Cronache sanitarie n°38

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana AGOSTO-SETTEMBRE 2017 Anno VI NUMERO 38 Periodico Bimestrale di informazione sanitaria gratuito

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INSIEME A FIANCO DEI NOSTRI GIOVANI

n questo numero quattro pagine in più grazie agli sponsor che ci danno fiducia. Il successo della Festa degli autisti volontari tenutasi a Bondeno di Gonzaga, in occasione del sesto anno di vita, che ha riunito sette comuni

(dove il nostro periodico è maggiormente distribuito) ci ha spinto a ristampare il libretto “Autisti del Cuore” con le fotografie della festa.

Per info 346.0905483. In questo numero la foto e la scheda dei fondatori del periodico che

hanno creduto in una sfida e, dopo sei anni di informazione sanitaria, li presentiamo ai nostri lettori. Ampio servizio a pag. 22-23.

Ricordiamo ai lettori che siamo su face-book e sul sito www.cronachesanitarie.it

IL FUTURO SI COSTRUISCE CON CHI STA ANCORA STUDIANDO, CON CHI OGGI INIZIA A CERCARE UN LAVORO, CON CHI VUOLE SENTIRSI PROTAGONISTA.

Per questo le realtà dei comuni di Gonzaga, Moglia, Motteggiana, Pegognaga, San Benedetto Po e Suzzara, col sostegno di Fondazione CARIPLO, hanno scelto di mettere in campo fino al 2020 un impegno economico senza precedenti per investire sui cittadini dagli 11 ai 25 anni. Ampio servizio a pag. 14-15

PROPOSTE DI VIAGGIO 17 Settembre: il Lago d’Orta. Visita al Sacro Monte, navigazione per l’isola di San Giulio, pranzo in ristorante, visita alla Basilica e al borgo.

Dal 20 al 24 Settembre: Tour della Slovenia e Croazia - visite guidate alle grotte di Postumia, Lubiana con navigazione, Zagabria, visita e degustazione in cantina tipica nella valle dei vigneti, i laghi di Plitvice, la costa dell’Istria.

Pensione completa.

Dal 7 al 9 Ottobre: in collaborazione con Avis Podisti Suzzara – Il lago di Costanza, un viaggio tra Svizzera, Germania e Austria e tocco finale: lo Stato del Lichtenstein!

Dal 18 al 25 Novembre: vacanza a Santo Domingo! Il sole, il mare, il ritmo caraibico di questa splendida ed esuberante isola. Trasferimenti per l’aeroporto inclusi.

Informazioni dettagliate in agenzia.

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana

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Cronache Sanitarie Fatti e Persone della SanitĂ Mantovana

Spazio ai lettori P

SUZZARA: UN GRAZIE A CHI MI HA OPERATA E BEN CURATA

er diversi anni ho sofferto dolori alla gamba e con le cure non guarivo. Poi ho deciso di farmi operare e grazie agli ortopedico Dr. Filippo Lanci e Dr. Antonio Laganà ho risolto bene il mio problema. Ora cammino e non ho dolore. Un grazie all’anestesista dott. ssa Agnese Venuta e all’infermiera

Daniela Modena che mi ha preparata per l’intervento. Ringrazio tutta l’equipe della sala operatoria, il reparto di ortopedia e il direttore della Riabilitazione Dott. Lucio Posteraro per l’assistenza, l’accoglienza, l’ordine e il comfort. Un grazie ed infine al mio medico curante Dott. Gabriele Cillis.

Ermanna Bigi

SUOR CATALDA RINGRAZIA DI CUORE L’OSPEDALE DI SUZZARA E GONZAGA

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seguito di una caduta accidentale mi sono fratturata il femore e sono stata trasportata d’urgenza all’Ospedale di Suzzara per essere ricoverata nel reparto di ortopedia. Sono stata addormentata dall’anestesista Dott.ssa Anna Rosa Zanoni e sottoposta ad un intervento chirurgico eseguito dal Dott. Loreto. Devo dire che nel reparto di ortopedia ho trovato del personale preparato, operatori gentili e solleciti. Poi sono stata trasferita nel reparto di riabilitazione e qui ho conosciuto dei medici preparati e dei fisiatri professionali. E’ stata una bella esperienza dove sono stata aiutata a superare i giorni

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oncologici terminali, garantito dal personale di Oncologia e cure palliative dell’Ospedale di Suzzara, che è stato vicino alla mia famiglia nella fase terminale della malattia di mia madre. Grazie alle cure di queste operatrici, preparate professionalmente, anche dal punto di vista psicologico, e seriamente motivate per il difficile compito: il trapasso è avvenuto in un contesto sereno, nella nostra casa, senza sofferenza. Il che è motivo di consolazione per chi resta.

Gilberto Zacchè

PEGOGNAGA RINGRAZIAMENTO AL DOTT. CARLO MESSORA

n pensiero per un uomo speciale. Sottolineo uomo, perché sto parlando del Dottor Carlo Messora, direttore del pronto soccorso dell’ospedale di Pieve di Coriano, grande professionista, ma soprattutto grande uomo.

Nel suo lavoro è impeccabile, instancabile, diagnosta curioso, mai soddisfatto, sempre alla ricerca della sfumatura che può migliorare la condizione fisica dei pazienti. Poi, però, spicca il talento che fa la differenza.

Oltre a non fermarsi alle apparenze, prende in mano

le situazioni più complesse col sorriso sulle labbra.

Non trasmette mai paura o preoccupazione, non abbandona mai chi si rivolge a lui, sempre in modo gentile, gioviale, avvolgente. La sua umanità lo rende speciale. Non fa distinzioni, tratta tutti allo stesso modo. È giusto parlare di persone come il Dottor Messora, è giusto che la gente lo conosca, è giusto che il suo lavoro venga elogiato. Un vero onore per noi averlo come amico.

Leda, Monica e Giorgio

RINGRAZIO DIO

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opo l’operazione di asportazione della prostata ringrazio Dio di aver trovato il dott.

Alessandro Samuelli con cui mi sono trovato

Cronache Sanitarie

molto bene umanamente e per aver capito le mie problematiche esistenziali.

Attilio Pignata Via C. Ravera, 9 Suzzara Cel. 346-0905483

VICE DIRETTORE Paolo Lavagnini

DIRETTORE SCIENTIFICO Prof. Piero Zanini

Il periodico è possibile trovarlo anche: Suzzara: Ospedale Nuovo Montecchi, Farmacia Dell’Ospedale, Farmacia San Biagio, Medigroup, Arredoluce Corradini, Calzature Maretti, Nuovo Panificio Fila, Centro Sociale Città di Suzzara.

Motteggiana: Farmacia Carità San Benedetto Po: Farmacia Polirone, Cartoleria Bernardelli Agnese, Poliambulatorio Medico Pegognaga: Farmacia Mori, Palestra Benessere, Farmacia Polesine Gonzaga: Farmacia Dott. Conti, Parafarmacia “Una Melalgiorno”, Fondazione Ospedale Civile, Medigo Centro Medico, Farmacia Bondeno, Farmacia Palidano Moglia: Farmacia Berni, Farmacia Bondanello Reggiolo-Pegognaga: Centro Medico Polispecialistico Codisotto Luzzara: Bar Alexander Mantova: Hall Ospedale Poma, Centro Polispecialistico Armonia Borgoforte: Farmacia Dott. Mondini Quistello: Farmacia Terziotti, Croce Bianca di Quistello Roncoferraro: Farmacia Frignani

Raffaele Bertolini

RESPONSABILE SANITARIO Dott. G.Luca Occelli

Fatti e Persone della Sanità Mantovana

Bimestrale gratuito Iscritto al Tribunale di Milano in data 8-4-2011 n° 190 DIRETTORE RESPONSABILE

Dove Trovare

Cronache Sanitarie

GRAZIE ALLO STAFF DI ONCOLOGIA E CURE PALLIATIVE

i sono momenti, nella vita delle famiglie, in cui, al dispiacere per la prospettiva della perdita imminente di una persona cara, si sommano oggettive difficoltà a gestire situazioni nuove e complesse che richiedono competenze specialistiche. In questi casi estremi, rappresenta un grande sollievo la possibilità di avvalersi della collaborazione di personale qualificato messo a disposizione dalle strutture sanitarie. Un sentito ringraziamento va, quindi, al Servizio di assistenza domiciliare integrato a favore di pazienti

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difficili e devo dire che questo è stato possibile per il clima sereno e amichevole che c’era. Sono bravissime anche le infermiere della riabilitazione e in palestra il personale tratta le persone con umanità. Da Suzzara sono stata poi trasferita all’Ospedale di Gonzaga dove, grazie ad una palestra attrezzata e personale molto disponibile, ho terminato il mio percorso in un ambiente bellissimo, dovo ho trovato rapporti umani autentici, ordine e una grande disponibilità da parte degli operatori: voglio ringraziare il direttore sanitario Dott. Pedrazzoli perché per me è stato più un padre che un medico.

REDAZIONE

Suzzara: Prof. Piero Zanini, Dott.ssa Anna Bonini, Dott. Roberto Messori, Mauro Pinotti, Rosanna Rossi, Prof. Renzo Gualtieri, Dott. Gianluca Occelli, Gilberto Zacchè, Dott.ssa Fiorenza Davolio, Gabriella Bigi e Dott.ssa Erika Mazza.

Gonzaga: Carla Ferrari, Vanni Bosi e Marco Barbieri.

Moglia: Gianni Bellesia, Valentina Amadori.

Pegognaga: Bruno Mazzacani San Benedetto Po: Dott. Roberto Lasagna Quistello: Alfio Maestrelli

COLLABORATORi Renzo Gazzoli Dino Barbi Cav. Carlo Gasparini

EDITORE

Attilio Pignata info@cronachesanitarie.it

GRAFICA

UKI Design - Suzzara Cel 328-8299789 www.ukiweb.it info@ukiweb.it

STAMPA

Stamperia s.c.r.l. Parma Via Mantova, 79

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana

Il periodico viene distribuito negli ambienti sanitari pubblici e privati: nelle farmacie, parafarmacie, negli ambulatori dei medici di famiglia e specialisti di tutti i comuni del distretto, Case di Riposo (R.S.A.) di tutto il territorio, al CUP dell’Ospedale di Suzzara, nelle Istituzioni Socio-Sanitarie (A.S.L.) Laboratori Analisi privati e accreditati.

Scrivete alla redazione: attilio.pignata@tin.it FINITO DI STAMPARE IL 01/08/2017

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L’ASSISTENTE SANITARIO BRIONI CLAUDIO IN PENSIONE DOPO 40 ANNI DI SERVIZIO

el 1976 consegue il diploma di Infermiere generico alla Scuola infermieri/e dell’Ospedale di Suzzara ed inizia a lavorare presso il reparto di chirurgia uomini. Nel 1980 frequenta la scuola per infermieri professionali alla Croce Rossa di Mantova. Nel 1985 consegue il diploma di Assistente Sanitario all’Università di Brescia e nel 1992 si laurea in Sociologia. Nel 1988 lascia l’Ospedale di Suzzara e si trasferisce a Guastalla dove lavora presso Ufficio di Igiene pubblica. Gli viene assegnato l’incarico di responsabile dell’ufficio invalidi e anche la tenuta del registro tumori del territorio di competenza dell’Emilia Romagna. In totale sono 40 anni di servizio sanitario. Persona disponibile, nonno felice, ora può dedicarsi alla sua grande passione per la musica che lo porta a suonare in vari gruppi.

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IL GEOMETRA LUCIANO BATTINI LASCIA L’OSPEDALE NUOVO DI SUZZARA

SUZZARA ASSISTENZA ESEMPLARE ALLA FONDAZIONE “BONI 1” DI SUZZARA

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ra il lontano ottobre 1988 quando un giovane geometra, “Geo” per gli amici, entrava a far parte della grande famiglia dell’Ospedale di Suzzara.

Dal 16 giugno 2017, il Geometra Luciano Battini, viene richiamato presso l’ATS (Agenzia Tutela Salute) di Mantova. Luciano ha seguito da vicino tutte le traversie dell’Ospedale nuovo, dai primi cantieri fino ai giorni nostri. Se ne va una delle memorie storiche del nostro Ospedale. I colleghi ed amici salutano e ringraziano il “Geo” per quasi 29 anni di collaborazione ed amicizia.

er due anni nostra madre è stata assistita alla Fondazione “Boni1” e siamo rimasti colpiti dalla professionalità degli operatori sanitari, medici, coordinatrici e personale dei servizi per la loro umanità e professionalità.

Con l’aggravarsi della salute della mamma, abbiamo potuto constatare (ci sembra doveroso sottolinearlo) pazienza, solerzia, competenza ed una vicinanza alla nostra famiglia veramente esemplare e meritevole di segnalazione, in particolare nel momento più difficile del distacco della nostra cara Rosa Artoni.

POLIAMBULATORIO CENTRO GERIATRICO FONDAZIONE BONI INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI Suzzara (Mn) Via. L. Cadorna, 4 Tel. 0376-531244 Tel. 0376-531212 Cel. 348-4443818 Mail: info@fondazioneboni.it

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Dott. Andrea Fabbo, specialista in Geriatria

Dott. Luciano Mazzoleni, Fisiatra

Dott.ssa Isabella Salimbeni, specialista in Geriatria

Dott.ssa Trudy Mondini, logopedista

Dott. Amedeo Cavalca, specialista in chirurgia vascolare

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Servizio Riabilitativo, Massoterapia, Ginnastica Posturale Individuale, Terapiafisica, Prestazione Infermieristica alla persona a domicilio o presso il nostro ambulatorio.

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I NOSTRI PROFESSIONISTI

Dott. Luc De Vreese, medico psicogeriatra, specialista in disturbi comportamentali e cognitivi dell’anziano.

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Dott. Daiana Aufiero, Psicologa Dott.ssa Angela Panariello, Educatrice Dott. Alessandro Lanzoni, Terapista Occupazionale Dott.ssa Silvia Marchi, Podologa

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GRAZIE DI CUORE, DOTT. FERRARI

l pensionamento del Dott. Giorgio Ferrari non può passare in silenzio: il dottore ha rappresentato in questi lunghi anni per il CAL (Centro Assistenza Limitata) dialisi di Suzzara, un punto di riferimento per pazienti ed infermieri/e.

Ha praticamente aperto e seguito questo centro dagli anni ’80 ad oggi ed è stato veramente l’esempio di ciò che si deve intendere con la parola “Medico”. Abbiamo avuto la fortuna di lavorare con lui e di apprezzare la sua professionalità ed umanità. Noi infermieri/e e il nostro coordinatore auguriamo ogni bene ad una persona davvero eccellente.

Eneide, Ornella, Roberta, Esther e Sebastiano

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SUZZARA SERATA DI INFORMAZIONE SULLA ZANZARA TIGRE

antova e Suzzara sono gli unici comuni di tutta la provincia impegnati nello studio ambientale e nella prevenzione della zanzara tigre con un costante monitoraggio. Questo il motivo del convegno di informazione organizzato in sala consigliare con esperti del settore. Una serata sul tema: “Problema sanitario, prevenzione e controllo. Le strategie per il controllo delle zanzare autoctone e invasive nel comune di Suzzara”. Ha aperto i lavori il sindaco Ivan Ongari e l’Assessore Francesco Bianchi. Ospite della serata due medici dell’ATS (Agenzia Tutela Salute) Val Padana sede di Mantova: Maria Teresa Aleotti del Servizio Igiene ATS e Dott. Alberto Tullio Tecnico esperto ATS. Ma quante persone, nel mantovano, sono state colpite dalla febbre del Nilo (zanzara Tigre o zanzara Culex) che può causare febbre alta con encefaliti anche mortali?

“A Mantova nel 2014 abbiamo registrato due casi sintomatici - ha detto la dottoressa Aleotti - nel 2015 cinque casi, nel 2016 dodici casi, di cui nove asintomatici. Tre persone sono decedute. Purtroppo per questo virus non esiste una terapia specifica.

Abbiamo in atto una sorveglianza anche sugli uccelli e sui cavalli”.

Dott. Tullio: “dobbiamo fare un discorso culturale

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per spendere bene i soldi dei cittadini. Prima di tutto bisogna eliminare le larve, perché usare solo gli insetticidi (che sono degli ormoni) non è la vera prevenzione. Bisogna capire quando ci sono le zanzare e intervenire. Se è vero che le zanzare possono trasmettere malattie virali anche gravi, dobbiamo proteggerci prevenendo la diffusione di questi insetti. Questo lo deve fare non solo il comune ma lo stesso cittadino in casa sua e nella sua famiglia. In che modo? Evitare i ristagni di acqua

rimuovendo tutti gli oggetti che possono contenere acqua (sottovaso, tombino, secchio, ecc) e usare prodotti larvicidi”. Ma come si deve fare per evitare la proliferazione delle zanzare? “Riempire i sottovasi di sassolini, non lasciare secchi e innaffiatori con l’apertura verso l’alto, ecc”. Un grazie ai volontari della Protezione Civile per il servizio di distribuzione e monitoraggio che svolge con impegno e costanza.

SUZZARA APERTO UNO SPORTELLO DEL TELEFONO ROSA

perto uno sportello d’ascolto a Suzzara del Telefono Rosa di Mantova. Ogni secondo martedì del mese dalle 15 alle 18 previo appuntamento telefonando al n. 0376-225656 Le volontarie dell’Associazione del Telefono Rosa di Mantova saranno presso la sede

municipale in Piazza Castello il secondo Martedì del mese, indicativamente dalle 15.00 alle 18.00, per svolgere le seguenti attività e servizi: sportello di ascolto e sostegno psicologico e legale, previo appuntamento, un pomeriggio al mese, per le donne vittime di

violenze e maltrattamenti; informazioni sulle normative nazionali e regionali sulla violenza alle donne.

L’Associazione si impegna a svolgere le suddette attività senza alcun fine di lucro e solo a fine Assistenziale.

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e r o t a r u c i s s A ’ L risponde P

LE POLIZZE DI ASSICURAZIONE SONO TUTTE UGUALI?

ur non essendo una domanda strettamente legata al solo mondo delle polizze assicurative previdenziali/sanitarie/infortunistiche o RCA, credo valga la pena aprire una parentesi che definirei pecuniaria-commerciale sul mercato dei prodotti assicurativi. Riprendendo quindi il titolo oggetto del presente articolo, la risposta è sicuramente no, le polizze assicurative non sono tutte uguali; e lo dico limitandomi ad un’osservazione sommaria senza addentrarmi in tecnicismi di “linguaggio assicurese”, faccio insomma un po’ “i conti della serva”. Le polizze assicurative non sono solo un prodotto cartaceo, sono un prodotto che genera servizi e proprio l’insieme, la completezza e la bontà del servizio rappresentano il controvalore economico del “pezzo di carta” che abbiamo anche profumatamente pagato e ciò vale indistintamente per tutte le compagnie assicurative presenti sul

N

mercato, grandi o piccole che esse siano senza per questo fare distinzione, quindi: una polizza pagata poco normalmente offre meno di una polizza pagata un prezzo maggiore. Qualcuno potrebbe farmi notare che tutto questo discorso va esattamente controcorrente rispetto a quanto ci sentiamo dire tutti i giorni dalla pubblicità, che soprattutto i tempi di crisi come questi che stiamo ancora attraversando, predilige la promozione di prodotti a costi sempre più bassi, come se il prezzo basso fosse sinonimo di affare, senza peraltro curarsi minimamente di rappresentare in qualche modo, anche esemplificativo, almeno una parte dei contenuti, ma nemmeno quelli macroscopici.

Eppure, carissimi lettori, tutto ciò non è retorica ma pura realtà, più spendi e maggiormente sei protetto, tutelato e servito in caso di necessità; questo principio vale per tutte le cose che ci circondando, ieri, oggi e anche e forse di più

domani. Il mercato tende a pubblicizzare prodotti vantaggiosi perché economici, ma secondo voi può essere così? Quante volte nei negozi, nei supermercati o centri commerciali, prima di acquistare un prodotto leggiamo l’etichetta o magari chiediamo spiegazioni agli inservienti?

Ecco, secondo me varrebbe la pena di soffermarsi maggiormente a leggere le etichette dei prodotti che acquistiamo anche quando questi sono contratti assicurativi, telefonici, energetici ecc. e se l’etichetta è troppo lunga e non ho tempo, voglia o possibilità di leggerla, beh allora sarebbe bene affidarsi al consulente purché sia chiaro, serio e soprattutto corretto. Sperando di avere fatto un po’ di chiarezza e a vostra disposizione per ogni richiesta o chiarimento sulla mia mail info.effebi@tin.it A.E.

PEGOGNAGA: ONORIFICENZA AL GIORNALISTA E PUBBLICISTA PROF. VITTORIO NEGRELLI

ell’ambito delle manifestazioni ufficiali per la celebrazione della “Festa della Repubblica”, promosse dalla Prefettura di Mantova il 2 giugno scorso, alla presenza del Prefetto dott.ssa Carla Cincarilli e del sindaco di Pegognaga Dimitri Melli, è stata conferita l’onorificenza di “Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana” al prof. Vittorio Negrelli. L’onorificenza è stata concessa in considerazione di particolari benemerenze connesse alla sua pluriennale attività in campo culturale e sociale per la valorizzazione del Paese

e della comunità di Pegognaga.

Congratulazioni da tutta la Redazione.

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SUZZARA PATRIZIA VINCE AL CONCORSO DI POESIE

atrizia Vincenzi, infermiera professionale simpaticissima e sempre disponibile, in forma privata scrive poesie. Ma non solo, è arrivata al terzo posto nel concorso di poesie e per tre volte si è classificata seconda. Complimenti Patrizia, da tutta la redazione.

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SUZZARA: MONS EGIDIO FAGLIONI LASCIA L’UNITÀ PASTORALE

DA VICE-VESCOVO A PARROCO AD ASOLA E SUZZARA E ADESSO RESPONSABILE DELLA CAPPELLANIA OSPEDALE DI SUZZARA E PASTORALE DELLA SALUTE DEL VICARIATO (PEGOGNAGA, GONZAGA, SAN BENEDETTO PO E MOGLIA).

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ons. Faglioni è sacerdote apprezzato e conosciuto in diocesi e fuori, soprattutto come animatore di spiritualità presbiterale, di vita consacrata e laicale. Alle sue spalle una forte esperienza di vita pastorale e un curriculum di persona impegnata. Nativo di Moglia, classe 1942 viene ordinato sacerdote nel 1968 dal Vescovo Mons. Carlo Ferrari. Ha conseguito il titolo di Licenza in teologia con specializzazione in teologia spirituale. Ha svolto attività di docente con corsi di teologia spirituali e di liturgia a Mantova e a Verona. Per otto anni ha prestato servizio come parroco ad Asola. Poi sono diversi incarichi a livello diocesano.

Nel 1997 Mons. Egidio Faglioni viene insignito ufficialmente dell’Onorificenza Pontificia dal Vescovo Mons. Egidio Caporello. Dal 10 marzo 2002 è parroco a Suzzara (nel dic. 2001 scompare l’indimenticabile Don Lino Boselli). Sulla Gazzetta di Mantova a firma di Giorgio Guaita, Mons.

Faglioni alla domanda ma lei Vicario Generale della Diocesi ha accettato davvero con gioia di lasciare la Curia e di tornare pastore? La risposta: “Mi è costato parecchio dire di sì, ma proprio per

È

questo si tratta di un sì molto sincero”. Poi l’altra domanda: il suo nome era comparso tra i candidati alla carica di Vescovo a Cremona? La risposta: “è un argomento che non voglio commentare”. Ora a Mons. Faglioni dopo 15 anni a Suzzara Parroco di due parrocchie (Immacolata e Sacra Famiglia), gli è stato assegnata la cappellania dell’ospedale di Suzzara, la casa di riposo di Suzzara e la pastorale della salute (malati e operatori sanitari) del Vicariato (casa di riposo di Pegognaga, Fondazione “Ospedale civile” di Gonzaga, casa di riposo di San Benedetto Po, casa di riposo “Ospedale P. Sissa” di Moglia).

Ma cos’è la cappellania? La cappellania, costituita presso l’Azienda Socio Sanitaria Territoriale di Mantova, è formata da un gruppo di operatori pastorali che, a nome della Diocesi di Mantova, assicurano l’assistenza spirituale e religiosa ai malati, ai loro familiari ed agli operatori sanitari. Garantisce: la celebrazione della Santa Messa - la visita agli ammalati da parte degli operatori pastorali, se richiesta, la celebrazione dei sacramenti - comunione eucaristica, confessione, unzione degli infermi, l’ Adorazione Eucaristica.

Nella foto Mons. Faglioni al parco la Quercia il 18-5-2003 durante la presentazione del libro “Medicina” Quaderno n 6 della collana “I Quaderni dell’Ospedale di Suzzara”, ediz. Italgraf RE.

IL NUOVO PARROCO DI SUZZARA E’ LAUREATO IN MEDICINA

Mons. Paolo Gibelli che subentra al Mons. Egidio Faglioni nel prossimo mese di settembre. Gibelli classe 1952, ordinato sacerdote nel 1983 è laureato in Medicina con Specializzazione in Gerontologia, cappellano d’Onore di Sua Santità, Vicario Episcopale per

i rapporti con il territorio, Coordinatore di Unità Pastorale, Mons Gibelli nel 2002 è Parroco di Cerese e nel 2010 di Cappelletta. Infine è Vicario Episcopale Rapporti con il territorio.

Nel novembre del 2016 ha ricevuto il “Premio” Cronache “Sanitarie per l’impegno spirituale

e culturale ad umanizzare la sanità. Mons.

Gibelli ha tenuto diverse conversazioni all’AVO di Suzzara e anche ospite del nostro periodico.

La redazione nel ringraziare Mons Faglioni dà il benvenuto al nuovo Parroco di Suzzara.

Da sx: Paolo Lavagnini, Dott. Gianluca Occelli, Mons. Paolo Gibelli, Dott.ssa Anna Bonini, Dott. Roberto Messori e Fotografo Gianni Bellesia

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QUATTRO PARROCI PER EVENTI IMPORTANTI

BONDENO DI GONZAGA ALLA FESTA DEGLI AUTISTI IL PENSIERO DEL PARROCO DON L. RIGHETTINI: “Vi è più gioia nel dare che nel ricevere!”.

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n evento sociale storico a Bondeno di Gonzaga per il sesto compleanno del nostro periodico.

Presente il presidente della Fiera Millenaria, Giovanni Sala e il presidente del CHV di Suzzara, Ernesto Volta. Ha coordinato l’evento il fotografo Gianni Bellesia invitando tutti i sindaci presenti e i presidenti a portare un saluto. Molti e interessanti gli interventi e tantissimi gli elogi agli autisti. Belle le parole del parroco don Luigi Righettini: “respiro un grande clima di gioia e di festa. Questa pace e fiducia che si trasmette diventa un comportamento gratuito che costruisce umanità, solidarietà, fratellanza”. Poi

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sono state lette due poesie di Bruno Mazzacani, una per gli autisti e una per il compleanno del periodico. Toccante il momento dove è stato dato il via per suonare i claxon e le sirene per un

saluto a chi ci ha lasciati. Poi il pranzo conviviale e interventi degli autisti con le loro storie ed esperienze.

La statua della Madonna era nel passato situata in una grotta del cortile, ha spiegato il socio Mauro Panisi prima della cerimonia, poi viene spostata

nella cappella del primo piano e adesso in questo giardino dell’Ospedale grazie ad alcuni benefattori coordinati dal nostro Rotary.

Nicolò. Poi in chiesa Don Flavio ha celebrato la Messa ringraziando tutte le suore per questa

occasione di amicizia in un clima fraterno, cristiano, solidale e affettivo.

di Galvagnina e Zovo. Alla festa di compleanno hanno risposto Don Alberto Ferrari e Don Aldo

Basso con la suora della Fondazione “P.Sissa” di Moglia e Don Manuel Beltrami.

GONZAGA IL PARROCO DON L. LORENZINI BENEDICE LA MADONNA DI LOURDES E L’ULIVO DELL’OSPEDALE

l Rotary Club Gonzaga-Suzzara ha portato a termine una lodevole iniziativa: collocare la Madonna di Lourdes nel cortile dell’entrata della Fondazione Ospedale Civile di Gonzaga.

Il parroco Don Lorenzo Lorenzini e i soci del Rotary Gonzaga–Suzzara, assieme alle autorità civili e militari, hanno organizzato la cerimonia inaugurativa dove hanno partecipato ammalati, ospiti e operatori sanitari.

Dopo i saluti del presidente del Rotary Avv. Giacomo Zini e del sindaco Avv. Claudio Terzi, il parroco ha detto: “Ci sono diverse Madonne in diversi ambienti, ma questa collocata in questo contesto dove le persone soffrono, diventa un punto di riferimento importante per rispondere al bisogno spirituale degli ammalati, soli e sofferenti”.

PEGOGNAGA-BERGAMO UN GRAZIE AL PARROCO DON F. SAVASI E ALLE SUORE PER IL BELLISSIMO POMERIGGIO

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i è trattato di un pellegrinaggio a Bergamo al monastero di San Nicolò e incontro-visita a Suor Domenica (quasi 97 anni, di cui 67 dedicati a Pegognaga). “La vita cristiana è bella perché continua anche a distanza per mantenere vivo il ricordo della vita vissuta assieme” così ha detto il parroco Don Flavio Savasi alla partenza con una corriera di 45 parrocchiani per una visita a Suor Domenica Tremolada, Suor Maura Belloli e Suor Fernanda Rondi. Il momento emozionante è stato l’incontro con suor Domenica, ospite presso la Casa Madre a Bergamo, dove uno per uno ha salutato e ringraziato. La seconda parte del pomeriggio è stato vissuto con Suor Maura che ha spiegato la storia del monastero di San CAPPELLANO E PARROCO DON FRANCO FESTEGGIATO DALLA SUA GENTE

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a otto anni è cappellano ospedaliero presso l’ex Azienda Poma ora ASST (Azienda Socio Sanitaria Territoriale) ma nel suo cuore c’è la gente della Galvagnina e Zovo con la quale ha vissuto 31 anni di sacerdozio.

Tre decenni non sono pochi e il bene fatto alla sua gente non si cancella. E’ stata tanta la partecipazione alla veglia religiosa organizzata in occasione del suo 78° compleanno presso la chiesa di Galvagnina appena riaperta dopo i danni del terremoto. Classe 1939 di Felonica Po Don Franco Bettoni è stato ordinato sacerdote nel 1967 e durante la veglia prima della benedizione ha ringraziato per la vicinanza la sua gente. Bravi i volontari del coro

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Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana

SPETTACOLI DI SOLIDARIETÀ ED INTEGRAZIONE

GONZAGA

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UNA STRAORDINARIA SERATA DI INTEGRAZIONE E CONDIVISIONE

eatro gremito per lo spettacolo “Viaggiare nella tempesta” che racconta “il viaggio (da sempre metafora della vita) dal punto di vista di chi non viaggia in prima classe ma di chi viaggia in una posizione scomoda”. Con la regia di Nicoletta Ferrari e il supporto della compagnia teatrale “L’è mei perdei che catai”, lo spettacolo nasce da un gruppo terapeutico che alcuni operatori dell’Asst del Distretto di Suzzara hanno condotto per circa sette mesi, formato da persone affette da diverse patologie fisiche e\o colpite da gravi eventi personali che avevano travolto la loro vita. Lo spettacolo rappresenta un esempio significativo di come il lavoro di un gruppo terapeutico e di supporto, scrive Mauro Pinotti sulla Gazzetta di Mantova, può trovare la sua piena conclusione in un momento socialmente rilevante e condivisibile in cui l’esperienza personale si fa

V

momento in poi ognuno di noi ha portato all’interno del gruppo, la propria sofferenza, parlando di sé e dei propri cari, di emozioni personali e dolori, dovuti ad una malattia che improvvisamente sconvolge la propria vita e quella di chi ti vuole bene.

“Viaggiare nella tempesta” è il titolo che il gruppo ha dato a questo lavoro, viaggiare dentro una tempesta che d’improvviso non ti da scampo, se non cercare di convivere con la nuova realtà, ma non è facile. Con la rappresentazione teatrale il gruppo insieme agli operatori e alla compagnia teatrale intendeva far passare il messaggio che

a questo mondo siamo tutti uguali, ciascuno con le proprie malattie e difficoltà, e che non vanni guardati come degli appestati quelli che hanno problemi fisici o mentali, ma vanno supportati, aiutati, reintegrati, da tutta la società.

Il mio voleva essere un ringraziamento ben più ampio, salutando gli operatori tutti, la compagnia teatrale, la regista Nicoletta Ferrari, il gruppo, le autorità intervenute, in fine il numeroso pubblico intervenuto, che ci ha tributato un applauso infinito.

Lo skypper Giuseppe Montorsi.

PEGOGNAGA QUANDO UNO SPONSOR CREA SENSIBILIZZAZIONE ED INTEGRAZIONE

’ successo a Pegognaga in occasione della festa dello sport intitolata “Sport alla ribalta” durata tre giorni presso il campo sportivo Ferrari.

Il titolare del Bar Gelateria “Il Girasole” Paolo Di Speziali e moglie che hanno l’attività in Piazza Matteotti 5, nel cuore di Pegognaga (dove fanno un buon gelato) hanno pensato bene di fare una sponsorizzazione diversa dal solito: finanziare dei piatti ricordo da regalare a tutti i maestri di ballo, costruiti tutti a mano dai ragazzi disabili della cooperativa “il Ponte” che si trova presso località “Pascoletto” a Palidano di Gonzaga.

Ma non è finita: durante la consegna Alessandro Botti ha spiegato le finalità della cooperativa che ospita anche ragazzi di Pegognaga portatori di un disagio. Una serata di solidarietà nata dall’idea di aiutare e motivare i ragazzi a creare un ricordo

B

Nicoletta. Poi il Dott. Paolo Breviglieri, psicologo, che è stato l’animatore e il motore trainante dello spettacolo: un bravo psicologo che ha recitato con professionalità. E’ stata una serata ricca di umanità e di crescita per tutti.

UNA LETTERA DI RINGRAZIAMENTO DEL PERCHÉ ESSERE VIAGGIATORE

iaggiare nella tempesta, quando la sofferenza si tramuta in uno spettacolo teatrale. Si, infatti il gruppo di resilienza “viaggiare nella tempesta” ha dato vita ad uno spettacolo teatrale, il 7 giugno nel teatro comunale di Gonzaga, seguito dalla maestria della regista (Nicoletta Ferrari) e da alcuni della sua compagnia teatrale.

Il gruppo da circa nove mesi è stato guidato e sorretto dall’ASST distretto di Suzzara, per cui prima ogni componente seguiva sedute di psicoterapia in modalità singola. Poi grazie ad una brillante idea degli operatori, si è costituito il gruppo intorno al mese di ottobre 2016. Da quel

E

collettiva e parla di ciascuno di noi. Un momento emozionante è stato quello in cui Ilaria Rasio ha ballato con grande stile artistico simulando la mancanza di un arto superiore. Presente anche il pittore Sergio Riviera che ha letto, nei vari momenti dello spettacolo, il racconto del viaggio e al termine ha donato un bellissimo quadro a

che a sua volta è servito per farsi conoscere in un ambiente sportivo, musicale e partecipato.

Questo è un modo utile di sponsorizzare e creare

rete nella solidarietà con lo sport e la musica. La serata è stata condotta con professionalità da Sandro Beltrami.

SAN BENEDETTO PO SPETTACOLO DI DANZA E FESTA DEL VENTENNALE

ello lo spettacolo di Danza “Gioca col 20”, presso Sala Polivalente di San Benedetto Po, diretto da Giorgia Breviglieri assieme a Ciro e Davide, della Palestra Benessere di Pegognaga. Uno spettacolo riuscito bene, dove la professionalità e l’eleganza, la passione e l’impegno sono stati premiati con numerosissimi applausi dal pubblico. Durante la serata è stato presentato un excursus di tutti gli eventi accaduti in 20 anni, poi la torta.

La Scuola DanzaStudio ha nel suo gruppo bambine e adulti; fra queste una nota rosa nel campo della medicina: infatti sono ballerine anche la figlia del Dott. Ettore Muti e del Dott.

Luciano Sogari di Pegognaga.

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La bilancia sotto attacco

Il controllo e la riduzione del peso rappresentano alcuni degli obiettivi piu’ importanti a livello mondiale L’eccesso di peso oltre a ridurre la qualita’ della vita predispone all’insorgnza di numerose malattie cardiovascolari. Diversi studi evidenziano un legame tra obesita’ e componente genetica ma sono gli stili di vita e le abitudini alimentari a rappresentare principalmente un fattore determinante nell’aumento ponderale La nuova piramide alimentare vede un’evoluzione nella dieta mediterranea classica e sottolinea il ruolo fondamentale dell’attivita’ fisica nel controllo del peso . Viene messo in discussione il ruolo dei grassi. Mentre nella vecchia piramide tutti i grassi erano collocati verso l’apice, adesso i grassi di origine vegetale come l’olio di oliva vanno consumati quotidianamente. Notevole importanza viene data ai cereali integrali.

A livello nutrizionale la spiegazione risiede nella loro diversa propensione a rilasciare glucosio nel sangue mantenendo costante il livello della glicemia. Si tratta di un valore misurabile attraverso l’indice glicemico che indica la quantita’ di glucosio nel sangue: tenere questo parametro sotto controllo e’ importante non solo per chie e’ in sovrappeso ma anche per atleti, sportivi e naturalmente diabetici. Ma la vera causa dell’aumento di peso risiede nell’eccessiva assunzione di calorie e nella loro mal distribuzione

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nell’arco della giornata. Quindi per concludere 1 attivare il proprio metabolismo svolgendo piu’ attivita’ fisica 2 controllare le calorie introdotte prediligendo frutta, verdura e prodotti integrali 3 aiutarsi con prodotti fitoterapici che possono

aiutare a ridurre l’assorbimento di carboidrati e grassi Non dimentichiamo di bere acqua durante la giornata Lo staff della farmacia comunale

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PARLIAMO DEL FIBROADENOMA DELLA MAMMELLA CON IL DOTT. STEFANO FOLZANI

l fibroadenoma è un tumore benigno della mammella che si forma più frequentemente negli anni in cui la donna è fertile; si riscontra nel 25 % donne asintomatiche. Ne esistono due tipi principali: i fibroadenomi giovanili (età di insorgenza 10-20 anni; di solito singolo) e quelli legati all’età adulta (nel 15% dei casi multipli e insorgono nel 10% dei casi in età postmenopausale).

Le dimensioni dei fibroadenomi possono aumentare nel corso del tempo, soprattutto durante la gravidanza, mentre capita spesso che rimangano stabili dimensionalmente dopo la menopausa e possano calcificare.

I fibroadenomi sono la forma più comune di tumore del seno (massa) diagnosticata. Negli Stati Uniti la cifra è di circa 750.000 nuovi casi all’anno. Nei 5 anni successivi alla diagnosi, circa il 60-70% delle pazienti decidono per il trattamento del fibroadenoma.

Quali i sintomi tipici?

Comparsa improvvisa di un nodulo duro ma spesso estremamente mobile. Può essere associato a dolore e/o infiammazione. Mentre alcuni rimangono costanti (in dimensioni) per molti anni, altri noduli possono crescere nel

tempo fino a dimensioni cospicue. Molte donne trovano queste masse fastidiose, anche perché spesso associate a dolore o indolenzimento. In alcuni casi, il fibroadenoma può modificare la forma del seno.

Il fibroadenoma viene, in genere, scoperto casualmente, durante l’esecuzione di un’ecografia mammaria per controllo in donna asintomatica.

In altri casi, se la sua posizione all’interno della mammella e le dimensioni lo rendono palpabile, può essere la donna a scoprirlo durante un test personale di autopalpazione, o da un esame effettuato dal medico ginecologo.

Come sono trattati i fibroadenomi?

In caso di fibroadenoma, se l’ecografia o la eventuale biopsia hanno accertato la natura non maligna del nodulo e se lo stesso non aumenta velocemente di dimensioni, il trattamento può essere di tipo conservativo, verificando l’evoluzione del nodulo nel tempo mediante controlli clinici ed ecografici. Nel caso in cui la presenza del fibroadenoma fosse associata a dolori o altri sintomi e/o se le sue dimensioni dovessero aumentare rapidamente o giungere sopra i 2,5/3 centimetri o ancora qualora fossero

SUZZARA PALESTRA 5 ANELLI: “DIVERSAMENTE ABILI UGUALMENTE SPORTIVI”

S

i tratta di un progetto ambizioso di alto valore morale e sociale chiamato “Diversamente abili Ugualmente sportivi” ed è questo l’obiettivo che la palestra 5 anelli di Suzzara sta portando avanti.

Non si tratta solo di raccogliere fondi per l’acquisto di attrezzature, sostenere consulenze e spese di gestione, ma costruire una rete fatta di persone, ci ha detto Matteo Cattini, di eventi, di manifestazioni, di gare, di social insomma che vuol dire benessere.

Eliminare le barriere nel mondo a cavallo tra la disabilità e lo sport ma anche quelle mentali per

trasformare la parola “diversamente abili” in “ugualmente sportivi.

Ma cos’è il crowdfunding? è un processo collaborativo di finanziamento dal basso, per sostenere gli sforzi di persone e organizzazioni attraverso finanziamenti che mobilitano e coinvolgono le community. L’area crowfunding di OSO – Ogni Sport Oltre, è gestita in collaborazione con Eppela, la piattaforma italiana aperta a tutti che permette di trasformare le idee in realtà. Per info: progetti.ognisportoltre.it

presenti un’anomala vascolarizzazione o bordi irregolari, il medico potrebbe consigliarne l’asportazione chirurgica.

Nel prossimo numero parleremo della Crioablazione ovvero la terapia del freddo per i fibroadenomi della mammella.

DR. STEFANO FOLZANI

DIREZIONE UNITÀ OPERATIVA DI RADIOLOGIA E DIAGNOSTICA PER IMMAGINI Casa di Cura Villa Bianca – Trento Armonia Diagnostica – Porto Mantovano PacC Poliambulatorio Città di Collecchio – Parma Attività Chirurgica Oncologica : Hospital Piccole Figlie ( Parma ) Segreteria: 3382974695 – 3317403076 - folzanimed@gmail.com

Cafè Mattia’s di Sergio Giova

via Baracca 30/A 46029 Suzzara (MN) Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana

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QUANDO IL CORPO PARLA L’influenza della mente nello sviluppo dei disturbi fisici

IL PENSIERO DELL’OPERATRICE OLISTICO ORIANNA SIMONAZZI l giorno 3 maggio presso la sede dell’associazione Sorgente di Emozioni in collaborazione con l’associazione “millementi”, si è tenuta una conferenza con la dottoressa Eleonora Bottosso, Psicologa, Psicoterapeuta dal titolo “QUANDO IL CORPO PARLA”. L’INFLUENZA DELLA MENTE NELLO SVILUPPO DEI DISTURBI FISICI. Riteniamo che il meccanismo che sta alla base dei disturbi psicosomatici è la manifestazione delle emozioni che cercano di trovare uno sbocco, anche quando esse risultano troppo dolorose per poter essere sentite e vissute come tali. In particolare, sono le emozioni dolorose e insopportabili che spingono il corpo a difendersi e a manifestare il disagio su alcuni organi. Quindi, succede che le emozioni trovino una via di scarico immediata nel corpo, prendendo forma in uno o più sintomi organici.

In breve, i disturbi psicosomatici sono una sorta di meccanismo di difesa contro le emozioni soverchianti che portano il disagio psicologico a esprimersi direttamente attraverso il corpo e possono interessare qualunque settore del nostro corpo. Considerando che i sintomi dei disturbi psicosomatici dipendono dalla sede del corpo là dove si esperiscono, l’intervento terapeutico è necessariamente personalizzato e va gestito in base a ciò che il soggetto manifesta e in base all’intensità e al significato che il soggetto gli da.

E’ proprio in questo senso che molte attività e trattamenti come la Medicina cinese, la Naturopatia, la floriterapia e l’utilizzo e la pratica di tecniche corporee come lo yoga, lo shiatsu, il tai-chi, ginnastica pelvica, piloga, tutte le attività e i vari corsi che noi proponiamo, aiutano e accompagnano la persona alla conoscenza di sé, ad una maggiore consapevolezza, della propria storia, delle proprie relazioni e del proprio disturbo perché solo conoscendo causalità e perché sarà

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in grado di costruire un senso integrato di sé e del suo mondo, trovando soluzioni più adeguate per migliorare la qualità della vita.

Insomma diventa evidente ogni giorno che la consapevolezza di corpo e mente sono strettamente legati tra loro.

L’essenza della nostra associazione è il raggiungimento del benessere individuale e collettivo. Tutte le attività che proponiamo sono l’espressione di questo nostro intento: lavoriamo con gli adulti e con i bambini, con i gruppi e con i singoli, come anche l’associazione Millementi.

IL PENSIERO DELLA DOTT.SSA ELEONORA BOTTOSSO PSICOLOGA E PSICOTERAPEUTA “I fenomeni psichici e corporei sono sin dall’inizio della nostra vita estremamente legati ma a livello scientifico è evidente la separazione tra medicina (corpo) e psicologia (mente). La psicosomatica ha lo scopo di rilevare e comprendere gli effetti negativi che la psiche, la mente, produce sul soma, il corpo. I disturbi psicosomatici si possono considerare malattie vere e proprie che comportano danni a livello organico e che sono causate o aggravate da fattori emozionali.

Le emozioni che non siamo stati in grado di riconoscere e rielaborare verbalmente, non trovando altro modo per esprimersi, prendono la via somatica rendendo il nostro corpo palcoscenico della nostra interiorità. Il disagio fisico ci permette quindi di fermarci e dare ascolto ad un disagio emotivo profondo, diventando quindi un’importante occasione di

crescita. In caso di disturbi psicosomatici risulta centrale agire su entrambi gli aspetti coinvolti e quindi da una parte ascoltare i segnali del proprio corpo e prendersi cura di esso e dall’altra approfondire quanto si sta verificando a livello psichico, al fine di sciogliere quel nodo emotivo che ha causato il sintomo”.

Nella foto da sx: Dott.ssa Eleonora Bottosso, Orianna Simonazzi, Lidia Bianchi Dott.ssa Monia di Palma

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SUZZARA: TOCCANTE CERIMONIA IN MEMORIA DEI SUZZARESI CADUTI O DISPERSI SUL FRONTE RUSSO NELL’ULTIMA GUERRA

“T

utti questi nostri ragazzi ci hanno lasciato un messaggio che è questo: quando viviamo momenti di massima sofferenza e abbandono non c’è nulla che non possa essere affrontato con coraggio, pensando ai valori che ci hanno dato e che hanno sostenuti questi ragazzi.” Queste sono le parole del Cav Domenico Morandi, del Gruppo di Ricerca dei Caduti Italiani in URSS di S. Giorgio di Mantova pronunciate in una sala consiliare gremita e commossa per ricordare giovani morti dal freddo, dalla fame e dal pensiero di non ritornare a casa.

Nell’aria si sentiva il dolore e la sofferenza dei parenti di giovani morti inutilmente, in modo assurdo. “I caduti in Russia non erano diversi

R

da tutti gli altri caduti, se non per un aspetto - scrive Morandi nel libro alla loro memoria la tragicità e la sofferenza della loro vicenda non ha avuto eguali, anzi è stata la peggiore situazione fra quelle che la storia delle sofferenze belliche ricordi.”

L’impegno del comune per trovare i parenti.

Anche il nostro periodico ha pubblicato i nominativi e ricevuto diverse telefonate.

Dopo l’introduzione del Sindaco di Suzzara, Ivan Ongari, è stato proiettato un filmato molto toccante su quella guerra inutile e assurda con le immagini dei soldati morti dal freddo. Poi ha preso la parola il Cav. Domenico Morandi: “la campagna di Russia - ha detto - è stata una guerra non cercata né voluta e quanta

disperazione delle famiglie che non hanno mai riavuto i loro resti”. La cerimonia a Suzzara è stata possibile grazie alla Dott.ssa Sandra Motta, Dott.ssa Chiara Manzoli, Marinella Martini, Assessore Dott.ssa Raffaella Zaldini e sindaco Ivan Ongari che hanno spedito più di 40 inviti, poi Attilio Pignata e Maurizio Foroni.

Il sindaco ha ringraziato Cronache Sanitarie per aver collaborato pubblicando sul n 2829-30-31 del 2016 del periodico, l’appello e tutti i nomi degli scomparsi per trovare fratelli (esiste un caso a Suzzara), nipoti e parenti (anche quelli emigrati) ai quali sono stati consegnati attestati/pergamena con la data della scomparsa. Per info 346-0905483.

IL NOSTRO PERIODICO IN AIUTO A TROVARE PARENTI DEI SOLDATI ITALIANI MORTI IN RUSSIA.

isale a 30 anni fa la mia amicizia con il Rag. Domenico Morandi quando cercavo notizie di un cugino di mio padre (Pignata Zereo) che risultava disperso in Russia. Grazie a Lui e altri amici facenti parte del gruppo di Ricerca dei Caduti Italiani in URSS di S. Giorgio Mantova ho avuto un po’ di notizie anche se risulta fra i dispersi e quindi non esiste una tomba ma la data di morte. Nel numero di dicembre 2014 abbiamo pubblicato un elenco di soldati inviati in Russia durante la seconda guerra mondiale e fatto un appello per trovare parenti.

Nell’ottobre 2015 il Rag. Domenico mi cerca per organizzare una cerimonia a Suzzara e paesi limitrofi alla memoria dei soldati scomparsi.

Mi ha chiesto di fare un appello sul nostro periodico (seimila copie e arriva in tante famiglie) e così ho fatto. A Suzzara mi ha aiutato Maurizio Foroni che mi è stato sempre vicino con il suo dolore per la scomparsa di un fratello. E così grazie all’appello ho ricevuto diverse telefonate e questo mi ha spinto a continuare. Sono stati pubblicati i nomi di Suzzara, Motteggiana, Pegognaga e Gonzaga. A Suzzara arriva

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il momento di organizzare l’evento. Io e Maurizio abbiamo avuti diversi incontri con l’Assessore Raffaella Zaldini e il sindaco Ivan Ongari. Poi grazie alla Dottoressa Sandra Motta responsabile dell’archivio storico, veniamo a conoscere la dottoressa Chiara Manzoli, una brava archivista che fornisce con precisione ogni dettaglio e Marinella Martini. Il giorno dell’evento, il 13 maggio 2017, la sala consigliare era gremita di parenti e conoscenti.

A.P.

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GIOVEN-TU:

L

L’IMPEGNO DEL DISTRETTO E DELLA COMUNITÀ PER I PROSSIMI TRE ANNI CON I CITTADINI TRA GLI 11 E 25 ANNI

o scorso 6 giugno 2017, presso il Centro Culturale Piazzalunga di Suzzara, si è svolta la cerimonia di lancio del progetto GIOVENTU, che rientra tra i progetti di Welfare in azione promossi e finanziati da Fondazione Cariplo. Alla presenza dei rappresentanti della Fondazione, i Sindaci dei Comuni di Suzzara, Gonzaga, Pegognaga, Moglia, Motteggiana e San Benedetto hanno firmato la “Buona Causa” del progetto. I giovani s’interfacceranno con le Istituzioni e con il Terzo settore diventando effettivamente protagonisti.

GIOVEN-TU rappresenta un segnale importante

per i giovani del territorio, che hanno l’opportunità di diventare attori protagonisti del loro futuro.

Durante l’estate GIOVEN-TU è stato presente in diversi eventi dei comuni per coinvolgere i ragazzi e proporre loro un’attività, “Pensare per immagini”, per avviare l’azione di rigenerazione urbana e della co-progettazione. Con l’inizio delle scuole inizierà un tour di presentazione dei laboratori e delle azioni di progetto all’interno degli istituti. Gli studenti potranno conoscere così GIOVEN-TU, mettersi alla prova con le azioni del progetto e dare la propria disponibilità alla realizzazione di alcune attività.

IL FUTURO SI COSTRUISCE CON CHI STA ANCORA STUDIANDO, CON CHI INIZIA OGGI A CERCARE UN LAVORO, CON CHI VUOLE SENTIRSI PROTAGONISTA.

LE AZIONI DI PROGETTO SOCIAL POINT:

RIGENERAZIONE URBANA:

GIOVENTÙ AL LAVORO:

COMUNICAZIONE SENSIBILIZZAZIONE:

Spazi e momenti aperti alla co-progettazione finalizzati ad avviare pratiche per l’attivazione di legami e risorse, soprattutto del mondo giovanile.

Un processo che, oltre a riqualificare aree degradate, promuove senso di appartenenza.

Sviluppo di una cultura di promozione dell’attitudine dei giovani nelle imprese.

Attivazione e coinvolgimento della cittadinanza, al fine di promuovere un progetto che non sia solo per la comunità ma con la comunità.

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G

IL PROGETTO GIOVEN-TU IN QUESTI PRIMI MESI

IOVEN-TU è in fase di avvio e proprio in questo momento risulta importante condividere gli obiettivi dello stesso con gli operatori dei servizi pubblici, del terzo settore, i giovani, le scuole e la comunità. È centrale il tema della coprogettazione e per questo è stato immaginato un percorso formativo che potesse accrescere le competenze metodologiche dei soggetti sopra indicati in maniera trasversale.

Tale formazione, suddivisa in 4 giornate, è stata tenuta dalla Dott.ssa Diletta Cicoletti dello Studio APS; il percorso, pensato come itinerante all’interno di alcuni territori coinvolti nel progetto, ha avuto inizio il 24 maggio a Moglia, per proseguire il 14 giugno a San Benedetto, il 28 giugno a Gonzaga, ed è terminato il 5 luglio a Pegognaga.

La sfida del progetto è quella di avvicinare il sistema territoriale ai giovani ed alla comunità, spostando le priorità sullo sviluppo di relazioni e legami, quale modalità per raggiungere benessere.

E proprio per permettere al progetto ed agli attori coinvolti di affrontare questa sfida, la formazione si è basata su 3 intenti: condivisione e conoscenza di tutti gli attori coinvolti sul progetto, delle esperienze pregresse e competenze che sono disposti a mettere a disposizione per GIOVEN-TU e del valore aggiunto che può avere un gruppo eterogeneo di persone coinvolte nelle attività; condivisione del contenuto e della storia della nascita del progetto, dalla sua ideazione alla fase di finanziamento e avvio; fornire al gruppo di lavoro una serie di strumenti e conoscenze

LA BUONA CAUSA FIRMATA DAI NOSTRI SINDACI:

che aiutino a elaborare un nuovo ruolo del singolo operatore, supportandolo nel riconnettere la quotidianità lavorativa con l’operatività del progetto.

Sul sito www.gioven-tu.it e sulla pagina Facebook @progettogioventu è possibile trovare approfondimenti sul progetto e aggiornamenti sugli eventi ai quali saranno presenti gli operatori con differenti iniziative. Inoltre, scrivendo all’indirizzo info@gioven-tu.it si possono condividere le proprie idee e diventare parte del progetto.

I PARTNER DI PROGETTO:

Un progetto di

La scuola maestra di legalità. Un migliaio di studenti hanno preso parte, nella seconda parte della mattinata dopo la firma della “Buona causa” del progetto “Gioven-tu”, alla manifestazione “Legalità è futuro 2017”, presso il Parco delle Scienze. La Giornata della Legalità è stata promossa dall’istituto Manzoni insieme a Libera, Avviso Pubblico e I Contagiosi – Legalità e Divertimento in collaborazione con il Comune di Suzzara, il Comune di Gazoldo degli Ippoliti, comprensivo Hack, comprensivo Il Milione e l’istituto Strozzi di Palidano.

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INTERVISTA A GIULIA BALASINI, BIOLOGA NUTRIZIONISTA

opo una laurea in Scienze Biologiche presso l’Università di Modena e l’abilitazione alla professione di Biologo NOD sez. A, inizia l’esperienza professionale come Analista presso il Laboratorio di analisi chimiche e microbiologiche “Micro-B” di Asola, e dopo un anno di lavoro le viene assegnato l’incarico di Responsabile del Reparto di Microbiologia. L’esperienza nell’ambito della sicurezza alimentare, la porta ad acquisire altre specializzazioni in ambito nutrizionale tra cui il Master per Consulenti Dietologi in alimentazione psicosomatica e la Scuola di specializzazione per Consulenti in Nutrizione e Comportamento alimentare presso UNIPSI di Torino. Frequenta un corso di specializzazione per l’alimentazione dello sportivo e per l’alimentazione nella donna in gravidanza e nel bambino. Ora si occupa di Nutrizione a tempo pieno e svolge la sua attività di Nutrizionista presso gli studi di Suzzara, Viadana e Modena.

Abbiamo raggiunto Giulia nel suo studio di Suzzara per un’intervista.

Giulia, sei biologa nutrizionista, quindi di preciso di cosa ti occupi?

La normativa abilita il biologo ad eseguire valutazioni dei bisogni nutritivi ed energetici dell’uomo e a prescrivere conseguentemente le opportune diete. Il biologo nutrizionista, infatti, può fornire autonomamente consulenze personalizzate ai suoi clienti sia che si trovino in condizioni fisiologiche ottimali, sia che presentino patologie, in stretta collaborazione con il medico, elaborando protocolli nutrizionali personalizzati.

Tengo a precisare che sono convinta che la “dieta” non sia rappresentata da un programma alimentare standardizzato da seguire pedissequamente ma, significhi STILE DI VITA. Nello svolgimento della mia attività professionale l’intento è quello di allargare l’ambito di competenza della “biologia nutrizionale” a tutto l’ambito dello stile di vita delle persone. Poiché sono perfettamente consapevole che ogni modifica dello stile di vita alimentare può influire sul metabolismo della persona e sul suo stato fisiopatologico e sull’attività di eventuali farmaci che il cliente assume, ritengo necessaria la collaborazione con il medico.

Nell’ottica, infatti, di un’attenzione davvero olistica alle persone ritengo che la cura della salute e del benessere debba essere sempre più concepita e organizzata sotto forma di lavoro di equipe, dove specialisti di diverse discipline collaborino in sinergia.

Chi può rivolgersi a te?

Partendo dal presupposto che ognuno di noi comunica con il corpo e che è indubbio che l’aspetto fisico incide a determinare il primo pre-giudizio che ogni persona che incontriamo si fa di noi; fra questi due concetti esiste un mondo. A partire dalle motivazioni che spingono ognuno di noi a dedicare tempo, cura e sforzi alla scelta di un cibo piuttosto che un altro.

Oltre alla comunicazione, il cibo ha a che fare con la nostra salute, e quindi con il rapporto che ognuno di noi ha con se stesso e con la cura, l’attenzione e la consapevolezza della propria salute. I percorsi che propongo, infatti, sono percorsi brevi, volti a fornire all’individuo il maggior numero di informazioni cercando di renderlo consapevole di sé. Consapevolezza necessaria per agire nella direzione del miglioramento della qualità della propria vita. Si rivolge a me pertanto chiunque voglia, a partire dall’alimentazione, migliorare la propria qualità di vita. Nello specifico mi occupo di: programmi alimentari volti al dimagrimento, alimentazione per lo sportivo, alimentazione per la gravidanza e prima infanzia.

Sei impegnata spesso in serate/incontri informativi, quali temi affronti in particolare?

Si, da gennaio 2017 ad oggi ho organizzato una serie di incontri/eventi formativi legati al tema del benessere e della salute. Nello specifico nell’ottica di un’attenzione davvero olistica alla persona e in linea con il mio approccio lavorativo, in tutti gli eventi che organizzo parlo di alimentazione come “stile di vita”. Non soltanto quindi alimentazione ma, anche attività fisica e atteggiamento mentale.

Gli argomenti che tratto possono comprendere tematiche ampie come il ciclo di incontri dal tema “Cibo ed Emozioni” in cui ho parlato di Alimentazione e Psicosomatica fino a trattare anche temi più specifici, come l’alimentazione per lo sportivo (incontri svolti all’interno delle palestre) oppure l’alimentazione pediatrica (incontro svolto all’interno della scuola). Ad autunno parteciperò a un convegno organizzato da Cronache Sanitarie per la promozione del ben-essere psicofisico.

“Star bene e felici”, un ottimo proposito ma per te non è solo questo, vero?

Autorealizzazione e benessere sono gli obiettivi più importanti per ciascuno di noi, e allo stesso tempo sono anche i più difficili da realizzare. Questo anche perché dipendono dall’ottimizzazione di decine di diversi fattori legati alla nostra vita (aspetto fisico, cura del corpo, relazioni esterne e con i famigliari, lavoro, passioni, crescita e formazione personale…). Se pensiamo poi che ognuno

di questi ambiti è condizionato da centinaia di aspetti diversi, ben si comprende come sia difficile raggiungere tutte le informazioni necessarie per poter arrivare alla migliore combinazione possibile. Serve quindi un approccio completo, olistico nel vero senso della parola. Ma anche e soprattutto scientifico e veramente professionale.

Per questo, insieme ad altri professionisti del benessere, ho fondato l’Associazione culturale “Star bene e felici”, volta al miglioramento del benessere psico-fisico ed al raggiungimento di una costante felicità per tutti. L’obiettivo dell’Associazione è quello di promuovere i temi legati al benessere attraverso la realizzazione di eventi/corsi di formazione, nonché di fornire un gruppo di consulenza altamente professionale e specializzato in Alimentazione, Attività fisica e Atteggiamento mentale, perché siamo convinti che una società più felice può rendere più felici ciascuno di noi.

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0376 523077 Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana

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NUOVO MAMMOGRAFO IN RADIOLOGIA A SUZZARA

nstallato di recente il nuovo mammografo digitale della ditta Fujii in sostituzione del precedente ormai obsoleto. L’attuale mammografo appartiene alla fascia alta dei mammografi digitali di ultima generazione e garantisce l’esecuzione di mammografie ad alta definizione che permettono la identificazione di micro calcificazioni e millimetrici noduli al fine di ottenere una diagnosi precoce dei tumori della mammella.

Una lodevole iniziativa della Direzione dell’Ospedale di Suzzara a favore delle oltre 4.000 donne che ogni anno si sottopongono alla mammografia in Radiologia.

Nella foto alcuni operatori (Medici e tecnici) della radiologia di Suzzara e il nuovo mammografo digitale.

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L’APPROCCIO DEL VOLONTARIO CON IL MALATO DI ALZHEIMER

oche parole ma concetti essenziali per spiegare ai volontari dell’AVO come fare per prestare al meglio la loro preziosa collaborazione ed assistenza. Una lezione apprezzata e volontari attenti per ascoltare un medico con alle spalle una forte esperienza. Si tratta del Dott.

Roberto Pedrazzoli, Direttore Sanitario della Fondazione Ospedale Civile di Gonzaga. Dopo i saluti e presentazione del presidente Dott.

Enrico Guida ha spiegato cosa sono le demenze, gruppo eterogeneo ed alcune delle quali sono reversibili (e quindi curabili) come ad esempio alcolismo, ipotiroidismo, idrocefalo; la forma più frequente di demenza è la malattia di Alzheimer, a genesi probabilmente multifattoriale, il cui maggiore fattore di rischio è l’età: si stima che il 5% degli uomini con più di 60 anni ed il 7,2% delle

V

donne con più di 60 anni siano affetti da demenza (circa 80.000 nuovi casi/anno) e destinata inesorabilmente ad aumentare con inevitabile aumento del costo assistenziale. Il volontario all’interno delle strutture ospedaliere è chiamato ad un compito molto delicato che lo porta a confrontarsi con i sintomi progressivamente ingravescenti della malattia: perdita della memoria, difficoltà di comunicazione verbale, difficoltà a svolgere in autonomia le azioni della vita quotidiana (in particolare l’igiene personale, l’abbigliamento e l’alimentazione); nel 90% dei malati di Alzheimer compaiono disturbi del comportamento, dei quali il volontario deve essere informato per prestare al meglio la sua preziosa collaborazione.

QUANDO L’ASSISTENZA DOMICILIARE RICHIEDEVA IMPEGNO PERSONALE E CORAGGIO

anna Cattabiani consegue il diploma di assistente domiciliare nel 1976, ha prestato servizio per 23 anni ed è in pensione dal 1990.

E’ stata la prima operatrice assieme a Ginetta Portioli a portare assistenza nelle case nel comune e frazioni di Gonzaga. Tempi diversi da quelli di oggi e risvegliare quegli anni sembra tutto un sogno eppure lei c’era e ha portato aiuto e assistenza a persone che non avevano nulla. Poi c’erano le persone ubriache e quelli con problemi psichici. “Quanta povertà e miseria umana che ho visto ci dice Vanna con fare deciso, carattere forte e combattiva. Era inutile guardare l’orologio o attenersi alla burocrazia o protocolli: a quei tempi era il tuo buon senso e il coraggio misto a voglia di fare che ti spingeva a fare dei turni molto pesanti e decisioni sul lavoro dettate dal tuo buon senso.

Vanna ci può dire come si svolgeva l’assistenza domiciliare?: “facevamo di tutto e di più, dall’igiene del malato, alle cure, a contattare il medico per fare le ricette e andare in farmacia. Ma c’erano anche i problemi legati alla gestione della casa. Ho fatto dall’elettricista al falegname, dal lavare i panni alle spese, dalle pulizie della casa alla spesa al mercato a fare pratiche d’ufficio o portare ad una visita in cimitero”.

Dal punto di vista della politica sanitaria cosa ricorda?

Ho visto nascere il Consorzio Sanitario di Zona (CSZ), l’USSL 49 e poi l’USSL 22. Il nostro servizio non aveva l’ auto, usavamo la nostra poi arriva finalmente una Fiat 126 e più avanti un pulmino Fiat 850 rosso. Allora c’era il sindaco Giovanni Baricca e l’assistente Sociale Vanna Bondavalli con la quale ho avuto un ottimo rapporto di collaborazione sia professionale che umana e anche con i medici di famiglia i rapporti erano buoni e improntati alla collaborazione. Conservo un bel ricordo di tutti e mi piace ricordare il Dott.

Pietro Corato, il Dott. Giuseppe Ballesini, il Dott.

Tiziano Bottura, il Dott. Gino Truzzi di Palidano, il Dott. Luigi Benevelli e il Dott. Corrado Losi.

Dal punto di vista di socializzare con le persone anziane cosa veniva fatto?

Ricordo i primi soggiorni sul Lago di Garda, sul Monte Baldo con persone anziane e in carrozzella.

Quale è il ricordo di questa esperienza professionale che non riesce a dimenticare?

La povertà nelle nostre famiglie dove c’era da dare una risposta a dei bisogni veri. Poi devo dire che ho visto persone ubriache che hanno usato violenza in famiglia e diversi malati mentali con addirittura il ricovero al manicomio. Ecco,

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana

devo dire che sono le storie di vita che mi hanno colpito e coinvolto ad impegnarmi e affrontare con fare deciso e sicuro perché dentro di me volevo aiutare anche se c’erano momenti difficili e pericolosi. Paura? Forse ma non lo dimostravo.

Ero deciso a fare qualcosa. Ecco cosa ricordo: gestire i problemi come se fossero stati miei famigliari e questo è il ricordo sereno della mia professione di assistente domiciliare.

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M

ARTE E CULTURA MANTOVANA PRO TERREMOTATI DEL CENTRO ITALIA

issione compiuta. Questa in estrema sintesi l’operazione ideata e condotta in porto dal fotografo Gianni Bellesia di Moglia e dal cantastorie Wainer Mazza di Motteggiana a favore delle popolazioni terremotate del centro Italia. Iniziativa che ha avuto l’avallo ed il supporto non solo tecnico di realtà istituzionali ed aziende mantovane, ma anche dei comuni di Moglia e Pegognaga arrivando al patrocinio del Comune di Mantova con il convinto avvallo del Sindaco Palazzi. A dir del vero si è trattato di un’operazione con risvolti sostanzialmente culturali e di sostegno morale visto che i materiali portati nei territori terremotati sono consistiti in libri-pubblicazioni e quadri d’autore in massima parte di matrice mantovana.

Questo perché l’idea è nata già dal 2016 con Mantova Capitale Italiana della Cultura e ha visto attivarsi oltre ai promotori citati anche la Galleria “Atelier des Artes” di Mantova, tanti pittori mantovani e singoli cittadini che hanno fornito il materiale librario che ha raggiunto, alla fine, oltre 200 volumi e 130 opere d’arte debitamente incorniciate. La consegna di questi materiali è avvenuta esattamente nei

comuni di Preci e di Norcia (Perugia) che hanno già visto altre consistenti spedizioni da parte mantovana naturalmente con altri indirizzi di sostegno. Nei due comuni visitati, sempre alla presenza delle autorità locali, si è provveduto alla consegna di queste testimonianze di arte e cultura mantovana, a scolaresche, case di riposo, centri sociali per handicappati, biblioteche e (molto toccante) di singole famiglie venute in possesso dei moduli abitativi in quel di Norcia. Ogni incontro si è svolto nella massima cordialità, stupore e piacevoli sorprese riconoscendo all’iniziativa il valore culturale che, come affermato con forza dai rappresentanti locali, deve andare pari passo con la rinascita del tessuto sociale e delle attività commerciali.

La spedizione mantovana era composta dai citati Wainer Mazza e Gianni Bellesia, dall’ex Sindaco di Motteggiana Nereo Montanari, dal past president Roberto Guaiumi del Lions “Terre Matildiche”, dall’imprenditrice di Novi di Modena Sig.ra Paola Silvestri, dalla Sig.ra Teresa di Verona facente parte degli “Amici del Madagascar” (spesso al fianco di Beppe Carletti dei Nomadi nei suoi viaggi umanitari e

“200 volumi e 130 opere d’arte incorniciate”

almeno alla 15a presenza insieme a Bellesia nei territori del centro Italia) dall’autista Diego (novese) munito di furgone, dal Sig. Enzo, ex autista di Regione Lombardia. Per dare miglior consistenza e valenza alla consegna dei materiali di carattere culturale si è provveduto ad integrarli con classiche specialità mantovane offerte, per i salumi, da Ivo Azzoni di Polesine, Panificio Cattelan di Motteggiana, i vini della Barrique di Villa Saviola, il formaggio della Latteria Sociale Gonfo di Villa Saviola, la sbrisolona della pasticceria Pibal di Villa Saviola. Sempre con la delegazione mantovana erano presenti anche i Sigg. Carlo 1° e Carlo 2° (così affettuosamente chiamati dalla comitiva) rispettivamente da Ivrea e da Marmirolo che, tanto per gradire e quasi nell’anonimato, hanno consegnato alle scuole di Preci, ben 7 computers portatili.

Il cuore di Mantova, la sua storia, la sua cultura, i suoi artisti hanno portato nel cuore delle popolazioni terremotate del centro Italia sicuramente un messaggio di vicinanza e di condivisione a sostegno di una rinascita quanto mai complessa e tribolata che però troverà sempre i mantovani ad esserne, anche in piccola parte, attori e sostenitori.

REGGIOLO- SUZZARAMANTOVA: GARA DI PESCA A SCOPO BENEFICO

P

resso cava “Dei Malvia” a Reggiolo il gruppo Pesca Cedas Iveco Suzzara con il gruppo caccia hanno devoluto il ricavato della gara, all’ABEO per attrezzare la pediatria di Mantova e ringraziano Simone Chiotti per il contributo offerto alla memoria del padre Lino.

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Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana

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PARLIAMO DEGLI INSEDIAMENTI LAVORATIVI IN PSICHIATRIA CON L’ASSISTENTE SOCIALE RITA FONTANELLI

opo trenta anni di esperienza presso il CPS (Centro Psico Sociale) di Suzzara e un’intensa attività come volontaria presso l’associazione “La Rondine” per la promozione della salute mentale, Rita Fontanelli (nella foto Rita è la sesta da sinistra), ora collocata in pensione, continua il suo impegno con dedizione e sensibilità per il mondo della fragilità mentale. Le abbiamo chiesto un’intervista per un aggiornamento e per sentire dalla sua lunga esperienza i cambiamenti sociali ed economici, professionali ed umani che in tre decenni ha assistito.

Rita tu hai cominciato nel 1986 e hai conosciuto il Dott. Emanuele Brevi, psichiatra che aveva introdotto la psichiatria di comunità. Cosa ricordi di lui?

Era una persona molto innovativa, che ha introdotto la psichiatria di comunità, il tribunale del malato ed altre iniziative volte all’ascolto dei diritti delle fasce di popolazione più deboli.

Parlami delle tue esperienza lavorative finalizzate al recupero e inserimento, cioè i tirocini risocializzanti di persone con fragilità mentale?

Le esperienze lavorative in “psichiatria” ci sono sempre state ma l’esperienza più innovativa era portare il “malato” all’interno della società: nel mondo del lavoro vero e proprio. Così ho iniziato sensibilizzando alcune aziende chiedendo la loro disponibilità (alla base c’era stata una ricerca sul territorio delle varie aziende disponibili) e un modo “pionieristico” abbiamo inserito alcuni utenti valutando le risorse personali e quelle ambientali.

Le realtà produttive che hanno accolto le persone

fragili sono state le più varie: dalle aziende private, sia nel settore della metalmeccanica che nei computer, anche nei supermercati, negli enti pubblici (Comuni, Ospedali) e soprattutto nelle cooperative sociali (di pulizie, di ristorazione) ai circoli privati (che gestiscono attività sportive) agenzie di viaggio, servizi alle persone, case di riposo e tante altre.

Quali sono state le realtà produttive che hanno accolto persone fragili nella loro attività lavorativa? Cosa sono le “borselavori”?

Le borse-valori erano finanziamenti che i vari comuni elargivano per queste esperienze lavorative dedicate alle persone emarginate nel mondo del lavoro tra cui anche i nostri pazienti. Attualmente sono gestite dalla Provincia attraverso incontri con i Piani di Zona.

Quanto ha inciso la crisi economica nel processo di socializzazione ed integrazione?

Ha sicuramente inciso nel processo d’inserimento lavorativo, soprattutto nell’ambito delle aziende private che riducendo i costi e anche le disponibilità all’accoglienza e nell’affiancamento nei percorsi lavorativi ha ridotto notevolmente gli inserimenti.

Come è cambiata l’opinione pubblica sulle persone fragili nel mondo produttivo?

Nel complesso possiamo dire che nella nostra realtà suzzarese e dintorni è stata discretamente sensibile alle problematiche sulle persone fragili nel mondo produttivo, incontrando quella “solidarietà sociale” che in altri territori è difficile riscontrare.

Hai dei casi di persone ben inserite e quindi accolte ed integrate nel sociale?

Abbiamo persone nel mondo del lavoro da più di 25 anni che vedono nel loro impegno lavorativo una forma di autostima e di buona integrazione sociale. Tuttavia si continua attraverso lo sportello lavoro, istituito all’interno della Psichiatria ad inserire pazienti nelle varie realtà produttive.

Come ti senti cambiata con questa esperienza professionale ed umana?

Quali sono stati i momenti critici ed i momenti di grosse soddisfazioni nella tua professione?

L’esperienza lavorativa nell’ambito psichiatrico è una realtà molto complessa come è difficile comprendere la mente umana. Si viene a contatto con le manifestazioni più estreme dei sentimenti umani che non sempre è facile comprendere, manifestazioni di grande sofferenza che si trasforma a volte, in aggressività verso se stessi o verso altri in modo apparentemente irrazionale, diventando spesso difficile decifrare le radici di tale disagio. Solo scavalcando i pregiudizi e avvicinarsi con sensibilità e forte umanità, si riesce a guadagnare la fiducia del paziente e poter iniziare così la cura che l’equipe psichiatrica programmerà nel tempo. Queste esperienze mi hanno maggiormente dato soddisfazioni quando nei progetti d’inserimento lavorativo andati a buon fine ho visto aumentare l’autostima e togliere da una sofferenza quotidiana persone specialmente giovani che sono riusciti ad integrarsi nel mondo del lavoro, nel sociale e in famiglia.

Progetti per il tuo futuro?

Intendo continuare l’attività di volontariato attraverso l’associazione “La Rondine” per poter condividere ancora con gli stessi utenti ormai non più giovani momenti di socializzazione e integrazione sociale.

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-A parità di peso i muscoli delle donne sono forti quanto quelli dell’uomo.

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-Siamo nati con una preferenza per il dolce o il salato.

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UN’OPPORTUNITÀ CHIAMATA INFARTO

I

l cuore, il motore del razionale e dell’irrazionale, del corpo e del sentimento. Ma quando questo motore “grippa”, cosa succede? Succede che, per fortuna, grazie alla medicina è possibile ripararlo e continuare a percorrere il sentiero della vita. Già, ma al resto della macchina chi ci pensa? Qualcuno ci ha pensato: la Dottoressa Roberta Dall’Acqua, psicocardiologa a Milano. Così, la dottoressa non si è soltanto posta questa problematica, ma ha cercato di andare oltre, dando supporto a coloro che avevano subito un infarto. Nel fare questo, la specialista operante nel reparto di cardiologia, ha cercato di offrire il suo sapere in materia psicologica. “Vedendo questi pazienti infartuati, curati e rimandati a casa dopo il ricovero, mi sono chiesta: e una volta tornati a casa, che ne sarà di loro? Come potranno riprendere in

mano la loro vita? Perché ovviamente, non sarà più la vita di prima”. Ecco che allora, proprio per aiutare i pazienti conosciuti in reparto, propone loro di scrivere le proprie esperienze, le proprie sensazioni e i propri turbamenti in un banalissimo quaderno. “Perché la condivisione del proprio stato d’animo e della propria esperienza” continua la Dall’Acqua, “permette loro di alleggerirsi e non sentirsi più soli e abbandonati”. Una strategia vitale per gli infartuati, così come tutti coloro che improvvisamente, hanno rischiato di perdere la vita. Ma la professionista, una dolce giovane donna, ha saputo sfruttare ulteriormente quest’astuta terapia, mettendola al servizio di più persone possibili, molte più di quelle da lei conosciute e curate: in che modo?

Pubblicando proprio quel quaderno terapeutico;

quel raccoglitore di spezzoni di vita e di timori di morte. Così, casualmente, è nata questa raccolta vitale, intitolata Cuore e Anima. Una nuova vita dopo la patologia cardiaca. Un volume semplice e ricco, profondo e sincero, scritto a più mani e a più cuori, con il solo intento di affiancare coloro che non hanno scelto di ritrovarsi con una vita mutata da un infarto, ma che proprio da questo, hanno saputo cogliere una nuova rinascita. A portar la propria testimonianza, lo scorso 10 giugno in occasione della presentazione del volume, il redattore Renzo Gazzoli, Alfredo Calendi e Fausto Bertolini: infartuati, ma felici. Perché ogni esperienza, anche la più negativa, può essere un’opportunità.

Erika Mazza

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Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana

C

a v d a s i r u e a n n o n a L

ontinuiamo con questa breve ricerca delle origini di molti modi di dire, che sono entrati nel nostro linguaggio quotidiano ma di cui non si ha ragione delle loro derivazioni.

SBOLOGNARE: Questa voce deriva probabilmente dal nome della città di Bologna, in quanto in tempi passati nella città emiliana si fabbricavano e vendevano in grandi quantità oggetti d’oro falso o di bassa lega (Oro di Bologna). Ecco quindi che dare via un oggetto di nessun valore o utilità, o di pessimo gusto, ricavandone un compenso viene etichettato come sbolognare.

ANDARE AD ARAMENGO: Questa espressione equivale ad andare in rovina o bancarotta, ed ha origini piemontesi molto antiche. Si suppone che i condannati per reati relativi al patrimonio e soprattutto gli autori di fallimenti, durante il rinascimento venissero confinati nel comune più periferico del ducato, per l’appunto ad Aramengo, comune situato oggi in una splendida posizione collinare in provincia di Asti.

ESSERE AL VERDE: è un modo di dire che significa rimanere senza un soldo. L’espressione

C

è diffusissima e sembra aver origine dalle aste pubbliche del Magistrato del Sale di Firenze che adoperava come “segnatempo” delle lunghe candele tinte di verde nell’estremità inferiore.

Quando la candela arrivava “al verde” l’asta si chiudeva, ecco quindi come il verde diventò sinonimo di tempo finito e denaro speso.

IN BOCCA AL LUPO: Si intende come buon auspicio contrariamente a quanto l’immagine farebbe credere. Nell’antica Roma il lupo è da sempre legato alla fondazione della capitale con la leggenda di Romolo e Remo, i due gemelli che furono salvati dalla lupa. Il forte legame materno della femmina di lupo con i propri cuccioli che difendono e spostano di continuo in tane più sicure usando la bocca per trasportarli, manifesta un senso di protezione e sicurezza.

IN CULO ALLA BALENA: Questa espressione risalirebbe alla Bibbia, nell’Antico Testamento, dove si narra che il profeta Jona riuscì a salvarsi da una forte tempesta in mare trovando riparo nella pancia di una balena. L’uomo passò ben 3 giorni nel ventre del pesce e poi, pregando Dio venne salvato. L’idea associata a questa frase

sarebbe quella di protezione da un pericolo, con l’augurio di stare al sicuro fino a quando il pericolo non sarà passato.

TOLASUDòLSA: è il nostro personalissimo “take it easy”. È la capacità di affrontare la vita e i problemi con filosofia, senza farsi divorare dalle preoccupazioni.

Rosanna Rossi

INTERVISTA AL DOTT. LUIGI BOCCIA DIRETTORE DELLA CHIRURGIA GENERALE DELL’OSPEDALE POMA (A.S.S.T.)

lasse 1965, napoletano, persona gentile e preparata, nelle strutture operative complesse dirette nel corso della sua carriera professionale, ha raggiunto riconoscimenti di eccellenza.

Una pregevolezza della chirurgia mantovana infatti, oltre a Pieve di Coriano è stato dirigente anche a Castiglione delle Stiviere ed ora è direttore del reparto della Chirurgia Generale del Carlo Poma. Ha conseguito le specializzazioni in Chirurgia Generale, Chirurgia Laparoscopica mininvasiva, Chirurgia ad indirizzo d’Urgenza, Chirurgia Epatobioliopancreatica. La sua attività si concentra soprattutto sulla chirurgia laparoscopica mininvasiva avanzata, in particolare dell’apparato gastroenterico e dei difetti di parete addominale.

Ma pochi sanno che il suo debutto da medico laureato è stato a Suzzara per nove mesi dal giugno 1994 al maggio 1995 in veste di dottore di Guardia medica. A questo punto il Dott. Boccia può dire che non c’è un pezzo del territorio mantovano che non conosca.

Dottore ci parli della sua carriera professionale.

Ora lei è direttore a Mantova, come si trova?

Come si sente cambiato come persona e come chirurgo?

Sono a Mantova da 28 anni. Ho studiato al Liceo Classico, mi sono laureato a Napoli e specializzato a Padova, ho sposato una mantovana, Laura, che nel corso di vent’anni felici, mi ha dato due splendidi ragazzi, Giovanni, che ha appena compiuto 18 anni e Francesca di 13.

Ho vissuto la mia vita in ospedale seguendo i malati con scienza e coscienza e spero che il Signore mi dia atto di questo. Purtroppo il malato è considerato un numero per le nuove generazioni, ma non deve essere così, perché ha bisogno di conforto, serve un’empatia con il medico curante che lo deve condurre verso la scelta giusta. Ho fatto la gavetta, ho girato il mondo per il mio lavoro sono stato in Inghilterra, in America, in Giappone, ho visto ed imparato nuove tecniche e cerco di metterle sempre in pratica. Però quando torno a Mantova sto bene, mi sento protetto, mi sento a casa. In questa città che mi ha adottato, mi ha dato e mi sta dando tantissimo ed io cerco di contraccambiare sempre al meglio e con il

massimo. Come persona non sono cambiato mi sento sempre lo stesso, lavoro molto. Il mio maestro il Prof Giorgio Mariani mi ha insegnato che lo studio, l’umiltà e la serietà sono alla base di tutto. Forse non sono più felice e sorridente come prima, perché sono preoccupato sempre per i pazienti e per quello che c’è da fare. Non si smette mai e non si stacca mai.

LA CHIRURGIA DI MANTOVA HA BISOGNO DEL ROBOT

Quali progetti per il futuro della chirurgia di Mantova?

La chirurgia di Mantova ha delle grandissime potenzialità che deve sviluppare e in cui credere.

Ci sono degli ottimi professionisti che hanno voglia di fare, l’inizio è stato un po’ turbolento, ma adesso va meglio; i mantovani sono persone

fantastiche che danno fiducia e credono nella propria istituzione sanitaria. I progetti sono quelli di portare la chirurgia di Mantova all’apice della ricerca nelle tecniche innovative e spero che venga inserito il robot perché Mantova ne ha bisogno perché e’ una grande città. Stiamo migliorando i percorsi di assistenza alla cura,

in atto c’è un miglioramento delle tecniche chirurgiche con equipe dedicate per le singole discipline. Abbiamo fatto convezioni con le più grandi scuole di specializzazione come Verona, Brescia e Milano.

UN BRAVO CHIRURGO DEVE STUDIARE, ESSERE UMILE E SERIO

Cosa direbbe ad un giovane che vuole diventare un chirurgo o meglio cosa serve per diventare un bravo chirurgo?

Ad un giovane chirurgo direi di fare il chirurgo

perché è una grande disciplina con importanti traguardi ed inoltre direi quello che mi ha insegnato il mio maestro il Prof Mariani, ovvero studio, umiltà e serietà.

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana

Ha degli hobby?

I miei hobby sono stare con la mia famiglia, giocare a tennis, e girare il mondo.

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LA STORIA DEL PERIODICO “CRONACHE SANITARIE NATO NEL GIUGNO 2011

U

n po’ di storia passata…

Nel febbraio del 2004 nasceva a Reggiolo una rivista autogestita chiamata “L’Eretico” .

Io in forma completamente gratuita, inizio la collaborazione con la casa editrice La Clessidra nel 2007. Il primo anno ho inviato 7 articoli, nel 2008 ho inviato 20 articoli, nel 2009 ho inviato 6 articoli. Poi nel 2010 l’Eretico non esce più.

Nel frattempo nel 2008 nasce la “Gazzetta della Bassa”. Una testata diffusa gratuitamente nel territorio d’incontro di tre provincie: Reggio Emilia, Mantova e Modena, è un mensile di cultura e tradizioni strettamente legato al territorio. Io nella fattiva e continua collaborazione con la Casa Editrice, proseguo l’invio di articoli in forma completamente gratuita. Ecco le prove: dal 2010 fino ad Aprile di quest’anno (2017) 134 articoli.

Nel novembre 2010 nasce il trimestrale “NOTIZIE SOCIO-SANITARIE DELL’OLTREPO’ MANTOVANO” con Editore La Clessidra, Direttore Responsabile Davide Donadio, Direttore Editoriale Attilio Pignata, Grafica Paola Torelli, Stampa Tipografia “E.Lui”, Commerciale Marco Barbieri. Ma come è nata l’idea? Siamo ai primi di luglio 2010. Ferve nella mia mente, l’idea di realizzare un giornale legato alla “Buona Sanità” del nostro territorio. “Ne parlo” con alcuni suzzaresi fra cui il giornalista Mauro Pinotti, Prof. Piero Zanini, Dott.ssa Anna Bonini e altri ancora, ottenendo da tutti consensi per il nuovo progetto dandomi la spinta necessaria per affrontare nuovi passi. Il 16 luglio 2010 chiedo un incontro con il dott. Guido Bulgarelli di Quistello, medico condotto con cui collaboravo agli screening in veste di infermiere volontario, per poter esporre totalmente il progetto editoriale; il medico manifesta interesse e da subito vuole collaborare. il 23 luglio 2010 nasce la prima ipotetica bozza. Il contatto con il dott. Bulgarelli è continuo, il suo interesse mi gratifica. Con

Nella foto Attilio Pignata Responsabile del periodico mentre prepara i testi e le foto presso la propria abitazione.

Marco Barbieri (responsabile commerciale degli spazi pubblicitari) discutiamo del progetto il quale manifesta tanta fiducia e mi incoraggia ad andare avanti. Io insisto nel credere molto nell’informazione e meno nella pubblicità.

Insisto e sostengo che solo aumentando i testi e scrivendo tante notizie il giornale piacerà. Per me la parte commerciale viene in un secondo tempo, prima l’informazione. Il 14 settembre 2010 arriva la bozza a colori. Partono i primi contatti con Marco per andare insieme a cercare i diversi sponsor. Il 13 ottobre 2010 Paola, grafica della Casa Editrice, mi invia le pagine “Bozza”. Non sembra vero! Ecco le uscite di quel trimestrale che durerà solo 6 mesi: nov. 2010, feb. 2011 e apr. 2011. Cosa succede? Manifesto verbalmente dubbi, perplessità, paure e linee di pensiero contrastanti: voglio a tutti i costi un giornale ricco di notizie. Mantengo i contatti con La Clessidra fino alla fine dell’anno 2011 come da accordi presi ma poi il pensiero di creare e fare un giornale, da solo, è sempre più concreto.

Chiedo un incontro con “La Clessidra” dove dico che lascio e mi metto da solo. Partono i contatti per regolarizzare il nuovo giornale. Ecco le prove: 08-10-2008 sono iscritto all’Albo dei Giornalisti Elenco PUBBLICISTI. L’08-04-2011 al Tribunale di Milano, iscrizione all’Ordine dei Pubblicisti n°190. Il 02-05-2011 inizio l’attività Impresa Individuale numero REA 244368 presso la Camera Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Mantova. Il 07 giugno 2011 sono iscritto Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC).

NEL GIUGNO DEL 2011 NASCE CRONACHE SANITARIE - Distretto di Suzzara. Grafico Giulio Carra, un professionista che ha avuto l’idea del logo che tanto successo sta avendo ancora.

Tipografia stamperia S.C.R.L. Via Mantova, 79 Parma. La prima riunione redazionale presso

Nella foto Attilio e il grafico Giulio mentre impaginano i testi, le foto e le pubblicità.

Dott. G. Luca Occelli Medico chirurgo DIRETTORE SANITARIO Ospedale di Suzzara, Specialista in Chirurgia Generale. Direttore Sanitario del Periodico “Cronache Sanitarie”. Persona brillante, sicura e motivata. Ha scritto su diversi giornali perché crede nell’informazione sanitaria per sensibilizzare l’opinione pubblica ai problemi della salute.

E’ Responsabile Sanitario di Cronache Sanitarie.

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il Ristorante Cavour di Suzzara. Presenti: Pignata, Dott. Messori, Pinotti. Così mentre continua l’uscita del Notiziario Socio Sanitario in giugno 2011, in settembre, in nov. e dicembre 2011, Attilio parte con CRONACHE SANITARIE ed esce in maggio 2011, poi ogni due mesi fino a dicembre 2011.

Ma come nasce concretamente il bimestrale?

Preparo i testi su Word e tutte le foto. Le metto in una chiavetta e mi reco dal grafico Giulio Carra con il quale facciamo tre bozze. La prima dove io consegno il registro con la simulazione fatta da me dei testi, delle foto e delle pubblicità. Poi la prima bozza aggiungo negli spazi liberi altri articoli, foto e pubblicità. I testi vengono inviati alla correttrice. Infine la terza bozza dove rimango nello studio del grafico per la sistemazione finale.

Subito il periodico viene messo sul sito e io invio 650-700 e-mail a tutti amici e operatori sanitari che è visibile su on-line. Dopo 5-6 giorni mi arriva il cartaceo che distribuisco in ogni ambiente sanitario del suzzarese e alcuni comuni dell’ex USSL 49 poi Borgoforte, Mantova Ospedale Poma e San Clemente e consegno le fatture ad ogni inserzionista pubblicitario.

Ringrazio i redattori che, in forma volontaria, distribuiscono il periodico in numerose farmacie e ambienti sanitari del territorio. Valentina Amadori a Bondanello e Moglia, Carla Ferrari a Gonzaga, Paolo Lavagnini in tutti i paesi dove ha l’ufficio, Bruno Mazzacani in tutto il comune di Pegognaga, La Croce Bianca di Quistello che li porta in otto farmacie del Destra Secchia, Ospedale di Pieve, RSA Quistello e altri ambienti socio-sanitari.

Cronache Sanitarie è gratuito grazie ai numerosi sponsor. Nel prossimo numero i restanti redattori e gli eventi più importanti.

Un impegno che ha permesso di alzare fortemente la qualità degli eventi e di riflesso del periodico. Collabora attivamente per organizzare con i Medici Specialisti dell’Ospedale di Suzzara gli incontri di informazione sanitaria. Presente alle riunioni redazionali, partecipa agli incontri pubblici dove porta i saluti istituzionali e redazionali qualificando gli eventi e l’immagine del nostro periodico.

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana

Dott. Roberto Messori, consulente tributario Professionista affidabile, segue tutta la parte amministrativa, contabile e burocratica che questa iniziativa editoriale richiede con precisione e serietà. Sempre presente fin dalla nascita del periodico a riunioni ed eventi; promuove attivamente con la direzione redazionale iniziative giornalistiche, incontri con titolari di aziende private e responsabili di enti pubblici affinché il giornale arrivi a ricoprire sempre più un ruolo centrale nel panorama dell’informazione del nostro territorio.

Dott.ssa Anna Bonini, redattrice Direttore della gestione amministrativa servizi sanitari ASST di Mantova. Persona preparata, esperta e sensibile alle problematiche della sanità territoriale. Definisce il periodico uno strumento informativo utile e importante, scientifico e popolare, piace ai lettori, è cercato dai professionisti di tutta la provincia di Mantova.

Rosanna Rossi, redattrice Fin dall’inizio ha creduto nella sfida di un periodico che vuole fare informazione sanitaria corretta. Rosanna è attenta e informata sui cambiamenti continui che avvengono nell’Ospedale e collabora per valorizzare i servizi e le persone. Il precedente sottotitolo (distretto di Suzzara) e la scelta dell’attuale sottotitolo “Fatti e Persone della sanità mantovana” è merito suo. E’ responsabile della rubrica: “La nonna insegna”.

Mauro Pinotti, redattore Corrispondente della gazzetta di Mantova dal 1996. Ha collaborato anche per la Voce di Mantova. Si impegna a pubblicare eventi importanti sulla Gazzetta di Mantova che il nostro periodico organizza. Mauro è stato vicino durante la fase della nascita del periodico sostenendo pienamente l’iniziativa.

Paolo Lavagnini Vicky, vicedirettore Coordinatore territoriale e Funzionario di provincia CIA EST LOMBARDIA. Agrotecnico a Pegognaga, San Benedetto Po, Moglia e Poggio-Rusco. Un esperto che si occupa della difesa degli agricoltori, di previdenza e tutela della salute. E’ sempre presente alle riunioni con grande disponibilità per qualsiasi iniziativa.

E’ responsabile della rubrica “Consigli utili”.

Paolo persona affidabile e sempre disponibile alle iniziative culturali e di solidarietà. Paolo distribuisce il periodico su tutto il territorio.

Gianni Bellesia, redattore e fotografo Personaggio conosciuto e fotografo di fama.

Per lui la fotografia è sempre stata una grande passione, una passione per la vita.

Per Cronache Sanitarie è sempre disponibile per gestire tante iniziative sempre in forma volontaristica: moderatore di alcuni eventi medici a Pegognaga, a Gonzaga, poi progetto sugli stili di vita con l’Ass.ne “Serra” e “La scuola dell’allegria” con Niccolò Bongiorno a Moglia. Infine serate per beneficenza a San Siro di San Benedetto Po e altre ancora.

Bruno Mazzacani, redattore E’ persona stimata e benvoluta a Pegognaga come volontario dell’Associazione “Presenza” per il trasporto di persone anziane e bisognose. Bruno è anche poeta che valorizza la vita con le sue poesie: sette libri, più di 800 poesie, 22 volumetti stampati in proprio dal titolo “Poe e Pensieri” (le mie verità). Bruno partecipa a tutte le riunioni redazionali, agli eventi medici in ogni comune e distribuisce in modo puntuale e capillare il periodico a Pegognaga.

Prof. Renzo Gualtieri, redattore Un cultore suzzarese che qualifica il nostro periodico, per l’impegno, l’esperienza, la preparazione e i contributi.

Dal 2005 ad oggi organizza numerosi incontri di informazione sanitaria per la popolazione presso il Centro Sociale. La nascita di uno strumento informativo come Cronache Sanitarie, prima inesistente. Da alcuni anni gli eventi vengono organizzati con medici specialisti e alcune eccellenze del nostro Ospedale.

Ostetrica Valentina Amadori, redattrice Libera professionista con esperienza pluriennale ospedaliera e consultoriale.

Persona solare, brillante e disponibile.Ha attualmente evoluto il suo ruolo di Ostetrica, proponendo: -Corsi teorico-pratici di accompagnamento alla nascita.

-Consulenza puerperale a domicilio con sostegno per l’allattamento materno.

-Educazione informativa sul benessere della donna (dalla gravidanza alla menopausa).

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana

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D

UNA BELLA STORIA DI INCLUSIONE E SOLIDARIETA’ A SCUOLA

ue compagni di scuola, Marcello e Giorgia, hanno prestato la loro voce ad un disabile durante la tessi di maturità. E’ successo a Suzzara dove Amrik, studente disabile, deve sostenere l’esame di Maturità all’Istituto Manzoni. Ma non può parlare se non attraverso un programma al computer che associa le parole alle immagini.

I suoi compagni di classe, Giorgia Vezzani e Marcello Rizzello, gli hanno prestato la voce.

Quando Amrik, studente disabile, è arrivato, cinque anni fa, in molti si sono stupiti. “ Marcello, originario di Reggiolo, musicista - suona l’oboe al Conservatorio - e Giorgia, diciannovenne di Guastalla, volontaria della Croce Rossa, sono stati ribattezzati a scuola gli “angeli di Amrik”. “In questi anni Amrik ci ha dato tanto dal punto di vista affettivo”.

Lo studente è stato seguito dalle docenti di sostegno Cecilia Pincella e Cristina Zorzella..

“Amrik usa il computer per comunicare, ma i passaggi sono lenti, ci vuole tempo. Quando è con gli amici si esprime a gesti, sguardi e sorrisi: è difficile da spiegare, ma lui si fa intendere e noi lo capiamo”, continua Giorgia. Titolo della tesi: “Una

S

Suzzara Prof. Bruschi. “Non è facile né scontato.

I ragazzi diversamente abili rappresentano una sfida che ci costringe a spostare l’asse e, insieme, costituiscono una ricchezza: vedono e intuiscono ciò che normalmente il nostro occhio non coglie.

Ne ho fatto personalmente esperienza in questi dieci anni”.

UNA BASE TEMPORANEA DI MIGRANTI

i trova presso l’Hotel Garden di via Ippolito Nievo a Suzzara. Abbiamo chiesto agli operatori un parere, un’opinione su questa umana realtà: Chi sono le persone ospitate?

Le persone ospitate nel centro sono richiedenti asilo o richiedenti protezione umanitaria che arrivano perlopiù dall’Africa sub-sahariana (Nigeria, Gambia, Senegal, Costa d’Avorio, Ghana, Togo, ecc.), attualmente è presente anche un nucleo famigliare libico.

Questi migranti sono quelli che arrivano con il barcone e che vediamo in televisione?

Sì. Quando arrivano in Sicilia, solitamente, impiegano tre giorni per raggiungere Milano dove vengono smistati e destinati ai vari comuni della Lombardia, tra i quali Suzzara. Nel nostro comune arrivano all’Hotel Garden che è divenuta una struttura di prima accoglienza esclusivamente dedicata ai profughi.

Queste persone quindi quanto rimangono a Suzzara?

In media due o tre mesi, ma alcuni possono essere trasferiti anche dopo pochi giorni. La struttura di Suzzara infatti è uno dei centri di prima accoglienza per le persone appena arrivate sul suolo nazionale, poi da qui vengono smistate in centri dove aspetteranno il tempo necessario alla valutazione della loro domanda di asilo o protezione. A Suzzara si svolge un importante lavoro di prima accoglienza, di riconoscimento, messa in sicurezza e inoltre vengono valutate e inviate in Prefettura le richieste di ricongiungimento famigliare, perché spesso all’arrivo in Italia o alla partenza in Libia le famiglie vengono separate: in Libia tramite la violenza, oppure a causa delle concitate operazioni di salvataggio in mare.

Avviene non di rado che le mogli siano separate dai mariti, i genitori dai figli o dai famigliari. Oltre a queste prime azioni di accoglienza si può organizzare il trasferimento degli ospiti in campi dedicati a persone che parlano la stessa lingua o che hanno al loro interno operatori che condividono caratteristiche tecniche e professionali adatte a seguire al meglio una particolare specificità degli ospiti, ad esempio le donne incinta o le giovani madri con i piccoli.

Quindi quanti operatori lavorano nel centro Hotel Garden?

Ad oggi siamo 8 operatori: c’è il coordinatore della struttura, poi c’è un’operatrice sanitaria, un responsabile della cucina e dei turni pulizie, una

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testa per emozionare, un cuore per capire”. La commissione si è commossa. La professoressa Marina Bordonali scrive su Facebook: “La vita anche nel dolore può essere un’esperienza meravigliosa se incroci persone per bene”. “Per chi lavora nel nostro istituto l’inclusione non è una questione di facciata, ma è diventata nel tempo un modo di pensare e di spendersi nella pratica quotidiana”, spiega la preside del Manzoni di

insegnante d’italiano, un’addetta al magazzino (vestiti, prodotti d’igiene) e all’attività dell’orto, un ostetrico e due guardiani notturni. Lavoriamo su turni, il sabato e anche la domenica e festivi, garantendo una presenza continua all’interno della struttura.

Vengono sottoposti quindi a verifiche e a profilassi sanitaria?

Certo, quando arrivano in Sicilia viene verificato che non abbiano situazioni sanitarie pericolose per loro e per gl’altri: se devono seguire una profilassi particolare arrivano già con le indicazioni terapeutiche da seguire, fornite dalla Croce Rossa. Al loro arrivo, in Questura a Mantova si registrano le loro generalità con le impronte digitali e una foto identificativa, avviene quindi l’assegnazione di un codice fiscale e di una tessera sanitaria provvisoria, poi una definitiva valida 6 mesi e un medico di base. Tramite l’ospedale e l’Asst di Suzzara avvengono quindi le visite necessarie per eseguire il test Mantoux e le vaccinazioni necessarie.

Quanto aspettano per avere i documenti?

Dopo la messa in sicurezza sanitaria i nostri operatori si occupano di ascoltare e redigere la loro storia migratoria. Si fa il punto sulla loro situazione famigliare, il paese di provenienza, il viaggio e sui motivi che li hanno spinti ad allontanarsi dal loro paese, attraversare il deserto e il mare per arrivare qui. Una volta redatta la storia, il migrante viene accompagnato nuovamente in Questura, la sua storia viene depositata e gli viene assegnato un permesso di soggiorno, valido 6 mesi. Tutte queste procedure, sia sanitarie che burocratiche si svolgono nel giro di una settimana dal loro arrivo. Poi inizia la lunga

attesa. La commissione, a Brescia, può riunirsi per valutare la loro richiesta con tempi dai 3 ai 12 mesi.

Le percentuali di accoglimento sono molto basse, anche dopo i ricorsi al tribunale, non superano il 15%.

Cercate di inserirli nella comunità suzzarese?

Certo, è l’obiettivo che perseguiamo con maggiore attenzione, oltre alla sicurezza sanitaria ovviamente.

Finora abbiamo avuto costruttivi rapporti di collaborazione con l’associazione sportiva Olimpia, i ragazzi hanno contribuito a rafforzare la squadra locale amatoriale, quest’anno è iniziata la collaborazione con il comune di Suzzara per il lavoro volontario con gli operai comunali, poi abbiamo partecipato ad attività di arte terapia promosse e organizzate dalla Galleria del Premio, i ragazzi sono tra i volontari del bar Gina Bianchi gestito dalla cooperativa CHV, in via Democrito gestiscono un orto sul terreno della medesima cooperativa, abbiamo collaborato con la Caritas all’orto solidale e colgo l’occasione per ringraziarli vista l’attenzione e l’aiuto che ci hanno accordato in occasione di nuovi arrivi numerosi che hanno messo in difficoltà la nostra capacità di distribuzione dei vestiti. Poi stiamo collaborando con l’Istituto Manzoni: due ragazzi del liceo linguistico hanno deciso di sviluppare l’alternanza scuola-lavoro affiancando la nostra maestra di italiano. E’ stata avviata inoltre un’attività di conversazioni in lingua: due signore coraggiose e curiose hanno organizzato degli incontri al bar con una giovane ragazza che conversava con loro in inglese. Attività importanti, ma non sufficienti, non è affatto facile purtroppo rompere il muro di diffidenza verso questi ragazzi e ragazze.

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana

PARLIAMO DEL DISAGIO PSICHICO CON LO PSICHIATRA E PSICOTERAPEUTA DOTT. GIANCARLO MADELLA

P

ersona preparata con una importante esperienza alle spalle e disponibile in ambulatorio per dare una risposta e aiutare le persone con un disagio psichico o altri disturbi.

Gli abbiamo chiesto una intervista e gentilmente ci ha detto: “Sono uno Psichiatra e Psicoterapeuta ad orientamento umanistico - psicodinamico e transpersonale; dopo 35 anni di lavoro in ambito pubblico, presso l’Azienda ospedaliera Carlo Poma, a partire dal 2015, mi dedico esclusivamente all’attività liberoprofessionale con particolare predilezione verso la psicoterapia , in cui posso utilizzare le esperienze e conoscenze acquisite attraverso scuole di formazione ad indirizzo diversificato ( Bioenergetica - Gestalt - Terapia di coppia e di famiglia - Psicoanalisi Relazionale - Psicoanalisi Junghiana - Terapia Immaginativa e Psicosintesi ) . L’esperienza inoltre dei Servizi Pubblici, in cui ho svolto tutti le funzioni ( dall’intervento sulle situazioni acute a quello sulla cronicità ), mi ha insegnato a relazionarmi in maniera paritaria con la persona affetta da disagio psichico, evitando il più possibile di chiudermi nel ruolo di potere del Medico , in modo da abbattere le barriere che portano il diverso all’esclusione sociale.

Dottore quali sono le maggior richieste che deve affrontare in ambulatorio?

Nel privato le richieste di aiuto da parte dell’utenza hanno maggiormente a che fare con i Disturbi d’Ansia: Disturbo da Attacco

di Panico - Disturbo d’Ansia Generalizzato Disturbo Ansioso Depressivo Reattivo - Disturbi Psicosomatici; inoltre , in misura meno frequente : Disturbo Ossessivo-Compulsivo, Disturbo PostTraumatico da Stress, Depressione Maggiore , Disturbo Bipolare e Disturbi di Personalità.

Generalmente, visto il bisogno di un intervento più articolato ( più figure professionali ) e le improvvise crisi di scompenso che richiedono ricoveri ospedalieri , le patologie Psicotiche e Schizofreniche non vengono trattate.

Ci parli della sua esperienza presso il Centro Polispecialistico di Reggiolo?

A partire dall’autunno dello scorso anno ho cominciato una nuova esperienza presso il Centro Polispecialistico di Reggiolo ; al Poliambulatorio afferiscono persone con accesso diretto o inviate sia dalle colleghe Psicologhe che collaborano con il Centro , sia da Medici di Medicina Generale che altri Professionisti del settore . La risposta è sia farmacologica che psicoterapeutica; fino ad ora le richieste ,

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana

su prenotazione presso la segreteria del Centro , sono state soddisfatte in tempi sufficientemente rapidi e, qualora i miei impegni me lo consentiranno, prenderò in considerazione l’apertura di un secondo ambulatorio presso la nostra sede di Pegognaga.

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TURNI FARMACIE DEL TERRITORIO AGOSTO 2017

SETTEMBRE 2017

1

SUZZARA BREVIGLIERI

16

SAN BENEDEDETTO PO POLIRONE QUISTELLO TERZIOTTI

1

SAN BENEDETTO PO GHIDINI

16

SUZZARA COMUNALE RONCOFERRARO FRIGNANI

2

SUZZARA BREVIGLIERI

17

SAN BENEDETTO PO POLIRONE QUISTELLO TERZIOTTI

2

SAN BENEDETTO PO GHIDINI

17

SAN BENEDETTO PO POLIRONE RONCOFERRARO FRIGNANI

3

SAN BENEDETTO PO GHIDINI

18

PORTIOLO LONETTI

3

SUZZARA BREVIGLIERI

18

TABELLANO TERZI ASINARI RONCOFERRARO FRIGNANI

4

SAN BENEDETTO PO GHIDINI

19

PORTIOLO LONETTI

4

SUZZARA BREVIGLIERI

19

PORTIOLO LONETTI QUISTELLO TERZIOTTI

5

SUZZARA ALDROVANDI QUINGENTOLE

20

GONZAGA CONTI

5

BONDANELLO BOTTARDI LASAGNA

20

PORTIOLO LONETTI QUISTELLO TERZIOTTI

6

SUZZARA ALDROVANDI QUINGENTOLE

21

GONZAGA CONTI BORGOFORTE MONDINI 6 SCHIVENOGLIA MARTELLI

BONDANELLO BOTTARDI LASAGNA

21

BORGOFORTE MONDINI GONZAGA CONTI

7

BONDANELLO BOTTARDI LASAGNA SAN GIACOMO SEGNATE

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BORGOFORTE MONDINI SUZZARA F. DELL’OSPEDALE SCHIVENOGLIA MARTELLI

7

SUZZARA ALDROVANDI

22

GONZAGA CONTI

8

BONDANELLO BOTTARDI LASAGNA SAN GIACOMO SEGNATE

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SUZZARA F. DELL’OSPEDALE

8

SUZZARA ALDROVANDI SAN GIACOMO SEGNATE TAMASSIA

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MOGLIA FERRARI BERNI

9

PEGOGNAGA MORI POGGIO-RUSCO LOLLI

24

MOGLIA FERRARI BERNI

9

PEGOGNAGA MORI SAN GIACOMO SEGNATE TAMASSIA

24

FERRARI BERNI

10

TABELLANO TERZI ASINARI POGGIO-RUSCO LOLLI

25

MOGLIA FERRARI BERNI NUVOLATO FERRAMOLA

10

PEGOGNAGA MORI SAN GIACOMO SEGNATE TAMASSIA

25

SUZZARA DELL’OSPEDALE

11

TABELLANO TERZI ASINARI

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BONDENO FERRARI SCHIAVO NUVOLATO FERRAMOLA

11

SAN BENEDETTO PO GHIDINI POGGIO RUSCO LOLLI

26

SUZZARA F. DELL’OSPEDALE

12

SUZZARA BREVIGLIERI

27

TABELLANO TERZI ASINARI NUVOLATO FERRAMOLA

12

MOTTEGGIANA CARITA’ POGGIO 27 RUSCO LOLLI

BONDENO FERRARI SCHIAVO

13

SUZZARA BREVIGLIERI

28

POLESINE MANCINELLI POGGIO RUSCO ROVERI

13

MOTTEGGIANA CARITA’

28

BONDENO FERRARI SCHIAVO NUVOLATO FERRAMOLA

14

SUZZARA COMUNALE RONCOFERARRO FRIGNANI

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POLESINE MANCINELI POGGIO RUSCO ROVERI

14

SUZZARA COMUNALE

29

POLESINE MANCINELLI NUVOLATO FERRAMOLA

15

SUZZARA COMUNALE RONCOFERRARO FRIGNANI

30

PALIDANO F. COMUNALE

15

SAN BENEDETTO POLIRONE QUISTELLO TERZIOTTI

30

POLESINE MANCINELLI POGGIO-RUSCO ROVERI

31

PALIDANO F. COMUNALE

31

PALIDANO COMUNALE POGGIO-RUSCO ROVERI

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Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana

Mantova – Castiglione delle Stiviere e Mezzani di Parma

D

IN BICILETTA TRA OPG E REMS PER UNA SANITA’ LEGATA AL TERRITORIO

iverse persone si sono impegnate in una singolare staffetta contro “l’ergastolo bianco”.

Si tratta di Gaetano detto Felix, Gianfranco, Giovanni, Massimo, Paolo, Renzo, i quali hanno pensato ad un viaggio simbolico tra il vecchio opg ed le nuove rems. Sono partiti in bicicletta da Mantova per la prima tappa. Castiglione delle Stiviere, località Ghisiola, dove c’era l’ospedale psichiatrico giudiziario ed ora nella stessa “location” c’è il “sistema polimodulare di rems provvisorie”. Da lì, dai cancelli chiusi, sono partiti per raggiungere quella che a loro è sembrata una proposta alternativa di superamento degli OPG: programmi riabilitativi personalizzati per gli ospiti di una rems. Una alternativa per struttura e per

modalità di lavoro. Poi abbiamo preso la strada per la rems di Casale di Mezzani in provincia di Parma.

Due anni fa, grazie ad una rapida ristrutturazione della ex scuola poi divenuta residenza psichiatrica, è stata aperta la rems. La dirige la d.ssa Giuseppina Paulillo che ha accolto il gruppo e fatto visitare la struttura in compagnia degli ospiti, che sono nove, e delle operatrici – molte donne , anche se gli ospiti sono al momento tutti maschi – e degli operatori.

Ma perchè questo viaggio simbolico di protesta?

Esiste la paura e il sospetto del pericolo che le rems, per uno sciagurato emendamento alla legge di “riforma della giustizia”, si snaturino.

E da luogo dove mettere in atto la prima parte di un programma riabilitativo che poi continui presso i dipartimenti di salute mentale, tornino ad essere quello che erano gli OPG. Un manicomiocarcere dove paradossalmente le persone con problemi di salute mentale, rischiano di essere condannate all’ergastolo bianco.

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Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana

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e

UN BEL LIBRO SULLA TRADIZIONE DEL PANE SCRITTO DALLO STORICO LLA GUERRA

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GIANCARLO MALACARNE GRAZIE AL ROTARY CLUB GONZAGA-SUZZARA

di aiutare ospedali che avessero una politica del territorio collegiale ovvero un enteper ospedaliero n libro unico nel suo genere raccontare attrezzato per rispondere bisogni diovvero un la tradizione del pane nelaimantovano territorio.

Gli amministratori suzzaresi dovettero sacralità, simboli, suggestioni. Come quasi quindi puntare a trasformare Ospedale sempre accade, le cose piùunbelle sono civile quelle innate un aEnte ospedaliero attrezzato e moderno volte per caso. E può succedere che la (venne riconosciuto come Ospedale fantasiainfatti superipoi di molto la realtà, scrive Amilcare generale zona). Un che,2014-2015, va dato Galafassi,dipresidente delobiettivo Rotary anno merito, aveva lomotivato gli amministratori a dove ringrazia storico-giornalista Malacarne dare e a fare pubblicazione. il massimo. IlPoi rag.

Arturo Affini, per l’elegante aggiunge: «ecco aveva speso tutte le sue potrebbe anche iniziare cosìenergie la storiaper dellaquesto nostra obbiettivo e con ilalla presidente Nadir Bianchi si del è iniziativa legata produzione dimostrativa impegnato personalmente andando fino a Roma pane casalino cotto nei forni a legna, e queste per ricevere finanziamenti statali.

Da ricordaredi parole dovremmo attribuirle all’inventore anche i diversi dipendenti, che per colpa diFausto una questa nostra bellissima avventura: mentalità amministrativa risparmiatrice, hanno Brioni. Assieme a lui ha preso corpo una iniziativa dovuto aspettare degli anni prima di fare il che da quindici anni caratterizza il nostro Rotary concorso ed avere la certezza di uno conoscere stipendio Club Gonzaga-Suzzara facendolo sicuro. l’amministrazione di anche Probabilmente oltre i confini del nostro grande prima Distretto stabilizzare postididoveva delle 2050. Siamoi fieri quanto, avere grazie certezza a questa nostra entrate. “arte bianca”, siamo riusciti a fare e continuiamo Nel prossimo numero Gilberto Zacchè a fare sul territorio e per il territorio.

Nel nostro club consideriamo questa nostra attività un grande momento di aggregazione, di visibilità, di conservazione e divulgazione di tradizioni secolari ormai quasi completamente cadute nell’oblio. Ho accennato all’arte bianca: ebbene nel nostro caso ha incontrato l’arte del Tuo “nero su bianco” carissimo Giancarlo, prosegue Amilcare. Anche Tu sei rimasto affascinato dall’originalità della nostra iniziativa ed attratto dai principi che il Rotary si prefigge e hai deciso

U

ricordi

, SOTTO-INFERMIERE E O FIORINI AL MESE !

e i e i , o .

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in previsione del prossimo aumento dei letti, onde ottenere un più preciso e lodevole servizio nell’interno”.

Ci fermiamo quà per capire la povertà culturale dell’epoca, dove l’infermiere doveva usare solo la forza e non la testa. Sono passati 154 anni e oggi l’infermiere è un laureato che svolge un lavoro intellettuale in piena autonomia e nella massima responsabilità. Non sembra vero eppure è guardando il passato che sapremo valorizzare meglio il presente e migliorare il futuro dell’assistenza infermieristica.

di offrirci questa Tua opera di grandissimo pregio.

Anche Tu parti da lontano, da molto lontano; fai un’analisi di questo alimento che è carico di un valore altamente simbolico tale da farlo considerare non solo cibo per il corpo ma anche nutrimento dello spirito. In questo Tuo lungo percorso lo rendi protagonista nelle Sacre Scritture, nelle feste, in tante tradizioni; si carica di magia, di poesia, di linguaggi, di qualità terapeutiche.

E arrivi fino a noi. Ecco quindi che la pubblicazione di questa pregevole opera costituisce non solo una rilevante divulgazione storiografica ma anche un mezzo importante per raccogliere, attraverso la distribuzione a tutti i club del Distretto, risorse importanti da destinare allo sviluppo di un “service di ritorno”».

Giancarlo Malacarne a pag. 37 spiega il significato della parola pane: “il pane è in noi, è parte di noi.

Ci rappresenta, ci accompagna nel cammino della vita, ci è amico, ci parla, ci ricorda il passato, ci proietta al futuro, è componente viva e pulsante di un processo di carattere antropologico dal quale non sarà mai possibile affrancarsi. Il pane è la vita stessa”.

Nel libro ci sono anche delle curiosità che suonano come notizie incredibili: nel medioevo i panettieri mantovani dovevano rispettare delle tabelle e se realizzavano del pane “brutto” venivano torturati e rinchiusi nelle carceri di Mantova. Poi c’erano nelle campagne dei rituali come le ragazze da

marito che dovevano essere predisposte alla panificazione. Infine si pensava che mangiando la crosta derivante dal lievito aumentasse il seno e rendesse più appetibile la ragazza da maritare.

Per ultimo mentre il pane cuoceva le famiglie intere lanciavano preghiere e scongiuri affinché questo venisse saporito e un pane così buono che saziasse tutti.

Per dovere di cronaca ricordiamo che la responsabilità, ma meglio dire l’elogio di questo libro è da addebitarsi a Fausto Brioni, Amilcare Galafassi e Mauro Panisi. Un elogio ma di più un grazie sentito a tutti i soci e le mogli che hanno fatto i turni nella vendita del pane in numerosi paesi per numerosi anni riscuotendo un crescente e meritato successo.

Il libro consta di 383 pagine, edito da Publi Paoline di Mantova, Marzo 2015, raccoglie sette capitoli e numerose immagini.

LEGGETE

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DIFFONDIAMO LA CULTURA DELL’INTEGRAZIONE www.coop-ilponte.org

rsone della Sanità Mantovana

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Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana

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GONZAGA RSA I TULIPANI: COMPLEANNO E INAUGURAZIONE DEL CENTRO DIURNO INTEGRATO

omenica 14 Maggio presso la RSA I TULIPANI di GONZAGA si è tenuta una festa in occasione dell’ottavo compleanno della struttura, con il patrocinio del Comune Città di Gonzaga, l’intervento del Sindaco Terzi dott. Claudio e alla presenza di Antonella Spaggiari, Presidente della Tulipani srl nonché rappresentante della Società Welfare Italia spa di Reggio Emilia. La festa si è tenuta a porte aperte, con la possibilità per la cittadinanza di intervenire ai festeggiamenti e di visitare la struttura, rinnovata nei colori e negli spazi architettonici interni.

Il festeggiamento del compleanno è stata occasione per inaugurare il rinnovato Centro Diurno Integrato, con possibilità da parte dei visitatori di avere informazioni sui servizi offerti e

L

di poter assistere alla proiezione del video avente come protagonisti operatori, pazienti e familiari del Centro.

La giornata si è svolta all’insegna delle famiglie con uno spazio bimbi, intrattenimento musicale, sfilata ed esposizione di abiti da sposa per celebrare la festa della mamma.

L’intervento del Sindaco e la partecipazione attiva delle associazioni locali e dei gruppi territoriali, hanno contribuito a far sentire gli anziani, ospiti della struttura, come cittadini attivi della comunità e consolidato la filosofia di lavoro della Residenza Sanitaria Assistenziale avente come mission il raggiungimento di finalità di solidarietà sociale e di benessere collettivo.

GONZAGA IL ROTARY GONZAGA-SUZZARA E LO SCREENING

o screening, organizzato dal Rotary Club Gonzaga-Suzzara ha registrato 63 persone fra cui 43 donne e 20 uomini con un’età media di 60-70 anni. La misurazione della pressione arteriosa ha rilevato una media di pressione più basse che alte, ma va detto che molti sono in cura con ipotensivi. Dall’esame doppler carotideo invece sono state riscontrate alcune persone portatori di placche carotidee calcificate che però erano a conoscenza e sono venuti per un controllo. Infine sono stati riscontrati alcuni noduli tiroidei. E’ stata una buonissima esperienza hanno detto gli operatori: Dott. Paolo Rondelli, infermiera Virginia Ghidoni e Ostetrica Carla Ferrari. Un ringraziamento a Giuseppe Crema responsabile dell’UPD (Unità di Prevenzione e

Diagnosi) che ha messo a disposizione il camper usato per la medicina del lavoro, poi ai soci Alessandro Guiducci e Mauro Panisi per il loro interessamento.

Da 35 anni

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Nella foto il presidente del Rotary Avv. Giacomo Zini con alcuni soci, il Dott. Paolo Rondelli e personale sanitario impegnato nello screening.

Gonzaga (Mn) P.za Matteotti, 30 - tel. 0376 58165 Moglia (Mn) Via XX Settembre, 20 - tel. 0376 556118

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Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana

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L

SAN BENEDETTO PO ALLA SCUOLA AGRARIA UN PROGETTO DI UNA SERRA CALDA PER LE ATTIVITÀ DIDATTICHE

’evento si è svolto in la collaborazione con il Comune di San Benedetto Po e le associazioni agricole locali CIA e Coldiretti ed è rivolto alla Scuola di Agraria Locale con un progetto interamente finanziato dal LIONS CLUB per il rifacimento di una Serra calda da utilizzare per le attività didattiche.

Erano presenti al tavolo dei relatori il presidente del Lions Club Mantova Terre Matildiche signora Morandi Manuela, il sindaco di San Benedetto Po dott. Roberto Lasagna, l’assessore Regionale all’agricoltura onorevole Gianni Fava, il Dirigente Scolastico dell’Istituto STROZZI dott. Massimo Pantiglioni, il presidente di Fiera Millenaria Giovanni Sala e l’organizzatore principale dell’evento del Lions Club Antonio Bernini, erano presenti anche Lavagnini Paolo per la CIA di Mantova e Fabio Trentini per la Coldiretti Mantova. Nella serata si è parlato dell’importanza dei giovani in agricoltura e di quanto ultimamente se ne parla, erano presenti anche i ragazzi della

E

scuola di agraria di San Benedetto Po che alla fine hanno presentato il progetto e sono stati veramente bravi e applauditi da tutti, erano presenti anche 4 aziende “innovative” condotte da giovani a testimonianza che il settore è in

netta evoluzione. Vi è stata una buona affluenza di pubblico e la serata è stata seguita con grande interesse da parte di tutti.

Alla fine nel chiostro del monastero è stato allestito un ricco Buffet.

OLTRE SETTECENTO PERSONE PER IMPARARE IL MASSAGGIO CARDIACO E L’USO DEL DEFIBRILLATORE

’ stato il primo evento formativo di massa sul massaggio cardiaco e l’uso del defibrillatore, presso il Lungolago Gonzaga. Organizzatori dell’iniziativa “Mantova nel Cuore” ideata dagli infermieri del 118 Davide Vaglia e Mattia Taccon e dall’autista-soccorritore Andrea Spagnoli, sono Areu Lombardia, Asst Mantova e Ats Val Padana, alla presenza dei dirigenti Alberto Zoli, Luca Maria Filippo Stucchi e Salvatore Mannino, insieme al responsabile medico del 118 di Mantova Massimo Cita e al coordinatore infermieristico Giancarlo Pettenati. Un sincero ringraziamento al Comune, Provincia, agli istruttori, alle tante associazioni, gruppi, enti, club che hanno collaborato.

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SUZZARA: ENRICO GROSSI UNO SCRITTORE VERO

ubblico attento e numeroso per la presentazione del libro di Enrico Grossi dal titolo “Incubi e Immagini - Antologia di racconti” (ed. Auto da fè). al Bar Agorà. Il dialogo con l’autore è stato condotto da Mauro Pinotti corrispondente della Gazzetta di Mantova e redattore del periodico “Cronache Sanitarie” promotore e sponsor assieme alla Pro-Loco, Amici del Premio, Alberto Guiducci e altri collaboratori. “Il momento è arrivato ha detto Mauro guardano Enrico e mi fa piacere scoprire che tu oltre ad essere impegnato nello sport e attento alla vita sociale suzzarese, sei uno scrittore e stasera hai tanti amici che ti ascoltano”.

“Ho cominciato a scrivere quando avevo 10 anni ha detto Enrico, calmo e composto, e sono contento di aver scritto un libro su argomenti che a mi piacciono come gli episodi inquieti fra il noir e la fantascienza ambientati nel periodo di Halloween. Ma anche tutta la narrazione, che si snoda fra scene in sequenza alla John Carpenter e scenari ucronici e inospitali alla Bradbury, o come in Interceptor dal quale l’autore ha tratto

ispirazione per l’ultimo racconto. Enrico Grossi, 58 anni, suzzarese, gioca a scacchi, conduce il sito di notizie “Suzzara Week” ed è autore di diversi racconti fantascientifici, gialli e horror. Tra i suoi beniamini Stephen King. E’ il fondatore della società di hockey su pista ed è appassionato di giardinaggio. Diversi gli interventi fra cui quello di Gilberto Zacchè, presidente del Premio Suzzara che ha detto: “Enrico è uno scrittore vero e sarebbe bello riservagli un angolo culturale in occasione dell’evento nazionale di “Nebbia Gialla”. Anche Guiducci ha parlato di un’occasione per far conoscere ai suzzaresi uno scrittore ma anche di poter diffondere e far conoscere la città di Suzzara. Il presidente Paolo Rinoldi della cooperativa Minerva e gestore Bar Agorà, ha fatto gli elogi ad Enrico per il libro e la passione per la scrittura. Sono seguiti altri interventi in un clima di stima e amicizia. Presente il sindaco Ongari e l’Assessore alla cultura Zaldini e altri esponenti del consiglio comunale.

AMO LEGGERE MOLTO E DI TUTTO. Per chi non lo sapesse Enrico è un fedele

frequentatore della Biblioteca di Suzzara e tutta la sua riconoscenza, comprese coloro che lo hanno aiutato a realizzare il libro, l’ha pubblicata a pag. 6 dove scrive: “Un grazie al personale della Biblioteca. Irene Nicolis, Fiorella Provasi, Romy Tasca r altri che mi hanno sempre incoraggiato a non mollare la scrittura, come l’amico Stefano Vezzani, scacchista e scrittore, Virginia Faustinoni e Carmela Miano dirigente del Roller Suzzara HC e Mauro Pinotti, giornalista e amico. Infine ringrazio per il sostegno e la stima franco Bigi (Presidente della Pro-Loco), Achille Ferrari, Eugenio Galafassi, Alberto Guiducci, Attilio Pignata (Direttore del periodico “Cronache Sanitarie”) e Gilberto Zacchè (Presidente dell’Associazione Amici del Premio di Suzzara).

Infine un ringraziamento va alla città dove vivo, Suzzara che amo e anche un pò detesto.

Ringrazio infine Jessica Maccario che ha curato l’editing di tutti i racconti di questa antologia.

L’illustrazione della copertina è stata curata da Elisabetta Bresciani.

SUZZARA: INAUGURATO UN GIARDINO ALLA FONDAZIONE BONI

I

l Giardino è strutturato per favorire l’orientamento e avrà punti di sosta e di riferimento, una recinzione e la completa visibilità di ogni zona del giardino da parte degli accompagnatori, per garantire la sicurezza dei pazienti. È dotato di fiori e piante. Scrive Mauro Pinotti sulla Gazzetta di Mantova, che caratterizzano la tradizione del territorio di Suzzara. Il giardino del Nucleo Arcobaleno è stato progettato e realizzato in linea con le indicazioni scientifiche ma adattato a

riferimenti locali: l’estrazione sociale e lavorativa di molti residenti è legata al mondo agricolo e per tale motivo ci sono richiami alla vita contadina. La vista viene maggiormente stimolata da piante colorate o con fioriture. Il giardino è stato progettato in modo da coinvolgere anche tutti gli altri sensi come l’olfatto, tramite l’utilizzo di fiori, piante aromatiche.

Anche il rumore di passi sulla ghiaia può stimolare efficacemente la memoria degli anziani. Importante la possibilità di fare attività nel giardino è cruciale.

Gli ortaggi non vengono piantati a terra, ma in “contenitori” ad altezza d’uomo, in modo da favorire la coltivazione senza che le persone debbano piegarsi fino a terra e la fruizione anche da parte di anziani con deambulatore o carrozzina.

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Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana

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PEGOGNAGA: BENESSERE E FELICITA’

el mese di giugno il gruppo Passera di Pegognaga ha organizzato presso la propria sede ben tre eventi culturali: presentazione del saggio dal titolo “ Cuore e anima” della Dott.ssa Roberta Dell’Acqua, Cardiopsicologa: una nuova vita dopo la patologia cardiaca, dialogo con il Maestro Paolo Limonta, Consigliere Comunale al Comune di Milano sul tema “Scuole primarie e innovazione didattica”, svoltosi al Centro Culturale di Pegognaga e a seguire al Loghino Aldegatta. Terzo evento sul tema “Benessere e felicità,” con il Dott. Roberto Bondavalli, Psicologo. La felicità è un sentimento nobile che alberga dentro ognuno di noi, ma che spesso rimane nascosto da uno stile di vita frenetico, dagli stereotipi e dalla mancanza di una filosofia leggera, del vivere quotidiano, la saggezza. Gli indicatori scientemente studiati dicono che occorre avere senso critico e conoscenze necessarie per distinguere il bena dal male, il giusto dallo sbagliato e il bello dal brutto: capacità di scelta che significa libertà. Questo è il succo della prima parte dell’intervento del Dott. Bondavalli. Il secondo

indicatore consiste nel sapersi relazionare con le persone agendo nello stesso modo in cui ognuno vorrebbe per sé: che il rispetto e il senso di giustizia siano guida del nostro quotidiano, La resilienza sia, la forza di rialzarsi e di reagire incondizionatamente agli eventi negativi. Ultimo indicatore: isocronismo,

armonia con se stessi, volersi bene. In sintesi è come il Dott. Bondavalli, con molta maestria orale ha saputo catturare la massima attenzione da parte dei numerosi partecipanti.Gli eventi hanno visto anche la collaborazione di Cronache Sanitarie.

Renzo Gazzoli

SCONFINART - FESTIVAL DI MUSICA ETNO CULTURALE

A PEGOGNAGA - PARCO FLORIDA sabato 5 agosto - Canzoniere Grecanico Salentino (Italia, musica etnica) martedì 8 agosto - Karima, Roberto De Nittis e Mauro Ottolini (Italia, canzoni d’autore) giovedì 10 agosto - Raffaele Kholer Swing Orchestra (Italia, swing) sabato 19 agosto - Osteria Del Mandolino Novecento (Italia, musica popolare) A GONZAGA - FIERA MILLENARIA venerdì 8 settembre - Kalascima Psychedelic Trance Tarantella sabato 9 settembre - “Chapitombolo”, microcirco senza animali.

BONDANELLO DI MOGLIA

“N

IL CAPPELLANO DON FRANCO BETTONI HA FESTEGGIATO IL CINQUANTESIMO DI SERVIZIO PRESBITERIALE CON IL VESCOVO MARCO BUSCA

on abbiate paura degli uomini” dice Gesù ai discepoli. Secondo il vescovo è un comando che Don Franco Bettoni ha messo in pratica, non chiudendo mai la porta a chiave, perché se si comincia a chiudere, insieme alla porta si chiude anche il cuore. Il ministero sacerdotale di Don Franco ha conosciuto delle tappe significative, in particolare quella della vita in comune e il progetto si concretizzò, anni fa, in un periodo fecondo insieme a Don Amedeo Messedaglia parroco di Moglia, a Don Giorgio Vermigli parroco di Portiolo e Don Albino Menegozzo parroco di San Benedetto Po dove diedero vita ad una forma sperimentale di Unità Pastorale, scelte oggi acquisite. Alla Messa una

chiesa gremita con tanti fedeli di Bondanello, Zovo, Galvagnina e Moglia. Don Franco dal 2008 è cappellano dell’Ospedale di Mantova e

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana

commosso ha detto: “ringrazio Dio per il dono del sacerdozio e ringrazio voi tutti che avete reso bella la mia vita con il dono dell’amicizia”.

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LA CULTURA COME STRUMENTO PER COMBATTERE L’ODIO E LA VIOLENZA

G

Nostra intervista con il Responsabile del C.S.I.I.S. (Centro Socio Interculturale Islamico di Suzzara) Atif NAZIR

iunto in Italia 15 anni fa dal Pakistan, Atif persona sensibile e solidale con gli italiani e la nostra comunità suzzarese, vuole dare l’esempio di vivere nella pace e giustizia sociale con tutti.

Gli abbiamo chiesto di parlare di immigrati e stranieri, di terrorismo e di mussulmani.

Subito ci dice che ci usa il terrorismo in Europa e nel mondo non hanno alcun livello culturale Dare la colpa all’Islam è sbagliato, qui in Europa viviamo in pace perché c’è un buon grado di giustizia sociale. In Oriente non è così, e noi musulmani europei dobbiamo dare l’esempio.

Se aumenterà lo spessore della barriera, della nebbia che separa le culture non ci capiremo mai.

Il problema delle prime generazioni di immigrati fu la lingua, non si capivano con gli autoctoni. In futuro ci sarà sempre più integrazione, perché noi giovani siamo stufi che si parli male dell’Islam».

«Alcuni passi del Corano inneggiano alla violenza contro i miscredenti, come vanno interpretati?.

«Tutto va contestualizzato e interpretato con cautela – spiega Atif – perché anche nella Bibbia ci sono passi in cui si parla di violenza. L’Isis

B

non è per nulla l’unico stato islamico, sono dei criminali.

Nell’Islam però manca una gerarchia ecclesiastica, per cui spesso la scrittura viene interpretata in maniera personale. Ma l’Islam è perfettamente compatibile con la democrazia, e tutti ci dobbiamo impegnare per il dialogo».

A Suzzara come ti trovi, come è cambiata questa cittadina dove gode di un buon benessere ma non ha una propria identità essendo al confine con l’Emilia?

A Suzzara mi trovo molto bene perché da quando sono qui non ho mai trovato dei problemi particolari. Ho gli amici italiani e delle altre comunità, ci troviamo ogni tanto per mangiare la piazza dove ci chiacchieriamo per stare in compagnia. E’ cambiata la città suzzarese anche perché nel 2003 quando ci siamo trasferiti da Villarotta a Suzzara, non ho notato una differenza

notevole perché era sulla confine tra l’Emilia e Mantova. Stiamo ristrutturando la sede del centro per poter fare liberamente le attività culturali che entro quest anno sarà pronto.

Noi suzzaresi diciamo che il futuro della pace sta nei bambini che crescono insieme nella scuola. Cosa ne pensi?

Penso che i bambini parlano solo una lingua che è quella pace, di giocare insieme e sfogarsi; se noi li distorciamo convertendo dalla loro stato naturale nell’odio faremo un grande errore. I bambini ci lasciano un messaggio molto importante, quello di vivere in pace con gli altri.

Vorrei aprire una parentesi al caso di ragazzo pakistano che era salito sul campanile della chiesa, è un ragazzo che aveva dei problemi seri ma non ha mai espresso alla comunità perché si sentiva isolato. La comunità musulmana sarà sempre vicina ai casi simili.

PEGOGNAGA UN MUSICAL DI FORTE ATTUALITÀ CURATO DAGLI ALUNNI DI CLASSE QUINTA

rava l’insegnante Vincenza Mozzillo, bravi i collaboratori della compagnia “I nuovi giovani alla ribalta”, bravi i genitori e i nonni ma soprattutto loro, tutti gli alunni, per l’impegno e il sacrificio che

hanno messo per ottenere uno spettacolo di qualità sulla nostra Costituzione italiana, una delle poche se non l’unica al mondo che ci mantiene liberi e democratici. Gli alunni ci hanno regalato una

profonda riflessione per ricordare che abbiamo “una sana e robusta costituzione”.

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Moglia e Bondanello

A

PREMIAZIONE E BORSA DI STUDIO DELL’AVIS ALLE CLASSI TERZE MEDIE TUTTOFARE

nche quest’anno l’Avis Moglia e Bondanello ha rinnovato il suo impegno nella scuola terminando il ciclo informativo, iniziato nelle quinte elementari, con tre Borse di Studio del valore di euro 200 cadauna premiando il “logo alternativo Avis” prodotto dai ragazzi. Le vincitrici sono state: Giulia Guandalini 3 A , Cecilia Grapelli 3 B, Melissa Civolani 3 C. La premiazione si è tenuta al Teatro Mondo Tre la sera del 24 maggio 2017 in occasione della presentazione del lavoro sull’educazione alimentare svoltosi durante l’anno scolastico passato, supportato dall’Associazione Mantovana per la ricerca sul Cancro di Moglia.

L

GRAZIE GIANNI PER IL TUO PREZIOSO CONTRIBUTO AL NOSTRO PERIODICO

e dimissioni del presidente del Centro Sociale Gianni Semighini di Suzzara per fine mandato, mi spinge a fare i ringraziamenti per l’impegno e la dedizione che ha dato in questi anni.

Quando è nato il periodico “Cronache Sanitarie” la sua disponibilità e collaborazione è stata immediata e assieme al Prof. Renzo Gualtieri abbiamo organizzato numerosi eventi con i medici, specialisti e altri operatori del socio-sanitario. Ci sono state iniziative di collaborazione con il corso delle donne straniere, con gli autisti volontari per il trasporto protetto, lo stesso presidente ha partecipato a numerose iniziative organizzate dal nostro periodico come la festa del primo

I

SAN BENEDETTO PO NUOVA SEDE PER I MEDICI DI FAMIGLIA

cinque medici di base di San Benedetto Po si sono trasferiti nella nuova sede di via Bertazzoni, nei locali ex sede Avis di proprietà del Comune.

«Da tempo stavamo perseguendo l’obiettivo di far lavorare i medici insieme in un’unica struttura, preludio ad una futura introduzione della medicina di gruppo come adeguamento alla riforma sanitaria», ha detto il sindaco Dott. Roberto Lasagna.

Una “Cittadella della salute” dove il cittadino trova ambulatori vari come la guardia medica notturna, il consultorio, l’ambulatorio ostetrico-ginecologico, il punto prelievi, in una zona protetta che accoglie anche le scuole e la casetta dell’acqua. Sono stati realizzati cinque ambulatori per i medici di base e due per gli specialisti, con una un’unica reception, in una zona di alta accessibilità, già ben dotata di parcheggi e, in prospettiva, destinata ad un’ulteriore riqualificazione, con l’intervento nel 2018 su via Dugoni.

DOTT. CIRO LENTI GERIATRA VISITE GERIATRICHE MOC ULTRASUONI

A DOMICILIO Cel. 346-0822290

anno (era il 12-7-2012) presso pizzeria “Da Marco” manifestando subito stima e fiducia nel progetto di far nascere un periodico di informazione sanitaria, impegnandosi a farlo crescere. Dopo sei anni tutta la redazione ringrazia per il prezioso contributo dato.

Un augurio di buon lavoro al nuovo presidente.

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UDITO FINISSIMO: UNA RISPOSTA QUALIFICATA PER RIDARE E MANTENERE LA PIENA EFFICIENZA DELL’UDITO

dito Finissimo è una società che gestisce apparecchi acustici grazie ad una rete di assistenza presente in tre sedi: a Mantova, a San Benedetto Po e a Reggiolo. L’equipe è composta da audioprotesisti e audiometristi qualificati con alle spalle un’esperienza pluridecennale per proporre una completa gamma di servizi preziosi per ridare e mantenere la piena efficienza dell’udito. Oltre al tempo, la nostra vera forza è l’esperienza giorno dopo giorno a contatto con i nostri clienti e le loro esigenze, avendo come obiettivo prioritario il loro benessere. Il servizio fornisce il controllo gratuito, la consulenza illimitata anche a domicilio, prova gratuita per 45 giorni, colloqui informativi gratuiti anche per i famigliari e pratiche per rinnovo patenti.

Per gli aventi diritto Udito Finissimo è iscritta all’albo fornitori ASL e INAIL per convenzioni mutualistiche.

Non dimentichiamo che con la perdita dell’udito, ci ha detto Zelia Perazzi, titolare e fondatrice della società, per età o per altro, si può verificare anche un calo delle funzioni cognitive superiori: memoria, elaborazione dei concetti, velocità di ragionamento. Se guardiamo alle evidenze

statistiche, conclude Zelia, superati i 60 anni una persona su tre ha problemi di udito, ma il disturbo è molto sottovalutato. Eppure può trascinare con sé un declino cognitivo. Si pensa che sia la vista, invece è l’udito il principale ingresso sensoriale

del mondo esterno in noi. “C’è più vita nel sentir bene” e la nostra risposta ad un obiettivo così prezioso vuole essere una consulenza fortemente personalizzabile e adattabile alle diverse esigenze uditive e cognitive”.

GONZAGA: ANCORA UNA DONAZIONE ALLA FONDAZIONE OSPEDALE CIVILE.

D

opo i contributi elargiti qualche settimana fa dal Rotary Club e da professionisti e imprese locali per la costruzione dell’edicola votiva dedicata alla Madonna di Lourdes, ricollocata nel giardino della Fondazione, continuano con buona frequenza gli atti di generosità nei confronti della Fondazione Ospedale Civile di Gonzaga, che gestisce 74 posti letto per la cura

con il benefattore la rispondenza del materiale alla normativa vigente ed il possesso di tutte le caratteristiche di qualità e funzionalità necessarie e indispensabili per il loro utilizzo. Un concreto atto di generosità che sarà sicuramente apprezzato anche dai nostri operatori”.

GONZAGA: PREMIATI I DONATORI DI SANGUE

I

n occasione dei 55 anni della fondazione AVIS sono stati premiati Francesco Di Carlo e Silvano

• • • •

e l’assistenza degli anziani.

Nei giorni scorsi infatti un benefattore, in memoria della sorella assistita presso la struttura, ha donato una fornitura di nuove calzature da lavoro necessarie per l’attività quotidiana degli operatori.

“Abbiamo accettato di buon grado la donazione – ci dice il direttore generale dr. Cesare Sacchi – avvenuta dopo avere concordato e verificato

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Canuti, Stefania Bertellini e David Tortelli, Elena Bottardi, Giulia Sala e Stefano Frignani. Il presidente

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Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana

Marco Corniani ha ricordato che la sezione conta 280 soci che donano 500 sacche all’anno.

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PSYCHIATRIC CIRCUS A MANTOVA: LA VITA IN UN MANICOMIO ANNI ‘50

D

al 16 al 26 marzo scorsi, a Mantova, nel piazzale di fronte al Centro commerciale “La Favorita”, un grande tendone da Circo itinerante ha ospitato lo spettacolo Psychiatric Circus nel quale è proposta la vita quotidiana di pazienti donne e uomini, infermiere e infermieri, suore e del medico direttore dr. Joseph nel manicomio di Bergen, in Germania.

Gli artisti, tutti eccellenti professionisti, dal direttore Joseph, alla suora, dalle giovani donne ai maschi folli, non solo intrattengono,

“A

ma coinvolgono direttamente, fisicamente, il pubblico nei discorsi, nelle gag, oltre a esibirsi nelle più tradizionali specialità circensi: acrobazie al suolo e al trampolino, contorsionismo, esercizi di destrezza con le palle ecc.

Le donne e gli uomini internati esibiscono tic, stereotipie insieme a grande umanità ed ironia, e, come detto, le grandi abilità di cui sopra.

Ancora prima di entrare nel tendone dove si tiene lo spettacolo vero e proprio, il pubblico che si accalca è intrattenuto in uno spazio dove si

IL PROF. FONTANILI E IL TETANO

vevo dodici anni, terminate le scuole elementari, insieme ai miei fratelli aiutavamo i genitori nei lavori dei campi. Un girono mio fratello Mauro, più grande di me di tre anni, mentre tagliavamo la canna da zucchero per alimentare il bestiame, si ferì ad un piede con l’estremità appuntita di una canna. Inizialmente non ci fece caso e continuò a lavorare; tornato a casa si lavò e si disinfettò la ferita. Il giorno dopo però non riuscì ad alzarsi, si sentiva senza forze. Nel pomeriggio mio padre lo chiamò di

nuovo perché era necessario il suo aiuto nei campi. Mio fratello rispose che si sentiva strano e molto rigido. Spaventato mio padre scese le scale di corsa, prese la bici e andò dal nostro medico che prontamente arrivò. Come lo vide capì subito la gravità e disse: E’ tetano, bisogna portarlo subito all’ospedale. Il mezzo più veloce, a quel tempo, era solo il cavallo: lo attaccarono subito alla carrozza e via di corsa. Che brutti giorni passammo! Mio padre non tornava mai a casa perché era sempre al suo capezzale per tenerlo

UNA STORIA DI VITA DALL’ASSOCIAZIONE ALCOLISTI ANONIMI

M

DOVEVO ESSERE AIUTATO

i chiamo Angelo e sono un alcolista e svolgevo un lavoro che mi consentiva di prendermi delle pause durante la giornata. In compagnia di alcuni colleghi, ogni occasione era buona per andare al bar a bere un bicchiere di vino. Questo capitava più volte durante il turno.

Non ho mai pensato che quell’abitudine, unita al vino che bevevo durante i pasti, potesse diventare un problema serio, nonostante vedessi come si comportavano alcuni miei colleghi che avevano già un evidente dipendenza dall’alcool.

Spesso mi permettevo di giudicarli e mi chiedevo come non fosse possibile, per loro, riuscire a controllarsi e a smettere di bere prima di essere ubriachi. Per me tutto cominciò a crollare quando andai in pensione, non mi sentivo più utile a nessuno, un sacco di tempo libero e mancanza di hobby. Cominciai a frequentare il gruppo anziani del paese, non tanto per la compagnia ma perchè lì c’era sempre l’occasione di bere. La mia esistenza stava piano piano cambiando; in casa ogni pretesto andava bene per discutere e litigare spesso con moglie e figlie. Mangiavo sempre meno perché l’alcol mi stava togliendo anche l’appetito. Non volevo accettare né ammettere di avere problemi di alcolismo, finchè i famigliari mi obbligarono ad andare dal medico che mi fece

ricoverare in ospedale, dato le mie analisi del sangue erano disastrose. Dopo quindici giorni di disintossicazione stavo meglio e pensavo che eliminando qualche bicchiere di vino avrei risolto i disturbi al fegato; di lì a poco con il passare dei giorni e dei mesi, ricominciai a bere come prima, forse di più. Non avevo il coraggio di smettere anche se a volte facevo fatica a camminare, né di chiedere aiuto ai miei famigliari che consideravo solo ostili nei miei confronti. Il medico che mi aveva seguito in ospedale mi fece un controllo e si rese conto che dovevo essere aiutato perché da solo non ero riuscito a fare nulla! Mi indicò il Gruppo degli Alcolisti Anonimi del paese vicino e iniziai a frequentarlo. Sono due anni che accompagnato da mia moglie che partecipa ad Al Anon, (famigliari ed amici di alcoolisti che si riuniscono in un’altra stanza) e la mia vita è cambiata. Ho riscoperto la mia famiglia e il piacere di stare in loro compagnia godendo delle cose belle e accettando gli imprevisti di tutti i giorni, senza nascondermi nel bicchiere di vino. Ho smesso di bere il 28 giugno 2008 e non mi sono prefissato nessun traguardo ma cerco di vivere le mie 24 ore considerando già questa una vittoria. Buone 24 ore.

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muovono gli artisti circensi “folli” con le loro idee fisse e i loro tic.

Nel complesso, lo spettacolo è molto duro, coinvolgente, perturbante, crudo: il tratto prevalente è quello del sadismo esibito dallo staff, a partire dal direttore che violenta una giovane paziente che subito dopo si suiciderà in scena. Uno spettacolo che con ironia ci aiuta a non dimenticare l’orrore dei manicomi.

Luigi Benevelli

fermo, delirava notte e giorno. Non so per quanti gironi rimase tra la vita e la morte. Ricordo le parole del Prof. Fontanili: “Ho somministrato dosi da cavallo, è stato un esperimento e lo abbiamo salvato”. Io dico infinitamente grazie a Gesù, alla professionalità e alla caparbietà del nostro professore e lo ringrazio per aver salvato la vita a mio fratello”.

Dalla pubblicazione de “L’incontro” di Gonzaga “Storie vere” volume n 4 pagina 24.

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Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana

L

MOGLIA IL GRUPPO DI CAMMINO PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE

a Polisportiva Mogliese con il patrocinio del Comune di Moglia, organizza passeggiate con una guida esperta che vi seguirà per tutta la camminata.

Partecipare è facile basta farsi trovare al punto di ritrovo il martedì e il giovedì dalle 19.00 alle 20.00 circa. L’iniziativa è aperta a tutti senza limiti di età.

S

IL LIBRO DI POESIE DI ELENA MIGLIOLI

i intitola “Spengo la sera a soffi” con introduzione di Giorgio Bernardi Perini.

Elena Miglioli giornalista, Dirigente Area Ufficio Stampa, Comunicazione e Urp ASST di Mantova già autrice di due volumi che hanno attraversato con delicatezza la densa e complessa tematica della malattia in una prospettiva di compassione e speranza (La Notte può attendere. Lettere e storie di speranza nelle stanze della malattia terminale, 2013, e Rimango qui ancora un po’: storie di vita e segreti di longevità, coautore Renato Bottura, 2015, pubblicati entrambi dalla casa

editrice Paoline), condensa il frutto della propria ricerca lungo il versante della poesia in dieci componimenti che rappresentano un canto agli aspetti più luminosi dell’esistere («Marzo antico / nuovo splendore / audacia di volute / preludio / di notturne fioriture / voluttà stupita // Vita / pazza di vita»), talvolta con venature di un’assorta malinconia: «Riposo il desiderio / ancora senza alloggio / su un davanzale zitto / magari fiorirà. // Spengo la sera a soffi: / domani arriverà». Poesie che si attestano su un «dettato lucido ed essenziale che inquadra immagini e sensazioni, anche le più rarefatte, con la nettezza e la consistenza delle cose reali», come avverte Giorgio Bernardi Perini nella sua introduzione.

BONDENO A SILVIA: UNA STELLA CHE BRILLA IN CIELO PER TUTTI NOI

I

n memoria di Silvia Ancellotti scomparsa 7 anni fa è stata organizzata una serata musicale con tanta emozione. Un concerto in beneficenza del gruppo “MA NOI NO” tributo ai NOMADI, gruppo molto sensibile e umano anche nel sociale .L’incasso della serata tra sponsor, offerta libera, lotteria e bar è stato devoluto a favore della “Casa del Sole” di Mantova. La mamma ha ringraziato tutti per la presenza e la vicinanza in

N

memoria di sua figlia, anche questo aiuta a dare un senso ed andare avanti. Pubblico numeroso, tanti fans ad ascoltare bella musica a ricordo di Silvia Bondeno non dimentica e l’appuntamento è per il prossimo anno sempre con il gruppo “MA NOI NO” Carla Ferrari

SUZZARA: PROMOZIONE PROGETTO NATI PER LEGGERE

ati per leggere è un progetto regionale realizzato dai sistemi bibliotecari territoriali che promuove la lettura in famiglia fin dai primi anni di vita . L’obiettivo del progetto è diretto a creare, fin dai primi momenti di vita , una relazione di intimità tra adulto e bambino. Il progetto si fonda su diversi risultati delle ricerche scientifiche che dimostrano quanto la lettura condivisa tra un adulto e un bambino, stimola una relazione speciale e dal forte impatto emotivo già dai primi mesi di vita e contribuisce positivamente ad un significativo sviluppo cognitivo, linguistico ed emotivo del bambino.

Per questo iniziare a leggere costantemente ai bambini da piccolissimi, e prima ancora nella pancia della mamma, costituisce un “fattore di protezione” e una opportunità per la costruzione di un positivo sguardo sul mondo. Nell’ambito dell’ASST di Mantova e all’interno del percorso nascita organizzato dai Consultori Familiari si sono integrati gli interventi dei volontari del sistema bibliotecario per diffondere alle donne

partecipanti i contenuti e le modalità corrette per favorire l’abitudine alla lettura precoce. Anche a Suzzara dal 2014 grazie alla collaborazione tra ASST di Suzzara e Piazzalunga Cultura Suzzara è attivo il progetto Nati per Leggere nell’ambito dei Corsi di Accompagnamento alla nascita.

In questa sede le persone incaricate dalla Biblioteca hanno modo di incontrare le future mamme e i futuri papà. I volontari del progetto Nati per leggere portano all’attenzione dei futuri genitori alcuni libri base da cui partire per una lettura.

E’ proposto un momento di lettura ad alta voce per sperimentare l’utilizzo del libro in tutte le sue varianti e potenzialità. Il progetto Nati per Leggere è stato oggetto di una giornata formativa organizzata dall’ATS Val Padana, responsabile scientifico Dr.ssa Francescato

Laura , Direttore Servizio Fragilità –ATS della Val Padana Sede territoriale di Cremona in cui gli operatori dei sistemi bibliotecari e dell’ASST Cremona, Crema e Mantova hanno portato il loro contributo. Per Mantova sono stati incaricati l’ostetrica Ferrari Carla e l’Assistente Sociale Angela Vasconi operatori del Consultorio Familiare di Suzzara.

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A

INTERVISTA AD ANTONIO VERONA, EX INFERMIERE E SINDACALISTA DELL’OSPEDALE VECCHIO “MONTECCHI” DI SUZZARA

ntonio Verona, diplomato infermiere nel 1974, dopo aver frequentato il 5° corso della scuola infermiere di Suzzara, consegna il camice per seguire il mondo del lavoro e tutelare i lavoratori cioè sceglie di fare il sindacalista. Una passione forte, un impegno laborioso per quegli anni di conquiste sociali. Poi il trasferimento a Milano dove attualmente è responsabile del Dipartimento Mercato del Lavoro, Università, Ricerca, Scuola Camera del Lavoro metropolitana.

Gli abbiamo chiesto un’intervista e subito ci ha detto: «Ogni tanto penso al mio passato infermieristico, come penso anche ai tempi gloriosi del Montecchi. Quelli sono rimasti indelebili nella mia mente e anche nel mio cuore. Non butterei via niente di quegli anni, nemmeno gli errori, che sono stati ampiamente ricompensati dalle tante soddisfazioni, alle quali ancora ripenso con immensa gioia. Accetto l’intervista con sincera soddisfazione per risentire il profumo di quegli anni».

Cosa ti ricordi della tua esperienza infermieristica ma soprattutto sindacale a Suzzara negli anni ‘80?

Forse ti sorprenderà sapere che penso spesso a quegli anni, anche per trarre da quell’esperienza idee e modelli utili per le scelte di oggi.

Certo, sono stati commessi errori, ma pur sempre dentro un percorso collettivo e solidale che ha accomunato le diverse sensibilità, anche ideali, presenti allora.

Forse il lascito più prezioso di quegli anni, che merita di essere raccolto e preservato ancora oggi, è rappresentato dalla capacità di aver costruito un clima di relazioni, anche personali, dentro il quale le diverse responsabilità professionali avevano più un valore funzionale che gerarchico. Il medico, l’infermiere, il primario, il personale ausiliario e amministrativo, ecc. ciascuno di loro aveva proprie responsabilità professionali, ma quando si trattava di raccogliere le sfide organizzative e di mettere in campo le idee per il miglioramento delle condizioni di lavoro, le barriere gerarchiche non impedivano il corretto confronto ideale.

Pensando a quegli anni di lotta e di riunioni per conoscere e difendere i diritti del pubblico impiego, facendo un confronto con oggi, dove tutto è cambiato, cosa provi?

Sono stati senz’altro anni intensi e a tratti coinvolgenti per tanti di noi. Non vorrei, però, che tutto rimanesse relegato ad un rito di nostalgia collettiva. A molti verrebbe la tentazione di credere che si stava meglio allora. Certo, eravamo più giovani, la consapevolezza del nostro agire e fresca e genuina, la solidarietà diffusa e forte; ma non si stava meglio di adesso. I problemi, anche economici, erano ben presenti e solo in parte attenuati da quell’agire collettivo che assorbiva gran parte del nostro impegno. Quello che ci porta a preferire quegli anni è lo smarrimento di prospettiva che si prova oggi. Mi spiego.

Per quanto gli anni ’70-’80 non fossero privi di

tribolazioni, c’era una prospettiva, la convinzione che il futuro dei nostri figli sarebbe stato, come minimo, migliore del nostro e le opzioni, anche ideali, si collocavano in un orizzonte per il quale valeva la pena impegnarsi, perché era parte di noi, ci coinvolgeva e ci impegnava. Oggi quella prospettiva non è percepibile, preferiamo vivere un eterno presente perché il futuro ci fa paura e non si intravede una prospettiva capace di ricomporre quel clima di solidarietà e sentire comune, pur dentro le contraddizioni e le sfide di oggi che sono tante.

Come vedi il futuro del mondo sindacale nel campo sanitario?

Premetto che non mi occupo da anni di sanità, per quanto la mia esperienza odierna mi veda più in veste di utente del servizio sanitario che non nel ruolo di operatore. Sul piano sindacale quello che mi sento di rilevare è che i problemi dei lavoratori della sanità presentano analogie sempre più evidenti con il resto del mondo del lavoro. Temi come la precarietà, la difficoltà occupazionale, la conservazione e lo sviluppo dell’arricchimento professionale, le condizioni di reddito, interessano tanto gli operatori sanitari quanto i lavoratori degli altri settori. Una volta si diceva che la sicurezza del posto di lavoro valeva qualche lira in meno nella busta paga. Oggi è rimasto qualche euro in meno con garanzie occupazionali sempre più ridotte. Credo che nel settore sanitario, come del resto in tutto il pubblico impiego, valga la pena affrontare il tema del lavoro e delle sue garanzie con le stesse modalità e gli stessi approcci culturali che si prospettano per l’intero mondo del lavoro. D’altra parte anche l’aver fatto la scelta di strutturare l’ospedale in fondazione, scelta assai diffusa in questa parte del Paese, rappresenta una sfida organizzativa che può essere raccolta solo in questo quadro di rappresentazione degli interessi dei lavoratori, in tutta la loro complessità.

Quale futuro avrà il sindacato in senso generale nel nostro paese?

Rischierò di dire una cosa controcorrente, ma sono fermamente convinto che il bisogno di sindacato sia oggi molto più forte di allora. Non mi riferisco solo alle condizioni di precarietà, alla crisi che dura ormai da otto anni presentando sempre più caratteristiche strutturali destinate a modificare in profondità le relazioni economiche e produttive, alle difficoltà occupazionali, alle preoccupazioni per il futuro del Paese, ecc. Tutte queste difficoltà traggono linfa da una sorta di pensiero unico, da un conformismo dilagante, dalla totale assenza di conflitto che sembra appiattire tutti e tutto dentro un panorama grigio e privo di futuro. Dentro questo clima il sindacato deve rimarcare l’identità del lavoro come condizione per poter rafforzare la propria rappresentatività.

Quale attività svolgi oggi?

Vivo e lavoro a Milano da più di 25 anni. Durante tutto questo tempo mi sono occupato di pubblico

impiego, poi università e ricerca, ricoprendo ruoli di responsabilità ai diversi livelli.

Da qualche anno il mio incarico è presso la Camera del Lavoro di Milano, quale responsabile del dipartimento mercato del lavoro. Una responsabilità che mi porta ad occuparmi di crisi, di prospettive economiche e occupazionali in un territorio, quello milanese, che per certi aspetti anticipa e disegna scenari nazionali.

Quello che mi preoccupa è che nell’osservare le dinamiche prevalenti, intuisco sempre più un percorso di allontanamento di Milano dal resto del Paese, per le sue caratteristiche produttive, per le relazioni internazionali e per i progetti innovativi prevalenti.

Questo non fa che approfondire il solco tra il nord e il sud, tra le città e le realtà rurali e non mi consola sapere che questo fenomeno riguarda gran parte del mondo di oggi, poiché il rischio maggiore sta nella sempre più precaria coesione sociale, resa ancor più insicura dai nuovi orizzonti: migrazioni sempre più consistenti, condizione giovanile precaria, diseguaglianze crescenti.

Anche per questo mi serve ritornare a quegli anni, per prendere coraggio e non perdere mai di vista i bisogni e le necessità di chi, oggi più di allora, non rinuncia al proprio sogno, anche perché alcuni hanno dovuto attraversare il mare per poterlo iniziare.

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Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana

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STORIA E STORIE DEL NASCERE NEL 600 LE RADICI DELL’ATTUALE DEONTOLOGIA OSTETRICA

l seicento è il secolo del barocco e di una grande rivoluzione scientifica della medicina grazie alle scoperte anatomiche favorite dall’invenzione del microscopio e dal genio di scienziati quali William Harvey e il bolognese Marcello Malpighi.

Il seicento è anche il secolo di grandi ostetriche, abili e di spessore etico, attive prevalentemente negli ambiti nobiliari, mentre nella campagne una competente assistenza al parto era pressoché assente.

Tra queste grandi donne abbiamo la francese Louise Bourgeois Bourcier (1563- 1636) che ancor oggi molto può insegnare alle nostre ostetriche. Certamente aveva buoni maestri, anche se in quei tempi non vi erano Scuole Ostetriche: bisogna aspettare ancor un secolo.

E’ stata l’ostetrica della regina Maria de’ Medici, moglie di Enrico IV, per il parto del Delfino (il futuro Luigi XIII), il quale, nato asfittico nel 1601, ella riportò alla vita, così si racconta, soffiandogli in bocca alcune gocce di vino.

La Burgeois Bourcier è una vera maestra di etica. Lo dimostrano le sue istruzioni scritte per la figlia, che ha seguito, come spesso avviene, le orme professionali materne.

Leggiamone alcune: - Sii umile, perché le persone orgogliose non conquistano la fiducia - Non sperimentare alcuna cura che non ti sia stata insegnata, né sul povero, né sul ricco, e

S

di ogni rimedio assicurati che non rechi alcun danno.

- Rifiuta ogni bene della terra, se è contrario all’onestà - La donna gravida è come un grande vascello che ha bisogno di un buon timoniere: una saggia e attenta ostetrica - Sii dolce nella tua opera, perché ciò è più utile della durezza.

- Non affannarti mai se qualcosa non va per il suo verso: chi è padrone dei propri nervi può rimediare a tutto.

- Non preoccuparti se sentirai parlare male delle ostetriche e non cessare di cercare la perfezione, che è incomprensibile per coloro che non la conoscono; e non stupirti se incontri delle cattive ostetriche, perché ciò non diminuirà né il sapere né l’onore di quelle che portano degnamente questo nome.

Sono consigli-regole che non hanno bisogno di commenti, a tutt’oggi validissime e degne di riflessione.

Gabrio Zacchè

DONARE È UN’ARTE DIFFICILE

e ne è parlato al corso AVO con ospite il dott.

Gabrio Zacchè, primario emerito di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale C. Poma, presidente del Consultorio Famigliare di Mantova e docente di Bioetica presso l’ISSR (Istituto Superiore di Scienze Religiose) di Mantova.

“Dai poco se doni la tua ricchezza, ma se doni te stesso, tu doni veramente” con questo saggio pensiero il dott. Zacchè ha parlato chiaro: “oggi è necessario un profondo cambiamento della coscienza e della cultura collettiva”. “Chi vuol fare del volontariato deve parlare poco, ascoltare, essere presente”, ha detto il medico, ancora professionalmente impegnato dopo una lunga carriera ospedaliera. “Attualmente il mio volontariato è l’impegno in Africa e la presidenza del Consultorio. Posso dire che la forza di affrontare la vita ti arriva guardando chi sta male e peggio”. “Guardarsi indietro aiuta a camminare meglio”, e alla domanda sul futuro il medico ha detto: “Dobbiamo sollecitare, sensibilizzare e

formare i nostri giovani ad una cultura del donare”.

Dopo aver spiegato la differenza fra il donare e il dare, ha spiegato come il vero dono non vuole la reciprocità. Oggi viviamo in una società dove c’è una cultura dominante individualistica e narcisistica.

Poi ha continuato con tre testimonianze raccolte nelle sue esperienze in Africa sul significato del vero dono. Il medico Zacchè con fare appassionato e motivato, ha spiegato che donare è possibile, presentando anche una riflessione di Enzo Bianchi del 2012 che dice: “ l’uomo ha dentro di sé la capacità di compiere questa azione senza calcoli. Questa è la grandezza della dignità della persona umana. Saper dare se stesso e farlo nella libertà”. Donare è bello anzi, ha approfondito il medico, si può spiegare il dono con sette espressioni: donare è un bisogno, donare è fonte di autorealizzazione, donare è motivo di felicità, donare è un atto di giustizia, donare è un atto d’amore, donare è

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aver compassione e consolare, donare è un atto di carità. Come fare allora per creare una civiltà del dono? Occorre umanizzare i rapporti umani, donare e donarsi. E’ una realtà velata, difficile da scoprire nel nostro contesto sociale, ma va riscoperto e deve diventare il criterio del nostro volere e del nostro essere, per una autentica e gratificante realizzazione personale e sociale”

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Barbassolo di Roncoferraro il 30 settembre ore 9.00

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EVENTO IMPORTANTE SU: ETICA E CULTURA DELL’INFORMAZIONE MEDICA SANITARIA

l Comune di Roncoferraro e la Diocesi di Mantova organizzano la 18ma edizione del convegno sull’etica e salute per Sabato 30 settembre 2017 ore 9,00 al Circolo ANSPI presso Santuario della Salute Chiesa Romanica Santi Cosma e Damiano. Il convegno voluto fortemente dal nipote dello scomparso Parroco e fondatore dei convegni provinciali sulal salute Don Ezio Foglia, è stato patrocinato dalla Regione Lombardia, ASST-Mantova, Ordine dei Medici e Chirurghi e degli Odontoiatri di Mantova, Consultorio UCIPEM Mantova.

Perché un convegno sull’etica dell’informazione sanitaria?

Tutti i mezzi di comunicazione, proprio per la loro struttura comunicativa, spesso modificano la nostra percezione della realtà e della cultura, a volte condizionandole. Oltre ad informare, i media sono agenti di socializzazione cui corrispondono l’apprendimento di valori, di modelli culturali e di comportamento della collettività. Se prima i principali enti di socializzazione erano la famiglia e la scuola, oggi nella nostra società assume sempre più importanza la comunicazione di massa, volta alla massima socializzazione di tutte le generazioni.

L’interesse della collettività per le notizie in materia di salute e sanità, e quindi per gli sviluppi della scienza medica, è argomento di notevole diffusione e ciò è considerazione del fatto che la salute è da intendersi un bene primario in qualunque contesto sociale. Temi e termini spesso difficili sono entrati a far parte della “dieta mediatica” degli italiani. Staminali, eutanasia, procreazione assistita, embrione, virus e infezioni, sars e aviaria, mucca pazza, bioterrorismo, “malasanità” occupano sempre di più il nostro spazio, creando delle vere infezioni e pandemie mediatiche.

Ma come comunicare la scienza medica e le relative problematiche sia di interesse specifico che generale? Quesiti che richiedono risposte tenendo conto degli aspetti etici e culturali, ma anche del “disorientamento” della società dei consumi, delle incertezze del presente e dei dubbi sul futuro. Comunicare bene la scienza è un dovere professionale, etico e morale, considerando che molto importanti sono le ricadute che una sedicente o troppo “entusiastica” scoperta, o addirittura un articolo ideologico in questo campo, hanno sulla formazione dell’opinione pubblica.

LE BIZZARRIE DELLA NATURA: IL “PESCE CANNA”

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cco una radice di canna di bambù a forma di pesce. Fulvio Baraldi di San Benedetto Po l’ha battezzata “Pesce Canna”. Questa opera naturale è stata esposta per due mesi al Museo Civico Polironiano

Programma: Saluti sindaco di RoncoFerraro Marco Collini Presidente Ordine dei Medici di Mantova, Massimo Foglia Avvocato, Paganini Giovanni, moderatore. Oratori: Paolo Viana, Gabrio Zacchè, Elena Miglioli, Attilio Pignata, don Giovanni Telò, Avv. Massimo Foglia.

23 SETTEMBRE 2017 UNA COMMEDIA DIALETTALE PRO FONDAZIONE OSPEDALE DI GONZAGA

R

itorna al teatro Comunale di Gonzaga, dopo il grande già successo già ottenuto a Rolo, la commedia dialettale “L’è tota culpa dal pit e dla Galeina” della compagnia “Quelli della Bassa”.

Il regista Sergio Crotti ed il direttore artistico Nedo Nalin (entrambi ex dipendenti dell’Ospedale di Gonzaga) presenteranno questa divertentissima commedia, che tratta della vita degli anni ’60 nei nostri paesi, a favore di una delle istituzioni più benvolute del nostro territorio. L’incasso della

serata di sabato 23 Settembre alle ore 21, infatti, sarà devoluto alla Fondazione Ospedale Civile di Gonzaga.

Marco Barbieri

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Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana

HANNO FESTEGGIATO Rodigo: Bice Rocca 100 anni

Gazoldo Degli Ippoliti: Santa Volpato ved. Savarini 100 anni Rivalta: Elide Carnevali 100 anni

Cittadella: Antonietta Cagliari 101 anni Mantova: Gisella Magalini ved. Prati 102 anni Goito: Gemma Pasqualini, 106 anni

CI HANNO LASCIATO Monzambano: Teresa Rezzaghi 102 anni Quistello: Margherita Bianco ved. Tasca 100 anni Casale Monferrato: Dolores Maccarini “Elda” 100 anni

Roverbella: Alice Corradi ved. Tremolini 100 anni

E

U

n’operatrice energica, sempre disponibile che ha lavorato negli anni poveri di mezzi e strumenti ma ricchi di amicizia e nell’armonia del lavorare bene aiutandosi a vicenda, presso l’Ospedale vecchio Montecchi. Nel 1985 in occasione della festa del pensionamento la sala mensa era gremita di persone per ringraziarla.

Tanti gli elogi e gli interventi fra cui Don Luigi Sbravati il cappellano e il Prof. Piero Zanini il Direttore Sanitario che hanno ricordato l’impegno, lo zelo e la generosità verso gli ammalati. Cristina è sempre stata dalla parte degli scomodi e ha dato tutto a tutti. Una grande lavoratrice. Nel 2015 è stata organizzata una festa presso il ristorante “Da Marco” per festeggiare non i suoi 90 anni ma i trent’anni dalla pensione invitando la vecchia guardia e degli ex pazienti che hanno ricevuto del bene e che non l’hanno mai dimenticata. La “Cristina dell’Ortopedia”. una figura bella che passerà nella storia per la tenacia, passione e forza che aveva nel lavorare e aiutare i malati ma

anche gli infermieri/e e in particolare gli allievi infermieri dell’allora Scuola per infermieri Generici che funzionò dal 1969 al 1978. Ora riposa in pace, Cara Cristina e grazie per il bene che hai fatto a tante persone.

ERIO CI LASCIA IL RICORDO DEL BENE FATTO SENZA FARSI VEDERE

rio Zermian tappezziere, uomo conosciuto, amato e stimato. Ma di più: partecipava alle tante iniziative culturali del paese contribuendo anche con piccoli spazi pubblicitari. Anche con il nostro periodico diceva sempre: “vengono in tanti e non voglio mandare via nessuno sena

R

SUZZARA: CI HA LASCIATO L’INFERMIERA CRISTINA MARCHESINI UN’INFERMIERA GENEROSA E INSTANCABILE

un pensiero, sarà piccolo ma non dico di no a nessuno”. La nostra redazione ringrazia per aver sostenuto e creduto fin dall’inizio nella sfida di far nascere un periodico gratuito in un momento di crisi generale. Erio ci ha creduto da subito.

Non possiamo dimenticarlo. Chiesa gremita ed

omelia toccante quella del “Credere in Dio vuol dire fare del bene come ha fatto Erio. Ci lascia il ricordo delle sue buone opere senza farsi vedere con passo da credente”.

SAN BENEDETTO PO RITA LAVAGNINI: IL RICORDO DI UNA BRAVA EDUCATRICE DELLA SCUOLA PUBBLICA

imasta orfana di guerra per la morte del padre nella prima guerra mondiale, le rimane il segno per tutta la vita, tanto da essere presidente per decenni dell’Associazione Nazionale famiglie dei caduti in guerra. Ha svolto un apprezzato servizio per dare conforto, per l’ottenimento della pensione o trovare un lavoro. Ha vissuto la cittadinanza del proprio Comune con intensità, è stata consigliere comunale per alcuni mandati. Ha tenuto lezione di insegnamento gratuitamente a centinaia di studenti che non avevano possibilità economiche. Ha diretti i soggiorni estivi dei ragazzi sulle spiagge del Po. Persona generosa nel 1982 le viene insignita dell’onorificenza di “Cavaliere al merito della Repubblica”. La sua scomparsa risale al 2002 ma cinque anni prima all’età di 86 anni scrive una toccante lettera per elogiare la Casa di Riposo di San Benedetto Po. Ecco il testo:

“Quante volte lungo il cammino, quando eri in forze, avrai letto su questo o su quell’edificio “casa di Riposo” e quante volte non ti sarai soffermato a ragionarci sopra, nemmeno a pensare “ma là si dormirà sempre?!?”. Entraci “per restarci” e saprai tutto”!!

Emotivamente penserai che i figli ti hanno dimenticato, che ai nipoti importa niente di te…insomma che il mondo ti butta via… e dopo tanti rifiuti ti vedi aperta una casa, una famiglia, un luogo dove tanti altri vivono come te, dove accarezzano sogni passati, ma dove ancora si sentono uomini e donne, pieni di ricordi come sei tu. E non pensare

al Ricovero come ad un luogo di rifiuto ma ad un’istituzione aperta dove ti senti ancora “essere umano”, dove trovi da conversare serenamente con quelli che hanno avuto la tua stessa sorte e vivi sereno pensando che hai ancora una casa, degli aiuti, un letto su cui dormire serenamente.

Solo così il “Ricovero” è la tua casa, la tua vita, il sereno rifugio per gli ultimi anni che ti sono ancora concessi e sii riconoscente a tutte le persone che nel Ricovero lavorano: medici, infermieri, inservienti e perché no? Anche i cuochi che ti preparano buoni pranzetti!

Meno male che ci sono i ricoveri.

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