sarà infatti inferiore del 50% a quello delle modalità di trattamento e smaltimento comunemente adottate per questo materiale. Una realtà come il Gruppo Hera, che gestisce servizi essenziali per la vita dei cittadini, svolge dunque un ruolo fondamentale, in prima linea al fianco di aziende e istituzioni per favorire la transizione ecologica. Tutti i progetti del Gruppo Hera vanno infatti in un’unica direzione: promuovere sostenibilità ambientale ed economia circolare, favorendo la crescita dell’azienda e, allo stesso tempo, generando valore e ricadute positive per territori.

LA MULTIUTILITY AVVIERÀ A INIZIO 2024 IL PRIMO IMPIANTO IN EUROPA PER LA PRODUZIONE DI FIBRA DI CARBONIO RECUPERATA

La sede bolognese del Gruppo Hera

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