Catanzaro - Gubbio

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L’editoriale

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di ROMANA MONTEVERDE


L’editoriale

Scendere in campo con la calma e la pazienza dei saggi Contro il Gubbio l’opportunità di un’immediata rivincita

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a sconfitta con l’Avellino ci può anche stare. Non ci sta il fatto che ogni sconfitta è quasi sempre il risultato del gesto o del comportamento irresponsabile di un giocatore, che lascia la squadra in dieci uomini e la spinge verso il baratro. Il calcio è un gioco di squadra, nel quale l’azione di ognuno produce i suoi effetti nei riguardi di tutti gli altri: per questa ragione, al di là delle apparenze, si tratta di uno sport di particolare complessità, perché agli aspetti tecnici si uniscono i risvolti psicologici individuali, l’armonia del collettivo e la gestione motivazionale del gruppo. Nel momento in cui l’istinto individuale prevale, la logica conseguenza è l’inevitabile danno per il bene comune: bisogna pensare a questa piccola, ma semplice, verità, quando si sceglie di abbandonare la via della responsabilità e di far prevalere il sentimento individuale. Sarebbe ora di porre fine a queste deprecabili abitudini e di stare in campo con la calma e la pazienza dei saggi! L’opportunità di un’immediata rivincita è offerta dalla partita con il Gubbio, che

staziona nella parte alta della classifica, ma non si è dimostrato, fino a questo momento, particolarmente temibile nelle partite fuori casa. In trasferta ha collezionato, infatti, una sola vittoria, contro il Prato, due pareggi e quattro sconfitte, segnando tre goals e subendone nove; non solo, ma nelle quattro sconfitte non ha segnato alcun goal, subendone sette. Le statistiche sono fatte per essere smentite, ma giocare con i numeri può essere un utile esercizio per acquisire ulteriore sicurezza nei propri mezzi e ancora maggior convinzione nelle proprie possibilità. La scoperta visiva della realtà calcistica del Gubbio risale, per me, al precedente campionato, quando tra le figurine dell’album Panini mi sono comparse davanti le maglie rossoblu della simpatica squadra di una tra le più belle cittadine italiane, immersa nel silenzio e nella pace della mistica campagna umbra, con le suggestive stradine medioevali che si inerpicano verso il cielo e l’elegante piazza che si sporge verso l’orizzonte. La levità dell’atmosfera soave di questi luoghi di preghiera e di filosofica riflessione appare

distante dal frastuono dell’incandescente mondo del calcio; ma, proprio per questa ragione, l’impegno sportivo è affrontato con serio e severo distacco, come dimostrato dai risultati di questi ultimi anni: la maggiore tradizione del Catanzaro deve essere, così, un valore aggiunto per superare un ostacolo irto e difficile. Nella mia mente il ricordo del Gubbio risale indietro nel tempo e si lega alle vicende calcistiche di Pino Lorenzo, che, al termine della carriera, sul finire degli anni Novanta, ha contribuito ai successi di questa squadra. In compagnia del granitico attaccante catanzarese ho vissuto una splendida stagione, punteggiata da reti indimenticabili e da gioie incontenibili, sicché rimane sempre presente nella mia personale galleria delle stelle giallorosse, con la sua inesausta generosità ed il cuore rivestito dei colori della città. Con lo stesso cuore mi auguro che anche i calciatori di oggi vogliano onorare il sangue e l’anima di Catanzaro. A.S.

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PRIMARIA IMPRESA FUNEBRE

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L’editoria-

le

di ROMANA MONTEVERDE

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La foto di copertina è di Salvatore Monteverde

pag. 1 InCopertina Buon Natale Giallorossi pag. 3 Editoriale Scendere in campo con la calma e la pazienza dei saggi pag. 7 Il fondo del direttore Si torna con i piedi per terra e non è detto che sia un male pag. 9 Pallone e dintorni Quando il calcio si prende sul serio… pag. 11 Area di Rigore pag. 12 Microfoni d’autore Togliamoci il dubbio, battiamo il Gubbio pag. 14 Spidercam Addio duemiladodici pag. 17 Il punto sul campionato Avellino primo della classe cade la Nocerina a Carrara pag. 19 Curiosando Incredibile a Pagani... pag. 21 Cosi in campo pag. 22 Risultati e Classifica

pag. 26 Highlights pag. 27 Avversio di turno Il Gubbio pag. 29 Controcronaca Un fulmine a ciel sereno pag. 31 Quelli che lo striscione E sabato tutti in curva! pag. 32 Meteore La sfortuna di chiamarsi Pippa pag. 34 UeSse domani...Settore Giovanile Modesti...a parte pag. 37 Zoom Il bilancio di Francesco Ghirelli pag. 39 Stati D’animo Riprendere il cammino dimenticando Avellino. Muscoli e grinta, per asfaltare il Gubbio, e senza alcun dubbio pag. 40 Campus Giallorosso Può ancora il Catanzaro dire la sua al campionato in corsa ? pag. 41 Calcio a 5 Ultimo impegno prima della sosta natalizia pag. 42 I nostri inserzionisti

pag. 24 Tabellini

Periodico sportivo Indipendente - Anno XXV Aut. Trib. di CZ n. 60 del 02.09.1988 - Tiratura 9.000 copie

Editore Salvatore Monteverde Direttore Responsabile Gianni Bruni Coordinamento giornalistico Mario Mirabello Foto Icaro Fotocronache - Tel. 0961.725028

Il numero e’ stato chiuso in redazione lunedi 17 dicembre 2012

Grafica e impaginazione di De Girolamo Vincenzo Tel. 0961.754331 - info@devistudio.it

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Il fondo del direttore

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Si torna con i piedi per terra e non è detto che sia un male

i torna subito con i piedi per terra dopo il “volo” dei dieci punti conquistati nelle ultime quattro partite e non è detto che sia un male. Perché ad Avellino sono riaffiorati vecchi difetti, specie in difesa, e vecchi “vizi” quale quello dell’ennesima espulsione nel momento più delicato della partita, quando ancora sembrava possibile arginare la forza d’urto degli irpini.Ed è dall’esame degli errori che bisogna cercare i rimedi. Cozza, a fine gara, ha ammesso che la vittoria dei bianco verdi è stata in fondo meritata, rammaricandosi solo per l’affrettata espulsione di Sirignano ed in effetti, già prima delle rete di Biancolino, numerose erano state le occasioni da rete per gli avversari, in parte sbagliate, in parte neutralizzate da un ottimo Pisseri. Non sembri un paradosso ma, più che la sconfitta, in un certo senso preventivabile, fa male il modo in cui è maturata; non esiste nel calcio, naturalmente, una controprova, ma che ci dice che con Sirignano ancora in campo il bomber Biancolino avrebbe avuto tutta la libertà di cui ha goduto nel colpire di testa e sbloccare la gara? Perché, ragioniamo anche su questo,è l’ennesima rete che il Catanzaro subisce su colpo di testa degli attaccanti avversari senza che finora si sia trovata la giusta cura. E fa male questa sconfitta perché il Catanzaro, per tutto il primo tempo, aveva

giocato alla pari con la nuova capolista, aveva avuto le sue buone occasioni per passare, sembrava aver trovato le misure giuste per imbrigliare gli avversari. Poi due……colpi di testa: quello di Sirignano che avrebbe rifilato una gomitata all’avversario , e quello vincente di Biancolino. Detto questo la partita con l’Avellino ha confermato la gracilità della difesa giallorossa, in costante affanno sulle palle alte e sulle palle inattive,una difesa che assolutamente necessita di rinforzi, considerando anche la……..tendenza di tutti i componenti il reparto arretrato ad incappare nei provvedimenti – giusti o ingiusti che siano - degli arbitri di turno. E’ vero che ci si è trovati di fronte a due punte di assoluto valore per la categoria, quali Biancolino e Castaldo, ma teniamo a mente che nel corso del campionato di attacchi ben dotati ne troveremo ancora parecchi. Il fatto,poi, che Cozza raramente abbia avuto la possibilità di schierare lo stesso apparato difensivo,o per squalifiche, o per infortuni o per ritardi nella preparazione, testimonia delle difficoltà di trovare un assetto stabile e tale da garantire sicurezza. Due, comunque, le note positive: la bella prova di Pisseri che ci fa sperare di aver finalmente trovato il portiere che si attende vada tempo e la ritrovata vena di Squillace, criticato giustamente in avvio del campionato, ma oggi apparso nuova-

mente ispiratore importante per le punte giallorosse. Ed ora arriva il Gubbio, squadra che partita con grosse ambizioni, con le ultime quattro della classe, vale a dire Carrarese, Sorrento, Barletta ed Andria, non è riuscita ad andare oltre il pareggio. Certo, malgrado questo poco incoraggiante biglietto da visita, la gara di domenica non sarà davvero una passeggiata per i giallorossi, considerando le lacune sopra richiamate, la nuova squalifica di Sirignano, i problemi fisici di Borghetti ( possibile il suo recupero) le difficoltà di inserimento del nuovo arrivato Conti. Eppure è una partita da vincere per non restare ancora invischiati nella zona pericolosa, per non veder sfilare lontano le squadre che ci precedono, per poter affrontare la pausa natalizia , non diciamo in piena tranquillità, ma quantomeno con la serenità necessaria ad esaminare gli errori commessi e rintracciare gli antidoti necessari. Del resto questa gara, l’ultima del girone di andata, è stata già da società e tecnico indicata come il “termometro” per valutare i mali della squadra ed approntare i rimedi: alla luce di quanto finora visto non dovrebbe essere difficile comprendere dove incidere, sia in arrivo che in partenza. Gianni Bruni

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Pallone e dintorni

di FiLIPPO VELTRI

Quando il calcio si prende sul serio… Il caso del difensore dell’Atalanta, Stendardo, assente nella gara di Coppa Italia, ma presente a sostenere gli esami per avvocato

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l calcio troppe volte si prende sul serio”. Una frase sentita mille volte, soprattutto tra chi non è un grande appassionato del mondo pallonaro ed anzi è infastidito dal seguito che lo sport più amato degli italiani ha in televisione o sulla stampa. Ma questa volta a pronunciarla non è stato un pinco pallino qualunque, ma addirittura il presidente del CONI, Gianni Petrucci. Ma cosa può avere spinto il numero uno dello sport italiano ad un’affermazione del genere? E’ presto detto. Petrucci si riferiva alle vicenda di Guglielmo Stendardo. Il difensore dell’Atalanta, l’11 dicembre, si è presentato a Salerno per sostenere gli esami per diventare avvocato. Così facendo ha fatto una scelta ben precisa. Lo stesso giorno, infatti, erra in programma la partita di Coppa Italia tra la sua squadra e la Roma. Ma tra i due impegni non ha avuto dubbi: ha scelto quello che gli consente di poter guardare ad un futuro professionale diverso da quello del calcio, una volta appese le scarpe al chiodo, piuttosto che rispondere alla convocazione per la partita di Coppa. Apriti cielo! Non l’avesse mai fatto! In un Paese normale, probabilmente, a Stendardo sarebbero stati fatti ponti d’oro. In un mondo come quello dei calciatori, in cui la cultura ed i titoli di studio certo non abbondano, avere un atleta che decide di impegnarsi, non solo per laurearsi in legge, ma addirittura per fare il passo successivo e cercare l’abilitazione alla professione forense, sarebbe stato accolto dal plauso generale. In Italia no! Ed infatti il tecnico dell’Atalanta, Stefano Colantuono, ha deciso di non convocarlo per la successiva trasferta in casa della Juve e la società sta valutando anche di sanzionare il calciatore con una multa. “Siamo dei professionisti ben pagati e l’esame di avvocato non si fa ogni giorno, ma ogni anno sì” ha spiegato le sue ragioni il tecnico, lamentando di avere saputo in ritardo della decisione di Stendardo di recarsi a Salerno. Una presa di posizione, però, il cui senso, evidentemente, è sfuggito persino a Petrucci, il quale prima si è chiesto come si

può dire che c’è il contratto di fronte ad una specializzazione come l’esame d’avvocato e poi ha concluso sostenendo che “ bene ha fatto Stendardo”. Il presidente del Coni ha anche rivolto un appello al presidente dell’Atalanta alla serietà, alla serenità, ma soprattutto al buon senso. Peculiarità che pochi dimostrano di avere in un mondo che vive una sconfitta come un dramma, nonostante i tanti veri drammi che giornalmente registriamo e che è governato ormai dalle leggi economiche, più che dalla passione. Solidarietà a Stendardo è stata manifestata anche da Damiano Tommasi, ex centrocampista della Roma. Ma anche in questo caso siamo di fronte ad un’altra “mosca bianca” nel mondo pallonaro, vista la sua cultura e la sua capacità di prendere posizione anche su argomenti scomodi e scottanti. “Ci sono partite più importanti che non si giocano sul campo. Stendardo – questo il ragionamento di Tommasi – è riuscito a conciliare lo sport e lo studio universitario: di questo gli va riconosciuto merito, più che fargliene una colpa”. Già, questo,

forse, in un Paese normale. Ma in Italia il calcio troppe volte si prende sul serio …

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Area di rigore

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en trovati, cari amici! Immagino il vostro fegato dopo la partita di domenica scorsa con l’Avellino. Immagino i ricordi dei bei tempi che furono, quando al Partendo affrontavamo i Lombardo, i Juary, i Di Somma e immagino la vostra (nostra) incazzatura per la sconfitta dovuta in gran parte a nostri errori ( e fra questi metto l’ennesima espulsione di un giallorosso) ma anche all’ulteriore delirio allucinatorio di una giacchetta nera che ha preso, come tanti suoi colleghi in precedenza, fischi per fiaschi. Sarebbe troppo facile abbandonarsi a giaculatorie piagnucolose riguardanti …complotti palazzinari. La realtà è che questi arbitri sono di una scarsezza allucinante. Non hanno la minima idea di velocità di gioco e …di pensiero e credono che la palla sia quadrata. Insomma, cari amici, un bel guaio che può essere risolto solo con vittorie dei Nostri “abbondanti” in termini di gol segnati e di gioco convincente. Ma questa squadra ha tali caratteristiche? Ai posteri l’ardua sentenza!

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Juary

ta per concludersi un 2012 bisestile e tante sono le risposte mancate. Dove sono gli imprenditori che possono dare una mano a Cosentino? Dove sono i milioni promessi

di CLAUDIO ASTA

per completare i lavori di ristrutturazione del Ceravolo? Dove sono gli sponsor? Cosentino e Cozza stanno facendo un ottimo lavoro e il loro entusiasmo è più che una garanzia per il prosieguo del futuro giallorosso. Certamente se fossero presenti anche le componenti di cui sopra, la Società se ne gioverebbe in termini di grandezza e di considerazione in seno al Palazzo. Non so cosa abbia in mente Cosentino per questo mercato di riparazione che sta per iniziare. Di certo sarà importante sfoltire la rosa di quegli elementi che poco hanno contribuito alla causa fin qui o, ancora peggio, che hanno deluso tutte le aspettative. Ma avrà il Presidentissimo voglia di spendere? Conoscendo il suo orgoglio, ne sono sicuro.

Il presidente Cosentino

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i avvicina il Santo Natale e colgo l’occasione per darvi i migliori auguri. L’invito è, quando guarderete la grotta della natività, di una preghiera perché…gli ospedali cittadini non vengano depauperati di posti letto; per avere l’illuminazione divina quando si andrà a votare il quei seggi…taroccati; per avere qualche soldo in più in tasca nel nuovo anno e qualche figlio disoccupato in meno;per avere la salute e l’amore; per avere qualche esodato in meno e qualche…collaboratore di giustizia in più. Insomma, cari amici, vi auguro un dolce Natale e uno strepitoso fine d’anno (mi raccomando le mutande rosse!). E mi auguro, infine, che le Aquile possano risorgere e volare sempre più in alto.

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n questo clima natalizio, non poteva starci niente di meglio che il Gubbio di quel Francesco che parlava ai lupi. Per la verità,cari amici, mi auguro che più che parlare al …lupo Gubbio, oggi, ce lo sbraniamo.Mi auguro che le Aquile ritornino ad essere cacciatrici e sbudellatici di fiere selvatiche che osano presentarsi al cospetto del Ceravolo. Oggi dobbiamo assolutamente vincere e convincere. Guai a pensare a prossime soste vacanziere o a rilassarsi rimandando ogni contesa al prossimo anno. Non è più possibile perdere terreno con chi ci precede. E, mai come oggi, è importante l’aiuto del pubblico giallorosso. Il Gubbio deve essere sconfitto e…dilaniato. Anche San Francesco capirà e…ci darà la sua benedizione. Buon Natale. Ad maiora!

Francesco Cozza

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Microfoni d’autore

Togliamoci il dubbio, battiamo il Gubbio “

Mi sorge un dubbio: dove si trova Gubbio?” Questo striscione decisamente canzonatorio apparve l’anno scorso nella Curva Nord della stadio Ferraris di Genova. Erano i tifosi rossoblù che si prendevano gioco dei rivali blucerchiati precipitati in meno di un anno dalla Champions League alla serie B. E l’anno scorso, in serie B, si affacciava proprio il Gubbio dopo decenni di anonimato nelle serie minori. Diciamolo chiaramente. Nonostante i nostri quarti di nobiltà noi siamo felici di misurarci contro gli umbri. Perché la geografia del calcio è cambiata, perché il Gubbio è una società seria, perché la serie B l’ha conquistata con i propri mezzi e ha fatto di tutto per mantenerla. Ha avuto anche l’onore di far parlare di sé i giornali di tutto il mondo con la vicenda di Simone Farina, difensore tanto limitato tecnicamente quanto dotato di un’onestà intangibile che gli ha fatto rinunciare ad un pacco di migliaia di euro denunciando una parte della gentaglia che gira attorno al nostro pallone. A noi tifosi giallorossi che abbiamo vissuto l’epopea degli anni Settanta e Ottanta però ci coinvolgono di più le sfide contro le altre nobili decadute. Perugia, Pisa, Avellino ci riportano a domeniche di trepidazione allo stadio o con la radiolina in mano per chi come me viveva lontano. E Perugia, così come l’anno scorso, ci ha

fatto invertire una rotta che stava diventando senza ritorno. Le sconfitte in serie avevano in parte rotto quel legame società, tecnico, tifosi che è stato alla base della nostra rinascita. Per questo motivo io ho apprezzato molto la scelta del presidente Cosentino di confermare Cozza e dargli fiducia. L’allenatore della promozione deve avere un salvacondotto da esonero se no torniamo ai due orrendi anni di serie B con il licenziamento ingiusto e affrettato di Piero Braglia poi confermatosi tecnico preparato e adatto a lavorare anche in situazioni disagiate mentre quel Catanzaro retrocesse senza attenuanti e non sfruttò neanche il miracoloso ripescaggio dell’anno successivo. La vittoria di Perugia ha aperto una miniserie positiva poi interrotta dalla sconfitta di Avellino, un’altra delle rivali storiche. E già, maledetto stadio Partenio! Abbiamo infranto il tabù del Renato Curi ma in Irpinia non riusciamo proprio a vincere. Eppure, leggendo le cronache della partita, non è stato un brutto Catanzaro. In casa di quella che oggi è la prima in classifica abbiamo aggredito l’avversario, attaccato, sfiorato il vantaggio prima di essere punti dai limiti strutturali e psicologici della squadra che indubbiamente ci sono. Troppi rischi, specie sulle palle alte, e poi l’ennesima espulsione. Al di là della correttezza della decisione di arbitro e guardalinee i cartellini rossi sono

diventati davvero troppi. Ma è possibile resistere alle provocazioni, mantenere i nervi saldi e far proseguire il buon momento oppure l’insicurezza attanaglia anche i giocatori più esperti? Io posso capire il fallo di gioco, da ultimo uomo, anche il “mani” volontario ma l’intervento a palla lontana no. Mariotti a Carrara, Sirignano ad Avellino. Stiamo parlando di due dei protagonisti della promozione fino a ieri amatissimi dalla tifoseria. Si sono forse resi conto che non è tutto facile come in Seconda Divisione? In fondo ce ne siamo accorti tutti l’anno scorso affrontavamo squadre improbabili e che in Prima gli errori non sono perdonati. Questo tipo di espulsione va sanzionato anche dalla società. Le partite in dieci, le squalifiche danneggiano il lavoro di tutti e la passione dei tifosi. Forse alcuni calciatori non hanno ben compreso la fortuna di lavorare per una società puntualissima nel pagare gli stipendi. E se il presidente Cosentino li toccasse proprio nel portafoglio con multe proporzionate? Forse cambierebbe qualcosa…. Qualcosa cambierà anche a gennaio ma intanto pensiamo a chiudere bene questo 2012 che resterà comunque un anno positivo nella nostra storia. Togliamoci il dubbio, battiamo il Gubbio.


di GIUSEPPE BISANTIS

Qualcosa cambierà anche a gennaio, ma intanto pensiamo a chiudere bene questo 2012 che resterà comunque un anno positivo per la storia dell’U.S. Catanzaro


Spidercam

Addio duemiladodici


di ROBERTO TOLOMEO

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e in questo momento, con questo giornale tra le mani, ve ne state appollaiati sul seggiolino della tribuna del “Ceravolo” in attesa dell’inizio di Catanzaro-Gubbio significa che i pronosticatori apocalittici del 21 hanno fatto un buco nell’acqua. E così sia. Anche perché in fondo sarebbe stato un peccato. Il meglio, o quanto meno il meno peggio, almeno calcisticamente, deve ancora venire. Ma sì, ricopriamoci di un minimo di ottimismo e non solo perchè alla fine di un anno solare è quasi obbligatorio per legge, nemmeno solo per via del naturale sollievo che segue una fine del mondo che non è giunta. Convinciamoci, perdinci, che sarà così. Persuasi, anche e soprattutto dalla forza e dal vigore dei risultati del recente passato, dalle soddisfazioni dell’anno solare che si appresta nelle prossime ore a chiudersi. E allora pensiamoci a questo 2012 della promozione. Anche se solo per qualche minuto chiudiamo gli occhi e riflettiamo. Sul girone di ritorno dello scorso campionato di Seconda Divisione innanzitutto. Sul filotto di vittorie in campo dei primi mesi: Melfi, Neapolis, Ebolitana, Milazzo, Fano, Aversa, Celano: da urlo. Il Vecchio Militare che si popola, la squadra che prende via via consapevolezza dei suoi mezzi. Ravvolgiamo il nastro fino alla ventosa sfida con il Perugia del 4 marzo. Quando nella parte di “Ceravolo” aperta al mondo era difficile anche trovare spazio per uno spillo, il colpo letale agli umbri inferto da Masini con le Aquile difendono il vantaggio con le unghie e con i denti. Ritroviamo tra i nostri ricordi il sorprenden-

te rivale lametino, l’ironia tra i bar per i puntuali rigori che gli venivano fischiati a favore partita per partita, la lotta a tre per la prima posizione che sembra premiare prima una squadra, poi l’altra, poi la terza. Recuperiamo dal nostro hard disk mentale l’aprile difficile, la partita pareggiata al 95’ a Gavorrano fino alle gare decisive della seconda parte del mese, alla festa rinviata di Fondi, all’apoteosi con il Giulianova. Con la gente in strada colorata di giallorosso come non succedeva da anni e anni a coltivare speranze, sogni di gloria, a nuotare nell’orgoglio di una squadra che finalmente aveva ridestato l’entusiasmo. Ma non dimentichiamo nemmeno quello che succedeva dopo quei caroselli e quelle bandiere al vento. L’addio a Mimmo Giampà, l’inizio di una nuova stagione con una campagna acquisti non adeguata, l’arrivo di Giordano Fioretti che all’inizio stenta, il caldo ritiro di Cittanova, la rocambolesca Coppa Italia di Carrara. Ma ritroviamo in memoria anche il ricordo degli inizi travagliati di questa stagione in Prima Divisione. La vittoria rocambolesca con il Barletta, la speranza di aver trovato subito la quadratura del cerchio. Pia illusione prima dei ko a ripetizione. Con il Latina, intanto, prima di essere annientati dal cinismo della squadra delle città streghe, dalle pugnalate di Evacuo e della Nocerina in diretta televisiva nonostante le prime magie di Russotto, dalle bocciature toscane di Pisa e Viareggio, dall’autorità più che dalla brillantezza di un Frosinone capace di battere le Aquile sul loro campo con tre gol di scarto come non succedeva da tempo immemorabile. Il tunnel che

inizia ad essere meno buio dopo il colpo di Perugia e l’arrivo del nuovo ds Ortoli. Prato, Carrarese, Sorrento avversari alla portata con cui il Catanzaro raccoglie tanto ma non tutto. Fino all’ultimo scivolone prevedibile del Partenio che comunque lascia i giallorossi a un tiro di schioppo dalla salvezza virtuale. E allora gustiamocela questa coppa mezza piena di champagne al termine di una annata in cui le ragioni per sorridere non sono mancate. Dodici mesi costruiti mattone dopo mattone anche se, non lo si può negare, un episodio è stato più importante degli altri. Ed è ironicamente beffarda la circostanza che il protagonista di quell’episodio non passi alla storia come uno dei protagonisti di quel Catanzaro e che anzi non faccia nemmeno parte di quello di quest’anno. La macchina del tempo segna 22 aprile 2012, minuto 92 della partita delle partite: il non derby con la Vigor Lamezia. Zero a zero fino all’ultimo assalto giallorosso. Azione confusa da calcio d’angolo e Simone D’Anna che dopo un batti e ribatti deposita in rete facendo esplodere lo stadio, in tutta la sua interezza (tribuna stampa compresa). Con quel gol i giallorossi si possono permettere spediti verso la promozione. Se quel pallone non si fosse insaccato molto probabilmente non sarebbe stato così. Un anno dura dodici mesi ma basta un episodio per rivoluzionarlo. Magari a proprio favore. E allora perché non sperare che il buono possa ripetersi? Perché non crederci? Quindi Buone Feste e soprattutto Buon Anno Aquile.

Un anno vissuto con più luci che ombre. Il gol di D’Anna alla Vigor, la promozione in Prima Divisione e le difficoltà della nuova avventura


L’editoriale

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di ROMANA MONTEVERDE


Il punto sul campionato

di PIERSANTO GALLO

Avellino primo della classe cade la Nocerina a Carrara

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Pisa sconfitto a Benevento. Faticano Frosinone e Gubbio

a penultima giornata prima del giro di boa è tutta nel segno dell’Avellino, che ha fatto valere la legge del “Partenio” contro il Catanzaro e ha così coronato il suo lunghissimo inseguimento, portandosi da solo in testa alla classifica. Ma probabilmente non staremmo a parlare di tutto questo se... si, ci risiamo! Non staremmo a parlare di tutto questo se il Catanzaro non fosse rimasto in dieci uomini per l’espulsione di Sirignano. Ancora un rosso per le Aquile, quindi: siamo arrivati a quota otto in quattordici partite. Un trend negativo e, come abbiamo già detto nei numeri precedenti, assolutamente inammissibile, che sta condizionando il campionato della formazione del presidente Cosentino, facendole perdere punti su punti. E così anche domenica scorsa l’Avellino ha beneficiato del “regalo” di un calciatore dell’Uesse, nella fattispecie Sirignano, per avere la strada spianata e sbloccare una partita che Russotto e compagni stavano cercando di gestire (riuscendoci, fino al momento dell’espulsione). Per gli irpini a segno i “gemelli del gol” Biancolino e Castaldo.

E, insieme all’Avellino, chi è stata la protagonista del quattordicesimo turno? Nessuna, perché le altre primissime hanno fallito l’appuntamento con la vittoria. E allora la formazione di Rastelli divide la copertina con... la voragine che si è aperta sul rettangolo verde del “Torre” di Pagani, tra l’altro in diretta nazionale su Sportitalia, costringendo l’arbitro del match tra Paganese e Latina a sospendere lo stesso prima dell’inizio del secondo tempo e a rinviarlo per impraticabilità di campo. Una scelta coraggiosa, quella del signor Benassi, ma anche di buon senso, perché sarebbe stato un grossissimo rischio proseguire l’incontro con la minaccia di quella buca che, nonostante il certosino e tempestivo intervento degli addetti al campo campani, avrebbe potuto riaprirsi da un momento all’altro e mettere a serio rischio l’incolumità dei calciatori. Dicevamo delle prime della classe, davvero in affanno domenica scorsa, a partire dal Pisa, steso inaspettatamente dal “Duca” Altinier e dal Benevento, ma che recrimina per la poca lucidità in zona gol. Per i sanniti tre punti e boccata d’ossigeno alla loro classifica.Si è salvato invece in extremis e dopo essere stato in svan-

taggio per un’ora il Frosinone contro il derelitto Sorrento. Laziali in vantaggio con Aurelio e rimontati a sorpresa dai campani, trascinati dalla doppietta di Schenetti, ma, proprio all’ultimo minuto di recupero, De Onofre, pescato direttamente da Zappino, veniva atterrato in area: l’arbitro Chiffi indicava il calcio di rigore che capitan Frara trasformava con freddezza. Inciampo anche per il Gubbio, grande con le grandi, piccolo con le piccole (con le ultime quattro della graduatoria ha sempre pareggiato). Solo un “X” casalingo per gli umbri contro l’Andria, che ha impattato il gol di Guerri con la rasoiata dal limite di Loiodice. Chiudiamo infine con il “triplete” toscano. Il Prato ha sfruttato in pieno il doppio turno casalingo, battendo, dopo il Barletta, anche il Perugia, grazie alle marcature di Benedetti e Casini. Continua il momento altalenante di una formazione, quella allenata da Esposito, che non sta assolutamente rendendo per quelle che erano le premesse della vigilia e che, tra l’altro, domenica scorsa, è stata pesantemente contestata dai propri tifosi, usciti anzitempo dallo stadio Lungobisenzio. Ha ritrovato il sorriso il Viareggio che, dopo tre gare senza vittoria, è riuscito ad avere la meglio sul Barletta. Trocar, Calamai e Magnaghi hanno rilanciato i bianconeri a due punti dalla zona play-off, mentre la sconfitta maturata allo stadio “dei Pini” ha provocato un ribaltone nei quadri tecnici e dirigenziali dei pugliesi. Il presidente Tatò ha infatti esonerato mister Stringara, richiamando Raffaele Novelli. Accettate, inoltre, le dimissioni irrevocabili del diesse Peppino Pavone.Scatto d’orgoglio per la Carrarese che, senza l’infortunato Makinwa, ha battuto la Nocerina. Mattatore del match Mancuso, autore di una doppietta che ha reso vano l’ottavo gol in campionato del capocannoniere Felice Evacuo. Per i campani occasione sprecata per portarsi vicino alla vetta. 17


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Curiosando

di SIMONE NISTICO’

Incredibile a Pagani! Buco in mezzo al campo, partita sospesa Altri i precedenti, uno nel giorno dell’esordio di Ciccio Cozza in serie A

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apita spesso, soprattutto in questo periodo dell’anno, di assistere a partite che non arrivano al capolinea. Sfide che, vuoi per una ragione, vuoi per un’altra, o non vengono disputate sin dal primo minuto, oppure vengono sospese in corso d’opera. Una delle ragioni più comuni per sospendere un incontro è senza dubbio quella che nel gergo calcistico è nota come “impraticabilità” del campo. Un termine questo, che suona quasi come uno scioglilingua e che spesso viene temuto dai cronisti sportivi, i quali sperano che la partita da loro commentata abbia regolare svolgimento. Battute a parte, nell’ultima giornata del campionato di prima divisione in Lega Pro, c’è stata una gara che non ha avuto epilogo, o meglio, che non è proseguita per effetto della sospensione della stessa. La partita alla quale si fa riferimento è Paganese-Latina, programmata per le ore 18 di domenica scorsa con diretta televisiva sul canale Sportitalia. Eppure il match era andato avanti senza problemi fino al mi-

nuto 45. Dopo il duplice fischio, con cui l’arbitro Benassi di Bologna aveva parzialmente interrotto l’incontro, le squadre erano rientrate sul prato verde dello stadio “Marcello Torre” di Pagani. Ma proprio in quel momento un episodio insolito ha fatto si che la gara non proseguisse. Uno squarcio, un buco, un’autentica voragine è stata notata in una zona del campo. Vani i tentativi di alcuni addetti ai lavori che hanno provato a ricoprire la buca creatasi nel cuore del terreno di gioco. E’ stato lo stesso direttore di gara, a quel punto, a decidere che Paganese-Latina non poteva disputarsi, non quel pomeriggio almeno. Veri e propri motivi di incolumità per i giocatori hanno perciò decretato lo 0-0 parziale del match andato in scena “a metà” in terra campana. Quali saranno le decisioni che la Lega prenderà in merito al risultato della partita o ad un possibile rinvio non è ancora dato saperlo. La partita rimane per il momento sub-iudice in attesa del referto arbitrale e della conseguente decisione del Giudice Sportivo.

Non ci sono precedenti speculari a quello riscontrato a Pagani. Ci sono però almeno due episodi che ricordano la sospensione di domenica scorsa. Il primo lo ricorderà bene mister Cozza. Il 19 settembre 1994, allo stadio “San Nicola” di Bari andò in scena la partita fra i galletti biancorossi pugliesi e la Reggiana. Proprio nella squadra emiliana, in quella stagione, giocava un giovanissimo Ciccio Cozza che esordì in serie A, guarda caso, in quel pomeriggio di metà settembre. Bari-Reggiana venne sospesa per qualche minuto in modo tale da consentire agli inservienti di coprire una buca che si era creata nel terreno di gioco. L’altro episodio, che ricorda la sospensione di Paganese-Latina, si riferisce ad un Ascoli-Siena del 21 settembre 2005. In quell’occasione, al 36’ del primo tempo, la gara fu sospesa a causa di una voragine apertasi nei pressi della linea laterale. Anche in questa circostanza però la partita proseguì senza problemi dopo essere stata interrotta per pochi minuti.

La voragine di Pagani che ha causato l’interruzione della partita 19


LAVANDERIA SUPER BIANCO

20


Cosi in campo

CATANZARO-BARLETTA LATINA-CATANZARO

4-3

1-0

CATANZARO-BENEVENTO PAGANESE-CATANZARO

1-2

0-0

Intagliata di Siracusa

Carboni (2), Fioretti, Cruz

Maresca di Napoli Ghersini di Genova

Papasidero

Pezzuto di Lecce

CATANZARO-ANDRIA

0-0

VIAREGGIO-CATANZARO

3-1

Verdenelli di Foligno

CATANZARO-NOCERINA

2-3

Aureliano di Bologna

PISA-CATANZARO

4-1

Cifelli di Campobasso

CATANZARO-FROSINONE

0-3

PERUGIA-CATANZARO

2-4

CATANZARO-PRATO

2-1

CARRARESE-CATANZARO

2-2

CATANZARO-SORRENTO

1-0

AVELLINO-CATANZARO

2-0

Minelli di Varese Fioretti Masini, Borghetti Narducci

Benassi di Bologna Lanza di Nichelino Chieffi di Padova Morreale di Roma

Fioretti, Ulloa, Quadri,autorete(P)

Ulloa, Russotto

Pelagatti di Arezzo

Fioretti, Russotto Fioretti

Martinelli di Roma

CATANZARO-GUBBIO BARLETTA-CATANZARO CATANZARO-LATINA BENEVENTO-CATANZARO CATANZARO-PAGANESE ANDRIA-CATANZARO CATANZARO-VIAREGGIO NOCERINA-CATANZARO CATANZARO-PISA FROSINONE-CATANZARO CATANZARO-PERUGIA PRATO-CATANZARO CATANZARO-CARRARESE SORRENTO-CATANZARO CATANZARO-AVELLINO GUBBIO-CATANZARO

21


Calendario Lega Pro 1a Divisione

22

1-1

1-0

0-0

0-3

1-2

0-0

1-3

2-2

2-1

1-0

1-0

1-2

0-0

0-2

0-1

1-1

1-0

1-1

0-1

1-3

0-1

3-1

2-1

1-0

1-4

1-0

2-3

3-0

2-0

0-0

4-1

3-1

0-0

0-1

2-1

0-0

1-1

3-1

1-1

1-1


e

Girone B - Stagione 2012/13

3-0

2-0

2-2

0-1

2-2

2-0

1-2

1-2

0-1

0-3

1-0

2-1

2-1

2-4

2-2

3-1

4-0

2-1

2-0

1-2

2-2

1-1

1-0

2-0

1-1

0-2

0-0

2-2

2-2

1-0

2-1

2-2

2-2

2-0

1-0

3-2

0-0

4-1

2-2

1-1

2-0 2-1 2-1 1-1 sosp

2-0

LA CLASSIFICA SQUADRE Avellino Pisa  Latina* Frosinone* Prato Gubbio Paganese Viareggio Nocerina Benevento Perugia* Catanzaro Andria** Carrarese Sorrento Barletta

Pt 26 24 24 23 22 22 20 20 20 18 18 15 14 10 8 7

G 14 14 13 14 14 14 13 14 14 14 14 14 14 14 14 14

V 7 6 7 6 6 6 5 5 5 5 5 4 3 2 1 1

N 5 6 4 6 4 4 5 5 5 3 4 3 7 4 5 4

P 2 2 2 2 4 4 3 4 4 6 5 7 4 8 8 9

R 19 25 17 21 17 12 17 21 19 19 20 18 13 13 7 11

S 9 16 13 14 10 13 12 19 19 16 19 26 15 27 18 23

* 1 Punto di penalizzazione ** 2 Punti di penalizzazione

2-2 3-0 23


13a GIORNATA

Risultati Lega Pro 1a Div. - Gir. B 0

BARLETTA 2

CATANZARO 1

FROSINONE 2

LATINA

2

AVELLINO 2

CARRARESE 2

SORRENTO 0

PAGANESE 2

GUBBIO

2

ANDRIA BAT

Andria BAT (4-4-2): Rossi; Tartaglia, Larosa, Zaffagnini, Contessa; Arini, D’Errico (85’ Loidice), Giorgino, Taormina (74’ Mascolo) ; Lanteri (46’ Comini), Innocenti. A disposizione: Sansonna, Nocerino, Scrugli, Malerba. Allenatore: Cosco Avellino (4-3-1-2): Fumagalli; Zappacosta (74’ Bittante), Izzo, Giosa, Pezzella (80’ Bianco); D’Angelo, Massimo, Angiulli; Millesi (52 Catania); Biancolino Castaldo. A disposizione: Orlandi, Herrera, Bariti, De Angelis. Allenatore: Rastelli Arbitro: Rocca di Vibo Valentia (Colì-Villa) Marcatori: 19’ e 48’ Biancolino (AV)

Barletta (3-5-2): Liverani, Menegaz (54’ Calapai), Burzigotti, Di Bella, Mazzarani; Molina, Piccinni, Allegretti, Carretta (60’ Simoncelli); Dezi; La Mantia. A disposizione: Pane, Petterini, Vacca, Meucci, Ferreira. Allenatore: Stringara Carrarese (3-4-3): Cicioni; Lanzoni, Benassi, Melucci; Corticchia (64’ Ciciretti), Venitucci, Pestrin (80’ Corrent), Pedrelli (85’ Cruz); Mancuso, Makinwa, Belcastro. A disposizione: Begotti, Alcibiade, Battistini, Chella. Allenatore: Di Costanzo Arbitro: Minelli di Varese (D’Amato-Monetta) Marcatori: 11’ Molina (B), 33’ Burzigotti (B), 39’ (rig.) Makinwa (C) 89’ Mancuso (C)

Catanzaro (3-5-2): Pisseri; Borghetti (44’ Conti), Orchi, Sirignano; Fiore (59’ Masini), Ulloa, Quadri, Benedetti, Squillace; Russotto, Fioretti. A disposizione: Faraon, Narducci, D’Alessandro, Carbonaro, Cruz. Allenatore: Cozza Sorrento (3-5-2): Rossi; Balzano, Nocentini, Di Nunzio; Di Dio (89’ Ciampi), A. Esposito, Zanetti, Arcuri, Bonomi; Corsetti (59’ Schenetti), Bernardo. A disposizione: Lombardo, , Terminiello, Guitto, Ferrara, R. Esposito. Allenatore: Bucaro Arbitro: Pelagatti di Arezzo (Rizzo-Allegra) Marcatori: 91’ Fioretti (C)

NOCERINA 3

PERUGIA 4

PISA

1

BENEVENTO

VIAREGGIO 1

PRATO

1

2

Nocerina (4-3-3): Aldegani; Baldan, De Franco, Chiosa, Daffara; De Liguori, Bruno (66’ Garufo), Corapi; Merino (77’ Mazzeo), Negro, Evacuo (89’ N. Russo). A disposizione: Ragni, Sabatino, Crescenzi, Aldelkovic. Allenatore: Auteri Benevento (4-4-2): Gori; Siniscalchi, Mengoni (73’ Anaclerio), Rinaldi, Bolzan; Cristiani (46’ Pedrelli), De Risio, Montiel, Mancosu; Marchi (67’ Germinale), Cipriani. A disposizione: Mancinelli, Rajcic, Buonaiuto, Altinier. Allenatore: Ugolotti Arbitro: Bindoni di Venezia (Santoro-Tudisco) Marcatori: 4’ Daffara (N), 6’ Mancosu (B), 48’ e 88’ Evacuo (N), 92’ Montiel (B)

24

Perugia (4-3-3): Koprivec; Anania, Cacioli, Russo, Martella; Moscati, Esposito, Cenciarelli; Politano (83’ Barra), Ciofani, Fabinho A disposizione: Pinti, Jefferson, Lebran, Moneti, Paonessa, Barra. Allenatore: Camplone Viareggio (5-3-2): Gazzoli; Peverelli, Carnesalini, Anedda (55’ Magnaghi), Fiale (60’ Conson), Sorbo; Pizza, Lamorte, Calamai; Giovinco, De Vena. A disposizione: Furlan, Conson, Trocar, Gemignani, Sandrini, Gerevini, Magnaghi. Allenatore: Cuoghi Arbitro: Giovani di Grosseto (Leali-Maspero) Marcatori: 40’ e 80’ Ciofani (P), 56’ Politano (P), 58’ Moscati (P), 87’ Sorbo (V)

Pisa (3-5-2): Sepe, Sbraga, Rizzo, Mingazzini, Colombini (Perez al 30’ St.), Sabato, Busce’, Barberis (Gatto al 20’St.), Scappini, Favasuli, Tulli . Allenatore: A. Pane A disposizione: Pugliesi, Rozzio, Carroccio, Lucarelli, Strizzolo. Prato (4-3-1-2): Layeni, Beduschi (Cristofari al 42’ st ), Di Sabato, Malomo , Ghinassi, Casini (Bisoli al 32’st), Cavagna, Napoli, Silva Reis (Corvesi al 10’ St.), Tiboni. Allenatore: V. Esposito A disposizione: Brunelli, Carminati, Benedeti, Kostadinovic. Arbitro: Claudio Lanza (Nichelino) – Assistenti: Grispigni (Roma 1) Lotierzo(Napoli). Marcatori: 34’Napoli, 45’ Favasuli

Frosinone (4-3-3): Zappino; Frabotta, Del Duca, Biasi, Amelio (75’ Catacchini); Marchi (65’ Crescenzi ), Gucher, Frara; Aurelio, Santoruvo, Ganci (78’ Cesaretti). A disposizione: Vaccarecci, Bertoncini, De Onofre, Paganini. Allenatore: Stellone Paganese (3-5-2): Robertiello; Fusco, Fernandez, Pepe (69’ Ciarcià); Calvarese, Soligo (85’ Pastore), Romondini, Scarpa, Nunzella; Girardi, Caturano (85’ Fava). A disposizione: Pergamena, Franco, Tortori, Orlando. Allenatore: Grassadonia Arbitro: Bruno di Torino (Giampetruzzi-Miceli) Marcatori: 4’ (rig.) Ganci (F), 34’ Caturano (P), 49’ Marchi (F), 88’ (rig.) Scarpa (P)

Latina: Bindi, Milani, Bruscagin, Cejas, Cottafava, De Giosa, Gerbo (78’ Cafiero), Burrai (85’ Ricciardi), Tulli (72’ Pagliaroli), Sacilotto, Agodirin. A disp: Ioime, Giacomini, Agius, Tortolano. All: Pecchia Gubbio: Venturi, Regno (46’ Semeraro), Bartolucci, Boisfer (46’ Scardina), Briganti, Radi, Guerri, Sandreani, Bazzoffia, Palermo (61’ Nappello), Caccavallo. A disp: Farabbi, Galimberti, Grea, Manzoni. All: Sottil Arbitro: Ripa di Nocera Inferiore (Stasi-Orsini) Marcatori: 25’ Burrai (L), 28’ (aut.) Sandreani (G)


14a GIORNATA

Risultati e marcatori

occhiello1 AVELLINO 2

BENEVENTO 2

CARRARESE

CATANZARO 0

PISA

NOCERINA

Avellino (4-3-1-2): Fumagalli; Zappacosta, Izzo, Giosa, Pezzella; D’Angelo, M. Angiulli, (71’ Herrera); Millesi (53’ Bariti); Castaldo, Biancolino. A disposizione: Orlandi, Bittante, Bianco, Panatti, De Angelis. Allenatore: Rastelli Catanzaro (3-5-1-1): Pisseri; Narducci, Orchi, Sirignano; Fiore, Quadri, Ulloa, Benedetti, Squillace (34’ Carbonaro); Russotto (59’ Conti); Masini (70’ Fioretti). A disposizione: Faraon, Papasidero, D’Alessandro, Carboni. Allenatore: Cozza Arbitro: Martinelli di Roma 2 (Viello- Regazzo) Marcatori: 76’ Biancolino (A), 93’ Castaldo (A)

PRATO

2

PERUGIA 0 Prato (4-3-1-2): Layeni; Corvesi, Beduschi, Ghinassi, De Agostini; Casini, Cavagna, Cristofari (60’ Bisoli); Disabato (87’ Carminati), Napoli, Benedetti (72’ Essabr). A disposizione: Brunelli, Saitta, Kostadinovic, Papini. Allenatore: Esposito. Perugia (4-3-3): Koprivec; Jefferson, Cacioli, Lebran, Russo; Moscati, Esposito, Cenciarelli (70’ Carloto); Politano, Ciofani (58’ Tozzi Borsoi), Fabinho (60’ Rantier). A disposizione: Giordano, Garcia, Liviero, Barra. Allenatore: Camplone. Arbitro: Sacchi di Macerata (Servilio-Pellegrini) Marcatori: 21’ Benedetti (PR), 75’ Napoli (PR)

1

Benevento: Gori 7, D’Anna 6, Rinaldi 6, Signorini 6,5, Bolzan 6, Montiel sv(18’ Buonaiuto 6), Rajcic 6,5, Davì 5,5, Altinier 7, Mancosu 5,5(63’ Carotti), Marchi 6(79’ Anaclerio sv). A disp. Errico, Anaclerio, Damo, Carotti, Buonaiuto, Battaglia, Germinale. All. Ugolotti PISA: Sepe 6, Sbraga 6,5 , Benedetti 6,5, Mingazzini 7, Colombini 6(74’ Gatto 6), Sabato 5, Rizzo 5,5, Fondi 5,5(66’ Scappini 6,5), Perez 5,5, Favasuli 6, Tulli 6. A disp. Pugliesi, Rozzio, Carroccio, Lucarelli, Barberis, Gatto, Scappini. All. Pane Arbitro: Ghersini di Genova Marcatori: Altinier (B) 31 e 61’, Scappini (P) 76’.

SORRENTO

2 1

Carrarese (4-2-3-1): Cicioni; Lanzoni, Benassi, Melucci, Pedrelli; Pestrin; Corrent (63’ Orlandi), Venitucci, Corticchia (55’ Ciciretti), Belcastro, Mancuso. A disposizione: Piscitelli, Alcibiade, Alvaro Armada, Chella, Margiotta. Allenatore: Di Costanzo Nocerina (3-4-3): Aldegani; Baldan, Crescenzi, De Franco; Sabatino, Daffara, Corapi (48’ Russo N.), De Liguori; Mazzeo (84’ Lettieri), Merino, Evacuo. A disposizione: Russo G., Aprile, Chiosa, Andelkovic, Bruno. Allenatore: Auteri Arbitro: Merlino di Udine (Rizzato-Caliari) Marcatori: 44’ e 92’ Mancuso (C), 76’ Evacuo (N)

2

VIAREGGIO 3

FROSINONE 2

BARLETTA 0

Sorrento (3-5-2): Rossi; Ciampi, Nocentini, Balzano; Di Dio (51’ Schenetti), Beati, Zanetti, Arcuri, Bonomi; Guitto (81’ Ferrara), Bernardo (86’ R. Esposito). A disposizione: Polizzi, Terminiello, Vigorito, Schiavone. Allenatore: Bucaro Frosinone (4-3-3): Zappino; Frabotta, Del Duca (86’ Crescenzi), Biasi, Amelio; Marchi (68’ Rogero), Gori (79’ Gucher), Frara; Aurelio, Santoruvo, Paganini. A disposizione: Vaccarecci, Blanchard, Catacchini, Cesaretti: Allenatore: Stellone Arbitro: Chiffi di Padova (De Troia-Di Salvo) Marcatori: 32’ Aurelio (F), 61’ e 66’ Schenetti (S), 95’ (rig.) Frara (F)

occhiello2

Viareggio (3-5-2): Gazzoli; Carnesalini, Trocar, Tomas; Pellegrini, Pizza, Maltese, Calamai, Peverelli; De Vena (80’ Magnaghi), Giovinco. A disposizione: Furlan, Fiale, Sorbo, Gemignani, Anedda, Gerevini. Allenatore: Cuoghi Barletta (3-5-2): Pane; De Leidi, Di Bella (46’ Simoncelli), Romeo; Molina, Allegretti, Piccinni (62’ Dezi), Meduri, Mazzarani (66’ Calapai); La Mantia, Barbuti. A disposizione: Liverani, Burzigotti, Menegaz, Carretta. Allenatore: Stringara. Arbitro: Verdenelli di Foligno (Pentangelo-Zuccaro) Marcatori: 37’ Trocar (V), 44’ Calamai (V), 94 Magnaghi (V)

GUBBIO

1

PAGANESE 0

ANDIA BAT

1

LATINA

Gubbio (3-5-2): Venturi; Semeraro, Pambianchi (82’ Manzoni), Radi, Galimberti; Sandreani (30’ Malaccari), Guerri, Grea; Palermo; Galabinov, Nappello (61’ Scardina). A disposizione: Farabbi, Lupi, Giuliacci, Martini. Allenatore: Sottil Andria BAT (4-4-2): Rossi; Scrugli, Malerba (69’ Loiodice), Migliaccio, Tartaglia; Arini, Comini (75’ Lanteri), La Rosa, Taormina; Maccan, Innocenti. A disposizione: Sansonna, Nocerino, Bruno, Perfetti, Salvemini. Allenatore: Cosco Arbitro: Piccinini di Forlì (Di Guglielo-Opromolla) Marcatori: 45’ Guerri (G), 81’ Loiodice (A)

0

Paganese (3-5-2): Marruocco (3’ Robertiello); Pepe, Fusco, Agresta; Calvarese, Scarpa, Romondini, Soligo, Nunzella; Girardi, Caturano. A disp.: Robertiello, Pastore, Ciarcià, Franco, Tortori, Orlando, Fava. All.: Grassadonia Latina (4-3-3): Bindi; Milani, Agius, De Giosa, Bruscagin; Sacilotto, Cejas, Burrai; Gerbo, Tulli, Barraco. A disp.: Ioime, Cafiero, Ricciardi, Agodirin, Pagliaroli, Tortolano, Jefferson. All.: Pecchia Arbitro: Gianluca Benassi di Bologna (Calò – Grillo) Gara sospesa per impraticabilità del campo.

MARCATORI 8 reti Evacuo (Nocerina) 7 reti Castaldo (Avellino), Favasuli (Pisa) 6 reti Altinier (Benevento), Biancolino (Avellino), Fioretti (Catanzaro), Mancuso (Carrarese), Napoli (Prato), Politano (Perugia) 5 reti Barraco (Latina), Ciofani (Perugia), Galabinov (Gubbio), Girardi (Paganese), Magnaghi (Viareggio), Perez (Pisa), Scarpa (Paganese), Tulli (Pisa) 4 reti Calamai (Viareggio), Frara (Frosinone), Ganci (Frosinone), Mancosu (Benevento)

L’attacante della Nocerina Felice Evacuo 25


Highlights

Catanzaro-Sorrento 1-0

26


L’avversario di turno

Il Gubbio

Andrea Sottil All. Gubbio

Una squadra costruita per i play-off

C

olori rosso-blu, in piena lotta play-off, in virtù del suo sesto posto. Sarà un Gubbio battagliero quello che calcherà il manto erboso del “Nicola Ceravolo”. Il cammino della squadra allenata da Andrea Sottil, ex calciatore di Genoa e Catania, lo scorso anno trainer del Siracusa, è stato altalenante. Sei vittorie, quattro pareggi e altrettante sconfitte sono il ruolino di marcia di una compagine che punta almeno a giocarsi gli spareggi promozione per la B dopo un anno di assenza. Prime giornate di campionato costellate da una serie di pareggi e sconfitte che non lasciavano presagire nulla di buono. Alla prima giornata, il Sorrento costringeva gli umbri ad impattare 0-0 un match rognoso. Successivamente vittorie ottenute ai danni di Frosinone (1-0) e Pisa (2-1), due ko in quel di Perugia (0-2) e Pagani (0-1). Tra il sesto e il decimo turno, ben 11 punti ottenuti, grazie ai successi contro Benevento, Prato, Viareggio, intervallati dai pareggi rimediati con Barletta e Carrarese. Dopodiché, il crollo di Avellino (0-2), era stato “superato” a pieni voti con il sofferto 2-1 inflitto alla corazzata Nocerina. Negli ultimi due turni, una battuta d’arresto, a Latina, e un pari casalingo contro l’Andria Bat. Lo schema tattico scelto dal trainer classe ’74,è un offensivo 4-3-1-2, con Galabinov, autentico

spauracchio della difesa giallorossa. In porta giocherà Venturi, mentre a centrocampo capitan Sandreani, una bandiera per il Gubbio, assicura dinamismo e fisicità. Nessun precedente recente tra le due squadre.

Simone Farina campione di fair-play Cinque anni con gli umbri per il calciatore che denunciò una combine

L

a storia recente del Gubbio Calcio è indiscutibilmente legato al nome di Simone Farina che militò nella formazione umbra per cinque anni tra il 2007 e il 2012. ll difensore considerato un esempio di fair play per un episodio che lo coinvolse Nel dicembre del 2011 si scopre che mesi prima ha rifiutato 200.000 euro da spartirsi con altri tre suoi compagni (la cifra singola è sullo stesso ordine del suo ingaggio) da parte dell’ex compagno per un anno nelle giovanili della Roma, Alessandro Zamperini, che non sentiva da dieci anni, per truccare la partita di Coppa Italia Cesena-Gubbio, e denunciando quindi il fatto, facendo in questo modo partire la seconda tranche dell’inchiesta sull’Operazione Last Bet. Un gesto inconsueto grazie al quale ebbe diversi riconoscimenti anche a livello internazionale. Gli fu anche concesso di allenarsi per alcuni giorni con la nazionale di Prandelli anche se non si potè parlare di vera e propria convocazione. Dopo il suo ritiro dal calcio giocato, nel settembre 2012 Farina viene ingaggiato dal

club inglese dell’Aston Villa nel ruolo di community coach, con il compito di insegnare ai giovani del settore giovanile le regole di lealtà sportiva.

Simone Farina 27


L’editoriale

28

di ROMANA MONTEVERDE


Controcronaca

di SIMONE NISTICO’

R

ialzare la testa dopo una brutta battuta d’arresto non è facile, ma dovrà essere questo e solo questo l’unico tema da svolgere nell’ultimo impegno del 2012. Un anno ricco di gioie e delusioni. Più le prime che le seconde, meglio sottolinearlo subito. La traccia dettata dal maestro Francesco Cozza, al rientro in aula dopo la sconfitta per 2-0 in Irpinia, non ammette assolutamente un’interpretazione soggettiva. Al contrario, con gesso in mano e lavagna sullo sfondo, il tecnico di Cariati ha provato in questa settimana a dare le giuste indicazioni ai suoi per mettersi al lavoro e arrivare alla gara di domenica contro il Gubbio con un solo e unico obiettivo: la vittoria. La debacle di Avellino è stata micidiale, spietata e inaspettata. Il miglior periodo di forma e di risultati delle aquile, caratterizzato dai 4 risultati utili consecutivi, aveva colorato d’azzurro il grigio cielo di dicembre e riscaldato l’irriducibile tifoseria giallorossa dalle rigide temperature avvertite in bassa quota. Un fulmine a ciel sereno (se così si può definire), ha caratterizzato la sfida nella sfida, l’ultima dura prova da eseguire prima delle vacanze natalizie. Panettoni, torroni, lenticchie e zamponi sono già nelle case, sotto l’albero, in credenza, pronti per accompagnare le festività. Ma prima di radunarsi con amici e parenti nelle tavolate ricche di bontà e tradizione, il fantino giallorosso si trova in sella al proprio cavallo. Davanti a sé l’ultimo ostacolo, prima della campana che segna il giro finale. Tanta la concentrazione per cercare di non inciampare, per provare a non avere ulteriori penalizzazioni. Eppure ultimamente il Catanzaro, a differenza di altre società che in classifica si trovano con qualche punticino in meno per effetto di sanzioni comminate per inadempienze burocratiche, amministrative o finanziarie, sembra essersi quasi auto-penalizzato. E’ un po’

come se una squadra, provando ad azzardare un paragone prettamente calcistico, si trovasse a dover uscire da una situazione di pressing messa in piedi dalla stessa squadra che lo subisce. In parole povere è come se una squadra si “auto-pressasse”. Scardinando gli schemi puramente ideali, ma che sono stati volutamente utilizzati per dar senso alla nostra “controcronaca”, punto centrale di questa sorta di “trappola” sono le espulsioni, i cartellini rossi che continuano inesorabili a intorpidire le generose prestazioni delle aquile. L’ultima, in ordine cronologico, comminata al “Partenio” domenica scorsa a Ciro Sirignano, ha però un sapore diverso, a metà fra il retrogusto di un accanimento penalizzante e una sorta di recidività senza rigor di logica nei confronti del difensore di Pomigliano d’Arco. Sviste arbitrali? Troppa frenesia nel cercare di fermare le avanzate degli avversari? Terreni di gioco a dir poco “impraticabili” che condizionano l’aspetto condizionale dei calciatori? Tante possono essere le attenuanti, ma i prati verdi sono ultimamente un po’ troppo spesso contornati dal rosso del cartellino dei direttori di gara che incrociano il Catanzaro sulla loro strada. Bisogna perciò provare a mantenere i nervi saldi, ne potrà scaturire qualche punticino in più. Uno strano omone vestito di rosso e con la barba bianca è già stato investito dal presidente Cosentino dell’incarico di portare nel sacco i punti necessari per rendere l’imminente Natale più dolce, sereno e prospero di fiducia per il futuro. Si chiudono intanto le luci del 2012. Il 2013 è vicino, a quanto pare i Maya ci concederanno la possibilità di viverlo. Buone feste a tutti e bene per i giallorossi!

Un fulmine a ciel sereno 29


L’editoriale

30

di ROMANA MONTEVERDE


Quelli che lo striscione

di ROMANA MONTEVERDE

E sabato tutti in curva!

L

’ultima gara di dicembre al “Ceravolo” è sempre una festa. Nonostante le classifiche, i risultati, le folli vicende giallorosse susseguitesi negli anni, la chiusura del girone di andata al Vecchio Militare è stata sempre un grandissimo spettacolo, almeno sugli spalti. Come da tradizione, infatti, la curva “Massimo Capraro” allestisce, ogni stagione, una coreografia in onore del più grande tifoso giallorosso di cui il settore, dal 1996, porta il nome. Una sorta di rito, un modo simbolico e sentito per onorare la figura e l’esempio dello storico capo ultras catanzarese tragicamente morto in un incidente stradale. Da oltre dieci anni ormai, quel ricordo mai sbiadito si eleva sul cielo della ovest, puntuale, prepotente, dirompente nei colori e nelle emozioni. Alzi la mano chi, da catanzarese, almeno una volta nella vita non ha cantato “Siamo la Massimo Capraro”, alzi la mano chi in quei cinquanta secondi non ha sentito il cuore battere all’impazzata e i brividi percorrere lungo tutto il corpo. Noi crediamo nessuno! Cantare di lui, ricordare la sua persona, il suo esempio è perciò quasi un dovere: non solo nei suoi confronti, molti dei frequentatori moderni, compreso chi scrive, Massimo, non lo ha mai conosciuto, altri sono cresciuti col suo ricordo e nel suo

cammino, ma diventa una specie d’impegno personale in ognuno di noi, perché ricordare lui vuol dire far tesoro di una storia calcistica che ha lasciato un segno indelebile anche in chi ancora non c’era. Festeggiare Massimo, quindi, diventa festa di un passato giallorosso costruito sul campo, dagli anni della serie A, alla lunga permanenza in serie B, dagli anni della C2 ai periodi bui dell’Uesse. Ma il significato non è ancora solo questo. Ricordare Massimo vuol dire anche dire grazie a chi da sempre è rimasto li, al suo posto, in curva, sulle gradinate di tutta Italia a sostenere il magico, a tifare, a gridare, a dare la vita per il Catanzaro. Un grazie a chi è cresciuto tra trasferte e fumogeni, tra bandiere e stendardi, portando in giro, dappertutto, il giallo e rosso delle Aquile. Quei stessi colori che se amati cosi tanto è anche perché in loro rivediamo qualcosa in più, qualcosa che va oltre l’undici che la domenica scende in campo, ci vediamo dentro amore, passione, sogni, battaglie, sacrifici, ci rivediamo dentro la vita di un uomo che ha dato tutto per la sua squadra di calcio, divenendo un simbolo mai dimenticato di un’intera città. Parlare di Massimo non sarà mai facile per nessuno,per questo anche noi, per ricordarlo, abbiamo deciso di trascrivere il pensiero di Nicola Fiorita, scrittore

catanzarese che, al contrario nostro, lo ha vissuto sul serio. <<Massimo – scrive Fiorita - era un mio amico. Non un eroe e nemmeno una bandiera. Almeno per me, semplicemente un amico. Era uno di quelli che mi hanno portato allo stadio, che mi hanno mostrato un mondo e che mi hanno accompagnato per un pezzo di strada. E dopo è stato uno di quelli che cercavo nelle curve degli stadi italiani, uno di quelli che c’era sempre, uno di quelli a cui chiedere della squadra, della curva, ma anche delle persone, degli amici. Della vita, insomma. Perché era uno di quelli che metteva la propria passione e la propria energia in tutte le cose che faceva e in tutto quello che faceva ci portava dentro il Catanzaro>>. Tanti, in queste parole, non avranno remore a riconoscersi, tanti in questi anni hanno riempito gli spalti della ovest rinnovando l’impegno a riscrivere un ricordo che ogni giorno ha bisogno di esser nutrito per diventare meta e vita di ogni tifoso. Sabato, in occasione della gara casalinga contro il Gubbio, la tradizione si ripeterà e gli Ultras Catanzaro hanno invitato quindi tutto il popolo giallorosso ad invadere la curva per far si che anche questa volta la festa si realizzi. Invadiamo la Massimo Capraro, invadiamola tutta. Sabato questo sarà il nostro compito. 31


Meteore

di SIMONE NISTICO’

La sfortuna di chiamarsi Pippa

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ella galassia delle meteore giallorosse, per le quali si potrebbero scrivere volumi su volumi di enciclopedie tanto dall’enorme mole di materiale presente, ce ne sono alcune che vengono ricordate più per un nome di battesimo o per un cognome fuori dal comune, che per le prestazioni offerte da un punto di vista tecnico. Ecco allora che nella mente dei tifosi del Catanzaro riesumeranno i nomi dei vari Libro, De Min, Delle Vedove, Pannitteri. Ma c’è un giocatore su tutti, che ha indossato la casacca giallorossa, il cui cognome non 32

è passato di certo inosservato al momento della firma in calce sul contratto che lo ha legato al sodalizio calabrese. Stiamo parlando di Andrea Pippa, difensore classe 1985 approdato al Catanzaro nel gennaio del 2009. Proprio quell’anno fu caratterizzato anche dall’ingresso in società del personaggio che da lì a poco sarebbe diventato l’azionista di maggioranza dell’Effeci, vale a dire Antonio Aiello. L’imprenditore di Cuneo, ma originario di Petilia Policastro, acquisì il 4% delle quote del sodalizio del presidente Pasquale Bove in un’operazione nata come atto risolutivo della catastrofica situazione finanziaria in cui versavano le casse della società giallorossa. Dopo qualche anno, come ben noto, tutta l’operazione si rivelò un fuoco di paglia, un autentico flop, che si concluse con il secondo fallimento della squadra del capoluogo a pochi anni da quello del binomio Poggi-Parente. Tornando a Pippa, il terzino ex Cosenza e Siracusa, arrivò a Catanzaro per espressa volontà di mister Provenza che lo aveva avuto con sé in quel di Lamezia Terme allorquando allenava la Vigor. L’undici di quella stagione era più o meno questo. Mancinelli in porta, Gimmelli, Di Maio, Di Meglio e Pippa in difesa. Mangiacasale, Berardi, Bruno e Corapi a centrocampo, Caputo e Montella in attacco. Nonostante le note difficoltà societarie questa formazione arrivò a disputare la semifinale dei playoff contro il Pescina Val del Giovenco. Dopo lo 0-0 della gara d’andata giocatosi in quel di Avezzano, il Catanzaro fu costretto ad arrendersi nel match di ritorno del “Ceravolo” in cui gli abbruzzesi vinsero per 3-2. Al di là del contributo offerto e riducibile alle sole 8 presenze in campionato, Andrea Pippa non lasciò un ottimo ricordo a Catanzaro, soprattutto perchè quella fu, al pari della successiva, una delle annate più deludenti degli ultimi anni per quanto concerne la storia dei giallorossi calabresi. Oggi Pippa, dopo il fallimento del Siracusa, si trova nella lunga lista degli svincolati. Negli ultimi gironi, concedendo un’intervista ad una nota testata online, il difensore di Battipaglia ha dichiarato che «a Catanzaro sarebbe stato un ritorno interessante, ma al di là di una semplice telefonata non c’è stato nulla». Probabilmente è stato lo stesso giocatore a “corteggiare” il prospero sodalizio capeggiato da Cosentino, ma a nulla è valso il tentativo di Pippa che se non altro tutti a Catanzaro ricorderanno per il suo “bizzarro” cognome.


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UeSse domani ... giovani aquilotti crescono

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na piacevole chiacchierata con il Responsabile del Settore Giovanile dell’U.S.Catanzaro prima delle festività natalizie. Giudizi, speranze e quella chiamata del glorioso club giallorosso che…Una casa si costruisce iniziando dalle fondamenta e non dal tetto. Questo banalissimo esempio potrebbe essere associato al settore giovanile dell’U.S.Catanzaro, oggi come non mai, fondamentale per la crescita di un calcio che, forse, sta cominciando nuovamente a puntare sui giovani. Nella città dei “tre colli”, nonostante mille difficoltà, si sta cercando di lavorare per il bene di una società, quella giallorossa che, ogni giorno che passa, lotta contro alcuni fattori che influiscono sul lavoro quotidiano. Basti pensare alla carenza di strutture sportive, un annoso problema già trattato e ritrattato nelle precedenti uscite. Viaggi interminabili, manti erbosi non propriamente da golf, la pioggia che “modifica” un normalissimo programma di allenamento. Questi elencati sono solo alcuni “torti” che i giovani “aquilotti” sono costretti a subire, e non per causa loro… Mettendo da parte tale vergogna, passiamo al calcio giocato, alle speranza di un uomo, con la U maiuscola che, fin dal primo giorno, ha creduto nel progetto giovanile del club giallorosso. Puntare sul vivaio, ovvero una sorta di esercitazione che poche società hanno cercato di mettere in pratica. Ma ci vogliono le persone giuste, quelle che credono anche alla minima speranza, quelle disposte ad enormi sacrifici pur di vedere premiato il lavoro quotidiano. Tutte competenze, tutti pregi di Franco Modestia, Responsabile del Settore Giovanile e ormai figura imprescindibile della società catanzarese. Persona come sempre disponibile, ma anche decisa a far tornare alla ribalta il vivaio della squadra della sua città, quello che una volta sfornava campioni. Ormai siamo arrivati al giro di boa, la prima fase della stagione si sta concludendo. Ci traccia un bilancio, del settore giovanile, fino a questo momento? “Per come eravamo partiti, il bilancio è senza dubbio positivo. Dovevamo costruire tutto dall’inizio e, di quanto fatto fino a questo momento, siamo contenti dei risultati ottenuti. La formazione “Berretti” sta facendo benissimo, ma sia “Allievi” e “Giovanissimi” stanno migliorando. Il principale obiettivo del settore giovanile, comunque, è quello di formare qualcosa di importante. Ripeto, c’è molta soddisfazione”. Oggi, nel calcio si ha la brutta abitudine di esonerare i vari tecnici dopo una serie di risultati negativi. Voi, a differenza di altri club, non avete mes-

Modesti...a parte

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e

di MATTEO BRANCATI

so in pratica questa nuova “moda”, dando fiducia alle persone che avevate scelto ad inizio stagione, nonostante alcune prestazioni altalenanti. Col senno del poi, avete preso una giusta decisione. “Sapevamo di poter contare su persone molto preparate, eravamo e siamo molto tranquilli su questo. Se si mette in discussione un progetto, dopo una serie di risultati non positivi, significa che nessuno ha capito niente. Abbiamo scelto i vari staff tecnici, puntando sulle loro qualità non solo professionali, ma anche umane. Confidiamo di poter inanellare altri risultati positivi, non solo per quanto concerne il presente, ma anche per il futuro. Dobbiamo far crescere ancora di più il nostro vivaio”. In qualità di Responsabile, qual è la cosa più bella che l’ha colpita del settore giovanile? “Può sembrare una risposta banale, ma sono stato colpito positivamente da tutto. Ognuno sta contribuendo a creare qualcosa di importante e bello. Di questo sono molto entusiasta”. Quando ha saputo del suo importante incarico all’interno dell’U.S.Catanzaro, cos’ha pensato? “Quando mi ha interpellato Francesco Cozza, che ringrazio, ho provato felicità, ma anche un pizzico di preoccupazione per un lavoro che non era e non è facile. Già dallo scorso mese di aprile abbiamo tracciato le linee guida per formare un settore giovanile di tutto rispetto. Personalmente, tutti i giorni ci metto molto impegno. Non è un lavoro facile, ma con dedizione e determinazione si può arrivare in alto. Inoltre, volevo anche esprimere gratitudine verso il presidente Giuseppe Cosentino e l’amministratore delegato Marco Pecora, due persone splendide. Con loro ho un rapporto speciale”.

13^ GIORNATA CAMPIONATO " DANTE BERRETTI" -­‐ GIRONE E ANDRIA BAT -­‐ MILAZZO BARLETTA -­‐ LECCE CATANZARO -­‐ MELFI MARTINA FRANCA -­‐ SORRENTO NOCERINA -­‐ VIGOR LAMEZIA SALERNITANA -­‐ PAGANESE TRAPANI -­‐ HINTERREGGIO

N.D 1-­‐3 4-­‐0 1-­‐3 2-­‐0 4-­‐1 1-­‐3

13^ GIORNATA CAMPIONATO ALLIEVI -­‐ GIRONE G AVELLINO -­‐ SORRENTO JUVE STABIA -­‐ TRAPANI MARTINA FRANCA -­‐ ANDRIA BAT NOCERINA -­‐ BARLETTA PAGANESE -­‐ CATANZARO SALERNITANA -­‐ HINTERREGGIO VIGOR LAMEZIA -­‐ ARZANESE

1-­‐0 2-­‐1 3-­‐3 2-­‐0 0-­‐2 1-­‐0 2-­‐1

13^ GIORNATA CAMPIONATO GIOVANISSIMI -­‐ GIRONE H CATANIA -­‐ HINTERREGGIO CATANZARO -­‐ CITTA' DI PALERMO CROTONE -­‐ SALERNITANA PAGANESE -­‐ NOCERINA REGGINA -­‐ NAPOLI TRAPANI -­‐ MARTINA FRANCA RIPOSA: VIGOR LAMEZIA

2-­‐0 2-­‐2 2-­‐2 0-­‐3 1-­‐2 2-­‐2

Infine, le diamo carta bianca e ci dica le sue speranze per queste festività natalizie. “Auguro un Natale ricco di serenità e un anno nuovo prosperoso e ricco di soddisfazioni. Dico a tutti di credere nel lavoro, anche perché noi ce la stiamo mettendo tutta per costruire un vivaio importante per l’U.S.Catanzaro”. L’abnegazione, il sacrificio sono fondamentali se si vuole avere un futuro ricco di rose, ma senza spine. Questo, Franco Modestia lo ha capito, anche in virtù del suo lavoro quotidiano, delle ore che passa verso la causa dell’U.S.Catanzaro. E’ doveroso ringraziarlo di questo, anche perché i risultati si vedono e sono positivi…

A tu per tu con il Responsabile del Settore Giovanile dell’ U.S. Catanzaro, Franco Modestia un uomo con la “U” maiuscola

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Zoom

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iritti televisivi, riforma campionati, iniziative extracalcistiche anche di natura sociale. Sono questi secondo direttore generale della Lega Pro Francesco Ghirelli, i punti fondamentali dell’ultimo scorcio della gestione dell’ex Lega di serie C da parte del presidente Mario Macalli. “Sotto la sua guida - spiega Ghirelli- sono stati raggiunti diversi traguardi. Prima di tutto si e’ risolto il problema dei diritti tv dell’ex Melandri. L’azione del presidente Macalli ha consentito di distribuire oltre 42 milioni di euro ai club nella stagione 2011/12. Una lotta aspra, dura, condotta contro chi voleva dare solo 10 milioni di euro. Tutto il lavoro svolto fino ad oggi si è rafforzato con il recente accordo fatto nei giorni scorsi con la Lega di Serie B”. “ Un secondo punto- continua Ghirelli- riguarda la riforma dei campionati, approvata il 21 novembre scorso con il voto favorevole dei nostri consiglieri federali Macalli, Pitrolo, Mormando e Gravina. In quella sede si sono approvate le regole che varranno per i prossimi tre campionati, dimostrando di essere una Lega all’avanguardia nel mondo calcio italiano” Ricordiamo che dalla stagione 2014/2015 non esisteranno più prima e seconda divisione ma un torneo unico a cui prenderanno parte sessanta squadre espressione di sodalizi che si suppone siano economicamente sani. I club che daranno vita al nuovo campionato saranno stabilite al termine della prossima stagione 2013/2014 che non prevede retrocessioni dalla Prima alla Seconda Divisione. Il terzo punto è caratterizzato dalla progettualità, dalla qualità dei servizi ai Club che la Lega Pro offre costantemente e dalle tante iniziative sociali e di solidarietà che cura da anni”. “Inoltre, la Lega Pro è riuscitaconclude il Direttore generale- a essere “ riconosciuta”. Lo dimostrano l’attivita’ della nostra Area Comunicazione con Gaia Simonetti in sinergia con tutti gli addetti stampa dei club, i progetti editoriali e gli spazi per i club su Tv, giornali locali, siti web, radio, che ci hanno consentito di ‘posizionarci’ sempre di più come la Lega delle città e dei comuni, dei giovani e dei valori”. E su questo ultimo aspetto, a sostegno della tesi di Ghirelli si ricorda che la Lega Pro in diretta si è ricavato uno spazio sempre maggiore con sempre più gare che vengono offerte o in chiaro da Raisport e Sportitalia (almeno due alla settimana) o in modalità pay da molti operatori locali che hanno acquisito i diritti e che diffondono le partite anche via web per una copertura complessiva che alcuni anni fa sarebbe stata inimmaginabile. Mario Macalli propio lunedì scorso è stato eletto con il 60% dei voti, presidente per il quinto mandato consecutivo.

Il bilancio di Francesco Ghirelli

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Stati d’animo

di ERNESTO TRONCA

Riprendere il cammino dimenticando Avellino. Muscoli e grinta, per asfaltare il Gubbio, e senza alcun dubbio

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ualche giorno addietro, alla vigilia della gara casalinga con il Sorrento, mi ero permesso rivolgermi ad alcuni atleti giallorossi, chiedendo di frenare il loro temperamento, bandire dal proprio ego il nervosismo, e dare una mano anche dal punto di vista comportamentale, ad una società, che, con sacrifici, onesti quanto concreti sta facendo di tutto per tornare quanto prima, con concreta programmazione, nel calcio che conta. I novanta e passa minuti con il Sorrento, oltre che proporre adrenalitico, vittorioso finale, con la marcatura di Fioretti, faceva constatare che la pattuglia catanzarese lasciava il campo in undici così come si era materializzata all’inizio dagli spogliatoi. La retta via era riconquistata? La trasferta di Avellino racconta il contrario. Diabolica è la ricaduta in certe agonistiche situazioni che, francamente, indignano, costringendo la buona volontà a fermarsi ai confini del rettangolo di gioco; con la stessa società che resta di stucco, e da appassionata custode dell’agonistica dignità dei giocatori, ripiomba assieme all’ambiente tutto in una certa crisi di risultato, ma attenzione non di gioco. Ad Avellino il gioco c’è stato e come. Se nonché Ciro Sirignano calpesta, con incredibile gesto la sua anima, la sua agonistica filosofia assieme a quella dei compagni, del tecnico, della società. Infrange un iter di gara animato, fino a quel punto da maiuscole schegge di paradiso, e un quadro di soddisfacente continuità. Al tredicesimo della ripresa il fattaccio, con il direttore di gara che sventola il cartellino rosso per il giocatore calabrese. E’ la fine per un Catanzaro leale e protagonista di una gara gestita con assoluta tranquillità, con la proposta anche, e sin dall’inizio di un gioco alto che impedisce agli irpini, un sia pur

minimo ragionamento. Il Catanzaro, recita all’unanimità l’ambiente campano è il migliore interlocutore visto al “Partenio”. Abbiamo ammirato un grande Masini nel ruolo anche di stopper di vecchio stampo. Emergono, intanto, le solite, consuete ansie da palle inattive, mentre Fiore, Russotto e lo stesso Masini non disdegnano grattacapi alla difesa dell’Avellino. Ma l’eroe della giornata in casa Catanzaro, il migliore in campo dei suoi, risponde al nome e cognome di Matteo Pisseri, ottimo padrone della propria aria di rigore. Con il Catanzaro ridotto in dieci uomini, Francesco Cozza corre ai ripari, e, in rapida successione, calcano il “Partenio” Conti, Fioretti e Carbonaro. L’Avellino intuisce che è giunto il momento di osare, e puntuale arriva l’1 a 0 campano. Parte un traversone di Zappacosta, Biancolino si materializza in area sacra calabrese, insaccando in gioco aereo. E’ di Castaldo la rete del raddoppio campano che chiude definitivamente la contesa. I serbatoi della pazienza sono ormai esauriti. Quando si cade in queste trappole che minano l’agonistico periplo di un Catanzaro che, ad Avellino, contro un avversario che imita un tennista che chiacchiera si di tennis, ma che, spesso, tira addirittura fuori campo, poteva e doveva ottenere un risultato positivo. Può un gesto avventato rovinare un’intera gara e confezionare, per il Catanzaro, una componente Incredibile, Maiuscola, Unica: l’IMU agonistica per l’appunto. Intanto gli Auguri di un sereno Natale e di Felice Nuovo Anno, pensando, per il momento, non alla campagna acquisti calcistica ma alla campagna acquisti del cuore, conquistando a titolo definitivo tanta umanità e amore. E…. Attenzione ai bilanci, ed anche perché no, alle bilance.

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Campus giallorosso

di GIOVANNI CRISTIANO

Può ancora il Catanzaro dire la sua nel campionato in corso ? Rispondono alla domanda tre studenti giallorossi fuorisede che vivono a Roma

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rosegue l’appuntamento con “Campus Giallorosso” assieme al nostro viaggio che vi sta raccontando le impressioni degli studenti fuorisede, tifosi del Catanzaro, che studiano in ogni parte d’Italia. Oggi siamo volati nella capitale, per fare quattro chiacchiere con gli studenti giallorossi che studiano appunto a Roma. Ecco la domanda che abbiamo posto a tre studenti che ogni domenica seguono a distanza (ma con molta passione) la loro squadra del cuore: una sconfitta in terra campana che ci può anche stare, sconfitta arrivata anche grazie all’ennesima espulsione subita e, proprio in relazione a ciò, bisogna fare qualcosa per questi atteggiamenti? E ancora, questo Catanzaro può ancora dire la sua in questo Campionato?

Irene Vaccaro: “Un pareggio ci sarebbe stato tutto, almeno fino all’ennesima espulsione di Sirignano che di fatto è risultata determinante per l’andamento della gara. Pur continuando a mostrare grinta e impegno, abbiamo subito un gol, così, proprio dove ci mancava l’uomo e quando eravamo ancora carichi. Giacché si tratta della terza espulsione per lui, una seria tiratina d’orecchie non guasterebbe di certo. Poi ovviamente bisognerebbe sia capire le motivazioni, se ci sono, per cui è così 40

falloso (molto più dell’anno scorso), sia far capire a lui che è un elemento fondamentale e la squadra in campo ha bisogno di lui. Comunque, l’urlo della curva ovest ha tuonato forte anche nella “gabbia” del “Partenio”, e continuerà a farlo! Per quanto riguarda il futuro, il primo pensiero è “esserci”, dove sarà la prossima trasferta e quella dopo, e così via di domenica in domenica. Fino alla fine e senza fine. La strada è ancora lunga ma noi ci saremo, sicuro!

Paolo Critelli: “Una sconfitta su un campo come quello di Avellino ci può senz’altro stare, soprattutto alla luce del fatto che i campani sono indubbiamente tra le formazioni più attrezzate del Campionato per puntare alla promozione diretta in Serie B. Detto questo va sottolineato il fatto che il Catanzaro per diversi tratti della gara ha giocato alla pari degli avversari, rendendosi anche pericoloso in un paio di occasioni, così come va sottolineato il fatto che ancora una volta ci troviamo costretti a porci la domanda: “In 11 contro 11 come sarebbe finita?!” Questo perché Sirignano ha lasciato per l’ennesima volta i compagni in inferiorità numerica. Io penso che per episodi così penalizzanti per la squadra, sia giusto iniziare una politica che preveda delle multe

da parte della società: chi sbaglia paga! Il Campionato è giunto quasi al giro di boa, e penso sinceramente che per quest’anno bisogna puntare ad una salvezza tranquilla. Azzeccando un paio di operazioni di mercato, il Catanzaro potrà senz’altro togliersi qualche giusta soddisfazione, e il Presidente Cosentino potrà iniziare a gettare le basi per il Campionato dell’anno prossimo. FORZA CATANZARO!” Paolo Vaccaro: “Risultato forse preventivabile guardando le rose delle due squadre. Non meritata, però, per quanto visto sul rettangolo verde. Fino all’episodio dell’espulsione di Sirignano, infatti, le Aquile hanno tenuto bene il campo rischiando anche di passare in vantaggio in diverse occasioni, dimostrando voglia e personalità. E si giocava al cospetto di una delle serie candidate alla vittoria finale e in uno stadio, il “Partenio”, mai espugnato in passato. Dopo tre vittorie e un pareggio, la sconfitta non pregiudica il cammino dei giallorossi. I miglioramenti nel gioco e nel carattere sono evidenti e lotteremo fino alla fine non per salvarci ma per altri obiettivi a oggi tabù. Gennaio è vicino e con esso un mercato che si prospetta all’insegna delle ambizioni e delle limature di certi caratteri spigolosi e di certo controproducenti per il Progetto Catanzaro. C’MON EAGLES!”


Calcio a 5

di TONI ROTUNDO

Ultimo impegno prima della sosta natalizia Un Catanzaro Stefano Gallo, in forma smagliante, si prepara ad affrontare l’ultimo incontro, prima della lunga sosta natalizia

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a squadra del presidente Rotella sarà di scena, nel prossimo turno, al PalaViagrande (CT), La formazione siciliana esce rinforzata dal mercato dicembrino con l’arrivo dell’italo-brasiliano Orlando Bidinotti, laterale, classe 1984, che arriva dalla Furente Foggia, militante in Serie A2;da non dimenticare che annovera tra i suoi atleti un certo Marco Farina, temibile realizzatore e capocannoniere del girone. Il Catanzaro torna, quindi, a giocare in trasferta dopo il vincente doppio turno casalingo, ottenuto nei derby contro Fabrizio e Calabria Ora. La striscia positiva casalinga, costituita da cinque successi e un pareggio, consente ai giallorossi di mantenere saldamente il quarto posto in classifica, posizione utile per ottenere il pass a partecipare alla Final Eight, competizione riservata alle società che, alla fine del girone di andata, si trovano posizionate nei primi quattro posti della classfica.Per la lotta alla Final Eight il gruppo si è spaccato: da sette, le pretendenti sono passate a cinque, tre delle quali hanno già acquisito, matematicamente, la qualificazione; saranno proprio le due squadre impegnate in questa sfida a contendersi, invece, il quarto posto. Mentre per la formazione catanzarese basterebbe anche un pareggio, per i siciliani di mister

Grasso si rende necessario fare bottino pieno, per riuscire a scavalcare i rivali al fotofinish. E’ certo che la gara di sabato risulta essere di grande interesse e potrebbe consegnare, ad una delle due formazioni, un bellissimo regalo da mettere sotto l’albero di Natale. Siamo convinti che l’entusiasmo e la voglia di fare bene, dimostrati da parte di Celia e compagni, i quali sembrano rispondere ottimamente ai dettami tattici di Mister Lombardo, che sta egregiamente orchestrando il gruppo, possano regalare all’intera cittadina, questa speciale soddisfazione. Anche nella serie C1 e C2 si disputa, questa settimana, l’ultima gara prima della sosta natalizia. Le formazioni arrivano a questo appuntamento da un turno, quello della scorsa settimana, a dir poco disastroso dal punto di vista dei risultati: tre sconfitte su tre per le squadre di C1 e una sconfitta ed un pareggio per le due squadre di serie C2. Nel campionato di C1, le nostre rappresentanti Tre Colli, Enotria e Soverato, tutte impegnate in trasferta, ne tornano a mani vuote. Certamente le avversarie( Kroton, Lokron e Gym Point), almeno sulla carta, lasciavano credere di avere qualcosa in più rispetto alle nostre rappresentanti, ma si era altresì convinti, che qualcuna delle nostre tre formazioni ci avrebbe regalato, come del resto ci avevano abituato fino ad

oggi, una splendida sorpresa; purtroppo, così non è stato. Ora diventa necessario impegnarsi al massimo, in quest’ ultimo turno del 2012, che chiude di fatto il girone d’andata. Tutte e tre le squadre catanzaresi saranno impegnate in casa e, a prescindere dal valore dell’avversario con cui saranno chiamate a confrontarsi, dovranno far valere il fattore campo. I tre punti collocherebbero le tre compagini in una posizione di classifica soddisfacente che consentirebbe di trascorrere in tutta serenità il periodo di sosta e di recuperare le energie necessarie per affrontare un girone di ritorno che si preannuncia alquanto combattuto e difficile.In serie C2, il S’Elia di mister Combariati, non riesce a bissare il primo successo ottenuto dalla sua gestione e, a Crotone, deve cedere le armi ad un avversario, la Re Artù KR che, sul proprio terreno di gioco, non concede sconti nemmeno all’agguerrito avversario catanzarese autore di una buona gara. Nell’altro match di C2 il Cavita non riesce ad andare oltre ad un pari casalingo, contro una Medicenter Crotone, non apparsa particolarmente irresistibile. Ora, anche per loro diventa necessaria una prestazione da “incorniciare”, per aver ragione nella gara di questa settimana, ultima dell’anno e del girone d’andata, di due avversarie alquanto ostiche, che attraversano un periodo di forma smagliante: Costa del Lione, che affronterà sul proprio campo il Cavita di mister Villella ed il Pietrafitta che sarà ospite sul terreno del Sant’Elia. Facciamo un grosso”in bocca al lupo” a tutte le compagini catanzaresi, che riescano ad ottenere il massimo risultato in quest’ultimo turno dell’anno e auguriamo loro ed ai nostri lettori i migliori auguri di un sereno Natale e di un felice anno nuovo!

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Defilippo: “La droga fa davvero paura. E’ il peggiore incubo dei genitori”

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roga e alcol sono un pericolo ormai diffuso, nato dalla constatazione che l’abuso di sostanze alcoliche è una calamità che affligge la società di oggi e che si sta estendendo alle fasce d’età giovanile dai 14 anni in su. Se poi all’uso dell’alcol si associa anche l’abuso di sostanze stupefacenti, allora gli effetti negativi si moltiplicano ed i risultati sono davanti agli occhi di tutti. “La prevenzione da droga e alcol – ha sottolineato il presidente di Federfarma Calabria, dr. Vincenzo Defilippo - sono di fondamentale importanza e devono concentrarsi sullo sviluppo di aspetti personali e sociali atti ad affrontare il conflitto e la pressione dei coetanei, nonché incoraggiare un atteggiamento critico da parte dei giovani. L’obiettivo sono i giovani, i ragazzi delle scuole che si trovano in una fase della vita delicata facilmente influenzabile, ma che abbiamo il dovere di proteggere e di rendere capaci di discernere il male per costruire il loro futuro. La droga fa paura: il peggiore incubo dei genitori è che i figli possano finire nel tunnel della tossicodipendenza, distruggendosi in un lungo calvario, e giustamente lo Stato, i mass media e le scuole si preoccupano di informare, prevenire, aiutare, reprimere. Come Federfarma Calabria intendiamo accrescere le nostre azioni di sensibilizzazione verso i cittadini e nei confronti dei nostri associati”. Come si dividono le droghe? “Gli esperti le dividono in leggere e pe-

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santi, in relazione alla dipendenza e ai danni che possono produrre. Alcune sostanze — come gli oppiacei (eroina, morfina) e la cocaina — assunte anche in minima quantità, innescano quasi subito meccanismi di dipendenza fisica o psichica. Altre — come alcool e psicofarmaci — devono indurre a gran¬de cautela: moderazione rigorosa per l’alcool, stretto controllo medico per gli psicofarmaci, ma soprattutto uso responsabile di ogni sostanza che possa produrre effetti a livello bio-umorale (euforia, rilassamento, intontimento, ecc...). La precarietà valoriale, educativa, sociale e politica di questo tempo comporta spesso e inevitabilmente incertezza, stress, instabilità emotiva, diffidenza nelle relazioni. In questo stato di cose si rallentano le possibilità di organizzare stra¬tegie di difesa psicologiche e si accresce l’intolleranza verso ogni genere di fru¬strazione , delusione, sofferenza. Il ricorso alla “stampella chimica”, al far-

maco rassicurante per ogni disagio fisi¬co o psicologico, anche il più banale, diventa sempre più frequente e cul¬turalmente giustificato”. Di fronte a chi si droga, cosa fare? “La tossicodipendenza ha colpito un pò ovunque: ricchi e poveri, famiglie unite e famiglie disgregate, grandi città e piccoli paesi. Non esistono codici di classificazione, né decaloghi da osservare per avere risposte certe sul che fare. Ogni situazione è diversa dall’altra perché ogni persona è diversa dall’altra. Ecco perché di un giovane che si droga è necessario conoscere non solo le sostanze di abuso a cui ricorre, ma anche e soprattutto il suo ambiento socio-familiare e culturale per comprendere: il motivo reale del suo disagio interiore; quali obiettivi e quali attese lo inducono a fidarsi della sostanza-droga senza preoccuparsi dei danni e delle conseguenze; perché si è ritirato dal percorso della vita di relazione con gli altri. Non serve scegliere un luogo di ricovero per il tossicodipendente, come se si trattasse di cercare un albergo per trascorrervi le vacanze; non basta nemmeno leggere un libro o delegare in bianco ai cosiddetti esperti. È invece indispensabile stabilire un rapporto autentico, al di fuori dei luoghi comuni delle minacce e dei ricatti; un clima di fiducia e di rispetto dove la persona in stato di disagio possa trovare il coraggio e la forza per compiere un primo passo verso un nuovo significato da dare alla propria vita”. (continua)


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Pensare a lei, conviene anche a te

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a donna è sempre fortemente coinvolta nella conduzione della casa e nella cura della famiglia, molto spesso a scapito della carriera lavorativa. Ina Assitalia guarda proprio alla donna con gli occhi di una grande compagnia di assicurazione, mettendo a punto un programma di copertura che tutela le donne di qualsiasi età, supportandole nei diversi ruoli che ricoprono nell’arco della vita: figlia, single, moglie, mamma, lavoratrice e casalinga. In particolare Ina Assitalia offre alle donne un piano sanitario per la tutela del presente insieme ad un piano di risparmio previdenziale per garantirsi un futuro sereno. Un piano di risparmio in base alle specifiche esigenze, grazie al ventaglio di proposte disponibili: PRIMO. Trattasi di un piano individuale pensionistico di tipo assicurativo. Un Fondo Pensione con i seguenti vantaggi: • risparmio d’imposte fino a 2.200 euro l’anno; • scelta della linea d’investimento in base alla propensione al rischio ed all’orizzonte temporale prefissato; • flessibilità nei versamenti con possibilità di investire i TFR e i contributi del datore di lavoro. In più, senza costi aggiuntivi, INA ASSITALIA offre una copertura LTC che garantisce una rendita vitalizia di 6.000 euro annui in caso di perdita dell’autosufficienza. SETTE CLIENT. Un piano di accumulo con capitale e rendimento garantiti che offre: • possibilità di scegliere la durata dell’accantonamento e le modalità di versamento, anche in comode rate mensili; • un rendimento mai inferiore al 2% medio annuo; • alla scadenza del piano, l’opzione

tra sette tipologie di rendita, tutte esenti da imposizione IRPEF. ESSERE CLIENT. Un prodotto di risparmio flessibile, con l’opportunità di scelta tra due linee di investimento a capitale garantito, che offre: • possibilità di integrare il piano con versamenti aggiuntivi senza costi di ingresso; • bonus speciale che incrementa il risultato a scadenza; • facoltà di accedere al propriorisparmio prima della scadenza per far fronte a spese impreviste. INA ASSITALIA offre anche un piano sanitario dedicato, estendibile anche al nucleo familiare, con agevolazioni (figli fino a 10 anni gratis e sconti per gli altri familiari), con le seguenti caratteristiche: • un indennizzo in caso di intervento chirurgico presso strutture sia pubbliche, che private, di importo variabile in base alla tipologia di intervento subito; • un programma di prevenzione sanitaria, un check-up con visita ginecologica ed analisi specialistiche per la salvaguardia della salute della donna; • il rimborso delle spese sanitarie per danni estetici derivanti da infortunio (fino a 5.000 euro); • la garanzia assistenza operativa in tutto il mondo, 24 ore su 24, per consulti medici, consulenze ed aiuti in ambito medico, l’invio di una baby sitter /old sitter e di una collaboratrice familiare in caso di ricovero dovuto ad infortunio o malattia, l’invio di un insegnante di sostegno in caso di infortunio o malattia dei figli. E, in più… Tutte le donne assicurate con Ina Assitalia per l’autovettura privata, con l’Assistenza Stradale, riceveranno in omaggio il Soccorso Stradale in caso di “foratura gomma”.

Piazza Basilica Immacolata, 11

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