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INTOO
by Economy
Nuovi ruoli cercansi per "vecchi" lavoratori
Gli over 55 costituiscono il 20% della forza lavoro in Italia. Occorre una nuova sinergia aziende-persone che consenta di mantenere la competitività delle une e la spendibilità delle altre
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di Paola Belli
Icinquantenni al lavoro, in 10 anni, sono aumentati di quasi 2,7 milioni e oggi gli over 55 costituiscono il 20% della forza lavoro in Italia. Sostenere il passaggio a nuovi ruoli attraverso la mobilità interna e sviluppare una condivisione interaziendale di competenze chiave sono due esempi per fare retention dei talenti senior e garantire il passaggio di know-how, patrimonio dell’impresa. È la visione di Intoo, la società di Gi Group Holding leader in Italia nei servizi di sviluppo e transizione di carriera, che ha mappato le competenze chiave degli over 55 e i ruoli dove questi possono essere impiegati. «La vera sfida HR oggi sta nella capacità di dare sempre alle persone la possibilità di svolgere il ruolo che per esperienza, attitudini e ingaggio sono più adatte a ricoprire, anche attivando progetti di internal mobility», spiega Cetti Galante, Ceo di Intoo. «Con questa flessibilità è possibile valorizzare le competenze presenti in azienda, che nelle persone senior sono spesso chiave per affrontare le nuove sfide, perché non è questione di età, ma di mindset. È una modalità di gestione del capitale umano attenta alle persone e allo stesso tempo al know-how dell’impresa di cui gli over 55 sono spesso i maggiori detentori». Così, secondo Intoo, un over 55 può: diventare un mentore per figure più junior o per il successore nel ruolo identificato con il giusto anticipo; lavorare su progetti innovativi (ad esempio, implementando attività e processi inerenti il welfare); avviare startup su business nascenti dell’azienda; lavorare su progetti di sviluppo organizzativo riguardanti singole funzioni o interi siti; partecipare a programmi di inclusion che facilitino la collaborazione tra generazioni portando l’esperienza e la conoscenza del metodo e acquisendo allo stesso tempo competenze in ambito digitale (reverse mentoring); aderire a percorsi di mobilità interna; svolgere
CETTI GALANTE una stessa funzione per più realtà (in modalità fractional), in caso di competenze verticali o manageriali molto spiccate. Preservare il know-how dell’impresa e pianificare con cura i tempi per trasferirlo correttamente è infatti fondamentale per evitare di mettere a rischio la competitività aziendale; specie in settori con importante presenza di ruoli ad alto contenuto specialistico, tecnico e scientifico, come il farmaceutico, l’automotive, il finance, l’assicurativo, la cantieristica, l’aeronautica, lo shipping. I succession plan in questi casi sono fondamentali. «Per le imprese è il momento di cogliere la sfida e la cultura della long-term employability, ovvero della lettura continua delle competenze dei dipendenti, valutando anche quelle non agite nel ruolo attuale», sottolinea Alessandra Giordano, diretPER LE IMPRESE È NECESSARIA tore Employability e LA LETTURA CONTINUA DELLE COMPETENZE DEI DIPENDENTI Career Development COMPRESE QUELLE NON AGITE di Intoo. «In questo modo si stimola la popolazione a esprimere al meglio tutte le skill possedute, avendo sempre più spesso la possibilità di trovare nuovi fit su ruoli in evoluzione all’interno dell’azienda, senza ricorrere all’esterno. Al tempo stesso è fondamentale che il singolo si adoperi per mantenersi employable impegnandosi su tre cardini principali: la consapevolezza riguardo la propria professionalità e le skill differenzianti, la responsabilità di agire per ridurre i gap e per gli opportuni miglioramenti e rafforzamenti a livello personale e professionale, facendosi carico della propria crescita e del proprio sviluppo e, infine, la proattività nel mettere in atto le azioni necessarie a ritrovare la rispondenza ai nuovi bisogni e ai valori dell’azienda. Fondamentale, quindi», conclude Alessandra Giordano, «accogliere progetti di mobilità interna e di cambiamento, a qualunque età, chiedendosi anche quali competenze maturate nella vita personale potrebbero essere riportate nel lavoro. La discontinuità è la cifra del mercato con cui convivremo sempre più e occorre essere sempre aperti e dinamici, accogliendo il cambiamento ALESSANDRA GIORDANO ed esplorando nuove strade».
