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Rivodutri e la porta Alchemica
Su una collina poco sopra la piana reatina, alle falde occidentali del massiccio del Terminillo, si sviluppa il borgo di Rivodutri. Nel cuore del paese, tra stradine e vicoli tortuosi, si conservano la Chiesa di San Michele Arcangelo, di origini medievali ma riedificata alla fine del Settecento, e uno dei monumenti più enigmatici di Rivodutri: la Porta Alchemica, un portale

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in pietra calcarea con splendidi bassorilievi carichi di mistero. Gli abitanti la chiamano familiarmente ‘Porta di Nicolò’ in quanto in origine faceva parte di un edificio appartenuto alla famiglia omonima, mentre oggi segna l’ingresso a un piccolo giardino. Nella frazione di Piedicolle, inserito nel paesaggio rigoglioso della Riserva naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile, c’è un altro sito di grande fascino: le Sorgenti di Santa Susanna dove, nel periodo natalizio, viene allestito un presepe subacqueo. Apprezzate fin dai Romani, queste sorgenti vennero scelte da Pipino il Breve, padre di Carlo Magno, per la costruzione di un suggestivo mulino ad acqua che ancora oggi macina la farina come un tempo.

Sotto il faggio di San Francesco

Faggio di San Francesco
Come tutto il territorio della Valle Santa, anche Rivodutri fu attraversato da San Francesco d’Assisi e due sono gli episodi a lui legati che la memoria di questo borgo tramanda. Il testimone è sempre un albero maestoso dalla forma straordinariamente contorta che si trova alle pendici del monte Fausola. Da tempo immemorabile è identificato come il Faggio di San Francesco e, insieme ai quattro santuari della piana reatina, è parte integrante del cammino a lui dedicato. Invece di svettare verso l’alto, questo esemplare si protende piegandosi orizzontalmente lungo il terreno, con una forma che leggenda vuole sia stata assunta proprio per coprire meglio il santo che era stato sorpreso da un temporale. Accanto all’albero si trova poi un sasso con l’impronta che, si racconta, il poverello d’Assisi lasciò quando, di fronte alla richiesta di un maniscalco che gli chiedeva il pagamento per la ferratura dell’asino, scese dalla groppa dell’animale e, dopo aver detto all’asino di togliersi i ferri, questo obbedì.

Gli indirizzi del gusto

Olio Dop della Sabina, trote e gamberi di fiume, tartufi ed erbe selvatiche. La piana di Rieti è un territorio straordinariamente fertile e generoso, che nasconde tesori inaspettati. Materie prime di eccezionale qualità che i ristoranti di Rivodutri trasformano sapientemente in piatti prelibati. Come ‘Simone-La Riserva dei Sapori’, un caratteristico ristorante sul canale di Santa Susanna, dove il giovane Simone Sampalmieri propone la cucina genuina del suo territorio. O come il ‘Parco alle Noci’, una sorta di coun-

try house apprezzata soprattutto per le ricette a base di pesce proveniente dalle limpidissime acque della zona. Una vera istituzione che ha proiettato Rivodutri nelle mappe dei buongustai di tutta Italia è, invece, il ristorante ‘La Trota’ dei fratelli Sandro e Maurizio Serva: un santuario del gusto riconosciuto da tutte le guide gastronomiche, tra cui quella Michelin che gli assegna due stelle. Merita una menzione speciale anche la ‘Tenuta Due Laghi’, un agriturismo che interpreta in maniera creativa la cucina tradizionale.
