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Greccio, museo en plein air

Se la fama internazionale di Greccio è legata alla messa in scena, da parte nientemeno che di San Francesco, del primo presepe vivente della storia della cristianità – correva l’anno 1223 –, il pittoresco borgo reatino non si è certo crogiolato sul suo singolare primato, e ha invece continuato a valorizzare il proprio patrimonio culturale e architettonico, creando per esempio l’affascinante

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“Sentiero degli artisti”, che si snoda tra le viette del delizioso centro storico e porta alla scoperta di 26 affreschi a tema francescano realizzati da altrettanti pittori internazionali sui muri in pietra delle antiche case, trasformando così l’agglomerato appollaiato su un colle in un museo di arte contemporanea a cielo aperto. Ma i tesori di Greccio non sono ancora finiti: addentrandosi tra le sue

stradine acciottolate, dominate dai resti di un poderoso castello risalente all’XI secolo, s’incontreranno, infatti, l’antica Chiesa Parrocchiale di S. Michele Arcangelo e la barocca Chiesa di Santa Maria del Giglio, i cui interni sono ornati da sontuosi stucchi; ma è degna di nota anche la cappellina che custodisce il masso dal quale San Francesco era solito predicare alle genti del borgo.

Un museo per il Presepe

Uscendo dal centro storico appena di una manciata di passi, Greccio svela un’altra attrazione degna di una visita, il Museo Internazionale del Presepe, affascinante a partire dalla location che lo ospita: la duecentesca Chiesa di Santa Maria che, ormai diroccata, ha trovato una nuova destinazione d’uso grazie a un sapiente recupero. L’esposizione all’interno del museo consente di fare un vero e proprio giro del mondo attraverso le espressioni artistiche di svariate culture legate al Presepe – ormai diventato patrimonio comune all’umanità intera – e di ammirare anche interessanti interpretazioni

contemporanee della Natività, mentre all’esterno una statua alta cinque metri rende omaggio “all’inventore” del Presepe, San Francesco, appunto. La storia vuole infatti che, nell’autunno del 1223, dopo un viaggio in Palestina, il Santo chiedesse a papa Onorio III il permesso di realizzare a Greccio – che gli ricordava Betlemme –, per la prima volta in assoluto, la rappresentazione della nascita di Gesù. Nella notte di Natale di quell’anno, in una grotta del piccolo borgo, nasce così il primo Presepe vivente, al quale prende parte tutta la popolazione. Da allora Greccio è nota in tutto il mondo come la “Betlemme Francescana”.

La Rievocazione del Presepe oggi

Risale al 1974 la decisione di dare nuova vita alla tradizione francescana riproponendo, ogni Natale, la “Rievocazione storica del primo Presepe vivente del mondo”, che fa giungere a Greccio migliaia di turisti provenienti da ogni dove. Se la bellezza mozzafiato del luogo e la spiritualità che permea l’atmosfera da sole valgono il viaggio, la rappresentazione ha in realtà tutti i connotati delle grandi produzioni artistiche: una sceneggiatura sempre diversa e affidata a una regista professionista, scenografia spettacolare, costumi sontuosi e curati fin nei minimi dettagli, un ottimo gioco di luci e, ça va sans dire, l’interpretazione appassionata degli attori, tutti nativi di Greccio. Di rara suggestione anche la “quinta scenica” della rievocazione, che si svolge nell’area sottostante il Santuario Francescano, un imponente complesso architettonico che sembra sorgere dalla nuda roccia, edificato sopra la grotta che vide per la prima volta la rappresentazione della Natività e dove Francesco aveva stabilito il proprio eremo.