Catanzaro - Latina

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L’editoriale

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di ROMANA MONTEVERDE


L’editoriale

Nessun proclama trionfale, ma si può sperare in una risalita L’impegno casalingo con il Latina diventa particolarmente significativo

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e festività natalizie hanno sempre rappresentato per me un momento di autentica sospensione dal lavoro, dagli affanni e dai problemi del quotidiano. Negli ultimi due anni sono diventate anche un periodo di profonda riflessione sull’esistenza terrena e sul destino dell’uomo, aggiungendo un velo di tristezza alla malinconia che si addensa con il passare delle stagioni. Purtroppo chi ha incontrato una volta la morte finisce per portarla sempre dentro di sé, anche se la cupa atmosfera creata dagli spettri che si annidano nella parte più recondita dell’anima è mitigata dal sorriso delle persone care e dal mistero di una luce bionda apparsa d’improvviso ad illuminare il cammino dissestato di un cuore perduto. Con questo spirito riassaporo in maniera ancora più intensa la gioia di riannodare i fili della vita abituale e riascolto con gusto le vibrazioni dettate dalla passione sportiva. E quale migliore ripresa se non quella di ricominciare a seguire le vicende calcistiche del Catanzaro, per giunta puntellate da una preziosa e convincente vittoria in trasferta! Si potrebbe sostene-

re che non si tratta di un grande risultato, visto che il Barletta è ultimo in classifica, ma, a parte il fatto che vincere fuori casa non è mai semplice e scontato, non dimentichiamoci del rosario di sconfitte che ha accompagnato il percorso dei giallorossi nel girone d’andata e delle funeste predizioni di fallimento che ne sono seguite. Sono state messe in discussione le capacità dell’allenatore, si è discettato degli schemi di gioco, sono stati criticati in maniera velata anche le qualità di qualche giocatore acquistato in estate. Per fortuna il Presidente è sempre stato irremovibile nelle sue decisioni ed il tempo gli ha dato ragione. Cozza è ritornato ad essere bravo e Fioretti ha iniziato a segnare con regolarità. Diciamo, però, la verità: un contributo fondamentale alla rinascita del Catanzaro è venuto dall’arrivo di Russotto, un calciatore di qualità nettamente superiore, che ha dato un sostanziale apporto di valore ed equilibrio alla squadra. Il campionato si continua a caratterizzare per la fondamentale incertezza, poiché soltanto l’Avellino sembra avere imboccato la strada della continuità nei risultati, mentre le altre avversarie si alternano

continuamente in classifica, passando da vittorie eclatanti a sconfitte inattese. Il Catanzaro, nonostante le sette sconfitte, di cui quattro consecutive, subite nel girone di andata, al giro di boa si ritrova ad un punto da Gubbio, Viareggio e Prato, a tre dal Perugia, a cinque dalla Nocerina e a sei dal Frosinone: nessun proclama trionfale, ma, certamente, in silenzio e con l’usuale umiltà si può sperare in una costante risalita. L’impegno casalingo con il Latina diventa in questa ottica particolarmente significativo, e non soltanto perché si tratta di una squadra di vertice, a cui recuperare punti preziosi, ma anche per l’opportunità di dimostrare i reali meriti di questo nuovo Catanzaro. Il Latina dell’andata non mi aveva affatto impressionato, ragion per cui non ho digerito l’immeritata sconfitta subita allora. E perciò, tanta attenzione per un avversario che fuori casa è spesso implacabile, ma nessun timore perché il Catanzaro ormai c’è e ha ritrovato il suo cuore più puro. A.S.

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PRIMARIA IMPRESA FUNEBRE

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L’editoria-

le

di ROMANA MONTEVERDE

pag. 41

La foto di copertina è di Salvatore Monteverde

pag. 1 InCopertina Calma e concentrazione pag. 3 Editoriale Nessun proclama trionfale, ma si può sperare in una risalita pag. 7 Il fondo del direttore Un Catanzaro concreto: tenace nel difen dersi, opportunista nell’attaccare pag. 9 Pallone e dintorni Quando il razzismo è di casa al nord pag. 11 Area di Rigore pag. 12 I volti nuovi Sabatino e Bacchetti alla corte di Cozza pag. 14 Focus Emergenza Strutture: adesso basta! pag. 17 Il punto sul campionato L’Avellino sbanca Prato e consolida la vetta della classifica pag. 19 Calcio Mercato I primi botti del duemilatredici pag. 21 Cosi in campo pag. 22 Risultati e Classifica pag. 24 Tabellini

pag. 26 Highlights pag. 27 Avversio di turno Il Latina pag. 29 Controcronaca Anno nuovo, vita vecchia pag. 31 Quelli che lo striscione “Il veglione più bello che ci sia” pag. 32 Meteore Pasquale Luiso, il “Toro di Sora” ai tempi del Catanzaro pag. 34 UeSse domani...Settore Giovanile Riparte la stagione degli aquilotti pag. 37 Dalla redazione Nasce 88100TV.it pag. 39 Stati D’animo Asfaltato il Barletta di Martino, ora tutti a scuola di latino pag. 40 Campus Giallorosso Dopo la mini-serie positiva, il Catanzaro può ancora sognare i play-off ? pag. 41 Spidercam Pisseri: inumeri, le parate e il beach-volley pag. 42 I nostri inserzionisti

Periodico sportivo Indipendente - Anno XXV Aut. Trib. di CZ n. 60 del 02.09.1988 - Tiratura 9.000 copie

Editore Salvatore Monteverde Direttore Responsabile Gianni Bruni Coordinamento giornalistico Mario Mirabello Foto Icaro Fotocronache - Tel. 0961.725028

Il numero e’ stato chiuso in redazione lunedi 7 Gennanio 2013

Grafica e impaginazione di De Girolamo Vincenzo Tel. 0961.754331 - info@devistudio.it

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Il fondo del direttore

Un Catanzaro concreto: tenace nel difendersi, opportunista nell’attaccare

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l successo conquistato a Barletta, a spese di un avversario certamente debole come dimostra la sua classifica ed ulteriormente penalizzato da numerose assenze, assume un valore che va decisamente oltre i punti conquistati. Direi che può segnare una svolta nel campionato ed aprire nuove prospettive per una squadra, appena un paio di mesi fa, sull’orlo del baratro. Certo, conquistare sedici punti nelle ultime sette gare, significa marciare con numeri da promozione; è stato proprio il successo in terra pugliese a determinare, finalmente, l’abbandono della zona play out ed il posizionamento a ridosso dell’area di tranquillità. Che poi questa area disti solo tre punti dalla zona play off è un altro discorso che al momento è prematuro affrontare. Non sempre una vittoria, per quanto preziosa, si coniuga con una bella prestazione, ed anche Cozza, a fine gara, lo ha riconosciuto. Lo stesso Cozza ha aggiunto che, nell’attuale contingenza, l’importante è fare punti senza pensare al bel gioco: e qui, possiamo dirlo, il Catanzaro ha mostrato una nuova faccia positiva, quella della concretezza e del cinismo sportivo, finora sempre mancata. Abbiamo avuto occasione, in questa prima parte del campionato, di parlare di un Catanzaro sfortunato, di un Catanzaro

pasticcione, di un Catanzaro poco equilibrato, di un Catanzaro distratto, di un Catanzaro comunque da rinforzare. Ora, nel dopo Barletta, possiamo parlare di un Catanzaro concreto, tenace nel difendersi ed opportunista nell’attaccare, capace di conquistare il vantaggio e, questa volta, di mantenerlo sino al fischio finale. Il Barletta era una squadra incerottata? Il rigore di Fioretti è stato concesso con generosità ? Pisseri, nel finale, ha salvato i tre punti ? E chi se ne importa. L’essenziale era tornare a casa con la vittoria, con i 400 tifosi giallorossi al seguito festanti e, come dicevamo prima, con nuove prospettive. Al momento in cui leggerete questa righe, probabilmente, si conosceranno già i nomi dei nuovi acquisti, quelli annunciati dal presidente Cosentino e richiesti da Cozza ed è proprio sulla base di questi arrivi che potremo parlare concretamente di nuove prospettive: la squadra, non se lo nasconde nessuno, necessita di nuova linfa, anche se sarà necessario, specie in difesa, bilanciare le uscite con gli arrivi. A tal proposito è bene ricordare il positivo esordio di Cruz e Carbonaro nell’Hintereggio e forse altri giallorossi faranno le valige verso Reggio Calabria. Tali considerazioni, in ordine alla necessità di nuovi acquisti, ci suggeriscono di restare con i piedi ben saldi in terra in attesa, tanto per cominciare, dell’ambi-

zioso Latina con cui il Catanzaro ha un “conticino” da regolare, con riferimento alla gara di andata. Il Catanzaro, reduce dal successo per 4 a 3 sul Barletta, affrontava un Latina che aveva rimediato una brutta “scoppola” in quel di Pisa. Ebbene, contro un avversario preoccupatissimo, il Catanzaro, pur mantenendo sempre il controllo del gioco, non fece praticamene un solo tiro in porta: E venne punito dall’unico tentativi dei toscani che ci fece parlare di un Catanzaro “ingenuo”: un calcio d’angolo battuto verso l’esterno dell’area, con un neroazzurro, tutto solo, pronto a mettere il pallone in rete. Naturalmente le cronache di parte parlarono tutte di un Latina super, ignorando che si trattò soltanto del regalo di un Catanzaro non ancora “assuefatto” ai tranelli della prima categoria. Ora giunge l’occasione per rifarsi, anche perché un successo sui laziali, difficile ma non impossibile, aprirebbe davvero le porte al discorso su nuove prospettive. Attenzione, dunque, a non smarrire calma e concentrazione: aver vinto cinque delle ultime sette partite significa che, anche con qualche deficienza denunciata, la squadra c’è ed ha voglia di far bene. Che poi l’avversario Latina proclami di puntare alla promozione diretta sarà certamente uno stimolo in più per Fioretti e compagni.

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Pallone e dintorni

di FiLIPPO VELTRI

Quando il razzismo è di casa al nord Riprovevole episodio a Busto Arsizio: protagonisti i tifosi della Pro Patria e il giocatore di colore del Milan Kevin Prince Boateng

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’ storia gia’ ampiamente digerita quella dei cori razzisti contro il milanista Boateng in quel di Busto Arsizio, la partita sospesa, le polemiche, le curiose dichiarazioni dei vari Blatter e dei sindaci varesotti in sintonia praticamente su tutto, ma e’ bene tornarci su in questo mondo pallonaro nostrano, in cui tutto si dimentica, tutto si tritura e rischia di non restare memoria di nulla. Innanzitutto il dato inequivocabile e’ quello di una stupidita’ dilagante nelle curve (e non solo) dei nostri stadi, frutto di una stupidita’ piu’ generale che e’ stata tollerata e che ora da i suoi frutti. Non e’ la prima volta che accade e non sara’, purtroppo, l’ultima almeno fino a che non saranno adottati provvedimenti pesanti ed esemplari contro le societa’ che ospitano gli avvenimenti sportivi, che forse finiranno cosi’ di cinguettare con le frange piu’ estreme e violente delle loro tifoserie, in omaggio ad un quieto vivere che poi sfocia in episodi come quello di Busto. In secondo luogo il dato geografico che induce a piu’ di una riflessione: altre volte in stadi del sud si e’ assistito a questi odiosi buuu antineri ma in misura sicuramente inferiore rispetto a quello che accade in stadi del nord Europa o della Spagna. Ma il fatto che stavolta sia tutto avvenuto in quel di Busto, provincia di Varese, Lombardia, Italia, e’ segno che forse il clima di intolleranza verso le minoranze o verso chi ha altro colore della pelle o altra religione, va facendosi pesante assai in quelle latitudini. Anche qui, senza esagerare e senza trarre conclusioni affrettate o stupidi sillogismi, un problema lo mette in evidenza quel che e’ avvenuto nello stadio di Busto: quando si mettono in giro troppe parole e troppe stupidaggini nella politica e nella societa’ e’ poi inevitabile che nella parte piu’ delicata di questa stessa nostra societa’ – e cioe’ gli stadi di calcio – poi si finisce ad insulti e ad epiteti irripetibili contro i vari Boateng, Muntari o Niang. Da noi non e’ mai avvenuto tutto cio’, almeno a mia memoria. Magari i problemi delle nostre curve sono altri ma che il raz-

zismo non abiti dalle nostre parti e’ gia’ un bel risultato, figlio di una passione sportiva che non si e’ lasciata contagiare dalle stupidita’ pseudopolitiche di una certa classe dirigente (a tal proposito sono emblematiche le parole del Sindaco di Busto Arsizio che se la prendeva con Boateng per aver lasciato il campo!!!!) ed e’ rimasta sempre ancorata ad una passione vera e forte per la squadra. Insomma, per una volta lasciateci dire che il sud ha dato una lezione al nord. Anche qui – e credeteci per una seconda volta – non sara’ l’ultima. Voglio infatti ricordare, ancora una volta, l’atteggiamento seguito dalla tifoseria giallorossa nei momenti piu’ bui di questo avvio di stagione, quando bastava poco per incendiare gli animi o rifugiarsi nel solito attacco al povero allenatore di turno. Mente fredda, animi caldi, sostegno a Cosentino e Cozza ed ora i risultati si vedono. Buon anno a tutti.

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Area di rigore

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hi ben comincia è a metà dell’opera! E la vittoria corsara di domenica scorsa nel “Tavoliere” ha consentito di iniziare nel migliore dei modi questo 2013. Se, poi, cari amici, si tiene conto che abbiamo anche “ben finito” , chiudendo col botto, il 2012 (splendida la “manita” ai danni del Gubbio), ecco che, inaspettatamente fino a qualche domenica fa, si riaprono scenari futuri estremamente affascinanti per i “Nostri”. Per carità, cari amici, non voglio certo fare voli pindarici e sogni…osceni (e, d’altra parte, finchè siamo nella colonna di destra della classifica sarebbe ridicolo farlo!) ma, dando credito alle statistiche, intanto non siamo più la peggiore difesa del torneo e l’attacco si conferma tra i migliori della Prima Divisione. E, zitti zitti, siamo solo a sei punti dalla zona play off. Tocco ferro e…faccio finta di niente!

Fase di gioco Catanzaro-Gubbio

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rande Cosentino! Il Presidentissimo, come promesso, sta rinforzando la squadra con decisione e…voglia di stupire. Nel momento in cui scrivo, nuovi giocatori sono arrivati e altri (dalla serie B, come dice Cosentino) arriveranno. Insomma, cari amici, la Società sta facendo di tutto per rilanciare le Aquile e farci approdare ad una salvezza tranquilla. Peccato che la Società resti ancora da sola, senza aiuti economici dalla imprenditoria locale. Peccato che l’entusiasmo di Cosentino non riesca a contagiare i “berlusca” locali. Mi è giunta notizia che uno di questi, probabilmente, si presenterà alle prossi-

di CLAUDIO ASTA

me elezioni politiche di primavera. Sarò curioso di ascoltare quello che dirà agli elettori catanzaresi in tema di “amore e interessamento” verso tutto ciò che avviene nell’ambito dei Tre Colli. Secondo me ci sarà da ridere!

Il presidente Cosentino

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pse dixit! Il collegio arbitrale della Lega Pro intima al presidente Cosentino che dovrà sborsare 120 mila euro a favore di ex calciatori della fallita F.C. Catanzaro. E “chissenefrega” della Procura di Catanzaro che, intanto, sta indagando su calciatori e dirigenti (con rinvii a giudizio in sede di giustizia penale e deferimenti sportivi); e “chisenefotte” che un Sostituto Procuratore della Repubblica abbia bloccato conti correnti ad alcuni calciatori in questione. Cose da pazzi! Conoscendo ormai l’intera vicenda siamo certi che la società giallorossa continuerà a proseguire per la sua strada ed è già pronta con le prossime mosse. Resta, cari amici, l’amarezza per la superficialità con cui le istituzioni pallonare abbiano affrontato il problema e per il fatto che, noi tifosi, non possiamo ancora dare un taglio netto con quel passato che tanto male ha fatto alle nostre…viscere.

L’avvocato Sabrina Rondinelli

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ggi, cari amici, il Latina. E ne sono felice! Dopo le ultime due vittorie dei “Nostri”, affrontare una corazzata potrebbe farci scrollare di dosso le ultime scorie fatte di paure e incertezze. Vincere oggi significherebbe rilanciare alla grande le ambizioni dei ragazzi di Cozza. Significherebbe, anche alla luce di un importante rafforzamento della squadra, dare ulteriori stimoli a giocatori che vedrebbero crescere la propria autostima. Questo campionato è tosto e, se è vero che siamo a cinque punti dai play off e a due punti dai play out, ha tutte le carte in regola per diventare sempre più difficile da qui alla fine. Per questo motivo, noi tifosi dobbiamo sempre più stare vicini alla squadra e non farle mancare il nostro incoraggiamento. Il “Ceravolo sia oggi una bolgia e, sono sicuro, alla fine…..(tocchiamo ferro!). Ad maiora!

Francesco Cozza

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I volti nuovi

Sabatino e Bacchetti alla corte di Cozza I primi due acquisti della campagna invernale dei giallorossi presentati prima della gara di Barletta


di ROBERTO TOLOMEO

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ncora in azione non li abbiamo visti, ma è solo questione di tempo. Forse già con il Latina potrebbe esserci spazio per uno dei due o per entrambi. Sono Sergio Sabatino e Loris Bacchetti i due rinforzi della fascia sinistra che fanno parte della truppa giallorossa dagli ultimi giorni del 2012 anche se formalmente sono stati inseriti in una virtuale calza della Befana e presentati a stampa e tifosi due giorni prima la sfida con il Barletta. Sabatino arriva da Nocera Inferiore dove era stato accolto con molte speranze ma ha trovato più di una difficoltà di inserimento. L’ex tecnico giallorosso Auteri ora sulla panca dei molossi gli ha dato tutto sommato poca fiducia. Cinque presenze fino a questo momento ma in Campania ancora sono convinti delle sue qualità. Niente rescissione a differenza di come si era vociferato nei giorni precedenti all’ufficializzazione. Prestito oneroso fino alla fine del campionato, poi si tireranno le somme. “ A me piacciono le piazze calde – ha detto Sabatino che ricopre un ruolo di esterno di centrocampo disposto se nel caso a fare anche il quarto di difesa – Catanzaro è una piazza calda in cui spero di rilanciarmi.

Le mie prime impressioni qui sono positive. Voglio fare bene”. Sabatino, 24 anni, vanta già una discreta carriera tra terza e quarta serie. Prima di Nocera ha militato nel Trapani, nel Taranto e nel Manfredonia con alterne fortune. E’ un giocatore di categoria che cerca la consacrazione. Chissà che possa trovarla proprio sui tre colli. E’ invece da considerarsi una giovane promessa o poco più l’altro acquisto giallorosso di dicembre: il difensore Bacchetti. Nome tipicamente romagnolo, Loris, ma origini abruzzese per questo timido esterno di proprietà del Pescara. Classe 1993, come Orchi. Un’apparizione del settore giovanile della Sampdoria e poi il passaggio al Pescara nel 2011/2012. Era il Pescara dei miracoli di Zeman ma anche di Insigne, di Immobile, di Verratti che al termine della stagione alzò al cielo il trofeo del campionato cadetto ma soprattutto ottenne una promozione in serie A. In quel torneo di B, lo scorso, e in quello squadrone Bacchetti ebbe collezionò tre presenza. La scorsa estate l’avventura nella lontana Lanciano sempre nel suo Abruzzo. Anche nella Virtus, neopromossa in B e allenata da Gautieri, Bacchetti ha uno spazio marginale. Due sole presenze per lui,

coincidenti con altrettanti sconfitte di una squadra che comunque in questa prima fase di stagione non ha certamente brillato. Bacchetti è stato schierato nell’undici titolare in Lanciano-Empoli del 20 ottobre scorso e Lanciano-Bari del 17 novembre. Ora l’esperienza in giallorosso, la prima nell’ex serie C. “Mi trovo già bene nel gruppo del Catanzaro – ha detto il giovane difensore nel corso della conferenza stampa di presentazione – La concorrenza nel ruolo? Fa parte del gioco. Spero di ritagliarmi il mio spazio”. Anche per Bacchetti prestito fino alla conclusione della stagione. Il futuro è tutto da programmare anche se Cozza che ha fissato, sempre nel corso dello stesso incontro con i media, i requisiti fondamentali che i nuovo acquisti che arriveranno da qui a fine mese dovranno possedere, intende contare su giocatori che sposino il progetto giallorosso almeno per due anni. Staremo a vedere quello che succederà sino alla conclusione del mercato invernale. Al momento di andare in stampa il presidente Cosentino e l’amministratore delegato Pecora non hanno ancora ufficializzato nuovi ingaggi che comunque dovrebbero essere resi noti nei prossimi giorni.


Focus

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opo essere stata eletta la squadra più prolifica (in termini di punti conquistati sul campo) e in forma dell’anno solare appena trascorso, il Catanzaro ha iniziato il 2013 con il botto grazie alla bella vittoria conquistata in trasferta a Barletta. Mister Cozza, la squadra, il presidente Cosentino e il sodalizio giallorosso tutto, stanno dimostrando di tenere alla causa Catanzaro ora più che mai portando entusiasmo, bel gioco, punti e vigore ad una piazza calcistica che sembrava prima della gestione Gicos, destinata a ben altri catastrofici epiloghi. La società giallorossa sta rispondendo dunque presente anche nel corso di questa stagione in termini di sforzi economici, fisici e mentali. E le istituzioni? Dove sono? O meglio dove si trova la vicinanza di coloro che dovrebbero dare supporto ad una delle ultime vere e proprie fonti di svago della città capoluogo? Il concetto è semplice e a buon intenditore poche parole bastano. Politici, amministratori della “cosa pubblica”, date a Catanzaro e ai catanzaresi la possibilità di avere un futuro, di non disperdere i continui, indefessi e smisurati sforzi che il presidente dell’Uesse Catanzaro Giuseppe Cosentino sta facendo da qualcosa come 15 mesi a questa parte. Il primo vero pensiero deve essere per forza di cose dedicato alle strutture sportive cittadine. Il vecchio “Ceravolo”, costruito in tempi record al secolo della prima serie A, ha finora tamponato l’emorragia in seno alla carenza di impianti relegati alle partite di calcio. Seppur in mezzo a tante difficoltà l’ex “Militare” si è co-

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munque sempre ben difeso dall’attacco di Osservatori sulle manifestazioni sportive, tecnici, ingegneri dell’impiantistica mandati fino in Calabria per “testare” l’agibilità dell’impianto di Via Paglia. Ne abbiamo viste di tutti i colori negli ultimi anni. Partite disputate a porte chiuse per motivi di “ordine pubblico”, altrettante giocate senza il pubblico sugli spalti perchè mancavano le condizioni minime per la messa in sicurezza dell’impianto, minacce degli ispettori sul far disputare o meno le gare interne dell’Uesse, fino ad arrivare alla “genialata” della cosiddetta “capienza ridotta” che dai 30 mila spettatori del “Ceravolo” ai “tempi d’oro” si è ora stabilizzata alle circa 7 mila unità. Ma non è tanto questo il punto. Alla fine i numeri parlano chiaro. Nonostante Catanzaro sia una delle piazze con più seguito e che porta la domenica più gente allo stadio in tutta la Lega Pro, non si sono mai avuti problemi di indisponibilità nell’emissione dei tagliandi. Il “sold-out” al “Ceravolo” è stato sfiorato ultimamente solo nelle gare interne della passata stagione contro Perugia e Vigor Lamezia. Ma ciò per cui gli addetti ai lavori, la classe politica e dirigente deve assolutamente lavorare è la realizzazione o la riqualificazione di alcune strutture sportive per consentire quantomeno alla prima squadra di allenarsi in condizioni “ortodosse” e plausibili per una squadra di calcio a livello professionistico. Rendiamo così pubblico il pensiero di tutto l’entourage giallorosso in tempi non a caso fertili in termini di fermento politico. Le elezioni sono vicine, presto i catanzaresi saranno

chiamati a decidere chi dovrà amministrare la propria città per uscire dall’impasse del commissariato. D’altra parte è stato lo stesso tecnico Ciccio Cozza a fare pubblica ammenda a margine di una delle ultime esternazioni in sede di conferenza stampa con i giornalisti. «Stiamo preparando le partite in mezzo a tante difficoltà per la mancanza delle strutture. Non abbiamo una struttura, non abbiamo un campo per allenarci. Ci alleniamo in un campo in cui abbiamo gli orari limitati(il “Curto”, ndr) e il pomeriggio non possiamo allenarci. Mi dispiace perché non ci mettono nelle condizioni di lavorare bene». Subentrano esigenze importanti anche in termini di rifondazione del settore giovanile. E’ bene anche sottolineare gli sforzi immani che la società giallorossa sta facendo in condizioni disastrose per la mancanza di strutture adibite alla crescita dei giovani atleti. Il Catanzaro in poche parole ha bisogno di strutture se vuole crescere. Allenarsi in 20 metri di campo dietro la “Curva Est” all’ombra dello “stricatura” non va più bene, non per una società forte,sana e ambiziosa, capeggiata da un uomo con la “U” maiuscola: Giuseppe Cosentino.


di SIMONE NISTICO’

Sull’argomento è intervenuto anche Cozza: “Non abbiamo una struttura. Così non ci mettono nelle condizioni di lavorare bene”.

Emergenza strutture:

adesso basta!

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Il punto sul campionato

di PIERSANTO GALLO

L’Avellino sbanca Prato e consolida la vetta della classifica Nocerina corsara ad Andria, nel posticipo Latina-Pisa termina 1-0

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ella giornata che ha inaugurato il nuovo anno e il girone di ritorno della Prima Divisione/B balzano subito all’occhio i sei successi esterni sulle otto partite disputate, quasi un record! Al di là dei numeri, il sedicesimo turno ha suggellato la forza dell’Avellino, sempre più al comando della classifica e corsaro sull’insidioso campo del Prato (seconda migliore difesa del campionato fino a domenica scorsa), a cui i biancoverdi hanno rifilato tre gol. Per gli irpini quarto successo consecutivo. Qualche mese fa parlavamo della mancanza di continuità nei risultati che aveva condizionato il cammino della formazione di mister Rastelli, sulla cui forza dell’organico non abbiamo mai avuto dubbi, essendo costituito interamente da giocatori che fanno la differenza in questa categoria: ebbene, ora che i campani sembrano aver trovato la marcia giusta, sarà davvero difficile fermarli. E il tutt’altro che proibitivo impegno di oggi nel fortino del “Partenio” contro la Carrarese potrebbe permettere a Biancolino (il “pitone” sta dimostrando che a 35 anni sa ancora essere decisivo) e compagni di allungare ulteriormente la loro striscia di vittorie.

Nel “Monday night” di Raisport il Latina si è aggiudicato il big-match contro il Pisa (alla terza sconfitta consecutiva, ma comunque autore di una buona prestazione), grazie ad un gol del “solito” Barraco, candidandosi come l’anti-Avellino. La formazione di Pecchia, tra l’altro, aspetta la decisione del Giudice Sportivo in merito al match con la Paganese sospeso lo scorso 16 dicembre per l’incredibile voragine apertasi sul terreno di gioco del “Torre”, visto che i laziali hanno presentato ricorso, reclamando lo 0-3 a tavolino. Tre punti di sostanza, ma sempre tre punti, per il Frosinone contro la Carrarese. Ai ciociari è bastato un colpo di testa vincente di Santoruvo per avere la meglio sui toscani, che hanno riassaporato il successo dopo una sconfitta e cinque pareggi di fila nelle ultime sei giornate. Importante affermazione anche per la Nocerina, trascinata dal suo bomber Felice Evacuo, già a nove centri. I Molossi hanno vìolato il campo dell’Andria rischiando solo nel finale e hanno coronato il loro inseguimento alla zona play-off, ritornando ad essere un avversario temibile per tutte le contendenti alla promozione. Stesso discorso per il Perugia: gli umbri

stanno rimontando posizioni, ma soprattutto sembrano aver pienamente ritrovato il loro maggiore terminale offensivo, Ciofani, che, dopo la tripletta alla Paganese, ha regalato agli umbri con una delle sue “proverbiali” incornate un altro successo, questa volta al “Santa Colomba” di Benevento.A proposito di rimonta, anche il Catanzaro sta risalendo la china grazie agli ultimi positivi risultati. Bene davvero i giallorossi, che stanno notevolmente beneficiando dell’inserimento in rosa di un giocatore come Russotto, del “rispolvero” da parte di Cozza del più che valido Orchi e della scelta del trainer di Cariati di schierare solo una delle due prime punte Masini e Fioretti. Proprio l’ex Gavorrano si sta confermando come un valore aggiunto in fase realizzativa: se i nuovi arrivati Sabbatino e Bacchetti si dimostreranno capaci di fare la differenza, così come gli altri acquisti promessi dal presidente Cosentino, per le Aquile è tutt’altro che proibito coltivare ambizioni play-off, anche alla luce della cortissima classifica. Nel difficilissimo match di oggi al “Ceravolo” contro il Latina avremo un’ulteriore prova, che ci dirà se Cozza sarà veramente riuscito a trovare la quadratura del cerchio alla sua squadra.Chi invece sembra destinato ad un campionato anonimo, facendo attenzione a non rimanere immischiato nella “zona rossa” è il Benevento, che proprio non riesce ad ingranare la marcia nonostante il cambio di allenatore e una rosa costruita per arrivare in alto che sta deludendo tutte le aspettative.Clamorosa e inaspettata sconfitta per il Gubbio, che ha perso l’imbattibilità interna contro il Sorrento, scivolando in quella parte destra della classifica, le cui squadre facenti parte, fino ad ora, hanno costituito un vero e proprio tabù per gli umbri. Per Musetti e compagni, invece, sono maturati tre punti d’oro che permettono loro di abbandonare l’ultimo posto della graduatoria. A completare il quadro il mezzo sorriso, tra l’altro amaro, per la Paganese, che ha raccolto solo un punto nel match interno contro il Viareggio dopo essere stata raggiunta al 95’ da un gol di Maltese 17


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Calciomercato

di MATTEO BRANCATI

I primi botti del duemilatredici Latina scatenato: colpi Danilevicius e Schetter. Gorobsov dal Torino alla Nocerina, Di Tacchio in partenza da Perugia travanti lituano della Juve Stabia, ormai rassegnata a perdere il suo calciatore principe. Contratto fino al 2014 e supporter pontini che già sognano in grande. Oltre all’ex Livorno, il club del presidente Paola Cavicchi ha acquistato anche Antonio Schetter, bomber che da poco ha rescisso il suo contratto con la Nocerina. Proprio i rossoneri campani, nei giorni scorsi, hanno chiuso per l’arrivo di Nicolas Martin Gorobsov, mediano 23enne che arriva in prestito dal Torino. Per un giocatore che arriva, c’è anche chi saluta. Stiamo parlando di Francesco Ripa, 26enne centravanti vicinissimo a L’Aquila, formazione che milita in Seconda divisione. In casa Andria Bat, dopo il cocente ko casalingo subito contro la Nocerina, è vicina a salutare Gianmarco Mascolo, in procinto di trasferirsi all’Arzanese. Chi, invece, non abbandonerà la nave, ma quella del Frosinone, è Vincenzo Santoruvo, ormai bandiera dei “canarini”. La formazione di mister Stellone, comunque, rinforzerà il reparto offensivo. Interessa, e anche molto, Alessandro Marotta, centravanti di 26 anni della Cremonese, in rotta con la tifoseria grigiorossa. Su di lui, però, c’è anche l’Avellino. Fino a fine mese, comunque, sono attesi altri botti, ma non quelli di San Silvestro.

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niziato da poco, il calciomercato di Lega Pro somiglia all’uragano Sandy che spazza via certezze e da il via a ipotesi anche da fantacalcio. Si sa, il mese di gennaio rappresenta lo snodo principale per una stagione, come non mai incerta. E allora puoi trovarti squadre come il Benevento, impelagate nelle zone calde della classifica, costrette a vere e proprie rifondazione per cercare di non perdere quantomeno la categoria. E’ anche questo il calciomercato, capace di regalare sorprese. Pocanzi, abbiamo messo in risalto le difficoltà della formazione allenata da mister Ugolotti, anche domenica scorsa sconfitta in casa. In partenza, oltre a bomber Germinale, anche il centrocampista classe’91 Carlo De Risio, che interessa a Sorrento e Barletta, formazioni in lotta per non retrocedere. Cessioni protagoniste anche in casa Perugia, rinfrancato dalla cura Camplone, che pensa alla vendita del forte mediano Francesco Di Tacchio. Il calciatore, di proprietà della Fiorentina, non si è espresso al massimo dei suoi livelli e potrebbe lasciare la città del cioccolato dopo solo sei mesi di permanenza. Da due squadre che hanno fin qui deluso, passiamo alla sorpresa del girone B, ovvero quel Latina

Francesco Di Tacchio

capace di occupare posizioni importanti di graduatoria. La dirigenza laziale, ormai, non si nasconde e punta senza mezzi termini alla serie cadetta. Pochi nomi, ma molti affari conclusi, o quasi. E’ praticamente fatta per Tomas Danilevicius, cen-

Tomas Danilevicius

Vincenzo Santoruvo 19


LAVANDERIA SUPER BIANCO

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Cosi in campo

CATANZARO-BARLETTA LATINA-CATANZARO

4-3

1-0

CATANZARO-BENEVENTO PAGANESE-CATANZARO

1-2

0-0

Intagliata di Siracusa

Carboni (2), Fioretti, Cruz

Maresca di Napoli Ghersini di Genova

Papasidero

Pezzuto di Lecce

CATANZARO-ANDRIA

0-0

VIAREGGIO-CATANZARO

3-1

Verdenelli di Foligno

CATANZARO-NOCERINA

2-3

Aureliano di Bologna

PISA-CATANZARO

4-1

Cifelli di Campobasso

CATANZARO-FROSINONE

0-3

PERUGIA-CATANZARO

2-4

CATANZARO-PRATO

2-1

Minelli di Varese Fioretti Masini, Borghetti Narducci

Benassi di Bologna Lanza di Nichelino Chieffi di Padova

Fioretti(2), Quadri,autorete(P)

CARRARESE-CATANZARO

2-2

CATANZARO-SORRENTO

1-0

Morreale di Roma

AVELLINO-CATANZARO

2-0

CATANZARO-GUBBIO

5-2

Lanza di Nichelino

BARLETTA-CATANZARO

0-1

Maresca di Napoli

Ulloa, Russotto

Fioretti, Russotto

Pelagatti di Arezzo

Fioretti

Martinelli di Roma Fioretti, Russotto (2), Fiore, D’Alessandro Fioretti

CATANZARO-LATINA BENEVENTO-CATANZARO CATANZARO-PAGANESE ANDRIA-CATANZARO CATANZARO-VIAREGGIO NOCERINA-CATANZARO CATANZARO-PISA FROSINONE-CATANZARO CATANZARO-PERUGIA PRATO-CATANZARO CATANZARO-CARRARESE SORRENTO-CATANZARO CATANZARO-AVELLINO GUBBIO-CATANZARO

21


Calendario Lega Pro 1a Divisione

3-0 1-0 1-0 1-0 1-0 0-1 2-1 1-1

22

1-1

1-0

0-0

0-3

1-2

0-0

1-3

2-2

2-1

1-0

1-0

1-2

0-0

0-2

0-1

1-1

1-0

1-1

0-1

1-3

0-1

3-1

2-1

1-0

1-4

1-0

2-3

3-0

2-0

0-0

4-1

3-1

0-0

0-1

2-1

0-0

1-1

3-1

1-1

1-1


Girone B - Stagione 2012/13

3-0

2-0

2-2

0-1

2-2

2-0

1-2

1-2

0-1

0-3

1-0

2-1

2-1

2-4

2-2

3-1

4-0

2-1

2-0

1-2

2-2

1-1

1-0

2-0

1-1

0-2

0-0

2-2

2-2

1-0

2-1

2-2

2-2

2-0

1-0

3-2

0-0

4-1

2-2

1-1

2-0

2-0

2-1

2-2

2-1

5-2

1-1

1-1

sosp

1-0

2-0

3-1

2-2

3-0

3-0

0-3

LA CLASSIFICA

* 1 Punto di penalizzazione ** 2 Punti di penalizzazione Latina e Paganese, una partita in meno 23


15a GIORNATA

Risultati Lega Pro 1a Div. - Gir. B ANDRIA BAT

2

BARLETTA 2

CATANZARO 5

FROSINONE 1

LATINA

1

PRATO

0

BENEVENTO 2

GUBBIO

VIAREGGIO 1

CARRARESE

0

Andria BAT (4-4-2): Rossi, Scrugli (88’ Tartaglia), Contessa, Arini, Migliaccio, Zaffagnini, Loiodice (75’ Salvemini), Giorgino, Maccan, Innocenti (50’ Comini), Taormina. A disp: Sansonna, Lanteri, Nocerino, Malerba. All: Cosco Prato (4-3-1-2): Layeni, Beduschi (46’. Oussama Essabr), Carminati, Corvesi, Malomo (46’ Saitta), Ghinassi, Casini, Cristofari, Napoli, Disabato (68’ Papini), Benedetti. A disp: Brunelli, Kostadinovic, Bisoli, Palavisini. All:Esposito Arbitro: Marini di Roma1 Marcatori: 43’ (rig.) e 45’ (rig) Innocenti (A)

NOCERINA 3 SORRENTO

1

Nocerina (4-3-3): Russo G.; Daffara, Andelkovic, Scardina, Chiosa (65’ Crescenzi); Garufo, De Liguori, Corapi; Negro (68’ Russo N.), Mazzeo, Evacuo (69’ Schetter). A disp: Aldegani, De Franco, Merino, Rizza All:Auteri Sorrento (4-3-3): Rossi, Balzano, Di Nunzio, Nocentini, Bonomi; A. Esposito, Arcuri, Zanetti; Corsetti (71’ Ferrara), Bernardo, Schenetti (63’ Beati). A disp: Polizzi, Ciampi, Terminello, Guitto, R. Esposito. All: Bucaro Arbitro: Bietolini di Firenze Marcatori: 22’ Mazzeo (N), 47’ Daffara (N), 62’ Negro (N), 75’ Bernardo (S)

24

Barletta (3-5-2): Pane; Molina, Mazzarani, De Leidi, Burzigotti; Allegretti, Piccinni, Meduri (16’ Romeo); Ferreira, Barbuti, La Mantia (7’ Menegaz (65’ Carretta)). A disp: Liverani, Dezi, Meucci, Simoncelli. All: Novelli Benevento (4-4-2): Gori; D’Anna, Anaclerio, Rinaldi, Signorini; Davì, Rajcic, Buonaiuto (22’ Bolzan), Mancosu; Altinier (76’ Germinale), Marchi (52’Montini). A disp: Errico, Siniscalchi, Carotti, Cristiani. All: Ugolotti Arbitro: Saia di Palermo Marcatori: 52’ Burzigotti (BA), 57’ Mancosu (BE), 80’ Carretta (BA), 89’ Montini (BE)

PERUGIA 3 PAGANESE 0 Perugia (4-3-3): Koprivec; Russo, Cacioli, Lebran, Liviero; Moscati, Esposito, Carloto; Politano (91’ Barra), Ciofani (88’ Tozzi Borsoi), Fabinho (66’ Rantier). A disp: Giordano, Jefferson, Garcia, Moneti. All: Camplone Paganese (3-5-2): Robertiello; Pepe, Fusco, Agresta (62’ Ciarcià); Calvarese, Soligo, Romondini, Scarpa (72’ Tortori), Nunzella; Caturano (60’ Girardi), Orlando. A disp: Pergamena, Pastore, Franco, Fava Passaro. All: Grassadonia Arbitro: D’Angelo di Ascoli Piceno Marcatori: 3’, 56’ e 87’ Ciofani (PE)

2

Catanzaro (3-5-1-1): Pisseri; Conti, Orchi, Papasidero; Fiore, Quadri, Ulloa (11’ D’Alessandro), Benedetti, Squillace; Russotto; Fioretti (58’ Masini) . A disp: Faraon, Narducci, Mariotti, Carboni, Tuzzato. All: Cozza Gubbio (4-3-1-2): Venturi; Semeraro, Pambianchi (51’ Nappello – 71’ Manzoni), Radi, Bartolucci; Malaccari (80’ Scardina), Boisfer, Guerri; Grea; Galabinov, Caccavallo. All.: Sottil. A disp: Farabbi, Galimberti, Lupi, Baldinelli. All: Sottil Arbitro: Lanza di Nichelino Marcatori: 26’ Guerri (G), 30ì Fioretti (C), 35’e 70’ Russotto (C), 46’ Fiore (C), 67’ Galabinov (G), 89’ D’Alessandro (C)

PISA

0

AVELLINO 3 Pisa (3-5-2): Sepe; Sbraga, Colombini, Sabato; Buscè, Rizzo (33’ st Gatto), Mingazzini (33’ st Barberis), Favasuli, Benedetti; Tulli (40’ st Scappini), Perez. A disp. Pugliesi, Rozzio, Carroccio, Fondi. All. Alessandro Pane AVELLINO (4-3-3): Fumagalli; Bittante, Fabbro, Izzo, Pezzella (33’st Bianco); Massimo, D’Angelo, Angiulli ,De Angelis, (9’ st Millesi), Castaldo, Biancolino (38’st Bariti). A disp. Orlandi, Panatti, Giosa, Herrera. All. Massimo Rastelli ARBITRO: Aureliano di Bologna Marcatori: 4’ Biancolino (rig.); 69 ’Castaldo (rig.), 93’ Bariti

Frosinone (4-3-3): Zappino; Frabotta, Guidi, Biasi, Blanchard; Gori (73’ Carrus), Gucher, Frara; Aurelio (93’ Bertoncini), Ganci, Cesaretti (81’ Paganini). A disp: Vaccarecci, Amelio, Crescenzi, De Onofre. All: Stellone Viareggio (3-5-2): Gazzoli; Carnesalini, Trocar (84’ Sorbo), Tomas; Pellegrini, Pizza, Maltese, Calamai (88’ Conson), Peverelli; De Vena (75’ Gerevini), Magnaghi. A disp: Furlan, Lamorte, Gemignani, Sandrini). All: Cuoghi. Arbitro: Sacchi di Macerata Marcatori: 60’ Frara (F), 93’ Conson (V)

Latina (4-3-3): Bindi, Milani, Giacomini (79’ Cafiero), Cejas, Agius, De Giosa, Barraco (20’Tortolano), Burrai, Agodirin, Sacilotto, Gerbo (53’ Jefferson). A disp: Ioime, Bruscagin, Pagliaroli, Tulli. All: Pecchia Carrarese (4-2-3-1): Cicioni, Lanzoni, Alvaro, Pestrin, Benassi, Melucci, Corticchia (62’ Tognoni), Corrent (32’ Margiotta), Mancuso, Belcastro, Orlandi (36’st Ciciretti). A disp: Piscitielli, Alcibiade, Chella, Bregliano. All: Di Costanzo Arbitro: Pelagatti di Arezzo) Marcatori: 15’ Agodirin (L)


16a GIORNATA

Risultati e marcatori

occhiello1 ANDRIA

0

BARLETTA 0

BENEVENTO

NOCERINA 1

CATANZARO 1

PERUGIA

Andria (4-4-2): Rossi; Scrugli (46’ Loiodice), Migliaccio, Zaffagnini, Contessa; D’Errico, Arini, Giorgino, Larosa; Taormina (48’ Lanteri), Innocenti. A disposizione: Sansonna, Tartaglia, Bruno, Nocerino, Malerba. Allenatore: Cosco Nocerina (3-4-3): G. Russo; Baldan, Andelkovic, Scardina, Daffara; Corapi (90’ Garobsov), Bruno (88’ Rizza), Garufo; Negro (81’ Chiosa), Evacuo, Mazzeo. A disposizione: Aldegani, Aprile, N. Russo, De Franco. Allenatore: Auteri Arbitro: Tardino di Milano (Croce-Serpilli) Marcatori:37’ Evacuo (N)

Barletta (4-3-3): Liverani; Molina, Romeo, Burzigotti, Mazzarani; Meduri (67’ Barbuti), Allegretti, Piccinni (53’ Meucci); Carretta (75’ Simoncelli), Lamantia, Dezi. A disposizione: Pane, Petterini, Angeletti, Cicerelli. Allenatore: Novelli. Catanzaro (3-5-2): Pisseri; Conti, Orchi (46’ Quadri), Papasidero; Fiore, Ulloa (46’ D’Alessandro), Sirignano, Benedetti, Squillace; Russotto; Fioretti (75’ Masini). A disposizione: Faraon, Bacchetti, Sabatino, Carboni. Allenatore: Cozza Arbitro: Maresca di Napoli (Mostafa-Squarcia) Marcatori: 59’ (rig) Fioretti (C)

0 1

Benevento (4-4-2): Gori; D’Anna, Mengoni, Signorini, Bolzan (66’ Pedrelli); Davì, Carotti, Buonaiuto (55’ Cristiani), Mancosu; Cipriani, Marchi (42’ Montini). A disposizione: Mancinelli, Siniscalchi, Rinaldi, De Risio. Allenatore: Ugolotti Perugia (4-3-3): Koprivec; Cangi, Russo, Lebran, Liviero; Esposito, Politano (80 Ayres), Di Tacchio; (64’ Nicco), Moscati, Rantier, Ciofani. A disposizione: Giordano, Garcia, Moneti, Barra, Tozzi Borsoi. Allenatore: Camplone Arbitro: Benassi di Bologna (Stasi-Di Salvo) Marcatori: 37’ Ciofani (P)

LATINA

1

PAGANESE 1

PRATO

PISA

0

VIAREGGIO 1

AVELLINO 3

LATINA (4-3-3): Bindi; Milani, Cottafava, De Giosa, Bruscagin; Sacilotto, Cejas, Burrai; Agodirin, Jefferson, Barraco. A disp. Forzati, Giacomini, Agius, Cafiero, Tortolano, Schetter, Tulli A.. All. Fabio Pecchia PISA (3-5-2): Sepe; Rozzio, Benedetti, Mingazzini, Sbraga, Carini, Buscè, Rizzo, Perez, Barberis, Tulli G. A disp. Pugliesi, Mattioli, Fondi, Bianchi, Scappini, Gatto, Strizzolo. All. Alessandro Pane ARBITRO: Chiffi di Padova Marcatore: 21’Barraco (L)

Paganese (3-5-2): Robertiello; Puglisi, Fusco, Pepe; Ciarcià (88’ Pastore), Soligo, Franco, Scarpa (75’ Romondini), Agresta; Caturano (69’ Tortori), Girardi. A disposizione: Pergamena, Perrotta, Neglia, Fava. Allenatore: Grassadonia Viareggio (3-5-2): Gazzoli; Carnesalini, Tomas, Trocar; Pellegrini, Pizza, Maltese, Calamai (61’ Gerevini), Peverelli; Giovinco (61’ Magnaghi), De Vena (85’ Sandrini). A disposizione: Furlan, Conson, Fiale, Lamorte). Allenatore: Cuoghi Arbitro: Brasi di Seregno (Dal Cin-Mondin) Marcatori: 58’ (rig.) Scarpa (P), 94’ Maltese (V)

occhiello2

CARRARESE 0 GUBBIO FROSINONE 1

Carrarese (4-2-3-1): Cicioni; Alcibiade, Melucci, Anzalone, Bregliano (65’ Ciciretti); Pestrin, Venitucci (75’ Pedrelli); Partipilo (83’ Orlandi), Belcastro, Mancuso; Makinwa. A disposizione: Piscitelli, Battistini, Corticchia, Tognoni. Allenatore: Di Costanzo Frosinone (4-3-3): Zappino; Frabotta, Guidi, Biasi, Blanchard; Carrus (87’ Marchi), Gori, Frara; Aurelio, Santoruvo (77’ De Onofre), Ganci (63’ Cesaretti). A disposizione: Vaccarecci, Amelio, Bertoncini, Gucher. Allenatore: Stellone Arbitro: Adducci di Paola (Borzomì-Di Federico) Marcatori: 23’ Santoruvo (F)

0

Prato (4-3-1-2): Layeni; Corvesi, De Agostini, Di Sabato (58’ Essabr), Beduschi; Casini, Cavagna (82’ Bisoli), Malomo; Silva Reis; Napoli, Tiboni (28’ Carminati). A disposizione: Brunelli, Saitta, Cristofari, Benedetti. Allenatore: Esposito Avellino (4-3-1-2): Fumagalli; Bittante, Fabbro, Izzo, Pezzella; Panatti, D’Angelo, Angiulli (26’ Millesi); De Angelis (75’ Bariti); Biancolino (83’ Herrera), Castaldo. A disposizione:Orlandi, Zappacosta, Bianco, Ricci. Allenatore: Rastelli Arbitro: Pezzuto di Lecce (Calò-Grillo) Marcatori: 24’ (rig.) Biancolino (A), 75’ Millesi (A), 92’ Herrera (A)

1

SORRENTO 2 Gubbio (4-3-3): Venturi; Regno, Bartolucci, Briganti, Galimberti; Guerri (46’ Malaccari), Palermo, Baccolo (67’ Carroccio); Galabinov, Manzoni, Caccavallo (72’ Bazzoffia). A disposizione: Farabbi, Pambianchi, Grea, Scardina. Allenatore: Sottil Sorrento (5-3-2): Rossi, Balzano, Bonomi, Beati, Ciampi, Terminiello; Didio (80’ Ferrara), Esposito, Arcuri; Bernardo (72’ Musetti) Corsetti (90’ Schenetti). A disposizione: Frasca, Esposito, Juliano, Guitto. Allenatore: Bucaro Arbitro: Cifelli di Campobasso (De Filippis-Lanotte) Marcatori: 31’ (rig.) Corsetti (S), 89’ Bernardo (S), 90’ Galabinov (G)

MARCATORI 9 Reti

Ciofani D. (Perugia), Evacuo F. (Nocerina)

8 Reti Biancolino (Avellino), Castaldo (Avellino), Fioretti (Catanzaro) 7 Reti Favasuli (Pisa), Galabinov (Gubbio) 6 reti Altinier (Benevento), Magnaghi (Viareggio), Mancuso L. (Carrarese), Napoli A (Prato), Politano (Perugia), Scarpa (Paganese), Barraco (Latina) 5 reti Frara(Frosinone), Girardi (Paganese), Innocenti (Andria), Mancosu M. (Benevento), Perez (Pisa), Tulli (Pisa)

L’attacante del Perugia Daniel Ciofani 25


Highlights

Catanzaro-Gubbio 5-2

26


L’avversario di turno

Il Latina

Fabio Pecchia All. Latina

La vera sorpresa del girone d’andata

N

ella cadetteria, il Latina ormai ci crede. Anzi, eccome se ci crede! Un indizio su tutti? L’acquisto di Antonio Schetter, attaccante 31enne di origini napoletane, passato dalla Nocerina (dove non è mai entrato in sintonia col tecnico e la “piazza”) alle fila pontine. rappresenta un segno chiaro della volontà dei nerazzurri di giocarsi sino in fondo le chance-promozione. L’ex bomber di Cavese e Messina, è il primo rinforzo (di lusso) per Fabio Pecchia, che, chiamato in estate a guidare il Latina verso una tranquilla salvezza, adesso si ritrova nella lotta per il primo posto. Pur costruita con gente di categoria (Cottafava, Burrai, Cejas, Sacillotto e Barraco non sono infatti gli ultimi arrivati in prima divisione), la squadra nerazzurra ha impressionato per continuità di risultati e per il fatto di non soffrire affatto di vertici nel corso del girone d’andata. Infatti, l’attuale società dell’antica Littoria, ovvero l’Unione Sportiva Latina, sta conseguendo risultati impensabili sino a qualche stagione fa. Il primo maggio 2011, per esempio, il club pontino ha conquistato una storica promozione in Prima divisione, a distanza di quasi trent’anni dalla sua ultima apparizione nella vecchia e cara C1. Correva infatti l’anno 1982 quando i nerazzurri salutarono mestamente la terza serie nazionale. Appena un lustro fa, poi, il calcio era praticamente scomparso dal capoluogo pontino, prima che si registrassero qualcosa come ben quattro incredibili promozioni consecutive. Promozioni che sono entrate di diritto nella storia del calcio latinense. Ma non è tutto. Il 28 maggio 2012 vincendo i playout contro una nobile decaduta del calcio italiano come la Triestina (2-0 allo stadio “Francioni” nell’an-

data e 2-2 nel ritorno a Trieste), il Latina ha ottenuto una storica salvezza. Una pagina leggendaria per il club pontino che, quindi, a distanza di un anno dalla promozione ha potuto nuovamente far festa sempre con il tecnico Stefano Sanderra. A bocce ferme, il 5 giugno 2012, lo stesso Sanderra ha comunica di aver preso la decisione di non rinnovare il contratto con la società nerazzurra e, dieci giorni più tardi, la società pontina ha voltato pagina, presentando quale nuovo l’ex mediano del Napoli, Fabio Pecchia. Per lui, pontino doc, una scelta di cuore, una sorta di ritorno alle origini, con la sua squadra (un mix di giovani e meno giovani) che pratica un football decisamente offensivo ed essenziale. Dal 4-2-3-1 di inizio stagione, mister Pecchia s’è convertito ad un 4-3-3 che in avanti si fonda sulla classe e l’imprevedibilità del folletto Barraco (castigatore dei giallorossi nella gara d’andata), sul dinamismo di Jefferson e adesso sul fiuto del gol di Schetter.

E’ una donna il patron dei laziali L’imprenditrice Paola Cavicchi hai vertici della società da settembre

I

l Catanzaro, nella partita di andata, ha tenuto a battesimo la prima presidenza in rosa della storia nerazzurra. Infatti, a settembre, quando le Aquile si sono recate a Latina per disputare quello che fu l’anticipo (in diretta-tv) della seconda giornata di campionato, era avvenuto da pochissimi giorni l’avvicendamento alla guida della società pontina. Paola Cavicchi, proprio in occasione della partita serale contro l’Uesse, faceva così il suo esordio quale massimo dirigente laziale, bagnando il tutto con una vittoria. Imprenditrice molto nota a Latina, consulente delle società di autotrasporto merci per quanto riguarda la gestione aziendale nonché segretaria provinciale della Fai (Federazione autotrasportatori italiani che conta nella sola provincia pontina ben 400 iscritti) e, non ultimo, titolare da trent’anni della Lepincar (società di servizi per autotrasporti), ha ereditato quella che, sino all’anno precedente, era stata la poltrona occupata dall’indimenticato Michele Condò. Quest’ultimo, originario di Polistena e scomparso recentemente, è stato il più

grande presidente della storia del Latina, portando i pontini dalle categorie dilettantistiche sino alla Prima divisione.

Il presidente del Latina Paola Cavicchi 27


L’editoriale

28

di ROMANA MONTEVERDE


Controcronaca

P

er una squadra di calcio arriva il momento in una stagione in cui bisogna decidere per quale obiettivo lottare, verso quale direzione correre, stabilire la meta da raggiungere. Nessuno avrà le idee più chiare di loro. Nessuno meglio di loro, degli atleti con la maglia a strisce gialle e rosse e aquile reale impressa sul petto, sa che ora si fa veramente sul serio e la posta in gioco è veramente alta, troppo alta, per provare ad arrestarsi in un momento che sorride al Catanzaro. E allora affilate le armi, sguainate le spade, alzate la testa, un coro vi accompagnerà fino alla fine, sarà pronto a scaldare i cuori e a unire gli intenti verso l’unico obiettivo: la vittoria. Perchè vincere si può, sognare si può, di fronte l’avversario è forte ma non invincibile. Allo stadio “Nicola Ceravolo” va in scena Catanzaro-Latina. Effettuato il classico giro di boa, i giallorossi hanno ricominciato da dove erano partiti. La sete di vittoria non è stata soddisfatta né dai tre punti conquistati contro il Gubbio nell’ultimo impegno prima della sosta natalizia, né tanto meno dallo spumante versato nei calici durante le feste. No, a Barletta l’intera truppa capitanata dall’ “ufficiale e gentiluomo” Francesco Cozza ha irretito e annichilito la compagine pugliese per la seconda volta nel corso della stagione. Il “filo di Arianna”, che si era ingarbugliato nella difficile e insidiosa trasferta di Avellino, ha perciò continuato il proprio cammino rendendo il gomitolo più stretto e il periodo di gloria sempre più schietto. Anno nuovo, vita vecchia perciò. Gli astri del 2013 sorridono al segno delle aquile che sembrano avere dalla loro tutti i pianeti. Il sole ad esempio, espressione di vitalità e vigore, ha sorriso guardando in faccia il Catanzaro, una delle squadre più in forma del momento. Poi c’è la luna, che, assieme a Nettuno in astrologia, segna la sensibilità, l’intuizione, l’istinto, tutte armi queste che mister Cozza ha sempre portato con

di SIMONE NISTICO’ sé sin dal primo giorno del suo approdo nella città capoluogo. Mercurio e Marte, rispettivamente percettori di intelletto e iniziativa, sono in piena alchimia con l’equipe calabrese. La cartina al tornasole è data dagli ultimi innesti fortemente voluti dalla dirigenza giallorossa che ha dichiarato di non voler lesinare sforzi di nessun tipo pur di rafforzare ancor si più questo gruppo. Venere, pianeta che porta con sé ineludibili connotati armoniosi, viaggia a favore delle aquile se è vero, come è vero, che il ritrovato appeal fra squadra, tifosi, tecnico e città, ha risollevato(finalmente) il morale di tutti. Urano e Plutone porteranno cambiamento e aria di rinnovato entusiasmo sui tre colli, mentre Giove, portatore di espansione tanto intellettuale, quanto fisica, aiuterà il team e l’ambiente a costruire un sogno non troppo irrealizzabile. Solo Saturno, che anche il titolo di un celebre film virgolettava come “contro”, sembra ostile nei confronti del Catanzaro. Ma, cari tifosi giallorossi, non preoccupatevi! Di restrizione, limitazione e controllo(queste le caratteristiche di Saturno) le aquile badano bene a starne alla larga. E allora godiamoci la benevolenza dei pianeti in questo ideale ma benaugurante quadro astrologico. Fioretti, con il suo ennesimo gol ha iniziato l’opera mostrando nuovamente la mitraglia dopo il rigore(con tanto di saltello come nel suo inconfondibile stile) trasformato a Barletta. Adesso facciamo in modo che la festa continui.

Anno nuovo, vita vecchia

Per il 2013 tutti i pianeti sorridono alle aquile. Fioretti ha iniziato l’opera mostrando la mitraglia anche a Barletta. E ora... che la festa continui 29


L’editoriale

30

di ROMANA MONTEVERDE


Quelli che lo striscione

di ROMANA MONTEVERDE

“Il veglione più bello che ci sia”

E

ra il 31 dicembre del 2010, l’Uesse, lo ricordiamo tutti attraversava il periodo più difficile e doloroso della sua gloriosa storia. Ma di questo preferiremmo non parlare. Sugli spalti, però, nonostante il delicato momento, la fede e la passione non riuscivano proprio ad affievolirsi. Lassù, sui gradoni della Massimo Capraro, lo spettacolo non aveva intenzione di finire, ancora una volta, anche quella volta, nell’ultimo giorno dell’anno, gli Ultras Catanzaro avevano deciso di dare l’ennesimo schiaffo morale a chi, fino a quel momento, e per l’ennesima stagione, aveva tradito promesse e belle speranze, mandando in frantumi ciò che per anni era stato costruito, mattone dopo mattone, gara dopo gara, con delusioni, sofferenze, gioie e splendide e indimenticate magie di cui solo le Aquile sanno e hanno saputo rendersi protagoniste.

Quel giorno, mentre tutti, erano intenti a preparare il cenone di fine anno, tra vino, cotechino e lenticchie, loro erano li. Non erano tantissimi, ma erano fieri, non erano neppure pochi ma erano innamorati di quei due colori, di quel giallo e di quel rosso che bisogna difendere a tutti i costi, a denti destri e a testa alta. Tra le nuvole di un desolato “Ceravolo”, allora, uno striscione simbolo non aveva avuto remore ad innalzarsi: “IL VEGLIONE PIU’ BELLO CHE CI SIA… CON GLI ULTRAS A CASA MIA!”. Quello, come anche spiegato, da un loro comunicato diramato qualche ora dopo il simbolico gesto, fu un modo per gridare ancora una volta la volontà di riprendersi la propria squadra, la propria fede, il proprio posto su quei gradoni che in quell’annata non erano stati neanche per un giorno culla di festa, di cori e di colori. Quell’azione, non fu, quindi, un semplice goliardata, ma – riportando proprio le pa-

role degli Uc – “un appello disperato, affinché qualcuno, si mettesse la mano alla coscienza e al portafoglio per far uscire il Catanzaro dall’oblio che lo attanaglia”. “Cosi ci affidiamo al fato e sogniamo ad occhi aperti, sperando che qualcuno dal buio raccapricciante del tribunale ci riporti nell’olimpo al fianco degli Dei, per far si che i nostri occhi rivedano le inconfondibili strisce giallorosse e le nostre orecchie risentano il boato della Capraro”. Ora, oggi, e speriamo per lungo tempo ancora, quel “qualcuno” è arrivato e porta il nome di Giuseppe Cosentino. Il buio ha lasciato posto ad una luce sempre più raggiante che da due anni colora e infonde voglia di riscatto e di vittoria. L’olimpo degli Dei ci aspetta e questo anno nuovo appena cominciato porta con sé gli auspici migliori per far si che certe cose non accadano più. 31


Meteore

di SIMONE NISTICO’

Pasquale Luiso, il “Toro di Sora” ai tempi del Catanzaro Arrivò a gennaio con molte speranze, in buona parte poi deluse

A

gennaio, si sa, le squadre si rifanno il look pensando al nuovo campionato che inizia dopo l’ormai celeberrimo giro di boa, espressione mutuata dagli sport nautici. Il primo mese dell’anno solare, in una società sportiva, è fondamentale per tracciare una linea e vedere cosa manca per provare in tutti i modi a raggiungere l’obiettivo prefissato a inizio stagione o quello sopraggiunto nel corso del campionato. Tutte (o quasi) le compagini di tutti (o quasi) i tornei, diventano dei veri e propri porti di mare grazie alle innumerevoli compravendite in sede di calciomercato che incuriosiscono gli sportivi e i diretti interessati. Anche il Catanzaro nel corso del suo non troppo lontano passato ha avuto degli innesti importanti (almeno sulla carta) nel famoso “mercato di riparazione” o “mercato invernale”,che dir si voglia, ma che sono risultati interessanti più ai fini delle statistiche e a riempire gli almanacchi sportivi, che per il vero e proprio apporto dato alla squadra da un punto di vista tecnico. E’ il caso, ad esempio, di un certo Pasquale Luiso che, nella stagione 32

2004/2005 - dai più ricordata come quella della promozione in serie B delle aquile giallorosse dopo ben 14 anni di penombra disputati in terza e quarta serie – approdò a Catanzaro come vera e propria bomba di mercato. Luiso, infatti, dopo tante stagioni disputate in serie A e in serie B con le maglie di Torino, Piacenza, Vicenza, Sampdoria e Ancona(tanto per citarne qualcuna), fu ingaggiato dall’allora sodalizio di Poggi e Parente per rinfoltire il parco attaccanti che aveva in “Re” Giorgio Corona il porta bandiera. L’apice della carriera agonistica di Luiso comunque, capace di mettere a segno ben 14 reti in massima serie con la maglia del Piacenza, si concretizzò proprio nella stagione 1996/1997 con la maglia biancorossa emiliana. In quel campionato l’attaccante campano riuscì ad entrare nella storia realizzando un gran gol di rovesciata al Milan di Tabarez. Giunto al Catanzaro di Piero Braglia però, l’attaccante nativo di Aversa, si rese protagonista soltanto di alcuni scampoli di partita. Decisivo(in positivo) fu quello giocato nella famosa trasferta di Taranto che in molti, frani tifosi giallorossi, ricorderanno. Entrato nel corso del secondo tempo, a pochi minuti dalla fine, Luiso prese palla e si rese protagonista di una di-

scesa palla al piede verso la porta rossoblù al termine della quale cedette palla all’accorrente “insolito” Ivano Pastore che, con un bel lob a scavalcare l’estremo difensore pugliese, regalò la gioia della vittoria ai suoi. Altro match per il quale Luiso viene ricordato(stavolta in negativo) dai tifosi del Catanzaro è quello relativo alla gara di ritorno della finale di Supercoppa italiana di serie C. In un Catanzaro-Arezzo giocatosi a fine maggio del 2004 fra le vincitrici dei due gironi della regoular season in C1, Pasquale Luiso venne incaricato di battere un calcio di rigore che il portiere aretino Pagotto riuscì però a neutralizzare spegnendo ogni minima speranza per i giallorossi di rimontare il pesante passivo di 3-0 maturato nella gara d’andata ad Arezzo. Giocatore caratterizzato da grande irruenza dentro e fuori dallo spogliatoio (connotato questo che gli consegnò l’indelebile soprannome “toro di Sora” soprattutto per effetto della bella esperienza nella cittadina ciociara all’inizio della carriera), Luiso riuscì, dopo la parentesi a Catanzaro e alla veneranda età di 36 anni, a giocare qualche altro anno in Lega Pro e nelle categorie minori prima di appendere le scarpe al chiodo.


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UeSse domani ... giovani aquilotti crescono

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enoni, panettoni, fuochi d’artificio, auguri sono ormai un lontano ricordo per tutti, comprese anche le giovanili dell’U.S.Catanzaro, pronti a dar battaglia, sportivamente parlando, a tutte le compagini. Il 2012 si è chiuso, nonostante l’ennesimo “anno zero”, nel migliore dei modi, anche in virtù di risultati soddisfacenti. Soprattutto la compagine “Berretti”, allenata da mister Giulio Spader, sta letteralmente sorprendendo in positivo tutti gli addetti ai lavori. Sette successi nelle ultime altrettante gare fanno, di Morello e compagni, una squadra in grado dire la sua, magari anche alle fasi finali. Piedi per terra e tanto lavoro, devono essere questi gli ingredienti giusti per continuare a sognare in grande. Non abbiamo dubbi su questo, anche perché a capo del settore giovanile “siede” Franco Modestia, persona serissima, di cui abbiamo parlato recentemente. Il bello arriva adesso, con un 2013 che deve essere l’anno della continuità di risultati, e siamo sicuri che i giovani aquilotti non deluderanno le aspettative. Stesso discorso vale anche per “Allievi” e “Giovanissimi”, rispettivamente guidati da Gianluca Procopio e Giuseppe Teti, autori di un ottimo lavoro fino a questo momento. Oltre ai risultati, vorremmo che questo nuovo anno sia quello della svolta, “strutturalmente” parlando, anche perché si sta raschiando il fondo della vergogna per quanto riguarda l’annoso problema delle strutture di allenamento nella città capoluogo di regione. Partendo dalla prima squadra fino ad arrivare alla Scuola Calcio, tutti i ragazzi hanno dei serissimi problemi a dover sostenere una normale seduta di allenamento. E’ vero, sono cose sapute e risapute, ma ciò

che è successo nell’anno appena trascorso deve far riflettere tutti. Una vicenda che rischia di protrarsi per molti anni, un vero peccato considerato che, finalmente, alla guida della società giallorossa vi è un presidente con la P maiuscola, quello che è Giuseppe Cosentino. La speranza, forse inutile, è quella di non dover più trattare questo “scomodo”, usiamo tale eufemismo, argomento. “Che il nuovo anno appena iniziato, porti una svolta importante anche su questo campo”. Potremmo usare questa frase per racchiudere l’auspicio di tutti i tifosi giallorossi, e non solo. Ma il nuovo anno, potrebbe, il condizionale è obbligatorio, portare alla ribalta le giovanili dell’U.S.Catanzaro anche alle fasi finali dei vari campionati. Se per “Allievi” e “Giovanissimi” il discorso assume i contorni di una montagna da scalare, stesso discorso non può essere fatto per la “Berretti”. In precedenza avevamo parlato dei meriti della compagine di mister Spader, tutt’ora formazione più vicina a disputare altre partite importanti dopo la fine della regular season. E’ vero, manca ancora l’intero girone di ritorno, ma la compattezza, l’abnegazione, il coraggio che ha contraddistinto la prima parte della stagione, rappresenta quel valore in più della formazione giallorossa. Alle fasi finali, già citate pocanzi, si qualificano le prime tre classificate, più la migliore quarta tra i gironi a 15 squadre. Ad oggi, il Catanzaro occupa la terza posizione, frutto dei suoi 27 punti, a -2 dalla Nocerina (seconda a quota 29), ma a +9 sulla quarta piazza, posizione occupata dalla Salernitana, ferma a 20 punti. Un vantaggio rassicurante o quasi, anche se i cali di tensione non sono ammessi per non cade-

re in pericolose trappole. Infine, vorremmo che i prossimi 365 giorni siano sempre all’insegna del sorriso per tutti i visi di chi fa parte, ma non solo, della Scuola Calcio dell’U.S.Catanzaro. Un progetto voluto fortemente dalla società calabrese che si è avvalsa dell’importante collaborazione di Carmelo Moro, principale punto di riferimento per chi coltiva il sogno di giocare (chissà un giorno…) nella squadra della propria città. Tanti consigli per un “evento” che ha richiamato l’attenzione di moltissimi ragazzi di piccola- media età, che nel calcio vedono una sorta di luce dinanzi a un mondo sempre più in crisi. Crisi economica, dell’occupazione, sono solo l’antipasto della vera crisi, quella dei valori. Valori ormai persi, con il passare degli anni, con i giovani sempre più “innamorati” di atteggiamenti, calcistici ovviamente, che una volta non venivano presi nemmeno in considerazione. Esultanze scellerate, gesti sconsiderati già dai primi calci, sono questi alcuni fattori che fanno male al calcio nostrano. Fortunatamente, qui nella città dei “tre colli” vi è un progetto serio, con persone preparate che conoscono a memoria il significato della parola lavoro, dell’educazione sin dai primi anni. Il futuro, seguendo queste linee guida, non potrà che essere roseo per l’U.S.Catanzaro. Ne siamo sicuri.

Riparte la stagione degli Aquilotti 34


di MATTEO BRANCATI

Cenoni, panettoni, fuochi d’artificio e auguri sono ormai un lontano ricordo per tutti, anche per il settore giovanile dell’U.S.Catanzaro, pronto a dar battaglia, sportivamente parlando, a tutte le compagini

14^ GIORNATA CAMPIONATO " DANTE BERRETTI" -­‐ GIRONE E ANDRIA BAT -­‐ MELFI Sabato HINTERREGGIO -­‐ CATANZARO " LECCE -­‐ PAGANESE " MILAZZO -­‐ SORRENTO " NOCERINA -­‐ BARLETTA " TRAPANI -­‐ SALERNITANA " VIGOR LAMEZIA -­‐ MARTINA FRANCA " 14^ GIORNATA CAMPIONATO ALLIEVI -­‐ GIRONE G JUVE STABIA -­‐ ANDRIA BAT PAGANESE -­‐ ARZANESE MARTINA FRANCA -­‐ BARLETTA NOCERINA -­‐ CATANZARO HINTERREGGIO -­‐ SORRENTO AVELLINO -­‐ TRAPANI SALERNITANA -­‐ VIGOR LAMEZIA

Domenica " " " " " "

14^ GIORNATA CAMPIONATO GIOVANISSIMI -­‐ GIRONE H CROTONE -­‐ HINTERREGGIO Domenica REGGINA -­‐ MARTINA FRANCA " PAGANESE -­‐ NAPOLI " CATANZARO -­‐ NOCERINA " TRAPANI -­‐ SALERNITANA " VIGOR LAMEZIA -­‐ CITTA' DI PALERMO " RIPOSA: CATANIA 35


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Dalla redazione

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arte il nuovo progetto editoriale “88100 TV - Catanzaro in presa diretta”. Nasce anche nella città capoluogo un portale interamente arricchito con video-servizi realizzati estemporaneamente. La città verrà raccontata minuto per minuto grazie all’occhio attento della nostra redazione che seguirà gli avvenimenti più importanti. Tutti colori della cronaca, politica, sport, cultura e spettacoli: tutto questo all’interno del ricco contenitore consultabile allì’indirizzo inter-

net www.88100tv.it. Verranno inoltre realizzati quotidianamente due edizioni di telegiornale e un’ampia rassegna stampa. Aggiornamenti costanti nel corso dell’intera giornata, tanti reportage suddivisi per categoria e una photogallery con gli scatti più belli di tutti gli eventi. Tutto, ma proprio tutto quello che vuoi sapere, ma soprattutto vedere, a portata di click…in presa diretta.

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Stati d’animo

di ERNESTO TRONCA

Asfaltato il Barletta di Martino, ora tutti a scuola di latino

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Un successo meritato, cercato ed alla fine ottenuto

e l’agonistica bellezza fosse reato, questo Catanzaro sarebbe da sedia elettrica. La squadra calabrese inizia con una vittoria esterna il suo girone discendente. Un successo meritato, cercato ed alla fine ottenuto. La trasferta non era facile. Rispettive preoccupazioni di classifica, la novità dell’arrivo a Barletta di un personaggio di spessore come Gabriele Martino, imponevano alla formazione giallorossa un andamento operaio, attento, che, alla lunga, si rivela vincente. Se a tutto ciò azzardiamo che, specie nella ripresa si sia disputata una gara della quale resterà un sontuoso ricordo, si insinua nel nostro intimo la convinzione che, con oculatezza e misura, questa Società, questo tecnico, questa concreta dirigenza sa perfettamente cosa è destinato a fare da grande il nostro Catanzaro. Con i debiti scongiuri, sembra che tutti, ma proprio tutti, abbiano assimilato l’agonistica, durissima filosofia di questo torneo che, ogni domenica, distribuisce sorprese assolutamente. Tornando rapidamente alla gara del “Cosimo Puttilli”, c’è da dire che, in questa giornata, prima di ritorno, si è registrato un completo crollo del fattore campo, con diverse vittorie esterne e, di conseguenza, anche il Catanzaro si è adeguato a questa allegra tavolata, animata da agonistici corsari. Dopo un primo tempo durante il quale i taccuini sono andati in vacanza autorizzata, entra sul terreno di gioco, il fosforo tattico di Francesco Cozza, il quale concede, ed ancora una volta in corsa, perle di agonistica saggezza: dentro uno stoico Quadri, in campo un sempre

più concreto D’Alessandro, restituendo Ciro Sirignano, che così vogliamo sempre vedere, nel proprio ruolo di competenza. Arriva il momento dell’apoteosi giallorossa, con il rigore concesso al Catanzaro. Il difensore centrale dei pugliesi Burzigotti, pensa alla Boheme di Giacomo Puccini, e, segnatamente, alla romanza “che gelida manina”; tocca la sfera, notato, però, dall’assistente che segnala al direttore di gara il tocco galeotto. E’ calcio di rigore magistralmente realizzato da Giordano Fioretti; stavolta per Liverani non c’è nulla da fare. Il Barletta resta in dieci uomini, quando, però, un Catanzaro operaio ha già messo in cassaforte questo prezioso, sofferto successo. E quella del collega Vittorio Giummo diventa, inevitabilmente agonistico lessico, musica, sparata da un ideale faraonico impianto a decibel vietati anche ai proprietari di discoteche, specie quando il bravissimo Matteo Pisseri mette a tacere le ultime, residue velleità pugliesi. Ottima,poi, la prova di Conti, che continua, con intelligenza, ad assimilare i contesti tecnico-tattici della squadra. Lo vogliamo etichettare come un bellissimo pulcino, bisognoso di crescere sempre più, e lo farà, completando il piumaggio. Dunque la vittoria esterna spalanca ai calabresi splendidi frammenti di futuro con gli atleti che attendono, domenica, al “Ceravolo” l’abbraccio imperioso, atteso della sua impagabile tifoseria, il tutto mentre al Barletta resta riservata una mefistofelica, agonistica ipotermia.

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Campus giallorosso

di GIOVANNI CRISTIANO

Dopo la mini-serie positiva, il Catanzaro può ancora sognare i play-off ? Alcuni studenti fuori sede dimostrano fiducia e ottimismo nel team Giallorosso che ha appena cominciato il girone di ritorno

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ontinua il nostro viaggio attraverso tutta l’Italia che vi sta raccontando le impressioni degli studenti, tifosi del Catanzaro che, per motivi di studio, si trovano fuori regione. Campus Giallorosso in questa edizione si è spostato a Roma e Perugia, luogo in cui risiedono diversi studenti universitari calabresi, nonché tifosi delle “aquile”. Abbiamo incontrato Eugenio, Alessandro e Rino, ai quali abbiamo fatto la seguente domanda: “Il Catanzaro riparte nella maniera in cui si era fermato prima della sosta natalizia, conquistando tre punti vitali per la sua stagione. Visti gli innesti appena ufficializzati e probabilmente quelli di categoria superiore che arriveranno, il Catanzaro può ancora sognare i playoff?”

Eugenio Marino (Roma): “Sicuramente sognare non fa mai male, ma ci sono almeno tre o quattro squadre che in questo momento sono superiori a noi, come Avellino, Nocerina e Frosinone, mentre con le altre penso che con qualche innesto di categoria superiore possiamo giocarcela a viso aperto. Il presidente sembra avere grandi ambizioni e quindi tutto è possibile, ma al momento è fondamentale acquistare un centrocampista che ci faccia fare il salto di 40

qualità, visti i continui infortuni di Quadri Per quanto concerne il reparto difensivo penso che oltre a qualche acquisto è necessario motivare e recuperare Sirignano, che come ricordiamo tutti faceva nettamente la differenza l’anno scorso e oggi è ancora alla ricerca della forma migliore. Il reparto offensivo mi sembra ben messo, salvo che Masini recuperi quella forma fisica che gli può permettere di concorrere per una maglia con Fioretti, poiché la concorrenza non fa mai male. Voglio inoltre complimentarmi con la società per l’arrivo di Russotto, davvero un giocatore di categoria superiore che diverte e incrementa notevolmente il tasso tecnico della squadra. Finisco dicendo che ho molta fiducia nel progetto Cosentino e che sono uno dei pochi che non ha contestato Cozza nel momento in cui le cose non giravano, perché ho tanta fiducia in Ciccio e mi piacciono le persone ambiziose come lui. Sempre forza Catanzaro”.

Alessandro Costanzo (Perugia): “Secondo me il Catanzaro, arrivato a questo punto, con gli acquisti nuovi e con la rosa che abbiamo a disposizione deve puntare ai play-off, con grandi giocatori come

Russotto che è nettamente di categoria superiore e un grande bomber come Fioretti. Adesso c’è il Latina, che è una concorrente per i play-off, perciò un risultato positivo è fondamentale. Con il passare del tempo sta tornando a farsi sentire, come i vecchi tempi, anche il dodicesimo uomo, che ha fiducia nella società e che dopo tanti anni di purgatorio vorrebbe tornare ad essere una tifoseria che abbia considerazione nel panorama italiano, e sopratutto tornare a sostenere una squadra di prima qualità”.

Rino Gemelli (Perugia): “Sognare non costa nulla, però non sarà facile raggiungere una posizione utile per disputare gli spareggi promozione perché quest’anno il Campionato di Prima Divisione è tecnicamente di buon livello. I punti persi nel girone di andata peseranno tantissimo, però se il “Nicola Ceravolo” tornerà ad essere un fortino inespugnabile, se la società continua a metterci questa passione e questa professionalità, e se i nuovi acquisti, che di certo arriveranno da qui alla fine del calcio mercato, dimostreranno di essere utile alla causa giallorossa allora credo che sia molto più reale parlare di play-off.


Spidercam

di ROBERTO TOLOMEO

Pisseri: i numeri, le parate e il beach volley Nella famiglia del numero uno delle Aquile un sottile legame con un portiere giallorosso del passato

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erto, non hanno la stessa importanza del fantacalcio ma i numeri, le cifre, le statistiche, anche nel calcio giocato contano, eccome. Sempre gelide, talvolta emblematiche ma spesso, troppo spesso fuorvianti. Prendete, per esempio, quelle che definiscono il valore della difesa del Catanzaro: 28 gol subiti nelle prime 16 gare di campionato, quasi la peggiore in Prima Divisione. Se un “non appassionato” di pallone si limitasse a leggerle esclamerebbe sicuramente: “Cielo, questa squadra tra i pali avrà proprio un pippone”. Ma quando si subisce un gol, si sa, non sempre si deve gettare la croce addosso all’estremo difensore. Le reti possono essere subìte in seguito ad episodi semifortuiti, a meccanismi difensivi non oleati, a inesperienza, a sviste arbitrali, alla giocata non impeccabile di un terzino non pronto per la categoria, a uno spruzzo di malasuerte. Le cifre, nel caso del Catanzaro di oggi, hanno il demerito di mettere nell’ombra il signor numero uno su cui Cozza può contare dal primo giorno di ritiro la scorsa estate in quel di Polistena. Matteo Pisseri, classe 1991, un giovincello su cui il Parma, mica l’Atletico Van Goof, punta parecchio in prospettiva futura. Matteo, al momento in giallorosso per farsi le ossa e poi chissà, ha dimostrato in questi primi mesi di permanenza sprazzi di quella classe che più volte era stata reclamizzata nei mesi scorsi. Pisseri non fa parte della categoria dei portieri istrionici-protagonisti. E’ un onesto “salvatore di risultati” che va avanti per la sua strada. Decisivo almeno in una occasione in quasi tutte le partite anche quando, erano stati i giallorossi a creare il maggior numero di occasioni gol. Anche il giorno dell’Epifania, nella brutta vittoria di Barletta lui nel finale ha timbrato il cartellino. Il vero grande portiere,

soprattutto se ha poco più di 20 anni, non è acrobata, non cerca l’applauso o il fotografo, non salva un pallone sulla linea per poi, nell’azione successiva esibirsi magari nella madre di tutte le papere. Il goalkeeper di qualità fa il suo dovere con

costanza. Come Pisseri. In campo e durante gli allenamenti. Con serietà, senza dare nell’occhio. Qualche settimana fa, hanno dovuto impiegare qualche minuto prima di riconoscerlo in azione anche suo padre e suo fratello piombati al Curto dall’Emilia Romagna per vederlo al lavoro. Il fratello maggiore del portiere, Nicola, ha 23 anni e da parte sue le sue soddisfazioncine agonistiche alcuni anni fa se le è tolte anche se alcuni anni fa. Pisseri. Per lui un titolo italiano under 21 e un quinto posto europeo in una disciplina olimpica tanto praticata quanto completamente differente dal calcio: il beach volley. E allora la mente torna indietro nel tempo, quasi un decennio e dai ricordi emeerge una circostanza e magari beneaugurante coincidenza. Si ricorda l’ultimo portiere che portò i giallorossi in serie B, Silvio Lafuenti. Altre caratteristiche tecniche, altra provenienza geografica, altro fisico, ma un sottile legame con Pisseri: avere in famiglia un giocatore di beach volley. Anzi, nel caso di Lafuenti, una giocatrice: la moglie Lucilla Perrotta. Che, in una serata di agosto di otto anni fa, non potè seguire neanche in tv perché proprio nei momenti si giocava una medaglia olimpica poi solo sfiorata lui era ad Avellino per una gara di Coppa Italia. Tre mesi prima Lafuenti, il suo tecnico toscano ei suoi compagni tra cui una tale Corona, festeggiavano la serie B insieme a una città impazzita. Perché Pisseri possa sperare di fare la stessa cosa ragionevolmente dovrà restare a Catanzaro per un altro anno. Fattibile, visto in Patria lo reclameranno? Ipotizzarlo è solo fantacalcio, appunto? Ai posteri… 41


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“Droga e alcool”. Prosegue la sensibilizzazione di Federfarma

er combattere e vincere le droghe non è sufficiente limitarsi alla repressione del narcotraffico o alla distruzione di certe coltivazioni, né basterà la profilassi sanitaria e l’informazione dettagliata, attraverso documentari e depliant, sugli effetti delle sostanze e sulle conseguenze fisiche, psichiche e sociali della tossicodipendenza. Gli effetti nocivi dell’alcool e del tabacco sono ben conosciuti da tutti: eppure milioni di persone continuano ad abusarne”. Lo afferma il presidente di Federfarma Calabria, dr. Vincenzo Defilippo, che prosegue il suo dire su un tema scottante quale la droga e l’alcol. La droga non è un virus che contagia a nostra insaputa. La droga c’è: nessuno può sentirsi estraneo al problema, perché ci tocca tutti più o meno da vicino. Siamo quindi chiamati in prima persona a coinvolgerci, a dialogare con gli amministratori e con i servizi, con i legislatori e i professionisti, perché le nostre città e i nostri paesi siano a misura d’uomo e i nostri giovani non debbano vivere come comparse pronte a ritirarsi dallo scenario della vita per mancanza di ruoli significativi da interpretare”. Un’altra forma di tossicodipendenza legale è quella del tabagismo. “Il fumo, come si sa, compromette la salute dell’uomo. L’azione della sigaretta può variare in relazione alle caratteristiche del tabacco usato, alla quantità e durata delle aspirazioni, alle pause tra una fumata e l’altra e alle condizioni soggettive del

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fumatore, ma in ogni caso il fumo produce attività tossica e cancerogene, a causa dell’ossido di carbonio, dell’acido cianidrico, dell’ossido di azoto, della nicotina, del catrame e delle molte altre sostanze assorbite con il fumo. Senza dimenticare che l’ossido di carbonio che si sprigiona nella fase gassosa del fumo è nocivo non solo per chi fuma, ma anche per chi respira nello stesso ambiente”. C’è fumatore e fumatore, comunque”. “D’accordo! Provate allora a riconoscervi in una delle categorie che Tomkins, uomo di scienza americano, ha delineato a proposito della tipologia del fumatore: quello abituale, che accende meccanicamente le sue sigarette, senza provare particolari sensazioni; quello positivo, nel senso che fuma con un obiettivo specifico: cercare una forma di eccitazione (in stato di apprensione) o, al contrario, un modo di rilassarsi (in fase di relax); quello negativo, che fuma per diminuire il senso di frustrazione, ansia, disagio o comunque

fastidio che prova ed infine il fumatore tossicomane, legato al fumo da una grave dipendenza fisiologica. Non va dimenticata la componente psicosociale: molte persone hanno iniziato a fumare per sentirsi più integrate in un gruppo, per non essere emarginate, per non essere considerate, da adolescenti, dei bambini. Ma non è questa una delle ragioni per le quali si finiscono per provare anche le droghe illegali, per esempio lo spinello di marijuana? Per abbandonare allora la sigaretta? “Si potrebbe rispondere: lasciare la sigaretta è davvero difficile. Negli ultimi vent’anni ci sono riuscite soltanto alcune decine di milioni di persone. Il Comitato francese contro il tabagismo offre i suoi consigli per smettere, a cominciare dal primo: volerlo per davvero. Per rafforzare la volontà, occorre ricordare che il fumo è un pericolo per la salute, specie per la donna incinta. Il migliore suggerimento è quello di smettere completamente e una volta per tutte. Diciamo, comunque, che quando il bisogno di fumare si fa sentire, respirare profondamente, vuotare bene i polmoni e bere un pò d’acqua; fare del moto, idroterapia, altri esercizi fisici per attivare la circolazione sanguigna; dormire a sufficienza. Infine, è utile migliorare l’alimentazione, ovvero: non mangiare troppo, evitare gli eccitanti (caffè, thè, alcool, spezie) e gli alimenti pesanti e indigesti. Scegliere acqua, succhi di frutta e di legumi, alimenti naturali freschi, frutta, cibi ricchi di sali minerali, cereali, formaggi, uova, pesce”. (continua)


I nostri inserzionisti

Pensare a lei, conviene anche a te

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Piazza Basilica Immacolata, 11

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