Cronache Sanitarie n°69

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Cronache Sanitarie

Fatti e Persone della Sanità Mantovana

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Questo periodico non riceve alcun finanziamento pubblico

Ottobre 2022 - Anno XI Numero 69 - Periodico Bimestrale di informazione sanitaria gratuito

UN fUTURO pER I gIOVANI

“Perché proprio a noi è capitato di vivere in un tempo così difficile?” È lo sfogo di un ragazzo che frequenta i gruppi dell’oratorio: due anni e più di pandemia, da cui non siamo ancora usciti del tutto, la guerra in Ucraina e le sue conseguenze economiche e sociali, i cambiamenti climatici indotti dallo sfruttamento irresponsabile delle risorse del pianeta: il presente ed il futuro che offriamo ai giovani non è certo incoraggiante. Viviamo in un’epoca di “passioni tristi”, come ha scritto un noto psicologo ed il pensiero del futuro, invece di suscitare interesse, fiducia e speranza, oggi spesso incute timore, preoccupazione e incertezza. Come allora noi adulti possiamo aiutare i giovani a ritrovare fiducia e speranza?

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TANTE RICHIESTE E NUOVA RUBRICA

In aumento le richieste di informazione sanitaria con medici nei comuni del territorio e questo ci dice quanto sia utile il nostro periodico, sempre gratuito, che organizza gli eventi. Un grazie a chi ci sostiene (sponsor) i quali a loro volto aumentano le loro attività commerciali e crescono la qualità della loro immagine.

In questo numero una nuova rubrica curata dal nostro collaboratore Carlo Ponti su: CICLOTURISMO E BENESSERE. Per info 346 0905483

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pEgOgNAgA: ONORIfICENzE CIVICHE pER mERITI

Il sindaco di Pegognaga Matteo Zilocchi durante la sagra del Patrono, ha consegnato cinque onorificenze a diversi cittadini: Dott. Cleante Scarduelli Pneumologo e Cardiologo, emerito primario. Cittadinanza onoraria ..per l’eccellente attività in campo medico e accademico, costante impegno di divulgazione scientifica e l’attività di assistenza nella lotta al Covid-19 ai ricoverati in terapia intensiva.

culturale e ambientale a benefico di tutta la collettività di Pegognaga

Bruno Mazzacani, poeta-operaio. Pubblico encomio: ..per il valore delle attività e opere realizzate in ambito culturale e sociale attraverso la sua poesia Dott. Luciano Sogari alla memoria di un medico amato. Civica benemerenza. La moglie del medico scomparso nel 2020 Mara Compagni riceve: ..per le eccezionali doti di professionalità, abnegazione e umanità, in qualità di medico di famiglia profusa nell’arco di tutta la carriera medica Enos Gandolfi, presidente Comitato E. Bovi un sogno diventato realtà. Pubblico encomio: ..per l’alto valore dell’attività svolta in ambito sociale, contribuendo alla realizzazione di importanti opere a favore della popolazione anziana e della nostra comunità.

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana Alfredo Calendi, ex insegnante, storico. Attestato di benemerenza ..per l’importanza del lavoro svolto in campo scolastico socio- Da sx: Angela Boloni conduttrice dell’evento, sindaco Matteo Zilocchi, Dott. Cleante Scarduelli, Mara Compagni moglie dello scomparso medico Dott. Luciano Sogari, Enos Gandolfi, Bruno Mazzacani, Alfredo Calendi.
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..segue dalla prima Anzitutto assumendoci fino in fondo le nostre responsabilità a tutti i livelli, in tutte le situazioni in cui siamo coinvolti. Il primo segnale da offrire ai giovani è la nostra dedizione e passione con cui svolgiamo il servizio che ci è affidato, la serietà e la affidabilità con cui ci impegniamo per il bene comune nelle nostre professioni e nella vita sociale, l’apertura e la disponibilità al dialogo e all’ascolto delle esigenze e dei sogni dei giovani. Una seconda via da offrire ai giovani è quella di affidare lo ro responsabilità, di dare loro fiducia reale, non solo a parole. Spesso sento i responsabili delle associazioni di volontariato lamentarsi per la mancanza dei giovani o per la difficoltà estrema nel ricambio generazionale. Eppure, ho visto centinaia di giovani impegnati a Mantova nel recente Festival della letteratura: vuol dire che quando riusciamo a coinvolgerli, a

farli sentire protagonisti affidando loro reali responsabilità alla loro portata, i giovani dimostrano impegno e affidabilità. Una terza sfida è quella educativa: come diceva Hanna Arendt, una generazione di adulti che non si preoccupa dell’educazione e della formazione delle giovani generazioni, prepara un futuro senza speranza per la nostra società. Sappiamo tutti quanto sia complessa e impegnativa oggi la sfida educativa: ma da qui non si può sfuggire. Credo però che oggi i ragazzi e i giovani abbiano bisogno di un’educazione e di una formazione integrale, fatta cioè non solo di nozioni e di informazioni, pure importanti, ma soprattutto di valori incarnati e vissuti, di relazioni significative, di mondi vitali vivaci e invitanti. Un esperto in psicologia evolutiva diceva che i giovani hanno bisogno delle “radici” e delle “ali”. Le “radici” richiamano i valori delle tradizioni, il radicamento nelle relazioni della famiglia

COmUNICARE LA SCIENzA

Trasmettere il sapere non è cosa facile, lo sappiamo bene: per spiegare qualcosa ad una persona che non conosce un certo argomento dobbiamo utilizzare un linguaggio semplice, spiegando le cose in ordine e selezionando le questioni principali che vogliamo rimangano ben impresse nella mente di chi ci ascolta. La comunicazione della scienza non fa eccezione e lo possiamo verificare ogni volta che andiamo da un dottore per farci curare: il medico in questi casi deve saper spiegare al paziente preoccupato le cause e le soluzioni del malessere analizzato, utilizzando parole che una persona non addetta ai lavori possa comprendere facilmente. Questo accade in tutti i rami della scienza ed è fondamentale affinché il sapere non rimanga esclusivo, nascosto nelle menti degli scienziati che operano solitari in una torre d’avorio. La soluzione? Divulgare, ovvero trasmettere al vulgus, il popolo, scoperte e conoscenze. Per aiutare gli scienziati in questo difficile compito è nata una figura professionale che funge da intermediaria tra gli addetti ai lavori e la società: il divulgatore. Riproponendo le parole del mio docente all’università del corso

di comunicazione della scienza, Prof. Bresadola, il divulgatore è un Prometeo dei giorni nostri, colui che prende il sapere dagli scienziati e lo diffonde al popolo affinché questo ne possa fruire. Uno dei migliori divulgatori a livello internazionale è stato il nostro Piero Angela, scomparso nel mese di agosto di quest’anno. Appena ho appreso della sua dipartita, ho sentito la necessità di dedicare un pensiero a quest’uomo, sia per la persona che per il divulgatore che è stato. Piero Angela ha saputo sfruttare i grandi mezzi mediatici del Novecento – radio e televisione – per trasmettere conoscenza in maniera interessante e facilmente comprensibile. La qualità dei suoi programmi ha portato molti docenti a mostrare agli studenti di tutte le età spezzoni dei suoi programmi per spiegare meglio un certo argomento. Con il suo lavoro, Angela ha spiegato ad una Nazione intera molte scoperte scientifiche, ricordandoci quanto la ricerca sia fondamentale per l’umanità e possa portare benefici a tutte le persone; solo gli stolti e gli ignoranti usano la scienza per danneggiare il prossimo. Noi di Cronache Sanitarie cerchiamo ogni giorno di fare tesoro degli insegnamenti

e del territorio, le “ali” invece evocano le aspirazioni, i desideri, l’anelito alla libertà, il desiderio di “spiccare il volo”. Le “radici” fanno in modo che i giovani mantengano i piedi a terra, non perdano il contatto con la realtà con cui confrontarsi. Le “ali” consentono loro di puntare in alto, di osare e rischiare in modo avveduto, di dare un corpo ai loro sogni. Alcuni segni concreti di speranza non mancano: migliaia di giovani si mobilitano per richiamare l’impegno della cura del nostro pianeta, dell’impegno reale per la vita sostenibile, molti giovani anche quest’estate si sono impegnati nel seguire e servire i più piccoli nelle varie attività estive: offriamo loro concrete opportunità, diamo loro fiducia e restiamo loro accanto con simpatia e discrezione e qualcosa di buono e di nuovo avverrà!

lasciatici, impegnandoci nel raccontare a tutti voi quanto di buono ci sia dietro la scienza, tenendo sempre a mente che l’ingegno umano, quando libero da pensieri di guerra e corruzione, è capace davvero di grandi cose. Piero Angela è stato e rimarrà sempre un grande esempio per tutti, uno dei tanti italiani che si sono distinti nel mondo per il loro lavoro a favore dell’umanità. In chiusura propongo quello che credo sia il messaggio più importante che ci ha lasciato con il suo lavoro: la conoscenza è l’unico mezzo che permette ai popoli di evolvere. Ce lo insegna la storia: tutte le civiltà che hanno investito risorse nella ricerca, dalla preistoria sino ai giorni nostri, si sono adeguate ai cambiamenti e hanno saputo evolversi, migliorando le condizioni di vita e allungando le prospettive della nostra esistenza su questo Pianeta. Grazie PieroAngela per averci fatto scoprire quanto sia bella la conoscenza.

Cronache Sanitarie

Bimestrale gratuito

Iscritto al Tribunale di Milano in data 08/04/2011 n° 190

DIRETTORE RESPONSABILE Attilio Pignata Via C. Ravera, 9 Suzzara (Mn) Tel. 346 0905483

VICE DIRETTORE

Paolo Lavagnini

Dott.ssa Elisabetta Vicentini

RESPONSABILE SANITARIO Dott. Gianluca Occelli

REFERENTE per EVENTI MEDICI e CORSI FORMATIVI Dott.ssa Elisabetta Vicentini Tel. 333 1015524

REDAZIONE

Suzzara: Dott.ssa Anna Bonini Dott. Roberto Messori, Rosanna Rossi, Prof. Renzo Gualtieri, Gilberto Zacchè, Prof. Gabriella Bigi Motteggiana: Francesco Ponti

Gonzaga: Carla Ferrari, Marco Barbieri

Moglia: Gianni Bellesia, Valentina Amadori, Mirko Sacchi Pegognaga: Bruno Mazzacani

San Benedetto Po: Dott. Roberto Lasagna

Quistello: Alfio Maestrelli

San Giacomo delle Segnate: Giuseppe Brandani Modena: Dott. Gabriele Luppi Bologna: Dott. Giovanni Sorrenti Mantova: Dott. Cleante Scarduelli Dott. Gabrio Zacchè COLLABORATORI

Renzo Gazzoli, Cav. Carlo Gasparini, Ing. Ivan Ongari, Dino Barbi, Carlo Ponti

EDITORE: Attilio Pignata attilio.pignata1951@gmail.com

Comunicazione con la Redazione: attilio.pignata1951@gmail.com

GRAFICA BMG immagine Tel. 328 0050604

Il periodico viene distribuito in ambienti Sanitari pubblici e privati; Farmacie, Parafarmacie, ambulatori Medici di famiglia e Specialisti nei comuni del distretto, nonchè in attività pubbliche ricettive, Case di riposo (R.S.A.), CUP Ospedale, Istituzioni Socio-Sanitarie (A.S.L.), Laboratori analisi.

Il marchio della testata è registrato presso il Ministero dello Sviluppo Economico.

Finito di stampare il 26 settembre 2022 presso Centroffset - Fabbrico (Re)

3Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana
Fatti e Persone della Sanità Mantovana

“Mettiamoci in gioco” è un progetto di Azienda Socialis avviato nel secondo semestre del 2022 e reso possibile grazie al bando di Regione Lombardia “E-state e + Insieme”, sulla scorta di quanto già finanziato lo scorso anno su altri territori.

Il progetto è incentrato sulla promozione di eventi che coinvolgano bambini e giovani - in una fascia d’età che va dagli 0 ai 17 anni – con lo scopo di renderli attivi protagonisti ed aiutarli a superare gli effetti degli anni di pandemia, per combattere il ritiro sociale, in particolare a supporto dei più piccoli.

“Mettiamoci in gioco” comprenderà tutti i sei Comuni del territorio Suzzarese, mira a coinvolgere più di 202 ragazzi e presterà particolare

ELLA pANdEmIA

attenzione al tema dell’inclusività, garantendo la parità di accesso e la reale fruibilità delle iniziative a tutti i bambini ed i ragazzi.

“Forti delle positive esperienze di progetti comunali e di progettualità trasversali all’Ambito come GiovenTU – spiega l’assessore Guastalliancora una volta vogliamo tenere alta l’attenzione sui più giovani e sul loro ruolo all’interno della comunità promuovendo lo sviluppo delle loro potenzialità.”

bambini e ragazzi, anche con bisogni speciali, attività teatrali ed eventi culturali.

Il progetto proposto da Socialis è realizzato grazie al supporto di alcuni partner del territorio specializzati nell’offrire proposte educative e culturali ai più piccoli. Le attività hanno preso luogo a partire dal periodo estivo durante i Centri Estivi, e prevedono, inoltre, il coinvolgimento dei Comuni, degli istituti scolastici e di cooperative e associazioni culturali con lunga esperienza nel coinvolgimento dei più giovani, anche grazie all’uso di strumenti artistici e teatrali.

OLTRE 200.000 EURO pER L’EmERgENzA ABITATIVA NEL SUzzARESE

Negli ultimi anni è sempre in aumento la richiesta di alloggi popolari, a cui si aggiunge l’aumento del costo

Il finanziamento ricevuto da Regione Lombardia è pari a 110.000 € a cui Azienda Socialis parteciperà con un cofinanziamento di 22.000 € circa: permetterà di realizzare attività che dureranno fino a marzo 2023. Saranno proposte iniziative specifiche per economici.

Azienda Socialis erogherà 200.000 euro circa attraverso il bando di emergenza abitativa 2022 che si è chiuso a giugno di quest’anno.

I contributi, volti al contenimento dell’emergenza abitativa e al mantenimento dell’alloggio in locazione, vogliono essere un aiuto

delle bollette e del costo della vita, questi fattori hanno fatto si che siano aumentate le richieste di contributi

destinato a tutte quelle persone – che ne hanno i requisiti – residenti nei sei Comuni dell’Ambito Suzzarese che,

anche a causa del Covid-19, si trovano in un momento di grande difficoltà economica.

I cittadini hanno potuto, inoltre, usufruire di un servizio di supporto alla compilazione online svolto dagli operatori di Socialis.

Una commissione creata appositamente da operatori di Azienda Socialis ha proceduto ad una valutazione dei requisiti di ogni richiesta pervenuta dai richiedenti: il bando si è chiuso con 341 domande presentate, di cui 303 accolte e 168 finanziate per un importo complessivo di € 214.000 euro circa; € 8.500 in più rispetto all’anno precedente in cui sono stati erogati € 120.500 per 349 domande raccolte.

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana
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“mETTIAmOCI IN gIOCO”: CONTRASTO AgLI EffETTI d
SUI gIOVANI

Piero Angela, l’uomo che sapeva spiegare la scienza a tutti: giornalista, conduttore e divulgatore scientifico italiano, famoso grazie a trasmissioni televisive di grande successo e creatore di Superquark L’Italia ha perso un grande Signore. La testimonianza del figlio Alberto: “Ho avuto la sensazione di avere Leonardo da Vinci in casa: dava sempre la risposta giusta, in maniera pacata e con una

Suzzara

grande capacità di sintesi e analisi. Lui amava ripetere un aforisma di Leonardo da Vinci: Siccome una giornata bene spesa dà lieto dormire,così una vita bene usata dà lieto morire”.

Tutta la redazione di Cronache Sanitarie ringrazia e ricorda il grande contributo alla buona informazione di Piero Angela

RINgRAzIO dI CUORE IL dOTT. SHOgHI

Ho avuto dei seri problemi di respiro e poi anche al cuore. Sono stato ricoverato in Ospedale per 10 giorni, non avevo il Covid ma avevo bisogno di cure mediche. Sono stato curato dal Dott. Parviz Shoghi, cardiologo per me molto bravo e piano piano sono guarito. Lo voglio ringrazio tanto come anche tutto il personale del reparto di medicina.

RINgRAzIO LA dOTT.SSA m. CECILIA CASARI E IL SERVIzIO 118

Villa Saviola di Motteggiana

Ho avuto un episodio di malessere improvviso durante una riunione e vicino a me c’era la dottoressa M. Cecilia Casari che ha capito la necessità di attivare i soccorsi e grazie al servizio 118 sono andata a Mantova e dopo accertamenti ed esami sono stata dimessa guarita. Devo dire che mi è andata bene perché non ero sola e sono stata fortunata ad avere le persone e un Ospedale attrezzato in un momento difficile, che ringrazio di cuore.

HO TROVATO gENTILEzzA ALL’UffICIO SCELTA E REVOCA mEdICI dI fAmIgLIA

Quistello: Ho avuto bisogno per il cambio del medico di famiglia e ho fatto diverse telefonate per diversi giorni per capire come dovevo muovermi. Ho sentito per telefono tre operatori del distretto di Suzzara, che sono stati di una gentilezza, premura ed educazione che non m’aspettavo e mi hanno aiutato a risolvere il problema. Voglio ringraziare pubblicamente Miriam Barletta, Maria Maenza, Erica Spaggiari Marina Lavagnini

UN gRAzIE AL pROf. ELIO ROTI

Moglia

Sono stata ricoverata per 4 giorni nel reparto di Medicina (Ospedale di Suzzara) per cure importanti e devo ringraziare tutto il personale per la professionalità ma in particolare il Prof. Elio Roti per la sua gentilezza, un medico che parla poco, non ha fretta, mi ha dato sicurezza, fermo nelle sue decisioni e questo mi è servito molto per collaborare nella terapia.

ANTONELLA dAOgLIO È LA NUOVA pRESIdE AL mANzONI

Suzzara

Prende il posto della professoressa Paola Bruschi Antonella è stata per 8 anni a Mantova dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Mantova 2. Ritorna a dirigere nella scuola dove aveva insegnato e quindi contenta di lavorare in un territorio che conosce bene dirigendo un Istituto prestigioso. La nostra redazione nel dare il benvenuto ringrazia la Scuola per i tanti progetti che porta avanti fra cui quelli di educazione alla salute e le problematiche giovanili, grazie alla sinergia con Ats Val padana.

dUE “SUpERmATURI” ALLO STROzzI dI pALIdANO CON LOdE

Suzzara-Palidano

All’Istituto Tecnico Agrario di Palidano quest’anno ci sono stati quattro supermaturi di cui due con votazione 100 su 100 e due con lode che sono Francesco Barigazzi di Carpi, Veronica Papariello di Luzzara, mentre Melissa Marani di Suzzara e Lorenzo Battesini con 100 su 100 con lode. Congratulazioni dalla nostra redazione.

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana ANgELA: IL RICORdO dI UN dIVULgATORE dELL’ECCELLENzA
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pIERO
SCIENTIfICA
Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana
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Suzzara:

Quali sono i cambiamenti avvenuti in questi anni nella professione infermieristica?

In questi anni la percezione della figura infermieristica è decisamente cambiata.

La riforma sanitaria ha permesso di eliminare il concetto di professionale che ormai è insito nella parola Infermiere.

La politica inoltre ha capito, se pur con qualche problematica organizzativa, che siamo professionisti fondamentali per l’organizzazione del percorso di salute della Persona: si veda la nuova riforma sull’infermiere di Famiglia.

Di contro servirebbe un rinnovamento sostanziale alla base: il percorso di formazione infermieristico deve avvenire da docenti con lo stesso specifico profilo professionale.

Gli infermieri con gli infermieri!

Come vivi l’impegno professionale e assistenziale?

A distanza di quasi 20 anni ancora oggi non saprei esprimere il.perche ho scelto di essere un’infermiera. Credo fortemente

Suzzara.

che la nostra figura professionale faccia la differenza nell’assistenza alla persona che nasce con la presa in carico e non si esaurisce mai. Abbiamo sempre e cmq un collega dopo di noi che aggiunge un tassello imprescindibile al.percorso di salute dell’assisto . I pazienti stessi hanno fatto la differenza nella mia crescita professionale regalandomi un pezzo della

INfERmIERISTICA

loro storia. Voglio lanciare una sfida ai giovani: provare per credere!

Come è il rapporto coi pazienti?

Il concetto di empatia tanto decantato all’università quando poi lavori lo impari.

Si Impara a capire i malumori, le sgarbatezze, i silenzi. Impari a entrare in punta di piedi nella vita degli assistiti che tra un sorriso e una battuta ti aprono la loro storia. Si raccontano, confidano la paura e questo crea la chiave per proseguire nel loro percorso di salute assieme.

“UN SUCCESSO” LA CAmmINATA dEL gRUppO dI “AL”

Quasi un centinaio di persone hanno partecipato ad un breve percorso per le vie di Suzzara in compagnia, dedicato a chi vive con una persona che soffre di demenze e a chi vuole “semplicemente” conoscere e capire. Dopo la registrazione c’è stata la misurazione gratuita della glicemia da parte del periodico di Cronache Sanitarie con due medici e tre infermieri/e. Si tratta del Dott. Guido Bulgarelli di Quistello e del Dott. Giovanni Sorrenti diabetologo e gli infermieri Laila Davolio, Virginia Ghidoni e Attilio Pignata. Sono stati esaminati più di 70 persone dove solo alcuni hanno presentato valori appena superiori alla norma. Poi la partenza dove ci sono stati i saluti e i ringraziamenti della presidente del gruppo Arianna Ansaloni, soddisfatta e contenta della partecipazione superiore all’anno scorso a cui sono seguiti gli interventi dell’Assessore Alessandro Guastalli e Raffaella Zaldini. La partenza è stata

animata dal complesso Bum Bum Ciack (grazie a Monia e Mercuri di Tabellano) poi il rinfresco offerto da Mattias Bar di via Baracca con Silvia e Alexander ed

infine il video girato da Luca Trentini Cosa possiamo dire? Prevenzione (screening) sensibilizzazione (ai problemi dell’Alzheimer) e socializzazione (dai bambini agli adulti)

ma anche rete sociale grazie alla adesione di varie associazioni fra cui il gruppo cammino con il presidente Vincenzo Bonaretti, Cronache Sanitarie, Auser Fabio Carlini, Università della Terza età Silvana Fretta, Caritas (Manuela Righi) AVO (Rossana Siliprandi) poi operatori sociali, bambini e adulti, disabili e malati con famigliari, l’obbiettivo di una camminata sensibilizzante ha funzionato dimostrando come collaborare in gruppo i risultati ci sono e il gruppo di Al ha saputo coordinare un pomeriggio ben riuscito.

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana Soddisfatta la presidente del Gruppo di AL e buona adesione delle associazioni volontarie
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INTERVISTA A CHIARA BENATTI SULL’EVOLUzIONE

BENVENUTO dON NICOLA CATTERIN

Pegognaga: Si tratta del nuovo Vicario parrocchiale di origine mogliese, un sacerdote amato dai giovani, un ex animatore pastorale attivo, coinvolgente per il suo rapporto di cordialità. Emanatore di simpatia, ottimo comunicatore che al giorno d’oggi diventa prezioso per aiutare i giovani alla bellezza dell’amicizia. Bello il suo pensiero durante il benvenuto: “camminerò insieme ai giovani con lo zaino e i scarponi che mi avete regalato” Don Flavio Savasi il parroco di Pegognaga gli ha dato il benvenuto e anche noi della redazione ci uniamo ringraziando Don Pierluigi Capelli che ha lasciato Pegognaga.

E’ ARRIVATO LEONARdO mAzzACANI

L’INTELLIgENzA EmOTIVA dEL RICERCATORE

A margine di un incontro sul ruolo dei ricercatori al Loghino Aldegatta costanza.

Pegognaga: Un bravo ricercatore deve saper ascoltare, è stato detto durante un incontro con due giovani ricercatori di Pegognaga ora in servizio a Genova dopo aver frequentato università in ogni parte del mondo.

Non serve guardare la graduatoria e scegliere le persone in base al voto o al 110 e lode se poi non sanno relazionarsi, comunicare insomma serve una intelligenza emotiva ha detto il vicesindaco Antonio Lui. A seguire diversi interventi per confermare che serve avere il dono e la capacità di saper non solo ascoltare, ma affrontare sacrifici, avere idee chiare e fare una esperienza lavorative, usando la perseveranza, la

Queste doti oggi valgono ancora?

Chi viene scelto valutando il punteggio, saprà fare bene il ricercatore?

Presentiamo una integrazione che il vicesindaco ci ha gentilmente fornito:

Le regole stanno cambiando, a mio avviso sono già cambiate, oggi siamo giudicati secondo nuovi criteri, non solo in base a quanto siamo intelligenti, preparati ed esperti, ma anche prendendo in considerazione il nostro modo di comportarci verso noi stessi e di trattare con gli altri. Purtroppo questo metro di giudizio ha ben poco a che fare con tutto ciò che a scuola ci viene insegnato, anche se lo studio contribuisce ad integrare

le capacità intellettuali e le conoscenze tecniche necessarie a svolgere il nostro lavoro. Purtroppo le sole conoscenze non sono più sufficienti a garantire le prestazioni che le organizzazioni oggi necessitano per essere competitive sia nel pubblico che nel privato. Alle conoscenze vanno affiancate quelle capacità “umane” che si identificano nel comportamento individuale (empatia, etica...), il modo di saper trattare con gli altri, la capacità di lavorare in team....in sintesi oggi per garantire risultati competitivi nel mondo del lavoro serve ciò che gli esperti chiamano “INTELLIGENZA EMOTIVA”

IL dOTT. RENATO ROSIELLO E’ IL NUOVO dIRETTORE dELLA RIABILITAzIONE CARdIORESpIRATORIA

Presta servizio a Mantova dal 2000 con l’incarico di alta specialità in Emodinamica interventistica nel reparto di Cardiologia. Importanti esperienze all’ASL 1 di Benevento come cardiologo e ricercatore. Laurea e specializzazione in Cardiologia all’Università Federico II di Napoli, il professionista è anche medico di Medicina Generale.

Ha alle spalle numerose pubblicazioni e ha svolto attività di docenza universitaria. La Riabilitazione Specialistica Respiratoria si trova al terzo piano, blocco C dell’ospedale di Mantova. Accoglie i malati in fase di riabilitazione provenienti da altre strutture quali la Cardiochirurgia, la Cardiologia, la Chirurgia Toracica e la Chirurgia Vascolare. L’obiettivo è il reinserimento del paziente, preso in carico in fase post-acuta, nelle migliori condizioni di stabilità clinica e psicologica nell’ambito del contesto famigliare, sociale e professionale.

Suzzara e Moglia:

INIzIATIVE pER SOSTENERE “AmARICA”

A Moglia l’iniziativa è stata organizzata dai genitori di Angelica Ballerini, scomparsa a soli 10 anni nel 2018 per una malattia rara. E’ stato bello vedere il nuovo parroco Don Marco in testa alla camminata con centinaia di persone e tanti bambini. Il ricavato è stato devoluto alla ricerca su questa rara malattia. Molte le associazioni coinvolte (fra cui AMARICA) per la ottima riuscita della manifestazione di solidarietà e straordinaria la coreografia di una grande biciclettata sul prato con centinaia di fogli colorati e i bambini attorno a fare da cornice.

A Suzzara l’iniziativa 4 zampe per la ricerca, tenutasi nel Parco “A. Verona” ha registrato un successo di partecipazione di proprietari con il proprio cane che hanno sfilato, ricevuto regali e applausi. Gradita la presenza del sindaco Ivan Ongari che ha premiato i ragazzini con il loro amico quattrozampe valorizzando la manifestazione ideata dal 2014.

CONgRATULAzIONI AL NEO dOTT. SAVERIO mISTURI

Suzzara:

All’età di 25 anni si è laureato all’Università degli Studi di Siena in Medicina e Chirurgia Generale con valutazione di 110/lode e menzione accademica, Saverio Misturi. La notizia ha reso felici il papà Graziano e la mamma Dottoressa Monica Bretta ai quali si uniscono le congratulazioni di tutta la nostra redazione.

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana Pegognaga: Fabio Mazzacani e Milena Grandi sono diventati genitori di Leonardo nato a Reggio Emilia il 4 settembre ore 10.40. Congratulazioni dai nonni paterni Bruno e Pina, materni Gianfranco e Barbara, gli zii Silvia e Daniele. Al nostro redattore Bruno Mazzacani e moglie Pina i nostri auguri da tutta la redazione.
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Rubrica a cura del Dr. Gabriele Luppi

Sono nata a Mantova nel 1947. Quando, nei primi anni 50, frequentavo le elementari noi bambini avevamo due tipi di quaderno, quelli “di bella” e quelli “di brutta”, usati a casa per le “brutte copie”; sulla loro copertina però c’erano sempre delle belle immagini che rappresentavano fiabe o miti. Su uno dei miei vi era la figura di Prometeo, il Titano incatenato alla rupe del Caucaso su cui incombeva l’aquila di Giove. Quella figura mi affascinava e attirava costantemente il mio sguardo.

Ma veniamo ad un passato più recente; dal 2005 circa cominciai ad avere un dolore addominale, sporadico ma forte. A lungo stupidamente non gli diedi peso, sino a quando (2008) iniziai ad avere quelli che allora mi sembravano sintomi veramente misteriosi e non più eludibili: i “flushing” (parola non facilmente traducibile in italiano, episodi di improvviso arrossamento cutaneo al volto e al tronco, spontanei o scatenati da certi cibi o bevande). Cominciarono così le indagini, vennni ricoverata presso un reparto endocrinologico di Milano. La diagnosi fu di sindrome da carcinoide. Non mi sembrò del tutto infausta; il piccolo nodulo nell’ileo (tumore neuroendocrino primario –NET - o carcinoide) era asportabile e la sindrome poteva essere controllata con farmaci. Andava però subito effettuata una biopsia epatica che decretò che il fegato, pur non compromesso nella sua funzionalità era pieno di metastasi (marzo 2009).

Il colpo fu duro.

Pensammo allora di consultare un conoscente medico italiano, che dopo una lunga esperienza con l’équipe di trapianti epatici di Hannover, lavorava all’ospedale di Tubinga sempre in Germania.

La risposta fu netta: dopo l’asportazione del nodulo ileale si poteva intraprendere la terapia nucleare; in ultima istanza non dovevo preoccuparmi troppo, si poteva sempre ricorrere al trapianto di fegato. Rimasi tramortita! Per il primo intervento chirurgico ci rivolgemmo ad un ospedale di Milano dove trattavano il NET. Fui operata e tutto andò bene (luglio 2009). Nella mia vita entrò anche il farmaco analogo della somatostatina, Ipstyl. Nell’autunno iniziammo il nostro turismo sanitario a Tubinga, esami, consulti, poi la terapia nucleare. Per un anno circa le cose sembrarono andare bene ma ad un certo punto la tendenza si invertì. Ci consigliarono di tornare in Italia per il trapianto e ci indirizzarono

al dr. C. del Centro Trapianti di Modena (giugno 2011). Qui mi accolsero in modo semplice e amichevole e mi ispirarono subito una gran fiducia. Feci tutti gli esami per entrare nella lista di attesa. Nel frattempo però i flushing erano diventati sempre più frequenti e la qualità della mia vita sempre più scadente nonostante le modifiche terapeutiche introdotte in oncologia. Finalmente la telefonata arrivò il 30 aprile 2012; alle 24 entrai in sala operatoria. Avevo paura? Non lo so; vidi le porte chiudersi dietro di me. Quando mi risvegliai intravidi confusamente vicino al mio letto una chioma bianca, il prof. G. e altri volti sorridenti: compresi che l’operazione era riuscita. Ma in sede di intervento erano emersi anche noduli tumorali fuori dal fegato, ovviamente asportati. Il centro trapianti mi seguì a lungo con competenza e umanità; ai controlli periodici la mia situazione era stabile, non avevo più i flushing, la mia vita era normale. Questo sino al 2017 quando la TAC evidenziò linfonodi addominali e toracici ingrossati. Il timone della cura fu preso dal dr. L. oncologo a Modena. La PET mise in luce multipli accumuli del radiofarmaco. Il NET mi aveva riacciuffato, o forse non mi aveva mai lasciato. Sono andata avanti, come se niente fosse, con una nuova terapia anti-tumorale. Nel 2019 ci fu un imprevisto piuttosto serio: un linfonodo ingrossato comprimeva l’uretere destro; mi fu posizionato uno stent ureterale che viene sostituito ogni 4-6 mesi. Allora, ad oggi la malattia pare stazionaria; io cerco di essere quella di sempre e di non identificarmi con la mia malattia. Le parole del dr. L., competenti e pacate, mi danno molta forza.

In ogni caso so che le catene di Prometeo non possono sciogliersi.

tumore.Glianaloghidellasomatostatina sonouncardinedeltrattamentodiquesti tumori, dove, in casi molto selezionati, può essere indicato anche il trapianto di fegato.

Neabbiamogiàparlatosuquestarivista qualchemesefa.Itumorineuroendocrini (NET) rappresentano un gruppo di neoplasie molto eterogenee perché possono insorgere in qualsiasi organo o tessuto e hanno un comportamento clinicomoltovariabile(daformeacrescita lentissima a forme molto aggressive).

La conoscenza di questi tumori è molto migliorata negli ultimi anni e anche le curehannofattonotevoliprogressi,dalla chirurgia, alle terapie mediche di vario tipo, alle terapie locoregionali o radiorecettoriali, come la terapia “nucleare” praticata a Tubinga da Laura. I sintomi iniziali dei NET possono essere molto vaghi e aspecifici e giustificare i notevoli ritardinellediagnosi;incircail25/30%dei NET ileali vi è una sindrome clinica (“da carcinoide”), caratterizzata da flushing, diarrea e talvolta cardiopatia, dovuta alla secrezione di serotonina e altre sostanze da parte delle cellule tumorali.

La sindrome da carcinoide condiziona la qualità di vita dei pazienti e mette a rischio la vita a volte più dello stesso

L’associazione NET Italy, costituita da pazienti con NET (o familiari) può essere molto d’aiuto fin dalla prima diagnosi, attraverso un sito web (www.netitaly. net)che contiene molte informazioni anche sui centri più qualificati in Italia; inoltreimembrideldirettivo,giàpazienti NET o familiari, sono disponibili anche per contatti telefonici. NET Italy ha recentementepubblicatoillibro“a dorso di zebra” contenente 28 racconti di pazientiNET.

La zebra è il simbolo dei NET, perché ai medici si deve insegnare che quando si sente un rumore di zoccoli non bisogna pensare solo ai cavalli.

Laura
10 Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana RACCONTO LA mIA mALATTIA…
Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana
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BIA

ENTI NEL

Il Dott. Egidio Lucchini, pedagogista, classe 1924, nato a Sailetto (ma vive a Mantova da molti anni), due lauree e una specialità, sposato quattro figli, è stato insegnante, direttore didattico e ispettore scolastico-dirigente superiore del Ministero della Pubblica Istruzione. Autore di diversi libri, ha curato numerose pubblicazioni e collabora con la rivista universitaria trimestrale «Infanzia». La «Gazzetta di Mantova» ha pubblicato numerosi suoi interventi su argomenti di carattere politico, sociale e religioso.

All’età di 98 anni lo abbiamo intervistato per conoscere il futuro del mondo della scuola forti della sua esperienza di vita e di insegnamento.

Dott. Lucchini, Lei ha visto passare diverse generazioni sui banchi di scuola. Dalla guerra alla crescita economica, dalla povertà alla fragilità sociale e alla globalizzazione. Insomma quando pensa agli anni di insegnamento e al mondo scolastico moderno, cosa le viene in mente?

Nostalgia di aver esercitato negli anni più belli oppure un presente confuso e deluso?

Ho lavorato nel mondo della scuola per 42 anni, dal 1° ottobre 1951 al 30 settembre 1993: con diverse mansioni e a vari livelli. Il periodo più bello, per il Paese e per me, si è verificato al tempo dei primi governi di centro-sinistra, quando si realizzarono le sole grandi riforme della scuola: ovvero l’istituzione della scuola media unica e obbligatoria (1962), della scuola dell’infanzia statale (1968), degli asili nido comunali (1970), del tempo pieno nelle scuole elementari (1971), e dell’integrazione scolastica dei soggetti portatori di handicap (1977).

In tali campi, dove ho maggiormente speso il mio impegno e il mio entusiasmo,

sono stato amico e collaboratore, tra gli altri, di don Lorenzo Milani e Mario Lodi; e all’università di Bologna, di Piero Bertolini e Franco Frabboni. Con il trascorrere degli anni la situazione scolastica non ha più conosciuto significativi progressi, anzi è pervenuta al “presente confuso e deluso”. Infatti, tranne che per gli asili nido, le scuole dell’infanzia e le scuole primarie (ma con desolante sperequazione tra Nord, Centro e Sud del Paese), per gli altri gradi di scuola le comparazioni internazionali delle competenze cognitive degli alunni ci collocano ai posti più bassi e umilianti della classifica.

Cosa manca e cosa serve per far crescere gli studenti nella scuola moderna?

Per la scuola italiana è in corso, e speriamo che continui per tutto il periodo previsto dal 2021 al 2026, l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza, che vi destina l’ingente somma di trenta miliardi.

Si tratta, precisamente, della missione n. 4, dedicata all’istruzione e alla ricerca, che ben sintetizza esigenze e prospettive: “Un nuovo sistema educativo più

forte, con al centro i giovani, il diritto allo studio, le competenze digitali e le capacità necessarie a cogliere le sfide del futuro”. Il tutto definito e concretizzato in dettagliati investimenti e organiche riforme, che vanno dagli asili nido (saranno aumentati i posti in misura assai elevata) all’università.

Poiché gli ambienti risultano decisivi ai fini del potenziamento didattico, sono previste, accanto al miglioramento della formazione dei docenti, a regolari e adeguati reclutamenti, “costruzioni moderne, cablate e orientate all’innovazione, dotate di reti ultra veloci, aule e laboratori di nuova concezione”. Il timore è che non si riesca a realizzare tutti i progetti in tempo utile e per l’intero territorio nazionale. Lasciando la scuola italiana spaccata in due.

E per il futuro, come vede il mondo della scuola?

Giunto alla mia veneranda età sono solito guardare alle vicende del passato, alle persone che ho incontrato, a ricordare le mie compagne e i miei compagni dell’Istituto Magistrale di Suzzara, pensando che ben pochi siano rimasti a camminare sui sentieri di “nostra matre terra...che produce diversi fructi con coloriti fiori et herba”. Per il futuro non oso esprimere previsioni. Coltivo soltanto un sogno folle: “Beati i poveri che erediteranno la terra”. Grazie anche alla scuola che desse il proprio contributo (ciò che scarsamente è avvenuto) per la realizzazione dell’articolo 3 della Costituzione. Se non sarà sconvolta dalla parte dei padroni.

Si ringrazia il redattore Gilberto Zacchè per la gentile collaborazione.

Nella foto d’epoca lo sguardo intelligente del giovane Egidio con Don Romano Frego, assistente spirituale GIAC (Giovani di Azione Cattolica “Pier Giorgio Fossati”) di Suzzara anno 1941 circa. Da sx: Aldo Dalboni presidente, Spartaco Soliani, Egidio Lucchini, Don Romano Frego

San Benedetto Po: Fra un anno compirà cento anni e la sua lucidità, nel ricordare la vita di insegnante ma anche la storia, è davvero straordinaria: un libro aperto su San Benedetto Po e sul mondo della scuola. Classe 1923, si è laureata nel 1948 all’Università Cattolica di Milano, non sposata, ha insegnato fino al 1992 italiano e storia e, per sette anni a Suzzara ha retto come dirigente (non di ruolo) il nascituro Istituto Tecnico Commerciale (al Conventino) oggi Liceo Manzoni. Persona attivissima, ha scritto diversi articoli sulla «Cittadella», servizi sulla Casa del Sole dove collaborava e partecipava alle numerose iniziative culturali; ha fatto viaggi per arricchirsi di conoscenze; ha presentato un libro di poesie con lo scomparso direttore della

«Cittadella» Don Regis Poi, a San Benedetto Po, si ricorda il piacevole impegno nelle sfilate storiche dove veniva usato il suo copione e faceva anche da suggeritrice. Ma il segno storico che lascia a San Benedetto Po riguarda libri e donazioni. Due anni fa, infatti, fece una importante offerta perché propose il restauro della parte alta della navata centrale della basilica dove si scoprirono dei festoni di Giulio Romano. La sua donazione lascerà il segno nella storia della stupenda Basilica di San Benedetto. Poi, ancora, i libri su Matilde di Canossa e sul monastero, alcuni in collaborazione con l’insegnante Oriana Caleffi. Vediamoli: Da Benedetto a Polirone (2007), Il secolo di Matilde (2007), Il ‘700 in Basilica, con Oriana

Caleffi (2010), San Simeone con O. Caleffi (2016), Giulio Romano e Gregorio Cortese a San Benedetto, con O. Caleffi (2019). All’augurio: “ci vediamo fra un anno per il centenario”, risponde abbassando la testa e dicendo: “sono pronta per lasciare questa vita per un’altra” Concludo con la testimonianza di Oriana Caleffi: «Mi sento onorata di aver potuto realizzare insieme a Maria sia la collana “Ora Lege Labora”, sia i testi delle tante rievocazioni storiche. L’unico intento che ci ha sostenuto è stato quello di far conoscere e apprezzare la storia e l’arte dell’abbazia polironiana. Per questo Maria ha voluto sponsorizzare anche il recuperodeifestonigiulieschi,chehanno riportato la navata centrale della basilica allo splendore del Cinquecento. Nelle diverse attività che ci hanno viste impegnate, mi sono state preziose la sua calda amicizia, la sua intelligenza, la sua fede concreta.Grazie,Maria!»

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INTERVISTA ALLA pROf.SSA mARIA BIANCHI
CHE LASCIA SEgNI NELLA CULTURA dI SAN BENEdETTO pO
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EgIdIO LUCCHINI (98 ANNI), TESTImONE dEI CAm
m
mONdO dELLA SCUOLA
(99 ENNE)

Noi tutti sappiamo, ormai, cos’è un impianto dentale.

Nellla “visione dentale” del paziente l’intervento di inserimento di viti Implantari è sempre più ben accetto e richiesto.

Se c’è osso a sufficienza, se c’è gengiva in abbondanza un implantologo di livello base è in grado di gestire con predicibilità una riabilitazione impianto protesica con risultati davvero soddisfacenti.

E se non c’è osso o gengiva?

E se ne manca veramente tanto?

In questo caso servono skills ed esperienza chirurgica superiore per ricostruire l’osso perduto. Spesso è più complesso ricostruire una mandibola posteriore per inserire 2 impianti e 2 denti

che fare un carico immediato di tutta l’arcata dove si tolgono e mettono i denti nella stessa giornata.

Ricostruzioni complesse, è vero, richiedono sforzi e costi superiori, ma non sempre è così.

Le cose stanno e sono cambiate L’ odontoiatria digitale ha rivoluzionato l’approccio chirurgico che è sempre meno invasivo.

Devo fare una GBR (rigenerazione ossea guidata) importante?

Posso oggi studiare il caso in digitale con impronta con scanner ottico, posso interfacciarmi con i dati della tac e realizzare dime chirurgiche per l’inserimento degli impianti nonché griglie custom made(fatte su misura cad-

can) per ricostruire l’osso.

Devo fare un prelievo a blocco dal ramo per la tecnica Khoury?

Posso creare, ora, una dima digitale safecut che mi permette di fare un prelievo preciso e mininvasivo.

Tutto questo non era possibile fino a qualche anno fa.

Ed è un grosso aiuto per il chirurgo implantologo che si traduce in un grosso beneficio per il paziente.

Anche se la strada è lunga, è ora più facile accompagnare i nostri pazienti in un viaggio sicuro con meta certa.

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana RICOSTRUzIONI OSSEE AVANzATE pIù “EASy” E pIù SAfE Dott. Ballerini e Dental Office Manager Raffaella Igienista Protesista Ortodontista Igienisti dentale Assistenti

Storie di vita: “La Legge 68”

La quotidianità su un tema forte come “la disabilità”

economica può essere difficile, in particolare per i più giovani. Il tasso di disoccupazione, il problema dell’inflazione in crescita e le forti difficoltà che le imprese devono affrontare rendono

In questo articolo continueremo a parlare del percorso verso l’autonomia e il rispetto della dignità della persona delle persone con disabilità. Mi è impossibile argomentare e dare spazio alla quotidianità e alle difficoltà di ogni persona; dunque, la prospettiva che porterò è stata influenzata significativamente dalle mie esperienze personali. Nel precedente articolo ho parlato della Legge 104/92 e di quanto sia importante per il rispetto dei diritti delle persone disabili, oggi parleremo invece della Legge 68/99 per l’inserimento e il collocamento mirato delle persone con disabilità nel mondo del lavoro. La Legge 68/99 rappresenta uno dei primi e più importanti tasselli per l’abbattimento di pregiudizi e stereotipi nei confronti delle persone con disabilità.

La legge è indirizzata a tutte le persone con invalidità civile di grado pari e superiore al 46%, ma anche a coloro che hanno riscontrato un’invalidità da lavoro con gravità superiore al 33%, un’invalidità di servizio o di guerra.

L’obbiettivo è inserire la persona con disabilità in un contesto lavorativo accogliente, soddisfacente e adeguato alle specifiche necessità e alle capacità lavorative di ognuno. Nonostante questo, i dati più recenti riguardo a occupazione e disabilità sono comunque preoccupanti: secondo indagini risalenti al 2019, soltanto il 30% dei nuovi iscritti alle liste per il collocamento mirato riesce a trovare un impiego. Inoltre, la maggior parte dei contratti stipulati è a tempo determinato e non viene garantita una stabilità nell’occupazione.

Al giorno d’oggi, trovare un lavoro che permetta di raggiungere l’indipendenza

ancora più difficile alla persona con disabilità trovare un impiego. Coloro che hanno delle esigenze specifiche e alcune limitazioni, sono visti come incapaci di svolgere un compito lavorativo e come un’incombenza per il datore di lavoro e i colleghi piuttosto che una risorsa sulla quale fare affidamento. Dopo aver ascoltato diverse testimonianze durante il mio percorso di studi e in base ad alcune esperienze personali, posso affermare che l’obbligo di assumere una o più persone con disabilità a seconda del numero di dipendenti di un’azienda può essere visto con un certo timore da parte dei datori di lavoro che non vogliono aggiungere un ulteriore incognita alle loro difficoltà.

Al mio primo colloquio in funzione del collocamento mirato il mio profilo è stato selezionato e proposto per occupazioni da svolgere in modo sedentario, ma di carattere generico e quasi senza tenere conto dei miei traguardi in ambito di studio, ma solo delle mie limitazioni. Purtroppo, prima di poter ricoprire mansioni più specifiche o di rilievo, occorre dimostrare al datore di lavoro di poter essere una risorsa per l’azienda e di essere effettivamente in grado di andare

oltre alle limitazioni legate alla disabilità stessa. Questo ci dimostra quanto ancora si debba lavorare per abbattere i timori nei confronti di ciò che non si conosce. Anche io vorrei fare la mia parte in questo processo, e nel tentare di farlo sono venuta a conoscenza di una figura importante che sta emergendo nell’ultimo periodo e che mi auguro possa diventare, nel prossimo futuro, un pilastro richiesto nella maggior parte delle aziende: il Disability Manager

Si tratta di un ruolo molto complesso che meriterebbe senz’altro un maggiore approfondimento: si occupa del supporto e dell’inclusione della persona disabile all’interno del contesto lavorativo, coordinandosi con altre figure aziendali e coinvolgendo ogni lavoratore per arrivare a creare un clima di benessere per tutti. Ha un importante funzione di mediatore e rappresenta un ponte verso la conoscenza e la comprensione del mondo di chi vive una disabilità, valorizzando la prospettiva di tutte le parti prese in causa.

Grazie al raggiungimento di questa mentalità di mediazione e negoziazione potrebbe essere possibile creare nuove opportunità nel mondo del lavoro.

Nonostante le due leggi trattate in questi mesi siano molto importanti, nel prossimo articolo parleremo di un altro importante tassello verso l’autonomia che va oltre l’esistenza delle leggi e richiede anche un lavoro di empatia verso l’altro: la capacità di vedere e combattere l’abilismo.

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I migliori strumenti con cui è possibile prevenire l’insorgere della paura della scuola è avere un buon clima familiare di confronto e dialogo.

La riuscita scolastica è importante, ma per ottenerla serve anche tener conto delle inclinazioni e dei desideri dei propri figli.

Se i figli sono piccoli, è bene tener conto che avvertono se i genitori sono tesi e preoccupati e che per poter parlare di sé lo faranno più spesso nel momento di gioco, o di coccole.

Molto spesso è in un clima “leggero” che trovano spazio le conversazioni serie.

La paura della scuola può iniziare da un senso di disagio, che può essere sul piano fisico, legato a situazioni di stress.

Ne sono indicatori

I sintomi corporei: Mal di pancia, mal di testa, nausea, disturbi del sonno, incubi, stanchezza.

L’isolamento sociale: ossia la mancanza di amici presenti nel gruppo classe. In questo caso gli insegnanti fungono da chiave per la rilevazioni di comportamenti tendenzialmente isolanti da parte dei bambini.

Il mutismo: è il rifiuto di parlare per molto tempo. Dietro a questo spesso vi è un sovraccarico di stimoli nell’ambiente esterno. Se questo accade a scuola potrebbe essere li la causa, in quanto il bambino cerca di sottrarsi interiormente dal luogo esterno che gli causa sovraccarico.

Strategie per attirare l’attenzione: I comportamenti esuberanti, iperattivi spesso nascondo un bisogno di non

sentirsi insignificante agli occhi dei compagni o dell’insegnante pertanto ci si mette in “mostra” nel gruppo classe. Autolesionismo: Paura della scuola si associa ad una grande tensione, che ha bisogno di scaricarsi verso l’esterno. Ad esempio la forte necessità di graffiarsi o di grattarsi la pelle potrebbe rientrare in questa casistica.

Alcune strategie di azione: Prestare attenzione a eventuali cambi di umore manifestato dal bambino nell’ultimo tempo, ridurre la pressione delle aspettative altrui così da ridurre lo stress e la frustrazione che ne deriva il non essere arrivato all’obiettivo. Creare spazi liberi dall’apprendimento in cui i bambini possano sperimentare se stessi in naturalezza, dare il giusto peso a ciò che si nasconde dietro alla paura cercando di interpretare il motivo che ha portato il bambino a provarla. Valorizzare i punti di forza del bambino chiedendosi che cosa sappia fare il bambino e in che cosa è forte, ricordare come eravamo noi a

scuola per poter capire i nostri figli, attuare con prontezza le strategie di aiuto.

E’ importante fare rete con gli educatori/ insegnanti e i genitori.

Abbiate fiducia del vostro intuito e di ciò che vi dicono i vostri sentimenti, prendetevi cura di voi, del vostro bambino e del rapporto che vi unisce.

La paura della scuola può permeare tutta la vita di una famiglia! Cercate di superare lo sgomento iniziale e affrontatelo in maniera reattiva, coinvolgendo le figure educative e ascoltando vostro figlio.

Abbiate fiducia che la paura che vedete in vostro figlio è un segnale che vi sta dando che qualcosa non va e che scomparirà quando verrà ascoltato e preso sul serio.

UNA SERATA CONVIVIALE dI EX OSpEdALIERI CON gRANdI EmOzIONI

San Prospero di Suzzara:

E’ successo a San Prospero in occasione della 41ma sagra dove è stato organizzato, grazie alla disponibilità del Dott. Ercole Gilberto in collaborazione con il responsabile del periodico Cronache Sanitarie, un rivedersi dopo decenni degli ex operatori sanitari del vecchio Ospedale Montecchi di Suzzara Durante gli interventi di saluto gradita la poesia letta da Franca Bulgarelli, poi ringraziamenti di cuore al Dott. Gilberto Ercole un chirurgo che ha lasciato ricordi belli nell’Ospedale di Suzzara. Al suo fianco il Dott. Talarico, Dott. Rosiello, Dott. Bonfiglio. Gradita la presenza del Dott. Luca Talarico figlio del ginecologo, presidente della fondazione Boni di Suzzara che ha valorizzato il patrimonio

umano lasciato dalle precedenti generazioni professionali seminando valori, sostenendo sacrifici in tempi poveri di mezzi e personale ma ricchi di amicizie e forti collaborazioni. La moglie

del Dott. Ercole, Fernanda Barbieri ha omaggiato i presenti con un biglietto gradito da tutti: “Ritrovarci insieme è segno evidente della nostra amicizia. Questa ne sia la testimonianza”. Poi la foto ricordo con i tutti volontari, gradito l’intervento del presidente della polisportiva Fausto Bertolini che assieme alla moglie Roberta Lorenzini assistente sociale e Vanni Rossato con la moglie infermiera Simona Rosa, hanno ringraziato e si sono associati con i partecipanti del convivio per una maxi foto ricordo.

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SALA gREmITA ALL’INCONTRO SULLA pREVENzIONE

Suzzara serata medica organizzata dall’AVO e Cronache Sanitarie

La Dottoressa Cecilia Casari invece ha presentato le dieci regole per vivere in salute e ha approfondito con chiarezza il concetto di salute sostenendo che mangiare sano non è difficile come anche ascoltare il corpo, puntare sul vegetale e alla fine il bisogno di sviluppare le capacità di regolarci. Per esempio fare l’attività sportiva che piace, aiuta molto.

Il Dott. Mattia Biagi ha parlato degli screening invitando le persone a sottoporsi perché sono gratuiti e l’adesione è ancora bassa: per i tumori colon retto al 48%, mammella al 64%, collo utero al 44%..

Tanta gente, presso sala Poliedro Biblioteca (Piazzalunga cultura) per ascoltare tre medici sul tema:

“La prevenzione è la prima cura, conoscere è prevenire”

L’obbiettivo di fare informazione utile e necessaria è stato ben raggiunto. Lo ha detto anche il presidente dell’AVO Guida Enrico aggiungendo che c’è stata una partecipazione “oltre le previsioni”. Dopo i saluti dell’Assessore Alessandro Guastalli che ha spiegato l’importanza dell’informazione non solo come incontro medico ma quello culturale perchè fare informazione sulla prevenzione è quanto mai importante. È intervenuto il parroco Don Paolo Gibelli che ha spiegato che esiste una mancanza di attenzioni ed è giusto prevenire il male fisico e spirituale complimentandosi sull’organizzazione della serata e dell’argomento scelto che è di forte attualità.

Il Dott. Massimo Giovannini cardiologo ha parlato delle malattie vascolari, come prevenirle, l’efficacia delle regole e gli stili di vita.

Ultime novità: ci sarà in futuro lo screening del tumore dei polmoni, sempre gratuito. Poi ha parlato delle vaccinazioni di libera scelta contro il tetano, lo pneumococco, l’herpes Zooster (fuoco di Sant’Antonio) concludendo il lungo ed appassionato intervento sull’educazione sanitaria. Poi le domande del pubblico a cui hanno risposto i tre medici.

Nella foto da sx: Dott. Enrico Guida, Dott. Mattia Biagi, Sonia Pasqualini, Dott. ssa Cecilia Casari, Emanuela Giglioli, Rossana Siliprandi e Dott. Massimo Giovannini

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dEI COLORI NUOVI

Stagione della coscienza che si rinnova

Quali sono per la Medicina Tradizionale

Cinese le caratteristiche della stagione che stiamo vivendo e quali indicazioni sono utili per fare di questi giorni un tempo di serenità?

Il passaggio dalla tarda estate all’autunno

quei processi cognitivi sono automatici; sono il risultato dei nostri schemi di pensiero abituali: contenuti ripetitivi che ci intrappolano in un flusso disfunzionale che genera sofferenza non necessaria. Quando questo accade, noi siamo “pensati” da quei pensieri. Il processo volontario di pensare e ideare è tutta un’altra cosa.

Se osserviamo da vicino, attentamente, i nostri processi cognitivi ci accorgiamo che la causa della nostra irritazione o infelicità non deriva dalla situazione che stiamo affrontando, ma dal discorso interno che la mente ci suggerisce automaticamente

Facciamo un esempio: siamo in fila in farmacia, o al supermercato. La fila non si muove, ci sono imprevisti, qualcuno davanti a te è lento o perde tempo. Facilmente ti arrabbi o ti indisponi. Pensi di

è una stagione di grande cambiamento, il nuovo clima e la trasformazione della natura mettono alla prova l’organismo, insieme all’equilibrio emotivo e mentale. È fondamentale in questa stagione curare la salute dei polmoni, anche perché attraverso la funzione respiratoria l’energia vitale viene distribuita in tutto il corpo.

L’autunno ci invita ad assorbire nuova vitalità, anche attraverso la respirazione, e al tempo stesso liberarci dalle tossine fisiche e psichiche. Si tratta quindi di due funzioni complementari: interscambio ed eliminazione.

Pensate a cosa potrebbe succedere se non fossimo in grado di immettere in noi nuovo slancio, aria pulita, e contemporaneamente non fossimo in grado di liberarci dalle scorie accumulate nel corpo e nella mente!

Respirare e lasciare andare gli elementi di scarto sono attività a cui diamo poca importanza, in realtà sono basilari per la nostra sopravvivenza. Possiamo stare intere settimane senza mangiare e fino a 14 giorni senza bere, ma solo pochi minuti senza respirare e qualche giorno senza andare in bagno. Quindi i Meridiani di Polmone e Intestino Crasso meritano di essere supportati, con l’aiuto di un’alimentazione adeguata e delle pratiche giuste per promuovere la salute.

Con i trattamenti Shiatsu tonifichiamo ed equilibriamo il flusso di energia vitale che attiva le funzioni di questi organi e le emozioni ad essi associate.

E in autonomia, cosa possiamo fare per noi stessi in questa stagione?

Oggi vediamo un secondo esperimento per conoscere una dimensione nuova della coscienza, utile per vivere felicemente (il primo esperimento online, sul numero precedente di Cronache Sanitarie, a pag. 18).

Avete presente quella voce nella testa che principalmente suggerisce pensieri sgradevoli e non smette di parlare? Pare che tutti gli esseri umani ce l’abbiano. Normalmente non ci accorgiamo di quella voce perché ci identifichiamo totalmente con quegli stessi pensieri. Il fatto è che

essere giustamente alterato, a causa della fila che non si muove. Riflettiamo bene: qual è la vera causa di quel nervosismo?

Non è la fila che non avanza. Il motivo reale dell’irritazione è lo schema che mentale interno che ti dice che stare fermi in fila è una brutta situazione

Era solo un esempio. In situazioni più difficili, accade lo stesso automatismo. Tuttavia, se siamo presenti al nostro discorso interno, possiamo vedere che la sofferenza deriva principalmente dalle storie che ci raccontiamo.

L’esperimento consiste quindi nel sviluppare una presenza consapevole ai propri schemi di pensiero abituali che generano sofferenza. Quando smettiamo di identificarci con quella voce interiore, accediamo a uno stadio nuovo della coscienza, che porta cambiamenti positivi nel gestire gli eventi della vita, le relazioni con le altre persone e con noi stessi. Non tutti i problemi che incontriamo sono catastrofi naturali o disastri causati dall’uomo: se analizziamo onestamente le situazioni, riconosciamo che la maggior parte delle difficoltà che viviamo sono generate dalla nostra stessa mentalità Con la presenza consapevole, arriva la possibilità di non essere più vittime dei pensieri incontrollati. Con l’osservazione lucida dei nostri processi cognitivi, possiamo scegliere se continuare con quei pensieri e provare ansia e infelicità, oppure

essere liberi da quel peso e trasformare positivamente la nostra vita.

Possiamo andare oltre i condizionamenti inconsci della nostra mente ed essere realmente liberi. Ovviamente per farlo serve impegno, ma è possibile: questo cambiamento può essere la svolta più importante della tua vita. Purtroppo questa prospettiva non fa parte della cultura generale, che ritiene che ciò non sia possibile. In realtà anche le guide spirituali dei tempi antichi, Gesù, Buddha e molti altri, avevano indicato la stessa necessità di cambiamento della coscienza umana: ma sono stati capiti da pochi.

Oggi, nella situazione critica in cui ci troviamo, lo sviluppo dello stato di presenza non è un privilegio ma una necessità: quella di diventare liberi dagli schemi ripetitivi della mente per usare il pensiero in modo potente, così da non essere più “usati” dalla mente, ma servircene a beneficio.

Torniamo alla fila in farmacia: possiamo liberarci dall’insofferenza evitando di aggiungere commenti inutili alla situazione in corso; che d’un tratto si rivela semplicemente per quello che è: liberi dall’agitazione, ci rendiamo conto che nulla ci minaccia nel momento presente, che fuori c’è una bella giornata, tutta da scoprire.

Se questo discorso ti ha incuriosito, forse anche tu sei pronto al cambiamento di coscienza. Se ti è sembrato insensato, non proverò a convincerti: significa solo che avrai bisogno di soffrire ancora un po’ prima di aprirti al nuovo. A tutti un buon autunno, in armonia con le leggi della Natura!

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SALUTE e BENESSERE

Una tematica sempre attuale “il Sovrappeso”

Cerchiamo di capirne di più con la Dott.ssa Irene Pocaterra

che hanno visto cambiare notevolmente le loro abitudini di vita, gli anziani complice anche lo stress e poco movimento. I bambini per il fermo dell’attività fisica e la noia. Direi buona parte.

Ognuno di noi necessita di un’alimentazione personalizzata ma che consigli possiamo dare?

all’alimentazione.

Ritiene opportuno integrare con vitamine la propria alimentazione?

Da quando la pandemia è iniziata contiamo. Contiamo i tamponi, i positivi, i guariti e purtroppo anche chi non ce l’ha fatta. Ormai da qualche mese contiamo i vaccinati e quelli che attendono tempi migliori. Allora se parliamo di numeri sarebbe opportuno riportare anche qualche dato allarmante che riguarda i chili presi. Complici le chiusure, le restrizioni, i divieti e la scarsa attività fisica, sono tanti gli italiani che hanno visto l’ago della bilancia crescere in questo periodo recentemente passato.

Studi recenti parlano chiaro e la pratica quotidiana lo conferma. Ne parliamo con la Dott.ssa Pocaterra Irene, biologo nutrizionista che riceve presso il Poliambulatorio Specialistico di Reggiolo e Pegognaga.

Dott.ssa chi è stato maggiormente colpito dall’aumento di peso? Tanti purtroppo. I lavoratori in smartworking

Prima di tutto cercare di evitare o comunque limitare fortemente il cibo spazzatura, i prodotti ricchi di zuccheri e raffinati. Focalizzare l’attenzione alla qualità e alla quantità.

La pandemia è calmierata. Esiste una dieta capace di proteggere dal Coronavirus?

Nessuna e lo voglio ribadire nessuna.

A tavola è possibile fare prevenzione per tantissime patologie anche gravi che sono strettamente correlate a diete scorrette.

Dieta significa stile di vita e in quanto tale è un percorso che dura tutta la vita.

E’ fondamentale inserire nella propria alimentazione quotidiana più frutta e verdura fresca, legumi e senza dimenticare il pesce. Anche surgelato è in grado di mantenere le caratteristiche nutrizionali simili al prodotto fresco.

C’è poi un ultimo punto su cui vorrei soffermarmi, non è mia stretta competenza ma avere una vita attiva è fondamentale. Il movimento è un elemento importantissimo per il benessere della persona insieme

Le vitamine sono micronutrienti essenziali all’organismo. Sconsiglio sempre il fai da te, è bene affidarsi a personale competente prima di assumere qualsiasi integratore. Ritengo poi che se l’alimentazione è ricca di frutta e verdura di vario colore non vi è la necessità di integrare.

E della vitamina D che ci dice?

Tante persone sono carenti di vitamina D.

Il mio invito è rivolgersi al proprio medico di base che se lo riterrà opportuno farà, eseguire analisi per approfondire. Nel frattempo consiglio di inserire nella propria alimentazione pesce, uova e cereali integrali e anche una corretta esposizione al sole nelle ore meno calde.

Se ci fosse qualcuno interessato ad una consulenza

Lo invito a contattare il centro al numero…

Per prenotare la visita e/o consulenza rivolgersi al Centro Medico di Reggiolo Tel. 0522 972376

Dott.ssaIrenePocaterra

CentroMedicoPolispecialistico ReggioloePegognaga

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana Dott.ssa Irene Pocaterra
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Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana
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REgOLE d’ORO pER UNA BUONA COmUNICAzIONE COI BAmBINI

Eccomi qui con un altro argomento da condividere con voi: noi adulti molto spesso notiamo che qualcosa non va nel modo di ‘parlare’ di nostro figlio/nipote piccolino, ma ci siamo mai chiesti come NOI comunichiamo con lui? Mettiamo in atto le strategie adeguate allo sviluppo del suo linguaggio? Vediamo le 10 regole d’oro per una buona comunicazione.

dei bimbi non sono veloci come pensiamo, quindi dobbiamo dar loro il giusto spazio.

5. Non incalziamo il bimbo: se all’interno di un dialogo o una qualsiasi situazione comunicativa sembra che il piccolo fatichi un po’ a risponderci, non facciamogli fretta, altrimenti lo mandiamo solo in confusione; il suo sistema linguaggio è un sistema ancora in rodaggio…sta imparando a utilizzarlo, a scegliere le paroline giuste, sistemarle insieme…per organizzare la risposta: non è tutto così immediato per loro. Inoltre cerchiamo di non anticiparlo, lasciamo che con i suoi tempi provi a dire lui ciò che desidera anche quando noi l’abbiamo già compreso.

1. L’ambiente: i bambini sono facilmente distraibili, quindi quando parliamo con loro sarebbe ottimale essere in un ambiente dove altri rumori/ voci fossero perlomeno controllati; altri distrattori sono gli schermi (tv/telefonini/ tablet) che andrebbero eliminati almeno nel momento in cui stiamo interagendo.

2. La postura (del bambino e nostra): il bimbo dovrebbe avere una postura che gli consenta la massima stabilità e gli permetta di entrare in contatto visivo con l’interlocutore; noi grandi dobbiamo abbassarci a livello del bambino e favorire una comunicazione faccia a faccia per permettergli anche di osservare la nostra mimica facciale e il labiale.

3. Il contatto oculare: è fondamentale cercare di mantenere il contatto oculare con il bambino, perché ci mantiene “connessi” con lui.

4. Rispettiamo i turni comunicativi: anche quando siamo di fronte a un bambino molto piccolo, con cui magari stiamo sfogliando un libretto è molto importante che il nostro linguaggio abbia diverse pause: in questi momenti, (anche di 5/10 secondi) diamo tempo al bambino di comprendere ciò che gli abbiamo detto e di elaborare una possibile risposta (che potrebbe essere anche un gesto con la mano, un cenno del capo o un versetto con la voce); ricordiamoci che i tempi di elaborazione

6. Non facciamo finta di non aver capito: se il nostro bimbo dice qualcosa, ma lo dice “male”: MAI FAR FINTA DI NON AVER CAPITO! Proviamo a riformulare NOI ciò che forse voleva dire, senza chiedergli di ripetere nel modo giusto, attendendo da lui conferma: in questo modo ci manteniamo in contatto dialogico, lui avrà la consapevolezza di aver comunicato in modo efficace il proprio messaggio e sarà motivato a mettersi in gioco in un’altra occasione.

7. Attenti alla disconferma: è vero, capita che a volte proprio non riusciamo a capire ciò che il nostro bimbo vuole dirci; cerchiamo di aiutarlo nella riformulazione di ciò che vorrebbe dirci, con calma, senza andare in ansia noi grandi!

8. Comunichiamo a 360°: quando parliamo con un bambino cerchiamo di dare una forma alle nostre parole, arricchendole con un tono particolare, aiutandoci con la mimica e i gesti; queste saranno tutte informazioni in più che diamo al piccolo per comprendere il linguaggio e per renderlo accattivante.

9. Cogliamo l’iniziativa comunicativa: la comunicazione non è solo linguaggio; perché questa ci sia, deve esserci in primis l’intenzionalità, la volontà di comunicare; è importante che noi grandi sfruttiamo tutte le situazioni più motivanti ed interessanti perché il piccolo sia inserito in un buon circolo comunicativo; altra opzione è porlo davanti a scelte molto motivanti per lui.

10. Semplifichiamo: può essere

che noi grandi utilizziamo un lessico troppo forbito o frasi troppo complesse e lunghe perchè il piccolo ne comprenda il significato. Dobbiamo formulare frasi piuttosto brevi affinchè lui riesca a tenerle in memoria per comprenderle e un lessico piuttosto semplice e concreto. Proviamo per alcuni giorni a distogliere l’attenzione dal “come parla” il mio bambino, e a osservare come comunichiamo noi con lui! Se scopriamo che siamo carenti su qualche regola, proviamo a modificarci, magari appuntiamoci su un quadernino i nostri cambiamenti e vediamo se qualcosa cambia anche nella comunicazione del nostro piccolo.

Per qualsiasi informazione non esitate a contatarmi, vi ospiterò presso il mio studio... vi aspetto.

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LE 10

Suzzara:

pARLIAmO dI BENESSERE E SOCIALIzzAzIONE

La presidente dell’U.T.L. (Università Tempo Libero di Suzzara) Silvana Fretta responsabile dei corsi di ginnastica dolce in acqua termale, si è rivolta ad una psicologa e ad una professionista del benessere psicofisico per capire il ruolo che ha le attività termali di gruppo per proseguire il grande tema della socializzazione e del benessere.

A Simona Ascari professionista del benessere psicofisico chiede: Come prendersi cura del proprio benessere se artrosi, artriti, reumatismi, dolori cervicali, debolezza muscolare e soprattutto pigrizia ci costringono a peggiorare con l’inattività? Come reagire ai progressivi irrigidimenti e alla mancanza di stimoli che ci rinchiudono in casa, sul divano, davanti alla eterna televisione? Quali attività di gruppo potrebbero stimolarci a prenderci cura di noi stessi? Hanno validità le ginnastiche dolci in acque termali? Il prendersi un impegno, anche di breve durata, può aiutare a reagire alla pigrizia?

“Oggi vivere fino a cent’anni è molto più probabile e non è più un’eccezione o un sogno,mauntraguardoallaportataditutti edèimportanteattivarecomportamentie stili di vita salutari per godersi la vita e per mantenere corpo mente in sintonia e in salute. Si può fare molto per mantenersi giovani prendendosi veramente cura di sé, scegliendo stili di vita sani ed equilibrati. Attenzione all’alimentazione effettuare adeguato movimento, seguire i ritmi della natura, svolgere attività che impegnino la mente,mantenereviverelazionistimolanti e dedicarsi al riposo e al divertimento di

certo non fermano lo scorrere del tempo ma permettono di vivere meglio la propria vita.

La maggior parte delle persone anziane non è allenata e non pratica sport e sicuramente dove il movimento fisiologico è inadeguato, dove il movimento è più limitato, dove siamo più fermi siamo ovviamentepiùsoggettiadolorimuscolari e articolari.

Con il Metodo REME è possibile fare movimento senza il rischio di farsi male, permettendo a chiunque anche a chi ha difficoltà a deambulare, di non rinunciare all’attività fisica. Attraverso movimenti semplici e dolci del corpo si può recuperare scioltezza e motivazione. I corsi di gruppo che propongo presso il mio studio a Suzzara in Piazza Berlinguer 4/A, aiutano lepersonea socializzare,approfondiscono la conoscenza del corpo, acquisendo strumenti utili a sciogliere le proprie tensioni, per recuperare movimento migliorare la postura,il respiro e lo stato di salute generale in primis il Sorriso!

Ritrovando un po’ di benessere psicofisico l’anziano è stimolato nel perseguire l’attività di gruppo. Ci prendiamo cura del corpo per vivere a lungo in salute e in autonomia.

L’attività Metodo REME come anche la ginnasticadolceinacquatermale,migliora lacircolazionedelsangue,laflessibilitàdei muscoli, le funzioni respiratorie, la forza fisica, l’equilibrio e riflessi. Benefici sulla mente: gli effetti sul fisico si proiettano anche sulla mente trasmettendo agli anziani maggiore serenità mentale e lucidità”

Alla dottoressa Ilaria Panarelli, psicologa e psicoterapeuta di Pegognaga la domanda: Un tempo le cure termali erano sinonimo di vacanze eleganti, mondane e salutari, riservate per lo più alla ricca élite che ne beneficiava anche facendone occasione per stringere nuove amicizie, progettare affari, matrimoni, scalate sociali e utili reti di conoscenze. Oggi, possiamo ancora beneficiare di tali gratificazioni sociali nelle attività salutari? Possiamo usare le attività sportive e curative quale antidoto alle solitudini e all’impoverimento relazionale? Come vivificare corpo e spirito in una visione integrata di benessere?

Il periodo legato alla pandemia ha messo a dura prova sia il corpo che la mente, limitando fortemente le relazioni sociali e le occasioni per prendersi cura di sé stessi. Ora è il momento di riprendere tutte quelle attività, sia motorie che relazionali, che arricchiscono la vita e in particolare la nostra quotidianità, in quanto fondamentali per il nostro benessere. Le attività sportive, i soggiorni termali e le amicizie strette in questi contesti portano tanti importanti benefici, in quanto dal punto di vista fisico: migliorano la qualità del sonno, incrementano l’energia e migliorano la capacità di concentrazione, dal punto di vista psicologico, aumentano l’autostima e la fiducia in sé stessi, fanno recuperare il buonumore e aiutano a gestire lo stress.

Dott.ssa Ilaria Panarelli

Psicologa e psicoterapeuta

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VENTI RAgAzzI “BRAVISSImI” ALLE mEdIE Roncoferraro:

Si è svolta presso il Palazzetto dello Sport di Roncoferraro la Cerimonia di Premiazione e di Riconoscimento del Merito Scolastico che prevede l’onorificenza, da parte dell’Amministrazione, di 20 studenti della Scuola Secondaria di Primo Grado di Roncoferraro e il conferimento della Borsa di Studio “DieciDecimi” a 6 di loro. Il Comune di Roncoferraro, inoltre, grazie anche al prezioso contributo di

un privato cittadino, ha istituito 6 Borse di Studio “DieciDecimi” di importo pari a € 150,00 cadauna, le quali sono state assegnate a mezzo di un avviso pubblico a 5 allieve (Florian Martina, Malavasi Elisa, Molinari Adele, Santi Camilla, Zambreri Letizia) e 1 allievo (Cortese Simone), che hanno conseguito all’esame conclusivo del primo ciclo di studi una valutazione pari a dieci/decimi. Complimenti ai “bravissimi” di Roncoferraro: Arzenton Naike, Cavicchini Chiara, Cecchetto

Denise, Cortese Simone, Cremonesi Edoardo Angelo, Facinioli Silvia, Florian Carlotta, Florian Martina, Florian Sofia, Grasselli Nicola, Malavasi Elisa, Margonari Penelope, Molesini Marta, Molinari Adele, Penitenti Edoardo, Perini Giulia, Santi Camilla, Simoni Agata, Vivaldini Flavio, Zambreri Letizia.

L’Amministrazione tutta e la nostra redazione si congratula con i premiati.

OSpEdALE dI pIEVE: LA mUSICOTERApIA CONTRO IL pARKINSON

Pieve di Coriano: Il Parkinson è la seconda più comune sindrome neurodegenerativa dopo la malattia di Alzheimer. È caratterizzata da sintomi motori, come tremore a riposo, rigidità, bradicinesia, perdita di equilibrio, e cognitivi, vengono molto spesso colpite le funzioni esecutive e legate all’attenzione. La terapia principale per i disturbi motori è di tipo farmacologico. È sempre più frequente, però, il ricorso a terapie alternative, fra le quali appunto gli interventi con l’utilizzo della musica e del ritmo. L’iniziativa all’Ospedale di Pieve è stata promossa dalla struttura di riabilitazione specialistica, diretta da Monica Manfredini

Di cosa si tratta e cosa prevede?

Si tratta di incontri che avverranno in gruppi che saranno composti da cinque o sei pazienti con diagnosi di Parkinson, che verranno selezionati dal personale del reparto di riabilitazione cardiorespiratoria. La terapia prevede la partecipazione a una serie di cinque sedute che avranno cadenza settimanale e che dureranno circa un’ora, attraverso esercizi ritmici e basati sulla musica, ci sono buone possibilità di miglioramento come l’andatura, la velocità, la coordinazione, l’attenzione, la memoria ecc.

Chi sono gli operatori?

Ci sono neuropsicologhe, una terapista occupazionale e un fisioterapista che utilizzeranno vari strumenti musicali.

I pazienti verranno coinvolti in esercizi vocali e con gli strumenti, alternati a momenti di discussione e altri di rilassamento.

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Gonzaga:

dUE INCONTRI SULLE mANOVRE dI dISOSTRUzIONE dELLE VIE AEREE IN ETà pEdIATRICA

Si è svolto, sabato 24 settembre (presso la saletta del Bar Teatro), il primo dei due incontri programmati su un tema assai caro a genitori e nonni di ogni età, organizzato dalla Parafarmacia di Gonzaga “Una mela al giorno” in collaborazione con il periodico Cronache Sanitarie e i volontari della Croce Bianca di Quistello; Irene Donelli, Silvia Sampietri, Marco Borghi e Luca Dall’Olio. L’incontro è stato aperto dalla Dottoressa Elisabetta Vicentini per il benvenuto e il grazie per l’appoggio. In Italia in un anno 450 bambini sono vittime di ostruzione e sono avvenuti 50 decessi. Prima di presentare

con i manichini le manovre di soccorso, si è svolta la parte teorica con l’anatomia e le sette regole “generali” del soccorso che sono: evitare di far mangiare il bambino da solo, di farlo giocare mentre mangia, allontanare da lui gli oggetti piccoli e che

giochi con giocattoli adatti alla sua età, di mangiare seduto con la schiena eretta, ecc. Dopo la proiezione di un video i volontari hanno risposto alle domande del pubblico, ed eseguito prove pratiche del primo intervento.

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San Benedetto Po: Domenica 18 settembre a San Benedetto Po, la locale sezione Avis ha celebrato il 55° anniversario di fondazione. Numerose Avis consorelle intervenute, con il sindaco Roberto Lasagna, il rappresentante di Avis Provinciale Anselmo Beccari, si sono svolti i festeggiamenti, iniziati con la Santa Messa, celebrata da don Stefano, a seguire le premiazioni degli Avisini benemeriti presso la biblioteca monastica. La presidente Sara Ferrarini ha elogiato il gesto di altruismo dei donatori e ha ringraziato tutti i componenti del direttivo, passati e presenti, non tralasciando di ringraziare la presidente onoraria Bonora Luciana. Tema fondamentale del discorso è stato l’appello ai giovani affinché si possano avvicinare all’associazione garantendo il ricambio sia dei donatori che delle cariche associative per i prossimi mandati. Come tutti sappiamo il sangue non si produce in laboratorio e la presenza di nuovi donatori è indispensabile per garantire stabilità al sistema sanitario. Al termine delle premiazioni è seguito un simpatico buffet con risottata e torta di compleanno offerta da Avis San Benedetto Po a tutti i presenti. D.C.

CINQUANTACINQUE ANNI dI SANgUE dONATO

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana Gabriella Bigi
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30 Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana

Ospedale di Suzzara: Dal 2004 ad oggi l’iniziativa sulla prevenzione dentale ha toccato quasi le quattromila visite grazie all’equipe professionale guidata dalla Dottoressa Angela Rinieri, dal dott. Carlo Delcampo, delle assistenti alla poltrona Leda Shaba, Valentina Brioni e dalla dinamica segretaria dell’accettazione Antonella Camurri

Un check gratuito per valutare lo stato di salute che si è svolto il 19 e il 26 settembre all’Ospedale nuovo di Suzzara. Dedicato ai bambini fino a 14 anni, l’equipe specializzata in ortodonzia infantile fornisce indicazioni specifiche per affrontare disturbi e prevenire i rischi di patologie ma fornisce anche consigli sui corretti comportamenti per eliminare abitudini sbagliate.

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana UN SUCCESSO L’OpEN dAy dELLA pREVENzIONE dENTALE da sx: Dott. Carlo Delcampo, Dott.ssa Angela Rinieri Segretaria all’accettazione: Antonella Camurri 31 da sx:Antonella Camurri, Leda Shaba, Valentina Brioni, Dott.ssa Angela Rinieri

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32 Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana Dr.
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S
in p neu M olo G ia e c ardiolo G ia eS perto in d i S turbi r e S piratori del Sonno ( aipo 2019) r e S pon Sabile del c entro per lo S tudio dei d i S turbi r e S piratori nel Sonno oS pedale di Suzzara S.p. a.

Borgoforte (Borgo Virgilio):

Tre giorni di festa con tante iniziative, fra cui una cena conviviale con la partecipazione di ottanta persone ed è stato bello vedere il parroco, il maresciallo, l’Assessore, due medici di famiglia, la presidente dell’associazione

“Amici del forte” Eugenia Avanzi e i giovani del complesso Band “Annie And The Soul Felias” che hanno animato la serata. Al termine la lotteria benefica per lo IOM (Istituto Oncologico Mantovano) grazie a numerosi sponsor del paese. Un plauso ai tanti volontari per l’impegno.

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana ALLA SAgRA dEL pAESE LOTTERIA BENEfICA pER LO “I.O.m.”
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IN pENSIONE IL VETERINARIO dOTT. CANdIdO CUgINI

San Benedetto Po:

Dopo 38 anni di servizio prestati prima all’USL 10 di Guastalla(RE) e successivamente a Suzzara, in particolare su tutto il territorio della ex USSL 49 dei sei comuni, il Dott. Cugini Dirigente Veterinario alta specializzazione -Area A- sanità animale e igiene degli allevamenti, lascia l’ufficio alla nuova dott.sa Elena Cardini

A Candido persona stimata e conosciuta gli abbiamo chiesto cosa ti manca della professione?

“Il contatto umano con le persone perché siamo ancorati alla comunità e gli allevatori, che sono il fiore all’occhiello. Passando dal benessere animale, alla farmaco-sorveglianza, ai controlli sul latte, il miele, ho vissuto in questi anni enormi ed importanti cambiamenti legislativi, applicati con assiduitàeimpegnoassiemeadunaffiatatogruppodicolleghi fracui:il Dr.Marco Giavazzi, Dr. Gilberto Cattini e nonché il Dr. Roberto Lasagna che ringrazio Progetti e hobby?

I miei hobby sono al momento: dedicarmi alla famiglia in primis. Fare l’ortolano e poi amo viaggiare. Insomma fare tutto quello che non sono riuscito a portare a termine per vari motivi.

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Dopo trentasei anni, lascia il mondo della scuola che ha vissuto con impegno e passione, presso l’Istituto Superiore “Alessandro Manzoni” di Suzzara.

Breve curriculum ed altre esperienze didattiche.

Ho cominciato la mia esperienza didattica nel 1986 come supplente, presso il Liceo Scientifico di Suzzara, che all’epoca, era una sezione staccata del Liceo “Belfiore” di Mantova e al mio primo incarico, avevo come completamento di orario, anche il Liceo Scientifico di Ostiglia

In seguito, negli anni successivi, ho sempre avuto supplenze solo sul Liceo Scientifico e l’Istituto Magistrale “A. Manzoni” di Suzzara. Nel 1991 il Liceo Scientifico (Sezione staccata del “Belfiore “di Mantova) viene accorpato all’Istituto Magistrale di Suzzara e nel corso degli anni (circa intorno al 2000) avviene un ulteriore unione con l’Istituto Tecnico Commerciale “A. Marangoni”, dopo il pensionamento del Preside Prof. Renzo Gualtieri, diventando com’è oggi, un grande polo scolastico della zona con vari indirizzi liceali e tecnici.

Com’è cambiata la scuola in questi decenni? Sono cambiati anche gli insegnanti e gli studenti?

La scuola è cambiata molto da quando ho iniziato il mio percorso didattico; in questi anni ho avuto l’impressione che in passato, si riuscisse ad insegnare molte più nozioni di ora. E’ anche vero che la scuola è mutata, si è aggiornata con nuovi strumenti tecnologici, come: computer, lavagne interattive (L.I.M.), aule multimediali e alcuni laboratori con stampanti in 3 D. Con i colleghi non

L’INSEgNANTE LOREdANA

ho notato un grande cambiamento, solo l’età, perché ora ci sono colleghi molto giovani, che hanno la volontà di svolgere bene il proprio lavoro di docenti.

Con gli studenti la trasformazione è più evidente; in passato i ragazzi erano fortemente motivati, tenevano moltissimo allo studio, la scuola era il loro interesse primario. Anche oggi gli studenti perseguono degli obiettivi, ma la scuola come importanza, arriva dopo altri molteplici interessi che i ragazzi di oggi hanno.

Come ha vissuto il dramma della pandemia?

Il periodo della pandemia è stata una situazione difficile sia per i ragazzi, sia per noi insegnanti. Il trovarci all’improvviso isolati è stata un’esperienza allucinante; si è dovuto escogitare un nuovo modo di fare didattica e soprattutto il dover svolgere le lezioni attraverso lo schermo di un computer, dove si cercava di cogliere lo sguardo dei ragazzi e spesso le lezioni si interrompevano a causa delle connessioni internet che non reggevano. Cosa ha lasciato in “eredità” ai suoi studenti?

Nella mia esperienza di insegnante spero aver trasmesso ai ragazzi la sensibilità di saper apprezzare la bellezza del patrimonio artistico che si trova sul nostro territorio, ma soprattutto di avere sempre la tenacia di perseguire le proprie ambizioni.

Come si sente cambiata con questa pluriennale esperienza didattica?

Della mia lunga esperienza didattica mi sento soprattutto arricchita dalle conoscenze, ho fatto tesoro dei rapporti umani che ho avuto in questi anni con i

colleghi e con gli studenti e che forse sarà quello di cui sentirò di più la mancanza.

Colgo anche l’occasione, per ringraziare la Preside Prof.ssa Paola Bruschi e tutto il personale che lavora nella scuola, per la collaborazione e la disponibilità che sempre mi hanno offerto in questo lungo percorso scolastico.

Quali sono i suoi hobby e cosa farà adesso che è in pensione?

Adesso che inizia una nuova fase della mia vita, mi dedicherò ad attività di volontariato, avrò più tempo per leggere, andare a visitare mostre artistiche e quando sarà possibile anche di viaggiare.

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IN pENSIONE
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San Benedetto Po:

Una storia di padre in figlio che viene dal lontano 1952 quando il nonno Ansaele insieme al fratello, si trasferì con 6 vacche nella corte Piccole Foriere, ci racconta il nipote Kristian Minelli, con 20 biolche in strada Schiappa. Poi subentra mio padre Aristide e mia madre Cesarina Pincella che furono affiancati anche da mio fratello Mattia (tragicamente scomparso anni fa) curando la genetica per migliorare la qualità del latte e la longevità degli animali togliendo i medicinali. Oggi alleviamo 350 capi con 160 biolche di terra con una produzione annua di 20 mila quintali di latte che viene destinato alla produzione del Parmigiano Reggiano e portato al caseificio Razionale Novese, di cui Kristian è presidente dal 2016. Soddisfazione in tutta la famiglia per la grande festa con l’augurio che i tre figli di Kristian e Lilyan, Lorenzo, Gabriel e Riccardo sappiano cogliere lo spirito aziendale e diventare allevatore che vuol dire creare vita e vivere a contatto con i cicli della natura. Alla festa visita guidata, saluto delle autorità, musica e lo spettacolo finale di Jerry Calà, che ha

ANCHE CRONACHE SANITARIE

AdERISCE ALLA CENA BENEfICA

San Benedetto Po:

Un gruppo di volontari redattori hanno partecipato alla cena sotto le stelle nel Borgo di San Benedetto Po, uno dei più belli d’Italia, in occasione della sagra. Applaudito l’intervento del Dott. Gabriele Luppi oncologo, che ha spiegato l’importanza e cosa serve un Hospice oncologico per consentire un fine vita più umano e dignitoso.

San Benedetto Po:

Tanta gente, una folla che non si vedeva da anni, divertimento, musica e anche solidarietà. L’incasso della lotteria durante la cena nel Borgo, è stato devoluto all’Hospice di Modena, progetto voluto dal Dott. Gabriele Luppi. Soddisfatti gli organizzatori dal sindaco Lasagna al presidente locale del confcommercio Dino Barbi per l’impegno di tutti e la voglia di socializzare di tutta la comunità.

Ha seguito campioni italiani di corsa in montagna ed era stata selezionata per i mondiali. Alla fine una di questa è arrivata decima al mondo. La campionessa mondiale su FB ringrazia perché il trattamento riservato da Elena Giavazzi di San Benedetto Po, che si occupa di kinesiologia, è servito. Elena ha trattato atleti di alto livelli che alla fine ottengono grandi risultati. Figlia dell’ex sindaco di San Benedetto Po e della dottoressa Luglio Ileana, pediatra, Elena ha fatto onore al nostro paese e all’intera nazione. Complimenti da tutta la nostra redazione.

36 strappato lunghi applausi e animato con entusiasmo la serata, questo l’evento che ha portato in azienda più di mille persone e un maxi parcheggio di quasi 700 macchine. Toccante l’intervento del Dott. Gabriele Luppi, oncologo, presidente del Comitato Hospice Modena dignità per la vita che si occupa della realizzazione di una struttura per umanizzare il fine vita dei malati gravi. Una festa ben riuscita e organizzata in modo eccellente. Congratulazioni dalla nostra redazione.

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana
RICONOSCImENTO Ad ELENA gIAVAzzI
fOLLA NUmEROSA pER LA SERATA fINALE dELLA fIERA
San Benedetto Po:
L’AzIENdA mINELLI HA fESTEggIATO 70 dI ATTIVITà

VOLO UN ANgOLO

L’ autunno è il momento migliore per depurarci e preparare il corpo per l’inverno.

L’ estate può aver portato ad un sovraccarico tossinico a livello dell’ intero organismo dovuto ad un cambio di alimentazione, sbalzi di temperatura, eccesso di esposizione al sole, viaggi stancanti. I sintomi di questo disequilibrio si manifestano con pancia gonfia, difficoltà digestive, irregolarità intestinale, aumento di peso, stanchezza, insonnia, mal di testa, problemi di pelle.

Gli operatori sono a disposizione per offrirvi un programma personalizzato di depurazione che vi permette di recuperare riequilibrio psicofisico ed energetico migliorando il vostro benessere e le vostre difese immunitarie.

Prossimi eventi:

Presentazioni gratuite alle ore 20 30

13 ottobre: Meditazione sulle Emozioni (percorso con l’utilizzo di varie tecniche) (Ester)

14 ottobre: Naturopatia e trattamenti Energetici (Simona)

17 ottobre: Scopriamo come possono aiutarci i trattamenti ayurvedici, reiki e le campane di cristallo.

28 ottobre: “Il Canto del Cuore” armonizziamoci con le nuove vibrazioni della madre terra (Mario e Iasmina)

É richiesta la prenotazione.

m

◆ Riflessologia plantare

◆ Shiatsu

I trattamenti sono personalizzati in base alle problematiche individuali.

Percorsi in gruppo:

◆ Kriya Yoga e Hatha Vidhya

◆ Meditazione e mudra

Pilates Mamme

Pilates Bimbi

Pilates Matwork

Si danno livelli di Reiki Usui Le attivazioni consentono di trasmettere l ‘energia del reiki su sé stessi (autotrattamento) e sugli altri in base al livello conseguito.

Il centro olistico “Il Volo” è stato creato con lo scopo di aiutare le persone a ritrovare un equilibrio a livello fisico, emozionale ed energetico.

Nel centro vengono proposti trattamenti individuali e percorsi di gruppo per offrire alla persona la possibilità di migliorare se stessa e ritrovare benessere a 360 °.

Trattamenti proposti:

◆ Access Bars

◆ Massaggio Ayurvedico (massaggio anche senza olio: mass dei punti energetici Marma e trattamento articolare)

◆ Colloqui di counseling

Craniosacrale biodinamico

Cristalloterapia

E. F. T. (Emotional Freedom Techniques)

Floriterapia

Osteopatia

Reiki

pROSSImI EVENTI

Moglia:

GIOVEDI’ 13 OTTOBRE 2022 ORE 20.30

Presso Ecomuseo delle bonifiche

SONNO E SALUTE, DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO

Le Apnee Ostruttive nel sonno: Manifestazioni, Complicanze, Trattamento.

Programma: Saluti del sindaco Dott. Claudio Bavutti, Mirko Sacchi, Assessore e redattore di cronache Sanitarie, Dott. Cleante Scarduelli, Pneumologo, Cardiologo. Moderatore e dialogo con il pubblico Fotografo Gianni Bellesia

Suzzara:

VENERDì 12 NOVEMBRE ORE 16.30

presso Centro Sociale Città di Suzzara, straordinario evento medico con la presenza di tre cardiologi sul tema:

I DISTURBI DEL CUORE, ARITMIA DOLORE con il Dott. Michele Carrillo Medico di famiglia, coordinatore, Dott. Matteo Calestani Cardiologo Ospedale di Suzzara, Dott. Renato Rosiello Direttore della Riabilitazione Cardiorespiratoria Ospedale di Mantova. Tutto inizia con questi sintomi... Dolore al cuore: Si inizia con una visita dal medico curante il quale invia allo specialista che fa la diagnosi, propone un ricovero ospedaliero e spesso un intervento al cuore per evitare un infarto a cui fa seguito la riabilitazione e alla fine si ritorna dal curante per le cure e i controlli. Questo e altro ancora in un incontro fra esperti, con l’interazione del pubblico.

Si effettuano consulenze di Naturopatia

Con la consulenza di naturopatia é possibile verificare lo stato energetico del corpo tramite un test effettuato con un apparecchio che ne rileva il campo elettromagnetico e successivamente testare i prodotti, integratori, più idonei per riequilibrare eventuali squilibri.

Gli operatori sono: LinaEsterRivaStorchi, CristinaCarra,SimonaTerziotti

“IlVolounangolodiarmonia”

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana nellafoto:LinaEsterRivaStorchi, CristinaCarra,SimonaTerziotti
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“IL
dI AR
ONIA”

gRAVIdANzA E pARTO A BASSO RISCHIO OSTETRICO

L’attuale medicalizzazione della gravidanza e del parto, con la sua gestione intensiva, strumentale, farmacologica, se da una parte ha garantito una più elevata sicurezza per le gravide a rischio (attempate, preeclamptiche, con difetti della crescita fetale, ecc) dall’altra parte ha penalizza le gravide completamente fisiologiche, le gravide BRO (a basso rischio ostetrico).

La Regione Lombardia con l’Agenda del percorso nascita, già dal 2018 fornisce agli operatori sanitari indicazioni su cosa si intende per fisiologico (o naturale) e su quanto è necessario fare, circa esami e visite, per non eccedere in prescrizioni, e quando affidare la gestione all’ostetrica in autonomia. Ovviamente l’ostetrica, che attualmente ha una formazione professionale universitaria, deve essere formata a comprendere quando la fisiologia diventa qualcosa di diverso, nel qual caso la gestione di gravidanza e parto va condivisa con il medico.

In altri Paesi, in particolare nel Regno Unito, i due percorsi, fisiologico e a rischio, sono ben divisi fin dagli anni ‘90, e nei punti nascita nei pressi della sala parto tradizionale, vi sta l’area fisiologica.

Una checklist aiuta a discernere il parto a basso rischio e rende sicura l’assistenza: donna in buona salute, senza patologie pregresse o emerse in gravidanza, a termine, in travaglio spontaneo, con liquido amniotico in quantità normali, con un feto di peso adeguato. L’ostetrica, in un rapporto one to one asseconda l’evoluzione naturale, non fa uso di farmaci, il benessere fetale è valutato con l’auscultazione intermittente del battito, le visite sono limitate, le episiotomie

sono poche, rarissimo il parto operativo con ventosa, che, invece, nel parto medicalizzato con analgesia è triplicato.

E’ un modello assistenziale riconosciuto e proposto da società scientifiche internazionali e nazionali.

La sua diffusione migliora la qualità dell’assistenza in quanto modera un interventismo medico non sempre giustificato.

Purtroppo l’applicazione non è costante sia sul territorio che negli ospedali. E’ un peccato poiché l’evento nascita non è riducibile solamente a rigidi parametri clinici. Il nascere è un evento che necessità di una comprensione più profonda della sua umanità e spiritualità.

AUTO NUOVA AL CENTRO SOCIALE “CITTA’ dI SUzzARA”

Si tratta di un’auto Citroen c 4 elettrica, riservata alle persone bisognose di Suzzara grazie al contributo del Comune di Suzzara, della fondazione Montecchi e Banca Agricola Mantovana. L’organico di 33 volontari e il parco automezzo di 6 auto, nei primi sette mesi di quest’anno hanno trasportato 2.500 persone, percorso 42.000 Km impegnando 3.000 ore. Alla cerimonia il parroco Mons. Gibelli ha benedetto il nuovo mezzo mentre il presidente Bonfietti ha fatto il punto della gestione dell’indispensabile servizio alla collettività, facendo appello che servono nuovi volontari per il trasporto.

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StoriaeStoriedelNascere

Quistello:

Il vino è arte, il vino è passione: un prodotto dalla storia millenaria, le cui origini si perdono nel mito. Per ottenere un buon prodotto, oggi come ieri, servono molto lavoro e tanta esperienza, oltre ad una saggia commistione fra tradizione e innovazione: qualità che appartengono da sempre alla Cantina di Quistello. Questa, infatti, si impegna quotidianamente per portare nei

CANTINA dI QUISTELLO

VINO, SOSTENIBILITà E SALUTE

bicchieri delle famiglie un vino buono che rispetti la terra: se sull’ottima qualità del prodotto mai ci sono stati dubbi, ora non ve ne sono nemmeno sul rispetto ambientale. La Cantina ha ottenuto l’importante certificazione Equalitas

“Modulo Organizzazione Sostenibile”, traguardo raggiunto grazie al rispetto dei cinque fattori previsti: tre requisiti iniziali, buone pratiche di lavorazione, buone pratiche economiche, buone pratiche sociali e buone pratiche di comunicazione.

Le buone pratiche economiche sono da declinare verso l’azienda, verso i dipendenti e nei confronti dei fornitori: nel primo caso si effettua un controllo di gestione e si verifica che gli investimenti passati e futuri siano stati effettuati in un’ottica di maggiore sostenibilità.

Per quanto riguarda i dipendenti, ci si occupa di tutti quegli aspetti che tutelano

il lavoratore come persona, dal piano di crescita riguardo alle retribuzioni e la loro equità sino all’incentivazione economica in funzione del raggiungimento di obiettivi di miglioramento ambientale e sociale, passando per un piano di incontri fra dipendenti e proprietà.

Nei confronti dei fornitori, infine, ci si pone l’obiettivo di definire dei criteri per accordarsi su un prezzo equo dei prodotti acquistati oltre all’adeguamento alle nuove normative sui termini di pagamento massimi tollerabili.

Le buone pratiche economiche rappresentano uno dei cinque requisiti fondamentali che la Cantina di Quistello si impegna a rispettare per il benessere della Terra e dei suoi clienti: una missione svolta con dedizione e passione che continueremo a raccontarvi nei prossimi numeri.

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VIA ROMA, 46 - QUISTELLO (MN) - T. 0376 618118 shop.lambruscomantovano.it - www.cantinasocialequistello.it

È una tendenza ormai consolidata quella di prestare particolare attenzione all’equilibrio tra vita professionale, vita privata e fitness, un movimento nato nei Paesi nordici e che ora investe a pieno titolo anche le regioni più latine del nostro continente. Il ciclismo è un’attività alla portata di tutti e non servono investimenti di rilievo per ottenere soddisfazioni e risultati fisici. In primis bisogna sottolineare la possibilità di mettere in moto il corpo dopo una giornata di lavoro, adeguando l’intensità dello sforzo alle proprie capacità. Non

CICLOTURISmO

ultimo il piacere di stare in compagnia oppure di visitare luoghi interessanti. Anche nella nostra zona troviamo spunti di interesse insospettabili per una bella gita in bicicletta: partendo dai laghi di Mantova è possibile arrivare sino a Peschiera del Garda e oltre attraverso un tracciato completamente ciclabile senza traffico. Si tratta di una ciclovia realizzata sulla vecchia strada ferrata Mantova – Peschiera ormai abbandonata e valorizzata come rotta naturalistica. Il percorso completo è di circa 45 km ma è possibile accorciarlo partendo dalle tappe intermedie quali Marmirolo, Marengo, Pozzolo e Borghetto, adeguando la distanza alle proprie forze. Lungo il tragitto si trovano diversi punti di ristoro che consentono di riposarsi e di ammirare la bellezza del paesaggio che si sviluppa sul percorso del Mincio. Su tutte, vale la pena segnalare Borghetto e la vicina

Valeggio, ma meritano attenzione anche Volta Mantovana, Monzambano e la diga di Ponti sul Mincio. Segnalo un sito “secondario” ma non meno interessante: il forte Ardietti tra Ponti sul Mincio. e Peschiera. Si tratta di una fortificazione asburgica dismessa con la conquista dei territori da parte dell’esercito Piemontese. Giunti a Peschiera non c’è che l’imbarazzo della scelta tra locali e paesaggio. Un percorso simile, sostenuto a velocità moderata, comporta un dispendio di circa 400/500 Kcal. Buono per una risottata al pesce di lago senza sensi di colpa. Buona biciclettata a tutti.

Nel prossimo numero vi racconterò il “percorso dei quattro comuni”: Motteggiana, Suzzara, Luzzara e Gustalla.

fORUm “RAdICI pROfONdE CREANO pIANTE E UOmINI fORTI

“SIAmO CIò CHE mANgIAmO

Pegognaga-Rovigo: Il 17 settembre si è tenuto, presso il Museo regionale della Bonifica di Cà Vendramin (Rovigo), un forum organizzato da Agricole Forte, azienda leader nella produzione di foraggi, dal titolo “Radici profonde creano piante e uomini forti” e “Siamo ciò che mangiamo”. Fra i relatori, medici e produttori di alimenti, anche il pegognaghese Corrado Zilocchi, allevatore e tecnico, responsabile del servizio Valutazioni Morfologiche e Mostre dell’Associazione Nazionale Allevatori delle razze Frisona, Bruna e Jersey Italiana (ANAFIBJ). L’intervento di Corrado Zilocchi è stato richiesto dagli organizzatori per illustrare al numeroso pubblico presente la sua storia, che parte da una famiglia di allevatori con Radici Profonde (ricordiamo il padre Alberto Presidente dell’Associazione Mantovana Allevatori), che ha sviluppato l’allevamento fino a portarlo a numeri e risultati di tutto rilievo: 1.100 capi allevati, produzioni al top per latte trasformato in Parmigiano Reggiano e diverse campionesse nazionali ed internazionali sia per la Frisona che per la Jersey, tanto da meritarsi di recente

Corrado Zilocchi: un prodotto sano è portatore di salute al consumatore un pubblico riconoscimento sulla rivista ufficiale della Holstein Canada. L’importanza della famiglia, del saper lavorare in team anche con i collaboratori e condividere i risultati sta alla base del successo e delle radici che dobbiamo tramandare di generazione in generazione, per un beneficio rivolto a tutta la comunità. Ogni uomo ha le sue radici che avranno in comune un pezzo di storia di chi lo ha preceduto e a sua volta potrà rafforzare e tramandare a chi verrà dopo. Radici forti e solide, che ci permettono di adeguarci ai cambiamenti, a volte di subirli ma senza soccombere. L’intervento di Corrado è proseguito, spostandosi nella veste di tecnico dell’associazione nazionale allevatori, per spiegare che la selezione genetica parte da una base (radici) che si evolve nel tempo per portare un miglioramento che può e deve essere misurabile (obiettivo di selezione). Gli obiettivi su cui sta lavorando ANAFIBJ riguardano la sostenibilità degli allevamenti da

un punto di vista ambientale, etico ed economico, concentrando gli studi di ricerca principalmente verso la biodiversità, la salute ed il benessere animale (per garantire elevati standard nella catena alimentare) e l’efficienza alimentare e l’impatto ambientale (per un allevamento più etico e rispettoso dell’ambiente). La salute parte dalla consapevolezza, così come tutto parte dalle radici. Oggi gli allevatori vogliono la salute delle loro bovine non solo perché se più sane sono più produttive, ma consapevoli che un prodotto sano è portatore di salute al consumatore.

ANAFIBJ quindi ha studiato degli appositi indici genetici da mettere a disposizione degli allevatori per aiutarli ad ottenere animali più sani e resistenti, migliorandone la fertilità, la resistenza alle malattie e la longevità. La sua presentazione si è poi conclusa parlando dei mezzi di comunicazione e dell’attività giovanile promossa dall’associazione, elementi fondamentali su cui si sta investendo molto per proseguire nel percorso di diffusione delle radici profonde attraverso la trasmissione di energia empatica positiva di “siamo ciò che mangiamo”

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana Carlo Ponti
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E BENESSERE
” E

Seconda ammonizione: cartellino rosso e espulsione, ma stiamo giocando a calcio?

No, con il pianeta NO!!, è diventato un gioco pericoloso senza regole ed ognuno applica le proprie fuori da ugni logica ambientale. Si è persa la consapevolezza di come vivere nei luoghi e nelle

comunità. Ci siamo confinati in tanti -IOdove la parola altra non abita più, come pure l’ascolto, non soltanto ora, ma è da mezzo secolo che non abbiamo voluto ascoltare la scienza che, affermava e afferma, universalmente, che il continuo aumento del riscaldamento del pianeta avrebbe causato eventi ambientali catastrofici: e oggi, nessuno più può negarlo.

Essendo il pianeta malato gli studi su di lui continuano senza sosta e la diagnosi per il prossimo futuro ci lascia attoniti. Luke Kemp del centro per lo studio del rischio esistenziale di Cambridge afferma: “Ci sono molte ragioni per credere che il cambiamento climatico possa diventare

catastrofico, anche nel caso di un aumento moderato del riscaldamento” Kemp e colleghi sostengono che le conseguenze del riscaldamento di 3°C. e i relativi rischi estremi sono stati sottovalutati. Le conseguenze sociali e politiche influenzeranno direttamente due potenze nucleari e sette laboratori di massimo contenimento che ospitano i patogeni più pericolosi. Kemp propone un’agenda di ricerca per capire dove ci porta il gioco climatico: condizioni meteorologiche estreme – conflitti e malattie – carestie – malnutrizione –crescenti disuguaglianze economiche - crolli democratici – siccità e infertilità del suolo. C’è un serio potenziale per effetti a catena disastrosi, recita anche il rapporto 2021 dell’Ipcc (Intergovermmentac Panel On Climate Chenge). E’ dal suolo coltivabile che otteniamo il 95 per cento del cibo che utilizziamo. Le piante hanno bisogno di 18 nutrienti essenziali per la loro vita, 15 sono forniti dai terreni quando questi sono integri. Secondo la Fao il pericolo che a metà di questo secolo, oltre il 70 per cento dei suoli potrebbe essere improduttivo, esempio drammatico: ogni secondo un suolo grande come un campo da calcio diventa infertile. E quello che è ancora peggio è che per ritornare ad avere un suolo produttivo di

pochi centimetri di spessore ci vogliono almeno 10 secoli: recita il rapporto di ”Soils for nutrition”. La mancanza di nutrienti nei suoli è assimilata come una delle principali minacce globali: Il cibo

inizia dai suoli e l’uomo lo sta degradando e cementificando fortemente. Il suolo è la risorsa meno rinnovabile e meno resiliente dalla quale tutti dipendiamo. Sindaci, Governatori e Ministri stanno lasciando più cemento sulle spalle delle prossime generazioni. In Italia durante la pandemia da Covid-19 (periodo 2020/2021) le betoniere non sono state ferme, ma hanno girato all’impazzata, consumando suolo senza sosta. Se negli ultimi cinque anni eravamo “fermi” a circa 14 ettari al giorno di cementificazione, ora siamo schizzati a 19: più 34% in un solo anno. Dal 2016 al 2021 è aumentato il numero dei Comuni che hanno consumato suolo pur perdendo abitanti (più 17%). Addio alle promesse di sostenibilità, addio al suolo fertile, addio Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

CARBURANTI ECOLOgICI: VERdI COmE LA NATURA

Il verde è il colore simbolo della natura e di tutto ciò che è rispettoso dell’ambiente: dai mezzi di trasporto ai prodotti che troviamo sugli scaffali dei supermercati, qualsiasi cosa abbia un impatto ambientale nullo o prossimo allo zero ha un nome che ricorda l’ecologia o del verde dipinto sulla confezione.

Per fronteggiare la crisi climatica è infatti necessario che tutti i settori agiscano in un’ottica di rispetto ambientale, cercando soluzioni che possano condurci gradualmente verso l’obiettivo zero emissioni del 2050

Per quanto riguarda il settore dei trasporti, un importante alleato della svolta ecologica è la Formula Uno, che dal 2026 vedrà correre monoposto alimentate esclusivamente da carburanti sintetici. Questa soluzione, attualmente ancora in via di sviluppo, offrirebbe la possibilità anche per le auto stradali di continuare a circolare con i classici motori endotermici a emissioni ridotte, permettendo alle persone di utilizzare ancora le proprie auto senza danneggiare l’ambiente. Questi carburanti possono essere di origine vegetale – si pensi ai derivati del colza – o prodotti in

laboratorio utilizzando composti derivati dal carbonio e rifiuti e biomasse non legati al cibo; il loro obiettivo è ridurre

drasticamente le emissioni di CO2, fungendo da ponte in attesa che una soluzione totalmente ecologica a impatto zero venga sviluppata. Grazie a questa soluzione si potrebbe anche allungare la vita delle nostre auto, evitando lo spreco della loro rottamazione solo perché non conformi alle più rigide normative antiinquinamento

Se l’efficienza di questi carburanti è pari

a quella di diesel e benzina, vi sono due aspetti da non sottovalutare: il primo riguarda i costi, molto più elevati rispetto a quelli della produzione dei combustibili fossili e dell’energia elettrica; il secondo riguarda la produzione in larga scala, decisamente inferiore rispetto al fabbisogno mondiale a causa del complesso processo produttivo.

La strada verso una mobilità totalmente ecologica non è facile, ma grazie al supporto di istituzioni quali la Formula Uno si è concretizzata la possibilità di sviluppare in tempi relativamente brevi una soluzione efficace a favore dell’ambiente. D’altronde, se funziona su una monoposto da 350 km/h, andrà bene anche su una modesta utilitaria!

Cronache Fatti e Persone della Sanità Mantovana
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Sanitarie
IL gIOCO SpORCO CON L’AmBIENTE

Inizia l’autunno e con lui arrivano piogge e freddo. Le piante lentamente entrano nel sonnocheleaccompagneràpertuttol’inverno el’ortociconcedegliultimiraccolti.

Orto in Ottobre

Semineinpienaterra:

Bietecoste,erbette,carote,cimedirapa,fave, lattughe, piselli, ravanelli, rucole, spinaci, cicorieoradicchi,valeriana,prezzemoli.

Piantagionietrapianti:

Aglio, cipolle, madrine d’asparagi, bulbi di cipolla,lattughe.

Campoefrutteto:

Effettuare i nuovi impianti di piccoli frutti, potarelemoreecontinuareitrattamentisui meli e peri, nel caso in cui non si abbia già

Orto e dintorni

Pocheesempliciindicazioniperaveretuttoinordine

persolefoglie,trattareilpescocontrolabolla confunghicidaspecifico.

Giardino e terrazzo:

L’erba cresce più lentamente perciò si può ridurre il numero dei tagli, non ci sono più rischi di carenze idriche e si annaffia solo se necessario.Seilclimaèumido,èbenetrattare il tappeto erboso con del solfato ferroso per evitare la formazione del muschio. Eseguire una concimazione di fine estate, durante l’inverno infatti la vegetazione del tappeto erbosorimanepressochènulla,mal’apparato radicale continua a svilupparsi, in questo modolaprimaverasuccessivailpratosaràpiù robustoerigoglioso.

Orto in Novembre

Novembre, ormai anticipa di poco l’inverno, l’orto e il giardino si sono addormentati e il nostro impegno si riduce notevolmente. Le piante più delicate,come gli agrumi,devono essere riparati, ideale se sono in vaso è metterliinunastanzanonriscaldata,maben illuminata, se invece sono interrati è bene proteggerlicontessutonontessuto.

Semineinpienaterra

Faveepiselli.

Campoefrutteto: Eseguire le potature di viti, meli, peri, susini,

peschi, nespoli.. sempre che il clima lo permetta ancora. Se sono già sopraggiunte le gelate, infatti è meglio evitare di tagliare i rami per impedire che il freddo penetri e uccida la pianta. I primi giorni di novembre raccogliereiKiwieCachi,anchesenonsono ancora maturi e disporli in cassette in luogo arieggiato, dove matureranno poco a poco durante tutto l’inverno. Si possono piantare nuove piante da frutto, se il terreno non è stato precedentemente concimato è bene arricchirlodifertilizzanteorganico.

Giardino e terrazzo:

Non si irriga il prato, non eseguire altri tagli. Nel giardino tutto dorme, eventualmente si possonopiantarerosaiepianteedarbustida fiore.

CalendariodiBacco

OttobreleCURIOSITÀ

Momento di vendemmie, se al momento del raccolto, l’uva avrà raggiunto un buon livello di maturazione, il vino prodotto sarà prelibato.

NovembreleCURIOSITÀ

I mosti bianchi e rossi hanno terminato la fermentazione, devono essere travasati in appositi contenitori,separati dalla vinacciae conservatiadunatemperaturacostante(20°)

Cosa piantare ...consigli utili

ORTO sul BALCONE

Dalla fine di Settembre in poi sfruttando sempre vasi e vaschette che avevamo sul Balcone con i fiori del periodo estivo possiamo coltivare delle varietà di ortaggi che si sposano bene con l’autunno inverno. Le varietà da orto di questo periodo sono diverse, resistenti alle basse temperature e alle poche ore di luce solare, e si possono elencare tra le insalate come il Radicchio Rosso, Variegato, Di Lusia, Bianco ecc ecc, oppure la famiglia delle verze come la Verza Cappuccio, la verza da insalata, il cavolfiore i broccoletti di Bruxelles e tante altre. Queste tipo di coltivazioni si sposano molto bene con la coltivazione in vaso e direi ancora meglio delle varietà di ortaggi estivi in quanto non necessitano ti tante cure o attenzioni particolari vista le fresche e umide temperature, basta avere una vaschetta o vaso normale (diametro 15 cm) rinnovare il terriccio estivo magari mescolandolo con del substrato nuovo e un po’ di concime specifico per ortaggi.

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SALUTE e BENESSERE

Pasta brisèe: 200 g di farina 50 g di olio di semi 100 g di acqua fredda

Farcitura: due pere medie due mele medie un cucchiaino di cannella due cucchiai di zucchero

PREPARAZIONE:

In una ciotola, mescolare velocemente la farina con l’acqua e l’olio. Manipolare l’impasto alcuni minuti e poi avvolgerlo con la pellicola e riporlo in frigo per mezz’ora.

Nel frattempo sbucciamo ed affettiamo, a fette sottili, le due mele e le due pere per poi metterle in una ciotola.

Aggiungiamo un cucchiaino di polvere di cannella e un cucchiaio di zucchero, mescolare bene per distribuire in modo omogeneo.

Accendiamo il forno, lo portiamo a 175°C.

Estrarre la pasta brisèe dal frigo e tirarla col mattarello, stenderla su una teglia del diametro di 26 cm.

Aggiungere sulla pasta le fette di pere e mele sovrapponendole leggermente. Spolverizzare la superficie con una manciatina di zucchero e infornare a 175°C. per 25-30 minuti.

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana CROSTATA di Pere e Mele di MariaRosa Macchiella (Ostiglia - Mn) Buon Appetito da Maria Rosa Macchiella Rubrica curata da Lavagnini Paolo Vicky
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Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana
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La febbre del NILO e una malattia provocata dal virus WEST NILE VIRUS, isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda nella zona del West Nile.

Il Virus e diffuso in Africa, Europa, Asia, Australia e America.

ospedali, è sempre meglio consultare il vostro medico di famiglia o andare al pronto soccorso più vicino.

In questo dato periodo si registra un aumento della diffusione del virus, in lombardia sono stati segnalati 41 casi, di cui 3 decessi, a Brescia, Mantova e Cremona; la diffusione del virus è concentrata soprattutto nelle zone di pianura e lungo le zone e golene del fiume PO, le alte temperarature di questo anno e il grande secco hanno contribuito alla riproduzione massiccia delle zanzare.

La sorveglianza del territorio ha confermato 5 focolai nelle zone:

1 a Cremona; 2 a Mantova; 2 a Brescia.

Sono state rinvenute tra gli uccelli: Gazza bianco nera, la Cornacchia grigia e Ghiandaia la positività alla West NILE, solo un caso di positività in una cornacchia grigia a MILANO.

La sorveglianza entomologica conferma la presenza del virus in 15 pool di zanzare catturate sul territorio da trappole speciali catturate sul territorio.

3 a Brescia; 1 a Lodi; 5 a Mantova; 5 a Pavia.

I serbatoi del virus sono gli Uccelli selvatici e le zanzare del tipo culex, le punture delle zanzare trasmettono la malattia all’uomo e agli animali. Altri mezzi di trasmissione potrebbero essere le trasfusioni di sangue o le trasmissioni durante la gravidanza tra madre e feto sia nell’uomo che in certi animali cavallo, cani, gatti e conigli.

È difficile che si trasmetta da persona a persona, l’infezione si manifesta solo se sono morse da zanzare Cules.

Incubazione dal momento della puntura varia dai 2 ai 14 giorni fino ad arrivare a 20 giorni. In certe persone compaiono sintomi leggeri, febbre mal di testa nausea e vomito.

La diagnosi viene effettuata tramite test diagnostico nei centri specializzati o negli

Il piano di sorveglianza nei cavalli è cominciato nel 2008 dopo una segnalazione di cavalli infetti con sintomi particolari Atassia, difficoltà nel movimento; paralisi di uno o piu arti, digrignamento dei denti, cecità.

I cavalli che presentono questi sintomi, di solito si manifestano dai 3 a 15 giorni, è necessario contattare il vostro veterinario che dopo accurati controlli

riterrà opportuno se far ricoverare il cavallo in clinica o curarlo in scuderia, se questo questo cavallo fosse nei paddog con altri soggetti deve essere isolato.

Ultimamente esiste un vaccino specifico nei cavalli per la febbre del Nilo quindi i cavalli che vivono nelle zone a rischio consiglio di vaccinarli per mantenerli sani.

Cani: possono essere infettati dalle zanzare soprattutto i cani che vivono fuori casa o svolgono guardia ai greggi o agli animali al pascolo i piu colpiti sono i cani a pelo corto o che hanno poche difese i sintomi che compaiono sono inappetenza febbre e scaro movimento con sensorio depresso.

I gatti sono meno esposti a questa infezione perche vivono molto tempo in famiglia ed escono molto poco dalla casa per esser contagiati dalle zanzare Cules.

Per l’Uomo, consiglio di usare dei repellenti per prevenire il rischio.

Usare repellenti e indossare pataloni lunghi e camice a maniche lunghe quando si e all aperto.

Usare zanzariere alle finestre svuotare secchi o recipienti che contengono acqua stagnante, cambiare spesso l ‘acqua nelle ciotole degli animali cani cavalli gatti, coprire fontane e piscine quando non si usano e collocare nel giardino trappole per la cattura delle zanzare.

I Comuni avendo ricevuto le segnalazione di queste infezioni portate dalle zanzare si sono attivati nel programmare disinfezioni specifiche nei parchi pubblici nei giardini dove ci sono fontane o vasche con acqua stagnante,sono stati informati anche i privati di attivare la disinfezione dove sono presenti tombini di scolo o vasche o recipienti di acqua.

Queste disinfezioni non permettono il prolificarsi e lo sviluppo di queste zanzare.

Consiglio a tutti di procedere con queste disinfezioni fino a autunno inoltrato.

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana
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LA fEBBRE dEL NILO

LA pROf.SSA CELENIRA fRIgNANI (ROSANNA)

CI LASCIA IL RICORdO dELLA BELLEzzA dELLA SUA dISpONIBILITA’

San Benedetto Po: IL 24 luglio 2022 ci ha lasciato Celenira Frignani (ROSANNA) Rosanna è stata insegnante a Suzzara e alla Scuola Media della Casa del Sole (San Silvestro) dal 1960 al 1983. Dopo la pensione nel 1983 ha collaborato con Vittorina Gementi nell’ideazione e gestione del Centro di accoglienza a Palazzo Valentini (Mantova) rivolto alle ragazze della Casa del sole Rosanna ha sempre vissuto nell’amore e nel rispetto di Dio e delle persone, della natura e in particolare dei bambini/e della Casa del sole.

Maria Bianchi, sua amica che l’ha seguita e assistita fino alla scomparsa, ci ha raccontato i momenti più significativi della lunga e impegnata vita di Rosanna. Laureatasi nel 1952 alla Università Cattolica di Milano, Rosanna conobbe Armida Borelli fondatrice della Gioventù di Azione Cattolica e dell’Università cattolica, beatificata in aprile di quest’anno. Rosanna, dopo aver insegnato alcuni anni alla scuola media di Suzzara, incontrò Vittorina Gementi che le propose di aprire una Scuola Media all’interno della Casa del Sole. In quegli anni, in cui ancora non esisteva la figura dell’insegnante di sostegno, Rosanna aiutò questi ragazzi fragili ad ottenere la licenza di scuola media, consentendo di porre le basi per il loro futuro lavorativo: alcuni vennero assunti come uscieri,

HANNO fESTEggIATO

VILLIMPENTA

bidelli, ecc. Tra i suoi metodi d’insegnamento è bello ricordare che durante le lezioni di storia, i ragazzi venivano accompagnati nei vari paesi, a colloquio con i Sindaci, dove potevano scoprire con i loro occhi la storia e le bellezze artistiche delle nostre terre. Inoltre, per favorire il contatto con la natura, con l’aiuto di alcuni volontari creò un allevamento di conigli. Infine, Rosanna, capendo l’importanza di educare i ragazzi all’autonomia e alla gestione della vita sociale, organizzò giri per negozi con l’intento di insegnare loro a manipolare il denaro e ad affrontare piccoli acquisti in autonomia. Affrontò anche il problema dei ragazzi che raggiunta l’età dei 18 anni avrebbero dovuto lasciare la Casa del Sole per ritornare nelle loro abitazioni senza lavoro nè occupazione. Grazie a Vittorina, Rosanna e ad altre volontarie, vennero aperti Centri di Accoglienza tra cui quello rivolto a ragazze maggiorenni nel palazzo Valentini di Mantova in corso Pradella, in cui Rosanna dedicò tempo, anima e conoscenze per aiutare queste donne a vivere al meglio delle loro possibilità. Rosanna ha sempre lavorato con spirito aperto e curioso, aveva una grande passione per l’arte, per la cultura, per la conoscenza e una straordinaria sensibilità per le cose belle.

Nel 2005 Rosanna si trasferisce a San Benedetto Po, dove trascorre gli ultimi

CASALOLDO

WALTER PIARDI 100 ANNI

anni della sua vita e dove muore il 24 luglio 2022.

Alcune parole scritte da Rosanna nel 2009, all’età di 84 anni, in ricordo di Vittorina Gementi, fondatrice della Casa del Sole “…maggio 1947, alla stazione di Suzzara stavo aspettando Vittorina, invitata per un incontro con le Gioventù di Azione cattolica…. Nel 1969sonoandata a cercarla.

Sapevo che Vittorina aveva aperto una “scuola” un po’ particolare. Era primavera inoltrata, arrivai nel pomeriggio e trovai gli spazi tra i padiglioni invasi da una folla festosa di grembiulini azzurri. Vittorina mi disse che erano più di trecento bambini e ragazzi. Da subito mi sembrò che fosse quella la“scuola” dove volevo insegnare. Quello che ancor più mi aveva convinto nella mia determinazione era il modo concuiVittorinastabilivailrapportocon le persone, con quei ragazzi così diversi e così problematici, e che per ciascuno trovasse una strada per un’intesa; dove al posto di un giudizio su ciò che mancava, c’era l’offerta di un aiuto per una crescita personale...”

ANNI

ANNI

SAN BIAGIO

GIUSEPPA GUERZONI (AGNESE) 100 ANNI

SAN FERMO CLEONICE CHIZZOLINI 100 ANNI

CI HANNO LASCIATO

MANTOVA

MARGHERITA BORINI, 101 ANNI

MANTOVA

SILVIA COMPAGNONI, 101 ANNI

CASALOLDO

CERATI

ROVERBELLA

DELFINA SPERANZINI,

ANNI

ANNI

MIRANDOLA-GOITO

GIUDITTA LUCCHINI “AURORA”,

ANNI

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana
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ERMELINDA MARCOMINI 103
DECIMO
102
104
100
VIADANA PEGORINI 100

LAURA UCCELLI, HA LASCIATO UN RICORdO COmmOSSO E RICONOSCENTE fRA LE mIgLIAIA dI pERSONE CHE HA ASSISTITO

Pegognaga:

LAURA UCCELLI, competente ed appassionata Tecnico di Radiologia TRSM, scomparsa prematuramente a soli 62 anni, alcune settimane fa a Pegognaga, per una grave malattia, ha lasciato un ricordo commosso e riconoscente fra le migliaia di persone che ha assistito nel corso della sua attività, ne è stata la riprova il foltissimo numero di persone che, dentro e fuori la chiesa di San Lorenzo a Pegognaga, hanno partecipato al rito funebre. Laura era arrivata all’ospedale di Suzzara nel 1990, poi nel 2000 è stata trasferita al Carlo Poma di Mantova, dove è rimasta fino al 2015, anno in cui venne collocata a riposo. Persona gentile e paziente sia sul lavoro che nella vita privata, di animo buono, era dotata di una gentilezza

innata che le permetteva di avere, oltre al semplice e meccanico lavoro tecnico, una parola di cortesia per tutti, parola ed atteggiamenti che portavano serenità tra tutte le persone che le stavano accanto, sia che fossero colleghi di lavoro che pazienti. Sapeva dipanare paure ed ansie, con quella serenità e gentilezza, che oggi sono sempre più rare da trovare nel personale ospedaliero a causa dei sempre più frenetici ritmi di lavoro. Molti, al termine del rito funebre, hanno ricordato con emozione le sue premurose

attenzioni, soprattutto verso le donne che si sottoponevano alla mammografia, mai uno sgarbo, mai freddezza e distacco, sempre piena di ottimismo e positività, anche davanti alle diagnosi più infauste. La redazione di Cronache Sanitarie è vicina al marito Umberto Zanotti, ai figli Denny e Sara, al fratello Federico con la moglie Alessandra con le care nipoti Elisa e Anna, nel ricordare questa importante figura professionale, che ha aggiunto ulteriore valore umano al mondo della sanità mantovana.

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana Gianni Bellesia
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Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana
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