2 minute read

Una Betania

In missione

da Cuneo Una Betania...

Advertisement

In occasione dell’anniversario della morte del Beato Tommaso Reggio, la Comunità di Cuneo, con la presenza degli Amici di Betania, ha vissuto un momento di riflessione sulla figura del Beato. L’incontro è stato guidato da un sacerdote che ha tratteggiato la figura del Beato ripercorrendo le tappe più significative della sua vita. Considerando con attenzione il percorso di vita di Tommaso Reggio ci si accorge subito che il suo mondo è stato il mondo di Dio. Con la sua fede, egli ha accolto il Signore in tutta la sua esistenza; Dio si è reso presente nelle vicende umane a lui contemporanee. È molto significativa al riguardo la sua lettera pastorale scritta a Genova, in occasione della Quaresima del 1896. Si intitolava “Torniamo a Dio”. L’Arcivescovo lanciava l’appello: “Si torni a Dio: ecco il grido di salvezza per l’individuo e per la società… Torniamo a Dio nella scienza che è fondamento di ogni retto operare… Torniamo a Dio nell’arte, cercando il bello verace quale si rivela nello studio della natura… Più di tutto torniamo a Dio nella coscienza pubblica e privata. Si torni a Dio. Edotti ormai dalla dolorosa esperienza, imparino i rettori dei popoli e tutti coloro che padroneggiano il mondo: senza Dio non prospera e non vive popolazione e società”. Parole attualissime! Perchè il vero dramma del nostro tempo è proprio l’assenza progressiva di Dio dall’orizzonte della vita dei singoli e delle società. Tommaso Reggio ha tenuta viva la presenza di Dio, del Dio di Gesù Cristo. Quando al ter-

mine del suo pellegrinaggio terreno, il nostro Beato affermava, a chi gli chiedeva se avesse bisogno di qualcosa, “Dio, Dio, Dio solo mi basta”, e dava un’ultima splendida testimonianza di ciò che è davvero necessario e insostituibile: la fede. E in tal modo si congedava, dal suo tempo, come “un profeta dei tempi nuovi”. Personalità poliedrica, quella del beato Tommaso Reggio (1818-1901), che il cardinale Sodano, nella Prefazione al libro “Mai stanco per Dio” di Angelo Montonati, definisce “figura gigantesca di apostolo dei tempi moderni”, i cui carismi sono esaltati da uno straordinario dinamismo (era in piedi dalle tre del mattino fino a tarda sera), grazie al quale egli riusciva quotidianamente a far fronte – senza mancarne uno – agli impegni di confessore, direttore spirituale, predicatore ricercato, docente universitario, direttore di giornale. Fu proprio lui a dar vita al primo quotidiano cattolico italiano, Vescovo e Fondatore delle Suore di Santa Marta, operatore culturale e animatore delle più varie iniziative di carità. Capace di dire la verità senza compromessi, sapeva leggere gli eventi con la vista lunga dei profeti e trovare soluzioni adeguate alle nuove problematiche emergenti: sorprendono infatti il sistema educativo da lui inaugurato nei seminari dove era stato vice-rettore e rettore, il ruolo di protagonista attribuito al laicato cattolico, compresa la componente femminile, non solo nell’ambito ecclesiale, ma anche in quello politico e sociale secondo linee che il Vaticano II codificherà nella Apostolicam Actuositatem. La sua proposta lungimirante di un unico catechismo per la Chiesa, basato sul dialogo a domande e risposte (che sarà realizzato da Pio X), la valorizzazione delle funzioni sacre fanno di lui un precursore della riforma liturgica. Fu sempre pronto a obbedire alle direttive del Papa anche quando non collimavano con le sue. L’incontro è stato gradito da tutti i presenti e ha costituito un bel momento per sentirsi protetti dal Beato.

This article is from: