Cronache Sanitarie n° 68

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Cronache Sanitarie

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Agosto 2022 - Anno XI Numero 68 - Periodico Bimestrale di informazione sanitaria gratuito

IL GRIDO DEI POVERI E IL GRIDO DELLA TERRA

Il tragico evento della valanga provocata dal crollo di un seracco sul ghiacciaio della Marmolada, che ha causato la morte di undici persone, non può lascarci indifferenti. È uno dei segni che dobbiamo interpretare: la terra, la nostra casa comune, il nostro comune ambiente di vita ci sta lanciando dei segnali, degli appelli ad una conversione degli stili di vita.

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CRESCE LA

PARTECIPAZIONE DELLA GENTE AGLI EVENTI MEDICI

L’informazione sanitaria è utile e necessaria. Questo la riflessione emersa da una riunione redazionale del nostro periodico. I volontari di ogni comune sono impegnati in un lavoro di squadra che trasforma il volontariato in una avventura che socializza, fa emergere dal silenzio la sanità che funziona e si cresce. La continua partecipazione della gente è la risposta di un bisogno in crescita. Chi ci sostiene, cresce nella loro attività commerciale o artigianale perché il periodico entra nelle famiglie. Lo spazio dedicato ai medici e specialisti dei centri o poliambulatori che visitano, sta diventando molto utile e necessario come una guida telefonica della salute, gratuita.

Grazie per il sostegno, tutto questo ci permette di continuare a fare informazione sanitaria utile.

Per info 346 0905483 Siamo su FB e sul web www.cronachesanitarie.it

PEGOGNAGA:

SERATA CON TRE MEDICI SPECIALISTI

Un gran successo, in Sala Civica, l’evento medico sul tema “Pillole di Buona Sanità” Nella serata, presieduta dal Sindaco Matteo Zilocchi, hanno presenziato gli Specialisti: Dott. Gabriele Luppi, Oncologo ed Ematologo Dott. Giovanni Sorrenti, Diabetologo Dott. Cleante Scarduelli, Pneumologo e Cardiologo.

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana Fatti e Persone della Sanità Mantovana Questo periodico non riceve alcun finanziamento pubblico In piedi da sx: Ostetrica Valentina Amadori, Dott. Roberto Pedrazzoli (Direttore Sanitario Ospedale di Gonzaga), Dott.ssa Elisabetta Vicentini (Parafarmacia di Gonzaga), M.Luisa Mantovani (Ass. San Vincenzo), Vanna Mantovani (Ass. Matilde), Teresa Di Mauro (ProLoco), “Circolo Presenza” Roberto Morini, “AVIS” Marco Artioli, Attilio Pignata, Riccardo Lonardi ( Voce di Mantova), Bruno Mazzacani, Cosetta Pasqualini ( AVO). Seduti da sx: Dott. Giovanni Sorrenti, Dott. Gabriele Luppi, Matteo Zilocchi, Dott. Cleante Scarduelli, Ostetrica Carla Ferrari. Continuaapag.3
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Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana
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L’aumento della temperatura media, la scarsità della pioggia e il mutare delle precipitazioni, che spesso si manifestano come eventi di estrema intensità, sono collegati all’aumento delle emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera. I cambiamenti climatici provocano poi gravi conseguenze nella vita di ciascun abitante della terra, ma soprattutto nelle condizioni di vita delle popolazioni più povere, costrette ad emigrare per sfuggire alla crescente desertificazione del pianeta. Papa Francesco nell’Enciclica “Laudato Sì” ci invita a coltivare un’ecologia integrale. Ci ricorda che “quando parliamo di ambiente facciamo riferimento anche ad una particolare relazione tra la natura e la società che la abita”

“Le ragioni per le quali un luogo viene inquinato richiedono un’analisi del funzionamento della società, della sua economia, del suo comportamento, dei suoi modi di vivere e di comprendere la realtà”.

“Ogni lesione della solidarietà e dell’amicizia civica provoca danni ambientali”. Il grido della terra è inseparabile dal grido dei poveri. Se lo ascoltiamo davvero, possiamo contribuire ad un reale ed imprescindibile cambiamento. Penso anzitutto a due piani o livelli di impegno responsabile: un livello politico ed economico, sostenendo quelle forze e quegli schieramenti che realmente sono attenti all’ambiente e al suo sviluppo sostenibile, quelle banche e istituti di credito eticamente più credibili.

Poi anche un livello più personale e quotidiano, da vivere però non in modo individualista, ma condiviso con altre persone, con altre famiglie e gruppi sociali: uno stile di vita più sobrio e meno dipendente dal consumo sfrenato, il risparmio energetico, l’attenzione a non sciupare l’acqua, l’utilizzo dell’energia rinnovabile e meno inquinante. Ci ricorda ancora Papa Francesco che “la spiritualità cristiana propone una crescita nella sobrietà e una capacità di godere con poco. È un ritorno alla semplicità che ci permette di fermarci e gustare le piccole cose, di ringraziare delle possibilità che offre la vita, senza attaccarci a ciò che abbiamo, né rattristarci per ciò che non possediamo”.

LA SERATA DEI TRE MEDICI SPECIALISTI

Il pensiero del sindaco Zilocchi

..segue dalla prima

Un successo la serata “Pillole di buona sanità” promossa da Cronache Sanitarie in collaborazione col Comune di Pegognaga.

Tre specialisti ovvero il dott. Gabriele Luppi, il dott. Cleante Scarduelli e il dott.

Giovanni Sorrenti si sono susseguiti negli interventi sull’importanza della prevenzione e dei corretti stili di vita nei confronti di patologie oncologiche, cardio-respiratorie e metaboliche.

Oltre 70 persone hanno partecipato

LAVORARE SERENAMENTE

Se fai della tua passione un lavoro, non lavorerainemmenoungiornodellatuavita.

È una frase che sicuramente tutti abbiamo sentito. Poter svolgere un lavoro ed essere felici di farlo permette di raggiungere l’obiettivo richiesto con un minore stress della persona, portando molti benefici al lavoratore.

La passione però non è tutto: un contesto di lavoro caratterizzato da malumore e cattivi rapporti con i colleghi o i superiori rischia di compromettere la passione per quel lavoro, cancellando tutti quei benefici portati dal buonumore.

Per evitare che si verifichi una tale situazione negativa è necessario che il datore di lavoro per primo si occupi del benessere dei suoi dipendenti, analizzando con lungimiranza gli effetti positivi che può avere un rapporto di lavoro onesto e sereno.

Per capire meglio come fare abbiamo intervistato Alessio Caramaschi dell’Attrezzeria Universal di Suzzara azienda molto attenta alle condizioni lavorative dei suoi dipendenti. Con tutte le persone che lavorano da noi instauriamo un rapporto di fiducia che sia positivo per

Cronache Sanitarie

Bimestrale gratuito

Iscritto al Tribunale di Milano in data 08/04/2011 n° 190

DIRETTORE RESPONSABILE Attilio Pignata Via C. Ravera, 9 Suzzara (Mn) Tel. 346 0905483

VICE DIRETTORE

Paolo Lavagnini Dott.ssa Elisabetta Vicentini

entrambi: in azienda abbiamo bisogno di personale altamente specializzato, sia in officina che negli uffici.

Le conoscenze e le capacità di queste persone rappresentano un valore davvero importante e noi vogliamo che si sentano valorizzate.

Alessio e suo fratello Alessandro hanno da subito compreso quanto fosse importante allacciare un rapporto costruttivo fra il datore di lavoro ed i suoi dipendenti: hanno cominciato così a seguire i corsi di Roberto Re, mental coach, e a rivedere l’intera struttura aziendale, puntando su un coinvolgimento sempre maggiore dei capi-reparto per rendere più efficiente il processo produttivo e far sentire più coinvolto il personale.

Estremamente importante anche il rapporto personale che i fratelli Caramaschi hanno stretto con i loro dipendenti: Ci conosciamo tutti e per noi ogni membro del personale è prima di tutto un essere umano che, con le proprie capacità e conoscenze, dà un valore aggiunto alla nostra azienda.

RESPONSABILE SANITARIO

Dott. Gianluca Occelli

REFERENTE per EVENTI MEDICI e CORSI FORMATIVI Dott.ssa Elisabetta Vicentini Tel. 333 1015524

REDAZIONE

Suzzara: Dott.ssa Anna Bonini

Dott. Roberto Messori, Rosanna Rossi, Prof. Renzo Gualtieri, Gilberto Zacchè, Prof. Gabriella Bigi Motteggiana: Francesco Ponti

Gonzaga: Carla Ferrari, Vanni Bosi, Marco Barbieri

Moglia: Gianni Bellesia, Valentina Amadori, Mirko Sacchi Pegognaga: Bruno Mazzacani

con grande attenzione, non sono mancate curiosità e stimoli per ulteriori approfondimenti grazie anche alle domande poste dalla dott.ssa Elisabetta Vicentini (farmacista). Cronache Sanitarie, grazie all’impegno di tutta la redazione coordinata da Attilio Pignatta, si conferma ancora una volta un periodico che sa intercettare i bisogni informativi in campo medico-sanitario portandoli e declinandoli a livello locale in modo semplice ed esaustivo.

Bisogna ricordare ciò che queste persone hanno fatto di buono per l’azienda e quando sono loro ad avere bisogno di un sostegno noi ci siamo. Per noi il rispetto è la base di ogni rapporto. Col passare degli anni sono arrivate le prove di quanto sia efficace il metodo di Alessio e Alessandro: Alcuni dipendenti hanno ricevuto proposte di lavoro da altre aziende perché hanno conoscenze altamente specializzate che fanno gola a tanti, ma loro hanno scelto di restare con noi proprio perché si trovano bene in questo ambiente.

Un rapporto basato sulla fiducia e sull’onestà è la base di ogni rapporto sereno e duraturo: siamo tutti esseri umani, con i nostri pregi e difetti, con le nostre forze e debolezze. Quando mostriamo il nostro impegno ad una persona onesta, questa sarà pronta ad aiutarci nei momenti di difficoltà. Non si tratta di essere eroi: è semplicemente rispetto nei confronti degli altri.

San Benedetto Po: Dott. Roberto Lasagna

Quistello: Alfio Maestrelli San Giacomo delle Segnate: Giuseppe Brandani Modena: Dott. Gabriele Luppi Bologna: Dott. Giovanni Sorrenti Mantova: Dott. Cleante Scarduelli

COLLABORATORI

Renzo Gazzoli, Cav. Carlo Gasparini, Ing. Ivan Ongari, Dino Barbi, Carlo Ponti

EDITORE: Attilio Pignata attilio.pignata1951@gmail.com

Comunicazione con la Redazione: attilio.pignata1951@gmail.com

GRAFICA BMG immagine Tel. 328 0050604

Il periodico viene distribuito in ambienti Sanitari pubblici e privati; Farmacie, Parafarmacie, ambulatori Medici di famiglia e Specialisti nei comuni del distretto, nonchè in attività pubbliche ricettive, Case di riposo (R.S.A.), CUP Ospedale, Istituzioni Socio-Sanitarie (A.S.L.), Laboratori analisi.

Il marchio della testata è registrato presso il Ministero dello Sviluppo Economico.

Finito di stampare il 31 luglio 2022 presso Centroffset - Fabbrico (Re)

Francesco Ponti
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Fatti e Persone della Sanità Mantovana

Un significativo incontro tra numerosi soggetti istituzionali e del Terzo Settore si è tenuto nel mese di giugno presso la sede di Azienda Socialis a Suzzara, come momento di avvio per la costruzione di un sistema di “Pronto Intervento Sociale” (PrInS) sul territorio dell’Ambito Suzzarese.

L’obiettivo è di fornire ai cittadini risposte sempre più efficaci ed adeguate, anche in contesti e situazioni di emergenza e urgenza o nei momenti di chiusura degli uffici di servizio sociale, a partire da quanto richiesto dal Piano Nazionale degli Interventi e dei Servizi Sociali approvato la scorsa estate. Il Piano prevede la costituzione di un sistema che affianchi alle risposte alle necessità sanitarie, di sicurezza e di ordine pubblico già garantite 24/24h per tutti i giorni dell’anno, anche appropriate forme di risposta a bisogni sociali, soprattutto in contesti di urgenza ed emergenza. Il PrInS si configura come un insieme di prestazioni garantite nei momenti di chiusura degli uffici dei servizi sociali,

con i quali si pone in modo integrato e complementare, fornendo beni, servizi e relazioni, erogati in situazioni di emergenza personale o familiare, in quelle circostanze che comportano necessità di soddisfare bisogni primari di sussistenza, di relazione e di tutela della dignità personale.

A partire proprio dalla condivisione tra gli attori coinvolti del significato attribuito ai termini “emergenza” e “urgenza”, si punta alla definizione di protocolli operativi che attribuiscano con chiarezza e agilità ruoli e compiti nelle varie situazioni che si potrebbe essere chiamati ad affrontare, quali i contesti di violenza, di forte bisogno sociale, di privazione o di allontanamento dal nucleo o di inadeguatezza grave. L’incontro, organizzato dall’Ufficio di Piano dell’Azienda Socialis, ha visto una folta e significativa partecipazione: dai Carabinieri delle varie Stazioni operanti sul territorio ai membri della Polizie Locali, dai centri d’ascolto Caritas di Suzzara e San Benedetto Po al Comitato

di Suzzara della Croce Rossa Italiana e al Centro di Aiuto alla Vita di Mantova, dalle Amministrazioni Comunali alla Cooperativa Simpatria che gestisce la comunità di accoglienza per minori. Importante per garantire un supporto globale e continuativo la presenza del referente del Pronto Soccorso e degli operatori e dei dirigenti sanitari e sociosanitari dell’ASST

Per poter ulteriormente rafforzare ed estendere la rete le collaborazioni potranno poi vedere la sinergia con i progetti previsti dal PNRR (Centri di Posta e strutture di Housing), la collaborazione con i Servizi Socio-Sanitari (SER.D., CPS, Consultori), il coinvolgimento di ulteriori attori come i Vigili del Fuoco, la Prefettura, le strutture alberghiere e ricettive, le RSA L’incontro si è concluso con l’impegno dei partecipanti a costituire un gruppo di lavoro ristretto che si occupi di produrre una bozza di documento, che poi potrà essere integrato, approvato e diffuso presso tutti i soggetti coinvolti.

Azienda Socialis, in qualità di ente capofila dell’Ambito suzzarese, ha ospitato ad aprile e maggio due tavoli per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, attraverso l’attuazione del Piano Provinciale doti disabili.

Obiettivo degli incontri è stato quello di promuovere un dialogo tra gli enti territoriali che lavorando in rete favorisca la costruzione un percorso che porti all’assunzione della persona con disabilità, da parte di aziende cooperative del territorio, nell’ottica di una gestione integrata dei servizi.

Durante gli incontri, gli enti accreditati ai servizi al lavoro che hanno presentato la loro disponibilità al collocamento mirato, hanno segnalato, insieme ai servizi sociali territoriali, e proposto le candidature di

alcuni cittadini, iscritti alla l.68/99, dell’Ambito Suzzarese: per queste persone Collocamento Mirato della Provincia di Mantova finanzierà un percorso di avvicinamento al mondo del lavoro che si concretizzerà attraverso l’attivazione di un tirocinio extra curriculare ed una serie di attività specifiche di supporto (monitoraggio, tutoraggio, bilancio delle competenze, etc..) gestite dagli enti accreditati. Sono 14 le doti messe a disposizione dalla Provincia destinate ad altrettanti cittadini – 9 residenti a Suzzara, 2 a Pegognaga e 3 tra Gonzaga, Motteggiana e San Benedetto Po; dei 14, 7 saranno seguiti da Azienda Speciale Oglio Po, 3 da Mestieri Lombardia, 3 da For. Ma. e 1 da CESVIP Lombardia.

“L’importanza delle doti disabili e di questo lavoro di rete –spiega l’assessore Guastalli - è che, da una parte il tirocinio può essere uno strumento utile alle aziende per assolvere all’obbligo di assunzione di persone iscritte al collocamento mirato, e dall’altra che gli enti accreditati che seguiranno questi percorsi avranno a disposizione momenti di tutoraggio, monitoraggio e bilancio di competenze e strumenti che supportino l’inserimento lavorativo.”

Presenti gli assistenti sociali dell’area Non Autosufficienza di Socialis, Provincia di Mantova - Collocamento Mirato (Alessandra Tassini), CESVIP Lombardia – sede di Suzzara, Mestieri Lombardia (Solco Mantova), Azienda Speciale Oglio Po, Cooperativa il Ponte, For.MA. Mantova, Sportello Lavoro del Cps Suzzara, ASST Mantova ufficio Medicina Legale (A.s. Federica Bianchi).

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana SOCIALE SOCIALIS: 14 TIROCINI PER CITTADINI CON DISAbILITà
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UN SISTEMA DI PRONTO INTERVENTO
NEL SUZZARESE

ELOGI PER L’OSPEDALE DI SUZZARA ED IL DOTT. NICOLA GHIDINI

Castelnuovo Rangone Modena

Gentile Direttore Generale, Gentile Direttore Sanitario, desidero esprimere un sentito ringraziamento a Voi personalmente e a tutto il Personale dell’Ospedale di Suzzara, in modo particolare al Dottor Nicola Ghidini e alla sua Equipe. Nell’estate dello scorso anno, in una visita di routine, mi è stata diagnosticata una malattia alla vescica.

Nella Struttura da Voi diretta, il 05 Novembre 2022, sono stato sottoposto dal Dottor Ghidini e dalla sua Equipe, ad asportazione di una malattia vescicale. E’ stata la mia prima esperienza, come paziente, in una struttura sanitaria. L’intervento è andato benissimo così come l’esame di controllo che ha eseguito il Dottor Ghidini lo scorso 29.06.2022.

Nel percorso personale, dagli accertamenti pre-operatori, all’intervento e al controllo, ho trovato non solo un’eccezionale professionalità ma anche tantissima umanità. Aspetto, quest’ultimo che mi ha colpito profondamente. Solo quando alla grande professionalità si unisce anche l’umanità, si raggiunge l’eccellenza!

E la Vostra Struttura è sicuramente un’Eccellenza. Tutto questo, non può essere casuale: è certamente frutto di un Vostro Progetto in cui tutti i Vostri collaboratori si sentono partecipi e protagonisti. Mi fa molto piacere anche sottolineare la presenza, decisiva e determinante, a tutti i livelli, delle donne nel Vostro Personale.

A Voi, al Dottor Ghidini e la Sua Equipe, e a tutti i Vostri Collaboratori, non solo la mia gratitudine personale ma anche quella del mio amico Ivano Magnani di Castelnuovo Rangone che condivide tutto quello che scritto con il quale ho condiviso la camera nel periodo post-operatorio.

Distinti saluti. Luigi Lombardi

Curtatone Montanara Mantova

Vorrei ringraziare pubblicamente il Dott. Nicola Ghidini, Primario del reparto di urologia, e la sua equipe dell’Ospedale di Suzzara per il buon esito degli interventi affrontati. Ringrazio inoltre il personale infermieristico per l’assistenza che con grande professionalità e umanità mi hanno rivolto, oltre a tutti gli operatori e addetti alle pulizie il cui lavoro rende l’Ospedale in ordine e pulito. Un abbraccio a tutti e un saluto di cuore.

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana
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DIECI ANNI DI AMORE PER LA MUSICA

Suzzara: Festa della Musica questo il titolo della serata organizzata al Parco la Quercia per il concerto sinfonico diretto da Paolo De Gasperi. Numerosi gli interventi di autorità istituzionali, scolastiche ma soprattutto loro, gli studenti della scuola comunale di musica della prestigiosa Scuola Arti e Mestieri Presente il direttore Alberto Ferrari e il presidente Giovanni Marani che hanno ringraziato ed elogiato l’impegno e la passione di tanti ragazzi alla scoperta dei valori del mondo della musica. Ricco il programma della serata e tanti gli applausi. Bello il momento della consegna di una bacchetta d’argento al direttore Paolo De Gaspari per i suoi dieci anni a Suzzara. “hoimparatotanto

Suzzara.

e ho conosciuto persone straordinarie” ha detto. Il giovane Francesco Ponti ha avuto parole di elogio a nome di tutta la

scuola. Applaudito il discorso del sindaco Ivan Ongari sul ruolo di socializzare, molto bello l’abbinamento dei bambini di tenera età fino agli adulti. Bravo il direttore De Gaspari per aver elogiato i genitori che inviano i loro bambini alla scuola di musica che vuol dire scuola di vita. Applauditissimi il tenore Giorgi e il soprano Aira

PROF. PAOLA bRUSCHI: UN GRAZIE ALLA PRESIDE DEI RAGAZZI

Il sindaco di Suzzara Ivan Ongari: La comunità ringrazia la Preside Paola Bruschi (collocata in pensione) per 15 anni vissuti tutti d’un fiato a Suzzara all’Istituto “A.Manzoni”

Durante il saluto c’è stato un momento corale tra gioia e commozione a cui sono davvero contento di aver partecipato e di questo sono molto grato ai ragazzi per l’invito.

“GraziePaolaperquellochehaifattoper loro,perl’istituto,perunacollaborazione unica e speciale tra istituzioni che ha

saputo arricchire una comunità, la nostra, di cui il Manzoni resta un solido puntodiriferimento”

La redazione del nostro periodico ringrazia per i tanti inviti di informazione utile e importanti da diffondere con il periodico Cronache Sanitarie sui temi sociali e della vita. Grazie per le foto con i suoi vestiti eleganti e belli come

i colori dell’arcobaleno.

Lei ha detto tante volte..

“imieiragazzi”che crescono e il tempo cancella i ricordi ma nel suo cuore e nei loro, i momenti belli non svaniscono mai, basta solo volerli ricordare.

EMOZIONI ALLA FESTA DI PENSIONAMENTO DI CINQUE INSEGNANTI

Suzzara.

La prof.ssa Bianca Carretta (insegnante di Religione) ha proposto ai colleghi di organizzare, come saluto alla Preside e ai docenti che andavano in pensione, la rappresentazione di un “quadro vivente” ispirato ad un’opera di Raffaello: “La Scuola di Atene”. Il lavoro di organizzazione e di coordinamento è stato svolto con grande maestria dalla collega Bianca Carretta; i docenti che si sono offerti, in modo molto spontaneo per interpretare un ruolo, hanno cercato di imitare anche l’abbigliamento dei personaggi.

Al centro della rappresentazione trovano posto i personaggi più importanti: la Preside Prof.ssa Paola Bruschi (a sua insaputa) nelle vesti di Platone e il Vice-preside Gianmaria Guida in quelle di Aristotele. Hanno collaborato alla realizzazione dell’opera “vivente”42 docenti. Un grazie a tutti per la collaborazione di questa bellissima iniziativa!

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana Da sinistra verso destra: Bolzani Marco insegnante di Italiano e Latino; Malaguti Loredana insegnante di Disegno e Storia dell’arte; Boschini Antonella responsabile Ufficio del Personale; Bonazzi Nicoletta insegnante di Lingua Inglese e Alberini Laura insegnante di Economia e Diritto.
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INTERVISTA AD AMILCARE GALAFASSI:

STORIA DEL ROTARY CLUb GONZAGA-SUZZARA

Pioniere del Rotary Club GonzagaSuzzara, una esperienza che lo ha portato a contatto con i professionisti del mondo culturale, economico, sportivo, associativo e anche sanitario. Galafassi con alle spalle una esperienza nel mondo bancario, è tra i fondatori dell’attività che ha reso conosciuto il rotary in tutto il territorio e provincia ma anche fuori: si tratta di volontari impegnati a fare cultura e beneficenza e, unico esempio anche la produzione a scopo benefico del pane casalino con la raccolta di importanti risorse. Anzi Amilcare è stato pioniere e poi promotore della pubblicazione di un prestigioso libro sul pane cotto. Anzi Amilcare è stato pioniere e poi autore di un prestigioso libro sul pane cotto.

Lo abbiamo avvicinato per chiedere cosa gli ha insegnato questa esperienza, come si sente cambiato dopo tanti anni a contatto con tanti professionisti di ogni settore fra cui professionisti nel campo del socio-sanitario.

Intervista

Per tracciare la vita del nostro club, dobbiamo andare al 1997: venticinque anni fa un gruppo di 21 amici della zona, professionisti attivi in vari settori, sono stati accomunati dalla volontà di mettere a disposizione della vastissima e cosmopolita entità del Rotary, le rispettive conoscenze e competenze.

Il Rotary è aperto alle eccellenze che si distinguono nelle varie professioni e da sempre coloro che ne fanno parte sono particolarmente sensibili alle fragilità che possono compromettere la pace, il benessere, la salute, la vita sociale. Non a caso quindi, tra i soci fondatori e poi negli anni, ne hanno fatto parte numerosi medici e professionisti del mondo della sanità.

Come non ricordare Carlo Calestani, Flavio Cocconcelli, Ciro Carusillo, Franco Porcelli, Piero Zanini, Ottavio Bruni, Gianluca Occelli, Stefano Casari, Stefano Bottura, Giuseppe Conti, che negli anni hanno aderito al nostro sodalizio nella piena convinzione che il Rotary non è una associazione che fa beneficenza, ma è costituito da persone (nel mondo siamo 1.200.000) consapevoli e pronte a mettersi in gioco prestando la propria opera nel rispetto dei principi che hanno ispirato il fondatore

Paul Harris nel 1905.

In questi cinque lustri, il club ed i suoi soci si

-permette di raccogliere risorse destinate agli scopi istituzionali già citati.

La sensibilità alla salute e al benessere passa anche attraverso la prevenzione e da qualche anno, grazie anche alla collaborazione con enti e strutture di volontariato, nonché alla disponibilità di medici e personale infermieristico, su alcune piazze del territorio, diamo vita a “Stop all’Ictus”, uno screening gratuito molto apprezzato al quale si sottopongono numerosissimi cittadini.

Facendo una disamina dei vari service, si può affermare che non c’è stata una struttura ospedaliera e/o assistenziale che negli anni non abbia beneficiato, a vario titolo, di significative e ripetute attenzioni.

sono sempre distinti per la loro vocazione al contatto, alla vicinanza alle realtà del territorio, con innumerevoli service che hanno spaziato dalla promozione di corsi di alfabetizzazione per extracomunitari, alla fornitura di attrezzature a strutture ospedaliere e di assistenza sanitaria, al sostegno ad enti ed associazioni che si occupano di persone con fragilità, aderendo nel contempo ad iniziative anche a livello internazionale, prima fra tutte all’impegno planetario del Rotary International ad “End Polio Now”, cioè la lotta alla eradicazione della poliomielite, gravissima malattia invalidante, presente ora solamente in due paesi asiatici.

Un grande spazio è sempre stato riservato ai giovani e da oltre quindici anni vengono erogati premi scolastici a ragazzi che conseguono la maturità presso gli istituti superiori e professionali della zona con il massimo dei voti.

Il grande piacere di fare squadra, privilegiando sempre la visibilità e la presenza sul territorio, è rappresentato da una nostra iniziativa che ci caratterizza e non solo a livello locale: “laproduzione dimostrativa a scopo benefico del pane casalinocottoneifornialegna”. È sempre un avvenimento molto coinvolgente dai molteplici risvolti positivi: -consolida l’amicizia lavorando insieme condividendone le finalità; -fa rivivere momenti della nostra tradizione con gesti e tecniche ormai desueti;

ROTARY GONZAGA - SUZZARA: ECCO I NUOVI VERTICI

Nuovo presidente l’Ingegnere Giovanni Marani, Prefetto Marzia Anghi, segretario Davide Cocconi, tesoriere Marcello Allegretti, poi seguono Elisa Ferrari, Maria Giulia Perusko, Mauro Villambrosa, Giacomo Zini, Domingo Pacchioni, Eugenio Garimberti, Silvia Verzelloni e Mauro Panisi Eletto il nuovo presidente del “RotarAct”, il sig. Eugenio Galimberti La redazione augura un buon lavoro e si complimenta con il nuovo presidente Marani per i suoi progetti futuri di solidarietà con la Caritas (sui giovani e sui disagi delle famiglie), Airc e altro ancora.

Voglio ricordare inoltre la pubblicazione di “Panhistoria”, un importante volume voluto e promosso dal club, grazie alla maestria dell’autore Giancarlo Malacarne, illustre concittadino, storico, saggista e profondo conoscitore delle nostre tradizioni. È un’opera veramente preziosa e unica nel suo genere, che tratta la storiografia, la sacralità del pane, da sempre simbolo ed alimento principe, visto e calato anche nella realtà economico - sociale del nostro territorio. Il simbolo del Rotary è una ruota. La ruota è stata una delle invenzioni più significative dell’uomo: è simbolo di progresso, vuole indicare anche movimento, e continuità.

Nel nostro sodalizio, come accennato all’inizio, sono ancora attivi sei soci fondatori; negli anni il club si è sviluppato e ora conta una quarantina di soci, coinvolgendo tanti professionisti, tutti animati dall’ideale di Paul Harris: “servire aldisopradiogniinteressepersonale”

E questo principio fondamentale ha coinvolto e sta contagiando anche tanti giovani, che hanno reso possibile la nascita di un Club Rotaract al quale aderiscono ragazzi di età non superiore ai trent’anni: il futuro della nostra società. Voglio concludere esprimendo l’auspicio che gli ideali di pace, solidarietà, sensibilità alle fragilità, disponibilità ai bisogni dei più deboli insiti nei valori fondanti del Rotary, possano diventare patrimonio ed espressione di tutti.

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L’AVO di Suzzara ha ricevuto il presidente Nazionale Federavo

A.V.O. DA SEMPRE ACCANTO ALLE FRAGILITà

“Dobbiamo lavorare sulla cultura dell’AVO, sia all’interno che all’esterno dell’Associazione ed adeguarci alla nuova realtà post pandemia cercando di sensibilizzare anche il mondo della scuola e del lavoro, oltre a quello dell’informazione e formazione (corsi per formare volontari) per ridare fiducia alle sedi AVO affinchè si aprano alle nuove prospettive sempre nel campo socio sanitario. Il nostro è un volontariato con una missione straordinaria: facciamo qualcosa che tocca le persone”. Questi alcuni dei concetti che il neo eletto presidente nazionale della federavo Francesco Colombo scegliendo nel suo primo incontro delle AVO della Lombardia di visitare il gruppo suzzarese e bene ha fatto il presidente Enrico Guida ad accoglierlo a Mantova con un tour artistico visitando angoli poco conosciuti anche a noi mantovani. Grazie alla guida turistica Brunella Malaguti

l’ospite ha visitato il centro storico far cui la bellissima Basilica di San Andrea in occasione del 550 anniversario della posa prima pietra e poi il momento conviviale dove il presidente Guida ha spiegato come la sua presenza valorizzi l’importanza del contatto con esperienze e realtà, che se pur piccole, generano volontari ben formati e consapevoli del loro ruolo”.

Graditissima la telefonata con il presidente AVO di Mantova Gianpaolo Spaggiari (assente per ferie) dove il presidente nazionale ha espresso la sua disponibilità per altri incontri o corsi formativi.

Hanno partecipato: Enrico Guida, Dott. Massimo Giovannini, Cosetta Pasqualini, Emanuela Giglioli, Rossana Siliprandi, Attilio Pignata

Per dovere di cronaca ricordiamo che l’AVO di Suzzara, ferma nell’assistenza nei reparti dell’Ospedale per il Covid, ha attivato due importanti servizi che hanno fatto aumentare la stima della direzione dell’Ospedale e dell’AVO regionale di Milano: l’informazione negli spazi del CUP per aiutare o accompagnare le persone che devono recarsi nei reparti o servizi, attualmente attivo e prima ancora il servizio in portineria per aiutare l’addetto al controllo della temperatura e del Green Pass gli utenti che necessitano dei servizi ospedalieri.

Per info 335 7469135

RINGRAZIAMENTO DAL CENTRO SOCIALE ALLA COOP ALLEANZA

SUZZARA: La Coop Alleanza 3.0 capendo l’importanza che il Centro Sociale città di Suzzara offre ai propri cittadini trasportandoli nei presidi sanitari richiesti, ha elargito 1.500 €. per migliorare e facilitare il servizio. Il Centro Sociale Città di Suzzara, ringrazia infinitamente la Coop alleanza 3.0 per l’opportunità che ci dà per migliorare il nostro servizio di volontariato.

CONGRATULAZIONI MODENA-SUZZARA

Modena: La dott.ssa Maria Chiara Re e il Dott. Andrea Serra si sono uniti in matrimonio in Duomo a Modena. Congratulazioni da tutta la nostra redazione ai genitori di Maria Chiara, la Dott.ssa Sandra Morselli e l’infermiere Massimo Re che hanno lavorato all’Ospedale di Suzzara.

PLAUSO A SANDRO ROSSI

Motteggiana: In pensione dopo 22 anni l’autista del pulmino che ha trasportato bambini e bambine nelle varie scuole di Suzzara. Così è stato Sandro Rossi che ha svolto con estrema professionalità e passione il suo lavoro, ha detto il sindaco Stefano Pelliciardi nel consegnargli una targa ricordando anche il servizio di messo comunale, accompagnatore ed educatore.

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FONDAZIONE bONI: bEN RIUSCITO IL SEMINARIO CON IL PROF. TRAbUCCHI

Suzzara: Presso la sala polivalente della Fondazione si è svolto un interessante seminario grazie ad una preziosa collaborazione col Prof Trabucchi, organizzato con la Fondazione Montecchi e il Gruppo Tea

Il seminario è stato rivolto alle figure professionali mediche, paramediche e riabilitative e gli incontri di estremo interesse.

Partendo dai punti proposti si è arrivati a discutere del futuro dei servizi alle persone anziane, servizi e strutture che

si trovano ora nell’incertezza delle risorse disponibili, nella gestione del post pandemia.

Il gruppo si è poi confrontato sulla crisi del settore, ci ha detto il presidente Dott. Luca Talarico, nella convinzione che l’andamento demografico e i cambiamenti nella famiglia costringono la società e la politica a ripensare il ruolo delle nostre strutture e a valorizzare l’attuale offerta di servizi, se non si vuole lasciare una larga fetta di popolazione (gli

anziani) privi di una tutela nei momenti più critici della loro vita.

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Rubrica a cura del Dr. Gabriele Luppi

Marzo 2020, pieno lockdown, sospetta infezione da Covid che passo a casa con un po’ di febbre e con una tosse che permane più a lungo, così la Dottoressa M., medico di famiglia, mi prescrive un rx torace, da cui emerge una macchia di dubbia natura sul polmone destro. Pur con le difficoltà ad eseguire esami in quel periodo, la dr.ssa riesce a farmi fare una TAC del torace che conferma un piccolo nodulo al polmone dx, un po’ sospetto. Decidiamo insieme, per sicurezza, di chiedere un consulto ai medici del Centro Oncologico di Modena. Il Dottor L., insieme alla sua equipe, mi disse che era meglio approfondire con una PET e forse con una biopsia. La PET confermò il sospetto di neoplasia polmonare, mentre la biopsia non fu eseguita per le piccole dimensioni del nodulo. Tutto questo nel giro di 20 giorni. Io, che non avevo mai avuto particolari problemi di salute, che non ero mai stato ricoverato in ospedale, che non avevo mai fumato, mi trovo di fronte alla “Malattia”, a quella più temuta, a quella più impensata: ho un tumore. Sono sbigottito e incredulo, come può essere accaduto? La mente viaggia, la mia famiglia aveva dovuto affrontare lutti dolorosi negli anni appena passati, io mi ritrovo catapultato in una situazione improvvisa, mi sento bene, ho forze ed energie, eppure in qualche modo, sto male.

Ad un certo punto decido di non lasciarmi travolgere dalle domande, soprattutto a quelle a cui non avrei trovato risposta e scelgo di affidarmi alle competenze dei medici. Se dagli esami emerge questo, allora dobbiamo affrontarlo, mi dico, non possiamo rimanere ad aspettare.

Il Dottor L. mi dice che bisogna intervenire subito: ”il nodulo è piccolo, non ci sono sintomi evidenti, il tempo è dalla nostra parte e non possiamo perderlo, perché in questi casi è decisivo”

Si confronta immediatamente con i colleghi del reparto di chirurgia toracica e dopo qualche giorno conosco il Dottor S., che mi opererà insieme alla sua equipe. Durante le varie visite, ho avuto la possibilità di esprimere tutti i miei dubbi ai medici, il dialogo con loro è stato sempre chiaro e diretto, è stato un aspetto che ho apprezzato molto.

In quei momenti di poca lucidità, è stato importante avere al fianco medici che mi spiegavano bene la situazione, senza tralasciare niente, perché questo mi faceva sentire importante per loro, sentivo che si stavano occupando di me.

Un mese dopo la prima visita con il Dottor L. dove avevo in mano solo la TAC e la PET, mi operano in toracoscopia e mi

tolgono la parte inferiore del polmone destro. Ne segue una settimana di ricovero, controlli ed esami. I medici mi spiegano che l’operazione è riuscita bene, per fortuna io non sento dolore, sono stanco, ma ci sono! Torno a casa con una cura da seguire e appena recupero un po’ di forze inizio gli esercizi per aiutare i miei polmoni a recuperare le loro capacità. Dopo 1 mese dall’intervento, torno a visita oncologica; l’esito dell’esame istologico ha confermato un tumore al polmone in stadio abbastanza precoce, ma per precauzione mi viene consigliata chemioterapia per 3-4 cicli. Qui non finisce più penso, ma alla fine la fiducia nei medici mi induce ad accettare anche la chemioterapia. Dopo il primo ciclo ho avuto disturbi all’udito, effetto collaterale tra quelli previsti, ma alla fine

in riduzione per gli uomini e invece in aumento per le donne; le percentuali di sopravvivenza a 5 anni sono del 16,4% per gli uomini (in aumento) e del 22,7% per le donne. La causa principale del tumore del polmone è nota da oltre 50 anni: 8-9 casi su 10 sono chiaramente legati al fumo di sigaretta; sono infatti attribuibili al fumo l’87% delle morti per tumore polmonare negli uomini e il 65% nelle donne. Negli ultimi anni tuttavia sono meglio conosciuti altri potenziali agenti cancerogeni presenti nel nostro ambiente e in particolare nell’aria che respiriamo (l’inquinamento atmosferico e il particolato sono ormai noti come sicuri cancerogeni!). La prevenzione primaria è essenzialmente basata sulla riduzione del consumo di sigarette e sulla riduzione dell’inquinamento

il programma si conclude.

Oggi a distanza di due anni ripenso a tutto quello mi è successo, faccio regolarmente i controlli, circa ogni sei mesi mi sottopongo ad esami del sangue e TAC, e faccio la mia vita come prima, anche se ho un polmone e mezzo! Il chirurgo che mi aveva operato mi disse che se tutto fosse andato bene, avrei ripreso a fare la mia vita regolarmente, e così è stato! Nel mio caso il Covid forse è stato provvidenziale favovendo la diagnosi precoce di un tumore polmonare.

Grazie allo scrupolo della mia Dottoressa, in un periodo dove praticamente tutte le energie erano rivolte a contrastare la diffusione del Covid, e alle competenze e al tempismo dell’equipe dell’ospedale di Modena, sono riuscito, anzi siamo riusciti, a scoprire e debellare questa terribile malattia; non lo scorderò mai!

atmosferico; per la diagnosi precoce vi sono dati interessanti sul ruolo della TAC torace in soggetti fumatori. La terapia dei tumori polmonari è migliorata per l’approccio multidisciplinare e i progressi nella caratterizzazione molecolare della neoplasia che permette trattamenti medici mirati con farmaci a bersaglio molecolare e immunoterapia. In una percentuale sempre più significativa di casi si ottengono sopravvivenze molto più lunghe rispetto alla classica chemioterapia.

Il tumore al polmone colpisce in Italia ogni anno circa 41.000 persone (27.550 uomini e 13.300 donne - dati del 2020).

È la seconda neoplasia più frequente negli uomini (15%) e la terza nelle donne (6%). La mortalità è purtroppo ancora molto alta (le stime del 2021 parlano di 23.100 uomini e 10.900 donne), ma

Gilberto Dott.GabrieleLuppi
11Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana RACCONTO LA MIA MALATTIA…

LA

La dottoressa Sandra Morselli si è laureata a febbraio 1986 in Medicina e Chirurgia con il massimo dei voti e, dopo 3 anni, ha conseguito dapprima la specializzazione in Ematologia e, successivamente, in Medicina Interna. Dal 1989 al 1995 ha prestato servizio presso l’Ospedale Civile di Suzzara, di cui conserva un bellissimo ricordo sia per i colleghi medici, che infermieri, che per tutta l’equipe.

Trasferitasi all’Ospedale di Castelfranco Emilia negli anni a seguire, dal 1997 presta servizio presso il Policlinico di Modena dove è diventata responsabile della Struttura Semplice di Pronto Soccorso fino al pensionamento.

La dottoressa è sempre stata professionista (e persona) disponibile, infaticabile, aperta ai cambiamenti e all’ascolto.

Nel 2003, dopo 6 anni di servizio al Policlinico di Modena, le chiedemmo quale ricordo conservava dei tempi passati a Suzzara e ci rispose: “Ilrapporto bellissimo che avevo con le infermiere del reparto, le “schiacciatine” mangiate in cucina dopo una notte di guardia, i problemi e le paure legati ai primi turni in autonomia, i rapporti veri e duraturi instauraticonalcunicolleghieaddirittura conqualchepazientenonlipossocerto dimenticare”.

Dottoressa son passati ormai 27 anni dalla sua partenza da Suzzara, ora è prossima alla pensione.

Cosa può dirci dell’esperienza lavorativa a Modena?

“L’Ospedale di Suzzara è stato il punto di partenza di una bellissima avventura, sia dal punto di vista della mia vita lavorativa che personale.

Ricordo ancora oggi, come fosse ieri, l’emozione che provai il 12 settembre 1989 nel varcare la porta del Nuovo Montecchi, l‘orgoglio nell’avere finalmente un tanto agognato posto di lavoro, l‘entusiasmo misto all’insicurezza di chi si appresta ad entrare nel mondo del lavoro e la sete di imparare legata alla mia passione di fare il medico. Il “mio” Prof. Vaccari, come lo chiamavamo con reverenziale rispetto, e i miei meravigliosi e umani colleghi Cesare (Coppola), Roberto (Affini) e Massimo (Giovannini), da cui ho ricevuto tanti insegnamenti e tanta comprensione e

SANDRA MORSELLI IN PENSIONE

anni di servizio presso il Pronto Soccorso del Policlinico di Modena posso dire con certezza di non avere l’impressione di aver lavorato neanche un giorno e credo che questa mia sensazione sia dettata dall’amore che ho provato e provo tuttora per il mio lavoro e per il luogo dove esercito.

aiuto sono stati certamente i capisaldi della mia formazione.

Come detto all’inizio, la stagione lavorativa suzzarese ha giocato un ruolo direi cruciale anche nella mia vita affettiva: come molti sanno è iniziata anche la mia relazione con il “bell’infermiere del Pronto Soccorso”, che ad oggi è da 31 anni mio marito, con cui ho condiviso diversi traslochi, posti di lavoro diversi e due figli.

Non nascondo che il mio ritorno a Modena fu per me motivo di grande gioia: tornare nella città dove sono cresciuta ed ho studiato, ma soprattutto trovarmi non più in un ospedale periferico, ma nel primo ospedale cittadino suscitò in me una grande sensazione di tranquillità.

La vita ospedaliera nella periferia della città impone di essere molto versatili e di saper spaziare fra urgenze di carattere medico, chirurgico e anche pediatrico.

Non posso certo scordare una notte di maggio, dove fummo costretti a trasferire un bambino dall’ospedale di Suzzara a quello di Mantova in ambulanza, senza alcuna garanzia di riuscire ad arrivare in tempo.

Esperienze come questa mettono a dura prova sia la propria professionalità che la propria parte emotiva, ma allo stesso tempo sono fondamentali per imparare a crescere come medico e per saper affrontare qualsiasi tipo di situazione, anche quando si hanno a disposizione più mezzi.

Giungendo ora al termine dei miei 25

Gli anni sono scivolati via come il vapore della pasta in cottura all’inizio del turno di notte o l’odore del caffè del mattino dopo. Quando raccontiamo la nostra esperienza ai giovani medici sembra che parliamo di tempi lontani e passati e oggi molte cose sono diverse, a partire dall’utenza, passando per le esigenze, per il modo di approcciarsi ai pazienti e anche per le modalità di direzione di un ospedale.

In questo periodo storico di emergenza sanitaria, in cui si è parlato tanto del ruolo dei medici, si è passati dall’essere eroi nazionali a complici delle aziende farmaceutiche e sono riemersi a galla le problematiche legate alla scarsa civiltà che frequentemente colpiscono gli operatori del settore sanitario. Che dire? Sembrerà tutto così difficile, ma ciò che posso dire è che ancora non sono pronta a lasciare questa professione ed in particolar modo il meraviglioso mondo dell’emergenza-urgenza.

Gli occhi riconoscenti di chi non ha più fiato per emettere un suono o un semplice grazie detto in maniera gratuita sono ancora per me la benzina che muove le mie giornate lavorative.

Rimarrò per sempre affezionata al mio ultimo turno diurno di 12 ore in area COVID, il 27 dicembre 2021, dove a fine giornata, esausta, stavo finalmente rimuovendo guanti, mascherina, camice e scudo ed una paziente mi ha regalato l’unica cosa che aveva in quel momento: un pacchetto di caramelle.

<< “Scegli il lavoro che ami e non lavorerai un solo giorno” >>

Credo che niente più di questo possa spiegare cos’è stato e sarà sempre per me il mio lavoro.

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DOTT.SSA
Modena - Suzzara

PULIZIA O TERAPIA PARODONTALE DI MANTENIMENTO?

La seduta di igiene orale o detartrasi o ablazione del tartaro, la cosiddetta pulizia è una prestazione che tutti (o quasi) abbiamo provato dal dentista.

Ma è davvero necessaria?

E quante volte devo farla in un anno?Una volta all’anno?

Ogni 6 mesi? Ogni 3-4 mesi?

Il mio dentista esagera a farmi venire così spesso?

Perchè mi vengono proposte più sedute ripetute anche in uno stesso mese? Facciamo un po’ di chiarezza.

La malattia parodontale o piorrea è una malattia infiammatoria di origine batterica. È una patologia subdola e silente che colpisce 1 italiano su 2 sopra i 40 anni e 2 italiani su 3 sopra i 65 anni e che inizia a dare i propri sintomi quando è già in fase AVANZATA

Se fa male un dente per una carie il paziente corre subito dal dentista.

Se sanguinano le gengive e si arrossano

il paziente sottovaluta questi campanelli d’allarme. La malattia parodontale non colpisce però tutti allo stesso modo ed in ugual misura, bisogna lavorare sul controllo dei fattori di rischio: -indice di placca -indice di sanguinamento -parametri parodontali (tasca,recessione, attacco clinico) -comportamenti corretti (fumo, stile di vita, alimentazione, controllo della salute generale)

La Chiave del successo è PERSONALIZZARE la terapia che va intesa come TERAPIA DI MANTENIMENTO con una periodicità che va da un minimo di 6 mesi (per chi è in buona salute gengivale) e a 3-4 mesi per chi ha problemi parodontali o ha grosse riabilitazioni protesiche o implantologiche. Cominciamo quindi ad usare la terminologia corretta. Non chiamiamola più igiene orale, ma

terapia parodontale di mantenimento.

La pulizia è una manovra fine a se stessa.

La terapia di mantenimento è un atto terapeutico in cui il paziente è inserito in un piano di controlli in cui vengono monitorati gli indici parodontali, in cui il paziente è seguito in maniera scrupolosa e continuativa e dove il paziente viene accompagnato nei miglioramenti e corretto negli errori.

Non esiste terapia se non c è controllo nel tempo, quindi 1 igiene ogni tanto (magari una volta da un dentista e la volta dopo da un altro perché si corre dietro al prezzo) giusto per togliere qualche macchia o per mettersi la coscienza a posto non ha nessun fondamento scientifico a meno che voi siate abituati ad imbiancare le vostre pareti di casa senza prima aver tolto la muffa (e aver capito perché la muffa si è formata).

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Storie di vita: “La Legge 104” La quotidianità su un tema forte come “la disabilità”

pubblici. A livello sanitario troviamo una serie di deduzioni e di detrazioni dal reddito complessivo della persona disabile o dei familiari di cui è a carico di spese mediche

In questo articolo vorrei parlare degli aspetti principali di una legge che è stata fondamentale in Italia per il rispetto della dignità e dei diritti delle persone con disabilità: la Legge 104, risalente al febbraio del 1992. Si tratta di una legge comunemente conosciuta.

Infatti, il 104 è un numero saldamente legato ai concetti astratti di disabilità, handicap e ritardo cognitivo. Spesso, il richiamo legge viene usata per schernire o per indicare stupidità. In questa situazione, si potrebbe erroneamente pensare che le persone che usufruiscono dei benefici derivanti da essa siano esclusivamente quelle che hanno problematiche cognitive tali da non riuscire a produrre ragionamenti complessi o a relazionarsi secondo gli standard dei cosiddetti normodotati.

In realtà, tutto ciò che è previsto dalla Legge 104 mira alla ricerca di un’equità tra tutte le persone, ognuna con il diritto a vivere una vita dignitosa e di qualità.

I requisiti per accedere alla 104 sono da ricercare nella tipologia di handicap della persona, ovvero in una serie di ostacoli lavorativi, sociali e relazionali che la persona con disabilità affronta quotidianamente a causa della parziale e inadeguata risposta della società alle sue esigenze specifiche. È previsto anche il riconoscimento di una situazione di gravità quando l’autonomia personale è ridotta a tal punto da richiedere un supporto assistenziale permanente e continuativo, che garantisce una priorità di accesso ai programmi e ai servizi

generali, come l’acquisto di farmaci, o interventi di sostegno e supporto gestiti da personale esperto, come nel caso della fisioterapia o dell’assistenza infermieristica. In particolare, vengono completamente detratte tutte le spese destinate a materiali e strumenti destinati all’accompagnamento della persona disabile e al mantenimento di una vita dignitosa.

In ambito lavorativo, tra le agevolazioni per le persone in situazioni di gravità ci sono permessi extra di cui può usufruire l’individuo stesso, i genitori, il coniuge e tutti i parenti e affini fino al secondo grado. Si tratta di una possibilità molto preziosa soprattutto quando c’è bisogno di visite mediche specifiche, è in corso un ciclo farmaceutico o fisioterapico o è necessario un giorno di riposo a causa di dolori molto intensi. I permessi assumono due forme: due ore di permesso giornaliero (in riferimento a una giornata lavorativa di sei ore) e tre giorni di permessi extra mensili frazionabili anche in ore. Nei casi in

cui la persona con disabilità abbia meno di tre anni, i genitori possono usufruire anche del prolungamento del congedo parentale.

Non dimentichiamo, dunque, che si tratta di un importante conquista per le modalità con cui il nostro Paese si approccia alle persone con disabilità nel riconoscimento del diritto all’autonomia sin dall’inizio dalla realtà scolastica, dove il bambino stringe legami sociali con i suoi pari che saranno fondamentali per lo sviluppo della sua autostima e della sua identità. L’applicazione della Legge 104 prevede la costruzione di piani educativi nel rispetto delle esigenze della persona con disabilità o con bisogni educativi speciali, che favoriscono l’inclusione e il raggiungimento di traguardi tramite una moltitudine di strade differenti. Questi sono solo alcuni aspetti della legge e non è questa la sede per approfondirla ulteriormente, ho voluto citarne alcuni aspetti così da evidenziarne il significato per coloro che convivono ogni giorno con handicap da affrontare. Personalmente, le agevolazioni previste per l’acquisto di veicoli, come ad esempio l’Iva al 4% e l’esenzione dal pagamento del bollo mi sono state utili nel procedere all’acquisto di un’auto con i relativi adattamenti, una grande conquista nella strada verso una maggiore autonomia personale. Nel prossimo articolo si parlerà anche della Legge 68/99, una preziosa introduzione nella battaglia per il raggiungimento dell’equità e dell’inclusione nel mondo del lavoro.

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IL SENSO DI COLPA

I sentimenti di colpa arrivano quando i nostri pensieri o il nostro comportamento non sono allineati con ciò che noi vorremmo essere. Hanno spesso origine nell’infanzia, nel rapporto con i nostri genitori e familiari.

Sentirsi in colpa può essere molto doloroso. E’ un po’ come sentirsi perseguitati da una parte che si sente in dovere di intervenire per la minima presunta infrazione a una norma, e ci si sente ossessionati anche quando non si è fatto nulla che possa essere normalmente considerato riprovevole.

E’ molto importante capire quando il senso di colpa si basa su qualcosa che è avvenuto nella realtà e quando è più o meno arbitrario e rappresenta dunque un’ auto-punizione.

Dunque, a meno che i sensi di colpa non ci siano in realtà per prendere coscienza dei nostri atti nella realtà o di cambiare in positivo, tale comportamento in realtà non serve a nessuno, meno di tutti a noi.

Ecco alcuni suggerimenti utili per ridurre ed eliminare il senso di colpa:

1) Diciamo a noi stessi che abbiamo fatto il meglio che potevamo fare. Magari quando abbiamo agito eravamo troppo arrabbiati, ansiosi, tristi, distratti per essere pienamente lucidi. Dobbiamo sforzarci di accettare il fatto che, in alcune particolari circostanze psicologiche o

fisiche non possiamo dare il meglio e questo è assolutamente normale.

2) Serve considerare che, al momento del nostro comportamento scorretto, non sapevamo quello che abbiamo capito successivamente. In altre parole, con il “senno di poi” molti errori si eviterebbero, questo è vero. Ma, il senno di poi non esiste nella realtà.

3) Noi non siamo responsabili della vita degli altri. Sentire di essere responsabili della vita di qualcun altro e di ciò che fa non è certamente realistico e non ci aiuta a rasserenarci e a dare il giusto peso alle cose.

4) Attribuiamo a noi stessi solo le nostre responsabilità. E’ difficile non colpevolizzarsi ma ritenersi gli unici responsabili degli eventi avversi è davvero poco realistico.

5) Domandiamoci se i nostri standard

di comportamento sono adeguati o sono troppo elevati. Potremmo scoprire che la nostra famiglia di origine ci ha incoraggiati ad adottare questi standard poco realistici e poco rispettosi di quello che siamo e dei limiti umani che, come tutti, anche noi abbiamo.

La ricerca ossessiva della perfezione è una condizione che ci predispone ad avere una bassa considerazione e stima di noi stessi e a volte ad ammalarci di depressione.

Il rischio è quello di rimanere schiavi a lungo di schemi mentali e circoli viziosi che ci impediscono di vivere sereni e lasciarci alle spalle tristezza, vergogna e senso di colpa.

Se invade la vita quotidiana e le relazioni con gli altri, è importante poter chiedere aiuto ad un professionista.

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Riguarda le persone (pazienti cronici) che devono assumere diversi farmaci in una giornata e spesso sono soli o privi di assistenza e questo vuol dire difficoltà a interpretare i tempi e gli orari di assunzione del farmaco che puo’ portare anche a dimenticanze e quindi difficoltà a seguire la terapia prescritta .

La Circolare G1.2022.0007474 o «Documento regionale su allestimento di confezionamenti personalizzati per migliorare l’aderenza terapeutica dei pazienti», emanato il 3 febbraio scorso dalla Regione Lombardia, pone la pietra miliare per l’attività di deblistering in Italia, come lo è già nelle farmacie di diversi altri Paesi nel mondo. La stessa Regione definisce questa attività di “deblistering” come «il servizio finalizzato alla preparazione di confezionamenti personalizzati di farmaci”, specificando che «consiste nell’attività di sconfezionamento di un medicinale industriale già acquistato e riconfezionamento dello stesso da parte del farmacista in farmacia, in dosi personalizzate, per l’assunzione da parte del paziente sulla base della posologia individuata dal medico curante».

L’attività di riconfezionamento si traduce quindi nell’allestimento di un blister contenente tutte le unità posologiche dei diversi medicinali che il paziente assume nel corso di un certo periodo di terapia (generalmente una settimana o 30 giorni).

La Lombardia è la prima a dare le regole mentre la Farmacia Comunale San Biagio la prima della provincia di Mantova. Ci siamo recati dal direttore della farmacia Dottoressa Grazia Calvani che assieme a tutta l’equipe gestisce il servizio per capire come è nata e quali vantaggi offre. Dottoressa Calvani, quali sono i vantaggi?

Questa attività di deblistering, già praticata in molti paesi europei, offre numerosi vantaggi ai pazienti perchè consente di seguire la terapia prescritta dal medico e inoltre il paziente non rischia di rimanere senza farmaci in quanto è nostra premura avvertire quando sono necessari i farmaci in modo da avere continuità nella terapia

Il problema dell’aderenza terapeutica e’ un problema molto dibattuto.

Secondo recenti analisi del CIAT, il Comitato Italiano per l’Aderenza

Terapeutica, il 70% degli over 65 non assume i farmaci correttamente: in questo modo aumentano i tassi di mortalità, le ricadute e le ospedalizzazioni Anche l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha ricordato che la scarsa aderenza alle prescrizioni del medico è la principale causa di non efficacia delle terapie farmacologiche ed è associata a un aumento degli interventi di assistenza sanitaria, della morbilità e della mortalità, rappresentando un danno per i pazienti, per il sistema sanitario e per la società.

Cosa deve fare il cittadino?

Sottoscrivere un modulo per autorizzare il deblistering dei suoi medicinali, consegnare i farmaci con la terapia prescritta dal medico e poi la farmacia provvede a preparare il blister settimanale La Farmacia Comunale San Biagio, credendo molto in questo progetto, ha deciso di offrire gratuitamente questo servizio per poterlo rendere accessibile a tutti coloro che ne faranno richiesta

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Mantovana
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L’ESTATE DEL CUORE

Dalla sopravvivenza alla vita con un primo esperimento

Viviamo un’epoca in cui la sollecitazione sensoriale e sociale a cui siamo sottoposti genera un’alterazione del funzionamento del sistema nervoso, che si traduce fondamentalmente nell’incapacità di stare nella quiete. Quindi concretamente:

- Inadeguatezza (non si sentirsi abbastanza belli-intelligenti-capaci)

- Solitudine (non sentirsi amati; sentirsi separati dalle persone care estinte)

- Paura e vuoto esistenziale (pensare che la vita non ha senso)

Quindi, nei casi sopra, fatta eccezione per chi sta attraversando un lutto recente, in tutti gli altri casi, si soffre per dei PENSIERI. Solo pensieri. Siamo spaventati da un gioco di ombre cinesi: sembrano mostri, ma sono le nostre mani riflesse alla luce di una lampada.

Pensieri: quindi illusioni.

La storia che ci raccontiamo su di noi.

Immaginate di essere in un cinema all’aperto, una bella sera d’estate. State guardando un film talmente coinvolgente che vi immedesimate con

staccato da ogni contingenza: come la gioia che provano i bambini quando sono felici senza motivo. Come quella dei saggi che sorridono in silenzio…

Facciamo qualche respiro tranquillo dentro a questa immagine.

Ora pensa a un istante della tua vita, vicino o lontano, in cui hai percepito un momento piccolo o grande di felicità (…)

Prendi il tuo tempo mentre respiri. Se ci vuole qualche istante prima di trovarlo, chiudi gli occhi mentre lo cerchi. Lo hai trovato ? ...Bene.

Ora andiamo dentro a quel momento di piccola-grande felicità… come se stesse accadendo ancora adesso (…) È un esperimento concreto, non è un’astrazione; difatti il cervello, l’inconscio, non distingue la differenza tra esperienza reale ed evocazione.

Rimani in quella sensazione di gioia di quel tuo momento prezioso.

ansia, agitazione, compulsioni varie, insonnia. Che a loro volta, a seconda dei casi, si trasformano in pressione troppo alta o troppo bassa, stanchezza cronica, contratture muscolari, dolori, somatizzazioni a livello gastrico o intestinale, etc. etc.

Siamo d’accordo che non è piacevole osservarci da questo punto di vista.

Tuttavia, se non siamo sinceri, arriverà comunque una resa dei conti, indipendentemente dalla distrazione con cui cerchiamo di evitare la verità. Tanto vale puntare all’essenziale.

In sintesi, la tradizione sapienziale antica dice che la Natura è armonia. E che se noi rimaniamo in contatto con le leggi della Natura viviamo in armonia, siamo in pace, non ci ammaliamo, viviamo felici e a lungo.

Qual è il problema? Con la perdita del contatto profondo con la Natura, molti di noi si sono frammentati interiormente.

Le sensazioni del corpo si sono congelate, le emozioni sono state in gran parte represse, la mente è diventata caotica, in altri casi autistica. A completare l’opera di disgregamento interiore si sono aggiunti i condizionamenti della società, oltre ai giudizi arbitrari che diamo a noi stessi e al mondo.

Alla base, la natura fondamentale di ogni essere umano è la felicità.

Tornare alle sensazioni semplici del corpo è il primo passo per ricompattare la nostra unità originaria.

Per farlo, bisogna lentamente e ostinatamente togliere di mezzo le parole inutili che abbiamo appiccicato alla “nostra storia”, tutte le proiezioni, le distorsioni della coscienza che abbiamo preso per vere.

Le persone fondamentalmente soffrono tutte per le stesse cose:

i protagonisti della storia, cominciate a ridere nei momenti buffi, a tremare nel pericolo, vi scendono le lacrime nel finale commovente. Solo che… avete dimenticato che state guardando un film!

La stessa cosa accade quando veniamo travolti dai nostri pensieri sbagliati. Ci dimentichiamo che è solo un film. Fuori dal film, noi siamo Qui. In questo fiume chiamato Vita.

Dimentichiamo per un momento i nostri film e facciamo un esperimento.

Per la Medicina Tradizionale Cinese l’estate è associata al Cuore, inteso come centro intelligente dell’essere umano, in condizione di salute capace di provare gioia. Se siete di quelle persone a cui il termine “cuore” inteso in accezione non prettamente fisiologica dà fastidio, probabilmente anche l’emozione della gioia vi provoca un’imprecisata avversione: in questo caso con ogni probabilità siete nevrotici, se state bene così continuate con i film.

Per tutti gli altri: focalizziamoci su una gioia empatica, altruista, autentica. Ancora, approfondiamo un senso di gioia

E ora nota: quali sono le emozioni che si risvegliano in questo momento? Quali sentimenti? Respira ed entra in quei colori, nel profumo dell’aria in quel momento, in quelle voci o quei suoni.

Dopo questi passaggi, osserva e registra: cosa accade nel tuo corpo adesso?

Se ti fa stare bene lo stato psicofisico che ti abita in questo momento, puoi trovare riparo lì. Puoi farti guidare da questo stato per le prossime ore… per passare dalla sopravvivenza alla Vita.

Appuntamento al prossimo episodio, in armonia con le leggi della Natura e della Medicina Cinese, che da alcuni millenni descrive l’essere umano come correlato integralmente alle energie dell’universo

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...segue dal numero precedente

La nicotina è sostanza alcalina che può essere bene assorbita attraverso la cute e molte mucose.. Determina dipendenza e interrompendo il consumo, provoca una sindrome da astinenza. Molti fumatori pur motivati alla cessazione tabagica non tentano nemmeno di smettere di fumare per paura della sindrome da astinenza. Essa è caratterizzata dal desiderio compulsivo di fumare, depressione, irritabilità, irrequietezza, ansietà, insonnia, difficoltà di concentrazione e di apprendimento, aumento dell’appetito e del peso corporeo e raggiunge l’acme entro la prima settimana Il “Test di Fagerstrom” stabilisce la dipendenza da nicotina.

La terapia medica del tabagismo è rappresentata

1) counseling medico: un’importante strumento relazionale nell’ambito dell’attività clinica; è un

FUMO: l’ultima sigaretta

Cerchiamo di capirne di più con la Dott.ssa Anna Rosa - 2^ parte

processo di dialogo e reciprocità mediante il quale il medico aiuta il paziente a prendere decisioni e fornisce adeguato supporto informativo.

2) sostitutivi nicotinici: cerotti, chewing-gum, compresse, inalatori o spray nasali Il dosaggio e la durata di ogni trattamento deve essere consigliato dal medico e personalizzato per ogni singolo paziente.

3) Bupropione è un farmaco antidepressivo che agisce su due neurotrasmettitori dopamina e noradrenalina e combatte i sintomi della sindrome da astinenza.

4) Citisina: e’ una sostanza estratta dalla pianta del maggiociondolo e utilizzata nel trattamento del tabagismo nell’Europa dell’Est per diversi decenni. Questa molecola si è rivelata avere un buon profilo di costo efficacia

5) argomento attuale molto discusso è quello dell’eventuale uso della sigaretta elettronica (e-cig) con nicotina e aromatizzanti senza combustione di tabacco.. L’ Associazione italiana degli pneumologi Ospedalieri (AIPO) ritiene che non vi siano attualmente supporti scientifici per approvarne l’utilizzo come metodo per smettere di fumare. Tuttavia l’uso puo’ essere valutato in casi selezionati e all’interno di un percorso medico assistito di disassuefazione tabagica per un tempo limitato e finalizzato a superare la sindrome da astinenza..

In conclusione il trattamento di disuassefazione tabagica deve essere coordinato da un medico esperto che offre uno schema farmacologico adeguato e personalizzato al paziente con controlli periodici per ottenere un’adeguata adesione alla terapia.

Sono auspicabili interventi legislativi che creino ambienti anche (esterni giardini frequentati da bambini) senza fumo.

A cura di Dott.ssa Anna Rosa ,Specialista in Malattie dell’Apparato Respiratorio

Per prenotare la visita rivolgersi al Centro Medico di Reggiolo Tel. 0522 972376

Dott.ssaAnnaRosa CentroMedicoPolispecialistico ReggioloePegognaga

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana Dott.ssa Anna Rosa
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SALUTE e BENESSERE

CENA SOTTO LE STELLE ALL’UNDICESIMO ANNO DEL PERIODICO

San Benedetto Po: Quattro medici, due farmacisti, un sindaco, un vicesindaco, un assessore, volontari e amici hanno risposto all’invito di socializzare e fare il punto dell’andamento del periodico. Elogi dal sindaco Roberto Lasagna e tanti messaggi di stima dai medici e non per l’obiettivo di fare informazione sanitaria utile e necessaria dando una chiara risposta ad un bisogno della gente di conoscere la buona salute. Applaudito l’intervento di due giovani: il giovane Paolo Occelli (figlio del chirurgo Dott. Occelli, redattore) che vuole diventare medico e Francesco Ponti, già pubblicista e redattore, diventare giornalista. La serata è stata dedicata a Franco Lavagnini, il papà di Paolo scomparso nel 2021 e alla moglie Eva è stato consegnato un omaggio floreale. Un grazie alla Maria Grazia Zoboli (Ristorante Pizzeria La Rustica) per il qualificato catering.

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…E IL CIUCCIO?!?

Sono tanti i genitori che mi chiedono quando iniziare a utilizzare il ciuccio, ma soprattutto come aiutare il proprio figlio a lasciarlo.

Le linee guida ci dicono infatti che nei primi mesi di vita si può iniziare a utilizzare il ciuccio non appena il bambino ha una suzione a fini nutritivi ben avviata e consolidata; entro i due anni ne andrebbe diminuito l’uso (possibilmente lasciandolo solo per l’addormentamento) per poi eliminarlo definitivamente entro il terzo anno di età.

guance) che potrebbero instaurare una deglutizione disfunzionale e/o uno squilibrio muscolare oro-facciale: la lingua a riposo potrebbe abituarsi a rimanere in posizione bassa, appoggiata al pavimento della bocca del bambino, invece di aderire rilassatamente al palato duro; la postura linguale bassa talvolta culmina con l’apice (la punta) che supera i denti incisivi o addirittura le labbra.

• lo sviluppo del linguaggio: il bambino ha bisogno sin da subito di avere la propria boccuccia libera per sperimentare la propria voce e i primi suoni, nonché poi le prime paroline; spesso vediamo bambini che parlano addirittura con il ciuccio in bocca, alterando poi la propria articolazione anche quando la cavità orale è libera. Sappiamo però che staccarsi dal proprio ciuccio è per il piccolo molto difficile, e forse ancora di più per il genitore che entra in crisi quando cerca di favorirne il distacco; non a caso gli anglosassoni lo chiamano “pacifier”cioè ‘pacificatore’: il ciuccio con la sua suzione infatti aiuta i neonati nell’autoregolazione emotiva in momenti di difficoltà, di stress, per questo nel diradare il suo utilizzo gli ultimi momenti che andranno eliminati saranno l’addormentamento e situazioni di forte stress emotivo.

risveglio il bimbo saluta il ciuccio e lo si mette insieme nella sua casetta (non a portata di bambino) per poi riprenderlo la sera per l’addormentamento. Se durante la notte il bimbo perde il ciuccio dalla bocca e continua a dormire sereno non glielo rimettiamo!

Si possono anche leggere insieme dei libretti su questo argomento che aiutano il/la bambino/a ad interiorizzare, metabolizzare il distacco dal proprio succhiotto che sarà vissuto come un importante momento di crescita del/la vostro/a piccolo/a!

E’ consigliabile scegliere un ciuccio piccolo…e non farlo crescere con il crescere della bocca del bambino!

L’utilizzo protratto oltre questa età e la sua presenza costante nella bocca del vostro piccolo durante la giornata (già dai 6 mesi è auspicabile che la bocca mentre il/la bimbo/a è sveglio/a sia libera) rischia di avere conseguenze negative su tre aspetti:

• la crescita armoniosa del massiccio facciale: il palato duro rischia di rimanere stretto e profondo e potrebbero presentarsi malocclusioni dentarie;

• lo sviluppo funzionale degli organi fono-articolatori e deglutitori in particolare ( labbra, lingua e

Per eliminare il ciuccio l’ideale sarebbe scegliere un periodo di “serenità” (o comunque un periodo della vita in cui la famiglia non sta attraversando un trasloco o qualche altro cambiamento così importante) magari proprio le vacanze estive, o quelle di Natale, quando il piccolo ha più tempo per stare con mamma e papà, che grazie alla loro maggiore presenza potranno andare a sostituire il conforto consolatorio del ciuccio stesso. Un altro consiglio potrebbe essere sostituire il ciuccio con un oggetto transazionale come un orsetto, una bambolina scelti del bambino (evitate pezzuole o straccetti che rischiano di sostituire il ciuccio con un altro oggetto da succhiare, creando un ulteriore vizio orale).

Molto utile è creare delle piccole routine in cui ad esempio al momento del

Mi raccomando, rinforzate il bimbo per i momenti/le giornate che è riuscito a trascorrere ‘come un grande’ senza il ciuccio, invece che rimproverarlo, nel momento in cui ve lo chiede e vedrete che piano piano rinforzando i comportamenti desiderati, questi saranno sempre più frequenti e il/la vostro/a bambino/a aumenterà il proprio senso di autoefficacia e la propria autostima!

Buone Vacanze a tutti.

Per qualsiasi informazione non esitate a contatarmi, vi ospiterò presso il mio studio... vi aspetto.

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è

DOTT. LUCA ORAZI IL DIRETTORE DI GINECOLOGIA E OSTETRICIA

Pieve di Coriano: Classe 1978 è responsabile del percorso di Diagnosi e Cura delle Patologie Oncologiche Ginecologiche. Negli ultimi anni si dedica al Percorso di Diagnosi e cura delle patologie Oncologiche Ginecologiche e della Chirurgia a Tutela della Fertilità.

NUOVO PRESIDENTE ALLA CASA DI RIPOSO NUOVO IMPIANTO DI PURIFICAZIONE PER LA DIALISI

Poggio Rusco: Luca Vinci è il nuovo presidente del consiglio d’amministrazione della casa di riposo Isidoro Cappi Marcello Gabrielli lascia la presidenza dopo 11 anni alla guida della Rsa. La nostra redazione nel dare il benvenuto a Vinci ringrazia Gabrielli per l’operato svolto.

Pieve di Coriano: Questa apparecchiatura assicura una produzione di acqua di altissima qualità microbiologica per lo svolgimento delle più moderne terapie. Dispone di sistemi utili al contenimento dei consumi idraulici ed elettrici, è tecnologicamente all’avanguardia e assicura un funzionamento costante e sicuro della strumentazione per la dialisi. Inoltre garantisce l’erogazione completa della terapia di dialisi, anche in caso di guasti. A Pieve vengono eseguiti 1.872 trattamenti di dialisi all’anno, sei al giorno dal lunedì al sabato per un totale di 12 pazienti. In futuro si parla di attivare un turno pomeridiano.

NUOVO LAbORATORIO ED UN HUb

Bagnolo San Vito: Protagonista dell’operazione è la Laboratori Italiani Riuniti S.p.A. una società specializzata nei servizi di analisi cliniche di laboratorio e di specialistica ambulatoriale la prima iniziativa in Lombardia. L’hub è dotato di un punto prelievo e di un laboratorio già autorizzato e funzionante, in grado di processare i campioni biologici ed erogare prestazioni ad alta complessità. Obiettivo: offrire al territorio un servizio innovativo, prestazioni direttamente a domicilio e rispondendo alle diverse esigenze di diagnostica clinica. Il modello organizzativo, sostengono i responsabili, ci consentono di ottimizzare i processi e integrare le competenze, migliorando qualità, efficacia ed efficienza dei risultati.

FESTA DEL DONATORE A SUSTINENTE

Sustinente: Dopo il successo dei banchetti informativi svoltisi in primavera, per divulgare l’importanza del dono, Aido Sustinente riparte con un’agenda ricca d’impegni per il periodo autunno – inverno. Si ricomincia il 25 settembre con la giornata Nazionale della nostra Associazione, dove non mancheranno i nostri meravigliosi Anthurium che sono diventati il nostro simbolo ed ogni anno vengono sempre richiesti e riproposti volentieri. Domenica 9 ottobre verrà istituita la prima festa del donatore, dove Aido (Associazione Italiana Donatori Organi Tessuti e Cellule) e Avis (Associazione Italiana Volontari del Sangue) saranno

presenti alla Celebrazione che si terrà in mattinata nella Parrocchia di S. Michele

Arcangelo a Sustinente, la S. Messa sarà in ricordo degli avisini e aidini defunti. Covid permettendo, stiamo organizzando insieme al Dr. Pavesi una serata informativa in Sala Civica, stiamo programmando la serata dopo metà ottobre, ma valuteremo in itinere se è compatibile con la situazione Covid di quel periodo.

A dicembre non può mancare la nostra “Lotteria di Natale” con tanti, bellissimi premi, i biglietti saranno venduti in tutta la Provincia di Mantova.

Per iscrivervi ad Aido potete contattarci, oppure potete iscrivervi direttamente

alla pagina www.aido.it e ricordatevi al rinnovo della carta d’identità di mettere “sono favorevole alla donazione di organi”

Vi ricordiamo che ci potete trovare alla pagina facebook: Gruppo Aido Sustinente, siamo presenti anche su Istagram alla pagina aido_sustinente, oppure potete contattarci direttamente alla mail: sustinente@aido.it

NUOVO PARCO PUbbLICO GRAZIE AL ROTARY

Sustinente: Si trova in Via Breda dove sono stati piantate nuove piante da parte dei giovani donati dal vivaista forestale Ersaf Lombardia. Tutto questo fa parte del progetto “Donazionediungiardino” al quale hanno preso parte giovani del Rotary Millennials di diverse parti d’Italia. Oltre alle piante verranno montate alcune giostrine per bambini.

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DONAZIONI UTILI FATTE NEL SILENZIO

Moglia: Franco Gobbi di Buscoldo ha regalato alcune copie del libro di Ganni Bellesia, fotografo e nostro redattore, “Moglia nel cuore” agli ospiti della RSA di Pegognaga e di Moglia, accompagnati da un video per meglio gustare le immagini per chi ha difficoltà di vedere. Non è la prima volta che Gobbi fa donazioni, anche nel passato aveva donato film con il lettore per poterli vedere sul televisore. Cosa dire? Complimenti da tutta la redazione per questa sensibilità che è finalizzata e utile, se non necessaria, per ospiti delle nostre RSA.

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Ospedale di Suzzara: L’iniziativa si rivolge a tutti i cittadini nati tra il 1969 e l’89. L’esame è semplice, (un normale prelievo venoso, che può essere effettuato assieme agli esami del sangue di routine) e gratuito Il prelievo di sangue potrà essere svolto ad esempio durante la degenza in reparto, oppure durante il prericovero in caso di intervento chirurgico programmato, oppure durante un abituale prelievo di routine. In caso di positività, si verrà poi contattati da un centro specialistico per avviare il percorso di cura e guarigione.

Ma cos’è l’Epatite C?

L’epatite C da Hcv è un’infezione causata da un virus che colpisce il fegato, causandone un’infiammazione. L’infiammazione tende purtroppo a cronicizzare: la progressiva cicatrizzazione del fegato può condurre in seguito alla cirrosi, fattore di rischio per lo sviluppo del tumore.

Il virus dell’epatite C si trasmette per via ematica, cioè il sangue e liquidi biologici.

Ospedale di Suzzara: Quante volte si arriva in Ospedale e si cerca una carrozzella per trasportare una persona che non cammina da sola. Ebbene le carrozzelle messe a disposizione nel corridoio dell’entrata non si trovano. Chi le usa poi non le rimette al suo posto. Come fare allora?

Ecco una soluzione: basta una monetina per impossessarsi e poi riaverla quando si porta indietro, proprio come quando si va al supermercato. La direzione intende applicare questa soluzione anche a quelle già in uso.

Alle sue spalle una lunga carriera professionale fra cui

Suzzara nel ruolo

sanitario

alla

Simona

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per circa 15 anni a
di direttore
. Subentra
collega
Bellometti. Fa piacere leggere che fra i suoi obiettivi c’è quello di accompagnare e valorizzare i professionisti della salute e potenziare le molte eccellenze dell’ASST di Mantova. La nostra redazione ringrazia la Dott.ssa Bellometti e dà il benvenuto al Dott. Malingher. UN ESAME DEL SANGUE GRATUITO PER L’EPATITE C OTTIMA SOLUZIONE PER LE CARROZZELLE IN OSPEDALE IL DOTT. ALESSANDRO MALINGHER è IL NUOVO DIRETTORE SANITARIO ASST DI MANTOVA

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Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana
32 Cronache
Dr.
Speciali
Geriatria
Test

San Benedetto Po:

Promotrice dell’evento l’Azienda Agricola Minelli Aristide di San Benedetto Po in collaborazione con il nostro periodico.

Dopo i saluti e i ringraziamenti di Aristide Minelli e la moglie Cesarina con il figlio Kristian, ha preso la parola di Dott. Gianluca Occelli che ha presentato il Dott. Stefano Bernardelli e poi l’ospite della serata Dott. Andrea Arienzo Direttore Chirurgia Vascolare Mantova.

“Si tratta di una patologia cardiovascolare seria, importante e a volte drammatica e l’unica strada è la prevenzione e la diagnosi precoce, ha detto il Dott. Gianluca Occelli direttore sanitario del periodico”

Ospite della serata il Dott. Andrea Arienzo che ha spiegato con professionalità e umanità questa patologia, i sintomi, le cure e la prevenzione. Ma cos’è l’aneurisma? E’ la dilatazione dell’aorta che diventa aneurisma se supera del 50% i diametri dell’aorta normale. La percentuale è in aumento ha detto perché è aumentata l’età media. I sintomi spesso sono asintomatici, purtroppo, la rottura provoca la morte immediata mentre i sintomi da non sottovalutare può essere una massa pulsante centro addome, un dolore addominale e lombare ed infine lo shock se si rompe.

Quali sono i fattori di rischio? Sono

UN ANEURISMA ADDOMINALE

l’ipertensione, il diabete, il colesterolo alto, il fumo, l’obesità, il poco movimento e lo stress. COSA FARE PER PREVENIRE?

Il medico di famiglia dovrebbe visitare mettendo la mano sulla pancia e fare un’accurata visita, a volte sembra una

difficile da diagnosticare e a rischi di morte sicura se non si interviene subito quando avviene la rottura. UN

GRAZIE ALLA FAMIGLIA MINELLI Tutta la famiglia di padre in figlio, sono imprenditori impegnati a mantenere

colica renale poi subito un’ecografia o eco-color-doppler e a seguire altri esami approfondi in base alla situazione clinica. Un ruolo importante hanno gli screening per il controllo dei fattori di rischio e la terapia medica riguarda i farmaci antiaggreganti, le statine e gli antiipertensivi. Un caloroso applauso è stato rivolto al chirurgo vascolare Dott. Arienzo per la sua determinazione, prontezza e capacità decisiva ad affrontare e operare una patologia

alta la qualità sostenendo grossi sacrifici ma premiati per la passione e la tecnologia moderna, un’azienda super moderna e leader in Italia. Presente il figlio Kristian con la famiglia, presidente del caseificio Razionale Novese a Novi di Modena (Parmigiano Reggiano).

La famiglia Minelli ha offerto ai numerosi partecipanti un gradito rinfresco annunciando una festa in settembre per il 70mo dell’attività dell’azienda.

IL RUOLO DELLE INFERMIERE E SEGRETARIE NEI POLIAMbULATORI MEDICI

Prestare servizio nei poliambulatori dei medici di famiglia e degli specialisti dove arrivano continuamente telefonate e contatti con le persone, non è facile, anzi è difficile e impegnativo.

Le infermiere o segretarie devono mettersi in atteggiamento di ascolto, dare informazioni e dare delle riposte ai bisogni delle persone.

A San Benedetto Po funziona un Poliambulatorio dal 1994, il primo del territorio (a Suzzara nasce nel 2001) dove presta servizio Ombretta Bertini, infermiera dal 1985 e segretaria con alle spalle una forte esperienza, ci rivolgiamo a lei per una breve intervista: Come hai affrontato la pandemia?

La pandemia l’ho affrontata attenendomi a tutte le disposizioni del caso e invitando gli altri a fare altrettanto facendo capire l’importanza di arrestare o limitare i contagi.

Hai avuto paura?

Per quanto mi riguarda non ho mai avuto paura per me stessa ma piuttosto ero

preoccupata per i miei cari.

Quali cambiamenti hai notato nelle persone?

All’inizio della pandemia ho notato una buona collaborazione da parte delle persone, disposte ad ascoltarti e

Cosa ti ha insegnato questa pandemia?

La pandemia ha messo in evidenza alcune lacune del nostro sistema sanitario. Quel che è certo è che non eravamo assolutamente preparati ad affrontare una cosa del genere. Questo ha messo a dura prova tutto il personale sanitario che comunque non si è risparmiato. Speriamo che la lezione sia servita.

Cosa serve per migliorare il servizio che svolgi e lavorare in serenità?

Per migliorare il servizio che svolgo servirebbe più tempo da dedicare alla parte infermieristica senza interruzioni continue e uno spazio idoneo per poterlo fare. Spero tanto che la decisione di un centralino esterno possa servire allo scopo. Abbiamo appena iniziato ad utilizzarlo ma con un po’ di pazienza e collaborazione da parte dell’utente riusciremo a migliorare il servizio nel suo insieme.

a seguire le direttive, consapevoli della gravità della situazione. Tanti erano veramente spaventati, con alcuni è stato difficile rapportarsi in quanto la paura non li faceva ragionare.

Ci presenti il tuo gruppo di lavoro Nel mio gruppo di lavoro c’è Carla che svolge funzioni di segretaria e 4 medici di medicina generale: dottoressa Beccia Gabriella, dr Bernardelli Stefano, dr Larosa Domenico e dr Messora Carlo

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana L’IMPORTANZA DI FARE L’ECOGRAFIA E GLI SCREENING
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COME PREVENIRE
Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana
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Pegognaga (Mn):

La volontà era quella di diventare medico, ma dopo 20 esami su 28 abbandona l’università di Modena e Bologna.

Classe 1955, disoccupato, il suo sogno è viaggiare e trascorre intere giornate nel bar della piazza socializzando (ma possiamo dire, scherzando, che è un buon “controllore del vicinato” nel senso che se succede qualcosa, lui c’è sempre).

Ma Claudio ha un’altra passione che non dice a nessuno, ama i poeti come Ungaretti, Pascoli e sa a memoria diverse poesie.

Durante l’incontro ci ha regalato questa:

O bimbo felice, il tuo cuore sorride in un cielo terso e limpidodiprimavera.

Tigiochienonpensieognicosaintornoateèpiùgaia.

L’usignolo canta, ogni cosa si risveglia di un amore rinatoneltuosorrisospensierato.

Quando gli abbiamo chiesto il titolo, ha detto non l’ho mai pensato e gli abbiamo proposto “Primavera” e ci ha regalato un sorriso di contentezza.

Suzzara, San Prospero:

L’esperienza di alcuni svedesi ospiti nel nostro territorio

Quali ricordi possono conservare cittadini della Svezia che vengono per la prima volta a visitare le bellezze artistiche di Mantova e gustare la cucina del nostro territorio?

Ecco la cronaca di una piacevole visita presso una famiglia di San Prospero. Nel mese di Maggio abbiamo avuto il piacere di ospitare una coppia di amici svedesi. Il loro interesse era visitare le nostre zone, le nostre bellezze locali, degustare il nostro cibo e vini tradizionali. Abbiamo visitato la Biblioteca Teresiana, Palazzo Ducale, Palazzo Te a Mantova. Li abbiamo portati a bere un aperitivo sulle rive del fiume Po

Pegognaga:

VOI ITALIANI SAPETE VIVERE

e al Parco San Colombano di Riva. Siamo stati all’Orto Botanico e alla Cappella degli Scrovegni di Padova. Abbiamo visitato Verona e il Parco Sigurtà. Li abbiamo portati ad una degustazione di vini in una Cantina della Valpolicella. Abbiamo visitato Borghetto e Sirmione. Erano molto interessati e incuriositi dallo stile Liberty di alcune case della nostra Suzzara. Hanno apprezzato moltissimo i nostri cibi e vini tradizionali: tortelli di zucca, cappelletti, risotto con la salsiccia, tagliatelle casaline con ragù d’anatra, gli gnocchi, le lasagne, stracotto d’asino con polenta, luccio in salsa, parmigiano reggiano, culatello, salame mantovano, prosciutto crudo di Parma, gorgonzola, la Sbrisolona, la torta di rose, il tiramisù,

la torta Elvezia e il bissolano.

L’Italia in Svezia, come nel resto del mondo, è molto apprezzata per i suoi prodotti alimentari….

Durante il loro soggiorno, hanno conosciuto e instaurato bellissime relazioni con diverse persone della zona promettendosi di rimanere in contatto nel tempo…. Ospitarli in casa nostra è stato molto interessante per lo scambio di tradizioni culturali e linguistiche.

Ci hanno salutati con un “Arrivederci” dicendoci “…voi italiani sapete vivere!!....” “Arrivederci cari amici... ” speriamo di rivederci il prossimo anno!!

Vi ses nästa år kära vänner!!

UN LIbRO SU bELLEZZA E DIFFICOLTà DELLA VITA

Si intitola “I pensieri del buongiorno” di Enos Gandolfi con la collaborazione di Vittorio Negrelli, pag 245 oltre mille pensieri raccolti in tre anni, ediz. Lui Editore. Il sindaco Matteo Zilocchi nella presentazione aggiunge: “nel libro emerge con forza il sentimento dell’amicizia sinonimo di onestà e franchezza come l’animo genuino e passionale di Enos”. Il sindaco ha apprezzato due pensieri, il primo: vivere è cambiare anche in politica. Togliere dal vocabolario la parola mai mentre il secondo è mettersi nei panni degli altri e chiedersi “se io fossi stato al suo posto?”. A pag. 9 Alfredo Calendi scrive come Enos rivela una forte tensione di ricerca di positività della vita perché, aggiunge, non è un libro qualsiasi ma raccoglie le note di un vigile osservatore delle persone e dei comportamenti componendo un prezioso patrimonio di umanità. A Pag 11 l’autore scrive: “ogni motivazione è una forza che spinge a progredire, a migliorarsi, ad imparare cosenuove.Edaquichepossononascere nuovi interessi, il dinamismo e la volontà che consentono di raggiungere anche risultati inaspettati. La motivazione è un

fattore primario per raggiungere i nostri obiettivi”

Spulciando qua e là i pensieri di ogni giorno mese e anno, eccone alcuni: “sbagliare è un difetto di tutti, chiedere scusaèunpregiodipochi” 1 nov. 2019. “C’è tanta gente brava e tanta gente falsa. E poi c’è tanta gente, davvero brava ad essere falsa” 8 agosto 2020. “tante volte, quando si parla, si sta solo ripetendo quello che già detto. Quando invece si ascolta, si ha la possibilità di imparare qualcosa di nuovo” in data 3 ottobre 2020.

“Questa pandemia ha cambiato anche i termini di “Amicizia” Oggi è meno facile capire di chi fidarsi, anche da chi ti sembra molto vicino. Non possiamo chiamare tutti amici, tanti è meglio chiamarli conoscenti. L’amicizia è tutta un’altra cosa”. 2 ottobre 2021. Cosa dire per concludere:, al termine nel libro il lettore trova un corposo curriculum di Enos Gandolfi facendoci scoprire che lui è una persona che pensa, ha accumulato pensieri e ci regala questo libro utile nei momenti difficili per rafforzare la speranza e pensare positivo. Enos Maestro del Lavoro ma anche, a questo punto, della vita con i suoi tre

anni pari a 1095 pensieri del buongiorno. Un libro da regalare per una sana compagnia. E’ in vendita presso edicola di Pegognaga poi a Gonzaga Tabaccheria Centrale e a Suzzara presso lo studio fotografico Davide Melli ed in edicola sorelle Tosi vicino alle poste.

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana
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LE POESIE DI CLAUDIO GIORGETTI

Suzzara:

La Redazione si congratula con Chiara Calestani per aver brillantemente conseguito la maturità presso il liceo scientifico Manzoni di Suzzara.

I nostri migliori auguri per il prosieguo degli studi al Conservatorio e all’Università.

ASSOCIAZIONE

MANTOVANA PER LA RICERCA SUL CANCRO MOGLIA-SUZZARA

Moglia:

Al torneo di calcetto organizzato dall’associazione sportiva Walter Vaccari di Bondanello l’Associazione ha risposto con piacere a questa iniziativa gestita con entusiasmo da giovani ragazzi!

Il connubio attività sportiva, salute e gioventù, non può che essere di buon auspicio per un maggior impegno nella ricerca.

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LA QUOTIDIANITà OGGI

La frenesia della vita quotidiana, i molteplici impegni e doveri rischiano di provocare ansia e tensione.

Gli ultimi due anni hanno amplificato notevolmente tutto questo disequilibrio.

Cosa fare?

Possiamo iniziare da noi. Impariamo a sostenerci a livello psicofisico, a stimolare il nostro equilibrio, il nostro benessere, ritagliandoci del tempo da dedicare ad azioni semplici ma molto importanti come la respirazione profonda, consapevole, diaframmatica.

Il Centro vi mette a disposizione operatori esperti che possono aiutarvi e sostenervi con trattamenti individuali e con incontri di yoga meditazione e pilates

Prossimi eventi:

Presentazioni gratuite alle ore 20 30

12 settembre: Corso di Yoga e Corso di Meditazione (Ester)

15 settembre: Corsi di Pilates (Cristina)

16 settembre: Naturopatia e trattamenti Energetici ( Simona) Ayuveda e Reiki (Ester)

É richiesta la prenotazione.

Il centro olistico “Il Volo” è stato creato con lo scopo di aiutare le persone a ritrovare un equilibrio a livello fisico, emozionale ed energetico.

Nel centro vengono proposti trattamenti individuali e percorsi di

gruppo per offrire alla persona la possibilità di migliorare se stessa e ritrovare benessere a 360 °.

Trattamenti proposti:

◆ Access Bars

◆ Massaggio Ayurvedico (massaggio anche senza olio: mass dei punti energetici Marma e trattamento articolare)

◆ Colloqui di counseling

Craniosacrale biodinamico

Cristalloterapia

E. F. T. (Emotional Freedom Techniques)

Floriterapia

Osteopatia

Reiki

Riflessologia plantare

Shiatsu

I trattamenti sono personalizzati in base alle problematiche individuali.

Prima del trattamento viene

effettuato un colloquio per valutare le problematiche della persona.

Percorsi in gruppo:

◆ Kriya Yoga e Hatha Vidhya

◆ Meditazione e mudra

◆ Pilates barre

◆ Pilates cardio

Pilates Matwork

Si danno livelli di Reiki Usui Le attivazioni consentono di trasmettere l ‘energia del reiki su sé stessi (autotrattamento) e sugli altri in base al livello conseguito.

Si effettuano consulenze di Naturopatia

Con la consulenza di naturopatia é possibile verificare lo stato energetico del corpo tramite un test effettuato con un apparecchio che ne rileva il campo elettromagnetico e successivamente testare i prodotti, integratori, più idonei per riequilibrare eventuali squilibri.

Gli operatori sono: LinaEsterRivaStorchi, CristinaCarra,SimonaTerziotti

“IlVolounangolodiarmonia”

CRONACHE SANITARIE: TANTE INZIATIVE FATTE E ALTRE IN ARRIVO

Cronache Sanitarie: Riunione redazionale per fare il punto sul periodico e comunicare

settembre a

Gabrio Zacchè

settembre

sul Tema:

Tema:

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana nellafoto:LinaEsterRivaStorchi, CristinaCarra,SimonaTerziotti
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“IL VOLO UN ANGOLO DI ARMONIA”
i prossimi eventi dopo un semestre ricco di eventi intercomunali. Siamo stati presenti a Casteldario, San Giacomo delle Segnate, Pegognaga. Prossimi eventi saranno: 9
Pegognaga: Loghino Aldegatta Dott.
emerito ginecologo e Ostetrica Carla Ferrari
Prevenzione e screening delle patologie femminili e il ruolo dei consultori. 16
a Casteldario: Dott. Gabrio Zacchè emerito ginecologo e Ostetrica Carla Ferrari sul
Prevenzione e screening delle patologie femminili e il ruolo dei consultori. 24 settembre a Barbassolo di Roncoferraro un convegno su: “I miei primi 280 giorni”. Focus sulla gravidanza. Riflessioni sulla vita gestazionale, quei magici 9 mesi in simbiosi con la madre.

Serravalle e Libiola:

CINQUANTESIMO DI DON EUGENIO FERRARI

Durante la Messa ha fatto cenno al suo cinquantesimo di consacrazione sacerdotale con l’umiltà che lo caratterizza, un parroco amato e benvoluto che non ama i rumori della cronaca. L’anno prossimo andrò in pensione e ha ringraziato Dio per il traguardo raggiunto, ha detto. Presenti alla cerimonia le due cugine (vedi foto). Ma chi è Don Ferrari?

Nato a Gonzaga il 9/12/1947, ha compiuto gli studi di ginnasio e liceo nel seminario, conseguendo la maturità classica al liceo Virgilio di Mantova. Dopo gli studi di teologia in seminario è stato consacrato

sacerdote il 29/06/1972 nella Basilica di S. Andrea, dall’allora vescovo Mon. Carlo Ferrari. Ha svolto il suo ministero sacerdotale come curato dal 1971 al 1977 nella parrocchia di Sustinente. In seguito, sempre come curato, nella parrocchia di Cerese di Virgilio dal 1977 al 1985. Viene inviato come parroco a Serravalle a Po. Nel 1992 gli viene affidata anche la parrocchia di Libiola. Da allora ha continuato ininterrottamente il suo servizio pastorale in entrambe le parrocchie.

UN GRUPPO DI MANTOVANI ALLA CENA PER L’HOSPICE DI MODENA

Modena: Centotrenta partecipanti e ben riuscita la cena benefica presso la Polisportiva Sacca. Dopo i saluti del presidente Dott. Gabriele Luppi che ha ringraziato per la sensibilità verso il progetto che si sta realizzando e l’impegno dei volontari impegnati ad un corso per sopportare le famiglie quando un malato dimesso dall’Ospedale, in condizioni critiche, ha bisogno di assistenza e attenzioni più “umane che tecniche”. Anche il sindaco di Modena Carlo Muzzarelli ha aggiunto che: “vogliamo una sanità che entri di più nel territorio e nell’Hospice, il malato oncologico deve trovarsi in una famiglia”. Da Mantova un gruppo di volontari (Cronache Sanitarie e AVO) si sono aggiunti ricevendo accoglienza e tanta amicizia fra cui la sorpresa di una torta con gli auguri alla volontaria dell’AVO Cosetta Pasqualini di Villa Saviola Motteggiana.

L’ASSOCIAZIONE “ANCORA” SI è SCIOLTA

Quistello: E’ successo quello che sta accadendo in tante associazioni di volontariato dove i volontari crescono negli anni con problemi di salute e mancano i giovani per il ricambio. L’Ancora nata nel 1989 con Giorgio Breviglieri si occupava di accompagnare a visite e terapie gli anziani e persone con difficoltà a camminare ha quindi donato l’auto e il suo patrimonio alla Caritas, alla Croce bianca, ai profughi ucraini in Moldavia e al centro di ascolto Caritas di Quistello per sostenere progetti di volontariato.

Il presidente Giuseppe De Santis ha consegnato ufficialmente le chiavi al presidente della Croce Bianca Alfio Maestrelli. A questo punto la Croce Bianca allarga il suo parco automezzi salendo a 3 vetture per il trasporto e 5 ambulanze su un totale di 80 volontari.

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C

Nell’immediato dopoguerra, nell’Europa impoverita dal secondo conflitto mondiale, il parto in ospedale è riservato prevalentemente ai casi difficili. Nell’Italia del 1951 partorisce a domicilio l’85% delle gravide; non è molto diversa la situazione in Inghilterra.

Un bel libro autobiografico, che la BBC ha tradotto in una serie televisiva, ne parla. Si tratta di “Chiamate la levatrice”, Call the midwife, scritto da Jennifer Whorth nel 2002 e pubblicato in Italia nel 2014. Jennifer è una infermiera inglese, poi diventata musicista, che in gioventù (nei primi anni cinquanta) ha lavorato come levatrice nella zona più proletaria di Londra, quella del porto. L’ambiente, le famiglie, le donne e i loro parti mi ricordano, per alcuni aspetti, i racconti di alcune vecchie ostetriche, compresa quella che mi ha fatto nascere

LA LEVATRICE!

in una corte di campagna molti anni fa. Ma nel diario di Jennifer la realtà sociale non è solo di povertà ma di una vera e propria miseria, oggi inimmaginabile, dove regna il degrado sociale, culturale e morale. L’assistenza ostetrica domiciliare non è garantita da un servizio sanitario pubblico ancora allo stato embrionale. A garantire assistenza gratuita vi è l’ordine monastico anglicano delle suore infermiere della Nonnatus House, che ho verificato essere ancora oggi presenti con attività consultoriali. Queste suore assumono, per potenziare la loro attività, giovani infermiere ed ostetriche, tra queste Jennifer, che in bicicletta corrono dove è richiesto aiuto, anche di notte, in quartieri ancora semidistrutti dai bombardamenti, tra vicoli sudici e case sconnesse. Molte le storie di parti non sempre facili (un podalico assistito per la prima volta, una eclampsia, un parto prematuro, una partoriente rachitica, ecc.) e i ritratti delle protagoniste, con molti figli, sole o con il marito scaricatore sempre in osteria ad ubriacarsi. Abbiamo Muriel “una ragazzotta prosperosa di venticinque anni al quarto figlio”, Edith che “piccola e consunta… aveva tirato su sei figli” e a quarant’anni partorisce il settimo figlio, Molly “una ragazza di diciannove anni

che aspetta il terzo bambino” e vive in un appartamento “dall’odore opprimente, un ripugnante miscuglio di sudore, urina, feci, sigarette, alcol” e tante altre donne con cui Jennifer ha un rapporto professionale confidenziale ed empatico.

E’ una lettura coinvolgente, un racconto pieno di emozioni tra vite, gioie e drammi vissuti dalla Jennifer con grande partecipazione e speranza per un futuro migliore, come poi sarà con l’istituzione del servizio sanitario nazionale in Inghilterra, in Italia e in tutta Europa.

ATTESA PER IL CONVEGNO SU “I MIEI” PRIMI 280 GIORNI

Barbassolo di Roncoferraro:

più possibile condivise.

Anche quest’anno il 24 settembre, come ormai da tradizione , si terrà il Convegno di Bioetica a Barbassolo (MN) presso la Pieve romanica dedicata ai Santi Cosma e Damiano e avrà per titolo: “I miei “primi 280 giorni Focus sulla gravidanza. L’obiettivo è suscitare qualche riflessione sulla vita gestazionale; quei magici 9 mesi in simbiosi con la madre.

Partendo da una analisi sull’inverno demografico, le motivazioni sociali ed etiche che hanno condotto ad un calo verticale della natalità, verrà volto uno sguardo retrospettivo ed una rilettura a 45 anni di legge 194 . Le leggi statali, oltre a essere permissive o restrittive, sono espressive: cioè, oltre a consentire o vietare un comportamento, esprimono una visione delle cose, e sono il frutto della ricerca di soluzioni – anche normative – il

”Da una parte, infatti, occorre tenere conto della diversità delle visioni del mondo, delle convinzioni etiche e delle appartenenze religiose, in un clima di reciproco ascolto e accoglienza. D’altra parte lo Stato non può rinunciare a tutelare tutti i soggetti coinvolti, difendendo la fondamentale uguaglianza per cui ciascuno è riconosciuto dal diritto come essere umano che vive insieme agli altri in società. Una particolare attenzione va riservata ai più deboli, che non possono far valere da soli i propri interessi.” Messaggio del Santo Padre Francesco ai partecipanti al meeting regionale europeo della “world medical association” sulle questioni del “finevita” 16-17 novembre 2017.

La legge 194 esordisce infatti con l’articolo 1: “Lo stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità, tutela la vita umana dall’inizio”

Nel convegno verranno affrontati altri aspetti della tutela della vita nascente e di aiuto alle mamme , sostenuti dai CAV ( Centro Aiuto Vita) e dagli hospice per le mamme con feti malformati con diagnosi infausta.

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HIAMATE
StoriaeStoriedelNascere

Quistello:

Il vino è arte, il vino è passione: un prodotto dalla storia millenaria, le cui origini si perdono nel mito. Per ottenere un buon prodotto, oggi come ieri, servono molto lavoro e tanta esperienza, oltre ad una saggia commistione fra tradizione e innovazione: qualità che appartengono da sempre alla Cantina di Quistello. Questa, infatti, si impegna

CANTINA DI QUISTELLO

VINO, SOSTENIbILITà E SALUTE

quotidianamente per portare nei bicchieri delle famiglie un vino buono che rispetti la terra: se sull’ottima qualità del prodotto mai ci sono stati dubbi, ora non ve ne sono nemmeno sul rispetto ambientale. La Cantina ha ottenuto l’importante certificazione Equalitas “Modulo Organizzazione Sostenibile”, traguardo raggiunto grazie al rispetto dei cinque fattori previsti: tre requisiti iniziali, buone pratiche di lavorazione, buone pratiche economiche, buone pratiche sociali e buone pratiche di comunicazione.

Le buone pratiche di lavorazione certificano le operazioni agricole svolte in campo, controllando la gestione del suolo, della fertilità, della pianta, della difesa, della vendemmia e della biodiversità oltre a monitorare

l’irrigazione del vigneto ed il rispetto del divieto di diserbo nell’inter-fila e di fitofarmaci pericolosi.

La Cantina, inoltre, si impegna ad adottarebuonepraticheanchedurantele successive fasi di raccolta, vinificazione, imbottigliamento e packaging, assicurando sempre un’accurata detersione e sanitizzazione di locali e attrezzature.

Le buone pratiche di lavorazione rappresentano uno dei cinque requisiti fondamentali che la Cantina di Quistello si impegna a rispettare per il benessere della Terra e dei suoi clienti: una missione svolta con dedizione e passionechecontinueremoaraccontarvi nei prossimi numeri.

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VIA ROMA, 46 - QUISTELLO (MN) - T. 0376 618118 shop.lambruscomantovano.it - www.cantinasocialequistello.it
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Il rispetto della Terra e dei suoi abitanti non è fantascienza e sono sempre di più gli accorgimenti e le innovazioni che garantiscono un basso impatto ambientale durante certe lavorazioni.

Il settore zootecnico si sta molto impegnando in questo ambito al fine di garantire elevati standard qualitativi senza inficiare sulla qualità del prodotto. Per approfondire il tema abbiamo intervistato Kristian Minelli dell’Azienda agricola Aristide Minelli e Pincella Cesarina di San Benedetto Po: ad accoglierci nella stalla ci sono quattro robot di mungitura di ultima generazione, alimentati completamente dai pannelli solari posti sui tetti dei capannoni. Sono passati ormai nove anni – spiega Kristian – da quando abbiamo installato queste macchine che ci aiutano durante tutto il ciclo di mungitura.

I risultati? Assolutamente positivi sia per il benessere animale che per quello del latte. Qui, infatti, è l’animale che si fa mungere quando ne sente il bisogno, nel rispetto dei limiti imposti dal disciplinare del Parmigiano Reggiano: in questo modo la vacca è molto più rilassata perché non viene obbligata a svegliarsi ad un orario imposto ma sceglie di andare quando ne sente il bisogno. Arrivata nel box di mungitura, trova una razione di cibo al fine di tenerla tranquilla e rilassata mentre il robot disinfetta le mammelle, sterilizza a vapore le tettarelle e raccoglie il latte; in tempo reale il prodotto viene analizzato e possiamo così conoscere lo stato di salute dell’animale.

Il risparmio alla fine della filiera è notevole: l’alimentazione è personalizzata per ogni animale, in modo da evitare sprechi di mangime, e per la pulizia dell’animale si utilizza solo l’acqua necessaria, fattore importante in questo momento di siccità. Grazie a queste macchine l’animale è quindi più sano e rilassato, migliorando

ALLEVAMENTI SOSTENIbILI

così la qualità del latte usato per produrre Parmigiano Reggiano.

La filiera produttiva per la produzione di formaggio è altamente sostenibile: nei nostri prati non utilizziamo diserbanti e l’elevataqualitàdivitadeinostrianimali, unita al controllo durante la mungitura, garantisce un latte sano e buono. È importantericordareanchecheperfareil ParmigianoReggianononvengonousati

La tecnologia ha quindi notevolmente migliorato la qualità di vita delle mucche e del latte e lo testimoniano i numerosi premi che Kristian ha vinto grazie alle sue vacche.

L’esperienza dell’azienda agricola Minelli testimonia ancora una volta l’importanza della tecnologia come alleata dell’uomo nell’impegno verso un mondo più sostenibile: dall’esperienza e

conservanti ed i controlli sulla qualità del latte sono severissimi: se qualcuno dovesseabusareditrattamenti,laqualità del latte ne risentirebbe ed il prodotto verrebbeimmediatamentescartato.

Riguardo al tema della siccità, è importante smontare una fake news che da qualche tempo circola sul web: in zootecnia c’è un riciclo completo dell’acqua che rende questo settore altamente sostenibile, a dispetto delle pazze cifre proposte da certi attivisti.

dalla professionalità dell’allevatore unite alla precisione e alle informazioni fornite dalle macchine di ultima generazione si ottiene un elevato benessere dell’animale ed una importante riduzione degli sprechi durante la filiera, fattore oggi più importante che mai.

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NON AbbIAMO VOLUTO ASCOLTARE IL DOLORE DELL’AMbIENTE

“Quante volte devo dirti di ascoltare e di studiare?”, era il richiamo della Maestra fin dalle scuole elementari.

Dopo decenni di rimproveri, ancora oggi non ascoltiamo e non studiamo quanto ci viene detto dagli scienziati di tutto il mondo in materia ambientale, in particolare circa le conseguenze climatiche dovute al nostro agire. Non abbiamo voluto ascoltare il grillo parlante, abbiamo continuato ad inseguire uno sviluppo infinito, a consumare e sprecare materie prime esauribili, a produrre anidride carbonica e gas serra in quantità, a produrre enormi ferite al pianeta.

Ma il mondo non era e non è il paese dei balocchi di Pinocchio.

I primi avvertimenti risalgano al lontano 1972 quando un gruppo di scienziati annunciava i cambiamenti climatiche già in atto e avvertiva che, continuando ad ignorare la salute dell’ambiente, negli anni 2000 avremmo assistito a crisi climatiche con enormi devastazioni ambientali in ogni angolo del pianeta. Sono dovuti trascorrere 20 anni per capire

che quegli avvertimenti dovevano essere oggetto di attenzione: infatti nel 1992 si tenne a Rio de Janeiro il primo summit mondiale sull’ambiente e via via tanti altri fino all’ultimo, cop 26 di Glasgow 2021. Nel frattempo ne erano trascorsi altri 30, arrivando al 2022 per renderci conto che già nei primi anni settanta del secolo scorso gli avvertimenti erano fondati. Ora stiamo pagando le conseguenze per non aver ascoltato e studiato per tempo. Il pianeta si sta ribellando e sta annunciando con i suoi sconvolgimenti ambientale l’inizio dell’estinzione di molti esseri viventi, uomo compreso. La vita sul pianeta appartiene al mondo vegetale per il 99,7 per cento, mentre il mondo animale è lo 0,3 per cento esseri umani compresi.

Siamo una piccola tribù di arroganti con la pretesa di dominio divino sulla natura. Come afferma Stefano Mancuso, botanico accademico e saggista che insegna arboricoltura ed ecologia vegetale. “E chiaro che le piante sono la soluzione concreta al problema del riscaldamento globale per la loro

capacità di assorbire anidride carbonica, oltre a quella di ridurre sensibilmente le emissioni di gas serra. Questo significa che abbiamo in mano una soluzione straordinaria. Occorre far capire quanto siamo ossessionati dalla tecnologia e invece il futuro sarà fatto di tecnologie basate sulla vita”

Forse di notte l’agricoltore dorme sognando di essere custode dei suoi terreni ricchi di alberature sui confini del fondo coltivato e abitato da un piccolo bosco dove vive la biodiversità, con l’acqua sempre presente per dissetare i raccolti e mitigare il clima. Al risveglio un altro scenario: alberi abbattuti per fare posto alle coltivazioni che bruciano sotto il sole d’estate mentre la pioggia non si presenta all’appuntamento.

La siccità e i mali dell’ambiente stanno per entrare nella nostra vita.

Non sui nostri schermi o sulle pagine dei giornali.

ECOSISTEMA

GLObALIZZAZIONE?

Sulle sponde del Po:

Siamo sulla sponda sinistra, di fronte a Riva di Suzzara, dalla quale ho fotografato, ci ha detto il suzzarese Dario Giovannini, nella golena di Cavallara/Cizzolo dove, da alcuni anni, nelle nostre golene, c’è un altro gregge, di proprietà di un allevatore siciliano e gestito da un pastore rumeno. Aggiungiamo gli Aironi guardabuoiarrivati dall’Asia una quarantina di anni fa - che volano sopra il gregge (loro mangiano di tutto, zecche e cac...le comprese) e il polverone causato dal gregge che mi riporta a scene “africane” Globalizzazione?

UNA ROSA CHE FIORISCE DA 106 ANNI

San Giacomo Po:

Ecco una storia vera dove nella primavera del 1916 il prozio di Claudio Carra di San Giacomo Po, di nome Dante partì per il Fronte Orientale e vi morì tra il Carso e il mare. Prima di partire affidò alle cure di Sua Madre una rosellina color albicocca, dolce pegno del ritorno che non ci fu. Quella fotografata è “La rosa dello Zio Dante”, che la Famiglia cura da quel giorno di primavera, affinché la memoria dell’amato Dante rifiorisca ai primi di maggio di ogni anno; questa è la fioritura n. 106. Incredibile come la natura mantenga vivo il ricordo attraverso questa rosa.

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O

Come luglio, il mese di agosto è nel pieno dellastagioneestiva,ilcaldo aiutaipomodori a maturare... ma ci obbliga ad innaffiare e sarchiare il terreno con maggior frequenza e costanza.

OrtoinAgosto

Semineinpienaterra:

Barbabietole da orto, cime di rapa, cicorie o radicchi, lattughe, finocchi, carote, scarole, endivie, fagioli e fagiolini nani, biete coste, spinaci,valeriana,prezzemolo.

Piantagionietrapianti:

Biete coste, basilico, cicorie a palla, scarole, zucchini.

Campoefrutteto: Trapiantare gli stoloni radicati delle fragole,

Orto sul balcone

Ad Agosto, con le alte temperature e il sole che batte diretto sul vostro terrazzo per molte ore al giorno, è bene dedicare ancora più attenzione agli ortaggi e alle piante, ricordandovi di proteggerle con delle tende e di innaffiarle regolarmente verso sera con un apporto di nutrienti una volta alla settimana.

In questo mese le piante che ci possono regalare più ortaggi sono i pomodori, le zucchine e le melanzane.

Nella seconda metà di agosto quando le temperature inizieranno ad attenuarsi potete riprendere a trapiantare cespi di insalate di ogni tipo, come Lattuga, Rucola, Radicchio e si possono anche seminare ravanelli.

Orto e dintorni

Pocheesempliciindicazioniperaveretuttoinordine

eliminare i frutti con tracce di muffe su peri, meli, susini e cotogni. Spuntare i getti dei Kiwi.

Giardino e terrazzo:

Nel giardino potare gelsomini e siepi sempreverdi, si possono seminare: viole, bellis, garofani, margherite, violaciocche e speronella.Ilpratononnecessitadiparticolari cure, se non di un irrigazione costante al mattinoeuntaglioogni10giorni.

Orto in Settembre

Settembre è per antonomasia il mese delle raccolte, terminato il torrido caldo dei mesi precedenti, questo periodo si pone a cavallo tra estate e autunno, tempo migliore per preparare il terreno alle colture autunnoinvernali.

Semineinpienaterra

Cicorie o radicchi, cime di rapa, cipolle, scarole,lattughe,prezzemolo,rape,ravanelli, rucola,spinaci,valeriana,bietecoste,carote, piselli.

Campoefrutteto:

Preparare il terreno per piantumazioni autunnali e se necessario trattare.. subito dopoilraccoltodimeleepere.

Giardino e terrazzo: Così come marzo, settembre è il mese della

seminaeimpiantidinuoviprati.Ilclimamite elepioggie,permettonoaltappetoerbosodi germogliarerapidamente.

Rasare regolarmente i tappeti esistenti, annaffiarealbisogno,arieggiareeconcimare in superficie, eliminare eventuale muschio consolfatodiferro.

CURIOSITÀ:LaGardenTherapy

E’ una forma di terapia Olistica, utile a promuoverelasaluteedilbenessereinteriore.

-Miglioralapropriaautostima

-Allevialadepressione

-Miglioraleabilitàmotorie

-Promuovel’interazionesociale

-Stimolalacapacitàdirisoluzionedeiproblemi Untoccasanaperilnostrointellettoenonsolo...

CalendariodiBacco

AgostoleCURIOSITÀ

Durante la luna calante si può procedere con l’imbottigliamento dei vini da invecchiamento,maèmeglioaspettarela3-4 settimanadelmese.

SettembreleCURIOSITÀ

Per i vini destinati all’invecchiamento, si continua l’imbottigliamento, si preparano le attrezzature utili alla vendemmia prossima e laproduzionedelnuovovino.

Nel mese di Settembre invece potete iniziare a preparare il terreno per l’autunno, sempre con le vostre vaschette da balcone, rinnovando il terriccio con anche un apporto di concime, per poter trapiantare appena inizia a rinfrescarsi un pò le insalate di ogni genere, ma anche porri cipolle carote e cavoli.

Non solo ortaggi sul vostro balcone, questo è il mese perfetto anche per piantare Bulbi come Narcisi e Tulipani in questo modo finiti gli ortaggi in primavera spunteranno i Fiori e il ciclo riparte.

Quindibuonacoltivazioneatutti.

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana
piantare ...consigli utili
Rubricaacuradi LAVAGNINI PAOLO
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SALUTE e BENESSERE
Cosa

Ingredienti della pasta:

350 gr. di farina

50 gr. fecola

120 gr. di burro

200 gr. di zucchero

2 uova

1 bustina di lievito per dolci

1 bustina di vanillina

PROCEDURA:

Impastare tutto insieme e formare una palla dell’impasto. Avvolgere la suddetta palla in una pellicola trasparente e farla riposare al fresco.

Ingredienti per la crema:

450 gr. di acqua

60 gr di fecola

50 gr di burro

200 gr di zucchero

2 uova

2 limoni

PROCEDURA:

Mettere in un pentolino la fecola, il burro e lo zucchero, la buccia dei due limoni grattugiata con l’acqua calda. Tenere sul fuoco fino a quando la crema si è addensata e cuocere per qualche minuto. Lasciare intiepidire e successivamente aggiungere il succo dei limoni. Aggiungere le uova una alla volta. Mescolare bene. Ungere di burro e infarinare una teglia. Foderare con ¾ della pasta il fondo della teglia mettendo circa 2 cm di pasta anche sul bordo. Mettere la crema nella teglia foderata e coprire il tutto con la pasta rimasta. Informare per 40 minuti circa a 190 gradi C°....Buonissima!!!

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana TORTA al LIMONE di Cesarina Pincelli in Minelli (San Benedetto Po) Rubrica curata da Lavagnini Paolo Vicky
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Quando nasce Andrea, il bambino “stra desiderato” non viene al mondo solo, ma con lui un compagno di vita piuttost5o scomodo.

Cosa vuol dire? Il suo compagno si chiama ADHD (disturbo del neurosviluppo) !!

Questo personaggio penetra nel suo corpo rendendolo un bimbo speciale. Andrea è costretto inconsciamente ad accettarlo, ci convive anche quando prende il sopravvento rendendo difficile la concentrazione e l’attenzione. La sua mamma, all’inizio spaventata, non lo accetta e va in terapia farmacologica per diversi anni, sentendosi incapace e inadeguata di crescere il suo bambino.

Suzzara:

UN COMPAGNO SCOMODO

Nonostante ciò decide di affidarsi alle competenze di neuropsichiatri che le fanno capire che non tutto è perduto, ma che seguendo una terapia adatta questo personaggio così scomodo si può attenuare. Ad accompagnarli in questi percorsi ci sono sacrifici, costanza e tanta forza di volontà, che inizialmente non bastano a rendere la mamma fiduciosa.

Ad oggi, dopo tre anni di sedute terapeutiche, anche la mamma l’ha accettato, portando però dentro di sé una grande vergogna per le mancanze che sente di aver avuto. Allo stesso tempo però è orgogliosa di aver reagito affidando Andrea nelle mani consapevoli di esperti, che tanto aiutano questi bambini così speciali.

Mi auguro che altre mamme e papà che si trovano nella mia situazione, abbiano la costanza di aiutare i propri figli come ho fatto io. Ciò però va fatto nell’età più giusta, ovvero 3 o 4 anni, perché le tempistiche sono fondamentali.

Mi auguro che nell’ambiente scolastico possono trovare insegnanti comprensivi e consapevoli della “specialità” di questi bimbi. Insegnanti che riescono ad accostare la giusta severità alla comprensione nei riguardi di queste problematiche.

NON bISOGNA ISOLARSI, CI VUOLE ATTIVITà OCCUPAZIONALE

La presidente Arianna Ansaloni nel salutare e ringraziare ha fatto un breve excursus dicendo che il gruppo nato nel 2018 si è allargato, ci sentiamo in famiglia e più forti. Ai partecipanti, di cui diversi per la prima volta, ha presentato la dottoressa Elena De Tomasi terapista occupazionale.

Ma perché il gruppo formato da mogli e figlie di ammalati di Alzheimer o di demenza senile si ritrovano in un bar?

Perché qui c’è vita e siccome che la malattia interrompe il contatto sociale noi lo vogliamo riprendere ha detto Arianna. La comunità non può lasciar sole queste persone e noi come gruppo vogliamo condividere sentimenti ed emozioni. Infatti sono intervenute in tante per raccontare la loro esperienza sostenendo che, purtroppo la malattia è difficile, che cambia e presenta alti e

Suzzara:

In questi giorni all’Orto Solidale “Il Germoglio” è arrivato un regalo inatteso. Si tratta di uno strumento che ci aiuterà a controllare la presenza degli insetti “cattivi” che quotidianamente si nutrono dei nostri ortaggi. “Il Germoglio” è un orto di territorio comunale gestito dall’Associazione San Lorenzo Onlus – Caritas di Suzzara, dove volontari e utenti coltivano con metodi biologici prodotti che poi vengono donati alle

bassi, che dura dei decenni ma però si può essere anche sereni.

In che modo?

Ne ha parlato la Terapista Occupazione che si occupa di riabilitazione dicendo come il suo obiettivo è quello di stimolare l’attività occupazionale come la musicoterapia, far vedere fotografie e altro ancora, tutto in equipe per creare benessere che vuol dire autonomia della persona.

Il risultato?

Questi malati possono arrivare anche a fare giardinaggio, lavori ad uncinetto ecc e, in questo modo, chi segue questi malati, prova un senso di serenità. Poi si è parlato delle assistenti famigliari (badanti) che si stancano, se pensiamo che il malato dimentica tutto (tranne però ciò che è stato nella vita) e allora

CARITAS E LOTTA bIOLOGICA

famiglie in difficoltà tramite lo SnodoEmporio della Solidarietà Per aumentare la presenza di questi insetti entomofagi, (lotta biologica) è intervenuto un gruppo di ragazzi dell’Istituto Strozzi con i loro educatori di sostegno della Cooperativa Simpatria che hanno portato un rifugio naturale (una cassetta che verrà appesa al muro o ad un albero, a 150 cm di altezza dal terreno e al riparo), per proteggerli dai rigori invernali. Insetti come ad esempio

servono delle strategie, diventare attori, inventare una realtà che funzioni. Tutto questo comporta coerenza, ma tanta!. In autunno ripartiremo con dei corsi (La dote di AL) in collaborazione con un gruppo di Mantova auspicando che venga fatto qui a Suzzara, ha concluso, la coordinatrice Arianna

api, coccinelle o forbicine potranno così trovare un comodo riparo per superare i rigori dell’inverno. Alla primavera successiva, gli insetti che hanno svernato dentro la casetta usciranno dal loro letargo e inizieranno a cibarsi comodamente degli insetti “cattivi” presenti sulle colture presenti nell’orto, svolgendo in questo modo una funzione di anti parassitari naturali.

SUZZARESI ALLA FIACCOLATA DI SOLFERINO “VIVA LA CROCE ROSSA”

Mai come adesso una fiaccolata per la PACE ha un grande significato. Il comitato di Suzzara ha scritto: “Dopo 2 anni di stop finalmente siamo tornati a riunirci per la Fiaccolata di Solferino, evento che ci ricordalenostreoriginieiprincipiallabasedituttoilnostrolavoro.Sonostatiannicomplicatiegliultimimesicontinuanoametterci alla prova,ma il nostro spirito rimane sempre vivo.Grazie ai nostri volontari per il loro lavoro instancabile e viva la Croce Rossa”

RIAPERTO IL CONSULTORIO FAMIGLIARE - “IL MARTEDì DALLE 9 ALLE 12”

San Benedetto Po: Dopo 3 anni riapre il consultorio familiare con attività in ambito Ostetrico-Ginecologico, Psicosociale e di promozione della salute. Le attività riguardano l’accoglienza e l’orientamento alle donne, a coppie e famiglie, per bisogni ostetricoginecologici e sostegno all’allattamento e al puerperio. Nell’area psicosociale, invece, accoglienza e orientamento con colloqui di consultazione, oltre al sostegno a utenti impossibilitati a spostarsi a Suzzara per problematiche socio-familiari. Inoltre saranno organizzate iniziative anche di gruppo per la promozione della salute su tematiche specifiche come la menopausa, il puerperio (la fase post-gravidanza) o l’accompagnamento dell’utenza straniera. Il sindaco Roberto Lasagna ringrazia il direttore generale dell’Asst, Mara Azzi, per l’obbiettivo raggiunto in stretta collaborazione.

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Ultimamente molte persone che amano gli animali hanno scoperto la passione e la convivenza con razze di suini piccole che possono vivere in appartamento.

guinzaglio, di solito nell’abitazione ha uno spazio con un piccolo recinto o in certi casi viene riservata una camera a disposizione, durante la giornata viene messo in giardino, può essere portato nelle aree condominiali o nei parchi.

L’ altezza media varia dai 30 ai 60 cm. Manifesta il suo affetto emettendo grugniti rumorosi e buffi, scodinzolando e muovendo le orecchie.

In certe zone viene addestrato per la raccolte dei tartufi e questi soggetti sono molto bravi nel trovare sia il tartufo bianco che il nero, il nero matura in superficie ed in questi casi i mini “pig” ne vanno ghiotti, sono ottimi mangiatori di questo tubero, mentre per il tartufo bianco, mostrano più difficoltà a mangiarlo, perchè lo si trova a profondità diverse, circa 10, 20 cm., quindi il propietario riesce a tirarlo fuori dal terreno.

Il mini pig nasce con un peso di circa 250 grammi, in media nascono 4 o 5 per parto, fino ad arrivare anche a 7, la mamma li allatta per circa 60 giorni anche se loro mangiano gia da soli.

Quando si pensa di coprire la femmina bisogna pensare di avere un posto idoneo per fare partorire la madre e far crescere i piccoli. Dopo circa 90 giorni si può programmare la vendita dei piccoli oppure regalarli ad amici.

importante usare complessi vitaminici sia durante la gravidanza delle madri che nelle fasi di svezzamento, i soggetti

anziani hanno alimentazioni specifiche. Sono ghiotti di frutta e verdura, pere, mele e banane.

Non dimenticare mai il bere.

Le razze

Razza tedesca molto diffusa, sono selezionati per restare piccoli. Ne esistono di bianchi e neri, ed anche con il manto tutto bianco. Il peso va dai 10 ai 20 kg.

Il suino è un animale molto docile dolce e fedele e si affeziona alle persone, può convivere in ambiente famigliare anche in appartamento.

Queste razze piccole (nane) possono raggiungere il peso dai 10 ai 20 kg., il maialino soddisfa i proprietari con fasi di gioco, si lascia accarezzare molte volte, viene abituato e portato a spasso con il

Questi soggetti che vivono in casa hanno bisogno di essere lavati almeno una volta alla settimana, in vasca oppure in docce con acqua tiepida, in estate poi si può evitare l’asciugatura. Deve essere spazzolato 2 volte alla settimana perchè muta le setole del pelo.

Alimentazione

Questi soggetti si cibano di mangimi speciali farine o fioccati preparati da aziende del settore a secoda dell’età,

I Maialini vietnamiti, molto diffusi, con la pancia a tazza, sono molto più grossi ed arrivano con un peso che varia dai 60 a 90 kg., i colori variano dal nero al bianco, al pezzato.

Maialini razza jiuliana Razza piccola ricercata, con buon adattamento ai famigliari, di vari colori.

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana Le razze di suini che vivono in appartamento
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IL SUINO DA APPARTAMENTO

Le malattie

La peste suina africana di tipo emorragico è la malattia che può colpire di più i suini e portarli (in alcuni casi) anche alla morte, è sempre importante sentire e consultare il vostro veterinario di fiducia per vedere se nella zona ci sono malattie particolari o vaccinazion per i vostri mini Pig.

A Gonzaga nei padiglioni della fiera Millenaria si è svolta la 57 Esposizione Nazionale Canina con 800 cani presenti arrivati da molte Provincie Italiane e anche da Paesi esteri, nel contesto della manifestazione si sono svolti eventi come RADUNI e mostre speciali di varie razze Pastore Bega Weimaraner, Kurzhaar Rodesian Ridgeback

Vincitore della manifestazione e stato un Barbone Nero proveniente da MILANO al secondo posto uno Yorkshire Terrier proveniente da Ravenna e al terzo posto

Pastore Belga proveniente da Lodi Soddisfazione degli organizzatori per il successo della manifestazione, il presidente CESARE POLISCHI e il vice presidente REMO LUI con tutto il consiglio direttivo del gruppo cinofilo virgigliano sono già impegnati per la programazione della 58 edizione che si svlgera nel 2023.

Un maiale per amico: scoppia la “mini pig” mania

I porcellini in miniatura sono gli animali da compagnia perfetti per tutti!

Il primo famoso fu Max di George Clooney, ma i maiali domestici sono una realtà da decenni. Puliti, affettuosi e mangioni, i porcelli da compagnia possono essere l’alternativa a chi non ama i gatti o ha paura dei cani. Sono tantissime le persone che hanno scelto al loro fianco un porcellino. Basta avere lo spazio adeguato per il loro benessere, magari un bel giardino o comunque un terrazzo ampio, per potere vivere felice accanto ad un maiale. I più gettonati, però, sono i cosiddetti “mini pig“, maialini che, come suggerisce il nome, restano di dimensioni modeste. Il mini pig può raggiungere un peso tra i 18 e i 30 kg circa, cresce in altezza fino a 40 cm e può vivere anche 20 anni. Sono i perfetti compagni per chi ama gli animali ma soffre di allergie. Non avendo peli ma setole, inoltre, mantenere la casa pulita è più facile. Intelligenti e affettuosi, come tutti gli animali domestici necessitano di attenzioni e cure adeguate.

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana
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GONZAGA CINOFILA

IL DOTT. FRANCO bERTELLINI ..LASCIA RICORDI IMPORTANTI

San Benedetto Po:

Ha dedicato una vita per il sociale del suo paese, ex sindaco di San Benedetto Po fondatore della Berman, assessore, docente e poi direttore della scuola di Frutticoltura trasformata nell’attuale IPAA. scomparso all’età di 87 anni.

Durante il rito funebre il parroco di San Benedetto Po Don Stefano Guerreschi ha ricordato… ”le doti di intelligenza, generosità, umanità e semplicità di

Franco. Persona stimata per tutte quelle piccole azioni vissute nella comunità costruendo relazioni solide e durature”

Il sindaco Roberto Lasagna ha detto: “Bertellini è stato un personaggio illustre,unuomopreziosissimo,unuomo appassionato, operoso, animato da alti valori sociali e ideali”

Numerose le testimonianze su FB: Paolo: “creatore dell’attuale area artigianale/ industrialeesempreattivonellebattaglie intelligentiperilsuopaeseSanBenedetto Po che non lo dimenticherà!”

Attilio ex studente dell’agraria: “mi ha sempre detto che bisogna studiare se vuoi essere libero e crescere nel lavoro,

nella famiglia e nella società”. E’ stato per noi un direttore didattico che non ci ha mai lasciato e dopo la scuola amava rivederci perché la vita per lui era una scuola sempre aperta. Amava la compagnia e quando poteva comunicare con il suo mondo degli studenti della scuola di frutticoltura, era felice!

Anche la figlia Maria Cristina lo ricorda: “Sei stato un grande imprenditore, un bravissimo sindaco e un ottimo preside. Sei stato la mia roccia, il mio esempio, la miavita.Proteggimidalassù”. La famiglia ringrazia Milika Dardha e Alessia Gamba per la vicinanza. Franco ora riposa nel cimitero di San Benedetto Po.

CI HA LASCIATO IL DOTT. GIOACCHINO APICELLA

Quistello:

Classe 1956, Apicella si era laureato in medicina e chirurgia nel 1985, specializzandosi nel 1989, in oncologia; nel 1998 aveva cominciato ad esercitare come medico di famiglia. Arriva a Pegognaga nel 2000 poi si trasferisce a Schivenoglia come Direttore Sanitario RSA Scarpari Forattini ed infine a Quistello. E’ stato uno degli ultimi medici di vecchio stampo, quelli che ancora

intendono la loro professione come una missione e riescono a reagire al ruolo di burocrati. Apicella riusciva ancora a tenere un rapporto diretto con i suoi pazienti, visitava a casa periodicamente i più anziani e, soprattutto, sapeva ascoltare e dare un consiglio. Un medico aperto al futuro, un medico che piaceva agli ammalati per la sua disponibilità immediata ma anche agli operatori sanitari (infermieri/e e altre figure) per

la sicurezza professionale e specialistica che trasmette nei casi clinici impegnativi.

In una intervista a pag. 52 del libro “I Medici di Famiglia” ediz. E. Lui Reggiolo Apr. 2010, alla domanda “Cosa conta e cosa serve per fare bene il medico?” Rispose.. “Preparazione, passione, disponibilità” e questo era davvero il Dott. Gioacchino Apicella.

LEVATA

DOSOLINA COLLI, 105 ANNI

POMPONESCO

GIACOMINA BRUNELLI, 102 ANNI

SUSTINENTE

FATIMA NEGRINI, 110 ANNI

HANNO FESTEGGIATO

CASTELLETTO

ERMELINDA PERBONI, 100 ANNI

MEDOLE

LIBERINA VALOTTI, 102 ANNI

PEGOGNAGA

ANGIOLINA SPEZIA, 100 ANNI

PONTI SUL MINCIO NELLA TOSI, 100 ANNI

LUZZARA CAROLINA TAGLIAVINI, 101 ANNI

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Suzzara:

ISA GORRERI, UNA VITA PER LA CULTURA E L’ARTE

L’insegnante Maria Luisa Gorreri Ved. Palvarini, persona di grande cultura, artista della ceramica, sostenitrice ed amante della “Città del Premio” che, con il costante rapporto con lo zio Dino, ha sempre partecipato e contribuito alla crescita culturale della città di Suzzara. Aveva 91 anni.

Nella foto, durante lo scoprimento della targa del decennale della nascita del periodico Cronache Sanitarie (20112021) presso il rinomato Ristorante Cavour

Ci aveva consigliato una targa in ceramica

e l’ha costruita a mano. Un lavoro certosino fatto con passione e dedizione. Tutta la redazione ringrazia per la stima e la fiducia nei riguardi del periodico a cui

teneva sempre avere una copia.

“Persona grande, bella che ha lasciato un segno importante nella comunità suzzarese”, ha detto il parroco Mons.

Paolo Gibelli al funerale: aveva un gusto profondo della bellezza, una brava insegnante di educazione artistica che sapeva trasmette il bello.

Una brava mamma e brava moglie.

Hanno concelebrato e condiviso Don Giorgio Bugada e Don Alberto Formigoni

PIETRO MARCHETTI UOMO DI SPORT

Suzzara:

Ex commerciante ha praticato il calcio, il tennis, lo sci. Il parroco Don Paolo Gibelli al funerale: “Cilasciailricordodiesperienzeumane belle, legando tante persone grazie al suo ruolo sapiente, saggio e di mediazione. La sua vita è stata un servizio, un dono alla sua famiglia”. Anche il vicesindaco ha sottolineato la perdita di una persona che ha fatto tanto per la comunità. Giuseppe Crema ha scritto: Passione, rispetto, amore per lo sport e per tutto ciò che lo sport si porta dietro: sudore, dedizione, tenacia, adrenalina, gioia, squadra. Con questi valori ha creato Marchetti Sport e lo Sci Club Suzzara, e con questi valori Marchetti Sport e lo Sci Club Suzzara continueranno a vivere sotto la tua supervisione.

Era un nostro attivo stimatore del periodico. Condoglianze da tutta la nostra redazione ai famigliari tutti.

CI HANNO LASCIATO

SAN GIACOMO SEGNATE LINA BUZZI VED. MALAGUTTI 100 ANNI

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