Numero 16

Page 17

. . . . i d r o c i r i a r t o d n a r g u r F

1936: MALATI MENTALI OSPITATI NELLA VILLA STROZZI DI PALIDANO.

L

Un vero Ospedale per i matti ospitando fino a 500 persone

e foto che pubblichiamo sono state gentilmente concesse dalla famiglia f.lli Tonino, Cesarino di Polesine (Pegognaga) e cugina Luigia. Le foto sono importanti per i messaggi che trasmettono: persone magre, muscolose perché lavoravano e certamente meno intossicati da farmaci e quindi patologie psichiatriche pure, con sintomi importanti e assistenza molto impegnativa. Oggi la realtà è diversa: le persone sono in sovrappeso per l’assunzione di farmaci e psicofarmaci e le patologie Borderline, sono aumentate e diverse rispetto al passato. Ma andiamo a Palidano dove hanno scattato queste foto. Il giorno 27 luglio 1929 venne aperto l’Istituto per handicappati mentali denominato Istituto per frenastenici che voleva dire persone con “indebolimento mentale”. Siamo nella Villa Strozzi a Begozzo, I malati mentali venivano sistemati nelle grandi sale adibite a dormitori ed ambulatori che durante la guerra su-

birono un degrado importante. Le condizioni dei malati erano difficili. Ma vediamo di capire meglio quella realtà taciuta e temuta dalla gente e dalla stampa. Il “manicomio” rimase aperto per 14 anni e funzionava un laboratorio (denominato Cittadella) per lavori vari: falegname, fabbro, calzolaio, giardiniere. La Villa raggiunse il massimo della capienza ospitando dai 400 fino a 500 persone con 30-35 infermieri. Un vero Ospedale per “matti”. Il personale faceva fino a 15 ore al giorno. Non si ricorreva ai sedativi come si fa oggi, si usavano le camice di forza, i gambetti per legare gli ammalati al letto, si ricorreva all’elettroschock (per i casi difficili di depressione) poi l’insulina per le crisi aggressive o violente (creando una crisi ipoglicemica, il malato si calmava). Ma come era la loro vita e un giorno qualsiasi? Abbiamo notizie che attorno agli anni ’40 i malati mentali (allora si diceva “i matti”) andavano da Palidano fino a Suzzara a piedi fino al campo sportivo, ogni do-

menica pomeriggio, facendo 5 km di andata e 5 di ritorno. Molto curioso il loro abbigliamento: un berretto con visiera, una mantellina bottonata con un gancio sotto il petto. La gente li riconosceva e diceva: “guarda, passano i matti!!”Con la guerra arrivò la fame, la miseria e la disperazione per il sovraffollamento. Nel 1944 i tedeschi erano intenzionati a fucilarli tutti per usare la Villa come quartier generale. Solo grazie alla paziente e tenace spiegazione del titolare della famiglia Gardini assieme al Dott. Italo Barosi di Moglia che vi lavorò per due anni dal 1942 al 1944, riuscirono a convincere i tedeschi a non fucilarli. Erano arrivati a 400 persone ricoverate e ammassate nei saloni. Non sembra vero eppure è storia accaduta a Palidano oggi Istituto Agrario. Il manicomio venne chiuso nel 1950-51. Nel 1952 venne aperto l’Istituto Agrario e nel 1985 il Liceo Scientifico Statale. Storia di sanità ieri e di cultura, oggi.

Foto 1936 a sx Rosolino mentre segue i lavori dei pazienti ospitati a Begozzo.

LA CONTENZIONE NEL PASSATO: USAVANO LE CORDE E LE CATENE!

L

a camicia di forza è un indumento di costrizione usato in passato in ambio psichiatrico per costringere un paziente all’immobilità. Fu inventata nel 1770 da un tappezziere. Venne usata durante i segni di sovraeccitazione incontrollabile nella schizofrenia, depressione e disturbi d’ansia per prevenire danni a cose e oggetti ma anche per salvaguardare lo stesso malato e le persone attorno a lui senza far ricorso alle corde o catene allora in uso.

Acconciature

MARA MORETTI Via Zaragnino, 74 Tel. 0376.520274 46020 Motteggiana (MN)

OGGI, NEL SILENZIO, SI USA LA A CAMICIA DI FORZA ”PSICOLOGICA” IN MOLTI AMBIENTI DI LAVORO… ....le quali non sono meno orrende di quelle fisiche” lo dice Monica Rizzato, esperta infermiera del CPS e sindacalista , per tutelare i diritti non ha dubbi sulla camicia di forza:”Spero di poter vedere smantellati anche i letti di contenzione dell’OPG cosi’ come la camicia di forza di quarant’anni fa e che non siano sostituiti da strumenti meno visibili (farmaci), ma altrettanto umilianti come la vergogna e il lavaggio del cervello”.

MARCHETTI SPORT ABBIGLIAMENTO ATTREZZATURE SPORTIVE di Marchetti Claudia & C.SAS Via L. Menotti, 13 Suzzara Tel. 0376-531580

Cronache Sanitarie del Distretto di Suzzara

17


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.