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XVIII Capitolo Generale delle Suore di Santa Marta
Frammenti di santità Percorsi di formazione
XVIII Capitolo Generale delle Suore di Santa Marta
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di suor Anita Bernasconi
Dal 15 ottobre al 7 novembre 2021 è stato celebrato a Roma il Capitolo Generale, tempo provvidenziale, iniziato nel giorno del Dottore della Chiesa Santa Teresa D’Avila che nei suoi scritti e nella sua esperienza spirituale ha indicato la perfezione cristiana fondata sull’amore e sulla preghiera. Il Capitolo è stato vissuto come evento ecclesiale di salvezza, sempre facendo riferimento al carisma e allo stile di vita del Padre Fondatore, il Beato Tommaso Reggio, vissuti non come ricordo, ma con creatività e giovinezza di spirito. È stato un tempo ricco di benedizioni, preparato da giornate di silenzio, riflessione e preghiera, guidate dal Padre Benedettino Fratel Michael Davide Semeraro che si è introdotto col tema: “L’ascesi della speranza di una fraternità possibile e testimoniale”. Tutte le Comunità in Italia e all’estero hanno accompagnato le Capitolari con la preghiera e l’offerta per intercedere la buona riuscita del Capitolo. Nella prima fase è stata di grande aiuto la Relazione della Madre Generale, Madre Carla Maria Roggero, sulla situazione personale, spirituale, apostolica e disciplinare della Congregazione dal 2015 al 2021. La Madre offre il suo prezioso contributo all’esercizio comunitario che le Capitolari sono chiamate a svolgere in questi giorni. Augura che i momenti di incontro e di lavoro siano manifestazione di vita, a partire dalle nostre radici e dalla storia carismatica iniziata dal nostro Padre Fondatore e portata avanti nel tempo dalle Madri e dalle consorelle con generosità e tanto spirito di sacrificio. Desidera, inoltre, aiutare l’Assemblea capitolare a prendersi
“Fraternità cura di ogni Betania sparsa nel accoglienti, mondo, mettendo in rilievo umili e semplici, le dinamiche più importanti intrise di amore, accogliamo Cristo in ogni persona da tener presenti per capire il momento che viviamo e le sfide a cui far fronte nelle situazioni del mondo d’oggi e della senza distinzione” Chiesa. È importante focalizzare l’attenzione sul tema centrale che il Capitolo è chiamato ad affrontare: “Frater-
nità accoglienti, umili e semplici, intrise di amore, accogliamo Cristo in ogni persona senza distinzione”.
Dai lavori personali e comunitari, fatti in preparazione al Capitolo e inviati al Centro per la stesura dell’Instrumentum Laboris, scaturisce vivo il desiderio di una vita bella e piena di Dio, ma si evidenziano pure le difficoltà e le fatiche del vivere quotidiano. La Madre ci invita a costruire fraternità che diano una vera testimonianza evangelica al mondo. Da questo, come diceva il Padre Fondatore, dipenderà il futuro della Congregazione.
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Unanime è la nostra gratitudine per Madre Carla per la sua relazione completa che offre indicazioni importanti per i lavori capitolari, soprattutto per il bene ricevuto nei 12 anni di guida della Congregazione, per la sua presenza sempre attenta, per la ricchezza dei suoi consigli, per la fiducia che ha riposto in tutte. Anche la Delegata dell’America Latina, Madre Nazarena Donoso, ha illustrato in modo significativo la vita della missione, il desiderio delle varie Comunità di fare scelte giuste per migliorare la vita consacrata nel dono alla Chiesa e nelle varie Diocesi dove operano le suore. Sempre nella prima fase del Capitolo, il 21 ottobre 2021, dopo l’Adorazione Eucaristica, nella sala capitolare viene eletta la nuova Superiora Generale, Madre Lilian Doll, di origine cilena, alla presenza del rappresentante della Santa Sede, Mons. Antonio Panfili. Dopo il canto del Te Deum e la Benedizione Eucaristica, con le suore della Comunità di Roma, abbiamo fatto tanti auguri alla nuova Superiora Generale che ringrazia ed esprime la volontà di compiere la sua missione nella Chiesa, sotto la guida dello Spirito Santo e del Padre Fondatore, sostenuta dalla preghiera di tutte le Comunità. Il giorno successivo si procede alla votazione delle 4 Consigliere, che risultano essere: Madre Andreina Macalli Vicaria generale, Madre Carla Roggero 2^ Consigliera, Suor Chiara Fumagalli 3^ Consigliera, Suor Bindu Periyanickal 4^ Consigliera; della Segretaria generale Suor Paola Becerra e dell’Economa generale Suor Patrizia Gaspari. Nella seconda fase del Capitolo abbiamo lavorato con discernimento, guidate dallo Spirito Santo e abbiamo elaborato un progetto di vita e di missione per i prossimi anni, attraverso un lavoro sinodale contando su tutte. Così, sostenute dalla Vergine Maria e dal Padre Fondatore, abbiamo fatto un’esperienza forte di comunione fraterna, necessaria per prendere decisioni semplici e sagge, perché le Comunità siano autentiche, fedeli al Vangelo e alla Regola di vita per un rinnovato servizio alla Chiesa e al mondo. Dobbiamo prepararci, quindi, a vivere una vita significativa e profetica in una società della Tecnologia e dell’Internet, tenendo presenti le indicazioni della Chiesa per una rinnovata vita pastorale, ecologica, fraterna.
“Lo spettacolo Come Capitolari ci siamo interrogate su queste richieste che commuove del Magistero pontificio e ci e stupisce il mondo, siamo chieste dove vogliamo è quello di una mettere le nostre energie, Comunità che vive in comunione senza dubbio in cambiamenti veri che provengono solo da un ascolto attento e profonfraterna in una do della realtà per far nascere armonia visibile” qualcosa di nuovo. Noi Suore di Santa Marta, quali figlie di un Profeta, dobbiamo avvertire il compito profetico che la Chiesa ci affida come consacrate. Nel dibattito sulla fraternità abbiamo preso in esame la vita del Padre Fondatore e di molte nostre suore che ci hanno lasciato in eredità esempi profetici che rivelano la passione per Cristo, per il bene dell’uomo e della Chiesa. Lo spettacolo che commuove e stupisce il mondo, secondo il nostro Fondatore, è quello di una Comunità che vive in comunione fraterna in una armonia visibile. Un “sogno” che ci ha consegnato e che ora più che mai va coltivato e reso attuale nell’accettazione serena, ma determinata dalle diversità, dalle debolezze, dalle fragilità perché sono segni sicuri che proprio attraverso di essi si manifesta la potenza di Dio, il suo essere tra noi. L’accoglienza che ci caratterizza, quella che diventa premura e servizio, deve essere ali-
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mentata da un forte rapporto con Dio, di quel Dio che si riflette in ogni persona e che si rivela nella storia di oggi. Si può servire l’uomo, ogni uomo, senza distinzione, quando lo si riconsegna alla sua umanità e lo si fa sentire amato come lo ama il Padre che è nei cieli. Oggi in particolare c’è bisogno di suore accoglienti, capaci di mostrare la bellezza del servizio, la difesa della giustizia e del bene comune, dell’amore per i più poveri tra i poveri. Abbiamo bisogno di dimorare nella speranza e continuare a promuovere il senso dei voti come l’asse portante perché essi esprimono la radicalità della nostra consacrazione nella Chiesa. Dobbiamo unirci come Famiglia Religiosa a Papa Francesco nel suo grido in favore del creato, cercando di adottare uno stile di vita essenziale ed ecosostenibile, sviluppare tra noi e negli altri una coscienza ecologica a piccoli passi: attenzione alla raccolta differenziata, attenzione allo spreco dell’acqua e delle varie energie elettriche e non contaminare l’ambiente. La chiusura del Capitolo è avvenuta nella sala dei ricordi dove abbiamo ringraziato il Beato Tommaso Reggio, nostro Fondatore, per la sua vicinanza in questi giorni e per dirgli quanto siamo fiere di essere sue figlie. Ritorniamo alle nostre Comunità con un compito: vivere il comandamento dell’amore per essere nel mondo FRATERNITÀ ACCOGLIENTI, profezia per il mondo d’oggi. Questo si avvererà se ogni Betania diventerà un Cenacolo Eucaristico come quello nel quale il Signore Gesù, in quell’ultima cena, ha affidato a tutta l’umanità e a ciascuno di noi il comandamento dell’amore reciproco: “che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri” (Gv. 13,34). La Madre Generale, Madre Lilian, ci invita a fare tutto con amore e con lo stile che ci chiedeva il nostro Beato Padre Fondatore: “Le Suore di Santa Marta devono riempire la loro vita quotidiana senza frastuoni, con semplicità, con veracità e fede; siano umili, silenziose e serene”. Tutto quello che abbiamo detto nel Capitolo si realizzerà se nelle nostre Comunità sapremo aprire spazi di dialogo in cui la relazione sia il linguaggio centrale, e in cui l’ascolto intelligente e profondo abbia un posto rilevante per la costruzione di legami fraterni, capaci di generare vita.
