FALCIANO FRA I PRIMI COMUNI D’ITALIA AD AVERE UNA PANCHINA BLU:
di Giuseppe NicodemoFalciano del Massico fra i primi comuni d’Italia a prestare particolare attenzione alla tematica di “biogenitorialità”. Lo ha fatto attraverso l’installazione di una Panchina Blu, simbolo di una pacifica rincorsa ad una parità sociale, soprattutto fra le coppie separate. Questo emblematico simbolo è stato installato presso la Villa Comunale, come testimonianza delle sofferenze, fisiche e psicologiche, di tanti uomini che escono dalle separazioni con le ossa rotte. Statisticamente, infatti, sono maggiormente i padri a dover lasciare la casa coniugale e a dover cercare un’altra sistemazio
nizzarsi la vita.
“Un gesto dovuto - ha detto il sindaco di Falciano del Massico Ing. Giovanni Erasmo Fava - che mostra la nostra volontà, in qualità di amministratori, a portare avanti battaglie pacifiche legate ai diritti. Lo facciamo costantemente, nelle grandi e piccole cose, non soltanto nelle date e nelle ricorrenze nazionali, e con uno sguardo sempre rivolto all’uguaglianza sociale”
“Nell’attuale diritto di famiglia e nell’attuale composizione della famiglia italiana - ha invece dichiarato l’Assessora Antonietta Rucco - c’è una pari preponderanza della figura maschile e femminile. Anche dal punto di vista giuridico, quindi, devono avere le stesse ed identiche tutele. Gli amori purtroppo finiscono, ma non finiscono i ruoli del padre e della madre. Ragionare, comprendersi ed essere civili sono elementi alla base di ogni comportamento. Elementi che non si possono negare così come non si possono negare i diritti”
L’idea della Panchina Blu si rivolge ai casi di separazione in cui un padre deve continuare ad avere il diritto di vedere i figli in maniera normale, senza essere costretto a dimostrazioni estreme o a innescare quella serie di violenze contro se stesso, come purtroppo spesso emerge dalle cronache nazionali.
“Dopo aver sempre ed indubbiamente difeso i diritti delle donne - ha concluso la delegata alle Pari Opportunità - che come amministrazione abbiamo sempre anteposto ad ogni tipo di altro diritto per raggiungere una parità di genere completa, ora è giusto che l’attenzione si sposti anche nei confronti di altre fragilità che sono presenti nella società e che sono rappresentate anche nella nostra comunità. È importante far passare un messaggio di genitorialità, vissuta con gioia, pienezza e responsabilità”.
Un gesto importante, un passo importante, che pone Falciano del Massico come un comune all’avanguardia non soltanto per il “semplice gesto” dell’installazione di una Panchina Blu, ma soprattutto per essere disposto a portare avanti un’idea di pace sociale, basata sulla comprensione e la responsabilità.
STARE SEDUTI A LUNGO CAUSA DIVERSI DANNI: ECCO I RIMEDI
L'a�vità fisica è importante e restare in movimento è essenziale. Ma se per lavoro sei costre�o a restare seduto troppo a lungo, a�enzione ai danni. Dai rischi di obesità al dolore al collo, fino ai problemi cardiocircolatori: ecco come prevenirli.
Dall'Organizzazione mondiale della sanità non ci sono dubbi: la sedentarietà prolungata fa male. Meglio quindi ridurla il più possibile. In par�colare, restare sedu� per più di 8 ore al giorno aumenta del 10% la possibilità di eccesso di peso. A�enzione ai periodi ininterro�: è sempre consigliato spezzarli e concedersi un po' di movimento. Provare a equilibrare una vita sedentaria con qualche seduta di esercizio può essere un aiuto prezioso per il tuo benessere.
Purtroppo, i problemi a cui si va incontro a causa di una vita troppo sedentaria non sono ancora fini�. Chi trascorre le canoniche 8 ore fermo sulla sua sedia aumenta il rischio di morte prematura rispe�o a coloro che restano sedu� alla scrivania solo per poche ore e si concedono almeno un'ora al giorno di a�vità fisica. Non bisogna per forza andare in palestra: è sufficiente camminare a ritmo sostenuto. Restare sedu� per 8 ore al giorno o anche più, causa problemi cardiovascolari per via di una circolazione sanguigna non corre�a. Tra i danni più comuni, inoltre, non mancano i fas�diosissimi dolori al collo e alle spalle. La colonna vertebrale si fa meno resistente e non mancano problemi alle gambe. Concedersi poco movimento causa anche degenerazione muscolare: ecco allora che glutei e addominali diventano flaccidi. Per migliorare il tuo s�le di vita ed evitare che, stare troppo tempo seduto � provochi danni, cambia la tua rou�ne quo�diana. Per farlo, comincia dai ges� più
semplici e dalle abitudini all'apparenza più banali. Resis� alla comodità dell'ascensore e inizia a fare le scale. In bus, treno o metro, stai più tempo in piedi (se il viaggio non è par�colarmente lungo). Comba� la pigrizia ed evita di sdraiar� sul divano per ore: meglio ascoltare la tua playlist preferita o chiacchierare al telefono mentre � godi una bella passeggiata all'aria aperta. L'a�vità fisica è sempre preziosa e prendersi una pausa per qualche minuto � fa bene. Usala per andare a camminare (o pedalare, se preferisci). Per fare la differenza e contrastare la tua sedentarietà, bastano a�vità molto semplici di tre minu� ogni trenta. Ogni qua�ro minu�, inoltre, muovi alterna�vamente le gambe. Basta un minuto. Sono ges� semplici ma u�li per preservare la tua salute cardiovascolare. La loro durata, tu�avia, non è da considerarsi universalmente valida. Per esempio, se non pra�chi alcuna a�vità fisica e non � concentri neppure su un'alimentazione sana ed equilibrata, l'intensità degli esercizi e il tempo da dedicare aumentano. Basta un'ora di esercizio fisico di moderata intensità per contrastare gli effe� nega�vi causa� dallo stare sedu� troppo a lungo. Allora, è sufficiente camminare a poco più di 5 km/h o andare in bicicle�a a 15 km/h. Concedi� ogni ora una pausa di cinque minu� dal lavoro.
Anche l'Oms ribadisce l'importanza del movimento quo�diano per la nostra salute. Per questo mo�vo, consiglia di svolgere circa 150/300 minu� di a�vità fisica aerobica alla se�mana, limitandosi a un'intensità moderata, ma anche 75/150 minu� di a�vità vigorosa. Da aggiungere, gli esercizi di rafforzamento dei maggiori gruppi muscolari, da eseguire almeno 2 volte a se�mana.
fonte: donnamoderna.com
INGREDIENTI
PASTA CON ZUCCHINE, SPECK E ZAFFERANO
ï 360 g di pasta ï 4 zucchine (circa 600 g) ï 1/4 di cipolla bianca ï 100 ml di panna da cucina ï 1 bus�na di zafferano ï 100 g di speck ï q.b. olio extravergine d'oliva ï q.b. sale e pepe
PROCEDIMENTO
Per prima cosa facciamo dorare la cipolla tritata con un filo d'olio in padella, quindi aggiungiamovi le zucchine tagliate a dadini. Aggius�amo di sale e pepe, mescoliamo il tu�o e lasciamo cuocere per 10-15 minu�. In una pentola por�amo ad ebollizione abbondante acqua, saliamola e me�amo a cuocere la pasta per il tempo indicato sulla confezione.
Tagliamo a listarelle lo speck e aggiungiamolo alle zucchine, lasciandolo cuocere qualche minuto per
renderlo croccante. Versiamo la panna da cucina e una bus�na di zafferano per rendere il nostro condimento cremoso e colorato. Quando la pasta è pronta, scoliamola e trasferiamola nella padella, mescoliamo in modo da amalgamare tu� gli ingredien�, aggiungendo uno o due mestoli di acqua di co�ura se ci sembra troppo asciu�a. Impia�amo e por�amo in tavola la nostra pasta con zucchine, speck e zafferano!
‘NOI ATTORI PER EMILIO’, IN SCENA PER LA SOLIDARIETÀ
Nata nel 2017, la compagnia teatrale amatoriale ‘Noi a�ori per caso’, che dallo scorso anno ha trasformato il proprio nome in ‘Noi a�ori per Emilio’, in memoria dello scenografo del gruppo, morto prematuramente (il do�. Emilio Sorren�no), ha messo in scena ‘Natale in casa Cupiello’, nel salone di San Rufino. La commedia, andata in scena in due dis�nte serate, è stata un successo, e per questo si sta pensando di individuare altre date e perme�ere a chi non è potuto essere presente di dedicare una serata a tante sane risate. “È stato emozionante - ha dichiarato il coregista Beniamino Fulco (l’altro è Ciro Zinno) - la gente si è divertita e questa per noi è la cosa importante”. I proven� degli spe�acoli saranno u�lizza� per acquistare pacchi alimentari da consegnare alle famiglie meno abbien� di Mondragone. La seconda serata è stata cara�erizzata da un piccolo fuori programma che però ha messo in luce ancora una volta la grande professionalità e le grandi capacità degli a�ori della compagnia ‘Noi a�ori per Emilio’. In pra�ca un a�ore aveva la febbre a 40 a due ore dallo spe�acolo, c’ha pensato un componente dello staff, Achille Migliore, a sos�tuirlo, andando in scena con il copione tra le mani. Le due serate sono state dedicate alla memoria del do�or Emilio Sorren�no e di Aldo Di Giovanni, quest’ul�mo
aveva recitato con la compagnia fino a due anni fa. Fino ad ora sono state qua�ro le rappresentazioni teatrali messe in scena dalla compagnia: ‘Na strana famiglia’, ‘Stanza d’ospedale 777’, una rielaborazione del film con Totò e Peppino, ‘La banda degli ones�’, appunto, ‘Natale in casa Cupiello’. “Per le prime due commedie ci siamo esibiti a San Rufino, per ben 6 serate - ha de�o Beniamino Fulco. Larielaborazione del film ‘La banda degli onesti’ l’abbiamo inscenata nel salone della parrocchia di Sant’Angelo.
In questo caso ci siamo esibiti in 4 serate, i proventi dell’ultima serata sono andati totalmente alla Caritas di San Michele Arcangelo. L’obiettivo della compagnia è quello della solidarietà. La nostra sede, il luogo in cui ci incontriamo e proviamo è proprio il salone della parrocchia di San Michele Arcangelo, e per questo motivo, a nome di tutta la compagnia, ringrazio di cuore don Paolo Marotta”. Nei prossimi mesi la compagnia di esibirà, ancora con ‘Natale in casa Cupiello’, a Colleferro, in provincia di Roma, ma, come de�o, l’obie�vo è anche quello di esibirsi qualche altra volta e Mondragone. “Il nostro obiettivo è la solidarietà - con�nua Beniamino Fulco. Anche per i prossimi impegni intendiamo individuare famiglie bisognose a cui donare pacchi alimentari”
RICARICA ARIA CONDIZIONATA
LOTTA LIBERA, IL MONDRAGONESE ANTONIO AVERSENTE È MEDAGLIA D’ORO
Due giorni a Chiavari per un Torneo internazionale di Lo�a Libera e una medaglia d’oro appesa al collo: è stato un successo il viaggio in Liguria di Antonio Aversente, 10 anni, di Mondragone, che nella categoria 43 chilogrammi è riuscito a ba�ere tre coetanei e a ‘custodire’ la medaglia in Italia. Alla compe�zione hanno preso parte spor�vi provenien� da vari paesi europei: Francia, Germania, Ucraina, Croazia e Ungheria. Non è il primo successo per il giovanissimo Antonio Aversente, il quale oltre ad aver vinto vari tornei nella provincia di Torino (ha vissuto nel capoluogo piemontese fino a un anno fa), si è classificato secondo all’ul�mo campionato italiano, tenutosi a Os�a Lido, in provincia di Roma, lo scorso mese di o�obre. L’obie�vo, nemmeno tanto velato, ora è quello di conquistare la medaglia d’oro al prossimo campionato italiano che si dovrebbe svolgere sempre a Os�a Lido, sempre nel mese di o�obre. Antonio pra�ca la Lo�a libera dall’età di 4 anni e a seguirlo, da un anno a questa parte, sono i maestri Michele Liuzzi, Patrizia Liuzzi e Francisco Soler, della società spor�va Wrestling Liuzzi di Melito di Napoli.
FALCIANO COMUNE PLASTIC FREE: LA PREMIAZIONE A BOLOGNA
di Giuseppe Nicodemo
Avevamo già accennato alla data dell’11 marzo, giorno in cui una delegazione dell’amministrazione comunale Falciano Bene Comune, insieme ai referen� locali di Plas�c Free, si è recata a Bologna per la consegna del premio Comune Plas�c Free 2023. La consegna è avvenuta presso Palazzo Re Renzo. Il sindaco Ing. Giovanni Erasmo Fava, presente alla cerimonia, ha de�o: “Un giorno importante per il nostro Comune, Falciano del Massi co è tra i 69 Comuni d’Italia Plastic Free 2023. Un riconosci mento ottenuto grazie ad una serie di iniziative che l’Amministrazione Comunale, insieme al Coordinatore locale Francesco Torrico e ai tanti volontari Plastic Free, ha posto in essere per la salvaguardia del nostro patrimonio ambientale. Questo premio chiaramente rappresenta per noi solo l’inizio di un percorso intrapreso.Tutelareilnostroterritorioèstataesaràsempre una nostra priorità e siamo certi che continuando questa proficua collaborazione con i ragazzi di Plastic Free, con il supporto dei cittadini, raggiungeremo insieme tanti altri traguardi, contribuendo a regalare a noi stessi ed ai nostri figli sicuramente un mondo migliore. Ancora una volta grazie ai referenti di Plastic Free che hanno scelto di premiare Falciano del Massico”
RUBRICA PSICOLOGICA “CURIOSA-MENTE”: QUALI SONO LE ABILITÀ CHE DEVE POSSEDERE UNA PERSONA PER ESSERE CONSIDERATA UN LEADER?
di Dott.ssa Angela Pagliaro
<<La differenza tra un capo ed un leader è che il capo dice “Vai!” Il leader dice “Andiamo!”>>. Le parole dell’autore E. M. Kelly evidenziano il ruolo fondamentale del leader, cioè quello di dover essere una “guida”. Un leader è colui o colei che me�endosi in relazione con tu� i membri di un gruppo, aiuta quest’ul�mo a formulare e raggiungere obie�vi condivisi. I leader possiedono abilità essenziali per l’esercizio della propria a�vità e per la riuscita dei loro scopi. Possono essere dis�nte nelle abilità ispiratrici del so� power: l’intelligenza emo�va, la comunicazione e la capacità di formulare una visione proge�uale in grado di convincere e coinvolgere; e nelle abilità transazionali dello hard power: organizza�ve e poli�che. Per quanto concerne il soft power, l’intelligenza emo�va è la capacità di autocontrollo, disciplina ed empa�a che consente ai leader di canalizzare le proprie passioni personali e di a�rarre gli altri. Essa ha due componen� essenziali: l’autocontrollo e la ricerca del conta�o altrui. L’intelligenza emo�va aiuta i leader a ges�re il proprio carisma al mutare del contesto. Ogni individuo si presenta in modi diversi, a seconda dell’immagine che vuole dare di sé, ad esempio i poli�ci vestono diversamente in base al pubblico a cui si rivolgono. Un’altra componente essenziale è la comunicazione: un leader deve saper comunicare in maniera efficace. Ma l’oratoria e la retorica ispiratrice non sono le uniche forme di comunicazione con cui i leader formulano le tema�che e creano significato per i propri seguaci. I segnali non verbali sono molto importan� nella comunicazione, ad esempio Ghandi non era un grande oratore, ma il “simbolismo” del suo s�le di vita e del suo abbigliamento, basa� sulla semplicità, valevano più di mille parole. Infine, un’altra forma di comunicazione importante per il leader è quella di “dare il giusto esempio”. Una parte di ciò che i leader comunicano è una capacità di visione, cioè l’abilità nel formulare un quadro generale che dia significato ad un’idea e sia fonte di ispirazione per gli altri. In questo modo i leader
contribuiscono a creare obie�vi condivisi. Di solito tali visioni trasme�ono un’immagine del futuro e incoraggiano il cambiamento, ma è anche possibile che una di esse proie� un’immagine a�raente del passato e dello status quo, incoraggiando gli individui a resistere al mutamento. Senza una capacità di visione è difficile condurre gli altri verso la trasformazione.
Le due abilità legate allo s�le transazionale e allo hard power sono: le abilità organizza�ve e poli�che. Per abilità organizza�va si intende la capacità di ges�re le strutture, i flussi di informazione e i sistemi di incen�vo all’interno di un’is�tuzione o di un gruppo. Il leader a�ua un ges�one dire�a ai propri so�opos� e una ges�one indire�a a�raverso la creazione e il mantenimento di sistemi is�tuzionali, incoraggiando la leadership anche nei ranghi più bassi dell’organizzazione. Una leadership efficace non può prescindere dalle abilità poli�che. Ci sono diversi modi di fare poli�ca: facendo ricorso all’in�midazione, alla manipolazione e alla negoziazione, cioè a diverse forme di hard power; oppure si può u�lizzare la carica ispiratrice, l’interme diazione di nuovi accordi vantaggiosi e lo sviluppo di network basa� sulla fiducia, �pici del so� power.
La rubrica psicologica CURIOSA-MENTE a cura della Do�.ssa Angela Pagliaro, Psicologa - Psicoterapeuta, ha l’obie�vo di affrontare argomen� che ci incuriosiscono e su cui vogliamo saperne di più, fornendo spun� di riflessione e quesi� sulla nostra vita. Le informazioni fornite hanno cara�ere generale e non sono da intendersi come sos�tu�ve di regolare consulenza professionale.
Conta� Do�.ssa Angela Pagliaro: Tel/WhatsApp: 3271609163
E-mail: angelapagliaro1987@libero.it Pagina Facebook: Do�.ssa Angela Pagliaro - Psicologa Instagram: angelapagliaro_psicologa
CELLOLE - ARENA DEI PINI, È GIÀ BOOM
di Giuseppe Nicodemo
È già boom di super nomi, grandi ar�s� in concerto questa estate presso l’Arena dei Pini a Baia Domizia. Ad annunciare i primi tre “Big” che si esibiranno sul palco dell’Arena è stato proprio il sindaco Guido Di Leone. Ques�, al momento, saranno: Lazza, l’8 Agosto; Sfera Ebbasta, l’11 Agosto; Nino D’Angelo, il 18 Agosto.
A quanto pare, però, si a�endono conferme per altri grandi concer�, con grandi nomi pron� ad esibirsi a Cellole. Infa�, in rete, si assiste ad un vero e proprio toto-nomi. Si lanciano nomi che, date le conferme di quest’anno e quelle degli scorsi anni, non pongono limi� all’immaginazione. Ricordiamo, infa�, che l’Arena dei Pini ha ospitato, in poco più di 2 anni,
ar�s� del calibro di De Gregori, Max Pezzali, Enzo Avitabile; Tommaso Paradiso e mol�ssimi altri.
Entusiasmo, dunque, fra la popolazione, sopra�u�o quella giovanile. Allo stesso tempo, grande soddisfazione da parte di chi guarda con occhio a�ento la comunità cellolese e può considerare ormai lancia�ssima l’Arena dei Pini, negli anni addietro abbandonata. E, lo stesso entusiasmo, lo si nota nell’amministrazione comunale, appoggiata sempre più dal consenso della popolazione che, quanto meno in tema di turismo e valorizzazione del territorio, sta facendo un’o�ma manovra poli�ca per il rilancio defini�vo di Cellole.
Res�amo in a�esa, dunque, dei nomi dei prossimi Big che saranno annuncia� nelle se�mane a venire.
CHI ERA L’ELISA DEL CELEBRE PEZZO “PER ELISA”? di M° prof Alba Grillo
Forse fu una maestra di Monaco a dare il nome alla celebre composizione. “Per Elisa” (“Für Elise” in tedesco) di Ludwig van Beethoven, una delle composizioni di musica classica più famose di sempre: è nel repertorio di molti pianisti, tra le più ricorrenti nel cinema, oltre che in molti altri contesti, dalle suonerie dei telefoni in su. L’origine del titolo del brano però è un mistero su cui molti studiosi si sono a lungo arrovellati senza mai venirne a capo. Il mistero potrebbe essere stato risolto e la soluzione si troverebbe nel libro di prossima uscita Why Beethoven, del giornalista e autore britannico specializzato in musica classica Norman Lebrecht. Ricostruendo la storia del manoscritto di “Per Elisa”, Lebrecht conclude che il titolo l’avrebbe scelto - o dettato per errore - una donna, Babette Bredl, che non aveva mai conosciuto Beethoven di persona, ma che si ritrovò con alcuni suoi manoscritti in casa. Bredl aveva sia una nipote che una cognata di nome Elise. La partitura di “Per Elisa” ha già di per sé una storia atipica: fu pubblicata nel 1867, quando Beethoven era già morto da quarant’anni. A pubblicarla in una raccolta fu il musicologo tedesco Ludwig Nohl, che l’aveva copiata a mano dall’originale che si trovava in una collezione privata di una famiglia di Monaco: il titolo era “Für Elise” ed era datato 27 aprile 1810. Il manoscritto autografo di Beethoven oggi è considerato disperso, ma sulle bozze preparatorie originali che invece sono arrivate fino a noi non c’è traccia del nome Elisa. Tra le ipotesi avanzate negli anni, qualcuno ha ricondotto il nome del titolo a quello del soprano tedesco Elisabeth Röckel, amica di Beethoven, e a quello di Elise Barensfeld, una giovane cantante prodigio che suonò con Johann Nepomuk Mälzel, amico di Beethoven. Tra tutte le ipotesi però quella che si è affermata maggiormente è che Nohl potesse semplicemente aver trascritto il titolo in modo errato e che la donna a cui Beethoven aveva dedicato
“Per Elisa” fosse in realtà Therese Malfatti, musicista austriaca, studente di Beethoven e una delle varie donne di cui il compositore si invaghì senza essere corrisposto. Secondo questa teoria, ripresa anche da Lebrecht, Beethoven scrisse il brano come dimostrazione di affetto per Therese Malfatti, che lusingata dall’attenzione del compositore lo suonò in varie occasioni. Quando morì, nel 1851, Malfatti lo lasciò in eredità insieme a tutta la sua musica a un pianista con cui aveva suonato: Rudolf Schachner. Su come “Für Therese” fosse diventato “Für Elise” però non erano mai state elaborate vere e proprie teorie ed è qui che il libro di Lebrecht si fa interessante. Schachner infatti era il figlio illegittimo di Babette Bredl, un’ex insegnante di Monaco. Poco dopo la morte di Therese Malfatti decise di trasferirsi a Londra con la famiglia e lasciò a casa della madre i manoscritti ereditati dall’amica, compresa la partitura di Beethoven. La moglie di Schachner si chiamava Elizabeth ma veniva chiamata Elise, e anche la figlia dei due si chiamava Elise. Secondo Lebrecht è possibile che quando Nohl andò a trovare Babette Bredl e trascrisse il brano per intero, copiandolo dall’originale, lei fosse talmente disperata alla notizia della partenza del figlio - e della nipote - che come titolo del manoscritto lesse “Für Elise” anziché “Für Therese”. «Potrebbe essere stato un lapsus dovuto al fatto che stava pensando a sua nipote» ha scritto Lebrecht «o potrebbe averlo fatto deliberatamente, per assicurarsi che la sua piccola Elise a Londra potesse godere di questo frammento di posterità». Che cosa avrebbe pensato Beethoven di tutto questo? Forse sarebbe scoppiato a ridere davanti agli accademici che hanno dedicato tutta la loro carriera a scoprire chi fosse un’Elise che non è mai esistita. Certo non è proprio un pezzo per principianti, la seconda e terza parte richiede buona tecnica, velocità. Se vuoi ascoltarla digita su YouTube: Beethoven-Para Elisa “Fur Elise”. Buona esecuzione alla giusta velocità.
Il team del Maestro Gennaro Pengue con�nua a dare risulta�. Due nuovi campioni regionali che faranno parte della squadra campana: Diana Saverio e Gennarelli Federica. Saverio il �tolare della - 45 kg junior in Campania nonostante il suo primo anno in questa categoria; Federica domina nella -52 kg conquistando il �tolo di campionessa regionale, mentre Colapinto Michele nella categoria -55kg si aggiudica la medaglia d'argento. Al campionato italiano junior svoltosi al Palacasoria è Federica Gennarelli a salire sul terzo gradino del podio aggiudicandosi il bronzo. Dopo aver ba�uo tre avversarie, la sua corsa si ferma in