
6 minute read
CRÉDIT AGRICOLE
by Economy
L'INNOVAZIONE PROSPERA NEL «VILLAGGIO» GLOBALE
Baricentri della contaminazione tra grandi corporate, giovani imprese, investitori e facilitatori, i tre Le Village by Crédit Agricole di Milano, Parma e Padova sviluppano le vocazioni del territorio. Ecco come
Advertisement
di Franco Oppedisano
Non c’è due senza tre. Specie se le prime esperienze si sono rivelate un successo. Per questo a fine settembre è stato inaugurato ufficialmente in piazza Zanellato a Padova Le Village by Crédit Agricole Triveneto, il terzo acceleratore di innovazione avviato dal Gruppo in Italia. Si tratta di un grande hub dell’innovazione dotato di 140 postazioni di lavoro con dotazioni tecnologiche all’avanguardia, sale riunioni, spazi comuni collaborativi e una simbolica ‘piazza’, autentico baricentro di quella contaminazione tra grandi corporate, giovani imprese, investitori e facilitatori che caratterizza la vita nel villaggio. Sui 1.800 metri quadrati di superficie del Village trovano spazio 34 startup che, inserite in un ecosistema aperto agganciato a una rete internazionale, hanno il supporto di 18 aziende partner e di 46 abilitatori. Quella di Padova è una formula già ben rodata nei due Village by Crédit Agricole di Parma e di Milano, ciascuno nato con una vocazione specifica e focalizzato su settori chiave per i propri territorio: food, agricoltura, agroindustria per Parma e fashion, design, future mobilty per Milano, con il filo rosso del fintech che rappresenta un settore cardine per l’innovazione del Gruppo. Il focus di Le Village by Crédit Agricole Triveneto sono, invece, gli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e ospita startup che operano su uno o più di tali settori, con particolare attenzione per sei di questi target: salute e benessere, acqua pulita e igiene, energia pulita e accessibile, innovazione e infrastrutture industriali, città e comunità sostenibili, consumo e produzione responsabili. Le Village By Crédit Agricole Milano, inaugurato nel 2018, conta oggi 60 startup e ha visto recentemente l’ingresso di sei nuove aziende senta oggi uno degli ecosistemi d’innovazione di riferimento in Emilia-Romagna. Nei primi sei mesi del 2022 Le Village Crédit Agricole di Parma ha contribuito al lancio di “Call4Digital”, la prima call for startup su scala nazionale dedicata a Crédit Agricole Italia, a cui si sono candidate oltre 80 startup con sedi in diversi Paesi del Mondo. A maggio 2022 Le Village Crédit Agricole di Parma, in sinergia con Crédit Agricole Italia, ha creato la “Startup Area” a Cibus in cui sono state ospitate oltre 40 aziende italiane ed internazionali, dando loro l’opportunità di chiudere accordi con nuovi clienti e investitori. Grazie alle proprie reti di partner, università, abilitatori pubblici e privati, tutti e tre i Village offrono un’ampia gamma di servizi come accelerazione d’impresa: mentoring, formazione, matching con corporate, finanziamenti e fundraising, networking con investitori e corporate, supporto all’internazionalizzazione e corporate innovation. Concretamente, le startup presenti nei Village italiani hanno raccolto 13 milioni di euro nel 2021 e 19 milioni
nel suo ecosistema, che annovera 38 aziende partner e 47 abilitatori, di cui 13 internazionali, 29 mentor e 40 investitori. In occasione del suo quarto anniversario dall’apertura, Le Village by Crédit Agricole Milano ha organizzato “Innov’ability”: la serata evento dedica-
ta a innovazione e sostenibilità, dove grandi aziende e startup hanno presentato i loro progetti virtuosi e innovativi per aggiudicarsi il titolo di realtà più sostenibile a livello sociale e ambientale. Durante l’anno è stata, inoltre, organizzata la seconda innovation expedition del 2022, una quattro giorni all’insegna dell’innovazione e dei trend futuri, questa volta in Israele, a cui ha partecipato la cosiddetta “startup nation” con la delegazione dei partner Crédit Agricole Italia e i Village by Crédit Agricole Triveneto e Parma. Quest’ultimo, con 45 startup, 21 partner e 28 abilitatori rappre-
LE STARTUP PRESENTI NEI VILLAGE ITALIANI HANNO RACCOLTO 13 MILIONI DI EURO NEL 2021 E 19 NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2022

A sinistra, un interno di Le Village Crédit Agricole Triveneto. Sotto, un evento in quello di Milano. Nella pagina accanto, l'ingresso del Village di Parma

nei primi nove mesi di quest’anno. Inoltre, lo scorso anno hanno fatturato complessivamente 50 milioni di euro e nel 2022 hanno firmato 21 accordi di collaborazione con le aziende partner. A oggi Crédit Agricole ha aperto nel mondo 43 Village (prevalentemente in Francia, ma con sedi anche in Lussemburgo, Italia e vari poli a Londra, New York, Shanghai, Tokyo, ecc.) a supporto dello sviluppo delle economie locali: il network conta oggi più di 1340 startup e 748 aziende partner, per un volume di più di un miliardo di euro di fondi raccolti. Il primo Village è nato a Parigi nel 2014 con l’inaugurazione di una sede di circa 5 mila metri quadrati in pieno centro, e si sono, poi, susseguite le aperture di altri Village presso le sedi delle sue Casse Regionali, molti dei quali specializzati nei settori economici che caratterizzano il territorio in cui sono inseriti (come agro-alimentare, viti-vinicolo, farmaceutico, economia del mare, ecc) secondo un percorso di attenzione alla territorialità e all’innovazione, caro da sempre all’istituto di credito. Il progetto dei Village per Crédit Agricole rappresenta, però, anche il simbolo di un nuovo modo di fare impresa e di come questo vada promosso e sostenuto. Le startup e i giovani di talento che vengono ospitati nei Village propongono un modello imprenditoriale nuovo, che merita di essere guardato con attenzione, perché contiene tutti gli elementi chiave per disegnare il futuro delle imprese. Il modello imprenditoriale di una startup mette al cen-
I NUMERI DI LE VILLAGE BY CRÉDIT AGRICOLE
43 hub innovativi in Francia, Italia e Lussemburgo 1250 startup accelerate 700 aziende partner 13 MILIONI di euro raccolti e oltre 50 MILIONI di euro di fatturato complessivo nel 2021 19 MILIONI di euro raccolti dalle startup dei Village italiani al 30 settembre 2022 (trend in crescita) 21 accordi di collaborazione chiusi nei primi nove mesi del 2022
tro le idee e l’innovazione, è improntato a un forte pragmatismo, si caratterizza per la velocità di esecuzione e di posizionamento sul mercato, per la flessibilità organizzativa e per l’utilizzo spinto delle tecnologie. L’ambizione del progetto avviato da Crédit Agricole, del resto, è sostenere e accelerare le iniziative imprenditoriali giovani e innovative a beneficio della crescita economica e dello sviluppo dei territori e l’obiettivo sembra pienamente raggiunto guardando i numeri di due Village italiani più longevi. Ma la banca ha fatto anche di più perché nell’ultimo anno ha investito direttamente in due startup italiane. La prima è BlockInvest, che ha chiuso nel dicembre scorso un round di investimento riservato e interamente sottoscritto da Crédit Agricole Italia. La startup sta portando la tecnologia blockchain al servizio di istituzioni finanziarie e operatori di mercato digitalizzando il processo di emissione e di vendita di asset reali come real estate, bond e portafogli di Non Performing Loan, grazie all’emissione di sofisticati token sulla blockchain pubblica di Ethereum. La seconda è Finapp, insediata nel Village by Crédit Agricole Triveneto, che, oltre a quello di Crédit Agricole, ha ricevuto il sostegno di Tech4Planet, il Polo Nazionale di Trasferimento Tecnologico sulla Sostenibilità ambientale di Cdp Venture Capital Sgr, e Progress Tech Transfer Fund. La startup ha sviluppato un sensore innovativo per misurare il contenuto idrico del suolo, basato sulla misura dei neutroni ambientali prodotti dai raggi cosmici, uno strumento che dare il proprio contributo al risparmio di acqua e nel monitoraggio dei cambiamenti climatici. Lo scorso maggio Crédit Agricole Italia ha, inoltre, lanciato la seconda edizione di "Nowtilus – Sea Innovation Hub", il primo percorso ligure di incubazione per startup, dedicato al sostegno dell’innovazione e delle tecnologie legate all’economia del mare. L’obiettivo, come nella precedente edizione, è realizzare un “incubatore” capace di formare nuovi talenti e di lanciare le idee più promettenti per il territorio (e il mare) della Liguria.