MESSENGER SERVICE N.2 2019 - THE CPIA 1 FOGGIA MAGAZINE

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SANTA GOD

Now and then I remember when

Us adults were little kids

And our only worry was

What we get from Santa Claus

When Santa Claus was God

When Santa Claus was God

When Santa was... Santa Claus was...

When Santa Claus was God

Now we're grown and so complex

In a world that can't relax

Even though he was a lie

We all were satisfied

When Santa Claus was God

When Santa Claus was God

When Santa was... When Santa Claus was...

When Santa Claus was God

How I learned from right and wrong

Had to be good for Santa Claus

He made me, stop misbehaving

And once a year if I did my job

I'd be given my favorite toys

So simple, the principles

When Santa was... When Santa Claus was...

Santa Claus was God

Sleep tight oh little ones.

A song by Pearl Jam

Ogni tanto ricordo quando

Noi adulti eravamo bambini piccoli

E la nostra unica preoccupazione era

Cosa otteniamo da Babbo Natale

Quando Babbo Natale era Dio

Quando Babbo Natale era Dio

Quando Babbo Natale era ... Babbo Natale era ...

Quando Babbo Natale era Dio

Ora siamo cresciuti e così complessi

In un mondo che non può rilassarsi

Anche se era una bugia

Siamo rimasti tutti soddisfatti

Quando Babbo Natale era Dio

Quando Babbo Natale era Dio

Quando Babbo Natale era ... Quando Babbo Natale era ...

Quando Babbo Natale era Dio

Come ho imparato da giusto e sbagliato

Dovevo essere buono per Babbo Natale

Mi ha fatto smettere di comportarmi male

E una volta all'anno se facevo il mio lavoro

Mi avrebbero dato i miei giocattoli preferiti Così semplici, i principi

Quando Babbo Natale era ... Quando Babbo Natale era ... Babbo Natale era Dio

Dormite bene oh piccoli

ORGANIZATIONCHART

CPIA1 FOGGIA MAGAZINE

EDITORIAL DIRECTOR

Antonia Cavallone

MANAGING EDITOR

Marcello Casalino

LAYOUT & GRAPHICS

Michele Pio Decembrino

AMONG THIS ISSUE’S

CONTRIBUTORS:

Maria Rita Calabrese

Teresa Ciccone

Felicetta Di Maggio

Irina Futula

Amanjot Johal

Tatiana Krestyaninova

Katia Iorio

Halyna Ivaniuk

Noemi Moccia

Maria Pia Ida Nardella

Barbara Rusik

D. N. P.

Alunni del S.P.D. SGR

Alunni del P.P.D. Corso A SSV

EDITORIAL

“Christmas without frontiers”: è questo il titolo simbolico che abbiamo voluto per l’edizione natalizia del giornalino. Ci sentivamo in obbligo di dare voce soprattutto ai nostri studenti stranieri, affinchè, con le storie sulle tradizioni dei propri Paesi, potessero raggiungere il cuore e la mente di tutti noi.

Siamo portati erroneamente a pensare che il Natale sia una festa europea o, comunque, “occidentale”. Forse siamo fuorviati dalla leggenda di Santa Claus (da Sinterklaas, nome olandese di San Nicola) o dalle corse in slitta di Babbo Natale in quel di Rovaniemi in Finlandia. Ma la tradizione natalizia esula da tutto questo e travalica i confini delle nazioni e gli afflati religiosi. La magica scintilla, per intenderci quella che ha toccato Ebenezer Scrooge nel “Canto di natale” dickensiano, è presente dappertutto, seppur in un breve lasso di tempo, e ci rende capaci di slanci di umanità a qualsiasi latitudine.

La prima rubrica è incentrata, per questo motivo, sulle festività natalizie dei Paesi stranieri.

Di seguito, nella rubrica “Eventi”, parliamo dell’inaugurazione del nuovo anno scolastico. Diversi, poi, gli articoli sulla giornata stabilita dalle Nazioni Unite a sostegno delle donne vittime di molestie, un momento di riflessione importante che ha visto tutti i punti di erogazione uniti e partecipi a favore della giusta causa. Inoltre un articolo sull’ impegno costante del CPIA 1 Foggia nel campo della solidarietà nei confronti dei più deboli.

Per condire il tutto, presentiamo il resoconto di un viaggio diverso, stavolta un’avanscoperta nelle scuole dei nostri cugini d’oltralpe in occasione dell’Erasmus 2019/2020, per un gemellaggio che ben si adatta allo spirito natalizio di questi giorni.

Nonpotevamancarelarubrica“ThePoet’sCorner”,con alcune poesie di alunni speranzosi in un futuro migliore per sé e per gli altri.

Dulcis in fundo, è il caso di dirlo, una ricetta per le sere incantate.

Anche questa è…magia.

Buona lettura

MARCELLO CASALINO

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2 AROUND THE WORLD IN A DAY CHRISTMAS IN RUSSIA 4 CHRISTMAS IN POLAND 6 CHRISTMAS IN INDIA 7 EVENTS INAUGURAZIONE NUOVO ANNO SCOLASTICO A FOGGIA 8 LA SOLIDARIETÀ CHE ABBATTE I MURI 10 IL 25 NOVEMBRE A SAN GIOVANNI ROTONDO 12 IL SORRISO DI ROBERTA 14 IMMAGINANDO UN MONDO 16 TI PORTERÒ DOVE CRESCONO LE ROSE SELVATICHE 18 ERASMUS 2019 20
3 THE POET’S CORNER UN BAMBINO, UN INSEGNANTE, UN LIBRO 21 RICORDI 22 FANCIULLEZZA NEGATA 23 AMARSI È POTER SOGNARE 24 STRAWBERRY FIELDS LE PIZZETTE FRITTE 25

CHRISTMAS IN RUSSIA

DI TATIANA KRESTYANINOVA

-1PD MF-

Ritorna il Natale, dopo la caduta del muro.

Il Natale ortodosso cade ufficialmente il 7 gennaio, che corrisponde al 25 dicembre del calendario giuliano, tutt’ora adottato dalla chiesa russa e che differisce da quello civile.

La festività viene celebrata 13 giorni dopo il Natale cattolico, poiché attualmente la differenza tra il calendario giuliano e quello gregoriano è, appunto, di 13 giorni.

Il 25 dicembre, giorno in cui cade la festa nella maggior parte dei Paesi, è invece un giorno feriale.

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L’avvento dura 40 giorni, avendo inizio il 28 novembre e terminando il 6 gennaio.

Le vacanze natalizie iniziano solitamente il 31 dicembre e terminano il 10 gennaio. All’epoca dell’Unione Sovietica il Natale non era riconosciuto come giorno festivo; ciò ha contribuito a far sì che la festa più sentita del periodo sia il Capodanno civile (1 gennaio).

Il Natale fu soppresso come giorno festivo negli anni ’20 del XX° secolodalle autorità sovietiche in seno alla

Il tradizionale cenone della vigilia di Natale è costituito da 12 portate (in riferimento ai 12 apostoli) in cui sono normalmente assenti piatti di carne e pesce. Una particolare tradizione è quella di digiunare durante la vigiliadiNatalefinchè noncompare laprima stella in cielo.

Immancabile pietanza del periodo natalizio è la “kuta”, una sorta di porridge dolce a base di grano (o riso) con l’aggiunta di uva sultanina, miele e, talvolta, anche nocciole.

politica di laicizzazione del Paese. Tornò ad essere considerato una festa a tutti gli effetti negli anni ’90 del XX° secolo, con la caduta del comunismo.

Tradizionalmente l’onore di prendere il primo cucchiaio di kuta spetta al capo-famiglia, che pronuncia le parole “Cristo è nato” a cui gli altri commensali rispondono con “glorifichiamo”.

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CHRISTMAS IN POLAND

-1PD MF-

Tra Babbi Natale e uomini della stella una tradizione sempre affascinante.

Il termine per Natale in polacco è “Boze Narodzenie”, che significa, letteralmente, “nascita di Dio”.

Prima della cena della vigilia i fedeli devono osservare un digiuno di 24 ore.

La serata di Natale inizia quando la prima stella appare nel cielo, poi l’intera famiglia si siede a tavola. Un tempo la tradizione voleva che la cena della vigilia di Natale fosse costituita da un numero di portate dispari, mentre il numero dei posti in tavola deve essere pari, in quanto uno dei piatti deve essere lasciato vuoto per l’eventuale arrivo di un ospite estraneo alla famiglia. Il menu della Vigilia, inoltre, non deve contemplare la presenza della carne ma 12 piatti vegetariani che comprendono zuppa di funghi, carpa e cavolo con piselli.

Il momento più importante della cena è la condivisione dell’“Optacek”, una cialda con una figura sacra e gli auguri.

Tra i portatori dei doni tradizionali, oltre a Babbo Natale, vi sono gli uomini della stella.

La serata della Vigilia si conclude con una messa celebrata di notte nelle chiese, che sta ad indicare il cammino dei pastori a Betlemme.

Il giorno dopo Natale è la festa di Santo Stefano. Questi sono di solito giorni di riposo, di incontro con le famiglie e di canti.

La formula di augurio è: “Wesotych Swiat” (Buon Natale)

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CCHRISTMAS IN INDIA

A different kind of Christmas, surely.

hristmas is literally “the mass for Christ”, the day on which Christians celebrate the birth of Jesus. Christmas is quite a small festival in India (about 23%) compared to people who belong to other religions.

In Goa, which is on the west of India, about 26% of people are Christians; Mumbai, on the contrary, is home to many historic churches, most of which hold special Christian midnight masses that attract thousands of faithful people from across the city. Three churches are particularly popular for midnight mass on Christmas eve.

Midnight mass is a very important service for Christians inIndia,especially fortheCatholics.Instead of having traditional Christmas trees, a banana or mango tree is decorated. Sometimes people use mango leaves to decorate their homes. For Christmas eve midnight mass service churches are decorated with poinsettia flowers and candles.

In the south of India Christians often put small oil burning clay lamps on the flat roofs of their homes to show their neighbours that Jesus is the light of the world. Goa, a state of India, is located on the western

coast. Goa has historical connections with Portugal. People like going around their neighbors singing carols for about a week before Christmas. Lots of sweets are also eaten at Christmas in Goa.

In the north-west of India the tribal Christians of the Bhil folk go out night after night for a week to sing their own carols the whole night through.

In the south-west, in the state of Kerala, 22% of the population (which is 33 millions of people) are Christians and Christmas is an important festival too. Traditionally Catholics observe an absolute Fast (a reduction of all food, drink, or both). They don’t eat from 1st to 24th of December until the midnight service. Every house is decorated with Christmas stars.

InIndia,aswellasinothercountries,FatherChristmas or Santa Claus delivers presents to children.

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INAUGURAZIONE ANNO SCOLASTICO P.E. FOGGIA

Nel pomeriggio del 7 novembre 2019, si è svolta l’inaugurazione dell’anno scolastico 2019-2020 del CPIA1 del punto di erogazione di Foggia alla presenza della Dirigente Scolastica, prof.ssa Antonia Cavallone.

È stato un momento per stare insieme e condividere il tema promosso dalla Dirigente Scolastica che farà da filo conduttore nelle attività di quest’ anno: il viaggio. Sarà esaminato sia il viaggio reale che quello metaforico. L’obiettivo principale sarà esplorare luoghi diversi per imparare ad adattarsi e ad innovarsi, ad abbandonare e a tornare, a perdersi e a trovare. Quando si viaggia si impara ad essere curiosi, a non avere paura, a provare e anche a sbagliare: l’importante è avere sempre uno sguardo curioso, capace di meraviglia.

L’evento è iniziato con la proiezione del video degli ex studenti dei corsi serali e poi con i racconti delle proprie esperienze. È stato sottolineato il ruolo fondamentale che ha assunto la scuola CPIA nel loro percorso, come pure la possibilità che hanno avuto di conciliare il lavoro con lo studio.

“Siamo cittadini del mondo e questa scuola è la nostra unica seconda opportunità”, hanno ribadito gli allievi di alfabetizzazione, del P.P.D. e del S.P.D. La metafora del viaggio è stata evidenziata anche attraverso poesie personali e canti tradizionali, ricchi di emozioni, sogni e ricordi.

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Questo evento pomeridiano ha avuto una forte valenza educativa ed integrativa, in quanto ha promosso un’apertura verso altre culture e verso abitudini e modi di essere “lontani” dall’immaginario comune italiano.

Reale o virtuale che sia, il viaggio è fautore di cambiamento, capace di mutare la stessa identità del

viaggiatore. Il viaggio è un ponte tra passato e futuro, tra soggetto e mondo. Sta alla scuola valorizzare questa esperienza, essendo un luogo di integrazione tra culturee ambienti, disviluppo socialeededucativo, di sperimentazione didattica e professionalità.

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LA SOLIDARIETÀ CHE ABBATTE I MURI

Il CPIA non è una semplice scuola, è una comunità che accoglie tutti coloro che della Scuola hanno fatto la loro salvezza.

Può dirsi soddisfatta la Dirigente Scolastica del CPIA1 Foggia, la Prof.ssa Antonia Cavallone, per l’aver visto riconfermato l’impegno dell’intera Scuola a portare avanti progetti che indirizzano gli studenti verso stili di vita basati sulla solidarietà nei confronti dei più deboli. Alle fondamenta di questa comunità educante c’è proprio la trasmissione ai discenti della dimensione continuativa, fra i modelli di valore derivanti dalla didattica e le esperienze solidali e di impegno civile, che si realizzano nel territorio circostante e fanno da ponte verso terre più distanti.

Soprattutto in prossimità delNatale sisenteancorapiù urgente questo spirito di solidarietà; così, anche quest’anno, le opere del CPIA risuonano più coinvolgenti e più vive che mai.

Vogliamo ricordare con orgoglio le nostre numerose iniziative perché tutte, dalle più semplici alle più articolate, hanno come focus formativo quello di generare senso civico, sensibilità morale e cura dell’altro.

Sulla scia della condivisione è stata organizzata, per il secondo anno, una raccolta di giocattoli, libri e vari doni destinati al reparto di oncologia pediatrica dell’ospedale di S. Giovanni Rotondo “Casa Sollievo della Sofferenza”. Il 10 dicembre una Delegazione del CPIA si farà ambasciatrice di questo progetto e vi si recherà personalmente per vivere autenticamente questo momento, e non sarà sola; interverrà anche l’Istituto alberghiero di San Giovanni “IPSSAR M. Lecce”, in rete con il CPIA1 Foggia, che offrirà, fra

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melodie, dolci e doni ai piccoli pazienti, alcune preparazioni enogastronomiche.

L’intento sarà ricreare un’atmosfera natalizia anche laddove si fa fatica a sorridere perché la vita rimane il dono più prezioso.

Inoltre, avendo a cuore l’infanzia della nostra utenza, una parte di questa ricca raccolta di balocchi, sarà destinata anche ai bambini delle nostre alunne straniere, in sede centrale in prossimità delle feste. Quando le barriere dell’indifferenza vengono infrante le parole non bastano; quindi vogliamo andare ancora oltre e raccontare di un altro progetto che viaggia in parallelo con gli altri ma giunge in terre molto, molto più lontane.

La condivisione è uno degli aspetti fondamentali

della solidarietà, per questo sono state preparate e poste in tutte le classi dei cinque punti di erogazione del CPIA dei contenitori ideati per raccogliere offerte spontanee e doni, il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza per il progetto umanitario in Madagascar, di cui la scuola si sta interessando sin dall’anno passato.

questo progetto, a cui il CPIA 1 Foggia ha preso parte con i sui cinque punti di erogazione. Questa sentita partecipazione della Scuola ha fatto guadagnare visibilità a “l’Isola dei Bambini”; “ha contribuito a far conoscere nei territori della nostra provincia altre Terre, altri problemi, altri diritti negati, altri percorsi di speranza”, ci racconta la Dott.ssa Bocedi. Proprio in questi giorni ci sarà l’inaugurazione di una nuova struttura sanitaria nella Valle di Andreba in Madagascar: un presidio per le nascite protette, un punto di riferimento e di aiuto per ogni tipo di assistenzasanitariaperibambini eperle lorofamiglie; ancora, darà la possibilità a tutto il territorio di usufruire dell’acqua potabile attinta dall’acquedotto. Questo ospedale è dedicato ai 5.000 bambini della Vallata e ai loro cari.

La dott.ssa Bocedi ricorda inoltre il lavoro fatto insieme e il risultato raggiunto attraverso il contributo del C.P.I.A. 1 Foggia seguito alle proiezioni nella scuola e al ricavato del mercatino di Manfredonia.

Nel 2008, nel Sud del Madagascar nasce “l’Isola dei Bambini”, “con l’intento di aiutare l’infanzia negata nelle campagne del Madagascar, prive di scuole e di presidi sanitari”, con queste semplici parole la dottoressa Maria Grazia Bocedi, pediatra in pensione e volontaria in quei luoghi, ci racconta l’evoluzione di

Da tutte queste realizzazioni deriva e si rinnova, anno dopo anno, lo spirito di solidarietà del CPIA 1 Foggia. Aver potuto fare tutto questo dà al nostro territorio un privilegio: quello di saper mettere insieme problemi e speranze senza muri, senza distanze, come unico aspetto della vicenda umana, che tutti riguarda.

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IL 25 NOVEMBRE A SAN GIOVANNI ROTONDO

DI ALUNNI DEL SECONDO PERIODO DIDATTICO SGR

Giornata contro la violenza sulle donne

Il C.P.I.A.1 Foggia era presente il 30 novembre a Bari, alla Nuova Fiera del Levante, per la seconda edizione di “Parole a scuola”.

La scuola CPIA di San Giovanni Rotondo, come luogo di formazione, ha condiviso con gli alunni dei momenti di ricerca culturale per far crescere una coscienza collettiva contro la violenza sulle donne.

I dati scientifici degli abusi, delle molestie e dei femminicidi che si consumano a danno delle donne, ormai, sono veramente preoccupanti. Tante sono le violenze che restano addirittura silenziose, chiuse e mute tra le mura domestiche. È stato necessario ragionare di pari opportunità, di rispetto per la donna, certamente non come essere inferiore, da sottomettere e utilizzare come proprietà privata; il bisogno di educare i propri figli, maschi e

femmine, al rispetto per gli altri, a gestire gli impulsi animaleschi dal senso di possesso, così da sviluppare una personalità sana ed equilibrata che sappia vivere rapporti d’amore, basati sullo scambio e sul rispetto della volontà dell’altro.

Pensieri che sono stati condivisi dagli alunni e dai docenti della scuola che hanno voluto dedicare del tempo e delle diverse attività didattiche per sensibilizzare tutti a una più piena consapevolezza riguardo il tema della parità di genere come si evidenzia anche nella famosa Agenda 2030, su cui i ragazzi sono stati aggiornati in diverse situazioni.

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“Era da qualche giorno che in classe si parlava di quest’argomento, confrontandoci e dibattendo, ma tutti concordavamo che ciò che la cronaca riporta è terribile. I comportamenti abusivi aumentano sempre più e la cultura del libero consenso non è sempre diffusa e condivisa.

Il giorno 25 era lunedì e nelle classi ci siamo ritrovati noi alunni, tutti incuriositi e desiderosi di partecipare alle varie proposte offerte dai docenti. In primis abbiamo visto due video: uno di Paola Cortellesi che parlava del lessico che discrimina, perché è vero, alcune parole al femminile acquisiscono un significato negativo; l’altro video era di Luciana Littizzetto. Abbiamo parlato di diverse situazioni e soprattutto delle differenze che esistono all’interno della società italianae straniera sulrapporto uomo-donna.Abbiamo capito che ci sono abitudini e concezioni profondamente radicate nell’ educazione per cui in tante storie il violento, lo stupratore non è una persona incappucciata, sconosciuta, ma chi ha ricevuto magari piena fiducia dalla vittima. Siamo così passati alla preparazione di un momento partecipativo. Alcuni di noi raccoglievano tutti i lavori svoltineigiorniprecedenti:cartonciniconpoesie,cuori di cartone su cui si erano ricercate e ricopiate dure storie di cronaca e varie testimonianze, quasi tutte

dure e irreali. Altri hanno iniziato a preparare un grande cartellone bianco su cui dovevamo mettere la nostra impronta. E’ stato il momento più coinvolgente perché ognuno ha cominciato a sporcarsi le mani di pittura rossa per realizzare il lavoro. Vedere tutto quel rosso ci ha fatto pensare però a quante mani nella realtà di tutti i giorni si macchiano di sangue…innocente!

Io ho dichiarato di temere dialcune situazioniestreme, come quella di un tradimento, perché non so se davvero sono capace di controllare il mio istinto a volte aggressivo, ma forse è colpa della mia giovane età. Ancora letture, riflessioni e poi sguardi che sembravano increduli. Una poesia di Catena Fiorello in siciliano, intitolata “Fimmina”, mi ha fatto riflettere, commuovere e forse non ero il solo. In cerchio siamo usciti nel cortile dove si sono lasciati volare tanti palloncini rosa con dei messaggini attaccati che simboleggiavano la libertà, a cui le donne di tutto il mondo devono tendere. L’emozione cresceva e sorpresa: i docenti avevano preparato cento stelle che abbiamo freneticamente acceso mentre la prof. leggeva un messaggio in cui quelle stelle erano paragonate alle tante stelle cadute prematuramente per mano di un uomo violento, incapace di costruire un sano rapporto di rispetto e amore per l’altro.”

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IL SORRISO DI ROBERTA

DI ALUNNI DEL PRIMO PERIODO DIDATTICO CORSO A SSV

Contro la violenza su tutte le donne un monito da ricordare

Il giorno 25 Novembre 2019, presso il punto di erogazione di San Severo del CPIA 1 Foggia, si è organizzato un momento di riflessione in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.

Gli insegnanti e gli alunni del Primo e del Secondo Periodo Didattico, insieme a quelli dei corsi di alfabetizzazione, hanno partecipato con grande commozione al momento celebrativo. Protagonisti dell’incontro sono stati i genitori e le amiche di Roberta Perillo, una giovane ragazza di San Severo uccisa pochi mesi fa dal suo fidanzato. Tutto è stato curato nei minimi dettagli: nella sala che ha ospitato il momento erano stato allestito un grosso tavolo con delle tovaglie bianche, come simbolo di purezza, sulle quali erano sparsi petali di rose rosse, simbolo della violenza che macchia la purezza della donna. C’erano anche delle foto di Roberta sorridente che trasmettevano a chi le guardava tristezza per una così bella vita spezzata. Facevano da contorno alla sala delle grosse fotografie che raffiguravano scene di violenza psicologica e fisica contro la donna.

Un gruppo di studenti ha recitato delle poesie: si è scelto di far leggere i versi ai ragazzi, così da essere messaggeri di parole belle e gentili alle loro compagne di classe. “Da uomo a uomo”: il messaggio contro la violenza si è voluto che venisse trasmesso a tutti gli uomini da parte di altri uomini. Molto toccante è stata la testimonianza della mamma di Roberta. Negli occhi e nelle parole di quella madre abbiamo percepito tutto l’amore e il dolore per la violenza subita dalla cara figlia. Il papà di Roberta, anche se con poche parole, in tutto il suo essere affranto, ha ricordato quanta premura aveva ogni giorno per la sua “bambina”. La tristezza che abbiamo letto negli occhi delle amiche era legata al fatto che ognuna avrebbe voluto fare di più ma il fidanzato di Roberta aveva finto la parte della vittima fidanzata, almeno per un fatale ultimo appuntamento.

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Il messaggio lanciato a tutti gli alunni è che nessuna forma di violenza è indice d’amore: neanche il più piccolo schiaffo! Tutti dobbiamo essere sentinelle nelle vite di chi ci circonda: per denunciare, per aiutare, per dare una speranza a una vita. Il momento si è concluso con un omaggio floreale alla mamma di Roberta: delle rose bianche a indicare il candore della giovane figlia. Tanta emozione era negli occhi di tutti gli studenti che hanno rivisto situazioni a loro vicine o che hanno provato compassione per una storia così tragica ascoltata dai diretti testimoni. Un lungo applauso ha chiuso l’incontro come ad abbracciare simbolicamente quei genitori così provati che cercano la speranza di una giustizia e come a condannare tutti gli atteggiamenti di odio nei confronti della donna che, invece, merita rispetto, amore e dolcezza.

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IMMAGINANDO UN MONDO SENZA GUERRE E VIOLENZE

Il 25 novembre visto da due alunne

P L

rima del 25 novembre i corsisti della nostra scuola Cpia1 Foggia si sono espressi sul tema contro la violenza sulle donne.

Insieme alla professoressa De Luca i corsisti che partecipano al progetto “sostenibilità, solidarietà e legalità” hanno fatto un PowerPoint realizzato da Umar Farooq, a cui hanno preso parte diversi alunni del primo periodo didattico.

Il 25 novembre abbiamo dedicato due ore alla

unedì 25 novembre è stata la giornata mondiale contro la violenza sulle donne e tutte le classi formate dai ragazzi del Cpia1 Foggia, con l’aiuto dei docenti, hanno organizzato una manifestazione dedicata a questa giornata, preparando cartelloni, monologhi, canzoni, poesie e tante altre attività.

La violenza sulle donne ha molti volti, va dai reati come la violenza fisica e sessuale, senza dimenticare la violenza psicologica.

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manifestazione. Annapia Carlino, insieme a Gabriel Mariani, ha recitato un monologo della Cortellesi dedicato alla violenza sulle donne preparato con le docenti Schettino e Marino. Altri alunni del secondo periodo, Rossella Coccia e Faith Udoh, preparati dal prof. Picucci, hanno cantato canzoni relative all'argomento.

Ognuno ha potuto scrivere delle frasi anonime per esprimere il proprio parere sull'argomento, e, soprattutto, sul come ci si potesse sentire ad immaginare di invertire i ruoli di uomo e donna. Si può eliminare la violenza, ho pensato tanto; ho pensato “perché succedono delle cose cattive e che cosa possiamo fare per evitarle?”. Sono convinta che dipende dall'educazione. Quando le nostre generazioniavrannounagiusta educazione ilmondo cambierà, diventerà bello, pulito, senza guerre e qualsiasi violenza e tutti saranno felici. Nel mondo oggi c’è un enorme ostilità e per combattere il male dobbiamo unirci con buonafede, vivere i valori giusti: responsabilità, onestà, intelligenza e saggezza. Avere degli obiettivi chiari, vivere in armonia con la natura nella vita quotidiana, amare e rispettare il prossimo.

Irina Futula

Questa è una data importante per ricordare a tutti che il rispetto è alla base di ogni rapporto e che non possiamo continuare a veder crescere il numero delle donne che subiscono violenza. Alcune volte io resto sconvolta nel sentire che nel mondo ci sono bambini che non hanno nulla e che sono costretti a subire continue violenze e discriminazioni, comeperesempio le spose bambine che non possono godersi la propria infanzia e adolescenza.

La violenza, al di là del male fisico, lascia una sofferenza interiore. Una ferita fisica dopo un po’ di tempo si rimargina mentre una ferita interiore rimane per sempre. Tuttii giorni in TV, alla radio, suigiornali, leggiamo e sentiamo parlare di violenza sulle donne. Non sono tanto piccola, ma neanche adulta; sono una ragazza adolescente che solo a sentire queste notizie rabbrividisce. Come si può fare del male a un essere innocente? Io penso che qualunque persona si permetta di fare ciò ad una donna non abbia il diritto di chiamarsi uomo. La prima causa di violenza sulle donne, che non è solo fisica ma anche psicologica, sta nella discriminazione che subiscono a causa di ignoranza e debolezza psicologica da parte degli uomini. I telegiornali e quotidiani, come ho già detto, sono pieni di queste notizie che raccontano violenze di ogni genere, perciò non si può più aspettare. In questi casi bisogna denunciare questi avvenimenti e purtroppo le donne vittime ogni giorno li affrontano lottando spesso solo con la loro forza pur di andare avanti.

Questa giornata è stata importante per tutti noi alunni, insieme ai docenti, per sottolineare che ogni uomo e ogni donna hanno gli stessi diritti, ma soprattutto non bisognerebbe mai pensare che una bambina, una ragazza, una donna abbiano meno diritti di un bambino, di un uomo, di un ragazzo; la violenzaetuttociò cheaccadeèperchéa mio parere non c'è più rispetto per il prossimo.

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TI PORTERÒ DOVE CRESCONO LE ROSE SELVATICHE

25 Novembre, giornata mondiale sulla violenza contro le donne: una questione culturale

Pomeriggio d’autunno. Lasciamo che il freddo entri dentro, su di noi così soli, e che tutto novembre ci avvolga.

Al di là delle porte ci si affanna nell’attesa di qualcosa di importante, che risvegli le coscienze, che ci faccia salutare,comeundolceregalo, lelucidiun’albaattesa da tempo. È il 25 novembre, un giorno che può sembrare, ai più, indifferente. E invece, dietro le porte, le donne, mosse da grande smania, iniziano a tessere la tela del coraggio.

Un viavai frenetico e coinvolgente le vede ansiose di ben figurare, ci danzano intorno in uno strano balletto. Si incollano ai muri le bandiere del disappunto, si scrivono frasi dai colori della speranza. Ciascuna, nel suo piccolo, contribuisce alla causa. Non c’è differenza tra bianchi e neri, tra popoli e continenti, tra adulti ed adolescenti. E, finalmente, le attese sono terminate. Inizia la giornata che tutte le donne vorrebbero che fosse normalità. La celebrazione del

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gentil sesso in tutte le sue varianti più splendide, contro i soprusi e le discriminazioni subite. E allora la

sala prende forma, il coro di sospiri dà inizio alle danze.

Si parte con le letture dei bardi. Ed ecco comparire, per bocca degli studenti di sesso maschile, la suggestiva poesia, attribuita (forse erroneamente) al bardo di Stratford-upon-Avon “In piedi, signori, davanti ad una donna”. Dopodiché la parola passa alle studentesse, che si esibiscono con una poesia di Madre Teresa di Calcutta “Donna” ed una di Alda Merini “A tutte le donne”.

Un dibattito interessantissimo sulla scottante tematica fa da corollario all’ascolto, coinvolgendo gli studenti di tutte le etnie.

Non poteva mancare il ricorso al grande schermo. Viene proiettato “L’amore rubato” di Irish Braschi, libera trasposizione dell’omonima raccolta di Dacia Maraini. Gli studenti, in gran silenzio, assistono alle storie di cinque donne accomunate dall’essere vittime di violenza.

Si prosegue con una trasmissione Rai di Carlo Lucarelli incentrata su scottanti storie di violenza sulle donne. La giornata si chiude sulle note di “While the wild roses grow”, una meravigliosa canzone del rocker australiano Nick Cave e della pop star Kylie Minogue. Gli studenti hanno la possibilità di guardare il video struggente ed entrare in empatia con la protagonista di un amore malato. “Mi disse: vuoi darmi la tua perdizione ed iltuo dolore?…E l’ultima cosa che sentii fu una parola mormorata”.

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PROJECT ERASMUS 2019/2020

L’

école située près de Hérouville-Saint-Clair à l’objectif de donner aux jeunes une formation qualifiante.

À travers le projet Erasmus on a eu la possibilité de connaître l’École de la deuxième chance (E2C) près de Hérouville-SaintClair, enFrance,quioffreun nouveau départ aux jeunes sans formation. L’école a ouvert ses portes dans les locaux de l’ancien collège Boisrobert, depuis début 2017 ayant comme objectif d’accueillir un public jeune (de 16 ans à 25 ans) en risque d’exclusion. Elle s’adresse aux jeunes sans qualifications et sans emploi mais motivés pour une insertion professionnelle. On y valorise les competences de chacun car le parcours s’articule autour de l’alternance avec 40% de temps passé en entreprise. On y propose aussi des ateliers de recherche d’emplois et simulations d’entretien d’embauche. Il s’agît d’un dispositif qui est financé par les collectivités locales, le Département du Calvados, la Région, L’Etat et l’Europe. Le directeur, Karim Slama,acommeobjectifd’accompagnerlesjeunesen leur donnant de connaissances de base afin qu’ils puissent sortir avec une formation qualifiante et diplômante.

L’idée de créer à Hérouville-Saint-Clair une école de la deuxième chance c’était du maire Rodolphe Thomas parce que trop de jeunes sans diplôme ne trouvent pas de place dans une organisme de formation.Les stagiaires sont rémunérés de 310 à652 euro selon leur statut et leur âge. On compte en France 46 écoles de la deuxième chance dont une école en Normandie, c’est à dire à Hérouville-SaintClair près de Caen où le chômage des moins de 26 ans atteint 16,1% mais on veut ouvrir d’autres écoles en Normandie. À son ouverture, depuis début janvier 2017, l’école hérouvillaise a accueilli 14 élèves. L’objectif du directeur est d’accueillir un maximum de 180 bénéficiaires jusqu’en 2020.

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UN BAMBINO, UN INSEGNANTE, UN LIBRO E UNA PENNA POSSONO CAMBIARE IL MONDO

Due componimenti ispirati dal bando di concorso

In occasione del bando di concorso “Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo”, alcune alunne del secondo periodo didattico di San Giovanni Rotondo, Nardella Maria Pia Ida e Ivaniuk Halyna, sotto la guida della prof.ssa Teresa Ciccone, sono state ispirate da tale tematica tanto da comporre due poesie molto significative e forti.

Una intitolata “Fanciullezza negata” e l’altra “Ricordi”. Nella prima emerge tutta la disperazione dei bambini meno fortunati, spogliati sia economicamente sia affettivamente e costretti, pertanto, a mendicare persino una carezza. Di conseguenza l’augurio che tutto possa risplendere col raggiungimento della pace e dell’amore. Nella seconda poesia sono i ricordi di una bambina a pervadere il componimento, e ove la parola fine suscita un timore quasi innato, tanto da volersi affidare nelle manidiDio affinché possa essere amata e non subire il tormento dell’abbandono, del

male. Vi si può intravedere una richiesta di aiuto a Dio, a quell’”Unicum” di cui tutti noi facciamo parte. Due poesie che sono state tradotte anche in francese con i seguenti titoli “Enfance niée” e “Souvenirs” per rafforzare e incentivare lo studio della lingua straniera oltre che divulgare la conoscenza della “Convenzione sui diritti del fanciullo” in ricordo del trentennale della sua emanazione avvenuta esattamente il 20 novembre a New York nel 1989.

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RICORDI

Ricordo quand’ero bambina, i cuori così accoglienti.

Non mi spaventavano i cambiamenti, ma la parola fine. E tu che mi hai creato, dimmi chi sono, io non lo so. Amami, come fossi l’unica persona al mondo, la tua priorità.

Non lasciarmi, o mi distruggerò.

Ama i miei diritti, non calpestarli come fanno tutti. Lotta per me, per farmi sentire bene.

Sono il futuro, ho fame di conoscenza. Li guardi i miei occhi? Sono come i tuoi.

Come puoi farmi del male? Io sono parte di te, non trascurarmi.

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MARIA PIA IDA NARDELLA -2PD- SGR

FANCIULLEZZA NEGATA

ODio del cielo

guarda le manine tremanti e protese in uno slancio, a mendicare una carezza, un po' d'amore. Guarda la paura nei loro occhi abbozzati ed inumiditi di chi non conosce l'amore, l'affetto ma solo abbandono, sfruttamento, maltrattamenti, odio, solitudine e guerra.

Accogli laddove i lori cuoricini possono battere senza sussulti ed i loro occhi, ora tristi lavati di lacrime tornino a risplendere di gioia.

Allontanali da chi li priva dei loro momenti più belli: la fanciullezza, la gioia e la spensieratezza. Da chi non sa amare, ma distruggere, deturpare ed uccidere.

Proteggili e dona loro il tuo sorriso paterno e fai sì che dove ora regnano l'odio, la morte e la distruzione, fioriscano l'amore e la pace.

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AMARSI È POTER SOGNARE

Amarsi è poter sognare tutte le notti di vivere con chi si ama.

L'amore può essere definito in tanti modi, facile da scoprire, difficile da capire e difficile a volte da gestire.

L'amore è donna, anche se nella diversità la si considera la figura debole della società. Ma per carità!

Se guardassimo nel profondo dei loro occhi, ci accorgeremmo che l’amore ci porta a guardare nella loro stessa direzione.

D. N. P.

-C.C.- FG

LE PIZZETTE FRITTE

DI FELICETTA DI MAGGIO -2PD SGR-

MIngredienti:

½ chilo di patate lesse

1 chilo di farina

25 gr. di lievito di birra 600 ml acqua sale

olio per friggere

ettere in una ciotola tutti gli ingredienti iniziando dalla farina e le patate e aggiungendo subito dopo l’acqua in cui si è fatto sciogliere il lievito.

Infine si incorpora il sale e si comincia ad impastare energicamente fino a quando l’impasto risulta omogeneo e soffice. Dopodiché si lascia riposare il tutto, coperto da un canovaccio, per almeno 12 ore. Una volta trascorso il tempo necessario si mette a

bollire l’olio in una grande ealta padella dove verranno immerse dei pezzi di pasta a forma tonda. Appena sono dorate da entrambi i lati si tolgono dalla padella e si posano su della carta assorbente.

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