CORRIERE NEWS SETTEMBRE 2019

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L’ESPRESSO DAL 1961

Pikenoi, alla (ri)scoperta dell’antico popolo dei Piceni. Intervista all’antropologo Giacomo Recchioni

ANNO 17 - N.9/2019 - 18 Settembre

pag. 20

Periodico di informazione del Fermano Distribuzione gratuita

Poste Italiane S.P.A. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DBC Ascoli Piceno.

Nella morsa della viabilità

Le nostre strade Nodi sciolti e nodi da sciogliere in un territorio penalizzato da una rete stradale ancora carente 9 Ambiente 11-13 Salute 15 Economia Contro le plastiche Ospedali tra Vendemmia tra in mare cantieri e donazioni luci ed ombre

17 Terra nostra

19 Cultura

Bus scontati per gli universitari

La Fermo del Trecento

21 Cartellone Il tempo delle fiere

22 Sport Colpacci della Virtus Servigliano

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18 settembre 2019

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Focus/Viabilità Per far funzionare bene un territorio è necessario avere buone strade

Lungo la Via Maestra di Daniele Maiani

proprio vero che la vita degli uomini è scandita come una partitura musicale. La musica la si può creare a piacimento, ma le regole che la governano vanno rispettate altrimenti... invece di un’armonia si ottiene una cacofonia. E per vivere bene e permettere che la vita di tutta la società sia, se non meravigliosa, almeno piacevole e accettabile esistono delle regole che ci vengono insegnate fin da bambini o, almeno, ci dovrebbero venir insegnate fin da piccoli dalla famiglia. Quando un bambino segue le regole di condotta che i genitori gli spiegano e le applica, o almeno cerca di applicarle, si dice che è “sulla retta via”. Questo parallelismo tra pedagogia e viabilità è quanto mai degno di approfondimento: un territorio, una nazione, il mondo intero se li vediamo sotto un diverso punto di vista sono in sé un organismo vivente autonomo. Le strade, le vie di comunicazione in genere, sono le direttrici attraverso cui l’uomo, che è il mezzo attraverso cui il mondo si trasforma nel bene e nel male, estrinseca la sua azione; ne deriva che, per far funzionare bene un territorio, sono necessarie buone strade. Ciò non significa che ne abbisognano in numero spropositato (costruire strade significa distruggere territorio), ma fare solo quelle che servono e poi mantenerle in perfetta efficienza. Il parallelo corre facile ai vasi venosi

È

e arteriosi del corpo umano: per portare sangue ovunque non è necessario avere vene e arterie extra, ma bisogna invece mantenere in efficienza tutto il sistema per avere una vita sana e possibilmente lunga. Fatto il discorsetto didattico, c’è da parlare del punto nodale del problema: come per l’educazione dei figli ognuno ha il suo concetto di “retta via” (giustamente), così per la costruzione delle strade ogni territorio la pensa in maniera differente. In Italia, il mondo delle strade è stato sempre protagonista di lucrosi appalti, di eterni lavori di manutenzione, ma è servito a creare, almeno per un certo periodo, sviluppo economico e commerciale. Durante la seconda guerra mondiale, quando gli alleati faticosamente risalivano la penisola, rimanevano ammirati dalla capacità tutta italiana di costruire strade armonizzandole con il territorio e quindi usando solo lo stretto necessario di opere per costruirle: non per nulla siamo i discendenti dei Romani che, in fatto di ingegneria, non erano secondi a nessuno. Adesso, con lo sviluppo della civiltà, con la necessità inutile (ma purtroppo obbligante se si vuol competere con gli altri) della estrema velocità delle comunicazioni, quelle strade che seguivano il profilo delle nostre colline sono divenute penalizzanti. Quindi c’è bisogno di

ricostruire secondo nuovi criteri e dunque forse questo è quello che in certe situazioni dovrebbe essere fatto. Concludo con un proverbio e una riflessione: “Chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quello che lascia e non sa quello che trova”, e la riflessione è del mio amico, scrittore di talento, grande saggio Alessandro Cochetti: “La via della vita non deve essere lunga per forza, ma comoda sì”. Buon viaggio a tutti.


18 settembre 2019

Focus/Viabilità In programma una seconda rotatoria poco distante dalla prima

Rotonda sulla Statale per Marina di Altidona di Serena Murri

Altidona ha iniziato recentemente a mettere in atto un progetto di ampio respiro in fatto di viabilità e sicurezza. A pochi mesi dall’inaugurazione del ponte ciclo pedonale Altidona-Pedaso, per il quale Altidona era capofila del progetto, arrivano altre infrastutture sul territorio in fatto di sicurezza e circolazione. Un passo importante è stato fatto dal Comune della Valdaso con l’implementazione in breve tempo della rotatoria a Marina di Altidona a inizio settembre. L’infrastruttura s’inserisce al centro della Strada Statale 16, in prossimità quello che è da sempre un incrocio importante con la Strada Provinciale 85, centro nevralgico del traffico non solo locale, in origine regolato da due semafori. Il cantiere era stato predisposto prima dell’estate e sospeso poco prima del periodo di punta a cavallo di Ferragosto per far sì che i lavori non ostruissero la fluidità del traffico, già in crisi nei giorni di esodo. La rotatoria è stata messa su in un paio di giorni e contestualmente sono stati anche spenti i due semafori. La fine dei lavori è prevista per fine settembre, l’arredo sarà composto interamente dal verde, la spesa per l’infrastruttura è a carico del Comune e si aggira sui 180 mila euro e fanno parte dell’avanzo di bilancio da spendere entro l’anno, per questo la

realizzazione sarà in tempi record. Il progetto fa parte di una rivisitazione totale della viabilità cittadina che comprende anche una seconda rotatoria che verrà realizzata a seguire, per una spesa di 100 mila euro. La seconda sorgerà non lontano dalla prima, in corrispondenza dell’incrocio tra la strada proviciale 85 e la strada che conduce al centro storico di Altidona. Si tratta proprio di un lavoro di messa in sicurezza, per rendere fluida la circolazione e rallentare il traffico nel centro di Marina di Altidona. Questi sono progetti che sono stati protagonisti della passata campagna elettorale, entrando più volte nel dibattito politico, imponendosi come appuntamenti imprescindibili per la cittadinanza. Si era parlato anche di una terza rotonda, sempre lungo la Statale Adriatica a nord procedendo verso Marina Palmense ma per il momento di difficile realizzazione. Oltre alle rotatorie sono previsti attraversamenti pedonali rialzati lungo la Provinciale e non solo: saranno in tutto cinque gli attraversamenti pedonali, uno all’altezza della lottizzazione Cannelli, assieme ad altri due lungo la Valdaso, mentre due verranno realizzati nel centro storico, in prossimità della bocciofila e delle scuole elementari. Un altro obiettivo è quello di

eliminare il semaforo di rallentamento presente in via Pergolesi ed inserire anche lì un dosso di attraversamento pedonale ma senza creare l’ostacolo del semaforo. “Si tratta di un progetto legato alla sicurezza e al miglioramento della viabilità interna di due centri urbani - ha spiegato il sindaco Giuliana Porrà quello di Marina e del centro storico di Altidona. Il progetto è nell’ottica della sicurezza stradale e dei pedon,”. Riprenderanno anche i lavori sospesi a carico dell’Anas per quanto riguarda il cavalcavia dell’autostrada. Dopo una lunga concertazione, l’amministrazione ha ottenuto la demolizione dei blocchi di cemento che erano stati posti al termine dei camminamenti, resteranno i guard rail alti per la salvaguardia dei pedoni.

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18 settembre 2019

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Focus/Viabilità Calcinaro elenca gli interventi urbanistici 2020/2021

Fermo, che traffico! Il punto su strade e incroci “bollenti” di Federica Balestrini

Fermo e la sua provincia sono interessati da importanti progetti ed opere di viabilità. In scaletta abbiamo, in primis, la rotatoria di Lido San Tommaso, ovvero quella che dovrà realizzarsi all’incrocio tra la Strada Statale 16 e la Strada Provinciale Paludi. Si tratta di una rotatoria necessaria, in particolar modo per coloro che quotidianamente lavorano nella zona industriale a San Marco alle Paludi e percorrono il tratto stradale nelle ore cruciali. “Per quanto riguarda la rotatoria di Lido San Tommaso – spiega il Sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro – sarà finanziata con le liquidità, ovvero con le somme relative alle adduzioni stradali e al nuovo ospedale come affermato dallo stesso Assessore della Regione Marche Fabrizio Cesetti. Mi auguro che giunga quanto prima dalla Regione la convenzione per procedere poi alla realizzazione della rotatoria in questione, nonostante siano già in nostro possesso progettazioni realizzate nel corso degli anni da parte dell’Ente Provinciale riguardanti il più importante punto d’incrocio statale di competenza Anas. I lavori prenderanno probabilmente inizio nel corso dell’anno 2021”. Ci spostiamo sulla viabilità cittadina interna, ovvero quella che interessa la realizzazione del nuovo Polo Scolastico di Via Salvo D’Acquisto. Come si ricorderà, a causa dei fenomeni sismici del 2016 le scuole medie Betti e Fracassetti di Fermo hanno subìto danni a seguito dei quali è stata dichiarata

l’inagibilità degli edifici che li ospitavano, con il successivo trasferimento della prima al Polo Scolastico provinciale di Via Marsala e la seconda in un primo momento con il trasferimento nei locali della scuola di San Michele Lido e, dopo gli interventi di ristrutturazione, nei locali originari di via Visconti d’Oleggio. Con ordinanza del 2017 del Commissario di Governo queste due scuole sono state comprese tra quelle da ricostruire e si è deciso di accorparle in un unico edificio che sta sorgendo appunto in Via Salvo D’Acquisto, lungo la Circonvallazione Nord della Città. “E’ uscita il 3 settembre la manifestazione d’interesse per la realizzazione di opere urbanistiche finanziate dalla Regione fra cui una rotonda per lo smaltimento del traffico in Via Salvo D’Acquisto - prosegue il Sindaco -. Immaginiamo che i lavori possano essere effettuati nella prossima estate, e quindi per l’anno scolastico 2020/2021 siano già ultimati”. E per quanto riguarda il futuro congestionamento da traffico in Via D’Acquisto con l’apertura del nuovo Polo Scolastico, il primo cittadino ha risposto così: “ Chi giustamente si preoccupa di tale criticità, dovrebbe anche fare un tuffo nel passato. Infatti lo stesso genere di difficoltà si sarebbe potuta verificare anche a Santa Caterina per via dello spostamento della Ugo Betti, e invece tutto è filato liscio. Questo perché, quando si opera sopratutto con le scuole medie e con il rispettivo trasporto scolastico in maniera capillare, l’offerta del servizio non viene compromessa. Sarà inoltre possibile aggiustare il tiro con piccoli assestamenti

sul trillo della campanella, ma ricordiamo che l’Ipsia ha già assunto nel tempo degli orari scolastici piuttosto differenti da quelli delle scuole medie. Da non escludere qualche modifica strutturale, come la rotatoria, che permetterà l’ingresso direttamente verso il Polo”. Infine, ma non per importanza, l’attenzione ricade su Molini Girola. “Anche qui si tratta di un incrocio tra strada provinciale SP239 e SP157 di competenza Anas per il quale è in corso il bando per la realizzazione della rotonda e per il quale siamo anche in attesa di una sottoscrizione di convenzione con l’Anas che ha già inserito nella propria programmazione il finanziamento della necessaria infrastruttura per un ammontare di 600.000 euro, cifra stanziata anche per la messa in opera della rotonda tra Marina Palmense e Torre di Palme – conclude Calcinaro -. I lavori a Molini Girola inizieranno nei primi mesi del 2020, quelli di Torre di Palme fine 2020 e inizio 2021.” E’ oltretutto già partita nella seconda settimana di settembre una manifestazione per una gara di 350.000 euro per la viabilità che toccherà molte zone le quali presentano, chi più chi meno, delle criticità. Qui gli interventi saranno vari e, a titolo esemplificativo, le zone d’ interesse saranno: la Castiglionese, la Capodarchese, Via XX Settembre e Bore di Tenna. Le tempistiche? Varieranno anche in base alle previsioni meteorologiche: se queste saranno buone, allora i lavori inizieranno a novembre, altrimenti verrà posticipato il tutto a primavera.

Le istanze dell’entroterra nelle parole del sindaco di Amandola Adolfo Marinangeli

L’urgenza della Monti-Mare e il sogno (lontano) della Pedemontana di Andrea Braconi

Se un tempo si poteva sognare, con gli Enti locali capaci di investire risorse importanti sul fronte della viabilità, oggi si è costretti a scegliere quasi a denti stretti. E di fronte ad un vero e proprio “bivio” - Monti-Mare o Pedemontana? - Adolfo Marinangeli non ha

alcuna esitazione: si proceda, e con urgenza, con la realizzazione di una parte della prima infrastruttura, da decenni reclamata dal Fermano. Tra le ragioni, il primo cittadino di Amandola evidenzia lo stato di decomposizione dell’attuale asse stradale che collega la sua città a Servigliano. “È pieno di buche ed è diventato una sorta di Camel

Rottamiamo la tua vecchia stufa / caldaia conto termico: rimborso fino al 65% sul nuovo acquisto

Trophy. Eppure, per quanto riguarda il progetto della Monti-Mare, sarebbe un tratto corto, parliamo di circa 20 chilometri che con un minimo di impegno non sarebbe così difficile da realizzare. Il progetto preliminare c’è e prevede un recupero e un miglioramento in sede con costi niente affatto assurdi. Lungo quella strada ci sono 3-4 punti nevralgici che una volta sistemati potrebbero risolvere, e bene, il problema viabilità. Oggi però, con quest’opera che sembra ancora lontana, manca un intervento di pavimentazione da parte dell’Anas, alla quale ho scritto diverse volte evidenziando la enormi difficoltà”. Un sogno anch’esso lontano, molto più lontano, è quello della Pedemontana. “Lì parliamo di diverse decine di chilometri e bisogna capire a quale tratto dare la priorità. Se solo la circonvallazione di Sarnano ha un costo molto elevato, considerata la carenza di soldi è facile capire quali sono i tratti

da scegliere. Potrebbero essere dei piccoli passaggi che agevolino la percorrenza nord-sud, anche se vedo più nelle vallive il futuro: lungo la Comunanza-Pedaso, ad esempio, hanno risolto di molto quei lavori di circa 5 chilometri fatti dalla Provincia di Fermo, con tempi di percorrenza da Amandola verso la costa sicuramente migliori rispetto al passato”. Proseguono, intanto, i lavori lungo la circonvallazione della stessa Amandola, un intervento che una volta completato risolverà in maniera definitiva la problematica del traffico nel cuore della città montana. “Si va avanti velocemente, già un primo tratto è stato tracciato a terra. Se come hanno detto verrà completato entro i primi mesi del 2020, di fatto un primo segnale importante ci sarà con una parte della circonvallazione pronta. E sul versante Lungotenna, se si continua così spediti, nell’arco di un anno e mezzo o due dovrebbero aver finito anche lì”.


18 settembre 2019

Focus/Viabilità E il progetto della Mare-Monti, che fine farà?

Fermano e terza corsia A14: matrimonio che (non) s’ha da fare? di Silvia Ilari

Una delle ultime notizie in merito all’ampliamento dell’A14 risale allo scorso dicembre, quando la mozione del capogruppo in Consiglio regionale Fabio Urbinati era stato approvato dalla Giunta di Palazzo Raffaello. L’impegno era quello di «attivarsi nel più breve tempo possibile con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e con la Società Autostrade per l’Italia». La terza corsia dovrebbe nelle intenzioni protrarsi fino a San Benedetto del Tronto. Quello dell’ampliamento dell’A14 è una delle più annose questioni che attanagliano il Fermano, insieme alla Cenerentola delle intervallive: la Mare-Monti. “L’argomento noi l’abbiamo sottoposto sempre ai vari Governi. Lo ribadiremo, tra l’altro, con l’istanza dell’area di crisi complessa, perché in merito all’A14 è stata persa una grande occasione negli anni passati. Cercheremo di afferrarla stavolta” afferma Fabrizio Cesetti, assessore regionale al Bilancio. “Credo che in prima istanza ci debba essere la prosecuzione fino a Pedaso e auspico che intanto si possa partire con questo tratto. Inoltre c’è il problema delle gallerie che va risolto” continua. Avete intenzione di spingere anche sulle opere compensative, come l’adeguamento della Lun-

gotenna, da Porto Sant’Elpidio a Campiglione? “È evidente che la realizzazione della terza corsia ci avrebbe consentito, ci consentirebbe di poter usufruire delle cosiddette opere compensative o di adduzione e tra queste c’è quel tratto”. Qualche anno fa, nel 2016, il Sindaco di Porto San Giorgio Nicola Loira manifestò il timore che la città potesse restare isolata a causa di opere come questa, spostando il baricentro nell’alto Tenna. “Non credo, lo vediamo dai flussi di traffico. Loira è una persona ragionevole, secondo me comprende come questa sia un’occasione anche per la sua città. Alcuni ora escono a Porto Sant’Elpidio per non fare il tratto a due corsie nella zona di Porto San Giorgio. Si era parlato in passato anche di un’opera compensativa per Porto San Giorgio, riguardante la Valdete, grazie a cui sarebbe stato bypassato Salvano, a dimostrazione di un vantaggio anche per questo territorio. Inoltre, c’era in ballo l’inversione del casello. Chiaramente la città dovrà essere ricompensata per un eventuale impatto, contenuto nei limiti dell’indispensabile”. Per ciò che riguarda la seconda tratta da Servigliano ad Amandola? “Secondo me non è pensabile realizzare tutta la Mare-Monti, anche se la speranza c’è”. Contate in un’apertura di Austrade? “Speriamo. Quando ero presidente della provincia di Fermo, dissero che i flussi di traffico non giu-

stificavano l’investimento, ma c’era già la crisi. Purtroppo abbiamo perso il treno nel momento giusto, ma porteremo davanti a loro occhi anche quello che è successo a Grottammare, con l’incendio della galleria. Proveremo a riprendere il treno”. Intanto Confindustria Fermo, attraverso le parole del suo presidente Giuseppe Tosi, fa sapere che sono diversi gli imprenditori ad aver delocalizzato anche per la viabilità. “Questo è il risultato se manca l’arteria” dice. “Chi non delocalizza poi, ha almeno uno showroom, un ufficio a Milano per incontrare i clienti stranieri. Nella peggiore delle situazioni, affittano una stanza d’albergo. Non c’è un aeroporto con molti voli, i treni non fermano, le strade non ci sono”.

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Focus/Viabilità Ripresi con l’estate i lavori sull’Aso

Ponte di Rubbianello, fondazioni quasi ultimate di Serena Murri

Proseguono i lavori per la ricostruzione del ponte di Rubbianello. Quasi ultimato il completamento delle fondazioni. Quel che importa è che la fase critica per lo svolgimento dei lavori sia terminata. Ad occuparsi della realizzazione è la ditta Beani, il RUP è l’ingegner Colapinto, il direttore dei lavori l’ingegner Capriotti. Nuovo impulso all’impresa sembra averlo dato anche il nuovo Presidente Provincia di Ascoli Piceno, Sergio

Fabiani, che ha sostituito l’uscente Paolo D’Erasmo. Il sindaco di Montefiore Lucio Porrà: “Ringraziare sarebbe un eufemismo, dopo i sei anni trascorsi. Però spero che questa accelerata continui”. Porrà sembra fiducioso e dice che il confronto con il RUP che è anche dirigente provinciale per le strade, procede. In accordo con l’ente provinciale, stanno concordando una convenzione con la Provincia per quanto riguarda la manutenzione di quelle strade provinciali di cui prima si

occupava il Comune. Va ricordato che il ponte sul fiume Aso metteva in collegamento Montefiore con Rubbianello, due zone unite ed una comunità unica, la quale oltre al ponte, portato via da una piena in un giorno di maltempo nell’ormai lontano dicembre 2013, si è vista crollare anche le certezze economiche legate al flusso di persone che avevano reso floride le attività commerciali in zona. Venendo meno il ponte si è spostato per forza di cose anche il traffico e la lunga deviazione per raggiungere

l’altra sponda dell’Aso ha comportato la perdita di clienti per la maggior parte dei commercianti di Rubbianello che di quel transito vivevano. Il ponte, collocato a metà tra le due province di Ascoli e Fermo, ha avuto un iter burocratico a dir poco complicato. Nonostante il finanziamento per la ricostruzione fosse arrivato con i lavori che sarebbero dovuti partire nel 2015, gli ostacoli non sono mancati. Prima il vincolo storico posto sulle campate da parte della Soprintendenza, poi le ulteriori piene che oltre ad aver peggiorato lo stato già precario delle campate rimaste in piedi, hanno richiesto inevitabilmente varianti al progetto iniziale, non da ultimo i lavori di sminamento. I lavori sono ripresi durante l’estate, tra luglio e agosto, attualmente è in corso la realizzazione delle fondazioni. “Lo stallo era dovuto - ha spiegato l’ingegner Gianluigi Capriotti - alla demolizione degli archi lesionati in seguito al terremoto, per i quali abbiamo dovuto chiedere alla Sovrintendenza il permesso. Abbiamo chiesto alla Sovrintendenza anche la possibilità di rivestire l’intradosso degli archi in acciaio, anziché in mattoni. Il progetto è stato rettificato e migliorato. In realtà i lavori è come se non si fossero mai fermati. Sono andati a rilento il primo anno ma ora procedono”. Ora si sta lavorando sulla spalla verso Fermo, poi entro settembre si procederà ad installare le pile prefabbricate. Dopodiché, verranno posati gli autoportanti in acciaio e si penserà a realizzare l’impalcato intero. La realizzazione definitiva dovrebbe esserci, come da cronoprogramma, entro la prossima estate.


18 settembre 2019

Focus/Viabilità Situazione deficitaria e poche speranze per il futuro

Il distretto del cappello nella morsa della viabilità di Silvia Ilari

Per il direttore di Confindustria Giuseppe Tosi, sono loro i più penalizzati. Stiamo parlando degli imprenditori del cappello. “Ho portato il loro esempio, perché sono il distretto è uno dei più conosciuti. A Servigliano, Falerone, Amandola ci sono meno aziende ma tutto l’interno soffre dei disagi dovuti alla viabilità. Sicuramente un tratto della Mare-Monti fino ad Amandola, darebbe respiro anche agli imprenditori del cappello. Ormai è un problema atavico questo delle infrastrutture, è risaputo che a Montappone gli autotreni non girano” afferma. A fargli eco Angelo Cecchi vicepresidente di Cappeldoc, il consorzio che racchiude le imprese che producono copricapi in quell’area, costituitosi nel 1994 con lo scopo di promuovere i prodotti delle aziende aderenti: “Diciamo che è una situazione che interessa tutto il territorio. Sicuramente il ‘distretto’ è colpito da queste problematiche. Quando i clienti arrivano qui affermano: “È stata un’impresa”, non fa un bell’effetto sentirselo dire”. Quali sono le maggiori difficoltà che incontrano i clienti nell’arrivare nell’area del Distretto? “Quando arrivano sono stanchi, spesso non sono abituati alle curve, inoltre ci sono tratti di strada non illuminati. I problemi aumentano quando vengono nel periodo di novembre, con gli eventi atmosferici non favorevoli. Di solito, per ciò che mi riguarda, vengono soprattutto a novembre e a maggio. In quel periodo, a volte, si trovano in difficoltà perché è il momento in cui si puliscono le strade dalle erbe e questo rende la circolazione più complicata. Ci sono anche quelli

che si perdono, allora vado a prenderli”. Si lamentano di più gli Italiani o gli stranieri? “Gli Italiani non molto, ma sono anche pochi rispetto agli stranieri che rappresentano il grosso dei clienti per le aziende del distretto. Non sono abituati a queste strade. Per esempio,chi viene dalla Polonia spesso scende a Verona. Con l’auto ci mettono 5 ore ad arrivare nelle Marche, poi dai caselli ci mettono parecchio tempo per arrivare su strade scomode”. Quali caselli utilizzano? “Generalmente scelgono di uscire ai caselli di Civitanova Marche e Porto San Giorgio. Non utilizzano quello di Porto Sant’Elpidio”. Quando andate voi imprenditori all’estero, dai vostri clienti, com’è la situazione viabilità? “In Germania le strade sono il doppio delle nostre. Quando esci dall’autostrada, hai strade a tre corsie. La stessa cosa accade in Francia e Spagna. In Polonia, negli ultimi 7-8 anni hanno fatto passi da gigante”. Non a caso, la Polonia è il principale destinatario dei Fondi Strutturale Europei per la prospettiva 2014-2020. Con una strada di collegamento come la Mare-Monti le cose potrebbero migliorare per voi? “Certamente. Ne beneficerebbero anche le strutture ricettive del posto. I clienti scelgono ancora di dormire in luoghi più vicini ai caselli. Avendo una strada migliore, si fermerebbero di più qui. Inoltre, anche i giovani ne usufruirebbero, avendo la possibilità di un futuro diverso rispetto al nostro”. Ci sperate un po’? “Siamo un po’ delusi, non ci si crede più, ci hanno abbandonato negli anni. Finora non abbiamo visto risultati. Sa questo lato, la politica ha fatto acqua”.

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Breve Campiglione di Fermo

Nuovo ospedale, soldi per viabilità e collegamenti Ulteriori fondi per l’ospedale di Fermo: su proposta dell’assessore Fabrizio Cesetti, la Giunta regionale ha deliberato di destinare 11 milioni di euro dal Fondo Sviluppo e Coesione Infrastrutture per interventi legati alla realizzazione della viabilità di adduzione e collegamento alle strutture del nuovo ospedale di Fermo. La spesa viene suddivisa in 3.100.000 euro per l’annualità 2019 e 7.900.000 euro nel 2020. I contributi danno seguito alla convenzione tra MIT e Regione Marche che regola anche la realizzazione degli interventi di viabilità per il nuovo ospedale fermano. “Misura molto efficace – dichiara il presidente della Regione, Luca Ceriscioli – L’impegno della giunta per questa infrastruttura sanitaria è forte e determinato, siamo alla fase finale di una realizzazione davvero strategica per la salute di tutto il territorio”.



18 settembre 2019

Ambiente/News Marche/Nuove tecnologie d’avanguardia tra Italia e Croazia

In prima linea contro micro e macro plastiche in mare Sviluppare nuove tecnologie per salvare le coste dell’Adriatico dalla minaccia delle micro e macro plastiche con l’aiuto di volontari, pescatori e diportisti. È questo l’obiettivo del progetto “NET4mPLASTIC Programma Italia - Croazia”, finalizzato a raccogliere dati sulla distribuzione e la composizione delle microplastiche lungo le coste e le aree marine di Italia e Croazia presentato nei giorni scorsi ad Ancona, nella sede della Regione Marche. Ad illustrare l’iniziativa il gruppo di lavoro che la ha ideata e che, in questo periodo, partito da Trieste, dopo aver raggiunto i partner progettuali croati, sta incontrando i partner italiani in diverse parti del Paese. Il progetto, già avviato l’1 gennaio scorso e che avrà termine il 30/06/2021, è finanziato con 266.200 euro di budget per la Regione Marche tramite contributi UE per un ammontare totale di 2.478.640 euro sull’asse prioritario Ambiente ed eredità culturale. Aderiscono: la Regione Marche, l’Università di Ferrara, l’Università di Trieste, la società Hydra Solutions, la società Prosoft LTD, l’Istituto zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise, l’istituto di insegnamento per la salute pubblica (Contea Primorje-Gorski Kotar), l’Istituto pubblico Rera per il coordinamento e lo sviluppo di Spalato, l’Università di Spalato. NET4mPLASTIC affronta il problema globale delle microplastiche (MP) e del loro accumulo sulle spiagge, sui fondali e negli habitat marini. La questione infatti è riconosciuta a livello

mondiale, sono però limitati i dati disponibili relativamente ai micro rifiuti e alle MP nel Mare Adriatico e di fatto c’è una mancanza di informazioni affidabili sulla loro concentrazione e sulla composizione di polimeri nell’ambiente marino. Da qui nasce la necessità di migliorare e sviluppare metodi per ridurre i tempi ed i problemi nella identificazione e individuazione delle MP. Verrà quindi realizzata una armonizzazione delle procedure di campionamento e di estrazione per aumentare le conoscenze sugli accumuli di MP in differenti contesti ambientali in quattro aree pilota ed anche una sistematica comparazione sui livelli di MP presenti sulle biocenosi, sulle spiagge e nell’ambiente marino, su scala regionale e locale. La Regione Marche, da parte sua, attualmente dispone già di un modello matematico per la previsione degli spiaggiamenti, finalizzato al miglioramento della risposta costiera in caso di spiaggiamento di idrocarburi. Nell’ambito del progetto, il modello esistente verrà implementato, e simulerà i processi di trasporto marino delle MP nel mare Adriatico per identificare possibili zone di concentrazione, in accordo con gli apporti fluviali e le condizioni marine. I dati forniti dal modello serviranno a supportare il coordinamento nelle attività di recupero delle macroplastiche nell’ottica di affidare ai pescatori un ruolo nel risanamento degli ecosistemi marini. Verrà inoltre implementata a livello regionale

Visso/Si lavora per la sede provvisoria

Parco dei Sibillini, posta la prima pietra

A tre anni dalla notte in cui tutto cambiò, il 9 settembre 2019 è stato per Visso, e per l’intero centro Italia sconvolto dal terremoto, la data che segna un nuovo inizio. Si è tenuta infatti, la cerimonia per la posa della prima pietra della nuova sede provvisoria del Parco dei Monti Sibillini. Una giornata simbolica, che rappresenta contestualmente l’avvio di un cantiere importante per l’intera comunità. “Noi ci abbiamo creduto e ci siamo adoperati per questo risultato. Lo abbiamo fatto perché vogliamo restare in questi territori feriti e oggi poniamo una prima pietra in un quadro dove ancora però manca la ricostruzione”, ha sottolineato con forza nel suo intervento Alessandro Gentilucci, presidente facente funzioni del Parco. Orgoglio, soddisfazione, ma soprattutto gratitudine verso chi ha contribuito e contribuirà alla realizzazione di questa opera sono stati espressi da Gentilucci nel corso della presentazione del progetto alla quale sono intervenuti anche il direttore del Parco Carlo Bifulco, il sindaco di Visso, Gian Luigi Spiganti Maurizi, e il sindaco di Fiastra, Sauro Scaficchia, nonché il Colonnello Roberto Nardi che ha portato il saluto dei Carabinieri forestali del Parco. La storica sede del Parco è duramente segnata

dal sisma e su di essa incombe anche la minaccia di una torre campanaria pericolante, ma si è compiuto in queste ore “un passo di rinascita, un passo di ricostruzione che serve a mostrarci motivati ed operativi” ha proseguito Gentilucci. Più volte il presidente pronuncia con forza una parola chiave per la comunità colpita dal terremoto: dignità. Se in passato la montagna era a rischio spopolamento, oggi il rischio è aumentato e la desertificazione fa paura. L’antidoto dunque è il Parco, percepito finalmente come risorsa, sempre nel rispetto della tutela del territorio. Un cambio di mentalità rispetto al passato e un nuovo modo di lavorare all’interno del consiglio direttivo che è evidente dalle parole di Gentilucci: “Con la mia presidenza non è mai uscito un no, ma solo un come si fanno le cose perché crediamo che si possano trovare soluzioni adeguate nel rispetto della normativa”. L’opera è già stata appaltata e per la conclusione dei lavori occorreranno circa sei mesi. Verrà realizzato un edificio NZEB, ossia ad energia quasi zero, interamente in legno, di 700 mq su un unico livello, dotato di sistemi di risparmio energetico. Nel profilo della struttura viene ripreso il logo dell’Ente Parco che simboleggia la montagna che vive.

la rete di volontari, pescatori e diportisti, dedicata al rilevamento degli oil spills (sversamenti idrocarburi). I volontari convolti invieranno immagini georiferite alla sala di controllo, posta al primo piano di Palazzo Leopardi, sia relative alla presenza di idrocarburi in mare, sia alla presenza di macroplastiche affioranti. I dati relativi alle plastiche saranno utilizzati per quantificare il fenomeno e per migliorare le azioni di recupero. Tutti i risultati e i dati progettuali, saranno archiviati in una piattaforma integrata e saranno utilizzati per prevedere le aree di accumulo delle MP e fornire un sistema di allertamento, utile per le autorità locali e per gli allevatori di molluschi. Infine, sarà analizzata la possibilità del riciclo di micro e macro plastiche e sarà testata una metodologia utilizzando un esistente brevetto internazionale.

Marche/Vari interventi

Due milioni per le aree montane

La Regione ha approvato un programma di interventi di due milioni di euro per la manutenzione idraulica, difesa del suolo e sistemazione forestale da realizzare nelle aree montane delle Marche. Ne dà notizia l’assessore all’Ambiente, Angelo Sciapichetti, che specifica: “Gli interventi, realizzati con l’utilizzo di tecniche a basso impatto ambientale come l’ingegneria naturalistica, saranno volti a ripristinare situazioni di rischio idraulico e dissesto idrogeologico causati da eventi atmosferici estremi che in questi ultimi periodi hanno colpito duramente la regione”. Il programma verrà realizzato dalle Unioni Montane quali enti attuatori. “I finanziamenti – aggiunge l’assessore – rappresentano una concreta strategia integrata a sostegno e sviluppo economico, sociale e demografico dell’entroterra marchigiano messo a dura prova dagli eventi sismici. A tal fine, il provvedimento offre la possibilità di applicare l’articolo 6 della Legge regionale 18/08 secondo il quale le Unioni Montane possono affidare l’esecuzione di lavori e i servizi attinenti alla difesa del suolo tramite apposite convenzioni ai soggetti quali cooperative di produzione agricola e di lavoro agricolo forestale che abbiano sede ed esercitino prevalentemente le loro attività nei comuni montani”.

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18 settembre 2019

Salute/News Prevenzione e intervento tempestivo in caso di infarto

Il cuore non aspetta

Rubrica a cura di “Medicina per Me!”

Alle donne è rivolto un messaggio: prendetevi cura di voi e fate prevenzione cardiovascolare! I cardiologi parlano di prevenzione, e al contempo, dicono: siate tempestivi! È a pieno ritmo la campagna nazionale “Ogni minuto conta”. Ideata da Il Cuore Siamo Noi - Fondazione Italiana Cuore e Circolazione Onlus con il patrocinio della Sic, Società Italiana di Cardiologia. Il focus è la tempestività in caso di intervento. I cardiologi non hanno dubbi: soccorsi tempestivi e adeguati in caso di infarto sono ancora più indispensabili di quanto si supponeva in passato. Due le strategie: educare i cittadini a riconoscere rapidamente i sintomi e migliorare l’organizzazione e l’arrivo dei soccorsi. A fare il punto della situazione sono Francesco Romeo (foto), direttore della cattedra e scuola di specializzazione in cardiologia Università Tor Vergata di Roma, nonché presidente della Fondazione Italiana Cuore e Circolazione Onlus e Ciro Indolfi, presidente della Sic e direttore della CardiologiaEmodinamica ed UTIC dell’Università Magna Grecia di Catanzaro. Perché ogni minuto conta? “Sappiamo già che la rapidità dei soccorsi in caso di infarto è indispensabile. Gli ultimi studi clinici hanno dimostrato che la prognosi del paziente peggiora in maniera continua all’aumentare del ritardo nel trattamento. Per questo, letteralmente, ogni minuto conta, soprattutto in quei pazienti che si presentano in condizioni gravissime, con perdita di coscienza: in questi casi, nei quali la mortalità purtroppo è ancora oggi del 50-70 % anziché di circa il 3% come negli infarti classici, per ogni ritardo di 10 minuti nel trattamento si registrano ben tre morti in più su 100 pazienti trattati”. Quali sono le conseguenze se perdiamo tempo? “Perdere tempo in caso di infarto provoca sempre un inaccettabile aumento della mortalità: più si

indugia maggiore è la quantità di muscolo cardiaco che viene perso e sostituito da tessuto fibroso, non contrattile, con importanti conseguenze nella qualità di vita del paziente. Il tempo è muscolo. In caso di infarto – aggiunge il dottor Romeo – è essenziale accedere quanto prima all’angioplastica primaria, un intervento mini-invasivo con cui si libera l’arteria responsabile dell’infarto e si posiziona uno stent che mantiene aperto il vaso malato. Tutte le linee guida più recenti della Società Europea di Cardiologia sottolineano che l’angioplastica è l’intervento di prima scelta dell’infarto STEMI e soprattutto che i ritardi nell’accesso sono l’indice più rilevante della qualità di cura”. Quali le strategie da mettere in atto? “Dobbiamo far sì che chiunque sappia riconoscere i segni più e meno noti dell’infarto: un dolore oppressivo al centro del petto, che duri oltre 20 minuti, insorto a riposo e in alcuni casi irradiato al braccio sinistro o alla mandibola rappresenta la manifestazione più tipica, ma spesso l’attacco cardiaco si presenta in maniera più subdola, come un dolore addominale o nella parte posteriore del torace mai avvertito prima, senza dolore ma con insorgenza improvvisa di affanno a riposo, con uno svenimento o in tanti altri modi. In queste situazioni, più difficili da individuare, è bene che il paziente, preoccupato dal persistere dei sintomi, chiami quanto prima i soccorsi o si rechi al Pronto Soccorso più vicino per escludere la presenza di infarto. Dal momento del primo contatto con i medici occorre poi ridurre i ritardi dovuti alla gestione dell’emergenza: le linee guida indicano che la diagnosi di infarto deve essere fatta in meno di 10 minuti”.

Amandola/ Lavori da completare entro il 2021

Nuovo ospedale, l’iter prosegue

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’avviso per il bando del nuovo ospedale di Amandola. Si prevede che l’aggiudicazione si possa concludere entro il 2019. I lavori previsti dovrebbero terminare in due anni, salvo riduzioni offerte in fase di gara. L’ importo totale investimento finanziario è 18.800.000,00: Ricostruzione sisma €13.800.000,00 - donazione privata “Rosneft” € 5.000.000,00. I posti letto sono 40 (di cui 7 tecnici) più 40 di RSA. “Sta arrivando il nuovo Ospedale dei Sibillini. Ringrazio tutti quelli che in questi mesi hanno lavorato alacremente affinché tutto andasse per il verso giusto – dichiara il Presidente della Regione Luca Ceriscioli -. Sono molto soddisfatto di questo percorso che ha coinvolto molti soggetti. Grazie anche alla consistente donazione privata del gruppo Rosneft, l’importo complessivo di tutta l’operazione è di oltre 18 milioni di euro. Restituiamo ad un territorio così duramente colpito dal terremoto un ospedale strategico per tutta l’area montana dei Sibillini che tornerà ad avere servizi sanitari che rispondono ai bisogni dei marchigiani. Il Comune ha saputo lavorare in parallelo all’attività della Regione. Sono stati evitati tanti tempi morti: il che significa che tra bando, 60 giorni per i privati, valutazione e affidamento il cantiere partirà entro l’anno”.

IL PERCORSO Il 14 luglio 2017 è stato stipulato il contratto di donazione da parte della “Rosneft” che ha messo a disposizione 5 milioni per il progetto. il 26 ottobre 2017 è pervenuta una proposta di sponsorizzazione ai sensi dell’art. 19 del d. lgs. 50/2016 da parte della Kos care SRL per la fornitura del servizio di architettura e ingegneria di progettazione esecutiva relativo alla realizzazione dei lavori di costruzione del complesso sanitario e socio – sanitario denominato “Nuovo Ospedale nel Comune di Amandola”. É stato pubblicato l’Avviso pubblico sul sito regionale nella sezione “Avvisi pubblici” e sul BUR Marche del ricevimento della proposta descritta a seguito del quale, non essendo pervenute altre offerte, è stata dichiarata aggiudicataria della sponsorizzazione la Kos care SRL. I professionisti incaricati hanno consegnato il progetto definitivo il 26 ottobre 2018; ultimato in data 14 novembre 2018 il controllo da parte dell’ente verificatore (Consorzio di Bonifica delle Marche). E’ stata convocata dall’USR in data 05/12/2018 una Conferenza dei servizi che ha avuto esito positivo. Il progetto esecutivo, consegnato il 28 dicembre 2018 ed aggiornato a seguito delle richieste formulate in fase di verifica mediante quattro successive revisioni elaborate dal 18 febbraio al 2 maggio 2019,

è stato verificato in data 20 maggio 2019 e validato dal RUP il giorno successivo; successivamente il Direttore dell’Ufficio Ricostruzione Sisma Marche ha approvato definitivamente il progetto per l’importo di € 18.800.000. Il 12 luglio di quest’anno il Dirigente della P.F. Accreditamenti ha trasmesso il proprio Decreto n. 21 5 del 10/07/2019 attestante la Compatibilità e congruità regionale per l’autorizzazione alla realizzazione del nuovo Ospedale di Amandola. L’ANAC con nota del 15 luglio ha attestato di non avere nulla da osservare sulla documentazione trasmessa ai fini della verifica preventiva di legittimità in merito al bando di gara. Con Decreto del dirigente della P.F. Edilizia sanitaria ed ospedaliera il 22 luglio 2019 è stato approvato il progetto esecutivo e avviato l’appalto mediante gara europea, con procedura telematica e aperta.

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inBoody, l’allenamento personalizzato per le

persone che non hanno tempo di andare in palestra! Sempre più persone sognano di avere un corpo bello, forte e tonico ma sono pochi quelli che ci riescono. Chi si trova in questo stato fa tante azioni come andare in palestra o in piscina, seguire i corsi di gruppo o andare a correre, ci si ostina a seguire sempre le stesse azioni sperando che questa volta magari il risultato arriverà e quindi si attua il metodo quantitativo del fare, fare e fare. “Da oggi c’è un’altra possibilità che applica il metodo qualitativo - dice Max Sigismondi (personal trainer EMS e titolare del centro inBoody) - oggi se vuoi ottenere un corpo forte, tonico ed equilibrato devi applicare un metodo qualitativo e si chiama inBoody!”. Se detesti andare in palestra e non hai abbastanza tempo, non rinunciare a tornare in forma, basta cambiare il metodo di allenamento. Ora a Campiglione di Fermo c’è inBoody che aiuta a rimediare alla lunga inattività, a tonificarsi e a perdere i chili di troppo con la tecnologia EMS (elettro mio stimulation), una tipologia di elettrostimolazione muscolare che attiva solo la massa muscolo-scheletrica. In una sessione da 15 o 20 miutin vengono attivati tutti insieme più di 330 muscoli fino al 90% delle fibre muscolari. Quasi il triplo rispetto a un allenamento tradizionale, in meno di metà tempo. Il metodo EMS arriva dalla Germania e si è poi diffuso in Spagna, Francia e Svizzera. “Quattro anni fa, per primo ho portato l’EMS nelle Marche prima con Allenamento in 20 minuti, poi con SkillBody a Civitanova e da oggi il mio nuovo brand si chiama inBoody. L’ho portato perché sono sempre stato convinto che potesse rappresentare una rivoluzione non solo nell’ambito del fitness, ma della salute in generale”, racconta Max Sigismondi, socio fondatore del brand inBoody. Grazie agli elettrodi posizionati su una tuta specifica che agisce direttamente sulla pelle, e al percorso soggettivo assegnato, i muscoli vengono stimolati a contrarsi. E il risultato è uguale al movimento effettivo. “Questo allenamento è il TOP per tornare in forma in poco tempo. - dice Max - In più di 4 anni di esperienza, allenando oltre 400 persone, ho visto tantissima gente cambiare il proprio corpo ed in poco tempo!”. InBoody è un allenamento adatto anche alle persone sedentarie, che abbina tecnologia EMS ed esercizio prevalentemente isometrico, ma anche dinamico. In italia il prof. Stefano D’Ottavio, docente di Scienze Motorie all’Università di Roma Tor Vergata, ha eseguito una ricerca scientifica ed ha rilevato una modificazione significativa della composizione corporea, con una redistribuzione virtuosa della massa grassa e muscolare, a prova dell’efficacia già nel breve periodo del sistema EMS. I risultati non si limitano alla perdita di peso, ma coinvolgono il benessere di tutto il corpo con 3 semplici obiettivi: Total Slim per dimagrire, Total Tonic per tonificare, Dynamic Postural per eliminare i dolori alla schiena. Se stai cercando di migliorare la tua vita in meglio inBoody sicuramente potrà aiutarti. Lo studio Personal inBoody si trova a Campiglione di Fermo (vicino al centro commerciale Girasole) in via C. De Dominicis, 51. Tel. 0734.013893 – 331.3000891. Lo studio è aperto dal lunedì al venerdì con orario continuato 08-20 e sabato 9-13, ma riceve solo su appuntamento quindi chiama per una consulenza gratuita e fissa il tuo primo appuntamento. Tutte le info su inBoody si possono trovare al sito www.inboody.it e alla pagina facebook www.facebook.com/inboody.


18 settembre 2019

Salute/News Medicina/Donati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo

Nuovi cardiomonitor al “Murri” Il nuovo ospedale tarda ad arrivare, nonostante le rassicurazioni da parte della Regione. Ma di certo al “Murri” di Fermo non si resta con le mani in mano, anzi, si continua a lavorare per garantire i migliori servizi possibili all’utenza. Un settore particolarmente attivo è quello di Medicina generale, diretto dal dottor Stefano Angelici e capace di garantire oltre 10.000 prestazioni all’anno, con ricoveri che superano le 1.500 unità. A fine agosto, il reparto è stato protagonista della presentazione di 6 nuovi cardiomonitor, donati dalla Fondazione Cassa di Risparmio rappresentata per l’occasione dal suo presidente Alberto Palma, che nei mesi precedenti aveva raccolto le istanze per un aggiornamento della strumentazione in dotazione, fondamentale

per implementare la capacità di sorveglianza di pazienti cosiddetti particolari. “La nostra banca non manca mai – ha tenuto a sottolineare – e cerchiamo sempre di agevolare questo è che è l’ospedale unico del nostro territorio”. Macchinari all’avanguardia e dotati anche di wi-fi, come sottolineato a più voci, in particolare dal dottor Francesco Astorri, che si aggiungono ad altri tre già attivi all’interno dell’Ospedale. “Il mondo cambia e velocemente, occorre adeguarsi – ha aggiunto il primario Angelici – e la medicina interna resta un baluardo nelle risposte da dare. Le necessità, però, sono molte ed è fondamentale riuscire a parametrare le funzioni per garantire una stabilizzazione ai pazienti, specie quelli che arrivano dal Pronto Soccorso

o da altri reparti”. Ampiamente soddisfatto il direttore Licio Livini, che ha ribadito – come già avvenuto in altre recenti circostanze – il valore e l’importanza della solidarietà, uno dei pilastri attraverso i quali un’intera comunità riesce ad acquisire maggiore forza e consapevolezza. “Il supporto dei privati è importante e la Carifermo resta la numero uno in questo, dimostrando sempre grande sensibilità ed attenzione nei nostri confronti”. Anche la dottoressa Fiorenza Padovani ha ricordato come la Fondazione Carifermo sia sempre la realtà più solerte nei confronti del “Murri” e delle necessità dei singoli reparti, così come degli operatori sanitari.

Fermo/È il primo centro nelle Marche

Donazione safena da vivente a scopo di trapianto, ora si può L’ospedale Murri di Fermo arricchisce le possibilità di donazione. Grazie ad un progetto della UOC Anestesia e Rianimazione, in partnership con l’UOS Chirurgia Vascolare afferente alla UOC Chirurgia, sarà possibile dare il proprio consenso per la donazione della vena safena. Promotrice del progetto è la dottoressa Luisanna Cola, direttore dell’UOC Anestesia e Rianimazione, responsabili del progetto la dott. ssa Fiore Daniela e Alberto Viozzi della UOS Donazione Organi e Tessuti a scopo di trapianto e il dott. Alessandro Minnucci (UOS Chirurgia Vascolare), sotto l’egida del primario dott. Silvio Guerriero. L’adesione a questo progetto rende il Murri il

primo centro delle Marche a fare donazioni di questo tipo di tessuto. Il Centro di Riferimento sarà la banca dei tessuti di Treviso. Sono eligibili per la donazione i pazienti sottoposti a safenectomia che hanno meno di 70 anni e rispondono a specifici criteri. Questi verranno informati a riguardo, verrà richiesto il loro consenso e dopo l’intervento la vena Safena asportata, invece di essere smaltita, sarà processata in sala operatoria dal dott. Minnucci e quindi inviata a Treviso. La vena Safena permette di migliorare le condizioni di vita in molti pazienti spesso vincolati a terapie lunghe e dolorose, e può essere utilizzata per il condizionamento di by-pass aorto-coronarici e reimpianti vascolari.

Fermano/Rivolto a giovani tra i 18 e i 28 anni S.Elpidio a Mare/Aumento significativo

L’Area Vasta 4 aderisce al bando 40 posti nella nuova per il Servizio Civile Universale residenza protetta I giovani tra i 18 e i 28 anni che vogliono fare un’esperienza nel settore dell’assistenza e cimentarsi in varie attività, fra cui supporto agli anziani o ai disabili nelle strutture residenziali e semiresidenziali, accoglienza, accompagnamento e informazioni sui servizi, possono chiedere di partecipare, per i 28 posti disponibili, al progetto “Il Navigatore della Salute 4”. Possono presentare domanda i giovani dai 18 anni ai 29 anni non ancora compiuti, cittadini UE o stranieri regolarmente soggiornanti in Italia, che dovranno presentare la domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma Domande on Line (DOL), raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it. Le domande di partecipazione devono essere presentate entro e non oltre le ore 14 del 10 ottobre 2019. L’accesso alla piattaforma è possibile esclusivamente con SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale. Per informazioni su come richiederlo https://www.spid.gov.it/richiedi-spid. Il progetto di quest’anno è in linea con quelli degli anni precedenti, ma punterà maggiormente alla sensibilizzazione all’uso di strumenti tecnologici e informatici per semplificare i percorsi ed evitare alle persone di doversi recare agli sportelli, attraverso l’attivazione della Tessera Sanitaria con il rilascio del PIN Cohesion, l’uso del Fascicolo Sanitario Elettronico, il pagamento e la prenotazione on line. Il progetto durerà 12 mesi e i volontari saranno in servizio per 25 ore settimanali su cinque giorni in diverse sedi dell’AV4: Fermo (Ospedale e Distretto), Porto San Giorgio, Montegranaro, Montegiorgio, Petritoli, Porto Sant’Elpidio, Amandola e Sant’Elpidio a Mare. Info: https://bit.ly/2maueFp, tel. 0734.6252800 - urp.av4@sanita.marche.it.

Con delibera di giunta regionale n. 875 del 22 luglio 2019 sono stati accreditati 40 posti alla nuova residenza protetta di Sant’Elpidio a Mare, attiva dal 19 gennaio ed inaugurata il 30 marzo. Da 18 posti accreditati si è ora dunque passati a 40 e si potranno finalmente accogliere, dopo successiva convenzione con l’Asur Area Vasta 4, le richieste dei tanti cittadini e delle loro famiglie che da tanto chiedono di poter entrare nella struttura, già fiore all’occhiello per l’accoglienza degli anziani per professionalità e qualità. “Abbiamo raggiunto due obiettivi di enorme portata: una nuova e funzionale struttura in un edificio storico di grande pregio architettonico, Palazzo Montalto Nannerini, e l’ampliamento del numero posti letto accreditati, ora più che raddoppiati”, commenta con soddisfazione il sindaco Alessio Terrenzi ed aggiunge “quanto ottenuto è frutto del costante e fruttuoso rapporto di collaborazione e fiducia dell’intera amministrazione comunale con la Giunta Regionale”.

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18 settembre 2019

Economia/News Calzatura/Le nostre aziende tra fiere e nuove risorse Marche/Produzione in calo ma ottima qualità

Resta la voglia di fare impresa Vendemmia tra luci ed ombre

Mentre il Micam si spegne (e aspettando un bilancio dalla principale manifestazione di settore), i calzaturieri sono pronti a muoversi anche su Parigi, dove dal 17 al 19 settembre si tiene il Première Vision - Leather Manifacturing. A guidare le aziende, ancora una volta, la Cna. “Grazie ad un progetto sviluppato da Cna Federmoda Nazionale e Agenzia Ita – riferisce Giammarco Ferranti, responsabile Federmoda di Cna Fermo e Macerata – abbiamo dato l’opportunità alle aziende dell’artigianato del panorama nazionale di rappresentare e promuoversi quali distretti produttivi italiani. Sono state selezionate 10 aziende che esporranno come collettiva nello stand di Cna e Ita, sotto gli occhi di responsabili stile e ricerca e coordinatori acquisti e materiali per i brand”. La Nuova Gatto di Morrovalle, che si occupa di produzione tacchi e suole per calzature, e la Studio Immagine srl di Porto Sant’Elpidio, impegnata nel settore prototipia e produzione pelletteria, sono le imprese del Distretto fermano-maceratese, e le uniche rappresentanti delle Marche nella collettiva, che partecipano, in maniera gratuita, alla fiera degli accessori e della componentistica per calzature, abbigliamento, pelletteria, destinata

al mondo della fornitura e sub fornitura del settore moda della capitale francese. “Portiamo in dote l’ottimo riscontro avuto dalla collettiva nell’edizione 2018 – prosegue Ferranti – in cui abbiamo registrato molti contatti da parte del mondo del design e dell’abbigliamento, alla ricerca di partnership di qualità”. Il momento è tra i più duri, evidenzia il presidente della Cna Fermo Andrea Silenzi, ed il tessuto produttivo nostrano cerca di cambiare pelle per agganciare la ripresa. “Il calzaturiero fermano ha perso dieci punti percentuali di export e anche i nostri mercati di riferimento iniziano a rallentare. In fiera si va per consolidare il portafoglio clienti e attrarre nuovi buyer, ma sicuramente negli stand si parlerà anche di Area di Crisi e delle sue opportunità perché la voglia di fare impresa resta”. Aggiunge il portavoce territoriale Cna Federmoda Gianluca Mecozzi: “Chi va in fiera deve essere pronto a rispondere ad ordinativi flash, modalità che si ripete da tempo. Le aziende ormai sanno che con i clienti bisogna avere feedback continui durante tutto l’anno, altrimenti la fiera rischia di perdere attrattività per i buyer”.

In questi giorni gli agricoltori del nostro territorio sono alle prese con la raccolta dell’uva. Si prevede una buona annata per gradazione e qualità, anche se la quantità dell’uva è leggermente inferiore rispetto a quella registrata nel 2018. In ritardo di circa 15 / 20 giorni rispetto allo scorso anno come fanno sapere dalla Cia Agricoltori di Ascoli, Fermo e Macerata a causa del clima. Scarse piogge e un clima molto asciutto hanno caratterizzato gli ultimi mesi e quindi la fioritura delle viti. La produzione sarà mediamente inferiore, rispetto a quella avuta nella vendemmia del 2018, di circa il 10%: in particolare per i vitigni bianchi, soprattutto il Pecorino che ha risentito del maltempo nel periodo della fioritura e quindi dell’allegagione. “In questi giorni si stanno raccogliendo – prosegue dalla Cia – soprattutto i vitigni più precoci tipo Pinot grigio, Chardonnay e un po’ di Sauvignon. Lo scorso anno di questi tempi si stava già terminando con la raccolta del Pecorino. Pertanto la qualità è buona così come la gradazione”. Analisi confermata anche dalla Coldiretti Marche per la quale si tratterà di una vendemmia da circa 820mila ettolitri, minore per quantità ma ottima per qualità. Un calo contenuto dunque che viene confermato ora dal report di Ismea, Assoenologi e Unione Italiana Vini. Il calo marchigiano è in linea con la media nazionale con l’Italia, confermata primo produttore mondiale davanti a Francia e Spagna. “In Italia le condizioni attuali – sottolinea Coldiretti – fanno ben sperare per una annata di buona/ottima qualità anche se l’andamento della raccolta dipenderà molto dal resto dal mese di settembre e ottobre per confermare le previsioni anche sul piano quantitativo”. La produzione marchigiana è per oltre l’80% destinata a Doc, Docg e Igt, vini a denominazione maggiormente distintivi del territorio e per questo apprezzati sulle tavole estere con le esportazioni 2018 arrivate quasi a 57 milioni e i dati dei primi mesi del 2019 in aumento di quasi il 4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

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18 settembre 2019

Economia/News Marche/Percorso formativo tra tradizione e innovazione

Dalla scuola alla bottega

Offrire un’esperienza formativa in bottega con dei veri Maestri artigiani ai giovani disoccupati marchigiani laureati o diplomati che vogliono inserirsi nel mercato del lavoro e favorire il ricambio generazionale tramandando l’arte del saper fare delle tante eccellenze che contraddistinguono la regione: dal cappello al ricamo, dalle ceramiche, ai metalli, al legno agli strumenti musicali (liuti e fisarmoniche). Sono gli obiettivi che la Regione Marche vuole raggiungere con il bando per l’avvio di 40 percorsi integrati, della durata di 12 mesi, per l’addestramento/formazione nell’ambito delle Botteghe Scuola. Il progetto è frutto di una stretta collaborazione tra assessorato al Lavoro, alla Formazione e all’Istruzione e assessorato alle Attività produttive al fine di avere contezza del fabbisogno reale espresso e dei risultati. “Si tratta di una grande opportunità – spiega l’assessora alle Attività produttive Manuela Bora - pensata soprattutto per i più giovani per dar loro la possibilità di accedere in bottega ed essere seguiti da un Maestro. L’artigiano mette a disposizione la sua esperienza, il giovane porta

nuova linfa e quindi innovazione. Pensiamo a tutto il settore dell’ecommerce per esempio. L’auspicio è quello di creare nuova occupazione preservando e rivitalizzando allo stesso tempo la tradizione dell’artigianato e dell’artigianato artistico in particolare, uno dei simboli del made in Marche. E’ previsto inoltre, al fine di rafforzare l’iniziativa, un ulteriore investimento di 200.000 euro a conclusione del percorso integrato Bottega Scuola, per l’assegnazione di contributi utili alla creazione di nuove imprese nel settore dell’artigianato artistico e tradizionale per quei giovani che magari al termine di questa esperienza decideranno di avviare una propria attività”. All’intervento, per ora sperimentale, sono stati destinati 652.560 euro del POR FSE Marche. L’Avviso pubblico è già sul BURM e le domande possono essere presentate. http://www.regione.marche. it/Regione-Utile/Attivit%C3%A0Produttive/Artigianato-tipico-e-dieccellenza#Bottega-Scuola---Maestro-artigiano I destinatari del progetto devono, al momento della presentazione della

Breve Fermano

domanda: essere disoccupati e residenti nelle Marche; non ricevere nessun ammortizzatore sociale; non aver instaurato rapporti di lavoro con il soggetto ospitante nei quattro anni antecedenti; non attivare rapporti di lavoro, con il soggetto ospitante, fino al termine di durata del percorso; non avere rapporti di parentela con la persona fisica proprietaria, titolare o socio del soggetto ospitante. In tutto verranno realizzati 10 percorsi integrati riservati ai possessori di diploma di istruzione superiore (laurea) e 30 percorsi integrati a favore di possessori di diploma di scuola di secondo grado (media inferiore e/o superiore). Per la partecipazione del giovane è prevista un’indennità mensile di 700 euro lordi ed un incentivo pari a 600 euro lordi mensili per il Maestro Artigiano. Per aderire all’iniziativa è necessario inoltrare apposita domanda attraverso l’applicativo SIFORM2 in accordo con il titolare della Bottega Scuola. La domanda dovrà contenere anche il progetto con descrizione delle attività formative e di inserimento lavorativo da realizzarsi nell’arco temporale dei 12 mesi.

Iniziative del FAI Due importanti iniziative vengono promosse in questo periodo dalla Delegazione del FAI di Fermo. Domenica 29 settembre si svolge l’iniziativa culturale più caratteristica della Delegazione. Un paese mette in mostra la sua identità più intima. A narrarla, i suoi abitanti e chi ha dedicato ad esso studi e passione. Protagonista quest’anno è Monte Rinaldo, dove, dalle ore 10 alle 22, si alterneranno interventi, aperture esclusive, eventi e musica. Convezioni locali per la ristorazione, per un coinvolgimento globale del luogo. L’ingresso è libero. Domenica 13 ottobre si rinnova in tutta Italia l’appuntamento nazionale con il secondo evento più importante nel panorama nazionale del FAI: le Giornate FAI d’Autunno. Come ogni anno, l’organizzazione è curata interamente dal Gruppo Giovani che in questa edizione la Delegazione FAI di Fermo ha scelto il Comune di Servigliano per ambientare una iniziativa ricca di aperture ed eventi collaterali. L’intensa giornata ha inizio alle ore 10. Ingresso a contributo libero. Per informazioni: www.facebook. com/FAIDelegazioneFermo; segreteria Maria Rita Salerno, tel. 334.9158685.

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18 settembre 2019

Terra Nostra/News Trasporti/Convenzione che abbatte del 30% il costo degli abbonamenti per gli studenti

Vicini alle famiglie, vicini all’ambiente: patto Università-Trasfer

Lo scorso 10 settembre è stata presentata la convenzione per il trasporto pubblico degli studenti iscritti alla Politecnica che usufruiscono del servizio urbano ed extra urbano. Una convenzione, quella siglata tra l’Università e la Trasfer, che ha l’obiettivo di incentivare l’uso dei mezzi pubblici e rendere meno gravosi gli spostamenti per gli stessi studenti, e che partirà il primo ottobre con una validità per tutto l’anno accademico 2019/2020. Gli studenti iscritti alla Politecnica presso la sede di Fermo, compresi quelli in mobilità internazionale e i dottorandi, sosterranno un costo ridotto del 30% rispetto alle tariffe ordinarie grazie alla collaborazione tra i due enti. L’abbonamento consentirà il libero accesso sui mezzi del Servizio Extraurbano ed Urbano del bacino di traffico del capoluogo

gestito dalla Trasfer. All’incontro erano presenti il rettore Sauro Longhi, il preside della Facoltà di Ingegneria Marco D’Orazio, il presidente della società di trasporti Fabiano Alessandrini e il sindaco Paolo Calcinaro. Da parte sua Longhi ha posto l’accento sull’abbattimento delle difficoltà economiche e sociali che impediscono a tanti genitori di iscrivere i propri figli nei diversi percorsi universitari. “Vogliamo anche incentivare l’uso dei mezzi pubblici, sicuramente più sostenibili in termini ambientali” ha aggiunto. “Sono più di 800 gli studenti della Politecnica a Fermo – ha spiegato D’Orazio – e che in buona parte oggi raggiungono la città con mezzi privati. Con tale azione, anche di supporto economico, intendiamo stimolare in loro comportamenti

ambientali virtuosi”. E su questo fronte Alessandrini ha ricordato come la Trasfer sia impegnata da sempre ad offrire il proprio contributo, “impiegando sul campo autobus con caratteristiche costruttive sempre più evolute, dotati dei più avanzati sistemi di abbattimento delle emissioni nocive e di protezione dei passeggeri trasportati”. “Questa è una convenzione importante – ha chiosato il primo cittadino Calcinaro – che implementa e si somma a progetti anche recenti come quello delle borracce in metalli agli studenti per disincentivare l’uso della plastica e le tessere della Casa dell’Acqua: progetti che vanno nella direzione intrapresa, ovvero quella di diffondere il messaggio della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente”.

Breve

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Porto Sant’Elpidio/Lavori alla Scuola “Galilei”

Fermano/Gestione associata SUAP

L’Ufficio Speciale Ricostruzione Marche – Sisma 2016 della Regione Marche, con riferimento alla “scheda per la Valutazione di Congruità dell’importo richiesto” (C.I.R) relativa all’intervento presso la Scuola Secondaria di Primo Grado “G. Galilei” di Porto Sant’Elpidio, ha comunicato l’esito positivo della valutazione svolta dall’ufficio e la convalida dell’importo pari a 992.773,00 euro per il progetto “Scuola media corpo principale + Palestra”. “Dopo l’approvazione dell’importo della scuola Collodi per la quale è già iniziata la fase di progettazione – spiega il Sindaco Nazareno Franchellucci – anche la scuola Galilei potrà beneficiare del finanziamento” .

Il Comune di Sant’Elpidio a Mare eserciterà le funzioni inerenti lo Sportello Unico per le Attività Produttive in forma associata con i comuni di Servigliano, Montappone e Monte Vidon Corrado, aderendo alla piattaforma digitale impresainungiorno.gov.it. In tale senso si sono espressi, di recente, i rispettivi consigli comunali e i sindaci hanno firmato la convenzione che, di fatto, dà il via alla gestione associata del servizio. Il Comune di Sant’Elpidio a Mare è stato individuato come ente capofila dello Sportello Unico per le Attività Produttive Associato: la convenzione avrà durata triennale ed è prorogabile per ulteriori tre anni, previa deliberazione del Consiglio Comunale.

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Terra Nostra/News Marche/A Porto San Giorgio 250.000 euro

Porti regionali, 4 milioni di euro per dragaggi e investimenti

I porti marchigiani hanno a disposizione quattro milioni di euro per eseguire dragaggi ed effettuare investimenti. La Regione e i Comuni interessati stanno firmano le convenzioni per avviare i lavori. Le risorse sono state assegnate alle Marche dal Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica). Riguardano le disponibilità del Fondo sviluppo e coesione (ex Fas – programmazione 2014-2020), destinate a migliorare la sicurezza delle infrastrutture portuali. Beneficiarie sono quelle di Fano a cui vanno 1,03 milioni, insieme a Senigallia (850 mila euro), Numana (930 mila euro), Civitanova Marche (820 mila euro), Porto San Giorgio (250 mila euro) e San Benedetto del Tronto: scalo nazionale, riceve 120 mila euro per la manutenzione del porto turistico di competenza regionale. Complessivamente i 4 milioni favoriranno 2,675 milioni di dragaggi e 1,325 milioni di investimenti. I Comuni firmatari saranno anche i soggetti attuatori degli interventi pluriennali. “I fondi

sono stati ripartiti due anni fa, con le richieste inviate a Roma dalla Regione, dando priorità ai porti, sulla base delle richieste dei Comuni – ha chiarito il presidente Luca Ceriscioli – Il meccanismo burocratico statale ha determinato lo scorrimento di un paio d’anni per arrivare alla stipula delle convenzioni e all’approvazione Cipe. Alcuni progetti sono stati avviati con le anticipazioni, confidando comunque sull’arrivo di queste risorse. Gli interventi riguarderanno tutte le Marche, consentendo al sistema portuale regionale di ritrovare la funzionalità richiesta dagli operatori di settore”. Ceriscioli ha anticipato contatti con l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale, con sede ad Ancona, per affidarle, in prospettiva, la gestione dei porti regionali, ora a carico dei Comuni. “Sarebbe una scelta oculata, quella di coinvolgere chi ha maggiori competenze nella programmazione e nel coordinamento delle attività. Uscire dallo spezzettamento delle competenze per orientare a sistema

tutta la portualità regionale avrebbe vantaggi non indifferenti”. Concetto ribadito dalla vicepresidente Anna Casini, assessore ai Porti: “Ci stiamo attivando con l’Autorità portuale per una gestione dei porti regionali, da discutere con i Comuni, di lungo periodo e ampia progettualità. Questo ci consentirebbe di usciere dalla logica di manutenzioni annuali, di interventi settoriali, per definire una operatività ampia, capace di attingere alle risorse della programmazione europea che non finanzia interventi ordinari o straordinari, ma progettualità ben definite. Favorirebbe inoltre interventi più rapidi perché, ad esempio, si avrebbe a monte già una caratterizzazione delle sabbie e del materiale escavato, riducendo i tempi dei dragaggi e dei ripascimenti”. Entrando nel dettaglio dei porti più vicini, l’intervento di Civitanova Marche (820 mila euro) si articolerà in tre progetti entro il 2023: dragaggio dell’imboccatura portuale (420 mila euro), riqualificazione dell’area portuale lato est Via Leonardo da Vinci (250 mila euro), realizzazione del

percorso pedonale molo nord e asfaltatura area antistante Club vela (150 mila euro). A Porto San Giorgio (entro il 2020 e l’utilizzo di 250 mila euro) si effettuerà il dragaggio dell’imboccatura portuale, mentre a San Benedetto del Tronto i 120 mila euro serviranno (entro il 2020) a realizzare un percorso luminoso da guida per l’ingresso in porto delle imbarcazioni e il potenziamento dell’illuminazione esistente verso la passeggiata.

P.S.Giorgio/Servizi più efficienti

Fermano/Gianluca Toscano presidente

Il Comune di Porto San Giorgio è entrato a far parte dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente, il progetto nazionale promosso dall’Agenzia per l’Italia Digitale. Consiste nella adesione alla banca dati centralizzata nella quale confluiscono i dati anagrafici dei residenti in Italia e all’estero (Aire). “La novità costituisce una tappa fondamentale nel processo di digitalizzazione. Inserendo i dati relativi all’interno del database nazionale il Comune sarà in grado di offrire un servizio più rapido ed efficiente ai cittadini – spiega l’assessore con delega ai Servizi demografici Elisabetta Baldassarri – ciò in funzione anche di uno snellimento della macchina burocratica”. “Porto San Giorgio è già nella piattaforma dal 26 agosto con i suoi 16.149 abitanti, in anticipo sulla maggioranza dei Comuni italiani che nel tempo dovranno aderire e primo tra i principali Comuni del Fermano - spiega il dirigente dei Servizi demografici Gianraffaele Cecati -. Ciò grazie anche all’impegno profuso

Rinnovamento e continuità, così potremmo riassumere la scelta dell’Assemblea dell’Associazione Nazionale Giovani Avvocati (A.i.g.a.), Sezione di Fermo. I giovani avvocati di Fermo, chiamati ad eleggere Presidente e Consiglio Direttivo per il biennio 2019-2021, hanno dato fiducia ad una squadra composita, un mix di esperienza e novità. Nuovo Presidente dell’associazione è l’avv. Gianluca Toscano, già consigliere, il quale ha ricevuto il testimone dal predecessore avv. Emanuele Massei. Nel nuovo direttivo, l’avv. Toscano è affiancato dal Vicepresidente avv. Michele Cardenà, dal Segretario avv. Francesca Aguzzi, entrambi alla seconda esperienza, e dal nuovo Tesoriere avv. Simone Biancucci. Insieme a loro, completano il team l’avv. Carlo Nunzio Sforza, l’avv. Giulia Biondi e l’avv. Enrica Fedeli. Consiglieri supplenti l’avv. Agostina Napolitano, l’avv. Maurizio Corradini e l’avv. Alessia Capretti. Quest’ultima, fresca di nomina a Consigliere dell’Ordine degli Avvocati, fungerà da raccordo tra l’associazione ed il COA. Così il neo Presidente: “Siamo onorati della fiducia che i colleghi hanno riposto in noi e ne faremo tesoro nell’affrontare le sfide che ci attendono. Vorremmo proseguire il percorso intrapreso nel biennio di presidenza Massei, che ci ha sin qui condotto a diventare la seconda Sezione delle Marche per numero di iscritti e ad avere la nostra Alessia Capretti eletta al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Fermo. Il nostro scopo sarà quello di conservare ed accrescere il più possibile quantità e qualità dell’attività della Sezione. Non dimentichiamo che l’Aiga vanta decine di migliaia di soci in tutta Italia e ci impegneremo perché anche nel nostro Foro essa si consolidi come punto di riferimento di un costruttivo dialogo con tutte le componenti dell’avvocatura e gli operatori della Giustizia. Dignità e valorizzazione dei giovani professionisti saranno i nostri principi ispiratori, consapevoli che solo tutelando loro, la categoria sarà in grado di superare la lunga fase di transizione e di assicurarsi un prospero futuro”.

Anagrafe in digitale

dal funzionario Massimo Tramannoni che inserito e completato i dati necessari per il subentro. E’ già possibile generare variazioni di residenza, iscrizioni, emettere carte di identità e certificazioni attingendo ad un’unica banca dati su base nazionale nella quale confluiscono informazioni di altri enti pubblici. In futuro, ad esempio quando verranno iscritti figli a scuola, richiesti bonus all’Inps o acquistata un’auto non ci sarà più bisogno di compilare ogni volta moduli identici perché l’ente avrà la possibilità di accedere autonomamente ai dati. Meno burocrazia ma anche meno frode: sarà reso impossibile dichiarare finte residenze”.

L’A.i.g.a. si rinnova


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Cultura/News

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Breve

Il micro micro racconto di Sergio Soldani Vittorio l’avventato… Aveva fatto un sorpasso avventato con la sua moto, Vittorio, sulla Statale Adriatica,all’altezza della zona sud di Porto Sant’Elpidio, nelle Marche. La sua fortuna fu che Giovanni Bonardi conducente della Jaguar cinquemila, proveniente in senso opposto, ebbe la benedetta prontezza di riflessi di invadere il marciapiede alla sua destra,senza investire nessuno e tamponando appena la vetrina di un bel negozio di frutta, mentre il giovane facendo due acrobatiche schivate era rimasto miracolosamente illeso e anche la potente moto non subì neanche un graffio. La favorevolissima combinazione volle che il Cavalier Bonardi fosse il proprietario della fabbrica dove lavorava lo spericolato Vittorio il quale come se ne accorse, si diresse verso l’uomo più maturo, scusandosi e incolpandosi a voce alta quasi con delle genuflessioni! A quel punto il padrone stupito gridò: “Ma guarda chi mi doveva capitare,Vittorio Naselli che si mette a fare il corridore all’ora di punta al quartiere Faleriense, per quel che ne so, non ti sei mai drogato, hai cominciato stamattina?”. “Cavaliere - rispose il giovane balbettando... -Non so cosa mi è successo,forse ero distratto chissà?...”. “Forse sei uno scemo e aggiungo un assassino!” sentenziò l’industriale calzaturiero. E continuò: “Adesso fammi chiarire il danno con questo signore della frutteria ...Allora, tu sei Matteucci, non mettiamo in mezzo le Assicurazioni per carità che fra tre giorni devo partire per San Pietroburgo,su,ti faccio un assegno di ottocento Euro e non ti lamentare… “Va bene signor Cavaliere ,va bene !” Rispose il negoziante. Poi rivoltosi al giovane gli disse un po’ bruscamente: “Avanti fammi spostare la macchina, altrimenti arrivano i Vigili Urbani, tu trascina la tua moto al posteggio davanti alla Chiesa del quartiere, io sarò lì con l’automobile,appena arrivato entra dentro...Sbrigati però che io non ho tempo per andare a complicare la vita agli altri come te... Su,incamminati all’istante!!!”. Si ritrovarono dentro il comodo abitacolo della vettura di Giovanni il quale sùbito cominciò: “Senti Naselli... Io ti devo ancora sei mensilità,eccole e gli presentò scritto alla svelta un assegno di seimila e seicento Euro. Ora ascoltami e taci: da quando sei mio dipendente sei fidanzato con la bella Moira Passamonti, io sono uno stretto amico della sua famiglia...Siamo all’inizio di ottobre, se per la fine di aprile del prossimo anno non te la sposi io ti licenzio in tronco, chiaro? Hai capito? Se mi rispondi sì sùbito ti tengo al lavoro, altrimenti sarai licenziato domani stesso, che ne pensi?” Vittorio con l’assegno in mano ragliò quasi: “Sììì!” “Bene.” rispose il Cavaliere, poi proseguì: “Puoi toglierti di torno e non farmi più perdere tempo!”. Il giovanotto scese e se ne andò per la sua strada.

Porto Sant’Elpidio Arriva “Creativi D.O.C.” In arrivo dal 20 al 22 settembre a Villa Baruchello il festival Creativi D.O.C., una tre giorni per parlare di come la creatività rende il mondo più bello e armonioso. L’assessore a Sport e Turismo Elena Amurri evidenzia gli aspetti fondanti dell’evento: “Creativi D.O.C. nasce principalmente per promuovere, educare, esplorare e divertire con la creatività, sia attraverso gli incontri ed i workshop per insegnanti, genitori e professionisti, sia tramite i laboratori esperienziali per grandi e bambini. All’interno dell’evento è previsto il Concorso per giovani designers dell’Unione Stilisti Marche, giunto alla sua XV edizione, che interrogherà i giovani creativi sul tema del “Pensare Bio con il supporto della tecnologia, per progettare il futuro con materiali Eco e riciclati. In questi tre giorni interverranno giovani designer e professionisti, case editrici, artisti e scuole di moda italiane e straniere, specializzate in accessori (calzature e pelletterie) o in abbigliamento”.

Historia firmana di Pier Luigi Cavalieri Fermo dal Comune del popolo alla signoria di Mercenario da Monteverde (1294-1340) Nell’ultimo decennio del XIII secolo, quando Fermo era ormai saldamente legata alla parte guelfa, si definirono le istituzioni del rinnovato Comune popolare, anche grazie agli Statuti redatti tra il 1277 e il ’78 sulla base di una precedente legislazione. Un nuovo organo rappresentativo era il Consiglio del Popolo e delle Arti composto da 300 membri, espressione dei ceti artigiani, mercantili e professionali. Ne facevano parte di diritto i dodici capitani delle Arti che rappresentavano giudici, notai, medici e speziali, mercanti e orefici, fabbri, falegnami, muratori, sarti, mugnai, macellai, calzolai e osti. Esisteva ancora il Consiglio generale, composto da 400 membri, che aveva il compito di eleggere il podestà (capo dell’esercito cittadino, nonché giudice), il cui potere era però limitato da quello del capitano del popolo. Vi era poi il Consiglio di cernita, organo esecutivo di cui facevano parte sei priori, uno per ciascuna contrada, il quale venne ad assumere sempre più importanza a partire dal 1297. Nel 1296, con l’acquisto di una casa con torre da parte del Comune nella piazza di San Martino, il baricentro politico della città si spostò dal Girfalco verso l’animato spazio pubblico sottostante, su cui si aprivano botteghe artigiane e fondachi. Anche i priori si riunivano nella stessa piazza, precisamente nella loggia della chiesa di S. Martino, edificio scomparso ma che si può localizzare a ridosso del Palazzo dei Priori, verso il Palazzo Arcivescovile. Durante il pontificato di Bonifacio VIII (1294-1303)

Fermo mantenne la sua fedeltà alla Chiesa e fu ricompensata dal pontefice con la concessione di uno Studio generale articolato nelle facoltà di Teologia e Diritto civile e canonico. Dopo questo periodo di stabilità, l’elezione del pontefice francese Clemente V (1305) e il trasferimento della corte pontificia ad Avignone avvenuto nel 1313, ebbero notevoli conseguenze nella Marca, dove si allentò il controllo papale su comuni e signorie e si moltiplicarono le ribellioni contro l’autorità della Chiesa. In questo contesto di disordine si inquadra la costituzione di una lega ghibellina, cui aderì anche Fermo, che andò attaccando con vari pretesti le città legate alla Chiesa. Il ritorno di fiamma del ghibellinismo vide protagonisti a Fermo soprattutto i signori inurbati dal contado, tra cui spiccava Mercenario da Monteverde, discendente di un’antica famiglia nobiliare detentrice di un feudo con un castello, oggi scomparso, sito tra Falerone e Montegiorgio e trasferitasi a Fermo alla metà del Duecento. Mercenario si distinse per il cinismo e la crudeltà delle sue azioni volte all’acquisizione di ricchezze e di un potere personale. Inizialmente fedele alla Chiesa, quando le forze ghibelline ripresero vigore per impulso del conte Federico da Montefeltro (vicario imperiale di Enrico VII di Lussemburgo), egli appoggiò la lega antiguelfa contro il rettore della Marca che rappresentava il pontefice. Tra il 1315 e il ’17, mentre era podestà di Amandola, saccheggiò con il fratello Baccalario i feudi di Gualtiero da Mogliano. Più tardi i due fratelli compirono numerose incursioni o per attaccare abbazie, comuni e signori guelfi, o per incrementare il patrimonio della loro famiglia o per pura sete di bottino, in un vasto territorio tra i fiumi

Esino e Chienti, depredando, uccidendo o imprigionando uomini di rango per poi chiederne il riscatto. Nel 1327 Mercenario, ospite a Sant’Elpidio della famiglia ghibellina dei Gherardini, organizzò il saccheggio della città, non rispar- Muro restante dell’antica miando Giovanni, capo di chiesa di S. Martino quella nobile casata. Le “imprese” di Mercenario gli valsero la fiducia dell’imperatore Ludovico IV il Bavaro (1328-47), impegnato nell’ultimo tentativo dell’Impero (peraltro votato al fallimento) di riprendere il controllo della Marca. In effetti Mercenario si mise a capo dei ghibellini fermani e nel 1331 assunse i pieni poteri a Fermo dichiarandosi conservator pacis et populi. Secondo il cronista fermano Antonio di Nicolò, durante la sua signoria, che durò nove anni, Mercenario commise e fece commettere ingiustizie e delitti di ogni genere. Nonostante ciò egli poteva contare sul sostegno di alcuni podestà che rappresentavano al più alto livello il ghibellinismo nell’Italia centrale, come i conti Speranza e Galasso da Montefeltro. Infine, il 20 febbraio 1340, Mercenario fu trucidato a Fermo fuori della porta di S. Pietro Vecchio da un manipolo di congiurati comprendente l’elpidiense Gianfrancesco Gheradini, figlio di Giovanni, ucciso durante il saccheggio del 1327. Il potere comunale fu restaurato e le vaste proprietà di Mercenario, sia in città che nel contado, furono confiscate.


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Cultura/News A colloquio con l’antropologo fermano Giacomo Recchioni

I Piceni, un popolo fondamentale e una cultura da salvaguardare

È allestita fino al prossimo 31 ottobre, presso palazzo “Vallorani” in via F.lli Rosselli, 115 a Grottammare, la mostra “Pikenoi – antichità italiche della collezione Vallorani”. L’evento prevede una mostra e un volume meticolosamente curati dall’antropologo fermano Giacomo Recchioni, che mettono a disposizione del pubblico il patrimonio posseduto dal collezionista Agostino Vallorani. Pikenoi era il nome etnico con il quale nel II sec. a.C. il geografo e storico Polibio chiamò quell’antico popolo preromano stanziato tra la dorsale appenninica, il mare Adriatico e principalmente nelle attuali regioni di Marche e Abruzzo. Con questo titolo quindi, Recchioni e Vallorani, hanno voluto riecheggiare il modo con cui i Greci denominarono i Piceni, con il fine di poter guardare un domani questo angolo di Storia con “altri occhi”. “Intorno agli anni ’70 del ‘900 l’etruscologo Massimo Pallottino ha definito questa cultura dell’Italia preromana un fantasma che si aggirava nella fascia medio-Adriatica – spiega Recchioni –, poi gli studi della Lollini, di Naso e nel 2000 è stata organizzata la mostra “Piceni popolo d’Europa” che ha gettato nuova luce e ha postulato delle importanti domande sui Piceni. Nell’ultimo ventennio sono state scoperte molte tombe, facendo emergere una realtà che si pre-delineava ma non veniva ancora concretamente riconosciuta.” La mostra Pikenoi e il volume da lei curato vanno dunque nella direzione di aggiungere un ulteriore contributo alla conoscenza del popolo piceno? “ Spero possano essere entrambi uno strumento con il quale si possa riflettere sull’importanza del passato,

dell’arkè. La finalità della mostra e del catalogo è stata quella di divulgare e far conoscere sotto vari aspetti e approcci questa cultura adriatica dell’età del Ferro. L’intera programmazione estiva infatti, in sinergia con il Comune di Grottammare, ha avuto come filo conduttore proprio il ‘Piceno’, inteso secondo l’intera estensione del termine. Luogo, quello dell’antico Piceno, in cui una cultura aveva scelto un picchio come animale totemico, lo stesso picchio che, appollaiato sul ficus ruminalis, portò il nutrimento divino a Romolo e Remo. Scena immortalata anche nella numismatica”. Una storia importante, dunque, quella dei nostri progenitori. “Importante e silenziosa – continua Recchioni -, da sempre posta al limite della “microstoria”, mentre va riconosciuto che i Piceni hanno avuto un ruolo fondamentale nelle vicende del tempo, al pari di altri popoli sicuramente più blasonati. Le Marche oggi possono sembrare una regione periferica, ma nell’antichità probabilmente non lo erano state. Prima della scoperta dell’America, nel 1492, era l’Adriatico il mare della ricchezza, e il Piceno è posto esattamente al centro di questo mare, tra il mondo veneto, il Po e la Daunia, il Gargano, a tal punto che il geografo greco Strabone, rammenda due santuari per due mari: Pyrgi per il Tirreno e Cupra per l’Adriatico. Ulteriori scavi inoltre eseguiti sotto lo sguardo della Sovrintendenza dei Beni Culturali e recenti pubblicazioni sembrano aver gettato una nuova luce che tende a rendere sempre più solido il concetto che possa esistere ‘una storia della cultura Picena’.” Già dall’età del bronzo quindi c’era nella nostra area una forma svilup-

pata di commercio, di contatti, di organizzazione umana… “Cisterna di Tolentino o Ancona attraverso la ceramica micenea lo testimoniano; così come i vari ripostigli disposti lungo costa centro italica. Poi, come definito da Sabatino Moscati negli anni ’80, il Piceno era a tutti gli effetti, in piena età del Ferro, una ‘provincia artistica’. Già a fine ‘800, quella picena veniva considerata da eminenti studiosi come una tra le culture più importanti della preistoria italiana. Nel XX secolo questo approccio si è perso a favore dello studio di altre Civiltà. Perché allora non compiere un viaggio a ritroso nel tempo e nello spazio per capire più a fondo chi fossero davvero questi Piceni, popolazione dalla doppia anima: quella marinara e mediterranea che si fonda sul mito di Diomede, su Ankon, sulla navigazione e quella marziale, appenninica, dei patres sabini, manifesta in Pico e nelle ritualità delle primavere sacre”. Dare dignità ad un popolo, dunque, di cui si parla davvero poco. “Nei libri di scuola i ragazzi studiano gli Etruschi, i Greci, i Romani, ma dei Piceni non c’è traccia. Quando andiamo in una casa d’asta abbiamo oggetti della Etruscan art e non della Picenian Art. Al massimo vengono definiti pezzi di “Italic Art”. Anni fa c’è stato il caso di un anellone piceno spacciato come “Japanese Art”! La nostra viene vista come arte provinciale, poi però la terra ci restituisce lo stupendo cofanetto di Belmonte Piceno, l’uovo di struzzo di San Severino, ceramiche attiche di ottima fattura, stupende tombe di guerrieri armati di tutto punto, sintomo di una società complessa. Pochi purtroppo conoscono Lucio Afranio o Vidacilius, eroe piceno che nel 90 a.C. ha combattuto con-

tro i Romani nell’ambito della guerra sociale, un personaggio e una storia molto simili al William Wallace scozzese, reso immortale dalla pellicola Braveheart”. Cosa serve per dare una maggiore spinta allo studio del popolo piceno? “Si percepisce la mancanza di un peso politico importante che dia slancio e dignità alla cultura picena. Un altro problema è che mancano fondi e un organo inter-regionale che si occupi dell’Archeologia Picena o Medio Adriatica, in grado di dialogare con tutti gli enti preposti alla tutela e alla valorizzazione. Un’ultima cosa: il Museo Vallorani che ospita Pikenoi è uno dei rari esempi nazionali di possibile e positiva collaborazione tra istituzioni e privato. Senza il collezionismo, (le numerose collezioni confluite nei vari musei comunali e nazionali ne sono una prova) non avremmo fondamentali testimonianze della civiltà picena. In tal senso grazie alla piena collaborazione tra enti, istituzioni e privati, le antichità di questa terra sono state rese fruibili gratuitamente ”. In conclusione, la pubblicazione di Giacomo Recchioni “Pikenoi – Antichità italiche della collezione Vallorani” e l’omonima mostra aggiungono un importante tassello alla conoscenza di questo raffinato popolo. Il volume è disponibile in mostra, in tutte le librerie del territorio e nel circuito on line Mondadori. L’esposizione, ad ingresso gratuito, è allestita a Palazzo Vallorani di Grottammare, sulla Strada Statale 16 Nord, fino al 31 ottobre ed osserva questi orari: sabato e domenica 10-12 e 16-18; altri giorni su prenotazione. www.pikenoi.it Alessandro Sabbatini


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Cartellone/News Mostre mercato Macerata

La Fiera dell’Usato taglia il traguardo delle 40 edizioni È la passione per i mercatini dell’usato a portare due volte all’anno migliaia di persone ad affollare i padiglioni del Centro Fiere Villa Potenza di Macerata, per la ventennale “Fiera dell’Usato” giunta alla 40^ edizione. Il gusto di rovistare negli stand di circa 300 espositori provenienti da molte regioni italiane è appagato dall’alta probabilità di trovarvi il pezzo desiderato, la curiosità che ti aspetti ed anche, perché no, un buon affare. E’ l’alto numero e la qualità degli espositori fidelizzati ma anche la unicità di avere tutti gli spazi al coperto e quindi a prova di maltempo, ad aver conferito alla “Fiera dell’Usato” il ruolo di appuntamento “principe” nel nostro territorio. L’evento, in programma nel pomeriggio del 12 e l’intera giornata del 13 ottobre, organizzato come di consueto dalla Service Promotion con il patrocinio della Provincia e del Comune di Macerata, prevede un programma in continua evoluzione, con i classici settori quali la rigatteria, il modernariato, l’antiquariato e l’oggettistica, oltre alla presenza di saloni tematici, sempre molto

apprezzati dal pubblico. Per l’edizione di ottobre, torna il Salone del Modellismo, con mostra scambio, esposizioni, tornei tematici e tante dimostrazioni di modellismo statico e dinamico (specialità movimento terra, rally, scaler, volo acrobatico, tank) oltre all’ampio spazio dedicato ai Droni. Immancabile il “Salone della Creatività” riservato ad artisti-artigiani, produttori “dell’ingegno e della fantasia”, che mostrano le loro abilità creative con realizzazioni di varie tipologie dando al salone un’impronta sempre nuova e di volta in volta sempre più creativa. Altro classico della Fiera dell’Usato è lo spazio “Auto… in Fiera” riservato al mercato dei veicoli usati, proposti sia da rivenditori ma anche a disposizione dei singoli privati, che fino ad esaurimento dello spazio disponibile, possono usufruire gratuitamente del servizio. Parte integrante della manifestazione sono gli espositori “occasionali” che considerano la Fiera dell’Usato come un’opportunità da cogliere al volo per alienare tanti di quegli oggetti, giacenti ed inutilizzati negli angoli

più reconditi delle proprie abitazioni. La presenza poi del “parco giochi dei bimbi”, delle performance degli immancabili “Artisti …di fiera” unita alla gratuità per i minori di 13 anni, rende l’evento irrinunciabile per intere famiglie.

Confermato lo storico orario che prevede: sabato ore 14,30–19 e domenica ore 9,30–19. Per informazioni e la prenotazione di spazi: tel. 0733.637313 info@servicepromotion.it www.FieraCampionariaUsato.com

Eventi Fermo

Tutto su elettronica e tempo libero Giunge alla 13^ edizione la Fiera dell’Elettronica, Informatica e Tempo Libero in programma i prossimi 28 e 29 settembre al Fermo Forum. 6.000 metri quadrati di esposizione offriranno una vasta scelta di articoli, dai computer e tablet di ultima generazione ai sistemi di videosorveglianza, dagli elicotteri e droni telecomandati al modellismo in genere e tutto ciò che riguarda il nuovo look per l’auto (allarmi, fari allo xeno, luci a led ecc…). Sarà possibile trovare cellulari, batterie, riparazioni immediate per lo smartphone, cavetterie, strumenti musicali, un grande stand dedicato alla piccola ferramenta e il fai da te. Dopo il successo ottenuto lo scorso anno torna la 2^ edizione della Fiera del Disco & del Fumetto gestita e curata da “Za Musica”: un grande spazio di 1.500 metri quadrati dove poter trovare dischi in vinile e fumetti rari e preziosi. Presente anche un ampio spazio per il mercatino dell’usato. La Questi gli orari: sabato 28 settembre dalle ore 9,30 alle 19,30; domenica 29 settembre dalle ore 9 alle 19 sempre con orario continuato. Tel. 335.6287997 - info@electrofiere.it

0 :0 9 1 0 :3 4 1 e r o Sabato 0 :0 9 1 0 :3 9 0 e r o Domenica 12 13 ottobre

MODERNARIATO

COLLEZIONISMO

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Sport/News Tennis tavolo/Arrivano il cinese Li Weimin e Matteo Cerza

Doppio colpo mercato della Virtus Servigliano

Non si ferma la Virtus Servigliano, neo promossa nel campionato nazionale di serie B2 di tennis tavolo. Dopo aver ottenuto la storica promozione, il sodalizio giallorosso ha ingaggiato due big del panorama pongistico nazionale: Li Weimin, cinese con passaporto italiano, e Matteo Cerza. Entrambi vivono a Terni e provengono dal Campomaggiore Terni. Li Weimin è il numero 35 delle classifiche nazionali e ha disputato varie stagioni in serie A1, A2 e B1 anche con le maglie del Lanciano, Casalbordino, Arpino. Già nella Top Ten, da quasi trent’anni vive in Italia ed è considerato un lusso in serie B2. Matteo Cerza occupa la 77esima posizione della graduatoria tricolore (è stato n. 32 nel 2016), ha da poco compiuto 20 anni e per due anni ha fatto parte del Team Italia. Anche lui vanta vari campionati in A2 e nel suo palmares figurano ben 5 medaglie di bronzo ottenute ai Campionati italiani in singolo e in doppio. Sicuramente due acquisti molto quotati per la Virtus Servigliano, che vuole continuare a recitare un ruolo da protagonista anche a livello nazionale, dopo aver centrato ben quattro promozioni in appena sette anni di attività. Li Weimin e Matteo Cerza nei giorni scorsi erano a Servigliano per definire i dettagli dell’accordo con la Virtus. Hanno incontrato il presidente Fabio Paci, i dirigenti Sauro Antonelli ed Emidio Pipponzi, vari soci e consiglieri. Dopo la stretta di mano, sono stati ricevuti dal sindaco di Servigliano, Marco Rotoni, primo tifoso della Virtus.

Federazione aggregata, sono quattro le formazioni regine tra serie A e B: Juvenes San Marino (serie A2), Montemarciano (B1), Virtus Servigliano e Spiaggia di Velluto Senigallia (B2). Se guardiamo i singoli pongisti, attualmente i migliori nelle Marche sono: Francesco Lucesoli (n. 21 delle classifiche nazionali, in forza al Montemarciano), Li Weimin (n. 35 della Virtus Servigliano), Federico Giardi (n. 48 del San Marino), Mattias Mongiusti (n. 49 del San Marino), Matteo Cerza (n. 77 della Virtus Servigliano). “Abbiamo notato tanto entusiasmo a Servigliano, vogliamo contribuire a far crescere questa giovane società – sottolineano i neo giallorossi Li Weimin e Matteo Cerza –. Servigliano è un paese di appena 2.350 abitanti, ma la passione è tanta per il ping pong e ogni traguardo è possibile”. Per quanto concerne la squadra che affronterà la B2, va detto che la Virtus si completa con i confermati Federico Antenucci (17 anni, n. 412 delle classifiche nazionali) e l’esperto Lucio Censori (n. 346), che avrà anche il ruolo di allenatore in campo. In campionato, da matricola assoluta, la Virtus debutterà domenica 6 ottobre a Roma contro l’Eureka. Sarà una storica trasferta, la prima nella Capitale per il team fermano: i tifosi si stanno già mobilitando per organizzare un pullman e per accompagnare la Virtus con calore e bandiere giallorosse. Nelle Marche, considerando San Marino come

La Virtus vince il Trofeo Antoraf In attesa dell’inizio dei campionati nazionali di tennis tavolo, Virtus Servigliano (militante in serie B2) e Juvenes San Marino (A2) si sono sfidate nel Trofeo Antoraf, amichevole di lusso tra le quotate compagini. Giornata di sport autentica, vera, spettacolare, tra due squadre sicure protagoniste nei rispettivi gironi. Ha prevalso per 5-2 la Virtus Servigliano che si è aggiudicata il prestigioso trofeo. Si è trattato del debutto assoluto con la maglia della Virtus per il cinese Li Weimin e per Matteo Cerza, già entrati nel cuore dei tifosi serviglianesi. Tre ore di puro agonismo, il pubblico si è divertito e non poco. A pochi giorni dall’inizio dei campionati, c’è ancora qualcosa da affinare, ma il livello è già ottimo.


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Domenica 22 settembre si svolgerà a Porto San Giorgio la Half Marathon del Piceno Fermano. La gara è di 21 km, valida per il Gran Prix Strada Marche, con partenza alle ore 9 da Lungomare Gramsci centro

Calcio/Entusiasmo di società, mister e calciatori

Fermana, ottima campagna acquisti. Ora la parola al campo

Dunque, dove eravamo rimasti? Ah, già. Ad un calciomercato ancora da ultimare, alle prime ventilate ipotesi del clamoroso ritorno in maglia gialloblù di Andrea Petrucci e ad un Campionato che si apprestava ad iniziare. Procedendo con ordine, diremmo che la sessione estiva della compravendita di giocatori ci ha regalato due certezze. La prima è riconducibile al fatto che dopo anni, la Società canarina è tornata ad esserne protagonista assoluta. La seconda è che, suonato il gong, la Fermana che è stata costruita sia squadra di ottimo livello. “Abbiamo portato a casa gli elementi che volevamo in sede di calciomercato – ha dichiarato il Patron Maurizio Vecchiola - Come capitale umano non siamo secondi a nessuno. Abbiamo ragazzi che sono attaccati alla maglia e al nostro territorio, il che vale più di tante altre cose. Non è di certo dallo stipendio che si vede se un calciatore è forte o meno. E’ bello poter contare su una base di oltre 1000 abbonati. La nostra provincia ha 170 mila abitanti e ci confronteremo con realtà come Padova, una città che ne ha oltre 200 mila. La Fermana è la squadra dell’intera provincia, questo deve essere il nostro primo obiettivo. Siamo un modello per l’Italia, basti pensare che siamo stati tra i primi del girone ad iscriverci al campionato. Non abbiamo debiti: questa è una società seria e solida. Il merito naturalmente è di tutti, a partire dal Dg Fabio Massimo

Conti che sa gestire il tutto al meglio. E un grande grazie alla famiglia Simoni. Questa squadra e questa società vanno amate, punto”. Ottimismo e realismo puri, confermati dal Presidente Umberto Simoni: “Sono certo che faremo meglio dello scorso anno. Questa squadra è competitiva. Dobbiamo essere ambiziosi anche perché affronteremo compagini che hanno alle spalle tanti anni di Serie A”. E Mister Destro? Limpido e determinato, senza tanti giri di parole: “Spirito e consapevolezza sono quelli di sempre. Non dovremo concedere nulla, perché sarà un campionato difficile e dovremo tirare fuori la nostra consueta mentalità. Felice del nuovo modulo 4-3-3? È una buona soluzione. L’utilizzo dei tre under titolari? L’idea sarebbe questa, lo abbiamo concordato ad inizio stagione con la società. Poi naturalmente vedremo nelle prossime settimane”. Dichiarazioni ottimistiche dunque, misurate ed ambiziose il giusto al tempo stesso. Eppure sono tornati Petrucci, Manè e Molinari ed hanno iniziato a vestire il gialloblù giocatori del calibro di Bacio Terracino, Manetta, Rolfini, Persia, Maistrello, Gemello, Soragna, De Pascalis, Tedone, Venturi, Bellini, Isacco, Mantini, Ricciardi, Alagna, Fiumicetti e Liguori, mentre anche Valentini e Zerbo - oltre a coloro che avevamo elencato nell’articolo del mese scorso - sono approdati in altri

lidi. I nuovi? Tutti entusiasti di essere giunti alle pendici del Sabulo: “Grazie a Presidente, Patron ed ai direttori per l’opportunità di tornare in una piazza con cui c’è amore a 360 gradi. Sono cresciuto calcisticamente a Fermo dieci anni fa, poi son tornato e abbiamo vinto un campionato incredibile. Una grande emozione tornarci, con un contratto importante di ben cinque anni”. Parole e musica di Andrea Petrucci. Ed il gaucho Molinari? “Vengo a dare una mano ad una compagine forte – ha dichiarato – Il mio è un ritorno a casa. Voglio vincere questa sfida perché ho questi colori addosso”. Sentite Bacio Terracino: “Mi ha convinto l’interessamento della società che ha mostrato qualcosa in più di tutti gli altri”. O Manetta: “Per me un anno importante, devo confermarmi ai livelli dello scorso anno con la Cavese, dove ho fatto un buon campionato. A fare bene qui ci tengo veramente molto”. Sognare è lecito? Forse sì. Parco giocatori nutrito, il che permette di poter ricorrere a svariate soluzioni ed atteggiamenti tattici differenti, anche in corso d’opera: “Siamo soddisfatti per quanto fatto durate la campagna acquisti e nella formazione della squadra – ha fatto notare il DG Fabio Massimo Conti – E’ vero che numericamente la rosa è ampia, ma ci sono ancora situazioni di infortunati in via di guarigione da valutare e non solo.

Abbiamo preferito avere più elementi in rosa ora per dare il tempo ai ragazzi ed al Mister di farli inserire nel gruppo con calma: agire ora, per poter valutare al meglio la situazione prima del mercato di Gennaio. Insomma intervenire subito, invece che attingere agli svincolati o dover attendere la riapertura del mercato. Inoltre il campionato termina a fine Aprile: se consideriamo i tempi dalla fine del mercato di Gennaio sarebbero solo tre mesi a disposizione e quindi le possibilità di incidere in quella sessione invernale sarebbero veramente ridotte. Basta considerare il tempo necessario per l’ambientamento dei nuovi arrivati in quella fase della stagione”. “Un allenatore deve avere la capacità di allenare i giocatori che ha a disposizione – ha chiosato Mister Destro – A lui spetta questo compito, ai direttori quello di spiegare i movimenti nel mercato. Molti attaccanti centrali? Un allenatore deve capire anche se nel corso del campionato c’è la possibilità di cambiare schema di gioco. I nuovi sono venuti con grande entusiasmo, sarà il campo e l’evolversi della stagione a dare il proprio giudizio insindacabile. Siamo solo ad inizio campionato. Vogliamo e dobbiamo crescere, limando gli errori che stiamo facendo, cercando di essere più attenti nella fase difensiva”. Uberto Frenquellucci

Ciclismo/Suggestiva competizione amatoriale

Le due ruote e i tre santuari

La Granfondo dei Tre Santuari del Fermano renderà particolarmente interessante il finale di stagione delle corse amatoriali ciclistiche su strada. Anche per questa edizione, tante le novità previste. Innanzitutto la nuova denominazione, che dopo aver riguardato i Santuari dell’Ambro di Montefortino e della Corva di Porto Sant’Elpidio, stavolta comprenderà anche la Madonna delle Grazie di Monte Giberto. Inoltre, accompagnatori, addetti ai lavori e sportivi potranno fruire di un servizio navetta gratuito che servirà a collegare il punto di arrivo della Corva alla località di partenza al Santuario della Madonna delle Grazie, appunto in Monte Giberto. La gara, programmata per domenica 22 Settembre, è stata organizzata anche dalle amministrazioni comunali di Porto Sant’Elpidio, Monte Giberto e Montefortino. Spettacolo garantito: l’aspetto meramente agonistico infatti – c’è da giurarci – ancora una volta si coniugherà alla perfezione con quelli culturale e religioso, con la carovana che attraverserà anche diverse zone colpite dal terremoto di tre anni fa. Altra novità è rappresentata dal percorso: dopo la partenza di Monte Giberto, si proseguirà per un tratto in linea di 48 Km a velocità controllata sino ad arrivare alla Madonna dell’Ambro. A qual punto, si virerà in direzione mare osservando l’andatura agonistica per 65,2 Km e cioè sino a giungere al centro di Porto Sant’Elpidio e sulla “Costa della Corva”, storica e dura salita resa celebre da alcune memorabili edizioni della Tirreno - Adriatico. Al culmine di questa ascesa, lunga un Km (pendenza media del 10%), si trova il Santuario Madonna della Corva dove sarà posizionato il traguardo ed allestita l’area riservata alle premiazioni ed al pasta party finale. Complessivamente, sono 111 i Km da percorrere. Intanto, sulle strade di Petritoli il lucano Alessandro Verre si è aggiudicato, in solitaria, la 12^ edizione del trofeo “Balacco/Paponi”, gara per Juniores sulla distanza di 125 km, con una prima parte pianeggiante nel circuito della Valdaso

e la seconda molto selettiva con l’ascesa di San Marziale ripetuta per ben tre volte. 97 i corridori al via, in rappresentanza di 20 team. Piazza d’onore per Luca Lenti e terzo gradino del podio per Michele Malavolta. Restando nel ciclismo territorialmente riconducibile alla quinta provincia delle Marche, ecco che le buone notizie giungono anche dal mondo dei pistard. Perché a Lanciano, Denis Tanushi (OP Bike P.S. Elpidio) ha vinto la corsa a punti. Una ulteriore soddisfazione dopo gli ottimi risultati ottenuti nel corso della stagione e la partecipazione con la rappresentativa regionale F.C.I. Marche ai campionati italiani su pista in Piemonte. (u.f.)

ANNO 17 - n. 9 - 18 Settembre 2019

Editore: Edizioni Fisal Dir. Responsabile: Alessandro Sabbatini Art: Marco Borzacchi Imp.: Andrea Ferracuti Pompa e Palma Alessandrini Stampa: Tipografia Luce - Osimo Vignette: Daniele Ripani Dir. Amministrativo: Gianfranco Sabbatini CORRIERE NEWS - Viale Trento, 5 - 63900 Fermo tel. 0734.223110 - fax 0734.220161 www.corrierenews.it - info@comunicaeventi.it

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Prossimo numero in distribuzione dal 9 ottobre al 5 novembre

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