Confartigianato Informa n.3

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ANNO XXVI - Nuova Serie n. 8

LUGLIO - SETTEMBRE 2014

Periodico trimestrale - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale 70% NE/VE Bollettino degli Organi Direttivi di Associazione Sindacale - Autorizzazione Tribunale di Venezia n. 961 del 07/03/1989

Associazione Artigiani, Piccole e Medie Imprese del mandamento di San DonĂ di Piave

Gli artigiani alla Fiera del Rosario RIFIUTI: IL DEPOSITO TEMPORANEO

LAVORO E SICUREZZA: CONTRIBUTI INAIL

BONUS 80 EURO: SPERANZA O DELUSIONE?



CONFARTIGIANATO

SOMMARIO

INFORMA

SOMMARIO ANNO XXVI - Nuova Serie n. 8

LUGLIO - SETTEMBRE 2014

Associazione Artigiani, Piccole e Medie Imprese del mandamento di San Donà di Piave

5 IL PUNGIGLIONE

Periodico trimestrale - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale 70% NE/VE Bollettino degli Organi Direttivi di Associazione Sindacale - Autorizzazione Tribunale di Venezia n. 961 del 07/03/1989

Quota associativa, questa sconosciuta 6 INTERNAZIONALIZZAZIONE Il progetto Adotta un Designer e le fiere del comparto casa Gli artigiani alla Fiera del Rosario RIFIUTI: IL DEPOSITO TEMPORANEO

LAVORO E SICUREZZA: CONTRIBUTI INAIL

BONUS 80 EURO: SPERANZA O DELUSIONE?

7 APPROFONDIMENTI L’impianto di messa a terra

CONFARTIGIANATO INFORMA Periodico trimestrale di Confartigianato Imprese San Donà Anno XXVI - Numero 03 Luglio/Settembre

primo piano 8 Fiera del Rosario: la rivoluzione degli autoriparatori

Autorizzazione del Tribunale di Venezia n.961 del 07/03/1989

9 Fiera del Rosario: come si risparmia l’energia

Pubblicazione Registrata al ROC n. 13094 del 17/12/2005

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale 70% NE/VE Bollettino degli organi direttivi di Associazione sindacale Direttore responsabile: Aldo Trivellato Comitato di Redazione: Nicola Beccari, Monica Carrer, Sonia Cibin, Ennio Galletti, Luisella Surian Hanno collaborato a questo numero: Fabrizio Boato, Roberto Mazzardis, Vito Molinaro, Luca Nardin, Leandro Perissinotto, Claudia Poles, Carlo Zanin Direzione, Redazione, Amministrazione: via Perugia, 2 - 30027 San Donà di Piave Tel 0421.3351 - redazione@artigianisandona.it Editore: Associazione Artigiani, Piccole e Medie Imprese del Mandamento di San Donà di Piave via Perugia, 2 - 30027 San Donà di Piave Tel 0421.3351 - Fax 0421.335444 Stampa: Tipolitografia COLORAMA snc via Garda, 13 - 30027 San Donà di Piave Pubblicità: Per la pubblicità su Confartigianato Informa Tel. 0421.3351

10 AMBIENTE Il deposito temporaneo dei rifiuti 11 sicurezza I contributi dell’INAIL 12 fiscale Investimenti e credito d’imposta 13 lavoro Bonus 80 euro tra speranze e delusioni 14 CATEGORIE Il nuovo libretto per la climatizzazione

In copertina: Stand Confartigianato alla Fiera del Rosario di San Donà di Piave. Foto di Ennio Galletti.

15 energia

Pubblicazione chiusa in redazione e data alla stampa il 18 Settembre 2014.

Scegli l’energia di Confartigianato 3



CONFARTIGIANATO

IL PUNGIGLIONE

INFORMA

QUOTA ASSOCIATIVA, QUESTA SCONOSCIUTA

Varie volte l’anno la Segreteria mi fissa appuntamenti con Associati i quali, visto il particolare momento economico, chiedono di esser esonerati dal pagamento della quota Associativa. Questo m’induce a cercare di far chiarezza su ciò che significa il pagamento di quella che comunemente è denominata “Tessera”. Innanzitutto, il pagamento della quota Associativa dà diritto agli Associati di partecipare alla vita Associativa e sindacale e di potere usufruire dei relativi servizi, alcuni dei quali totalmente gratuiti, altri a costi notevolmente calmierati, che è possibile applicare solo ed esclusivamente agli Associati in regola con il pagamento della relativa quota sociale. Si badi bene, quota sociale che è versata in parte per le attività sindacali alla Confartigianato Nazionale, al Regionale e al Provinciale, quindi, solo una minima parte di ciò che versa l’Associato rimane nel nostro mandamento che ne utilizza i proventi per le attività sindacali legate al territorio. Come da Statuto, l’Associazione può rendere servizi solo ed esclusivamente ai propri Associati, da qui l’esigenza di puntuale verifica periodica da parte degli uffici dell’effettivo pagamento della quota sociale, pena la perdita di qualità di Associato, con tutto quel che ne deriva in termini d’impossibilità di usufruire dei servizi Associativi, e non ultimo, la perdita dei requisiti, comporta la decadenza da ogni ruolo Associativo e sindacale, a livello mandamentale, provinciale, regionale e nazionale. Senza possibilità di alcuna deroga! Ci sono due modi per pagare la quota Associativa, il primo, per cassa, dove l’Associato paga direttamente all’Associazione la quota, quindi di facilissimo e immediato riscontro. Il secondo metodo utilizzato è il pagamento abbinato ai contributi personali INPS, in questo caso la verifica è molto più com-

plessa e può portare a ritardi nel riscontro dell’effettivo pagamento, ritardi non imputabili ai nostri uffici, i quali possono riscontrare l’anomalia nel versamento ben oltre i tempi utili per poter eventualmente attuare delle contromisure. Le anomalie nei versamenti possono aver diverse motivazioni e dinamiche, anche non legate alla volontà dell’Associato, ma che ne è certamente a conoscenza molto prima di quando può riscontrarlo l’Associazione, quindi, è auspicabile che in questi casi l’Associato prenda contatto immediatamente con gli uffici per attivare le relative contromisure. Aldilà delle leggende che di tanto in tanto si sentono, l’attuale Dirigenza ha posto regole chiare e rispettose del dettame Statutario in tutti gli ambiti della struttura Associativa e di conseguenza anche per ciò che riguarda le quote sociali. Regole atte a prevenire possibili situazioni che possono metter in difficoltà l’Associazione, e oggi si può affermare con assoluta certezza che tutti i settori sono attentamente monitorati e per quanto riguarda il settore quote Associative, senza tema di smentita, siamo totalmente in regola con i pagamenti e con i nominativi dichiarati a tutti i livelli del nostro Sistema Associativo. Terminando, vi invito a contattare l’Ufficio Sindacale dell’Associazione, dove i nostri collaboratori vi illustreranno i vari servizi gratuiti garantiti dalla sottoscrizione della tessera, dove si vedrà chiaramente che i vantaggi economici derivanti appunto dalla gratuità di alcuni servizi, supera di gran lunga quello che è il costo da sostenere per la quota Associativa, oltre che ai vantaggi di far parte di una grande organizzazione a servizio e a difesa degli Associati. In modo particolare per quanto riguarda gli Associati del nostro mandamento! Ildebrando Lava

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Ildebrando Lava Presidente


INTERNAZIONALIZZAZIONE

CONFARTIGIANATO

INFORMA

NUOVE PROPOSTE E INIZIATIVE

Partecipazione gratuita o agevolata per le Aziende associate

Claudia Poles Internazionalizzazione 0421.335501 europa@artigianisandona.it

Al via il progetto “Adotta un Designer” Il Design per valorizzare i prodotti dell’Azienda, in Italia e all’estero

In Fiera con il comparto casa Al vaglio più possibilità per la promozione delle Aziende del settore

In fase di avvio il progetto per le imprese associate “Adotta un Designer”, un’iniziativa mirata a rendere le aziende consapevoli delle possibilità di valorizzare i propri prodotti tramite il design e supportarle nel rinnovare la loro immagine in Italia e all’estero. Il fine ultimo del progetto è di informare, formare e assistere le Aziende per permettergli di comunicare se stesse in modo nuovo e di farsi conoscere sul mercato locale, nazionale ed internazionale con un’altra veste. Il progetto prevede tre attività principali: - un percorso formativo sul design e la comunicazione rivolto agli imprenditori, al fine di far percepire il prodotto come ricerca e di favorire la rigenerazione dell’azienda tramite il design, reinventando i propri prodotti; - l’inserimento di un giovane designer all’interno dell’Azienda, grazie alla collaborazione con gli Istituti di design del territorio, al fine di rinnovare uno o più prodotti esistenti o progettarne e realizzarne di nuovi; - l’organizzazione di uno o più eventi come vetrina per la promozione dei nuovi prodotti di design delle aziende coinvolte nel progetto. La partecipazione all’iniziativa per le Aziende associate è gratuita o agevolata (a seconda dell’attività), grazie al co-finanziamento della nostra Associazione e ai contributi di Venezia Opportunità e della Camera di Commercio.

L’Associazione di San Donà, in collaborazione con la Confartigianato del Veneto Orientale di Portogruaro, sta valutando la possibilità di agevolare le Aziende del comparto casa per la partecipazione ad una manifestazione fieristica realizzata in Italia che sia anche evento di incoming di operatori stranieri, al fine di promuoverle e favorire l’incremento delle loro attività all’estero. Al vaglio i seguenti eventi riguardanti il settore delle costruzioni e annessi: • SAIE 22-25 Ottobre a Bologna Fiera plurisettoriale rivolta ai progettisti e alle Aziende che producono sistemi edilizi (prefabbricati, sistemi produttivi costruttivi, componenti per l’edilizia residenziale e relative impiantistiche), materiali e manufatti (acciaio, argilla, calcestruzzo, gessi, marmo), oltre che il settore delle energie rinnovabili; • SAIE3 22-25 Ottobre a Bologna Fiera che si svolge in concomitanza con SAIE, sullo stesso sito espositivo, rivolta esclusivamente ai produttori di serramenti e di finiture da interni ed esterni; • RESTRUCTURA 27-30 Novembre a Torino (Lingotto Fiere) Fiera rivolta ai produttori di attrezzature per interni ed esterni, caminetti e stufe, energie rinnovabili, impianti idrici ed elettrici, antincendio e di climatizzazione, pareti, pavimentazioni, scale, serramenti e sistemi per il risanamento ed il restauro. Nel caso l’iniziativa riscuota interesse, l’Associazione potrà proporre alle Aziende prezzi agevolati per la partecipazione in Fiera (singolarmente o in collettiva), grazie al co-finanziamento di Venezia Opportunità, l’Azienda speciale della CCIAA di Venezia.

Per ulteriori informazioni o per manifestare l’interesse alle iniziative, contattare l’ufficio Europa.

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APPROFONDIMENTI

INFORMA

Norme tecniche e denuncia inizio attività

Impianto di messa a terra: lo conosciamo? Certamente è di nostra conoscenza che il polo centrale di una spina o di una presa elettrica ( eccetto per quelle definite di tipo tedesco che hanno delle alette laterali ) è la cosidetta “messa a terra” parte di un insieme di elementi metallici che collegano, per motivi di sicurezza, varie strutture dell’impianto elettrico con lo scopo di eliminare tensioni pericolose che potrebbero applicarsi alle persone che venissero malauguratamente a contatto con un involucro metallico in difetto di isolamento. Fin qui non ci dovrebbe essere alcun problema di conoscenza e non è certamente sconosciuto l’obbligo di certificazione dell’impianto da parte dell’installatore abilitato che ha l’obbligo di rilasciare al committente una “Dichiarazione di conformità dell’impianto alla regola dell’arte”. Con l’emissione della dichiarazione di conformità si ha di fatto l’omologazione dell’impianto di messa a terra e/o di protezione da scariche atmosferiche, eccetto che per gli impianti installati in zone classificate a rischio esplosione dove vige diversa normativa. Il fattore meno conosciuto che soprattutto in caso di accidente può creare notevoli problemi, anche di natura penale, è l’obbligo del datore di lavoro di comunicare agli enti preposti la messa in servizio degli impianti. Tale obbligo vige solo per ambienti di lavoro, pubblici e privati, per i quali si configuri un’attività lavorativa cui sia applicabile il D.Lgs 81/2008 (Sicurezza nei luoghi di lavoro) ove vi sia la presenza di lavoratori subordinati e/o autonomi e/o soggetti equiparati). La comunicazione deve pervenire agli enti preposti (ARPAV e ISPESL/INAIL) entro 30 giorni dalla data di messa in servizio dell’impianto. A questo punto è bene chiarire alcuni aspetti pratici che molto spesso sono confusi dagli utenti/imprenditori. L’immobile, a prescindere dalla destinazione, deve possedere la certificazione di rispondenza alle

norme tecniche sugli impianti, e quindi di presenza di impianto di messa a terra/scariche , rilasciata da un installatore abilitato; solo se l’immobile nel corso della sua vita, anche non da subito, viene utilizzato come ambiente di lavoro il titolare dell’impresa che lo occupa deve comunicare la messa in servizio dell’impianto. Questa incombenza non è a carico del proprietario dell’immobile, che eventualmente deve mettere a disposizione la documentazione tecnica, ma del suo conduttore, datore di lavoro. Successivamente il datore di lavoro deve provvedere affinchè gli impianti di messa a terra, i dispositivi di protezione da scariche atmosferiche e le installazioni in luoghi a rischio di esplosione siano sottoposti a verifica periodica secondo le modalità previste dal D.P.R 462/2001: - ogni due anni per gli impianti installati in cantieri, in locali adibiti ad uso medico, nei luoghi soggetti a certificato di prevenzione incendi e in luoghi con pericolo di esplosione. - entro i cinque anni per tutti gli altri casi.

Ennio Galletti Responsabile Area Organizzativa Tecnica e Sindacale

L’ attività di verifica periodica può essere effettuata dall’Arpav o in alternativa da organismi abilitati dal Ministero delle attività produttive. Si ricorda che soltanto questi organismi sono autorizzati ad effettuare le verifiche periodiche, non sono quindi valide, ai fini del DPR 462/01, le verifiche effettuate da professionisti o imprese installatrici ai fini manutentivi. Si ricorda, inoltre che in mancanza di una corretta procedura, oltre alle pesanti sanzioni previste dalla normativa, se presente una polizza assicurativa a copertura di particolari danni, in talune evenienze, le compagnie – di nornma - non riconoscono i danni subiti con il conseguente mancato indennizzo.

Per informazioni, comunicazioni agli enti competenti, richieste di visite periodiche, contattare l’ufficio sicurezza dell’associazione 0421.335430 Riferimenti Normativi 1. D.Lgs 81/2008 e s.m.i. “Tutela della salute e delle sicurezza nei luoghi di lavoro” che ha sostituito il D.Lgs 626/19994 ed abrogato il DPR 547/1955 2. D.M. 37/2008 “Riordino delle disposzioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno di edifici” che ha abrogato la nota Legge 46/1990 3. D.P.R. 462/2001 “Regolamento per la semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi. In breve: 1. L’installatore che realizza un impianto di protezione da scariche atmosferiche, messa a terra o installazioni in luoghi pericolosi deve rilasciare al committente una “dichiarazione di conformità alla regola d’arte” dell’impianto stesso 2. Il datore di lavoro alla messa in servizio dell’impianto, da parte sua, deve inviare comunicazione e copia della dichiarazione di conformità agli enti competenti per territorio 3. Successivamente il datore di lavoro deve provvedere alle verifiche periodiche.

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PRIMO PIANO

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INFORMA

Autoriparatori: la rivoluzione si chiama diagnosi e formazione

Fiera del Rosario 2014, domenica 5 ottobre alle ore 15.00

Aldo Trivellato Direttore Responsabile “Confartigianato Informa”

Monica Carrer Segretario

Una rivoluzione sta attraversando il mondo dell’automobile ed interessa tutti: automobilisti, autoriparatori ed officine, carrozzerie, gommisti e concessionarie. Perchè la tecnologia ha cambiato completamente l’automobile e non tutti sono preparati ad affrontare le novità. La prima di queste riguarda il fatto che molte volte non si tratta più di riparare un guasto, ma di diagnosticare un “malessere” del veicolo, per comprendere l’origine di un malfunzionamento, correggerlo e prevenire i danni. Un mondo nuovo sul quale la Confartigianato di San Donà di Piave ha deciso di ragionare, organizzando un convegno all’interno degli spazi fieristici della Fiera del Rosario 2014, domenica 5 ottobre alle 15.00. Un’iniziativa voluta da Alessandro Marin, presidente provinciale della categoria degli autoriparatori, Davide Dalla Pria, capo categoria, con la preziosa collaborazione del delegato di Torre di Mosto, Paolo Ave, autoriparatore in prima fila nell’aggiornamento del settore. Accanto al convegno sarà realizzata una piattaforma di analisi e studio che coinvolgerà due fra le più importanti aziende del settore, assieme alla sede di San Stino dell’Istituto Professionale di Stato Enrico Mattei. Perchè il primo problema si chiama formazione, dagli addetti ai lavori ai ragazzi che oggi studiano l’autoriparazione e saranno i futuri professionisti. La questione riguarda tutti, a cominciare da chi l’auto, il furgone, il camion, lo usa tutti i giorni ed ha bisogno di veicoli in ordine, sicuri e funzionanti come si deve. Il primo a subire il problema, infatti, è il comune automobilista, il fruitore che non può sapere e capire quanto e in che modo il mondo auto sia cambiato. Primo scopo del convegno è proprio quello di sensibilizzare l’automobilista sulle tematiche delle auto contemporanee. Per scoprire, per esempio, che nelle officine, ma anche nelle aziende che abbiano un parco mezzi, servirebbe una nuova figura professionale, una specie di “medico di base” dei veicoli, un Meccatronico che sappia diagnosticare guasti e anticiparli, prevenendoli, collegando le conoscenze meccaniche ed elettroniche a quelle informatiche, conoscendo, cioè, la complessità dei veicoli moderni, in cui motore, gomme, carrozzeria, componenti elettrici, eccetera, non sono più elementi di singole specializzazioni, ma tessere di quel mosaico complesso che chiamiamo autoveicolo. Questione

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che interessa i settori più diversi, se pensiamo, per esempio, che uno dei problemi più trascurati nelle sofisticate macchine di nuova generazione, è di natura organica: la formazione di colonie batteriche all’interno dei serbatori per carburanti a benzina, gasolio o Gpl, con relative conseguenze, per danni la cui origine è spesso difficile da individuare e risolvere. O meglio, è questione di competenze e formazione adeguate, problema che si ripercuote sugli addetti ai lavori. Diverse aziende del settore si sono aggiornate con le esigenze contemporanee, molte altre non lo hanno fatto, perdendo, per esempio, la possibilità di effettuare tagliandi a macchine ancora in garanzia. La legislazione vigente lo consente, ma diversi concessionari segnalano al cliente automobilista che i tagliandi vanno effettuati seguendo determinate procedure, con apparecchiature e software appositi, perchè in bilico rimane la garanzia. Non tutti sono attrezzati o preparati per farlo nella maniera adeguata. Problema che si amplifica se parliamo di manutenzione ordinaria, di usato o di veicoli da poco usciti dalla garanzia. Questione che interessa anche la sicurezza del parco veicoli viaggiante, il comfort, nonché il risparmio. All’officina di una concessionaria, per esempio, conviene sostituire una centralina, piuttosto che interrogarla per comprendere il danno, con relativa ricaduta economica sull’automobilista. Il problema, però, è anche un altro: in Germania, in Austria, in Belgio ed in altri paesi europei, i codici password per intervenire nei software che regolano il funzionamento dei nostri veicoli, vengono normalmente venduti a prezzi ragionevoli agli autoriparatori, in Italia bisogna bussare al produttore e chiederli in prestito. Perchè? Perchè in buona parte dell’Europa gli autoriparatori sono preparati ed aggiornati, mentre in Italia molti hanno in mano solo cacciaviti e chiavi a brugola. La risposta si chiama formazione e riqualificazione, per dare vita ad un tecnico di base che conosca tutti gli aspetti inerenti il mondo auto. Iniziando ad aggiornare e formare chi oggi lavora nelle officine e gli studenti delle scuole professionali. Una richiesta che non parte solo dagli addetti ai lavori, ma soprattutto da chi chiede agli autoriparatori garanzie e certezze, cioè dagli automobilisti. (a.t.)


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PRIMO PIANO

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L’energia: non si crea né si distrugge, ma si risparmia

Fiera del Rosario, lunedì 6 ottobre alle ore 9.30 Il passato è lo spreco energetico, il futuro è l’energia efficiente, il presente è la possibilità di quantificare il consumo e misurare i risparmi. Perchè le nostre case e le nostre aziende impiegano energia inutilmente, la sprecano, la consumano per nulla. Eppure l’energia non si crea né si distrugge, in compenso la si paga salata e su questo, si può risparmiare. Gli argomenti del convegno dedicato al Risparmio energetico organizzato dalla Confartigianato di San Donà di Piave che si svolgerà negli spazi dell’area fieristica della Fiera del Rosario, lunedì 6 ottobre alle ore 9.30. Ne abbiamo parlato con Leandro Perissinotto dello studio tecnico omega, specialista delle opportunità connesse all’efficienza energetica nelle abitazioni e nelle aziende. «Abbiamo spesso pensato agli edifici – ci ha detto – come a luoghi chiusi dove vivere e lavorare, involucri che consumano energia a seconda dell’utilizzo. Invece, l’evoluzione degli impianti e le nuove tecnologie hanno introdotto un nuovo concetto: l’idea che l’edificio sia qualcosa di vivo che deve consumare il meno possibile». Ecco perchè anche gli edifici adesso godono di vere e proprie classi energetiche connesse al loro consumo energetico, come succede per gli elettrodomestici. La certificazione energetica è così diventata un fattore decisivo per usufruire di bonus fiscali nella costruzione e nella ristrutturazione degli edifici, con finanziamenti connessi all’adeguamento degli impianti. Ancora più importante è il fatto, concretamente misurabile, legato allo spreco inutile di energia, che riguarda la globalità dell’edificio, dagli impianti alle apparecchiature. «Gli esempi nelle aziende sono molti – continua Perissinotto – e basterebbe citare la sostituzione dell’illuminazione tradizionale con le lampade a Led o ad induzione , un investimento che si ripaga in poco più di due anni e che consente per due decenni di azzerare la manutenzione. Si veda ad esempio nella tabella la vita utile che può arrivare attualmente fino a 100.000 ore e l’ efficienza che rimane con le nuove tecnologie sempre superiore alle normali lampade finora utilizzate. Per non dire degli innumerevoli comandi della ventilazione: per regolarla prima si usavano valvole a saracinesca ed il motore rimaneva sempre attivo alla massima potenza, adesso si possono installare gli inverter, che abbinati ad opportuni sensori consentono di produrre soltanto la quantità d’aria richiesta e di conseguenza adeguare i consumi al carico effettivo». I casi si moltiplicano a seconda delle tipologie di azienda (molto si potrebbe dire anche per le abitazioni), ma alcune situazioni diventano addirittura clamorose: è il caso del ”rifasamento”, il grande sconosciuto, un problema che investe numerose aziende produttive e del commercio, per esempio gli alberghi. Lo sfasamento fra tensione e corrente è una questione molto nota

fra gli addetti ai lavori, ma praticamente ignorata dal resto del mondo, nonostante costi cara quando si va a pagare la “bolletta” energetica. Motori e trasformatori generano campi magnetici che “sfasano” tensione e corrente, causando energia reattiva: energia che provoca surriscaldamenti inutili e pericolosi. Risultato, energia sprecata e danni futuri. Al punto che l’ente distributore dell’energia elettrica ha imposto clausole contrattuali, attraverso appositi provvedimenti tariffari, che obbligano l’utente a rifasare il proprio impianto, pena il pagamento di una penale. Processo di rifasamento quasi sempre ignorato con costi occulti che gravano nella gestione aziendale. Apposite apparecchiature misurano facilmente i consumi e consentono di stabilire i risparmi che si otterrebbero mediante il rifasamento. Più in generale, è possibile effettuare controlli che stabiliscono il grado di efficienza energetica di ogni edificio, diminuendo gli sprechi e consentendo concreti risparmi. Nelle settimane successive alla Fiera del Rosario la Confartigianato offrirà la possibilità alle aziende associate e a tutte le aziende interessate del territorio, anche non associate, di effettuare check energetici gratuiti per rendere concreto il risparmio energetico ed abbattere gli onerosi costi dell’energia.

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Leandro Perissinotto


AMBIENTE

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INFORMA

LA CORRETTA GESTIONE DEI RIFIUTI IN AZIENDA

IL DEPOSITO TEMPORANEO UNA “AGEVOLAZIONE” DA TENERE SOTTO STRETTO CONTROLLO

Vito Molinaro Referente Servizio Ambiente Tel. 0421.335410

Si producono i rifiuti, si annota la produzione nel registro di carico e scarico, si mettono “in un angolo” e, periodicamente, si effettua il conferimento a una ditta autorizzata per il recupero o lo smaltimento. Tutto, qua. Beh, detta così, sembrerebbe una formalità banale che non implica alcun particolare impegno. Attenzione invece, tutta la vita dei rifiuti, dalla produzione al recupero o allo smaltimento, nasconde pericolose insidie e deve essere gestita con la massima diligenza, nel rispetto della normativa. A questo proposito merita porre l’accento sulla fase che, inevitabilmente, si origina immediatamente dopo la produzione del rifiuto: “il deposito”. A questo proposito la norma prevede una sorta di “agevolazione” per i produttori, consentendo agli stessi di “conservare” i rifiuti, anche pericolosi, senza necessità di dotarsi di particolari autorizzazioni. Questa fase è definita “deposito temporaneo” e può essere esercitata senza necessità di ottenere autorizzazioni, solo rispettando strettamente determinate condizioni che vediamo di seguito. Il “deposito temporaneo” è regolamentato dall’art. 183 del Testo Unico Ambientale, al comma 1, lettera bb) e ne riportiamo le definizioni salienti: “deposito temporaneo”: il raggruppamento dei rifiuti effettuato, prima della raccolta, nel luogo in cui gli stessi sono prodotti; 1) i rifiuti contenenti gli inquinanti organici persistenti di cui al regolamento (CE) 850/2004, e successive modificazioni, devono essere depositati nel rispetto delle norme tecniche che regolano lo stoccaggio e l’imballaggio dei rifiuti contenenti sostanze pericolose e gestiti conformemente al suddetto regolamento; 2) i rifiuti devono essere raccolti ed avviati alle operazioni di recupero o di smaltimento secondo una delle seguenti modalità alternative, a scelta del produttore: - con cadenza almeno trimestrale, indipendentemente dalle quantità in deposito; - quando il quantitativo di rifiuti in deposito raggiunga complessivamente i 30 metri cubi di cui al massimo 10 metri cubi di rifiuti pericolosi. - In ogni caso, allorché il quantitativo di rifiuti non superi il predetto limite all’anno, il deposito temporaneo non può avere durata superiore ad un anno; 3) il “deposito temporaneo” deve essere effettuato per

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categorie omogenee di rifiuti e, per i rifiuti pericolosi, nel rispetto delle norme che disciplinano il deposito delle sostanze pericolose in essi contenute; 4) devono essere rispettate le norme che disciplinano l’imballaggio e l’etichettatura delle sostanze pericolose; Vediamo, quindi, che i limiti di volume o di tempo che NON devono essere superati, sono alternativi a scelta dell’impresa. Il produttore può, conseguentemente, gestire il deposito temporaneo secondo le proprie esigenze con una delle seguenti modalità: 1) raggruppare i rifiuti nel luogo di produzione, in qualsiasi quantitativo (illimitato) purché il conferimento (avvio al recupero o allo smaltimento) avvenga al massimo ogni tre mesi; 2) raggruppare i rifiuti nel luogo di produzione fino a un quantitativo massimo di 30 metri cubi di rifiuti, di cui al massimo 10 metri cubi di rifiuti pericolosi, e conferirli (avvio al recupero o allo smaltimento) al raggiungimento di limite massimo di volume anche oltre i tre mesi. In ogni caso, anche se non si raggiunge il volume massimo consentito, il periodo di permanenza dei rifiuti nel luogo di produzione non deve mai, assolutamente, essere superiore a un anno. Non rispettare rigorosamente i termini del deposito temporaneo si configura come attività di gestione di rifiuti non autorizzata, (deposito incontrollato) ed è sanzionata con: a) la pena dell’arresto da tre mesi a un anno o con l’ammenda da 2.600 euro a 26.000 euro se si tratta di rifiuti non pericolosi; b) la pena dell’arresto da sei mesi a due anni e con l’ammenda da 2.600 euro a 26.000 euro se si tratta di rifiuti pericolosi.


CONFARTIGIANATO

SICUREZZA

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LAVORO E SICUREZZA: CONTRIBUTI DALL’INAIL

BANDO INAIL PER OTTENERE FINANZIAMENTI PER LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO IN FAVORE DEI SETTORI EDILIZIA, LAPIDEI ED AGRICOLTURA COSA HANNO PREVISTO? L’INAIL ha stanziato euro 1.884.214 a favore delle piccole e micro imprese che hanno sede in Veneto dei settori dell’edilizia, lapidei e dell’agricoltura per la realizzazione di progetti di innovazione tecnologica per impianti, macchinari ed attrezzature finalizzate al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Il bando per l’assegnazione delle risorse è stato pubblicato nella G.U. del 18/07/2014 ed è disponibile sul portale dell’INAIL (nella sua home page). CHI PUO’ ADERIRE? Possono accedere al Bando, di cui sopra, le piccole e micro imprese venete dei settori sotto riportati – anche quelle individuali – iscritte alla Camera di commercio, che sono in regola con i versamenti previdenziali e con il DURC. In particolare possono partecipare quelle aziende che hanno i seguenti codici ATECO dichiarati alla Camera di Commercio: SETTORE EDILIZIA: 41.2 - Costruzione di edifici residenziali e non residenziali. 42.1 - Costruzione di strade e ferrovie. 42.2 - Costruzione di opere di pubblica utilità. 42.9 - Costruzione di altre opere di ingegneria civile. 43.1 - Demolizione e preparazione del cantiere edile. 43.2 - Installazione di impianti elettrici, idraulici ed altri lavori di costruzione e installazione. 43.3 - Completamento e finitura di edifici. 43.9 - Altri lavori specializzati di costruzione. SETTORE LAPIDEO: 23.7 - Taglio, modellatura e finitura di pietre. SETTORE AGRICOLO: 01 - Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali, caccia e servizi connessi. 02 - Silvicoltura e utilizzo aree forestali.

CHE BENEFICI CI SONO? Il contributo – in conto capitale – è erogato fino a una misura massima corrispondente al 65% dei costi sostenuti e documentati per la realizzazione del progetto. Il contributo massimo concedibile a ciascuna impresa va da un minimo di 1.000 euro ad un massimo di 50.000. QUANDO PRESENTARE LE DOMANDE? La presentazione delle domande può avvenire solo in modalità telematica, con successiva conferma tramite Posta elettronica certificata e firma digitale dell’azienda (chi è sprovvisto deve chiederla per tempo alla CCIAA). A partire dal 3 novembre 2014 fino alle ore 18 del 3 dicembre 2014 le imprese registrate negli archivi Inail avranno a disposizione una procedura informatica che consentirà loro la compilazione della domanda, con le modalità indicate nel Bando. Successivamente l’INAIL stilerà una graduatoria degli ammessi al contributo.

Roberto Mazzardis Referente Servizio Sicurezza Te. 0421.335430

ENTRO QUANTO SI DEVONO REALIZZARE I PROGETTI? Per le imprese entrate nella graduatoria dell’INAIL è previsto un termine massimo di sei mesi (improrogabile) per la loro realizzazione. CHE TIPO DI PROGETTI FINANZIANO? Riportiamo un esempio del settore edile: finanziano l’acquisto di macchine nuove marcate CE equipaggiate per la movimentazione meccanica dei carichi ivi compreso il sollevamento di materiali e\o di persone. Sono invece escluse macchine per la miscelazione e trasporto di calcestruzzo, macchine di movimento terra non compatte (oltre i 45 o 60 quintali di massa complessiva a seconda dei casi) o montate su veicoli o rimorchi. Lo scopo del Bando in questo caso è quello di diminuire la movimentazione manuale dei carichi degli addetti.

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FINANZIAMENTI CONTRIBUTI ED AGEVOLAZIONI ALLE IMPRESE Le opportunità nel sito www.artigianisandona.it

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FISCALE

CONFARTIGIANATO

INFORMA

CREDITO D’IMPOSTA

PER INVESTIMENTI IN BENI STRUMENTALI NUOVI

Fabrizio Boato Vice Responsabile Area Fiscale

L’articolo 18 del Decreto Legge n. 91 del 24 giugno 2014, introduce un credito d’imposta pari al 15% delle spese in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della Tabella ATECO 2007, in eccedenza rispetto alla media degli investimenti (riferiti sempre ai beni inclusi nella divisione 28) dei 5 periodi d’imposta precedenti (2009-2013 per gli investimenti 2014, 2010-2014 per gli investimenti 2015), con facoltà di escludere dal calcolo della media il periodo in cui l’investimento è stato maggiore. Destinatari del provvedimento sono i soggetti titolari di reddito d’impresa (esclusi quindi i lavoratori autonomi), indipendentemente dalla forma giuridica (ditte individuali, società di persone e di capitali, cooperative ecc.). Rientrano nell’agevolazione gli acquisti effettuati dal 25 giugno 2014 (data di entrata in vigore del decreto) al 30 giugno 2015, ad esclusione di quelli di importo unitario (singolo bene) inferiore a 10.000 euro (tradotto significa che l’acquisto di un bene strumentale compreso nella divisione 28 di cui sopra, ma di importo inferiore a 10.000 euro, è escluso dall’agevolazione). Al riguardo, Confartigianato ha chiesto, tra le modifiche che il decreto potrà subire in sede di conversione in legge, la soppressione di tale limite di 10.000 euro. Possono accedere all’agevolazione anche le imprese che, alla data di entrata in vigore del decreto, hanno iniziato l’attività da meno di 5 anni e coloro che l’hanno iniziata dal 26/06/2014.

Come detto, gli investimenti che danno diritto al credito d’imposta sono esclusivamente quelli compresi nella divisione 28 della tabella ATECO 2007. Si tratta, in estrema sintesi, di macchinari e apparecchiature che intervengono meccanicamente o termicamente sui materiali e sui processi di lavorazione; restano, quindi, esclusi dall’agevolazione gli acquisti di immobili, di autoveicoli, di computer, di mobili e di attrezzature per ufficio. I beni devono essere nuovi, pertanto, sono esclusi dal beneficio i beni usati, ossia beni a qualunque titolo già utilizzati. Il credito d’imposta maturato deve essere ripartito ed utilizzato in tre quote annuali di pari importo, e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno in cui lo stesso è maturato ed in quelle successive in cui avviene l’utilizzo. Il beneficio è utilizzabile esclusivamente in compensazione mediante F24. La prima quota annuale è, tuttavia, utilizzabile dal 1° gennaio del secondo periodo d’imposta successivo a quello in cui è stato effettuato l’investimento; in pratica, in caso di investimenti effettuati nel 2014, la prima quota potrà essere utilizzata dal 1° gennaio 2016, la seconda nel 2017 e la terza nel 2018. Per non decadere dall’agevolazione, i beni acquistati dal 25/06/2014 al 31/12/2014 non potranno essere ceduti prima del 31/12/2016, quelli acquistati tra il 01/01/2015 e il 30/06/2015 prima del 31/12/2017.

LA CERTIFICAZIONE DEI CREDITI NEI CONFRONTI DELLA P.A. Prorogato al 31 ottobre 2014 il termine per presentare l’istanza di certificazione del credito nei confronti della Pubblica Amministrazione ed essere assistiti dalla garanzia dello Stato. L’imprenditore che vanta crediti dalla Pubblica Amministrazione diversa dallo Stato può richiedere la certificazione del proprio credito tramite apposita piattaforma telematica e invece di attendere il pagamento diretto della P.A., nei termini indicati nella certificazione stessa, potrà utilizzare il credito in compensazione su somme iscritte a ruolo per cartelle di pagamento notificate entro il 30/09/2013, oppure potrà cederlo, anche parzialmente, con garanzia dello Stato, alle banche a condizioni particolarmente vantaggiose per ottenere immediata liquidità.

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Tale ultima possibilità è concessa ai crediti: - gia certificati al 24.04.2014 - non ancora certificati a condizione che sia presentata istanza entro il 31/10/2014. UNIONCAMERE sta informando tutte le imprese, tramite PEC, della possibilità di presentare istanza per ottenere la garanzia dello Stato e i riferimenti utili per procedere alla certificazione.


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LAVORO

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Il bonus di 80 euro: tra speranze e delusioni

Con gli stipendi di maggio circa 10 milioni di italiani si sono visti riconoscere un’agevolazione fiscale di 80 euro mensili. Trattasi, come noto, del famoso “bonus” Renzi introdotto con il DL 24.04.2014, n. 66 Vista la grande risonanza che il suddetto provvedimento ha avuto conviene al riguardo precisare le caratteristiche del suddetto riconoscimento fiscale In primo luogo si tratta di un credito a favore dei lavoratori subordinati finalizzato, almeno nelle intenzioni del legislatore, a ridurre la pressione fiscale sul lavoro nella prospettiva di una revisione del prelievo finalizzata a ridurre il cuneo fiscale da attuare con la Finanziaria 2015. Tuttavia, al di là dei tecnicismi, per altro astrusi, che stanno alla base del riconoscimento del bonus, ad avviso di chi scrive è interessante far notare i limiti di tale agevolazione fiscale. In primo luogo il bonus in questione ha, almeno per ora, carattere provvisorio. Infatti esso è riconosciuto solo fino al 2014 e per un importo massimo di 640 euro all’anno a quei dipendenti il cui reddito complessivo non supera i 24.000 euro. Per i lavoratori i cui redditi vanno dai 24.000 euro fino ai 26.000 il suddetto importo viene riproporzionato fino ad azzerarsi per chi supera la soglia dei 26.000 euro annui.

Sono esclusi dalla platea degli aventi diritto i pensionati – quale che sia il loro reddito -, le partite iva e gli incapienti ossia coloro che hanno un reddito inferiore agli 8.000 euro annui. A bocca asciutta è dunque rimasta una platea molto ampia di italiani, i quali oltre a vedersi esclusi dal diritto a percepire il bonus, corrono anche il rischio di subire un effetto inflattivo derivante da una maggiore capacità di spesa da parte di chi ne è beneficiario. Infatti, una manovra che spinge i prezzi verso l’alto senza procedere ad un adeguamento di tutti i redditi, penalizza, in maniera consapevole, le categorie esenti dei benefici della manovra stessa. Eppure di tutto questo il legislatore non ne ha tenuto conto, così come non sembra tenere in minima considerazione il fatto che un aumento del reddito, sia pur minimo, per avere un effetto stimolante per i consumi interni, deve diventare strutturale. La scelta, quindi, che il Governo ha davanti, al di là dei provvedimenti di facciata, è una sola: dare avvio ad una riforma fiscale equa e strutturale di riduzione e ridistribuzione dell’onere tributario. Tutto ciò che non rientra in un quadro di riforma strutturale del sistema fiscale rischia solo di produrre un effetto illusorio per i cittadini, con pericolose ricadute dal punto di vista della credibilità del sistema Paese. Infatti, sia l’esiguità dell’importo, sia il carattere discriminatorio del bonus, sia, infine, la natura provvisoria dello stesso, fanno si che il tanto decantato provvedimento fiscale dell’era Renzi, si risolva in un nulla di fatto per i cittadini, rendendo così ancora più insostenibile la situazione fiscale in italia. Infatti, se non si ha il coraggio di prendere mano ad una riforma seria e radicale del fisco preferendo invece ricorrere a facile e illusorie “scorciatoie” che hanno solo il sapore di propaganda elettorale, allora il rischio che il Paese va incontro non può che essere quello di uno svuotamento del prelievo fiscale con effetti devastanti per la nostra economia.

Nicola Beccari Coordinatore Area Lavoro

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INFORMA

Settore Installatori Impianti Il nuovo modello di libretto per la climatizzazione invernale/estiva e i rapporti di efficienza energetica

Sonia Cibin Vice Segretario

È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il Decreto Ministeriale del 10 febbraio 2014 recante i nuovi “Modelli di libretto di impianto per la climatizzazione e di rapporto di efficienza energetica di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 74/2013. A partire dal 15 ottobre 2014 gli attuali “Libretti di Centrale e di Impianto” (per impianti termici sopra e sotto i 35kW, di cui agli allegati I e II al D.M. 17/03/03) dovranno essere sostituiti da un unico “LIBRETTO PER LA CLIMATIZZAZIONE”. Nel nuovo Libretto, ad esempio, sarà possibile indicare la presenza sia dell’impianto termico (di qualsiasi potenza) che dell’impianto di climatizzazione estiva. Per gli impianti esistenti al 15/10/14 i “Libretti di centrale” ed i “Libretti di impianto”, compilati in precedenza, dovranno essere allegati al nuovo “Libretto per la climatizzazione”.

tenzione - di cui agli artt. 7 e 8 del D.P.R. 74/13 - effettuati su impianti termici di climatizzazione invernale sopra i 10kW e di climatizzazione estiva sopra i 12kW (con o senza produzione di acqua calda sanitaria). Per gli impianti termici alimentati esclusivamente con FER - fonti energetiche rinnovabili, di cui al D.Lgs. 28/11 - sarà richiesta SOLO la compilazione del “Libretto per la climatizzazione”.

Gli attuali “Rapporti di controllo tecnico” (per impianti termici sopra e sotto i 35kW, di cui agli Allegati F e G al D.Lgs. 192/05 e s.m.i.) dovranno essere sostituiti dai “RAPPORTI DI CONTROLLO DI EFFICIENZA ENERGETICA” - di cui agli Allegati da II a V del D.M. - differenziati in 4 tipologie: TIPO 1 (gruppi termici) TIPO 2 (gruppi frigo) TIPO 3 (scambiatori) TIPO 4 (cogeneratori) da compilare, a partire dal 15 ottobre 2014, in occasione degli interventi di controllo ed eventuale manu-

LUTTO tra gli artigiani Martedì 2 settembre, ci ha lasciato Claudio Forcolin, consigliere della Confartigianato di San Donà di Piave, ma soprattutto un caro amico. Per ricordarlo, pubblichiamo alcune righe, piccola testimonianza di quanto sia stato importante per noi. Claudio, l’onestà, il rispetto per tutto e per tutti, la moderazione, la coerenza, l’intelligenza, il grande e prezioso impegno in Confartigianato, l’amore per la tua famiglia, l’enorme forza che hai dimostrato anche nei momenti più difficili, hanno contraddistinto la tua breve esistenza. Siano per noi raro esempio da ricordare e imitare. Le tue montagne ti accolgano nell’abbraccio eterno. Ciao

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ENERGIA

INFORMA

Idee chiare e risposte concrete

Scegli l’energia di Confartigianato Vuoi ottenere benefici come le grandi imprese ? Vuoi avere un pensiero in meno e dare un taglio ai costi energetici ? Vuoi avere risposte immediate senza call center ? Le risposte le trovi presso la nostra associazione punto di riferimento del Caem Consorzio Artigiano Energia e Multiutility. Sono più di 4.000 le aziende che hanno aderito al Consorzio promosso dalle associazione aderenti alla Confartigianato del Triveneto per offrire alle aziende socie servizi finalizzati alla razionalizzazione e all’ottimizzazione dell’impiego delle fonti energetiche, alle riduzioni dei costi di energia. L’unione fa la forza e le aziende consorziate oggi si riforniscono con 230milioni di KWh di energia elettrica e di circa diecimilioni di metri cubi di Gas, livelli che permetto una favorevole contrattazione con i più importanti fornitori di energia. Un ulteriore punto di forza è l’aiuto che il consorzio mette a disposizione del socio nell’eventualità che intervengano problemi con il fornitore. A tutti è capitato di ricevere fatture incomprensibili, con conguagli inspiegabili, o magari con eccesso di kWh applicati o altro di poco chiaro per chi non si occupa ogni giorno di temi energetici. Il Caem interviene direttamente nei confronti dei fornitori, interpella lo sportello del consumatore presso l’autorità per l’energia ed il gas al fine di verificare la correttezza di quanto viene applicato occupandosi direttamente dei problemi che possono sorgere. Non ci sono Call center che rispondono, ma personale che fa riferimento a Confartigianato!

Il consorzio, grazie all’importante volume di acquisto, di energia elettrica e di gas effettuato e alla sua professionalità attiva trattative con i fornitori capaci di rispondere nel modo migliore e con le condizioni più vantaggiose ai bisogni delle imprese artigiane e delle piccole e medie imprese. Con Caem puoi risparmiare ed avere risposte certe da addetti professionali, motivo per il quale anche tu, nostro associato, aderisca al consorzio rafforzando il numero dei soci e quindi aumentando ancor più la possibilità di contrattazione e quindi di ulteriore risparmio. Negli ultimi anni Confartigianato e Caem, oltre a rafforzare l’impegno di contrattazione per le imprese, hanno anche pensato ad apposite convenzioni per le utenze private di associati, loro dipendenti e artigiani pensionati. Grazie alla convenzione firmata tra il Caem e AIM Vicenza – e da alcuni mesi estesa a tutti i soci Confartigianato in Italia - i nostri soci e i loro collaboratori potranno avere un risparmio medio sulle bollette energetiche di oltre 113 euro all’anno. In un momento come questo, nel quale ciascuno di noi pone attenzione quotidiana alle spese, ecco alcune risposte per le imprese e per gli imprenditori artigiani concreta e fatte apposta per noi. Non per ultimo ti informiamo che anche la Tua associazione ha scelto CAEM sin dalla sua costituzione risparmiando sulla Sua bolletta energetica. Da questa positiva e pluriennale esperienza un motivo in più per consigliarti di aderire al Consorzio CAEM, è GRATIS per utenze con consumi sino a 50.000 Kw anno.

Energia per le imprese con CAEM Ottenere benefici come le grandi imprese Perché l’insieme di molte piccole imprese permette di ottenere vantaggi che normalmente sono prerogativa solo delle grandi realtà produttive e commerciali Dare un taglio ai costi energetici Perché rappresenta la soluzione più facile e sicura per accedere a benefici tariffari che l’impresa, da sola, non potrebbe mai ottenere, con il risultato di ridurre i propri costi energetici

Un pensiero in meno Perché demandi al consorzio il pensiero di controllare periodicamente l’evoluzione delle tariffe e verificare quali siano i fornitori più convenienti Consumi energetici sempre sotto controllo e assistenza continua Perché il Consorzio sarà a fianco del socio nell’eventualità che intervengano problemi con il fornitore ed inoltre è l’associazione ed il consorzio che si attiverà per qualsiasi ulteriori esigenze aziendali quali aumenti di potenza, passaggi da bassa a media potenza, spostamento contatori, volture…

Per le famiglie di imprenditori associati, loro dipendenti e pensionati artigiani. Confartigianato + AIM Energy = Risparmio2 L’accordo tra Confartigianato e AIM Energy per luce e gas di casa è un doppio risparmio per la tua famiglia. E’ lo sconto sul prezzo dell’energia elettrica definito dall’autorità. E la riduzione è applicata a tutte le fascie orarie. Il tuo risparmio dura tutto il giorno. E’ lo sconto anche sul prezzo del gas. La riduzione è calcolata direttamente sul costo della materia prima definito dall’autorità. Il tuo risparmio è reale.

E’ lo sconto su ogni autolettura del gas. E se effettui l’autolettura l’ultimo giorno di un mese pari (febbraio, aprile giugno, agosto ottobre e dicembre), in bolletta troverai solo il costo del tuo consumo effettivo.

Il tuo risparmio lo vedi subito Gli sconti in percentuale sono applicati per energia elettrica sulla componente PE “prezzo energia” definito dall’Autorità per l’energia e per il gas slla componente CCI “corrispettivo commercializzazione ingrosso”. 15

Carlo Zanin Membro di Giunta delegato allo sportello Energia

Monica Bergamo Sportello Energia informazioni e contatti Tel. 0421.335443


La Tua Associazione

San Donà di Piave Via Perugia, 2 Tel. 0421 3351 Fax 0421 335444

Jesolo Via E.Borsanti, 11 Tel. 0421 951388 Fax 0421 335522

Eraclea Via Roma, 20/b Tel. 0421 232636 Fax 0421 335544

Quarto d’Altino Piazza San Michele, 47 N/2 Tel. 0422 823105 Fax 0422 826301

Torre di Mosto Via Roma, 31 Tel. 0421 325655 Fax 0421 326546

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