3 minute read

Cantalice, gioiello di pietra e storia

Torre del Cassero e Chiesa di San Felice

Torre del Cassero e Chiesa di San Felice

Coronato dalla superba mole del Terminillo, Cantalice è uno dei borghi più caratteristici del reatino. Addentrarsi nel suo dedalo di viuzze è come tornare indietro nel passato e rivivere le vicende di questo borgo, reso inespugnabile dall’eccezionale asperità del sito e dalla robustezza delle sue costruzioni. Cantalice è un groviglio di case di pietra che si sviluppa

Advertisement

tutto in altezza, lungo una parete quasi verticale, culminando nell’antica Torre del Cassero, testimonianza di un vecchio castello in buona parte distrutto ma le cui tracce sono tuttora visibili, e nella bianca Chiesa di San Felice. Di stile Barocco, è stata realizzata direttamente sull’area dove sorgeva la casa del santo e al suo interno conserva raffigurazioni dei suoi miracoli e un organo a canne del Settecento. Un’altra particolarità di Cantalice è la sua lunga e panoramica scalinata in pietra che, nella parte più antica, lo attraversa tutto dividendosi in ramificazioni inaspettate. Un sistema di quasi seicento scalini che hanno sempre garantito la mobilità interna del borgo salvaguardandone la struttura fortificata.

Lungo e Ripasottile, la meraviglia dell’acqua

Cantalice gode di un panorama unico sulla Riserva Naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile. Bacini che rappresentano ciò che resta dell’antico Lago Velino, prosciugato già in epoca romana, e che ha lasciato in eredità una pianura fertile preservata ancora oggi dalle tecniche di coltivazione intensiva. Un territorio ricco di percorsi lacustri di rara bellezza che si snodano tra boschi, canneti e specchi d’acqua punteggiati dalle meravigliose ninfee bianche o gialle. Alcune cascine su palafitte che si incontrano nella riserva sono invece i luoghi ideali per l’avvistamento della ricca fauna che vive sulle rive dei laghi. Soprattutto nei mesi invernali e in occasione dei passaggi migratori, sono oltre duecento le specie di uccelli che popolano quest’area. Qui svernano, ad esempio, il tarabuso, l’airone cenerino, la moretta e qui è possibile adocchiare il falco di palude e l’albanella reale. Le montagne attorno al Terminillo sono invece l’habitat naturale di cervi, caprioli, lupi e, da un po’ di tempo a questa parte, anche di orsi marsicani.

Santi Felice e Gregorio, sulle orme del sacro

Acirca due chilometri dal borgo di Cantalice sorge il Santuario di San Felice all’Acqua, eretto là dove il santo cantaliciano, nel Seicento, compì uno dei suoi miracoli. Dopo aver pregato il Signore colpì la terra con un bastone e dal suolo scaturì prodigiosamente l’acqua che servì a dissetare i pastori e i contadini con cui stava lavorando. All’inizio esisteva solo una nicchia con l’effigie del frate cappuccino, successivamente fu costruita la chiesa attigua alla fonte, ancora oggi meta di pellegrinaggi. Un altro luogo caro agli abitanti del luogo è la

Chiesa di San Gregorio, la prima che si incontra percorrendo la strada che da Castelfranco conduce a Cantalice. È dedicata al primo patrono del borgo, papa Gregorio Magno, e sorge su una collina panoramica sul cammino di San Benedetto e San Francesco. Qui è possibile visitare la “Saletta dei ricordi”, mostra permanente dedicata alle vittime dell’incidente aereo del Monte Terminillo del 13 febbraio del 1955, durante il quale morirono 29 persone tra cui l’attrice e Miss Italia Marcella Mariani.