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Regione Piemonte

Nuova legge sulla semplificazione amministrativa

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Parrocchia Carignano I ragazzi mettono in scena un musical

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Carignan d’Antan

Domenica 29 marzo torna il mercatino nel centro storico

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8 CARMAGNOLA (Don Bosco) 9 OSASIO 10 CARIGNANO (Pozzati) 11 CARMAGNOLA (Don Bosco) 12 CARMAGNOLA (Don Bosco) 13 LOMBRIASCO 14 VILLASTELLONE 15 CARMAGNOLA (Comunale) 16 CARIGNANO (Cossolo) 17 PANCALIERI 18 CARMAGNOLA (Borgo Vecchio) 19 CARMAGNOLA (Borgo Vecchio) 20 PIOBESI 21 CASTAGNOLE 22 CARMAGNOLA (Amedei) 23 PANCALIERI 24 PIOBESI 25 PIOBESI 26 CARMAGNOLA (Comunale) 27 VILLASTELLONE 28 CARIGNANO (Pozzati) 29 CARMAGNOLA (San Bernardo) 30 OSASIO

DOVE TROVARLE. A Carignano: Cossolo, via Salotto 6 (tel. 011.9697160); Pozzati, piazza Carlo Alberto 1 (tel. 011.9697164). A Carmagnola: Amedei, via XX Settembre 1 (tel. 011.9723196); Appendino, via Valobra 149 (tel. 011.9723195); Comunale, via Ronco 49 (tel. 011.9770941); Don Bosco, via Chieri 2/A (tel. 011.9716668); Ferrari, via Fratelli Vercelli 1 (tel. 011.9715017); Salsasio, via Pascoli 8 (tel. 011.9771267); San Bernardo, via del Porto 171/a (tel. 011.9712300). A Castagnole: piazza Vittorio Emanuele 14 (tel. 011.986673). A Lombriasco: via San Giovanni 5 (tel. 011.9790330). A Moncalieri: Borgo Navile, via C.Colombo 2 (tel. 011.642578); Castelvecchio, str.Genova 192 (tel. 011.6471233); Ceriana, str. Carignano 13 (tel. 011.642143); De Grazia, str. Stupinigi 14 (tel. 011.6056355); Magnani, str. Genova 14 (tel. 011.642425); Maldini, P.za Vittorio E II (tel. 011.642529); Parizia, via Tenivelli 3/a (tel. 011.642722); Premi, str. Carignano 72 (tel. 011.646621); S.Maria, C.so Roma 24 (tel. 011.645589); S.Matteo, C.so Roma 73 (tel. 011.6067769); S.Monica, Str. Torino 71 (tel. 011.6610416); S.Pietro, via Sestriere 32 (tel. 011.6069830); Superga, C.so Roma 45/6 (tel. 011.6051684); Tosi, str. Genova 264 (tel. 011.6810281). A Nichelino: Comunale 1, via Moncenisio 38 (tel. 011.6809814); Comunale 2, P.za A.Moro 50 (tel. 011.6272448); Crocera, via Martiri 2 (tel. 011.6273092); Dallocchio, via Torino 137 (tel. 011.6809061); Debouchè, l. delle Alpi 16 (tel. 011.6890416); Della Stazione, via Torino 224 (tel. 011.621964); Erbetta, via Torino 106 (tel. 011.623829); Largo Giusti, L.Giusti 56 (tel. 011.6279560); Sangone cnc, via Torino 20 (tel. 011.6064866); Sant'Edoardo, via Buonarroti 1/c (tel. 011.6051471). A Osasio: via Torino 41 (tel. 011.9793303). A Pancalieri: via Principe Amedeo 22 (tel. 011.9734441). A Piobesi: corso Italia 13 (tel. 011.9657012). A Racconigi: Barberis, via Stefano Tempia 6; Maritano snc, via Francesco Morosini 12 (tel. 0172.85361); Quaglia, via Angelo Spada 20 (tel. 0172.85048). A Villastellone: piazza Libertà 26 (tel. 011.9696063). Orari di apertura: 8.30-12.30; 15.15-19.15. Mensile indipendente di informazione, attualità e cultura. Distribuito gratuitamente a Carignano, frazioni e dintorni. Reg. Tribunale di Torino n. 5537 del 7.8.2001

Direttore responsabile Cristina Cavaglià Direttore editoriale Massimo Bessone Collaborano Daniele Bosio, Luca Bruno, Gervasio Cambiano, Carlo Cavaglià, Marilena Cavallero, Roberto Dal Prete, Stefania Falcone, Matteo Grassedonio, Giuseppe Manescotto, Claudio Montemarano, Angela Pastore, Cristina Pejretti, Massimo Pejretti, Massimo Peretto, Daniela Previale, Daniela Tontini, Bruno Valinotti, Flavio Viotto Proprietà UCAP, Unione Commercianti Artigiani Professionisti di Carignano; via Frichieri 13, Carignano Grafica, impaginazione e stampa Nuova Grafica Carignanese di Scifo Loris s.a.s., via Salotto 15, Carignano Redazione: corso Cesare Battisti 60, Carignano

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“Da Carignano - Ieri Oggi Domani” non beneficia di contributi pubblici ma si finanzia esclusivamente con gli introiti derivanti dalle inserzioni pubblicitarie e dagli annunci a pagamento e con le eventuali offerte dei lettori.

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14 Marzo 2015

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Pagine di storia Nel Piemonte occidentale, quello più propriamente “ai piedi dei monti”, ci sono dei veri gioielli d’arte. Uno di questi è indubbiamente l’abbazia della Novalesa sulla “via delle Gallie”, proprio sotto il colle del Moncenisio. I monaci che abitano l’abbazia portano avanti dei laboratori di restauro di libri e stampe e custodiscono un ricco e interes-

a cura di Gervasio Cambiano

sante museo archeologico. Per illustrare e diffondere la conoscenza di queste due attività sono stati pubblicati per la collana “Fragmenta Novaliciensia” due agili e molto illustrati volumetti. Il primo, a cura di Sofia Uggè, tratta del Museo archeologico partendo però dalla affascinante storia millenaria dell’abbazia; descrive poi (filologicamente) la serie di scavi che da decenni interessano il complesso degli edifici ed infine il vero e proprio Museo. Il secondo volumetto, curato da Flavio Marzo in collaborazione con Valerio Capra e Daniele Mazzucco, tratta con competenza ma in

A cura di Franco Benedetto

Lo dicono le pedine: anche se siamo di legno, chi vuol trattare con noi, deve aguzzare l’ingegno.

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forma facilmente comprensibile anche ai non esperti, del restauro del libro, partendo dagli inizi della scrittura, e più in generale della stampa. Un curioso capitolo dedicato alle atologie del libro tratta delle “malattie” del materiale cartaceo. Fotografie, mappe, schizzi e diagrammi completano i volumi.

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Da qualche tempo, la caffetteria “I Portic” in via Vittorio Veneto 11 ha inserito nel suo paniere di dolci gli assabesi. Un nome che dice poco a molti, ma che sa di esotico. Ed effettivamente è un dolce dimenticato, che risale al 1884, e che Laura Barzi ha imparato a produrre dopo vari tentativi andati a vuoto, per imparare a dosare bene i due ingredienti fondamentali, e quindi per evitare di sopraffare uno a discapito dell’altro. Oggi si torna a parlare di Esposizione Internazionale, un modo come un altro di promuovere le eccellenze di un Paese, muovendo capitali non sempre in modo lecito. Ma la cosa non è certo nuova, soprattutto all’Italia, dove addirittura si condannava all’ignominia chi era riuscito a realizzare, tra fine ‘800 e inizio ‘900, molte Esposizioni senza sprecare nulla, anzi con attivi impressionanti, ma forse con il cruccio di non esser riusciti a corrompere nessuno. Lasciamo da parte queste divagazioni e torniamo ai nostri assabesi, che son parenti stretti di altre delizie che videro la luce a Torino, sulle rive del Po, nel 1884, in occasione dell’Esposizione Generale Italiana. L’esistenza dei biscotti è attestata dalla pubblicità sui giornali nei primi mesi del 1885, qualche mese dopo la chiusura della Esposizione, che diede prestigiosi riconoscimenti al krumiro di Casale. I nostri biscotti assabesi nacquero per ricordare il nome degli ospiti africani, provenienti dal porto di Assab in Eritrea, che furono una delle maggiori attrazioni a Torino. Fu ricostruito un vero e proprio villaggio sulle rive del Po, con tanto di capanne e recinto, dove uomini, donne e bambini svolgevano le loro attività quotidiana, sotto l’occhio attento degli uomini bianchi, che apprezzarono le mammelle bene in vista, e delle donne torinesi, che ebbero parole di lode per le doti fisiche dei maschi assabesi. L’esposizione etnica ha radici lontane; in un’epoca senza televisione, internet, smartphone, l’esporre oggetti o addirittura abitanti di Paesi lontani, svolgeva un grande effetto didattico ed educativo, oltre a mettere paletti chiari tra la cultura tribale degli abitanti delle colonie e quella colta degli europei. L’esposizione torinese aveva anche il compito di celebrare la politica umbertina di conquista delle colonie: Il 15 novembre 1869, Giuseppe Sapeto aveva acquistato dai sultani fratelli Ibrahim e Hassan ben Ahmad il porto di Assab e il suo territorio (lungo circa 6 km, tra il monte Ganga e il capo Lumah) per seimila talleri di Maria Teresa, da versare entro 100 giorni. Per ragioni politiche venne scelto di far apparire la Società di navigazione Rubattino come acquirente e non il governo italiano. Il giorno 11 marzo 1870 venne definitivamente concluso l'affare e il 13 marzo furono acquistate (o prese in gestione) da Berehan Dini, sultano di Raheita, anche due isole vicine (Omm el Bahar e Ras el-Raml). Solo nel 1882 Assab passò ufficialmente all'Italia.

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50° Campionato Italiano 21 22 23 24 di Dama 25 26 27 28 Si sono svolti nella splendida 29 30 31 32 cornice del Nicotel Hotel Sport & Wellness Gargano i Campionati Italiani Individuali di dama internazionale. A dominare su tutti il savonese Roberto Tovagliaro, affiancato sul podio da Luca Salvato e Daniele Bertè.

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A Torino, tre uomini, una donna e due bambini di etnia afar e di religione musulmana sostarono per lunghi mesi in un villaggio appositamente realizzato vicino al Borgo Medioevale del Valentino. Furono presentati come principi di sangue reale, mentre pare che in realtà fossero dei poveracci. Ci furono tentativi di palpeggiamenti, che generarono reazioni rabbiose nei maschi, mentre molti torinesi offrivano dolciumi, soldini e sigarette, quasi fossero personaggi di uno zoo umano. I sei afar lasciarono anche una lunga scia di polemiche, perché una delle donne tornò in Africa in evidente stato di gravidanza: e vi fu chi ipotizzò un gemellaggio italo-africano persin troppo stretto. Antesignani dei Leghisti, qualche giornalista e uomo politico si azzardò a ritenere gli ospiti nient’altro che degli “oran-outang”. Ma nel complesso non ci furono problemi di ordine pubblico. Qualche anno dopo, nella battaglia di Adua del 1 marzo 1896, forse i soldati italiani si ritrovarono contro qualche parente di quelle persone ospitate a Torino. Ma questa è un’altra storia. Per il momento, limitiamoci ad assaporare gli assabesi oppure le prestigiose liquirizie “Testa di Moro” o “morette” della Ditta Amarelli. La storia, si sa, passa anche attraverso la buona tavola.

Marzo 2015

“da Carignano - Ieri, Oggi, Domani”

Lettere al giornale L’arredo urbano di piazza Liberazione L’intervento inserito nel Piano di Qualificazione Urbano (P.Q.U.) che ha portato al livellamento di piazza Liberazione verso via Umberto l (più bassa) con una graduale inclinazione e pavimentazione in cubetti di porfido, riutilizzando in parte quelli che già c’erano, anche nelle vie adiacenti, prevedeva un costo di Euro 700.000, (poi soggetto ad un consistente ribasso d’asta), finanziato in parte da un contributo della Regione Piemonte e per il resto (Euro 356.000) da un mutuo acceso dal Comune di Carignano, con scadenza nel 2041. Si è poi provveduto all’arredo urbano, su proposte dei progettisti: panchine (n.4), sedie (n.6), totem-reggicartelli (n.14), posizionati anche nelle

vie di accesso alla piazza citata, per segnalare l’inizio e la fine della zona pedonale, cestini (n.6) e portabiciclette (n.2). La relativa spesa risulta di Euro 30.091.= iva compresa. Nel maggio 2013 una lettera pubblicata su questo mensile sollevava alcune obiezioni sulla struttura delle panchine, in cemento con spigoli vivi (pericolosi in caso di cadute specie per bambini ed anziani) e senza schienale, scomode per i concittadini “over...” (e sono tanti!). Quello che nessuno aveva previsto era che, a distanza di così poco tempo, queste panchine risultassero tanto mal ridotte: sbeccate, rovinate, come se fossero state prese a martellate e quello doveva essere il salotto della nostra città “medioevale e barocca”. Il costo era giustificato dal “design”: una nota in contrasto (e a Carignano non è la prima) è indice di apertura... A suo tempo il dottor Gattino, mio predecessore in consiglio comunale, aveva presentato un’interrogazione per conoscere i “criteri estetici ed architettonici che erano stati adottati per la scelta di tali arredi” e la risposta dell’Assessore di competenza era stata “difficile trovare altre soluzioni che costassero Henri Matisse meno e avessero la “I pesci rossi” stessa efficacia d’uso” ... 1911 “la scelta era di avere olio su tela delle panchine pesanti Mosca, The State “A. S. che non fossero spostaPushkin” Museum of Fine Arts bili” (infatti! inevitabili Nella mostra “Matisse. comunque gli spostaArabesque”. Roma, menti con mezzi comuScuderie del Quirinale nali in occasione delle ...le (5 marzo - 21 giugno 2015) manifestazioni) scelte V. pag.12 di questo giornale. “poltroncine”

IN COPERTINA

perché con lo schienale in ferro “non si può sedere sopra”... “possono piacere o non piacere.. è una cosa relativa”... “bisognava lasciarla (la piazza) libera per il mercato”... Anche sui pannelli con lo stemma di Carignano “incollati” sulla base dei totem, un’osservazione: troppo spesso sono “staccati” col rischio che, prima o poi, qualcuno scompaia. E’ tutto opinabile ma com’è possibile che si sia verificato tanto disastro? E ora? Non è certamente una bella presentazione per Carignano! Ci sono rimedi? Marilena Cavallero Consigliere comunale Carignano per la Lega Nord

Croce Rossa Carignano 24 ore al giorno tutti i giorni dell’anno E sono ottomilasettecentosessanta ore all’anno (che negli anni bisestili sono ventiquattro in più) tante sono le ore di apertura dei locali della Croce Rossa Italiana di Carignano, cioè sempre, senza interruzione di festività o ferie. E’ come un calendario dove tutte le caselle (giorni) sono riempite di nomi (i volontari) che a turno si alternano, a squadre di tre persone, pronte ad intervenire sulle chiamate della centrale del 118 a Carignano, Moncalieri, Nichelino, Torino sud, ed altri Comuni a noi vicini. Ma ci sono anche i volontari che svolgono, su prenotazione, trasporto di malati per visite o cure ambulatoriali e ospedaliere. Periodicamente, in orario serale o festivo, una squadra di giovani volontari svolge servizio di urgenza 118 in centro città a Torino, per cui può capitare di notare una ambulanza del Comitato Locale di Carignano stazionare in piazza Vittorio pronta ad intervenire. Chi telefona, chi suona il campanello del civico 42 di Via

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La redazione di “Da Carignano - Ieri Oggi Domani” si trova in corso Cesare Battisti 60, sotto il viale. Per foto, lettere o altro materiale da consegnare rivolgersi a “Butterfly” (piazza Carlo Alberto 26, Carignano) o alla tipografia Nuova Grafica Carignanese (via Salotto 15, Carignano) oppure inviare a dacarignano@hotmail.com. Braida, trova sempre qualcuno a rispondere. E’ un microcosmo di persone, maschi e femmine, studenti e lavoratori, pensionati e casalinghe che danno la loro disponibilità a svolgere un servizio a favore della comunità. Un via vai continuo di chi prende la consegne di inizio turno, chi chiede istruzioni per le modalità dei trasporti da effettuare, chi si occupa delle manutenzione dei mezzi, chi organizza i Corsi di Formazione e aggiornamento (indispensabili in un mondo che si evolve continuamente) o semplicemente chi concorda con il “Centralino” i turni da coprire. Questa è l’attività visibile, ma altrettanto impegnativo è ciò che riguarda la parte contabile amministrativa alla quale occorre adeguarsi secondo le disposizione che giungono dalla sede Nazionale. Alcuni volontari hanno quindi l’onere di provvedere alle fatturazioni e tenuta della contabilità. La sede di Croce Rossa di Carignano è come un cuore pulsante, non si ferma mai, anche di notte una luce è sempre accesa, qualcuno è sempre disponibile, qualcuno è sempre pronto a partire per

il target indicato dalla chiamata della centrale del 118. Certo non è sempre un compito leggero, a volte le situazioni di intervento non sono facili, ma il volontario è preparato per affrontarle con serenità secondo i protocolli operativi acquisiti, e la soddisfazione che si prova nel portare aiuto e soccorso a chi si trova nel bisogno ripaga in larga misura di tutti i sacrifici. Da un po’ di tempo però, nonostante l’impegno di tutti i volontari, si stanno manifestando alcuni problemi nel mantenere la continuità dei turni di servizio, alcuni volontari hanno raggiunto limiti di età avanzata, altri purtroppo hanno prematuramente lasciato questa vita e l’esiguo numero di adesioni ai corsi di formazione fanno temere un futuro di difficoltà. L’auspicio è che l’attività di Croce Rossa, rivolta unicamente al sostegno di chi si trova temporaneamente in difficoltà, non abbia a scomparire per mancanza di nuovi Volontari, Carignano verrebbe così a perdere un servizio da tutti riconosciuto prezioso per la nostra Comunità. pl.b.

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Marzo 2015

“da Carignano - Ieri, Oggi, Domani”

ECOLOGICHE I ragazzi scelgono informatica e meccanica CURIOSITA’ a cura di "Legambiente Il Platano" Iscritti in aumento per licei scientifici e istituti tecnici in Piemonte I dati piemontesi sulle iscrizioni alle prime classi della scuola secondaria superiore per l'anno scolastico 2015-2016 evidenziano che il settore tecnico-scientifico ha visto nel suo complesso un aumento degli iscritti, segno che gli indirizzi innovativi e le materie cosiddette scientifiche sono stati premiati dai giovani e dalle loro famiglie. Dunque da una parte le richieste delle imprese, dall’altra le scelte degli studenti che, sempre di più, vengono attratti dal settore informatico, della meccanica e dell’energia. In lieve crescita anche i licei, soprattutto lo scientifico e quello delle scienze applicate. Più nel dettaglio: su un totale di 34749 iscritti alle prime classi, il 49% dei ragazzi ha scelto un indirizzo liceale, il 32%, ha optato per l’istruzione tecnica, il 19% per gli istituti professionali. In leggero calo il liceo classico rispetto allo scorso anno con il 4,6% delle preferenze. Lo Scientifico in crescita, con i suoi tre indirizzi, raccoglie il 22,6% delle iscrizioni. Salgono le Scienze applicate (9,3% di iscritti contro il 9,2% di un anno fa) e l’indirizzo Sportivo (1,4% quest’anno, 0,7% nel 2014). Trend positivo anche per le Scienze Umane con il 5,3% di iscritti, (contro il 4,9% nel 2014) e il Liceo europeo internazionale che passa da un 1,1% all’1,4%. Tra gli istituti tecnici ad ottenere il primato di iscrizioni l’informatica e le telecomunicazioni (con il 5,5% rispetto al 4,9% dello scorso anno), segue il settore della meccanica, meccanotronica e dell’ energia con il 3,7% . Tra i diversi indirizzi degli istituti professionali ad essere premiato dai ragazzi, rispetto agli scorsi anni, è invece quello dei servizi soci-sanitari con il 2,4%. Grande successo anche per le iscrizioni online ai CFP. Su 3147 domande arrivate in 83 CFP del Piemonte, 3111 sono state fatte tramite la procedura di iscrizione online alle segreterie. “Il trend positivo degli indirizzi tecnico-scientifici - ha dichiarato l’assessore regionale all’Istruzione, Lavoro e Formazione professionale Gianna Pentenero rappresenta non solo una scelta propedeutica all’entrata nel mondo del lavoro ma in molti casi anche una valida opzione in vista della prosecuzione degli studi all’Università. Promuovere l’istruzione tecnica, far convergere mondo della scuola e fabbisogni professionali delle imprese, portare nelle aule modelli didattici

moderni sono gli obiettivi che la scuola e l’istruzione superiore deve perseguire. Accanto alla formazione “tradizionale”, la scuola piemontese punta al rapporto col mondo del lavoro, saldando conoscenze teoriche e scientifiche ed esperienze pratiche. Una funzione indispensabile - prosegue Pentenero - se si pensa ai settori e alle professioni in crescita nella nostra regione: da quello dell’automazione industriale, all’elettrotecnica e al comparto energia, alle figure legate all’informatica e le nuove tecnologie, vale a dire gli Ict, ingegneri elettronici/elettrici dell’automazione. La scelta di adottare anche per la formazione professionale la procedura delle iscrizioni online, (come da accordo ministeriale) sembra aver avuto esito positivo, visto l’alto numero di domande inoltrate ai nostri CFP. Direi dunque che le scelte degli studenti sembrano andare nella direzione indicata dalle imprese”. “In questa fase in cui le scuole hanno ultimato le verifiche e lo smistamento delle domande di iscrizione presentate dalle famiglie - ha dichiarato il direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale Fabrizio Manca - risultano quasi 110.000 le iscrizioni

alle classi I della scuola primaria e secondaria di I e II grado, di cui il 97% effettuate esclusivamente in modalità on line. Inizieranno la classe I della scuola primaria oltre 37.500 alunni, di cui il 53% nella sola provincia di Torino. Per quanto riguarda il modello orario della secondaria di I grado, l’orientamento delle famiglie si rivolge principalmente alla tipologia di orario a 30 settimanali.Si confermano in parte le tendenze registrate nei giorni immediatamente successivi alla chiusura delle iscrizioni, monitorate costantemente dall’Ufficio Scolastico Regionale: crescono nel complesso i licei, dove la spinta è data dalle scienze umane; si mantiene costante l’andamento dei tecnici, con una leggera diminuzione sul settore economico, compensata dall’aumento di preferenze su ‘Informatica e telecomunicazioni’ e‘Meccanica, meccanotronica, energia’, indirizzi d’eccellenza delle scuole piemontesi. Calano le preferenze per i professionali, comunque in percentuale nettamente inferiore al dato nazionale, a conferma dell’alta qualità del sistema di istruzione tecnica e professionale del territorio”. ❚

Un piano per crematori e cimiteri Il Consiglio regionale ha approvato la delibera Il Consiglio regionale ha approvato in questi giorni la delibera che adotta il piano di coordinamento predisposto dalla Giunta per la realizzazione di nuovi cimiteri e crematori. L’obbligo di dotarsi di questo provvedimento, previsto da una norma nazionale del 2001 e dalla legge regionale n.15/2011, stabilisce che un nuovo crematorio debba effettuare almeno 1.200/1.300 cremazioni l’anno e avere un bacino di riferimento di almeno 5.000 decessi annui, equivalenti ad una popolazione di circa 500.000 abitanti, valore raggiungibile anche attraverso associazioni tra Comuni, Convenzioni e Unioni di Comuni. Si prevede inoltre una distanza minima da una struttura all’altra di 50 km, garantendo comunque la realizzazione di un impianto per ogni provincia e pià impianti per l’ambito della Città metropolitana. Possono comunque essere autorizzati gli impianti di cremazione per la cui realizzazione, prima dell’entrata in vigore del piano, siano stati avviati dai Comuni procedimenti da cui derivino obblighi vincolanti per gli stessi. Per i piccoli Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti sono state introdotte alcune semplificazioni riguardanti gli adempimenti. Essi sono, per esempio, tenuti alla revisione del piano cimiteriale solo ogni qualvolta si registrano variazioni rilevanti degli elementi presi in esame. Si stabilisce infine la necessità che i cimiteri di nuova costruzione o in fase di ampliamento o ristrutturazione siano dotati di una sala di commiato e si richiama la disciplina per l’istituzione dei cimiteri per animali d’affezione. Presentando la delibera l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, ha affermato che “si tratta di un documento equilibrato, che salvaguardia gli impianti esistenti, specie quelli in fase di avvio, contemperando la liberalizzazione e la necessità di regolamentare e che recepisce le raccomandazioni del Consiglio delle autonomie locali per i piccoli Comuni”. ❚

- C'è una progressiva sparizione di verde pubblico nella nostra città: alberi trionfanti ed opulenti vengono abbattuti senza che se ne capisca bene il perché, altri messi a dimora da poco si ammalano e devono essere tagliati. Ci chiediamo per un verso se gli abbattimenti sono preceduti da una attenta valutazione delle condizione generali dell'albero che deve essere sacrificato e se si pensi, in alternativa, ad una eventuale buona manutenzione prima del taglio, per un altro verso se è proprio indispensabile piantare tutte le volte bellissime (in futuro) ma fragili (nell'immediato) essenze esotiche, per esempio querce rosse americane anziché farnie nostrane nella rotonda a fine viale, liriodendron tulipifera davanti alla Quadronda ora attaccati o da parassiti o da altra patologia che li porterà in breve tutti a morte certa. Non potremmo ripiegare su quelle specie che da millenni “abitano” con noi questo territorio? Non si troverebbero forse maggiormente a loro agio nel nostro clima? Un acero campestre che ha anche una crescita discretamente rapida e, se ben mantenuto, un bel portamento è per forza peggio di tutto l'esoticume stentato e morente che “abbellisce” i nostri spazietti-quinte verdi? Da ultimo, se si taglia un albero è proprio impensabile pensare di sostituirlo? Il taglio del grande faggio in villa Bona proseguirà la progressiva desertificazione di quel giardino? I triangoli e i cerchi di terra in via Silvio Pellico alla Quadronda ed oltre resteranno per sempre solo più cestini abusivi per cartacce e rifiuti? Per altro è evidente che le mutate condizioni ambientali sottopongono a stress molto severi gli alberi che stanno nei nostri parchi. E’quindi bene che anche noi impariamo ad educare noi stessi: nei giorni ventosi, che poi da noi non sono così numerosi, evitiamo di frequentare i nostri giardini pubblici più alberati. - Torniamo ora al nostro percorso tra i rifiuti. Il riciclaggio l riciclaggio, mediante opportune piattaforme impiantistiche, permette di sottrarre rifiuti a discariche ed inceneritori e previene dunque lo spreco di materiali potenzialmente utili garantendo maggiore sostenibilità al ciclo di produzione/utilizzazione dei materiali, riduce il consumo di materie prime, l'utilizzo di energia e l'emissione di gas serra associati. Purtroppo non tutti i rifiuti differenziati vengono effettivamente riciclati. La qualità del materiale raccolto spesso è insufficiente per poter essere avviato ad un processo di recupero (es. troppe impurità, impedimenti tecnologici al riciclo). Il materiale rifiutato finisce in discarica o, nella maggior parte dei casi, in un inceneritore (è comunque, purtroppo, un buon combustibile), con tutte le evidenti ricadute in termini di impatto ambientale ed inquinamento. Questo aspetto è comunque un limite tecnico, un fattore di inefficienza del sistema, visto l'elevato impatto ambientale, e non può essere considerato una risorsa da ribattezzare entusiasticamente "recupero energetico" o "termovalorizzazione" per produzione di energia elettrica o termica (ad esempio in cementifici). Soprattutto oggi non può essere un obiettivo strategico e non deve più essere incoraggiato, né ancor meno incentivato. Purtroppo l'attuale legislazione arriva addirittura a definire questi rifiuti "fonti rinnovabili". Con l’espressione “rinnovabili e assimilate”, infatti, sono state finanziate per anni (dal 1992, CIP6) forme di energia che nulla hanno a che fare con la definizione di rinnovabili fornita dalla Direttiva 2001/77/CE. Un caso su tutti, gli inceneritori, costruiti in Italia non perché, come vogliono farci credere, sono la soluzione al problema dei rifiuti ma per il semplice fatto che costruirli e gestirli rappresenta un grosso affare per pochi, pagato dai contribuenti. Nel 2004 la Commissione Europea apre a tal proposito ben due procedure di infrazione contro l’Italia, giudicando inammissibile il finanziamento pubblico per l’incenerimento come fonte di energia rinnovabile. Trovate Legambiente Il Platano anche su: Web: http://legambienteilplatano.altervista.org Facebook: www.facebook.it/ilplatanolegambiente Twitter: www.twitter.com/legambienteccv Instagram: www.instagram.com/legambienteplatano

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“da Carignano - Ieri, Oggi, Domani”

Cronache dallo sport LOTTA

LOTTA

Tre argenti per i carignanesi alla prima prova di Coppa Italia

Bruno Gili in bronzo anche nella greco romana

Quest'anno due della tre prove di Coppa Italia sono state anticipate a inizio anno. La prima era in programma a Molfetta dove non è mancata, anche se in numero ridotto, la presenza dei lottatori carignanesi della Polisportiva, tre e tutti sul podio con la medaglia d'argento al collo. Tra gli under18, nella cat. kg 76, Coman Vlad si è fatto onore ma nulla ha potuto in finale contro il savonese Giordanella. Diverso il discorso per Matteo Signore e Fabio

Macrì i quali hanno sfiorato il successo con due match di finale avvincenti. Matteo nei kg 66 ha visto sfumare la vittoria contro il giovane e bravo barese Fiore per essere stato troppo precipitoso in un paio di occasioni nelle quali il match avrebbe potuto prendere un' altra piega. Anche per Fabio nei kg 85 resta il rammarico per una finale che avrebbe potuto finire con esito diverso, avendo dimostrato, il nostro campione d'Italia, fin dalle prime battute

di poter superare il poliziotto Fasugba. In vantaggio di ben 4 punti già nel primo minuto di gara, Fabio non è riuscito a controllare l'avversario che con esperienza ha rosicchiato punto su punto per poi andare a vincere di misura. “Per i nostri ragazzi commenta il responsabile del settore Vittorio Benso resta comunque la soddisfazione di un bel risultato e la consapevolezza di essere competitivi in prospettiva di una stagione agonistica assai impegnativa, che proseguirà con la seconda prova di Coppa in programma a Faenza, con i campionati italiani di categoria, per finire con gli Assoluti di Torino a dicembre. Nella foto: i medagliati di Molfetta Vlad, Signore e Macrì. ◆

Ai Campionati italiani cadetti di lotta greco romana Bruno Gili ha confermato il bel momento di crescita replicando la medaglia di bronzo della categoria kg 50, che a fine gennaio aveva già fatto sua nello stile libero. La categoria ha visto al via un agguerrito gruppo di atleti in grado di salire sul podio, per questo il ragazzo carignanese ha dovuto dare il meglio di sé per aggiudicarsi un bronzo che vale tanto. Purtroppo la finale gli è stata negata dal faentino Macarie al termine di un intenso match di semifinale. Anche la finale per il 3° posto è stata tiratissima, ma questa volta Bruno ha ribattuto colpo su colpo agli attacchi dell'avversario Amato, di Termini Imerese, strappandogli il bronzo negli ultimi secondi del match. Tutti tra i primi dieci i carignanesi in gara. Alessandro Canavoso ha migliorato la prestazione della libera ma ha dovuto fermarsi ai piedi del podio degli 85 kg. Confortante in prospettiva futura il settimo posto dell'esordiente Vlad Coman nei kg 76 e 10° posto per Markus Bretz, altro esordiente tra i cadetti. Positivo per la Polisportiva anche il 10° posto a squadre, che non era scontato dopo la partenza del talentuoso nonese Giovanni Freni, andato a indossare i colori del CUS Torino e che, come lo scorso anno, è riuscito a vincere l'oro nei due stili dei 54 kg. ◆

GINNASTICA RITMICA La Polisportiva Carignano vola all’Interregionale Con tenacia, grinta e grande passione, le ginnaste della Polisportiva Carignano continuano a risalire gradini sempre più importanti nel mondo “che conta” della ginnastica ritmica. Alla prima esperienza societaria al Campionato di Categoria della FGI, le ginnaste Carola Giacobina e Roberta Rus, molto intimorite al primo attrezzo hanno saputo reagire con temperamento e alla fine di una lunghissima giornata di gara, entrambe hanno conquistato il diritto all’interregionale che si svolgerà a Biella il 14-15 marzo. Grande risultato anche nella prima prova del Campionato di Serie C con Elisa Sabau, Roberta Rus, Jennifer Compagno e Carola Giacobina, in attesa della seconda prova che dovrebbe coronare il sogno di arrivare all’Interregionale anche in questa specialità. Un altro motivo di orgoglio ar-

riva dal gruppo delle piccolissime del Preagonismo che migliorano ogni giorno, regalando grandissime soddisfazioni alle loro tecniche Alice Alberto e Carlotta Camilla Macario. Tre ginnaste di questo gruppo hanno partecipato alla Valutazione Giovani Top della FGi, competizione che vede schierate le piccole promesse delle più importanti Società piemontesi: risultato eccezionale per Virginia Cuttini classe 2008 (castagnolese) alla sua prima esperienza si è aggiudicata il bronzo, salendo sul terzo gradino del podio; bravissime anche Alessia Munteanu e Giorgia Ferroni classe 2007, rispettivamente in settima e nona posizione con punteggi di 10.30 e 10.10, decisamente in risalita, in una categoria molto numerosa e agguerrita. Nel frattempo continua la selezione delle ginnaste che parteci-

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peranno al Campionato di Serie D, che vedrà impegnate ben tre squadre. Le atlete in corsa per la convocazione nella squadra Open 1 sono Gloria Demarie, Vittoria Pochettino, Sabrina Patrucco, Letizia Mengozzi; nella squadra Open 2 Martina Vanzo, Giada Bussano, Eleonora Papa, Carlotta Calavita, Sofia Boglio; nella squadra Allieve Giulia Soponariu, Silvia Cometto, Giulia, Genero, Silvia D’Aandrea, Sofia Dessi. In bocca al lupo anche a loro e alla loro tecnica Ludmila Ryazhnova. La Polisportiva Carignano sarà presente a Torino in piazza Castello domenica 22 marzo, in occasione di Torino 2015 Capitale Europea dello Sport – Corritalia, dove si esibirà con le sue agoniste. Lo staff ringrazia di cuore le ginnaste e le loro famiglie per la fiducia che ogni giorno ripongono nella Società, il buon lavoro svolto è dimostrato dal fatto che ogni settimana nuove bambine decidano di iscriversi ai corsi base e baby-gym, incrementando così il lunghissimo elenco di iscritte che quest’anno ha raggiunto dimensioni notevoli. E con il motto “Non smettere mai di sognare, solo chi sogna può volare” le farfalle della Polisportiva augurano una bellissima primavera a tutti i lettori. ◆


12 Marzo 2015

“da Carignano - Ieri, Oggi, Domani”

Agenda

Gli arabeschi di Matisse alle Scuderie

Carignanese

della storia. Lavorava come assistente in uno studio legale di Saint-Quentin, quando nel 1890 una grave appendicite lo costringe a letto per quasi un anno. Comincia a dedicarsi alla pittura e dal 1893 frequenta l’atelier del pittore simbolista Gustave Moreau insieme con l’amico Albert Marquet. Si iscrive ufficialmente all'École des Beaux Arts nel 1895, dove insegnano molti Orientalisti. In quegli anni vedrà molto Oriente: visita la vasta collezione islamica del Louvre in esposizione permanente e le diverse mostre che, nel 1893-1894 e soprattutto nel 1903, vennero dedicate all’arte islamica al Musée des Arts Decoratifs di Parigi. E poi, all’Esposizione mondiale del 1900, scopre i paesi musulmani nei padiglioni dedicati a Turchia, Persia, Marocco, Tunisia, Algeria ed Egitto. Matisse frequenta anche le gallerie dell’avanguardia, come quella di Ambroise Vollard, dal quale acquista nel 1899 un disegno di Van Gogh, un busto in gesso di Rodin, un quadro di Gauguin e uno di Cézanne, che influenzerà moltissimo l’opera di Matisse. Viaggia in Algeria (1906), ne riporta ceramiche e tappeti da preghiera che nel disegno e nei colori riempiranno le sue tele da li in poi, in Italia (1907) visita Firenze, Arezzo, Siena e Padova “quando vedo gli affreschi di Giotto non mi preoccupo di sapere quale scena di Cristo ho sotto gli occhi ma percepisco il sentimento contenuto nelle linee, nella composizione, nei colori”. La visita alla grande “Esposizione di arte maomettana” a Monaco di Baviera nel 1910 – la prima mostra di arte mussulmana che influenzerà una generazione

di artisti, da Kandinsky a Le Corbusier - sarà il vero spunto per un tipo di decorazione di impianto compositivo assai lontano dalle sue tradizioni occidentali. E' a Mosca nell'autunno 1911 per curare l’installazione in casa Schukin di La danza e La musica. Nel 1912 torna in Africa, stavolta la meta è il Marocco, Tangeri la bianca. Ecco che il tailleur de lumiere, come lo battezza non a caso il genero Georges Duthuit, è sorpreso da una luce dolce e da una natura lussureggiante che andranno ad accentuare la sua cadenza armonica, musicale: “un tono non è che un colore, due toni sono un accordo”. Matisse si lascia alle spalle le destrutturazioni e le deformazioni proprie dell’avanguardia, più interessato ad associazioni con modelli di arte barbarica. Il motivo della decorazione diventa per l’artista la ragione prima di una radicale indagine sulla pittura. E' dai motivi intrecciati delle civiltà antiche che Matisse coglie i principi di rappresentazione di uno spazio diverso che gli consente di “uscire dalla pittura intimistica” di tradizione ottocentesca. Il Marocco, l’Oriente, l’Africa e la Russia, nella loro essenza più spirituale e più lontana dalla dimensione semplicemente decorativa, indicheranno a Matisse nuovi schemi compositivi. Arabeschi, disegni geometrici e orditi, presenti nel mondo Ottomano, nell’arte bizantina, nel mondo ortodosso e nei Primitivi studiati al Louvre; tutti elementi interpretati da Matisse con straordinaria modernità in un linguaggio che, incurante dell’esattezza delle forme naturali, sfiora il sublime. - “Matisse. Arabesque”. Roma, Scuderie del Quirinale. Fino al 21 giugno. ◆

Altri

Vinovo in bianco e nero Con l’Assocazione Aeronautica mercoledì 25 marzo Vinovo. Uno sguardo sulla Vinovo della prima metà del secolo scorso, attraverso foto d’epoca e proiezioni: mostra e conferenza. E’ la proposta del Comune - Assessorato alla Cul-

tura e del nucleo vinovese dell’ A.A.A., l’Associazione d’Arma Aeronautica di Vinovo, per mercoledì 25 marzo, ore 18, nella Biblioteca Civica (Castello della Rovere, via San Barto-

Castello della Rovere in Musica al giovedì Cinque i concerti in programma a marzo e aprile Vinovo. E’ in corso la settima edizione della manifestazione musicale Castello in Musica ideata e curata dall’associazione Amici del Castello della Rovere e realizzata in collaborazione con l’Amministrazione comunale, la Pro Loco e la Saint Jhons University Il programma, ricco e di elevato livello qualitativo, prevede cinque appuntamenti serali, sempre al giovedì con inizio alle ore 21, nel salone principale del Castello. Si è iniziato il 5 marzo con l’esibizione del Quintetto del Teatro Regio e musiche di Schubert, si prosegue il 19 marzo con il Trio Sedna in “Veramente Falso” e celebri brani di Rossini, Bach. Vivaldi e Mozart. Nel mese di aprile gli altri tre incontri: il 2 con il Quartetto Cello Fans, violoncel-

listi che interpreteranno le musiche di Piazzolla, Brandi, Paoli; 16 aprile sarà la volta dell’Ensemble La Guitaromania con flauto, viola e chitarre; ultima serata il 30 aprile le Sole Voci del Teatro Regio, soprano, contralto, tenori, basso e baritoni con brani di autori moderni quali Bennato, De Andrè e Beatles. ◆ G.C.

Biblioteca civica, orari di apertura La biblioteca civica (secondo piano del Municipio, via Frichieri 13; tel. 011.9698481) osserva il seguente orario di apertura per il servizio di lettura e prestito: dal lunedì al venerdì 14,30 - 17,45 , mercoledì sera (su prenotazione) riservato per riunioni di Associazioni riconosciute, sabato solo aperture straordinarie in occasione di letture animate. Tel. 011.9698442-481-482. Museo civico “Giacomo Rodolfo” Il museo di storia, arte e archeologia locale (secondo piano del Municipio, via Frichieri 13) è aperto ogni terza domenica del mese, in occasione di manifestazioni cittadine e su prenotazione. Orario: 10-12, 15-18. Visite per le scuole su prenotazione (tel. 011.9698442). Sindacato Pensionati a Carignano A Carignano lo Spi (Sindacato Pensionati Italiani) C.G.I.L., Lega di Carmagnola (via Fossano 4), si trova in via Quaranta 1 (tel. 011.9697865). Orari di apertura per il pubblico: martedì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 11.30. Patronato Inca: c’è tutti i giovedì di tutti i mesi, dalle ore 15 alle 17. Una novità: lo SPI CGIL offre un nuovo servizio ai cittadini con l’apertura dello sportello FEDERCONSUMATORI tutti i venerdi del mese dalle 9 alle 12 sempre presso la sede di via Quaranta 1. Per prenotazioni telefonare al numero Spi 011.9697865. Caf Acli per le famiglie Quando la tua famiglia conta c’è il Caf Acli. Per 730, Unico, Isee e Red pensionati: conta su di noi! A Carignano (via Roma 18, presso il Campo Giochi): tutti i martedì dalle 9 alle 12. A Carmagnola (piazza IV Martiri 21): lunedì dalle 14 alle 17, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12. Donazioni del sangue I prelievi si effettuano nella nuova sede presso l’Ospedale Cronici Fondazione Quaranta di via San Remigio 46. Le prossime date per donare il sangue sono le seguenti: - Adac: domenica 19 aprile 2015; dalle ore 8.30 alle 11.30. - Fidas: lunedì 25 maggio 2015; dalle ore 8 alle 11.

A Venezia il candore arcaico di Henri Rousseau Oltre cento opere esposte nell’Appartamento del Doge Personalità centrale della cultura figurativa tra la fine del XIX secolo e il rivoluzionario periodo delle avanguardie, Henri Rousseau (Laval, 1844 Parigi, 1910), famoso per le atmosfere oniriche, le foreste e i paesaggi incantati, sfugge da sempre a qualsivoglia catalogazione. Inutile etichettare il suo lavoro: il modo stesso in cui il pittore è stato interpretato, il più delle volte, è stato frutto di una serie di malintesi; eppure la forza della sua pittura, snobbata dai critici ma apprezzata dagli artisti, è espressione di un fenomeno che non ha paragoni nel campo dell’arte tra Otto e Novecento. A Rousseau, detto il Doganiere, la Fondazione Musei Civici di Venezia, con la collaborazione scientifica e i prestiti eccezionali dei Musées d’Orsay et de l’Orangerie di Parigi e il patrocinio dellaSoprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna, dedica una straordinaria mostra, prodotta da 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE, con oltre cento opere provenienti dalle più importanti istituzioni internazionali (quaranta capolavori dell’artista e sessanta opere di confronto), ospitata nell’Appartamento del Doge a Palazzo Ducale. - “Henri Rousseau. Il candore arcaico”. Venezia, Palazzo Ducale. Fino al 5 luglio. ◆

paesi

lomeo 40. La conferenza sarà correlata da una proiezione di diverse fotografie d’epoca, in bianco e nero, che percorrono un periodo storico significativo, dall’inizio del Novecento ai primi anni Cinquanta. I soggetti sono diverse famiglie di Vinovo, ripresi in foto in gran parte inedite e appartenenti ad archivio privato, e commentate dallo storico vinovese Gervasio Cambiano. A corredo della conferenza, a seconda dei periodi a cui risalgono le foto, saranno esposte una decina di macchine fotografiche della stessa epoca e descritte dal proprietario della collezione privata, Dino Favaro, socio dell’Associazione Aeronautica. L’incontro è aperto al pubblico. ◆

Da Vinovo a Candiolo di corsa Al via il progetto per due chilometri di pista ciclopedonale Vinovo. Si andrà in bicicletta da Vinovo a Candiolo. Dopo una lunga gestazione, sta per andare in porto Il progetto della pista ciclopedonale che unirà il villaggio detto “dei Cavalieri” con la vicina Candiolo. Il percorso, di circa due chilometri, comporterà l’eliminazione del passaggio a livello ferroviario detto “delle Pignere” e della strada vicinale che taglia in mezzo l’autoporto della ditta Ambrogio. Quest’ultima si farà carico della realizzazione dell’opera mentre Trenitalia provG.C. vederà al necessario nuovo accesso alla storiche cascine Pignere. ◆

Accordo “Con meno sale la salute sale” Regione e Panificatori per migliorare le abitudini alimentari

Rivelazioni dall’Oriente e dall’Africa, in mostra fino al 21 giugno “La preziosità o gli arabeschi non sovraccaricano mai i miei disegni, perché quei preziosismi e quegli arabeschi fanno parte della mia orchestrazione del quadro.” “La révélation m'est venue d'Orient “, scriveva Henri Matisse nel 1947 al critico Gaston Diehl: una rivelazione che non fu uno shock improvviso ma - come testimoniano i suoi quadri e disegni viene piuttosto da una crescente frequentazione dell'Oriente e si sviluppa nell'arco di viaggi, incontri e visite a mostre ed esposizioni. Proposta dalle Scuderie del Quirinale, promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, da Roma Capitale - Assessorato alla Cultura, Creatività, Promozione Artistica e Turismo, “Matisse. Arabesque” è stata inaugurata il 5 marzo e sarà visitabile fino al 21 giugno prossimo. In esposizione oltre cento opere di Matisse con alcuni capolavori assoluti - per la prima volta in Italia dai maggiori musei del mondo: Tate, MET, MoMa, Puškin, Ermitage, Pompidou, Orangerie, Philadelphia, Washington solo per citarne alcuni. Curata da Ester Coen, la mostra vuole restituire un'idea delle suggestioni che l'Oriente ebbe nella pittura di Matisse: un Oriente che, con i suoi artifici, i suoi arabeschi, i suoi colori, suggerisce uno spazio più vasto, un vero spazio plastico e offre un nuovo respiro alle sue composizioni, liberandolo dalle costrizioni formali, dalla necessità della prospettiva e della "somiglianza" per aprire a uno spazio fatto di colori vibranti, a una nuova idea di arte decorativa fondata sull’idea di superficie pura. Henri Matisse non era destinato alla pittura, “Sono figlio di un commerciante di sementi, al quale avrei dovuto succedere nella gestione del negozio”, cerca di intraprendere la carriera di avvocato prima di diventare un artista. Sarà la sua salute a cambiare il corso

Marzo 2015

“da Carignano - Ieri, Oggi, Domani”

Bertavela

Teatro dialettale a La Loggia La Loggia. E’ in corso, nel Teatro della Scuola Elementare “Beppe Fenoglio” (via Vinovo 1), la Rassegna regionale di teatro amatoriale in piemontese promossa dall’associazione La Bertavela e che si concluderà ad aprile. Gli ultimi appuntamenti sono i seguenti. - Sabato 21 marzo 2015, ore 21 FUORI CONCORSO “VIVROMA DOMAN” Atto unico di ALDO NICOLAI “CIO’ PER BROCA” Atto unico di ALBERTO ROSSINI Compagnia “ALFA 3” di TORINO Regia di MARIA GRAZIA MONTICONE - Sabato 11 aprile 2015, ore 21 “EL DIAO E L’EVA SANTA” Due atti di ENNEDI Compagnia “LA BERTAVELA” di LA LOGGIA Regia di DINO NICOLA Al termine della rappresentazione avverrà la premiazione: miglior attore e migliore attrice protagonista, miglior attore e migliore attrice non protagonista, miglior caratterista, miglior regia, miglior scenografia scelti da una apposita giuria e miglior compagnia votata dal pubblico abbonato. - Domenica 12 aprile 2015, ore 21 Replica di “EL DIAO E L’EVA SANTA” • Per informazioni: Dino Nicola (via Ravaz 25, la Loggia), tel. 011.9628619. Prenotazioni: Colorificio Marisa (via Bistolfi 57, La Loggia), tel. 011.9628692 (orario 13-15 – 19.45-21) - 368.7732388. ◆

“Con meno sale la salute sale”: con questo obiettivo è stata siglata nei giorni scorsi l’intesa tra l’Assessorato alla Sanità e l’Unione regionale Panificatori del Piemonte. Sarà più facile migliorare le abitudini alimentari e proteggere la propria salute. Con l’intesa i panificatori si impegnano a rispettare un disciplinare di produzione e a divulgare corrette informazioni di salute rendendo visibili nei loro esercizi poster e opuscoli sull’iniziativa. L’Assessorato regionale alla Sanità, tramite i Servizi delle Asl, si impegna a sostenere l’iniziativa con corsi di informazione e formazione per i panificatori aderenti, a promuovere azioni educative rivolte alla scuola o alla popolazione o a soggetti a rischio e veicolare informazioni corrette anche mediante i medici di medicina generale e i pediatri. “La risposta principale al “consumerismo farmaceutico” si chiama prevenzione: meno pastiglie, più attenzione agli stili di vita e a ciò che mangiamo. L’intesa siglata con i Panificatori del Piemonte per diffondere il consumo del pane con meno sale è un tassello importante: ridurre non solo il sale che viene adoperato in cucina ma anche quello presente negli alimenti comporta benefici sia in termini di salute sia sotto il profilo economico”, ha detto l’assessore Antonio Saitta che ha siglato l’intesa con il presidente dei panificatori Piero Rigucci. Il crescente uso del sale nella produzione alimentare ha portato ad un progressivo aumento dei consumi e allo sviluppo della preferenza per i cibi salati, tanto che il consumo medio di sale giornaliero nella popolazione italiana si attesta intorno agli 11 grammi negli uomini ed 8 nelle donne, valori ben superiori ai 5 grammi al giorno raccomandati dall’OMS. Tuttavia, di questi 8/11 grammi, solo il 5% è naturalmente presente negli alimenti, il 15% viene aggiunto dalle persone a tavola o nella preparazione degli alimenti, mentre il mentre il restante 80% è presente negli alimenti già pronti. E’ provato che il consumo abituale di sale è associato all’ipertensione arteriosa; secondo l’OMS, il 62% dei casi di ictus cerebrale e il 49% dei casi di cardiopatia ischemica sono attribuibili all’ipertensione arteriosa. Le malattie cardiovascolari, di cui l’ipertensione è fra i principali fattori di rischio, rappresentano la prima causa di morte per le persone sopra i 60 anni e la seconda per quelle tra i 15 e i 59 anni. Il consumo di sale è associato anche ad altre patologie cronico degenerative come i tumori dello stomaco, le malattie renali e sembra favorire la calcolosi renale e lo sviluppo di osteoporosi. L’abuso di sale sembra inoltre incrementare il rischio associato all’obesità In Piemonte l’ipertensione viene riferita da circa un soggetto su cinque, aumenta con l’età ed è particolarmente diffusa tra i soggetti in eccesso ponderale (34%) e con diabete (56%). Il ricorso ai farmaci per il trattamento è diffuso (77% delle donne e 71% degli uomini), ma l’ipertensione si può prevenire con comportamenti salutari (corretta alimentazione ed attività fisica) e con un ridotto consumo di sale. Basta poco tempo per abituare il gusto ad una alimentazione con un basso contenuto di sale. L’intesa con i panificatori punta quindi a diffondere la cultura dell’alimentazione quotidiana come pratica di salute sensibilizzando le persone al problema e al contempo offrire un’alternativa di scelta aumentando la disponibilità di alimenti a basso contenuto di sale. L’intesa prevede, da parte dei panificatori, l’impegno a ridurre gradualmente il contenuto di sale in tutto il pane prodotto (meno 5% all’anno per due anni) e a rendere disponibile, almeno un giorno la settimana, una linea di pane senza sale o con contenuto di sale dimezzato, eventualmente anche prodotto con cereali meno raffinati, integrale o semi integrale. Il pane, specialmente se a basso contenuto di sale e se prodotto con farine integrali o meno raffinate, è un alimento salutare, con un apporto calorico contenuto e con un buon potere saziante, parte irrinunciabile nella dieta mediterranea. Si è scelto di intervenire sul pane perché, sebbene non sia oggi la maggior fonte di sale della nostra alimentazione, è un alimento consumato quotidianamente da tutti ed un punto di partenza per migliorare l’alimentazione quotidiana. Piccole riduzioni di sale producono effetti importanti sulle singole persone e grandi benefici in termini di salute per la collettività con notevoli risparmi dei costi di cura. Altri paesi che hanno avviato progetti simili riportano buoni risultati in pochi anni: nel Regno Unito, ad esempio, l'assunzione media di sale si è ridotta del 15% dal 2001, con un guadagno stimato di 9000 vite l'anno e un conseguente risparmio di costi annuale di circa 1,5 miliardi di sterline; l’iniziativa si è poi allargata ad altri prodotti di uso quotidiano in cui il contenuto medio di sale è stato ridotto in maniera consistente (meno 50% nei cereali per la prima colazione, 40% nei biscotti e prodotti di pasticceria e 25% nelle torte e sughi per la pasta). ❚

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Nuova legge sulla semplificazione amministrativa Più facile il rapporto dei cittadini e delle imprese con la pubblica amministrazione Una risposta concreta all’esigenza, avanzata dalle organizzazioni imprenditoriali e di categoria piemontesi, di rendere più facile il rapporto dei cittadini e delle imprese con la pubblica amministrazione mediante interventi che snelliscono procedure ed attività di competenza della Regione, avviando così un processo che può diventare uno dei temi strategici della legislatura. Si può definire così il disegno di legge sulla semplificazione predisposto dalla Giunta nel novembre scorso ed approvato il a febbraio dal Consiglio dopo un intenso ed approfondito dibattito. Il vicepresidente della Regione, Aldo Reschigna, non nasconde la sua soddisfazione: “E’ stato compiuto un bel passo in avanti nel rapporto fra pubblica amministrazione, cittadino e impresa. Siamo però solo all'inizio di un lungo percorso. Ora infatti ab-

biamo davanti due grandi obiettivi: la modifica di tutti i regolamenti, fase molto delicata e fondamentale se vogliamo che la legge funzioni, e tutte le azioni per dare uniformità alle procedure e alla modulistica, in modo che ci sia omogeneità di comportamento su tutto il territorio. Vogliamo completare questa seconda parte del percorso nel corso di quest'anno". “Considero questo lavoro, che è stato fatto in poco tempo dalla Giunta e anche dal Consiglio, come una delle pagine più belle che mi sia capitato di incontrare durante la mia esperienza amministrativa - ci tiene a rimarcare Reschigna - La discussione è stata nel merito, tutti hanno contribuito con la loro sensibilità a fare in modo che la Regione non complichi la vita dei cittadini e delle imprese, ma dia regole chiare e semplici. Abbiamo trattato un

Torna a crescere l’attività negli ospedali Sanità piemontese: via libera a 600 assunzioni "Abbiamo avuto la conferma di quanto già annunciato in occasione della recente riunione del Tavolo ex Massicci: c’è ufficialmente il via libera per procedere alle nuove assunzioni di personale sanitario e le Asr piemontesi potranno assumere 600 persone tra medici, infermieri e operatori socio-sanitari”: ad annunciarlo è stato nei giorni scorsi l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, non appena ricevuta la comunicazione del verbale dell’incontro di verifica. Il primo passo per avviare l’operazione è già stato compiuto: “Abbiamo inviato a tutti i direttori generali delle aziende sanitarie - precisa Saitta - una lettera con la quale chiediamo loro di indicarci quali sono le criticità più importanti rispetto alle liste d’attesa, sia diagnostiche che interventistiche. Le nuove assunzioni, infatti, non saranno a pioggia ma vincolate ad un obiettivo, ovvero far aumentare significativamente l’attività sanitaria che si è andata riducendo in questi anni in cui la Regione è stata sottoposta a piano di rientro. Il personale dovrà essere assegnato sulla base di una dimostrazione precisa della possibilità di ridurre i tempi di attesa”. Una volta segnalate dalle aziende le varie criticità, seguirà una puntuale verifica dell’assessorato e, quindi, l’adozione da parte della Giunta regionale della definizione dei tetti di spesa del personale per singola azienda. “In Piemonte sono quattro anni che non si assume più - evidenzia l’assessore - e siamo ben consapevoli della difficile situazione a cui il personale sanitario è sottoposto da troppo tempo. La possibilità di tornare ad assumere costituisce un’importante boccata d’ossigeno per tutto il sistema ed è il frutto del lavoro fatto in questi mesi, sia con le delibere sul riordino della rete ospedaliera sia sul versante dei risparmi ottenuti dal contrasto agli sprechi e da una gestione più efficiente. Le 600 assunzioni sono quelle che possiamo garantire con le risorse che abbiamo risparmiato in modo strutturale”. Saitta non nasconde la propria soddisfazione: “Inizia, finalmente, una nuova fase per la sanità piemontese: dopo anni in cui si è risparmiato solo sul personale riducendo l’attività sanitaria e facendo esplodere le liste d’attesa, ora possiamo tornare a far crescere l’attività dei nostri ospedali e dare risposte migliori ai bisogni di salute dei cittadini”. ❚

tema non semplice e dalla complessità molto forte. Confesso che quando il presidente Chiamparino mi ha chiesto di coordinare questo lavoro, all'inizio c'è stata un po' di fatica. Ma poi è partito un atteggiamento molto positivo da parte di tutti, consiglieri, dirigenti, uffici. E' quindi possibile anche all'interno del sistema Italia, o almeno del sistema Piemonte, compiere quel salto di qualità che ci consente di costruire una organizzazione amministrativa efficiente". La semplificazione riguarda numerosi aspetti: per i saldi di fine stagione basta l’apposizione di un cartello ben visibile e non serve più la comunicazione preventiva al Comune, viene nuovamente disciplinata la tipologia dell'albergo diffuso anche per aree non montane, si prevede l’introduzione del condhotel, in caso di concessione di derivazione di acqua pubblica devono essere preferite quelle dei soggetti che vogliono soddisfare il fabbisogno energetico della propria impresa, sono riviste alcune sanzioni a tutela del patrimonio boschivo, viene dematerializzato il procedimento di gestione delle pratiche agricole, aumentano le sanzioni contro l’uso illegale delle cave, vengono rese meno burocratiche le procedure della pulizia dei fiumi minori, sono rese meno onerose le ristrutturazioni degli edifici esistenti, si proroga al 31 dicembre 2015 il recupero dei sottotetti a fini abitativi, si vieta l’uso di autobus con più di quindici anni, viene istituito il registro unico delle organizzazioni del terzo settore, si accelera il passaggio delle Comunità montane ad Unione di Comuni montani, viene decretata la pubblicazione sul sito web della Regione di tutti gli atti delle aziende sanitarie.Grande importanza ha il passaggio dalla documentazione cartacea a un uso sempre più diffuso di quella telematica, anche attraverso l’utilizzo del contrassegno telematico, il cosiddetto @e.bollo. Il dettaglio delle misure Nel complesso si attendono consistenti risparmi di tempi e di costi anche per le aziende, da poche centinaia di euro per le realtà più piccole fino a decine di migliaia per le procedure e le realtà più complesse. ❚

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Marzo 2015

Un tavolo per l’emergenza lavorativa Regione, sindacati e imprese: fronte comune contro la disoccupazione La Regione Piemonte si farà promotrice di un tavolo con le organizzazioni datoriali e con i sindacati confederali per affrontare il problema delle migliaia di lavoratori che hanno perso l’impiego e che dal 2015 non avranno più la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali. Lo ha dichiarato il presidente Sergio Chiamparino, nel corso dell’incontro che si è tenuto nei giorni scorsi in piazza Castello, chiesto dalla Fiom per far presente l’emergenza rappresentata da questa fascia di popolazione, problema che investe in particolar modo il settore metalmeccanico, ma non solo, e per chiedere impegni concreti da parte delle istituzioni. “Se guardo ai dati macroeconomici - ha spiegato Chiamparino vedo i segnali di una timida ripresa, trainata soprattutto dall’export, in settori che tradizionalmente non impiegano molta manodopera. Resta da capire come questo si potrà tradurre sul piano di un aumento della domanda interna. Immagino comunque che ci troveremo davanti ad uno scenario migliore a quello dell’anno trascorso. Come Regione, solo pagando i debiti pregressi, immetteremo sul mercato un miliardo e mezzo di liquidità”. Chiamparino ha poi riconosciuto come nelle nuove assunzioni i giovani siano privilegiati e come possa risultare difficile la ricollocazione di adulti di 50-60 anni. Per questo ha concordato sulla necessità di provare a individuare percorsi specifici che puntino a favorire il loro reingresso nel mondo del lavoro, nel rispetto della libertà d’impresa. Un aiuto potrebbe venire dall’utilizzo del Fondo sociale europeo, come ha meglio specificato l’assessore al Lavoro, Gianna Pentenero: “Tenendo conto che i fondi europei non sono infiniti e che occorrerà avere il coraggio di abbandonare le politiche che non hanno avuto successo, per intraprenderne di nuove, si possono trovare delle azioni da perseguire mirate alla ricollocazione. Stiamo anche aspettando di conoscere dal governo a quanto ammonteranno i finanziamenti per le politiche attive del lavoro, che potrebbero costituire un altro filone di intervento, pur sapendo che non avremo le risorse sufficienti per rispondere a tutti. Alcuni progetti, poi, sono già in campo, come quello di anticipo della pensione per chi era rimasto senza lavoro a tre anni dal congedo, un percorso interrotto dal cambio ai vertici dell’Inps, ma che contiamo di riprendere”. Sui fondi comunitari è intervenuta anche l’assessore alle Attività produttive, Giuseppina De Santis: “Intendiamo costruire dei progetti e delle linee di lavoro comuni fra Fondo sociale europeo e Fesr, in modo da poter sostenere gli investimenti delle imprese e parallelamente la qualificazione professionale delle persone. L'obiettivo è quello di facilitare sia le imprese che cercano professionalità specifiche sia le persone che vogliono entrare o tornare sul mercato del lavoro e per far questo hanno bisogno di aggiornamento professionale. Vogliamo inoltre usare i 120 milioni di euro previsti nel Fesr per l'efficientamento energetico degli edifici pubblici non a fondo perduto bensì come strumento di leva finanziaria, in modo da favorire un volume di investimenti tale da avere impatto non solo sulla qualità dell'aria e sulla bolletta energetica delle pubbliche amministrazioni, ma anche sulla creazione di posti di lavoro e auspicabilmente sul consolidamento di una filiera produttiva specializzata”. ❚

“da Carignano - Ieri, Oggi, Domani”

Lotta alla sedentarietà, vita più sana Il Consiglio regionale del Piemonte lancia gli Stati generali dello sport La Regione Piemonte intende porsi in prima fila nel campo della prevenzione delle patologie attraverso un sano stile di vita e lancia gli Stati generali dello Sport, iniziativa del Consiglio regionale che coinvolge tre

Misure straordinarie per la casa Contro l’emergenza abitativa collegata alla crisi, la Regione Piemonte concede ai Comuni la possibilità di prorogare per due anni le assegnazioni provvisorie in corso di case popolari e di rinnovare per due anni quelle già scadute. A consentire l’operazione è un disegno di legge proposto dall’assessore alla Casa, Augusto Ferrari, ed approvato il 3 marzo all'unanimità dal Consiglio regionale. “Il provvedimento - puntualizza Ferrari - nasce dalla constatazione di una trasformazione profonda nelle assegnazioni temporanee extra-bando, divenute uno degli strumenti principali con cui i Comuni hanno provato ad affrontare la piaga della morosità incolpevole. Abbiamo scelto di dare uno strumento chiaro e trasparente ai Comuni, evitando singole risposte a ciascuna singola richiesta". “In questo modo - aggiunge abbiamo posto un altro tassello del nostro progetto complessivo sulla casa, dopo la riforma delle Atc, le misure a sostegno della locazione e il disegno di legge sull’autorecupero, che sarà presto in aula. La prossima tappa sarà la revisione complessiva delle legge che regola l’assegnazione delle case popolari. E' infatti giunto il momento in cui abbiamo tutti gli elementi strutturali per affrontare in modo complessivo il tema dell'edilizia sociale in Piemonte". ❚

assessorati con l’obiettivo di combattere la sedentarietà, insegnare una corretta alimentazione e facilitare l'accesso alla pratica sportiva anche per le fasce deboli della popolazione. L'iniziativa è stata presentata il 4 marzo a Palazzo Lascaris dal presidente del Consiglio regionale, Mauro Laus, e dagli assessori allo Sport, Giovanni Maria Ferraris, alla Sanità, Antonio Saitta, e all’Istruzione, Giovanna Pentenero, con il presidente regionale del Coni, Gianfranco Porqueddu, e Giorgio Gilli della facoltà di Scienze motorie dell'Università di Torino. "Gli Stati generali - ha detto Laus - intendono promuovere lo sport come volano per instaurare un circolo virtuoso nella società a favore della salute e un atteggiamento di fiducia nel futuro. Su questo terreno siamo già in ritardo, non tutti sono informati sui rischi della sedentarietà, altrimenti non si spiegherebbe il dato del 40% degli italiani che non fanno attività fisica. Senza costi per la Regione ma usando fantasia e passione, la nostra iniziativa intende migliorare la qualità della vita delle persone, combattendo cancro, malattie cardiovascolari e diabete a partire dagli stili di vita". Ferraris ha sostenuto che “pur in un momento nel quale la società italiana e piemontese in particolare, attraversano difficoltà economiche e non solo, il percorso innovativo intrapreso con il Consiglio regionale e gli altri enti istituzionali mi con-

vince e mi fa guardare al futuro con speranza e positività”. Pentenero ha espresso “apprezzamento per questo nuovo luogo di incontro per gli attori del sistema sport, dove l’istruzione può avere un ruolo fondamentale perché spazio educativo per eccellenza. Già con l’Ufficio scolastico regionale e l’assessorato alla Sanità attuiamo programmi che promuovono la funzione sociale dello sport”. Infine, Saitta ha dichiarato che “gli Stati generali ci consentiranno di lavorare con il mondo associativo dello sport, cioè di chi sa fare. In particolare, sono lieto di annunciare che abbiamo intenzione di non perdere l’occasione che ci è data dall’elaborazione del nuovo Piano di prevenzione, dove metteremo a punto la nostra idea innovativa in materia e per il quale chiederò una riunione ad hoc degli Stati generali”. L’idea degli Stati generali si fonda sulla constatazione che in un momento di crisi generalizzato i valori dello sport possono rappresentare uno stimolo all’evoluzione e al miglioramento della società nel suo complesso. La diffusione delle pratiche sportive e più in generale di corretti stili di vita contribuisce in modo sostanziale alla tutela e alla prevenzione della salute pubblica, perché ciò innesca un circolo virtuoso dove il progressivo e auspicabile invecchiamento della popolazione non contrasta con la necessità di un contenimento della spesa sanitaria. ❚

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“da Carignano - Ieri, Oggi, Domani”

Una voce dall’Istituto “Faccio Frichieri” di Carignano Lunedì 16 febbraio scorso ci hanno fatto visita i carnevalanti insieme alla Castellana e dal Gran Siniscalco. Giovani pieni di allegria e gioia di vivere che, pur con il massimo rispetto, hanno cercato di coinvolgere i “nonni” con la loro gioia, distribuendo vassoi di bugie e bibite. Vorrei descrivervi la differenza che c’è fra il nostro mondo e quello che pullula fuori da queste mura. Capisco che chi vive fuori è assillato dal lavoro che certe volte manca e la famiglia è da mantenere, le bollette che scadono, le tasse, l’affitto che ogni mese pesa come la spada di Damocle, la scuola…. Sempre che si sia in salute! Tanti crucci e tanti affanni, ma si è discretamente giovani e le difficoltà si superano e c’è posto anche per qualche divertimento.

Qui, in questo mondo ovattato, dove non sempre si pensa all’ultima spiaggia ma si pensa che è giusto riposarsi un po’ perché in fin dei conti la nostra parte l’abbiamo fatta. e se c’è qualcuno che si occupa delle nostre necessità e della nostra salute, ben venga. Purtroppo mentre quelli più fortunati hanno dei familiari che li vengono a visitare anche tutti i giorni, ci sono anche quelli che non hanno più nessuno o hanno dei figli che non li vengono mai a trovare e muoiono invocando inutilmente una figlia, ma comunque assistiti con amore da estranei che nel tempo si sono affezionati a loro. In questo mondo a parte capita, come è capitato a me, di stringere un’amicizia lunga due anni, data del mio ingresso nella

Laurenti “Tra realtà e fantasia” Legni alluvionali in mostra a Cascina Vigna

Carmagnola. Arte che trae ispirazione dal fiume e che dal fiume trae anche la materia concreta da plasmare e interpretare. Inaugura giovedì 26 marzo alle ore 17 e sarà visitabile fino al 30 aprile alla Cascina Vigna di Carmagnola (via Francesco di Sales 188) la mostra di Giancarlo Laurenti “Tra realtà e fantasia: dal fiume idea e materia”. L’artista carignanese espone le sue opere, frutto della trasformazione di legni alluvionali che prendono vita e diventano fantastiche creature. Orari di visita: martedì e mercoledì 9-12.30; giovedì 912.30 e 15-18; sabato e domenica 15-18. Ingresso libero. ◆

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struttura, consolidatasi nel tempo per la mancanza di tutti i grattacapi che avete voi, formata dal massimo rispetto della privacy e dal lavoro in comune nel laboratorio, dalle confidenze sulla nostra vita passata e qualche chiacchera. Un feeling venuto ad interrompersi con la sua improvvisa scomparsa, che mi ha fatto piangere tutte le mie lacrime. Ti avrò sempre nel cuore e nelle mie preghiere. Ciao Vit. Scusate il mio sfogo, la prossima volta cercherò di essere più serena, ma ci tenevo a farvi sapere la differenza che c’è dentro e fuori le austere mura di questo Istituto dove personale e suore ti trattano con quella amicizia che ti scalda il cuore. Alla prossima dalla vostra. ❚ Lidia Dettoni

MESSAGGI

in bacheca

Spazio ai lettori

Auguri a Rebecca che il 23 marzo ha compiuto 6 anni. Buon compleanno da mamma Monica e papà Ulises.

Auguri a nonna Linda per i suoi 80 anni dalle nipotine Rebecca e Giorgia e da Monica, Fernanda, Ulises e Mauro.

Mamma, papà e nonni augurano buon compleanno a Biagio Favarin che spegne la sua prima candelina.

Auguri a Filippo per i suoi 6 anni il 1° aprile dalla sorellina Alice, mamma, papà e nonni.

Spi-Cgil

Soggiorni al mare Lo Spi Cgil propone per giugno, luglio e settembre un programma di soggiorni marini in Romagna, Abruzzo e Sicilia. - Cattolica - Romagna Hotel Flaminio dal 27 giugno all’11 luglio; quota 800 euro, per iscritti Spi-Cgil 760 euro. - Vasto - Abruzzo Hotel San Giorgio dall’11 al 27 luglio; quota 915 euro, - per iscritti Spi-Cgil 870 euro. - Siracusa - Sicilia Fontane Bianche Resort dal 7 al 21 settembre; quota 1.280 euro, per iscritti Spi-Cgil 1.210 euro. Viaggio in aereo da Torino o Milano. I soggiorni hanno un periodo di 15 giorni e 14 notti; viaggio andata/ritorno in bus gran turismo (Siracusa in aereo); trattamento di pensione completa con bevande; servizio di spiaggia; assicurazione r/c infortuni; assicurazione sulla prenotazione. I prezzi di tutte le proposte non includono l’eventuale tassa di soggiorno. Per tutte le notizie dettagliate, rivolgersi alle sedi Spi Cgil: Carmagnola via Fossano 6/c tel. 011.9715296; Carignano via Quaranta 4/A tel. 011.9697865: Villastellone piazza Libertà 8 tel. 011.9619410; Piobesi corso Italia 34/B tel. 0119657670. E inoltre nelle sedi esterne S.P.I. di Pancalieri, Castagnole, Lombriasco, Osasio. ◆

Alla piccola e dolce Asia che l’8 aprile spegnerà la sua prima candelina tanti tanti tanti auguri dal fratellino Alessandro, con mamma Stefania e papà Flavio.

2005 - 2015 Nel decimo anniversario della morte di

don Franco Ardusso un ricordo e una preghiera. La Santa Messa verrà celebrata nel duomo di Carignano il 12 aprile 2015 alle ore 10.30.


10 Marzo 2015

Come

“da Carignano - Ieri, Oggi, Domani”

eravamo

1940 circa al 1960) e la famiglia Dove adesso sorge il complesso del di Antonio Cagliero (genitori e Poliambulatorio Asl, fino al 1964 (?) sette figli). Proprio questi c‘erano le “scòle veje”, che occupahanno gestito il traghetto sul vano proprio l’area tra via Cara de Po, nel dopoguerra, in sostituCanonica (citata nel Catasto Napozione del ponte verso Villastelleonico del 1813 come Via del lone, fatto “saltare” dai tedeQuartiere) e via Torre (già in quel schi in ritirata nel 1945. Al catasto tracciata, come ora, ad “L”). primo piano, dopo la morte Che in effetti fosse sede del Quardel padre Lorenzo (1893tiere Militare risulta dagli “Appunti 1933), ha abitato la famiglia per una lettura della Città” (vol.II, Allocco fino al 1960, quando si pagg.110-111) che riportano, nel sposa il figlio minore Piero. Inizial1727, lavori vari effettuati dai mimente, vivevano in una sola canusieri Parigi e Crello. Nella stessa mera in un’altra ala del complesso pubblicazione si legge di una “vima, quando si era reso libero l’alsita proposta di riparazioni e loggio di Lorenzo Vaschetti (1865nuovo progetto per i due edifici 1940, già guardia coadibiti a scuderie munale, padre di nel quartiere (a Giorgio, poi maestro cura dell’arch. G. della banda), il picBattista Fercolo Piero, la sorella roggio), nel 1762; maggiore Mariuccia di un “progetto di che lo accudiva sistemazione edimentre mamma Maficio adibito a scuriet svolgeva qualderie nel quartiere siasi lavoro, pur di militare”, nel 1792 “sbarcare il lunario”, a cura dell’arch. avevano avuto una sistemazione Porino; e, nel 1865, del “Progetto di più adeguata, tanto più che, allo sistemazione scuole femminili nei scoppio della guerra, si erano rilocali dell’ex Quartiere Caserme, congiunti il fratello Aldo e la sorella manica a mezzogiorno”, da parte Pina, prima ospiti dell’Ospizio. Videl perito civico arch. Alberto Tappi cino a loro stavano le famiglie di (1812-1887). Fu anche carcere… Luigi Argentero (con i figli Augusto, .oltre che sede delle scuole (da “ApCesare, Irene (da tempo residente a punti per una storia Civile”, Don Lusso). Vennero così alloggiati in questi locali i dipendenti delle scuole e del carcere, ma questa è storia più lontana. Le scòle veje che molti ancora ricordano, oltre a quanti ci hanno abitato, rappresentavano quelle che poi saranno le “case popolari”, proprietario il Comune, che le affit- Foto Studio Bauducco tava a “modico prezzo” ai suoi diSaluzzo), Fiorenzo (sposato con pendenti e/o a famiglie che, già alMariuccia Gennero), Elvira (ora velora, avevano difficoltà a trovare aldova di Giovanni Valinotti); di Edologgio. Ho parlato con alcuni di ardo Gasverde (alloggio poi assequesti ex inquilini che in quegli gnato alla vedova di Antonio Feranni erano bambini-ragazzi-giorero, già guardia covani e tutti ricordano munale, con i figli e le con affetto ed orgonipoti Erminia, Raglio quei tempi di rechele e Domenica, ciproco aiuto, tutti dal 1952 al 1961); di pronti a “darsi una Giovanni Villa con la mano”. La parola moglie Teresa Fu“solidarietà” era poco mero e le figlie Elsa, conosciuta, ma pratiRolandone Adriana e Carla. Ricata con fatti con- Angelina Battesimo di Felice Folegatti corda la signorina creti. Elsa che lì si erano trasferiti dalIl fabbricato era composto da più l’unica camera in piazza Albertina, corpi e. con l’aiuto di tante persone “sopra il fotografo Ronco”, perché disponibili, ho tentato di ricogià ci abitavano i nonni Fumero e struire una realtà che non conorimasero dal 1946 circa al 1957, scevo. quando fu ultimata la nuova casa Lo stabile più noto presentava in via Peliti. Al secondo piano (con verso il cortile due ordini di arcate, soffitto più basso) abitavano Giacon pavimento in pietra e soffitto a como Benedetto con la moglie vela: un alloggio per ogni arco, Lidia ed i figli Francesco e Gabriele composto da cucina, posizionata (dal 1943 al 1957); Matteo Alberin orizzontale (ovest-est) e, dietro, tino con la moglie Maria ed i figli da due camere da letto o una caRina, Lena (ora vedova Sampò), mera, divisa da tramezzi, con fineAgostino (Tino), Giacomo (Mino), stre verso via Cara de Canonica, Giovanni e Candido (dal 1946 al pavimenti in “pianele rosse”. Qui 1960); Miranda Tagliante con i gehanno abitato, al piano terreno, a nitori. A quel periodo risale la fotopartire dall’angolo con via Torre, la grafia, identificativa delle scòle famiglia di Michele Ravizza (riveje, dove appare una quantità di corda il figlio Giuseppe dal 1937 al biancheria intima stesa (le 1962), l’ostetrica Angiolina Rolanmamme avevano appena fatto il done (valida dal punto di vista probucato e l’avevano appeso ad fessionale, ma personaggio eccenasciugare!!). In fondo al cortile abitrico), la famiglia di Antonio Tatava la famiglia di Cristiano Magliante (la figlia Marisa riferisce dal

A cura di Marilena Cavallero

DIRITTO & CASTIGO Rubrica legale a cura dell'avvocato Roberta K. Colosso

gnabosco (genitori e otto figli): all’incirca, secondo il figlio Italo, dal 1937 al 1942 ed avevano accesso solamente dal portone. Questo il dettagliato racconto di Giuseppe Ravizza: ”Si entrava da via Cara de Canonica, attraverso un portoncino in legno chiodato ed un lungo corridoio, pavimentato con lastre di pietra rettangolari, conduceva al cortile, sterrato. Sotto il portico, di fianco alla nostra cucina (la prima stanza su quel lato) erano situati i due gabinetti di servizio a tutto il piano, come a quello superiore, di fianco all’alloggio di Allocco, ce n’erano tre. Non esistevano fognature, ma un pozzo nero che veniva regolarmente spurgato. I rifiuti, in parte interrati in una “tampa” (buca)) chiusa da una lamiera, erano utilizzati, come concime, da quanti coltivavano piccoli orti, anche al di fuori di questa costruzione. In linea coi gabinetti, rientrato rispetto al caseggiato, era posizionato un portone in legno a due battenti, sempre aperto. Le cantine, con una bella volta a botte, presenti solo per una parte della costruzione, durante la guerra furono rifugio antiaereo per tutti”. Tra i ricordi, comuni, quelli che riguardano il pollame, allevato per la carne e per le uova. In particolare, Marisa Tagliante e Marisa Ravizza, bambine, portavano le oche “in pastura” a Po Cit, col timore per gli allarmi in tempo di guerra e poi di ragazzi strafottenti, mentre Piero Allocco proteggeva il suo galletto a tal punto che, al suono dell’allarme, lo prendeva stretto e fuggiva in campagna alla ricerca di un riparo. Un curioso aneddoto rimasto nella memoria di quanti abitavano in questo quartiere riguarda un certo “Gariet” (non meglio identificato) che aveva costruito all’interno delle sue stanze una “galiota” ma, a lavoro concluso, si accorse che non poteva “portarla fuori”, semplicemente perché “non usciva dalla porta”; dovette smontarla e rimontarla all’esterno. Abitava proprio dove in seguito si traferì l’ostetrica Rolandone, con studiolo verso via Cara de Canonica, ingresso da una porticina solo sua. Prima parte - segue

Tra separazioni fai da te e divorzi low cost, assicuratevi di avere il paracadute Il recente DL 12.09.2014, n.132, convertito in legge, ha introdotto per i procedimenti di separazione personale, cessazione degli effetti civili o scioglimento del matrimonio, nonché per la modifica delle condizioni degli stessi, la procedura di negoziazione assistita da avvocato e il procedimento davanti all’ufficiale dello stato civile. La maggior parte dei non addetti ai lavori ha accolto plaudente la riforma confidando nel raggiungimento della libertà dal vincolo coniugale in modo celere e a basso costo. In realtà paiono opportune alcune precisazioni che, temo, avranno lo sgradito effetto di smorzare infondati entusiasmi. L'aggettivo cardine della nuova disciplina, è “consensuale”: in pratica, su tutti gli aspetti (personali e patrimoniali) conseguenti alla rottura della coppia ci deve essere il pieno accordo delle parti. In mancanza, l’unica strada percorribile resta quella giudiziale. Partendo dal presupposto dell'intervenuto accordo, i coniugi possono utilizzare il procedimento “classico” di separazione e divorzio consensuale in Tribunale, rivolgendosi ad un unico legale (ricordo che è prevista in molti Tribunali la possibilità di ricorso congiunto di separazione personale presentato senza l'assistenza di un avvocato). In alternativa, si apre la strada del procedimento davanti all'ufficiale di stato civile, nella persona del sindaco o di un suo delegato, del comune presso cui è iscritto o trascritto l'atto di matrimonio, nonché del comune di residenza di uno dei coniugi. L'assistenza di un avvocato è facoltativa, ma il procedimento è precluso ove vi siano figli minori, portatori di handicap o non autosufficienti sul piano economico e l’accordo non deve contenere patti di trasferimento patrimoniale, come l'uso della casa coniugale, l'assegno di mantenimento, ovvero qualunque altra utilità economica tra i coniugi dichiaranti. Il procedimento è snello: l’ufficiale dello stato civile riceve da ciascuna delle parti personalmente la dichiarazione che esse vogliono separarsi, divorziare o modificare le condizioni di separazione o divorzio con le modalità tra di esse concordate. L’atto contenente l’accordo è compilato e sottoscritto immediatamente dopo il ricevimento e sostituisce il provvedimento giudiziale. Fatta esclusione per l’accordo con cui le parti chiedono la modifica delle condizioni di separazione e divorzio, il sindaco invita i coniugi a comparire davanti a sé entro trenta giorni per confermare l’accordo: la mancata comparizione è considerata motivo di mancata conferma. La convenzione di negoziazione assistita da uno o più avvocati, invece, consiste in un accordo attraverso il quale le parti che non intendono rivolgersi a un giudice per separarsi, o divorziare, o per la modifica delle condizioni, cooperano per risolvere la controversia in via amichevole, tramite l’assistenza dei propri legali. La presenza di figli minorenni, di figli maggiorenni incapaci o portatori di handicap grave o economicamente non autosufficienti, non preclude l'accesso a tale strumento. Il procedimento è più complesso e prevede l’intervento del pubblico ministero che, nel caso di presenza di figli minori o non autosufficienti, vaglierà la rispondenza dell’accordo agli interessi di questi, autorizzandolo con nulla osta in caso di esito positivo e, in caso contrario, trasmettendo l'atto al Presidente del Tribunale affinché fissi un’udienza di comparizione delle parti. La verifica del pubblico ministero è richiesta per un semplice visto di regolarità anche nel caso in cui dal matrimonio non siano nati figli. Gli avvocati dei coniugi, una volta autorizzato l’accordo, ne trasmettono copia con le firme autenticate e la certificazione di conformità alle norme imperative e all’ordine pubblico all’ufficiale di stato civile: l’accordo raggiunto a seguito della convenzione di negoziazione assistita sostituisce e produce gli stessi effetti del provvedimento del Tribunale. Insomma, se vi eravate tanto amati e in gioco c'è il vostro futuro, prima di “imbarcarvi” in una separazione fai da te o in un divorzio low cost, assicuratevi di avere il paracadute ben allacciato perché le conseguenze di una scelta “facile”, il vostro futuro potrebbero ipotecarlo per sempre.

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“da Carignano - Ieri, Oggi, Domani”

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Riforme e sacrifici o taglio di servizi e diritti?

“Le pieghe della vita” in scena ad aprile

Lasciando perdere commenti tv e giornali, proviamo a basarci ancora una volta sui fatti. Cosa è successo in Grecia e quanto ci costa? I vecchi governi greci hanno truccato negli anni i conti ampiamente aiutati da banche tedesche, francesi, americane e con l'arrivo della crisi il banco è saltato. Ora, invece di finire nei guai quei governanti, ci si è accaniti con il popolo greco, la troika ha dettato le sue leggi che hanno significato, ad esempio, aumento della mortalità infantile e da tumore (dati The Lancet) nel paese. La situazione è almeno migliorata? No, il debito pubblico è esploso diventando di fatto inesigibile ( 180%) la disoccupazione, specie quella giovanile, altrettanto. Eppure abbiamo dato alla Grecia in questi anni 230/240 miliardi, che fine hanno fatto? Circa il 25%, 60 miliardi, è servito a tappare i conti immediati di sopravvivenza dello stato greco, il resto a salvare le banche franco tedesche che avevano ingenuamente prestato, per altro con buoni interessi, denaro a quei governanti. Questo spiega il sostegno nell'ultima campagna elettorale della Merkel proprio ai governanti truffatori contro i loro sfidanti di Syriza. Nel caso greco c'è una evidente complicità tra politica e finanza, ma a pagare non sono politici e banchieri, ma le persone comuni. Questo è il primo insegnamento. Il secondo: l'uso neoliberista della crisi. Prima che scoppiasse il grande bailamme greco, l'indebitamento della Grecia con l'Italia era di 1,7 miliardi (con la Spagna di 2), ora dopo aver espresso la nostra solidarietà europeista abbiamo un credito con la Grecia di 36 miliardi (26 la Spagna). Stando alle percentuali che prima citavo potremmo dire che 9 miliardi sono in solidarietà al governo greco, ma 27 di fatto sono stati in solidarietà a banchieri francesi e tedeschi. Mi sorgono alcune domande. Ma se i banchieri tedeschi non sanno fare il loro mestiere, perché deve pagare il disoccupato italiano o quello spagnolo? Perché il giovane italiano, quello spagnolo e quello greco debbono fare i compiti a casa secondo dettami troika ed il banchiere tedesco no? Perché, se siamo liberisti, chi sbaglia i suoi investimenti, anche se è una banca tedesca, non ne deve pagare le conseguenze? Potrei anche accettare volentieri di dare 9 miliardi ai bambini greci se questo servisse a far tornare la mortalità infantile in quel paese a quella di 10 anni fa, ma perché dobbiamo dare 27 miliardi a banchieri biscazzieri sentendoci pure dire da frau Merkel che il popolo tedesco non può pagare per quello greco? Il premio Nobel Paul Krugman ha calcolato che l'effetto troika sulla economia della Grecia in questi anni è stato peggiore di quello imposto alla Germania di Weimar, e ricordiamoci che per evitare che dopo la seconda guerra mondiale la Germania ricadesse nella stessa condizione tutti, compresi i greci, decidemmo di tagliare il debito di guerra tedesco, che poi, di fatto, la Germania non ha mai pagato. Alla Grecia spetterebbero tra capitale ed interessi circa 100 miliardi. La leggerezza economica dei vecchi governanti greci è più colpevole della criminalità nazista? La Grecia non è così lontana, i nostri governanti non sono molto diversi dai vecchi politicanti ellenici, ricordate sempre che mentre ci tagliano pensioni, ospedali, asili, scuole, trasporti spendiamo in Val Susa 16.000 (sedicimila) euro al metro per l'inutile TAV, 13 miliardi per aerei da caccia scarsamente in grado di volare secondo le autorità americane (che ce li impongono), nel 2015 spenderemo 6,5 miliardi in armamenti ( la spending rev di Cottarelli, ovviamente è sparita, parlava di un eccesso di spesa militare per 3,2 miliardi), né dimenticate che ogni grande intervento/opera/avvenimento vedete annunciato è associato e seguito da regolari arresti di tangentisti e mafiosi, ricordate che l'esecutivo PD in assonanza con le raccomandazioni della commissione europea nella legge di stabilità ha infilato la privatizzazione di tutte le aziende dei servizi pubblici acqua, rifiuti, trasporti ecc. lasciando libera tra qualche anno la speculazione di decidere le nostre tariffe in base al suo tornaconto, ricordate che anche quest'anno pur avendo l'Italia un avanzo primario positivo il nostro debito pubblico aumenta grazie alle ricette di Francoforte e Bruxelles, che Renzi mette il 5% del PIL al servizio del debito e 1% per l'università in un paese che tra il 2009 e il 2013 ha perso il 23% di produzione industriale. Se vi raccontano che la spesa pubblica, intesa come servizi, va tagliata ricordate che la miglior performance tra gli stati canaglia del sud Europa l'ha avuta lo scorso anno la Spagna che, pur avendo perso migliaia di posti di lavoro applicando le ricette di questa Europa (oltre il 25% di disoccupati, ma per l'UE questo non è un problema), ha aumentato la sua spesa pubblica del 2,5 %, non la Grecia che l'ha diminuita del 22% con tagli lineari su ogni servizio. Quando ci dicono che bisogna fare riforme e sacrifici quello che intendono con costanza esemplare passando da Berlusconi, a Monti, a Renzi è sempre tagliare servizi e diritti, in consonanza con questa democrazia dell'esclusione che ci è oggi offerta come la sola soluzione ai problemi della finanza. I killer in nero della troika sono preoccupati per la disubbidienza della Grecia, l'Italia per loro non è certo un problema, custodita com'è da democratici cravattari e vergini di ferro, ubbidienti anche quando e se la Germania farà saltare dall'euro la Grecia non sarà facile far argine alla speculazione che si libererà di nuovo sul nostro paese. ❚ Nanni Passerini

La Parrocchia di Carignano presenta un musical dei ragazzi di terza media “L’amore più grande in atto”: è l’idea dalla quale siamo partiti per creare il musical che andrà in scena mercoledì 11 e martedì 17 aprile, ore 21, al teatro Alfieri di Carignano (via Salotto 48). Il nostro obiettivo è quello di trasmettere il messaggio cristiano in modo originale, per questo i ragazzi del 2001 hanno iniziato un percorso di fede un po’ alternativo: abbiamo fatto incontri più riflessivi alternati a quelli creativi, nei quali i ragazzi hanno sperimentato in prima persona cosa vuol dire “L’amore più grande”. Hanno scelto in cosa dilettarsi ed hanno così unito tutte le arti: recitazione, canto, ballo e scenografia, dando come titolo alla loro impresa “Le pieghe della vita”, dietro al quale si nasconde un significato che possiamo definire … “manuale”, che potete scoprire partecipando al-

l’evento. Possiamo solo anticiparvi che si parla di tre giovani protagonisti con

tanta voglia di mettersi in gioco e un datore di lavoro un po’ originale. Il copione è stato scritto a partire dal passo di vangelo letto alla loro cresima ed è stato poi arricchito con scene di vita quotidiana, nelle quali ognuno di noi può immedesimarsi e trovare numerosi spunti riflessivi. E’

stata sicuramente un’occasione in cui divertendoci abbiamo tutti imparato qualcosa: chi a vincere la timidezza sul palco, chi a scoprire doti canore, chi a disegnare e chi la coordinazione. Vale la pena venire a vederlo sia per premiare la costanza dei ragazzi, che da ottobre si ritrovano tutti i venerdì sera per realizzare il progetto, sia per fermarsi a riflettere su alcune tematiche che interessano le numerose pieghe che la nostra vita può prendere. Non mancate a questo evento. Non essendo professionisti possiamo solo assicurarvi tante risate. Vista la capienza limitata del teatro, si invita a prenotarsi alla panetteria Fratelli Carena (via Salotto 3/A). ❚ Il Gruppo del 2001

Carignan d’Antan domenica 29 marzo

“Lo sapevi che?” con l’Enaip In Municipio informazioni sul contratto di lavoro domestico Carignano. Il progetto “Lo sapevi che? Azioni di informazione, comunicazione e sensibilizzazione nell'ambito del lavoro”, finanziato dal Fondo Europeo per l'integrazione di cittadini di Paesi Terzi (FEI), nasce con l'intento di fornire, rispetto allo specifico ambito del lavoro, una risposta concreta al bisogno di informazione su diritti/doveri, vincoli e opportunità diffuso tra i cittadini stranieri presenti sul nostro territorio, siano essi lavoratori dipendenti o imprenditori in proprio. Il progetto è realizzato da una cordata di diversi enti del pubblico e del privato: Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri – onlus (capofila), En.A.I.P. Piemonte, Provincia di Torino, Ires Piemonte, Centro Estero per l’Internazionalizzazione, S&T, Terremondo e Abacashì. Il progetto prevede l'attivazione di laboratori informativi rivolti a imprenditori di Paesi Terzi incentrati su tematiche specifiche replicabili nei vari territori in base alle specifiche esigenze espresse dai cittadini stranieri. In particolare a Carignano, con il Patrocinio del Comune di Carignano e in collaborazione con il locale Circolo ACLI, è stato organizzato un laboratorio dal tema “Il contratto di lavoro domestico e assistenza famigliare”. Quali diritti e quali doveri discendono da questo contratto? Quali i diritti previdenziali ad esso connessi? L’incontro avverrà venerdì 10 aprile, dalle ore 13.30 alle 16.30, nella sala interverrà Laura Malanca, responsabile delle Acli Colf Piemonte Per Informazioni: Enaip Piemonte tel. 011,2179854; www.losapeviche.eu. ◆

Carignano. Con la bella stagione ritornano, nelle piazze e nelle vie del centro storico, le bancarelle del mercatino Carignan d’Antan, la tradizionale mostra scambio e collezionismo che si svolge ogni quinta domenica del mese. Il primo appuntamento di quest’anno è per domenica 29 marzo, dalle ore 8 alle 19 nelle piazze Carlo Alberto, Savoia, San Giovanni e Liberazione. Prossima data domenica 31 maggio 2015. Per informazioni e prenotazioni: tel. 3346885244; comitatomanifestazio@libero.it. ◆

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“da Carignano - Ieri, Oggi, Domani”

Pagina a cura della

SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO – ISTITUTO COMPRENSIVO DI CARIGNANO

In visita alla Palazzina di Caccia di Stupinigi Imparare la storia e l’arte... staccandosi dai libri Venerdì 13 febbraio, anziché fare lezione sui banchi di scuola come tutti gli altri giorni, siamo andati a visitare la Palazzina di Caccia di Stupinigi. Essa è stata progettata da Filippo Juvarra e poi proseguita dall’architetto a noi noto, Benedetto Alfieri. La palazzina e le cascine all’esterno risultano costruite in modo perfettamente simmetrico. In cima all’edificio troneggia una copia del cervo, mentre l’originale in bronzo e zinco si trova nella sala dei medaglioni, in cui ci sono grandi bassorilievi in legno, dei primi dodici duchi dei Savoia. La sala degli scudieri contiene dipinti su scene di caccia e rappresentazioni delle quattro stagioni. Il salone centrale è di forma ovale ed è la stanza più grande e importante della palazzina dai sorprendenti effetti scenografici; nel

centro si trova un enorme lampadario in vetro di Murano e bronzo, collocatovi per le nozze tra un conte francese e Maria Teresa di Savoia. Tutt’intorno si aprono effetti scenografici: ad esempio le altissime colonne sembrano in marmo, ma in realtà sono dipinte e su di esse dovevano trovarsi 36 teste di cervo in legno, ora in restauro; poi ai lati del salone vi sono delle balconate convesse e concave che vi si affacciano; inoltre si possono vedere quattro busti in marmo nelle nicchie soprastanti le porte. Dalle vetrate del salone si possono ammirare entrambi i giardini e le luce che vi penetra conferisce grande luminosità. In seguito, passando nell’appartamento di levante, si ammira la camera da letto, in cui si può notare il letto a baldacchino di colore rossiccio proveniente dalla

Reggia di Colorno, vicino a Parma, una piccola scrivania da viaggio e un inginocchiatoio intarsiati in legno, avorio e osso di tartaruga. Le pareti di questa e di quasi tutte le camere che abbiamo visto sono rivestite di lampasso rosso, un prezioso tessuto in seta. Molto particolari sono poi le due sale in cui si trovano cineserie molto rare e richieste all’epoca. Al termine del percorso siamo passati in una splendida sala da gioco molto particolare in cui i nobili passavano il loro tempo; sulle pareti c’erano dipinti vegetali e animali, di fronte alle finestre sono posti grandi specchi per riflettere la luce. E’ stato un piacevole modo di imparare la storia e l’arte, divertendoci e... staccandoci un po’ dai libri! ❚ Giulia Bracesco e Sara Monge Cuniglia per la classe Seconda D

Stupinigi gioiello del nostro territorio La Palazzina voluta dai Savoia è patrimonio dell’Unesco La Palazzina di Caccia di Stupinigi è uno dei numerosi edifici che i Savoia fecero costruire, seguendo la moda diffusa in tutte le monarchie europee, ad imitazione di quella francese. Fu l’architetto siciliano Filippo Juvarra che, per volere di Vittorio Amedeo III, nel 1729 iniziò la costituzione della palazzina e la terminò nel 1733. La palazzina di Stupinigi non nasce come reggia, ma come ritrovo per la caccia; è risaputo che i nobili vi soggiornassero generalmente una volta all’anno, ma che vi si trattenessero a lungo. Infatti la caccia era un momento di grande interesse politico, perché durante questi momenti molti nobili vi si recavano per passare del tempo con degli altri aristocratici, discutere e fare affari personali o di stato. Successivamente abbiamo osservato i poderi vicino alla Palazzina, nel quali lavoravano degli allevatori e degli agricoltori alle dipendenze dei Savoia e da lì abbiamo appreso che arriva la strada in direttrice di 10

Km, che collega Piazza Castello e il Palazzo Reale di Torino. Prima di accedere all’interno ci siamo fermati ad osservare il cortile d’onore e il giardino, che presentava l’alternanza decorativa di parti in ghiaia ed erba; ci ha ricordato le immagini viste sul libro e relative alla Reggia di Versailles. Anche il cancello era somigliante a quello francese, essendo nero, con alcune decorazioni “dorate”, nella parte più alta, recanti lo stemma dei Savoia. Non abbiamo visitato tutte le stanze, perché alcune erano in ristrutturazione, tuttavia ne abbiamo viste molte. Gli ambienti più importanti sono: l’appartamento di levante, l’appartamento del re, la sala degli scudieri a soprattutto il salone centrale. L’edificio è basato principalmente su tale salone,che dall’esterno sembra avere una forma ellittica, ma che in realtà ha forma esagonale. Esso è riccamente decorato in stile barocco, con ampie finestre che danno sul giar-

dino e che lo fanno apparire luminoso e stupendo, nonostante le crepe della volta e una parte non accessibile, perché in ristrutturazione; da questo vasto ambiente si dipartono quattro bracci disposti a croce di sant’Andrea e che conferiscono alla palazzina la sua caratteristica forma. È sicuramente molto particolare il salotto cinese, rivestito da preziose carte da parati che esprimono il gusto dell’epoca, per i viaggi e per i paesi esotici. Attualmente la palazzina fa parte della Fondazione dell’Ordine Mauriziano ed è patrimonio dell’Unesco e anche grazie a ciò sono stati possibili gli interventi di restauro. A noi questa visita è piaciuta molto ed è servita per imparare qualcosa in più di storia e di arte; perciò consigliamo a tutti di visitarla, in quanto testimonia la magnificenza di casa Savoia, nel territorio vicino a noi. ❚ Olivia Chicco Gabriele Ferrero Stefania Brandusescu Matilde Serra per la classe Seconda A

Marzo 2015

“da Carignano - Ieri, Oggi, Domani”

Notizie dall’Istituto di Istruzione Superiore“Norberto Bobbio” di Carignano

Uno spettacolo sulle donne

In scena lo chef Federico Allegri

“Ragazze in onda” al Teatro dei Ragazzi

Cena d’autore al ristorante del “Bobbio”

Esistono ancora le differenze tra uomo e donna? Noi allievi delle classi seconde della scuola Secondaria di primo grado ci abbiamo ragionato il 4, 5 e 6 marzo, assistendo ad uno spettacolo intitolato “Ragazze, in onda!”, presso il Teatro dei Ragazzi di Torino. Quattro giovani donne hanno scritto e realizzato questa rappresentazione teatrale, ispirandosi ad alcuni libri letti e riflettendo sulle difficoltà dell’essere donna. Hanno parlato di come loro si sentono donne, facendo alcuni esempi che rappresentano proprio le caratteristiche positive e negative di questo sesso. Lo spettacolo prevedeva anche momenti interattivi tra attrici e pubblico e ci hanno fatto alcune domande sulla parità tra maschi e femmine, ai giorni nostri. Poi hanno voluto mettere in risalto di come siano state anche solo semplicemente le favole a influenzare la nostra concezione di uomo e donna, fin dall’infanzia. Questo spettacolo è stato un modo per farci riflettere; per noi ragazze si è rivelato molto interessante e coinvolgente, ma anche i ragazzi, al di là di alcuni loro commenti negativi, sono riusciti a capire il senso dello messaggio, cioè la (spesso) non facile posizione della donna, nella società contemporanea. In tal senso esso ha contribuito a dare un senso più ampio e maturo alla Festa della Donna. ❚ Carlotta Calavita, Sofia Moriondo Eleonora Papa per la classe Seconda D

Classi Terze a scuola di legalità Una lezione tenuta dal Comandante dei Carabinieri Il 5 marzo scorso il comandante della locale stazione dei Carabinieri, maresciallo Chiaffredo Barra, ha incontrato i ragazzi delle classi terze per parlare loro di legalità, illustrando i principali pericoli legati all’alcol, all’uso di droga, al bullismo e agli interventi dei Carabinieri in alcune situazioni in cui possano trovarsi adolescenti e adulti. Dopo aver introdotto gli argomenti in discussione, ci ha invitati a porgergli delle domande relative e nostre curiosità o dubbi. Ci siamo dimostrati interessati specialmente ai temi della difesa personale, dell’uso delle armi, delle competenze di Polizia e Carabinieri e delle loro modalità di intervento, anche con le forze speciali (NOCS e GIS). Il suo primo intervento ha riguardato la responsabilità personale: recenti fatti di cronaca dimostrano che nella maggior parte delle aggressioni gli spettatori tendono a non intervenire, per indifferenza o per paura (a questo proposito il Maresciallo ci ha detto che le donne sono più pronte rispetto agli uomini ad intervenire in difesa della vittima, anche solo urlando per attirare l’attenzione). Nessuno dovrebbe far finta di niente, è nostro dovere intervenire quando assistiamo ad atti di violenza, e se non possiamo farlo di persona dobbiamo chiedere aiuto, ai passanti o alle forze dell’ordine. Un argomento particolarmente attuale e importante riguarda l’uso dei social network, con i quali si verificano forme di bullismo cibernetico dalle conseguenze gravissime per chi lo subisce: postare immagini compromettenti, insultare via web, ricattare le vittime significa segnarle per sempre. Per questo ci ha invitati a valutare con molta attenzione tutto ciò che diffondiamo via web e a rivolgerci sempre agli adulti quando siamo a conoscenza di comportamenti scorretti. E’ stato affrontato anche il tema dell’assunzione di sostanze, in particolare in relazione al nostro futuro di conducenti di veicoli: ci ha esortato ad evitare di guidare dopo aver bevuto alcolici, assegnando ad un membro della compagnia il compito di rimanere sobrio, o chiedendo l’intervento dei genitori se si pensa che mettersi alla guida potrebbe essere rischioso. Non si è trattato dunque di una “lezione”, come il Maresciallo stesso ha dichiarato in apertura, ma di un momento di dialogo a cui abbiamo partecipato con molto interesse. ❚ Gli allievi della classe Terza B

9

Il Liceo al Campionato delle Lingue Silvia Sansoldo finalista a Urbino con il francese

I finalisti di francese con Silvia Sansoldo al centro

Lo chef Allegri ringrazia i commensali

E’ stata proprio una bella serata quella di venerdì 23 che ha portato in scena al ristorante dell’Alberghiero “Norberto Bobbio” di Carignano i piatti della cucina di Federico Allegri, chef del ristorante “Allegri” di Rivoli. Lo chef Allegri ha deliziato i commensali con gusti, sapori e profumi in un viaggio culinario attraverso il Piemonte e la Campania, toccando la Spagna e due

mabile con sgombro e aringhe affumicate, invece qui lo chef Allegri ha rivisitato la ricetta giocando sul contrario: ha lasciato fresco il pesce e ha usato un formaggio affumicato. Si è poi continuato con due primi: fazzoletti di peperoni e cozze su lingua abbrustolita, unendo così i sapori di Piemonte e Campania dove si usa fare la crema di peperoni e cozze per condire la pasta; sfere di gnocchi con

Lo chef Allegri mentre istruisce gli studenti prima della cena

paesi del Nord Europa. Si è cominciato con un apetizer di chips di grano saraceno con burro e acciughe e due antipasti: baccalà islandese, ananas e salsa BBQ e filetto di sgombro con fonduta di provola affumicata e pan pepato. Quest’ultimo è stata una deliziosa sorpresa: nei paesi del nord Europa, come ad Amsterdam, si mangiano dei panini con formaggio spal-

Lo chef Allegri in cucina con gli studenti del Bobbio

burro d'alpeggio, salvia e camomilla. Il secondo ha letteralmente catturato i sensi e allettato il palato di tutti gli ospiti con la guancia di patanegra brasata al moscato d’Asti e zabaione al moscato, fondendo così i caratteri ispanico-piemontesi. Hanno trionfalmente concluso la cena il pre-dessert: sedano candito con sorbetto di pompelmo e mandorle, e il dessert, cioè un bonet 1800. Un tripudio di sensazioni! Al dirigente dell’Istituto, Franco Zanet, attento anfitrione della serata, ai suoi insegnanti di sala e di cucina e ai suoi studenti che hanno affiancato l’ospite, va un plauso speciale perché sanno magistralmente coniugare scelte e stili: queste sono, da sempre, le qualità che contraddistinguono l’Istituto carignanese. ❚

Urbino, famosa città d’arte delle Marche, nel Cinquecento una delle capitali italiane della cultura, importante sede universitaria, da cinque anni ospita la finale del Campionato Nazionale delle Lingue, una kermesse che premia i migliori allievi delle classi quinte delle scuole superiori italiane, riguardo alla conoscenza e alla competenza nelle lingue straniere. La selezione avviene attraverso una prova online che si tiene presso le singole scuole: solo il migliore in ciascuna lingua, se avrà superato la soglia di accesso prevista, potrà prendere parte alla fase delle semifinali e delle finali e lottare per ottenere, dopo una gara spesso estenuante, una medaglia. Tra i ragazzi che convergono, festanti e determinati, sotto le mura del Palazzo dei duchi di Montefeltro anche quest’anno ci sono state quattro allieve del liceo linguistico “Norberto Bobbio”. L’Istituto di Carignano presente al Campionato nazionale fin dalla sua origine e forte di un palmares di tutto rispetto: 2012: 2° posto di spagnolo, 3° posto di francese e finalista di inglese 2013: 1° posto di tedesco, finalisti di inglese, francese e spagnolo 2014: 2° posto di spagnolo e finalisti di francese e inglese. La gara, svoltasi tra il 20 e il 22 di febbraio scorso, è stata dura e ha visto solo una delle quattro classificarsi per la finale e giungere ad un passo dalla medaglia. La finalista in questione è Silvia Sansoldo, che gareggiava per la lingua francese, mentre le semifinaliste sono state Adele Agasso per spagnolo, Roxana Maria Hoza per inglese e Viviana Mirenzi per tedesco. “Siamo state felici di rappresentare la nostra scuola in un’occasione così importante - hanno affermato in coro le quattro ragazze - ci dispiace non aver arricchito il medagliere della scuola, ma vi assicuriamo che già essere state ad Urbino è un grande successo, che non tutte le scuole hanno raggiunto. Le prove erano difficili e la concorrenza sempre più qualificata: per noi, e per la nostra scuola, è comunque motivo di orgoglio sapere che siamo tra i migliori in Italia. Le medaglie sono un dettaglio visto il ricco palmares che pone ancora il Bobbio ai primi posti nella classifica nazionale della manifestazione”. Nessuna delusione quindi, ma la gioia per aver partecipato comunque da protagonisti ad una festa. D’altronde, come conferma la professoressa Loretta Fabbri, docente di spagnolo del liceo, che ha accompagnato le concorrenti ad Urbino, “imparare una lingua straniera significa aprirsi al mondo e al confronto con gli altri. Le lingue uniscono, non classificano. Questo è lo spirito del nostro lavoro quotidiano e dalla nostra partecipazione costante al Campionato italiano delle lingue”. ❚

Da sinistra a destra Adele Agasso (spagnolo), Viviana Mirenzi (tedesco), la professoressa Loretta Fabbri, Silvia Sansoldo (francese), Roxana Hoza (inglese)


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Marzo 2015

“da Carignano - Ieri, Oggi, Domani”

Pagina a cura della

SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO – ISTITUTO COMPRENSIVO DI CARIGNANO

In visita alla Palazzina di Caccia di Stupinigi Imparare la storia e l’arte... staccandosi dai libri Venerdì 13 febbraio, anziché fare lezione sui banchi di scuola come tutti gli altri giorni, siamo andati a visitare la Palazzina di Caccia di Stupinigi. Essa è stata progettata da Filippo Juvarra e poi proseguita dall’architetto a noi noto, Benedetto Alfieri. La palazzina e le cascine all’esterno risultano costruite in modo perfettamente simmetrico. In cima all’edificio troneggia una copia del cervo, mentre l’originale in bronzo e zinco si trova nella sala dei medaglioni, in cui ci sono grandi bassorilievi in legno, dei primi dodici duchi dei Savoia. La sala degli scudieri contiene dipinti su scene di caccia e rappresentazioni delle quattro stagioni. Il salone centrale è di forma ovale ed è la stanza più grande e importante della palazzina dai sorprendenti effetti scenografici; nel

centro si trova un enorme lampadario in vetro di Murano e bronzo, collocatovi per le nozze tra un conte francese e Maria Teresa di Savoia. Tutt’intorno si aprono effetti scenografici: ad esempio le altissime colonne sembrano in marmo, ma in realtà sono dipinte e su di esse dovevano trovarsi 36 teste di cervo in legno, ora in restauro; poi ai lati del salone vi sono delle balconate convesse e concave che vi si affacciano; inoltre si possono vedere quattro busti in marmo nelle nicchie soprastanti le porte. Dalle vetrate del salone si possono ammirare entrambi i giardini e le luce che vi penetra conferisce grande luminosità. In seguito, passando nell’appartamento di levante, si ammira la camera da letto, in cui si può notare il letto a baldacchino di colore rossiccio proveniente dalla

Reggia di Colorno, vicino a Parma, una piccola scrivania da viaggio e un inginocchiatoio intarsiati in legno, avorio e osso di tartaruga. Le pareti di questa e di quasi tutte le camere che abbiamo visto sono rivestite di lampasso rosso, un prezioso tessuto in seta. Molto particolari sono poi le due sale in cui si trovano cineserie molto rare e richieste all’epoca. Al termine del percorso siamo passati in una splendida sala da gioco molto particolare in cui i nobili passavano il loro tempo; sulle pareti c’erano dipinti vegetali e animali, di fronte alle finestre sono posti grandi specchi per riflettere la luce. E’ stato un piacevole modo di imparare la storia e l’arte, divertendoci e... staccandoci un po’ dai libri! ❚ Giulia Bracesco e Sara Monge Cuniglia per la classe Seconda D

Stupinigi gioiello del nostro territorio La Palazzina voluta dai Savoia è patrimonio dell’Unesco La Palazzina di Caccia di Stupinigi è uno dei numerosi edifici che i Savoia fecero costruire, seguendo la moda diffusa in tutte le monarchie europee, ad imitazione di quella francese. Fu l’architetto siciliano Filippo Juvarra che, per volere di Vittorio Amedeo III, nel 1729 iniziò la costituzione della palazzina e la terminò nel 1733. La palazzina di Stupinigi non nasce come reggia, ma come ritrovo per la caccia; è risaputo che i nobili vi soggiornassero generalmente una volta all’anno, ma che vi si trattenessero a lungo. Infatti la caccia era un momento di grande interesse politico, perché durante questi momenti molti nobili vi si recavano per passare del tempo con degli altri aristocratici, discutere e fare affari personali o di stato. Successivamente abbiamo osservato i poderi vicino alla Palazzina, nel quali lavoravano degli allevatori e degli agricoltori alle dipendenze dei Savoia e da lì abbiamo appreso che arriva la strada in direttrice di 10

Km, che collega Piazza Castello e il Palazzo Reale di Torino. Prima di accedere all’interno ci siamo fermati ad osservare il cortile d’onore e il giardino, che presentava l’alternanza decorativa di parti in ghiaia ed erba; ci ha ricordato le immagini viste sul libro e relative alla Reggia di Versailles. Anche il cancello era somigliante a quello francese, essendo nero, con alcune decorazioni “dorate”, nella parte più alta, recanti lo stemma dei Savoia. Non abbiamo visitato tutte le stanze, perché alcune erano in ristrutturazione, tuttavia ne abbiamo viste molte. Gli ambienti più importanti sono: l’appartamento di levante, l’appartamento del re, la sala degli scudieri a soprattutto il salone centrale. L’edificio è basato principalmente su tale salone,che dall’esterno sembra avere una forma ellittica, ma che in realtà ha forma esagonale. Esso è riccamente decorato in stile barocco, con ampie finestre che danno sul giar-

dino e che lo fanno apparire luminoso e stupendo, nonostante le crepe della volta e una parte non accessibile, perché in ristrutturazione; da questo vasto ambiente si dipartono quattro bracci disposti a croce di sant’Andrea e che conferiscono alla palazzina la sua caratteristica forma. È sicuramente molto particolare il salotto cinese, rivestito da preziose carte da parati che esprimono il gusto dell’epoca, per i viaggi e per i paesi esotici. Attualmente la palazzina fa parte della Fondazione dell’Ordine Mauriziano ed è patrimonio dell’Unesco e anche grazie a ciò sono stati possibili gli interventi di restauro. A noi questa visita è piaciuta molto ed è servita per imparare qualcosa in più di storia e di arte; perciò consigliamo a tutti di visitarla, in quanto testimonia la magnificenza di casa Savoia, nel territorio vicino a noi. ❚ Olivia Chicco Gabriele Ferrero Stefania Brandusescu Matilde Serra per la classe Seconda A

Marzo 2015

“da Carignano - Ieri, Oggi, Domani”

Notizie dall’Istituto di Istruzione Superiore“Norberto Bobbio” di Carignano

Uno spettacolo sulle donne

In scena lo chef Federico Allegri

“Ragazze in onda” al Teatro dei Ragazzi

Cena d’autore al ristorante del “Bobbio”

Esistono ancora le differenze tra uomo e donna? Noi allievi delle classi seconde della scuola Secondaria di primo grado ci abbiamo ragionato il 4, 5 e 6 marzo, assistendo ad uno spettacolo intitolato “Ragazze, in onda!”, presso il Teatro dei Ragazzi di Torino. Quattro giovani donne hanno scritto e realizzato questa rappresentazione teatrale, ispirandosi ad alcuni libri letti e riflettendo sulle difficoltà dell’essere donna. Hanno parlato di come loro si sentono donne, facendo alcuni esempi che rappresentano proprio le caratteristiche positive e negative di questo sesso. Lo spettacolo prevedeva anche momenti interattivi tra attrici e pubblico e ci hanno fatto alcune domande sulla parità tra maschi e femmine, ai giorni nostri. Poi hanno voluto mettere in risalto di come siano state anche solo semplicemente le favole a influenzare la nostra concezione di uomo e donna, fin dall’infanzia. Questo spettacolo è stato un modo per farci riflettere; per noi ragazze si è rivelato molto interessante e coinvolgente, ma anche i ragazzi, al di là di alcuni loro commenti negativi, sono riusciti a capire il senso dello messaggio, cioè la (spesso) non facile posizione della donna, nella società contemporanea. In tal senso esso ha contribuito a dare un senso più ampio e maturo alla Festa della Donna. ❚ Carlotta Calavita, Sofia Moriondo Eleonora Papa per la classe Seconda D

Classi Terze a scuola di legalità Una lezione tenuta dal Comandante dei Carabinieri Il 5 marzo scorso il comandante della locale stazione dei Carabinieri, maresciallo Chiaffredo Barra, ha incontrato i ragazzi delle classi terze per parlare loro di legalità, illustrando i principali pericoli legati all’alcol, all’uso di droga, al bullismo e agli interventi dei Carabinieri in alcune situazioni in cui possano trovarsi adolescenti e adulti. Dopo aver introdotto gli argomenti in discussione, ci ha invitati a porgergli delle domande relative e nostre curiosità o dubbi. Ci siamo dimostrati interessati specialmente ai temi della difesa personale, dell’uso delle armi, delle competenze di Polizia e Carabinieri e delle loro modalità di intervento, anche con le forze speciali (NOCS e GIS). Il suo primo intervento ha riguardato la responsabilità personale: recenti fatti di cronaca dimostrano che nella maggior parte delle aggressioni gli spettatori tendono a non intervenire, per indifferenza o per paura (a questo proposito il Maresciallo ci ha detto che le donne sono più pronte rispetto agli uomini ad intervenire in difesa della vittima, anche solo urlando per attirare l’attenzione). Nessuno dovrebbe far finta di niente, è nostro dovere intervenire quando assistiamo ad atti di violenza, e se non possiamo farlo di persona dobbiamo chiedere aiuto, ai passanti o alle forze dell’ordine. Un argomento particolarmente attuale e importante riguarda l’uso dei social network, con i quali si verificano forme di bullismo cibernetico dalle conseguenze gravissime per chi lo subisce: postare immagini compromettenti, insultare via web, ricattare le vittime significa segnarle per sempre. Per questo ci ha invitati a valutare con molta attenzione tutto ciò che diffondiamo via web e a rivolgerci sempre agli adulti quando siamo a conoscenza di comportamenti scorretti. E’ stato affrontato anche il tema dell’assunzione di sostanze, in particolare in relazione al nostro futuro di conducenti di veicoli: ci ha esortato ad evitare di guidare dopo aver bevuto alcolici, assegnando ad un membro della compagnia il compito di rimanere sobrio, o chiedendo l’intervento dei genitori se si pensa che mettersi alla guida potrebbe essere rischioso. Non si è trattato dunque di una “lezione”, come il Maresciallo stesso ha dichiarato in apertura, ma di un momento di dialogo a cui abbiamo partecipato con molto interesse. ❚ Gli allievi della classe Terza B

9

Il Liceo al Campionato delle Lingue Silvia Sansoldo finalista a Urbino con il francese

I finalisti di francese con Silvia Sansoldo al centro

Lo chef Allegri ringrazia i commensali

E’ stata proprio una bella serata quella di venerdì 23 che ha portato in scena al ristorante dell’Alberghiero “Norberto Bobbio” di Carignano i piatti della cucina di Federico Allegri, chef del ristorante “Allegri” di Rivoli. Lo chef Allegri ha deliziato i commensali con gusti, sapori e profumi in un viaggio culinario attraverso il Piemonte e la Campania, toccando la Spagna e due

mabile con sgombro e aringhe affumicate, invece qui lo chef Allegri ha rivisitato la ricetta giocando sul contrario: ha lasciato fresco il pesce e ha usato un formaggio affumicato. Si è poi continuato con due primi: fazzoletti di peperoni e cozze su lingua abbrustolita, unendo così i sapori di Piemonte e Campania dove si usa fare la crema di peperoni e cozze per condire la pasta; sfere di gnocchi con

Lo chef Allegri mentre istruisce gli studenti prima della cena

paesi del Nord Europa. Si è cominciato con un apetizer di chips di grano saraceno con burro e acciughe e due antipasti: baccalà islandese, ananas e salsa BBQ e filetto di sgombro con fonduta di provola affumicata e pan pepato. Quest’ultimo è stata una deliziosa sorpresa: nei paesi del nord Europa, come ad Amsterdam, si mangiano dei panini con formaggio spal-

Lo chef Allegri in cucina con gli studenti del Bobbio

burro d'alpeggio, salvia e camomilla. Il secondo ha letteralmente catturato i sensi e allettato il palato di tutti gli ospiti con la guancia di patanegra brasata al moscato d’Asti e zabaione al moscato, fondendo così i caratteri ispanico-piemontesi. Hanno trionfalmente concluso la cena il pre-dessert: sedano candito con sorbetto di pompelmo e mandorle, e il dessert, cioè un bonet 1800. Un tripudio di sensazioni! Al dirigente dell’Istituto, Franco Zanet, attento anfitrione della serata, ai suoi insegnanti di sala e di cucina e ai suoi studenti che hanno affiancato l’ospite, va un plauso speciale perché sanno magistralmente coniugare scelte e stili: queste sono, da sempre, le qualità che contraddistinguono l’Istituto carignanese. ❚

Urbino, famosa città d’arte delle Marche, nel Cinquecento una delle capitali italiane della cultura, importante sede universitaria, da cinque anni ospita la finale del Campionato Nazionale delle Lingue, una kermesse che premia i migliori allievi delle classi quinte delle scuole superiori italiane, riguardo alla conoscenza e alla competenza nelle lingue straniere. La selezione avviene attraverso una prova online che si tiene presso le singole scuole: solo il migliore in ciascuna lingua, se avrà superato la soglia di accesso prevista, potrà prendere parte alla fase delle semifinali e delle finali e lottare per ottenere, dopo una gara spesso estenuante, una medaglia. Tra i ragazzi che convergono, festanti e determinati, sotto le mura del Palazzo dei duchi di Montefeltro anche quest’anno ci sono state quattro allieve del liceo linguistico “Norberto Bobbio”. L’Istituto di Carignano presente al Campionato nazionale fin dalla sua origine e forte di un palmares di tutto rispetto: 2012: 2° posto di spagnolo, 3° posto di francese e finalista di inglese 2013: 1° posto di tedesco, finalisti di inglese, francese e spagnolo 2014: 2° posto di spagnolo e finalisti di francese e inglese. La gara, svoltasi tra il 20 e il 22 di febbraio scorso, è stata dura e ha visto solo una delle quattro classificarsi per la finale e giungere ad un passo dalla medaglia. La finalista in questione è Silvia Sansoldo, che gareggiava per la lingua francese, mentre le semifinaliste sono state Adele Agasso per spagnolo, Roxana Maria Hoza per inglese e Viviana Mirenzi per tedesco. “Siamo state felici di rappresentare la nostra scuola in un’occasione così importante - hanno affermato in coro le quattro ragazze - ci dispiace non aver arricchito il medagliere della scuola, ma vi assicuriamo che già essere state ad Urbino è un grande successo, che non tutte le scuole hanno raggiunto. Le prove erano difficili e la concorrenza sempre più qualificata: per noi, e per la nostra scuola, è comunque motivo di orgoglio sapere che siamo tra i migliori in Italia. Le medaglie sono un dettaglio visto il ricco palmares che pone ancora il Bobbio ai primi posti nella classifica nazionale della manifestazione”. Nessuna delusione quindi, ma la gioia per aver partecipato comunque da protagonisti ad una festa. D’altronde, come conferma la professoressa Loretta Fabbri, docente di spagnolo del liceo, che ha accompagnato le concorrenti ad Urbino, “imparare una lingua straniera significa aprirsi al mondo e al confronto con gli altri. Le lingue uniscono, non classificano. Questo è lo spirito del nostro lavoro quotidiano e dalla nostra partecipazione costante al Campionato italiano delle lingue”. ❚

Da sinistra a destra Adele Agasso (spagnolo), Viviana Mirenzi (tedesco), la professoressa Loretta Fabbri, Silvia Sansoldo (francese), Roxana Hoza (inglese)


10 Marzo 2015

Come

“da Carignano - Ieri, Oggi, Domani”

eravamo

1940 circa al 1960) e la famiglia Dove adesso sorge il complesso del di Antonio Cagliero (genitori e Poliambulatorio Asl, fino al 1964 (?) sette figli). Proprio questi c‘erano le “scòle veje”, che occupahanno gestito il traghetto sul vano proprio l’area tra via Cara de Po, nel dopoguerra, in sostituCanonica (citata nel Catasto Napozione del ponte verso Villastelleonico del 1813 come Via del lone, fatto “saltare” dai tedeQuartiere) e via Torre (già in quel schi in ritirata nel 1945. Al catasto tracciata, come ora, ad “L”). primo piano, dopo la morte Che in effetti fosse sede del Quardel padre Lorenzo (1893tiere Militare risulta dagli “Appunti 1933), ha abitato la famiglia per una lettura della Città” (vol.II, Allocco fino al 1960, quando si pagg.110-111) che riportano, nel sposa il figlio minore Piero. Inizial1727, lavori vari effettuati dai mimente, vivevano in una sola canusieri Parigi e Crello. Nella stessa mera in un’altra ala del complesso pubblicazione si legge di una “vima, quando si era reso libero l’alsita proposta di riparazioni e loggio di Lorenzo Vaschetti (1865nuovo progetto per i due edifici 1940, già guardia coadibiti a scuderie munale, padre di nel quartiere (a Giorgio, poi maestro cura dell’arch. G. della banda), il picBattista Fercolo Piero, la sorella roggio), nel 1762; maggiore Mariuccia di un “progetto di che lo accudiva sistemazione edimentre mamma Maficio adibito a scuriet svolgeva qualderie nel quartiere siasi lavoro, pur di militare”, nel 1792 “sbarcare il lunario”, a cura dell’arch. avevano avuto una sistemazione Porino; e, nel 1865, del “Progetto di più adeguata, tanto più che, allo sistemazione scuole femminili nei scoppio della guerra, si erano rilocali dell’ex Quartiere Caserme, congiunti il fratello Aldo e la sorella manica a mezzogiorno”, da parte Pina, prima ospiti dell’Ospizio. Videl perito civico arch. Alberto Tappi cino a loro stavano le famiglie di (1812-1887). Fu anche carcere… Luigi Argentero (con i figli Augusto, .oltre che sede delle scuole (da “ApCesare, Irene (da tempo residente a punti per una storia Civile”, Don Lusso). Vennero così alloggiati in questi locali i dipendenti delle scuole e del carcere, ma questa è storia più lontana. Le scòle veje che molti ancora ricordano, oltre a quanti ci hanno abitato, rappresentavano quelle che poi saranno le “case popolari”, proprietario il Comune, che le affit- Foto Studio Bauducco tava a “modico prezzo” ai suoi diSaluzzo), Fiorenzo (sposato con pendenti e/o a famiglie che, già alMariuccia Gennero), Elvira (ora velora, avevano difficoltà a trovare aldova di Giovanni Valinotti); di Edologgio. Ho parlato con alcuni di ardo Gasverde (alloggio poi assequesti ex inquilini che in quegli gnato alla vedova di Antonio Feranni erano bambini-ragazzi-giorero, già guardia covani e tutti ricordano munale, con i figli e le con affetto ed orgonipoti Erminia, Raglio quei tempi di rechele e Domenica, ciproco aiuto, tutti dal 1952 al 1961); di pronti a “darsi una Giovanni Villa con la mano”. La parola moglie Teresa Fu“solidarietà” era poco mero e le figlie Elsa, conosciuta, ma pratiRolandone Adriana e Carla. Ricata con fatti con- Angelina Battesimo di Felice Folegatti corda la signorina creti. Elsa che lì si erano trasferiti dalIl fabbricato era composto da più l’unica camera in piazza Albertina, corpi e. con l’aiuto di tante persone “sopra il fotografo Ronco”, perché disponibili, ho tentato di ricogià ci abitavano i nonni Fumero e struire una realtà che non conorimasero dal 1946 circa al 1957, scevo. quando fu ultimata la nuova casa Lo stabile più noto presentava in via Peliti. Al secondo piano (con verso il cortile due ordini di arcate, soffitto più basso) abitavano Giacon pavimento in pietra e soffitto a como Benedetto con la moglie vela: un alloggio per ogni arco, Lidia ed i figli Francesco e Gabriele composto da cucina, posizionata (dal 1943 al 1957); Matteo Alberin orizzontale (ovest-est) e, dietro, tino con la moglie Maria ed i figli da due camere da letto o una caRina, Lena (ora vedova Sampò), mera, divisa da tramezzi, con fineAgostino (Tino), Giacomo (Mino), stre verso via Cara de Canonica, Giovanni e Candido (dal 1946 al pavimenti in “pianele rosse”. Qui 1960); Miranda Tagliante con i gehanno abitato, al piano terreno, a nitori. A quel periodo risale la fotopartire dall’angolo con via Torre, la grafia, identificativa delle scòle famiglia di Michele Ravizza (riveje, dove appare una quantità di corda il figlio Giuseppe dal 1937 al biancheria intima stesa (le 1962), l’ostetrica Angiolina Rolanmamme avevano appena fatto il done (valida dal punto di vista probucato e l’avevano appeso ad fessionale, ma personaggio eccenasciugare!!). In fondo al cortile abitrico), la famiglia di Antonio Tatava la famiglia di Cristiano Magliante (la figlia Marisa riferisce dal

A cura di Marilena Cavallero

DIRITTO & CASTIGO Rubrica legale a cura dell'avvocato Roberta K. Colosso

gnabosco (genitori e otto figli): all’incirca, secondo il figlio Italo, dal 1937 al 1942 ed avevano accesso solamente dal portone. Questo il dettagliato racconto di Giuseppe Ravizza: ”Si entrava da via Cara de Canonica, attraverso un portoncino in legno chiodato ed un lungo corridoio, pavimentato con lastre di pietra rettangolari, conduceva al cortile, sterrato. Sotto il portico, di fianco alla nostra cucina (la prima stanza su quel lato) erano situati i due gabinetti di servizio a tutto il piano, come a quello superiore, di fianco all’alloggio di Allocco, ce n’erano tre. Non esistevano fognature, ma un pozzo nero che veniva regolarmente spurgato. I rifiuti, in parte interrati in una “tampa” (buca)) chiusa da una lamiera, erano utilizzati, come concime, da quanti coltivavano piccoli orti, anche al di fuori di questa costruzione. In linea coi gabinetti, rientrato rispetto al caseggiato, era posizionato un portone in legno a due battenti, sempre aperto. Le cantine, con una bella volta a botte, presenti solo per una parte della costruzione, durante la guerra furono rifugio antiaereo per tutti”. Tra i ricordi, comuni, quelli che riguardano il pollame, allevato per la carne e per le uova. In particolare, Marisa Tagliante e Marisa Ravizza, bambine, portavano le oche “in pastura” a Po Cit, col timore per gli allarmi in tempo di guerra e poi di ragazzi strafottenti, mentre Piero Allocco proteggeva il suo galletto a tal punto che, al suono dell’allarme, lo prendeva stretto e fuggiva in campagna alla ricerca di un riparo. Un curioso aneddoto rimasto nella memoria di quanti abitavano in questo quartiere riguarda un certo “Gariet” (non meglio identificato) che aveva costruito all’interno delle sue stanze una “galiota” ma, a lavoro concluso, si accorse che non poteva “portarla fuori”, semplicemente perché “non usciva dalla porta”; dovette smontarla e rimontarla all’esterno. Abitava proprio dove in seguito si traferì l’ostetrica Rolandone, con studiolo verso via Cara de Canonica, ingresso da una porticina solo sua. Prima parte - segue

Tra separazioni fai da te e divorzi low cost, assicuratevi di avere il paracadute Il recente DL 12.09.2014, n.132, convertito in legge, ha introdotto per i procedimenti di separazione personale, cessazione degli effetti civili o scioglimento del matrimonio, nonché per la modifica delle condizioni degli stessi, la procedura di negoziazione assistita da avvocato e il procedimento davanti all’ufficiale dello stato civile. La maggior parte dei non addetti ai lavori ha accolto plaudente la riforma confidando nel raggiungimento della libertà dal vincolo coniugale in modo celere e a basso costo. In realtà paiono opportune alcune precisazioni che, temo, avranno lo sgradito effetto di smorzare infondati entusiasmi. L'aggettivo cardine della nuova disciplina, è “consensuale”: in pratica, su tutti gli aspetti (personali e patrimoniali) conseguenti alla rottura della coppia ci deve essere il pieno accordo delle parti. In mancanza, l’unica strada percorribile resta quella giudiziale. Partendo dal presupposto dell'intervenuto accordo, i coniugi possono utilizzare il procedimento “classico” di separazione e divorzio consensuale in Tribunale, rivolgendosi ad un unico legale (ricordo che è prevista in molti Tribunali la possibilità di ricorso congiunto di separazione personale presentato senza l'assistenza di un avvocato). In alternativa, si apre la strada del procedimento davanti all'ufficiale di stato civile, nella persona del sindaco o di un suo delegato, del comune presso cui è iscritto o trascritto l'atto di matrimonio, nonché del comune di residenza di uno dei coniugi. L'assistenza di un avvocato è facoltativa, ma il procedimento è precluso ove vi siano figli minori, portatori di handicap o non autosufficienti sul piano economico e l’accordo non deve contenere patti di trasferimento patrimoniale, come l'uso della casa coniugale, l'assegno di mantenimento, ovvero qualunque altra utilità economica tra i coniugi dichiaranti. Il procedimento è snello: l’ufficiale dello stato civile riceve da ciascuna delle parti personalmente la dichiarazione che esse vogliono separarsi, divorziare o modificare le condizioni di separazione o divorzio con le modalità tra di esse concordate. L’atto contenente l’accordo è compilato e sottoscritto immediatamente dopo il ricevimento e sostituisce il provvedimento giudiziale. Fatta esclusione per l’accordo con cui le parti chiedono la modifica delle condizioni di separazione e divorzio, il sindaco invita i coniugi a comparire davanti a sé entro trenta giorni per confermare l’accordo: la mancata comparizione è considerata motivo di mancata conferma. La convenzione di negoziazione assistita da uno o più avvocati, invece, consiste in un accordo attraverso il quale le parti che non intendono rivolgersi a un giudice per separarsi, o divorziare, o per la modifica delle condizioni, cooperano per risolvere la controversia in via amichevole, tramite l’assistenza dei propri legali. La presenza di figli minorenni, di figli maggiorenni incapaci o portatori di handicap grave o economicamente non autosufficienti, non preclude l'accesso a tale strumento. Il procedimento è più complesso e prevede l’intervento del pubblico ministero che, nel caso di presenza di figli minori o non autosufficienti, vaglierà la rispondenza dell’accordo agli interessi di questi, autorizzandolo con nulla osta in caso di esito positivo e, in caso contrario, trasmettendo l'atto al Presidente del Tribunale affinché fissi un’udienza di comparizione delle parti. La verifica del pubblico ministero è richiesta per un semplice visto di regolarità anche nel caso in cui dal matrimonio non siano nati figli. Gli avvocati dei coniugi, una volta autorizzato l’accordo, ne trasmettono copia con le firme autenticate e la certificazione di conformità alle norme imperative e all’ordine pubblico all’ufficiale di stato civile: l’accordo raggiunto a seguito della convenzione di negoziazione assistita sostituisce e produce gli stessi effetti del provvedimento del Tribunale. Insomma, se vi eravate tanto amati e in gioco c'è il vostro futuro, prima di “imbarcarvi” in una separazione fai da te o in un divorzio low cost, assicuratevi di avere il paracadute ben allacciato perché le conseguenze di una scelta “facile”, il vostro futuro potrebbero ipotecarlo per sempre.

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“da Carignano - Ieri, Oggi, Domani”

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Riforme e sacrifici o taglio di servizi e diritti?

“Le pieghe della vita” in scena ad aprile

Lasciando perdere commenti tv e giornali, proviamo a basarci ancora una volta sui fatti. Cosa è successo in Grecia e quanto ci costa? I vecchi governi greci hanno truccato negli anni i conti ampiamente aiutati da banche tedesche, francesi, americane e con l'arrivo della crisi il banco è saltato. Ora, invece di finire nei guai quei governanti, ci si è accaniti con il popolo greco, la troika ha dettato le sue leggi che hanno significato, ad esempio, aumento della mortalità infantile e da tumore (dati The Lancet) nel paese. La situazione è almeno migliorata? No, il debito pubblico è esploso diventando di fatto inesigibile ( 180%) la disoccupazione, specie quella giovanile, altrettanto. Eppure abbiamo dato alla Grecia in questi anni 230/240 miliardi, che fine hanno fatto? Circa il 25%, 60 miliardi, è servito a tappare i conti immediati di sopravvivenza dello stato greco, il resto a salvare le banche franco tedesche che avevano ingenuamente prestato, per altro con buoni interessi, denaro a quei governanti. Questo spiega il sostegno nell'ultima campagna elettorale della Merkel proprio ai governanti truffatori contro i loro sfidanti di Syriza. Nel caso greco c'è una evidente complicità tra politica e finanza, ma a pagare non sono politici e banchieri, ma le persone comuni. Questo è il primo insegnamento. Il secondo: l'uso neoliberista della crisi. Prima che scoppiasse il grande bailamme greco, l'indebitamento della Grecia con l'Italia era di 1,7 miliardi (con la Spagna di 2), ora dopo aver espresso la nostra solidarietà europeista abbiamo un credito con la Grecia di 36 miliardi (26 la Spagna). Stando alle percentuali che prima citavo potremmo dire che 9 miliardi sono in solidarietà al governo greco, ma 27 di fatto sono stati in solidarietà a banchieri francesi e tedeschi. Mi sorgono alcune domande. Ma se i banchieri tedeschi non sanno fare il loro mestiere, perché deve pagare il disoccupato italiano o quello spagnolo? Perché il giovane italiano, quello spagnolo e quello greco debbono fare i compiti a casa secondo dettami troika ed il banchiere tedesco no? Perché, se siamo liberisti, chi sbaglia i suoi investimenti, anche se è una banca tedesca, non ne deve pagare le conseguenze? Potrei anche accettare volentieri di dare 9 miliardi ai bambini greci se questo servisse a far tornare la mortalità infantile in quel paese a quella di 10 anni fa, ma perché dobbiamo dare 27 miliardi a banchieri biscazzieri sentendoci pure dire da frau Merkel che il popolo tedesco non può pagare per quello greco? Il premio Nobel Paul Krugman ha calcolato che l'effetto troika sulla economia della Grecia in questi anni è stato peggiore di quello imposto alla Germania di Weimar, e ricordiamoci che per evitare che dopo la seconda guerra mondiale la Germania ricadesse nella stessa condizione tutti, compresi i greci, decidemmo di tagliare il debito di guerra tedesco, che poi, di fatto, la Germania non ha mai pagato. Alla Grecia spetterebbero tra capitale ed interessi circa 100 miliardi. La leggerezza economica dei vecchi governanti greci è più colpevole della criminalità nazista? La Grecia non è così lontana, i nostri governanti non sono molto diversi dai vecchi politicanti ellenici, ricordate sempre che mentre ci tagliano pensioni, ospedali, asili, scuole, trasporti spendiamo in Val Susa 16.000 (sedicimila) euro al metro per l'inutile TAV, 13 miliardi per aerei da caccia scarsamente in grado di volare secondo le autorità americane (che ce li impongono), nel 2015 spenderemo 6,5 miliardi in armamenti ( la spending rev di Cottarelli, ovviamente è sparita, parlava di un eccesso di spesa militare per 3,2 miliardi), né dimenticate che ogni grande intervento/opera/avvenimento vedete annunciato è associato e seguito da regolari arresti di tangentisti e mafiosi, ricordate che l'esecutivo PD in assonanza con le raccomandazioni della commissione europea nella legge di stabilità ha infilato la privatizzazione di tutte le aziende dei servizi pubblici acqua, rifiuti, trasporti ecc. lasciando libera tra qualche anno la speculazione di decidere le nostre tariffe in base al suo tornaconto, ricordate che anche quest'anno pur avendo l'Italia un avanzo primario positivo il nostro debito pubblico aumenta grazie alle ricette di Francoforte e Bruxelles, che Renzi mette il 5% del PIL al servizio del debito e 1% per l'università in un paese che tra il 2009 e il 2013 ha perso il 23% di produzione industriale. Se vi raccontano che la spesa pubblica, intesa come servizi, va tagliata ricordate che la miglior performance tra gli stati canaglia del sud Europa l'ha avuta lo scorso anno la Spagna che, pur avendo perso migliaia di posti di lavoro applicando le ricette di questa Europa (oltre il 25% di disoccupati, ma per l'UE questo non è un problema), ha aumentato la sua spesa pubblica del 2,5 %, non la Grecia che l'ha diminuita del 22% con tagli lineari su ogni servizio. Quando ci dicono che bisogna fare riforme e sacrifici quello che intendono con costanza esemplare passando da Berlusconi, a Monti, a Renzi è sempre tagliare servizi e diritti, in consonanza con questa democrazia dell'esclusione che ci è oggi offerta come la sola soluzione ai problemi della finanza. I killer in nero della troika sono preoccupati per la disubbidienza della Grecia, l'Italia per loro non è certo un problema, custodita com'è da democratici cravattari e vergini di ferro, ubbidienti anche quando e se la Germania farà saltare dall'euro la Grecia non sarà facile far argine alla speculazione che si libererà di nuovo sul nostro paese. ❚ Nanni Passerini

La Parrocchia di Carignano presenta un musical dei ragazzi di terza media “L’amore più grande in atto”: è l’idea dalla quale siamo partiti per creare il musical che andrà in scena mercoledì 11 e martedì 17 aprile, ore 21, al teatro Alfieri di Carignano (via Salotto 48). Il nostro obiettivo è quello di trasmettere il messaggio cristiano in modo originale, per questo i ragazzi del 2001 hanno iniziato un percorso di fede un po’ alternativo: abbiamo fatto incontri più riflessivi alternati a quelli creativi, nei quali i ragazzi hanno sperimentato in prima persona cosa vuol dire “L’amore più grande”. Hanno scelto in cosa dilettarsi ed hanno così unito tutte le arti: recitazione, canto, ballo e scenografia, dando come titolo alla loro impresa “Le pieghe della vita”, dietro al quale si nasconde un significato che possiamo definire … “manuale”, che potete scoprire partecipando al-

l’evento. Possiamo solo anticiparvi che si parla di tre giovani protagonisti con

tanta voglia di mettersi in gioco e un datore di lavoro un po’ originale. Il copione è stato scritto a partire dal passo di vangelo letto alla loro cresima ed è stato poi arricchito con scene di vita quotidiana, nelle quali ognuno di noi può immedesimarsi e trovare numerosi spunti riflessivi. E’

stata sicuramente un’occasione in cui divertendoci abbiamo tutti imparato qualcosa: chi a vincere la timidezza sul palco, chi a scoprire doti canore, chi a disegnare e chi la coordinazione. Vale la pena venire a vederlo sia per premiare la costanza dei ragazzi, che da ottobre si ritrovano tutti i venerdì sera per realizzare il progetto, sia per fermarsi a riflettere su alcune tematiche che interessano le numerose pieghe che la nostra vita può prendere. Non mancate a questo evento. Non essendo professionisti possiamo solo assicurarvi tante risate. Vista la capienza limitata del teatro, si invita a prenotarsi alla panetteria Fratelli Carena (via Salotto 3/A). ❚ Il Gruppo del 2001

Carignan d’Antan domenica 29 marzo

“Lo sapevi che?” con l’Enaip In Municipio informazioni sul contratto di lavoro domestico Carignano. Il progetto “Lo sapevi che? Azioni di informazione, comunicazione e sensibilizzazione nell'ambito del lavoro”, finanziato dal Fondo Europeo per l'integrazione di cittadini di Paesi Terzi (FEI), nasce con l'intento di fornire, rispetto allo specifico ambito del lavoro, una risposta concreta al bisogno di informazione su diritti/doveri, vincoli e opportunità diffuso tra i cittadini stranieri presenti sul nostro territorio, siano essi lavoratori dipendenti o imprenditori in proprio. Il progetto è realizzato da una cordata di diversi enti del pubblico e del privato: Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri – onlus (capofila), En.A.I.P. Piemonte, Provincia di Torino, Ires Piemonte, Centro Estero per l’Internazionalizzazione, S&T, Terremondo e Abacashì. Il progetto prevede l'attivazione di laboratori informativi rivolti a imprenditori di Paesi Terzi incentrati su tematiche specifiche replicabili nei vari territori in base alle specifiche esigenze espresse dai cittadini stranieri. In particolare a Carignano, con il Patrocinio del Comune di Carignano e in collaborazione con il locale Circolo ACLI, è stato organizzato un laboratorio dal tema “Il contratto di lavoro domestico e assistenza famigliare”. Quali diritti e quali doveri discendono da questo contratto? Quali i diritti previdenziali ad esso connessi? L’incontro avverrà venerdì 10 aprile, dalle ore 13.30 alle 16.30, nella sala interverrà Laura Malanca, responsabile delle Acli Colf Piemonte Per Informazioni: Enaip Piemonte tel. 011,2179854; www.losapeviche.eu. ◆

Carignano. Con la bella stagione ritornano, nelle piazze e nelle vie del centro storico, le bancarelle del mercatino Carignan d’Antan, la tradizionale mostra scambio e collezionismo che si svolge ogni quinta domenica del mese. Il primo appuntamento di quest’anno è per domenica 29 marzo, dalle ore 8 alle 19 nelle piazze Carlo Alberto, Savoia, San Giovanni e Liberazione. Prossima data domenica 31 maggio 2015. Per informazioni e prenotazioni: tel. 3346885244; comitatomanifestazio@libero.it. ◆

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Un tavolo per l’emergenza lavorativa Regione, sindacati e imprese: fronte comune contro la disoccupazione La Regione Piemonte si farà promotrice di un tavolo con le organizzazioni datoriali e con i sindacati confederali per affrontare il problema delle migliaia di lavoratori che hanno perso l’impiego e che dal 2015 non avranno più la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali. Lo ha dichiarato il presidente Sergio Chiamparino, nel corso dell’incontro che si è tenuto nei giorni scorsi in piazza Castello, chiesto dalla Fiom per far presente l’emergenza rappresentata da questa fascia di popolazione, problema che investe in particolar modo il settore metalmeccanico, ma non solo, e per chiedere impegni concreti da parte delle istituzioni. “Se guardo ai dati macroeconomici - ha spiegato Chiamparino vedo i segnali di una timida ripresa, trainata soprattutto dall’export, in settori che tradizionalmente non impiegano molta manodopera. Resta da capire come questo si potrà tradurre sul piano di un aumento della domanda interna. Immagino comunque che ci troveremo davanti ad uno scenario migliore a quello dell’anno trascorso. Come Regione, solo pagando i debiti pregressi, immetteremo sul mercato un miliardo e mezzo di liquidità”. Chiamparino ha poi riconosciuto come nelle nuove assunzioni i giovani siano privilegiati e come possa risultare difficile la ricollocazione di adulti di 50-60 anni. Per questo ha concordato sulla necessità di provare a individuare percorsi specifici che puntino a favorire il loro reingresso nel mondo del lavoro, nel rispetto della libertà d’impresa. Un aiuto potrebbe venire dall’utilizzo del Fondo sociale europeo, come ha meglio specificato l’assessore al Lavoro, Gianna Pentenero: “Tenendo conto che i fondi europei non sono infiniti e che occorrerà avere il coraggio di abbandonare le politiche che non hanno avuto successo, per intraprenderne di nuove, si possono trovare delle azioni da perseguire mirate alla ricollocazione. Stiamo anche aspettando di conoscere dal governo a quanto ammonteranno i finanziamenti per le politiche attive del lavoro, che potrebbero costituire un altro filone di intervento, pur sapendo che non avremo le risorse sufficienti per rispondere a tutti. Alcuni progetti, poi, sono già in campo, come quello di anticipo della pensione per chi era rimasto senza lavoro a tre anni dal congedo, un percorso interrotto dal cambio ai vertici dell’Inps, ma che contiamo di riprendere”. Sui fondi comunitari è intervenuta anche l’assessore alle Attività produttive, Giuseppina De Santis: “Intendiamo costruire dei progetti e delle linee di lavoro comuni fra Fondo sociale europeo e Fesr, in modo da poter sostenere gli investimenti delle imprese e parallelamente la qualificazione professionale delle persone. L'obiettivo è quello di facilitare sia le imprese che cercano professionalità specifiche sia le persone che vogliono entrare o tornare sul mercato del lavoro e per far questo hanno bisogno di aggiornamento professionale. Vogliamo inoltre usare i 120 milioni di euro previsti nel Fesr per l'efficientamento energetico degli edifici pubblici non a fondo perduto bensì come strumento di leva finanziaria, in modo da favorire un volume di investimenti tale da avere impatto non solo sulla qualità dell'aria e sulla bolletta energetica delle pubbliche amministrazioni, ma anche sulla creazione di posti di lavoro e auspicabilmente sul consolidamento di una filiera produttiva specializzata”. ❚

“da Carignano - Ieri, Oggi, Domani”

Lotta alla sedentarietà, vita più sana Il Consiglio regionale del Piemonte lancia gli Stati generali dello sport La Regione Piemonte intende porsi in prima fila nel campo della prevenzione delle patologie attraverso un sano stile di vita e lancia gli Stati generali dello Sport, iniziativa del Consiglio regionale che coinvolge tre

Misure straordinarie per la casa Contro l’emergenza abitativa collegata alla crisi, la Regione Piemonte concede ai Comuni la possibilità di prorogare per due anni le assegnazioni provvisorie in corso di case popolari e di rinnovare per due anni quelle già scadute. A consentire l’operazione è un disegno di legge proposto dall’assessore alla Casa, Augusto Ferrari, ed approvato il 3 marzo all'unanimità dal Consiglio regionale. “Il provvedimento - puntualizza Ferrari - nasce dalla constatazione di una trasformazione profonda nelle assegnazioni temporanee extra-bando, divenute uno degli strumenti principali con cui i Comuni hanno provato ad affrontare la piaga della morosità incolpevole. Abbiamo scelto di dare uno strumento chiaro e trasparente ai Comuni, evitando singole risposte a ciascuna singola richiesta". “In questo modo - aggiunge abbiamo posto un altro tassello del nostro progetto complessivo sulla casa, dopo la riforma delle Atc, le misure a sostegno della locazione e il disegno di legge sull’autorecupero, che sarà presto in aula. La prossima tappa sarà la revisione complessiva delle legge che regola l’assegnazione delle case popolari. E' infatti giunto il momento in cui abbiamo tutti gli elementi strutturali per affrontare in modo complessivo il tema dell'edilizia sociale in Piemonte". ❚

assessorati con l’obiettivo di combattere la sedentarietà, insegnare una corretta alimentazione e facilitare l'accesso alla pratica sportiva anche per le fasce deboli della popolazione. L'iniziativa è stata presentata il 4 marzo a Palazzo Lascaris dal presidente del Consiglio regionale, Mauro Laus, e dagli assessori allo Sport, Giovanni Maria Ferraris, alla Sanità, Antonio Saitta, e all’Istruzione, Giovanna Pentenero, con il presidente regionale del Coni, Gianfranco Porqueddu, e Giorgio Gilli della facoltà di Scienze motorie dell'Università di Torino. "Gli Stati generali - ha detto Laus - intendono promuovere lo sport come volano per instaurare un circolo virtuoso nella società a favore della salute e un atteggiamento di fiducia nel futuro. Su questo terreno siamo già in ritardo, non tutti sono informati sui rischi della sedentarietà, altrimenti non si spiegherebbe il dato del 40% degli italiani che non fanno attività fisica. Senza costi per la Regione ma usando fantasia e passione, la nostra iniziativa intende migliorare la qualità della vita delle persone, combattendo cancro, malattie cardiovascolari e diabete a partire dagli stili di vita". Ferraris ha sostenuto che “pur in un momento nel quale la società italiana e piemontese in particolare, attraversano difficoltà economiche e non solo, il percorso innovativo intrapreso con il Consiglio regionale e gli altri enti istituzionali mi con-

vince e mi fa guardare al futuro con speranza e positività”. Pentenero ha espresso “apprezzamento per questo nuovo luogo di incontro per gli attori del sistema sport, dove l’istruzione può avere un ruolo fondamentale perché spazio educativo per eccellenza. Già con l’Ufficio scolastico regionale e l’assessorato alla Sanità attuiamo programmi che promuovono la funzione sociale dello sport”. Infine, Saitta ha dichiarato che “gli Stati generali ci consentiranno di lavorare con il mondo associativo dello sport, cioè di chi sa fare. In particolare, sono lieto di annunciare che abbiamo intenzione di non perdere l’occasione che ci è data dall’elaborazione del nuovo Piano di prevenzione, dove metteremo a punto la nostra idea innovativa in materia e per il quale chiederò una riunione ad hoc degli Stati generali”. L’idea degli Stati generali si fonda sulla constatazione che in un momento di crisi generalizzato i valori dello sport possono rappresentare uno stimolo all’evoluzione e al miglioramento della società nel suo complesso. La diffusione delle pratiche sportive e più in generale di corretti stili di vita contribuisce in modo sostanziale alla tutela e alla prevenzione della salute pubblica, perché ciò innesca un circolo virtuoso dove il progressivo e auspicabile invecchiamento della popolazione non contrasta con la necessità di un contenimento della spesa sanitaria. ❚

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“da Carignano - Ieri, Oggi, Domani”

Una voce dall’Istituto “Faccio Frichieri” di Carignano Lunedì 16 febbraio scorso ci hanno fatto visita i carnevalanti insieme alla Castellana e dal Gran Siniscalco. Giovani pieni di allegria e gioia di vivere che, pur con il massimo rispetto, hanno cercato di coinvolgere i “nonni” con la loro gioia, distribuendo vassoi di bugie e bibite. Vorrei descrivervi la differenza che c’è fra il nostro mondo e quello che pullula fuori da queste mura. Capisco che chi vive fuori è assillato dal lavoro che certe volte manca e la famiglia è da mantenere, le bollette che scadono, le tasse, l’affitto che ogni mese pesa come la spada di Damocle, la scuola…. Sempre che si sia in salute! Tanti crucci e tanti affanni, ma si è discretamente giovani e le difficoltà si superano e c’è posto anche per qualche divertimento.

Qui, in questo mondo ovattato, dove non sempre si pensa all’ultima spiaggia ma si pensa che è giusto riposarsi un po’ perché in fin dei conti la nostra parte l’abbiamo fatta. e se c’è qualcuno che si occupa delle nostre necessità e della nostra salute, ben venga. Purtroppo mentre quelli più fortunati hanno dei familiari che li vengono a visitare anche tutti i giorni, ci sono anche quelli che non hanno più nessuno o hanno dei figli che non li vengono mai a trovare e muoiono invocando inutilmente una figlia, ma comunque assistiti con amore da estranei che nel tempo si sono affezionati a loro. In questo mondo a parte capita, come è capitato a me, di stringere un’amicizia lunga due anni, data del mio ingresso nella

Laurenti “Tra realtà e fantasia” Legni alluvionali in mostra a Cascina Vigna

Carmagnola. Arte che trae ispirazione dal fiume e che dal fiume trae anche la materia concreta da plasmare e interpretare. Inaugura giovedì 26 marzo alle ore 17 e sarà visitabile fino al 30 aprile alla Cascina Vigna di Carmagnola (via Francesco di Sales 188) la mostra di Giancarlo Laurenti “Tra realtà e fantasia: dal fiume idea e materia”. L’artista carignanese espone le sue opere, frutto della trasformazione di legni alluvionali che prendono vita e diventano fantastiche creature. Orari di visita: martedì e mercoledì 9-12.30; giovedì 912.30 e 15-18; sabato e domenica 15-18. Ingresso libero. ◆

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struttura, consolidatasi nel tempo per la mancanza di tutti i grattacapi che avete voi, formata dal massimo rispetto della privacy e dal lavoro in comune nel laboratorio, dalle confidenze sulla nostra vita passata e qualche chiacchera. Un feeling venuto ad interrompersi con la sua improvvisa scomparsa, che mi ha fatto piangere tutte le mie lacrime. Ti avrò sempre nel cuore e nelle mie preghiere. Ciao Vit. Scusate il mio sfogo, la prossima volta cercherò di essere più serena, ma ci tenevo a farvi sapere la differenza che c’è dentro e fuori le austere mura di questo Istituto dove personale e suore ti trattano con quella amicizia che ti scalda il cuore. Alla prossima dalla vostra. ❚ Lidia Dettoni

MESSAGGI

in bacheca

Spazio ai lettori

Auguri a Rebecca che il 23 marzo ha compiuto 6 anni. Buon compleanno da mamma Monica e papà Ulises.

Auguri a nonna Linda per i suoi 80 anni dalle nipotine Rebecca e Giorgia e da Monica, Fernanda, Ulises e Mauro.

Mamma, papà e nonni augurano buon compleanno a Biagio Favarin che spegne la sua prima candelina.

Auguri a Filippo per i suoi 6 anni il 1° aprile dalla sorellina Alice, mamma, papà e nonni.

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Alla piccola e dolce Asia che l’8 aprile spegnerà la sua prima candelina tanti tanti tanti auguri dal fratellino Alessandro, con mamma Stefania e papà Flavio.

2005 - 2015 Nel decimo anniversario della morte di

don Franco Ardusso un ricordo e una preghiera. La Santa Messa verrà celebrata nel duomo di Carignano il 12 aprile 2015 alle ore 10.30.


12 Marzo 2015

“da Carignano - Ieri, Oggi, Domani”

Agenda

Gli arabeschi di Matisse alle Scuderie

Carignanese

della storia. Lavorava come assistente in uno studio legale di Saint-Quentin, quando nel 1890 una grave appendicite lo costringe a letto per quasi un anno. Comincia a dedicarsi alla pittura e dal 1893 frequenta l’atelier del pittore simbolista Gustave Moreau insieme con l’amico Albert Marquet. Si iscrive ufficialmente all'École des Beaux Arts nel 1895, dove insegnano molti Orientalisti. In quegli anni vedrà molto Oriente: visita la vasta collezione islamica del Louvre in esposizione permanente e le diverse mostre che, nel 1893-1894 e soprattutto nel 1903, vennero dedicate all’arte islamica al Musée des Arts Decoratifs di Parigi. E poi, all’Esposizione mondiale del 1900, scopre i paesi musulmani nei padiglioni dedicati a Turchia, Persia, Marocco, Tunisia, Algeria ed Egitto. Matisse frequenta anche le gallerie dell’avanguardia, come quella di Ambroise Vollard, dal quale acquista nel 1899 un disegno di Van Gogh, un busto in gesso di Rodin, un quadro di Gauguin e uno di Cézanne, che influenzerà moltissimo l’opera di Matisse. Viaggia in Algeria (1906), ne riporta ceramiche e tappeti da preghiera che nel disegno e nei colori riempiranno le sue tele da li in poi, in Italia (1907) visita Firenze, Arezzo, Siena e Padova “quando vedo gli affreschi di Giotto non mi preoccupo di sapere quale scena di Cristo ho sotto gli occhi ma percepisco il sentimento contenuto nelle linee, nella composizione, nei colori”. La visita alla grande “Esposizione di arte maomettana” a Monaco di Baviera nel 1910 – la prima mostra di arte mussulmana che influenzerà una generazione

di artisti, da Kandinsky a Le Corbusier - sarà il vero spunto per un tipo di decorazione di impianto compositivo assai lontano dalle sue tradizioni occidentali. E' a Mosca nell'autunno 1911 per curare l’installazione in casa Schukin di La danza e La musica. Nel 1912 torna in Africa, stavolta la meta è il Marocco, Tangeri la bianca. Ecco che il tailleur de lumiere, come lo battezza non a caso il genero Georges Duthuit, è sorpreso da una luce dolce e da una natura lussureggiante che andranno ad accentuare la sua cadenza armonica, musicale: “un tono non è che un colore, due toni sono un accordo”. Matisse si lascia alle spalle le destrutturazioni e le deformazioni proprie dell’avanguardia, più interessato ad associazioni con modelli di arte barbarica. Il motivo della decorazione diventa per l’artista la ragione prima di una radicale indagine sulla pittura. E' dai motivi intrecciati delle civiltà antiche che Matisse coglie i principi di rappresentazione di uno spazio diverso che gli consente di “uscire dalla pittura intimistica” di tradizione ottocentesca. Il Marocco, l’Oriente, l’Africa e la Russia, nella loro essenza più spirituale e più lontana dalla dimensione semplicemente decorativa, indicheranno a Matisse nuovi schemi compositivi. Arabeschi, disegni geometrici e orditi, presenti nel mondo Ottomano, nell’arte bizantina, nel mondo ortodosso e nei Primitivi studiati al Louvre; tutti elementi interpretati da Matisse con straordinaria modernità in un linguaggio che, incurante dell’esattezza delle forme naturali, sfiora il sublime. - “Matisse. Arabesque”. Roma, Scuderie del Quirinale. Fino al 21 giugno. ◆

Altri

Vinovo in bianco e nero Con l’Assocazione Aeronautica mercoledì 25 marzo Vinovo. Uno sguardo sulla Vinovo della prima metà del secolo scorso, attraverso foto d’epoca e proiezioni: mostra e conferenza. E’ la proposta del Comune - Assessorato alla Cul-

tura e del nucleo vinovese dell’ A.A.A., l’Associazione d’Arma Aeronautica di Vinovo, per mercoledì 25 marzo, ore 18, nella Biblioteca Civica (Castello della Rovere, via San Barto-

Castello della Rovere in Musica al giovedì Cinque i concerti in programma a marzo e aprile Vinovo. E’ in corso la settima edizione della manifestazione musicale Castello in Musica ideata e curata dall’associazione Amici del Castello della Rovere e realizzata in collaborazione con l’Amministrazione comunale, la Pro Loco e la Saint Jhons University Il programma, ricco e di elevato livello qualitativo, prevede cinque appuntamenti serali, sempre al giovedì con inizio alle ore 21, nel salone principale del Castello. Si è iniziato il 5 marzo con l’esibizione del Quintetto del Teatro Regio e musiche di Schubert, si prosegue il 19 marzo con il Trio Sedna in “Veramente Falso” e celebri brani di Rossini, Bach. Vivaldi e Mozart. Nel mese di aprile gli altri tre incontri: il 2 con il Quartetto Cello Fans, violoncel-

listi che interpreteranno le musiche di Piazzolla, Brandi, Paoli; 16 aprile sarà la volta dell’Ensemble La Guitaromania con flauto, viola e chitarre; ultima serata il 30 aprile le Sole Voci del Teatro Regio, soprano, contralto, tenori, basso e baritoni con brani di autori moderni quali Bennato, De Andrè e Beatles. ◆ G.C.

Biblioteca civica, orari di apertura La biblioteca civica (secondo piano del Municipio, via Frichieri 13; tel. 011.9698481) osserva il seguente orario di apertura per il servizio di lettura e prestito: dal lunedì al venerdì 14,30 - 17,45 , mercoledì sera (su prenotazione) riservato per riunioni di Associazioni riconosciute, sabato solo aperture straordinarie in occasione di letture animate. Tel. 011.9698442-481-482. Museo civico “Giacomo Rodolfo” Il museo di storia, arte e archeologia locale (secondo piano del Municipio, via Frichieri 13) è aperto ogni terza domenica del mese, in occasione di manifestazioni cittadine e su prenotazione. Orario: 10-12, 15-18. Visite per le scuole su prenotazione (tel. 011.9698442). Sindacato Pensionati a Carignano A Carignano lo Spi (Sindacato Pensionati Italiani) C.G.I.L., Lega di Carmagnola (via Fossano 4), si trova in via Quaranta 1 (tel. 011.9697865). Orari di apertura per il pubblico: martedì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 11.30. Patronato Inca: c’è tutti i giovedì di tutti i mesi, dalle ore 15 alle 17. Una novità: lo SPI CGIL offre un nuovo servizio ai cittadini con l’apertura dello sportello FEDERCONSUMATORI tutti i venerdi del mese dalle 9 alle 12 sempre presso la sede di via Quaranta 1. Per prenotazioni telefonare al numero Spi 011.9697865. Caf Acli per le famiglie Quando la tua famiglia conta c’è il Caf Acli. Per 730, Unico, Isee e Red pensionati: conta su di noi! A Carignano (via Roma 18, presso il Campo Giochi): tutti i martedì dalle 9 alle 12. A Carmagnola (piazza IV Martiri 21): lunedì dalle 14 alle 17, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12. Donazioni del sangue I prelievi si effettuano nella nuova sede presso l’Ospedale Cronici Fondazione Quaranta di via San Remigio 46. Le prossime date per donare il sangue sono le seguenti: - Adac: domenica 19 aprile 2015; dalle ore 8.30 alle 11.30. - Fidas: lunedì 25 maggio 2015; dalle ore 8 alle 11.

A Venezia il candore arcaico di Henri Rousseau Oltre cento opere esposte nell’Appartamento del Doge Personalità centrale della cultura figurativa tra la fine del XIX secolo e il rivoluzionario periodo delle avanguardie, Henri Rousseau (Laval, 1844 Parigi, 1910), famoso per le atmosfere oniriche, le foreste e i paesaggi incantati, sfugge da sempre a qualsivoglia catalogazione. Inutile etichettare il suo lavoro: il modo stesso in cui il pittore è stato interpretato, il più delle volte, è stato frutto di una serie di malintesi; eppure la forza della sua pittura, snobbata dai critici ma apprezzata dagli artisti, è espressione di un fenomeno che non ha paragoni nel campo dell’arte tra Otto e Novecento. A Rousseau, detto il Doganiere, la Fondazione Musei Civici di Venezia, con la collaborazione scientifica e i prestiti eccezionali dei Musées d’Orsay et de l’Orangerie di Parigi e il patrocinio dellaSoprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna, dedica una straordinaria mostra, prodotta da 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE, con oltre cento opere provenienti dalle più importanti istituzioni internazionali (quaranta capolavori dell’artista e sessanta opere di confronto), ospitata nell’Appartamento del Doge a Palazzo Ducale. - “Henri Rousseau. Il candore arcaico”. Venezia, Palazzo Ducale. Fino al 5 luglio. ◆

paesi

lomeo 40. La conferenza sarà correlata da una proiezione di diverse fotografie d’epoca, in bianco e nero, che percorrono un periodo storico significativo, dall’inizio del Novecento ai primi anni Cinquanta. I soggetti sono diverse famiglie di Vinovo, ripresi in foto in gran parte inedite e appartenenti ad archivio privato, e commentate dallo storico vinovese Gervasio Cambiano. A corredo della conferenza, a seconda dei periodi a cui risalgono le foto, saranno esposte una decina di macchine fotografiche della stessa epoca e descritte dal proprietario della collezione privata, Dino Favaro, socio dell’Associazione Aeronautica. L’incontro è aperto al pubblico. ◆

Da Vinovo a Candiolo di corsa Al via il progetto per due chilometri di pista ciclopedonale Vinovo. Si andrà in bicicletta da Vinovo a Candiolo. Dopo una lunga gestazione, sta per andare in porto Il progetto della pista ciclopedonale che unirà il villaggio detto “dei Cavalieri” con la vicina Candiolo. Il percorso, di circa due chilometri, comporterà l’eliminazione del passaggio a livello ferroviario detto “delle Pignere” e della strada vicinale che taglia in mezzo l’autoporto della ditta Ambrogio. Quest’ultima si farà carico della realizzazione dell’opera mentre Trenitalia provG.C. vederà al necessario nuovo accesso alla storiche cascine Pignere. ◆

Accordo “Con meno sale la salute sale” Regione e Panificatori per migliorare le abitudini alimentari

Rivelazioni dall’Oriente e dall’Africa, in mostra fino al 21 giugno “La preziosità o gli arabeschi non sovraccaricano mai i miei disegni, perché quei preziosismi e quegli arabeschi fanno parte della mia orchestrazione del quadro.” “La révélation m'est venue d'Orient “, scriveva Henri Matisse nel 1947 al critico Gaston Diehl: una rivelazione che non fu uno shock improvviso ma - come testimoniano i suoi quadri e disegni viene piuttosto da una crescente frequentazione dell'Oriente e si sviluppa nell'arco di viaggi, incontri e visite a mostre ed esposizioni. Proposta dalle Scuderie del Quirinale, promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, da Roma Capitale - Assessorato alla Cultura, Creatività, Promozione Artistica e Turismo, “Matisse. Arabesque” è stata inaugurata il 5 marzo e sarà visitabile fino al 21 giugno prossimo. In esposizione oltre cento opere di Matisse con alcuni capolavori assoluti - per la prima volta in Italia dai maggiori musei del mondo: Tate, MET, MoMa, Puškin, Ermitage, Pompidou, Orangerie, Philadelphia, Washington solo per citarne alcuni. Curata da Ester Coen, la mostra vuole restituire un'idea delle suggestioni che l'Oriente ebbe nella pittura di Matisse: un Oriente che, con i suoi artifici, i suoi arabeschi, i suoi colori, suggerisce uno spazio più vasto, un vero spazio plastico e offre un nuovo respiro alle sue composizioni, liberandolo dalle costrizioni formali, dalla necessità della prospettiva e della "somiglianza" per aprire a uno spazio fatto di colori vibranti, a una nuova idea di arte decorativa fondata sull’idea di superficie pura. Henri Matisse non era destinato alla pittura, “Sono figlio di un commerciante di sementi, al quale avrei dovuto succedere nella gestione del negozio”, cerca di intraprendere la carriera di avvocato prima di diventare un artista. Sarà la sua salute a cambiare il corso

Marzo 2015

“da Carignano - Ieri, Oggi, Domani”

Bertavela

Teatro dialettale a La Loggia La Loggia. E’ in corso, nel Teatro della Scuola Elementare “Beppe Fenoglio” (via Vinovo 1), la Rassegna regionale di teatro amatoriale in piemontese promossa dall’associazione La Bertavela e che si concluderà ad aprile. Gli ultimi appuntamenti sono i seguenti. - Sabato 21 marzo 2015, ore 21 FUORI CONCORSO “VIVROMA DOMAN” Atto unico di ALDO NICOLAI “CIO’ PER BROCA” Atto unico di ALBERTO ROSSINI Compagnia “ALFA 3” di TORINO Regia di MARIA GRAZIA MONTICONE - Sabato 11 aprile 2015, ore 21 “EL DIAO E L’EVA SANTA” Due atti di ENNEDI Compagnia “LA BERTAVELA” di LA LOGGIA Regia di DINO NICOLA Al termine della rappresentazione avverrà la premiazione: miglior attore e migliore attrice protagonista, miglior attore e migliore attrice non protagonista, miglior caratterista, miglior regia, miglior scenografia scelti da una apposita giuria e miglior compagnia votata dal pubblico abbonato. - Domenica 12 aprile 2015, ore 21 Replica di “EL DIAO E L’EVA SANTA” • Per informazioni: Dino Nicola (via Ravaz 25, la Loggia), tel. 011.9628619. Prenotazioni: Colorificio Marisa (via Bistolfi 57, La Loggia), tel. 011.9628692 (orario 13-15 – 19.45-21) - 368.7732388. ◆

“Con meno sale la salute sale”: con questo obiettivo è stata siglata nei giorni scorsi l’intesa tra l’Assessorato alla Sanità e l’Unione regionale Panificatori del Piemonte. Sarà più facile migliorare le abitudini alimentari e proteggere la propria salute. Con l’intesa i panificatori si impegnano a rispettare un disciplinare di produzione e a divulgare corrette informazioni di salute rendendo visibili nei loro esercizi poster e opuscoli sull’iniziativa. L’Assessorato regionale alla Sanità, tramite i Servizi delle Asl, si impegna a sostenere l’iniziativa con corsi di informazione e formazione per i panificatori aderenti, a promuovere azioni educative rivolte alla scuola o alla popolazione o a soggetti a rischio e veicolare informazioni corrette anche mediante i medici di medicina generale e i pediatri. “La risposta principale al “consumerismo farmaceutico” si chiama prevenzione: meno pastiglie, più attenzione agli stili di vita e a ciò che mangiamo. L’intesa siglata con i Panificatori del Piemonte per diffondere il consumo del pane con meno sale è un tassello importante: ridurre non solo il sale che viene adoperato in cucina ma anche quello presente negli alimenti comporta benefici sia in termini di salute sia sotto il profilo economico”, ha detto l’assessore Antonio Saitta che ha siglato l’intesa con il presidente dei panificatori Piero Rigucci. Il crescente uso del sale nella produzione alimentare ha portato ad un progressivo aumento dei consumi e allo sviluppo della preferenza per i cibi salati, tanto che il consumo medio di sale giornaliero nella popolazione italiana si attesta intorno agli 11 grammi negli uomini ed 8 nelle donne, valori ben superiori ai 5 grammi al giorno raccomandati dall’OMS. Tuttavia, di questi 8/11 grammi, solo il 5% è naturalmente presente negli alimenti, il 15% viene aggiunto dalle persone a tavola o nella preparazione degli alimenti, mentre il mentre il restante 80% è presente negli alimenti già pronti. E’ provato che il consumo abituale di sale è associato all’ipertensione arteriosa; secondo l’OMS, il 62% dei casi di ictus cerebrale e il 49% dei casi di cardiopatia ischemica sono attribuibili all’ipertensione arteriosa. Le malattie cardiovascolari, di cui l’ipertensione è fra i principali fattori di rischio, rappresentano la prima causa di morte per le persone sopra i 60 anni e la seconda per quelle tra i 15 e i 59 anni. Il consumo di sale è associato anche ad altre patologie cronico degenerative come i tumori dello stomaco, le malattie renali e sembra favorire la calcolosi renale e lo sviluppo di osteoporosi. L’abuso di sale sembra inoltre incrementare il rischio associato all’obesità In Piemonte l’ipertensione viene riferita da circa un soggetto su cinque, aumenta con l’età ed è particolarmente diffusa tra i soggetti in eccesso ponderale (34%) e con diabete (56%). Il ricorso ai farmaci per il trattamento è diffuso (77% delle donne e 71% degli uomini), ma l’ipertensione si può prevenire con comportamenti salutari (corretta alimentazione ed attività fisica) e con un ridotto consumo di sale. Basta poco tempo per abituare il gusto ad una alimentazione con un basso contenuto di sale. L’intesa con i panificatori punta quindi a diffondere la cultura dell’alimentazione quotidiana come pratica di salute sensibilizzando le persone al problema e al contempo offrire un’alternativa di scelta aumentando la disponibilità di alimenti a basso contenuto di sale. L’intesa prevede, da parte dei panificatori, l’impegno a ridurre gradualmente il contenuto di sale in tutto il pane prodotto (meno 5% all’anno per due anni) e a rendere disponibile, almeno un giorno la settimana, una linea di pane senza sale o con contenuto di sale dimezzato, eventualmente anche prodotto con cereali meno raffinati, integrale o semi integrale. Il pane, specialmente se a basso contenuto di sale e se prodotto con farine integrali o meno raffinate, è un alimento salutare, con un apporto calorico contenuto e con un buon potere saziante, parte irrinunciabile nella dieta mediterranea. Si è scelto di intervenire sul pane perché, sebbene non sia oggi la maggior fonte di sale della nostra alimentazione, è un alimento consumato quotidianamente da tutti ed un punto di partenza per migliorare l’alimentazione quotidiana. Piccole riduzioni di sale producono effetti importanti sulle singole persone e grandi benefici in termini di salute per la collettività con notevoli risparmi dei costi di cura. Altri paesi che hanno avviato progetti simili riportano buoni risultati in pochi anni: nel Regno Unito, ad esempio, l'assunzione media di sale si è ridotta del 15% dal 2001, con un guadagno stimato di 9000 vite l'anno e un conseguente risparmio di costi annuale di circa 1,5 miliardi di sterline; l’iniziativa si è poi allargata ad altri prodotti di uso quotidiano in cui il contenuto medio di sale è stato ridotto in maniera consistente (meno 50% nei cereali per la prima colazione, 40% nei biscotti e prodotti di pasticceria e 25% nelle torte e sughi per la pasta). ❚

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Nuova legge sulla semplificazione amministrativa Più facile il rapporto dei cittadini e delle imprese con la pubblica amministrazione Una risposta concreta all’esigenza, avanzata dalle organizzazioni imprenditoriali e di categoria piemontesi, di rendere più facile il rapporto dei cittadini e delle imprese con la pubblica amministrazione mediante interventi che snelliscono procedure ed attività di competenza della Regione, avviando così un processo che può diventare uno dei temi strategici della legislatura. Si può definire così il disegno di legge sulla semplificazione predisposto dalla Giunta nel novembre scorso ed approvato il a febbraio dal Consiglio dopo un intenso ed approfondito dibattito. Il vicepresidente della Regione, Aldo Reschigna, non nasconde la sua soddisfazione: “E’ stato compiuto un bel passo in avanti nel rapporto fra pubblica amministrazione, cittadino e impresa. Siamo però solo all'inizio di un lungo percorso. Ora infatti ab-

biamo davanti due grandi obiettivi: la modifica di tutti i regolamenti, fase molto delicata e fondamentale se vogliamo che la legge funzioni, e tutte le azioni per dare uniformità alle procedure e alla modulistica, in modo che ci sia omogeneità di comportamento su tutto il territorio. Vogliamo completare questa seconda parte del percorso nel corso di quest'anno". “Considero questo lavoro, che è stato fatto in poco tempo dalla Giunta e anche dal Consiglio, come una delle pagine più belle che mi sia capitato di incontrare durante la mia esperienza amministrativa - ci tiene a rimarcare Reschigna - La discussione è stata nel merito, tutti hanno contribuito con la loro sensibilità a fare in modo che la Regione non complichi la vita dei cittadini e delle imprese, ma dia regole chiare e semplici. Abbiamo trattato un

Torna a crescere l’attività negli ospedali Sanità piemontese: via libera a 600 assunzioni "Abbiamo avuto la conferma di quanto già annunciato in occasione della recente riunione del Tavolo ex Massicci: c’è ufficialmente il via libera per procedere alle nuove assunzioni di personale sanitario e le Asr piemontesi potranno assumere 600 persone tra medici, infermieri e operatori socio-sanitari”: ad annunciarlo è stato nei giorni scorsi l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, non appena ricevuta la comunicazione del verbale dell’incontro di verifica. Il primo passo per avviare l’operazione è già stato compiuto: “Abbiamo inviato a tutti i direttori generali delle aziende sanitarie - precisa Saitta - una lettera con la quale chiediamo loro di indicarci quali sono le criticità più importanti rispetto alle liste d’attesa, sia diagnostiche che interventistiche. Le nuove assunzioni, infatti, non saranno a pioggia ma vincolate ad un obiettivo, ovvero far aumentare significativamente l’attività sanitaria che si è andata riducendo in questi anni in cui la Regione è stata sottoposta a piano di rientro. Il personale dovrà essere assegnato sulla base di una dimostrazione precisa della possibilità di ridurre i tempi di attesa”. Una volta segnalate dalle aziende le varie criticità, seguirà una puntuale verifica dell’assessorato e, quindi, l’adozione da parte della Giunta regionale della definizione dei tetti di spesa del personale per singola azienda. “In Piemonte sono quattro anni che non si assume più - evidenzia l’assessore - e siamo ben consapevoli della difficile situazione a cui il personale sanitario è sottoposto da troppo tempo. La possibilità di tornare ad assumere costituisce un’importante boccata d’ossigeno per tutto il sistema ed è il frutto del lavoro fatto in questi mesi, sia con le delibere sul riordino della rete ospedaliera sia sul versante dei risparmi ottenuti dal contrasto agli sprechi e da una gestione più efficiente. Le 600 assunzioni sono quelle che possiamo garantire con le risorse che abbiamo risparmiato in modo strutturale”. Saitta non nasconde la propria soddisfazione: “Inizia, finalmente, una nuova fase per la sanità piemontese: dopo anni in cui si è risparmiato solo sul personale riducendo l’attività sanitaria e facendo esplodere le liste d’attesa, ora possiamo tornare a far crescere l’attività dei nostri ospedali e dare risposte migliori ai bisogni di salute dei cittadini”. ❚

tema non semplice e dalla complessità molto forte. Confesso che quando il presidente Chiamparino mi ha chiesto di coordinare questo lavoro, all'inizio c'è stata un po' di fatica. Ma poi è partito un atteggiamento molto positivo da parte di tutti, consiglieri, dirigenti, uffici. E' quindi possibile anche all'interno del sistema Italia, o almeno del sistema Piemonte, compiere quel salto di qualità che ci consente di costruire una organizzazione amministrativa efficiente". La semplificazione riguarda numerosi aspetti: per i saldi di fine stagione basta l’apposizione di un cartello ben visibile e non serve più la comunicazione preventiva al Comune, viene nuovamente disciplinata la tipologia dell'albergo diffuso anche per aree non montane, si prevede l’introduzione del condhotel, in caso di concessione di derivazione di acqua pubblica devono essere preferite quelle dei soggetti che vogliono soddisfare il fabbisogno energetico della propria impresa, sono riviste alcune sanzioni a tutela del patrimonio boschivo, viene dematerializzato il procedimento di gestione delle pratiche agricole, aumentano le sanzioni contro l’uso illegale delle cave, vengono rese meno burocratiche le procedure della pulizia dei fiumi minori, sono rese meno onerose le ristrutturazioni degli edifici esistenti, si proroga al 31 dicembre 2015 il recupero dei sottotetti a fini abitativi, si vieta l’uso di autobus con più di quindici anni, viene istituito il registro unico delle organizzazioni del terzo settore, si accelera il passaggio delle Comunità montane ad Unione di Comuni montani, viene decretata la pubblicazione sul sito web della Regione di tutti gli atti delle aziende sanitarie.Grande importanza ha il passaggio dalla documentazione cartacea a un uso sempre più diffuso di quella telematica, anche attraverso l’utilizzo del contrassegno telematico, il cosiddetto @e.bollo. Il dettaglio delle misure Nel complesso si attendono consistenti risparmi di tempi e di costi anche per le aziende, da poche centinaia di euro per le realtà più piccole fino a decine di migliaia per le procedure e le realtà più complesse. ❚

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“da Carignano - Ieri, Oggi, Domani”

ECOLOGICHE I ragazzi scelgono informatica e meccanica CURIOSITA’ a cura di "Legambiente Il Platano" Iscritti in aumento per licei scientifici e istituti tecnici in Piemonte I dati piemontesi sulle iscrizioni alle prime classi della scuola secondaria superiore per l'anno scolastico 2015-2016 evidenziano che il settore tecnico-scientifico ha visto nel suo complesso un aumento degli iscritti, segno che gli indirizzi innovativi e le materie cosiddette scientifiche sono stati premiati dai giovani e dalle loro famiglie. Dunque da una parte le richieste delle imprese, dall’altra le scelte degli studenti che, sempre di più, vengono attratti dal settore informatico, della meccanica e dell’energia. In lieve crescita anche i licei, soprattutto lo scientifico e quello delle scienze applicate. Più nel dettaglio: su un totale di 34749 iscritti alle prime classi, il 49% dei ragazzi ha scelto un indirizzo liceale, il 32%, ha optato per l’istruzione tecnica, il 19% per gli istituti professionali. In leggero calo il liceo classico rispetto allo scorso anno con il 4,6% delle preferenze. Lo Scientifico in crescita, con i suoi tre indirizzi, raccoglie il 22,6% delle iscrizioni. Salgono le Scienze applicate (9,3% di iscritti contro il 9,2% di un anno fa) e l’indirizzo Sportivo (1,4% quest’anno, 0,7% nel 2014). Trend positivo anche per le Scienze Umane con il 5,3% di iscritti, (contro il 4,9% nel 2014) e il Liceo europeo internazionale che passa da un 1,1% all’1,4%. Tra gli istituti tecnici ad ottenere il primato di iscrizioni l’informatica e le telecomunicazioni (con il 5,5% rispetto al 4,9% dello scorso anno), segue il settore della meccanica, meccanotronica e dell’ energia con il 3,7% . Tra i diversi indirizzi degli istituti professionali ad essere premiato dai ragazzi, rispetto agli scorsi anni, è invece quello dei servizi soci-sanitari con il 2,4%. Grande successo anche per le iscrizioni online ai CFP. Su 3147 domande arrivate in 83 CFP del Piemonte, 3111 sono state fatte tramite la procedura di iscrizione online alle segreterie. “Il trend positivo degli indirizzi tecnico-scientifici - ha dichiarato l’assessore regionale all’Istruzione, Lavoro e Formazione professionale Gianna Pentenero rappresenta non solo una scelta propedeutica all’entrata nel mondo del lavoro ma in molti casi anche una valida opzione in vista della prosecuzione degli studi all’Università. Promuovere l’istruzione tecnica, far convergere mondo della scuola e fabbisogni professionali delle imprese, portare nelle aule modelli didattici

moderni sono gli obiettivi che la scuola e l’istruzione superiore deve perseguire. Accanto alla formazione “tradizionale”, la scuola piemontese punta al rapporto col mondo del lavoro, saldando conoscenze teoriche e scientifiche ed esperienze pratiche. Una funzione indispensabile - prosegue Pentenero - se si pensa ai settori e alle professioni in crescita nella nostra regione: da quello dell’automazione industriale, all’elettrotecnica e al comparto energia, alle figure legate all’informatica e le nuove tecnologie, vale a dire gli Ict, ingegneri elettronici/elettrici dell’automazione. La scelta di adottare anche per la formazione professionale la procedura delle iscrizioni online, (come da accordo ministeriale) sembra aver avuto esito positivo, visto l’alto numero di domande inoltrate ai nostri CFP. Direi dunque che le scelte degli studenti sembrano andare nella direzione indicata dalle imprese”. “In questa fase in cui le scuole hanno ultimato le verifiche e lo smistamento delle domande di iscrizione presentate dalle famiglie - ha dichiarato il direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale Fabrizio Manca - risultano quasi 110.000 le iscrizioni

alle classi I della scuola primaria e secondaria di I e II grado, di cui il 97% effettuate esclusivamente in modalità on line. Inizieranno la classe I della scuola primaria oltre 37.500 alunni, di cui il 53% nella sola provincia di Torino. Per quanto riguarda il modello orario della secondaria di I grado, l’orientamento delle famiglie si rivolge principalmente alla tipologia di orario a 30 settimanali.Si confermano in parte le tendenze registrate nei giorni immediatamente successivi alla chiusura delle iscrizioni, monitorate costantemente dall’Ufficio Scolastico Regionale: crescono nel complesso i licei, dove la spinta è data dalle scienze umane; si mantiene costante l’andamento dei tecnici, con una leggera diminuzione sul settore economico, compensata dall’aumento di preferenze su ‘Informatica e telecomunicazioni’ e‘Meccanica, meccanotronica, energia’, indirizzi d’eccellenza delle scuole piemontesi. Calano le preferenze per i professionali, comunque in percentuale nettamente inferiore al dato nazionale, a conferma dell’alta qualità del sistema di istruzione tecnica e professionale del territorio”. ❚

Un piano per crematori e cimiteri Il Consiglio regionale ha approvato la delibera Il Consiglio regionale ha approvato in questi giorni la delibera che adotta il piano di coordinamento predisposto dalla Giunta per la realizzazione di nuovi cimiteri e crematori. L’obbligo di dotarsi di questo provvedimento, previsto da una norma nazionale del 2001 e dalla legge regionale n.15/2011, stabilisce che un nuovo crematorio debba effettuare almeno 1.200/1.300 cremazioni l’anno e avere un bacino di riferimento di almeno 5.000 decessi annui, equivalenti ad una popolazione di circa 500.000 abitanti, valore raggiungibile anche attraverso associazioni tra Comuni, Convenzioni e Unioni di Comuni. Si prevede inoltre una distanza minima da una struttura all’altra di 50 km, garantendo comunque la realizzazione di un impianto per ogni provincia e pià impianti per l’ambito della Città metropolitana. Possono comunque essere autorizzati gli impianti di cremazione per la cui realizzazione, prima dell’entrata in vigore del piano, siano stati avviati dai Comuni procedimenti da cui derivino obblighi vincolanti per gli stessi. Per i piccoli Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti sono state introdotte alcune semplificazioni riguardanti gli adempimenti. Essi sono, per esempio, tenuti alla revisione del piano cimiteriale solo ogni qualvolta si registrano variazioni rilevanti degli elementi presi in esame. Si stabilisce infine la necessità che i cimiteri di nuova costruzione o in fase di ampliamento o ristrutturazione siano dotati di una sala di commiato e si richiama la disciplina per l’istituzione dei cimiteri per animali d’affezione. Presentando la delibera l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, ha affermato che “si tratta di un documento equilibrato, che salvaguardia gli impianti esistenti, specie quelli in fase di avvio, contemperando la liberalizzazione e la necessità di regolamentare e che recepisce le raccomandazioni del Consiglio delle autonomie locali per i piccoli Comuni”. ❚

- C'è una progressiva sparizione di verde pubblico nella nostra città: alberi trionfanti ed opulenti vengono abbattuti senza che se ne capisca bene il perché, altri messi a dimora da poco si ammalano e devono essere tagliati. Ci chiediamo per un verso se gli abbattimenti sono preceduti da una attenta valutazione delle condizione generali dell'albero che deve essere sacrificato e se si pensi, in alternativa, ad una eventuale buona manutenzione prima del taglio, per un altro verso se è proprio indispensabile piantare tutte le volte bellissime (in futuro) ma fragili (nell'immediato) essenze esotiche, per esempio querce rosse americane anziché farnie nostrane nella rotonda a fine viale, liriodendron tulipifera davanti alla Quadronda ora attaccati o da parassiti o da altra patologia che li porterà in breve tutti a morte certa. Non potremmo ripiegare su quelle specie che da millenni “abitano” con noi questo territorio? Non si troverebbero forse maggiormente a loro agio nel nostro clima? Un acero campestre che ha anche una crescita discretamente rapida e, se ben mantenuto, un bel portamento è per forza peggio di tutto l'esoticume stentato e morente che “abbellisce” i nostri spazietti-quinte verdi? Da ultimo, se si taglia un albero è proprio impensabile pensare di sostituirlo? Il taglio del grande faggio in villa Bona proseguirà la progressiva desertificazione di quel giardino? I triangoli e i cerchi di terra in via Silvio Pellico alla Quadronda ed oltre resteranno per sempre solo più cestini abusivi per cartacce e rifiuti? Per altro è evidente che le mutate condizioni ambientali sottopongono a stress molto severi gli alberi che stanno nei nostri parchi. E’quindi bene che anche noi impariamo ad educare noi stessi: nei giorni ventosi, che poi da noi non sono così numerosi, evitiamo di frequentare i nostri giardini pubblici più alberati. - Torniamo ora al nostro percorso tra i rifiuti. Il riciclaggio l riciclaggio, mediante opportune piattaforme impiantistiche, permette di sottrarre rifiuti a discariche ed inceneritori e previene dunque lo spreco di materiali potenzialmente utili garantendo maggiore sostenibilità al ciclo di produzione/utilizzazione dei materiali, riduce il consumo di materie prime, l'utilizzo di energia e l'emissione di gas serra associati. Purtroppo non tutti i rifiuti differenziati vengono effettivamente riciclati. La qualità del materiale raccolto spesso è insufficiente per poter essere avviato ad un processo di recupero (es. troppe impurità, impedimenti tecnologici al riciclo). Il materiale rifiutato finisce in discarica o, nella maggior parte dei casi, in un inceneritore (è comunque, purtroppo, un buon combustibile), con tutte le evidenti ricadute in termini di impatto ambientale ed inquinamento. Questo aspetto è comunque un limite tecnico, un fattore di inefficienza del sistema, visto l'elevato impatto ambientale, e non può essere considerato una risorsa da ribattezzare entusiasticamente "recupero energetico" o "termovalorizzazione" per produzione di energia elettrica o termica (ad esempio in cementifici). Soprattutto oggi non può essere un obiettivo strategico e non deve più essere incoraggiato, né ancor meno incentivato. Purtroppo l'attuale legislazione arriva addirittura a definire questi rifiuti "fonti rinnovabili". Con l’espressione “rinnovabili e assimilate”, infatti, sono state finanziate per anni (dal 1992, CIP6) forme di energia che nulla hanno a che fare con la definizione di rinnovabili fornita dalla Direttiva 2001/77/CE. Un caso su tutti, gli inceneritori, costruiti in Italia non perché, come vogliono farci credere, sono la soluzione al problema dei rifiuti ma per il semplice fatto che costruirli e gestirli rappresenta un grosso affare per pochi, pagato dai contribuenti. Nel 2004 la Commissione Europea apre a tal proposito ben due procedure di infrazione contro l’Italia, giudicando inammissibile il finanziamento pubblico per l’incenerimento come fonte di energia rinnovabile. Trovate Legambiente Il Platano anche su: Web: http://legambienteilplatano.altervista.org Facebook: www.facebook.it/ilplatanolegambiente Twitter: www.twitter.com/legambienteccv Instagram: www.instagram.com/legambienteplatano

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“da Carignano - Ieri, Oggi, Domani”

Cronache dallo sport LOTTA

LOTTA

Tre argenti per i carignanesi alla prima prova di Coppa Italia

Bruno Gili in bronzo anche nella greco romana

Quest'anno due della tre prove di Coppa Italia sono state anticipate a inizio anno. La prima era in programma a Molfetta dove non è mancata, anche se in numero ridotto, la presenza dei lottatori carignanesi della Polisportiva, tre e tutti sul podio con la medaglia d'argento al collo. Tra gli under18, nella cat. kg 76, Coman Vlad si è fatto onore ma nulla ha potuto in finale contro il savonese Giordanella. Diverso il discorso per Matteo Signore e Fabio

Macrì i quali hanno sfiorato il successo con due match di finale avvincenti. Matteo nei kg 66 ha visto sfumare la vittoria contro il giovane e bravo barese Fiore per essere stato troppo precipitoso in un paio di occasioni nelle quali il match avrebbe potuto prendere un' altra piega. Anche per Fabio nei kg 85 resta il rammarico per una finale che avrebbe potuto finire con esito diverso, avendo dimostrato, il nostro campione d'Italia, fin dalle prime battute

di poter superare il poliziotto Fasugba. In vantaggio di ben 4 punti già nel primo minuto di gara, Fabio non è riuscito a controllare l'avversario che con esperienza ha rosicchiato punto su punto per poi andare a vincere di misura. “Per i nostri ragazzi commenta il responsabile del settore Vittorio Benso resta comunque la soddisfazione di un bel risultato e la consapevolezza di essere competitivi in prospettiva di una stagione agonistica assai impegnativa, che proseguirà con la seconda prova di Coppa in programma a Faenza, con i campionati italiani di categoria, per finire con gli Assoluti di Torino a dicembre. Nella foto: i medagliati di Molfetta Vlad, Signore e Macrì. ◆

Ai Campionati italiani cadetti di lotta greco romana Bruno Gili ha confermato il bel momento di crescita replicando la medaglia di bronzo della categoria kg 50, che a fine gennaio aveva già fatto sua nello stile libero. La categoria ha visto al via un agguerrito gruppo di atleti in grado di salire sul podio, per questo il ragazzo carignanese ha dovuto dare il meglio di sé per aggiudicarsi un bronzo che vale tanto. Purtroppo la finale gli è stata negata dal faentino Macarie al termine di un intenso match di semifinale. Anche la finale per il 3° posto è stata tiratissima, ma questa volta Bruno ha ribattuto colpo su colpo agli attacchi dell'avversario Amato, di Termini Imerese, strappandogli il bronzo negli ultimi secondi del match. Tutti tra i primi dieci i carignanesi in gara. Alessandro Canavoso ha migliorato la prestazione della libera ma ha dovuto fermarsi ai piedi del podio degli 85 kg. Confortante in prospettiva futura il settimo posto dell'esordiente Vlad Coman nei kg 76 e 10° posto per Markus Bretz, altro esordiente tra i cadetti. Positivo per la Polisportiva anche il 10° posto a squadre, che non era scontato dopo la partenza del talentuoso nonese Giovanni Freni, andato a indossare i colori del CUS Torino e che, come lo scorso anno, è riuscito a vincere l'oro nei due stili dei 54 kg. ◆

GINNASTICA RITMICA La Polisportiva Carignano vola all’Interregionale Con tenacia, grinta e grande passione, le ginnaste della Polisportiva Carignano continuano a risalire gradini sempre più importanti nel mondo “che conta” della ginnastica ritmica. Alla prima esperienza societaria al Campionato di Categoria della FGI, le ginnaste Carola Giacobina e Roberta Rus, molto intimorite al primo attrezzo hanno saputo reagire con temperamento e alla fine di una lunghissima giornata di gara, entrambe hanno conquistato il diritto all’interregionale che si svolgerà a Biella il 14-15 marzo. Grande risultato anche nella prima prova del Campionato di Serie C con Elisa Sabau, Roberta Rus, Jennifer Compagno e Carola Giacobina, in attesa della seconda prova che dovrebbe coronare il sogno di arrivare all’Interregionale anche in questa specialità. Un altro motivo di orgoglio ar-

riva dal gruppo delle piccolissime del Preagonismo che migliorano ogni giorno, regalando grandissime soddisfazioni alle loro tecniche Alice Alberto e Carlotta Camilla Macario. Tre ginnaste di questo gruppo hanno partecipato alla Valutazione Giovani Top della FGi, competizione che vede schierate le piccole promesse delle più importanti Società piemontesi: risultato eccezionale per Virginia Cuttini classe 2008 (castagnolese) alla sua prima esperienza si è aggiudicata il bronzo, salendo sul terzo gradino del podio; bravissime anche Alessia Munteanu e Giorgia Ferroni classe 2007, rispettivamente in settima e nona posizione con punteggi di 10.30 e 10.10, decisamente in risalita, in una categoria molto numerosa e agguerrita. Nel frattempo continua la selezione delle ginnaste che parteci-

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peranno al Campionato di Serie D, che vedrà impegnate ben tre squadre. Le atlete in corsa per la convocazione nella squadra Open 1 sono Gloria Demarie, Vittoria Pochettino, Sabrina Patrucco, Letizia Mengozzi; nella squadra Open 2 Martina Vanzo, Giada Bussano, Eleonora Papa, Carlotta Calavita, Sofia Boglio; nella squadra Allieve Giulia Soponariu, Silvia Cometto, Giulia, Genero, Silvia D’Aandrea, Sofia Dessi. In bocca al lupo anche a loro e alla loro tecnica Ludmila Ryazhnova. La Polisportiva Carignano sarà presente a Torino in piazza Castello domenica 22 marzo, in occasione di Torino 2015 Capitale Europea dello Sport – Corritalia, dove si esibirà con le sue agoniste. Lo staff ringrazia di cuore le ginnaste e le loro famiglie per la fiducia che ogni giorno ripongono nella Società, il buon lavoro svolto è dimostrato dal fatto che ogni settimana nuove bambine decidano di iscriversi ai corsi base e baby-gym, incrementando così il lunghissimo elenco di iscritte che quest’anno ha raggiunto dimensioni notevoli. E con il motto “Non smettere mai di sognare, solo chi sogna può volare” le farfalle della Polisportiva augurano una bellissima primavera a tutti i lettori. ◆


14 Marzo 2015

“da Carignano - Ieri, Oggi, Domani”

Pagine di storia Nel Piemonte occidentale, quello più propriamente “ai piedi dei monti”, ci sono dei veri gioielli d’arte. Uno di questi è indubbiamente l’abbazia della Novalesa sulla “via delle Gallie”, proprio sotto il colle del Moncenisio. I monaci che abitano l’abbazia portano avanti dei laboratori di restauro di libri e stampe e custodiscono un ricco e interes-

a cura di Gervasio Cambiano

sante museo archeologico. Per illustrare e diffondere la conoscenza di queste due attività sono stati pubblicati per la collana “Fragmenta Novaliciensia” due agili e molto illustrati volumetti. Il primo, a cura di Sofia Uggè, tratta del Museo archeologico partendo però dalla affascinante storia millenaria dell’abbazia; descrive poi (filologicamente) la serie di scavi che da decenni interessano il complesso degli edifici ed infine il vero e proprio Museo. Il secondo volumetto, curato da Flavio Marzo in collaborazione con Valerio Capra e Daniele Mazzucco, tratta con competenza ma in

A cura di Franco Benedetto

Lo dicono le pedine: anche se siamo di legno, chi vuol trattare con noi, deve aguzzare l’ingegno.

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forma facilmente comprensibile anche ai non esperti, del restauro del libro, partendo dagli inizi della scrittura, e più in generale della stampa. Un curioso capitolo dedicato alle atologie del libro tratta delle “malattie” del materiale cartaceo. Fotografie, mappe, schizzi e diagrammi completano i volumi.

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Da qualche tempo, la caffetteria “I Portic” in via Vittorio Veneto 11 ha inserito nel suo paniere di dolci gli assabesi. Un nome che dice poco a molti, ma che sa di esotico. Ed effettivamente è un dolce dimenticato, che risale al 1884, e che Laura Barzi ha imparato a produrre dopo vari tentativi andati a vuoto, per imparare a dosare bene i due ingredienti fondamentali, e quindi per evitare di sopraffare uno a discapito dell’altro. Oggi si torna a parlare di Esposizione Internazionale, un modo come un altro di promuovere le eccellenze di un Paese, muovendo capitali non sempre in modo lecito. Ma la cosa non è certo nuova, soprattutto all’Italia, dove addirittura si condannava all’ignominia chi era riuscito a realizzare, tra fine ‘800 e inizio ‘900, molte Esposizioni senza sprecare nulla, anzi con attivi impressionanti, ma forse con il cruccio di non esser riusciti a corrompere nessuno. Lasciamo da parte queste divagazioni e torniamo ai nostri assabesi, che son parenti stretti di altre delizie che videro la luce a Torino, sulle rive del Po, nel 1884, in occasione dell’Esposizione Generale Italiana. L’esistenza dei biscotti è attestata dalla pubblicità sui giornali nei primi mesi del 1885, qualche mese dopo la chiusura della Esposizione, che diede prestigiosi riconoscimenti al krumiro di Casale. I nostri biscotti assabesi nacquero per ricordare il nome degli ospiti africani, provenienti dal porto di Assab in Eritrea, che furono una delle maggiori attrazioni a Torino. Fu ricostruito un vero e proprio villaggio sulle rive del Po, con tanto di capanne e recinto, dove uomini, donne e bambini svolgevano le loro attività quotidiana, sotto l’occhio attento degli uomini bianchi, che apprezzarono le mammelle bene in vista, e delle donne torinesi, che ebbero parole di lode per le doti fisiche dei maschi assabesi. L’esposizione etnica ha radici lontane; in un’epoca senza televisione, internet, smartphone, l’esporre oggetti o addirittura abitanti di Paesi lontani, svolgeva un grande effetto didattico ed educativo, oltre a mettere paletti chiari tra la cultura tribale degli abitanti delle colonie e quella colta degli europei. L’esposizione torinese aveva anche il compito di celebrare la politica umbertina di conquista delle colonie: Il 15 novembre 1869, Giuseppe Sapeto aveva acquistato dai sultani fratelli Ibrahim e Hassan ben Ahmad il porto di Assab e il suo territorio (lungo circa 6 km, tra il monte Ganga e il capo Lumah) per seimila talleri di Maria Teresa, da versare entro 100 giorni. Per ragioni politiche venne scelto di far apparire la Società di navigazione Rubattino come acquirente e non il governo italiano. Il giorno 11 marzo 1870 venne definitivamente concluso l'affare e il 13 marzo furono acquistate (o prese in gestione) da Berehan Dini, sultano di Raheita, anche due isole vicine (Omm el Bahar e Ras el-Raml). Solo nel 1882 Assab passò ufficialmente all'Italia.

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50° Campionato Italiano 21 22 23 24 di Dama 25 26 27 28 Si sono svolti nella splendida 29 30 31 32 cornice del Nicotel Hotel Sport & Wellness Gargano i Campionati Italiani Individuali di dama internazionale. A dominare su tutti il savonese Roberto Tovagliaro, affiancato sul podio da Luca Salvato e Daniele Bertè.

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A Torino, tre uomini, una donna e due bambini di etnia afar e di religione musulmana sostarono per lunghi mesi in un villaggio appositamente realizzato vicino al Borgo Medioevale del Valentino. Furono presentati come principi di sangue reale, mentre pare che in realtà fossero dei poveracci. Ci furono tentativi di palpeggiamenti, che generarono reazioni rabbiose nei maschi, mentre molti torinesi offrivano dolciumi, soldini e sigarette, quasi fossero personaggi di uno zoo umano. I sei afar lasciarono anche una lunga scia di polemiche, perché una delle donne tornò in Africa in evidente stato di gravidanza: e vi fu chi ipotizzò un gemellaggio italo-africano persin troppo stretto. Antesignani dei Leghisti, qualche giornalista e uomo politico si azzardò a ritenere gli ospiti nient’altro che degli “oran-outang”. Ma nel complesso non ci furono problemi di ordine pubblico. Qualche anno dopo, nella battaglia di Adua del 1 marzo 1896, forse i soldati italiani si ritrovarono contro qualche parente di quelle persone ospitate a Torino. Ma questa è un’altra storia. Per il momento, limitiamoci ad assaporare gli assabesi oppure le prestigiose liquirizie “Testa di Moro” o “morette” della Ditta Amarelli. La storia, si sa, passa anche attraverso la buona tavola.

Marzo 2015

“da Carignano - Ieri, Oggi, Domani”

Lettere al giornale L’arredo urbano di piazza Liberazione L’intervento inserito nel Piano di Qualificazione Urbano (P.Q.U.) che ha portato al livellamento di piazza Liberazione verso via Umberto l (più bassa) con una graduale inclinazione e pavimentazione in cubetti di porfido, riutilizzando in parte quelli che già c’erano, anche nelle vie adiacenti, prevedeva un costo di Euro 700.000, (poi soggetto ad un consistente ribasso d’asta), finanziato in parte da un contributo della Regione Piemonte e per il resto (Euro 356.000) da un mutuo acceso dal Comune di Carignano, con scadenza nel 2041. Si è poi provveduto all’arredo urbano, su proposte dei progettisti: panchine (n.4), sedie (n.6), totem-reggicartelli (n.14), posizionati anche nelle

vie di accesso alla piazza citata, per segnalare l’inizio e la fine della zona pedonale, cestini (n.6) e portabiciclette (n.2). La relativa spesa risulta di Euro 30.091.= iva compresa. Nel maggio 2013 una lettera pubblicata su questo mensile sollevava alcune obiezioni sulla struttura delle panchine, in cemento con spigoli vivi (pericolosi in caso di cadute specie per bambini ed anziani) e senza schienale, scomode per i concittadini “over...” (e sono tanti!). Quello che nessuno aveva previsto era che, a distanza di così poco tempo, queste panchine risultassero tanto mal ridotte: sbeccate, rovinate, come se fossero state prese a martellate e quello doveva essere il salotto della nostra città “medioevale e barocca”. Il costo era giustificato dal “design”: una nota in contrasto (e a Carignano non è la prima) è indice di apertura... A suo tempo il dottor Gattino, mio predecessore in consiglio comunale, aveva presentato un’interrogazione per conoscere i “criteri estetici ed architettonici che erano stati adottati per la scelta di tali arredi” e la risposta dell’Assessore di competenza era stata “difficile trovare altre soluzioni che costassero Henri Matisse meno e avessero la “I pesci rossi” stessa efficacia d’uso” ... 1911 “la scelta era di avere olio su tela delle panchine pesanti Mosca, The State “A. S. che non fossero spostaPushkin” Museum of Fine Arts bili” (infatti! inevitabili Nella mostra “Matisse. comunque gli spostaArabesque”. Roma, menti con mezzi comuScuderie del Quirinale nali in occasione delle ...le (5 marzo - 21 giugno 2015) manifestazioni) scelte V. pag.12 di questo giornale. “poltroncine”

IN COPERTINA

perché con lo schienale in ferro “non si può sedere sopra”... “possono piacere o non piacere.. è una cosa relativa”... “bisognava lasciarla (la piazza) libera per il mercato”... Anche sui pannelli con lo stemma di Carignano “incollati” sulla base dei totem, un’osservazione: troppo spesso sono “staccati” col rischio che, prima o poi, qualcuno scompaia. E’ tutto opinabile ma com’è possibile che si sia verificato tanto disastro? E ora? Non è certamente una bella presentazione per Carignano! Ci sono rimedi? Marilena Cavallero Consigliere comunale Carignano per la Lega Nord

Croce Rossa Carignano 24 ore al giorno tutti i giorni dell’anno E sono ottomilasettecentosessanta ore all’anno (che negli anni bisestili sono ventiquattro in più) tante sono le ore di apertura dei locali della Croce Rossa Italiana di Carignano, cioè sempre, senza interruzione di festività o ferie. E’ come un calendario dove tutte le caselle (giorni) sono riempite di nomi (i volontari) che a turno si alternano, a squadre di tre persone, pronte ad intervenire sulle chiamate della centrale del 118 a Carignano, Moncalieri, Nichelino, Torino sud, ed altri Comuni a noi vicini. Ma ci sono anche i volontari che svolgono, su prenotazione, trasporto di malati per visite o cure ambulatoriali e ospedaliere. Periodicamente, in orario serale o festivo, una squadra di giovani volontari svolge servizio di urgenza 118 in centro città a Torino, per cui può capitare di notare una ambulanza del Comitato Locale di Carignano stazionare in piazza Vittorio pronta ad intervenire. Chi telefona, chi suona il campanello del civico 42 di Via

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La redazione di “Da Carignano - Ieri Oggi Domani” si trova in corso Cesare Battisti 60, sotto il viale. Per foto, lettere o altro materiale da consegnare rivolgersi a “Butterfly” (piazza Carlo Alberto 26, Carignano) o alla tipografia Nuova Grafica Carignanese (via Salotto 15, Carignano) oppure inviare a dacarignano@hotmail.com. Braida, trova sempre qualcuno a rispondere. E’ un microcosmo di persone, maschi e femmine, studenti e lavoratori, pensionati e casalinghe che danno la loro disponibilità a svolgere un servizio a favore della comunità. Un via vai continuo di chi prende la consegne di inizio turno, chi chiede istruzioni per le modalità dei trasporti da effettuare, chi si occupa delle manutenzione dei mezzi, chi organizza i Corsi di Formazione e aggiornamento (indispensabili in un mondo che si evolve continuamente) o semplicemente chi concorda con il “Centralino” i turni da coprire. Questa è l’attività visibile, ma altrettanto impegnativo è ciò che riguarda la parte contabile amministrativa alla quale occorre adeguarsi secondo le disposizione che giungono dalla sede Nazionale. Alcuni volontari hanno quindi l’onere di provvedere alle fatturazioni e tenuta della contabilità. La sede di Croce Rossa di Carignano è come un cuore pulsante, non si ferma mai, anche di notte una luce è sempre accesa, qualcuno è sempre disponibile, qualcuno è sempre pronto a partire per

il target indicato dalla chiamata della centrale del 118. Certo non è sempre un compito leggero, a volte le situazioni di intervento non sono facili, ma il volontario è preparato per affrontarle con serenità secondo i protocolli operativi acquisiti, e la soddisfazione che si prova nel portare aiuto e soccorso a chi si trova nel bisogno ripaga in larga misura di tutti i sacrifici. Da un po’ di tempo però, nonostante l’impegno di tutti i volontari, si stanno manifestando alcuni problemi nel mantenere la continuità dei turni di servizio, alcuni volontari hanno raggiunto limiti di età avanzata, altri purtroppo hanno prematuramente lasciato questa vita e l’esiguo numero di adesioni ai corsi di formazione fanno temere un futuro di difficoltà. L’auspicio è che l’attività di Croce Rossa, rivolta unicamente al sostegno di chi si trova temporaneamente in difficoltà, non abbia a scomparire per mancanza di nuovi Volontari, Carignano verrebbe così a perdere un servizio da tutti riconosciuto prezioso per la nostra Comunità. pl.b.

Volete sostenere il giornale sottoscrivendo un abbonamento annuale? Il giornale sarà inviato all’indirizzo che voi indicherete. Costo di 11 numeri: 35 euro per spese di spedizione fuori Carignano, 20 euro per il recapito a Carignano. Rivolgersi alla Tipografia: Nuova Grafica Carignanese - via Salotto 15 - tel. 011.96.97.872.

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VIRLE PIEMONTE - Cascina Miglia e Gorre: Casa indipendente elevata su 2 livelli composta al piano terra da cucina con isola, scala a vista, ampio soggiorno con caminetto, ripostiglio, cantina, box auto doppio; al primo piano si trovano 3 camere da letto in parquet, disimpegno, doppi servizi, cabina armadio, balcone e ampio terrazzo coperto. La proprietà è completa di un ampio cortile privato con tettoia in muratura e dall'orto adiacente. Soluzione ideale per chi cerca tranquillità e riserbo. Euro 179.000,00 CARIGNANO - Corso Cesare Battisti: In zona comoda ai servizi, appartamento al secondo piano composto da ingresso su disimpegno, cucina abitabile con terrazzino, soggiorno, due camere da letto, bagno, ripostiglio; completano la proprietà il box auto e la cantina. Euro 155.000,00 ACE in fase di certificazione OSASIO - In zona residenziale vendesi appartamento di recente costruzione sito al piano secondo composto da ingresso living su soggiorno, cucinino, disimpegno, due camere, bagno, due balconi, scala interna che collega al piano superiore composto da ampio locale sottotetto (50mq. circa). Al piano seminterrato locale cantina e ampio box auto. In buone condizioni pari al nuovo, termoautonomo, con basse spese di gestione. Euro 130.000,00 APE IN FASE DI CERTIFICAZIONE CARIGNANO - Via Paolo Gaidano: In zona comoda ai servizi appartamento sito al primo ed ultimo piano di una bifamiliare, composto da ingresso su soggiorno, cucinino, 3 camere da letto, bagno, completano la proprietà l’orto privato, la cantina e il box auto. Euro 190.000,00 ACE in fase di certificazione VIRLE PIEMONTE - Via Solferino: Casa indipendente disposta su due livelli composta al piano terra da ingresso su ampio soggiorno, cucina abitabile, bagno, scala interna che porta al piano primo composto da due camere da letto dalle quali si può accedere al balcone e al terrazzo, disimpegno e servizi. Completano la proprietà il giardino privato e la cantina/lavanderia. Interamente ristrutturata nel 2008, in ottime condizioni. Euro 179.000,00 CARIGNANO - Via A. Diaz: In zona residenziale villetta a schiera composta da ingresso su soggiorno con scala a vista, cucina, bagno, giardino privato e box auto fuori terra; al primo piano 3 camere da letto, bagno; ampio sottotetto; al piano interrato tavernetta, cantina, lavanderia. Completano la proprietà antifurto, aria condizionata. Euro 280.000,00 (ace in attesa di certificazione).

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DOVE TROVARLE. A Carignano: Cossolo, via Salotto 6 (tel. 011.9697160); Pozzati, piazza Carlo Alberto 1 (tel. 011.9697164). A Carmagnola: Amedei, via XX Settembre 1 (tel. 011.9723196); Appendino, via Valobra 149 (tel. 011.9723195); Comunale, via Ronco 49 (tel. 011.9770941); Don Bosco, via Chieri 2/A (tel. 011.9716668); Ferrari, via Fratelli Vercelli 1 (tel. 011.9715017); Salsasio, via Pascoli 8 (tel. 011.9771267); San Bernardo, via del Porto 171/a (tel. 011.9712300). A Castagnole: piazza Vittorio Emanuele 14 (tel. 011.986673). A Lombriasco: via San Giovanni 5 (tel. 011.9790330). A Moncalieri: Borgo Navile, via C.Colombo 2 (tel. 011.642578); Castelvecchio, str.Genova 192 (tel. 011.6471233); Ceriana, str. Carignano 13 (tel. 011.642143); De Grazia, str. Stupinigi 14 (tel. 011.6056355); Magnani, str. Genova 14 (tel. 011.642425); Maldini, P.za Vittorio E II (tel. 011.642529); Parizia, via Tenivelli 3/a (tel. 011.642722); Premi, str. Carignano 72 (tel. 011.646621); S.Maria, C.so Roma 24 (tel. 011.645589); S.Matteo, C.so Roma 73 (tel. 011.6067769); S.Monica, Str. Torino 71 (tel. 011.6610416); S.Pietro, via Sestriere 32 (tel. 011.6069830); Superga, C.so Roma 45/6 (tel. 011.6051684); Tosi, str. Genova 264 (tel. 011.6810281). A Nichelino: Comunale 1, via Moncenisio 38 (tel. 011.6809814); Comunale 2, P.za A.Moro 50 (tel. 011.6272448); Crocera, via Martiri 2 (tel. 011.6273092); Dallocchio, via Torino 137 (tel. 011.6809061); Debouchè, l. delle Alpi 16 (tel. 011.6890416); Della Stazione, via Torino 224 (tel. 011.621964); Erbetta, via Torino 106 (tel. 011.623829); Largo Giusti, L.Giusti 56 (tel. 011.6279560); Sangone cnc, via Torino 20 (tel. 011.6064866); Sant'Edoardo, via Buonarroti 1/c (tel. 011.6051471). A Osasio: via Torino 41 (tel. 011.9793303). A Pancalieri: via Principe Amedeo 22 (tel. 011.9734441). A Piobesi: corso Italia 13 (tel. 011.9657012). A Racconigi: Barberis, via Stefano Tempia 6; Maritano snc, via Francesco Morosini 12 (tel. 0172.85361); Quaglia, via Angelo Spada 20 (tel. 0172.85048). A Villastellone: piazza Libertà 26 (tel. 011.9696063). Orari di apertura: 8.30-12.30; 15.15-19.15. Mensile indipendente di informazione, attualità e cultura. Distribuito gratuitamente a Carignano, frazioni e dintorni. Reg. Tribunale di Torino n. 5537 del 7.8.2001

Direttore responsabile Cristina Cavaglià Direttore editoriale Massimo Bessone Collaborano Daniele Bosio, Luca Bruno, Gervasio Cambiano, Carlo Cavaglià, Marilena Cavallero, Roberto Dal Prete, Stefania Falcone, Matteo Grassedonio, Giuseppe Manescotto, Claudio Montemarano, Angela Pastore, Cristina Pejretti, Massimo Pejretti, Massimo Peretto, Daniela Previale, Daniela Tontini, Bruno Valinotti, Flavio Viotto Proprietà UCAP, Unione Commercianti Artigiani Professionisti di Carignano; via Frichieri 13, Carignano Grafica, impaginazione e stampa Nuova Grafica Carignanese di Scifo Loris s.a.s., via Salotto 15, Carignano Redazione: corso Cesare Battisti 60, Carignano

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Nuova legge sulla semplificazione amministrativa

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Parrocchia Carignano I ragazzi mettono in scena un musical

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Carignan d’Antan

Domenica 29 marzo torna il mercatino nel centro storico

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Istituto “Norberto Bobbio” Cene d’autore al ristorante dell’Alberghiero

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